Un mondo in bianco e nero sarebbe un mondo anonimo e lo stesso concetto si può applicare all’e-commerce. Un sito in bianco e nero non sarebbe in grado di offrire le stesse emozioni di un sito a colori che, però, vanno scelti con grande oculatezza. Per realizzare un progetto ecommerce vincente devi quindi riservare un occhio di riguardo all’estetica e ai colori, che possono essere scelti in base ai colori del brand per garantire una piacevole continuità grafica e stilistica, in base al business di riferimento o alle emozioni che si vogliono solleticare. I colori usati dai vari brand non sono affatto casuali, ma scelti con criterio. Analizziamo quindi più in profondità il significato dei colori, che tipo di sensazione risvegliano nel cervello e come abbinarli nel modo più indicato. Psicologia del colore nell'ecommerce Ultimamente sta spopolando il neuromarketing, cioè l’applicazione delle conoscenze e delle pratiche neuroscientifiche al marketing, che comprende anche la psicologia del colore. Le menti degli utenti sono infatti programmate per rispondere agli impulsi trasmessi dal colore. Non si tratta quindi di manipolare i cervelli umani, ma semplicemente di adeguarsi alla loro struttura per trasmettere una percezione in grado di stimolare l’azione desiderata in un contesto naturale e per un’esperienza d’acquisto piacevole. Potresti pensare che in un e-commerce ciò che conta è il contenuto, che può essere l’articolo di un blog, una scheda prodotto o i prodotti in vendita. Questo sicuramente è vero, il contenuto è il succo essenziale, ma è anche vero che le persone arrivano alla sostanza solo se adeguatamente attratte dalla forma. Devi quindi creare il giusto mix tra forma e sostanza per stuzzicare la curiosità degli utenti e conquistare la loro attenzione. E, in questo compito, la grafica del sito riveste indubbiamente un ruolo di primo piano per solleticare le giuste corde emotive. Significato dei colori nell'ecommerce Ogni colore ha il potere di richiamare sensazioni nel nostro cervello e la scelta di uno piuttosto che di un altro è in grado di cambiare radicalmente la percezione dell’utente. Il rosso ad esempio generalmente innesca nel nostro cervello una situazione di pericolo o comunque di allerta, per questo motivo viene usato nei segnali stradali o nel semaforo per indicare di fermarsi. I colori rosa o celeste invece tendono a calmare e generare una sensazione di serenità, perciò vengono spesso usati per i bambini. Sono solo alcuni dei tanti esempi che si possono fare, ma ciò che conta è capire che ogni colore ha un suo potere e devi usarli bene per rendere la tua comunicazione quanto più efficace possibile. È pur vero che le percezioni dei colori possono variare in base alle singole esperienze degli utenti, ma è altrettanto vero che ci sono delle linee guida comuni per tutti e che possono essere considerate universali. Altro aspetto importante da considerare è il contesto: un colore può suscitare emozioni positive o negative a seconda dell’ambito in cui viene inserito. Anche il contesto, il target al quale ti rivolgi e il business in cui operi sono quindi aspetti da considerare molto attentamente. Basti pensare che uomini e donne hanno preferenze diverse relative al colore, che quindi va scelto anche in base al sesso al quale è rivolto un prodotto o un servizio. Un colore sbagliato in un determinato contesto rischia di risultare incoerente e suscitare avversione. A tal proposito è importante personalizzare il tuo e-commerce utilizzando strumenti specifici. Con un progetto Shopify, piattaforma con la quale realizzare siti su misura, puoi innalzare il livello di personalizzazione dell’e-commerce a uso e consumo dei tuoi clienti. Per avere una panoramica più ampia ecco una veloce analisi dei principali colori e dei loro significati. Blu Il blu è uno dei colori più gettonati poiché suscita tante emozioni positive come fiducia, calma, affidabilità e stabilità. Il suo uso è molto frequente nelle attività tecnologiche che gestiscono dati personali. Il blu è anche simbolo del mare e del cielo, evocando relax e serenità, perciò è dominante nelle strutture dedicata al benessere. Rosso Il rosso è un colore vulcanico che suscita emozioni contrastanti, come passione e amore ma anche pericolo e paura. In linea di massima è un colore che evoca forza ed energia ed è in grado di catturare l’attenzione. Non a caso ai grandi eventi di gala si usa il “red carpet”, cioè il tappeto rosso, dove sfilano grandi star, vip e personalità. Un motivo in più per usare il rosso nelle CTA. Giallo Il giallo, come il rosso, è un colore dai sentimenti contrastanti: genera felicità e brio, ma anche ansia ed è in grado di attirare l’attenzione, quindi risulta molto indicato per le CTA. I brand che vogliono trasmettere energia e vivacità usano il giallo che, abbinato col nero, conferisce una sensazione di grande serietà e importanza. Verde Il verde stimola l’attenzione e, in linea di massima, è abbinato alla natura. Se quindi vuoi sottolineare il carattere eco-friendly della tua attività, il verde è il colore perfetto per te. Come il blu il verde conferisce anche grande stabilità e infatti spesso è usato dalle aziende tecnologiche o dalle società finanziarie. Nero Hai scartato a priori il nero? Sbagliato! Questo colore, all’apparenza tetro, in realtà conferisce eleganza e autorità e spesso è usato dai brand di lusso o dalle gioiellerie. Multicolore Se proprio non sai cosa scegliere punta sul multicolore, opzione adottata da marchi di prestigio come Ebay, Google o Microsoft. Considera che il multicolore è associato anche alla bandiera della pace e rappresenta inclusività e tolleranza, concetti molto importanti nella società moderna. CTA negli e-commerce: come scegliere i colori? Un discorso a parte va fatto per le CTA, le Call to Action, che possono essere considerate il trampolino di lancio verso la conversione dei visitatori. Ma qual è il colore ideale per le CTA? Come sceglierlo? La risposta probabilmente ti sorprenderà: il colore perfetto per le CTA non esiste! Per chiarire meglio la cosa sappi che la struttura visiva del tuo sito deve essere quanto più semplice e lineare possibile. I colori da utilizzare nella realizzazione di un ecommerce, preferibilmente con l’ausilio del sito Shopify che snellisce e rende molto più semplice ogni passaggio, sono 3: uno di sfondo; uno strutturale; uno per gli elementi di accento. I tasti CTA sono per l’appunto elementi di accento, poiché si distinguono in modo chiaro dal resto del contesto. In pratica quindi il colore per le tue CTA va scelto in armonia con gli altri due, in modo da creare quel principio che in psicologia si chiama effetto di isolamento. Con questo piccolo artifizio le CTA vengono messe in risalto agli occhi dei visitatori, di cui catturi l’attenzione, che quindi hanno un motivo in più per premere sul tasto e compiere l’azione desiderata. Il giusto abbinamento dei colori per gli e-commerce Eccoci ad un’altra domanda importante: come abbinare i colori nel marketing? Per prima cosa i colori nel tuo e-commerce devono assolvere a 4 compiti: Essere in armonia e coerenti col tuo business di riferimento per un perfetto equilibrio estetico; Integrarsi tra di loro; Toccare le giuste corde emotive a seconda del tuo target di pubblico; Veicolare il messaggio desiderato. Il giusto abbinamento dei colori assume ancora più importanza se si pensa che la maggior parte dei consumatori fa una valutazione iniziale di un prodotto, di un negozio o di un servizio basandosi proprio sull’aspetto cromatico. Come abbiamo visto precedentemente ogni colore può suscitare un’emozione diversa, quindi la scelta va fatta proprio in base al messaggio che