Sai cos’è il podcasting marketing? Negli ultimi anni, il podcasting è emerso come un elemento cruciale all'interno delle strategie di marketing aziendale, svelando il suo notevole potenziale, specialmente per la generazione di lead qualificati. Questo formato di contenuto audio digitale ha catturato l'attenzione degli ascoltatori, dimostrando di essere un mezzo altamente efficace per la condivisione di informazioni in modo coinvolgente. Contemporaneamente, nel campo della pubblicità, il podcasting ha conquistato una posizione di rilievo, emergendo come il canale ideale per promuovere prodotti e servizi direttamente e con grande impatto tra i potenziali clienti. Molte aziende hanno adottato il podcasting come il mezzo preferito per comunicare con il loro pubblico, e i risultati positivi in termini di conversione hanno confermato la saggezza di questa scelta strategica. Il Podcasting Marketing, ovvero l'utilizzo dei podcast come strumento di marketing per la promozione di prodotti, servizi o marchi, è stato abbracciato da aziende di tutte le dimensioni. Questo formato audio digitale offre un'ampia gamma di possibilità per le imprese. Possono creare i propri podcast in cui condividono conoscenze rilevanti sul loro settore, offrono preziosi consigli, intervistano esperti del settore o conducono tavole rotonde in formato audio. Questa strategia non solo consente di consolidare la presenza del marchio ma permette anche di costruire una base di fan fedeli all'interno di una nicchia di mercato specifica. In alternativa, le aziende possono optare per la sponsorizzazione di podcast già esistenti. In questa modalità, versano un compenso per inserire annunci o messaggi promozionali all'interno degli episodi di podcast di successo che raggiungono il loro pubblico target. Questa tattica si dimostra particolarmente vantaggiosa, in quanto consente di raggiungere direttamente un pubblico interessato e rappresenta un modo efficace per aumentare la visibilità del marchio. Nel paragrafo successivo, approfondiremo ulteriormente il fenomeno in rapida crescita del podcasting e analizzeremo in dettaglio i vantaggi che questa scelta offre alle aziende nell'era digitale. Podcast marketing: l'aumento della popolarità dei podcast Il podcasting marketing è un trend che stava già guadagnando notorietà prima della pandemia, ma durante il lockdown ha assunto un ruolo cruciale nelle strategie pubblicitarie e di inbound marketing delle aziende. Il tasso di crescita annuale del podcasting è in costante aumento, e questa tendenza è facilmente comprensibile. Le vite delle persone sono diventate sempre più frenetiche, con poco tempo da dedicare alla lettura di articoli o all'analisi di contenuti complessi. Il podcast si inserisce perfettamente in questa realtà, offrendo la possibilità di informarsi su argomenti specifici senza richiedere un impegno eccessivo di tempo o attenzione. Questo ha portato a una chiara deduzione: il podcasting rappresenta un ottimo strumento per la pubblicità. Tuttavia, è importante sottolineare che ci sono regole e linee guida da seguire quando si intraprende il podcast advertising. La chiave del successo sta nel saper creare contenuti pubblicitari che si integrino in modo naturale all'interno degli episodi dei podcast, evitando intrusioni o interruzioni sgradevoli per gli ascoltatori. Nel paragrafo successivo, esamineremo in dettaglio queste regole e scopriremo come sfruttare al meglio il podcasting come strumento efficace di pubblicità aziendale. Podcasting advertising: il boom di un trend Il podcast è un trend che funzionava bene già da prima della pandemia. In seguito però al lockdown, il podcasting ha assunto un ruolo determinante nelle strategie pubblicitarie e di inbound marketing. Il tasso di crescita annuale del podcasting mostra una netta propensione verso questa modalità comunicativa. La motivazione non è difficile comprenderla: le vite delle persone sono diventate molto impegnate e difficilmente si trova il tempo di leggere un articolo. Il podcast in questo senso combacia il perfetto desiderio di informarsi su degli argomenti specifici, con quello di non impegnare tutte le proprie energie e attenzioni su di una sola azione. Da qui è divenuto facile dedurre poi che il podcasting potesse diventare un ottimo modo anche di fare pubblicità. Chiaramente però ci sono delle regole da seguire quando si fa podcast advertising. Vediamo nel prossimo paragrafo di quali si tratta. Potrebbe interessarti leggere i seguenti articoli: Marketing One-to-One: Cos'è e come funzionano le strategie Strategie vincenti di email marketing Come integrare una strategia di podcasting di successo nel marketing aziendale I podcast advertising sono forme di pubblicità che si manifestano mediante spot audio durante gli stessi podcast. Questa tipologia di pubblicità è divenuta molto più impattante rispetto ad altre, in quanto: profila il target meglio di una pubblicità classica, intercettando pubblico di qualità; è in grado di intercettare meglio anche il pubblico più giovane; offre al target la possibilità di avere il pieno controllo di quale argomento ascoltare. A differenza per esempio di piattaforme come Youtube, l’annuncio pubblicitario non viene saltato, perché non se ne ha proprio la possibilità. All'interno del mondo del podcast advertising, emergono tre categorie principali di approcci pubblicitari: Podcast Standard: In questo modello, le aziende o gli sponsor pagano gli host dei podcast, i team di produzione o le aziende stesse per ottenere spazi pubblicitari all'interno delle trasmissioni. Questi annunci possono essere pre-registrati o letti dagli stessi conduttori e possono essere fissi o dinamici; Affiliate Marketing: Questa strategia si concentra sulla monetizzazione dei podcast attraverso recensioni di prodotti. I conduttori dei podcast promuovono prodotti o servizi che conoscono e in cui hanno fiducia, utilizzando link di affiliazione nelle note o trascrizioni dello show. Spesso, vengono offerti codici coupon per incentivare gli ascoltatori all'acquisto; Branded Content: In questa categoria, le aziende creano contenuti propri, integrati nell'ambito del podcast. L'obiettivo è offrire al pubblico contenuti di valore che aumentino l'engagement e la consapevolezza del brand, costruendo la reputazione e la credibilità aziendale e, di conseguenza, stimolando le vendite. Come si può comprendere il podcasting advertising diventa sempre più specifico e personalizzato per le aziende, che oggi hanno maggiori possibilità di farsi conoscere. Tipologie di Podcast advertising Le modalità di podcasting advertising sono diverse. Vediamo di seguito quali sono. Annunci incorporati - il podcast advertising in questo caso è un messaggio pubblicitario facente parte del contenuto del podcast, che viene registrato durante il record dell’originale, restando quindi una parte permanente dell’episodio. Non è ovviamente modificabile e l’annuncio del brand resta in pratica fisso nell’episodio “N” del podcast. In questo modo lo stesso host diviene veicolo promozionale; Annunci inseriti dinamicamente - Viene diffuso attraverso un server pubblicitario e inserito nel momento in cui viene richiesto un file podcast. Gli annunci dinamici, già registrati in anticipo, vengono inseriti in modo selettivo all'interno di un episodio podcast. Questi annunci possono essere registrati dagli inserzionisti stessi o da terze parti, e spiccano facilmente rispetto al resto della trasmissione. Questa evidente distinzione consente agli ascoltatori di saltarli con facilità. Dato che questi annunci non sono incorporati direttamente nell'episodio del podcast, è possibile modificarli in modo semplice, persino dopo il rilascio dell'episodio stesso. Questa flessibilità deriva dal fatto che gli annunci dinamici possono essere adattati in base al contenuto dell'episodio, alle caratteristiche demografiche degli ascoltatori e ai tempi delle promozioni. Ora che ci siamo concentrati sulle potenzialità del podcast e quante tipologie ce ne sono, approfondiamo quali sono i vantaggi nel prossimo paragrafo. Vantaggi del Podcasting advertising per le aziende Sia il podcasting advertising incorporato che quello dinamico presentano vantaggi e svantaggi, vediamo nello specifico di cosa si tratta. Gli annunci incorporati offrono un notevole vantaggio sia all’host che al brand. L’host ha l’opportunità di diventare autorevole per la materia che tratta, infatti solitamente queste persone divengono influencer, nell’ottica in cui sono esperti della materia di cui parlano. Lo svantaggio è che il podcast advertising incorporato non può essere preso in considerazione per le offerte stagionali, così come non è possibile fare dei test per valutare quale tipo di creatività coinvolge di più il pubblico. Gli annunci dinamici hanno il vantaggio di poter prendere in considerazione la stagionalità di un prodotto o servizio, avendo sempre a continua disposizione nuovi dati da analizzare, in base ai quali si possono decidere operazioni di marketing specifiche. Lo svantaggio è che questo tipo di pubblicità è meno efficiente rispetto a quella integrata, in merito alla risposta diretta e al ROI. Un altro aspetto che un’azienda deve considerare è il costo del podcast advertising. In linee generali queste sono le differenze: Posizionamento dello spot - la distinzione che bisogna fare è tra: Pre - roll: annunci inseriti all’inizio del podcast (15-30 secondi); Mid - roll: annunci riprodotti nel mezzo dell’episodio (30-90 secondi); Post - roll - annunci riprodotti alla fine di un episodio (15-30 secondi); Modello di sponsorizzazione CPM (costo per mille). Costo per ogni mille impressioni o riproduzioni dell’audio. Consigliato per i podcast impegnativi; CPA (costo per acquisizione). Costo di un modello di marketing di affiliazione. In questa tipologia di modello funzionano molto i codici sconto o codici promozionali; Forfettario - costo fisso che viene accordato tra brand e azienda. Ora che abbiamo compreso tutto su tipologie, costi e modelli, approfondiamo nel prossimo paragrafo come creare una strategia di podcasting di successo nel marketing aziendale. Come integrare una strategia di podcasting di successo nel marketing aziendale Integrare una strategia di podcasting di successo in un contesto di marketing aziendale richiede una pianificazione oculata e una comprensione approfondita del proprio pubblico di riferimento. In primo luogo, è fondamentale definire gli obiettivi chiave: se si tratta di aumentare la consapevolezza del brand, creare un rapporto più intimo con i clienti o promuovere prodotti e servizi specifici. Una volta stabiliti gli obiettivi, è essenziale sviluppare contenuti podcast di alta qualità, capaci di coinvolgere ed educare l'audience. Questi contenuti dovrebbero essere mirati, pertinenti e rispecchiare l'identità del brand. Oltre a creare contenuti interessanti, è importante adottare una pianificazione regolare e coerente per mantenere l'attenzione degli ascoltatori nel tempo. Collaborazioni con influencer del settore o esperti riconosciuti possono arricchire ulteriormente il valore dei podcast aziendali. È cruciale anche promuovere i podcast attraverso i canali appropriati, sfruttando i social media, il sito web dell'azienda e altri mezzi di comunicazione. Ad esempio, una linea strategica che può andare di pari passo con il podcasting marketing, è quella di content marketing. Ad esempio, all’interno di un articolo, nell’introduzione, può essere incluso il podcast sul tema trattato dall’articolo. In questo modo sia chi ha tempo per leggere, sia chi invece vuole mantenersi aggiornato, ma deve comunque dedicarsi ad altro, può restare informato ascoltando il podcast. Ad ogni modo è molto importante monitorare attentamente le metriche di ascolto e raccogliere il feedback dell'audience, in modo tale che la strategia possa essere costantemente ottimizzata.. Tutto questo inoltre deve essere integrato con il CRM, in modo da usare i dati derivanti dai podcast per fare ulteriori azioni di marketing per accompagnare il contatto acquisito alla vendita. L'integrazione di una strategia di podcasting ben pianificata può fornire all'azienda una voce autorevole nel settore, rafforzare i legami con il pubblico e raggiungere nuove vette di successo nel marketing. Conclusioni Il podcasting marketing si è affermato come una rivoluzione nel panorama del marketing, dimostrando un impatto significativo e una risposta positiva da parte del pubblico. Questa forma di comunicazione ha saputo cogliere il crescente interesse delle persone per il podcasting, sia in termini di informazione che di intrattenimento. Nel campo pubblicitario, il podcasting si è dimostrato un canale altamente efficace, in grado di combinare informazione e promozione in modo coinvolgente ed efficace. L'esplosione del podcasting advertising, poi, è stata alimentata dal suo adattamento alle dinamiche della vita moderna, in cui il tempo è prezioso e le persone cercano modalità di fruizione flessibili e multitasking. Il podcast offre una soluzione ideale, consentendo agli ascoltatori di informarsi e divertirsi senza dover dedicare un'attenzione esclusiva. In una strategia di Inbound Marketing avvalersi del podcasting advertising può sicuramente rappresentare una scelta corretta per fare lead generation. Hubspot rappresenta un CRM in cui è possibile integrare questa modalità di pubblicità e analizzarne i risultati. Per ulteriori informazioni ti consigliamo di scaricare il nostro ebook gratuito sulla lead generation.
