Come scrivere un post per il tuo blog in pochi semplici passi

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Come scrivere un post per il blog in modo semplice? Te lo sarai sicuramente chiesto, a volte!

Hai sicuramente avuto qualcuno che in questi anni ti ha spiegato l’importanza del content marketing e, in particolare, di utilizzare un blog come piattaforma per la pubblicazione dei contenuti, all’interno di una strategia all’insegna dell’inbound marketing, per attirare nuovi visitatori sul sito e trovare nuovi clienti.

Senza un blog messo al centro della tua strategia di marketing, le condivisioni sui social non portano traffico al tuo sito, non riesci a catalizzare l’interesse dei visitatori e a raccogliere nuovi contatti sul tuo sito, non hai pagina all’interno delle quali inserire delle Call-to-Action per portare i visitatori verso dove ti interessa e non puoi fare SEO.

Mi sono dimenticato qualcosa?

Sicuramente ci sono un sacco di scuse che puoi inventarti per non avere ancora iniziato con il tuo blog, inserito all’interno della giusta strategia di inbound marketing, stile ma io non so come scrivere, ma io non so se sono capace, ma io non so se…

Detto che comunque, vista l’importanza della produzione di contenuti, puoi rivolgerti ad un professionista esterno (eh, sì, noi siamo qui apposta NdR), da oggi non avrai scuse, perché in questo post ora ti spiegherò cosa puoi fare per imbastire i primi contenuti della tua azienda.

 

Come scrivere post per il tuo blog: una formula semplice

Step 1: Capisci il tuo pubblico.

Fermo! Prima di iniziare a scrivere, devi capire per chi stai scrivendo! Non metterti a scrivere cose a caso solo per fare volume, anche se i contenuti non hanno alcuna attinenza con i tuoi obiettivi di business.

Pensa al tuo target.

Cosa vogliono sapere?

Cosa piacerà a loro?

Proprio per questo dovresti, a monte, crearti degli archetipi dei tuoi clienti ideali, dei Buyer Persona: in questo modo, quando penserai ad un argomento, starai pensando ad un argomento che potrebbe piacere ad uno di loro. E quando scriverai, lo farai come se stessi parlando ad uno di loro.

Ad esempio: se i tuoi possibili clienti sono dei Millennian di 20/25 anni che vogliono avviare la loro attività, probabilmente non sarà necessario spiegare loro come funzionano i social network - la maggior parte di loro già li conosce a menadito. Però, magari, potrebbe interessare loro come avere un approccio più formale, più orientato al business sui social network.

Questo tipo di lavoro, l’individuazione delle Buyer Persona e costruire contenuti su di loro, è quello che separa dal blogging di cazzeggio da quello orientato a risultati economici, che punta a trovare lead e clienti.

Step 2: Inizia con un argomento e un titolo provvisorio che lo richiami

Prima ancora di scrivere è necessario scegliere l’argomento di cui si scriverà. I primi argomenti che scegli possono essere abbastanza generali. Se sei un idraulico, potresti parlare di rubinetti che perdono. Se sei un elettricista, delle diverse tipologie di prese.

Quindi, una volta identificato l’argomento principale, i rubinetti che perdono, si dovrebbe fare un passo in più e scegliere di trattare un tema specifico legato ai rubinetti che perdono. Per esempio: “strumenti per la riparazione di rubinetti che perdono” oppure, “le probabili cause dei rubinetti che perdono”.

Uno di questi due potrebbe diventare il tuo titolo provvisorio, per guidare le cose che esporrai nell’articolo.

Quindi il processo è:

- individuazione di un argomento generico (es. blogging)

- individuazione di un working title (es. selezionare argomento di un post del blog)

- Quindi, dopo aver scelto cosa si dirà, si può definire il titolo finale (es. come scegliere un argomento interessante per il vostro prossimo post del blog”)

E’ un processo che ti permette di entrare sempre di più nello specifico, individuando esattamente quello di cui tratterai.

Step 3: Scrivi una introduzione e prova a renderla accattivante.

Devi cominciare attirando l’attenzione del lettore. E’ facile perdere lettori nei primi paragrafi, perché non trovano quello che stavano cercando, dopo aver letto il titolo, e se ne vanno dal tuo sito.

Per tenere viva l’attenzione hai due strade: o dici qualcosa di particolarmente interessante ed utile o fai una battuta e dici qualcosa di brillante. Puoi descrivere il post che realizzerai successivamente, condensando in poche righe, quindi, i concetti più importanti che poi saranno esplosi.

Questo darà un motivo al lettore per continuare a leggere.

Step 4: Organizza i contenuti

A volte i post di un blog possono essere molto lunghi e contenere un sacco di informazioni, con il rischio, sia per il lettore, ma anche per lo scrittore, di perdersi. Il trucco, in questo caso, è quello di organizzare le informazioni in modo che i lettori non ne siano intimiditi.

