Shopify propone una soluzione completa per la realizzazione degli ecommerce headless. Cosa significa headless? Il disaccoppiamento del software per la gestione dell'ecommerce dalla pagine che vengono navigate, il frontend. In questo modo abbiamo due sistemi, uno che gestisce l'ecommerce e uno sul quale si sviluppano esperienze utente di navigazione, che dialogano tra loro tramite API. Se volete approfondire il tema, ho scritto questo articolo su che cos'è un ecommerce headless. Dato che il backend per le operazioni è sempre Shopify, le pagine dello store, il frontend, viene invece sviluppato, all'interno di questa soluzione nativa con un framework basto su React che si chiama Hydrogen. La soluzione headless di Shopify Si tratta di uno stack tecnologico di soluzioni che puntano a garantire un'esperienza di sviluppo armonica e funzionale, all'interno dell'ecosistema di Shopify. La soluzione proposta da Shopify, a differenza di altre soluzioni terze per sviluppare un sistema headless, ha il vantaggio di essere nativamente integrata, supportata dall'azienda e che evolve nella stessa direzione scelta dall'azienda canadese per il software più utilizzato al mondo per creare siti di ecommerce. Una garanzia per la costruzione di un progetto personalizzato, dove le variabili e le complessità da gestire sono comunque molte: utilizzare una soluzione frontend e una soluzione per l'hosting delle pagine headless dell'ecommerce, completamente integrate con Shopify, riducono notevolmente i potenziali mal di testa ed inconvenienti di percorso. Offrendo un sistema completo per sviluppare headless, Shopify si garantisce la riduzione delle frizioni con altri sistemi nello realizzazione, legando sviluppatori e merchant ad un ecosistema che diventa sempre più funzionale, senza troppi fronzoli e votato al successo dei progetti di business ospitati. Tutto ciò è coerente con la visone di Shopify: offrire un sistema completo e con e funzionalità essenziali per sviluppare i progetti per vendere online. Solo che le necessità dei merchant aumentano nel tempo. Le aziende hanno bisogno di strumenti per vendere all'estero, e allora arriva Shopify Markets. E le aziende che ieri si accontentavano di Shopify plus per progetti multicanale, oggi reclamano soluzioni headless. Shopify evolve e lo fa con soluzioni semplici, che ottimizzano tempi di sviluppo e di gestione, per rispondere alle esigenze di un mercato che cambia ed evolve rapidamente. Hydrogen storefront Hydrogen è la piattaforma per lo sviluppo ufficiale proposta da Shopify per costruire gli storefront (le teste dell'ecommerce headless, ovvero le pagine che vengono viste dal pubblico) personalizzati. Viene promossa sul sito di Shopify come la soluzione a Framework completo che permette di supportare l'azienda che lo vuole implementare sotto diversi aspetti: Permette di accelerare lo sviluppo dell'ecommerce, grazie a dei template da cui partire, incluso un completo store di demo e a dei componenti già pronti, hook ed utility che rendono più facile il lavoro con le API di Shopify. Si presenta completo e flessibile: si appoggia a tecnologie moderne e avanzate ma nel contempo diffuse e collaudate come Typescript, React e Tailwind. (ma soprattutto questo) E' ottimizzato per aver performance eccellenti, grazie al rendering in streaming lato server (server side rendering) con Suspense e le politiche di memorizzazione nella cache, che sbloccano i primi rendering veloci e permettono l'immissione dei dati in maniera progressiva. E poi anche perché è uno dei primi framework costruiti su React 18. Perché il punto 3 è eccitante? Proviamo a dirla in maniera più tecnica, Perché il Server Side Rendering (SSR) di un'applicazione javascript (che nativamente sarebbe pensata esattamente per l'opposto, ovvero per il Client Side Rendering), permette primariamente tre cose molto interessanti: permette di velocizza il primo caricamento, in quanto la pagina viene fornita già pronta per il browser e non va sia calcolata che renderizzata dal browser stesso; permette di aumentare la sicurezza in quanto non espone dati grezzi e non richiede l'accesso ad API; consente di ottimizzare per le performance lato SEO. Il lato negativo, se vogliamo, è che qualunque interazione successiva da parte dell'utente sulla pagina, richiede il reload della stessa, interamente. Ovviamente la quantità di elementi che troviamo nella pagina possono incidere in maniera impattante sui tempi di caricamento (anche del primo caricamento, non solo dei reload). Quindi va sviluppata con buon senso e con cognizione di causa. Rispetto al Client Side Rendering , il Server Side Rendering ha un piccolo vantaggio in più in questo caso: la pagina viene mostrata immediatamente e poi carica in maniera progressiva tutti i dati che ci stanno dietro (ad esempio le variabili del prodotto, le funzioni sulle Call to action e altri elementi non visivi) Gli elementi di Hydrogen Hydrogen include struttura, componenti e tool per disegnare le pagine e sviluppare esperienze personalizzate per i brand che scelgono Shopify. Hydrogen è composto da un framework e da una libreria di componenti. Hydrogen Framework fornisce un plugin che offre un sistema di renderizzazione server-side, che si chiama Vite, utilizzato da altre soluzioni che si occupano di soluzioni headless (tra cui Storyblock), un middleware e traduzioni per i componenti di codice lato client. Vite è un sistema di nuova generazione (scritto dai creatori di VueJs peraltro) , decisamente più moderno e prestante di Webpack I componenti, gli hook e le utility di Hydrogen supporto le funzioni e i concetti presenti in Shopify, che sono facilmente accessibili, performanti e pronti all'uso. Questo permette di ridurre la complessità iniziale e le tempistiche di realizzazione di un progetto headless personalizzato con Shopify. Hydrogen fornisce già dei template per permettere agli sviluppatori di partire da dei modelli già pronti: Hello World un template minimal, per chi vuole iniziare a sviluppare da una base pronta. Demo Store un template completo di Hydrogen storefront, che potrebbe essere usato per andare direttamente live. Hydrogen è costruito ed ottimizzato per utilizzare i dati provenienti dalle Api di Storefront Shopify. Il formato dei dati passati a componenti, hook e ad utility, corrisponde e si conforma alla struttura su cui si basano i modelli GraphQL, dalle Storefron API. Hydrogen supporta anche i dati provenienti da altre fonti, purché venga armonizzato il dato in modo conforme affinché venga gestito dalle componenti, hook e utility di Hydrogen. Oxygen, la piattaforma di hosting pensata per Hydrogen Oxygen è la piattaforma di hosting per Hydrogen storefront ed è disponibile solamente per Shopify Plus al momento (anche se Shopify è al lavoro per renderlo disponibile per tutti i piani). La piattaforma è quella consigliata ufficialmente da Shopify, anche se gli sviluppatori possono scegliere altre opzioni per ospitare le pagine di Hydrogen. Utilizzando i servizi di Oxygen non c'è più bisogno di mettere in piede un'infrastruttura dedicata e hai la libertà di gestire gli storefront con Hydrogen. Su Oxygen si possono depositare differenti storefront di Hydrogen, permettendo di gestire le preview prima della pubblicazione e mantenere il versioning delle modifiche effettuate su Hydrogen. Quando usare Oxygen Quando vuoi hostare uno storefront headless di Shopify sviluppato su Hydrogen Quando vuoi condividere l'anteprima dello storefront di Hydrogen prima che che venga pubblicato. Quando si desidera confrontare e discutere diverse versioni di uno storefront di Hydrogen in ambienti isolati, prima di scegliere una versione per la produzione o da mettere in linea. Quando vuoi testare le modifiche apportare ad uno storefront di Hydrogen senza influire sulla versione principale pubblicata online. Quando vuoi sperimentare sperimentare Hydrogen prima di iniziare lo sviluppo del tuo storefront su Hydrogen. Per approfondire tutte le informazioni su Oxygen potete far riferimento all pagina Oxygen overview e per capire come iniziare ad utilizzarlo potete partire dalla pagina Getting Started with Oxygen. Conclusione Insomma, Shopify costruisce un sistema integrato sempre più performante e scalabile, che dalle necessità di chi inizia con un piccolo business locale, può arrivare ad essere appetibile anche per l'azienda enterprise che guarda con favore a sistemi headless ecommerce, per abbattere i costi di sviluppo nel medio/lungo termine, permettendo investimenti in tecnologia mirati e senza dover appesantire la propria architettura informatica con elementi e strumenti legacy o votati alla obsolescenza. L'implementazione delle funzioni di headless ecommerce su Shopify, unita alla possibilità di costruire siti multilistino, votati a progetti ecommerce B2B, segna l'indirizzo di Shopify, che non si accontenta più di essere una piattaforma per progetti più semplici, ma che aspira a diventare leader su altre fasce di mercato e di conquistarsi una posizione degna di maggior nota all'interno del quadrante Gartner.
Esempi di siti ecommerce headless ce ne sono moltissimi, ma prima di vederne alcuni capiamo cosa andremo a vedere. Cos'è l'ecommerce headless Intanto il termine: headless ecommerce è una metodologia di costruzione di un sito di ecommerce, dove si utilizzano tecnologie in grado di comunicare tra loro via API. Da un lato abbiamo il backend che gestisce tutte le funzione della vendita online, quindi l'ecommerce senza la sua testa, un ecommerce che funziona nativamente con le API, come Shopify o BigCommerce. Dall'altra parte abbiamo un CMS che funge da frontend, da sito navigabile e accoglie informazioni e funzioni per vendere online direttamente dal backend dell'ecommerce (utilizzando le API). Potete approfondire, se siete vergini sull'argomento, nel post Cos'è un ecommerce headless. I vantaggi si traducono in una maggiore velocità di navigazione, una totale personalizzazione, un aumento della sicurezza, un'infrastruttura più snella. Non siamo qui per parlare dei vantaggi di una scelta che vira verso un headless ecommerce, ma se volete dedicare un po' di tempo all'argomento potete approfondire nel post che vi ho appena linkato. L'esempio più interessante e funzionale sviluppare un progetto headless ecommerce, ovvero per costruire la testa di un headless ecommerce, è senz'altro Shogun Frontend, un software che ci permette di costruire le pagine libere dell'ecommerce, sviluppando moduli in React (lo facciamo noi in ICT Sviluppo) per gestire qualunque aspetto del frontend, in moda da dare all'azienda che deve gestirlo, la piena autonomia sul cambio dei contenuti delle pagine del proprio sito. Esempi di headless ecommerce 1.Nike Partiamo da uno di tanto famoso, che riassume la presenza online di Nike. Un frontend in React (la scelta della maggior parte) combinato con Node.js e un backend per il front custom, lo hanno trasformato in un sito mobile first che serve una strategia di presenza globale. 2.Tula Skincare Dopo aver sviluppato il loro sito con Shopify plus, il team di Tula ha voluto spingersi più avanti nel campo ella personalizzazione, puntando anche all'incremento della velocità del sito, adottando Shogun Frontend e quindi lo sviluppo dei moduli in React, all'interno in ambiente già predisposto per fornire al reparto marketing la massima libertà creativa nella gestione dei contenuti 3.Clare Clare ha creato un sito per dare la massima dignità possibile ai colori presentati nel sito, utilizzando un backend con Shopify e un frontend sviluppato un Vue.js. 4.Oneblade L'obiettivo del team di Oneblade, il brand di lusso per le lamette a la cura della pelle, era quello migliorare la velocità di caricamento delle pagine per aumentare la conversione e rendere migliore l'esperienza utente. Il backend è stato sviluppato in Shopify e il frontend con Shogun Frontend. 5.Koala L'arredo della casa di Koala, ha trovato una struttura headless con una combinazione di tecnologie e soluzioni che lhanno reso un sito di riferimento nel panorama dello sviluppo. Il CMs utilizzato è Contentful, il framework è Next.js e la programmazione è stata fatta in Node.js 6.Venus Venus fashion, una brand che si sta imponendo nella moda femminile, ha accompagnato la sua crescita in un miglioramento totale delle performance del suo sito, andando a convertire il frontend in una React progressive web app, mentre l'infrastruttura che governa le logiche dell'ecommerce è diventata un backend al supporto (BFF - Backedn for frontend). 7.Grass roots Il sito dedicato alla fornitura di cibo scelto da una cooperativa di allevatori, ha optato un backend in Shopify e un Javascript frameworks con Emotion, React, handlebars, backbone.js. 8.Staples Canada Il sito di Staples, come molti altri, ha scelto un backend con Shopify e un frontend in React, una delle scelte che sembrano tra le preferite dagli sviluppatori di sistemi headless, dando garanzie, sia lato backend che lato frontend. Nomad Nomad, uno dei leader nell'accessoristica per smart device ha optato per una soluzione headless, aumentando del 25% le conversioni. Anche in questo caso l'accoppiata tecnologica è stata Shopify per il backend e Shogun Frontend per lo sviluppo elle pagine. La tecnologia headless per ecommerce Come si realizza un sito headless? Ci vogliono due elementi: 1. un software per gestire l'ecommerce che possa mettere a disposizione delle API per dare massima libertà e flessibilità per il passaggio dei dati e delle informazioni verso qualunque fronte sia necessaria. I software migliori, a nostro avviso, per porre le basi per un progetto headless, sono Shopify e BigCommerce, entrambe piattaforme SaaS che fanno dello scambio dati via API uno dei punti di forza. Sono questi ecommerce che forniscono alla testa del sito, quella che emerge e che vede il visitatore, con il quale interagisce, le funzioni per visualizzare i prodotti disponibili, gestisce il carrello, le giacenze, le registrazioni degli utenti e i pagamenti... 2. ma questo corpo sommerso, costituito da migliaia di funzionalità per vendere ed acquistare online, ha bisogno di una testa, per l'appunto il sito navigabile (che poi potenzialmente potrebbe essere qualunque altro canale che mettiamo in comunicazione con il software ecommerce. Ecco allora che si hanno due scenari: il primo, quello che prevede la realizzazione totalmente custom della pagine del sito, da parte degli sviluppatori, esautorando, di fatto, il marketing del brand che non ha più un controllo diretto sulle pagine, dovendo rivolgersi agli sviluppatori per ogni singola modifica alle pagine. Il secondo scenario, più plausibile e diffuso, prevede invece l'utilizzo di un secondo software, ovvero una applicazione per creare le pagine del sito e permettere, come con qualunque CMS ad oggetti, al marketing delle aziende di poter gestire in autonomia il proprio sito, una volta che gli sviluppatori lo hanno realizzato e consegnato. L'applicazione per fare questo tipo di lavoro, come abbiamo visto negli esempi appena citati, è Shogun Frontend. Gli sviluppatori creano le pagine su Frontend, costruiscono tutti i moduli che vanno all'interno delle pagine per dare vita alle varie sezioni delle pagine. Questi moduli poi sono completamente personalizzabili (testo ed immagini) dall'utente che gestisce l'ecommerce. Volete scoprire se un progetto e-commerce headless fa per la vostra azienda? Cliccate sul banner qui sotto e scopriamolo assieme! :-)
