Hai mai sentito parlare di content velocity? In questo articolo proveremo a spiegarti di cosa si tratta e di come può aiutare l’azienda in una strategia di posizionamento SEO, ma non solo. Produrre contenuti in grande quantità, vuol dire dare un’immagine dell’azienda autorevole perché capace di generare contenuti aggiornati e utili ogni settimana. In ambito di una strategia di inbound marketing, la content velocity permette di raggiungere obiettivi di brand awareness, molto importanti per un’azienda. La content velocity può anche essere aumentata. Questo è possibile pianificando e organizzando un piano editoriale dettagliato, che permetta di rendere la produzione dei contenuti ancora più rapida. Approfondiamo nei prossimi paragrafi cos’è la content velocity e come può aiutare il posizionamento di un’azienda. Cos’è la content velocity La content velocity è la velocità con cui un'azienda genera e distribuisce contenuti nel corso del tempo. Si tratta di una metrica che misura la quantità di contenuti prodotti in un determinato periodo di tempo, come settimane, mesi o trimestri. La content velocity è un elemento chiave nel campo del content marketing e dell'ottimizzazione dei motori di ricerca (SEO), in quanto influisce sull'autorità, sulla visibilità e sul posizionamento di un'azienda nei risultati di ricerca rilevanti. L’obiettivo della content velocity è quello di contribuire ad aumentare il livello di coinvolgimento degli utenti. Indubbiamente, poi, aumentando la produzione dei contenuti è più facile anche creare dei funnel di conversione che comprendano post blog, pacchetti di mail nurturing o anche contenuti di approfondimento. Più sono i contenuti disponibili per il target, più le possibilità che loro intercettino delle informazioni utili aumentano, magari scaricando una guida apposita, più è facile che si sentano maggiormente coinvolti dall’azienda. Perché la content velocity è importante per le aziende La content velocity è importante per le aziende per diversi motivi. Innanzitutto, una maggiore content velocity consente di generare un volume più elevato di contenuti, il che può aumentare l'attrattiva del sito web per i motori di ricerca e migliorare il posizionamento nei risultati di ricerca. Inoltre, la content velocity può contribuire a costruire autorità tematica su determinati argomenti, posizionando l'azienda come un punto di riferimento nella sua industria. Pensiamo a un brand che ha l’obiettivo di posizionarsi sul mercato per un determinato argomento (salute, tecnologia, sport etc). Per far sì che questo avvenga, è necessario produrre un gran numero di contenuti mensili, sempre utili e aggiornati. Un altro esempio potrebbe riguardare gli e-commerce. Anche in quel caso, per posizionare il blog di un negozio online, parlando quindi dei suoi prodotti e di come quest’ultimi possano risolvere un problema del cliente potenziale, sarà necessario scrivere una grande quantità di articoli. (Per ulteriori info leggi il nostro articolo sui blog per ecommerce) In entrambi i casi, la content velocity risponde a questa esigenza. Questa strategia può portare a un aumento del traffico organico e dell'engagement degli utenti. Infine, una content velocity elevata consente di soddisfare le esigenze di un pubblico, oggi sempre più pretenzioso, e di rimanere competitivi in un mercato in continua evoluzione. Come aumentare la content velocity È possibile implementare la content velocity? La risposta è sì. Per aumentare la content velocity, è possibile adottare diverse strategie e tattiche. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero esserti utili: Pianificazione e organizzazione: sviluppare un piano editoriale dettagliato che identifichi gli argomenti chiave, le parole chiave e i formati di contenuto prioritari. Questo consentirà di gestire in modo efficiente la produzione dei contenuti e garantire un flusso costante di pubblicazioni; Team e risorse: creare un team dedicato alla produzione di contenuti e assegnare chiaramente le responsabilità e i ruoli. Assicurarsi di avere le risorse necessarie, come scrittori, editor e designer, per supportare l'aumento della content velocity; Processi efficienti: ottimizzare i processi di creazione, revisione e pubblicazione dei contenuti per ridurre i tempi morti e massimizzare l'efficienza. Utilizzare strumenti e software collaborativi per facilitare la comunicazione e la gestione dei progetti. In questo senso Hubspot è perfetto per gestire i contenuti e per la valutazione delle loro prestazioni; Cura dei contenuti: mantenere l'attenzione sulla qualità dei contenuti nonostante la velocità di produzione. Assicurarsi che i contenuti siano accurati, ben scritti, pertinenti per il pubblico e ottimizzati per i motori di ricerca, Riutilizzo dei contenuti: sfruttare al massimo i contenuti prodotti, riproponendoli in diversi formati e su diverse piattaforme. Ad esempio, un articolo del blog può essere trasformato in un video, in un podcast o in una serie di post sui social media. Conclusioni La content velocity è un elemento chiave per il successo delle aziende nel campo del marketing dei contenuti e dell'ottimizzazione dei motori di ricerca. Aumentare la velocità di produzione e distribuzione dei contenuti può avere un impatto significativo sull'autorità, sulla visibilità e sull'engagement degli utenti. Tuttavia, è importante mantenere l'equilibrio tra la velocità e la qualità dei contenuti, per garantire che siano accurati, utili e rilevanti per il pubblico di riferimento. Con una strategia ben pianificata e l'implementazione di processi efficienti, le aziende possono aumentare la content velocity e ottenere risultati positivi nel loro marketing dei contenuti. Indubbiamente l'automazione può aiutare a produrre tanti contenuti in modo rapido, ecco perché iniziare con un progetto Hubspot, rappresenterebbe un importante supporto. Nel frattempo ti consigliamo di leggere il nostro ebook gratuito.
