Perché la tua strategia di web marketing non genera risultati?

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Prima di rispondere alla domanda, dobbiamo soffermarci su cosa vuol dire ideare e programmare una strategia di web marketing

Quando si parla di strategia di marketing si fa spesso l’errore di pensare soltanto a una parte di essa e quindi - per esempio - ai social, al sito o all’adv, senza in realtà considerare che tutti questi aspetti e anche altri - come ad esempio l’automazione dei processi e l’analisi di ogni azione di marketing -, determinano il raggiungimento di un obiettivo. 

Quando pensiamo a una strategia di web marketing, dobbiamo immaginarla come un’orchestra che si prepara a presentare il suo più grande capolavoro al pubblico. Ogni artista ha il suo complesso ruolo tra i musicisti e solo tramite una perfetta coordinazione e l’ascolto di un direttore d’orchestra, si può comporre la più bella delle opere musicali. 

Ecco, allo stesso modo, quando pensiamo al web marketing dobbiamo immaginarlo come un’orchestra composta da singoli artisti, ognuno impegnato a compiere un’azione e a monitorarla, in perfetta coordinazione con gli altri. 

Tutto assume la stessa importanza quando prepariamo la nostra strategia web: dalla scelta del CRM che decidiamo d’installare in azienda, alla sua gestione, agli altri step strategici - adv, copy, grafica, blog, sito etc. 

Oggi, poi, l’approccio al marketing è completamente cambiato. Le possibilità a disposizione per riuscire a posizionare la nostra azienda e il nostro prodotto sono aumentate. Ciò vuol dire che anche la competizione è maggiore e che bisogna prendere le decisioni giuste per farsi notare, investendo nelle giuste azioni di marketing mirate. 

Non è sufficiente cogliere l’attenzione del nostro target, dobbiamo conquistarlo e fidelizzarlo. Andiamo ora ad approfondire il perché una strategia di web marketing potrebbe non produrre i risultati che ti aspetti. 

3 motivi per i quali la tua strategia di marketing potrebbe fallire

Uno degli errori più comuni è quello di pensare prima agli strumenti da utilizzare (ad esempio i social) e poi alle azioni di marketing da realizzare. Non dovrebbe essere questo il ragionamento, ma anzi bisognerebbe partire dall’analisi delle customer personas, da quella del mercato e da quella dei competitor. E solo poi bisognerebbe approfondire le strategie da mettere in atto. 

Se non conosciamo bene il nostro mercato e quindi anche il nostro target, non possiamo avere certezza che le nostre decisioni saranno quelle giuste o che quanto meno ci aiuteranno a raggiungere il nostro obiettivo. 

Approfondiamo più da vicino ogni step nei prossimi paragrafi.

1. La conoscenza delle customer personas di riferimento.


Come facciamo ad entrare in contatto con loro? Eliminate ovviamente la possibilità di intervistare il target in modo mirato, in che altro modo possiamo venire a conoscenza delle informazioni che ci occorrono?

Tramite i social ad esempio. Oggi abbiamo a disposizione una grande opportunità: quella di raccogliere le informazioni che ci occorrono studiando il profilo del nostro target nelle community Facebook o tramite i profili Instagram e Tik Tok - per citarne tre dei più noti. Si possono raccogliere moltissime informazioni anche soltanto osservando i comportamenti del target sui social.

Ma oltre questa opportunità potremmo venire a conoscenza del pensiero del nostro target anche tramite campagne di ADV di “prova” le quali ci permettono di capire - sbagliando - cosa può funzionare e cosa no. 

Spesse volte quando si costruisce una strategia di marketing si passano mesi a preparare il lancio di prodotto, senza prima sperimentare e capire cos’è che non va. L’unico modo per capire cosa funziona davvero e cosa no, è darsi l’opportunità di provare diverse strade. 

Conoscere bene il proprio target è un’attività che richiede tempo, ma è assolutamente necessaria. Pensare di non dedicare risorse a questo step è un errore che poi si paga in seguito. 

Indubbiamente condurre delle interviste mirate è il miglior modo per conoscere il proprio pubblico di riferimento. Si possono individuare facilmente pain point, dubbi e incertezze. Ma se questo non è possibile, bisogna sfruttare ogni altra possibilità a disposizione.