Il migliore software ecommerce è quello che fa per te. Capire però qual è, sopratutto se è la prima volta che ti approcci ad un progetto web per vendere online non è semplice. Oggi sono qui per questo. Introduzione Se pensi che mettere in piedi un sito per vender online sia un passatempo, lascia perdere questo articolo. Se credi che sia un'attività sbrigativa sulla quale impiegare qualche giorno, lascia perdere questo articolo. Se non hai voglia di leggere un lungo articolo con tante parole e nessuna immagine, lascia perdere questo articolo. La premessa è: realizzare un sito di ecommerce necessita un alto grado di consapevolezza, anche quando si va da un'azienda che sviluppa questi progetti (come la nostra) e demandate ogni cosa. Se mancano la conoscenza, l'abc, le nozioni base... il progetto non può funzionare. Quindi prima di venire da noi (o da qualche nostro competitor) dovresti studiare. e più studierete più facile sarà capire che il progetto ecommerce è una cosa cazzutamente seria. E ci si deve applicare. Con questo post del blog proverò a darvi alcuni parametri, concetti ed indicazioni per poter orientarvi nella scelta della piattaforma ecommerce per realizzare il vostro sito per vendere online. E no, non è un elenco di software e di comparazioni, ma di pensieri da elaborare per poi mettersi alla ricerca del software adatto per il proprio progetto. Partire con un'attività di e-commerce ex novo è più che difficile che pubblicare schede dei tuoi prodotto sul web. È molto più complicato di quanto immagini. Potremmo dire che realizzare e gestire un spuntito di ecommerce ha stessa di difficoltà della gestire di una catena di negozi o un impianto di produzione: devi adottare lo stesso livello di pensiero strategico e pianificazione anche nella costruzione e nella gestione della tua attività di ecommerce. E se ne hai avuto uno finora messo in piedi alla bella e buona e al quale non hai mai dedicato troppe energie, potresti riconsiderare il tutto, soprattutto se non ti sta generando business. Se capisci questo punto fondamentale, che un'attività ecommerce è qualcosa di difficile e che necessità di know-how, risorse, capacità e tempo, puoi pensare di sfruttare l'ambiente digitale per realizzare un sito per la vendita online per avere un sistema in cui puoi automatizzare e semplificare molte delle attività che avrebbero richiesto l'intervento umano. L'importanza del software scelto Molti sono gli elementi che concorrono al successo del tuo negozio online, ma partiamo dal punto base: il software che scegli per costruirlo determina cosa e come lo gestirai. Poi dovrai metterci energie, tempo, marketing, strategie ecc... ma il software detta le condizioni del tuo progetto. Quando si tratta di selezionare il software con il quale costruire il tuo progetto devi ricordare che il tuo sito di eCommerce gestirà le seguenti 4 cose: Crescita del progetto ecommerce: quanto velocemente la tua azienda è in grado di crescere? Quanto il software che ha scelto potrà accompagnarti in questa crescita? Quanto la frenerà? Ti costringerà a ripensare ad una migrazione in tempi brevi con il grandissimo dispendio di energie che comporta? Costi di gestione dell'infrastruttura e del software: include il costo di creazione della piattaforma di eCommerce e i costi di sviluppo e manutenzione in corso. Quindi, non parliamo solo di quanto costa realizzare l'ecommerce (un costo una tantum per avere un progetto chiavi in mano, magari) ma dei costi che dovresti gestire ogni anno: quanto potrai spendere per mantenere il tuo negozio e tenerlo aggiornato? Quanto tempo potrai dedicarci? Coinvolgimento dei clienti: questo punto ha a che fare sul come puoi controllare il modo in cui i tuoi clienti interagiscono con la tua attività. Che possibilità di interazione con il ricco e variegato mondo del marketing ha il software scelto? Quanto costano le integrazioni con i vari sistemi? Quanto integrabile è con il resto del mondo? Quanti servizi aggiuntivi dovrai acquistare perché non compresi tra gli strumenti della piattaforma? Obiettivi del progetto di business: la giusta piattaforma di ecommerce ti consentirà di fornire il servizio che ti sei prefissato di ottenere. È importante un accenno al fatto che molte manager ed imprenditori, quando si approcciano ad un progetto online, tendono a concentrarsi su questioni di primo impatto, come la grafica del sito, gli elementi di design, l'interazione con il brand, la user experience e i contenuti. Ma i veri problemi di un ecommerce si trovano sotto al cofano, non si vedono; le cause dell'insuccesso di un progetto di vendita online possono trovarsi nei processi aziendali, nel mancato coinvolgimento dei clienti e nella scarsa generazione di potenziali clienti. E, ovviamente, nella scelta di un software ecommerce che non è in grado di seguirti in modo armonico nell'idea di business e crescita del progetto che hai in mente. La necessità di dotarsi di una piattaforma ecommerce Una cosa ovvia, se non banale: se non hai una piattaforma di eCommerce, è impossibile per te competere online, perché per vendere hai bisogno di un software che ti permetta di gestire pagine prodotti, account dei clienti, scontistiche, carrelli, pagamenti ecc... insomma tutti gli elementi che sicuramente conosci dei vari ecommerce e che vengono controllati dal software che utilizzi. La piattaforma di ecommerce scelta diventa la spina dorsale di un'azienda che vendita al dettaglio online, sia che si tratti di un'azienda B2B o B2C. L'adozione, all'inizio del progetto, della giusta piattaforma, può aiutarti a semplificare il modo in cui la tua azienda interagisce con i tuoi clienti e con il mondo digitale che la circonda Le piattaforme di eCommerce sono essenzialmente applicazioni software che consentono alle aziende di eseguire funzioni complesse sia nel front-end che nel back-end. Ciò include gestione dei clienti, gestione dell'inventario, web design, gestione del magazzino, incassi. Qualche decina di anni fa i primi a muove i passi nel mondo dell'ecommerce non avevano soluzioni già pronte, infatti non esistevano software specializzati nella vendita online e le aziende dovevano creare la propria piattaforma internamente con un proprio team IT. Questo è un lavoro molto laborioso e parecchio costoso. Queste soluzioni autocostruite erano generalmente non scalabili, difficili da gestire e non erano in grado di integrarsi con altre soluzioni software utilizzate dall'azienda. Piccoli mondi a se stanti che generavano molto lavoro anche per la loro stessa gestione. Costose nel mantenimento, nell'infrastruttura e per sviluppare nuove idee. Oggi il metodo costruisci da te è utilizzato da una piccola minoranza di aziende, ovvero da quelle che hanno necessità molto particolari, che sfuggono dalle logiche degli ecommerce standard: oggi abbiamo una gamma di soluzioni specializzate che vanno dalle piattaforme open source gratuite, che si possono personalizzare a piacimento grazie all'intervento di uno sviluppatore, alle soluzioni software proprietarie, che possono essere personalizzate solo grazie ad un team di sviluppatori certificato dal vendor, per arrivare alle piattaforme come Amazon o Ebay in cui ti registri per vendere i tuoi prodotti - nonostante non sia il tuo ecommerce, i così detti marketplace - o piattaforme già pronte all'uso, con logiche SaaS, ospitate nel cloud che necessitano di un abbonamento per essere utilizzate. Come scegliere la migliore piattaforma ecommerce (per te)? Scegliere il software per costruire il proprio ecommerce in base alla popolarità del momento, non è il modo migliore per scegliere la piattaforma con la quale realizzare il proprio progetto. La verità è che la migliore piattaforma di ecommerce è quella che fornisce gli strumenti e le metodologie per arrivare ai risultati e agli obiettivi che ti sei prefisso con la tua attività online. Questi obiettivi possono essere cose semplici come un aumento delle vendite, il miglioramento del coinvolgimento dei clienti per lavorare sull'upselling o la penetrazione un nuovo mercato. Oppure potrebbero essere obiettivi complessi quando sono coinvolti molti stakeholder che hanno compiti differenti e contrastanti (il marketing, il servizio vendite, il commerciale dell'azienda...). In questi casi è necessaria una forte leadership per portare tutti sulla stessa barca perché senza una visione chiara e una rotta prestabilita da perseguire il tuo progetto di eCommerce difficilmente rimarrà a galla. La miglior piattaforma di ecommerce, quindi, non esiste... tanto che nel titolo del paragrafo ho aggiunto per te. Si parla quindi della giusta piattaforma di eCommerce dovrebbe adattarsi bene alle attuali esigenze. Ma il giusto software per la vendita online dovrebbe anche essere in linea con le competenze tecniche del tuo team. Ad esempio, se selezioni una piattaforma di ecommerce che è estremamente popolare ma richiede un grosso know how ingegneristico e di sviluppo per essere personalizzata anche in maniera semplice, questo non andrà bene con un team che ha una bassa competenza tecnica. In questo caso, dovrai formare in un team tecnico che ti assista verso il tuo obiettivo finale (o prendere decisioni diverse a livello di progetto). Un altro fattore che può contribuire in maniera importante alla scelta della piattaforma è il panorama competitivo della tua azienda. Se competi in un settore frenetico, dove sei destinato a incontrare una miriade di interruzioni tecnologiche, allora avrai bisogno di una piattaforma in grado di muoversi e adattarsi alla stessa velocità della tua attività. Tipologie di piattaforme e-commerce Ci sono diversi approcci che si possono adottare nella realizzazione del software ecommerce. Fondamentalmente le casistiche si riducono a queste. 1. Software sviluppato custom (software autocostruito ) Sebbene questo sia più un metodo che un tipo di piattaforma di eCommerce, richiede avere assunto qualcuno internamente o ingaggiato esternamente, per svilupparlo. Come accennato in precedenza, questo è meno comune al giorno d'oggi: era una via obbligata quando non esisteva soluzioni software per fare un ecommerce, e richiede un team tecnico di assoluto livello. Sviluppare le funzioni core di un ecommerce non è semplice e i rischi di ingegnierizzarlo nel modo incorretto o poco scalabile sono dieto l'angolo. Ma se la tua attività richiede logiche particolarmente complesse o fuori standard diventa una soluzione obbligata. 2. Piattaforme software tradizionali Con questo tipo di soluzioni,paghi in anticipo un canone, la licenza d'uso del software, che dovrai poi rinnovare annualmente. Si scarica il software e si installa su un server e poi il tuo team IT (o un team di sviluppatori esterno) si dedica alla costruzione e alla personalizzazione della piattaforma, per poi installarla in locale o nel cloud. Esempi di piattaforme di questo genere possono essere includono Kentico, Hybris, Oracle Commerce e IBM Digital Commerce. 3. Piattaforme open source Questi software sono simili alle piattaforme tradizionali, in cui seguono la stessa procedura di sviluppo. La differenza principale è che non devi sostenere un costo iniziale per l'acquisto di una licenza, essendo per l'appunto open source. Tuttavia devi pagare per lo sviluppo iniziale, l'implementazione, lo sviluppo continuo, gli aggiornamenti e la migrazione. Attenzione: il fatto di non pagare una licenza software significa dipendere completamente da chi fa lo sviluppo per risolvere problematiche legate al software, non essendoci un'azienda che paghi per ricevere questo tipo di servizio. Esempio di piattaforme ecommerce open source sono Magento o Prestashop. 4. Piattaforme cloud Le piattaforme cloud la summa di soluzioni diverse, che arrivano ad essere cloud dopo una evoluzione storica. Alcune piattaforme tradizionali e open source si sono imbullonate con un sistema di hosting e ora si chiamano piattaforme cloud. Gli esempi includono Magento Enterprise Cloud, Demandware, Salesforce Commerce cloud e Volusion. 5. Piattaforme SaaS Le piattaforme di eCommerce fornite come SaaS sono generalmente basate su un'unica base di codice, un unico software condiviso da tutti i merchant. Tutti coloro che utilizzano una piattaforma SaaS di ecommerce utilizzano la stessa tecnologia a un canone mensile fisso, che copre l'uso del server, la manutenzione, la sicurezza e gli aggiornamenti. Per iniziare con una piattaforma SaaS non si richiede una grande competenza tecnica (anche se sviluppare soluzioni custom prevede invece l'intervento di sviluppatori di esperienza). Gli esempi, in questo caso, sono BigCommerce e, naturalmente, Shopify - o la sua versione enterprise, Shopify plus). Avviso: SaaS e Cloud sono cose diverse. C'è un misunderstanding attorno alle parole SaaS e Cloud, che spesso - troppo spesso - vengono fraintese e sovrapposte, quando si parla di software ecommerce. L'errore è quella di supporre che piattaforma ospitata nel cloud sia un prodotto SaaS. Sbagliato. Molte piattaforme ospitate nel cloud sono solo piattaforme legacy ospitate su una piattaforma cloud che richiede comunque la manutenzione e l'installazione di aggiornamenti, simili alle piattaforme tradizionali e open source. In fondo, se ci pensate, se prendete Prestashop o Woocommerce e lo installate su un server cloud non avete un SaaS. Un software ospitato in cloud (o installato dallo sviluppatore in cloud) necessita - permette -di passare attraverso il setup, lo sviluppo e la personalizzazione come si farebbe con le piattaforme tradizionali e open source, tranne che, anziché essere installate su un serve proprietario o condiviso, vengono installate e configurate in una istanza di un service cloud Per quanto riguarda le piattaforme SaaS, non è necessario installare alcunché, non ci sono lavori di sistematica e non ci sono servizi né di hosting basato su cloud né server fisici. Si paga solo un abbonamento mensile per accedere all'applicazione software già sviluppata tramite un web browser. Tutto viene mantenuto dall'abbonamento che si paga per la soluzione SaaS. I costi di gestione di un ecommerce Il costo di un progetto ecommerce non è solo quello che si spende per creare la piattaforma, ma la somma di diverse voci che concorrono a farlo diventare più o meno alto, a seconda delle soluzioni scelte. Non sto dicendo che bisogna scegliere il software e la soluzione con i costi minori, che ma differenze di scelte - dettate dal progetto di business che si persegue - fanno si che si debbano tenere in conto differenti tipologie e dimensioni di spese. Vediamo le principali voci di costo per la gestione di un progetto ecommerce, quelli che devi affrontare post messa in linea. 1. Costi di manutenzione di un ecommerce Se decidi di scegliere una piattaforma tradizionale/open source, devi poi occuparti della manutenzione del sistema, in modo che il tuo sito di ecommerce sia sempre funzionante e soddisfi i requisiti per permettere ai visitatori di godere di un'esperienza di acquisto armonica e senza problemi. A seconda delle dimensioni e della complessità del tuo sito di eCommerce, questi costi di manutenzione potrebbero variare, fino a dover richiedere l'assunzione di persone dedicate alla manutenzione internamente (quando i costi dell'agenzia dovessero risultare troppo impattanti). Con le piattaforme SaaS, invece, la manutenzione rientra nel canone mensile fisso. 2. Costi di aggiornamento Le piattaforme open source, in particolare, richiedono il download e l'installazione di aggiornamenti continuo, ogni volta che vengono rilasciati. Se non installi questi aggiornamenti in tempo, la tua piattaforma è a rischio per hacker e attacchi informatici, visto che ogni nuovo aggiornamento dichiara le vulnerabilità e i problemi che va a risolvere, L'installazione di questi aggiornamenti richiede un certo livello di conoscenza tecnica, quindi, ancora una volta, dovrai assumere un aiuto esterno. Anche il processo non è semplice: a meno che tu non voglia applicare un aggiornamento direttamente sul sito che sta lavorando, rischiando di far saltare tutto. In questi casi la soluzione migliore è utilizzare un ambiente di staging e portare gli aggiornamenti sul sito dopo aver fatto test. Procedure costose e che impattano sui costi di gestione. Con le piattaforme SaaS, proprio come la manutenzione, qualsiasi aggiornamento è coperto dal canone mensile risultando pertanto continuo ed indolore per il venditore. 