Per creare un progetto ecommerce vincente bisogna sfruttare le diverse strategie che offre il mercato per aumentare le vendite. Tra queste possiamo ricordare il cross-selling, che consente di vendere articoli complementari insieme al prodotto principale. Oppure possiamo fare riferimento all’up-selling, che invece prevede la vendita di un prodotto simile a quello che il cliente sta cercando, ma con un valore maggiore. In questo articolo ci concentriamo invece sui bundle e, nello specifico, sulla vendita di pacchetti bundle su Shopify. Il bundle è fondamentalmente la vendita di un pacchetto di prodotti o di servizi offerti, venduti però ad un prezzo scontato rispetto alla vendita singola di ogni articolo. Analizziamo nei seguenti paragrafi cosa vuol dire prodotto bundle, quali sono le varie tipologie e i vantaggi offerti da questa strategia. I bundle nell'ecommerce Cosa sono i prodotti bundle? In italiano bundle potrebbe essere tradotto con “pacchetto” oppure come “prodotti venduti insieme”. Ogni articolo venduto singolarmente ha un prezzo maggiore, ma in alcuni casi i clienti acquistano prodotti complementari. Facciamo un esempio per comprendere meglio: una persona che deve andare ad una cerimonia deve acquistare giacca, cravatta, camicia e pantalone. Questi prodotti, acquistati singolarmente, hanno un prezzo piuttosto elevato. La strategia bundle invece offre tutti questi articoli in un unico pacchetto ad un prezzo scontato, garantendo così un notevole risparmio. Il cliente dovrà comunque acquistare tutti quei prodotti, quindi tanto vale prenderli ad un prezzo scontato in un unico pacchetto. Il cliente dunque è felice poiché acquista ciò che gli serve ad un prezzo vantaggioso, mentre l’e-commerce può comunque aumentare le sue vendite e fidelizzare la clientela. Naturalmente il bundle deve essere mirato e il valore di ogni singolo prodotto deve aumentare proprio grazie alla presenza degli altri. Esempi frequenti di bundle ce ne sono nella beauty routine, dove vengono venduti insieme prodotti per i capelli, come shampoo e balsamo, o per la pelle come scrub viso, contorno occhi e crema idratante. Il bundling è invece quell’insieme di strategie di marketing che portano alla creazione di un bundle. Il prezzo, la convenienza ma anche la praticità sono gli elementi sulle quali gli e-commerce fanno leva per aumentare le vendite ma anche per smaltire prodotti difficili da vendere. Un altro elemento da non sottovalutare è il packaging, che può ulteriormente aumentare l’appetibilità del bundle agli occhi del cliente. Un buon packaging dà un’immagine positiva del brand, poiché anche l’estetica e la presentazione dei prodotti rappresentano fattori sui quali spingere per differenziarsi e proporsi sul mercato come una realtà innovativa. Le strategie di bundling nell'ecommerce Le strategie di bundling si possono dividere in due grandi tipologie: Bundling misto: è la forma più diffusa e prevede per l’appunto la creazione di un pacchetto per vendere un set di prodotti ad un prezzo scontato. Il cliente ha comunque la facoltà di acquistare un singolo prodotto del bundle, senza necessariamente dover comprare tutto il pacchetto; Bundling puro: questa è una strategia meno diffusa e il cliente in questo caso non può acquistare un singolo articolo, ma deve necessariamente comprare tutto il pacchetto. Le due tipologie di bundling vanno inserite all’interno di strategie mirate. Ne esistono diverse, ecco un elenco di quelle più gettonate: Bundle di prodotti complementari. Se vendi singolarmente prodotti complementari, puoi venderli insieme creando un bundle così da aumentare il valore medio di un ordine; Bundle di prodotti simili. I clienti potrebbero essere indecisi se acquistare questo o quel prodotto. Se sono simili puoi inserirli all’interno di un bundle, così i clienti saranno più invogliati ad acquistarli entrambi ad un prezzo vantaggioso; Bundle di co-branding. Questa è una strategia che funziona tantissimo e consente di vendere i tuoi prodotti insieme a quelli di un altro brand che ha un target simile al tuo; Bundle basati sugli eventi. Ogni anno ci sono tantissimi eventi: da quelli sportivi a quelli incentrati sulla moda fino a quelli dedicati alle festività. Sfrutta l’onda di questi eventi e crea bundle ad hoc; Bundle comportamentali. Questa è una delle strategie più interessanti poiché consente di creare offerte personalizzate. In questo caso il bundle è rivolto ad una nicchia della tua clientela che ha una necessità specifica, come chi ha una cucina nuova e deve acquistare pentole, posate e articoli differenti; Bundle di retention. Un tuo cliente è solito riacquistare un determinato prodotto a scadenza periodica? Allora crea un bundle che, insieme al prodotto classico, consente di acquistare altri articoli complementari a prezzi scontati. Oltre ad aumentare la vendita rafforzi anche la fidelizzazione; Bundle per nuovi clienti. Acquisire nuovi clienti è piuttosto complicato, ma il bundle può darti una grande mano per portare a termine questa missione. L’obiettivo è convincere l’utente ad acquistare prodotti utili per la sua routine, per poi convertirlo in cliente. Spiega bene ai nuovi utenti perché conviene acquistare i prodotti insieme piuttosto che singolarmente, spingendo soprattutto sulla convenienza. Sarebbe un’ottima idea dare ai clienti la possibilità di crearsi il loro bundle personalizzato per attirarti le loro simpatie. Shopify Bundles: tutto quello che bisogna sapere Ci sono diverse piattaforme ecommerce che consentono di creare bundle ad hoc e uno dei più efficaci è Shopify. Per avere un confronto o ricevere preziosi suggerimenti per le tue strategie puoi avvalerti della collaborazione del team di Shopify Expert che mette a disposizione la sua esperienza. All’occorrenza puoi anche utilizzare l’app Shopify bundles per gestire tutto comodamente da smartphone o da qualsiasi altro dispositivo. L’app gratuita si chiama Shopify Bundles, è disponibile per tutti i piani Shopify e ti consente di creare 2 tipi di pacchetto: Fisso: un pacchetto composto da una serie di prodotti predeterminati e che offre diverse varianti tra le quali il cliente può scegliere; Multipack: un pacchetto fisso con più di uno degli stessi prodotti; I passaggi per creare il tuo pacchetto sono i seguenti: Clicca su Pacchetti dal pannello di controllo Shopify; Clicca su Crea pacchetto; Una volta creato il pacchetto clicca su Titolo e inserisci il titolo scelto; Clicca su Selezione prodotti; Nella finestra di dialogo Aggiungi prodotti scegli i prodotti che vuoi inserire nel pacchetto, dopodiché clicca su Seleziona; Questo è un passaggio facoltativo ma, se lo desideri, puoi selezionare una delle seguenti azioni: Regola il numero nel campo quantità per aumentare le quantità di un prodotto nel pacchetto; Per rettificare le varianti incluse nel pacchetto, clicca sul nome della variante così da selezionarla o deselezionarla; Se vuoi aggiungere la quantità come opzione per un pacchetto, clicca sull’icona a forma di ingranaggio di fianco al prodotto e seleziona Aggiungi quantità come opzione; Se desideri creare un pacchetto multipack, premi sull’icona a forma di ingranaggio e poi seleziona Duplica prodotto; Clicca su Salva e continua; Una volta creato il pacchetto esso può essere modificato come un normale prodotto, possono essere aggiunte varianti e quantità, con i relativi prezzi. Vai nella pagina dei dettagli del prodotto e aggiungi tutti i dettagli prodotto applicabili; Altro passaggio facoltativo: alla voce Stato puoi selezionare Attivo dal menu a discesa per aggiornare lo stato del prodotto. Clicca su Salva. I bundle con Shopify: i vantaggi Shopify è un validissimo alleato che ti consente di creare pacchetti bundle specifici e di perfezionare le tue tecniche a seconda dei prodotti che vendi e del target di pubblico al quale ti rivolgi. Utilizzando i pacchetti bundle su Shopify puoi conseguire i seguenti vantaggi: Crei un’offerta vantaggiosa e innovativa per attirare i clienti. Le novità piacciono sempre alle persone, che sono quindi attratte da questa offerta innovativa. Se alla novità si aggiunge anche la convenienza economica, allora il gioco è fatto. Cerca quindi di preparare pacchetti studiati nei minimi dettagli e che siano in grado di suscitare la curiosità e l’interesse dei tuoi clienti o dei tuoi lead; Aumenti le vendite e l’AOV. Il bundle è una strategia che punta soprattutto sulla quantità delle vendite e che aumenta l’AOV (Average Order Value), cioè il valore medio di un ordine; Acquisto personalizzato. La personalizzazione dell’esperienza d’acquisto è una delle chiavi della fidelizzazione. Al di là del prezzo, che ha sicuramente la sua importanza, i clienti oggi vogliono vivere un’esperienza di shopping costruita intorno a loro. Il bundle dà questa possibilità, soprattutto se i clienti hanno la libertà di comporre i pacchetti desiderati secondo le loro esigenze e preferenze; Vendita di prodotti difficili da smaltire. Il bundle è un’ottima strategia per vendere quegli articoli che, per un motivo o per un altro, sono difficili da smaltire. Inseriti in un pacchetto invece possono essere venduti più facilmente. Conclusioni Utilizzando la fantasia, la creatività e la conoscenza approfondita dei tuoi clienti puoi creare strategie bundling davvero efficaci che possono far volare le tue vendite, contribuendo anche alla fidelizzazione e all’acquisizione di nuovi clienti. Considera però che il bundling non è una “scienza” esatta e che potresti aver bisogno di un po’ di tempo per familiarizzare con questa strategia e adattarla al tuo target di pubblico. Ecco perché dovresti usare Shopify, uno strumento che tra i tanti vantaggi offerti si propone anche come valido alleato per ottimizzare le tue strategie di bundling. Il bundling è spesso usato in un progetto Shopify per aumentare le vendite dell'ecommerce. Non c'è solo il bundling però: per questo puoi scaricare la nostra guida gratuita su come aumentare le vendite e far funzionare l'ecommerce.