Siamo tutti d’accordo che ogni impresa debba avere un suo blog aziendale e sapere come promuoverlo? Se la risposta per alcuni è no, allora consiglio di rivalutare questa idea. Ogni giorno osservo la strategia di web marketing di varie aziende, piccole e grandi, e ho imparato che fare blogging è sicuramente il metodo più efficace per generare traffico costante in modo totalmente gratuito. Questo perché? Perché i contenuti rilevanti sono in grado di convogliare traffico dai motori di ricerca, dalle condivisioni sui social e dalle citazioni di altri siti web. Una ricerca condotta da Hubspot sostiene che le aziende che pubblicano 16 o più articoli al mese, ottengono un traffico superiore circa di 3 volte e mezzo rispetto a quelle che scrivono 0-4 articoli al mese. Fare blogging aiuta ad incrementare il traffico e anche le conversioni. Un blog può ad esempio, contribuire alla costruzione del tuo brand, rispondere alle richieste del tuo pubblico, avallare le tue competenze, favorire la fidelizzazione del tuo cliente... Però (c’è sempre un però), gestire un blog non significa limitarsi a postare articoli e rimanere in attesa delle vendite, perché okay che è uno strumento potenzialmente potente, ma non è sicuramente magico. Occorre quindi conoscere le regole base per la promozione del tuo blog. Contenuti di qualità Il requisito più importante in assoluto per generare traffico su un blog è presentare dei contenuti di qualità. Navigando online, di contenuti ne trovi a bizzeffe. Quindi limitarsi a pubblicare semplici articoli non è sufficiente. Si ha la necessità di avere a disposizione testi -passatemi il termine- cazzuti. Possiamo trovare tre modi per emergere: trattare argomenti completamente nuovi - attraverso cui costruirsi una forte autorità; trattare gli argomenti meglio degli altri blogger; l’originalità. Il primo metodo è sicuramente quello più arduo da mettere in pratica. Quasi tutti gli argomenti esistenti sono stati già trattati da altri blogger. Ma se il tuo settore è innovativo, o hai l'opportunità di essere il primo a trattare questo tema, allora scegli questa soluzione. La maggior parte degli articoli di rilievo ricadono nel secondo o nel terzo punto. Trattare gli argomenti meglio degli altri può significare approfondire maggiormente o, al contrario, semplificare l'argomento. Opta quindi per la soluzione più utile ai tuoi lettori. Un altro modo per dare valore aggiunto su un certo tema è quello di affrontarlo in modo innovativo. Come? Puoi arricchire il testo con più elementi visivi; puoi esaminare l'argomento in una diversa prospettiva; puoi esprimere una nuova opinione; puoi seguire un ragionamento singolare. Il mio consiglio primario, è quello di verificare con chi vi andrete a scontrare. Individuate i contenuti più popolari su un certo argomento e leggeteli (eh sì, informarsi prima di ogni altra cosa!). Cerca la tua parola chiave su Google e controlla i contenuti dei risultati presenti in prima pagina. Questo ti darà un'idea più chiara dei contenuti che stanno avendo buone performance. La promozione si basa sull'originalità dei contenuti perciò, prima di iniziare a scrivere, pensa a come rendere il più accattivante possibile il tuo testo. Ora entra in atto la strategia. Disponi dei contenuti giusti? Ottimo! Allora è giunto il momento di iniziare a fare un po’ di pubblicità. Ci sono un’infinità di strategie per promuovere un blog. Eccone alcune semplici ed efficaci che puoi mettere in atto tutte assieme o una alla volta. Condivisione sui social Una delle regole basilari su come promuovere un blog è quella di assicurarvi, ogni volta che pubblicate un nuovo articolo, di condividerlo sui social media. Condividi sul tuo profilo e sulla tua pagina aziendale. E, se ancora non disponi di una community sui social, è tempo di iniziare a costruirne una. E ricorda di non limitarti a condividere una volta sola. Potresti postarli nuovamente dopo qualche settimana, o perché no, dopo qualche mese. Mailing list Non solo pubblicità nelle tue mail: gli utenti potrebbero stancarsi velocemente e cancellare l’iscrizione. Continuate invece a stimolare il loro interesse tra un messaggio pubblicitario e l'altro attraverso articoli interessanti e utili. In questo modo indurrete nuovamente sul vostro sito questi potenziali clienti, che potrebbero anche condividere i vostri contenuti sui social, ampliando la cerchia dei vostri collegamenti. Link bait Ogni tanto, potresti fare outreach attraverso i tuoi stessi contenuti, parlando di altri blogger o imprenditori. Questa tipologia di contenuti è chiamata link bait, che significa letteralmente link esca: si tratta infatti di procurarsi dei link compiacendo le persone citate (questo, per rendere più probabile che i soggetti menzionati condividano i vostri contenuti, o li richiamino nel loro sito). Grazie al contributo di esperti esterni, avrai l'opportunità di arricchire i tuoi contenuti, a vantaggio dei lettori. Naturalmente, se l'interessato non sa che lo avete citato, comunicateglielo via email o menzionandolo sui social. Guest post Un altro modo per attingere al pubblico altrui è quello di pubblicare articoli anche sui blog di altri. Un modo per far girare il tuo nome e generare traffico sul tuo blog è quello dei guest post. Fai in modo di targetizzare la community giusta, scrivi articoli rilevanti sia per il pubblico che per la tua attività e assicurati di inserire in ogni articolo uno o due link che rimandino al tuo sito. I commenti Sfrutta i commenti del blog per costruire relazioni con altri blogger e farti conoscere dal loro pubblico. Lascia commenti utili e interessanti: le probabilità di essere notati dall’autore del blog (e magari dai lettori) sono davvero alte! E soprattutto si alzano le probabilità che questi possano cliccare sul link per visitare il tuo sito. Un’idea può essere quella di inserire nel commento un link al vostro blog, se è rilevante, naturalmente. I forum Qualcosa che non passa mai di moda è il magico mondo dei forum, che per te si traduce in un’ulteriore chance di promuovere il tuo blog. Esistono molti forum dove le persone si ritrovano per parlare di argomenti specifici. Analogamente a quanto avviene per i commenti sui blog, partecipare alle conversazioni portando un valore aggiunto mette in luce te e il tuo blog. Contest Promuovere il tuo blog in modo originale ed efficace? Lancia un Contest! I modi per raccogliere adesioni sono molti: condivisioni social, commenti del blog e iscrizioni attraverso la mailing list. Tutto questo genererà traffico immediato, o contribuirà alla costruzione di una community, portando traffico in futuro. Il segreto è assicurarsi che il premio sia così allettante da indurre il vostro target audience a iscriversi. Attenzione però: il premio dovrà attrarre solo ed esclusivamente gli utenti che rientrano nel vostro target. Non è una buona cosa, ad esempio, offrire premi in denaro. La soluzione per esempio, potrebbe essere quella di regalare al vincitore il vostro prodotto, o qualcosa che sia legato ad esso. I gruppi Facebook Un luogo eccellente per promuovere i tuoi contenuti è sicuramente quello dei gruppi. È molto probabile che tu sia già membro di alcuni gruppi Facebook relativi al settore di cui ti occupi. Se non lo sei, fai una ricerca rapida e trovane qualcuno in cui entrare. Non è scontato: leggi bene ciò che l’utente dice. Tutto questo rappresenta degli ottimi spunti per scegliere cosa scrivere. Content syndication Il guest posting richiede di scrivere contenuti completamente nuovi. Ma esiste anche un'altra possibilità: pubblicare i tuoi articoli esistenti su altri siti web. Content syndication è il nome di questa operazione. È possibile cercare siti specifici per il tuo settore che possano pubblicare i contenuti del tuo blog. Non dimentichiamo però che esistono anche siti web di utilizzo generale: vedi Linkedin che si presta bene a questo scopo. Assicurati di includere diversi link al blog e incoraggia i lettori a cliccare per approfondire l'argomento. Conclusione In conclusione. Creare contenuti di qualità richiede tempo ed energia? Certamente sì. Come detto all’inizio, siamo tutti d’accordo che ogni azienda debba avere un suo blog e sapere come promuoverlo? La risposta è: doppiamente sì. Devo continuare a ripetermi? La risposta in questo caso è no, ma solo perché c’ho fame e quel panino con triplo strato di mortadella sulla mi scrivania non si mangerà da solo.
