In un'era dove la gestione efficace delle relazioni con i clienti è cruciale, HubSpot emerge come una solida piattaforma CRM, notevole per la sua capacità di adattarsi dinamicamente ai bisogni in costante evoluzione delle imprese. Il segreto di questa adattabilità sta nella sua integrazione fluida con un'ampia varietà di applicazioni disponibili nel HubSpot App Marketplace. Queste integrazioni arricchiscono HubSpot, trasformandolo da un potente sistema CRM in una soluzione ancora più completa, su misura per le esigenze di ogni business. Il Marketplace di HubSpot si presenta come una fonte preziosa per le aziende in cerca di modi per rafforzare la loro strategia in ambiti come marketing, vendite, assistenza clienti e operazioni. Con un assortimento diversificato di app, ognuna progettata per potenziare ed estendere le capacità di HubSpot in modi distinti e creativi, il Marketplace offre opzioni per ogni fase del percorso del cliente. In questo articolo approfondiremo come le integrazioni disponibili nel HubSpot App Marketplace possano migliorare l'utilizzo del CRM HubSpot, rendendo i processi più efficaci, personalizzati e produttivi. Vedremo in che modo queste app non solo potenziano le funzionalità preesistenti di HubSpot, ma introducono anche nuove funzionalità, supportando le aziende nel mantenersi competitive in un mercato che cambia rapidamente. Perché scegliere un CRM integrabile La scelta di un CRM integrabile è un elemento fondamentale per un'azienda che mira a crescere e ad adattarsi efficacemente nel contesto digitale attuale. HubSpot, come piattaforma CRM all-in-one, dimostra il suo valore non solo per le sue funzionalità intrinseche ma anche per la sua capacità di integrarsi in modo naturale con una vasta gamma di software di terze parti. Questa versatilità apre la porta a numerosi vantaggi strategici. Vediamoli di seguito: Integrazione e sincronizzazione totale: HubSpot permette una perfetta integrazione con gli strumenti più utilizzati nelle aziende, garantendo la sincronizzazione e l'allineamento dei dati tra le diverse unità di business. Questo allineamento è fondamentale per garantire coerenza ed efficienza nelle operazioni e nelle strategie di marketing, vendita e customer service. Versatilità nelle operazioni: a differenza di altri CRM, HubSpot offre una varietà di integrazioni che vanno oltre i limiti interni della piattaforma, abbracciando strumenti esterni. Questo permette alle aziende di utilizzare HubSpot come nucleo centrale da cui gestire attività variegate, basandosi su un unico deposito di dati condivisi. Automazione e personalizzazione: le integrazioni disponibili per HubSpot come Shopify per l'e-commerce, o strumenti come Lucky Orange per l'analisi dettagliata del comportamento degli utenti sul sito, permettono di automatizzare e personalizzare le attività di marketing in base alle interazioni e ai dati raccolti dai clienti. Miglioramento continuo e aggiornamento: HubSpot si rinnova costantemente, ampliando le sue capacità di integrazione con nuove app e sistemi. Questo assicura che la piattaforma rimanga sempre al passo con le ultime tendenze e tecnologie, offrendo alle aziende gli strumenti per rimanere competitive. Facilità di integrazione e gestione: grazie alle sue API e ai diversi connettori disponibili sul mercato, HubSpot facilita l'integrazione con sistemi di terze parti, rendendo il processo di integrazione semplice e privo di rischi di perdita di dati. Questo rende HubSpot una scelta ideale per le aziende che cercano una soluzione CRM che si adatti senza problemi al loro ecosistema tecnologico esistente. Approfondiamo nel prossimo paragrafo come fare per scegliere le App da integrare con il tuo CRM. Potrebbe interessarti leggere anche i seguenti articoli: HubSpot, un’unica soluzione per automation marketing e vendite 5 errori di marketing automation da evitare CRM Cloud vs On-Premise: vantaggi e svantaggi delle due possibilità Programmatic Advertising: cos'è e perché è utile Remarketing e retargeting: differenze e come sfruttarli nell'ecommerce Come scegliere le App giuste per il tuo CRM HubSpot Nel selezionare le integrazioni più adatte per HubSpot, è fondamentale considerare le specifiche esigenze e gli obiettivi della tua azienda. Sincronizzazione dei dati: assicurati che le integrazioni con altri CRM permettano una sincronizzazione fluida dei dati, per mantenere la coerenza delle informazioni tra le diverse piattaforme. Compatibilità e facilità d'uso: scegli integrazioni che siano compatibili con i tuoi sistemi esistenti e che offrano un'interfaccia user-friendly, per ridurre la curva di apprendimento e facilitare l'adozione da parte del team. Sicurezza dei dati: considera la sicurezza dei dati una priorità. Le integrazioni dovrebbero garantire la protezione dei dati sensibili e la conformità con le normative vigenti, come il GDPR. Cos’è l’App marketplace di Hubspot L'App Marketplace di HubSpot è una componente essenziale nell'ambito del sistema HubSpot, funzionando come una piattaforma dove gli utenti possono esplorare e integrare un'ampia varietà di applicazioni nel loro ambiente HubSpot. Questo marketplace è stato creato per ampliare e arricchire le funzionalità del CRM di HubSpot, proponendo soluzioni su misura per rispondere alle diverse necessità aziendali in svariati settori. Nel Marketplace di HubSpot, è possibile trovare un'ampia selezione di app che coprono aree come marketing, vendite, assistenza clienti, gestione dei dati e ottimizzazione della produttività. L'utilizzo del marketplace è intuitivo e accessibile: gli utenti possono cercare le app in base a specifiche esigenze di business o tramite il nome dell'applicazione. Possono anche navigare attraverso collezioni selezionate o utilizzare filtri per affinare la ricerca per categoria. Per ogni app di interesse, è possibile approfondire i dettagli, come le caratteristiche principali, i requisiti tecnici, le politiche sulla privacy e le opzioni di tariffazione. Il Marketplace di HubSpot si distingue per la sua natura dinamica e in costante aggiornamento, con l'aggiunta e l'aggiornamento periodico delle app per rimanere al passo con le novità del settore e le mutevoli esigenze del mercato. Questo assicura che gli utenti di HubSpot abbiano sempre a disposizione le soluzioni più innovative, potendo integrare nuove tecnologie nel loro ecosistema in modo da ottimizzare l'utilizzo del CRM. Approfondiamo nel prossimo paragrafo come funziona l’App marketplace. Come funziona l’App marketplace L’App Marketplace di Hubspot ha un funzionamento molto intuitivo, anche per coloro che sono neofiti. È sufficiente scrivere nella barra di ricerca l’esigenza che si ha o se la si conosce, direttamente il nome dell’App. A sinistra della barra di ricerca c’è un menù a tendina che ti permette di filtrare la tua ricerca per categoria. Il sistema ti restituisce una serie di nomi di App, di cui puoi leggere dettagliatamente le caratteristiche e poi scegliere di installarle o meno. Ti è sufficiente cliccare sull’App e verrai direzionato su di una pagina che ti racconterà tutto dell’App da integrare. Se vuoi saperne di più in merito a come collegare le app a Hubspot, visita la pagina del knowledge base di Hubspot e scopri tutti i dettagli che ti interessano. Conclusioni L'importanza dell'integrazione in un sistema CRM nel contesto aziendale moderno non può essere sottovalutata. In un'epoca in cui l'efficienza, la personalizzazione e l'adattabilità sono più cruciali che mai, la capacità di un CRM di integrarsi con una vasta gamma di applicazioni diventa un fattore determinante nel suo successo. L'integrazione del CRM non solo semplifica e ottimizza i processi aziendali, ma apre anche la strada a un'analisi più profonda e a una comprensione più accurata dei clienti, contribuendo direttamente alla crescita e al successo dell'azienda. In questo scenario, HubSpot si posiziona come una scelta eccellente per le aziende di ogni dimensione. Con il suo App Marketplace, HubSpot offre un'eccezionale flessibilità e un'ampia gamma di opzioni di personalizzazione, rendendolo un sistema CRM altamente adattabile a svariate esigenze aziendali. Che si tratti di migliorare le strategie di marketing, ottimizzare i processi di vendita, migliorare l'assistenza clienti o incrementare la produttività generale, HubSpot fornisce gli strumenti necessari per raggiungere questi obiettivi. La forza di HubSpot risiede nella sua capacità di integrare senza soluzione di continuità con un'ampia varietà di app e strumenti, offrendo soluzioni su misura che si adattano alle specifiche esigenze aziendali. Questa caratteristica, unita alla costante evoluzione e aggiornamento del suo Marketplace, assicura che le aziende possano sempre accedere alle tecnologie più recenti e più efficaci. Inoltre, la facilità d'uso, la sicurezza dei dati e la robusta assistenza clienti di HubSpot ne fanno una scelta ideale sia per le piccole imprese sia per le grandi organizzazioni.