intendi veicolare nel giro di brevissimi istanti. Il rosso ad esempio suscita entusiasmo e spinge gli utenti ad agire rapidamente, un colore che magari si può usare per invitare l’utente ad approfittare di una promozione che sta per scadere. Il blu suscita affidabilità e fiducia, mentre il viola dà quel tocco di creatività in più. Qualunque colori scegli, assicurati che susciti subito l’emozione desiderata. Non dovresti usare troppi colori e, in linea di massima, 3 è il numero perfetto. Nessuno ti vieta però di usarne 5, o anche di più, a patto però che siano perfettamente armonizzati tra di loro. Sarebbe difficile armonizzare un numero eccessivo di colori, che a loro volta potrebbero creare confusione e contraddizioni nella mente del cliente. La regola è sempre la stessa: “less is more”. Usa in modo strategico i colori per evidenziare alcuni elementi, come le CTA, invogliando maggiormente il cliente a compiere l’azione desiderata. Anche in questo caso agisci sempre con oculatezza, facendo emergere determinati elementi ma in un contesto naturale e non forzato. Ci sarebbe poi una soluzione piuttosto semplice che ti toglie da qualsiasi imbarazzo: usare i colori del tuo brand. Non è una scelta obbligata, ma sicuramente utilizzare per il tuo ecommerce gli stessi colori del brand dà più forza all’immagine della tua azienda, che viene presentata in modo accurato e attraente. Conclusioni Per scegliere il colore del tuo ecommerce, ecco un piccolo suggerimento: prova ad abbinare i colori su un semplice foglio di carta per poi scegliere l’abbinamento che più ti convince, rispettando i dettami e i principi che abbiamo analizzato nel corso dell’articolo. Ricorda che per la realizzazione del tuo e-commerce, compreso l’abbinamento giusto dei colori, puoi sempre fare affidamento su Shopify. Per approfondire il discorso e conoscere i vantaggi di questa piattaforma, non devi fare altro che scaricare la risorsa gratuita disponibile alla fine dell’articolo.
Sia per i negozi fisici che online la corretta gestione dell’inventario è un passaggio fondamentale per tenere i conti sempre in regola e per evitare criticità impattanti come le giacenze o gli ammanchi di magazzino. Cosa succederebbe se un tuo cliente ordinasse un prodotto disponibile sul tuo sito online, ma che in realtà non è presente fisicamente nel magazzino? Ne scaturirebbero ritardi e frizioni con il cliente che non depongono certo a favore del processo di fidelizzazione e della customer satisfaction. La soluzione migliore è quindi dotarsi di strumenti efficaci, come l’inventario Shopify, che ti consente di evitare le criticità appena indicate, far quadrare i conti e ottimizzare i guadagni. Il tuo sito Shopify con l’integrazione di un gestionale evita l’esaurimento dei prodotti, che rischia di tradursi in una perdita di potenziali vendite e in un’esperienza d’acquisto poco soddisfacente per il cliente, e ti suggerisce le migliori strategie per evitare corti circuiti nel tuo business e massimizzare i profitti. Nei seguenti paragrafi analizziamo più nello specifico quali sono i vantaggi di una corretta gestione dell’inventario, quali sono le migliori app da integrare con Shopify e come affrontare problematiche tipiche per i commercianti come i prodotti esauriti. I vantaggi di una corretta gestione dell’inventario Ogni progetto Shopify che si rispetti deve basarsi su una corretta gestione dell’inventario, che consiste nel monitorare e tracciare i prodotti disponibili in magazzino e nel catalogarli per categorie, peso, dimensione, quantità e posizione. Così facendo recuperi tempo prezioso, poiché puoi subito individuare la merce di cui hai bisogno, e inoltre riduci i costi legati alla gestione delle scorte poiché sai perfettamente quando devi fare un nuovo ordine di prodotti che stanno per esaurirsi. Il tutto ovviamente deve svolgersi sotto il controllo di un sistema di gestione centralizzato che, con pochi clic, ti indica chiaramente qual è lo stato del tuo magazzino, quali sono i prodotti che stanno per esaurirsi e qual è il quantitativo disponibile delle merci. Una gestione oculata dell’inventario riduce innanzitutto il rischio che le scorte siano insufficienti e, di conseguenza, non poter soddisfare la domanda della clientela. Allo stesso modo ti aiuta a non accumulare scorte eccessive, che occupano spazio vitale nel tuo magazzino e che rischiano di trasformarsi in costi inutili di stoccaggio soprattutto se non riesci a vendere quei prodotti. A tal proposito bisogna fare un’altra considerazione. Le scorte invendute non solo determinano costi aggiuntivi o inutili, ma rischiano anche di deperire risultando di fatto inutili. In ogni caso il problema è sempre quello: si verificano inutili sprechi di denaro che vanno a impattare sul budget aziendale. Le rimanenze sono sempre un peso poiché, anche se non sono deperibili, possono essere poco indicate per una stagione o per un determinato periodo dell’anno. Un capo d’abbigliamento primaverile di certo sarà poco appetibile o ricercato nel periodo invernale, così come un prodotto natalizio farà fatica ad essere venduto in piena estate. Inventario Shopify: quali sono le possibilità per una gestione ottimale del magazzino Di seguito andiamo ad analizzare più nel dettaglio le possibilità di gestire la quantità di prodotti presenti nell'inventario con Shopify. Tutte queste possibilità sono anche compatibili con Shopify POS, soluzione che permette di integrare il proprio ecommerce Shopify con il punto di vendita fisico. Per ulteriori informazioni ti consigliamo di andare a leggere il nostro articolo su Shopify POS. Inserimento manuale della disponibilità Tramite il pannello di controllo del negozio Shopify, è possibile inserire manualmente la quantità presente in magazzino, con la possibilità inoltre di continuare la vendita nonostante il prodotto possa essere esaurito. Prima dell'inserimento è necessario selezionare la sede per la quale si gestiscono i prodotti e rettificare la disponibilità. Integrazione con software gestionali Altra possibilità, una delle più usate da aziende medio grandi, è quella di integrare il proprio software gestionale con Shopify, tramite lo sviluppo di connettori. Questa soluzione permette di lavorare direttamente con l'ERP per quanto riguarda la gestione dell'inventario e sincronizzarlo con la piattaforma Shopify. Ciò significa che le disponibilità saranno quelle che effettivamente sono presenti all'interno del magazzino e, ad ogni vendita, verranno direttamente rettificate ad ogni vendita sullo store online. Applicazioni scaricabili dallo store Shopify è una delle piattaforme più apprezzate nella gestione dell'inventario anche dagli ecommerce B2B grazie alle funzionalità all’avanguardia plasmate sulle necessità di ogni singolo commerciante. Tuttavia anche l’area di Shopify dedicata all’inventario ha dei limiti ed è qui che entrano in gioco le app di gestione. Queste applicazioni ti aiutano a monitorare ed evadere gli ordini in maniera chiara e intuitiva, evitando criticità come ammanchi o giacenze. Anche se la tua azienda cresce e si evolve non è un problema, poiché le app si adeguano ai cambiamenti del tuo business consentendoti di tenere sempre tutto sotto traccia. Questa è una valida opzione sia per i commercianti navigati, che hanno comunque bisogno di monitorare il loro magazzino soprattutto se il loro business è ampio e diversificato, sia per chi è alle prime armi e necessita di uno strumento efficace per non commettere errori di valutazione. Con una buona gestione dell’inventario, oltre a recuperare denaro e tempo prezioso, puoi individuare subito le tue esigenze che possono variare nel corso del tempo, prepararti con largo anticipo