3. Aggiunta di nuove funzionalità/costi di miglioramento Il comportamento dei consumatori cambia nel tempo, esattamente come gli obiettivi di business o i miglioramenti tattico-strategici possono essere continui. Ecco perché devi assicurarti che il tuo sito di ecommerce mantenga la sua pertinenza implementando miglioramenti continui e aggiungendo funzionalità ogni volta che è necessario. 4. L'UX impatta sui costi Oltre ad aggiungere funzionalità e miglioramenti, potresti dover modificare l'esperienza utente complessiva della tua piattaforma di ecommerce. Ancora una volta, ciò si può ricondurre ai cambiamenti nelle tendenze e nei comportamenti dei consumatori. Maggiore attenzione al mobile, difficoltà in alcuni percorsi interni, la necessità di dare risalto ad una sezione anziché all'altra, nuove funzionalità del browser che creano problemi nella struttura che avevi messo in piedi...Se il tuo attuale ecommerce diventa troppo rigido - e le implementazioni dev'essere cominciare a costate troppo - potresti dover migrare su un altro sistema che ti consenta di apportare queste modifiche UX. Migrare da un sistema ecommerce ad un altro significa ripartire da zero, con una serie di complicazioni in più (l'importazione dei clienti, degli ordini, problemi di redirect per evitare penalizzazioni SEO...). I fattori da considerare quando si sceglie un software per sviluppare l'ecommerce Oltre allo sviluppo e al funzionamento del sistema, ci sono molti altri fattori che si possono considerare quando ci si trova di fronte alla scelta di una piattaforma di ecommerce. 1. La competenza del fornitore Verificare se il fornitore ha effettivamente esperienza e competenze tecniche necessarie per soddisfare le esigenze e le complessità dei requisiti del progetto è una condizione indispensabile per essere più tranquilli sulla delivery del progetto. Per esempio: ICT Sviluppo ha una consolidata esperienza nello sviluppo di piattaforme ecommerce: abbiamo lavorato con costruzione di ecommerce custom da zero su progetti di grosse dimensioni, come pure su software opensource, mondo che abbiamo abbandonato nel 2017 per dedicarci allo sviluppo di soluzioni SaaS. Abbiamo alla spalle centinaia di progetti web, con un team che si occupa dello sviluppo front end e un altro di implementazioni più core (connettori, software, funzionalità). Ecco, quando valuti un fornitore valuta anche la sua capacità di mettere in piedi un progetto dimensionato sulle tue necessità. 2. Supporto Quando le cose vanno male e, credeteci, le cose possono andare storte, il fornitore vi fornirà il supporto necessario per aiutarvi a risolvere il problema? Cerca sempre dei partner che possano fornirti un supporto continuo e che possono essere contattati attraverso diversi canali tra cui e-mail, chat web e telefono. Meglio se dispongono di un sistema di ticketing per gestire e monitorare l'avanzamento della tua richiesta. 3. Scalabilità Man mano che la tua attività cresce, la tua piattaforma di ecommerce crescerà con te? Il tuo ecommerce è il fulcro centrale della tua attività. Una piattaforma difficile da scalare può ostacolare la crescita della tua attività. 4. SEO-friendly Le piattaforme di ecommerce dotate di funzionalità SEO complete permetteranno al tuo team che si occupa del sito eCommerce di poter lavorare per provare a posizionare in alto, nei risultati dei motori di ricerca, il tuo dominio. I fattori importanti da considerare quando si cerca una piattaforma SEO friendly possono essere: - Aggiunta di un blog alla tua piattaforma di eCommerce; - Usare il tuo nome di dominio; - Consentire ai clienti di lasciare recensioni; - La possibilità di gestire title, description, url e poterli differenziare per ogni lingua 5. Mobile Uno sviluppo di un tema grafico mobile friendly è d'obbligo, la piattaforma quindi deve permetterlo strutturalmente. Ma, volendo spingere oltre, potrebbe permettersi di spingersi fino alla gestione di temi grafici differenti tra il desktop ed il mobile. 6. Sicurezza Forse la cosa più importante da considerare è la sicurezza. Poiché l'ecommerce è una piattaforma digitale che accetta attivamente pagamenti finanziari, devi assicurarti che il tuo provider di ecommerce disponga dei protocolli di sicurezza necessari. 7. Catalogo Il tuo catalogo prodotti rappresenta il cuore del tuo inventario, che sta alla base di ogni possibilità per la vendita online all'interno del sistema ecommerce. Verifica se il catalogo è facile da gestire, da aggiornare e intuitivo. Ma soprattutto, controlla se il catalogo prodotti soddisfa i requisiti del tuo settore. Ad esempio, se lavori nel settore della moda o dell'abbigliamento, il tuo catalogo prodotti deve essere dotato di una funzionalità che consenta al tuo cliente di selezionare una taglia o un colore di un prodotto. Devi anche verificare che sia possibile utilizzare le API del software di ecommerce per collegarsi (anche sviluppando un connettore ad hoc) al tuo gestionale o al tuo CRM. 8. Prezzi e scontistiche Ti consigliamo di verificare attentamente le possibilità del software di gestire facilmente promozioni, saldi o sconti. Il supporto per più valute è un'altra considerazione che devi mettere sul piatto, come anche prezzi diversi per diverse località geografiche (mercati o nazioni che siano). 9. Personalizzazione dell'esperienza utente Gli acquirenti online ora vogliono un'esperienza personalizzata, trovare i prodotti che a loro interessano facilmente... e non è detto che per tutti ci sia un unico modo. Il suggerimento, in questo caso è quello di cerca le piattaforme di ecommerce che possono dotarsi di un motore per i suggerimenti che invita ad acquistare i prodotti, cercando di intuire i tuoi interessi, desunti dalla navigazione e comportamento sul sito. Se queste funzioni non sono integrate out of the box, cerca di individuare un software che si inferfacci / integri facilmente con le soluzioni presenti sul mercato adibite per questo scopo. 10. Spedizioni Le richieste di spedizione sono cambiate drasticamente negli ultimi anni. Il cliente desidera che le cose vengano consegnate il giorno dell'acquisto o il giorno successivo. Assicurati che la piattaforma sia ben supportata da un'azienda di distribuzione e logistica decente o che ci siano integrazioni con soluzioni terze che permettono di gestire le spedizioni in maniera impeccabile. 11. Analytics C'è una gamma di metriche e KPI che sono decisamente importanti per capire come sta andando l'ecommerce, metriche che dovresti monitorare senza troppa difficoltà (ovvero in modo semplice e possibilmente nativo nel software ecommerce). Per fortuna, la maggior parte delle piattaforme per la vendita online ha le proprie analisi out of the box, anche se ognuna le presenta in maniera diversa. Verifica quindi che la piattaforma che scegli possa piuttosto integrarsi con sistemi esterni di business intelligence. 12. Integrazione con Google Merchant Google Merchant consente alle aziende di utilizzare le informazioni presenti nel catalogo prodotti per caricarle sul sistema di google Merchant ed essere visualizzate nei risultati pertinenti di Google Shopping quando si attiva una campagna AD a pagamento. Google Shopping aiuta a indirizzare più traffico alla pagina dell'elenco dei prodotti, generalmente ad un costo per click piuttosto basso. Un ottimo modo per validare il funzionamento dei tuoi prodotti quando vengono trovati dai navigatori che cercano proprio qualcosa di simile. 13. Integrazione con Facebook Un'integrazione con il tuo account aziendale di Facebook ti consente di sincronizzare i tuoi prodotti su Facebook, Instagram e Facebook Messenger. Dopo aver creato un catalogo, puoi utilizzarlo per diversi casi d'uso aziendali, come la visualizzazione di prodotti in un annuncio di raccolta o l'aggiunta di tag ai prodotti su Instagram. 14. Sistema di recensioni dei clienti I plugin o le piattaforme terze per le recensioni dei clienti, consentono valutazioni e recensioni dei clienti che, esposti nella pagina del prodotto, possono influire notevolmente sul tasso di conversione. In effetti, uno studio ha rivelato che le recensioni positive aumentano la fiducia per il 72% dei consumatori, mentre i Millennial in particolare si fidano dei contenuti generati dagli alti utenti il 50% in più rispetto a qualsiasi altro media. La fiducia del passaparola viene magnificata dalla social proof, la riprova sociale. Ovviamente per dissipare dubbi sull'autenticità delle recensioni, sistemi di terze parti come Trust Pilot sono decisamente migliori rispetto alle recensioni autogestite. 15. Tassazione ed imposte. Se sei un'azienda di ecommerce che pensa internazionalmente e vende in diversi paesi del mondo, devi rispettare le leggi fiscali e, probabilmente, anche ai loro requisiti di valuta. Il mancato rispetto delle leggi fiscali può portare a un'azione legale di alto profilo: verifica quindi che la piattaforma scelta possa gestire partite iva e tassazione europea, vendite intracomunitarie (se sei un B2B), vendite internazionali e sia compliance con tutte le regole che sono tanto care al tuo CFO e consulente finanziario. 10. Differenti gateway di pagamento Avere più opzioni di pagamento che includono PayPal, carta di credito, pagamento rateale (es. Scalapay), bonifico o altro, ha dimostrato di aiutare il miglioramento dei tassi di conversione. Inoltre, se hai intenzione di far crescere il tuo negozio ecommerce a livello internazionale, ti consigliamo di utilizzare i gateway di pagamento locali per ottenere la fiducia e le abitudini dei mercati locali. 16. Vista sul singolo cliente Questa funzione ti consente di monitorare i tuoi clienti (gli acquisti, le comunicazioni, i carrelli). Particolarmente importante per attivare funzioni di marketing direttamente dal back-end dell'ecommerce, oltre che per fornire il giusto livello di assistenza nel caso di problematiche. 17. Ecommerce Headless Le vendite dei tuoi prodotti, nel tempo, potrebbero aumentare su diversi canali, non solo nel sito ecommerce, ma anche grazie agli assistenti locali, all'interno dell'app mobile o in altre canali. Hai bisogno di una piattaforma che ti permetta di fornire funzioni ed attività di ecommerce a vari punti di contatto con il tuo potenziali clienti, non puoi ricostruire una piattaforma per la gestione di prodotti, carrello, utente, sconti etc... in ogni canale dove vuoi provare ad andare a vendere. Sarebbe un investimento abnorme e una replicazione delle stesse logiche per n canali. Per risolvere questo problema, e creare una architettura infrastrutturale armonica, puoi farlo solo con un ecommerce headless. Verifica quindi che il software ecommerce che scegli possa gestire questa funzionalità. Potresti non averne bisogno oggi, ma non sai domani: la scalabilità oggi può significare anche questo. L'attenzione a tutte queste funzioni può portarti a scegliere il miglior software ecommerce in commercio. L'ecommerce perde la testa - l'ecommerce headless. Un piccolo avviso: la stragrande maggioranza delle aziende ha il suo ecommerce su web e quello risulta sufficiente - a volte anche più che sufficiente. Ma brand ed aziende con necessità enteprise potrebbero aver bisogno di valutare anche questo aspetto, ovvero capire se la piattaforma ecommerce che si sta vagliando permette questo sviluppo (anche in ottica scalabilità). Sicuramente nel mondo moderno, dove i brand devono essere in grado di intercettare in clienti ovunque (sito web, app android, app ios, totem fisici nei negozi, acquisti all'interno di app e quant'altro) uno dei temi fondamentali diventa la multicanalità. Ma questa non deve portarsi appresso decine di piattaforme differenti per gestire prodotti e vendite. Per questo motivo le moderne piattaforme ecommerce (Shopify plus e BigCommerce, per esempio), sfruttando la loro natura di SaaS e le API che mettono a disposizione, permettono di disaccoppiare il loro backend di gestione di tutte le funzioni dell'ecommerce dallo sviluppo delle soluzioni front end. Parliamo della realizzazione di ecommerce così detti headless. Il termine headless significa, letteralmente tradotto “senza testa” ovvero, in un primo livello molto semplice, che il frontend - il sito o l’app che si si sta navigando - è disaccoppiato dal backend, dal sistema di gestione del sito e-commerce (cioè la testa non è letteralmente lì, è separata dal corpo). Staccare il backend dal frontend significa che l’esperienza utente e le logiche con cui funzionano siti ed app, sono complementari ripensate ex novo per un progetto, che poi utilizzerà gli strumenti di gestione del sito, indipendentemente da quello su cui si trova a navigare l’utente. I sistemi headless permettono di arrivare a costruire dei progetti iper personalizzati dal punto di vista del front end grazie alle API, che si dipanano su ogni sistema/canale. Ambienti diversi, tecnologie diverse, canali diversi... tutte che fanno riferimento alle funzioni dell'ecommerce che hanno una funzione centralizzata, mentre si declinano su differenti formati. Gli ordini li gestisco da un unico backend e non rinuncio a trovare clienti su ogni canale. Quella che potrebbe sembrare al profano una soluzione più complicata, in realtà permette di abbattere i costi di sviluppo degli ecommerce (ne basta uno per ogni piattaforma) e di lavorare con connettori/data integration sui vari canali. Per approfondire il tema si può leggere l'articolo del blog Cos'è l'ecommerce headless CMS headless alle spalle di un ecommerce headless Ci sono molti sviluppatori e data integrator che così propongono il progetto headless: si concentrano sul backend di gestione dell'ecommerce senza poi dare al cliente la possibilità di poter gestire anche i contenuti sui differenti touch point. In ICT Sviluppo per sviluppare un ecommerce headless crediamo che il modo migliore sia dotare il nostro cliente non sono di sistemi ecommerce SaaS che offrono la più grande versatilità, ma anche di abilitare all'interno del sistema un CMS headless per dare l'opportunità ai merchant di poter gestire in autonomia sistemi avanzati di distribuzione dei contenuti headless (e con l'uso di un CMS di poter anche concentrarsi sulla struttura grafica e design). Sistemi CMS con impaginazione drag & drop, che permettono di costruire nuove pagine velocemente, di modificare i contenuti sull'esistente, di scrivere articoli e news che possono essere ripresi da più canali e altri sistemi che vengono studiati per dare piena autonomia al marketing aziendale (o una grande velocità di esecuzione), sono per noi una necessità inderogabile di un progetto che nasce con questi obiettivi. L'argomento si può approfondire nel post del blog Un e-commerce headless ha bisogno di un CMS headless Conclusione Oggi abbiamo visto quali sono le funzioni, gli elementi e le caratteristiche che dovresti prendere in esame quando ti approcci ad un progetto per vendere online, al fine di scegliere il miglior software ecommerce... per te. Ovviamente non tutte le piattaforme vanno bene per ogni esigenza espressa dal singolo progetto di business. Spesso bisogna saper fare sintesi ed essere capaci di trovare il giusto compromesso. Scalabilità, performance, facilità d'uso, un mercato di sviluppatori e data integrator tra cui scegliere, garanzie di sicurezza ed apertura al resto del mondo (garantendo facilità di integrazioni con una miriade di servizi e fornitori) oggi sono caratteristiche essenziali nella scelta della miglior piattaforma ecommerce per te. Dal nostro punto di vista, le due piattaforme migliori del momento sono Shopify (con Shopify plus) e BigCommerce, che - in maniera diversa - rispondono a tutte le esigenze citate in questo articolo. Se vuoi partire con il piede giusto clicca nel banner e fissa un appuntamento con un nostro esperto. Ti aiuteremo a capire di che tipo di progetto ecommerce hai bisogno e con che piattaforma ecommerce si può realizzare.
