In qualità di titolare di un e-commerce hai tantissime responsabilità che gravano sulle tue spalle: campagne di marketing, targeting dei consumatori, promemoria da inviare ai tuoi team ecc. Tutte queste attività, per quanto importanti, rischiano però di rosicchiare tempo prezioso al tuo business. Come ovviare a questo problema? Con Shopify Flow, funzionalità che puoi sfruttare se utilizzi Shopify per vendere online e che automatizza i processi all’interno del tuo negozio. Le automazioni di Shopify Flow snelliscono le tue attività e ti danno la possibilità di concentrarti maggiormente sul core business della tua azienda. Nei seguenti paragrafi andiamo alla scoperta di Shopify Flow per capire cos’è, come funziona e quali sono i principali vantaggi da sfruttare per ottimizzare le vendite e le funzionalità del proprio e-commerce. Cos’è e quali sono le automazioni di Shopify Flow? Il workflow è un flusso di lavoro, un processo scandito da diverse task concatenate l’una con l’altra che partono da un input iniziale fino a raggiungere l’obiettivo prestabilito. Il tutto ottimizzando il tempo e le risorse aziendali a disposizione. Oltre a velocizzare i processi aziendali, vengono ottimizzate notevolmente le prestazioni finali. Con Shopify i workflow consentono di automatizzare le azioni routinarie e quotidiane, a beneficio dei commercianti che possono concentrarsi su altre mansioni e rendere più efficiente e produttivo il loro business. Shopify Flow è disponibile per tutti i merchant Shopify, con delle limitazioni in base al piano sottoscritto. Ad esempio, gli utenti Shopify Plus possono usare i workflow integrati con altre applicazioni di terza parte e usare il codice Liquid per aumentare le possibilità di automatizzazione. Shopify Flow ha conquistato i commercianti non solo per le sue notevoli capacità di automazione, ma anche per la sua intuitività e la sua facilità di utilizzo. Anche se, per automatizzazioni avanzate, c'è bisogno dell'aiuto di uno Shopify Expert oppure di avere una buona conoscenza del codice. Concetti chiave di Shopify Flow Le aziende possono creare flussi di lavoro con pochi clic sfruttando tre passaggi che analizziamo di seguito, sempre tu non decida di prendere come base workflow già prefabbricati da Shopify: Trigger; Condizione; Azione; Trigger Un trigger è un evento che dà il via ad un flusso di lavoro e può verificarsi sia nel negozio che in un’app. Ogni volta che si verifica l’evento preimpostato che soddisfa le condizioni richieste, allora l’azione viene eseguita automaticamente nel negozio. La procedura è la seguente: Crea un nuovo flusso; Crea un evento per permettere al trigger di avviare il flusso di lavoro. Se ad esempio stai provando l’evento Collection created, cioè Collezione creata, ti basta creare una collezione nel pannello di controllo Shopify; Per verificare che il flusso di lavoro sia stato eseguito correttamente monitora la pagina Activity. Condizione La condizione determina se un’azione verrà eseguita. In pratica devi impostare delle condizioni desiderate che, una volta soddisfatte, avviano l’azione dopo che un trigger ha avviato un flusso di lavoro. Shopify Flow supporta i seguenti tipi di dati: A virgola mobile: i valori a virgola mobile sono numeri con una quantità decimale, come ad esempio 3,25; Numero intero: i valori a numero interi sono numeri interi senza una quantità decimale, come 27; Data: i valori numerici corrispondono alla rappresentazione numerica di una data, come 080112023; Stringa: i valori stringa sono dei testi. I confronti che usano valori stringa non tengono conto delle differenze tra lettere maiuscole e minuscole; Booleano: i valori booleani sono true o false, cioè vero o falso; Enum: i valori enum rappresentano un set di dati che permettono ad una variabile di essere un insieme di costanti predefinite. Azione L’azione è una modifica apportata al tuo negozio o all’interno dell’app se viene soddisfatta la condizione preimpostata. Nel momento in cui selezioni un’azione da eseguire per il tuo flusso di lavoro, le scelte vengono filtrate a seconda del trigger del flusso di lavoro. I vantaggi di utilizzare Shopify Flow Il tuo progetto Shopify può davvero essere ancora più performante con l’utilizzo della funzionalità Flow. Ma quali sono i vantaggi principali? Puoi automatizzare i processi più semplici e per certi versi noiosi e concentrarti su aspetti più rilevanti come la gestione del rapporto con i clienti e l’ottimizzazione delle vendite. Per comprendere meglio quali sono i benefici offerti da Shopify Flow analizziamo più in dettaglio i vantaggi principali. Gestione rapida ed efficiente delle attività Come già sottolineato più volte il recupero del tempo, ottenuto tramite l’automatizzazione delle operazioni ripetitive, è uno dei principali vantaggi da evidenziare. In che modo si risparmia tempo? Innanzitutto con una gestione più efficiente del magazzino. L’out-of-stock è una criticità piuttosto seria che va scongiurata. La puoi risolvere con Shopify Flow taggando gli articoli in esaurimento o esauriti, così da procedere ad un rapido riordino quando quella merce sta per finire. Con Shopify Flow puoi avere un riscontro immediato e diretto dei risultati delle campagne di marketing, venendo informato quando i consumatori effettuano ordini di grandi dimensioni. Hai così una panoramica a volo d’uccello sulle prestazioni delle tue campagne, avendo maggiori dati a disposizione per le tue strategie aziendali future. Un ruolo chiave nel tuo business lo giocano i clienti, che puoi classificare secondo le loro abitudini d’acquisto, indirizzi email, cronologia degli ordini e tanti altri criteri da personalizzare secondo le tue necessità. Scalabilità Se hai una piccola attività, potresti essere in grado di gestire manualmente compiti e processi poco complessi con un personale e un volume di ordini ridotti. Tuttavia devi considerare che la tua azienda col tempo può evolversi e crescere e quindi anche i compiti si accumulano e diventano più complessi. Ipotizziamo che un commerciante voglia applicare un tag a quei consumatori che hanno effettuato più ordini, in tal caso il compito risulta piuttosto semplice se riceve un centinaio di ordini settimanali. Il discorso si complica notevolmente se il volume degli ordini si raddoppia o si triplica nel corso del tempo. In sostanza Shopify Flow rende la tua attività scalabile, cioè in grado di diminuire o aumentare le proprie funzioni e le proprie prestazioni in base alle mutate contingenze esterne senza costi aggiuntivi. Riduzione degli errori umani C’è poi un aspetto assolutamente da non sottovalutare in qualsiasi tipo di azienda: l’errore umano. In piccole attività con volumi d’affari ridotti l’errore umano è meno probabile, ma di certo non impossibile. Il rischio di sbagliare sale notevolmente se i flussi da gestire sono enormi, come quelli di grandi attività o multinazionali, quindi risulta obsoleto affidare compiti così gravosi e importanti a personale umano. Puoi essere meticoloso quanto vuoi, ma l’errore umano è sempre dietro l’angolo e può provocare problemi seri, a volte addirittura catastrofici. Sono tanti, troppi i dati da tenere sotto controllo da personale umano. Ecco perché la soluzione migliore è affidarsi a Shopify Flow che gestisce automaticamente enormi flussi di lavoro azzerando il rischio di errori. Shopify Flow: gli esempi Per comprendere da un punto di vista pratico come funziona Shopify Flow, abbiamo raccolto una serie di esempi pratici, applicabili sia in ecommerce B2C ma anche con il B2B di Shopify. Come già specificato Shopify Flow gioca un ruolo importante nella corretta gestione del magazzino. Basta posizionare i tag sugli articoli in esaurimento o esauriti, così da impostare una mail da inviare quando i prodotti scendono al di sotto di una soglia preimpostata. In questo modo puoi così procedere al riordino di quella merce, senza il rischio di fenomeni come l’out-of-stock. Oppure, quando ci sono articoli con inventario basso, puoi fare leva sul concetto di urgenza e scarsità che spingono i consumatori all’acquisto. Quando la scorta di un prodotto sta per esaurirsi, puoi creare promozioni ad hoc del tipo “Ultima possibilità” oppure “Prezzo valido solo per oggi” per avvisare i clienti che hanno tempo limitato per agire. Con Shopify Flow puoi classificare i clienti in base alla loro spesa totale. In che modo può esserti utile questa funzione? A “premiare” e valorizzare i clienti fissi e abituali o quelli altospendenti, proponendo loro offerte e promozioni personalizzate per aumentare il tasso di fidelizzazione. Secondo lo stesso principio nelle campagne pubblicitarie puoi seguire e taggare i clienti che hanno effettuato ordini importanti. Shopify Flow ti aiuta a costruire relazioni stabili e durature con i tuoi clienti, uno step fondamentale per fidelizzarli e per valorizzarli. Puoi ad esempio impostare la seguente azione: nel momento in cui i clienti forniscono una valutazione superiore a 4 stelle, viene inviata in automatico un’email con la scritta “Grazie per la tua recensione” al cliente. Può sembrare un’azione di poco conto, ma sono proprio i dettagli che fanno la differenza. Il cliente percepirà di essere realmente apprezzato dall’azienda poiché la sua valutazione è stata presa in considerazione. Esempio pratico dell'utilizzo di Shopify Flow Andiamo ora a vedere in concreto il funzionamento di Shopify Flow con alcuni screen presi direttamente dall'applicazione. Obiettivo del flusso di lavoro: in base al tag aggiunto ad un cliente andare a scrivere una nota all'interno dell'anagrafica del cliente. Selezioniamo il trigger che farà partire il workflow, nel nostro caso è l'aggiunta di un tag ad un cliente. Clicchiamo su then, qui avremo due possibilità: fare un controllo oppure effettuare un'azione. In questo caso vogliamo controllare che il tag sia un tag particolare, pertanto aggiungiamo il tag test_flow Se la condizione è vera, cliccare su then altrimenti su otherwise, a questo punto potete aggiungere un controllo aggiuntivo oppure passare direttamente all'azione. Passando direttamente all'azione possiamo, tra le tante possibilità di Shopify Flow, inserire così la nota all'interno dell'anagrafica cliente - tramite update customer note, come nell'immagine sottostante. A questo punto potrete attivare il flow, facendo attenzione ad eventuali errori segnalati da Shopify Flow Conclusioni L’impostazione dei flussi di lavoro con Shopify Flow è relativamente semplice, ma sicuramente, per necessità più complesse, può essere d’aiuto un partner Shopify come ICT Sviluppo che lavorando in sinergia con te ti spiega come integrare i sistemi automatizzati. Shopify Flow può davvero dare quella marcia in più alla tua attività per differenziarsi realmente dalla concorrenza, offrendo un servizio su misura per i propri clienti e velocizzando i processi interni. Per raccogliere ulteriori informazioni su Shopify Plus ti basta scaricare gratuitamente l’ebook a fine articolo, uno strumento molto prezioso per le aziende con grandi volumi di vendita e che necessitano di una personalizzazione molto avanzata dei servizi.