alle nuove richieste in previsione dei cambi di stagione e addirittura prevedere con anticipo le variazioni della domanda. Diamo adesso uno sguardo alle app più gettonate del mercato che si integrano perfettamente con Shopify. Shipbob ShipBob è tra le app più famose nel mondo dell’e-commerce e garantisce l’accesso ad un ambiente “all-in-one” dove gestire più negozi contemporaneamente. Un’ottima soluzione per chi ha più negozi e centri logistici e desidera monitorarli insieme senza il rischio di perdersi tra una moltitudine di dati e informazioni. La gestione dell’inventario si aggiorna in tempo reale, quindi sai esattamente quali e quanti prodotti sono disponibili nel tuo magazzino. Skubana Tra le app che si sono fatte conoscere nel mondo della gestione dell’inventario c’è Skubana, nota per le sue rilevanti capacità di analisi e per la semplicità di funzionamento. Direttamente dalla dashboard di Skubana è possibile accedere direttamente alle statistiche, alle scorte in arrivo, ai livelli di scorte basse e alle metriche di prestazioni per intraprendere subito le contromisure necessarie ed evitare criticità. EasyScan EasyScan aiuta i venditori a creare, gestire ed evadere gli ordini con pochi clic, ottimizzando tempo, risorse ed energie. All’occorrenza ti permette anche di creare codici a barre per i tuoi prodotti, eseguire rapidi controlli dell’inventario e aggiornare il tuo stock da qualsiasi posizione. Puoi anche creare documenti di trasporto per rendere più snelle e fluide tutte le operazioni di magazzino. Katana MRP Katana MRP si caratterizza per la sua grafica semplice e intuitiva che consente di gestire e monitorare tutto da un’unica postazione. L’app nasce per chi opera in mobilità e consente di allineare tutti i team che possono avere una visione completa di tutto ciò che accade nel magazzino e nell’azienda in generale. Ci sono poi tantissime altre funzioni come tracciabilità end-to-end, pianificazione della produzione e gestione degli ordini omnicanale. Gestione del magazzino con Shopify: come evitare i prodotti esauriti Utilizzando Shopify per il negozio fisico con la soluzione di Shopify POS o per l’ecommerce, puoi impostare alcuni comandi per evitare criticità e problematiche molto seccanti, ad esempio quando un cliente conclude l’acquisto di un prodotto che risulta disponibile ma che di fatto non è presente fisicamente nel tuo magazzino. Per evitare che questo succeda puoi disabilitare l’opzione “Articoli esauriti” nella pagina “Preferenze” del canale di vendita all’ingrosso. Attivando questa opzione i prodotti esauriti risultano ancora visibili nel negozio all’ingrosso, ma di fatto i clienti non possono aggiungerli al carrello. In altri casi può invece capitare che il prodotto ordinato dal cliente sia disponibile, ma in quantità inferiore rispetto a quanto richiesto. In tal caso l’ordine si modifica automaticamente adattandosi alla quantità di articoli disponibili. Ipotizziamo che il tuo cliente ordini 50 capi d’abbigliamento, ma che nel magazzino ce ne siano solo 20. Cosa succede? In tal caso il sistema automaticamente modifica l’ordine da 50 a 20 e anche il cliente pagherà per 20 articoli e non per 50. Se invece il prodotto è esaurito il cliente viene invitato a contattare direttamente il venditore che, dopo aver aperto la bozza di ordine nel pannello di controllo di Shopify, procede alla rimozione dei prodotti esauriti e invia nuovamente la fattura. 5 metodi per una perfetta gestione del magazzino a prova di errori Esistono poi delle piccole e semplici strategie che consentono di gestire alla perfezione l’inventario, tarandole secondo le proprie preferenze e la tipologia di business. Scopriamo quelle più performanti: Impostare un livello standard di scorte. Per ogni prodotto puoi impostare un livello standard di scorte, vale a dire un quantitativo minimo sotto il quale non bisogna scendere. In quel momento sai perfettamente che devi fare un nuovo ordine per rifornire il magazzino; Metodo FIFO. Questo è un metodo molto gettonato nei magazzini: le scorte più vecchie vanno vendute prima di quelle più recenti, un sistema indicato soprattutto per le merci deteriorabili; Metodo LIFO. In tal caso si vendono prima i prodotti più recenti e tale sistema si adotta quando si verifica un aumento dei prezzi e quindi le scorte acquistate per ultime hanno un costo più alto; Analisi ABC. Ti sei accorto che alcuni prodotti sono più redditizi di altri? Allora classifica le scorte secondo questo schema: A (percentuale di stock che rappresenta l’80% del fatturato), B (percentuale di stock che rappresenta il 15% del fatturato) e C (percentuale di stock che rappresenta il 5% del fatturato). La merce che rientra nella categoria A, essendo la più remunerativa, deve essere sempre presente. La merce nella categoria C, difficile da vendere, può invece essere venduta ad un prezzo scontato per liberare gli scaffali; Fai previsioni di mercato. Prevedere l’andamento delle vendite è fondamentale e per riuscirci puoi studiare i trend del momento, le vendite nello stesso periodo dell’anno precedente, le promozioni, le campagne pianificate e tutti quegli altri elementi che possono tornarti utili a questo scopo. Conclusioni Qualunque sia la tua idea di business, la corretta gestione dell’inventario è uno step necessario per creare un’attività solida e ben pianificata. Shopify può essere un grande alleato per la gestione dell’inventario e ti mette a disposizione tante funzionalità cucite su misura per ogni tipologia di e-commerce. Puoi sempre fare affidamento sugli esperti Shopify per chiedere informazioni e ricevere supporto ma, per iniziare, può sicuramente esserti utile l’ebook disponibile a fondo articolo che ti introduce al corretto utilizzo di questa piattaforma.
I social rappresentano una valvola di sfogo per i consumatori che utilizzano sempre di più questi strumenti per comunicare con i brand e con le aziende, per raccontare le loro esperienze e per avanzare delle lamentele. In pratica i social fanno da cassa di risonanza della soddisfazione dei clienti e quindi non possono essere ignorati. Ed è proprio qui che si inserisce il concetto di social listening, una strategia finalizzata all’ascolto dei consumatori per capire quali azioni intraprendere, se il livello di soddisfazione è sufficiente e come migliorare i rapporti con la clientela. Per qualsiasi progetto ecommerce è fondamentale capire cosa il pubblico pensa di quel marchio, per poi adottare le contromisure più adeguate per migliorare il proprio brand awareness e soprattutto comprendere e intercettare le reali necessità dei consumatori. Social listening: cos’è e perché è importante per il tuo ecommerce Il social listening può essere considerato una pratica finalizzata a capire qual è la reputazione di un brand per poi provare a migliorarla. Come mettere in pratica questa strategia? Bisogna monitorare tutti i commenti, le interazioni e le conversazioni che ci sono online e che parlano di un determinato brand. Conclusa l’analisi, si procede ad un secondo step per valutare la reputazione del brand. Se è buona è necessario rafforzare ulteriormente quegli aspetti che hanno contribuito a rendere affidabile quell’azienda; in caso contrario bisogna intercettare le criticità che offuscano il buon nome del brand e adottare le contromisure necessarie per eliminarle. Le persone conducono una sorta di vita parallela sui social dove, oltre a raccontare le loro giornate, parlano dei prodotti che hanno acquistato e dei servizi di cui hanno usufruito condividendo le loro esperienze che possono essere positive o negative. I social sono strumenti “democratici”, poiché ognuno può dire la sua senza essere censurato, entro