Il marketing funnel, o imbuto di marketing, è un modello concettuale utilizzato per descrivere il percorso che un potenziale cliente segue dalla prima fase di consapevolezza dell’esistenza di un prodotto o servizio, fino all'acquisto effettivo dello stesso. Questo modello è fondamentale per capire e ottimizzare le strategie di Inbound marketing, le quali si focalizzano su come attrarre i clienti attraverso contenuti rilevanti e utili, piuttosto che intrusivi. L'ottimizzazione del marketing funnel aiuta le aziende a guidare più efficacemente i potenziali clienti attraverso le varie fasi di consapevolezza, considerazione e decisione, massimizzando così le opportunità di conversione e successo commerciale. Il marketing funnel si articola attraverso 3 fasi, anche descritte come quelle che delineano il percorso dell’utente verso il passaggio da lead a contatto. Parliamo delle fasi di awareness, consideration, decision. L’obiettivo di un funnel è quello di fare in modo che il target si convinca ad acquistare un prodotto o servizio di un’azienda. Approfondiamo nel prossimo paragrafo come si fa un funnel marketing, da cosa bisogna partire. Come si fa funnel marketing Il funnel marketing, come abbiamo spiegato anche nel precedente paragrafo è una strategia di business che impone il susseguirsi di una serie di azioni di marketing. Un esempio di strada possibile da seguire è la seguente: Creazione di landing page: fondamentali per acquisire nuovi lead. Esempio: una pagina che offre un ebook gratuito in cambio dell'indirizzo email del visitatore. Generazione di traffico: usare metodi come annunci a pagamento e social media per indirizzare le persone alle landing page. Utilizzo di Lead Magnet: per raccogliere email, ad esempio offrendo risorse gratuite come guide o webinar. Campagna di email marketing: per costruire relazioni e guidare i lead verso l'acquisto. Analisi e ottimizzazione: monitorare costantemente le prestazioni del funnel e apportare miglioramenti. Chiaramente, per capire se la strada ha funzionato, quindi se ci sono state conversioni, è necessario analizzare bene i dati e valutare cosa ha funzionato e cosa no. In base a questa linea è possibile quindi stabilire la prossima mossa. L’importante quando si acquisiscono nuovi clienti, è di non abbandonarli in seguito alla loro conversione e di reputare quindi concluso il proprio lavoro. Prima abbiamo accennato alle 3 fasi protagoniste di un funnel marketing, approfondiamo quali sono nel prossimo paragrafo. Potrebbe interessarti leggere i seguenti articoli: Campagna di inbound marketing: cos'è e come si fa Che cos’è un Buyer Personas, a cosa serve ed esempi utili Content marketing: cos'è, esempi e come pianificare una strategia Funnel Marketing: le 3 fasi del percorso Il funnel marketing si articola in tre fasi fondamentali che descrivono il percorso di un potenziale cliente: dalla prima consapevolezza del prodotto o servizio, fino alla decisione di acquisto. Le 3 fasi del funnel marketing sono: Awareness (Consapevolezza). Questa fase riguarda la creazione della consapevolezza del brand o del prodotto tra il pubblico. In questa tappa, i potenziali clienti vengono a conoscenza del prodotto o servizio, spesso attraverso campagne di marketing, contenuti sui social media o pubblicità. Consideration (Considerazione). In questa fase, i potenziali clienti valutano attivamente il prodotto o servizio come una possibile soluzione alle loro esigenze o problemi. Qui, il contenuto informativo ed educativo, come blog, webinar, e recensioni di prodotti, gioca un ruolo chiave. Decision (Decisione). L'ultima fase, in cui i clienti prendono la decisione finale di acquisto. Le attività di marketing qui sono focalizzate su offerte, dimostrazioni di prodotto, testimonianze e incentivi, al fine di convertire il lead in un cliente effettivo. Queste fasi sono essenziali per comprendere come attrarre e convertire i potenziali clienti, utilizzando strategie mirate in ogni step del processo. Comprendere e ottimizzare ciascuna di queste fasi è cruciale per massimizzare l'efficacia del marketing Inbound e migliorare i risultati complessivi della strategia di vendita. Approfondiamo con degli esempi ogni fase del funnel. Awareness La fase di Awareness nel funnel marketing è dedicata alla creazione di consapevolezza del brand, prodotto o servizio. In questa tappa iniziale, l'obiettivo è catturare l'attenzione del pubblico e informarlo dell'esistenza del prodotto o del servizio offerto. Nella maggior parte dei casi, non si conosce l’azienda e non si ha confidenza con la sua offerta, motivo per cui questa è reputata una delle fasi più delicate del funnel. Anche un semplice e minimo errore può decretare l’abbandono da parte del cliente. Le strategie utilizzate solitamente includono pubblicità, contenuti sui social media, articoli di blog, PR e altri metodi di marketing digitale. L'intento è quello di raggiungere un pubblico ampio e diversificato, creando interesse e curiosità verso il marchio o l'offerta. Questa è una fase cruciale, poiché pone le basi per le interazioni future con i potenziali clienti. Un esempio di come possiamo agire nella fase awareness è il seguente. Campagne pubblicitarie digitali: utilizzo di piattaforme come Google Ads o social media per creare annunci mirati che aumentano la visibilità del brand. Content marketing: pubblicazione di articoli di blog, video, infografiche, o podcast che attirano l'attenzione e informano il pubblico sul brand o sui suoi prodotti. Social media marketing: attività su piattaforme social come Facebook, Instagram, e LinkedIn per raggiungere un vasto pubblico e aumentare la consapevolezza del brand. Eventi e sponsorizzazioni: partecipazione a eventi di settore o sponsorizzazione di eventi per aumentare la visibilità del marchio. PR e media relation: collaborazione con i media per ottenere copertura e visibilità attraverso comunicati stampa, interviste, e articoli. Consideration La fase di consideration è la fase del funnel di marketing in cui si creano le basi solide per l’acquisizione di un nuovo cliente. È una fase delicata, dove un minimo errore può far perdere il contatto. In questo momento, il consumatore sta valutando attentamente le sue opzioni, confrontando i vantaggi e gli svantaggi dei diversi prodotti o servizi disponibili sul mercato. Il nostro compito è quello di influenzare positivamente questa fase, offrendo informazioni pertinenti, dimostrando il valore del proprio prodotto o servizio e creando un legame emotivo con il cliente potenziale. La brand consideration si basa sulla comprensione delle esigenze e dei desideri del consumatore, e mira a fornire loro le informazioni necessarie per prendere una decisione informata. È una parte cruciale del percorso del cliente e può influenzare notevolmente il successo di un'azienda nel mercato. Approfondiamo nel prossimo paragrafo come possiamo guidare il consumatore all’acquisto. Agire in modo strategico utilizzando strumenti di marketing come blog, annunci pubblicitari (ads), email marketing (DEM), e SMS è determinante per diversi motivi: fornire informazioni rilevanti: i blog consentono all'azienda di condividere informazioni dettagliate sui propri prodotti o servizi, rispondendo alle domande e alle preoccupazioni dei consumatori potenziali. Gli annunci pubblicitari possono evidenziare i punti di forza del prodotto o servizio. Le email marketing e gli SMS possono contenere offerte speciali o informazioni promozionali che attirano l'attenzione del consumatore; costruire fiducia: durante la fase di consideration, i consumatori cercano di comprendere se un prodotto o servizio soddisferà le loro esigenze. L'utilizzo del content marketing, di blog informativi e contenuti di qualità può aiutare a stabilire l'azienda come un esperto nel settore, contribuendo a creare fiducia nei confronti del marchio; targeting specifico: gli annunci pubblicitari online consentono di raggiungere in modo mirato il pubblico giusto, mostrando i messaggi di marketing alle persone che sono più propense a essere interessate al prodotto o servizio in questione; personalizzazione: le email marketing (DEM) e gli SMS possono essere personalizzati in base alle preferenze e al comportamento dei consumatori, offrendo loro contenuti pertinenti e offerte su misura; rimozione degli ostacoli: attraverso le varie tattiche di marketing, è possibile affrontare le preoccupazioni o gli ostacoli che i consumatori potenziali potrebbero avere riguardo all'acquisto, aiutandoli a superarli e a prendere una decisione positiva; mantenere l'attenzione: la consideration può essere un periodo prolungato durante il quale i consumatori valutano attentamente le loro opzioni. Utilizzare una combinazione di blog, annunci, email e SMS può mantenere il marchio e il prodotto in cima alla mente del consumatore durante questo processo. Consideration marketing: come guidare il consumatore all’acquisto Per guidare efficacemente un consumatore attraverso la fase di consideration e convincerlo all'acquisto, è fondamentale adottare una strategia mirata. Come possiamo farlo? Agendo in modo strategico e utilizzando strumenti di marketing come blog, annunci pubblicitari (ADS), email marketing (DEM), e SMS, il tutto coordinato grazie a software come i CRM. Vediamo nello specifico in che modi questi strumenti possono guidare il consumatore. Fornendo informazioni rilevanti: i blog consentono all'azienda di condividere informazioni dettagliate sui propri prodotti o servizi, rispondendo alle domande e alle preoccupazioni dei consumatori potenziali. Gli annunci pubblicitari possono evidenziare i punti di forza del prodotto o servizio. Le email marketing e gli SMS possono contenere offerte speciali o informazioni promozionali che attirano l'attenzione del consumatore; costruendo fiducia: durante la fase di consideration, i consumatori cercano di comprendere se un prodotto o