Un’azienda di successo implica un’organizzazione coesa tra i vari reparti interni: reparto vendita, marketing e customer success. Per far sì che questo accada è utile avere una visione comune di tutte le attività, prettamente strategica. Ecco quindi che si parla di RevOps, ovvero Revnue Operations System, ovvero le attività di allineamento tra marketing, sales e customer success. Approfondiamo quindi nel prossimo paragrafo cosa sono le RevOps e come possono essere utili per il successo della tua azienda. Cos’è la Revenue operations system? Come specificato poc’anzi, le revenue operations system sono operazioni legate alla crescita del business e ovviamente del fatturato, che mirano all’allineamento tra i reparti di marketing, vendita e customer success (legato quindi al concetto di s-marketing che abbiamo già approfondito in passato). In Italia l’attenzione verso le RevOps è sempre più crescente in questi ultimi anni, in quanto se n’è compresa la reale importanza, tanto che si parla di cambiamento culturale aziendale, nella misura in cui le persone apprendono nuove tecnologie migliorano il CLV - customer lifetime value. Da questa rivoluzione nascono anche nuove figure professionali con l’obiettivo di creare un team dedicato ad attività specifiche. Cosa deve fare quindi il responsabile del team RevOps? Il responsabile RevOps deve sempre mantenere sotto controllo software, sistemi, processi e dati. In particolare per quest’ultimo punto, ovvero l’analisi dei dati, è molto importante avvalersi di un CRM adeguato e affidabile. In ottica quindi di crescita per un’azienda B2B, le revenue operations system a cosa servono? Scopriamolo nel prossimo paragrafo. RevOps: utilità per l’azienda RevOps è quindi sinonimo di allineamento tra i reparti, questo è chiaro. Ma in ottica quindi puramente pratica, qual è l’utilità per l’azienda? Perché importante impostare una strategia di revenue operations? Per migliorare il customer journey, ovvero conoscere meglio le esigenze del cliente, riuscendo a costruire per lui un’esperienza d’acquisto indimenticabile; per implementare la connessione tra i dati e i sistemi interni; per migliorare il processo di reazione, limitando gli intoppi e i tempi di risposta delle persone che sono sopraffatte dall’operatività. Quando si parla quindi di RevOps, ci si riferisce a un cambiamento aziendale che non investe soltanto il modo in cui collaborano i reparti, ma anche quello in cui le persone imparano a utilizzare nuovi strumenti e tecnologie. Quali sono le 4 metriche delle RevOps a cui porre quindi attenzione per raggiungere dei risultati? Approfondiamo nel prossimo paragrafo. Le 4 metriche della RevOps L'obiettivo principale del RevOps è ottimizzare i quattro pilastri fondamentali dei ricavi: generazione di lead, produttività delle vendite, conversione di offerte e successo del cliente. Tra le metriche RevOps più importanti troviamo: Raggiungimento dell'obiettivo di ricavo: essenziale per monitorare quanto l'organizzazione sia vicina al raggiungimento dei suoi obiettivi di ricavo; Generazione e tasso di conversione dei lead: indicano quante nuove opportunità vengono create e quanti di questi lead si trasformano in clienti paganti, riflettendo l'efficacia del team di vendita; Tasso di churn dei clienti: misura la percentuale di clienti che interrompono l'abbonamento o cessano di utilizzare un prodotto o servizio, indicando possibili problemi con l'offerta aziendale; Dimensione media dell'affare: fornisce intuizioni sull'efficacia del team di vendita, in particolare se stanno vendendo prodotti o servizi di maggiore valore; Margine lordo: indica la differenza tra i ricavi e i costi delle merci vendute, con un margine elevato che suggerisce un prezzo di vendita superiore ai costi di produzione; Net Promoter Score (NPS): misura la soddisfazione del cliente e si basa sulla probabilità che questi raccomandi un prodotto o servizio ad amici o parenti; Valore del cliente nel corso della vita (CLV): rappresenta l'importo totale che un cliente dovrebbe spendere per un prodotto o servizio durante la sua interazione con l'azienda, mostrando potenziali ricavi futuri; Durata del ciclo di vendita: indica il tempo medio necessario per concludere un affare, riflettendo l'efficienza del team di vendita; Costo per acquisizione: mostra quanto costa acquisire nuovi clienti e l'efficacia degli sforzi di marketing; Soddisfazione dei dipendenti: essenziale per comprendere il benessere interno dell'azienda, influenzando un altro indicatore chiave di performance, la ritenzione dei dipendenti. Monitorare queste metriche consente alle aziende di avere una visione chiara del loro rendimento operativo, identificando le aree di miglioramento e garantendo il successo a lungo termine. Perché le aziende necessitano della RevOps? Il panorama delle aziende B2B ha subito una trasformazione nel modo in cui generano ricavi. Ora, più che mai, si enfatizza la sinergia tra marketing, vendite e assistenza al cliente. Nel modello operativo di molte aziende B2B/SaaS, vediamo che il processo di generazione di ricavi avviene in questo modo: il marketing, specialmente se parliamo di inbound marketing, crea le opportunità ideali al momento opportuno, mentre il team di vendita si impegna a stabilire relazioni durature che portano a un elevato valore nel tempo, influenzando a sua volta il team di gestione del successo del cliente. In tale scenario, l'interoperabilità diventa fondamentale, spingendo all'utilizzo condiviso di strumenti e risorse, come gli SDR (Sales Development Representatives), che agiscono come ponte tra il marketing e le vendite nella fase iniziale del funnel. Il ruolo centrale delle RevOps, quindi, è agevolare e migliorare la comunicazione tra questi team generatori di ricavi, introducendo nuovi strumenti e metodologie per potenziare l'efficienza e il conseguimento degli obiettivi. Si comprende quanto questa ottimizzazione di processi, risorse e strumenti, unita a un profondo cambiamento culturale aziendale, diventi promotore del successo aziendale. Approfondiamo nel prossimo paragrafo quali sono i vantaggi della RevOps. Vantaggi della RevOps I vantaggi delle revenue operations sono: riorganizzazione delle attività interne; miglioramenti dei processi di acquisizione di nuovi clienti; ottimizzazione dell’esperienza cliente; creazione di una cultura aziendale incentrata sui risultati. Si comprende quindi subito il perché un’azienda B2B ha bisogno delle revenue operations software, ovvero: per migliorare l’aspetto strategico del business; per migliorare la gestione delle attività di marketing, di vendita e il servizio clienti; per rendere altamente personalizzabile la customer experience. L’adozione di sistemi come le revenue operations software aiuta a far crescere le opportunità a disposizione dell’azienda. Conclusioni L'evoluzione del mondo B2B e le crescenti esigenze di una gestione olistica del percorso del cliente hanno reso indispensabile l'adozione di strategie come le RevOps. Questa non è solamente una metodologia operativa, ma rappresenta una trasformazione culturale profonda che mira ad allineare reparti fondamentali come marketing, vendite e assistenza al cliente. Le metriche chiave delle RevOps forniscono alle aziende gli strumenti necessari per monitorare e ottimizzare ogni fase del ciclo di vita del cliente, dalla generazione di lead alla fidelizzazione. E con l'avvento di nuovi strumenti e tecnologie, è diventato essenziale per le aziende implementare soluzioni efficaci, come un progetto CRM adeguato, che permette di analizzare e gestire i dati dei clienti in maniera efficace. Il mondo B2B non può ignorare l'importanza delle RevOps. Si tratta di un investimento strategico che, oltre a migliorare l'efficienza operativa, può elevare l'esperienza del cliente, rendendo le aziende più competitive in un mercato sempre più esigente e dinamico.