ovviamente i limiti del buon senso. Ecco perché sono così apprezzati dai clienti e proprio per questo motivo devi presidiare le conversazioni social per testare il polso del tuo pubblico e soprattutto della sua soddisfazione. La tua azione deve essere affiancata da un’efficace strategia di inbound marketing, capace di spingere in modo naturale i clienti a interfacciarsi col tuo brand e rilasciare feedback sinceri e onesti. Non ha senso “estorcere” recensioni positive o ignorare le lamentele se alla fine il cliente non è del tutto soddisfatto, poiché comunque paleserà la sua insoddisfazione offline oppure online. Come attuare una strategia di social listening? Prima di capire come attuare da un punto di vista pratico il social listening, è opportuno fare una distinzione dal social monitoring. Sono due concetti usati come sinonimi, ma che presentano delle differenze. Con il social monitoring si monitorano tutti i dati relativi alle menzioni di un brand sui social, con un’attenzione particolare ai numeri e al tasso di engagement. Questi dati vengono poi usati per effettuare test sulle campagne pubblicitarie e valutarne il ROI (Return On Investment). Il social listening fa di più poiché non si limita a raccogliere i dati, ma li analizza e li ispeziona a fondo. Inoltre non vengono analizzati solo i numeri e il livello di engagement, ma anche il cosiddetto sentiment che traduce meglio le emozioni e le percezioni che i clienti sviluppano nei confronti del brand. Chiarito questo concetto possiamo concentrarci maggiormente sulle strategie da portare avanti per fare social listening, pratica che risulta ancora più efficace se affiancata da un valido progetto CRM. La prima cosa da fare è monitorare le menzioni o le conversazioni sul tuo brand, dei prodotti e dei servizi che offri per capire qual è il livello di soddisfazione dei clienti. Tuttavia devi ragionare ad ampio raggio. Se infatti ti concentri esclusivamente sul tuo brand, o su quello che offri, potresti non avere una visione completa e ampia del tuo business. Ecco perché la tua strategia deve prevedere un monitoraggio attento delle parole chiave e degli hashtag inerenti al tuo settore, ma anche dei competitor, dei prodotti e dei servizi che offrono. In questo modo hai una visione “a volo d’uccello”, chiara e lineare, che ti permette di individuare subito opportunità da cogliere al volo. Non puoi giudicare da solo il tuo operato ma, in questo modo, raccogli pareri e feedback esterni che sono disinteressati e che ti indicano la strada migliore da seguire. Quali sono i vantaggi del social listening per ecommerce? Perché fare social listening? Quali sono i vantaggi? Di benefici ce ne sono tanti, a partire dalla possibilità di migliorare i prodotti o i servizi che proponi sul mercato. Dopo un’attenta analisi del tuo settore puoi individuare nuove opportunità, come ad esempio segmenti del tuo mercato poco sfruttati e che quindi puoi esplorare prima dei tuoi competitor. Basta leggere tra le pieghe delle domande degli utenti per intercettare le loro esigenze e capire addirittura in che direzione sta andando il mercato. Allo stesso modo puoi capire meglio quali sono le migliori strategie di marketing da seguire, così da ottimizzare le risorse a tua disposizione. Un altro aspetto fondamentale è la possibilità di rendere più efficace il servizio di customer care, magari facendosi aiutare da un buon ecommerce CRM, per migliorare il livello di soddisfazione dei clienti nell’ambito dell’assistenza. A proposito di pubblico, con una buona strategia di social listening puoi aumentare ulteriormente l’engagement delle persone e quindi rafforzare la loro fidelizzazione. Le persone sui social amano essere coinvolti e sentirsi parte integrante di una comunità o di un progetto, missione che viene compiuta se interagisci con loro e se dai peso ai loro commenti E ancora con questa strategia, che ti permette di migliorare la brand reputation, puoi individuare gli influencer più adatti secondo le tue esigenze che possono aiutarti a lanciare un nuovo prodotto o a dare lustro e visibilità al tuo brand. Il social listening ti consente di controllare i tuoi competitor, per adottare le giuste risposte e studiare delle controffensive, prendendo all’occorrenza anche spunto e ispirazione ma sempre seguendo il proprio stile e la propria filosofia aziendale. Infine ti permette di rispondere in maniera adeguata ai commenti sia positivi che negativi nelle conversazioni dove è coinvolto il tuo brand. In questo modo puoi raccogliere feedback negativi che ti consentono di migliorare un prodotto e porre un freno alla discussione se sta prendendo una piega che non ti piace. In caso di commento negativo, ad esempio, puoi ringraziare l’utente per il suo feedback che sarà usato per migliorare il servizio o il prodotto. L’utente si sente così rassicurato sul fatto che ha voce in capitolo e che la sua lamentela è stata presa in considerazione, quindi risulta anche meno ostile. Social listening, i tool migliori per monitorare il tuo e-commerce Abbiamo analizzato quasi tutti gli aspetti che riguardano il social listening, c’è un’ultima domanda alla quale rispondere: quali strumenti adottare per questa pratica? In commercio esistono diversi tool, ognuno con le sue peculiarità e caratteristiche, che ti possono dare una grande mano nello scandagliare il variegato mondo dei social. Analizziamo di seguito quelli più efficaci e rinomati che tra l’altro sono perfettamente compatibili con Shopify, una delle migliori piattaforme per creare siti ed e-commerce professionali. Hootsuite Hootsuite è una potente piattaforma, disponibile sia in versione gratuita che a pagamento, che ti consente di pianificare le tue azioni e intercettare le menzioni dei brand su Twitter. Tutti i dati vengono raccolti in una dashboard intuitiva che monitora le opinioni, i dati demografici e tanto altro ancora. Sprout Social Altro tool estremamente efficace e apprezzato è Sprout Social che, oltre ad un’ampia strategia di pianificazione dei social media, offre anche una serie di funzionalità performanti per le attività di social listening. Puoi monitorare e personalizzare le tue ricerche su key, località e hashtag su Twitter e Instagram, così da poter coinvolgere maggiormente il tuo pubblico a beneficio di un miglior engagement. Buzzsumo Vuoi superare i confini dei social ed esplorare l’intero mondo online? Allora Buzzsumo è lo strumento che fa per te. Buzzsumo, grazie ai suoi ampi strumenti di monitoraggio, ti consente di monitorare e analizzare i contenuti relativi al tuo brand non solo sui social, ma anche nei blog e nelle news. Sarai avvisato quando compaiono parole chiave che ti interessano o relative ad autori o link esterni per essere sempre aggiornato e informato sulle discussioni. Brandwatch Come suggerisce anche il nome, Brandwatch è il tool perfetto per controllare tutto quello che succede attorno al tuo brand. Lo strumento scandaglia il web da cima a fondo ricercando articoli, commenti, recensioni e tutto quello che ti può interessare. Puoi anche impostare delle regole per organizzare e segmentare i contenuti, così hai tutto perfettamente in ordine secondo uno schema preciso e strutturato. Ti sarà più facile capire quali contromosse adottare o quali strategie di marketing seguire. Conclusioni: sei convinto che stai facendo social listening? Alla fine di questo articolo possiamo dire che per prima cosa devi imparare ad ascoltare i tuoi clienti e capire quali sono le loro reali esigenze e necessità. Se non lo fai tu, perché dovrebbero farlo loro? Il mercato oggi è cambiato e il rapporto non è più unidirezionale, ma bidirezionale. I consumatori hanno molto più potere di prima e devi imparare ad ascoltarli, anche perché possono darti preziosi feedback sui tuoi prodotti e sui tuoi servizi. Se ignori il social listening, rischi di restare al palo e di essere superato dai competitor. Ti abbiamo indicato i migliori strumenti di social listening compatibili con Shopify, altra piattaforma alleata del tuo e-commerce grazie alle sue preziose ed eccellenti funzionalità.
