Che cos'è il ROAS - Return On Advertising Spend

Indice

Per vendere, è necessario farsi trovare. Per farsi trovare, è necessario fare pubblicità. Per fare pubblicità, è necessario pagare. Insomma, per vendere bisogna avere un capitale iniziale e dedicarlo alla pubblicità: l'obiettivo è rientrare dell'investimento iniziale, superandolo di una prefissata cifra minima e ottenendo così un guadagno. La metrica che va a definire quanto successo ha avuto una campagna pubblicitaria è detta ROAS, ovvero Return On Advertising Spend, tradotto in Ritorno Della Spesa Pubblicitaria. 

Prima di iniziare una campagna online ci sono alcuni step obbligatori:

  • scegliere un obiettivo da raggiungere: decidi che cosa vuoi ottenere dalla campagna in questione. Vuoi generare traffico sul tuo sito web? O intendi vendere un particolare prodotto? In funzione al tuo obiettivo principale si svilupperà tutta la tua campagna, dal taglio dei contenuti al tipo di soluzioni che adotterai per perseguirlo;

  • fissare una data di inizio e di fine: non potrai procedere fino a quando non avrai stabilito delle date precise entro le quali portare avanti la tua campagna pubblicitaria: per calcolare l'efficacia di una pubblicità, infatti, è necessario delineare entro quale periodo portarla avanti;

  • decidere un budget: tutte le pubblicità hanno un costo, dipendente dalla piattaforma sulla quale vengono portate avanti: esso varia anche in base allo scenario o alla nicchia di mercato in cui si opera, poiché in base alla "popolarità" delle keyword utilizzate cambia il costo per click imposto.

  

Che cos'è il ROAS?

Strettamente legato al mondo del web marketing, ma dipendente dai risultati delle vendite che ne conseguono, il concetto di ROAS riassume la classica idea di margine di guadagno, riferito però ad una singola iniziativa pubblicitaria, che può svilupparsi su uno o più canali: Google Ads, Facebook, LinkedIn, Instagram, l'importante è considerare solamente le spese pubblicitarie, e non i costi di altri strumenti utilizzati per migliorare le prestazioni del sito o per trovare nuovi contatti - come possono essere CRM, software, servizi di terzi.

 

Come si calcola il ROAS?

Essendo un normale calcolo per il margine di guadagno, l'operazione da eseguire per ottenere il ROAS è una semplice divisione, che vede il guadagno totale generato da una campagna diviso i costi sostenuti per la pubblicità inerente alla stessa. Per portarlo su base percentuale 100, si moltiplica per 100 il risultato:

 

ROAS % = (Entrate delle campagne pubblicitaria) / (Spesa pubblicitaria) *100

Il valore del ROAS è influenzato da moltissime varianti dipendenti dalla campagna in sé, e per questo è difficile fare delle considerazioni generali: per esempio, può esserci un ROAS molto alto con un effettivo guadagno piuttosto basso, o addirittura negativo in alcuni casi (per esempio nel caso di prodotti molto costosi da produrre e/o distribuire).

 

Conclusioni

Insomma, il ROAS ha la funzione di determinare se una campagna sta avendo successo o meno, al fine di giustificare un certo tipo di investimento: molto spesso è anche utilizzato su basi puramente teoriche, come previsione per approvare o meno un'iniziativa pubblicitaria. 

Il valore del ROAS ha un peso diverso per business diversi, ed ognuno di questi fa affidamento su advertising differenti.

 

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Francesco Gremes

Francesco Gremes

Inbound Specialist Figlio di una maestra e di un medico, sin da piccolo ho subito un’attrazione irresistibile nei confronti delle parole. Prima ancora di saper leggere, restavo incantato dalla voce di mia madre o di mio padre che mi leggevano qualcosa, e quando ho appreso come decifrare quei curiosi segni chiamati lettere il mio mondo si è tinto di nero su bianco. A scuola, l’italiano si è subito imposto sulle altre materie, specie quando si trattava di scrittura creativa: però, per qualche strano motivo - probabilmente un adolescenziale miscuglio di testardaggine e orgoglio - ho deciso di frequentare il liceo scientifico, nonostante la mia mediocrità nelle matematica. Conclusosi quello strazio durato sei anni - nei quali ho collezionato il mio 5 in matematica con regolarità ammirevole - ho deciso di concedermi alla mia vera passione, e mi sono iscritto a Lettere Moderne a Padova, immergendomi in un cosmo in cui regnavano sovrani il Medioevo e il Trecento italiano. Come sono arrivato qui? Per puro caso, mentre mi dedicavo alle ripetizioni con il quale cercavo di tirar su qualche soldo da spendere prontamente il weekend stesso: da sempre un pò diffidente della tecnologia (datemi carta e penna e sarò felice, mettetemi di fronte ad uno schermo e lo sarò un pò meno), non credevo che sarebbe stato un lavoro adatto a me. Beh, errare è umano, e quanto mi sbagliavo. Adoro quello che faccio in azienda - copywriting, produzione dei contenuti, creazione di campagne pubblicitarie e consulenza su strategie di marketing - e penso seriamente di voler continuare a farlo per molto, mooolto tempo.