servizio soddisferà le loro esigenze. L'utilizzo di blog informativi e contenuti di qualità può aiutare a stabilire l'azienda come un esperto nel settore, contribuendo a creare fiducia nei confronti del marchio; individuando un targeting specifico: gli annunci pubblicitari online consentono di raggiungere in modo mirato il pubblico giusto, mostrando i messaggi di marketing alle persone che sono più propense a essere interessate al prodotto o servizio in questione; personalizzando le azioni: le email marketing (DEM) e gli SMS possono essere personalizzati in base alle preferenze e al comportamento dei consumatori, offrendo loro contenuti pertinenti e offerte su misura; rimuovendo gli ostacoli: attraverso le varie tattiche di marketing, è possibile affrontare le preoccupazioni o gli ostacoli che i consumatori potenziali potrebbero avere riguardo all'acquisto, aiutandoli a superarli e a prendere una decisione positiva; mantenendo l'attenzione: la consideration può essere un periodo prolungato durante il quale i consumatori valutano attentamente le loro opzioni. Utilizzare una combinazione di blog, annunci, email e SMS può mantenere il marchio e il prodotto in cima alla mente del consumatore durante questo processo. Qualsiasi azienda entri nel business del digital marketing, sa che costruire una strategia di funnel marketing efficace è fondamentale. Approfondiamo nel prossimo paragrafo il perché di questa affermazione. Decision La fase Decision del funnel marketing è il momento in cui i potenziali clienti decidono se acquistare o meno il prodotto o servizio offerto. In questa fase, le azioni di marketing si concentrano su: Offerte e promozioni: proporre sconti limitati nel tempo, pacchetti speciali od offerte esclusive per incentivare l'acquisto. Prove e dimostrazioni: fornire demo del prodotto, campioni gratuiti o versioni di prova per permettere ai clienti di testare il prodotto prima dell'acquisto. Testimonianze e recensioni: utilizzare feedback positivi di altri clienti per aumentare la fiducia nel prodotto o servizio. Follow-up personalizzato: invio di email o messaggi personalizzati che rispondono a dubbi specifici o offrono assistenza personalizzata per la decisione di acquisto. Costruire una strategia di Inbound marketing: perché conviene a un’azienda Adottare una strategia di inbound marketing è una scelta fondamentale per le aziende, poiché offre numerosi vantaggi che possono avere un impatto significativo sul successo complessivo. Innanzitutto, il funnel fornisce un quadro chiaro e strutturato per comprendere il percorso del cliente, dalla fase iniziale di sensibilizzazione fino all'acquisto effettivo e, in alcuni casi, oltre l'acquisto stesso. Questa suddivisione in fasi consente alle aziende di identificare con precisione dove si trovano i potenziali clienti nel processo decisionale e di adottare approcci mirati per catturare l'attenzione e convincerli. Inoltre, l'inbound marketing permette alle aziende di ottimizzare le proprie risorse, concentrando gli sforzi e le risorse sulla conversione dei lead più promettenti. Ciò significa che le aziende possono massimizzare l'efficienza e ottenere un migliore ritorno sull'investimento (ROI) dalle proprie attività di marketing. Oltre a ciò, la strategia dell'inbound marketing promuove una comunicazione mirata e personalizzata con i clienti potenziali, aumentando le probabilità di conversione. Un altro vantaggio significativo è la possibilità di misurare e analizzare i risultati in ogni fase del funnel, consentendo alle aziende di apportare miglioramenti continui e ottimizzare la strategia di marketing. In questo caso è molto utile avere un progetto CRM, che aiuta l'impresa a raccogliere dati, segmentare e avere la percezione dei problemi che ci sono in tutta la strategia di marketing. Inoltre, il funnel marketing favorisce l'acquisizione di dati preziosi sui comportamenti e le preferenze dei clienti, che possono essere utilizzati per adattare ulteriormente le tattiche di marketing e perfezionare le strategie di vendita. È soprattutto la fase di analisi dei dati che ci aiuta a capire come procedere e che decisioni prendere per il futuro, in merito alla nostra strategia di marketing. A volte capita di dover cambiare piano di marketing strada facendo, poiché ci si rende conto che in realtà i dati ci dicono cose diverse da quelle che pensavamo. Conclusioni In conclusione, l'inbound marketing si dimostra sempre più cruciale nell'ambito delle strategie di marketing moderno. Attraverso un approccio centrato sul cliente, l'inbound marketing attira, coinvolge e fidelizza i clienti in modo efficace. Inoltre, l'implementazione di un progetto CRM (Customer Relationship Management) può essere fondamentale per gestire e migliorare le relazioni con i clienti, raccogliendo dati preziosi che alimentano strategie sempre più mirate. In sintesi, un'efficace strategia di inbound marketing, integrata con un progetto CRM ben strutturato, può portare a un incremento delle conversioni, della fedeltà dei clienti e del successo aziendale nel mercato competitivo di oggi.
Ti è mai capitato di imbatterti in una pubblicità insolita, come un enorme divano nel bel mezzo della strada o pile di fiches in movimento trasformate in dissuasori del traffico? Se la risposta è sì, senza neanche accorgertene sei stato coinvolto in campagne di ambient marketing, una forma di pubblicità inusuale e sicuramente non convenzionale. L’ambient marketing è una pubblicità che rompe gli schemi, con l’obiettivo principale di sorprendere il consumatore che mai si aspetterebbe di trovare una pubblicità in un determinato posto, come ad esempio dietro le porte dei bagni, alle fermate dell’autobus o nelle stazioni della metropolitana. Oggi i consumatori sono bombardati da ogni forma di pubblicità e quindi per le aziende diventa sempre più complicato conquistare la loro attenzione e differenziarsi. L’ambient marketing punta sulla cosiddetta disruption, cioè un elemento insolito che crea per l’appunto una rottura all’interno di uno scenario quotidiano e abituale. La creatività e l’innovazione fanno il resto e consentono di creare una forma comunicativa decisamente fuori dagli schemi che sorprende il consumatore, attirandolo in modo naturale e senza risultare invadente. Approfondiamo nei prossimi paragrafi cos’l’ambient marketing e come utilizzarlo. Cos’è l’ambient marketing e come si è sviluppato Partiamo dalla definizione di ambient marketing, così chiamato poiché in un certo senso dialoga con l’ambiente circostante. Questa forma di pubblicità esula dalla comunicazione tradizionale e mira a sorprendere il proprio target di pubblico in modo innovativo puntando sul cosiddetto “effetto wow”. Social, tv, siti web e radio bombardano i consumatori di pubblicità e la loro soglia dell’attenzione si è assottigliata sempre di più nel corso degli anni. Un’azienda potrebbe voler comunicare il messaggio giusto, ma allo stesso tempo avere difficoltà nel trasmetterlo. Cosa fare? Sorprendere il proprio pubblico e rompere gli schemi del marketing tradizionale, ormai datato e obsoleto. Le origini dell’ambient marketing risalgono al 1996 quando la Concord Advertising, un’agenzia inglese specializzata in campagne outdoor, decise di intraprendere una strada innovativa. I clienti chiedevano con insistenza all’agenzia di creare qualcosa di diverso rispetto alla solita pubblicità. La Concord Advertising decise quindi di piazzare gli annunci nei luoghi più insoliti: i distributori di benzina, per terra o sulle porte dei bagni pubblici, creando un’esperienza assolutamente nuova per i consumatori. Quella strategia rivoluzionaria - e per certi versi rischiosa - ebbe successo e infatti, ancora oggi l’ambient marketing si sviluppa in luoghi insoliti come le piazze, le strade, le fermate di autobus e metropolitane, ma anche grandi centri commerciali ed è utile per strategie come la brand awareness e la lead generation. Qualunque posto, o superficie o angolo, dove generalmente nessuno si aspetterebbe di trovare una pubblicità, può essere sfruttato per veicolare un messaggio in modo anticonvenzionale e decisamente innovativo. L’ambient marketing nell’ambito del marketing esperienziale L’ambient marketing si inserisce all’interno del marketing esperienziale, dove il consumatore può vivere il brand tramite un evento che lo connette direttamente al marchio stesso o ai suoi prodotti. Il fine ultimo dell’ambient marketing, oltre che generare interesse e curiosità, è avvicinare il cliente in modo spontaneo e naturale al brand o al prodotto per fargli vivere un’esperienza davvero unica. I consumatori possono conoscere meglio gli stessi valori dell’azienda e poco importa se quel “rapporto” si esaurisce nel giro di pochi minuti o secondi, attendendo la metropolitana o passeggiando per le strade. Quella pubblicità così d’impatto, anche se osservata per pochi istanti, desta interesse e resta impressa nella mente del potenziale cliente. Ambient marketing Vs guerrilla marketing: quali sono le differenze? L’ambient marketing è una forma di pubblicità molto simile al guerrilla marketing, con cui in effetti condivide molte strategie. Guerrilla è un termine spagnolo che significa guerriglia, una forma di combattimento basata su assalti e imboscate. E in effetti il guerrilla marketing “attacca” il consumatore con imboscate come pubblicità in luoghi insoliti e imprevisti, così da gestire anche la sua reazione. Il guerrilla marketing genera grande visibilità per il brand e la curiosità suscitata nei consumatori innesca un rapido e positivo passaparola. L’ambient marketing è molto simile al guerrilla marketing, poiché prevede un approccio esperienziale che interagisce direttamente con i clienti trasmettendo il suo messaggio in luoghi insoliti e in alcuni casi anche assurdi. Il consumatore viene raggiunto da un messaggio pubblicitario in un luogo dove non si attende di ricevere