L’Intelligenza Artificiale da tempo ha ormai fatto irruzione prepotentemente nel mondo dell’online e, uno dei dibattiti che maggiormente infiamma gli animi, è il lancio di Chat GPT. Si tratta di un chatbot che sfrutta l’Intelligenza Artificiale, creato da OpenAI, capace di conversare con gli utenti con un’interfaccia intuitiva e semplificata. Potresti pensare che in realtà qualcosa del genere già esiste e quindi non può essere considerata una novità. In realtà non è esattamente così poiché Chat GPT si basa su una tecnica chiamata “Apprendimento tramite rinforzo umano”. In pratica il software è stato addestrato e allenato da istruttori umani, che ne hanno agevolato la “formazione” fornendo in anticipo domande e risposte su vari quesiti. Il software ha così a disposizione un database enorme e potenzialmente illimitato, in quanto raccoglie testi dal web, per creare contenuti fluidi e naturali o per rispondere in modo pertinente alle domande degli utenti. Chat GPT per gli ecommerce può rappresentare un partner validissimo, anche se va sottolineato che è ancora in una forma sperimentale ed è utilizzato principalmente all’estero. Si può comunque usare anche in Italia dove è stato recentemente sbloccato dopo le perplessità in tema di raccolta e protezione dati sollevate dal Garante della Privacy. Durante questo blocco poteva essere comunque usato anche in Italia grazie a tecnologie come la VPN (Virtual Private Network), tecnologia in grado di creare una connessione di rete privata tra dispositivi su Internet. Restano ancora molte incognite, come errori e rischi, e altre potenziali minacce relative al diritto d’autore e alla privacy degli utenti. Tutti argomenti che andiamo a snocciolare nei seguenti paragrafi. Per cosa usare Chat GPT nel tuo ecommerce? Concentriamo la nostra analisi sull’utilizzo della Chat GPT per gli e-commerce, dove possono essere snellite e velocizzate molte attività, a partire dall’assistenza clienti. Questo servizio è uno dei più importanti per i progetti ecommerce, ma anche dei più impegnativi. La fidelizzazione del cliente passa proprio per il customer service, che deve fornire supporto costante agli utenti per risolvere i loro problemi, rispondere alle loro lamentele o semplicemente fornire maggiori dettagli e informazioni su determinati prodotti. Spesso le domande sono le stesse, ma intasano il servizio clienti che non può concentrarsi sulle problematiche più complesse che richiedono più tempo e più impegno. Chat GPT può sostituire tranquillamente gli addetti al servizio clienti, almeno per le questioni meno complesse, senza che il consumatore debba aspettare un operatore umano che si liberi. L’Intelligenza Artificiale aumenta il livello di soddisfazione dei tuoi clienti e implementa anche le vendite: due piccioni con una fava! Un altro servizio necessario e fondamentale, che porta via tempo e fatica, è la creazione di testi per le schede prodotto. Un’operazione che può svolgere tranquillamente la Chat GPT che, reperendo e raccogliendo informazioni sul web, è in grado di riscrivere un testo più o meno originale, inserendo però le key richieste per una buona indicizzazione del contenuto in chiave SEO. Non devi sforzarti personalmente o contattare un copywriter per la stesura delle schede prodotto, se ne può occupare senza problemi Chat GPT. Se hai un ecommerce CRM sicuramente sai quanto sia importante la profilazione dei clienti e l’analisi delle informazioni relative alle loro abitudini d’acquisto. Anche questo lavoro può essere affidato a Chat GPT, che crea profili personalizzati per i vari clienti consentendoti di proporre offerte e prodotti su misura per loro. Questi sono solo alcuni servizi offerti da Chat GPT, che risulta di fatto il passepartout per un e-commerce efficiente e performante a 360° per soddisfare le esigenze delle aziende e degli stessi utenti. Come scrivere su Chat GPT: i prompt per avere i risultati giusti per un negozio online Analizziamo più nello specifico come scrivere su Chat GPT per l'ecommerce e quali sono i comandi da dare per ottenere ciò di cui hai bisogno. Innanzitutto scegli con estrema cura i dati di partenza secondo i quali verrà addestrato l’algoritmo, definendo con chiarezza il contesto in cui il software agirà. Monitora costantemente i risultati forniti da Chat GPT, così da poter intervenire tempestivamente ed “educare” il software secondo le tue necessità. I prompt sono le istruzioni date all’Intelligenza Artificiale, che poi andrà a sviluppare il testo specifico di cui hai bisogno. Ecco gli step fondamentali che devi seguire per utilizzare correttamente Chat GPT: Definisci l’obiettivo. Indica chiaramente che tipo di testo vuoi, quali sono le parole chiave da inserire e che tipo di messaggio intendi inviare; Sii preciso e dettagliato. Devi essere quanto più dettagliato e specifico, fornendo informazioni precise sul prodotto o sul servizio offerto (se ad esempio devi creare il testo per una scheda prodotto) e altri dati preziosi come study case o statistiche; Massima chiarezza e capacità di sintesi. Essere dettagliati non significa inondare il software di qualsiasi tipo di informazione, che può essere ridondante o superflua. Devi avere massima capacità di sintesi, fornendo le informazioni più utili e usando frasi brevi e facilmente comprensibili; Keyword pertinenti per l’ottimizzazione in chiave SEO dell'ecommerce. Indica al software le parole chiave e le correlate più pertinenti per aiutare il tuo testo a scalare posizioni e indicizzarsi perfettamente nei motori di ricerca; Usa altri strumenti a supporto di Chat GPT. Il software è ancora in uno stato sperimentale, quindi per potenziarne i risultati puoi affiancargli altri strumenti come plugin o assistenti virtuali che consentono di scrivere testi ancora più precisi e dettagliati; Sperimenta e verifica il contenuto. Testa continuamente i contenuti, così da ottimizzare anche la modalità di invio dei comandi. Chat GPT non è un software perfetto, quindi controlla i testi per assicurarti che non ci siano errori grammaticali o informazioni sbagliate. I prompt, ossia i comandi da inviare a chat GPT, sono fondamentali e vanno scelti con estrema cura. Se infatti invii al software comandi sbagliati o poco chiari, stai certo che anche il contenuto finale sarà problematico e non otterrai il risultato finale nel tuo progetto Shopify che intendi perseguire. Quali sono i limiti dell'intelligenza artificiale per il commercio elettronico? Non c’è rosa senza spine e infatti anche Chat GPT presenta problematiche che non possono certo essere ignorate. La stessa OpenAI con la massima sincerità ha ammesso che Chat GPT non è uno strumento perfetto e che anzi può fornire informazioni errate, monche o in alcuni casi totalmente inventate. Prima di pubblicare un testo prodotto da Chat GTP è quindi fondamentale rivederlo personalmente ed eventualmente apportare le modifiche necessarie. Da considerare che il database è aggiornato al 2021 e quindi non contiene alcun dato degli eventi verificatisi dopo quell’anno. A volte c’è il rischio di utilizzare un numero eccessivo di parole chiave, che si trasformano in un contenuto poco scorrevole o in una sovra-ottimizzazione che potrebbe non essere ben vista da Google. Il pericolo è che quel tipo di contenuto possa addirittura essere