Tutti parlano di ecommerce headless, ma come facciamo a realizzarne uno? Introduzione Realizzare un ecommerce headless è un'ottima soluzione quando si vuole poter gestire prodotti e ordini, costruendo un sistema strutturato su più fronti, che permetta di avere, per l'appunto, un unico punto di gestione dei prodotti ma più interfacce dove vengono presentanti. Li possiamo così trovare e comprare su più siti web, all'interno di app mobile, nei totem all'interno dei punti vendita, in un videogioco, all'interno di software di iot per concludere gli acquisti... o altre applicazioni dove potresti aver bisogno di costruire degli end-point per far interfacciare utenti e prodotti. Un unico cuore di gestione con molte interfacce utente dall'altra parte. In questo modo puoi costruire esperienze utente grafico creative incredibili - o altamente personalizzate - svincolato da ogni logica di struttura de software ecommerce utilizzati, oltre a costruire quanti punti finale di contatto con il cliente si desidera in ogni modo possibile. Il back-end (gestito dal software ecommerce) è separato dal front-end e ognuno dei due elementi vive di vita propria. integrandosi per lo scambio delle informazioni. Questo è il punto focale da tenere a mente, perché nei software ecommerce le due cose sono generalmente unite Bello vero? Per chi fosse a digiuno dell'argomento, consiglio di iniziare ad approfondire il tema, nell'articolo cos'è un ecommerce headless che ho scritto qualche tempo fa, per poi tornare e riprendere da questo punto. Gli elementi del sistema headless - lato ecommerce ci sono due modi per partire, lato ecommerce, ovvero dal punto di vista di utilizzo delle funzioni di backend: costruendo il sistema tutto da zero o appoggiandosi a sistemi di ecommerce esistenti. Mi sembra naturale che la via più breve e più battuta sia quella di costruire il proprio sistema di ecommerce headless partendo dall'esistente. Ma ovviamente questo non è sempre possibile utilizzare i sistemi ecommerce in commercio per rispondere a qualunque esigenza: dipende dalla funzioni e dal comportamento che vogliamo integrare (per esempio logiche di checkout completamente fuori standard (per esempio - caso capitato - una scelta di un pagamento differente a seconda del prodotto che si ha nel carrello e pagamenti multipli nel caso di più prodotti con gateway di pagamento differenti), spingono verso la creazione da zero delle funzioni legate all'ecommerce. Ma teniamola semplice, in questo momento: i software ecommerce SaaS che abbiamo scelto, Shopify, in particolare Shopify plus in questo caso, e BigCommerce, seppur in maniera diversa, permettono di costruire dei sistemi headless senza alcun problema: questo perché a differenza dei vecchi approcci dei software monolitici come Magento, hanno già un approccio headless alle loro funzioni con il loro ricco ecosistema di API API Infatti il loro robusto sistema di API di Shopify e di BigCommerce è il cuore che permette gestire lo scambio di informazioni tra il backend e il frontend, dal momento che - come abbiamo visto - nel sistema di ecommerce headless sono separate. Le API (Application Program Interface) contengono funzioni, procedure, variabili e strutture dati e sono quelle, per esempio, che utilizziamo per sviluppare connettori tra sistemi, quelli che permettono di passare l'inventario dal programma gestionale all'ecommerce e di ritornare gli ordini dall'ecommerce al gestionale. Oggetti e funzioni dell'ecommerce Quali elementi dell'ecommerce vengono coinvolti? Generalmente abbiamo bisogno degli oggetti e di funzioni Gli oggetti principali: - Prodotti e categorie – Account degli utenti - Informazioni associate (ad es. nel caso di un progetto Shopify parliamo di metafield) Le funzioni principali: - Carrello e checkout - Gestione della tassazione internazionale - Scontistiche Ovviamente è solo un esempio di massima: potrei costruire custom una serie di gateway di pagamento e collegarmi agli elementi dell'ecommerce. Quello che si fa dipende dalle necessità, dal budget messo a disposizione e, naturalmente, dagli obiettivi che il progetto di ecommerce headless si pone. Headless non è personalizzazione grafica spinta di alcune parti dell'ecommerce Proviamo a mettere però un disclamer: non si sceglie di costruire un ecommerce headless perché c'è da personalizzare in maniera più creativa ed estrema qualche parte del sito ecommerce, che si tratti della homepage, della pagina del prodotto, della pagina delle categorie o di una landing page. Un sistema headless lo metti in piedi perché vuoi mantenere una netta separazione tra il sistema di backend e di frontend. Lasciandoli completamente divisi. Con le maggiori possibilità che ne derivano ma anche, decisamente, con maggiori costi. La personalizzazione grafica dell'ecommerce: una via migliore (con Live Story) Se c'è bisogno di ragionare su un sito di ecommerce con personalizzazioni di design spinte in alcune parti la soluzione che proponiamo è l'integrazione con un CMS che permette proprio questo, Live Story. Con Live Story riusciamo a creare dei contenitori sul sito ecommerce (BigCommerce, Shopify, Magento, Salesforce Cloud... o ogni altra applicazione vogliamo) che possono occupare blocchi, colonne o pagina intere, per dare la possibilità ai designer di esprimere al massimo la loro creatività, indipendentemente dalle logiche del resto della pagina. Un sistema ottimo per costruire esperienze utente su parti del sito ma funziona all'inverso di quello che stiamo spiegando in questo post: ci stiamo tenendo il nostro backend e il frontend uniti e utilizziamo un altro software CMS (Live Story) per gestire alcune sezioni del sistema ecommerce, al fine di dare maggiore autonomia ai reparti marketing delle aziende che vendono online o dare maggiori libertà creativa (sempre senza rinunciare all'autonomia di gestione). Una soluzione che combina una scalabilità del progetto e-commerce. Live Story è headless ma pensato come un coltellino svizzero per dare risposte dove si sistemi ecommerce hanno le più gravi pecce, ovvero al gestione dei contenuti. Il front end per costruire un sito ecommerce headless non può che non essere headless Ma è innegabile che stiamo toccando un tema caldo: la possibilità di essere autonomi nella gestione del SISTEMA HEADLESS. Quindi non si parla più di ecommerce ma di vero e proprio sistema. Da un lato su alcuni canali non ci sono aspettative da parte del reparto marketing dell'azienda di poter entrare e modificare i contenuti (per esempio se la possibilità di acquisto avviene all'interno di un videogioco o di un sistema per la gestione della casa domotica con acquisti in app), ma su piattaforme più vicine alla gestione tradizionale dei contenuti, come il sito we o l'app mobile... ci si potrebbe aspettare la possibilità di essere autonomi dopo lo sviluppo del sistema, Se a questo punto mi sembra chiaro che, lato backend per l'e-commerce, utilizzando Shopify plus o BigCommerce, abbiamo tutti gli elementi a disposizione per costruire sistemi di integrazione, gestendo prodotti, ordini, utenti, sconti... che poi ci troveremo sui vari canali distributivi, potrebbe non sembrare chiaro cosa succede lato frontend per il sito web o l'applicazione mobile che ospita gli oggetti integrati via API con l'ecommerce. Uno degli elementi più importanti, ancora nel 2022, resta infatti il sito web, asset aziendale di primaria importanza per mostrare. propri prodotti al mondo e provare a venderli ai navigatori. Non pensare a questo come ad un elemento determinante e vincente della strategia digital di distribuzione di omnicanale, sarebbe un errore. Ma non solo: crediamo che allo stesso modo, l'investimento in qualunque canale dove si vogliono gestire prodotti e contenuti ad essi correlati, meriti la possibilità, da parte del marketing aziendale, di essere attivo gestore e parte in causa nello sviluppo veloce di tattiche, senza dove passare attraverso le giornate lavoro uomo di programmatori senior. La gestione in backend dei prodotti permette di lavorare sulle informazioni legate al prodotto ma non di entrare nella gestione dei contenuti o degli elementi grafici del CMS che ospita gli oggetti e le funzioni dell'ecommerce. Troppo spesso il misunderstanding legato alla costruzione di un modello headless per l'ecommerce è quello che la parte di pagine (home, prodotto, categorie, chi siamo, best seller, blog...) vada costruita custom dai programmatori e che per l'aggiornamento di struttura delle pagine e contenuti non intimamente legati ai prodotti tutto debba ritornare nelle loro mani. sia che parliamo di sito web, di app mobile, di sistema integrato per la vendita in app... CMS headless per completare l'ecommerce headless Anche qui: scelte. Ci sono molti sviluppatori e data integrator che così propongono il progetto headless: si concentrano sul backend di gestione dell'ecommerce senza poi dare al cliente la possibilità di poter gestire anche i contenuti sui differenti touch point. In ICT Sviluppo per sviluppare un ecommerce headless crediamo che il modo migliore sia dotare il nostro cliente non sono di sistemi ecommerce SaaS che offrono la più grande versatilità, ma anche di abilitare all'interno del sistema un CMS headless per dare l'opportunità ai merchant di poter gestire in autonomia sistemi avanzati di distribuzione dei contenuti headless (e con l'uso di un CMS di poter anche concentrarsi sulla struttura grafica e design). Sistemi CMS con impaginazione drag & drop che permettono di costruire nuove pagine velocemente, di modificare i contenuti sull'esistente, di scrivere articoli e news che possono essere ripresi da più canali e altri sistemi che vengono studiati per dare piena autonomia al marketing aziendale (o una grande velocità di esecuzione)... sono per noi una necessità inderogabile di un progetto che nasce con questi obiettivi. Ecco un esempio di struttura di un sistema CMS headless: Un CMS headless si presenta con un'interfaccia per gestire i contenuti e un'API RESTful o GraphQL per fornire contenuti ovunque ti servano. Per questo approccio un CMS headless non si preoccupa di come e dove vengono visualizzati i tuoi contenuti. Ha un solo obiettivo: archiviare e fornire contenuti strutturati e consentire agli editor di poter lavorare sui contenuti e di presentarli sui vari canali. Storyblok, un CMS headless Storyblok è un esempio perfetto di questo approccio: permette di realizzare contenuti che si interfacciano via API con il resto del mondo, ma nel contempo ha strumenti per realizzare il sito web, per integrare all'interno del suo sistema gli oggetti dell'ecommerce (quelle di cui parlavamo all'inizio) tramite plugin già predisposti o di integrarsi con app terze. L'utilizzo di un sistema CMS come Storyblok permette alle aziende di avere un CMS per la gestione dei contenuti e delle pagine di un ecommerce headless: torna a fornire alle aziende un backend di amministrazione per la gestione dei contenuti e degli elementi del front end, per poter intervenire e gestirli in autonomia, visto che queste funzioni dell'ecommerce sono state recise per poter costruire un sistema ecommerce headless. Non è una soluzione a basso costo, ed è decisamente votata al mercato enterprise, ma parliamoci chiaro: il progetto di ecommerce headless è per chi ha budget da investire nel progetto, non si sceglie un ecommerce headless per sfizio ma perché c'è una strategia di distribuzione e vendita dei prodotti complessa, articolata o con precise necessità architetturali e di design. Per capirci, il canone mensile di Storyblok se si vuole l'integrazione con gli ecommerce parte da 2.999 € al mese (prezzo esposto). Stiamo parlando un sistema CMS che va ben oltre l'ecommerce headless (poi Storyblok sono stati dei marpioni e ti offrono delle funzionalità nella piattaforma per progetti più semplici, anche solo per costruire un sito web, scappando dal mondo dell'opensource e di Wordpress, che ancora troppe aziende scelgono).... ma visto che qui il tema è l'ecommerce, vediamo come funziona con Storyblok: Conclusioni Ora, spero che sia chiaro che un sistema ecommerce headless priva i software ecommerce delle funzioni di gestione delle pagine del sito per demandarle ad altro, e per gestire il sito si deve costruire qualcosa da zero o partire da soluzioni esistenti. Due backend, due sistemi che lavano in parallelo, no destinato alle funzionalità della vendita e l'altro per i contenuti, che si incontrano sui vari touchhpoint che l'azienda seleziona, per offrire al pubblico esperienze di acquisto omnichannel. Significa un sistema con dei costi, che non ha senso per la piccola e media azienda - se non all'interno di un piano di business chiaro che dimostri l'ineluttabilità di questi investimenti. Se la necessità è quella di costruire un sistema ecommerce con necessità di design e grafica spinte, non serve per forza pensare a sistemi headless: sviluppare l'intero sito con Shopify, Shopify plus o BigCommerce resta la scelta migliore (a seconda dei casi) e poi si può intervenire con Live Story per consolidare contenuti di design personalizzati e completamente gestibili dell'utente finale. Esattamente come Storyblok potrebbe essere un'ottima opzione per le aziende che vogliono sviluppare un sito web utilizzano un CMS pensato per chi fa business, lontano dalle logiche dell'opensource.