Si avvicinano due degli appuntamenti più attesi per i consumatori e per gli stessi titolari di e-commerce: la giornata del Black Friday 2023 e quella del Cyber Monday 2023, che cadono rispettivamente venerdì 24 novembre 2023 e lunedì 27 novembre 2023. Questi due eventi sono una vetrina straordinaria per rilanciare il tuo progetto ecommerce: non solo puoi aumentare il traffico e le vendite sul tuo sito, ma puoi fidelizzare clienti che continueranno ad acquistare da te anche in seguito. Una buona strategia e-commerce per il Black Friday non si può però improvvisare, ma va studiata con largo anticipo per infiocchettare offerte e promozioni molto appetibili per i tuoi potenziali clienti, differenziandoti così dalla concorrenza che in questo periodo è ancora più agguerrita. In questo articolo ti illustriamo per prima cosa come prepararti ai due eventi, quali strategie adottare e come rendere le tue campagne di marketing virali, in modo che i tuoi stessi clienti diventino ambasciatori del tuo brand e aumentare il traffico sul tuo sito senza sforzi eccessivi. Oltre a questo articolo, abbiamo parlato di Black Friday e di Cyber Monday anche nell'ultimo Shopify Virtual Meetup. Come preparare strategie per il tuo ecommerce in vista del Black Friday e Cyber Monday? In questo particolare periodo il tuo e-commerce potrebbe essere preso d’assalto, ritrovandosi a gestire una domanda massiccia. Non devi farti trovare impreparato, poiché se ci sono situazioni di out of stock nel tuo magazzino, cioè l’esaurimento di un determinato articolo in magazzino o nel punto vendita, perdi un cliente e lo regalerai alla concorrenza. Devi quindi assicurarti che nel weekend dello shopping per eccellenza ci sia uno stock di merce sufficiente a soddisfare tutta la domanda. Come fare? Potresti analizzare i report di vendita dei precedenti Black Friday e Cyber Monday per capire quali sono stati i prodotti più venduti e gettonati. In questo modo puoi inserire nel tuo inventario quei prodotti che ti consentono di ottenere un fatturato alto. Puoi utilizzare i report sulle vendite di Shopify per monitorare l’andamento dei mesi passati, in particolare quelli relativi al Black Friday e al Cyber Monday. In seguito puoi ottimizzare i flussi di lavoro e di evasione degli ordini, così da allestire lo spazio necessario all’interno del magazzino e assumere altro personale se dovesse risultare necessario. Prevedi una politica di reso snella e senza problemi, poiché questo è un aspetto al quale prestano molta attenzione i consumatori che acquistano in questo periodo. Rendi chiare le tue politiche di reso, rassicurando gli utenti che possono restituire la merce acquistata senza particolari problemi se non li soddisfa pienamente. Pianifica per tempo i contenuti e ottimizza il sito web per le vendite festive Quando parliamo di pianificazione facciamo riferimento ad un altro aspetto fondamentale per scalare posizioni nei motori di ricerca e guadagnare posti in termini di visibilità: la SEO. Un vecchio motto recita “content is king” e ci ricorda la straordinaria importanza che hanno i contenuti. Possono essere landing page, schede prodotto o articoli di blog, l’importante è che contengano le parole chiave in linea con il tuo business e che siano utili e pertinenti per il tuo target di pubblico. Naturalmente questi contenuti vanno preparati con largo anticipo, almeno qualche settimana prima dei due appuntamenti, così da poterli pianificare con calma e senza affanno nella marcia di avvicinamento verso il BF e il CM. Oltre alle keyword classiche che ruotano intorno al tuo business, cerca di intercettare i nuovi trend e le parole chiave che potrebbero “esplodere” da un giorno all’altro per un qualsiasi evento. Va bene pianificare, ma resta sempre sul pezzo e preparati a scrivere qualche articolo di tendenza per cavalcare l’onda di un nuovo trend. A proposito di tendenza, secondo un’indagine di Confcommercio in collaborazione con Format Research il 52,8% degli italiani acquisterà i regali di Natale approfittando degli sconti e delle promozioni del BF e del CM. Tienilo a mente quando realizzi i tuoi slogan e i tuoi contenuti in ottica SEO per incentivare le vendite sul tuo ecommerce. Nello shopping online riveste una grande importanza anche la velocità del sito web. Se le pagine del tuo ecommerce impiegano troppo tempo a caricarsi, l’utente se ne andrà altrove. Ottimizza e velocizza il sito e rendi estremamente lineare anche il processo di check-out, così da evitare fenomeni nefasti e antipatici come l’abbandono dei carrelli. Gli utenti che acquistano nel periodo di Black Friday e Cyber Monday sono frenetici, non hanno tempo da perdere e hanno tantissime opzioni a disposizione: rendi loro lo shopping quanto più pratico e veloce possibile. Come promuovere le tue offerte e promozioni irresistibili? Finora abbiamo analizzato gli aspetti organizzativi per promuovere i tuoi prodotti e rendere visibile e facilmente raggiungibile il tuo sito. A questo punto possiamo concentrarci maggiormente sull’aspetto promozionale della tua strategia, che pure deve essere studiata con criterio per differenziarti dalla concorrenza. Oltre alle campagne promozionali, che devono ricoprire un ruolo centrale della tua strategia ed essere ben studiate in base al business e al tuo target di riferimento, hai a disposizione altre due frecce nel tuo arco: la riprova sociale e il passaparola. Riprova sociale e passaparola La riprova sociale e il passaparola in realtà sono strettamente collegati tra di loro, ma come sfruttarli? La riprova sociale è quella sorta di regola secondo la quale le persone ritengono affidabile e meritevole di approvazione quei comportamenti ampiamente condivisi da un numero elevato di utenti. In sostanza se molte persone acquistano un prodotto e rilasciano recensioni positive, allora sarà sicuramente affidabile. Booking.com, portale di viaggi online, è un maestro nella riprova sociale e si basa soprattutto sulle recensioni e sui feedback dei clienti che aumentano la sua autorevolezza e affidabilità. Cerca quindi di ottenere dai tuoi clienti quante più recensioni possibili, da poter così spendere come riprova sociale per dare lustro e prestigio al tuo brand. Ed è qui che scatta il passaparola: se una persona è rimasta soddisfatta di un prodotto acquistato o di un servizio ricevuto vorrà condividere questa sua esperienza sul web, con gli amici o con i colleghi. I tuoi stessi clienti diventeranno quindi ambasciatori del tuo brand, il tutto a costo zero e senza particolari sforzi. Best practice per il tuo ecommerce per il Black Friday 2023 Quali sono le migliori idee Black Friday per l’ecommerce? Inventarsi qualcosa in un mercato così saturo è complicato, quindi più che di idee potremmo parlare di best practice, cioè una serie di attività virtuose da adottare e di servizi da ottimizzare per rendere ancora più appetibile il tuo shop online. Landing page La landing page svolge un ruolo fondamentale sempre e comunque, a maggior ragione nel periodo del BF e del CM. Se hai la bravura di far atterrare i potenziali clienti sul tuo sito, assicurati di comunicare in modo chiaro e lineare le offerte, le promozioni e gli sconti programmati in questo periodo. Metti in risalto i tuoi prodotti migliori e comunica in modo semplice le informazioni più rilevanti che è opportuno conoscere. Servizio clienti Anche il servizio clienti ricopre da sempre un ruolo chiave per aumentare il tasso di conversione e riveste un’importanza ancora maggiore in questo periodo. Gli acquirenti potrebbero aver bisogno di informazioni più dettagliate, poiché vogliono essere sicuri di fare un acquisto vantaggioso e di comprare realmente ciò di cui hanno bisogno. Rispondi in maniera reattiva alla clientela e fornisci un servizio di qualità per garantire un’esperienza d’acquisto altamente gratificante. I chatbot, da attivare al di fuori degli orari lavorativi, possono essere il tuo asso nella manica. Sicurezza Il Black Friday e il Cyber Monday attirano un gran numero di potenziali acquirenti, ma purtroppo sono un richiamo fortissimo anche per hacker e truffatori. Le truffe online sono tra i principali spauracchi per i consumatori, che giustamente si avvicinano con una certa diffidenza a siti che non conoscono. Per guadagnarti la loro fiducia fornisci tutti i dati della tua azienda e rendi evidenti gli sforzi che hai fatto per proteggere i dati dei tuoi clienti da ogni tipo di minaccia informatica. Mobile-friendly Gran parte degli acquisti online si fa con gli smartphone, una tendenza che prende sempre più piede durante il BF e il CM. Ogni occasione è buona per fare un buon affare col telefonino in questo periodo: in auto mentre si aspetta un amico, in coda al check-in di un aeroporto o alla stazione della metropolitana. Assicurati dunque che il tuo sito sia mobile-friendly e che sia compatibile con i vari dispositivi mobile per consentire a tutti di acquistare come, dove e quando vogliono. Conclusioni Un’attenta pianificazione e l’adozione di strategie mirate sono dunque gli ingredienti necessari per ottimizzare le vendite e consentire al tuo ecommerce di crescere e conquistare nuovi clienti. La ciliegina sulla torta è il lancio di un progetto Shopify, che ti aiuta a programmare le vendite, gestire al meglio il magazzino e intercettare i desideri e le aspettative dei tuoi clienti. Per saperne di più ti basta scaricare l’ebook gratuito sottostante che ti introduce al mondo ricco di opportunità di Shopify.