penalizzato in chiave SEO, ottenendo l’effetto contrario di quello desiderato. Bisogna poi fare i conti con le problematiche di natura etica. I testi rischiano di contenere contenuti violenti o discriminatori, anche se si sta lavorando da questo punto di vista per eliminare le risposte inappropriate e pericolose. Un’altra problematica riguarda il diritto d’autore. Chi tutela gli autori dei testi da cui Chat GPT prende spunto, utilizzando addirittura frasi intere in alcuni casi? E se quegli stessi autori decidessero di chiedere i danni qualora dovessero sentirsi defraudati delle loro opere? Una problematica non di facile risoluzione. E poi c’è da considerare un altro aspetto ancora a dir poco spinoso: Chat GPT è a disposizione di aziende ed e-commerce, ma anche di hacker e malintenzionati che potrebbero usarlo per creare fake news, campagne di phishing, virus e malware. Il software agisce secondo le istruzioni che vengono fornite, ma chiaramente non ha la sensibilità e l’intelligenza etica ed emotiva per comprendere se si sta svolgendo qualcosa di illegale. Quali ecommerce stanno usando già Chat GPT? Nonostante le tante problematiche, sono diversi gli ecommerce e le multinazionali che stanno usando Chat GPT. Tra queste spicca Amazon, gigante dell’e-commerce, che usa i dati dei clienti per proporre offerte sempre più personalizzate. Anche Alibaba, una delle più grandi piattaforme B2B per gli acquirenti, per i grossisti e per i dettaglianti, sta sfruttando il software principalmente per creare assistenti virtuali da impiegare nel servizio clienti e nel generare in automatico schede prodotto. Shopify e Chat GPT per ecommerce Shopify, nella sua Summer Edition 2023, ha annunciato l'integrazione tra Shopify e Chat GPT, in modo da utilizzare l'intelligenza artificiale per migliorare l'esperienza dei merchant con la piattaforma. Sono pertanto nati Shopify Magic e Sidekick. Shopify Magic: questo strumento è nato con l'idea di aiutare i merchant a creare descrizioni prodotti, CTA che convertono, e testi SEO friendly. Il funzionamento è molto intuitivo e simile a quello che riguarda Chat GPT: poche parole in input (comprese keyword di interesse) e si avrà in output un testo con le keyword e le indicazioni inserite; (per approfondire l'argomento ti consigliamo il nostro articolo su Shopify Magic) Shopify Sidekick: è un altro strumento che utilizza l'intelligenza artificiale per un lato più operativo, potremmo definirlo come una sorta di ecommerce manager virtuale. Possono essere date in input indicazioni come: Suggerimenti su nuovi articoli di blog; Reportistiche personalizzate in tempo reale; Indicazioni su modifiche del tema online (es. Inserisci nuovo banner nella homepage); Indicazione su modifiche delle caratteristiche dei prodotti (es. aggiungi un tag per prodotti con un determinato colore ecc...); Indicazioni su modifiche di prezzi di massa per promozioni; Si avranno così tutte le modifiche a portata di testo, senza dover perdere troppo tempo nella gestione di questi aspetti. Per ulteriori info su sidekick ti rimandiamo alla pagina dedicata di Shopfiy. Conclusioni L'ecommerce è pronto per Chat GPT? La domanda da porsi forse è un’altra e cioè se Chat GPT è pronto per l’ecommerce. Una cosa è certa: il software, pur trovandosi in una fase ancora embrionale, può fornire un validissimo aiuto ai titolari di ecommerce in termini di realizzazione di contenuti, ottimizzazione in chiave SEO, perfezionamento delle campagne di marketing e supporto al servizio clienti. I vantaggi messi a disposizione degli ecommerce sono davvero evidenti, ma bisogna tenere presente i rischi che si annidano in questa tecnologia estremamente avanzata ma non ancora perfetta. E allora come al solito la verità sta nel mezzo. Nell’attesa di capire che strada prenderà Chat GPT sarebbe un errore ignorarlo, poiché significherebbe non usare uno strumento utilissimo col rischio di restare indietro rispetto ai competitor. Allo stesso tempo non bisogna fidarsi ciecamente del software, ma prevedere sempre un intervento umano per evitare errori che rischiano di risultare disastrosi per il tuo ecommerce. In ogni caso la parola chiave per il tuo ecommerce è visibilità e per ottenerla devi scalare le posizioni dei motori di ricerca, impresa nella quale può darti una grande mano Chat GPT. Tutto passa per l’ottimizzazione SEO dell'ecommerce, argomento che viene ampiamente trattato nell’ebook sottostante che puoi scaricare gratuitamente.
Shopify e Shopify Plus continuano a crescere con l'obiettivo di soddisfare le esigenze specifiche di tutti utenti, indipendentemente dalle necessità e dimensioni del business. Ciò significa che la personalizzazione e la possibilità di sviluppare nuove funzioni. sono fondamentali e costituiscono i principi di base per ogni progetto che coinvolge gli sviluppatori impegnati su Shopify, come ICT Sviluppo. Oltre le funzioni out of-the-box I commercianti ottengono un'ottima esperienza out-of-the-box quando si iscrivono a Shopify, ma la loro necessità di personalizzazione aumenta nel tempo, man mano che il loro business cresce o è già una questione complessa fin dall'inizio quando si hanno necessità enterprise. STOREFRONT API Per i casi in cui commercianti e i loro sviluppatori vogliono avere il pieno controllo su ogni dettaglio del loro negozio, ci sono la Storefront API: con queste si possono costruire app esterne e collegarsi con le API per portare funzioni su Shopify e integrare i dati con altri software. HYDROGEN Con Hydrogen e Remix, Shopify prova ad aiutare gli sviluppatori a muoversi più velocemente nella necessità di avere progetti altamente customizzati, fornendo le migliori pratiche e strumenti integrati. In breve: gli sviluppatori possono personalizzare il front-end completamente, andando a disaccoppiarlo dal backend e costruire un progetto headless. La personalizzazione totale dell'esperienza utente trova la sua completezza. METAFIELD Con i Metafield che hanno un ruolo sempre più centrale nell'ecosistema di Shopify, gli sviluppatori possono salvare e archiviare dati personalizzati nel database (sugli utenti, sugli ordini, sui prodotti, sulle varianti. E qui parliamo della personalizzazione de database, per arricchire i dati e andare verso segmentazioni spinte o richiamare informazioni in frontend. SHOPIFY FUNCTIONS Shopify Functions è l'ultimo pezzo del puzzle: gli sviluppatori possono personalizzare il back-end. Le Shopify Functions forniscono un meccanismo per gli sviluppatori per iniettare il loro codice personalizzato ed eseguirlo sui server di Shopify. L'obiettivo a lungo termine è quello di rendere ogni parte del processo del negozio sostituibile con codice personalizzato, offrendo alla piattaforma Shopify una flessibilità senza precedenti senza compromettere la sicurezza o la scalabilità. La tecnologia chiave qui è WebAssembly (o Wasm per abbreviare). È perfetto, in quanto è progettato per essere un sistema altamente flessibile, sicuro e performante. Wasm un formato di istruzioni binarie per una macchina virtuale basata su stack. Wasm è progettato come destinazione di compilazione per linguaggi di programmazione, per consentire la distribuzione sul Web di applicazioni client e server. Cos'è WebAssembly WebAssembly (abbreviato come wasm) è un formato di codice binario per l'esecuzione di programmi ad alte prestazioni all'interno di un browser web. È stato progettato come un target di compilazione per linguaggi di programmazione ad alto livello come C, C++ e Rust, permettendo ai developer di eseguire il loro codice a velocità quasi-native all'interno del browser. WebAssembly offre una serie di vantaggi rispetto all'utilizzo di JavaScript per l'esecuzione di