Realizza oggi il tuo progetto e-commerce con il finanziamento Sace-Simest per realizzare progetti da 10.000 € a 300.00 €: un'occasione irripetibile sulla quale attivarsi immediatamente. Un finanziamento dal Ministero per il tuo ecommerce Il Ministero dello sviluppo economico, attraverso il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) ha rifinianziato la proposta Sace-Simest per lo sviluppo internazionale delle PMI attraverso piattaforme di e-commerce. Si tratta finanziamento a tasso agevolato per la creazione di un progetto ecommerce (o miglioramento dell'esistente) per la commercializzazione di beni o servizi prodotti in Italia o con marchio italiano. Una possibilità per brand, manifatture e produttori che vogliono vendere al cliente finale o alle altre aziende, quindi sia B2B che B2C. L'obiettivo del ministero è rendere più agevole possibile la vendita diretta di prodotti realizzati in Italia in tutto il mondo: per fare questa finanzia spese di realizzazione, di consulenza e di promozione per far funzionare un progetto ecommerce nel suo complesso. Sviluppiamo il tuo progetto e-commerce Praticamente puoi finanziare la realizzazione del tuo nuovo e-commerce che poi ICT Sviluppo può realizzare e consegnarti chiavi in mano, con un processo di delivery consolidato e validato, per farti competere nel mondo online con un ecommerce studiato espressamente per le tue necessità di sviluppo di business. Un nostro project manager ti può seguire durante tutta le fasi e la durata d del tuo progetto (2/4 mesi) e mettiamo a terra, con un team tecnico di livello e consolidata Esperia, la produzione e messa in linea dl negozio online, con qualunque grado di personalizzazione necessiti il progetto, sia su piattaforma Shopify che su BigCommerce. Ecco le fasi di sviluppo del tuo progetto: - Kick-off e prima analisi, con una verifica dell’esistente (AS IS) e dei desiderata del progetto (TO BE), atta a definire una dichiarazione di lavoro (SOW) che copra tutto ciò che si sta cercando di ottenere con il progetto e-commerce. - Configurazione della piattaforma Shopify o BigCommerce, dall'attivazione dell'account alla creazione delle categorie, dalla configurazione del dominio al collegamento con i social, dall'impostazione dei costi di trasporto alle tasse, valute, mercato... - Impostazione della grafica, o da un template dello store o con un tema realizzato custom, con impaginazione e sviluppo di eventuali moduli e funzionalità che non sono core della piattaforma scelta. Architettura dell'informazione, ottimizzazione SEO, funzionamnto multidevice e multiscreen... tutti gli elementi front end vengono verificati e validati in questa fase. - Go live e testing E se bisogno di una mano per preparare i documenti per ottenere il finanziamento... i nostri consulenti lavorano a success fee! Clicca sul banner - o utilizza la chat del sito - se vuoi fissarti una call senza impegno con un nostro esperto e capire come potremmo sviluppare il tuo progetto. Caratteristiche del finanziamento per la realizzazione del tuo e-commerce Per la realizzazione del proprio ecommerce il finanziamento non può essere superiore al 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati dall'azienda. Se non si sceglie la strada della realizzazione di una piattaforma proprietaria (ahimè concezione alquanto obsoleta da parte del legislatore, in un mondo dominato dalle piattaforme ecommerce SaaS per costruire i proprio progetti) l'importo finanziabile ha queste caratteristiche: - destinato a tutte le PMI che abbiano almeno depositato due bilanci - deve richiedere un investimento minimo di 10.000 € - prevedere un importo massimo finanziabile di 200.000 € - una durata di 4 anni del finanziamento (di cui uno di pre ammortamento) - una quota del 40% dell'importo complessivo a fondo perduto se il richiedente ha almeno una sede operativa nel sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) Nel caso si scelga di sviluppare la propria piattaforma informatica si arriva a 300.000 € di investimento. Le spese che puoi finanziare Le spese ammissibili sono: a) Creazione e allo sviluppo di una propria piattaforma informatica oppure dell’utilizzo di un marketplace: creazione, acquisizione e configurazione della piattaforma, componenti hardware e software o estensioni componenti software per ampliare le funzionalità, creazione e configurazione app, spese di avvio dell’utilizzo di un marketplace. b) Investimenti per la piattaforma oppure per il marketplace: spese di hosting del dominio della piattaforma, fee per utilizzo della piattaforma oppure di un marketplace, spese per investimenti in sicurezza dei dati e della piattaforma, aggiunta di contenuti e soluzioni grafiche, spese per lo sviluppo del monitoraggio accessi alla piattaforma, spese per lo sviluppo di analisi e tracciamento dati di navigazione o consulenze finalizzate allo sviluppo e/o alla modifica della piattaforma, registrazione, omologazione e tutela del marchio, spese per certificazioni internazionali di prodotto. c) Spese promozionali e formazione relative al progetto: spese per l’indicizzazione della piattaforma oppure del marketplace spese per web marketing spese per comunicazione spese per la formazione del personale interno adibito alla gestione/funzionamento della piattaforma Come si richiede il finanziamento? Ci si deve registrare sul portale Simest: https://myareasacesimest.it/Registrati E bisogna poi compilare la domanda di finanziamento Attenzione: è ammessa solo una domanda per ogni azienda.
Un headless ecommerce è tutta una questione di impostazione di progetto e di sviluppo, che ha a che fare con il brand che vuole realizzarlo e gli sviluppatori che se ne occupano; per il navigatore non cambia nulla, quando lo sta navigando. Il potenziale acquirente gode di esperienze di omnicanalità che il sistema permette - e il brand propone, utilizzando un'unica gestione (un corpo, il backend) e molte possibili teste (frontend) diverse. Introduzione all'headless ecommerce Per il navigatore è un ecommerce “normale”, un sito da navigare con prodotti da acquistare, un carrello da pagare, di navigare quel sito in differenti lingue/nazioni o di cambiare al volo la divisa corrente. O una applicazione che l'utente si scarica sullo smartphone, una app ios o android, che fa il suo dovere di app mobile, ovvero di provare ad aumentare l’engagement, con la possibilità di offrire un'esperienza utente pensata appositamente per quel device e comoda da aprire. O di un totem all'interno del negozio fisico, che un avventore può utilizzare per scoprire il catalogo prodotti in maniera agevole, per poi farsi portare da un commesso quelli che più lo incuriosiscono, ad un punto stabilito del negozio, per provarli, prima di acquistarli. O, ancora una applicazione utilizzata dagli agenti che vanno dai dealer, per raccogliere gli ordini con il tablet. Oppure, per finire - ma solo questi esempi - un ecommerce prettamente dedicato al B2B, per rendere i propri clienti autonomi per l'acquisto dei prodotti. Un headless ecommerce può anche stare dietro a tutto ciò, con un unico backend, un unico canale da gestire: il corpo senza testa di un headless ecommerce, si porta dietro le funzionalità di ecommerce, tutte quelle che stanno dietro le quinte, che permettere agli sviluppatori di costruire un frontend (molti frontend, molte esperienze utente) adatti a scopi differenti. In un mondo di soluzioni e di offerte ecommerce ferocemente competitivo c’è un’apparente contraddizione, tra il desiderio di nuove soluzioni, completamente pensate per i proprio clienti, e il desiderio di utilizzare software stabili, non sviluppati da uno team di programmatori che detengono le chiavi della nuova macchina, per non essere da questi poi essere messi sulla graticola del codice sorgente proprietario. Da un lato quindi soluzioni standard e che sono consolidate, che non ti vincolano a manutenzioni senza fine e che scalano a seconda delle necessità di business (ad esempio soluzioni in SaaS come BigCommerce - con il 94% delle funzioni aperte alle API - o Shopify, per i progetti meno complessi dal punto di vista delle logiche di vendita, che non ha bisogno di presentazione), dall’altro la più totale libertà di sviluppare qualunque front end che si appoggiano ai loro backend di gestione, indipendentemente dalle funzioni native di questi canali che si andranno a sviluppare custom. Soluzioni come il framework proposto nativamente da Shopify con Hydrogen Storefront & Oxygen Shogun Fronted o Storyblok sono sicuramente tra le più interessanti per costruire i frontend, che si appoggiano alle API di queste piattaforme ecommerce SaaS, senza sfociare in soluzioni sviluppate ad hoc e finire nella trappola del software proprietario degli sviluppatori. Perché abbiamo bisogno di headless? Bene, nel mondo di oggi, i canali digitali regnano sovrani, e non si aspira alla monocanalità: sempre più abbiamo di fronte un pubblico segmentato, che ha percorsi di avvicinamento al brand tra i più diversi. L'aumento del mobile, dei social e dei contenuti ha cambiato drasticamente il commercio al dettaglio e ha cambiato il modo in cui i consumatori acquista tutto ciò che c'è di un brand, sia prodotti che servizi. C'è un appetito insaziabile per i contenuti, l’unico vero motore che fa girare il web: foto, testi, video… informazioni. C'è bisogno di velocità nel dare conoscenza e fiducia, di coerenza presentandosi sui vari canali, di personalizzazione quando ci troviamo a trattare ogni possibile acquirente come una persona speciale. Ci si aspetta che i brand e quello che vendono siano accessibili ovunque e attraverso qualsiasi dispositivo. Le imprese devono adattarsi, non sono più in grado da tempo di mettere un freno alla massa di utilizzatori di web che dettano, da tempo, le regole di comportamento. Oggi è tutto concentratosi sul raccontare storie, offrire esperienze digitali straordinarie per un mondo digitale che ha ancora bisogno di stupire. Non è un'impresa facile per un’azienda che vuole essere unica e riconoscibile in una vastità quasi interminabili di siti web e di proposte commerciale. Ma per arrivare ad offrire questo, offrirlo su più canali, garantirsi comunque soluzioni all’avanguardia (di società quotate in borsa, solide e presenti in tutto il mondo) c’è bisogno di un cambio di paradigma e questo cambio è, appunto, cambiare il modo in cui si pensano, si sviluppano e si realizzano soluzioni: questo modo è l’headless ecommerce. Cos'è un ecommerce headless È importante innanzitutto comprendere davvero cos'è l'headless ecommerce, perché, quando lo citiamo, entriamo nel regno del “chi sviluppa soluzioni”, che non è sempre un linguaggio semplice da capire. Il termine headless significa, letteralmente tradotto “senza testa” ovvero, in un primo livello molto semplice, che il frontend - il sito o l’app che si si sta navigando - è disaccoppiato dal backend, dal sistema di gestione del sito ecommerce (cioè la testa non è letteralmente lì, è separata dal corpo). Staccare il backend dal frontend significa che l’esperienza utente e le logiche con cui funzionano siti ed app, sono complementari ripensate ex novo per un progetto, che poi utilizzerà gli strumenti di gestione del sito, indipendentemente da quello su cui si trova a navigare l’utente. I sistemi headless permettono di arrivare a costruire dei progetti personalizzati dal punto di vista del front end grazie alle API. API è l'acronimo di Application Programming Interface, che è un intermediario software che consente a due applicazioni di comunicare tra loro: per esempio posso utilizzare le API di BigCommerce o di Shopify per scambiare le giacenze dei vari prodotti che vengono fornite dal programma gestionale, passare dall’ecommerce all’era le anagrafiche dei clienti che acquistano o e gli ordini. Insomma, posso utilizzare queste API per costruire connettori e fare data integration, che sta alla base filosofico-tecnologia della Digital Transformation. Proprio utilizzando le API gli sviluppatori possono ricordare ad una funzione comportamenti da esperienze utente diverse (il checkout di un sito o di una app, essere richiamata dal sistema per la raccolta degli ordini…) Ciò che sto dicendo è che il sistema, rispetto agli altri sistemi, è dotato di maggiore flessibilità, perché è in grado di supportare molte diverse esperienze dei clienti da un unico sistema Un sistema totalmente costruito in maniera personalizzata, con la piena libertà creativa, senza dover ricostruire la parte più delicata, quella che ha bisogno di stabilità, di funzioni, quella più difficile da sviluppare ogni volta ex novo: il sistema di gestione degli utenti, del carrello, di gestione catalogo e scorte, le scontistiche, i pagamenti, l’aggancio ai sistemi di trasporto e a molte soluzioni che si integrano facilmente con soluzioni già esistenti. Quindi abbiamo questo headless ecommerce che può avere “molte teste” Il frontend (ovvero la testa) può essere qualsiasi cosa che presenti informazioni al cliente, ad esempio vetrina web, app mobile, chiosco in negozio… Il backend (il corpo) è il contenuto e la funzionalità ecommerce che alimentano le teste. Ciò che è importante notare è che le funzioni frontend e backend sono completamente separate l'una dall'altra. Questa separazione sembra un problema, ma in realtà è la chiave per la flessibilità e l'agilità che gli approcci senza testa consentono. A titolo di confronto, in una piattaforma monolitica - come Magento - tutto viene connesso insieme (strettamente accoppiato), il che significa che bisogna arrivare a mettere mano su funzioni di backend per cambiare le logiche con cui funziona il frontend - che richiede tempo e complessità! Con i sistemi headless, tutte queste teste frontend possono essere sviluppate e gestite indipendentemente dal backend, che andrà a fare da punto di raccolta e da motore per tutte le funzioni che vengono sviluppate ad hoc, a seconda delle esperienze utente di cui c’è bisogno. Seppure sia ovviamente più oneroso - in termini di ore lavoro e di progetto iniziale - sviluppare un ecommerce headless, in realtà poi, a livello di gestione e visione del progetto dall’alto avremo una minore complessità, molta più agilità di intervento per sviluppi e modifiche sulle single “teste” e, in definitiva, libertà di innovare senza pensieri (se non quello del budget). Un limite dell'ecommerce headless (che non è un limite, ma naturale maturità del progetto) Partiamo subito da quello che, a prima vista, può sembrare uno svantaggio. Un limite, per molti, dell'ecommerce headless, è rappresentato dalla maggiore complessità architetturale e realizzativa, rispetto all'ecommerce monolitico. Mi verrebbe da dire: certo (ed è naturale che sia così). Ovviamente quando parliamo di sistemi più complessi, la facilità di realizzazione si allontana dall'end user per diventare appannaggio di sviluppatori e specialisti. Ma è come dire che il limite d BigCommerce è la maggiore complessità di sviluppo e settaggio rispetto a Shopify. E ci mancherebbe altro! Sono sistemi diversi che soddisfano necessità diverse. Mentre oggi, con una certa facilità, chi si arma di buona lena e voglia di studiare, riesce velocemente ad essere online con un progetto in Shopify autonomamente, lo stesso non si può dire per BigCommerce, che ha bisogno di specialisti e di conoscenze di sviluppo (anche frontend) decisamente più robuste. E se pensiamo a Salesforce Commerce Cloud la complessità del progetto aumenta a dismisura. Ma questo non significa che la semplicità di Shopify vada bene per ogni progetto: aziende con necessità strutturate o logiche complesse non possono quasi neppure considerarlo. E più le logiche complesse e le necessità aumentano più c'è bisogno di sviluppatori ed integratori capaci che mettono mano al progetto, anche quello sviluppato con Shopify. E così è per un sistema headless ecommerce: pensare che l'incapacità di poterlo sviluppare in house o con un freelance (ma di dover rivolgersi ad aziende come ICT Sviluppo per metterlo in piedi) sia un limite, significa che siete deviati da una visione distorta del web, data da anni di implementazioni di sistemi poveri che nascevano dal mondo del fai da te senza sapere nulla di programmazione, come appunto succede con Wordpress o Wix (o a livello basso, di primo approccio con Shopify). Il mondo enterprise è sempre rimasto lontano da soluzioni come queste, prediligendo soluzione anche complesse, ma robuste, scalabili e con soluzioni personalizzate sulla tipologia di business da sviluppare. Ma se si vogliono fare le cose seriamente e competere ad armi pari nel mercato del web, anche le piccole e medie aziende dovrebbero evolvere verso una mentalità da progetto, rifuggendo il mondo del pseudo fai da te. L'evoluzione del web verso un business miliardario globale, pervasivo e omnichannel, alza l'asticella dei bisogni delle aziende. E il freelance o l'agenzia di paese che - prima - faceva la grafica, i contenuti, lo sviluppo del sito e si occupava anche di sistemistica e campagne ADV, nonché di consulenza SEO e di copy persuasivo, è tramontato da un bel po', solo che molti (di loro) e alcune aziende non se ne sono ancora accorti. Il limite della complessità e difficoltà per mettere in piedi un sistema ecommerce headless c'è: ma è per questo che esistano aziende che si occupano di sviluppo e di data integration. Un sito ecommerce è una cosa seria e richiede investimenti - commisurati al bisogno di ogni progetto di business. Che costi è una condito qua non, perché senza capitali non si avvia un progetto imprenditoriale. Fine dello spippolone. Torniamo all'headless ecommerce. L’esperienza omnichannel spinge