Sei convinto che stai usando il potere dei social nel modo giusto? Questa è una domanda che devi porti se vuoi lanciare un progetto ecommerce realmente efficace che sia in grado non solo di individuare potenziali clienti, ma anche di coinvolgerli aumentando in modo significativo il tasso di engagement. I social, nati come strumenti naturali di aggregazione e di condivisione di contenuti da parte degli utenti con amici e parenti, col tempo si sono trasformati per le aziende in una vetrina di straordinaria visibilità. Il cuore di ogni progetto di business è rappresentato dai clienti o potenziali clienti che per l’appunto popolano i social. Saperli intercettare in modo naturale e convertire le visite in vendite sono le nuove sfide per le aziende moderne e in questo processo il social selling può dare una grande mano. Social selling: cos’è e a cosa serve Iniziamo subito la nostra analisi partendo dal significato di social selling. Letteralmente significa vendita social, ma sarebbe una traduzione troppo semplicistica e fuorviante. Secondo il rapporto Global State of Sales di Linkedin il social selling consente di valorizzare il proprio brand e individuare le migliori opportunità di vendita offerte dai social, tramite la condivisione di contenuti pertinenti e la raccolta di dati preziosi degli utenti per proporre loro una shopping experience personalizzata e costruita secondo le loro esigenze. Nell’ottica della lead generation, una pratica che prevede di attirare naturalmente nuovi clienti senza attività invasive, fare social selling non significa rincorrere i lead inviando loro messaggi personali, né tanto meno aggiungerli come amici sui social con l’obiettivo di propinare loro qualche vendita. Queste sono attività obsolete che non portano alcun risultato. I social devono essere sfruttati per raccogliere informazioni utili a convertire il visitatore in cliente tramite un processo ben definito che consente di consolidare il rapporto con la clientela. 3 best practices per fare un social selling perfetto Il social selling prevede un processo che consente di interagire con il cliente, ma bisogna procedere per gradi. Pazienza è la parola d’ordine: non puoi pensare di contattare un utente a caso, senza neanche conoscere le sue preferenze e abitudini d’acquisto, e pretendere che compri subito o che diventi un cliente fidelizzato. Devi offrire prima qualcosa seguendo un percorso che si snoda in 3 fasi fondamentali: Avvicinare il cliente. L’approccio iniziale deve essere molto soft e invece di usare tecniche push, che sono molto invasive come messaggi privati che somigliano molto alle “cold call” o alle email simil-spam, devi adottare tecniche pull che sono molto più soft e discrete. L’interazione sui gruppi di interesse dei tuoi potenziali clienti è una buona mossa e in questo primo step può darti una grande mano un ecommerce CRM, come Shopify, che ti aiuta a costruire relazione di valore con i lead; Interagire con il cliente. Il secondo step è l’interazione che può avvenire sulle “piazze pubbliche” digitali messe a disposizione dai social, come pagine o gruppi; Pubblicare contenuti di valore. Se vuoi attirare naturalmente il pubblico in target devi offrire contenuti di valore che siano pertinenti, utili e interessanti. Come comprendere le esigenze dei clienti in 5 step Per conoscere meglio i tuoi clienti devi sforzarti ancora di più. Per avere una panoramica completa devi comprendere le loro reali esigenze, conoscere i loro desideri, anticipare le loro domande e di conseguenza proporre prodotti e servizi che siano realmente in linea con le loro aspettative e necessità. Come già anticipato Shopify è un ottimo alleato in questa fase di transizione poiché consente non solo di conoscere i clienti, ma anche di mantenere con loro un rapporto solido e duraturo che porta più facilmente alla relativa fidelizzazione. Il processo si fa ancora più specifico e per essere sicuro di intraprendere la strada giusta ecco gli step che devi seguire per fare correttamente social selling. Focalizzati sulla buyer experience La buyer experience ti consente di definire il tuo pubblico e anche di comprendere qual è il social potenzialmente più redditizio e performante in base al tuo target e al tuo business. I social possono fornire utili informazioni come i dati demografici dei tuoi potenziali clienti, sui quali costruire la tua proposta di vendita per una shopping experience quanto più personalizzata possibile. Crea e valorizza il tuo brand Il tuo brand deve essere accattivante e professionale, così da aumentare la reputazione social. Il tuo profilo deve essere completo, chiaro ed esaustivo per dare una sensazione di maggiore credibilità e affidabilità. Parole chiave, hashtag, foto di qualità, una bio breve ma completa, un link al tuo sito e i contatti non possono mancare nel tuo profilo per dare tutte le informazioni utili ai visitatori. Effettua ricerche specifiche Conoscere i tuoi clienti non è sufficiente, devi fare qualcosa in più rispetto alla concorrenza e quindi capire in quale contesto si andranno a costruire i rapporti con loro per rendere più fluido e scorrevole il processo di vendita. Devi quindi effettuare ricerche specifiche che ti diano indicazioni chiare sulle preferenze e sulle abitudini dei tuoi clienti. Content is the king: sviluppa contenuti di qualità Un vecchio detto della SEO recita così: “content is the king”, cioè “il contenuto è il re”. Ed è vero, soprattutto considerando che oggi le strategie più efficaci sono quelle di inbound marketing, dove è il cliente che si avvicina all’azienda e non viceversa. Proponi ai tuoi lead contenuti di loro interesse, costruendo un rapporto “customer-centric” che avvicini in modo naturale i clienti. In questo modo non solo avrai un approccio poco invasivo, ma potrai raccogliere utili informazioni sui clienti per capire come lanciare la presentazione dei tuoi prodotti e dei tuoi servizi. Monitora i risultati Infine per capire se la tua strategia sta funzionando o meno devi monitorare i risultati. Gli stessi social ti mettono a disposizione strumenti avanzati in fase di analisi, grazie ai quali puoi monitorare KPI fondamentali come livello di engagement, conversioni e crescita della pagina in termini di follower. In base ai risultati potrai capire se e come aggiustare il tiro per rendere le tue strategie ancora più efficaci. 8 errori da non commettere nel fare social selling All’inizio dell’articolo abbiamo evidenziato che il social selling potrebbe avere un significato fuorviante se non si hanno le giuste competenze di base. Finora abbiamo analizzato cosa fare, mentre adesso ci concentriamo sugli errori da non commettere per evitare di fare “epic fail” che si trasformano in un boomerang e rendono il social selling inutile o addirittura controproducente. Ecco di seguito le 8 attività che il tuo team dovrebbe evitare: Trattare i social come canali promozionali. Puoi pubblicare un annuncio a pagamento sui social, ma non devi trattarli come meri canali promozionali di vendita. Se si chiamano social ci sarà un motivo e quindi impara a socializzare con i tuoi clienti come se ti stessi approcciando ad un evento di networking dal vivo per costruire relazioni reali. Non investire nella formazione dei team nella vendita social. Il tuo team ha la preparazione adatta per il social selling? Se la risposta è no non esitare e investi nella formazione del tuo team, altrimenti farai fatica a raggiungere risultati concreti. Non utilizzare strumenti digitali. Sfrutta bene gli strumenti digitali messi a disposizione dai social, come quelli che semplificano la condivisione dei contenuti su più piattaforme e in modo automatizzato. In questo modo recuperi tempo prezioso da dedicare al core business della tua attività. Non ottimizzare il tuo profilo. Già abbiamo accennato all’importanza di un profilo completo, che viene analizzato e studiato dai lead se pensano di fare un acquisto da te. Con un profilo social professionale e accattivante, in grado di riflettere l’identità del marchio e la qualità del tuo prodotto, aiuti gli utenti a prendere le loro decisioni d’acquisto. Vendere senza creare solide basi. Anche questo è un discorso in parte già affrontato: prima di provare a vendere devi presentare la tua azienda e i tuoi punti di forza, prima ancora di puntare sul prodotto e sui prezzi. Se ci riesci aumenterai la possibilità di raggiungere persone realmente interessate alla tua offerta. Non anticipare le esigenze dei clienti. Fornire ai tuoi clienti prodotti di loro interesse non basta, devi anticipare le loro esigenze e proporre soluzioni in grado di rispondere alle loro domande prima ancora che le facciano. Non considerare le problematiche del tuo target. I clienti sono più propensi a prendere una decisione d’acquisto favorevole se ritengono che il tuo prodotto sia in grado di risolvere le loro criticità e le loro problematiche. Crea contenuti unici e specifici finalizzati a fornire una risposta concreta ai tuoi clienti. Condividere casualmente contenuti irrilevanti. Risulta inutile condividere contenuti a casaccio che raggiungono un “mare magnum” di persone non in target col tuo business. Punta piuttosto a condividere i tuoi contenuti in un’area più ristretta, dove però hai la certezza che ci siano utenti realmente interessati a quello che offri. Conclusioni Il modo in cui metti in atto la tua strategia di social selling determinerà le tue possibilità di successo nella generazione di lead, che poi è il tuo obiettivo principale. Devi lavorare molto sul tuo team di vendita in termini di formazione e dotarti degli strumenti giusti per creare una presenza sui social efficace e una rete dove i potenziali clienti vogliono interagire. Se hai un progetto Shopify e non sai come sfruttarlo, ti consigliamo il nostro ebook gratuito su come aumentare le vendite del tuo ecommerce.