Con la globalizzazione dei mercati e l’incremento del volume d’affari degli e-commerce si è sviluppato il concetto di MOQ, l’acronimo di Minimum Order Quantity (Ordine Minimo). Per comprendere questo concetto bisogna analizzare l’attuale mercato globalizzato, dove le aziende possono acquistare articoli da fornitori di tutto il mondo e concordare così accordi più vantaggiosi, a patto però di raggiungere una quantità minima d’ordine. Detto in altre parole il MOQ è la soglia d’acquisto sotto la quale non è possibile scendere. Non necessariamente però il MOQ è identificato con una quantità numerica, ma può rappresentare un valore monetario minimo. Tale concetto, diffuso soprattutto nell’ecommerce B2B, prevede che si riescono a coprire i costi legati ad un prodotto e quindi a conseguire un guadagno solo se si raggiunge o si supera una quantità minima. MOQ significato: cos’è e quali sono i fattori che lo determinano Iniziamo ad analizzare cosa si intende per MOQ e quali sono i fattori che lo determinano per creare un progetto ecommerce efficace e vincente. Ricapitolando il MOQ è la quantità minima d’ordine imposta dal venditore o dal fornitore per preparare l’ordine. I venditori/fornitori impongono tale quantità minima per essere sicuri di coprire i vari costi che possono riguardare la produzione, lo stoccaggio in magazzino, la manodopera e la spedizione per ottenere un profitto minimo. Le variabili da considerare che possono incidere sul MOQ sono tre: Materie prime. L’estrazione e la successiva lavorazione delle materie prime per la finitura finale del prodotto hanno dei costi, che devono essere coperti. Talvolta le materie prime vengono acquistate da un altro fornitore, che a sua volta impone il suo MOQ; Costo di produzione per unità. Ogni singolo prodotto ha un suo costo che però può calare in maniera significativa se viene effettuato un ordine molto ampio. Questa è una delle più note regole dell’economia di scala, dove i costi diminuiscono con l’aumentare del volume di produzione. Dinanzi ad un acquisto elevato di prodotti i fornitori sono più propensi ad abbassare il costo finale, poiché il loro profitto è garantito proprio da un ordine corposo; Gestione aziendale di ogni fornitore. I fornitori sono in grado di individuare quali sono i profitti generati per ogni quantità minima di ordine, ma allo stesso tempo possono tracciare il profilo del cliente con il quale si interfacciano e quindi stabilire le strategie da seguire per ottenere un vantaggio rispetto agli altri competitor. MOQ elevato o basso: perchè è importante saperlo? Il MOQ si divide in due tipologie: elevato o basso. Capire quali sono le differenze è fondamentale per impostare con oculatezza e lungimiranza le proprie strategie future. Esaminiamo di seguito quali sono le caratteristiche: MOQ elevato. In tal caso il fornitore/venditore deve conservare nel suo magazzino un elevato numero di prodotti, quindi aumentano i costi per quanto riguarda lo stoccaggio e aumentano anche i rischi per gli articoli che rischiano di deperire. Un MOQ elevato incrementa sicuramente i profitti sulle vendite; MOQ basso. Il numero di articoli da conservare è minore, quindi calano i costi per lo stoccaggio e anche i rischi di deperibilità e obsolescenza della merce. Il lavoro però aumenta soprattutto nelle fasi di reintegrazione e approvvigionamento della merce. Bisogna quindi fare molta attenzione alla gestione della merce per evitare criticità tipiche come l’out of stock, ossia l’esaurimento di un articolo in magazzino. Meglio un MOQ elevato o un MOQ basso? Dipende dalle esigenze e dalle dimensioni dell’azienda, che possono impostare strategie diverse a seconda degli obiettivi da raggiungere. Strategie per impostare MOQ efficaci Impostare delle strategie vincenti non è così semplice, dal momento che il MOQ è un parametro poco trattabile. Tuttavia, se il MOQ richiesto dal fornitore risulta davvero troppo elevato, si possono adottare comunque delle strategie per ridurre la quantità di ordine minimo mantenendo un prezzo competitivo. A proposito di strategie può essere molto utile capire cosa vuol dire MOQ su Alibaba, un sito per la vendita all’ingrosso dove è richiesto un quantitativo minimo d’ordine per ogni singolo acquisto. Alibaba non è un marketplace, ma semplicemente una piattaforma che mette in contatto le aziende con i fornitori. Una volta individuato il fornitore giusto, bisogna contattarlo e provare a concordare i termini dell’acquisto. Se il tuo MOQ è di gran lunga inferiore rispetto a quello indicato dalla pagina del prodotto di Alibaba, allora è meglio virare altrove senza perdere tempo poiché il MOQ è un parametro poco trattabile. Chiaramente è consigliabile valutare le offerte dei vari fornitori, che possono avere MOQ molto diversi. Su Alibaba ci sono principalmente fornitori cinesi che spesso lavorano a inventario zero, cioè cominciano la produzione solo dopo la conferma dell’ordine. Tra l’altro i fornitori cinesi hanno anche un margine di profitto molto basso, del 2-4% circa, anche per questo motivo risulta complicato trattare sul MOQ. Tuttavia alcuni fornitori sono disposti ad abbassare il loro MOQ in caso di collaborazione duratura e questa è sicuramente una strategia da prendere in considerazione. Se hai intenzione di fare un grosso ordinativo, che corrisponde ad un investimento importante, è consigliabile farti inviare prima un campione del prodotto per testarne la qualità. Se l’articolo non ti soddisfa puoi evitare una notevole spesa che si rivelerebbe inutile; se invece desideri ugualmente acquistare quel prodotto, che però non soddisfa in pieno le tue aspettative, ti metti in una posizione di forza nella trattativa e puoi strappare un prezzo più competitivo. Cerca però di non esagerare al ribasso altrimenti il fornitore, pur di non perderti come cliente, è disposto ad accettare un prezzo più basso ma andando a discapito della qualità, magari scegliendo materie prime scadenti. In alcuni casi puoi addirittura chiedere al fornitore di pagare un costo maggiore per ogni singola unità, così da ricevere la quantità esatta di articoli di cui hai bisogno. Una mossa intelligente per non occupare troppo spazio in magazzino e per evitare problemi di obsolescenza o deperibilità dei prodotti. In alternativa, se non hai un budget sufficiente o comunque non vuoi investirlo tutto in una volta, puoi comunque affidare ad un fornitore l’intero lotto, chiedendogli però di suddividere la consegna della merce e quindi anche il pagamento in due tranches. Il minimo d'ordine in Shopify Domanda: è possibile impostare un minimo d'ordine su un ecommerce Shopify? Sì, ci sono diverse strade che si possono seguire. La prima, riferita agli ecommerce B2B e solamente per i singoli prodotti, possono essere impostati dei minimi d'ordine e regole sulle quantità direttamente dal catalogo assegnato all'azienda. Pertanto un articolo sarà acquistabile solamente con una quantità minima già impostata. L'altra strada, valevole in generale, che si può percorrere per impostare un minimo d'ordine è quella di contattare uno Shopify Expert che, tramite programmazione a codice, troverà la soluzione ideale alle tue necessità. Vantaggi, svantaggi e sfide dell'applicazione del MOQ Perché è preferibile acquistare da un fornitore che applica un MOQ? Per un motivo semplice: acquistare da un fornitore che applica un MOQ significa comprare un prodotto ad un prezzo d’acquisto vantaggioso. Più compri e più si abbassa il costo unitario e questo è un grande vantaggio soprattutto se hai un volume d’affari molto dinamico e se concludi un numero di vendite elevato. Prima di effettuare un ordine elevato assicurati però di avere un magazzino sufficientemente ampio per stoccare tutta la merce acquistata. Oltre ad un budget significativo, serve anche un magazzino abbastanza ampio per acquistare da un fornitore che prevede un MOQ. Se hai bisogno di poche unità o se non hai un magazzino abbastanza grande, è sicuramente preferibile affidarsi a fornitori che non applicano il MOQ. Acquistare pochi prodotti non è molto conveniente, poiché il prezzo tende ad aumentare, ma è l’unica soluzione possibile se sei un e-commerce appena nato e quindi non hai la certezza di vendere tutti gli articoli acquistati o semplicemente se non hai un magazzino sufficientemente ampio. Un altro vantaggio da sottolineare è quello di poter confrontare facilmente l’offerta di tutti i fornitori, scegliendo così il miglior partner in ottica qualità/prezzo. E ancora, se si avvia una collaborazione continuativa, ne traggono beneficio sia il fornitore che l’acquirente. Il fornitore può fare maggiori investimenti per implementare il suo sistema di produzione, poiché ha la certezza di un’entrata fissa, quindi migliora la qualità finale del prodotto che va a beneficio dell’azienda che vede aumentare la sua competitività sul mercato. Si avvia in sostanza una collaborazione win-win, dove entrambi gli attori chiamati in causa ottengono notevoli benefici e di conseguenza anche i consumatori finali. Conclusioni Il MOQ è un concetto molto importante da comprendere sia per chi ha un ecommerce da molto tempo sia per chi sta muovendo i primi passi nello shop online. A seconda del proprio business, della tipologia di merce e del proprio target di pubblico si possono adottare strategie diverse che vanno scelte con estrema attenzione. Come già anticipato nel corso dell’articolo puoi lanciare un progetto Shopify non solo per la creazione o l’implementazione del sito, ma anche per scegliere e individuare i fornitori che applicano il MOQ più conveniente. Abbiamo anche accennato che il minimo d'ordine si può impostare sugli store B2B con Shopify Plus. Per questo ti lasciamo una risorsa gratuita su come vendere online all'ingrosso, replicando gli accordi di fornitura stipulati.