l’headless Ci sono tanti modi per interagire e per comunicare con tutti i tuoi clienti o i potenziali tali, lo abbiamo visto fin dall’inizio di questo articolo. Il tuo sito web, l’app mobile, i canali social, le email, le comunicazioni in-store, IoT, la gestione del B2B o degli agenti… è un infinito spazio di conquista di esperienze ed interazioni. Con questo universo di omnicanalità è nata la necessità di essere presente con la propria azienda in modo coerente, su tutti i punti di contatto. Non solo perché i clienti se lo aspettano e vogliono un'esperienza unificata, senza interruzioni, ovunque ti trovino e in qualunque canale acquistino. Ma anche perché devi centralizzare le operazioni interne, dalla logistica alla gestione del servizio clienti, per arrivare agli ordini, i pagamenti… insomma la macchina a mille teste che devi costruire ha bisogno di mandare tutto ad un unico punto per non dover creare decine di rami di azienda che ragionano in maniera autonoma. Non devi cercare di costruire un’esperienza unica per ogni canale e non devi cercare di costruire un sistema a se stante per ogni canale. Questo ti permette di essere coerente ed omogeneo e permette alla tua azienda di gestire tutto in maniera armonica Vantaggi competitivi e vantaggi gestionali messi assieme. Operatività… dicevamo Troppo da fare, troppo poco tempo. È il vecchio adagio, ma suona più vero che mai. Soprattutto con la crescita di questa omnicanalità che ti costringe a presidiare ogni interazione che il cliente comanda. Aumentano i punti di contatto con clienti e prospect, aumenta la necessità di produzione di contenuti, aumenta la necessità d’allineamento dei cani, delle persone e dell’intera struttura. I processi di lavoro interni devono essere efficienti e dovresti pensare di integrare la tua strategia headless con un CRM in cloud, quelli in grado - con strumenti e visione - di supportare la raccolta e la distribuzione delle informazioni. Uno strumento come HubSpot ci sposa perfettamente con questa strategia. API di collegamento tra i vari touchpoint e il CRM per gestire vendite e potenziali tali, abbinando marketing automation e raccogliendo informazioni a 360° sul comportamento dei tuoi clienti. Le performance del sito non possono che migliorare I clienti non aspettano, vogliono tutto e lo vogliono subito. E tutto ciò che è meno che perfetto quando si interagisce con i canali dell'azienda diventa un ostacolo all'acquisto. Non vogliono frustrazioni, tutte le esperienze devono essere veloci, fluide ed essere in grado di no fare attendere davanti al computer o allo smartphone. Ecco perché le prestazioni del tuo sito sono così importanti, quando parliamo di velocità di caricamento e di fluidità di navigazione. Se la velocità del tuo frontend è scarsa, ad esempio, non solo contribuirà a ridurre i tassi di conversione e a ridurre le vendite, ma ne risentirà a cascata anche la SEO (perché anche a Google piace che le cose funzionino velocemente). I volumi elevati che il tuo sito potrebbe avere in determinati periodi dell'anno (campagne, Black friday, riassortimenti...) hanno bisogno di un sistema performante e in grado di scalare le necessità. In questa ottica l'headless ecommerce è vincente. Headless significa velocità e scalabilità Un approccio headless significa che puoi apportare modifiche in tutta sicurezza e rilasciare versione in tempo reale molto più velocemente che mai. Questo grazie alle API e al fatto che tutti i tuoi punti di contato con il cliente finale sono collegati ad un unico backend di gestione. Puoi ottimizzare e provare la strada dell'innovazione con costi ridotti, una volta che hai messo in piedi il sistema; in questo modo puoi essere molto più reattivo per rispondere alle necessità del mercato prima dei tuoi concorrenti. Tutto viene fatto passando da un'unica integrazione che abbatte il tempo di intervento uomo, avendo un sistema coerente e centralizzato, seppur altamente personalizzato per ogni aspetto che ogni singolo canale richiede. Di fatto si lavora in un ambiente disaccoppiato dove posso lavorare centralmente sul dato e lo scambio di informazioni (per creare valore sui processi e automatismi) o sul singolo canale che può sperimentare in autonomia e con budget differenti. Siamo di fronte ad una visione che libera la fantasia e la facilità di implementazione. Anche quando si migra a sistemi differenti può avvenire tutto in modo progressivo, sostituendo un pezzo alla volta, non c'è mai la necessità di gettare tutto alle ortiche e ripartire da zero. Sono piccoli passi verso un grande cambiamento, dove puoi vedere il valore che si aggiunge al tuo progetto un po' alla volta. Il regno della personalizzazione Finalmente posiamo smettere di esser vincolati mani e piedi a strutture tecnologiche che fanno da gabbia alla necessità di espressione. Per il tuo brand oggi puoi chiedere di più! Senza avere una testa l'ecommerce headless ti consentirà di importare un frontend a misura delle tue necessità, lavorando sull'esperienza utente e sul design per rendere il tuo marchio unico. Utilizzare delle piattaforme CMS che si connettono nativamente alle API degli ecommerce SaaS (in particolare Shopify e BigCommerce), pensate per la testa di questi progetti, permettono al reparto marketing dell'azienda di essere autonomo dal lavoro degli sviluppatori quando si tratta di cambiare contenuti all'interno dei moduli pensati per quel sito. Utilizzare la soluzione di Shopify headless ecommerce Hydrogen, oppure Shogun Frontend o, ancora Vue Storefront, per esempio, per costruire le pagine dell'ecommerce, permette di sviluppare tutti i componenti che costituiscono la pagina (lo fa lo sviluppatore, cioè lo facciamo noi di ICT Sviluppo): si vanno quindi a costruire per ogni progetto, per esempio, il modulo delle foto della pagina prodotto, la descrizione, i prodotti più venduti etc... Moduli che, una volta costruiti, permetteranno all'utente azienda, che deve gestire quell'ecommerce, di poter cambiare semplicemente, immagini, testi, link, impostazioni... insomma ogni elemento che nello sviluppo del modulo si è pensato di permettere di personalizzare. Grossomodo è come funzionano anche i tempi per il CMS di HubSpot o quello di Storyblok, linguaggi di programmazione diversi per costruire sistemi armonici ad oggetti, senza dover installare plugin esterni che appesantiscono il sistema come invece succede nel mondo dell'opensource con Wordpress, la peggiore scelta per un sito web aziendale. Vantaggi dell'headless ecommerce 1. Headless ecommerce significa velocità di esecuzione Poiché il tuo back-end e il front-end non sono più strettamente collegati e la tua unica preoccupazione è quella di aggiornare graficamente il frontend, puoi apportare modifiche rapide senza influire sulla logica dell'eCommerce. Ciò significa che non appena la tecnologia utilizzata consumatori cambia, puoi stare al passo con la domanda e rilasciare rapidamente nuovi punti di contatto transazionali o aggiornamenti senza dover ridistribuire l'intera piattaforma di ecommerce. 2. Ecommerce headless significa una maggiore personalizzazione Molte piattaforme monolitiche ti limitano a modelli e temi per il frontend: anche quando ne fai creare di nuovi per il tuo progetto, l'infrastruttura architetturale del sistema ti obbliga a scelte dalle quali difficilmente puoi sottrarti. Come puoi costruire un sito come la Apple con dei software ecommerce e le logiche di design alle quali ti costringono? Semplice: disaccoppiando il frontend dal backend! Se vuoi vivere un'esperienza personalizzata che includa l'aspetto e la sensazione unici per il tuo brand, una soluzione di headless ecommerce rende molto più facile costruire quelle visioni creative del tuo designer, senza trovarti a dover imporre restrizioni in fase esecutiva. 3. Headless ecommerce significa libertà nella scelta del linguaggio o framework di programmazione Le piattaforme di ecommerce tradizionali impongono un linguaggio di programmazione specifico per sviluppare funzionalità e grafiche del sito; ovviamente l'headless ecommerce consente al team di ICT Sviluppo di creare il tuo progetto utilizzando linguaggio o framework adatto allo scopo e alla situazione. Che sia un fronted custom, utilizzando Shogun Frontend o Storyblock... saranno gli obiettivi che si pone la tua azienda e determinarlo. 4. Ecommerce headless significa investimento a lungo termine (e può essere più economico) Le soluzioni headless possono essere più economiche da eseguire su larga scala rispetto alle piattaforme tradizionali perché ogni microservizio è scalabile per soddisfare la specifica domanda. Oltre a questo, la necessità di intervenire nel tempo solo per cambiare la grafica del fronted, continuando a mantenere negli anni lo stesso motore in SaaS - aggiornato dal fornitore di servizio, senza preoccupazioni sistemistiche per la tua azienda - ti porta a non dover cambiare sito/sistema ogni x anni, permettendoti di lavorare sul frontend con facilità ed estrema libertà. 5.Headless ecommerce significa integrazione con qualsiasi strumento Essere in grado di adattare perfettamente la tua architettura per soddisfare le tue esigenze aziendali è spesso la chiave per una strategia di ecommerce di successo (sia a livello di pianificazione che di approccio). Proprio questo approccio headless - disaccoppiato - ti consente di scegliere gli strumenti migliori per le diverse parti del tuo progetto di ecommerce, metterli insieme e orchestrarli in modo che funzionino perfettamente. Avere strumenti separati per diverse parti dell'architettura complessiva rende più facile sostituire le singole parti e aggiornarle, senza dover apportare modifiche all'intero stack del sistema ecommerce. 6. Ecommerce headless significa semplificazione dell'ottimizzazione Con le piattaforme legacy e monolitiche (come Magento), spesso possono essere necessarie settimane o addirittura mesi per essere in grado di apportare aggiornamenti e modifiche importanti al tuo negozio online. Il che significa che la capacità di reagire facilmente ai cambiamenti che arrivano nel panorama tecnologico dei consumatori è limitata dall'infrastruttura scelta. Il comportamento dei consumatori evolve rapidamente e se non riesci a tenere il passo con ciò che vogliono, la tua attività di ecommerce potrebbe risentirne. Testare e ottimizzare di continui l'esperienza del navigatore è la chiave per conquistare clienti. Amazon e Netflix sono due ottimi esempi di aziende che rinnovano costantemente la loro esperienza utente per vedere cosa funziona per il loro mercato e dovresti essere in grado di fare lo stesso per la tua attività. Il commercio headless semplifica l'implementazione delle modifiche. 7. Headless ecommerce significa miglioramento delle prestazioni Come conseguenza della separazione dell'architettura frontend e backend, le soluzioni di headless ecommerce riescono a funzionare più velocemente di quelle tradizionali, sono più reattive e, ovviamente, come già detto, più facili da mantenere o aggiornare. Quanto costa un ecommerce headless Un headless ecommerce è un progetto decisamente più strutturato e complesso rispetto alla semplice messa in linea di un ecommerce monolitico. Per capirci: con un ecommerce monolitico devo configurare e settare tutti i parametri per la vendita online (spedizionieri, pagamenti, tassazione...), applicare un tema esistente per la piattaforma scelta (o svilupparne uno di nuovo, personalizzato sulle esigenze di business dell'azienda che vuole andare online), impaginare la home, le pagine statiche... e grossomodo il lavoro è fatto. Basta a quel punto avere le foto dei prodotti, le descrizioni e ci siamo, si può - più o meno partire. Quanto costa un ecommerce monolitico Per avere un'idea di massima, il nostro progetto entry level con Shopify parte dai 15.000 €, per arrivare ad una media di 25/30.000 € nel caso di implementazione di funzioni costruire ad hoc, l'aggiunta di qualche mercato e lingua. Con BigCommerce si alza l'entry level a 25/28.000 € per fare le cose basilari, ma decisamente può andare verso l'alto perché il sistema chiama personalizzazioni e logiche più avanzate e custom di Shopify. Il progetto medio con BigCommerce è sui 35/40.000 €. Ad entrambe le soluzioni possiamo aggiungere canali, data integration con ERP o CRM, applicazioni private per svolgere determinati compiti... insomma, si può alzare notevolmente l'asticella per venire incontro a quello che un determinato progetto necessita per funzionare come pensato dal brand/azienda che lo richiede. Quanto costa un headless ecommerce Ma stiamo parlando di un sistema monolitico. Con l'headless ecommerce si cambia campionato. Per quanto riguarda il corpo, ovvero il software ecommerce con tutte le sue funzioni, rimane quanto abbiamo detto, cioè le configurazioni, settaggi, implementazioni di funzioni particolari.... Tiriamo via lo sviluppo del tema sella stessa piattaforma. C'è poi bisogno di costruire la testa. Nell'ipotesi più semplice, quella di costruire un ecommerce headless solo per il sito web bisogna scegliere come verranno costruire le pagine che ospiteranno le funzioni dell'ecommerce. Abbiamo la strada del ti faccio le pagine HTML custom... ma poi significa che per qualunque modifica grafica, cambio di immagine che non sia direttamente presa dalla pagina prodotto dal connettore con l'ecommerce, bisogna passare per le forche caudine degli sviluppatori, cioè noi. Ora, non è che mi dispiacerebbe poter arricchirmi con continue implementazioni, anche di inezie, dopo aver consegnato il sito, ma è parecchio lontano dalla mia idea di quello che dovrebbe essere un lavoro a regola d'arte. La scelta di abbracciare lo sviluppo solo su sistemi SaaS è stata fatta per permettere alle aziende di essere autonome dopo la consegna del sito, di non dover dipendere da noi per assistenza, sistemistica, aggiornamenti e bugfixing, tutte voci che con i nostri progetti spariscono dai budget per la gestione dell'ecommerce. Ed è per questo che, come testa degli headless ecommerce, abbiamo scelto software come Hydrogen (essendo parte dell'ecosistema di Shopify), Shogun Fronted, Vue Storefront e Storyblok, che permettono di sviluppare le pagine dell'ecommerce in maniera disaccoppiata rispetto al software per la vendita online, ma di far mantenere il controllo all'azienda per tutta la gestione grafico-contenutistica, successiva alla consegna del progetto. Per fare questo sviluppiamo custom tutti i moduli che poi andranno utilizzati all'interno delle pagine dell'ecommerce. Si potrà - per esempio - avere un modulo solo per la gestione delle foto aggiuntive della pagina prodotto, disposte sulla pagina come vogliamo, che poi si potrà aggiornare da un semplice menu che può aggiungere le varie foto, previste nelle varie posizioni. O - per fare un altro esempio - un modulo per le informazioni nella pagina delle categorie, che preveda testi, immagini e link impostati come vogliamo e che dona all'utente che deve gestire il negozio, la piena libertà sulla sostituzione dei contenuti. Insomma, con questi sistemi possiamo costruire tanti piccoli - o grandi - moduli, componenti o elementi, che poi, in maniera (più o meno) drag & drop, si potranno utilizzare per costruire le varie pagine. Le varie pagine nelle varie lingue, per i vari mercati. Quello che voglio dire è che possiamo avere un unico canale di gestione che, se prevede la possibilità di multipricing, multivaluta e multilingua, potrebbe essere disaccoppiato dalle pagine di presentazione prodotto, dalla home e da tutto quelle che servono, per ogni nazione del mondo. Lasciando piena libertà grafico e creativa nell'impostazione grafica di tutto il sito Avete presente il sito della Apple, con tutte le pagine prodotto personalizzate, approfondite e la possibilità di proseguire nell'acquisto da vari touchpoint?? Ecco, con un sistema di headless ecommerce possiamo costruirlo. Tiriamo due somme per l'ecommerce headless Lo sviluppo di questo sistema grafico potrebbe richiedere, per fare il primo sito nella prima lingua, 50/60.000 €. A cui aggiungere le 10/20.000 € di impostazione ecommerce , che sia Shopify plus o BigCommerce. E lasciamo stare sviluppi ed impostazioni di funzionalità extra, non out of the box che potrebbero in qualche modo impattare, anche in maniera importante. Ovviamente le lingue e i canali successivi potrebbero portare ulteriore lavoro (10-15.000 € a lingua/canale? dipende dalla complessità e va analizzato caso per caso). Siamo comunque ad un costo di sviluppo, per avviare il sistema, che va dai 60 ai 90.000 e poi si sale con lingue, mercati e funzionalità aggiuntive. E poi i costi recurring di piattaforma. 1.000/2.000 € al mese di software ecommerce e poi il costo di serve e CMS headless, di mantenimento o di piattaforma SaaS... 30/60.000 € di abbonamenti non li toglie nessuno, a seconda della soluzione scelta. Per tirare le somme, senza essere troppo dipende da, è un progetto che di media si pone attorno ai 100.000 € di sviluppo e ai 40/50.000 € l'anno di abbonamenti. Che se poi vuoi andare in 50 stati con logiche diverse non riesco più neppure a quantificarlo su due piedi :-) Conclusione Insomma, se la tua azienda o il tuo brand vuole far vivere al visitatore esperienze straordinarie, mantenere il controllo dei contenuti creativi con il team interno, dotarsi di un sistema che fa della velocità uno dei suoi punti forti... e vuole investire in una architettura dell'informazione pronta ad accompagnarla nel tempo, scalando con i bisogni di un mercato mutevole, la scelta di una azienda come ICT Sviluppo per costruire un sistema headless ecommerce è una scelta che dovresti valutare molto seriamente.