Le aziende gestiscono ogni anno una grande quantità di dati, complessi da gestire, ma molto importanti da consultare, in quanto aiutano ad avere una panoramica completa sui clienti potenziali e su quelli fidelizzati. Consultando il database è possibile conoscere l’entità della relazione che sussiste tra azienda e cliente, se duratura o intermittente. Se legata principalmente alle offerte e alle promozioni o ai valori del brand. Ecco perché prima di agire strategicamente bisogna consultare i dati e capire cosa fare. A questo proposito esistono due modalità di raccolta dati tramite CRM: Cloud e On-Premise. Rappresentano entrambi modalità valide di raccolta dati, ma il primo si appoggia a un server esterno, il secondo è interno all’azienda. Approfondiamo nei prossimi paragrafi caratteristiche e vantaggi di CRM Cloud e On-Permise. Cos’è il software di CRM basato su Cloud Il CRM Cloud è un sistema digitale concepito per gestire le interazioni e le relazioni con i consumatori. Questa soluzione tecnologica, contrapposta ai software tradizionali che necessitano di installazione locale, si basa sul modello SaaS (software as a service), permettendo alle imprese di accedere al servizio attraverso la rete internet. L'infrastruttura e la manutenzione del sistema sono curate direttamente dal fornitore, permettendo alle aziende di concentrarsi sul proprio core business senza preoccuparsi degli aspetti tecnici. Inoltre, le informazioni aziendali sono custodite e protette nelle strutture del provider, evitando la necessità per le imprese di impegnarsi in costosi investimenti hardware o infrastrutturali. Al contrario, le soluzioni tradizionali richiedono alle aziende di detenere e curare server, connessioni e altre risorse IT. L'adozione di un CRM Cloud offre vari benefici. Contribuisce al mantenimento di una clientela contenta attraverso una gestione efficiente dei contatti e fornisce analisi dettagliate sui consumatori, facilitando la semplificazione e l'automazione di compiti impegnativi. Considerando che non tutte le aziende possono permettersi di costruire e mantenere un'infrastruttura IT dedicata, questo tipo di piattaforma rappresenta un'opzione vantaggiosa. È un metodo conveniente per gestire le informazioni dei clienti senza l'onere di un investimento iniziale elevato. I servizi CRM Cloud sono intuitivi e progettati per la massima facilità d'uso. Inoltre, molti fornitori offrono assistenza completa, che può includere assistenza telefonica continua, risorse informative dettagliate e modalità di assistenza via chat. Approfondiamo nel prossimo paragrafo quali sono i vantaggi del CRM Cloud. Vantaggi soluzioni CRM basate su cloud I vantaggi della scelta di un CRM cloud sono: Costi iniziali ridotti - essendo i software basati su cloud non è necessario installarli, né ospitarli nel server e ciò vuol dire anche che non ci sono costi relativi a hardware, spazio e sicurezza; Non ci sono costi di aggiornamenti e manutenzione - tutte queste operazioni sono a carico del fornitore a cui ci si affida; Puoi accedere ai dati ogni volta che vuoi - appoggiandoti a un cloud, permetti a tutti i membri del team di accedervi facilmente; Ti affidi a un sistema sicuro - ci sono importanti misure e certificazioni di sicurezza per garantire la sicurezza della tutela dei dati; Scalabilità delle piattaforme - le piattaforme SaaS crescono con l’ampliamento dell’azienda, quindi semplicemente aggiungendo nuove funzioni sarà possibile adattare il CRM cloud alle esigenze. Grazie ai sistemi CRM cloud è possibile creare percorsi fidelizzanti con i clienti, in quanto si possono identificare più facilmente i percorsi di vendita da migliorare e le azioni strategiche da mettere in atto. Cos’è il CRM basato On-Premise Al contrario di un CRM Cloud, uno On-Premise permette di usufruire dei benefici di un sistema di raccolta dati interno all’azienda. Ciò implica però per l’azienda sostenere dei costi in personale esperto per configurare e aggiornare il sistema, l’assunzione di persone nuove per creare il software e l’acquisto e installazione dell’hardware necessario. Un CRM Cloud On-Permise ha però anche una maggiore difficoltà di accesso al di fuori dell’azienda e ciò da un lato è positivo, poiché è sinonimo di sicurezza, ma dall’altro è un limite, perché non tutti i dipendenti possono consultare i dati al di fuori dell’azienda. Un’ulteriore differenza è relativa alla modalità di consultazione da remoto, in quanto un CRM On-permise, in assenza di connessione, può continuare a funzionare molto bene. Il CRM Cloud questo non lo permette. Indubbiamente ci sono pro e contro del cloud on-premise. Vediamo quali sono i vantaggi di questo sistema nel prossimo paragrafo. Pro e contro del CRM On-Premise Uno dei primi vantaggi del CRM On-Permise che balza all’attenzione è la sicurezza grazie all’accessibilità limitata. Approfondendo il discorso dei vantaggi del CRM On-permise, precisiamo anche che: non ci sono costi di abbonamento da sostenere; c’è il totale controllo di tutti i dati e sistemi aziendali; decide l’azienda quando devono essere fatti gli aggiornamento;; La scelta del CRM Cloud deve essere fatta valutando tutti i parametri vantaggiosi dell’uno o dell’altra tipologia, tenendo conto delle esigenze aziendali. Per contro però ci sono anche delle problematiche che possono sorgere quando si ha a che fare con un CRM on-permise. Possiamo sintetizzarle in: Blocco parziale o totale delle attività durante gli aggiornamenti; Possono sorgere costi diretti o indiretti durante gli aggiornamenti; Il tempo di uptime è sensibilmente più elevato dei software in cloud; Conclusioni In un mondo aziendale sempre più digitalizzato, la gestione dei dati rappresenta una componente fondamentale per il successo. Il CRM, acronimo di Customer Relationship Management, è lo strumento cardine per mantenere e analizzare le relazioni con i clienti. La scelta tra un CRM Cloud e un CRM On-Premise dipende strettamente dalle esigenze e dalla struttura della singola impresa. Da un lato, il CRM Cloud, spesso associato a piattaforme come HubSpot, offre vantaggi quali costi iniziali ridotti, aggiornamenti e manutenzioni gestiti dal fornitore, e una scalabilità pronta a rispondere all'espansione aziendale. Tuttavia, bisogna considerare anche il lato della connettività, che diviene essenziale per il suo funzionamento. Dall'altro lato, un CRM On-Premise garantisce un controllo totale dei dati e la possibilità di decidere autonomamente tempi e modalità di aggiornamento. La sua forza risiede nell'indipendenza da connessioni esterne e nella sicurezza garantita dalla sua natura intrinseca. In ogni caso, indipendentemente dalla scelta effettuata, la realizzazione di un progetto CRM ben strutturato è fondamentale. Le imprese devono valutare attentamente le proprie necessità, risorse e obiettivi per determinare quale strumento sia il più adatto al loro contesto. L'importante è avere sempre presente che un CRM efficace, sia esso Cloud o On-Premise, rappresenta un asset inestimabile per l'ottimizzazione dei processi aziendali e per la costruzione di relazioni durature e proficue con i clienti.
