Usare le emoji nel marketing 😃: l’indomabile ottimismo della :-)

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Noi, che produciamo contenuti sui blog, postiamo sui social, facciamo newsletter, e cerchiamo costantemente modi efficaci di ingaggiare i nostri lettori, siamo in trepida attesa del film Emoji – Accendi l’emozione, il film che consacrerà le faccine gialle come il meta linguaggio universale del futuro, con buona pace dell’Esperanto. 😑

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Credits: The Emoji Movie - Sony Pictures Animated

 

Forse qualcuno sarà anche genuinamente interessato al film per vari motivi, non è del film che parliamo. Però che Hollywood abbia addirittura deciso di investire su un film d’animazione sulle faccine gialle, forse dobbiamo investigare anche noi su quanto e come sono utilizzate nelle comunicazioni di marketing e se, e come, dovremmo utilizzarle nelle nostre prossime campagne.

Certo le emoji sono bizzarre e cartoonesche, ma hanno un che di speciale, che può dare valore ai propri messaggi e lavori di marketing.

 

Emoji 😃, kaomoji (^_^), emoticons :-) … un po’ di storia

Conoscevate la differenza vero?

Le emoticons sono state utilizzate per la prima volta nel 1982 dal professor Scott E. Fahlman, della Carnegie Mellon University. Suggerì di utilizzare  :-)  come “indicatore di scherzo” in una comunicazione di un (falso) avviso di fuoriuscita di mercurio. Le kaomoji (顔文字), che letteralmente significano faccia-lettera, sono l’equivalente giapponese e sembra che il primo kaomoji (^_^) sia stato ufficialmente utilizzato in un forum nel 1986.

Le prime emoji invece sono state le creazione di Shigetaka Kurita nel 1998, realizzate per la DoCoMo, una compagnia telefonica giapponese, che voleva introdurre nei suoi telefoni un modo più rapido di inserire espressioni di emozioni. (Chi è interessato può approfondire l’argomento in questo articolo su Tofugu e le molte fonti citate.)

 

Perché le emoji non sono tutte uguali

Nel 2010 le emoji sono state incorporate nello Unicode Consortium, un’organizzazione senza scopi di lucro, che si occupa di sviluppare, mantenere e promuovere la standardizzazione internazionale dei software e dei dati, in particolare lo standard Unicode.

Se volete essere esclusivi, potete fare una donazione al consorzio e diventare sponsor ufficiale di una delle 2623 emoji! 😜

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Il consorzio fornisce però solo delle linee guida sull’aspetto che ogni emoji deve avere: la scelta del design finale, così come quella del numero reso disponibile, restano in mano delle aziende che le offrono. Col risultato che le stesse indentiche emoji hanno aspetto diverso su Windows, Android, iOS, Twitter, Samsung, LG,ecc. con tutta la confusione ne consegue e che si sommano alle diverse interpretazioni personali che una persona dà all’immagine che vede.

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Fonte immagine: History of emoji, or why that brand just winked at you

 

Popolarità incredibile 💥💥💥💥💥💥💥

Non solo Emoji ed emoticos sono in circolazione da un ben po’, le utilizzano online il 92% delle persone. Anche se si ha la percezione che siano più utilizzate tra i ragazzi e i ventenni, in realtà sono usate frequentemente un po' da tutti.

Le emoji hanno persino un giorno dedicato, il 17 luglio. E una di loro ha persino ottenuto il riconoscimento come “parola dell’anno” nel 2015.

😂

 

Le emoji nella comunicazione aziendale

Le persone amano le emoji, le usano di continuo. E le aziende? Appboy ha realizzato un confronto tra le emoji più utilizzate dalle persone e quelle dalle aziende e risultati sono alquanto interessanti. Le persone utilizzano principalmente le faccine per esprimere i propri sentimenti e condividere le emozioni. Le aziende, invece, prediligono emoji che diano nell’occhio per catturare l’attenzione o evocare un’emozione. Quelle più utilizzate da entrambe le parti, hanno il comune intento di trasmettere emozioni e costruire un rapporto.

 

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Perché le emoji sono di valore per il marketing.

1. Rendono la conversazione vivace ❇️❇️❇️

La sintesi rende I messaggi più incisivi ed efficaci. Le emoij, che occupano due caratteri di spazio, sono un modo elegante di trasmettere più informazioni in poco spazio, permettendoti di utilizzare brevi testi in grado di comunicare appieno il tuo messaggio integrale.

 

2. permettono di addolcire il tono del testo 😇

Una delle più grandi difficoltà della comunicazione scritta è il tono. È successo a tutti di ricevere un messaggio o una mail in cui il testo conciso poteva sembrare sarcastico oppure sincero. Utilizzando a proprio vantaggio alcune emoji selezionate con cura, è possibile rendere meno aggressivo un messaggio di poche parole, senza fargli perdere il suo intento.

