Il mercato alimentare online: analisi e strategie per vendere di più

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Il mercato alimentare online è cresciuto del 37% rispetto il 2016 e vale 812 milioni di euro. In termini percentuali, questo fatturato rappresenta soltanto circa il 3% dell’intero commercio online ma è tuttavia in costante crescita.

Nel mondo, la tradizione alimentare italiana è molto rinomata. Con la continua diffusione e l’approdo in rete delle numerose realtà alimentari italiane, è ipotizzabile che nel corso dei prossimi anni questi dati cresceranno.

 

I prodotti alimentari italiani più comprati online oggi

1. Il vino. La tradizione vinicola italiana è consolidata, il prodotto risulta autorevole e ricercato in ogni parte del mondo. Nel 2015 il fatturato ha superato i cinque miliardi di euro.

2. L’ortofrutta fresca. Questo prodotto naturale segue molto da vicino il vino ed è altrettanto ricercato, con oltre quattro miliardi di fatturato nel 2015.

3. La pasta. Il terzo prodotto in ordine d’importanza per l’esportazione è quello che fa riconoscere i ristoranti italiani anche all’estero e supera i due miliardi di euro di fatturato.

4. I formaggi. Il quarto prodotto più esportato della produzione italiana, e simbolo di eccellenza italiana, il formaggio supera anch'esso i due miliardi di fatturato.

5. Pomodori trasformati, olio di oliva e salumi confermano l’agroalimentare come eccellenza italiana che supera il miliardo di euro, ciascuno, di fatturato.

Un interessante outsider, che sino a pochi anni fa era appannaggio esclusivo di altre nazioni come la Germania e la Gran Bretagna, è la birra: nel 2015 il suo valore di fatturato è addirittura triplicato. Per quanto curioso, un altro esempio di crescita italiana nel settore alimentare, che nell’ottica comune è da sempre appartenuto alla Russia, è il caviale: giunto da quota zero sino a superare i dieci milioni di euro, nell'ultimo decennio.

Esportazioni e falsi

Secondo uno studio statistico di Coldiretti, il Made in Italy alimentare all'estero è cresciuto del 10,9%, un risultato storico. A testimonianza che, nel mondo, il settore agroalimentare è in costante aumento e miglioramento. E contraffatto. Il mercato della contraffazione alimentare ha raggiunto la quota di due prodotti su tre: è illegale quasi il 67% del Made in Italy agroalimentare, per un fatturato di oltre 60 miliardi di euro a livello mondiale.

In testa alla classifica dei prodotti alimentari italiani contraffatti c’è il formaggio: dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano. Seguono i salumi come il Parma e il San Daniele, ma anche l’olio extravergine di oliva, e le conserve, rientrano in questa particolare classifica di alimenti.

Purtroppo, alcuni trattati sul libero scambio, stipulati con altre nazioni, come il Canada, legittimano persino la libera pirateria e/o una sorta di falsificazione legalizzata, come accade con il Parmigiano Reggiano, che potrà essere prodotto e commercializzato con il nome di Parmesan.

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I vantaggi della vendita online per le aziende agroalimentari

La vendita online comporta, per la sua natura e organizzazione del sistema, diversi vantaggi anche per le aziende agroalimentari:

1. Costruire una precisa analisi, dati e monitoraggio delle strategie adottate per la vendita in tempi rapidi.

2. Pianificare delle campagne promozionali diversificate, per ogni singola tipologia di prodotto.

3. Capacità di vendita senza i costi gestione di un magazzino.

4. Raggiungere nicchie di mercato lontane attraverso investimenti minimi.

5. Possibilità di correggere, completare e ricostruire le tattiche attivate in velocità.

6. Aumentare il fatturato con una forza vendita (agenti) notevolmente contenuta.

 

Le migliori strategie per esportare in agroalimentare

Ci sono alcuni basilari step per approdare a una strategia di esportazione agroalimentare. Secondo il trattato di Marketing dei Prodotti Enogastronomici all'Estero è possibile affidarsi a un vadevecum, pensato e progettato per le aziende. Questo documento è corredato da esempi e testimonianze di professionisti addetti al settore che lavorano già con l’estero e appartengono alle categorie più variegate: studi di comunicazione, spedizionieri, aziende, liberi professionisti.