Hai mai sentito parlare di Churn Rate, più comunemente noto come tasso di abbandono dei clienti? Con il termine Churn Rate si intende il tasso di defezione dei clienti che hanno abbandonato un brand o servizio in un determinato periodo di tempo, rispetto alla percentuale di clienti inizialmente presente nel medesimo lasso di tempo. Questo dato è importante da analizzare perché ci dice, sempre in percentuale, quanti sono i clienti che hanno effettivamente deciso di non usufruire più dei servizi o prodotti del brand. Ciò che dobbiamo fare noi è analizzare questo dato ed evitare che accada di nuovo. Come lo facciamo? Con la Churn Analysis e il Churn Prediction. Scopriamo nei prossimi paragrafi di cosa si tratta. Cos’è il churn prediction Il termine Churn Prediction si riferisce proprio alla possibilità di prevedere quale potrà essere il prossimo churn rate, in base alla Churn Analysis. L’analisi del tasso di abbandono o appunto Churn Analysis, è a tutti gli effetti un’analisi previsionale che aiuta a individuare, in termini percentuale, i clienti che potrebbero abbandonare il brand. La Churn Analysis può avvalersi di sistemi CRM per individuare il comportamento d’acquisto del target. I due fattori fondanti di questa tipologia di analisi sono: I fattori che si legano propriamente al cliente; I fattori comportamentali legati al comportamento del cliente sul sito. Il tasso di abbandono è qualcosa che si può abbassare, ma è fondamentale sapere le motivazioni che hanno spinto le persone a lasciare un brand, da qui l’importanza della Churn Analysis. È una previsione fondamentale per molte aziende, in quanto grazie ad essa è possibile anche capire come acquisire nuovi clienti e quali sono le motivazioni che invece spingono quest’ultimi a rimanere con un brand. Di certo un valore importante in questo panorama lo assume la comunicazione con le persone che interagiscono con il brand. È necessario avere un rapporto diretto con il cliente, conoscere i suoi dubbi e le sue titubanze. Benefici dell’analisi churn Quali sono quindi i benefici dell’analisi del tasso di abbandono? Indubbiamente questa tipologia di analisi rappresenta uno dei primi parametri da utilizzare per combattere il churn rate. I benefici derivanti dall’analisi sono: Capacità di mantenere i clienti esistenti - se l’azienda conosce i motivi del tasso di abbandono di un brand, investe sui clienti che ha per evitare di subire la stessa sorte; Migliorare la customer experience - l’analisi dei dati di cui abbiamo parlato prima, aiuta anche a migliorare il servizio clienti, andando a intervenire sui punti reputati critici; Ridurre i costi di acquisizione di clienti - in linea di massima investire sui clienti che si hanno è meno dispendioso che acquistarne dei nuovi, ergo ecco perché è importante evitare un tasso di abbandono alto con gli strumenti che si hanno a disposizione. Per monitorare questi costi, un progetto CRM può essere ideale. Un’analisi accurata del churn rate ti permette di costruire un churn model efficace, che ti aiuterà contro i futuri tassi di abbandono. 5 parametri per costruire un churn model efficace I 5 parametri alla base di un Churn Rate Model efficace sono: Dati rappresentativi e completi per costruire un modello efficace; Selezionare le variabili che possono determinare il tasso di abbandono, come la frequenza di utilizzo del servizio, la soddisfazione del cliente, le interazioni con il supporto clienti; La scelta dei sistemi di Machine Learning adatti alla costruzione di un modello efficace; Valutazione e validazione del modello scelto tramite ovviamente un’analisi ulteriore dei dati; L’utilizzo degli strumenti di AI per evitare il tasso di abbandono. Questi sono 5 parametri imprescindibili se si vuole costruire un modello efficace contro il tasso di abbandono. L’intelligenza artificiale in quest’ottica può sicuramente rappresentare un aiuto concreto in più, in grado di velocizzare reazioni e azioni contro il tasso di abbandono. Approfondiamo nel prossimo paragrafo come l’AI può aiutare a evitare un tasso di abbandono alto. Cosa può fare l’AI contro il Churn prediction Come spiegato fino a ora bisogna fronteggiare il tasso di abbandono dei clienti, sfruttando tutti gli strumenti che si hanno a disposizione, l’AI è uno di questi. Gli strumenti dell’AI che aiutano ad abbassare il tasso di abbandono includono: Identificazione degli Eventi Scatenanti: i sistemi AI possono aggregare dati storici per identificare eventi potenziali che causano l'abbandono dei clienti, come aumenti di prezzo, interruzioni del servizio e interazioni con il servizio clienti. Inoltre, possono categorizzare i comportamenti che circondano questi cambiamenti e testare A/B per definire cluster di rischio; Analisi del Sentimento del Cliente: grazie al Natural Language Processing (NLP), l'AI può analizzare le interazioni dei clienti, come email, messaggi di testo, recensioni e telefonate, per identificare le fonti di attrito o insoddisfazione; Definizione del Churn Esplicito Vs. Presunto: alcuni clienti potrebbero gradualmente smettere di interagire senza un'uscita evidente. Mappando i dati storici del churn, come minori acquisti o interazioni, i sistemi AI possono identificare modelli di comportamento basati su un abbandono presunto; Classificazione basata su Machine Learning: i data scientist utilizzano algoritmi di machine learning per segmentare i clienti in categorie di rischio basandosi su variabili di input. Questo aiuta a valutare il rischio di abbandono di un cliente; Sistemi di raccomandazione per la prossima migliore azione (NBA): alcuni sistemi AI forniscono raccomandazioni sulle azioni che un'azienda dovrebbe intraprendere per recuperare i clienti a rischio. Queste potrebbero includere offerte di prezzo personalizzate, messaggi personalizzati, limiti di credito regolati e altre tattiche basate sui dati del cliente; Apprendimento per Rinforzo e Analisi Batch: i data scientist possono utilizzare questi approcci per analizzare e prevedere le migliori azioni basate sui dati per ottimizzare la gestione delle relazioni con i clienti. Approfondiamo nel prossimo paragrafo le strategie di customer retention contro il tasso di abbandono. Customer retention contro il tasso di abbandono Per customer retention si intendono le azioni che un brand fa per fidelizzare la sua clientela. Di solito sono attività a medio o lungo termine con l’obiettivo di ridurre il churn rate e il possibile passaggio al servizio o prodotto del competitor. Uno dei punti fissi del retention marketing, che quindi contribuisce a un abbassamento del Churn Rate, è la costruzione di relazioni di qualità, oltre che solide con la propria clientela o community. La chiave di tutto ciò è la personalizzazione, ovvero una comunicazione one to one, necessaria per costruire un messaggio ad hoc per ciascun cliente. Una strategia molto utile contro il churn rate per esempio, è la premiazione della fedeltà dei clienti con sconti appositi o incentivi sui prossimi acquisti. Un altro modo per evitare il tasso di abbandono è offrire un servizio clienti efficace. Più un cliente si sente coccolato, compreso e ascoltato, più sarà difficile che abbandoni il brand. Conclusioni Il tasso di abbandono, o Churn Rate, è una sfida che ogni brand deve affrontare. Attraverso un'attenta Churn Analysis, le aziende possono prevedere e combattere efficacemente l'abbandono dei clienti. Strumenti come il CRM giocano un ruolo cruciale nell'analisi del comportamento dei clienti e nella definizione delle strategie di fidelizzazione. Hubspot, come leader nel settore, offre non solo soluzioni CRM, ma anche strumenti avanzati attraverso il suo marketing Hubspot, che permette alle aziende di personalizzare e ottimizzare le loro campagne marketing in base alle esigenze dei loro clienti. Il successo nel combattere il tasso di abbandono risiede nell'approccio multifattoriale: comprendere i fattori scatenanti dell'abbandono, utilizzare l'AI per identificare e anticipare i comportamenti dei clienti, e infine costruire relazioni solide e personalizzate con ciascun cliente. L'implementazione di un progetto CRM, specialmente se guidato da piattaforme come Hubspot, e la personalizzazione delle strategie di marketing, possono fare la differenza tra un cliente che decide di rimanere e uno che sceglie di andarsene. In conclusione, per le aziende che cercano di minimizzare il loro Churn Rate, l'investimento in strumenti avanzati di analisi e gestione dei clienti, come un progetto CRM supportato da Hubspot, è essenziale.