L'intelligenza artificiale per l'ecommerce è un argomento che in Shopify non hanno preso proprio alla leggera e hanno lavorato in modo pesante per un prodotto pervasivo, che tocca varie sezioni del software, a supporto di differenti operazioni per il merchant. L'AI per ecommerce, all'interno di Shopify e di Shopify Plus, si chiama Shopify Magic. Intelligenza artificiale nell'ecommerce per scrivere testi Shopify Magic utilizza l’intelligenza artificiale per generare testi e velocizzare il processo di scrittura. Il modello di AI utilizzato per generare automaticamente contenuti sono i Large Language Models (LLM), programmi informatici progettati per elaborare e comprendere il linguaggio umano. LLM analizza grandi quantità di dati di testo (ad esempio libri, articoli e pagine web) e utilizza gli algoritmi di analisi per imparare modelli e relazioni tra parole e frasi. Gli LLM possono rispondere alle domande, tradurre lingue, riassumere il testo e generare contenuti nuovi. Shopify Magic si può utilizzare in varie sezioni e strumenti interni di Shopify: Articoli del blog; Pagine; Descrizione prodotti; Shopify Email; Shopify Inbox; Editor del tema; Attualmente le lingue supportate sono: Inglese; Tedesco; Spagnolo; Francese; Italiano; Giapponese; Portoghese (Brasiliano); Cinese (semplificato); Per impostazione predefinita, la variante utilizzata per i suggerimenti in inglese è quella americana. I dati linguistici utilizzati dall'intelligenza artificiale sono in gran parte provenienti da fonti del Nord America, pertanto i contenuti generati potrebbero contenere vocaboli ed espressioni locali originari di quell'area geografica Scegli il tono per produrre contenuti con l'AI di Shopify Magic Quando produci dei testi puoi selezionare il tono che vuoi avere. Il tono è il modo in cui scrivi e parli alle persone, aiuta a trasmettere la personalità di chi parla (in questo caso il brand, il vostro negozio...). Ovviamente, quando si parla di Tone of Voice, il tutto è correlato con la brand identity, le aspettative che hanno i vostri clienti e quello che si vuole trasmettere di un'azienda. I toni predefiniti per le email, le descrizioni dei prodotti e le pagine sono: Esperto: cerca di dare fiducia, è deciso in quello che sa e fornisce dettagli precisi. Solidale: se cerchi di creare un legame empatico e solidarizzare con i tuoi clienti, questo è il mood che puoi scegliere. Persuasivo: quando ci credi e vuoi far capire che ci credi, mettendo in campo le passioni e vuoi trasmettere fiducia nei prodotti che presenti e in quello che dici. Nelle email questo è il tono preselezionato. Audace: sfida in qualche modo il cliente ad essere coraggioso, utilizza parole ed espressioni motivazionali e che ispirano. Giocoso: se non vuoi prendere te stesso e i prodotti che vendi in modo troppo serioso, questa è l'opzione che fa per te. Sofisticato: è un tono raffinato, che cerca parole e modalità espressive che richiamano qualità e buon gusto. Personalizzato: qui puoi selezionare sarcastico, fiducioso o spiritoso e creare una nuova modalità da selezionare nei vari strumenti dove viene messo a dispersione Shopify Magic. Ovviamente per sapere quale usare, il consiglio è: provare e prendete confidenza con tutti. Le funzioni dove si può usare Shopify Magic Articoli del blog Scrivere gli articoli del blog per tenere aggiornato e fresco uno dei principali canali di comunicazione non è più un'operazione che richiede ore di ricerche, avendo disposizione l'AI per agevolare questa produzione. Attenti ovviamente all'utilizzo corretto dell'AI, che non deve sostituirsi al lavoro di sintesi e capacità di presentazione umana, ma è un valido ed importante supporto per agevolare alcuni processi di acquisizione informazioni e sviluppo di frasi per presentarle. Pagine Il titolo e il contenuto di una pagina può essere creato in automatico da Shopify Magic, utilizzando i dati linguistici che l'AI raccoglie soprattutto dal Nord America. Le espressioni e i modi di dire che vengono presentati potrebbero quindi essere proprie degli USA ed è necessario monitorare ed intervenire per eventuali correzioni quando si dovesse rendere necessario. Descrizione prodotti Le descrizioni dei prodotti? Uno dei macigni sulle spalle di ogni ecommerce manager, ma che con Shopify Magic riusciamo ad alleggerire in maniera importante. Fornendo a Shopify Magic il titolo del prodotto o le parole chiave sui bisogni a cui risponde, otteniamo in maniera immediata un testo prodotto su misura. In più Shopify Magic può anche offrire suggerimenti per riscrivere il testo selezionato da una descrizione esistente. Shopify Email Fornendo alcuni dettagli come il tipo di campagna e le keyword associate ai prodotti, Shopify Magic è in grado di suggerirti i contenuti da utilizzare per oggetto e testi delle tue newsletter o email di marketing automation. Se hai già scritto l'oggetto, Shopify Magic potrà utilizzare quello per produrre il testo del corpo. Insomma, un assistente per poter produrre molto più velocemente i contenuti del tuo email marketing. Shopify Inbox L'attivazione di Shopify Inbox include anche la chat. La funzione legata alla produzione di contenuti automatica da parte di Shopify Magic, integrata con la chat di Shopify è quella delle Risposte Immediate suggerite. I suggerimenti vengono creati sulla base delle informazioni del negozio o sulla cronologia delle conversazioni. Se nelle informative del tuo negozio non ci sono abbastanza informazioni o se la cronologia delle conversazioni non è sufficiente, le risposte immediate suggerite si basano sulle domande più frequenti ricevute dai merchant. Al momento i suggerimenti di risposta immediata generati automaticamente sono disponibili solo in inglese. Avvertenza all'uso dell'AI per l'ecommerce Non si deve pensare che l'intelligenza artificiale sia una pancia per qualunque necessità di produzione testi... o almeno che basti l'AI per scrivere contenuti per l'ecommerce per pensare che l'intervento umano da oggi in avanti sia superfluo. Non sempre il testo che viene prodotto utilizzando l'intelligenza artificiale ha una qualità costante, ovvero potrebbe differire per prodotto e prodotto o a seconda delle istruzioni che vendono fornite. Alcune volte il testo potrebbe non avere senso o essere fuori contesto, potrebbe essere poco accurato e non rispettare gli standard che ti sei dato per la gestione del tuo ecommerce. Gli LLM sono in continuo miglioramento ed evoluzione ma il fatto che il testo venga prodotto in automatico non ti esonera dal controllarlo attentamente, se vuoi un lavoro di qualità. Shopify Stessa avverte: Sei responsabile dell'accuratezza di tutti i contenuti che pubblichi nel tuo negozio, anche quando utilizzi la generazione automatica di testo per crearli. Il testo generato può includere elementi come ad esempio i vantaggi del prodotto anche se non li hai elencati esplicitamente, oltre a informazioni basate su altri contenuti pubblicati relativi a prodotti simili. È importante leggere attentamente tutti i contenuti generati per garantire la massima precisione prima della loro pubblicazione. Alla fine sei tu il responsabile dei contenuti che pubblichi, indipendentemente da chi - o cosa - li abbia prodotti. Per qualsiasi altra informazione, puoi sempre contattare uno Shopify Expert o, se vuoi approfondire l'argomento Shopify, puoi sempre scaricare il nostro ebook gratuito.