Hai scritto un bellissimo articolo, frutto di ore di ricerca, ricco di dati e immagini esplicative... ma dopo qualche giorno ancora nulla. Nessuno che sia entrato a leggerlo. Questo perché, oltre al lavoro a monte di scrittura e pubblicazione, bisogna pensare anche alla pubblicizzazione e alla promozione del post in questione. Se non condividi i tuoi articoli, stai perdendo la possibilità di ottenere nuova visibilità e l'opportunità di attirare dei potenziali clienti che andranno inevitabilmente a visitare un altro sito web. Quali sono i canali per pubblicizzare il tuo blog più popolari su cui puntare? Come scegliere il canale (o i canali) giusto per il tuo business? Ecco una lista da cui prendere spunto! I canali per pubblicizzare il tuo blog aziendale Email Il canale email non è andato in pensione, anzi! Ogni giorno, vengono scambiati più di 293 miliardi di messaggi di posta in tutto il mondo, e il numero non accenna a diminuire. Ma, al di là della portata sicuramente enorme di questo tipo di canale, le email ti danno un vantaggio in più per condividere i nuovi post del blog perché il messaggio arriva solamente a chi è davvero interessato a ciò che fai, ossia a chi ha attivamente deciso di lasciarti il suo indirizzo di posta. Se condotta nel modo giusto, infatti, l'email marketing è tra i migliori mezzi che ha la tua azienda per fidelizzare clienti e prospect di valore, e uno dei trucchi per avere successo è quello di segmentare i contatti in liste ben specifiche a cui far arrivare delle email con un contenuto altamente personalizzato. Social Media I social si prestano bene alla pubblicazione dei contenuti del blog aziendale perché vanno ad attirare l'attenzione degli utenti che già ti conoscono e hanno interagito con la tua pagina social attraverso like, follow e condivisioni. Inoltre, i social ti consentono di ottenere delle statistiche per capire le performance dei tuoi post e per ragionare quindi su quali sono stati contenuti più interessanti per la tua audience in visione delle successive pubblicazioni. Chiaramente, il tuo pubblico varia a seconda del tipo di canale che utilizzi: Facebook Le persone navigano su Facebook per svagarsi e per leggere curiosità, aneddoti divertenti ma anche per trovare delle informazioni utili: ciò che non vogliono sono contenuti noiosi e troppo seri, quindi ricorda di cogliere l'attenzione del tuo pubblico utilizzando dei messaggi accompagnatori al tuo post del blog corti e veloci da assimilare, che trasmettano la chiave del discorso in modo diretto. Anche utilizzare gli hashtag diventa un modo molto utile per aumentare la propria portata: ricorda quindi di utilizzare dei termini di tendenza riconducibili al tuo business in modo da ottenere nuovi utenti che sai già essere interessati al topic da te affrontato. LinkedIn LinkedIn è il social nato per creare nuove connessioni lavorative e per dare l'opportunità agli utenti di trovare nuovi posti di lavoro. Va da sé che è il canale perfetto per condividere contenuti come case studies, storie di successo, ispirazioni e consigli basandosi su una categorizzazione di settore. Inoltre, LinkedIn mette a disposizione dei suoi utenti i gruppi: puoi creare oppure unirti ad un gruppo di persone che, come te, sono coinvolte su uno specifico argomento o settore di business, puoi creare delle discussioni costruttive, porre domande e dare il tuo feedback e condividere i tuoi post ad un pubblico davvero interessato. Twitter Twitter, come Facebook (anzi, possiamo dire tranquillamente il contrario dato che è quest'ultimo che li ha adottati da Twitter), permette di utilizzare gli hashtag di tendenza per raggiungere un'audience più ampia rispetto ai soli follower della propria pagina aziendale e di fare in modo che il proprio post venga condiviso in modo più esteso. Il pubblico di riferimento è molto interessato alle novità di settore e le ultime news di cronaca, politica e attualità e quindi cercano notizie veloci, da scorrere in pochi secondi. I caratteri a disposizione sono solamente 100, quindi il consiglio è quello di riassumere in modo efficace i punti salienti del tuo post del blog e invitare gli utenti ad approfondire il tema leggendo il tuo articolo. Promozioni a pagamento Andare a sponsorizzare gli articoli del blog attraverso l'advertising è un ottimo modo per ottenere sia nuove persone che hanno degli interessi affini agli argomenti che affronti nel tuo blog, ma anche per effettuare delle attività di remarketing verso chi ha già visitato il tuo sito aziendale in precedenza. Il lato positivo è che ogni canale ormai prevede di poter effettuare delle azioni di advertising, quello negativo è che, beh, si deve pagare: Facebook e Instagram risultano i canali meno costosi, mentre LinkedIn e la pubblicità per email richiedono un investimento più alto. In conclusione Alcune cose da ricorda prima di utilizzare dei canali per procedere con la pubblicizzazione del tuo blog: non limitarti ad un solo canale, il tuo pubblico può trovarsi in molti posti e balzare da uno all'altro per cercare delle informazioni interessanti. Ciò che devi tenere a mente è di utilizzare un tono di voce consono al tipo di canale che stai utilizzando e, ovviamente, adatto anche all'autorità della tua azienda. il primo punto di cui sopra è valido, ma ricorda sempre che questo non significa utilizzare tutti i canali a tua disposizione: è giusto fare qualche tentativo per vedere se la propria audience è presente in un determinato canale, ma non è detto che lo sia. tutto parte dal contenuto: prima di pubblicizzare un post è importante creare un messaggio di qualità che sia davvero interessante per il tuo utente di riferimento. In questo modo acquisirai fiducia da parte della tua audience e creerai con essa maggiori interazioni e un maggiore interesse.