Il secondo step dovrebbe andare in parallelo all’analisi del target, in quanto mentre si parla con quest’ultimo si riesce anche a comprendere meglio l’esigenza del mercato.

2. Secondo step: analisi del mercato e della concorrenza


Analizzare il mercato, quindi come agiscono i competitor, che decisioni prendono per il proprio business, ci può dare una grande mano a capire come bisogna muoversi. 

Un segreto che spesso si sottovaluta, ma che può essere di grande aiuto è quello di analizzare le azioni di marketing del nostro competitor in specifici periodi. Ad esempio, se abbiamo un e-commerce di abbigliamento, sappiamo benissimo che periodi come il Natale o il Black Friday possono essere molto fruttuosi per noi. 

Come possiamo fare per distinguerci? Andare a vedere cosa ha fatto il nostro competitor l’anno prima, come ha agito, che idee di marketing ha lanciato, quali sono stati i contenuti delle sue newsletter, che promozioni ha sponsorizzato, ci può essere d’ispirazione per prendere le nostre decisioni. 

Spesso si sottovalutano i competitor e si pensa di poter fare meglio a prescindere, solo perché il proprio prodotto è migliore. Ma in realtà non è mai così semplice il ragionamento, bisogna avere chiaro che ciò che il cliente davvero acquista non è mai il prodotto ma l’esperienza che ne deriva. 

Per un e-commerce conta moltissimo la gestione degli ordini e il customer care, Shopify in questo può dare un grande supporto come piattaforma. In questo caso è fondamentale studiare il “nemico” da vicino, quindi iscriversi alla sua newsletter per esempio. Magari fare anche acquisti nel suo negozio online, per vedere come tratta i clienti nuovi e quelli acquisiti.

In questo modo possiamo capire come agiscono i competitor e cosa noi possiamo fare in più rispetto a loro. Inoltre, bisogna essere degli scrupolosi studiosi delle tendenze innovative per il nostro mercato. Mantenersi aggiornati in merito alle novità, ai software da utilizzare per la gestione dei propri processi, fa nettamente la differenza. 

3. Analizzare e sperimentare le nostre idee

Come abbiamo specificato anche all’inizio di questo articolo è fondamentale “sbagliare” per poter capire cosa funziona e cosa no. 

Un’idea è quella di mettere da parte sempre un po’ del proprio budget proprio per “provare” idee e strategie differenti su segmenti di pubblico diversi per età, interessi e abitudini di acquisto. Può sembrare un’idea rischiosa da mettere in atto, ma in realtà è l’unico modo per raggiungere, in modo efficace, il proprio obiettivo. 

Prendiamo ad esempio il lancio di un nuovo prodotto per un’azienda. Per capire a chi realmente può piacere, è necessario provare strategie differenti, destinando una piccola parte del proprio budget. 

Poniamo il caso che un’azienda deve lanciare un nuovo profumo, cosa può fare per capire a chi piace e a chi no?

Un primo step potrebbe essere quello di regalare dei campioncini a ogni nuovo cliente, sia se acquista online, sia se lo fa di persona in negozio. 

Ovviamente per avere un riscontro immediato, possono essere unite azioni di marketing online a quelle offline. Ad esempio, ad ogni persona che acquista un articolo di profumeria si potrebbe regalare un campioncino del nuovo profumo e con un QR code abbinato si potrebbe domandare di riempire un form per lasciare il proprio giudizio in merito alla fragranza. 

Premio in cambio? Un possibile sconto di N% sull’acquisto del profumo una volta lanciato definitivamente, online e offline. 

In questo modo si fanno due cose: si raccolgono informazioni e dati, che poi possono essere trattati successivamente. 

Conclusioni

A conclusione di questo articolo, possiamo dire che una strategia di web marketing può non funzionare per molteplici motivi, che possono derivare da una cattiva analisi del mercato, del target o semplicemente perché non si è creduto davvero nell’investimento fatto. 

Parte del successo di una strategia di web marketing dipende anche dal cliente, dalla sua collaborazione e dalla voglia che ha di uscire dalla sua comfort zone aziendale. A volte per ottenere grandi risultati bisogna correre qualche rischio. 

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Redazione

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