Se operi nel settore del marketing online sicuramente ti sarai imbattuto almeno una volta nel termine CRO, l’acronimo di Conversion Rate Optimization. In questo articolo analizziamo a fondo cos’è il CRO per ecommerce e come sfruttarlo al meglio per ottimizzare i risultati soprattutto in termini di conversione. Per prima cosa è importante sapere che il CRO interviene in una seconda fase del business, cioè quando il sito è già costruito e completato. Serve quindi un sito ben strutturato, user-friendly e intuitivo e in questa fase è una buona idea avviare un progetto Shopify, che consente di realizzare una piattaforma personalizzata secondo le proprie esigenze e preferenze. Fatta questa premessa possiamo concentrarci sull’ecommerce CRO, sulle strategie più efficaci e sulle fasi fondamentali. Cos’è il CRO negli ecommerce e come funziona? Il CRO è una via di mezzo tra arte e scienza e ha come obiettivo finale ottimizzare tutti i dettagli del sito per migliorare le prestazioni e aumentare il tasso di conversione. É un’arte perché sta alla bravura e al talento di chi gestisce il sito capire come e quali sono i punti da migliorare e implementare; è anche una scienza poiché si basa su dati empirici e concreti che danno chiare indicazioni da sfruttare con intelligenza per monitorare le prestazioni del sito e intervenire in maniera mirata. L’obiettivo del CRO è sicuramente aumentare il traffico, ma soprattutto il tasso di conversione, inteso come rapporto tra visitatori unici, ordini e azioni effettuate durante una visita sull’ecommerce. Il lavoro in ottica SEO, le campagne a pagamento con Google ADS o quelle sui social network possono facilmente aumentare il traffico, ma questo non significa incrementare automaticamente il tasso di conversione. Se sul tuo e-commerce arrivano 300 utenti, ma ci sono solo due conversioni, non puoi certo essere soddisfatto. Magari lavori bene per veicolare il traffico sul tuo sito, ma devi fare qualcosa in più per favorire la conversione. Il CRO punta principalmente a migliorare il tasso di conversione lavorando su alcuni aspetti del sito come il content marketing, la grafica, il design, i colori, la posizione delle CTA e dei pulsanti per l’acquisto e altro ancora. Il tutto deve essere supportato da un ottimo CRM, un sistema che consente di gestire i processi aziendali e soprattutto le relazioni con i clienti per rendere i flussi operativi più snelli e fluidi e fornire ai consumatori servizi costruiti su misura per loro. La formula esatta per calcolare il tasso di conversione nella CRO Per migliorare le prestazioni del tuo sito devi conoscere il tasso di conversione, che può essere ricavato con una semplice formula. Supponiamo che in un mese accedono 2.000 persone al tuo sito e che di queste 20 compiano un’azione desiderata, come effettuare un acquisto o iscriversi ad una newsletter. Per ottenere il tasso di conversione devi dividere le azioni, dette transazioni, con le visite uniche e poi moltiplicare per 100. La formula è la seguente: transazioni/visite per 100. In questo caso per calcolare il tasso di conversione la formula è la seguente: 20/2.000 per 100= 1% tasso di conversione del sito. Un sito che converte sopra l’1% sta ottenendo risultati abbastanza soddisfacenti. Se il tasso di conversione resta stabile o addirittura migliora con l’aumento dei visitatori, allora vuol dire che i processi di acquisto o le fasi che portano l’utente a completare l’azione desiderata sono ben strutturati. Se invece scende notevolmente sotto l’1%, c’è qualcosa che non funziona e quindi devi intervenire subito. Strategie di Conversion Rate Optimization (CRO) per ecommerce La CRO può darti una grande mano, ma devi applicare le giuste strategie e gli approcci corretti tenendo conto del tuo business, ma anche del tuo pubblico di riferimento. Per quanto le visite siano importanti, devi considerare anche altri fattori che hanno un impatto diretto sulla conversione. Una di queste è la durata media di permanenza sulla pagina: se un utente resta più a lungo su una pagina, è più probabile che venga convertito o che esegua l’azione desiderata. Hai notato invece che i tuoi utenti restano poco tempo sul tuo sito? Allora forse la landing page non offre subito le risposte che l’utente sta cercando. Cerca di migliorarla rendendola più intuitiva da un punto di vista grafico, più accattivante con video, foto di maggiore impatto e simpatiche animazioni e in generale offrendo una navigazione più fluida e scorrevole. Oggi i consumatori online sono pigri e poco pazienti e, se non trovano subito le informazioni di cui hanno bisogno, non si fanno problemi a cercare altrove. Come alternativa se vendi prodotti fisici puoi aggiungere più foto e di maggiore qualità: in questo modo non solo aumenti il tempo di durata media della permanenza sulla pagina, ma consenti al visitatore di avere una visione più ampia di quell’articolo. Questa è una strategia che funziona bene soprattutto per gli shop online di scarpe e di abbigliamento, ma in generale per chi vende prodotti fisici. Un altro problema è rappresentato invece dai carrelli abbandonati, un vero incubo per i titolari di ecommerce poiché si perde il cliente proprio all’ultimo miglio del funnel di vendita. I consumatori decidono di rinunciare all’acquisto all’ultimo momento poiché forse non sono convinti delle politiche di reso o non è presente la modalità d’acquisto a loro più congeniale. Sono davvero tanti gli aspetti da considerare per realizzare un progetto ecommerce efficace e il CRO consente proprio di ispezionare e vivisezionare ogni singolo aspetto del sito per migliorare le prestazioni. Le 6 fasi fondamentali per fare CRO nei negozi online Anche se le strategie possono essere personalizzate, il CRO si snoda in 6 fasi fondamentali che devono essere seguite attentamente per ottenere risultati concreti e dati tangibili dai quali estrapolare informazioni preziose. Nei seguenti paragrafi analizziamo quali sono gli step principali da seguire. L’analisi commerciale L’analisi commerciale riguarda gli aspetti legati soprattutto al business, come ad esempio i prezzi rispetto ai competitor e al mercato di riferimento, i fornitori, i cataloghi, le offerte, la logistica, le spedizioni, la customer care o le campagne promozionali. Talvolta basta limare uno solo di questi dettagli per vedere migliorare notevolmente le prestazioni del sito. La web analytics La web analytics è un’analisi più tecnica, in quanto analizza i dati che riguardano più strettamente la struttura del sito o dell’ecommerce. Tale analisi può concentrarsi sui percorsi di navigazione degli utenti, su quali aree del sito si soffermano maggiormente e dove invece tendono a interrompersi bruscamente. Puoi così comprendere quali sono le pagine ad alto traffico o al contrario a basso traffico per prendere le contromisure necessarie. L’analisi euristica L’analisi euristica è una tecnica che si pone come obiettivo migliorare specifiche pagine del web analizzando l’interfaccia e individuare eventuali minacce come virus e malware. Oltre a migliorare la fruibilità del sito si ottimizza notevolmente la user experience a beneficio della fidelizzazione. Tra l’altro l’analisi risulta abbastanza breve e in poco tempo può intercettare virus o programmi indesiderati. Inoltre è una tecnica dinamica e non statica, quindi si sviluppa e si evolve col tempo fino a costruire una memoria che raccoglie tutte le informazioni relative a un’intera famiglia di malware. Monitoraggio del comportamento degli utenti Un altro step fondamentale per il CRO è il monitoraggio dei comportamenti degli utenti e la relativa raccolta dei dati. Ci sono diversi strumenti a disposizione, come le mappe di calore che aiutano i proprietari dei siti web a capire cosa guardano gli utenti e dove si soffermano principalmente. Altri strumenti che possono essere utilizzati sono i sondaggi online, le analisi dei form, i questionari e le interviste telefoniche. Analisi delle buyer personas Monitorare il comportamento degli utenti è importantissimo, ma lo è anche stilare un identikit perfetto delle proprie buyer personas. In questo modo si possono creare campagne di marketing e di advertising costruite su misura per i propri clienti, ma si possono anche offrire e vendere prodotti maggiormente in linea con le tendenze del momento tenendo sempre conto delle preferenze del proprio pubblico. Test A/B Tra gli strumenti a tua disposizione ci sono i test A/B, che consentono di testare due versioni del sito, o alcuni dei suoi elementi, per capire chi offre le prestazioni migliori. I test A/B però hanno un senso solo se il tuo sito ha raggiunto un livello di traffico significativo, altrimenti sarebbe inutile cambiare radicalmente il layout se non hai dati a sufficienza. Inoltre i test devono raggiungere la cosiddetta statistica di significanza, arrivare ad un massimo di 2-4 settimane ed essere ripetuti in maniera ciclica. Conclusioni Il CRO è utilissimo per qualsiasi sito, indipendentemente che abbia poco traffico o che ne abbia parecchio. Il web è un mondo in costante movimento e quindi è necessario testare continuamente lo stato di salute del proprio sito e apportare le modifiche ai piccoli particolari che poi sono i dettagli che fanno la differenza. Nell’applicare le tue strategie non dimenticarti dell’importanza del marketing automation, una tecnologia che consente di automatizzare le mansioni ripetitive che aiutano a misurare gli obiettivi e le prestazioni. La tua strategia di CRO può partire proprio dal marketing automation e dalla lettura dell’ebook sottostante che puoi scaricare gratuitamente.