Quando si parla del significato di case history, qualcuno potrebbe non capire subito di cosa si sta parlando. Sgombriamo il campo da ogni dubbio. I case history (o case study) sono le storie di successo legate ad un prodotto, ad un servizio o ad un'azienda, che vengono presentate al pubblico per mostrare quanto efficace sia stata la soluzione proposta e quali risultati abbia permesso di raggiungere. Ma perché usarli? Non ci dovrebbero essere dubbi sul perché dovresti pubblicare le tue storie di successo (case study o case history in inglese). Lo dice il nome stesso. Molte aziende pubblicano sul loro sito i loghi di alcuni loro clienti a testimonianza di chi li ha scelti. Perché fare lo sforzo successivo e creare un vero e proprio contenuto completo che racconti la storia tra la tua azienda e il cliente specifico? Un case history è un ottimo materiale di marketing contenutistico che converte. Nella metodologia dell’inbound marketing sono contenuti bottom-of-the-funnel, proposti ad utenti nella fase della decisione del loro buyer’s journey. Utilizzati, quindi, per supportare il potenziale acquirente a compiere l’ultimo passo: chiamarti per un’offerta o una consulenza. Come funziona il case history? Il case history funziona un po' come il passaparola, che si sa, è la miglior forma di promozione in assoluto. Quando qualcuno racconta la propria esperienza all’utilizzo di un prodotto o un servizio, se ci fidiamo di questa persona, il suo giudizio avrà un fortissimo impatto sulla nostra scelta. Un case history, racconta anch'esso un’esperienza e il motivo della scelta di una determinata soluzione. Con la differenza, rispetto al passaparola, di essere un contenuto redatto e pubblicato sotto il controllo editoriale dell’azienda stessa. Data l’importanza strategica di questo tipo di materiale di marketing, come si scrive una storia di successo interessante e utile? Non c’è uno schema preciso, l’unica cosa che conta davvero è che non deve essere un pezzo auto-celebrativo: deve parlare del cliente e al cliente. Ci sono però alcuni accorgimenti che puoi considerare per scrivere il tuo prossimo pezzo. Perché scrivere una storia di successo Gli addetti di marketing classificano i case study come uno dei contenuti più popolari e il 65% di loro li percepisce come estremamente efficaci nel B2B. Le storie di successo sono utili per: Accrescere la fiducia dei clienti verso la tua attività; Fornire un processo di soluzione di un problema; Educare potenziali clienti su come possono risolvere i loro problemi; Fornire una solida riprova sociale che la tua soluzione è utilizzabile e che sai offrire un valore. Saper costruire una storia che metta in luce al meglio questi punti, ti permetterà di creare un contenuto interessante e ottimo da condividere. Raccontare una storia che coinvolga e sia utile Nonostante l’efficacia riconosciuta, siamo probabilmente d’accordo nel dire che la maggior parte dei case study sono noiosi da leggere e (da scrivere…). Avremo sicuramente incontrato (e scritto) la nostra buona fetta di contenuti secondo lo schema sfida > soluzione > benefici. Come uscire dallo schema e rendere più divertente un articolo di questo tipo? 1. Non preoccuparsi eccessivamente di aderire ad uno schema Non sei costretto a raccontare il tuo caso di successo secondo blocchi prestabiliti. Un approccio più libero ti permetterà di essere più autentico e soprattutto di giocare con la prospettiva. Devi evitare di raccontare la storia dal tuo punto di vista: sarebbe come diventare testimonial di sé stessi. Il case study che scegli di pubblicare deve servire agli utenti che lo leggono e stanno decidendo se contattarti. Scrivi la storia dal punto di vista del cliente, otterrai più facilmente l’empatia del lettore che si riconoscerà nel caso esposto. E in questo modo ti sarà inoltre più chiaro a quale Buyer Persona ti stai rivolgendo e quale call-to-action inserire nella pagina per aumentare le conversioni. 2. Racconta una favola In ogni favola c’è un cattivo, un eroe, una battaglia e una felice conclusione. Spiega il problema (identifica il cattivo). Introduci la tua azienda o il tuo prodotto (fai entrare l’eroe). Descrivi come la sfida è stata superata (racconta la battaglia). Riassumi la vicenda (dai un happy ending). [Fonte: 4 tips for writing a strong case study]. Non serve raccontare una vera e propria favola, serve però includere chi, cosa, dove, quando e soprattutto come, dando una struttura narrativa che mantenga l'interesse del lettore. 3. Intervista il cliente Tu conosci la vicenda, potresti raccontare com’è avventa la trattativa in autonomia. Ma se stai utilizzando la prospettiva del cliente, allora sentire la versione della controparte ti sarà molto utile e il tuo articolo ne guadagnerà in autorevolezza. Le citazioni dirette, magari messe in rilievo o facilmente riconoscibili, sono un ottimo strumento. Ricorda che puoi editare il testo per aggiungere un maggiore impatto all’affermazione. Non sei costretto a citare verbatim, ma non stravolgere il significato della frase. 4. Aggiungi dati rilevanti Indicare percentuali o statistiche numeriche permette di dare una più chiara visione di come, in concreto, la tua soluzione ha contribuito al superamento di sfide e il raggiungimento degli obiettivi. 5. Utilizza più media Utilizzare un mix di media per il tuo case study renderà la tua pubblicazione sicuramente più accattivante, colpirà più facilmente l’attenzione e sarà ricordata più a lungo. Ecco come puoi arricchire il tuo testo con elementi multimediali: Utilizza immagini vere per supportare la tua storia Includi video che mostra il prodotto o la soluzione in funzione Utilizza testimonianze video Utilizza grafici per rappresentare dati statistici Inserisci infografiche per evidenziare i punti salienti in modo visivamente attraente. 6. Rendilo facilmente fruibile Indipendentemente dal formato e dalla lunghezza, assicurati che il contenuto sia facilmente scorrevole e che possa anche essere letto sommariamente. Fai in modo che anche solo leggendo alcuni pezzi (i titoli, gli elenchi puntati), il lettore possa comprendere di cosa si tratti. 7. Non dimenticare che la conversione è lo scopo principale Scrivere una storia di successo in maniera creativa e interessante è un modo molto efficace per convincere il tuo potenziale cliente. Rispetto ad altri post, richiedono qualche sforzo in più: l’intervista al cliente, le riprese video o gli scatti fotografici, la creazione di elementi grafici, ecc., ma sono sforzi che premiamo. Tutti sforzi inutili se non inserisci questo contenuto in una corretta strategia di lead generation. Hai inquadrato questo case study in uno specifico Buyer’s Journey? Ti stai rivolgendo ad un preciso Buyer Persona? C’è una call-to-action da qualche parte? Hai previsto un piano di condivisione di questo contenuto? Esiste una Landing Page con la tua offerta di valore per quella tipologia di cliente? C’è un form con il quale i visitatori possono richiederti un approfondimento? E persone interne alla tua azienda che ricevono queste richieste e avviano un task per il commerciale? Se sì, ottimo lavoro! Se no o in parte… stai perdendo preziose opportunità!