Il boom degli e-commerce è ormai sotto gli occhi di tutti e la loro esplosione è stata paradossalmente favorita dall’avvento del Covid che, avendo reso impossibile qualsiasi tipo di vendita fisica, ha implementato il commercio online. A fare da traino al commercio elettronico sono stati i colossi dell’e-commerce e i grandi retailer dell’elettronica e dell’elettrodomestica, ma un ruolo importante lo hanno svolto anche le piccole e medie imprese che, per restare in contatto con i loro clienti, si sono dotate di strumenti digitali come e-shop proprietari e soluzioni software, ad esempio Woocommerce, Prestashop e Shopify. Questa nuova forma di commercio è stata chiamata ecommerce di prossimità e consiste nella vendita effettuata a livello locale, ma tramite l’online. Analizziamo più nel dettaglio come funziona l’e-commerce di prossimità, come sfruttarlo e quali sono i vantaggi principali. Cos’è il commercio di prossimità: come è nato e come funziona L’e-commerce nel corso degli ultimi anni ha avuto uno sviluppo velocissimo ed è sfociato nel commercio di prossimità. La vendita online è nata per espandere i propri confini e poter vendere i propri articoli potenzialmente in qualsiasi angolo del mondo. Con l’avvento del Covid molte cose sono cambiate e le attività maggiormente colpite sono state principalmente i negozi fisici che, a causa del lockdown, non hanno potuto più vendere. Ed è così che è nata l’idea di affiancare ai negozi fisici gli shop online per continuare a vendere e fornire i propri servizi ai clienti. Con la fine della pandemia si è ritornati alla normalità, ma i titolari di negozi giustamente hanno continuato a mantenere gli e-commerce per continuare a vendere su un doppio canale. Dopo il Covid sono cambiate anche le esigenze dei consumatori, che richiedono una maggiore flessibilità e velocità per l’acquisto dei loro prodotti. Il doppio canale online-offline ha quindi offerto diverse opzioni di acquisto ai consumatori, che possono così personalizzare lo shopping secondo le loro esigenze. Gli stessi titolari di negozi, online e offline, hanno dovuto diversificare le loro strategie e la loro comunicazione. Per prima cosa hanno dovuto potenziare la loro presenza sui social, una delle vetrine principali per qualsiasi attività, dopodiché hanno dovuto implementare i servizi e le funzionalità degli e-shop per consentire ai clienti di godersi un’esperienza di shopping altamente performante e gratificante. Online e offline non devono quindi essere considerati nemici, ma anzi validi alleati soprattutto per chi intende avviare un progetto ecommerce improntato al commercio di prossimità. Quali sono i vantaggi dell’ecommerce di “quartiere”? L’ecommerce di prossimità è stato ribattezzato ecommerce di quartiere, proprio perché l’offerta è rivolta a clienti che abitano nella stessa città o paese dove risiede l’e-shop. Questo è uno dei segreti dell’ecommerce di prossimità, che consente di mantenere il rapporto umano. Nonostante la digitalizzazione dei servizi, nessun chatbot potrà mai sostituire una piacevole chiacchierata per chiedere consigli ad una persona in carne e ossa esperta del settore. Un altro aspetto molto importante è la possibilità di personalizzare l’acquisto secondo le proprie necessità. Ogni persona infatti ha delle preferenze al momento di acquistare un prodotto. Da non sottovalutare il fattore tempo, che gioca sicuramente a favore degli ecommerce di prossimità. Poiché l’azienda si trova nella stessa città dei clienti, in alcuni casi distanti poche decine di chilometri, la consegna è praticamente immediata e talvolta viene effettuata nella stessa giornata dell’ordine. Perché quindi un consumatore dovrebbe acquistare su un grande marketplace, dove magari i prodotti costano di più e si allungano i tempi di consegna, piuttosto che in un negozio di quartiere dove è possibile ottenere l’articolo nel giro di breve tempo e a prezzi più competitivi? C’è chi preferisce esaminare con calma da casa un prodotto e, dopo aver valutato tutte le caratteristiche principali, decide di andare a colpo sicuro in negozio per concludere l’acquisto. In questo modo si evitano ritardi, errori nelle consegne o altri imprevisti che possono verificarsi durante la spedizione. E poi c’è chi, al contrario, preferisce toccare con mano il prodotto in negozio per sondare la qualità, il materiale e la consistenza e poi ordinarlo con calma da casa. E ancora altri consumatori preferiscono acquistare il prodotto online e farselo mandare a casa, saltando così a piè pari problemi come traffico, parcheggio, lunghe file alle casse ecc. Va considerato che le persone, dopo il Covid, sono meno abituate a fare acquisti nei negozi fisici e preferiscono ordinare ciò che vogliono acquistare con pochi clic. L’e-commerce di prossimità concilia sapientemente i benefici dello shopping offline, che consentono di testare il prodotto con mano e chiedere informazioni dal vivo al personale competente, e i benefici dello shopping online che riducono notevolmente le tempistiche e praticamente azzerano gli errori di consegna. Le 3 tipologie di ecommerce di prossimità Alcuni marketer si chiedono quali sono gli ecommerce che vendono di più e se vale la pena avviare un ecommerce di prossimità. In realtà bisogna guardare la cosa da un altro punto di vista, poiché ogni tipologia di attività locale può trarre grandi benefici dall’ecommerce di quartiere. Per prima cosa bisogna implementare il proprio sito e lavorare molto sulla geolocalizzazione, raggiungendo i potenziali clienti che risiedono nella propria area geografica. Per un negozio di scarpe che opera a Roma non avrebbe senso pubblicizzare la propria attività tra gli utenti di Milano, poiché sarebbe un investimento inutile. Bisogna invece cercare di raggiungere quanti più utenti possibili residenti sul territorio romano, preferibilmente nei quartieri più vicini all’attività. Per avviare un’attività del genere è sicuramente preferibile implementare un valido progetto Shopify che, tra le altre cose, offre anche un valido servizio per la geolocalizzazione e fornisce raccomandazioni sulle esperienze di acquisto locali secondo la posizione del cliente. Per lanciare un ecommerce di prossimità vincente bisogna quindi scegliere con attenzione le 3 tipologie di commercio, che sono le seguenti: Home Delivery. La modalità di consegna Home Delivery è quella tipica delle pizzerie o delle attività che offrono servizio di consegna cibo a domicilio. Una volta ordinato il prodotto, viene spedito direttamente a casa. L’ordine è estremamente veloce, poiché si può effettuare direttamente tramite l’app o l’e-commerce; Click & Collect. Altra opzione molto gettonata è il Click & Collect e il suo funzionamento è molto semplice: si ordina il prodotto online e si passa a ritirarlo al punto vendita più vicino. Si tagliano così le spese di spedizione e i tempi di attesa. Tra l’altro questa forma di commercio è ideale per i marketer, che attirano comunque il cliente nel punto vendita fisico dove eventualmente può acquistare altri prodotti se sono di suo gradimento; Il drop-shipping. I piccoli negozi di quartiere, che magari non hanno grandi mezzi, possono affidarsi al drop-shipping. In tal caso i negozianti si appoggiano ad un fornitore che si occupa della spedizione. I clienti, una volta acquistato il prodotto, possono decidere se farselo spedire a casa o ritirarlo in negozio. L’ecommerce invia quindi la richiesta al grossista, che prende in carico la spedizione in base alle richieste del cliente. Per il consumatore finale cambia poco, ma i vantaggi sono evidenti soprattutto per i piccoli ecommerce che possono ugualmente offrire un catalogo di prodotti molto ampi senza dover gestire gli elevati costi di magazzino. Come avviare un ecommerce di quartiere Se sei intenzionato a lanciare un ecommerce di prossimità, sappi che gli step da compiere non sono complicati né particolarmente impegnativi. Ciò che devi fare è integrare all’attività classica del negozio fisico la possibilità di fare acquisti online. Esistono diversi finanziamenti pubblici da sfruttare per aprire un e-shop e seguire corsi di formazione per gestire facilmente un e-commerce. C’è probabilmente una domanda che ti stai ponendo: qual è la miglior piattaforma ecommerce per un negozio di quartiere? Ne esistono tante ma tra le migliori c’è sicuramente Shopify, che mette a disposizione uno staff di esperti pronti a dare il loro supporto durante la realizzazione del sito. Può essere di grande aiuto Shopify Expert, un sistema che consente di personalizzare le proprie pagine con servizi e inserzioni con prezzi per rendere lo shopping dei clienti fluido e piacevole. Conclusioni L’e-commerce di prossimità rappresenta un’ottima opzione per i negozi di quartiere che vogliono raggiungere i loro clienti online, ma anche ampliare la propria clientela e guadagnare una maggiore visibilità. Affinché il tuo ecommerce di prossimità sia in grado di differenziarsi dalla concorrenza devi offrire una serie di servizi innovativi, come la consegna in giornata, almeno nelle zone limitrofe. I consumatori preferiscono i negozi di quartiere rispetto ai grandi e-commerce proprio per abbattere i tempi di consegna e di attesa. Organizzati quindi con grande anticipo per garantire le consegne in giornata e, se il flusso di richieste dovesse aumentare, non temere di investire maggiormente nelle spedizioni poiché sono soldi che ti ritornano sotto forma di immagine positiva e naturalmente di maggiori vendite. Inoltre devi integrare perfettamente i servizi online con quelli in store. Le persone oggi sono molto esigenti e non vogliono rinunciare né ai vantaggi dei negozi fisici né a quelli degli shop online. La chiave del successo è la personalizzazione dello shopping, come una serie di offerte e sconti dedicati o modalità di consegna plasmate sulle preferenze dei clienti. Se il tuo ecommerce non ha raggiunto ancora i risultati desiderati puoi trarre ispirazione dal nostro ebook gratuito che ti spiega come far funzionare e far vendere di più la tua attività online. Basta un semplice clic qui sotto per apprendere alcuni segreti dell’e-commerce. Buona lettura.