Per creare un progetto ecommerce vincente bisogna sfruttare le diverse strategie che offre il mercato per aumentare le vendite. Tra queste possiamo ricordare il cross-selling, che consente di vendere articoli complementari insieme al prodotto principale. Oppure possiamo fare riferimento all’up-selling, che invece prevede la vendita di un prodotto simile a quello che il cliente sta cercando, ma con un valore maggiore. In questo articolo ci concentriamo invece sui bundle e, nello specifico, sulla vendita di pacchetti bundle su Shopify. Il bundle è fondamentalmente la vendita di un pacchetto di prodotti o di servizi offerti, venduti però ad un prezzo scontato rispetto alla vendita singola di ogni articolo. Analizziamo nei seguenti paragrafi cosa vuol dire prodotto bundle, quali sono le varie tipologie e i vantaggi offerti da questa strategia. I bundle nell'ecommerce Cosa sono i prodotti bundle? In italiano bundle potrebbe essere tradotto con “pacchetto” oppure come “prodotti venduti insieme”. Ogni articolo venduto singolarmente ha un prezzo maggiore, ma in alcuni casi i clienti acquistano prodotti complementari. Facciamo un esempio per comprendere meglio: una persona che deve andare ad una cerimonia deve acquistare giacca, cravatta, camicia e pantalone. Questi prodotti, acquistati singolarmente, hanno un prezzo piuttosto elevato. La strategia bundle invece offre tutti questi articoli in un unico pacchetto ad un prezzo scontato, garantendo così un notevole risparmio. Il cliente dovrà comunque acquistare tutti quei prodotti, quindi tanto vale prenderli ad un prezzo scontato in un unico pacchetto. Il cliente dunque è felice poiché acquista ciò che gli serve ad un prezzo vantaggioso, mentre l’e-commerce può comunque aumentare le sue vendite e fidelizzare la clientela. Naturalmente il bundle deve essere mirato e il valore di ogni singolo prodotto deve aumentare proprio grazie alla presenza degli altri. Esempi frequenti di bundle ce ne sono nella beauty routine, dove vengono venduti insieme prodotti per i capelli, come shampoo e balsamo, o per la pelle come scrub viso, contorno occhi e crema idratante. Il bundling è invece quell’insieme di strategie di marketing che portano alla creazione di un bundle. Il prezzo, la convenienza ma anche la praticità sono gli elementi sulle quali gli e-commerce fanno leva per aumentare le vendite ma anche per smaltire prodotti difficili da vendere. Un altro elemento da non sottovalutare è il packaging, che può ulteriormente aumentare l’appetibilità del bundle agli occhi del cliente. Un buon packaging dà un’immagine positiva del brand, poiché anche l’estetica e la presentazione dei prodotti rappresentano fattori sui quali spingere per differenziarsi e proporsi sul mercato come una realtà innovativa. Le strategie di bundling nell'ecommerce Le strategie di bundling si possono dividere in due grandi tipologie: Bundling misto: è la forma più diffusa e prevede per l’appunto la creazione di un pacchetto per vendere un set di prodotti ad un prezzo scontato. Il cliente ha comunque la facoltà di acquistare un singolo prodotto del bundle, senza necessariamente dover comprare tutto il pacchetto; Bundling puro: questa è una strategia meno diffusa e il cliente in questo caso non può acquistare un singolo articolo, ma deve necessariamente comprare tutto il pacchetto. Le due tipologie di bundling vanno inserite all’interno di strategie mirate. Ne esistono diverse, ecco un elenco di quelle più gettonate: Bundle di prodotti complementari. Se vendi singolarmente prodotti complementari, puoi venderli insieme creando un bundle così da aumentare il valore medio di un ordine; Bundle di prodotti simili. I clienti potrebbero essere indecisi se acquistare questo o quel prodotto. Se sono simili puoi inserirli all’interno di un bundle, così i clienti saranno più invogliati ad acquistarli entrambi ad un prezzo vantaggioso; Bundle di co-branding. Questa è una strategia che funziona tantissimo e consente di vendere i tuoi prodotti insieme a quelli di un altro brand che ha un target simile al tuo; Bundle basati sugli eventi. Ogni anno ci sono tantissimi eventi: da quelli sportivi a quelli incentrati sulla moda fino a quelli dedicati alle festività. Sfrutta l’onda di questi eventi e crea bundle ad hoc; Bundle comportamentali. Questa è una delle strategie più interessanti poiché consente di creare offerte personalizzate. In questo caso il bundle è rivolto ad una nicchia della tua clientela che ha una necessità specifica, come chi ha una cucina nuova e deve acquistare pentole, posate e articoli differenti; Bundle di retention. Un tuo cliente è solito riacquistare un determinato prodotto a scadenza periodica? Allora crea un bundle che, insieme al prodotto classico, consente di acquistare altri articoli complementari a prezzi scontati. Oltre ad aumentare la vendita rafforzi anche la fidelizzazione; Bundle per nuovi clienti. Acquisire nuovi clienti è piuttosto complicato, ma il bundle può darti una grande mano per portare a termine questa missione. L’obiettivo è convincere l’utente ad acquistare prodotti utili per la sua routine, per poi convertirlo in cliente. Spiega bene ai nuovi utenti perché conviene acquistare i prodotti insieme piuttosto che singolarmente, spingendo soprattutto sulla convenienza. Sarebbe un’ottima idea dare ai clienti la possibilità di crearsi il loro bundle personalizzato per attirarti le loro simpatie. Shopify Bundles: tutto quello che bisogna sapere Ci sono diverse piattaforme ecommerce che consentono di creare bundle ad hoc e uno dei più efficaci è Shopify. Per avere un confronto o ricevere preziosi suggerimenti per le tue strategie puoi avvalerti della collaborazione del team di Shopify Expert che mette a disposizione la sua esperienza. All’occorrenza puoi anche utilizzare l’app Shopify bundles per gestire tutto comodamente da smartphone o da qualsiasi altro dispositivo. L’app gratuita si chiama Shopify Bundles, è disponibile per tutti i piani Shopify e ti consente di creare 2 tipi di pacchetto: Fisso: un pacchetto composto da una serie di prodotti predeterminati e che offre diverse varianti tra le quali il cliente può scegliere; Multipack: un pacchetto fisso con più di uno degli stessi prodotti; I passaggi per creare il tuo pacchetto sono i seguenti: Clicca su Pacchetti dal pannello di controllo Shopify; Clicca su Crea pacchetto; Una volta creato il pacchetto clicca su Titolo e inserisci il titolo scelto; Clicca su Selezione prodotti; Nella finestra di dialogo Aggiungi prodotti scegli i prodotti che vuoi inserire nel pacchetto, dopodiché clicca su Seleziona; Questo è un passaggio facoltativo ma, se lo desideri, puoi selezionare una delle seguenti azioni: Regola il numero nel campo quantità per aumentare le quantità di un prodotto nel pacchetto; Per rettificare le varianti incluse nel pacchetto, clicca sul nome della variante così da selezionarla o deselezionarla; Se vuoi aggiungere la quantità come opzione per un pacchetto, clicca sull’icona a forma di ingranaggio di fianco al prodotto e seleziona Aggiungi quantità come opzione; Se desideri creare un pacchetto multipack, premi sull’icona a forma di ingranaggio e poi seleziona Duplica prodotto; Clicca su Salva e continua; Una volta creato il pacchetto esso può essere modificato come un normale prodotto, possono essere aggiunte varianti e quantità, con i relativi prezzi. Vai nella pagina dei dettagli del prodotto e aggiungi tutti i dettagli prodotto applicabili; Altro passaggio facoltativo: alla voce Stato puoi selezionare Attivo dal menu a discesa per aggiornare lo stato del prodotto. Clicca su Salva. I bundle con Shopify: i vantaggi Shopify è un validissimo alleato che ti consente di creare pacchetti bundle specifici e di perfezionare le tue tecniche a seconda dei prodotti che vendi e del target di pubblico al quale ti rivolgi. Utilizzando i pacchetti bundle su Shopify puoi conseguire i seguenti vantaggi: Crei un’offerta vantaggiosa e innovativa per attirare i clienti. Le novità piacciono sempre alle persone, che sono quindi attratte da questa offerta innovativa. Se alla novità si aggiunge anche la convenienza economica, allora il gioco è fatto. Cerca quindi di preparare pacchetti studiati nei minimi dettagli e che siano in grado di suscitare la curiosità e l’interesse dei tuoi clienti o dei tuoi lead; Aumenti le vendite e l’AOV. Il bundle è una strategia che punta soprattutto sulla quantità delle vendite e che aumenta l’AOV (Average Order Value), cioè il valore medio di un ordine; Acquisto personalizzato. La personalizzazione dell’esperienza d’acquisto è una delle chiavi della fidelizzazione. Al di là del prezzo, che ha sicuramente la sua importanza, i clienti oggi vogliono vivere un’esperienza di shopping costruita intorno a loro. Il bundle dà questa possibilità, soprattutto se i clienti hanno la libertà di comporre i pacchetti desiderati secondo le loro esigenze e preferenze; Vendita di prodotti difficili da smaltire. Il bundle è un’ottima strategia per vendere quegli articoli che, per un motivo o per un altro, sono difficili da smaltire. Inseriti in un pacchetto invece possono essere venduti più facilmente. Conclusioni Utilizzando la fantasia, la creatività e la conoscenza approfondita dei tuoi clienti puoi creare strategie bundling davvero efficaci che possono far volare le tue vendite, contribuendo anche alla fidelizzazione e all’acquisizione di nuovi clienti. Considera però che il bundling non è una “scienza” esatta e che potresti aver bisogno di un po’ di tempo per familiarizzare con questa strategia e adattarla al tuo target di pubblico. Ecco perché dovresti usare Shopify, uno strumento che tra i tanti vantaggi offerti si propone anche come valido alleato per ottimizzare le tue strategie di bundling. Il bundling è spesso usato in un progetto Shopify per aumentare le vendite dell'ecommerce. Non c'è solo il bundling però: per questo puoi scaricare la nostra guida gratuita su come aumentare le vendite e far funzionare l'ecommerce.
