B2B online: un mercato in crescita e sempre più importante

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Il B2B online è in crescita in Europa e certamente anche in Italia, anche se l'Italia e le sue imprese, rispetto al web, non sono preparate come nei paesi stranieri, quindi anche in questo caso lo stivale non occupa la prima posizione del vecchio continente, ma sta crescendo ed ora si trova tra le prime dieci.
B2B online, mercato in costante crescita
L'Italia nella classifica mondiale si trova a fare da divisorio, trai paesi sviluppati ed i paesi in via di sviluppo. Il mercato italiano è molto frammentato, perché il sistema delle aziende è formato in netta prevalenza da piccole e medie imprese, che non hanno spesso gli strumenti e le conoscenze per l'utilizzo del commercio online e di conseguenza anche del commercio interaziendale.
In Italia si stima che la spesa media nell'ambito del B2B online sia di 7 miliardi di Euro contro i 214 miliardi in Europa.
Questi dati indicano un settore in crescita, ma segnalano anche come sia importante potersi inserire in questo mercato online, perché è il modo più facile di trovare clienti, ma anche più veloce, più immediato e più economico.
E' difficile avere dei dati precisi, proprio perché questo è un settore in continua evoluzione, un dato interessante è che chi praticale aziende che ottengono più del 60% dei lead dal canale online hanno una redditività migliore di chi opera offline.
In Italia le aziende che acquistano online almeno l'1% degli ordini sono poco più del 20%, nel Regno unito arrivano a quasi il 60%.
Maggiori possibilità in un mercato nazionale non ancora maturo
Solo in Europa si parta di 214 miliari di Euro di transazioni, con un totale di circa 750.000 aziende. Internet oltre ad avere tale numero di imprese che vendono e comprano, offre strumenti che possono aiutare l'impresa, da siti specifici e di settore ai social network, passando per il portale europeo che permette alle aziende di ricercare clienti, partner e fornitori nei 28 paesi dell'Unione europea.
Essere su internet non vuole dire solo avere una vetrina, ma anche risparmiare tempo ed andare direttamente all'informazione. Un risparmio anche economico, che non è solo portato dall'utilizzo di strumenti online a costi contenuti rispetto all'utilizzo di servizi offline che aiutano la ricerca di contatti e clienti, ma anche dal fatto che si può accedere alle offerte e fare un confronto con rapidità.
Le aziende e gli investimenti su web: social, SEO e pubblicità
Qualche dato che può essere utile, per dare un'idea del potenziale della pubblicità online.
L'84% dei giovani non crede alla pubblicita tradizionale, il 74% delle persone dice di essere influenzato dal passaparola nelle decisioni di acquisto e l'88% afferma di credere molto di più nelle recensioni.
Pensando che il 75% del tasso di coinvolgimento di un post su un social network avviene nelle prime 3/5 ore, si può pensare alla velocità di reazione degli utenti e chiaramente alla quantità di informazioni e notizie passano da questi nuovi mezzi di comunicazione.
Attualmente le aziende italiane che investono nella pubblicità sui motori di ricerca sono il 46%, ovvero meno della metà. Queste aziende pagano i motori di ricerca per essere posizionati nella prima pagina, tra i risutlati a pagamento.
Conclusione
I dati dell'Italia sono in crescita, anche se rappresentano una piccola fetta di mercato rispetto all'Europa, e ciò fa pensare che oltre ad essere il presente, questo metodo sia il futuro. Questo è il momento giusto per cominciare a lavorare sul web, con una strategia che permetta di investire in maniera appropriata rispetto ai clienti che si cercano, sia per raggiungerli, sia per convincerli ad acquistare i prodotti, emergendo sulla concorrenza. Si deve approfittare degli spazi disponibili per posizionarsi in modo visibile ed entrare nel commercio interaziendale online, con maggiori garanzie.

Giovanni Fracasso
Digital Manager Mi occupo dello sviluppo strategie inbound marketing & sales. Affianco le aziende nel loro processo di digital transformation (l'uso dell'inbound marketing per cambiare il commerciale di un'azienda) con la metodologia inbound marketing, puntando all'aumento dei visitatori sul sito aziendale, della conversione in lead del maggior numero di essi e trasformazione in clienti. BIO Sono nato nel tardo pomeriggio di un lunedì - secondo me piovoso - di un 19 gennaio come tanti. Correva l'anno 1972. Potrei ovviamente sbagliarmi su una data o su un riferimento, perché non sono bravo a ricordarmi le date e i numeri. Ho passato i primi anni scolari con tutti che mi dicevano "sei portato per la matematica", fino al compito d'esame di 5° liceo, dove me ne sono uscito con un bel 2. Tanto che mi sono laureato in Lettere e Filosofia, un corso di Laurea di Storia, in quel di Ca' Foscari, a Venezia. Credo fosse il 2000, ma anche qui potrei sbagliarmi. Ve l'ho detto, non sono bravo con i numeri. Nel mezzo un sacco di altre cose: mentre studiavo facevo il giornalista per il Gazzettino, per la Domenica di Vicenza e altre testate locali. Sono stato direttore e fondatore di una periodico locale (Il Corriere Vicentino), poi sono andato in Spagna e ho vissuto quasi 5 anni a Barcelona. Poi, la vita, l'amore e il denaro... e oggi vivo ad Arzignano, sono padre di una bambina nata nel 2010 e sono pazzamente innamorato di lei. Oltre alla bambina, ho un mutuo da pagare e un cane. Se potrebbe non mancarmi tutto questo, probabilmente dedicherei le mie giornate all'alcol e alla vita dissoluta. Invece non bevo e non faccio - quasi - mai festa: sono concentrato al 100% sul mio lavoro e mi piace un sacco quello che faccio. Cosa faccio? Beh, ha molto a che fare con l'inbound, l'eCommerce, il valore del dato per le aziende e la trasformazione digitale delle stesse.