Fashion ecommerce: vendere moda e avere successo

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Da sempre, l'industria della moda ha esercitato un affascinante impatto nel campo commerciale, ma negli ultimi anni, il settore dell'e-commerce legato alla moda ha raggiunto la sua massima espressione. 

Questo fenomeno è stato particolarmente evidente durante la pandemia, quando la possibilità di fare shopping nei negozi fisici è stata limitata, portando a un notevole incremento dei negozi di abbigliamento online.

Molti negozi fisici sono riusciti a evitare il fallimento grazie all'adozione dell'e-commerce, consentendo loro di continuare a vendere i propri prodotti. Da questo contesto è emerso un nuovo modello di business che ha acquisito una competizione significativa. 

Possedere semplicemente un negozio fisico non è più sufficiente; oggi è essenziale ampliare la propria rete di vendita. 

Ma come raggiungere questo obiettivo? Senza dubbio, i marketplace offrono una soluzione preziosa.

Approfondiamo nel prossimo paragrafo come questo nuovo modello di business ha cambiato il modo di vendere online.

Com’è cambiato il modo di vendere online

Nel settore dell'abbigliamento, l'e-commerce ha trasformato il modo in cui i consumatori acquistano capi di vestiario, accessori e articoli correlati. Il fashion e-commerce consiste nella vendita di prodotti di moda attraverso piattaforme online, che possono includere sia negozi virtuali indipendenti (progetti ecommerce) che mercati aggregati (marketplace).

Questo settore è in costante crescita grazie alle preferenze in continua evoluzione dei consumatori, che stanno sempre di più spostando il loro shopping online. 

Le spedizioni e la distribuzione dei prodotti svolgono un ruolo cruciale in questa evoluzione: oggi è più agevole che mai effettuare un ordine e riceverlo in pochi giorni.

Nel mondo della moda, diversi modelli di business possono portare al successo nelle vendite. La decisione di indirizzarsi al consumatore finale (B2C) o di rivolgersi ad altre imprese (B2B) dipende dalle aspirazioni e dalle competenze del venditore.

Nel modello B2C, le vendite avvengono direttamente verso il cliente, offrendo l'opportunità di stabilire relazioni personali e creare una presenza di marca accattivante.

Nel modello B2B, le aziende forniscono prodotti all'ingrosso ad altre imprese, il che richiede una logistica e una gestione delle relazioni differenti.

In conclusione, l'e-commerce nel settore della moda sta ridefinendo il modo in cui le persone fanno acquisti, e l'utilizzo di marketplace rappresenta una strategia vitale per cogliere le sfide e le opportunità offerte da questa trasformazione.

Approfondiamo nei prossimo paragrafi vantaggi e svantaggi di questo modello di business.

Progetto ecommerce fashion: B2B o B2C cosa conviene?

Nel panorama B2B, gli accordi contrattuali, le quantità di prodotti e le dinamiche di prezzo sono spesso più complessi rispetto al B2C. Questo perché le aziende devono considerare aspetti come le esigenze dei clienti commerciali, i cicli di produzione e le richieste personalizzate. 

Nel B2C, l'attenzione si concentra sulla costruzione di un'esperienza di acquisto coinvolgente per i consumatori finali, compresi elementi come la presentazione del prodotto, la facilità di navigazione e un efficiente processo di pagamento.

Entrambi i modelli presentano vantaggi e svantaggi. 

Nel B2B, le vendite all'ingrosso possono portare a volumi di vendita più elevati, ma richiedono una gestione logistica più accurata e un'attenzione alle necessità specifiche dei clienti commerciali, cosa che permette un ecommerce B2B su Shopify

Nel B2C, si ha l'opportunità di raggiungere un pubblico più vasto, ma l'attenzione all'esperienza del cliente e alla creazione di una presenza di marca forte, è essenziale per avere successo.

In un fashion ecommerce è fondamentale avere chiari gli obiettivi che si vogliono raggiungere e poi capire in che modo ci si potrebbe posizionare in un B2B o B2C.

Ecommerce fashion: meglio un ecommerce o un marketplace?

In entrambi i casi si parla di vendita online e l’obiettivo è quindi lo stesso. Ciò che differisce è il modo in cui le vendite vengono fatte e i soggetti coinvolti nell’organizzazione e nella gestione.

Un negozio di e-commerce rappresenta un singolo venditore, gestendo tutti gli aspetti della catena di approvvigionamento e distribuzione. 

D'altro canto, i marketplace sono piattaforme con diversi venditori che possono offrire i loro prodotti attraverso una piattaforma centralizzata. 

Dal punto di vista dei consumatori, l'esperienza di acquisto è generalmente simile in entrambi i modelli. Probabilmente se si parla di e-commerce, l’esperienza di acquisto per un potenziale cliente diviene più personale, ancor prima di acquistare un prodotto.

La scelta, quindi, tra l'aprire un negozio e-commerce indipendente (magari con un progetto su Shopify) o il partecipare a un marketplace dipende dalle ambizioni e dalla strategia del venditore. 

