Ricerca vocale e SEO: come ottimizzare i contenuti

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Viviamo in un’epoca sempre più digitalizzata con i cosiddetti assistenti digitali che fungono da compagni abituali delle nostre vite: da Siri a Google Assistant passando per Alexa fino ad Amazon Echo. Sono presenti nelle nostre case ma anche sui nostri dispositivi digitali, come smartphone e tablet, quindi sono costantemente a portata di mano. Proprio per questo motivo si è diffusa sempre di più la ricerca vocale, con la quale gli utenti invece di digitare le parole nel motore di ricerca le pronunciano direttamente a voce.
Questo è il motivo per cui i siti devono essere ottimizzati per la ricerca vocale, in modo da intercettare gli intenti di ricerca, i desideri e le necessità degli utenti. La popolarità delle ricerche vocali è dovuta soprattutto alla loro immediatezza: con un semplice clic gli utenti possono fare la domanda e ricevere una risposta in pochi secondi.
Del resto l’utente moderno è sempre più “pigro”, quindi sono in netta crescita le preferenze per la ricerca vocale piuttosto che per la classica ricerca che prevede la digitazione di parole. Inoltre, la ricerca vocale non richiede l’uso delle mani, quindi è ideale per chi è impegnato al lavoro o in semplici faccende domestiche e ha bisogno di ricevere informazioni immediate.
Come installare la ricerca vocale? Come ottimizzare il proprio sito? Quali leve bisogna spingere per proiettare la propria piattaforma nei primi posti di Google? Come attivare la ricerca vocale? Domande alle quali rispondiamo nei prossimi paragrafi.
Cos’è la voice search
La voice search è appunto la ricerca vocale che richiede un profondo ripensamento strutturale delle strategie SEO di siti ed e-commerce. Google riesce a comprendere sempre meglio il linguaggio naturale delle persone grazie all’intelligenza artificiale e soprattutto al machine learning, una branca dell’AI (Artificiale Intelligence) che giorno dopo giorno con l’esperienza incamera nuovi dati per prendere decisioni future. Tutto questo in totale autonomia e seguendo le abitudini e le preferenze dell’utente.
Se ad esempio hai una marca di scarpe preferita, il sistema salverà questa informazione e la utilizzerà in futuro. Nel momento in cui imposterai una ricerca vocale per acquistare un paio di scarpe, il sistema in automatico ti fornirà prima i modelli del tuo brand preferito.
Entrando più nel tecnico la VEO, acronimo di voice engine optimization che può essere considerato la “cugina” della SEO, richiede due cambiamenti fondamentali in un sito:
- Le query vocali rispetto a quelle scritte sono più lunghe, mediamente da 2 a 7 parole;
- Le keyword singole vengono sostituite dalle keyword long-tail.
La maggior parte delle richieste degli utenti prevedono delle domande, per questo è opportuno basarsi sulle question words. In pratica, i contenuti di un sito web devono essere pensati e ottimizzati per rispondere alle domande più frequenti che gli utenti possono porre.
La rivalutazione di questi parametri è importante per le tue strategie di inbound marketing perché permettono ai tuoi contenuti di essere trovati dagli utenti nelle loro fasi del customer journey. Una volta trovati i tuoi contenuti l'utente potrebbe diventare un lead e, con una buona campagna di lead nurturing, diventare a sua volta un cliente finale.
Come ottimizzare siti per le ricerche vocali
Prima di capire come funziona la ricerca vocale Google o su altri motori di ricerca è opportuno ricordare una cosa: innanzitutto il sito deve essere ottimizzato in chiave SEO. In caso contrario ogni altra strategia basata sulla ricerca vocale risulterebbe fallimentare.
Un altro aspetto fondamentale è la velocità di caricamento del sito che deve essere scattante e reattivo, Hubspot CMS rappresenta una piattaforma sicuramente in grado di offrire tutto ciò. L’utente medio non solo è pigro ma anche impaziente, quindi la sua soglia di tolleranza è di massimo 4-5 secondi. Se il tuo sito non si apre in tempi brevi, stai pur certo che l’utente andrà a cercare altrove ciò di cui ha bisogno.
Riguardo all’utente medio, tieni a mente un’altra cosa: è “infedele”. Cosa significa? Che se trova un sito più veloce, performante e completo non ci impiegherà molto per abbandonarti e lanciarsi nelle braccia dei competitor, soprattutto se gli forniscono ciò che sta cercando. Per questo motivo il tuo sito deve essere ricco di contenuti pertinenti e di qualità, che diano davvero un valore aggiunto al tuo sito e che conferiscano autorevolezza al tuo brand, facendolo risaltare come un punto di riferimento nel settore.
I testi devono essere suddivisi in paragrafi con titoli H1, H2 e H3 e avere una lunghezza adeguata di parole, che mediamente oscilla tra le 500 e le 800 (molto dipende anche dal settore in cui operi).
In questo senso un sito Hubspot garantisce sia la velocità di caricamento, il fatto di poter impostare facilmente gli heading tag ma soprattutto di essere desing responsive ossia di essere ottimizzato anche per la versione mobile. Ciò è fondamentale per la vocal search visto che la maggior parte delle ricerche vocali attualmente provengono dagli smartphone.
L’importanza degli snippet e del mark-up
Che sia una ricerca vocale Android o Apple, un fattore fondamentale per il successo è rappresentato dagli snippet in primo piano. Lo snippet è un elemento introdotto da Google per fornire in poche righe una risposta rapida all’utente e si trova nella pagina superiore dei risultati dei motori di ricerca.