Quindi oggi parliamo del costo di un e-commerce, cercando di capire quale budget dovrete avere a disposizione per iniziare a vendere i vostri prodotti online. Il costo di un sito e-commerce è una delle grandi questioni aperte nel marketing: quando si chiede il preventivo per un e-commerce si possono incontrare cifre di qualsiasi genere e dimensione. Prima di iniziare, se hai ancora qualche dubbio sul funzionamento di un sito e-commerce, ti consiglio di leggere il nostro articolo a riguardo: Come funziona un e-commerce? Ah, una avvertenza: questo articolo è stato scritto nel 2016 ed aggiornato ad agosto 2021, ripreso con piccoli aggiustamenti ad ottobre 2022. aggiornato ad inizio 2024. Non parla dei costi di un progetto di ICT Sviluppo ma cerca di individuare delle macro voci per capire che tipologia di approccio o di lavoro sta dietro ad un ecommerce. Per completezza: il range di un nostro progetto medio su Shopify è oggi di 20-40k € E una seconda nota: non sto prendendo in esame software come Salesforce Commerce Cloud per i quali un progetto medio può tranquillamente superare i 200/300.000 € - e abbondantemente oltre. Mi fermo a ragionare sulla fascia MEDIA di progetti, quelli che dovrebbero interessare la maggior parte delle necessità. Torniamo a noi: per me, dai 15.000 € ai 25.000 € si stabilizza un range che può andare bene per la maggior parte delle aziende piccole o in start-up con un business online, Siamo invece sui 40.000 €/ 80.000 € per le aziende di medie dimensioni. Consideriamo che si tratta veramente di un investimento limitato per un’azienda che vuole competere – oggi – nel mercato maturo del web, dove girano cifre astronomiche anche per quelli che sicuramente potrebbero diventare vostri competitor. Ovviamente si possono spendere svariate centinaia di migliaia di euro: dipende dal progetto e dagli obiettivi. Il costo di un sito e-commerce quando si cerca un preventivo su web varia dal gratis alle centinaia di migliaia di Euro. Come per ogni servizio professionale ci sono una serie di variabili che possono determinarne il costo. 1. OPZIONE A# Abbonamento alle piattaforme e-commerce all inclusive - come Shopify La prima discriminante è capire se installare il software sul proprio server o se appoggiarsi ad una piattaforma in cloud con abbonamento. Nel caso si opti per un abbonamento – ovvero per non scaricare ed installare sul proprio server alcunché – la piattaforma più famosa è Shopify. I prezzi di Shopify parteno da 28 € al mese, per arrivare a 384 $ al mese. Oltre ad una percentuale variabile sul fatturato che varia tra il 2% e lo 0,6%, a seconda del pacchetto che si sceglie. Tra i vantaggi di Shopify, piattaforma Saas, in abbonamento, c’è ovviamente quello che si riducono le spese iniziali, essendo tutte le funzioni e le grafiche già online, portando alla portata di molti la capacità di gestire la piattaforma con facilità, aggiungendo di volta in volta quegli elementi che possono essere necessari alla crescita del vostro business, senza passare per le forche caudine di un'agenzia/sviluppatori per ogni evoluzione. Ma tra gli svantaggi del sistema in cloud, c’è una certa chiusura alla personalizzazioni molto spinte delle funzionalità, per esempio sulle modifiche al carrello di checkout o altri elementi che vengono mantenuti più standard. Per iniziare con Shopify potete studiare e provare a mettere a terra, sopratutto se siete una startup o una piccola azienda che può permettersi di provare, partire con risultati mediocri e poi crescere nel tempo... ma non significa che sia alla portata di tutti. Soprattutto se siete un brand avete bisogno di garanzie, come quella di farvi seguire da un'agenzia Shopify Plus Partner: ma resta il fatto che Shopify può essere decisamente più alla portata per un progetto di vendita online in startup (spesso, anche per aziende strutturate ed affermate sul mercato, partire con un e-commerce è comunque un new business) proprio per quel suo modo leggero e sbarazzino di presentarti tutto davanti. Hai necessità da media e grande azienda? Shopify Plus! Se invece stai cercando una soluzione enterprise, hai provato a dare un'occhiata a Shopify Plus? Shopify Plus è l'e-commerce middle market - enterprise che sostituisce opzioni come Adobe commerce (ex Magento Commerce), facendoti passare da una soluzione self-hosted a una soluzione SaaS che presenta gli stessi vantaggi (in termini di funzionalità e personalizzazioni) a minor costo e con meno mal di testa per il responsabile IT. Più ordini e traffico ottieni, maggiore è la pressione che va a pesare sulle tue risorse tecniche. Maggiore è la pressione sulle tecnologie, maggiore è il tempo che passi a gestire i server, preoccupandoti che il tuo sito non vada in crash ad ogni soffio di vento o che un hacker non rubi le credenziali degli utenti effettuando periodici check sulla la sicurezza. Tutto questo non sarà più un problema, se passi a Shopify! 2. OPZIONE B# Installazione e sviluppo su server proprietario Per me la soluzione migliore è quella di avere un software – gratuito o a pagamento – installarlo sul proprio server, associato ad un nome dominio, e lavorare su quello. I contenuti sono vostri, il futuro non dipendente dalle fortune alterne di altre società che ospitano tutto il vostro negozio, siete sicuri che il progetto continuerà fintantoché pagate un hosting e un nome dominio, potete far crescere il vostro progetto personalizzando le funzioni in modo molto spinto – a seconda del budget e delle necessità. Ovviamente il costo di startup è leggermente più alto, perché si paga qualcuno per la configurazione iniziale. Nel caso si scelga questa seconda opzione c’è da affrontare il costo del software di E-commerce. O della sua installazione e prima configurazione. # Il software del sito di e-commerce E’ vero che mettersi a vendere online non è una questione di tecnica, ma di capacità commerciali, nella comprensione della dimensione digitale del business. Ma purtroppo, la tecnica c’entra. C’entra perché è un programma, un software, che fa girare il vostro business. Se funziona male il programma funziona male il business. Se ci sono problemi con il programma, ci sono problemi con il business. La scelta del software è determinante – esattamente come la scelta del partner tecnologico che deve aiutarvi nello sviluppo del software – , quando si parte con un progetto di E-commerce. Non solo per le funzionalità che porta con se un sistema rispetto ad un altro, ma anche per le possibilità di sviluppo, di personalizzazione e di modifiche successive che il software di E-commerce permette. Quando si inizia, non si sa molto dello scenario che ci si troverà davanti dopo uno o due anni. Sì, certo, si possono fare dei business plan, ma poi, alla realtà dei fatti, bisogna adattarsi alle dinamiche del mercato e dei clienti. Per questo capita spesso che, dopo i primi tempi, comincino a nascere delle necessità che all’inizio del progetto non c’erano. i# Il software di e-commerce open source: il costo è l’installazione, la configurazione e le personalizzazioni La scelta della piattaforma incide ovviamente sul costo iniziale, ma incide anche in un secondo momento, quando si andranno a personalizzare le funzioni del proprio store online (a seconda del software scelto potrà costare più o meno). Per partire ci sono delle ottime piattaforme proprietarie opensource: PrestaShop, Magento, WooCommerce, NopCommerce... Attenzione: io non considero mai WooCommerce nei miei progetti, in quanto ha una gestione pessima degli ordini e Wordpress non è un sofware di e-commerce.. Se vuoi approfondire ho scritto un articolo per te: Perchè Woocommerce è la peggiore scelta per un ecommerce aziendale. A me piaceva, fino ad una decina di anni fa Prestashop, per questi progetti complessi e di default è la prima soluzione che proponevo ai miei clienti, per una logica più europeocentrica rispetto a Magento / Adobe. Ma anche Magento era un'ottima scelta, per quanto più corposa. Anche se devo dire che grandi soddisfazioni, lato sviluppo, me li ha dati anche NopCommerce. Ne parlo al passato perché, da qualche anno, le mie soluzioni di default cercano di rimanere lontane da questo mondo opensource, che ho trovato troppo costoso, troppo avido di effort e troppo poco veloce nella scalabilità rispetto alla piattaforme in SaaS, per l'appunto Shopify, Shopy plus (anche per progetti B2B con Shopify Plus), BigCommerce enterprise. L’installazione o la prima configurazione di un ecommerce può costare dai 3.000 € ai 10.000 €, per restare nelle piattaforme di cui stiamo parlando. A seconda di chi te la fa, e da cosa si va a configurare / installare / personalizzare. Ma poi manca la costruzione dell'ecommerce sopra.. ii# Il software proprietario (soluzione presente sul mercato o realizzato ad hoc) Ovvio ci sono altre possibilità, per chi non vuole un software opensource. 1. La prima è quella di farsi sviluppare da zero un sistema totalmente personalizzato, costruito ex novo. Parliamo di cifre che se sono sotto ai 70.000/80.000 € mi fanno paura (perché qualcosa funzionerà sicuramente male). Un progetto di ecommerce custom può andare tranquillamente sopra i 200.000 €, per avere la sicurezza che tutto venga sviluppato nel migliore dei modi 2. La seconda è quella di acquistare un software esistente in commercio. E qua si va dalle poche migliaia alle centinaia di migliaia di Euro. In entrambe i casi, sarete legati vita-natural-durante con chi ve lo sviluppa o lo vende: perché una piattaforma realizzata solo per voi non ti da la libertà di cambiare fornitore. Il vantaggio, per contro, è che se qualcosa non funziona a dovere, avete qualcuno a cui dar la colpa e da chiamare (sempre che nel frattempo non siano falliti). Con l’opensource non è così: chi ve lo installa e configura non è responsabile di bug e malfunzionamenti del software, non è responsabile nessuno perché il software non l’avete pagato a nessuno, ma dovrete pagare gli sviluppatori per risolvere eventuali problemi che potrebbero sorgere. Per quello il costo del software opensource, nel tempo, con le necessità di crescita e di scalabilità, potrebbe essere un capitolo che ti fa rimpiangere i costi certi e fissi di Shopify o BigCommerce. Pensateci a questi elementi. E se volete, ho scritto un articolo -valido un po' per tutti Perchè Woocommerce è la peggiore scelta per un ecommerce. # Funzionalità aggiuntive: acquisto moduli e sviluppo ex novo Uno dei grandi vantaggi del software installato sul proprio server è quello di poter sviluppare funzioni personalizzate sulle necessità del business, tagliate sartorialmente sulla tipologia di negozio online, sulle necessità dei clienti o del proprietario dell’E-commerce. Cosa che – ovviamente – è limitata sulle grandi piattaforme a pacchetto configurabile e gestibile online. A meno di rivolgersi direttamente ai gestori della piattaforma. E con il limite di essere all’interno di un sistema complesso. Qui il costo sale di molto nel caso di software proprietari che hanno bisogno di uno sviluppo personalizzato per la maggior parte delle funzioni. Per l’opensource – soprattutto per Magento e PrestaShop – ci sono un sacco di soluzioni già pronte – moduli – acquistabili. Poi possono essere personalizzati con facilità, nel caso di modifiche. Le funzionalità aggiuntive possono essere quelle di condivisione dei prodotti, il connettore con il magazzino del proprio programma gestionale o con il CRM aziendale, un filtro per navigare in modo differenti tra i prodotti, la possibilità di gestire delle categorie come shop privato…e qualsiasi cosa vi venga in mente che non c’è tra le funzioni basilari-essenziali di una piattaforma di E-commerce moderna. Ipotizzate un budget di 5.000/15.000 € per le funzioni aggiuntive e la loro integrazione all’interno del progetto grafico, che potrebbe alzarsi considerevolmente, a seconda del tipo e complessità di sviluppo delle funzioni richieste 3. Configurazione delle funzioni dell’e-commerce Una volta scelto il sistema (in cloud, in abbonamento, o installato su server proprietario), installato e reso funzionante, tutto va allineato per farlo funzionare bene con la vostra idea di business, sia con funzioni standard che con personalizzazioni. Parlo delle spedizioni (differenti vettori, con differenti costi per le differente zone del mondo – nazioni e province possono essere generalmente raggruppati in zone -, dipendendo dal peso della spedizione o dal totale del carrello) Parlo dei pagamenti (Nexi, Shopify Payments, Stripe, Payplug, Scalapay, Paypal, contrassegno, contrassegno con spese aggiuntive, bonifico, carta di credito- su quale circuito, appoggiato a che banca, valute…) Parlo del sistema di tassazione (privato ed azienda, tipologia di tassa sulle categorie di prodotto, stato a cui applicare, informazioni obbligatorie per la fatturazione in ogni stato, gestione province all’interno degli