Gartner sputa fuori i report annuali includendo nel #MagicQuadrant quelle che reputano le migliori piattaforme per fare ecommerce del mondo. Una delle novità più interessanti è l'entrata di Shopify nella parte in alto a destra, quella dei #leader. Il quadrante magico di Gartner ecommerce 2023 Ora... potremmo questionare ore se la Capacità di esecuzione di Salesforce lo debba posizionare così in alto sull'asse verticale, oppure del perché Shopify sia così indietro sull'asse orizzontale per la completezza di visione (le novità sul B2B, i Markets, Shopify Functions e giusto qualche altro centinaio di funzioni presentate ultimamente la raccontano differente). Diciamo che per me dovrebbe stare decisamente più a destra :-) Ma la discussione lascia il tempo che trova: loro il report, loro il posizionamento definito. I miglioramenti individuati Gartner, nell'elencare i pro di Shopify - che lo hanno posizionato tra i leader - presenta 3 punti Offerta consolidata: Secondo Garner Shopify offre un solido set di strumenti specifici B2C e integrati nativamente, tra cui una piattaforma di commercio headless, un framework di sviluppo front-end e un SDK per la creazione di vetrine, un'offerta di pagamento nativa e l'integrazione del social commerce. Focus su un nuovo mercato: il secondo pro individuato, che spinge Shopify nei leader, è - sempre secondo Gartner - quello del rilascia du nuove funzionalità dedicate alle aziende e, in particolare, il B2B Velocità dell'innovazione: il terzo punto deriva all'impulso che Shopify sta mettendo per migliorare la piattaforma, ricordando che ci sono state centinaia di innovazioni solo nel 2022. Le criticità persistenti (??) Però ci sono anche delle criticità a loro avviso. Secondo Gartner soffre la mancanza di funzionalità B2B di base, come flussi di lavoro di approvazione configurabili, richieste di offerta e limiti di spesa specifici per account e utente. (Ma nel 2023 sono arrivate una valanga di novità sul B2B, tranne proprio forse queste due...) Individuano una debolezza nel non offrire la possibilità all'amministratore di un utente aziendale di configurare un sito aggiuntivo e condividere prodotti su più siti. (Ovviabile con una piccola app) Ma quali criticità :-) Verrebbe da dire che si sono persi per strada, solo per citare i primi che mi vengono in mente... - Nel B2B: la gestione delle aziende, con la possibilità di inserire più sedi per ogni azienda, associare gli utenti alle sedi, associare alle stesse cataloghi con prezzi e prodotti differenti, fornire sconti per quantità sul catalogo, gestire pagamenti differenti associati ad aziende diverse. - La possibilità di utilizzare un solo canale di Shopify per gestire mercati che hanno prodotti, lingue, valute, cataloghi e listini differenti, permettendo di personalizzare sui differenti mercati e sulle differenti lingue i contenuti promozionali. - Le funzioni che stanno implementando nitidamente, prima demandate ad app esterne: i bundle, le traduzioni, il miglioramento della ricerca, i filtri, i form per la raccolta contatti, le email di marketing automatico, il chatbot, l'intelligenza artificiale integrata coma servizio, sia alla produzione di contenuti che alla gestione dell'ecommerce - L'estrema potenza di Shopfy Flow, che porta la marketing automatico legata anche alla parte operations interna. Fatto sta che il report di Gartner testimonia che Shopify si è messo a fare le cose seriamente per il mercato enterprise e che oramai è una soluzione più che matura per competere con Adobe Commerce Salesforce Commerce e tutti gli altri. Con in più una velocità di esecuzione, un continuo innovare che li sta spingendo molto molto velocemente verso la parte alta di questo gruppo. Un consiglio: rimanete sintonizzati su quello che stanno facendo questi ragazzi, perché - sono sicuro - ne vedrete delle belle!
Ogni persona ha una sua lista dei desideri, quell'elenco dove sono indicati tutti gli articoli che si intendono acquistare in un futuro non troppo lontano. Questa lista dei desideri può essere mentale, scritta a penna in un taccuino oppure custodita in un’app, ma da un po’ di tempo è approdata anche sui siti e-commerce, dove gli utenti possono creare una loro personale wishlist per raggruppare i prodotti che intendono acquistare. Per svariati motivi gli utenti preferiscono non acquistare un prodotto in un tempo immediato, benché desiderato, magari perché non hanno i soldi sufficienti, perché è una spesa troppo elevata in quel frangente, perché sono indecisi o semplicemente perché non ne hanno bisogno in quel momento, perché non rappresenta un bene di prima necessità. Tuttavia questi oggetti possono essere conservati in una wishlist nel sito ecommerce in cui si vuole acquistare, così da tenere sempre sott’occhio la lista dei “desiderata” per poi acquistarli al momento opportuno. La lista dei desideri è un elemento fondamentale in un progetto ecommerce sia per gli utenti che per le aziende e in questo articolo snoccioleremo tutti i vantaggi di questa pratica guardando dalla prospettiva di entrambi gli attori chiamati in causa. Come funziona la wishlist? La wishlist ecommerce è una funzione presente sul sito che consente ai clienti di salvare i prodotti che vogliono acquistare ma che, in quel momento, per diversi motivi non possono acquistare. Si tratta di una sorta di promemoria per i clienti, che possono esaminare i prodotti in un secondo momento o metterli da parte per poi acquistarli in futuro. C’è un ulteriore vantaggio nel salvare i prodotti in una lista dei desideri, cioè monitorare il prezzo che potrebbe calare dopo un po’ di tempo. Un prodotto nuovo e appena lanciato sul mercato generalmente ha un costo abbastanza alto, ma tende a scendere dopo qualche settimana o qualche mese quando escono modelli più innovativi. Avere un articolo nella wishlist è anche utile per monitorare il prezzo e acquistare il prodotto quando il costo scende. Il funzionamento è piuttosto intuitivo e per implementare la wishlist nel tuo store online dovresti usare piattaforme all’avanguardia e già dotate di tutte le principali funzionalità come Shopify. Bisogna posizionare accanto ad ogni prodotto un tasto, generalmente a forma di cuore o di stella, che consente all’utente di aggiungere l’articolo nella lista dei desideri. Una volta salvato nella wishlist, l’articolo è disponibile in ogni momento in quella sezione dell'area personale dell'utente e facilmente consultabile in qualsiasi fase della navigazione. Gli step necessari per il corretto funzionamento per l'utente sono i seguenti: Creare una lista dei desideri. L’utente, dopo aver effettuato la registrazione e il login nel sito, può inserire nella lista i prodotti che desidera. Per un’esperienza d’acquisto ancora più personalizzata puoi dare ai clienti la possibilità di creare più liste. Se ne possono organizzare diverse a seconda della tipologia di prodotti, oppure una per se stesso e un’altra