Hai mai sentito parlare di Programmatic Advertising? Dato che non sappiamo con certezza se davvero sai di cosa si tratta, in questo articolo parleremo di questa strategia di marketing, approfondendone vantaggi e funzionamento. I tre pilastri fondanti alla base della programmatic advertising sono i seguenti: programmatico - tutte le fasi, dalla selezione del target al pagamento, avvengono interamente su di una piattaforma automatizzata; real time - l’acquisto avviene solo quando l’impression diventa reale; data - driven - ciò che valorizza davvero la programmatic advertising è l’approccio basato sull’analisi dei dati. Qual è il fulcro della programmatic advertising? La pubblicità programmata è come una grande asta digitale in tempo reale, dove le pubblicità vengono mostrate alle persone giuste al momento giusto. Come è possibile questo risultato? Studiando dati e algoritmo. Programmatic advertising, cos’è? Possiamo semplificare la definizione, affermando che è un modo automatizzato e basato sui dati per acquistare e vendere spazi pubblicitari online. Andando nel pratico di questa definizione, possiamo dire che con la programmatic advertising, invece di acquistare spazi pubblicitari direttamente dai siti web (publisher), vengono utilizzate tecnologie e dati per decidere, in tempo reale, quale spazio pubblicitario acquistare e a quale prezzo. Approfondiamo nel prossimo paragrafo come funziona la programmatic advertising. Come funziona la Programmatic advertising La programmatic advertising si basa su tre concetti chiave: DMP (Data Management Platform): Raccolgono e ordinano i dati degli utenti, come le loro preferenze, i loro comportamenti online ecc. In questo caso possiamo comprendere tutte le piattaforme che raccolgono dati di prima, seconda o terza parte. Vengono pertanto inclusi anche i CRM. DSP (Demand-Side Platform): Le aziende usano DSP per fare offerte e acquistare spazi pubblicitari che corrispondono al pubblico che vogliono raggiungere. SSP (Supply-Side Platform): Queste piattaforme aiutano i siti web (o publisher) a vendere il loro spazio pubblicitario alle aziende. Cosa succede quindi praticamente? Quando un utente carica una pagina web con uno spazio pubblicitario, avviene un’asta in tempo reale e lo spazio pubblicitario viene venduto all’offerente più alto. Tutto questo viene basato su dati e previsioni. In che modo può avvenire l’acquisto programmatico? Le modalità che prevedono l’asta sono tre: Private Exchange: Quando avviene uno scambio privato con cui il publisher può controllare l’accesso degli advertiser. Open Market: Quando le aste sono aperte a più advertiser. Guaranteed Direct: Quando vengono venduti gli spazi in giacenza attraverso una piattaforma che gestisce domanda e offerta. Le programmatic senza asta sono invece principalmente due: Preferred deals - solo un investitore può accedere a un prezzo concordato allo spazio pubblicitario; Programmatic direct - un investitore accede a un prezzo stabilito a una quantità concordata di spazi pubblicitari. Ora che abbiamo chiarito cos’è la programmatic advertising e come funziona, approfondiamo nel prossimo paragrafo come può essere sfruttata da un’azienda per i propri clienti. Come sfruttare la programmatic advertising per i propri clienti Un’efficace pianificazione e la programmatic advertising o pubblicità programmata, può aiutare a fare lead generation, nonché conversioni. Ma come sempre la teoria non basta, bisogna imparare a sfruttare la potenzialità di questa tipologia di pubblicità. Come? Conoscendo in modo approfondito il proprio target - i dati delle interazioni social possono aiutare molto a conoscere le persone alle quali ci si rivolge. In questo modo si possono perfezionare gli annunci pubblicitari. Per la conoscenza del mercato pianificare un progetto CRM è fondamentale; Focalizzandosi sul contenuto - il contenuto anche nella pubblicità programmata è cruciale, sebbene si pensi che questa sia una modalità fredda e poco creativa per attirare click e lead. In realtà non è così. Il messaggio deve sempre essere unico e ben strutturato, ma se non si ha modo e tempo di creare contenuti originali, la content velocity può sicuramente rappresentare un aiuto da velocizzare la creazione di copy efficaci; Personalizzare l’esperienza utente - offrire un’esperienza pubblicitaria personalizzata è un ottimo modo per portare benefici al tuo business. In ottica futura, il programmatic advertising ti aiuterà a risparmiare tempo e budget, organizzando meglio risorse, creatività e migliorando la produttività. Quali sono quindi vantaggi della pubblicità programmata? Se fino ad ora ancora non è chiaro quali sono i vantaggi, approfondiamolo nel prossimo paragrafo. Vantaggi del programmatic advertising Partendo dal presupposto che la programmatic advertising rappresenta un modo per rendere ancora più customizzata e produttiva una campagna pubblicitaria, i vantaggi in merito a questa strategia possiamo così riassumerli: segmenta i lead più qualificati; assicura risparmio di risorse e tempo; ottimizza l’allocazione del budget; massimizza il ROI; aiuta a monitorare e misurare in tempo reale le campagne; Aumentare il numero di contatti nel CRM di Hubspot per avere dati sempre più accurati e più possibilità di fare campagne di inbound marketing volte alla conversione dei lead che ancora non sono diventati customer; In generale possiamo quindi dire che è tutto automatizzato e veloce. L’advertiser ha possibilità di effettuare modifiche alla campagna in tempo reale, se si dovesse rendere conto che qualcosa non va. Conclusioni Nell'era digitale in cui viviamo, l'advertising ha subito una vera e propria rivoluzione grazie alla programmatic advertising. Questa strategia, basata sull'automazione e sull'analisi dei dati, ha il potere di trasformare il modo in cui le aziende si approcciano alla pubblicità online, rendendola più mirata e efficace. Al centro di questo nuovo approccio c'è l'importanza di comprendere il proprio target, offrire contenuti di qualità e personalizzare l'esperienza dell'utente. Mentre ci immergiamo più profondamente nell'universo digitale, strumenti come il CRM diventano essenziali per gestire e analizzare i dati dei clienti. Una soluzione come Hubspot non solo offre un robusto sistema CRM, ma anche potenti strumenti di marketing. Integrare un progetto CRM con la programmatic advertising può dunque massimizzare l'efficacia delle campagne pubblicitarie, e in questo contesto, Hubspot emerge come un alleato prezioso per qualsiasi azienda. La combinazione del marketing Hubspot con la precisione della pubblicità programmata promette di portare il tuo business a nuovi livelli di successo. In sintesi, la programmatic advertising non è solo una tendenza temporanea, ma una potente strategia che continuerà a plasmare il futuro del marketing digitale. E con partner affidabili come Hubspot al tuo fianco, le possibilità sono praticamente infinite.