Con la globalizzazione dei mercati e l’incremento del volume d’affari degli e-commerce si è sviluppato il concetto di MOQ, l’acronimo di Minimum Order Quantity (Ordine Minimo). Per comprendere questo concetto bisogna analizzare l’attuale mercato globalizzato, dove le aziende possono acquistare articoli da fornitori di tutto il mondo e concordare così accordi più vantaggiosi, a patto però di raggiungere una quantità minima d’ordine. Detto in altre parole il MOQ è la soglia d’acquisto sotto la quale non è possibile scendere. Non necessariamente però il MOQ è identificato con una quantità numerica, ma può rappresentare un valore monetario minimo. Tale concetto, diffuso soprattutto nell’ecommerce B2B, prevede che si riescono a coprire i costi legati ad un prodotto e quindi a conseguire un guadagno solo se si raggiunge o si supera una quantità minima. MOQ significato: cos’è e quali sono i fattori che lo determinano Iniziamo ad analizzare cosa si intende per MOQ e quali sono i fattori che lo determinano per creare un progetto ecommerce efficace e vincente. Ricapitolando il MOQ è la quantità minima d’ordine imposta dal venditore o dal fornitore per preparare l’ordine. I venditori/fornitori impongono tale quantità minima per essere sicuri di coprire i vari costi che possono riguardare la produzione, lo stoccaggio in magazzino, la manodopera e la spedizione per ottenere un profitto minimo. Le variabili da considerare che possono incidere sul MOQ sono tre: Materie prime. L’estrazione e la successiva lavorazione delle materie prime per la finitura finale del prodotto hanno dei costi, che devono essere coperti. Talvolta le materie prime vengono acquistate da un altro fornitore, che a sua volta impone il suo MOQ; Costo di produzione per unità. Ogni singolo prodotto ha un suo costo che però può calare in maniera significativa se viene effettuato un ordine molto ampio. Questa è una delle più note regole dell’economia di scala, dove i costi diminuiscono con l’aumentare del volume di produzione. Dinanzi ad un acquisto elevato di prodotti i fornitori sono più propensi ad abbassare il costo finale, poiché il loro profitto è garantito proprio da un ordine corposo; Gestione aziendale di ogni fornitore. I fornitori sono in grado di individuare quali sono i profitti generati per ogni quantità minima di ordine, ma allo stesso tempo possono tracciare il profilo del cliente con il quale si interfacciano e quindi stabilire le strategie da seguire per ottenere un vantaggio rispetto agli altri competitor. MOQ elevato o basso: perchè è importante saperlo? Il MOQ si divide in due tipologie: elevato o basso. Capire quali sono le differenze è fondamentale per impostare con oculatezza e lungimiranza le proprie strategie future. Esaminiamo di seguito quali sono le caratteristiche: MOQ elevato. In tal caso il fornitore/venditore deve conservare nel suo magazzino un elevato numero di prodotti, quindi aumentano i costi per quanto riguarda lo stoccaggio e aumentano anche i rischi per gli articoli che rischiano di deperire. Un MOQ elevato incrementa sicuramente i profitti sulle vendite; MOQ basso. Il numero di articoli da conservare è minore, quindi calano i costi per lo stoccaggio e anche i rischi di deperibilità e obsolescenza della merce. Il lavoro però aumenta soprattutto nelle fasi di reintegrazione e approvvigionamento della merce. Bisogna quindi fare molta attenzione alla gestione della merce per evitare criticità tipiche come l’out of stock, ossia l’esaurimento di un articolo in magazzino. Meglio un MOQ elevato o un MOQ basso? Dipende dalle esigenze e dalle dimensioni dell’azienda, che possono impostare strategie diverse a seconda degli obiettivi da raggiungere. Strategie per impostare MOQ efficaci Impostare delle strategie vincenti non è così semplice, dal momento che il MOQ è un parametro poco trattabile. Tuttavia, se il MOQ richiesto dal fornitore risulta davvero troppo elevato, si possono adottare comunque delle strategie per ridurre la quantità di ordine minimo mantenendo un prezzo competitivo. A proposito di strategie può essere molto utile capire cosa vuol dire MOQ su Alibaba, un sito per la vendita all’ingrosso dove è richiesto un quantitativo minimo d’ordine per ogni singolo acquisto. Alibaba non è un marketplace, ma semplicemente una piattaforma che mette in contatto le aziende con i fornitori. Una volta individuato il fornitore giusto, bisogna contattarlo e provare a concordare i termini dell’acquisto. Se il tuo MOQ è di gran lunga inferiore rispetto a quello indicato dalla pagina del prodotto di Alibaba, allora è meglio virare altrove senza perdere tempo poiché il MOQ è un parametro poco trattabile. Chiaramente è consigliabile valutare le offerte dei vari fornitori, che possono avere MOQ molto diversi. Su Alibaba ci sono principalmente fornitori cinesi che spesso lavorano a inventario zero, cioè cominciano la produzione solo dopo la conferma dell’ordine. Tra l’altro i fornitori cinesi hanno anche un margine di profitto molto basso, del 2-4% circa, anche per questo motivo risulta complicato trattare sul MOQ. Tuttavia alcuni fornitori sono disposti ad abbassare il loro MOQ in caso di collaborazione duratura e questa è sicuramente una strategia da prendere in considerazione. Se hai intenzione di fare un grosso ordinativo, che corrisponde ad un investimento importante, è consigliabile farti inviare prima un campione del prodotto per testarne la qualità. Se l’articolo non ti soddisfa puoi evitare una notevole spesa che si rivelerebbe inutile; se invece desideri ugualmente acquistare quel prodotto, che però non soddisfa in pieno le tue aspettative, ti metti in una posizione di forza nella trattativa e puoi strappare un prezzo più competitivo. Cerca però di non esagerare al ribasso altrimenti il fornitore, pur di non perderti come cliente, è disposto ad accettare un prezzo più basso ma andando a discapito della qualità, magari scegliendo materie prime scadenti. In alcuni casi puoi addirittura chiedere al fornitore di pagare un costo maggiore per ogni singola unità, così da ricevere la quantità esatta di articoli di cui hai bisogno. Una mossa intelligente per non occupare troppo spazio in magazzino e per evitare problemi di obsolescenza o deperibilità dei prodotti. In alternativa, se non hai un budget sufficiente o comunque non vuoi investirlo tutto in una volta, puoi comunque affidare ad un fornitore l’intero lotto, chiedendogli però di suddividere la consegna della merce e quindi anche il pagamento in due tranches. Il minimo d'ordine in Shopify Domanda: è possibile impostare un minimo d'ordine su un ecommerce Shopify? Sì, ci sono diverse strade che si possono seguire. La prima, riferita agli ecommerce B2B e solamente per i singoli prodotti, possono essere impostati dei minimi d'ordine e regole sulle quantità direttamente dal catalogo assegnato all'azienda. Pertanto un articolo sarà acquistabile solamente con una quantità minima già impostata. L'altra strada, valevole in generale, che si può percorrere per impostare un minimo d'ordine è quella di contattare uno Shopify Expert che, tramite programmazione a codice, troverà la soluzione ideale alle tue necessità. Vantaggi, svantaggi e sfide dell'applicazione del MOQ Perché è preferibile acquistare da un fornitore che applica un MOQ? Per un motivo semplice: acquistare da un fornitore che applica un MOQ significa comprare un prodotto ad un prezzo d’acquisto vantaggioso. Più compri e più si abbassa il costo unitario e questo è un grande vantaggio soprattutto se hai un volume d’affari molto dinamico e se concludi un numero di vendite elevato. Prima di effettuare un ordine elevato assicurati però di avere un magazzino sufficientemente ampio per stoccare tutta la merce acquistata. Oltre ad un budget significativo, serve anche un magazzino abbastanza ampio per acquistare da un fornitore che prevede un MOQ. Se hai bisogno di poche unità o se non hai un magazzino abbastanza grande, è sicuramente preferibile affidarsi a fornitori che non applicano il MOQ. Acquistare pochi prodotti non è molto conveniente, poiché il prezzo tende ad aumentare, ma è l’unica soluzione possibile se sei un e-commerce appena nato e quindi non hai la certezza di vendere tutti gli articoli acquistati o semplicemente se non hai un magazzino sufficientemente ampio. Un altro vantaggio da sottolineare è quello di poter confrontare facilmente l’offerta di tutti i fornitori, scegliendo così il miglior partner in ottica qualità/prezzo. E ancora, se si avvia una collaborazione continuativa, ne traggono beneficio sia il fornitore che l’acquirente. Il fornitore può fare maggiori investimenti per implementare il suo sistema di produzione, poiché ha la certezza di un’entrata fissa, quindi migliora la qualità finale del prodotto che va a beneficio dell’azienda che vede aumentare la sua competitività sul mercato. Si avvia in sostanza una collaborazione win-win, dove entrambi gli attori chiamati in causa ottengono notevoli benefici e di conseguenza anche i consumatori finali. Conclusioni Il MOQ è un concetto molto importante da comprendere sia per chi ha un ecommerce da molto tempo sia per chi sta muovendo i primi passi nello shop online. A seconda del proprio business, della tipologia di merce e del proprio target di pubblico si possono adottare strategie diverse che vanno scelte con estrema attenzione. Come già anticipato nel corso dell’articolo puoi lanciare un progetto Shopify non solo per la creazione o l’implementazione del sito, ma anche per scegliere e individuare i fornitori che applicano il MOQ più conveniente. Abbiamo anche accennato che il minimo d'ordine si può impostare sugli store B2B con Shopify Plus. Per questo ti lasciamo una risorsa gratuita su come vendere online all'ingrosso, replicando gli accordi di fornitura stipulati.