Ti hanno detto che le aziende devono fare contenuti. E tu ti sei dato da fare, per fare contenuti.Ti sei fatto allestire un'area blog per il tuo sito e hai pensato ad un piano redazionale per proporre con una certa frequenza questi contenuti. E ti sei impegnato, eccome ti sei impegnato. Hai scritto articoli che potessero aiutare gli altri a risolvere problemi, insegnando loro come fare alcune cose, come evitare degli errori e mille altre cose. E poi non ti sei fermato: hai lavorato sull'ottimizzazione SEO dei tuoi post, affinché avessero più traffico possibile sulle keyword legate all'ambito a cui si riferiscono. Quindi hai fatto di tutto per costruire una buona reputazione del tuo brand e posizionarti come un esperto delle materie che tratti. Hai aumentato i tuoi visitatori e la tua brand awareness è alle stelle. Hai usato i tuoi contenuti per andare sui social e far vedere anche là quanto cool sei. Ma... per l'appunto, c'è un ma. I tuoi post del blog hanno le stesse dinamiche di un coitus interruptus. E sai perché? Perché una volta portato il visitatore sul sito, non hai pensato a costruire una serie di azioni e a dotarti di strumenti che ti permettano di aumentare il tuo database contatti e segmentarlo a seconda degli interessi. Come mai non l'hai fatto? Perché chi ti ha convinto a fare il blog, SEO e social media marketing, non ha pensato a come utilizzare questo dispiego di energie e risorse per aumentare in modo chiaro ed inequivocabile il fatturato della tua azienda generato dai canali digital. Se spendi dei soldi per fare dei post del blog (o impieghi il tuo prezioso tempo) devi sapere quanti e quali clienti ti ha generato, nel tempo, quel post del blog. Ma per farlo, devi avere chiari quali sono gli obiettivi del tuo post del blog e a come utilizzarlo per costruire in percorso che ti porti alla creazione di clienti da quel post. Se ti limiti ad attirare le persone sul blog e poi grazie ed arrivederci, sei nella stessa situazione di chi fa un sacco di fatica per portarsi a letto qualcuno, ma al momento della chiusura, quando è ora di godersi i frutti della dispendiosa serata, saluta e ringrazia. Vuoi usare i contenuti per aumentare i lead del tuo database? Vuoi segmentare i tuoi contatti in base agli interessi? Vuoi capire quale dei tuoi contatti è pronto per ricevere delle offerte commerciali? Per fare questo devi fare un passo in più e cominciare a fare inbound. L'inbound è una metodologia completa, definita e codificata dagli inventori di HubSpot, che hanno costruito, attorno all'inbound marketing e sales, una piattaforma software per gestire al meglio ogni passaggio. Vediamo, per sommi capi, come evitare di trasformare i tuoi post del blog in un coitus interruptus ed inserirli in una metodologia organica che punta all'aumento del fatturato aziendale. Primo step: devi definire i buyer persona prima di costruire i post del tuo blog Se i post del tuo blog non aiutano qualcuno in modo chiaro a risolvere dei problemi o ad incontrare delle opportunità, all'interno dell'ambito di interesse dei prodotti e servizi che proponi, il post del blog è sbagliato. Voglio dire: potrebbe essere il post più utile del mondo per scegliere un hotel senza esserci mai stato ma se quelli che viaggiano sono i tuoi concorrenti e non i tuoi clienti, il post è sbagliato. Lavorare sui buyer persona in modo serio e continuativo è un prerequisito importante per un'attività di digital marketing contemporaneo che punti ad essere efficace e ad avere dei rendimenti. Secondo step: devi determinare in quale fase del buyer's journey si trovano i post del blog che costruirai Devi capire se il buyer persona che leggerà quel post del blog si trova nello stadio della consapevolezza (ovvero se sta cercando di dare un nome al suo problema o opportunità), se sta valutando differenti soluzioni o se si trova nella fase finale del funnels, ovvero nella fase decisionale per capire da chi acquistare un prodotto/servizio. Domina i concetti del buyer's journey per contestualizzare icontenuti all'interno della percorso dell'acquirente. In base a questo saprai come gestire il terzo passo... Terzo step: devi inserire una Call to Action in ogni post del blog Se non inserisci una Call to Action in ogni post del blog, che inviti il lettore che ha trovato interessante quel post a fare qualcos'altro, quel lettore, probabilmente, se ne andrà dal tuo sito senza averti restituito alcun valore per l'esborso di risorse e tempo dedicati a scrivere il post e a diffonderlo sui social. Tutti i tuoi sforzi per attirare potenziali clienti sul tuo sito verranno ripagati se parte di questi lo diventeranno davvero. Ma per puntare a questo risultato dimenticarsi di tentare di trasformarli in lead, non è una buona prassi. Tutti gli sforzi sui social e di SEO, dovrebbero essere rivolti a creare contatti, per poi lavorare qui contatti commercialmente. E' proprio questa la differenza che passa tra un blog da coiutus interruptus e un blog che invece, in modo coscienzioso, lavora a supporto degli obiettivi aziendali. Quarto step: la call to action dovrebbe puntare ad una proposta di valore per convertire i visitatori in lead La Call To Action dovrebbe avere l'obiettivo di attirare l'attenzione del navigatore, giocando sulla presunzione che questo lettore sia interessato all'argomento del post che sta leggendo: in base a questo, dovrebbe proporre l'approfondimento di un argomento correlato a quello sviluppato dal post del blog o qualcosa che potrebbe interessare chi è arrivato in fondo a quel post. Una proposta di valore di livello più alto, che giustifichi la compilazione di un form, con alcune informazioni personali per accedervi. Quinto step: un sistema in grado di segmentare i contatti La presenza di un software per la gestione del processo, in grado di segmentare le persone in base agli interessi (desunti dai click dati sul sito e sulle email, dalle pagine vite, dalla CtA cliccate, dai form compilati etc...), è quella conditio sine qua non che permette di COSTRUIRE VALORE con le informazioni. È il grande salto che va verso il commerciale, che prepara l'email con la proposta o la telefonata da parte del reparto sales, una volta che sono stati identificati gli interessi del lead e che abbiamo capito che si trova nella fase decisionale del buyer's journey. La risposta, per noi, in questo caso è abbastanza scontata: HubSpot, la piattaforma software che ha definito e diffuso l'inbound marketing nel mondo. Conclusione... un nuovo inizio? Ecco, in sommi capi, alcuni spunti che dovrebbero aiutarti a trasformare il tuo blog, abbandonando questo continuo coitus interruptus e trasformare i tuoi contenuti in una macchina in grado di generare contatti dal web, segmentari, qualificarli commercialmente e... chiudere! Ti sei perso? Non preoccuparti, siamo qui per questo. Puoi fissare una call con uno dei nostri esperti di inbound e capire come questa metodologia può aiutarti a cambiare il volto delle tua comunicazione e del tuo commerciale. Fissa un appuntamento per un'analisi introduttiva gratuita ora! Scegli una data e un'orario per bloccare l'agenda di uno dei nostri esperti