 

Il bon ton 🤵 delle emoji nel marketing

1. attenzione al significato

La maggior parte degli emoji hanno un significato di facile comprensione. Con questo simbolo 📱  è altamente probabile che tutti comprendano che stiamo parlando di un cellulare. Altri invece 🙅, non sono così ovvi. Non serve essere esperti per usare le emoji, ma fare un po’ di ricerca prima di utilizzarle è utile. In caso di dubbi, c’è l’emojipedia.

 

2. affaticamento da emoji

Possono essere un modo divertente ed efficace di far arrivare un messaggio ai tuoi clienti, ma tieni conto di quanto spesso le usi. Se ogni messaggio ne contiene alcune, potrebbe essere il caso di fare marcia indietro. Le emoji sono la spezia che danno un tocco di sapore in più al tuo messaggio, non il sapore predominante.

 

3. evoluzione e mode

I modo in cui utilizziamo e comprendiamo le emoiji è in continuo mutamento e ne vengono introdotte di nuove regolarmente. Fai in modo di essere sempre al corrente delle mode e dell’uso che ne viene fatto dal tuo target; in questo modo il tuo messaggio sarà recapitato nel modo corretto.

 

Social media ed emoji: 👍

Le emoji sono viste favorevolmente nella comunicazione sui social, in quanto rendono la comunicazione più umana e sono più in linea con lo stile di comunicazione degli utilizzatori delle piattaforme. Basti pensare che su Instagram, quasi la metà dei messaggi e dei commenti contengono emoji. Ne risulta pertanto un maggiore tasso di ingaggio.

Suggerimenti d’uso:

  • Considera il tuo target per selezionare quelli che possono creare un migliore collegamento emotivo o che loro utilizzano più spesso
  • Quando utilizzi uno o più emoji, il significato che gli vuoi dare deve essere chiaro a tutti.
  • Resta coerente con l’immagine aziendale
  • Utilizza gli emoji per eventi in corso e live o per le occasioni speciali, come le festività, le commemorazioni, ecc
  • Trova l’associazione tra un emoji e il tuo brand

 

 

Email e emoji: 🤔

Mentre ricerche di mercato riportano che al 39% dei capi non piace che si utilizzino faccine e altro nelle email perché considerati poco professionali, altre riportano che utilizzarle nelle email di lavoro e in altre comunicazioni aziendali, dimostrano che sei al passo coi tempi.

Per il DEM, il direct email marketing, c’è un po’ più di accordo.

La maggior parte dei programmi di email marketing permettono ora di inserire le emoji nella riga dell’oggetto utilizzando un menù come per le tastiere dei dispositivi mobile (anche lo strumento email di HubSpot!). Si è sempre alla ricerca di modi intriganti per aumentare il tasso di apertura: curare l’oggetto di un email è uno di questi e se si cerca di entrare immediatamente in contatto con il lettore e catturare la sua attenzione, gli emoji possono farlo in modo molto diretto.

Le emoji nell’oggetto della mail:

  • Condensano un concetto in poco spazio, anzi in un unico simbolo
  • Catturano l’attenzione con il loro colore ed effetto visivo.

Naturalmente, serve rispecchiare il tono della comunicazione del buyer persona cui ci rivolgiamo, ed essere sicuri che l’emoji scelta sia compatibile sui vari dispositivi e visualizzata da tutti.

 

La chiave dell’utilizzo delle emoji come parte del piano di marketing è di farlo in maniera autentica e in modo che l’immagine digitale sia a supporto e potenziamento dell’esperienza dell’utente.

Non devono essere usate tanto per fare o perché lo fanno gli altri.

Possono rendere il messaggio più frizzante o comunicare un tono difficilmente esprimibile a parole (o che ne richiederebbe troppe). La frequenza d’uso, la comprensione del significato corretto delle emoji, e il generale loro posizionamento nel contesto del discorso, contribuiscono alla percezione del brand da parte del cliente. Abuso o utilizzo improprio possono ripercuotersi negativamente sull’immagine aziendale. Comunicare è tanto quello che si dice quanto il come lo si dice.

A volte, una semplice 😃 è tutto quello di cui hai bisogno per essere degno di nota.

 

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Paola Natarelli

Paola Natarelli

Senior Inbound Marketing Specialist | HubSpot Expert Mi occupo dello sviluppo dei progetti di inbound marketing & sales affiancando i clienti nella fase di pianificazione, realizzazione e analisi delle campagne e ad istruirli nell'utilizzo della piattaforma HubSpot Marketing & Sales. Background formativo eclettico, dal diploma di Liceo Linguistico, alla Laurea in Relazioni economiche internazionali, ai corsi di informatica, di scrittura creativa e di inbound marketing. "Smanettona" di inclinazione, ho sempre lavorato in aziende legate all'informatica e alla tecnologia, sia nel commerciale che nel marketing. Usare HubSpot è per me una sfida dal punto di vista tecnologico e metodologico: un'incredibile opportunità di affrontare e partecipare attivamente alla digital transformation. Quando non studio per le certificazioni della HubSpot Academy, mi dedico allo studio della lingua giapponese, perché quella per il Giappone è una vera e propria ossessione che non sembra voler passare. よろしく!