Questa organizzazione può assumere varie forme:

sezioni con sottotitoli, liste, focus…tutto quello che è appropriato per spezzare il ritmo di un lungo testo e che possa agevolare la lettura.

Le sottosezioni sono un ottimo modo di dividere il testo e danno la possibilità al lettore di scorrere veloce la rassegna degli argomenti, approfondendo quelli a cui è più interessato.

Questo lavoro può aiutare anche te a scrivere il post: elenca i punti che vuoi toccare nello sviluppo del tuo post. In questo modo avrai già una traccia da seguire e i sottotitoli fatti!

Step 5: Scrivi!

Ora hai l’argomento generale, hai l’argomento specifico che è diventato un titolo, hai un’introduzione e un elenco di punti che toccherai, che saranno i tuoi capitoletti. Non ti resta che sviscerare ogni singolo argomento di quelli che ti sei prefisso di trattare.
Voglio dire... è il momento di scrivere!

I primi post del blog non farli complicati: comincia scrivendo quello che già sai e che, al limite, necessita solo di piccoli approfondimenti/confronti su web. Se trovi qualche fonte interessante puoi linkarla nel tuo post, per dare alle persone la possibilità di conoscere di più su ogni singolo punto che tratti.

Non preoccuparti della lunghezza: l’importante è che dici cose interessanti per il tuo Buyer Persona.

Step 6: Rileggi e modifica il tuo post, sistemando la formattazione

Dopo aver scritto il post sei a buon punto, ma non hai ancora finito.

No, non abbatterti, le cose che restano sono le più facili.

In primis, il processo di editing. Chiedi ad un collega di rileggere il post e, se è bravo a scovare gli errori di battitura o se riesce a segnalati i passaggi in cui non sei stato troppo chiaro, arruolalo 10-15 minuti ogni volta che fai un post sul blog aziendale per darti una mano.

E qui sistemi gli errori.

Poi c’è l’editing vero e proprio.

L’immagine di presentazione

Nei blog, generalmente, si inserisce un’immagine di anteprima per “presentare l’articolo” nell’elenco degli articoli scritto del post. La stessa viene ripetuta anche all’interno del post. Ah, se il tuo blog non lo fa di default, occupatene tu: inserisci all’interno del post (all’inizio, prima o dopo l’introduzione) l’immagine che ha scelto come anteprima.

Fai in modo che l’immagine sia in qualche modo pertinente con quello di cui parli, che sia una bella immagine e che riesca a catturare l’attenzione del lettore.

Ricorda che questa immagine, nel caso ci sia una qualche newsletter integrata al blog, sarà utilizzata anche all’interno delle email mandate.

E fidati: la gente preferisce leggere qualcosa dove ci sia anche un’immagine. Sia per empatia, sia perché alza il livello di attenzione.

Aspetto visivo

A nessuno piace leggere un post brutto. Non è solo questione dell’immagine che inserirai, ma anche la formattazione. Un post formattato bene, organizzato in sezioni e sottosezioni, co i rientri giusti, con i blocchi dimetto messi in modo armonico, si fa leggere più volentieri. E resta coerente con le scelte che fai: sia all’interno del post che in tutti gli altri post del tuo blog. Passare da un articolo con delle scelte di formattazione, ad un altro completamente differente, non trasmette l’idea di ordine e di accuratezza. E siccome con i post del blog stai anche veicolando l’immagine della tua azienda… Meglio prestarci attenzione

Argomenti/Tag

I tag sono le parole chiave specifiche che sono correlate all’argomento (o agli argomenti) trattati in un post. Essi consentono ai lettori di trovare altri contenuti simili all’interno del tuo blog. Attenzione: esattamente come le categorie i tag sono dei “contenitori”, ognuno crea una pagina. Ecco…evita di aggiungere 10 nuovi tag in un post, perché ti troverai dopo poco con migliaia di pagine che conterranno un solo articolo. I tag, come le categorie, andrebbero decisi a monte, nel piano editoriale del contenuti e nella struttura del progetto.

Step 7: Inserire un invito all’azione

Alla fine di ogni post del blog, ci dovrebbe essere un invito all’azione, ovvero una Call-To-Action (CtA) che serve per indicare al lettore cosa dovrebbe fare dopo aver letto il post. Stile, iscriversi alla newsletter con i post del blog inviati via email, scaricare un Ebook, iscriversi ad un webinar, leggere un articolo correlato…

I visitatori leggono il tuo post, cliccano sulla CtA e tu hai ottenuto un qualcosa in cambio del valore che hai regalato con il tuo articolo: è questo che differenzia i blog amatoria dai blog aziendali. Le aziende devono trovare nuovi clienti e i visitatori interessati a quell’argomento potrebbero essere dei papabili clienti.