una comunicazione pubblicitaria e proprio l’effetto sorpresa è alla base del successo di questa strategia. Benché ci siano molti punti in comune queste due strategie si differenziano per un singolo aspetto: il guerrilla marketing può sfruttare l’ambiente per comunicare con i suoi potenziali clienti, mentre per l’ambient marketing questo è un criterio assolutamente imprescindibile. Quali sono i vantaggi? Ora che hai ben chiaro cos’è l’ambient marketing, passiamo all’analisi dei principali vantaggi che offre questa forma di pubblicità e che può essere messa in atto da chiunque. Alto livello di engagement Le pubblicità dell’ambient marketing hanno sicuramente un impatto maggiore rispetto ad un tradizionale cartellone pubblicitario e creano ciò che oggi risulta fondamentale per le aziende: l’engagement. Questa forma pubblicitaria punta molto sulle emozioni, merce rara che non può essere commercializzata. Creare un ricordo o un’emozione nel cliente permette di toccare le giuste corde emotive e di risvegliare il suo interesse e la sua attenzione. Chi vive un’esperienza così positiva sarà attratto da quel brand e avrà voglia di conoscere meglio i prodotti e i servizi che offre, lascerà il suo indirizzo email ed entrerà all'interno del CRM. Da non dimenticare il potere del passaparola, sia online che offline, che è in grado di innescare una forma di pubblicità basata sull’ambient marketing. Questo è il cosiddetto buzz marketing, una tecnica che si basa sul passaparola sul web per raggiungere nel minor tempo possibile un gruppo di persone interessate al tema, al prodotto o al servizio. Adattabilità a ogni azienda L’ambient marketing può essere sfruttato da qualsiasi brand, tutto quello che serve è tanta creatività e capacità di ragionare fuori dagli schemi. Piccole o grandi aziende possono farsi conoscere con campagne di ambient marketing, integrando sapientemente l’ambiente circostante e collocandosi soprattutto nei luoghi ad alto flusso di passaggio. All’occorrenza tali campagne possono essere lanciate in concomitanza di eventi, contest o presentazione di nuovi prodotti e servizi per avere un risultato finale ancora più efficiente. La convenienza economica dell’ambient marketing Un altro vantaggio dell’ambient marketing che merita di essere sottolineato è la sua economicità. Non serve fare investimenti folli per una pubblicità del genere, basta tanta fantasia e creatività per differenziarsi dalla concorrenza e farsi riconoscere. Un’ottima notizia per le piccole aziende o i brand nati da poco che non hanno le stesse potenzialità né gli stessi mezzi dei colossi competitor, ma che possono comunque batterli puntando sull’inventiva, sull’estro e sulla creatività Personalizzazione delle campagne pubblicitarie Considerando che la scelta della location per una campagna pubblicitaria di ambient marketing è praticamente infinita, diventa anche più facile personalizzarla e targetizzarla. Se il proprio target di pubblico è rappresentato ad esempio da adolescenti, sarebbe un’ottima idea piazzare la propria pubblicità in prossimità di una scuola. Il messaggio verrà comunque recapitato a chiunque transiti in quel luogo e quindi si cattura l’interesse del proprio pubblico di riferimento, ma allo stesso tempo si strizza l'occhio ad un pubblico fuori target che però potrebbe essere interessato ai prodotti o ai servizi di quel brand. Scarsa invasività Nonostante la sua forza dirompente e il suo notevole impatto visivo, l’ambient marketing è una pubblicità non invasiva un po' come l'inbound marketing. A differenza di un’email-spam o di una telefonata “a freddo” non va a disturbare il potenziale cliente e non necessariamente vuole vendere qualcosa. Il suo obiettivo è far vivere un’esperienza innovativa e insolita alle persone, offrendo qualcosa di divertente e creativo che ravviva le loro giornate. Chi non è interessato a quel messaggio può tranquillamente ignorarlo e tirare dritto senza essere disturbato nella sua quotidianità. Esempi di ambient marketing Prima di salutarci diamo uno sguardo a quei brand che hanno saputo sfruttare l’ambient marketing uscendo al di fuori dei classici binari della comunicazione: IKEA: il brand svedese ha saputo differenziarsi con campagne molto innovative, come la costruzione di piccole stanze da bagno per le strade urbane dove gli attori svolgevano le loro normali attività quotidiane; Titanbet: il portale dedicato al mondo del poker, come accennato all’inizio, ha trasformato i dissuasori del traffico in enormi chips accompagnate dal divertente slogan “il gioco non si ferma mai”; Coca-Cola: decisamente divertente la campagna pubblicitaria della Coca-Cola che, in occasione del lancio del film “Skyfall” della saga 007, ha installato delle macchinette nelle stazioni ferroviarie invitando gli utenti a raggiungere in 70 secondi un punto della stazione superando diversi ostacoli. I vincitori avrebbero ottenuto l’ingresso gratuito al cinema per vedere il film; Red Bull: l’azienda austriaca un po’ di tempo fa appese degli orinatoi sul tetto dei bagni delle discoteche spagnole, giocando con il classico slogan del brand Red Bull ti mette le ali”. Conclusioni Questi esempi sono utili per prendere qualche spunto, ma la cosa bella dell’ambient marketing è il fatto che l’ambiente circostante si trasforma in una pubblicità a cielo aperto da sfruttare a tuo piacimento. Devi solo capire come e dove raggiungere il tuo potenziale pubblico per piazzarti nella sua mente e renderti subito riconoscibile. Considera che l’ambient marketing si basa sul concetto di lead generation, cioè la capacità di attirare i potenziali clienti in modo naturale e non invasivo. A tal proposito può sicuramente tornarti utile l’ebook scaricabile gratuitamente a fondo pagina per conoscere tutti i segreti della lead generation.
Chiarire il motivo di questa integrazione è semplice: è fondamentale per un marketing efficace. Inoltre, un ulteriore vantaggio dell'integrazione tra queste piattaforme è l'automazione di alcune operazioni, come la pubblicazione dei post su LinkedIn, oltre alla capacità di analizzare facilmente i dati delle interazioni. Tuttavia, prima di approfondire i vantaggi concreti di questa integrazione, è necessario fare una premessa importante. Se si intende utilizzare LinkedIn per aumentare la consapevolezza del marchio o per il social selling, è essenziale definire attentamente gli obiettivi. Per esempio: Desideri generare contatti su LinkedIn? Vuoi indirizzare il traffico verso il tuo sito web? Vuoi incrementare le condivisioni dei tuoi contenuti? Desideri fare networking? Vuoi essere riconosciuto su LinkedIn come esperto nel tuo settore? Ognuno di questi obiettivi richiede una strategia specifica. È cruciale essere costanti, attivi e dedicarsi alla creazione di una propria community. HubSpot, in quanto CRM, è sicuramente un valido strumento per la pubblicazione dei post, la raccolta e l'analisi dei dati. Quest'ultima, possiamo affermare, è la ragione principale per cui un'azienda dovrebbe integrare HubSpot e LinkedIn. Dal punto di vista del marketing, interpretare correttamente i dati è fondamentale per elaborare una strategia di Inbound Marketing. Nei paragrafi successivi, approfondiremo come HubSpot e LinkedIn possano rappresentare una combinazione vincente per un'azienda. A cosa serve il CRM di HubSpot? Come probabilmente avrai letto molte altre volte, Hubspot è un CRM integrato, il cui obiettivo è raccogliere, organizzare e monitorare i comportamenti dei contatti, lead e clienti. HubSpot è stato sviluppato parallelamente all'Inbound Marketing e, pertanto, per gestire i lead, monitorare il loro comportamento sul sito e scoprire come acquisire nuovi clienti, migliorando così la produttività, è necessario pianificare determinate azioni. Ad esempio, se l'obiettivo è mantenere l'interesse dei contatti verso il marchio, è necessario creare contenuti di valore che, da un lato, soddisfino il bisogno di informazioni e, dall'altro, siano capaci di convertire. Il CRM di HubSpot ti aiuta a identificare i contatti realmente interessati ai prodotti o servizi offerti, garantendo così che gli sforzi di marketing dell'azienda siano veramente efficaci. Hubspot marketing è una piattaforma all-in-one che ti aiuta a creare campagne di Inbound Marketing e a gestire sia campagne pubblicitarie sia di Google, Meta e Linkedin, integrando i dati e facendo quindi crescere il tuo valore digitale con un approccio orientato ai risultati. Gli strumenti di Hubspot Marketing sono: email marketing; social; blog; landing page. Linkedin, rientra tra quei social perfettamente integrabili con Hubspot che può aumentare e di molto le possibilità di conversione. Approfondiamo ora nel prossimo paragrafo, come fare marketing su Linekdin. Come fare marketing su LinkedIn? Negli ultimi tempi, LinkedIn è diventato un social network molto popolare, anche se non sempre utilizzato nel modo più adeguato. Senza dubbio, LinkedIn può essere un elemento chiave per una strategia di Inbound Marketing, poiché, a differenza di altri social network come Facebook e Instagram, i lead che si ottengono sono veramente interessati ai contenuti con cui interagiscono e che condividono. Pertanto, se si riesce a sfruttare al meglio questa straordinaria piattaforma social, mantenendo una costanza e una buona gestione della community, le possibilità di generare conversioni crescono. Ma come si implementa una strategia di marketing su LinkedIn? Definisci i tuoi obiettivi; Realizza networking, mantenendo sempre il contatto con la community; Sfrutta l'opportunità di creare nuovi contenuti e di condividere quelli dei tuoi contatti per accrescere la tua autorevolezza; Approfondisci le relazioni che hai instaurato; Interagisci quotidianamente con i tuoi contatti e, eventualmente, avvia una conversazione privata, ma MAI per vendere qualcosa; Analizza gli interessi dei tuoi contatti; Segui una roadmap per le tue