Un ulteriore differenza che c’è tra ecommerce e marketplace è che il primo offre il controllo totale sull'esperienza di shopping, ma richiede un maggiore impegno nella gestione logistica e di marketing. Il secondo tipo offre una visibilità immediata e la possibilità di raggiungere un pubblico più ampio, ma il venditore potrebbe dover condividere una parte delle vendite con la piattaforma scelta.

In sostanza non possiamo dire che un modello di business è migliore di un altro, ma che probabilmente la complementarità tra ecommerce e marketplace, per il fashion commerce potrebbe rappresentare un vantaggio.

Nel caso la scelta invece propenda più per un marketplace, per il mercato della moda quale è meglio scegliere?

Approfondiamo nel prossimo paragrafo.

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Fashion marketplace: quale piattaforma scegliere per il proprio business

In primis bisogna fare una differenza tra due tipologie di marketplace:

  • orizzontali - vendono le stesse categorie di prodotto;
  • verticali - vendono solo alcune categorie di prodotto.

I marketplace di moda prosperano grazie a un modello di business che semplifica le transizioni tra fornitori e clienti. La vasta selezione di prodotti e servizi consente ai clienti di trovare facilmente ciò di cui hanno bisogno, mentre i servizi personalizzati offerti dai marketplace aumentano la comodità. 

Ad esempio, Amazon Prime offre spedizioni rapide, mentre Zalando ha introdotto la spedizione e il reso gratuiti.

I marketplace coinvolgono una rete complessa di agenti, tra cui amministratori, logistica, fornitori, aziende di consegna e clienti finali. Tuttavia, il processo è reso più fluido grazie a linee guida strutturate e alla tecnologia che automatizza le operazioni.

La scelta di un marketplace anziché di un altro dipende da una serie di valutazioni, tra cui certamente la percentuale che c’è da riconoscere alla piattaforma scelta. Tra i migliori marketplace da prendere in considerazione vi sono i seguenti:

  1. eBay
  2. Amazon
  3. Zalando
  4. Facebook

Per il fashion ecommerce Zalando e Facebook potrebbero rappresentare una scelta consapevole. Vendere abbigliamento sui marketplace potrebbe essere la strada giusta per alcune tipologie di capi, più di altri, come quelli sportivi o lingerie o comunque capi più informali. 

Diverso se si vende abbigliamento ricercato, in quel caso un ecommerce potrebbe essere più indicato.

Approfondiamo nel prossimo paragrafo alcuni casi di successo di alcuni marketplace.

Marketplace fashion: esempi di successo

Riportiamo 3 casi di successo che possono essere molto interessanti da analizzare.

  1. ASOS è un esempio di successo nel panorama del fashion e-commerce. Fondata nel 2000, ASOS è cresciuta costantemente, offrendo una vasta gamma di prodotti di oltre 860 brand globali e locali. Il suo appeal tra i giovani è alimentato da strategie di marketing focalizzate sulla sostenibilità, inclusività e interazioni sui social media;
  2. Zalando, invece, ha guadagnato il titolo di maggiore marketplace di moda in Europa. Dall'inizio come negozio di scarpe in Germania, Zalando ora fornisce oltre 4.500 brand a più di 40 milioni di clienti attivi. La sostenibilità è al centro della strategia di Zalando, insieme all'impegno per la diversità e l'inclusione;
  3. Wish, rappresenta un Marketplace estremamente diffuso a livello globale, noto per la sua vasta gamma di prodotti a prezzi molto convenienti. Questo lo rende particolarmente adatto per i venditori che operano nel segmento degli oggetti a basso costo.

Conclusioni

Hai un progetto ecommerce e vuoi aumentare le vendite? Scegliere un marketplace potrebbe aiutarti a raggiungere questo obiettivo.

Di sicuro quello che è fondamentale è affidarsi a un CMS come Shopify che sia in grado di supportarti. Shopify è la soluzione migliore per implementare progetti ready to market, senza complicazioni e rapidamente. Sviluppa il tuo progetto Shopify, riparti daccapo e implementa il tuo fatturato.

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Anna Ventrella

Anna Ventrella

Amante delle parole, ma solo nel lavoro. Appassionata di content marketing e di digital marketing, scrittrice per passione (sebbene di rado). Creo contenuti da quasi 10 anni, con la SEO ci ho fatto amicizia e con la scrittura ho creato una vera e propria relazione solida. Negli ultimi anni la mia formazione nel digital marketing si è ampliata, grazie anche e soprattutto alle esperienze che ho avuto l'opportunità di fare. Ho collaborato e collaboro con alcuni professionisti del digitale che mi hanno insegnato tanto in merito a come creare una strategia di content marketing efficace. Il mio è un lavoro sfidante, stressante, ma che mi obbliga ogni giorno a studiare e informarmi. Di questo ne sono felice perché mi dà sempre la possibilità di migliorare.