per i regali da fare agli altri; Gestire la lista dei desideri. Sempre nell’ottica della personalizzazione dell’esperienza di shopping, i clienti possono rimuovere gli oggetti desiderati, acquistarli oppure organizzarli per diversi criteri, come la categoria o il prezzo. Inoltre è possibile anche condividere la wishlist con amici e parenti tramite i social media oppure email. I vantaggi per gli acquirenti e per gli e-commerce I vantaggi della wishlist sono tangibili sia per il cliente che per gli e-commerce. Entrambi gli attori ne traggono beneficio, ecco perché nel tuo progetto non può certo mancare una lista dei desideri. Iniziamo ad esaminare i benefici innanzitutto dal lato del cliente: Migliore esperienza d’acquisto. Gli acquirenti online scelgono i siti dove spendere non solo in base ai prezzi, ma anche all’esperienza d’acquisto vissuta che deve essere personalizzata e cucita su misura per loro. Una lista dei desideri migliora notevolmente la shopping experience, poiché l’utente ha la possibilità di monitorare i prodotti che desidera, il prezzo e gli eventuali sconti e promozioni in corso. In pratica può acquistare un prodotto quando ne ha la reale necessità o quando ne ha i mezzi economici. Maggiore è la soddisfazione del cliente e maggiore è la probabilità di conversione; Acquistare un prodotto quando è disponibile. A volte i clienti vogliono acquistare un articolo che però in quel momento non è disponibile, oppure interrompono l’acquisto poiché manca il colore o la taglia selezionata. In questi casi basta inserire il prodotto nella wishlist per tenere monitorato quando il prodotto torna disponibile sulla piattaforma e quindi è disponibile per l’acquisto; Ottimizzazione dei tempi. Gli utenti scelgono l’online principalmente per una questione di comfort e di praticità. Sul web bastano pochi clic e pochi minuti per completare un acquisto, ma avere un oggetto già nella lista dei desideri senza fare altre ricerche consente di dimezzare ulteriormente i tempi e velocizzare la transizione; Possibilità di personalizzare e condividere le liste. Come già anticipato gli utenti possono creare più liste, per poi suddividerle e organizzarle per prezzi e categorie. Inoltre possono anche condividere quelle liste con gli amici tramite email o social, utilizzandole per feste, eventi o compleanni o semplicemente per chiedere un parere. Passiamo adesso ai benefici per le aziende: Maggiore conoscenza dei clienti. I brand possono raccogliere utili informazioni sui prodotti maggiormente “desiderati” e sulle abitudini d’acquisto dei clienti. Con questi preziosi dati a disposizione possono proporre offerte personalizzate e campagne di vendita su misura; Registrazione. Gli utenti che navigano sul tuo sito per poter salvare un prodotto nella lista devono registrarsi con un account, quindi ti forniscono la loro email e i loro dati che puoi usare per azioni mirate per farli tornare quanto prima sul tuo sito; Condivisione. Invogliare i propri clienti a condividere le liste dei desideri è un ottimo sistema per aumentare notevolmente la visibilità del proprio brand e rendere ancora più appetibili i prodotti desiderati. Le migliori strategie da adottare Ci sono diverse strategie che le aziende possono mettere in atto per sfruttare al massimo tutti i vantaggi offerti dalla lista dei desideri. Di seguito ecco quelle più diffuse e gettonate: Campagne di email marketing. Una volta che hai raccolto le informazioni relative alla lista dei tuoi clienti, puoi inviare email personalizzate e mirate. Ad esempio puoi avvisare un cliente quando un prodotto è disponibile in saldo oppure quando il suo prezzo è calato; Riduzione del carrello abbandonato. Il carrello abbandonato è uno dei peggiori incubi per le aziende, poiché perdono il cliente proprio all’ultimo step. Spesso gli utenti utilizzano il carrello abbandonato come una sorta di wishlist, aggiungono i prodotti desiderati al carrello, ma non sono ancora pronti all'acquisto. Nel momento in cui un cliente esce dal sito senza completare l’acquisto puoi inviargli un promemoria tramite email con un link diretto all'acquisto o informarlo sui vantaggi nell'acquistare il prodotto desiderato in quel momento; Promozione dei prodotti correlati. Devi essere bravo a inserire interessanti opportunità di cross-selling e up-selling, strategie che puoi perfezionare in qualsiasi progetto Shopify per fornire utili consigli ai tuoi clienti e aumentare le vendite; Condivisione sui social media. Assicurati di rendere facile la condivisione della lista dei desideri sui social, in modo che i tuoi prodotti possano potenzialmente attirare l’attenzione anche di altri acquirenti. Esempi vincenti di wishlist Sono tanti gli esempi vincenti di wishlist adottate dai colossi del web e di seguito ne indichiamo alcuni per prendere ispirazione e farsi un’idea del suo utilizzo: Amazon. Il colosso di Seattle è un pioniere dell’e-commerce ed è stato tra i primi a introdurre le wishlist per i clienti, che possono salvare gli oggetti desiderati nella lista per poi essere informati quando stanno per esaurirsi o sono disponibili in offerta. Amazon ha anche introdotto la possibilità di rendere pubbliche le wishlist e condividerle in occasione di feste, eventi o matrimoni; Ikea. Il brand svedese ha ottimizzato le liste dei desideri soprattutto per velocizzare e snellire l’esperienza d’acquisto degli utenti nei punti vendita fisici. I clienti possono infatti creare una wishlist online, da tenere a portata di mano quando poi vanno a fare shopping nel negozio fisico; Zalando. Tra gli esempi vincenti c’è quello di Zalando, tra i principali marketplace della moda che vende abbigliamento, accessori, calzature e prodotti di cosmetica. I clienti possono creare una wishlist così da poter personalizzare lo shopping e acquistare in tempi rapidi i prodotti che desiderano o di cui hanno bisogno in quel momento; ASOS. Merita una menzione anche ASOS, colosso della moda online che invia email personalizzate ai suoi clienti informandoli quando un articolo presente in lista è in sconto o sta per esaurirsi. I clienti possono anche catalogare le loro liste per uno shopping più rapido e mirato. Conclusioni Ora ti è più chiaro cos’è la lista dei desideri, come funziona e quali sono le strategie più gettonate del momento? Tieni a mente che i clienti sono molto volubili e che quindi tendono a dimenticare rapidamente i loro desideri o addirittura i loro bisogni. Devi essere bravo tu a ricordarglieli sempre con la lista dei desideri, che può essere sfruttata in tanti modi e tramite varie strategie da personalizzare con attenzione. Nel corso dell’articolo abbiamo menzionato spesso Shopify, una piattaforma che ti consente di implementare rapidamente la wishlist nel tuo e-commerce. Il servizio di Shopify Expert sicuramente può darti un’ulteriore spinta ma, se vuoi saperne di più, ti basta scaricare l’ebook gratis disponibile alla fine dell’articolo.