codice ad alte prestazioni: Performance: Il codice WebAssembly viene eseguito a velocità molto vicine a quelle del codice nativo, grazie alla sua natura a basso livello e ottimizzata per le prestazioni. Portabilità: WebAssembly è progettato per essere indipendente dalla piattaforma e funzionare su diverse architetture e sistemi operativi. Sicurezza: WebAssembly è eseguito all'interno di una sandbox, il che significa che viene isolato dal resto del sistema e non può causare danni involontari. Integrazione con JavaScript: WebAssembly può essere utilizzato insieme a JavaScript per sfruttare le funzionalità e le librerie esistenti nel browser, permettendo un'integrazione più fluida con le applicazioni web. Linguaggi di programmazione supportati: Poiché WebAssembly è un target di compilazione, è possibile utilizzare vari linguaggi di programmazione per scrivere codice che verrà poi eseguito come WebAssembly nel browser. WebAssembly è supportato dalla maggior parte dei browser moderni, tra cui Google Chrome, Mozilla Firefox, Safari e Microsoft Edge, ed è utilizzato per migliorare le performance di applicazioni web complesse, giochi, simulazioni e altre tipologie di software che richiedono alte prestazioni. WASM con Shopify, alla base di Shopify Functions La potente sandbox di Wasm consente a Shopify di eseguire codice non direttamente sviluppato da Shopify con sicurezza; le prestazioni prevedibili consentono a Shopify di definire e imporre limiti di risorse rigorosi; oltre a ciò il ricco - ed in continua crescita - ecosistema di linguaggi che si possono utilizzare per Wasm, dà agli sviluppatori una scelta molto ampia su come vogliono scrivere il loro codice, senza barriere e limitazioni tecnologiche. Ogni funzione che viene eseguita sull'infrastruttura Shopify Functions non è niente di meno e niente di più che un modulo WASI (WebAssembly System Interface, ovvero una interfaccia si sistema per Wasm). Non ci sono giochi di specchi, giri del fumo o altre tecnologie speciali. I moduli Wasm da soli possono fare solo operazioni aritmetiche. Sono completamente in modalità sandbox e viene loro allocato solo un pezzo isolato di memoria con cui lavorare per i loro calcoli. Il sistema host può esporre singole funzioni al modulo Wasm, garantendo un accesso granulare a funzionalità aggiuntive. WASI è una raccolta standardizzata di tali funzioni e capacità, con l'obiettivo di rendere Wasm utile al di fuori del browser. L'unica parte di WASI su cui si fa affidamento è la capacità di leggere da stdin e scrivere su stdout (e, ovviamente, stderr). Per i meno tecnici (come me): Quando un programma scrive qualcosa sullo schermo, sta usando una cosa che si chiama standard output. Lo standard output, abbreviato in stdout, è quello che usano i programmi per scrivere le informazioni all'utente. Il nome per quello che usate voi per comunicare con i programmi è standard input (stdin). Ci sono alcuni vincoli aggiuntivi che ogni modulo deve soddisfare, tra l'altro per garantire che Shopify riesca a ridimensionare le funzioni in modo appropriato, anche durante i carichi di lavoro come il Black Friday: Il modulo non deve superare i 256 KB. Il modulo non deve funzionare per più di 5 ms. Il modulo deve utilizzare una stringa in formato JSON tramite stdin e produrre una stringa in formato JSON su stdout. Nota: 5 ms è un vincolo molto dipendente dalla macchina e dalla situazione. La stessa macchina avrà bisogno di quantità di tempo diverse per eseguire la stessa identica funzione, a seconda del carico a cui è sottoposta la macchina. Con questi vincoli in mente, Shopify ha iniziato a cercare un modo per eseguire JavaScript all'interno di una Virtual Machine WebAssembly. Ma quali sono le funzioni che si possono (oggi) gestire e modificare con Shopify Functions? Esempi di API di Shopify Functions a. API Cart Transform Function Gli sviluppatori possono permettere ai commercianti di creare offerte di pacchetti unici. Per farlo ci sono due punti chiave. In primo luogo, la Cart Transform Function consente ai venditori di configurare quali prodotti specifici possono essere uniti in un bundle. Questi articoli vengono poi visualizzati nel checkout con un prezzo per il loro acquisto come bundle, dove vengono combinati i singoli prodotti che appartengono all'offerta. Inoltre, la funzione di trasformazione del carrello può anche espandere un prodotto del bundle nei suoi singoli componenti, rendendo più facile il completamento di attività sul backend, come il calcolo delle tasse, dei pesi di spedizione, la diminuzione dell'inventario e altro ancora, oltre a garantire che ogni singolo articolo venga evaso in modo appropriato dopo un acquisto. Clicca qui approfondire il tema dell'API Cart Trasformation B. Cart and Checkout validation API L'API di convalida del carrello e del checkout garantisce che i clienti possano completare l'acquisto e il checkout solo se i loro ordini sono conformi a una serie di regole specifiche, determinate dal commerciante. Alcuni dei casi d'uso più comuni per la convalida del carrello e del checkout includono: Assicurarsi che il cliente soddisfi i requisiti di quantità minima o massima per effettuare il check-out. Controllare che l'indirizzo di spedizione possa essere spedito e non sia una casella postale. Assicurarsi che il carrello non contenga articoli che non possono essere acquistati insieme, come ad esempio un accendino e delle batterie al litio. Le API del carrello e quella di validazione del checkout possono lavorare in combinata, per offrire esperienze di acquisto come la ricezione di particolari sconti o sbloccare collezioni esclusive. Clicca qui per approfondire il tema dell'API Cart and Checkout validation C. Order routing API La logistica è una bestia con molte teste e ogni azienda può sviluppare il modo migliore (per ogni azienda) di evadere e spedire gli ordini. Ad esempio, un produttore potrebbe avere un magazzino che deve preparare e spedire determinati articoli, ma altri è meglio stoccarli ed inviarli da un'altra sede, più vicina all'acquirente. Ecco con l'API Order Routing, gli sviluppatori possono sviluppare applicazioni per creare la logica di instradamento degli ordini più adatta per ogni azienda. Un altro esempio? Si possono impostare delle regole di base per evitare i frazionamenti, insieme a una regola secondaria per inviare gli articoli dalla sede più vicina all'indirizzo di spedizione. Questa logica significa che prima di completare una spedizione, Shopify determinerebbe quale sede di evasione ha tutto in magazzino e quindi sceglierebbe il magazzino più vicino al cliente. Altre casistiche, in ordine sparso: si possono mantenere gli ordini all'interno del Paese, bilanciare i livelli di inventario per dare priorità alle sedi con più articoli in magazzino o spedire direttamente dai negozi, solo per citarne alcune. Clicca qui per approfondire il tema dell'API Order routing.