attività su LinkedIn; Pubblica contenuti ogni giorno o, se non è possibile farlo quotidianamente, pianifica la condivisione di contenuti interessanti almeno tre volte a settimana; Utilizza gli hashtag in modo efficace per essere trovato anche da contatti che non conosci e che non ti conoscono ancora; Realizza video marketing, ma senza essere autoreferenziale. Potresti ad esempio trasformare i contenuti che hai già creato in brevi video da condividere. Un consiglio fondamentale è evitare lo spam, quindi non inviare ai tuoi contatti messaggi inutili. Assicurati che il valore della comunicazione rimanga sempre elevato e utile. Approfondiamo ora nel prossimo paragrafo quali sono i vantaggi dell’integrazione tra Hubspot e Linkedin. Vantaggi dell’integrazione di Hubspot e Linkedin Nei paragrafi precedenti abbiamo esplorato i vantaggi dell’utilizzo di Hubspot e di quello di Linkedin per il marketing. Ora ci concentriamo invece sul motivo del perché l’integrazione tra Hubspot e Linkedin è la decisione vincente per il marketing aziendale. Integrare Hubspot e Linkedin vuol permette di: Gestire la propria presenza su Linkedin, direttamente da Hubspot. I post possono essere programmati da Hubspot e monitorati. È possibile inoltre ricondividere gli articoli del proprio sito su Linkedin, programmandoli; Monitorare le perfomance dei post condivisi su Linkedin e su altri social, comprendendo quindi quale performa meglio. Si possono ricondividere gli articoli del proprio sito. In generale è possibile valutare l’attività di lead nurturing; Gestire da un’unica interfaccia, ovvero quella di Hubspot, il proprio calendario editoriale. Hubspot permette di confrontare vari social e di aiutare un’azienda a orientare i propri sforzi di marketing in quale direzione devono andare. Integrare tutti i dati dei contatti acquisiti con linkedin, o con account linkedin collegato, con quelli derivanti dagli altri touchpoint, in modo da avere una conoscenza del contatto completa. Andando ora a parlare dell’aspetto pratico dell’integrazione tra Hubspot e Linkedin, questa operazione è possibile farla in diversi modi, quella con Linkedin Sales Navigator è probabilmente una delle più comuni. Questa integrazione permette di visualizzare e mandare InMail, per esempio, ma richiede obbligatoriamente la licenza di LinkedIn Sales Navigator, che non è posseduta da tutte le aziende. Inoltre, purtroppo, questa integrazione nativa non permette di aggiungere nuovi contatti in HubSpot, il che potrebbe rappresentare un problema significativo. A questa si aggiungono: L’integrazione nativa Hubspot e Linkedin ADS La modalità di esportazione delle connessioni da Linkedin per importarle su Hubspot. L’integrazione di Hubspot e Linkedin ADS Per quanto concerne esclusivamente la gestione della pubblicità, il marketplace di HubSpot offre anche l'utile integrazione nativa LinkedIn Ads. Questa funzionalità permette di trasferire i lead generati su LinkedIn direttamente in HubSpot, e di monitorare in termini di ROI e di budget impiegato l'efficacia di ogni campagna. Il processo di sincronizzazione dei lead avviene automaticamente e permette di elaborare report dettagliati, di programmare follow-up e funnel, e in generale di aumentare la visibilità di tutte le attività che stai svolgendo su LinkedIn. Infine, con questo tipo di integrazione, è facilitato un passaggio fluido dalla generazione del lead al suo mantenimento, grazie al percorso del tuo potenziale cliente da un annuncio su LinkedIn al CRM di HubSpot. È proprio il trasferimento in HubSpot a fare la differenza rispetto a LinkedIn semplice, grazie alle numerose opzioni fornite dal piano di Marketing per mantenere l'esperienza del cliente attiva e personalizzata. La modalità di esportazione delle connessioni da Linkedin per importarle su Hubspot È possibile esportare in formato .csv tutti i contatti di primo livello da LinkedIn, per poi importarli nuovamente in HubSpot. Utilizzando questa modalità, si ottengono dati probabilmente meno accurati e bisogna effettuare nuove importazioni periodicamente per mantenere i dati aggiornati. Inoltre, si hanno a disposizione solo le informazioni di contatto che LinkedIn decide di fornire, il che non significa necessariamente che siano le informazioni di cui abbiamo bisogno, o che vorremmo inserire e gestire in HubSpot. Conclusioni L’integrazione tra Hubspot e Linkedin indubbiamente può rappresentare un vantaggio per un’azienda. Un progetto CRM, gestito da esperti Hubspot, e una piattaforma di social selling come Linkedin, rappresentano un’ottima strategia di Inbound Marketing. Un CRM però non è utile solamente nella connessione con Linkedin ma aiuta l'impresa anche in diversi altri ambiti. Abbiamo approfondito tutto nella risorsa scaricabile gratuitamente che trovi sotto.
Per gestione dei lead o anche lead management si intendono tutti quei processi e quelle attività che hanno l’obiettivo di aumentare il numero di clienti. Ma non soltanto, perché uno degli aspetti poi più importanti della gestione lead è quello di riuscire a mantenere i contatti acquisiti. Per farlo sono necessarie strategie di lead nurturing e converstional marketing di cui parleremo in questo articolo. In questo panorama, nei processi di lead management hanno un ruolo specifico i lead manager. Cosa fa il lead manager? È colui che aiuta l’azienda a capire quale strategia sta ottenendo migliori risultati e come è possibile ottimizzare tutte le attività di marketing, al fine di ottenere risultati efficaci ed efficienti. Il segreto, se così si vuole definire, per non perdere i contatti acquisiti è in realtà poi sempre e solo uno: farli sentire coccolati, dedicargli attenzioni continue e avere sempre pronta una risposta alle loro domande o dubbi. Come fare per gestire i lead senza dedicarsi manualmente a ciascuno di essi? Indubbiamente il CRM può dare un grande aiuto. A questo proposito infatti si parla di processo di automazione, molto importante da introdurre in un’azienda che non ha il tempo di seguire ogni risorsa singolarmente. Approfondiamo nei prossimi paragrafi perché è così importante il lead management. Lead Management: perché è così importante Ogni azienda deve avere consapevolezza dei suoi processi e quindi dei suoi risultati, in modo da essere capace di intervenire, implementando nuove strategie che generino risultati efficaci. La gestione dei lead diviene quindi fondamentale per monitorare il percorso dell’utente, andando a correggere quelle attività di marketing che non generano risultati . Questa attività parte dal presupposto che si deve conoscere bene il lead e assegnargli un punteggio, ovvero una classificazione numerica del valore del lead, nota anche come attività di lead scoring. Cosa si intende per lead scoring? In pratica è uno strumento di marketing che assegna un punteggio a ciascun contatto del database, basandosi su criteri prestabiliti, in modo da poter valutare meglio la sua propensione all’acquisto. Avere una buona conoscenza del lead permette di sapere realmente quali strategie di marketing stanno funzionando e possono portare alla conversione, rispetto a una determinata categoria di persone che interagiscono con l’azienda. Ecco quindi spiegato il perché imparare a gestire i propri lead, diviene importantissimo per un qualsiasi business. Per saperne di più ti consigliamo di leggere il nostro articolo sull'inbound marketing. Ma come riuscire a gestire i lead in modo efficace? Scopriamolo nel prossimo paragrafo. Gestione dei lead efficace, consigli Una gestione dei lead efficace presuppone, innanzitutto l’adozione di un processo di automazione, che permetta così di rendere ogni attività di marketing - come ad esempio il lead nurturing, la programmazione delle pubblicazioni di blog e social - monitorata. In secondo luogo le attività di lead management sono importantissime per gestire l’avanzamento del ciclo di vendita e quindi il passaggio da lead a clienti potenziali. Ma come fare per gestire i lead efficacemente? Avviare un progetto CRM che permetta di avere sempre sotto controllo il database; allineare reparto vendite e marketing - acquisire un lead è solo la prima fase del processo, chiaramente bisognerà essere capaci di vendergli il servizio o prodotto; affidarsi a un CRM per mantenere puliti i dati. Uno strumento che li mantenga sempre aggiornati è fondamentale per evitare errori che potrebbero decretare la perdita di quel contatto faticosamente acquisito; affidarsi a un CRM per lavorare sui lead in modo efficace. Il lead scoring, in questo panorama, può aiutare molto; affidarsi sempre a un CRM per monitorare le attività di lead generation. Conoscere i canali di marketing dai quali provengono, aiuta a capire più velocemente quali sono più efficaci per l’azienda. Ora che ti abbiamo guidato in questo contenuto verso una maggiore consapevolezza della gestione dei lead, concentriamoci su quali strumenti adottare per aiutarti con il lead management. Strumenti per la gestione dei lead. Non perderti dati importanti Indubbiamente per gestire efficacemente i lead è fondamentale affidarsi a uno strumento che ti permetta di avere sempre tutto sotto controllo, Hubspot CRM rappresenta una valida opzione da prendere in considerazione. Hubspot, come probabilmente avrai letto sul nostro blog ma non solo, è un software di marketing automation all in one, che permette alle aziende di creare, gestire e monitorare le loro strategie di automazione. In un’unica piattaforma si integrano perfettamente le strategie di marketing e vendita. Con Hubspot puoi gestire efficacemente più attività in contemporanea, dal blogging all’advertising e tutto avendo sempre sotto controllo ogni dato. Conclusioni È molto importante non perdersi mai dati preziosi per il successo di una strategia di marketing. Con Hubspot questo pericolo è scongiurato e tutti i tuoi dati sono sempre al sicuro! Affidarti a un’agenzia Hubspot può sicuramente aiutarti a sfruttare tutte le potenzialità di questo incredibile strumento di automazione. Image by ijeab on Freepik