Da sempre, l'industria della moda ha esercitato un affascinante impatto nel campo commerciale, ma negli ultimi anni, il settore dell'e-commerce legato alla moda ha raggiunto la sua massima espressione. Questo fenomeno è stato particolarmente evidente durante la pandemia, quando la possibilità di fare shopping nei negozi fisici è stata limitata, portando a un notevole incremento dei negozi di abbigliamento online. Molti negozi fisici sono riusciti a evitare il fallimento grazie all'adozione dell'e-commerce, consentendo loro di continuare a vendere i propri prodotti. Da questo contesto è emerso un nuovo modello di business che ha acquisito una competizione significativa. Possedere semplicemente un negozio fisico non è più sufficiente; oggi è essenziale ampliare la propria rete di vendita. Ma come raggiungere questo obiettivo? Senza dubbio, i marketplace offrono una soluzione preziosa. Approfondiamo nel prossimo paragrafo come questo nuovo modello di business ha cambiato il modo di vendere online. Com’è cambiato il modo di vendere online Nel settore dell'abbigliamento, l'e-commerce ha trasformato il modo in cui i consumatori acquistano capi di vestiario, accessori e articoli correlati. Il fashion e-commerce consiste nella vendita di prodotti di moda attraverso piattaforme online, che possono includere sia negozi virtuali indipendenti (progetti ecommerce) che mercati aggregati (marketplace). Questo settore è in costante crescita grazie alle preferenze in continua evoluzione dei consumatori, che stanno sempre di più spostando il loro shopping online. Le spedizioni e la distribuzione dei prodotti svolgono un ruolo cruciale in questa evoluzione: oggi è più agevole che mai effettuare un ordine e riceverlo in pochi giorni. Nel mondo della moda, diversi modelli di business possono portare al successo nelle vendite. La decisione di indirizzarsi al consumatore finale (B2C) o di rivolgersi ad altre imprese (B2B) dipende dalle aspirazioni e dalle competenze del venditore. Nel modello B2C, le vendite avvengono direttamente verso il cliente, offrendo l'opportunità di stabilire relazioni personali e creare una presenza di marca accattivante. Nel modello B2B, le aziende forniscono prodotti all'ingrosso ad altre imprese, il che richiede una logistica e una gestione delle relazioni differenti. In conclusione, l'e-commerce nel settore della moda sta ridefinendo il modo in cui le persone fanno acquisti, e l'utilizzo di marketplace rappresenta una strategia vitale per cogliere le sfide e le opportunità offerte da questa trasformazione. Approfondiamo nei prossimo paragrafi vantaggi e svantaggi di questo modello di business. Progetto ecommerce fashion: B2B o B2C cosa conviene? Nel panorama B2B, gli accordi contrattuali, le quantità di prodotti e le dinamiche di prezzo sono spesso più complessi rispetto al B2C. Questo perché le aziende devono considerare aspetti come le esigenze dei clienti commerciali, i cicli di produzione e le richieste personalizzate. Nel B2C, l'attenzione si concentra sulla costruzione di un'esperienza di acquisto coinvolgente per i consumatori finali, compresi elementi come la presentazione del prodotto, la facilità di navigazione e un efficiente processo di pagamento. Entrambi i modelli presentano vantaggi e svantaggi. Nel B2B, le vendite all'ingrosso possono portare a volumi di vendita più elevati, ma richiedono una gestione logistica più accurata e un'attenzione alle necessità specifiche dei clienti commerciali, cosa che permette un ecommerce B2B su Shopify. Nel B2C, si ha l'opportunità di raggiungere un pubblico più vasto, ma l'attenzione all'esperienza del cliente e alla creazione di una presenza di marca forte, è essenziale per avere successo. In un fashion ecommerce è fondamentale avere chiari gli obiettivi che si vogliono raggiungere e poi capire in che modo ci si potrebbe posizionare in un B2B o B2C. Ecommerce fashion: meglio un ecommerce o un marketplace? In entrambi i casi si parla di vendita online e l’obiettivo è quindi lo stesso. Ciò che differisce è il modo in cui le vendite vengono fatte e i soggetti coinvolti nell’organizzazione e nella gestione. Un negozio di e-commerce rappresenta un singolo venditore, gestendo tutti gli aspetti della catena di approvvigionamento e distribuzione. D'altro canto, i marketplace sono piattaforme con diversi venditori che possono offrire i loro prodotti attraverso una piattaforma centralizzata. Dal punto di vista dei consumatori, l'esperienza di acquisto è generalmente simile in entrambi i modelli. Probabilmente se si parla di e-commerce, l’esperienza di acquisto per un potenziale cliente diviene più personale, ancor prima di acquistare un prodotto. La scelta, quindi, tra l'aprire un negozio e-commerce indipendente (magari con un progetto su Shopify) o il partecipare a un marketplace dipende dalle ambizioni e dalla strategia del venditore. Un ulteriore differenza che c’è tra ecommerce e marketplace è che il primo offre il controllo totale sull'esperienza di shopping, ma richiede un maggiore impegno nella gestione logistica e di marketing. Il secondo tipo offre una visibilità immediata e la possibilità di raggiungere un pubblico più ampio, ma il venditore potrebbe dover condividere una parte delle vendite con la piattaforma scelta. In sostanza non possiamo dire che un modello di business è migliore di un altro, ma che probabilmente la complementarità tra ecommerce e marketplace, per il fashion commerce potrebbe rappresentare un vantaggio. Nel caso la scelta invece propenda più per un marketplace, per il mercato della moda quale è meglio scegliere? Approfondiamo nel prossimo paragrafo. Lo sapevi? Shopify a breve integrerà la vendita ecommerce con i marketplace. Per questa ed altre novità ti consigliamo l'articolo sulla Shopify Summer Edition 2023 Fashion marketplace: quale piattaforma scegliere per il proprio business In primis bisogna fare una differenza tra due tipologie di marketplace: orizzontali - vendono le stesse categorie di prodotto; verticali - vendono solo alcune categorie di prodotto. I marketplace di moda prosperano grazie a un modello di business che semplifica le transizioni tra fornitori e clienti. La vasta selezione di prodotti e servizi consente ai clienti di trovare facilmente ciò di cui hanno bisogno, mentre i servizi personalizzati offerti dai marketplace aumentano la comodità. Ad esempio, Amazon Prime offre spedizioni rapide, mentre Zalando ha introdotto la spedizione e il reso gratuiti. I marketplace coinvolgono una rete complessa di agenti, tra cui amministratori, logistica, fornitori, aziende di consegna e clienti finali. Tuttavia, il processo è reso più fluido grazie a linee guida strutturate e alla tecnologia che automatizza le operazioni. La scelta di un marketplace anziché di un altro dipende da una serie di valutazioni, tra cui certamente la percentuale che c’è da riconoscere alla piattaforma scelta. Tra i migliori marketplace da prendere in considerazione vi sono i seguenti: eBay Amazon Zalando Facebook Per il fashion ecommerce Zalando e Facebook potrebbero rappresentare una scelta consapevole. Vendere abbigliamento sui marketplace potrebbe essere la strada giusta per alcune tipologie di capi, più di altri, come quelli sportivi o lingerie o comunque capi più informali. Diverso se si vende abbigliamento ricercato, in quel caso un ecommerce potrebbe essere più indicato. Approfondiamo nel prossimo paragrafo alcuni casi di successo di alcuni marketplace. Marketplace fashion: esempi di successo Riportiamo 3 casi di successo che possono essere molto interessanti da analizzare. ASOS è un esempio di successo nel panorama del fashion e-commerce. Fondata nel 2000, ASOS è cresciuta costantemente, offrendo una vasta gamma di prodotti di oltre 860 brand globali e locali. Il suo appeal tra i giovani è alimentato da strategie di marketing focalizzate sulla sostenibilità, inclusività e interazioni sui social media; Zalando, invece, ha guadagnato il titolo di maggiore marketplace di moda in Europa. Dall'inizio come negozio di scarpe in Germania, Zalando ora fornisce oltre 4.500 brand a più di 40 milioni di clienti attivi. La sostenibilità è al centro della strategia di Zalando, insieme all'impegno per la diversità e l'inclusione; Wish, rappresenta un Marketplace estremamente diffuso a livello globale, noto per la sua vasta gamma di prodotti a prezzi molto convenienti. Questo lo rende particolarmente adatto per i venditori che operano nel segmento degli oggetti a basso costo. Conclusioni Hai un progetto ecommerce e vuoi aumentare le vendite? Scegliere un marketplace potrebbe aiutarti a raggiungere questo obiettivo. Di sicuro quello che è fondamentale è affidarsi a un CMS come Shopify che sia in grado di supportarti. Shopify è la soluzione migliore per implementare progetti ready to market, senza complicazioni e rapidamente. Sviluppa il tuo progetto Shopify, riparti daccapo e implementa il tuo fatturato.