 

1. Analizzare le proprie risorse.

Occorre stabilire quali sono le reali potenzialità e capacità della propria azienda per far fronte al mercato estero. Sia in termini di organizzazione produttiva e sia in termini di forza lavoro e risorse umane. Il primo passo, spesso sottovalutato, è di avvalersi di un interprete in grado di comunicare, a livello eccellente, con la lingua del paese di destinazione. La comunicazione tra buyer, importatori e clienti passa attraverso una perfetta conoscenza linguistica.

 

2. Eccellente conoscenza del mercato alla distanza.

Per approdare con successo a un nuovo mercato è necessario conoscerlo e concentrarsi su uno specifico. Attraverso analisi di mercato, informazioni online e la conoscenza diretta sul luogo.

 

3. Eccellente conoscenza del mercato sul posto.

Occorre visitare i negozi, i centri commerciali e parlare con gli operatori a livello locale. Soltanto una comunicazione diretta, con le testimonianze degli addetti ai lavori, può fornire la chiave migliore per conoscere la realtà del luogo.

 

4. Conoscere la parte legislativa di ogni paese coinvolto.

Entrare nel mercato di un nuovo paese significa anche imparare ogni singolo vincolo e/o ostacolo legislativo che il paese di destinazione impone ai nuovi concorrenti di mercato. Ciò è necessario per non incorrere in pesanti sanzioni governative.

 

5. Sinergie.

Per attuare un’ottimale strategia di mercato è necessario stringere nuove alleanze, magari con aziende che rivendono lo stesso tipo di prodotto ma in zone geografiche diverse. Una precisa sinergia permette di moltiplicare i risultati e aumenta il fatturato.

 

6. Identità definita.

Un’identità ben precisa permette una maggiore riconoscibilità sul mercato e una migliore autorevolezza di prodotto.

 

7. Investire online.

Alla base di qualsiasi strategia del nuovo millennio, una consapevole presenza in rete permette una migliore visibilità e un raggiungimento di obiettivi impensabili, dove l’unico limite è rappresentato dal mondo intero. Anche in questo caso, una corretta traduzione linguistica dei vari messaggi di prodotto è il migliore biglietto da visita per il nuovo mercato di riferimento.

 

8. Investire in un blog dai contenuti utili.

Un blog periodicamente aggiornato è il migliore veicolo aziendale online. A differenza di un sito web, il blog è uno strumento dinamico, in continua evoluzione di contenuti (testo, immagini e video) in grado di concepire uno storytelling: la storia del prodotto che definisce la visione aziendale.

 

9. Social media e strategie global.

Social media come Facebook, Twitter e Instagram contano oggi miliardi di utenti in tutto il mondo. Questi social permettono la realizzazione di specifiche campagne promozionali, attraverso strumenti interni alla stessa piattaforma, che mirano ad allargare il proprio bacino d’utenza con messaggi diversificati.

 

10. Trovare nuovi collaboratori locali.

Affidarsi a risorse locali permette una migliore e approfondita conoscenza del tessuto sociale e di vendita dove sia andrà a operare. L’importante è instaurare nuove relazioni con elementi in grado di stabilire quali siano i migliori messaggi da veicolare in base agli usi, ai costumi e alle tradizioni del mercato di riferimento.

 

 

 *Scritto da Alberto Camerra come esercizio di classe nell'ambito del corso di formazione Equasoft Web ADV novembre 2017

(Citazioni dati analisi da: neikos.it, foodweb.it, coldiretti.it, comunikafood.it, gamberorosso.it.) 

 

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Redazione

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