Ne avrai sicuramente sentito parlare, i meme usati nel marketing sono un modello comunicativo immediato, diretto e dinamico che le aziende utilizzano per comunicare con il proprio target. Ma partiamo dall'inizio. Cos'è un meme? Per spiegare brevemente il significato di meme: il meme è un’immagine che riprende la scena famosa di un film o di un cartone animato, con una scritta che sintetizza il concetto di quello che si vuole comunicare, molto spesso usata nell'ambito dei social network con una finalità ironica. Questa categoria di meme sono gli Image macro. Poi ci sono i Dank meme, ovvero quelli che hanno solo frasi - senza quindi immagini - e che all’apparenza non hanno senso, ma che invece sono comprensibili da uno specifico target. In ottica strategica il meme marketing funziona molto bene, in quanto le immagini possono diventare virali e portare molta notorietà al brand. Un punto di forza importante del meme marketing è la sua capacità di integrarsi all’interno di altri contenuti, come ad esempio un articolo, in modo naturale e nativo. Imparare a capire come sfruttare il meme marketing nella propria strategia di marketing vuol dire raggiungere più facilmente importanti risultati comunicativi. Approfondiamo nei prossimi paragrafi come e perché funziona il meme marketing. Perché funziona il meme marketing? I meme nel marketing funzionano particolarmente bene in quanto utilizzano l’umorismo per esprimere un concetto. Riuscire a far ridere il target e allo stesso tempo a passargli un concetto è un obiettivo arduo da raggiungere, ma con il meme marketing ci si riesce benissimo. Suscitare un’emozione positiva nel target, facendolo ridere, vuol dire migliorare il suo rapporto con l’azienda, ma soprattutto significa che le persone si ricorderanno di quest’ultima in modo ancora più immediato. Tutti amano ridere e se, allo stesso tempo, riusciamo anche a favorire la comprensione di un messaggio, allora abbiamo fatto centro. Se nel content marketing la strategia di meme marketing funziona, nell’advertising può creare ancora più vantaggi, sebbene bisogni porre molta attenzione a quello che si fa e a come si comunica. Non sempre il meme marketing è la strategia migliore da adottare. Esempi di marketing con i meme che hanno funzionato Riportiamo qualche esempio di alcune aziende che hanno utilizzato i meme marketing e hanno aumentato l'engagement sui propri social network grazie a ciò. Taffo e la sua ironia Taffo è sicuramente l'esempio italiano più significativo. Taffo è un brand di un'agenzia che si occupa di funerali e ha costruito una forte brand awareness in tutta Italia, tanto da aprire successivamente molte sedi in tutta la penisola. La loro politica di marketing sfrutta molto l'instant marketing ed ironizza su temi come la morte. Nella foto presentano un meme che ironizza sul modo di vestire dell'ex presidente Americano Donald Trump e la sua moglie all'incontro con il papa, paragonando la foto ad un funerale. Gucci e la campagna TFWGucci Gucci, famoso brand di oggetti e abiti di lusso, con la campagna TFWGucci ha pubblicato una serie di meme in collaborazione con artisti famosi, diventati subito meme di successo. ClioMakeup ClioMakeup, famoso brand per la vendita di prodotti per la bellezza, nei loro canali social pubblicano spesso meme invitando i propri utenti ad accedere allo shop online. Di seguito presentiamo un esempio di meme marketing relativo al loro brand, nei commenti molte persone si ritrovano nella situazione scatenando la loro ilarità e reagiscono commentando. Durex e la sensibilizzazione Prendiamo l’esempio di Durex, con i meme marketing è riuscita a trasmettere molti messaggi importanti al pubblico più giovane in modo diretto ma, soprattutto utile. Nell'esempio il post dedicato alla sensibilizzazione all'indossare la mascherina durante la pandemia di Coronavirus del 2020. Questi appena elencati sono dei meme realizzati da altre aziende, integrati in una strategia di content marketing. Sono comprensibili a prima vista, senza troppo sforzo. Allo stesso tempo sono virali, ciò vuol dire che sono in grado di girare sul web in modo veloce ed efficace. Vantaggi di fare meme per il marketing I vantaggi dell’utilizzare la strategia di meme marketing sono i seguenti: Maggiore coinvolgimento degli utenti: i meme solitamente riescono ad aumentare l'engagement degli utenti che spesso reagiscono con like e commenti, magari taggando un loro amico; Maggiore viralità dei contenuti: spesso i post divertenti vengono condivisi tra gli amici che a loro volta li ricondivideranno con i loro amici. Se il post fa parte di una politica di marketing di un brand, questo verrà conosciuto ancor più in larga scala. Questo è particolarmente utile in caso l'obiettivo di marketing sia l'aumento della brand awareness; Pubblicità gratuita: fare meme non comporta costi, se non quelli relativo al tempo di realizzazione. Spesso quindi rappresentano una pubblicità gratuita efficace; Migliora la comunicazione tra target e azienda: questo è molto legato al primo vantaggio. È molto più semplice comunicare ad un target coinvolto perché si riesce molto più facilmente a capire i loro bisogni, manifestati più chiaramente; Aiutano a fare lead generation: chi si occupa di marketing e deve trovare un contenuto per aumentare il numero di lead all'interno del proprio CRM, i meme, se studiati appositamente, possono essere usati come arma per convertire le persone e farsi lasciare il contatto; Consigli su come fare marketing con i meme Porre attenzione al linguaggio utilizzato; Puntare sempre a un target specifico; Ricordare di mantenere sempre il TOV aziendale; Fare molta attenzione al messaggio che si distribuisce; Realizza sempre contenuti in trend; Porre attenzione al linguaggio utilizzato Contrariamente a ciò che si crede è importante utilizzare un linguaggio pulito nei meme, quindi evitare parolacce o espressioni poco coerenti con la personalità del brand. Diversamente il pubblico, da sempre abituato a una certa comunicazione, potrebbe indisporsi. Ricordare di mantenere sempre lo stesso Tone Of Voice Punto che va a braccetto con il primo che abbiamo analizzato. Cambiare tono di voce può essere un’opzione del brand a seconda del social che utilizza ad esempio, ma non deve mai distanziarsi troppo da quello utilizzato sul web in generale per il marchio, in quanto questo non lo renderebbe riconoscibile. Fare molta attenzione al messaggio che si distribuisce Il meme sul web, soprattutto se ben fatto, va alla velocità della luce in quanto a condivisioni e apprezzamenti, per cui non c’è posto per una virgola sbagliata, un refuso o una parola fuori posto. Non ci vuole nulla a rovinare la reputazione di un marchio online. Realizzare sempre contenuti in trend Un brand deve sempre ricordarsi che, per quanto i meme marketing sono contenuti prettamente ludici di base, è sempre fondamentale che il tipo di immagine o nonsense utilizzato sia in trend. Aspettarsi di rendere virale un contenuto con un’immagine che non rispecchia il trend concept del momento, può significare un fiasco a livello comunicativo. Pertanto è sempre da tenere in considerazione il real time marketing. Conclusioni sul fare meme marketing Il meme marketing è una strategia che funziona a livello comunicativo, sebbene sia molto importante avere chiara la propria strategia di inbound marketing, in modo tale da integrarlo efficacemente nella strategia. Indubbiamente la strategia del meme marketing, così come comporta innumerevoli vantaggi comunicativi, allo stesso tempo - se non si fa attenzione al messaggio -, può creare problemi al brand. La regola aurea sicuramente è sempre di pensare al meme marketing come a un qualsiasi altro tipo di contenuto, ragionando quindi bene sull’obiettivo e sul target. Vuoi generare meme anche tu per il tuo marketing? Ecco alcuni tool che puoi usare: Meme Generator Livememe Imgur In alternativa puoi sempre scaricare la nostra risorsa gratuita. Image by wayhomestudio on Freepik
Chi sono i clienti prospect? Qual è la differenza con un lead? E cos’è invece un contact? Quando parliamo di clienti in effetti la panoramica è piuttosto ampia. e quando usiamo un CRM diventa facile confrontarsi con questi temi. Da un lato il marketing è diventato molto più settoriale, dando alle aziende la possibilità di individuare più facilmente un target in linea con i prodotti e i servizi offerti. D’altro lato questa pluralizzazione del gergo del marketing rischia di mandare un po’ in confusione. In questo articolo l’obiettivo è proprio fare chiarezza sugli attuali concetti del marketing, soffermandoci in particolare sul prospect marketing e sulle differenti accezioni che possono essere attribuite ai clienti, potenziali o già fidelizzati. Differenze tra contact, prospect, lead e cliente L’obiettivo di ogni attività commerciale, indipendentemente che sia online oppure offline, è vendere. Fornire prodotti o servizi di buona qualità è sicuramente un buon inizio per conseguire questo obiettivo, ma non è sufficiente. I clienti non piovono certo dal cielo, ma devi “coltivarli” seguendo un determinato processo di reperimento e fidelizzazione. Nei successivi paragrafi ti spiego come avviare efficaci strategie di lead marketing, ma per prima cosa è importante capire che gli utenti, prima di diventare clienti, seguono una sorta di percorso che si snoda secondo questi step: Contact; Prospect; Lead; Cliente. Analizziamo tutti questi termini per capire come trasformare un normale visitatore in un cliente fidelizzato. Contact, una persona “contattabile” Il contact è una persona contattabile, in quanto l’azienda conosce il numero, l’email, la residenza o il profilo social. Non necessariamente il contact diventerà un tuo cliente, poiché potrebbe non essere interessato ai tuoi