L’ottimizzazione SEO del blog per i motori di ricerca è estremamente importante per gli addetti al web marketing. Con l’ottimizzazione SEO infatti si fa in modo che le pagine del sito e gli articoli del blog possano essere trovati dalle persone che effettuano ricerche su Google su determinate parole o frasi collegata all’attività della loro azienda. Fare SEO non è così intuitivo e facile, tuttavia si possono imparare una serie di tattiche e buone prassi che permettono di ottimizzare un articolo del blog per una determinata parola chiave. Il pannello SEO di HubSpot Blog tiene conto di questi accorgimenti fondamentali e guida gli addetti marketing nell'ottimizzazione del contenuto per i motori di ricerca. Le tattiche dell’ottimizzazione SEO di un contenuto sul blog 1. Scegliere una o due keyword a coda lunga Sulla base all’argomento trattato nell’articolo, è bene selezionare una o due parole chiave che sono più rilevanti per il contenuto generale. Tra queste va identificata la keyword primaria ed eventualmente una variazione di essa. Limitare il numero delle keyword permette di rimanere affini all’argomento di cui si vuole parlare nell’articolo e di poter ottimizzare quella parola chiave. Per il blog le parole chiave a coda lunga sono più efficaci in quanto generano un traffico più interessato e aumenta la possibilità di conversione. 2. Includere le keyword in specifiche parti del post Le parole chiave vanno incorporate in specifiche sezioni del post per poter ottimizzare al meglio la pagina per i motori di ricerca. I quattro elementi principali sono: il titolo, il corpo del testo, l’URL e la meta descriprion. 2.1 Titolo Il titolo dell’articolo viene visualizzato su Google come testo di colore blu sottolineato e viene anche visualizzato sulla scheda del browser. Un titolo deve seguire queste linee guida: Non superare i 70 caratteri Includere la parola chiave a coda lunga Ogni tuo titolo deve essere unico In caso il titolo dell’articolo sia più lungo di 70 caratteri, è bene inserire la parola chiave all’inizio o comunque entro i primi 65 caratteri, che sono quelli visibili sulla SERP di Google. 2.2 Contenuto della pagina La parola chiave principale e le altre keyword devono essere utilizzate alcune volte all’interno del testo. Non serve preoccuparsi della densità o della posizione, vanno utilizzate in modo naturale. Lo scopo dell’articolo è offrire valore ed essere d’aiuto. Si può sottolineare o mettere in grassetto la keyword principale almeno una volta. 2.3 URL I motori di ricerca leggono l’URL per individuare il contenuto dell’articolo ed è il primo elemento che analizzano. Perciò è molto importante che l’indirizzo URL contenga la keyword primaria. Ogni parola dell’URL deve essere separata da un trattino e possibilmente non contenere caratteri speciali o simboli 2.4 Scrivere la meta description La meta description è il testo che compare sulla pagina dei risultati di Google sotto il titolo. Questo breve testo ha molta importanza per aiutare l’utente nella decisione di aprire o meno una pagina rispetto agli altri risultati elencati. Una buona meta description per la SEO dovrebbe: Essere tra i 150 e 160 caratteri Includere la parola chiave primaria e almeno una delle secondarie Fornire una valida ragione per la quale un utente dovrebbe visualizzare la pagina Essere descrittiva e non un elenco di parole 3. Ottimizzare le immagini Tutte le immagini utilizzate devono essere ottimizzate per fare in modo che i motori di ricerca possano “leggere” l’immagine. Utilizzate la parola chiave principale per denominare l’immagine ed eventualmente la parola chiave secondaria per le altre (se presenti). Le immagini possono essere ottimizzate in due modi: Nome del file: ogni parola deve essere separata da un trattino, ad esempio inbound-marketing-software.jpg ALT text: l’ALT Text deve essere identico al nome del file, senza i trattini. 4. Aggiungere link interni Utilizzare la parola chiave della pagina o degli articoli del sito come anchor text del collegamento ipertestuale. È consigliato includere uno o due link interni ad articolo di contenuto simile per ottimizzare le varie pagine e aggiornare i link interni man mano che vengono creati nuovi post. 5. Non utilizzare categorie di argomento simili (topic /tag) I topic permettono di organizzare il contenuto del blog ma devono essere utilizzati correttamente o potrebbero essere penalizzanti a livello SEO. Questo perché quando si crea un nuovo topic si crea una nuova pagina che contiene tutti i contenuti appartenenti a quel topic. Topic troppo simili dal punto di vista semantico potrebbero essere considerati come contenuti duplicati. 6. Aggiungere una Call-to-action Ogni articolo deve contenere almeno una call-to-action. Poiché il blog su HubSpot viene creato con il fine di fare lead generation, ogni articolo deve avere una call-to-action che inviti un utente a compiere un’azione. È il motivo per il quale viene pubblicato quel determinato articolo, su quel particolare argomento e quella specifica parola chiave. Inoltre una CTA fornisce un link interno. Il pannello SEO di HubSpot Poiché un blog aziendale veste un importante ruolo per la promozione di contenuti sul web, all’interno della piattaforma HubSpot Marketing nell’area di gestione del blog è stato incluso un pannello per il controllo degli elementi più importanti per una corretta ottimizzazione SEO di ogni articolo su un determinato argomento. Per aprire il pannello seleziona l’icona con il grafico sul menù laterale a sinistra. Per primo, inserisci la parola chiave (o due parole chiave) nel box per creare l’elenco dei suggerimenti. Gli elementi che verranno verificati sono: Titolo Presenza della keyword nel titolo: nel titolo dev’essere contenuta la parola chiave intorno alla quale è stato scritto tutto l’articolo. Lunghezza del titolo: poiché Google visualizza solo i primi 65 caratteri di un titolo, nel pannello SEO ne viene indicata la lunghezza complessiva con avviso se si superano i 70 caratteri. Corpo del testo Presenza della Keyword nel testo: il corpo del testo deve contenere la parola chiave stabilita almeno una volta per permettere ai motori di ricerca di comprendere l’argomento del post. Controllo link interni: presenza di link a pagine con lo stesso dominio del tuo sito/blog in HubSpot. Ripetizione della Keyword nel testo: viene verificato che la parola chiave non sia utilizzata troppe volte e viene segnalato una ripetizione superiore alle 5 volte. Call to Action: presenza di almeno una call-to-action nella pagina del blog. Immagine Immagine nel post: viene verificato che ci sia almeno un elemento nel post. Alt Text dell’immagine: quando viene inserita l’immagine, lo strumento verifica la corretta presenza dell’Alt Text. Meta Keyword nella URL: viene verificata la presenza della parola chiave (o di almeno una delle parole chiavi) nella URL dell’articolo del blog. Meta description: viene verificata la lunghezza del testo della meta description, compresa tra 1-155 caratteri. Keyword nella meta description: verifica della presenza di almeno una delle parole chiavi nella meta description. Fonti: How does the blog seo panel help me with my seo How can I optimiza my pages for seo Blog SEO: How to Search Engine Optimize Your Blog Content
Il buyer’s journey, o viaggio del compratore, è la chiave di volta della metodologia inbound. Si basa sull’ essere rilevanti e di aiuto al pubblico. Il contenuto creato può assumere varie forme: case study, video, infografiche, rapporti, guide, calcolatori, eBook, templates, checklist, webinar, ecc.. La scelta del tipo di contenuto dipenderà dal buyer persona al quale è indirizzato, ovvero dall’archetipo del cliente ideale che si vuole raggiungere e dal suo percorso di acquisto, il buyer’s journey. La promozione dell'offerta (così viene anche chiamato il contenuto creato) invece può venire attraverso diversi canali: mail, pubblicità sui social, posizionamento organico sui motori di ricerca e soprattutto tramite il blog aziendale. Vi presentiamo un esempio di come utilizzare gli strumenti di HubSpot per creare un buyer's journey, promuoverlo sul blog e monitorare il progetto. Buyer Persona e Buyer's Journey Buyer persona è il profilo di un individuo e rappresenta o il mio cliente tipo o il cliente che voglio raggiungere con il mio contenuto. Per le vendite al consumatore finale, il tuo buyer persona sarà il profilo del possibile compratore che vuoi raggiungere (maschio, femmina, fascia di