L'intelligenza artificiale per l'ecommerce è un argomento che in Shopify non hanno preso proprio alla leggera e hanno lavorato in modo pesante per un prodotto pervasivo, che tocca varie sezioni del software, a supporto di differenti operazioni per il merchant. L'AI per ecommerce, all'interno di Shopify e di Shopify Plus, si chiama Shopify Magic. Intelligenza artificiale nell'ecommerce per scrivere testi Shopify Magic utilizza l’intelligenza artificiale per generare testi e velocizzare il processo di scrittura. Il modello di AI utilizzato per generare automaticamente contenuti sono i Large Language Models (LLM), programmi informatici progettati per elaborare e comprendere il linguaggio umano. LLM analizza grandi quantità di dati di testo (ad esempio libri, articoli e pagine web) e utilizza gli algoritmi di analisi per imparare modelli e relazioni tra parole e frasi. Gli LLM possono rispondere alle domande, tradurre lingue, riassumere il testo e generare contenuti nuovi. Shopify Magic si può utilizzare in varie sezioni e strumenti interni di Shopify: Articoli del blog; Pagine; Descrizione prodotti; Shopify Email; Shopify Inbox; Editor del tema; Attualmente le lingue supportate sono: Inglese; Tedesco; Spagnolo; Francese; Italiano; Giapponese; Portoghese (Brasiliano); Cinese (semplificato); Per impostazione predefinita, la variante utilizzata per i suggerimenti in inglese è quella americana. I dati linguistici utilizzati dall'intelligenza artificiale sono in gran parte provenienti da fonti del Nord America, pertanto i contenuti generati potrebbero contenere vocaboli ed espressioni locali originari di quell'area geografica Scegli il tono per produrre contenuti con l'AI di Shopify Magic Quando produci dei testi puoi selezionare il tono che vuoi avere. Il tono è il modo in cui scrivi e parli alle persone, aiuta a trasmettere la personalità di chi parla (in questo caso il brand, il vostro negozio...). Ovviamente, quando si parla di Tone of Voice, il tutto è correlato con la brand identity, le aspettative che hanno i vostri clienti e quello che si vuole trasmettere di un'azienda. I toni predefiniti per le email, le descrizioni dei prodotti e le pagine sono: Esperto: cerca di dare fiducia, è deciso in quello che sa e fornisce dettagli precisi. Solidale: se cerchi di creare un legame empatico e solidarizzare con i tuoi clienti, questo è il mood che puoi scegliere. Persuasivo: quando ci credi e vuoi far capire che ci credi, mettendo in campo le passioni e vuoi trasmettere fiducia nei prodotti che presenti e in quello che dici. Nelle email questo è il tono preselezionato. Audace: sfida in qualche modo il cliente ad essere coraggioso, utilizza parole ed espressioni motivazionali e che ispirano. Giocoso: se non vuoi prendere te stesso e i prodotti che vendi in modo troppo serioso, questa è l'opzione che fa per te. Sofisticato: è un tono raffinato, che cerca parole e modalità espressive che richiamano qualità e buon gusto. Personalizzato: qui puoi selezionare sarcastico, fiducioso o spiritoso e creare una nuova modalità da selezionare nei vari strumenti dove viene messo a dispersione Shopify Magic. Ovviamente per sapere quale usare, il consiglio è: provare e prendete confidenza con tutti. Le funzioni dove si può usare Shopify Magic Articoli del blog Scrivere gli articoli del blog per tenere aggiornato e fresco uno dei principali canali di comunicazione non è più un'operazione che richiede ore di ricerche, avendo disposizione l'AI per agevolare questa produzione. Attenti ovviamente all'utilizzo corretto dell'AI, che non deve sostituirsi al lavoro di sintesi e capacità di presentazione umana, ma è un valido ed importante supporto per agevolare alcuni processi di acquisizione informazioni e sviluppo di frasi per presentarle. Pagine Il titolo e il contenuto di una pagina può essere creato in automatico da Shopify Magic, utilizzando i dati linguistici che l'AI raccoglie soprattutto dal Nord America. Le espressioni e i modi di dire che vengono presentati potrebbero quindi essere proprie degli USA ed è necessario monitorare ed intervenire per eventuali correzioni quando si dovesse rendere necessario. Descrizione prodotti Le descrizioni dei prodotti? Uno dei macigni sulle spalle di ogni ecommerce manager, ma che con Shopify Magic riusciamo ad alleggerire in maniera importante. Fornendo a Shopify Magic il titolo del prodotto o le parole chiave sui bisogni a cui risponde, otteniamo in maniera immediata un testo prodotto su misura. In più Shopify Magic può anche offrire suggerimenti per riscrivere il testo selezionato da una descrizione esistente. Shopify Email Fornendo alcuni dettagli come il tipo di campagna e le keyword associate ai prodotti, Shopify Magic è in grado di suggerirti i contenuti da utilizzare per oggetto e testi delle tue newsletter o email di marketing automation. Se hai già scritto l'oggetto, Shopify Magic potrà utilizzare quello per produrre il testo del corpo. Insomma, un assistente per poter produrre molto più velocemente i contenuti del tuo email marketing. Shopify Inbox L'attivazione di Shopify Inbox include anche la chat. La funzione legata alla produzione di contenuti automatica da parte di Shopify Magic, integrata con la chat di Shopify è quella delle Risposte Immediate suggerite. I suggerimenti vengono creati sulla base delle informazioni del negozio o sulla cronologia delle conversazioni. Se nelle informative del tuo negozio non ci sono abbastanza informazioni o se la cronologia delle conversazioni non è sufficiente, le risposte immediate suggerite si basano sulle domande più frequenti ricevute dai merchant. Al momento i suggerimenti di risposta immediata generati automaticamente sono disponibili solo in inglese. Avvertenza all'uso dell'AI per l'ecommerce Non si deve pensare che l'intelligenza artificiale sia una pancia per qualunque necessità di produzione testi... o almeno che basti l'AI per scrivere contenuti per l'ecommerce per pensare che l'intervento umano da oggi in avanti sia superfluo. Non sempre il testo che viene prodotto utilizzando l'intelligenza artificiale ha una qualità costante, ovvero potrebbe differire per prodotto e prodotto o a seconda delle istruzioni che vendono fornite. Alcune volte il testo potrebbe non avere senso o essere fuori contesto, potrebbe essere poco accurato e non rispettare gli standard che ti sei dato per la gestione del tuo ecommerce. Gli LLM sono in continuo miglioramento ed evoluzione ma il fatto che il testo venga prodotto in automatico non ti esonera dal controllarlo attentamente, se vuoi un lavoro di qualità. Shopify Stessa avverte: Sei responsabile dell'accuratezza di tutti i contenuti che pubblichi nel tuo negozio, anche quando utilizzi la generazione automatica di testo per crearli. Il testo generato può includere elementi come ad esempio i vantaggi del prodotto anche se non li hai elencati esplicitamente, oltre a informazioni basate su altri contenuti pubblicati relativi a prodotti simili. È importante leggere attentamente tutti i contenuti generati per garantire la massima precisione prima della loro pubblicazione. Alla fine sei tu il responsabile dei contenuti che pubblichi, indipendentemente da chi - o cosa - li abbia prodotti. Per qualsiasi altra informazione, puoi sempre contattare uno Shopify Expert o, se vuoi approfondire l'argomento Shopify, puoi sempre scaricare il nostro ebook gratuito.