servizi. Tuttavia i contact rappresentano un punto di partenza da dove iniziare. Devi essere tu a fare una scrematura per cercare tra i tuoi contact quelli che, potenzialmente, possono essere convertiti in clienti. Clienti prospect traduzione e significato Il prospect, come lascia intuire il termine, è un cliente in prospettiva. Si tratta infatti di una persona che rientra perfettamente tra i potenziali clienti dell’azienda. Se ad esempio vendi abiti da ufficio per un manager, i dirigenti e i capi aziendali sono tuoi prospect. Tuttavia il prospect è quella persona con la quale, pur essendo in linea con il tuo pubblico, non hai ancora instaurato alcun rapporto. Possiamo quindi considerarlo come un possibile candidato a diventare un tuo cliente, in quanto rientra tra i buyer personas della tua azienda. Prospect significato in italiano: occhio alle varie classificazioni In base ad alcune classificazioni il prospect viene inteso come un potenziale cliente che ha manifestato un interesse specifico verso un determinato prodotto o servizio. Questa definizione però è piuttosto simile al lead, che rappresenta invece il passaggio successivo. Tuttavia, proprio per non creare confusione, è meglio identificare il prospect semplicemente come una persona che rientra nel tuo target di pubblico, con la quale però non hai ancora alcun contatto, proprio per evitare fraintendimenti. Cosa si intende per lead? Subito dopo il prospect c’è il lead, che può essere considerato l’anticamera del cliente. Il lead non è un semplice visitatore, ma è una persona che ha manifestato un certo interesse verso un prodotto, un servizio e in generale verso il tuo brand. Magari ha già condiviso spontaneamente i suoi dati per ricevere email o per essere contattato per offerte o promozioni, o magari ha scaricato un ebook, ha visionato un video tutorial o ha seguito un webinar sul tuo sito aziendale. In pratica si tratta di una persona pronta a diventare un tuo cliente, cioè ad acquistare un prodotto o un servizio, ma anche a compilare moduli per rilasciare i suoi dati. Il lead conosce l’azienda e viceversa. Programmi come HubSpot ti aiutano a profilare i lead e raccogliere tutti i loro dati. Così, quando un domani contatterai un lead per proporgli un’offerta o una promozione, sai già che dall’altra parte ci sarà interesse a riceverla. Le varie tipologie di lead cliente: MQL e SQL Tra i lead è opportuno fare un’ulteriore distinzione tra: MQL: Marketing Qualified Lead; SQL: Sales Qualified Lead. Sono entrambi molto importanti per l’azienda, ma vanno trattati in modo diverso. L’MQL è una persona che entra in un negozio o in un e-commerce senza l’obiettivo specifico di comprare. Magari si informa sui prezzi, naviga nel sito, fa domande e si iscrive anche alle newsletter per ricevere informazioni sugli sconti e sulle promozioni. É una persona che instaura un rapporto diretto con l’azienda, magari tramite chat, email o telefono, ma non è sicuro che acquisti. L’SQL invece è una persona che entra in un negozio o in un sito web con la chiara intenzione di acquistare uno specifico prodotto. Anche il suo modo di muoversi, in un punto vendita fisico o digitale, cambia radicalmente poiché le tue azioni sono molto più mirate e specifiche. In tal caso la probabilità che acquisti sale notevolmente, poiché si approccia all’azienda con quell’idea. Naturalmente la modalità di approccio ai Marketing Qualified Lead e Sales Qualified Lead varia sensibilmente. I clienti Se avrai fatto le cose per bene arriverai a trasformare gli utenti in clienti. Sono persone fidelizzate, che hanno acquistato i tuoi prodotti e si sono trovate bene. Ricorda che per la fidelizzazione del cliente sono importanti altri servizi, come la consulenza, l’assistenza, le eventuali modalità di reso ecc. Devi costantemente coccolare e coltivare i tuoi clienti affinché restino tali. La concorrenza oggi è altissima e i clienti sono meno “fedeli” rispetto a qualche anno fa. Se quindi uno solo dei tuoi servizi offerti non è in linea con le aspettative dei tuoi clienti, rischi che ti “tradiscano” con qualche altro competitor. Cosa si intende per lead marketing? Il concetto di lead marketing è strettamente collegato a quello di lead generation, vale a dire tutte quelle azioni finalizzate ad acquisire e generare contatti interessati all’acquisto. L’email marketing e il social media marketing sono solo alcune delle azioni che consentono di acquisire nuovi prospect. Durante l’acquisizione di un prospect commerciale, si svolgono due fasi: Lead qualification; Lead nurturing. Il processo di lead qualification comprende tutte quelle azioni e strategie messe in atto dall’azienda per classificare e selezionare i lead, così da individuare più facilmente quelli con una maggiore possibilità di successo e canalizzare i propri sforzi verso una determinata direzione. Il secondo processo, quello di lead nurturing, include invece le azioni intraprese da un’azienda per fare in modo che il lead, ormai acquisito, concluda l’acquisto. Tali iniziative, che comprendono sconti oppure offerte personalizzate, contribuiscono a rendere più solido il rapporto tra azienda e lead, facilitando così anche il relativo processo di fidelizzazione. L’obiettivo è ridurre al minimo i rischi di un insuccesso della trattativa. Nell’ambito del lead marketing possiamo fare un’ulteriore distinzione per profilare e acquisire contatti qualificati: direct marketing; digital marketing. Analizziamoli entrambi. Il direct marketing Il direct marketing utilizza una serie di mezzi di comunicazione per interfacciarsi in modo diretto con l’utente ed eventualmente vendere prodotti o servizi tramite email, telefono, Internet o anche posta. Una tecnica molto diffusa nell’ambito del non-store retailing, cioè un sistema di vendita al dettaglio senza un punto vendita fisso. Per adottare efficaci politiche di direct marketing è essenziale avere a disposizione i dati relativi ai clienti, da quelli anagrafici fino alle abitudini d’acquisto. Le aziende hanno a disposizione dei database ricchissimi di informazioni preziose che vanno estrapolate. Partendo dai dati le aziende possono selezionare e personalizzare il messaggio, tarandolo e calibrandolo sulle specifiche esigenze e necessità del cliente. Successivamente è possibile “misurare” l’efficacia dell’azione svolta. Se l’utente risponde positivamente, si può proseguire con quella strategia. In caso contrario è opportuno modificare tattica. Il digital marketing Il digital marketing comprende invece tutte quelle azioni avviate con canali digitali, spesso in associazione con i canali tradizionali, per fornire una comunicazione omnicanale capace di fornire risposte e servizi adeguati ai clienti. Email marketing, SEO, strategie di co-marketing e digital advertising sono solo alcuni degli strumenti che fanno parte del digital marketing. Anche in questo caso alla base di tutto sta la selettività del messaggio. La comunicazione deve essere personalizzata e rivolta ad un pubblico selezionato di consumatori. La segmentazione dei clienti è quindi uno step iniziale fondamentale e imprescindibile per fornire un’offerta mirata. Seconda caratteristica del digital marketing è proprio la personalizzazione della comunicazione, grazie alla quale il cliente si sente realmente valorizzato e soprattutto si identifica perfettamente con il brand. Altro elemento fondamentale per il digital marketing è l’interattività della comunicazione. Il cliente svolge un ruolo attivo nel processo d’acquisto e i suoi comportamenti sono chiari indicatori per l’azienda, che può individuare più facilmente i suoi bisogni e le sue reali necessità. Il Lifecycle Stage HubSpot CRM, che è un sofware che ha alle spalle una infrastruttura di pensiero e una metodologia di utilizzo - l'inbound marketing - sostenuto da una Academy che collabora con le più prestigiose università del mondo, non ha lasciato le cose al caso. Uno dei campi di default che troviamo nella scheda contatto, non modificabile è il lifecycle stage che indica proprio in che posizione si trova il contatto nella catena alimentare del nostro reparto commerciale. Ecco gli stadi del lifecycle stage: subscriber: gli iscritti al blog. lead: contatti che hanno interagito con i nostri contenuti premium come un ebook, un seminario o con cui siamo entrati in contatto ad un meeting, ma che non hanno espresso alcun interesse evidente nei nostri prodotti. marketing qualified lead, MQL: contatti qualificati come potenzialmente interessati ai nostri prodotti dal marketing: il tutto desunto da interazioni con pagine, email, popoup, list esterni...tutto quello che indica al marketing un possibile problema che i nsotro prodotti possono risolvere o un interesse che si sta manifestando. Attenzione: è una qualificazione fatta in automatico dal software 1:N, uno a molti, in base alle regole che vogliamo impostare. sales qualified lead. SQL: i contatti che vengono passati al commerciale e che vengono trattati uno ad uno (1:1) proprio perché interessati a parlare con un commerciale o con qualcuno che possa dar loro una mano, capendo i prodotti e i prezzi della nostra azienda. customer: beh, quando uno accetta il preventivo e diventa un cliente. evangelist: il nostro cliente entusiasta che diventa quello del passaparla Conclusioni finali Con il termine prospect target si fa quindi riferimento ad un utente che non è ancora cliente, ma che può diventarlo in quanto potenzialmente interessato al prodotto o al servizio venduto. Sta a te capire le reali esigenze delle persone e adottare tutte le strategie più adeguate per trasformare il prospect in cliente e accompagnarlo per mano all’acquisto, esponendo tutti i vantaggi e i benefici derivanti. Può sicuramente darti una mano il nostro ebook, presente in fondo all’articolo, che ti spiega come fare lead generation e quali strategie adottare per far entrare contatti interessati nel tuo database.