In una logica win-win, il lettore vince perché trova informazioni utili per lui in questo momento e tu vinci perché lo mandi dove vuoi che vada, con l’azione successiva alla lettura.

Step 8: L’ottimizzazione per la SEO

Hai fatto fatica a scrivere un articolo, lo so. Perché se non hai fatto fatica mi chiedo se sia davvero fatto bene: post che trasmettono un valore sono, di solito, frutto di un pensiero e di tempo dedicato. Quindi, facciamo in modo che questo post venga trovato da chi cerca argomenti trattati al suo interno.

Non ossessionarti con le parole chiave da includere: se puoi inserire una keyword importante nel titolo e nel primo paragrafo del testo, fallo. Sennò non impazzire con questo. Scrivi una url breve, che sia facile da leggere per le persone, prima ancora che per i motori di ricerca. Ma lascia perdere l’inserimento della parola chiave 10 o 20 volte nel testo. Non funziona più così. E se a volte potrebbe funzionare, funzionerà ogni giorno meno. Google è già più intelligente, ma le persone che leggono sono ancor più intelligenti e sono infastidite da “tecniche” che rendono pesante e poco leggibile il contenuto.

Ecco alcune cose che dovresti fare per la SEO.

Meta Description

La meta Description è la descrizione della tua pagina che viene mostrata sulla pagina delle ricerche di Google. Fornisce agli utenti del motore di ricerca un breve riassunto del post, di 150-160 caratteri.

Comincia ad inserire i verbo “Impara”, “Leggi”, “Scopri” e spiega in modo chiara cosa si imparerà, si scoprirà e si leggerà.

Il  meta Title della pagina è il più importante elemento SEO on-page a vostra disposizione, seguito dal titolo della pagina in H1 (il meta Title è quello che si vede come titolo, prima della descrizione, sulla pagina di Google che restituisce i risultati di una ricerca, il titolo della pagina è quello che si vede sopra al testo di un post del blog…e se non è taggato con l’H1 nel codice html, chiamate subito il vostro web designer).

Quindi, la meta Description, anche se non contiene la vostra keyword principale, diventa un elemento determinante per attirare l’attenzione e spiccare tra gli altri risultati.

Testo di ancoraggio

L’Ancor Text è il testo della tua pagina che contiene un collegamento/link ad un’altra pagina, sia del tuo sito che di un altro. Seleziona con attenzione le parole che desideri utilizzare per piazzare i link , perché sono prese in buona considerazione dai motori di ricerca per valutare il contenuto della pagina a cui l’anchor text rimanda. Quindi considera che ogni volta che metti un link, le parole che diventano cliccabili e che rimandano all’altra pagina, contribuiscono “all’autorità” che quella pagina avrà per Google su queste parole.

Tradotto? Usa delle parole chiave da ancorare a pagine ottimizzate per quelle parole chiave. Sopratutto se stiamo parlando delle altre pagine interne del tuo sito...

L’ottimizzazione mobile

Ok, non è una cosa di cui devi preoccuparti quando fai il tuo post, ma è una cosa importante e, quindi, te la ricordo: il 74% degli utenti torna più volentieri su un sito se questo offre una buona esperienza di navigazione mobile. Perché? Perché tutti hanno uno smartphone e le percentuali di accessi ai siti da mobile (sì, anche ai siti di aziende B2B… non credere di scappare da questa incombenza) sono in continuo aumento. Se poi distribuisci i tuoi contenuti sui social network, la percentuale di accesso da mobile diventa “bulgara”. Quindi è ovvio che Google tenda a privilegiare i siti che offrono una buona esperienza mobile, soprattutto poi quando le ricerche avvengono da mobile.

Step 9: Scegli un titolo accattivante

Sì, lo so che ti avevo detto che dovevi scegliere il titolo all’inizio, ma ora è arrivato il momento in cui puoi cambiarlo. Quel titolo ti è servito per sviluppare i contenuti del post.
Ora è tempo che il titolo catturi l’attenzione delle persone a cui l’articolo è rivolto (se poi riesci ad infilarci dentro la keyword per la SEO, meglio, ma non farne una malattia…).

Quindi, il titolo deve essere chiaro e comprensibile. Ma deve essere suadente, sexy, catturare l’attenzione. Usa pure le allitterazioni, un linguaggio forte e stupisci. E poi, magari, rendilo più breve.

 

Ecco, per me ci sei.

Dovresti aver fatto tutto.

Fai “pubblica” e poi condividi!

 

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Giovanni Fracasso

Giovanni Fracasso

COO e CMO @ICT Sviluppo