stati etc…) Il costo per questo tipo di configurazione delle funzioni di un e-commerce può andare dai 5.000/5.000 € ai 20.000/40.000 € (per fare una stima di massima sulle ore lavoro): bisogna metterci il lavoro di un project manager da parte dell'agenzia che raccoglie ed allinea - anche in forma consulenziale - tutte le istanze e le esigenze per portarle in produzione, di chi si occupa di configurare tariffe di spedizioni, modalità di pagamento, gestione delle imposte e i differenti mercati, per arrivare ad un po' di supporto in fase di lancio, allineamento necessità, prodotti, listini... Insomma il lavoro è piuttosto lungo e richiede una buona dosa di pazienza 4. Realizzazione della grafica del sito di e-commerce Diciamo che la grafica può incidere poco, nulla o molto. Dipende da che strada si intraprende. Sia che parliamo di piattaforme ad abbonamento come Shopify e di Bigcommerce o di soluzioni opensource come PrestaShop, WooCommerce e Magento, ci sono già un sacco di template pronti, acquistabili a pochi dollari o a poche centinaia di dollari. Esattamente come è possibile rimanere con la grafica di default e risparmiare anche quelli. I temi vanno configurati. Bisogna avere della conoscenze minime su quello che si sta facendo, meglio se anche l’accesso FTP e sapere come toccassero i file del tema per andare ad integrarli perfettamente nel vostro store. Se non si sceglie Shopify, ma uno sviluppo su piattaforma opensource, temi acquistati su web possono essere buggati, ovvero essere scritti male, portarsi dietro logiche dalle versioni precedenti del programma, che lo sviluppatore ha sistemato approssimativamente, molti problemi potrebbero palesarsi con il tempo, lo sviluppatore potrebbe non rispondere il toto del buon funzionamento del tema (e ti sfido: per poche decine di dollari…) e potreste trovarvi altri negozi con la vostra stessa grafica. Anche molti. Inoltre non hanno la vostra anima, non hanno connaturato il dna del vostro negozio, l’esperienza utente è generica e approssimativa, non tagliata su misura sui prodotti che volete vendere. Ecco perché preferisco lo sviluppo grafico personalizzato, rivolgendomi a dei professionisti. Io opto di preferenza per l’utilizzo del tema di default e poi sotto, a lavorare per una personalizzazione grafica spinta di quel tema: sicuramente nel tempo la scelta del tema di default premia perché è la più compatibile con lo store in cui si opera, si ha il controllo degli elementi aggiunti (slideshow, prodotti correlati, banner o qualsiasi altra funzione) e sono decisamente più facili gli aggiornamenti del software alle versioni successive, quando non si è scelto una piattaforma in cloud. Discorso che resta valido anche per chi sceglie Shopify e un e-commerce in cloud: non perché sei in cloud, significa che devi rinunciare ad una grafica personalizzata per te. Se avete optato per il software proprietario o sviluppato ad hoc non c’è neppure il dilemma economico-filosofico da affrontare: grafica personalizzata custom senza alcuna altra possibilità. Veniamo al costo della grafica personalizzata... Il sito di e-commerce non è un sito con 3-4 paginette da sistemare, ma ragiona a modelli: per la home, per la pagina prodotti, per le categorie, il carrello, il checkout, le pagine statiche…E all’interno dei vari elementi ci possono essere carrelli ridotti, prodotti correlati, filtri, categorie esplose, e un sacco di altri elementi che bisogna armonizzare dal punto di vista grafico. Dall’ideazione del modello grafico (con la presentazione al cliente della bozza in jpg della home, della pagina delle categorie, del checkpoint e – importantissima – della pagina prodotto), all’approvazione della grafica con eventuali modifiche e approvazione fino alla realizzazione/personalizzazione del tema, un pacchetto di 70-150 ore lavoro bisognerebbe stimarlo. Il che porta ad una proiezione di un costo di 7.000 €/15.000 € per la realizzazione della grafica. Sempre a seconda di chi vi segue, delle sue capacità, delle struttura che lo supporta e altre variabili, normali in ogni mercato dove le capacità professionali fanno la differenza. Ma possiamo dire che un tema sviluppato custom per un progetto Shopify potrebbe stare sui 15/30.000 € - a seconda di quanto complesso, per BigCommerce qualcosa in più (più 30/50%). 5. Data integration: il connettore con il gestionale Partire con un progetto ecommerce significa essere pronti a presentare un bilancio a fine anno, tenere aggiornate le scorte del magazzino, avere la possibilità di emettere fatture, bolle, documenti che accompagnino la spedizione. Quando ancora non parliamo di differenti listini su diverse nazioni, riconoscimento di percentuali commerciali, gestione dei resi... Insomma gli adempimenti sono tanti e senza un programma gestionale/ERP alle spalle del sito e-commerce è veramente difficile pensare di far scalare il proprio business. A livello più semplice, spostare gli ordini ricevuti e le anagrafiche di un cliente all'interno del gestionale e tenere aggiornate le giacenze sull'ecommerce (anche con gli ordini che potrebbero avvenire tramite la rete fisica) è il punto zero. Per fare questo serve una data integration che sposti queste informazioni tra l'ecommerce e il gestionale. E qui entriamo nel regno dello sviluppo personalizzato (a meno che il vostro gestionale non abbia già dei plugin per collegarsi al sistema ecommerce che avete scelto. E per sviluppare un connettore personalizzato per Shopify, Bigcommerce o altri bisogna partire da un'analisi che identifichi nel dettaglio i bisogni e l'architettura software, andando ad identificare l'effort necessario per lo sviluppo vero e proprio. Per esperienza, negli ultimi 20 anni, ho vito connettori costare da cifre astronomiche o miserrime. Con il sistema sviluppato da ICT Sviluppo il costo di un connettore con un software standard come Teamsystem, Zucchetti o altri di questa fascia può essere tra i 10 e i 15.000 €. Con SAP o altri ERP decisamente più enterprise il costi possono andare tranquillamente sui 15/25.000 €. Ma ripeto: abbiamo fatto preventivi, in seguito ad analisi, su situazioni particolari, anche di 30/40.000 € per la realizzazione di un connettore: siamo nel campo dello sviluppo personalizzato e tutto va definito con un'analisi sulle reali necessità. 6. Riepilogo costo sito e-commerce Installazione e/o configurazione base software opensource o configurazione piattaforme SaaS: 3.000-10.000 € Funzionalità e moduli aggiuntivi acquistati o sviluppati ad hoc: 5.000-14.000 € Configurazione impostazioni e funzioni E-commerce: 5.000-40.000 € Sviluppo tema grafico personalizzato: 10.000-20.000 € Sviluppo connettore con gestionale 10.000-30.000 € TOTALE – di massima per un progetto di ecommerce, con un tema realizzato custom e con lo sviluppo di un connettore con il gestionale: dai 25/30.000 € a 80/100.000 € Ah e si volesse sviluppare un sito ecommerce headless aumentiamo di 30.000/100.000 € a seconda del progetto (ma di questo è un tema che non tratteremo qui) Naturalmente dipende dalle funzioni, dalle richieste, dalle capacità dell’azienda a cui vi rivolgete (ovvio che un programmatore che lavora in nero da casa costa meno di una web agency strutturata, ma ci sono garanzie differenti sul lavoro che richiedete). Quindi… Avete dubbi o problemi con un preventivo di e-commerce che vi hanno fatto? Potete utilizzare lo spazio dei commenti, il form di contatto qui sotto o telefonarmi, per parlarne in libertà! PS Se volete un approfondimento specifico potete leggere: - Il budget per un progetto Shopify Plus - La pagina Pricing progetto ecommerce del nostro sito dedicato a Shopify Plus
I prezzi di BigCommerce prevedono un rapporto scalare con dei piani differenti che determinano quanto costa BigCommerce a seconda di quello di cui hai bisogno, ovvero a quali funzioni di questa piattaforma e-commerce molto completa vuoi accedere. BigCommerce è una piattaforma SaaS per realizzare progetti ecommerce anche complessi e che abbraccia tutte le logiche del B2B nei piani più avanzati. Puoi leggere questo post del blog per approfondire Cos'è BigCommerce. Capire quanto costa BigCommerce non è difficile, i costi dei pacchetti sono in chiaro, ovvero comunicati al pubblico in modo trasparente e senza troppe complicazioni. Ecco i prezzi per i quattro piani mensili BigCommerce: BigCommerce Standard: $ 29,95 al mese BigCommerce Plus: $ 79,95 al mese BigCommerce Pro: $ 299,95 al mese BigCommerce Enterprise: i prezzi variano a seconda delle esigenze aziendali 1. BigCommerce Standard 29,95 $ / mese 29,95 $ al al mese per avere; Un negozio e-commerce da poter gestire in completa autonomia Funzionalità AMP (Accelerated Mobile Pages) Ottimizzazione automatica delle immagini Funzionalità POS (Point-of-Sale) che ti consente di utilizzare il tuo negozio online per vendere anche nel negozio fisico Gestione di più tipi di valute Conversione automatica delle valute Analisi e reportistica professionale La possibilità di offrire e accettare carte regalo La possibilità di vendere una quantità illimitata di prodotti L'opzione per accettare le recensioni dei clienti Spazio illimitato per archiviazione dei file Larghezza di banda illimitata Account illimitati per i coworker/operatori Inoltre, già dal piano Standard, BigCommerce mette a disposizione più di 50 metodi di pagamento senza trattenere nessuna fee di transazione sulle vendite; ciò che però BigCommerce richiede è di avanzare di piano nel momento in cui il fatturato annuo supera un certo tot. Nel caso del piano Standard, questo fatturato limite sono 50k $ / annui, dopo i quali si deve scalare a BigCommerce Plus. 2. BigCommerce Plus 79,95 $ / mese 79,95 $ al mese per aggiungere, alle funzioni di BigCommerce Standard elencate sopra: Uno strumento per il recupero del carrello abbandonato. Uno strumento per salvare il carrello persistente, che ricorderà tutti i prodotti che un cliente ha lasciato nel carrello. Strumenti per la segmentazione della clientela e poter lavorare sul marketing in maniera più puntuale. Supporto per le carte di credito memorizzate in modo che i clienti abituali possano salvare i dettagli della loro carta nel tuo negozio online e non doverla reinserire. Nel caso di BigCommerce Plus, il limite di fatturato annuo dopo il quale viene richiesto di passare a BigCommerce Pro è di 180k $. 3. BigCommerce Pro 299,95 $ / mese 299,95 $ al mese e arrivano in dotazione un sacco di funzionalità, tra cui spiccano: Certificati SSL personalizzati Recensioni dei clienti integrate con Google Filtraggio avanzato dei prodotti, con la possibilità per gli acquirenti di cercare nel negozio utilizzando i tuoi campi personalizzati, creati ad hoc. Il piano BigCommerce Pro consente di arrivare ad un fatturato di 400k $ annui, pagando appunto 299,95 $ / mese. Una volta superato questo fatturato però, se non si desidera passare subito alla versione enterprise, BigCommerce offre la possibilità di aumentare questo fatturato-massimo aggiungendo al piano mensile 150 $ / mese ogni 200 k $ di fatturato annuo in più, ponendo il vero e proprio limite di fatturato annuo di questo piano solo raggiunta la quota di un milione di dollari (momento in cui BigCommerce Enterprise può solo fare comodo!). 4. BigCommerce Enterprise Il piano più importante e costoso di BigCommerce è BigCommerce Enterprise, per il quale il pricing è definito da un preventivo su misura, in grossa parte dipendente dall'ordine medio e dal fatturato prodotto. A tutte le funzioni già presenti nei pacchetti più basici, aggiunge una serie di sfiziose possibilità: Differenti listini per i prezzi dei prodotti, che permette di creare regole di prezzo basate su gruppi di clienti, in modo che diversi gruppi di clienti vedano prezzi diversi per gli stessi prodotti, in base a come vengono classificati Le chiamate API illimitate permettono di passare e sincronizzare i dati tra il tuo negozio e le app che desideri utilizzare (il caso già comune: la sincronizzazione con l'ERP/programma gestionale) senza limiti, per agevolare business con grandi volumi di traffico o di prodotti. Un manager personale che fornisce assistenza per la creazione, l'esecuzione e l'ottimizzazione del tuo negozio BigCommerce Supporto prioritario: hai un'emergenza? Non preoccuparti. Con il piano BigCommerce Enterprise, le tue esigenze immediate ricevono la priorità dagli esperti. Conclusione I prezzi di BigCommerce sono abbastanza il linea con i prezzi di Shopify, ma quello che cambia sono le logiche di implementazione interne alla piattaforma: BigCommerce rinuncia un po' all'estrema semplicità di Shopify per puntare sulla possibilità di personalizzazione avanzata. Se vuoi approfondire la comparazione tra di due sistemi puoi leggere il posto Differenze tra BigCommerce e Shopify Clicca QUI se vuoi conoscere quanto può costare l'implementazione di un progetto ecommerce con BigCommerce!