età, impiego, interessi, ecc.). Se invece la tua azienda vende ad altre aziende, il buyer persona sarà il profilo della persona che svolge un certo ruolo in azienda e che ha determinati elementi anagrafici, obiettivi, interessi e sfide. Buyer's Journey: il processo di ricerca attiva che le persone intraprendono e che conduce all’acquisto di un prodotto o servizio. Il Buyer’s Journey si divide canonicamente in 3 fasi: consapevolezza, considerazione, decisione. Le tre fasi identificano i tre aspetti processo decisionale: la persona sta manifestando i sintomi di un problema (o di una necessità), identifica il problema e ricerca di possibili soluzioni e infine decide, tra le soluzioni valutate, la migliore risposta al suo problema. Di conseguenza, il contenuto che proporremo sarà diverso in base alla fase decisionale del potenziale cliente. A livello CONSAPEVOLEZZA il contenuto sarà di tipo educativo, con l’obiettivo di informare in generale i visitatori sulla questione proposta, la radice di un problema o una potenziale opportunità. I contenuti, o offerte, di questo livello vengo definiti contenuti TOFU, top of the funnel, perché si rivolgono alle persone ancora all’inizio (top) del processo di acquisto (funnel) A livello CONSIDERAZIONE, il contenuto sarà sempre di tipo educativo ma con il fine di aiutare il visitatore a comprendere meglio la soluzione al problema, opportunità o questione. I contenuti di questo livello sono contenuti MOFU, Middle of the Funnel, poiché le persone a cui ci rivolgiamo in questa fase sono a metà del processo decisionale. A livello DECISIONE, viene offerto contenuto o una risorsa che permetta al potenziale acquirente di capire di più e scegliere la soluzione da te proposta al suo problema. Questi contenuti sono contenuti BOFU, Bottom od the Funnel, per le persone che sono al termine del processo decisionale. Stabilito il contenuto, serve scegliere il mezzo migliore per promuoverlo e distribuirlo, e per l'Inbound Marketing, il mezzo principale per fare questo, è il blog aziendale. Un blog infatti: Permette di parlare nei post di argomenti correlati a quello trattato nell’offerta che vogliamo presentare. Permette un migliore posizionamento organico del sito su determinate parole chiave Offre contenuti da condividere sui canali social per intercettare il pubblico anche su questi canali. Un esempio pratico di buyer’s journey usando lo strumento blog di HubSpot. Il blog di ICT Sviluppo è realizzato con lo strumento Blog di HubSpot e tra i diversi temi trattati è stato scelto di parlare di E-commere creando un vero e proprio buyer’s journey. Abbiamo quindi scelto il nostro Buyer Persona e sviluppato le 3 offerte di contenuti per i 3 livelli del buyer’s journey: STADIO DEL BUYER'S JOURNEY OFFERTA PROPOSTA Top of the Funnel 10 E-commerce da urlo (a cui ispirarsi) Middle of the Funnel 10 cose da fare per avviare un e-commerce Bottom of the Funnel Analisi introduttiva gratuita Per promuovere le offerte, sono stati pubblicati una serie di articoli in tema e-commerce su questioni, interessi, opportunità sulle fasi top e middle of the funnel e prestando attenzione all’ottimizzazione SEO su determinate parole chiave. TITOLO DEL POST ARGOMENTO TRATTATO 3 idee per trovare clienti al tuo e-commerce con i contenuti Quali contenuti si possono pubblicare su un sito e-commerce per aumentare le visite e l’interesse degli utenti Chi compra su internet in Italia: indicazioni per il tuo e-commerce Alcuni dati statistici che riguardano il settore e-commerce B2C Vendere con internet direttamente: disintermediazione o distribuzione multicanale? Quando il compratore si rivolge alle aziende saltando l’intermediario. Alle aziende conviene disintermediare o affiancare l’e-commerce alla distribuzione tradizionale? Crescere col web: l'e-commerce nella strategia digitale delle piccole aziende Cos’è una strategia digitale e come utilizzare l’e-commerce B2B in quest’ottica Hai un negozio e vuoi vendere online? Parti da questi 5 consigli! 5 consigli per chi sta progettando di affiancare un e-commerce al negozio per vendere su più canali. Ogni post sul blog include una Call-to-action grafica che manda gli utenti interessati sulla Landing Page dedicata a ciascuna delle offerte create. Sulla Landing Page viene spiegato brevemente il contenuto del documento proposto ed è stato inserito il FORM che l’utente dovrà compilare per accedere al materiale. Una volta compilato il form, il visitatore diviene un LEAD e il nominativo inserito automaticamente nel CRM. Gli utenti che utilizzano la versione Pro di HubSpot possono creare liste segmentate dei contatti generati e creare dei workflow per la distribuzione di contenuti ai contatti, ad esempio via mail come nel nostro caso. Monitorare i risultati: HubSpot Campaign Produrre e distribuire contenuti in ottica inbound sulla base dei buyer persona e dei buyer’s journey è fondamentale. Ma non bisogna fare l’errore di pensare che basta scrivere 2 o 3 articoli e offrire un documento informativo per ottenere contatti dal sito web. Serve monitorare e promuovere i contenuti e capire in che modo aumentarne la visibilità, quali modifiche serve apportare affinché le persone siano invogliate a scaricare il documento. Serve utilizzare al meglio i workflow per far avanzare i visitatori lungo il funnel di vendita fino a portarli alla fase conclusiva: il contatto commerciale. Con HubSpot Campaign è possibile visualizzare in'unica schermata i dati principali di una campagna promozionale: visite al blog e alla landing page, tassi di conversione delle call-to-action, numero di lead generati, condivisione social e monitoraggio campagne a pagamento... Controllare regolarmente i dati quindi: visitatori, contatti generati, condivisioni sui social, inbound link ottenuti, tassi di conversione delle CTA…, fare test e ripetere. Buona creazione!
Un Blog è quello spazio dove regolarmente si pubblicano e si promuovono nuovi contenuti collegati alla propria attività e al proprio settore. Serve come calamita naturale per il traffico e, se i suoi articoli sono correttamente ottimizzati, potrebbe posizionarsi su Google, intercettando le richieste degli utenti, fornendo le risposte e i prodotti giusti per soddisfare le loro esigenze espresse. Inoltre è un ottimo sistema per farti apparire come esperto del settore agli occhi degli utenti, differenziandoti dalla massa e soprattutto dai tuoi concorrenti. In una strategia Inbound il blog è essenziale per attirare clienti qualificati e portare a casa contatti di qualità, quindi è fondamentale la creazione di contenuti pertinenti che rispondano alle domande e alle esigenze che le persone stanno cercando. L’abilità sta in questo caso nel consegnare il contenuto giusto alla persona giusta e nel momento più opportuno. Le aziende che hanno un blog hanno il 55% in più di visitatori al sito rispetto a quelle che non ce l’hanno. Riassumendo il concetto in poche parole: avere più visitatori al sito significa avere maggiori opportunità di convertirli in lead, ottenere lead si traduce nell’avere più possibilità di trasformarli clienti. Cos’è HubSpot Blog (ovvero il blog di HubSpot...) Lo strumento HubSpot Blog fornisce alla persona che crea contenuti una potente piattaforma adatta a generare traffico al sito; i contenuti che generano interesse sono fondamentali per le campagne di marketing inbound, e HubSpot rende semplice la stesura e la pubblicazione di post ottimizzati per i motori di ricerca. Il blog di HubSpot presenta già al suo interno tutte le funzionalità integrate di cui hai bisogno: dallo strumento per creare velocemente Call-to-Action che porteranno a una Landing Page, ai Form per la raccolta delle informazioni, all’ottimizzazione SEO e alle metriche per analizzare e verificare quale articolo ha riscosso più successo o quale