Chiarire il motivo di questa integrazione è semplice: è fondamentale per un marketing efficace. Inoltre, un ulteriore vantaggio dell'integrazione tra queste piattaforme è l'automazione di alcune operazioni, come la pubblicazione dei post su LinkedIn, oltre alla capacità di analizzare facilmente i dati delle interazioni. Tuttavia, prima di approfondire i vantaggi concreti di questa integrazione, è necessario fare una premessa importante. Se si intende utilizzare LinkedIn per aumentare la consapevolezza del marchio o per il social selling, è essenziale definire attentamente gli obiettivi. Per esempio: Desideri generare contatti su LinkedIn? Vuoi indirizzare il traffico verso il tuo sito web? Vuoi incrementare le condivisioni dei tuoi contenuti? Desideri fare networking? Vuoi essere riconosciuto su LinkedIn come esperto nel tuo settore? Ognuno di questi obiettivi richiede una strategia specifica. È cruciale essere costanti, attivi e dedicarsi alla creazione di una propria community. HubSpot, in quanto CRM, è sicuramente un valido strumento per la pubblicazione dei post, la raccolta e l'analisi dei dati. Quest'ultima, possiamo affermare, è la ragione principale per cui un'azienda dovrebbe integrare HubSpot e LinkedIn. Dal punto di vista del marketing, interpretare correttamente i dati è fondamentale per elaborare una strategia di Inbound Marketing. Nei paragrafi successivi, approfondiremo come HubSpot e LinkedIn possano rappresentare una combinazione vincente per un'azienda. A cosa serve il CRM di HubSpot? Come probabilmente avrai letto molte altre volte, Hubspot è un CRM integrato, il cui obiettivo è raccogliere, organizzare e monitorare i comportamenti dei contatti, lead e clienti. HubSpot è stato sviluppato parallelamente all'Inbound Marketing e, pertanto, per gestire i lead, monitorare il loro comportamento sul sito e scoprire come acquisire nuovi clienti, migliorando così la produttività, è necessario pianificare determinate azioni. Ad esempio, se l'obiettivo è mantenere l'interesse dei contatti verso il marchio, è necessario creare contenuti di valore che, da un lato, soddisfino il bisogno di informazioni e, dall'altro, siano capaci di convertire. Il CRM di HubSpot ti aiuta a identificare i contatti realmente interessati ai prodotti o servizi offerti, garantendo così che gli sforzi di marketing dell'azienda siano veramente efficaci. Hubspot marketing è una piattaforma all-in-one che ti aiuta a creare campagne di Inbound Marketing e a gestire sia campagne pubblicitarie sia di Google, Meta e Linkedin, integrando i dati e facendo quindi crescere il tuo valore digitale con un approccio orientato ai risultati. Gli strumenti di Hubspot Marketing sono: email marketing; social; blog; landing page. Linkedin, rientra tra quei social perfettamente integrabili con Hubspot che può aumentare e di molto le possibilità di conversione. Approfondiamo ora nel prossimo paragrafo, come fare marketing su Linekdin. Come fare marketing su LinkedIn? Negli ultimi tempi, LinkedIn è diventato un social network molto popolare, anche se non sempre utilizzato nel modo più adeguato. Senza dubbio, LinkedIn può essere un elemento chiave per una strategia di Inbound Marketing, poiché, a differenza di altri social network come Facebook e Instagram, i lead che si ottengono sono veramente interessati ai contenuti con cui interagiscono e che condividono. Pertanto, se si riesce a sfruttare al meglio questa straordinaria piattaforma social, mantenendo una costanza e una buona gestione della community, le possibilità di generare conversioni crescono. Ma come si implementa una strategia di marketing su LinkedIn? Definisci i tuoi obiettivi; Realizza networking, mantenendo sempre il contatto con la community; Sfrutta l'opportunità di creare nuovi contenuti e di condividere quelli dei tuoi contatti per accrescere la tua autorevolezza; Approfondisci le relazioni che hai instaurato; Interagisci quotidianamente con i tuoi contatti e, eventualmente, avvia una conversazione privata, ma MAI per vendere qualcosa; Analizza gli interessi dei tuoi contatti; Segui una roadmap per le tue attività su LinkedIn; Pubblica contenuti ogni giorno o, se non è possibile farlo quotidianamente, pianifica la condivisione di contenuti interessanti almeno tre volte a settimana; Utilizza gli hashtag in modo efficace per essere trovato anche da contatti che non conosci e che non ti conoscono ancora; Realizza video marketing, ma senza essere autoreferenziale. Potresti ad esempio trasformare i contenuti che hai già creato in brevi video da condividere. Un consiglio fondamentale è evitare lo spam, quindi non inviare ai tuoi contatti messaggi inutili. Assicurati che il valore della comunicazione rimanga sempre elevato e utile. Approfondiamo ora nel prossimo paragrafo quali sono i vantaggi dell’integrazione tra Hubspot e Linkedin. Vantaggi dell’integrazione di Hubspot e Linkedin Nei paragrafi precedenti abbiamo esplorato i vantaggi dell’utilizzo di Hubspot e di quello di Linkedin per il marketing. Ora ci concentriamo invece sul motivo del perché l’integrazione tra Hubspot e Linkedin è la decisione vincente per il marketing aziendale. Integrare Hubspot e Linkedin vuol permette di: Gestire la propria presenza su Linkedin, direttamente da Hubspot. I post possono essere programmati da Hubspot e monitorati. È possibile inoltre ricondividere gli articoli del proprio sito su Linkedin, programmandoli; Monitorare le perfomance dei post condivisi su Linkedin e su altri social, comprendendo quindi quale performa meglio. Si possono ricondividere gli articoli del proprio sito. In generale è possibile valutare l’attività di lead nurturing; Gestire da un’unica interfaccia, ovvero quella di Hubspot, il proprio calendario editoriale. Hubspot permette di confrontare vari social e di aiutare un’azienda a orientare i propri sforzi di marketing in quale direzione devono andare. Integrare tutti i dati dei contatti acquisiti con linkedin, o con account linkedin collegato, con quelli derivanti dagli altri touchpoint, in modo da avere una conoscenza del contatto completa. Andando ora a parlare dell’aspetto pratico dell’integrazione tra Hubspot e Linkedin, questa operazione è possibile farla in diversi modi, quella con Linkedin Sales Navigator è probabilmente una delle più comuni. Questa integrazione permette di visualizzare e mandare InMail, per esempio, ma richiede obbligatoriamente la licenza di LinkedIn Sales Navigator, che non è posseduta da tutte le aziende. Inoltre, purtroppo, questa integrazione nativa non permette di aggiungere nuovi contatti in HubSpot, il che potrebbe rappresentare un problema significativo. A questa si aggiungono: L’integrazione nativa Hubspot e Linkedin ADS La modalità di esportazione delle connessioni da Linkedin per importarle su Hubspot. L’integrazione di Hubspot e Linkedin ADS Per quanto concerne esclusivamente la gestione della pubblicità, il marketplace di HubSpot offre anche l'utile integrazione nativa LinkedIn Ads. Questa funzionalità permette di trasferire i lead generati su LinkedIn direttamente in HubSpot, e di monitorare in termini di ROI e di budget impiegato l'efficacia di ogni campagna. Il processo di sincronizzazione dei lead avviene automaticamente e permette di elaborare report dettagliati, di programmare follow-up e funnel, e in generale di aumentare la visibilità di tutte le attività che stai svolgendo su LinkedIn. Infine, con questo tipo di integrazione, è facilitato un passaggio fluido dalla generazione del lead al suo mantenimento, grazie al percorso del tuo potenziale cliente da un annuncio su LinkedIn al CRM di HubSpot. È proprio il trasferimento in HubSpot a fare la differenza rispetto a LinkedIn semplice, grazie alle numerose opzioni fornite dal piano di Marketing per mantenere l'esperienza del cliente attiva e personalizzata. La modalità di esportazione delle connessioni da Linkedin per importarle su Hubspot È possibile esportare in formato .csv tutti i contatti di primo livello da LinkedIn, per poi importarli nuovamente in HubSpot. Utilizzando questa modalità, si ottengono dati probabilmente meno accurati e bisogna effettuare nuove importazioni periodicamente per mantenere i dati aggiornati. Inoltre, si hanno a disposizione solo le informazioni di contatto che LinkedIn decide di fornire, il che non significa necessariamente che siano le informazioni di cui abbiamo bisogno, o che vorremmo inserire e gestire in HubSpot. Conclusioni L’integrazione tra Hubspot e Linkedin indubbiamente può rappresentare un vantaggio per un’azienda. Un progetto CRM, gestito da esperti Hubspot, e una piattaforma di social selling come Linkedin, rappresentano un’ottima strategia di Inbound Marketing. Un CRM però non è utile solamente nella connessione con Linkedin ma aiuta l'impresa anche in diversi altri ambiti. Abbiamo approfondito tutto nella risorsa scaricabile gratuitamente che trovi sotto.