Il boom degli e-commerce è ormai sotto gli occhi di tutti e la loro esplosione è stata paradossalmente favorita dall’avvento del Covid che, avendo reso impossibile qualsiasi tipo di vendita fisica, ha implementato il commercio online. A fare da traino al commercio elettronico sono stati i colossi dell’e-commerce e i grandi retailer dell’elettronica e dell’elettrodomestica, ma un ruolo importante lo hanno svolto anche le piccole e medie imprese che, per restare in contatto con i loro clienti, si sono dotate di strumenti digitali come e-shop proprietari e soluzioni software, ad esempio Woocommerce, Prestashop e Shopify. Questa nuova forma di commercio è stata chiamata ecommerce di prossimità e consiste nella vendita effettuata a livello locale, ma tramite l’online. Analizziamo più nel dettaglio come funziona l’e-commerce di prossimità, come sfruttarlo e quali sono i vantaggi principali. Cos’è il commercio di prossimità: come è nato e come funziona L’e-commerce nel corso degli ultimi anni ha avuto uno sviluppo velocissimo ed è sfociato nel commercio di prossimità. La vendita online è nata per espandere i propri confini e poter vendere i propri articoli potenzialmente in qualsiasi angolo del mondo. Con l’avvento del Covid molte cose sono cambiate e le attività maggiormente colpite sono state principalmente i negozi fisici che, a causa del lockdown, non hanno potuto più vendere. Ed è così che è nata l’idea di affiancare ai negozi fisici gli shop online per continuare a vendere e fornire i propri servizi ai clienti. Con la fine della pandemia si è ritornati alla normalità, ma i titolari di negozi giustamente hanno continuato a mantenere gli e-commerce per continuare a vendere su un doppio canale. Dopo il Covid sono cambiate anche le esigenze dei consumatori, che richiedono una maggiore flessibilità e velocità per l’acquisto dei loro prodotti. Il doppio canale online-offline ha quindi offerto diverse opzioni di acquisto ai consumatori, che possono così personalizzare lo shopping secondo le loro esigenze. Gli stessi titolari di negozi, online e offline, hanno dovuto diversificare le loro strategie e la loro comunicazione. Per prima cosa hanno dovuto potenziare la loro presenza sui social, una delle vetrine principali per qualsiasi attività, dopodiché hanno dovuto implementare i servizi e le funzionalità degli e-shop per consentire ai clienti di godersi un’esperienza di shopping altamente performante e gratificante. Online e offline non devono quindi essere considerati nemici, ma anzi validi alleati soprattutto per chi intende avviare un progetto ecommerce improntato al commercio di prossimità. Quali sono i vantaggi dell’ecommerce di “quartiere”? L’ecommerce di prossimità è stato ribattezzato ecommerce di quartiere, proprio perché l’offerta è rivolta a clienti che abitano nella stessa città o paese dove risiede l’e-shop. Questo è uno dei segreti dell’ecommerce di prossimità, che consente di mantenere il rapporto umano. Nonostante la digitalizzazione dei servizi, nessun chatbot potrà mai sostituire una piacevole chiacchierata per chiedere consigli ad una persona in carne e ossa esperta del settore. Un altro aspetto molto importante è la possibilità di personalizzare l’acquisto secondo le proprie necessità. Ogni persona infatti ha delle preferenze al momento di acquistare un prodotto. Da non sottovalutare il fattore tempo, che gioca sicuramente a favore degli ecommerce di prossimità. Poiché l’azienda si trova nella stessa città dei clienti, in alcuni casi distanti poche decine di chilometri, la consegna è praticamente immediata e talvolta viene effettuata nella stessa giornata dell’ordine. Perché quindi un consumatore dovrebbe acquistare su un grande marketplace, dove magari i prodotti costano di più e si allungano i tempi di consegna, piuttosto che in un negozio di quartiere dove è possibile ottenere l’articolo nel giro di breve tempo e a prezzi più competitivi? C’è chi preferisce esaminare con calma da casa un prodotto e, dopo aver valutato tutte le caratteristiche principali, decide di andare a colpo sicuro in negozio per concludere l’acquisto. In questo modo si evitano ritardi, errori nelle consegne o altri imprevisti che possono verificarsi durante la spedizione. E poi c’è chi, al contrario, preferisce toccare con mano il prodotto in negozio per sondare la qualità, il materiale e la consistenza e poi ordinarlo con calma da casa. E ancora altri consumatori preferiscono acquistare il prodotto online e farselo mandare a casa, saltando così a piè pari problemi come traffico, parcheggio, lunghe file alle casse ecc. Va considerato che le persone, dopo il Covid, sono meno abituate a fare acquisti nei negozi fisici e preferiscono ordinare ciò che vogliono acquistare con pochi clic. L’e-commerce di prossimità concilia sapientemente i benefici dello shopping offline, che consentono di testare il prodotto con mano e chiedere informazioni dal vivo al personale competente, e i benefici dello shopping online che riducono notevolmente le tempistiche e praticamente azzerano gli errori di consegna. Le 3 tipologie di ecommerce di prossimità Alcuni marketer si chiedono quali sono gli ecommerce che vendono di più e se vale la pena avviare un ecommerce di prossimità. In realtà bisogna guardare la cosa da un altro punto di vista, poiché ogni tipologia di attività locale può trarre grandi benefici dall’ecommerce di quartiere. Per prima cosa bisogna implementare il proprio sito e lavorare molto sulla geolocalizzazione, raggiungendo i potenziali clienti che risiedono nella propria area geografica. Per un negozio di scarpe che opera a Roma non avrebbe senso pubblicizzare la propria attività tra gli utenti di Milano, poiché sarebbe un investimento inutile. Bisogna invece cercare di raggiungere quanti più utenti possibili residenti sul territorio romano, preferibilmente nei quartieri più vicini all’attività. Per avviare un’attività del genere è sicuramente preferibile implementare un valido progetto Shopify che, tra le altre cose, offre anche un valido servizio per la geolocalizzazione e fornisce raccomandazioni sulle esperienze di acquisto locali secondo la posizione del cliente. Per lanciare un ecommerce di prossimità vincente bisogna quindi scegliere con attenzione le 3 tipologie di commercio, che sono le seguenti: Home Delivery. La modalità di consegna Home Delivery è quella tipica delle pizzerie o delle attività che offrono servizio di consegna cibo a domicilio. Una volta ordinato il prodotto, viene spedito direttamente a casa. L’ordine è estremamente veloce, poiché si può effettuare direttamente tramite l’app o l’e-commerce; Click & Collect. Altra opzione molto gettonata è il Click & Collect e il suo funzionamento è molto semplice: si ordina il prodotto online e si passa a ritirarlo al punto vendita più vicino. Si tagliano così le spese di spedizione e i tempi di attesa. Tra l’altro questa forma di commercio è ideale per i marketer, che attirano comunque il cliente nel punto vendita fisico dove eventualmente può acquistare altri prodotti se sono di suo gradimento; Il drop-shipping. I piccoli negozi di quartiere, che magari non hanno grandi mezzi, possono affidarsi al drop-shipping. In tal caso i negozianti si appoggiano ad un fornitore che si occupa della spedizione. I clienti, una volta acquistato il prodotto, possono decidere se farselo spedire a casa o ritirarlo in negozio. L’ecommerce invia quindi la richiesta al grossista, che prende in carico la spedizione in base alle richieste del cliente. Per il consumatore finale cambia poco, ma i vantaggi sono evidenti soprattutto per i piccoli ecommerce che possono ugualmente offrire un catalogo di prodotti molto ampi senza dover gestire gli elevati costi di magazzino. Come avviare un ecommerce di quartiere Se sei intenzionato a lanciare un ecommerce di prossimità, sappi che gli step da compiere non sono complicati né particolarmente impegnativi. Ciò che devi fare è integrare all’attività classica del negozio fisico la possibilità di fare acquisti online. Esistono diversi finanziamenti pubblici da sfruttare per aprire un e-shop e seguire corsi di formazione per gestire facilmente un e-commerce. C’è probabilmente una domanda che ti stai ponendo: qual è la miglior piattaforma ecommerce per un negozio di quartiere? Ne esistono tante ma tra le migliori c’è sicuramente Shopify, che mette a disposizione uno staff di esperti pronti a dare il loro supporto durante la realizzazione del sito. Può essere di grande aiuto Shopify Expert, un sistema che consente di personalizzare le proprie pagine con servizi e inserzioni con prezzi per rendere lo shopping dei clienti fluido e piacevole. Conclusioni L’e-commerce di prossimità rappresenta un’ottima opzione per i negozi di quartiere che vogliono raggiungere i loro clienti online, ma anche ampliare la propria clientela e guadagnare una maggiore visibilità. Affinché il tuo ecommerce di prossimità sia in grado di differenziarsi dalla concorrenza devi offrire una serie di servizi innovativi, come la consegna in giornata, almeno nelle zone limitrofe. I consumatori preferiscono i negozi di quartiere rispetto ai grandi e-commerce proprio per abbattere i tempi di consegna e di attesa. Organizzati quindi con grande anticipo per garantire le consegne in giornata e, se il flusso di richieste dovesse aumentare, non temere di investire maggiormente nelle spedizioni poiché sono soldi che ti ritornano sotto forma di immagine positiva e naturalmente di maggiori vendite. Inoltre devi integrare perfettamente i servizi online con quelli in store. Le persone oggi sono molto esigenti e non vogliono rinunciare né ai vantaggi dei negozi fisici né a quelli degli shop online. La chiave del successo è la personalizzazione dello shopping, come una serie di offerte e sconti dedicati o modalità di consegna plasmate sulle preferenze dei clienti. Se il tuo ecommerce non ha raggiunto ancora i risultati desiderati puoi trarre ispirazione dal nostro ebook gratuito che ti spiega come far funzionare e far vendere di più la tua attività online. Basta un semplice clic qui sotto per apprendere alcuni segreti dell’e-commerce. Buona lettura.