L’evoluzione del comportamento dei consumatori ha reso obsolete le vecchie strategie di marketing, le quali si sono dovute adattare per continuare ad avere un impatto positivo sulla audience, potendo così attrarre nuovi clienti e mantenere quelli già esistenti. I clienti attuali, infatti, sono molto più informati sulle caratteristiche dei prodotti e sulle possibili alternative, conoscono cosa vogliono e non si accontentano facilmente. Ma l’aspetto che più influisce oggigiorno sul successo del business è il grado di soddisfazione dei clienti in relazione all’esperienza di acquisto avuta con l’azienda. Ciò cambia il rapporto di potere tra imprese e consumatori, poiché anche il miglior prodotto sul mercato potrebbe non essere venduto nel caso manchi una solida relazione tra le due parti. Per venire in contro alle esigenze dei consumatori, è necessario che le aziende adottino un approccio personalizzato per interagire con ognuno essi, con l’obiettivo di fornire la migliore customer experience possibile. Per raggiungere questo scopo, è fondamentale possedere informazioni sufficienti per delineare con precisione i profili dei consumatori e pianificare così le esatte azioni da intraprendere. Tuttavia, con la crescita del business diventa sempre più complicato gestire la mole di dati relativi ad ogni singolo contatto. Per questo motivo, le aziende hanno sviluppato una strategia di CRM, ovvero Customer Relationship Management. Cos’è il CRM Cos'è il CRM? CRM è l’acronimo di Customer Relationship Management e rappresenta l’insieme di strategie messe in atto dall’azienda per gestire efficacemente le interazioni che sostiene con tutti i suoi contatti. L’idea è di porre al centro del business il cliente e non il prodotto, per garantire un elevato livello di Customer Satisfaction e poter così fidelizzare un maggior numero di clienti. A causa dell’elevato numero di dati da gestire, queste strategie si avvalgono dell’utilizzo di un software CRM per raccogliere ed elaborare in un unico database le informazioni derivanti da diverse fonti, relative ai comportamenti di acquisto e di consumo della clientela, ai dati di contatto e quelli demografici, agli storici delle conversazioni e degli acquisti. Le informazioni immagazzinate nel CRM sono accessibili ad ogni reparto aziendale, di conseguenza si favoriscono la cooperazione interna e un aumento della produttività. La condivisione dei dati consente infatti di migliorare la comunicazione sia interna che esterna, facilitando la creazione contenuti adatti alle preferenze dei consumatori per rendere più efficaci le campagne di marketing. Grazie al database centralizzato e unico, ogni reparto è in grado di consultare rapidamente le informazioni a disposizione, qualsiasi sia la necessità del momento, aumentando così l’efficienza operativa. Il software CRM consente inoltre di suddividere i contatti a seconda delle esigenze dell’azienda per selezionare le migliori modalità di interazione con essi e rafforzare la relazione di fiducia. Benefici del CRM Le piattaforme di CRM si sono evolute nel tempo, diventando uno strumento fondamentale a supporto delle vendite e della pianificazione delle strategie di marketing. I benefici che si possono ottenere dal loro utilizzo sono: Conoscere i consumatori; Marketing mirato tramite segmentazione dei contatti; Favorire l’allineamento tra i reparti; Automazione dei processi. Vediamo maggiormente nel dettaglio ciascuno di essi, giustificando l’importanza di questi software per ogni business. Conoscere i consumatori Raccogliere tutte le informazioni sui contatti e le interazioni che l’azienda ha avuto con essi in un database centralizzato per poterli analizzare in aggregato fornisce una visione globale del comportamento dei consumatori. In questo modo, è possibile identificarne le preferenze e selezionare le azioni più appropriate per interagire con ognuno di essi, accompagnandoli nel loro percorso d’acquisto in maniera utile ed efficace. Infatti, ogni azione compiuta da un contatto (e tracciata dall’azienda) rappresenta un’occasione per accrescere la comprensione dei consumatori, che con l’evoluzione del business, e conseguentemente del database, diventa sempre più completa e accurata. La conoscenza dei consumatori è una delle risorse più importanti di un’azienda per migliorare i propri processi di marketing e sales nell’ottica di sviluppo del business. Essa, infatti, offre vantaggi quali: Ottimizzazione delle campagne di marketing: analizzando le performance delle campagne precedenti si identificano i messaggi che hanno avuto un forte impatto sull’audience e quali invece non sono risultati particolarmente efficaci. L’azienda può così imparare dalle proprie esperienze, modificando le strategie di comunicazione per raggiungere nuovi potenziali clienti e, in generale, interagire con i contatti con maggior efficienza e rilevanza. Capacità di anticipare i bisogni dei consumatori: la grande quantità di informazioni sui contatti aziendali e gli storici degli acquisti forniscono una panoramica sull’evoluzione del comportamento dei consumatori, facilitando la previsione delle loro future necessità. In questo modo, l’azienda può avere un atteggiamento proattivo e offrire al mercato i prodotti giusti nel momento più idoneo. Miglioramento di prodotti e servizi: la raccolta dei feedback espressi dai clienti ai diversi reparti aziendali permette di monitorare il loro grado di soddisfazione, evidenziando i punti di forza e di debolezza dei prodotti e del servizio offerti. Diventa quindi possibile effettuare delle modifiche per soddisfare le aspettative dei clienti e favorirne la fidelizzazione. Marketing mirato tramite segmentazione dei contatti L’evoluzione del comportamento dei consumatori ha forzato un cambiamento anche nelle modalità di comunicazione delle aziende, le quali non possono più interagire con tutti i loro contatti allo stesso modo e sono quindi costrette a personalizzare il proprio approccio per suscitare un maggior interesse nella propria audience. In soccorso delle aziende entrano in gioco i software CRM, che permettono di suddividere i contatti in base ai dati che sono stati raccolti su di loro nel tempo. La segmentazione può seguire diversi criteri, quindi l’azienda è libera di effettuare una scelta a seconda delle proprie esigenze. Questo procedimento è fondamentale per la strategia di marketing, poiché consente di diversificare la comunicazione verso gruppi di consumatori ben definiti, creando delle campagne di marketing mirate e personalizzate. Più sono dettagliate le informazioni sui contatti e più è facile selezionare i contenuti adatti ad ogni segmento della clientela. Così facendo, si ottiene un maggior coinvolgimento della audience, aumentando così la probabilità di concludere la vendita e rendendo più efficiente l’intero processo di acquisizione di nuovi clienti. Inoltre, la suddivisione dei contatti è utile per definire l’allocazione del budget alle diverse campagne, in modo che la maggior quantità di fondi sia destinata a quelle indirizzate ai clienti che offrono un maggior valore all’azienda, con l’obiettivo di rafforzare la relazione commerciale con essi. Favorire l’allineamento tra i reparti Il software CRM raccoglie tutti i dati derivanti dai reparti di marketing, sales e customer service in un database centralizzato, formando così una fonte di informazioni unica e condivisa all’interno dell’azienda. Il database è consultabile in qualunque momento da qualsiasi team, quindi ognuno è a conoscenza di tutte le interazioni avvenute con i singoli contatti. Come conseguenza, viene assicurata la coerenza nella comunicazione esterna, favorendo la costruzione di una solida reputazione del brand. Lavorando sugli stessi dati, tutti i reparti hanno una chiara visibilità dello stato dei contatti, e in particolare del progresso dei lead nel percorso d’acquisto: la capacità di classificare univocamente i prospetti rimuove la discrezionalità e le incomprensioni tra i reparti, identificando le azioni da compiere per aumentare la probabilità di chiudere le vendite. Le precedenti considerazioni portano alla condivisione di obiettivi tra i reparti a contatto con i clienti e, quindi, ad un loro maggiore allineamento. Automazione dei processi L’utilizzo di strumenti tecnologici quali i software di CRM consente di automatizzare una serie di processi ripetitivi per aumentare la produttività dell’azienda e renderla quindi più efficiente. Tra le operazioni coinvolte, si evidenziano: l’analisi delle prestazioni del business e successiva reportistica, la classificazione dei contatti, l’invio di e-mail per campagne di lead nurturing, l’utilizzo di chatbot per rispondere tempestivamente alle domande dei clienti. Il tempo risparmiato può essere dedicato alla creazione di campagne di marketing più accurate finalizzate a catturare maggiormente l’attenzione dell’audience o, più in generale, ad attività a contatto diretto con i clienti per migliorare la qualità e l’efficacia del servizio offerto. L’automazione dei software CRM si rivela quindi critica per la crescita del business e delle relazioni con i clienti, offrendo all’azienda un vantaggio sulla competizione. Risultato: Migliore Customer Experience La combinazione dei benefici offerti dall’utilizzo dei software di Customer Relationship Management consente alle aziende di conseguire il vantaggio più importante nei mercati moderni: garantire ai propri clienti una migliore customer experience. Questo risultato può essere raggiunto solamente se si hanno a disposizione sufficienti informazioni sui clienti per delinearne le necessità, le preferenze e le abitudini di acquisto, in modo da adattare la strategia aziendale alle aspettative dei consumatori, personalizzando la propria offerta per fornire loro esattamente ciò che vogliono. Un’elevata soddisfazione dei clienti è imprescindibile, poiché può essere il fattore determinante sia per la chiusura della prima vendita con un cliente, sia in prospettiva per la fidelizzazione dello stesso e per la promozione del brand che ne deriva. Con questo proposito, i software CRM permettono all’azienda di ottimizzare le interazioni con i propri contatti e di offrire loro un supporto rapido, personalizzato ed efficacie per rafforzare continuamente le relazioni commerciali con essi. Conclusioni Focalizzando la propria attenzione sui clienti, le strategie di Customer Relationship Management consentono all’azienda di interagire con maggior efficacia con essi e offrire loro prodotti e servizi che garantiscano una migliore customer experience. Ciò è possibile grazie all’utilizzo di software in grado di gestire la totalità delle informazioni sui contatti raccolte da tutti i reparti aziendali. L’aggregazione e la successiva analisi di questi dati, permette all’azienda di approfondire la propria conoscenza dei consumatori e, di conseguenza, personalizzare le campagne di marketing per ottenere il massimo impatto su di essi. Le piattaforme di CRM rappresentano un fattore sempre più discriminante per il successo del business, qualunque sia la sua dimensione o il settore di appartenenza, poiché offrono la possibilità di differenziarsi dai concorrenti sul mercato e ottenere un vantaggio strategico. L’obiettivo finale per ogni azienda resta sempre lo stesso: aumentare i ricavi. Con un'efficace strategia di Customer Relationship Management si ottengono una maggiore efficienza, un elevato tasso di fidelizzazione dei clienti e una maggiore attrattività del brand, compiendo così un grande passo verso il successo. Vorresti scoprire come favorire l'allineamento tra i reparti marketing & sales? Allora scarica il nostro e-book gratuito! Image by vectorpouch on Freepik