La psicologia dell’acquirente è piuttosto complessa, a volte addirittura contorta, ma i venditori devono provare ad entrare nella sua testa per aumentare le vendite e rendere un prodotto o un servizio altamente appetibile e desiderabile. A tal proposito vale la pena approfondire il discorso sullo scarcity marketing, una leva molto utilizzata ed efficace in ogni progetto e-commerce per aumentare le vendite e le conversioni. Il concetto è molto semplice: il prodotto viene venduto in quantità limitata o per un periodo limitato. Si possono adottare varie strategie per aumentare l’appetibilità del prodotto, ma tutte sono finalizzate a suscitare nell’acquirente un senso d’urgenza per non perdere un grande affare. In alternativa si può far presente che sono in vendita pochi pezzi per le edizioni limitate, o che il prodotto è quasi esaurito. Tutte queste tecniche sono finalizzate a spingere il cliente a fare un acquisto di impulso, senza rimandarlo a data da destinarsi. Lo scarcity marketing fa leva sulla psicologia umana e sul concetto secondo il quale le persone, quando si trovano in una situazione d’emergenza o comunque hanno poco tempo a disposizione, agiscono d’impulso. In questo articolo analizziamo le dinamiche e le componenti psicologiche dello scarcity marketing, concentrandoci poi su alcuni esempi che hanno fatto scuola. Cos’è lo scarcity marketing? Partiamo dalla definizione di scarcity marketing, una strategia adottata soprattutto dalle multinazionali e dalle grandi aziende, ma ancora poco diffusa tra le attività di piccole e medie dimensioni. Gli acquirenti, a meno che non abbiano bisogno urgente di un prodotto, tendono a procrastinare l’acquisto. Tuttavia se quel prodotto è in fase di esaurimento o se improvvisamente acquisisce un valore maggiore, poiché è difficile da trovare o da ottenere, allora diventa subito desiderabile. Talvolta quello stesso prodotto, che fino a quel momento aveva un valore modesto, vede aumentare la sua popolarità e diventa uno status symbol solo perché indossato da un attore o da qualche personaggio famoso. In sostanza lo scarcity marketing fa leva sulla paura di perdere una grande occasione o di non poter più ottenere ciò che si desidera ardentemente. I clienti acquistano un prodotto non solo perché ne hanno effettivamente bisogno, quindi non ragionano più di tanto sull’effettiva utilità, ma perché hanno la paura di perdersi qualcosa di unico. Quali sono gli elementi principali di questa strategia? L’effetto scarsità ha un effetto simile su tutti gli acquirenti, ma possono essere diverse le leve che spingono all’acquisto. Il valore di un prodotto aumenta con il diminuire della sua disponibilità e il senso di scarsità si può creare con questi elementi: Durata limitata; Esclusività; Rarità. Si può rendere disponibile un prodotto o un servizio solo per un periodo limitato, spingendo gli acquirenti ad accaparrarselo subito per non perdere l’occasione. In alternativa si può proporre la vendita di un articolo ad un prezzo scontato per un periodo limitato, un concetto che trova la sua massima espressione nei saldi e negli sconti proposti da brand in occasione di eventi particolari. Tuttavia queste agevolazioni, come saldi o sconti, sono abbastanza diffuse e quindi non hanno più grande presa sui clienti. Ecco perché bisogna creare un nuovo senso di urgenza, realizzando ad esempio edizioni e collezioni limitate di articoli. In tal caso la leva sulla quale spingono le aziende non è tanto il tempo, quanto piuttosto la disponibilità degli articoli che vengono venduti in quantità limitate. Chi riesce ad acquistare quell’oggetto può fregiarsi di un pezzo a edizione limitata che non tutti possono sfoggiare. Al contrario, chi si attarda nell’acquisto, rischia di vedere le scorte esaurirsi e di perdere così una grande occasione. Un altro elemento da poter sfruttare è rappresentato dalle barriere d’acquisto, che determinano una disponibilità limitata di un prodotto che può dipendere dal fatto che un articolo si vende solo in un determinato luogo, dal prezzo o dalla metodologia di pagamento. Questa strategia risulta vincente soprattutto nei settori della moda e del lusso, dove un oggetto più è raro e costoso e più vede aumentare il suo valore e la sua appetibilità. Tutte queste strategie e questi elementi possono essere usati anche in sinergia tra di loro o separatamente a seconda dell’articolo venduto e del canale utilizzato. L’effetto della scarsità nel marketing a livello psicologico L’effetto scarsità tocca determinati tasti psicologici sia nella vendita degli ecommerce B2B che degli ecommerce B2C. Il principio sul quale si basa lo scarcity marketing è il cosiddetto FOMO, acronimo di Fear of Missing Out, cioè Paura di Rimanere Esclusi. La FOMO è piuttosto diffusa non solo nel marketing, ma anche nelle normali attività quotidiane quando ad esempio si vedono tutte d’un fiato determinate serie tv di cui parlano in molti per non restare esclusi. La FOMO si palesa anche durante il furioso scrolling sui social per conoscere le ultime novità o quando si apre immediatamente la Storia di un amico. I brand cavalcano la paura degli acquirenti di restare esclusi e adottano diverse strategie per creare un senso di scarsità, vero o fittizio che sia, per innescare in loro il desiderio di acquistare quel prodotto o quel servizio. Il concetto di scarcity marketing si basa sul principio di psicologia cognitiva teorizzato da Jack Brehm per la prima volta nel saggio “Theory of Psychological Reactance”. Secondo questa teoria l’uomo è attratto da ciò che è molto richiesto, ma allo stesso tempo molto difficile da raggiungere. In pratica più è difficile ottenere qualcosa e maggiore è il desiderio delle persone di averlo. Una teoria ripresa e rivisitata da Robert Cialdini, psicologo e professore di marketing statunitense, secondo il quale le opportunità sembrano maggiori quando la disponibilità è limitata. Secondo Cialdini l’idea di poter perdere qualcosa incide sul modo in cui l’essere umano prende le sue decisioni. Scarcity marketing: esempi che hanno reso i prodotti must have Sono tante le aziende rinomate che hanno messo in atto politiche di scarcity marketing che hanno fatto scuola. Da sottolineare che per chi opera online rivestono una grande importanza anche l’interfaccia del sito, che deve essere chiara e intuitiva, e la chiarezza della comunicazione. Per questo motivo bisogna per prima cosa creare un sito semplice e ben strutturato, avvalendosi di piattaforme apposite e professionali come Shopify. Analizziamo adesso gli esempi di scarcity marketing che hanno ottenuto maggior successo. I Nutella biscuits della Ferrero Tra il 2019 e il 2020 scoppiò la mania per i Nutella biscuits, i biscotti contenenti la Nutella che spopolarono non solo per il loro gusto delizioso, ma anche per il fatto di essere introvabili. Ferrero promosse una massiccia campagna sui social media per promuovere i biscotti in prossimità delle vacanze invernali, ma furono diffuse poche confezioni nei supermercati. Nacque così una vera e propria caccia ai Nutella biscuits, tant’è che alcuni supermercati furono costretti a porre dei limiti alle confezioni vendibili per non svuotare in poche ore gli scaffali. Una grande operazione di scarcity marketing che consentì alla Ferrero di vendere più di 4,2 milioni di confezioni in un solo mese per un guadagno totale di circa 12 milioni di euro. Booking Un’altra azienda che ha saputo cavalcare l’effetto scarsità è Booking, famoso sito che aggrega servizi per le prenotazioni di alberghi, voli e taxi. Booking abbina sapientemente gli effetti dell’urgenza d’acquisto e quelli di scarsità, indicando ad esempio quante camere sono ancora disponibili o gli sconti applicabili solo quel giorno. E ancora indica quante persone stanno guardando quell’offerta, a dimostrazione che si tratta di un’ottima occasione da non perdere poiché anche altri la stanno visionando. L’abbigliamento della Lidl Un altro caso emblematico è la linea di abbigliamento lanciata dalla Lidl. Pur essendo una catena di supermercati, l’azienda tedesca decise di lanciare sul mercato alcuni capi d’abbigliamento griffati “Lidl Fan Collection”. Bisogna sapere che, poco prima, la Lidl aveva organizzato una simpatica iniziativa: chiunque si sarebbe recato al supermercato per scattarsi un selfie, avrebbe potuto vincere un paio di calzini. L’iniziativa ebbe grande successo e sul mercato furono lanciati diversi capi come magliette, ciabatte, cappelli e scarpe con i colori e il marchio della Lidl a prezzi stracciati. In pochissimo tempo i capi d’abbigliamento andarono a ruba e quei pezzi acquistati a pochi euro nei punti vendita furono rivenduti sui marketplace a cifre stellari, anche superiori ai 2.000 euro. Lidl ha messo in pratica un’altra strategia molto efficace, il prezzo civetta. Il costo molto basso di un prodotto ha attirato i clienti nel punto vendita, dove hanno effettuato anche altri acquisti. La limitata quantità di capi d’abbigliamento, insieme alla viralità del fenomeno esploso su Internet, ha contribuito a trasformare in un successo senza precedenti l’iniziativa dell’azienda tedesca. Conclusioni Lo scarcity marketing, se usato con oculatezza, può dare una grande spinta alle aziende che possono sfruttare le leve psicologiche che telecomandano le decisioni d’acquisto dei clienti. Le strategie sono diverse, quindi bisogna scegliere quelle più indicate in base al proprio business e anche al proprio target di pubblico. Indipendentemente che la strategia venga applicata sui social, sui siti oppure offline è necessario studiarla nei minimi particolari per ottimizzare i risultati. Come già spiegato è importante per prima cosa avere un sito ben strutturato, poiché è il biglietto da visita per ogni azienda, e per realizzarlo al meglio puoi scaricare gratuitamente l’ebook a fine articolo che ti spiega i trucchi per vendere online con il tuo ecommerce. Non dimenticare che a tua disposizione ci sono anche gli Shopify Expert, per guidarti verso la soluzione migliore per il tuo progetto ecommerce e per farti vendere in modo migliore online.