Google in automatico prende le informazioni necessarie da una pagina web ben strutturata e considerata affidabile, per poi mostrarle al visitatore. Lo snippet riveste quindi un ruolo di primaria importanza, dal momento che viene visualizzato addirittura prima degli annunci.
Se il tuo sito viene inserito in uno snippet in primo piano, ci sono maggiori probabilità di apparire anche nei primissimi risultati della ricerca vocale che vengono poi suggeriti agli assistenti digitali.
Di pari importanza è il mark-up dello schema, che possiamo considerare una sorta di glossario globale che i motori di ricerca utilizzano per comprendere meglio i contenuti presenti all’interno della pagina di un sito. Questo schema trasmette ai motori di ricerca tutte le informazioni necessarie per capire di cosa si occupa e di cosa tratta un sito o un ecommerce. Così facendo il lavoro dei motori di ricerca è molto più veloce e immediato, anche per quanto riguarda le ricerche vocali.
Consigli per ottimizzare la ricerca vocale
Ci sono delle “best practices” che consentono di ottimizzare il sito per la ricerca vocale e di proiettarlo verso le prime posizioni dei motori di ricerca. Le strategie possono variare a seconda del business ma, per una panoramica più ampia, ecco alcuni consigli che ti saranno sicuramente molto utili:
- Focus sulle parole chiave a coda lunga;
- Usa le schede di Google My Business;
- Migliora la leggibilità dei contenuti.
Focus sulle parole chiave a coda lunga
Le parole chiave possono essere a coda corta oppure a coda lunga. Le parole chiave a coda corta sono generalmente composte da uno o due termini, risultano piuttosto generiche e hanno una concorrenza molto alta. Questo significa che per il tuo sito diventa piuttosto complesso e problematico imporsi e posizionarsi con quella specifica parola chiave a coda corta.
Il discorso cambia se facciamo riferimento alle parole chiave a coda lunga, note anche come long-tail keywords, che invece sono più descrittive, dettagliate e caratterizzate da un tasso di conversione più elevato.
Le long-tail keywords sono quelle sulle quali devi lavorare per intercettare le ricerche vocali, poiché sono più conversazionali e in un certo senso gli utenti durante la vocal research “conversano” con i dispositivi, ai quali rivolgono domande estremamente specifiche. Per ottimizzare i tuoi contenuti per la ricerca vocale devi:
- Utilizzare molte parole chiave a coda lunga;
- Rispondere alle domande in varie “salse” introducendo parole quali: come, perché, dove, quando, cosa, chi ecc.;
- Usa parole di riempimento, come del, per, tra, sul ecc. che vengono usate nel linguaggio colloquiale e che quindi con ogni probabilità saranno utilizzate anche dagli utenti durante le loro ricerche vocali.
Usa le schede di Google My Business per il local marketing
Se fai local marketing, quindi i tuoi servizi sono rivolti in un’area geografica limitata e ristretta, le schede di Google My Business rappresentano un validissimo alleato poiché comunicano a Google che la tua attività è operativa in un determinato luogo. Nel momento in cui un utente cerca un negozio specifico in una zona, la tua attività potrebbe classificarsi per quella determinata query di ricerca se lavori correttamente.
Google My Business a sua volta fornisce agli utenti tutti i dati della tua attività, inoltre ti aiuta a migliorare la SEO a livello locale. Ricordati di inserire nella scheda la cosiddetta NAP (nome, indirizzo e telefono), fornendo ai potenziali clienti tutti i dati per trovarti e per contattarti. Se lo desideri, per una questione di completezza delle informazioni, puoi aggiungere ulteriori dettagli utili sui servizi e sui prodotti offerti, news, aggiornamenti, eventi, sconti, promozioni, offerte ecc.
Migliora la leggibilità dei contenuti
Più volte abbiamo sottolineato la necessità di scrivere articoli corretti in italiano, di facile comprensione per gli utenti e in grado di fornire informazioni e dati realmente utili.
Tutto questo è ancora valido, ma i contenuti devono essere rivisti per soddisfare i nuovi standard delle ricerche sempre più colloquiali e vicine al linguaggio quotidiano di tutti i giorni. All’interno dei contenuti devono quindi essere inserite preferibilmente domande e risposte brevi e concise, più adatte ad una tipologia di ricerca vocale.
Ecco una serie di piccoli consigli per migliorare ulteriormente la leggibilità dei contenuti:
- Usa un linguaggio colloquiale, inserendo anche parole utilizzate maggiormente nella quotidianità di tutti i giorni o addirittura appartenenti ad uno slang specifico di quel settore;
- Usa elenchi puntati per rendere più veloce e facile la lettura e un concetto molto più chiaro e accessibile;
- Includi una sezione specifica dedicata alle FAQ (Frequently Asked Questions), cioè le domande più frequenti che pongono gli utenti così da consentire a Google di estrarre i contenuti più pertinenti secondo la ricerca e usarli come snippet.
Conclusioni
Se hai un sito o un e-commerce e vuoi migliorarne le prestazioni, non puoi certo ignorare le nuove tendenze come appunto la ricerca vocale destinata a dominare gli anni futuri. La VEO dovrà però camminare di pari passo con la SEO, per intercettare quanti più intenti di ricerca possibili su qualsiasi dispositivo.
Poiché tutto parte comunque dalla SEO, ti consigliamo di scaricare l’ebook gratuito disponibile a fondo pagina che ti spiega i falsi miti che ruotano attorno al mondo SEO.

Redazione
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