Sentiamo spesso parlare di retargeting e remarketing, ma di cosa si tratta nello specifico? Proveremo a spiegarlo in questo articolo. In entrambi i casi si parla di marketing, in quanto l’obiettivo è sempre generare conversione, solo che nel primo caso si parte da zero, mentre nel secondo si parte da una base già consolidata. Il retargeting lo possiamo definire come una forma di pubblicità online rivolta a quella fetta di pubblico che ha già visitato il sito o ecommerce e che però non ha fatto acquisti. In questo caso lo scopo è invogliare le persone a ritornare sul sito e a completare l’acquisto. Il remarketing è un’attività di marketing che ha l’obiettivo di raggiungere nuovamente i prospect che hanno già mostrato interesse per un prodotto o servizio e che quindi hanno anche già fatto il loro acquisto. In questo secondo caso quello che si cerca di fare è di fidelizzare i clienti, magari proponendogli offerte, sconti o coupon via mail. Approfondiamo la differenza tra queste due strategie di marketing nei prossimi paragrafi. Differenze tra remarketing e retargeting Qual è la differenza tra remarketing e retargeting? Il retargeting, usato prevalentemente nelle campagne pubblicitarie, si riferisce a raggiungere persone che hanno interagito con il tuo sito web o specifiche pagine, e la comunicazione è basata principalmente sul comportamento online di quest’ultime. Ad esempio, si potrebbe fare retargeting verso chi ha visitato il sito, visualizzato determinate pagine o prodotti, o ha compiuto azioni specifiche come il download di un catalogo o il clic su un annuncio. Questo tipo di strategia si concentra sull'utilizzo dei dati comportamentali per personalizzare l'approccio pubblicitario e far ritornare gli utenti al sito per completare determinate azioni. Il remarketing, d'altro canto, coinvolge la comunicazione con persone specifiche che sono già entrate in contatto con il tuo business in modo più concreto. Questo approccio usato nell'inbound marketing si basa sulla costruzione di relazioni più personali, poiché hai raccolto dati che ti consentono di identificare queste persone in modo univoco. Ad esempio, potresti avere i contatti di chi ha effettuato un acquisto o ha fornito informazioni tramite un modulo sul sito. Il remarketing mira a interagire con queste persone utilizzando canali più diretti come email marketing, newsletter personalizzate e comunicazioni mirate attraverso i social media. Come si può quindi comprendere la distinzione tra questi due concetti riguarda principalmente i rapporti che i prospect, nel primo caso, e i clienti, nel secondo caso, hanno con l’azienda. Facciamo un esempio pratico, così da comprendere meglio cos’è il retargeting e cos’è il remarketing. Esempio di retargeting. Partiamo da un e-commerce che vende prodotti di abbigliamento. I clienti visitano il sito ma non fanno acquisti. Dai dati sappiamo però che l’interesse verso il brand c’è e quindi l’obiettivo è far sì che quei clienti che hanno visitato il sito procedano all’acquisto. Come? Con campagne pubblicitarie mirate. Per far ciò è fondamentale utilizzare i dati raccolti e costruire quindi una strategia di marketing per trasformare i prospect in clienti. Esempio di remarketing Partiamo sempre dallo stesso progetto ecommerce. I clienti hanno visitato il sito, mostrato interesse per una categoria specifica e fatti i loro acquisti. L’obiettivo in questo caso è far sì che gli stessi clienti ritornino sul sito altre volte e facciano nuovi acquisti. In entrambi i casi un ruolo fondamentale lo ha il CMS utilizzato per studiare i dati raccolti. Bisogna studiare i dati in modo approfondito e valutare con esattezza cosa è meglio fare e come farlo soprattutto. Ma quali sono i mezzi in cui è possibile fare retargeting e remarketing? Google Ads Facebook Ads Instagram Ads Campagne di Email marketing Ora che abbiamo chiarito di cosa si tratta nello specifico nel primo e nel secondo caso, approfondiamo quali sono i vantaggi delle strategie di remarketing e retargeting per un’azienda. Vantaggi di strategie di remarketing e retargeting Volendo fare una breve premessa possiamo dire che integrare azioni di remarketing e retargeting rappresenta, di sicuro, la scelta migliore da fare per un’azienda, in quanto le consente di generare più facilmente conversione. Incrementare il ROI (return of investiment) è l’obiettivo principale per un’azienda, di conseguenza attività di remarketing e retargeting, indubbiamente contribuiscono a questo scopo. Possiamo quindi dire che i vantaggi di queste due attività sono: maggiore facilità nell’intercettare gli utenti che non hanno portato a termine l’acquisto; fidelizzazione dei clienti già acquisti; aumento della brand awareness e dell’engagement sul sito; Inoltre, c’è da aggiungere che una solida strategia di remarketing aiuta a consolidare il legame tra prospect e lead, mantenendo sempre saldo il goal della vendita. Pensiamo nello specifico a un e-commerce: come potrebbe sfruttare il potere del remarketing e retargeting? Vediamolo nel prossimo paragrafo. Come sfruttare remarketing e retargeting in una strategia e-commerce L'utilizzo strategico di remarketing e retargeting può essere estremamente efficace per migliorare le vendite e il coinvolgimento dei clienti in un'attività di e-commerce. Alla base di tutto c'è il dato, raccolto in un ecommerce CRM, strumenti utili ad immagazzinare dati derivanti da differenti touchpoint, compresi quelli relativi alle campagne pubblicitarie. Ecco alcuni modi in cui puoi sfruttare questi due concetti all'interno della tua strategia: Retargeting: Abbandono del Carrello: Uno scenario comune è quando i visitatori aggiungono prodotti al carrello ma non completano l'acquisto. Puoi utilizzare il retargeting per inviare loro annunci mirati che includono i prodotti lasciati nel carrello, offrendo magari uno sconto o promozione per incoraggiarli a tornare e completare l'acquisto. Visualizzazioni di Prodotti: Se un utente ha visualizzato un prodotto specifico ma non ha proceduto all'acquisto, puoi mostrare annunci che presentano quel prodotto o prodotti simili. Questo può aiutare a mantenere l'interesse dell'utente e spingerlo a effettuare l'acquisto. Remarketing: Segmentazione di Clienti: Utilizza i dati raccolti dai clienti nel tuo CRM che hanno già effettuato acquisti per creare segmenti di pubblico. Ad esempio, puoi creare gruppi basati sugli acquisti precedenti, interessi o preferenze. Questi segmenti ti consentono di inviare comunicazioni altamente mirate, come offerte esclusive o suggerimenti di prodotti correlati. Fidelizzazione dei Clienti: Il remarketing è un ottimo modo per mantenere l'interesse dei clienti esistenti. Invia loro comunicazioni personalizzate, come aggiornamenti sui nuovi arrivi, offerte speciali per clienti fedeli o inviti a programmi di fedeltà. Strategie congiunte: Cross-Selling e Up-Selling: Utilizza sia retargeting che remarketing per suggerire prodotti correlati o upgrade a clienti che hanno già effettuato acquisti. Ad esempio, se qualcuno ha acquistato un prodotto, potresti suggerire accessori o prodotti complementari. Promozioni di rientro: Puoi utilizzare il remarketing per riattivare i clienti che non hanno effettuato acquisti da un po' di tempo. Invia loro offerte speciali o coupon per incentivare un nuovo acquisto. Feedback e Recensioni: Dopo un acquisto, puoi utilizzare il remarketing per chiedere ai clienti di lasciare una recensione o un feedback. Questo non solo aumenta l'coinvolgimento, ma anche la fiducia degli acquirenti futuri. Retargeting su social media: Sfrutta le piattaforme di social media come Facebook e Instagram per fare retargeting verso utenti che hanno interagito con il tuo sito. Puoi mostrare loro annunci basati sui prodotti che hanno visualizzato o sugli interessi dimostrati. Ciclo di Vita del Cliente: Crea una strategia di remarketing che segua il ciclo di vita del cliente, inviando comunicazioni appropriate a ogni fase, dal primo interesse all'acquisto ripetuto. Conclusioni Retargeting e remarketing rappresentano indubbiamente due strategie efficaci, ma senza un’adeguata raccolta dati, ben studiata soprattutto, queste attività non possono aiutarti a raggiungere grandi risultati. Lo studio dei dati, anche grazie a un progetto CRM, è la base del successo di una strategia di marketing che comprende queste due attività. Ci sono però anche altri metodi per far vendere il tuo ecommerce, nell'ebook ne abbiamo illustrati alcuni.