CTA ha fatto convertire più utenti. Non ti servirà aggiungere altri plug-in o intervenire con l'utilizzo del codice. Tutto molto semplice e chiaro. Gli articoli del Blog Gli articoli individuali compongono il Blog di Hubspot e i blog in generale. Ognuno di questi può essere visualizzato in varie liste organizzate secondo diversi criteri (per ordine di pubblicazione, per autore e per tema). L’interfaccia dell’editor rispecchia l’editor della pagina e quello delle mail, infatti se stai già creando pagine o mail su HubSpot, la stesura di un post ti sembrerà molto familiare. Oltre alla modalità presente nell'editor, HubSpot fornisce ai blogger una modalità “Zen” che permette agli autori di concentrarsi sul contenuto senza essere disturbati dalle altre distrazioni del layout. Liste dei Blog I tuoi singoli post sono raggruppati insieme da liste di blog, la tua homepasge, per esempio, sarà generalmente una lista dei tuoi post più recenti in ordine cronologico. Inoltre HubSpot può far visualizzare le liste in ordine di tema, autore e data. Puoi visualizzare la tua pagina di liste cliccando il dominio del blog nella parte superiore della dashboard del blog. Mentre puoi visualizzare in anteprima i post nella lista dall’editor, il contenuto della lista del tuo blog sarà visualizzato dinamicamente in base al template del blog e alle opzione nel Content settings. La dashboard del Blog di HubSpot Il cruscotto del Blog fornisce uno spaccato del traffico di un particolare blog e di quelli che si sono registrati. Dalla dashboard puoi gestire tutti i post come anche gli argomenti, gli autori e i commenti. Argomenti (Topics) La dashboard degli argomenti del blog ti aiuta a identificare i temi più utilizzati nel tuo blog e ti dà la possibilità di editarli più efficacemnte. La trovi nella barra laterale della dashboard principale, usando questa interfaccia puoi rinominare i topic esistenti e combinarne multipli in uno. Gli autori del Blog di HubSpot Usa lo schermo dove si visualizzano gli autori del blog per gestire la tua squadra di creatori di contenuti e vedere quanti post sono stati pubblicati finora. Ogni autore ha un profilo che include un’immagine avatar, una biografia, gli account social e altre meta informazioni. La dashboard degli autori si trova nella barra laterale della dahboard principale. La gestione dei Commenti di HubSpot La dashboard dei commenti del blog ti permette di revisionare e moderare i commenti lasciati. In base alle tue impostazioni nei commenti, questi possono essere approvati o non essere approvati prima che appaiono online nel tuo blog. Un form per i commenti viene creato automaticamente nello strumento dei form per ogni blog che hai creato. Iscrizione al blog Puoi creare email di iscrizione al blog per esempio (ogni volta che pubblichi un post nuovo), quotidianamente, settimanalmente e/o mensilmente per gli iscritti, i quali possono scegliere di ricevere con una determinata frequenza i post quando compilano il form di iscrizione. HubSpot genera automaticamente un form d’iscrizione al blog per ogni blog che crei. Impostazione del Blog Puoi creare ulteriori blog e gestire le opzioni esistenti tramite Content Setting. Prima di iniziare a pubblicare i tuoi post, assicurati che le opzioni generali del blog siano settate. Alcune funzionalità dello strumento Blog L'editor ti permette di creare layout direttamente su pagina senza dover interrompere il tuo lavoro e ti fa visualizzare in tempo reale come appariranno i tuoi contenuti su qualsiasi dispositivo Puoi aggiungere facilmente Call-to-Action e Banner per guidare gli utenti a navigare più a fondo nel tuo sito. Con le versioni di HubSpot marketing, Prefessional e Enteprise puoi persino personalizzare le Call-To-Action in base al tipo di Buyer Persona o qualsiasi altro genere di criterio. Gli articoli saranno automaticamente adattati per mobile o qualsiasi altro tipo di dispositivo senza bisogno di intervenire con il codice. Puoi pianificare i contenuti e organizzarli all'interno di campagne così da avere una chiara visione di tutti i tuoi articoli e scegliere come, quando e su quali canali pubblicarli. Analytics integrate ti aiuteranno a monitorare come cambiano le metriche durante il tempo e vedere quali azioni sono state più performanti. Come creare e pubblicare un nuovo articolo Per entrare nella gestione del blog di HubSpot clicca su Content e poi seleziona Blog. Se curi diversi blog, seleziona in quale di questi vuoi che venga inserito il tuo nuovo articolo Clicca allora sul pulsante blu Write a new post Blog per creare un nuovo articolo. Scegli se vuoi iniziare con un articolo vuoto (Blank post) o con un post Blueprint (nel quale saranno già inseriti dei contenuti di default che ti suggeriranno delle idee per la struttura dell'articolo, struttura che potrai modificare quando vuoi). Dai un titolo al tuo post, comincia a creare la bozza del tuo articolo e a formattarla grazie all’editor intuitivo di HubSpot. Aggiungi con facilità e in tempo reale immagini, Call-To-Action, tabelle e molto altro ancora. Zen mode. Se vuoi focalizzarti nella scrittura del tuo post, allora attiva la funzione Zen mode: nasconderà le opzioni di post-editing permettendoti di concentrarti esclusivamente sul testo. Davvero molto utile! Di base, HubSpot mostrerà il primo paragrafo sui contenuti come riepilogo di un elenco dei tuoi post, puoi controllare quanto contenuto far visualizzare nell'elenco usando il read more separator. Cliccando questa opzione (vedi immagine qui sotto), puoi aggiungi un separatore al corpo dell'articolo: tutti i contenuti al di sopra del separatore saranno visualizzati nel layout della lista. Una volta completata la stesura del contenuto, configura i parametri del blog: clicca su Settings nella parte in alto dell'editor. I parametri che visualizzerà ti permetteranno di modificare: L'URL del post L'autore del post L'argomento del post La campagna a cui appartiene il post La meta-description del post Le immagini che appaiono nel post Da questa schermata puoi anche aggiungere nuovi autori, topic, campagne. All'interno del pannello di Settings potrai scegliere le featured images, cioè quelle immagini che saranno visualizzate quando il tuo contenuto sarà condiviso sui social media o sarà visualizzato nel layout della lista di riepilogo. Puoi cliccare in una delle immagini feautured visualizzate o cliccare l'icona [ + ] per caricare una nuova immagine. Una volta che hai terminato la stesura del post, puoi cliccare sul pulsante SEO Optimization, nella barra laterale, per vedere i consigli SEO che HubSpot ti suggerisce per il tuo articolo. Ti permette di aggiungere qualsiasi parola chiave per cui vuoi ottimizzare il tuo articolo, quindi clicca su Select Keyword. Quando avrai ottimizzato il tuo post per i risultati dei motori di ricerca, non ti resta che visualizzare l'anteprima del tuo articolo prima di pubblicarlo. Clicca sul pulsante Preview nella barra laterale per vedere le opzioni di visualizzazione. Il pannello ti permetterà di visualizzare in anteprima sia il post sia la lista dei vari dispositivi. Se utilizzi Smart Content puoi visualizzare il post in anteprima come fossi un contatto specifico o aprire un'anteprima condivisibile per creare un link per visualizzare in anteprima il post. Ora puoi pubblicare o programmare il post, quindi spostati con il mouse nella parte in alto dell'editor e scegli se vuoi pubblicare immediatamente l'articolo o programmarlo per un secondo momento. Vuoi saperne di più su come funzionano il Blog di Hubspot, le Landing Page, i Contenuti Smart e tutto il sistema di digital marketing integrato, gestito e organizzato all'insegna della metodologia dell'inbound marketing? Non esitare, richiedi una dimostrazione gratuita senza impegno ora ad un' Agenzia Hubspot certificata!