Il Customer Relationship Management (CRM) è una componente fondamentale per il successo aziendale: le sue funzioni permettono di condurre uno studio approfondito del target, andando a intercettare i suoi bisogni specifici e proponendo, poi, un’offerta personalizzata all’altezza delle sue aspettative. Avvalersi di un CRM significa anche semplificare - e in alcuni casi ridurre - la parte operativa del lavoro in un team, dando così a quest’ultimo la possibilità di concentrarsi su altri fattori chiave, come ad esempio quelli strategici. Nel corso del tempo possono avvenire degli “incidenti” che fanno comprendere l’esigenza di cambiare sistema CRM, come ad esempio quando in un e-commerce aumentano i prodotti in magazzino e quindi anche le richieste, contatti e i dati da analizzare, ma ci si rende conto che il sistema non riesce a stare al passo con queste “richieste”. In questi casi potrebbe diventare necessario valutare se il sistema CRM attuale è ancora in grado di soddisfare le esigenze dell'azienda e pensare, eventualmente, di migliorarlo o sostituirlo. In questo articolo, esploreremo i segnali chiave che indicano il bisogno di cambiare il sistema CRM e cercheremo di dare dei consigli per effettuare una transazione quanto più efficace possibile. Inoltre, vedremo come valutare le esigenze aziendali e i requisiti del nuovo CRM per selezionare la soluzione più adatta. CRM aziendale: segnali che indicano il bisogno di cambiare Quando un'azienda deve iniziare a considerare seriamente l'idea di cambiare il sistema CRM? Ci sono alcuni segnali chiave che possono aiutare a identificare il momento opportuno per questa transizione. Vediamoli di seguito. Ridotta soddisfazione dei clienti e scarsi risultati Se i clienti si lamentano di una scarsa esperienza o se i risultati delle campagne di marketing sono in calo, potrebbe essere il momento di valutare se il sistema CRM attuale sia in grado di supportare le necessità dell'azienda e fornire il livello di personalizzazione richiesto per mantenere i clienti soddisfatti. Limitazioni tecniche e scalabilità Un sistema CRM obsoleto potrebbe avere limitazioni tecniche che impediscono all'azienda di adattarsi alle nuove esigenze del mercato o di gestire l'aumento dei dati e delle informazioni dei clienti. Questo può ostacolare la crescita e la scalabilità dell'azienda. Il CRM non è user friendly Il CRM è uno strumento utilizzato sia dal team interno, che dai clienti stessi. È fondamentale che l’interfaccia funzioni bene, carichi rapidamente le pagine e sia facile e intuibile da utilizzare. Quando accade il contrario può diventare un problema per i flussi di lavoro. Il CRM non si integra con altri sistemi Quando ciò accade, si parla di vere e proprie barriere per la crescita aziendale, in quanto la mancanza di una struttura che consenta di fare data integration con altri sistemi aziendali oppure con gli ecommerce, diviene difficile lavorare e analizzare i dati. In quest’ottica qual è l’approccio ideale per una transazione efficace? Vediamolo nel prossimo paragrafo. Qual è l’approccio per una transizione efficace al nuovo sistema CRM Indubbiamente, quando si introducono dei cambiamenti in azienda, di qualsiasi tipo essi siano, la prima reazione è quella di disagio e riluttanza. Ma a volte i cambiamenti si rivelano essere fondamentali e allora è necessario seguire una strada formativa interna attenta. Probabilmente un primo consiglio potrebbe essere quello di pianificare la transizione, rendendola così più agevole. In secondo luogo una valutazione che forse si fa di rado è relativa al tempo che ci vuole per utilizzare un nuovo gestionale e alle relative predisposizioni delle persone nel capirlo. In una fase di transizione bisogna sempre prevedere un periodo di rodaggio, facendolo rientrare nel normale iter formativo, così come possibili errori che il team può commettere. Quali sono le valutazioni da fare per inglobare un nuovo CRM in azienda? Vediamolo nel prossimo paragrafi. Valutazione delle esigenze aziendali e dei requisiti CRM Prima di partire con un nuovo progetto CRM, è essenziale comprendere le esigenze specifiche dell'azienda. Questo include coinvolgere i team di vendita, marketing e assistenza clienti per identificare le funzionalità necessarie e i requisiti di integrazione con altri sistemi aziendali. Ciascun reparto in azienda ha le sue necessità e i suoi compiti, un CRM adeguato deve tenere conto di tutto questo e avere specifiche funzionalità a seconda dell’obiettivo. Una volta individuate l’operatività che il CRM deve garantire, bisogna selezionare quello più affidabile per l’azienda. Selezione di un nuovo CRM Questo processo richiede una valutazione approfondita delle opzioni disponibili, inclusa la considerazione dei costi, dell'usabilità, dell'assistenza clienti e delle capacità di personalizzazione. Un coinvolgimento attivo del team durante questa fase, può aiutare a garantire una scelta consapevole e un'adeguata adozione del nuovo sistema. Il team utilizzerà il CRM ogni giorno e dovrà essere utile soprattutto allo staff in ottica operativa, di conseguenza è importante ascoltare il suo parere in merito. Come già specificato nel corso di questo articolo è importante valutare una molteplicità di aspetti prima di introdurre un nuovo CRM in azienda, sebbene questa sia un’operazione necessaria e doverosa da fare. Una delle piattaforme che riesce a stare al passo con le esigenze dei vari team aziendali è senza ombra di dubbio Hubspot, che consente con una sola piattaforma di integrare tutti i dati provenienti da ecommerce, piattaforme social e altre applicazioni e di usare il dato raccolto per segmentare e comunicare in maniera personalizzata con i lead. Hubspot inoltre consente di avere tutti i dati derivanti dal reparto marketing, sales e service in un'unica piattaforma e di aumentare così il livello complessivo di customer experience. Conclusioni Cambiare il sistema CRM è una decisione importante che richiede attenta considerazione. Monitorare segnali come la soddisfazione dei clienti, le limitazioni tecniche, le difficoltà d’integrazione con altri software, aiuterà a capire quando è il momento di effettuare questa transizione. Un approccio strutturato, comprendente una valutazione delle esigenze aziendali e la selezione accurata del nuovo CRM, è fondamentale per una transizione efficace e per garantire che l'azienda possa continuare a sfruttare al meglio il potenziale delle relazioni con i clienti. Hubspot come detto rappresenta, ad oggi, uno dei CRM più completi da valutare per la propria azienda, per questo ti lasciamo il nostro ebook con le sue funzionalità gratuite che la piattaforma mette a disposizione. In ogni caso puoi sempre affidarti a degli esperti Hubpsot per farti guidare verso la soluzione migliore possibile, in linea con le tue esigenze.