Shopify è il più avanzato sistema di e-commerce oggi in circolazione, che permette di creare il proprio negozio online in modo semplice ed efficace e di iniziare subito a vendere online, anche con poche competenze tecniche. Al giorno d’oggi, mettere in piedi un e-commerce per iniziare a vendere online è una soluzione alla portata di tutte le aziende, sia B2B (ovvero destinato alla aziende che producono o offrono servizi destinati ad altre aziende) che B2C (aziende che vendono direttamente al pubblico privato). Risulta essere anche una formula per esplorare nuovi business e nuovi mercati, poiché permette di superare un ostacolo cruciale, quello della distanza, permettendo anche alle piccole attività di mettersi in gioco a livello a globale. Come iniziare a muovere i primi passi nelle vendite online senza dover affrontare grandi investimenti iniziali su piattaforma tecnologica, consulenza e sviluppo? Partendo da Shopify. Cos’è Shopify? Shopify è una piattaforma e-commerce tutto in uno che permette di creare, personalizzare e gestire il proprio negozio online. È un software “SaaS” (Software as a Service), pertanto fornisce tutte le infrastrutture informatiche dell'e-commerce e lo mantiene aggiornato e operativo 24/7 in cambio di un canone mensile e di un fee sulle vendite del negozio, che varia in base al piano scelto. La creazione di un account e l'apertura di uno shop è un procedimento relativamente semplice ed intuitivo e consiste, essenzialmente, nel fornire i dati di base al sistema; a tutto il resto penserà Shopify. Facilità d'uso non è banalità, ma possibilità di concentrarsi sul business. Ma non pensare che questa facilità d'uso sia sinonimo di banalità del prodotto: Shopify è uno strumento estremamente potente per la gestione delle operazioni di vendita online. Se per la messa online potrebbe anche bastare un weekend, i professionisti possono comunque aggiungere funzionalità e sviluppare soluzioni personalizzate che meglio sanno rispondere alle esigenze dello specifico business. Come accennato, l'infrastruttura è gestita interamente da Shopify e non c'è bisogno di installazione di software in locale, né, tantomeno, su server terzi, che richiedono poi operazioni di settaggio e di manutenzione. Dopo un primo periodo di test gratuito, si deve attivare un account a pagamento, scegliendo tra i vari pacchetti disponibili (ne parliamo di seguito). A chi può essere utile Shopify? Sconsigliato a smanettoni e a chi vuol perder tempo, per via della sua immediata disponibilità e della sua innegabile semplicità, Shopify può enormemente semplificare la vita a chi si approccia per la prima volta alle vendite online, e a chi preferisce investire nel marketing e nella promozione che nelle infrastrutture. I negozi e le piccole e medie aziende che vogliono aprire un nuovo canale di vendita, sia, o forse soprattutto, le start-up, che hanno necessità di partire in fretta con i progetti e un budget iniziale limitato; le grandi aziende (è già sfruttato da Redbull e Nestlè, Supreme, Dechatlon, Los Angels Lakers, Pittarosso, Save The Duck per citarne alcuni) per gestione di singoli progetti o sistemi di vendita online più complessi: vendere su Shopify può essere utile davvero a tutte le realtà aziendali. Come funziona Shopify? Shopify non richiede l’installazione di software su un proprio server: basterà creare un account e subito si potrà iniziare a configurare e a gestire il proprio negozio online. Il processo di creazione dell'account è rapido e in pochi semplici passaggi si è completamente attivi ed operativi all'interno del software per la gestione dello store online. Una volta sistemate le impostazioni di base, sarà possibile scegliere uno dei temi grafici proposti (ce ne sono tantissimi, gratuiti e a pagamento) che sarà successivamente personalizzabile, anche a livello di codice. A questo punto, si potrà passare all’inserimento dei propri prodotti e organizzarli eventualmente in diverse categorie, specificando tutte le informazioni utili per i nostri clienti, aggiungendo foto, descrizioni, varianti, taglie ecc. Sono molte le opzioni disponibili fin da subito per configurare il proprio punto vendita; centinaia, inoltre, le applicazioni fornite da terze parti per ampliare le potenzialità del tuo e-commerce. Una particolarità di Shopify è la possibilità di accedere alla piattaforma e gestire ordini ed inserimenti da qualsiasi dispositivo con la possibilità di collegarsi al pannello di amministrazione dal web, oppure utilizzando l'app per tablet e smartphone. Con Shopify posso vendere qualunque genere di prodotto? No, la piattaforma pone dei limiti sulle tipologie di prodotti che possono essere venduti, anche in base alle legislazioni dei vari Stati (in modo che chi inizia a vendere su Shopify possa farlo con una certa tranquillità). Per ulteriori info leggi il nostro articolo sui prodotti vietati da Shopify. I prezzi di Shopify Quando si adotta una piattaforma SaaS, a differenza di una piattaforma software da scaricare ed installare su un serve proprietario, si abbraccia un grande vantaggio: quello della sicurezza dei costi. Non dovrai più preoccuparti di costose manutenzioni quando le cose non funzionano come dovrebbero, di aggiornamenti all'ultima versione per risolvere bug e problemi di sicurezza, di server che aumentano di prezzo per far fronte al traffico crescente nel tuo store... Tutto è compreso nel servizio, scalabile indipendentemente dai prodotti o visitatori e qualsiasi cosa è molto chiara e definita, sin da quando si decide di attivare il proprio e-commerce. Shopify si può provare gratuitamente per 14 giorni. Successivamente, si potrà scegliere tra tre diversi piani di abbonamento mensile, diversi per numero di funzionalità e percentuale sulle vendite: Basic Shopify, a 28 € al mese (21 € al mese con pagamento annuale): la scelta più economica, e di gran lunga la più sensata se si ha appena deciso di investire sul commercio online e non si è certi del proprio successo personale. Possiede tutte le funzioni di base per vendere prodotti online comprese buoni regalo, gestione degli sconti su Shopify, analisi anti frode e automazioni per l'invio di email e il recupero dei carrelli abbandonati. Si hanno solo 3 mercati internazionali a disposizione e non si possono utilizzare le APi per connettere applicazioni che utilizzano i dati personali. Shopify, a 78 € al mese (59 € al mese con pagamento annuale): lo stadio avanzato del Basic, un necessario salto di qualità da intraprendere se la propria attività online è in fase di espansione. Garantisce funzioni extra come le automazioni con Shopify flow, un aumento degli account staff (da 2 a 5) ed un aumento del livello della qualità della reportistica. Advanced Shopify, a 384 € al mese (289 € al mese con pagamento annuale): l’opzione più avanzata, da considerare se le proprie vendite garantiscono un ampio margine di guadagno mensile. Questo piano è adatto alle grandi aziende, in quanto permette di sfruttare un calcolatore automatico di spese di spedizione per UPS e Fedex, un calcolatore automatico di dazi e imposte sulle importazioni e la gestione di 15 account staff. Anche con questa versione si hanno solo 3 mercati internazionali compresi nel prezzo, ma è possibile aumentarli al costo di 59 € al mese ciascuno. Oltre a queste tre possibilità, Shopify è dotato inoltre di un piano Lite, al costo di 8€ al mese. Questo piano però non è dedicato a chi ha la necessità di vendere i propri prodotti tramite un ecommerce, ma è ideato per tutti i merchant che vogliono vendere con il loro negozio fisico oppure che vogliono aggiungere un buy button all'interno del loro sito internet (già esistente). Shopify inoltre permette di risparmiare a chi intende pagare da subito per un periodo che può andare da 1 a 3 anni, ottenendo così un cospicuo sconto sul lungo termine. Per essere aggiornato potete consultare la pagina dei prezzi di Shopify direttamente sul sito ufficiale. Le commissioni di Shopify Per quanto riguarda i costi delle commissioni sul venduto, Shopify lascia ai merchant la scelta. C'è infatti una doppia possibilità: Usare Shopify Payments come gateway di pagamento; Usare un gateway di pagamento di terze parti; Le percentuali delle commissioni sono diversi a seconda della scelta intrapresa. Nel caso dell'uso di un gateway di pagamento di terze parti, c'è da considerare oltre alla commissione a Shopify anche quella dovuta al fornitore di servizi. Riportiamo in seguito il costo totale delle commissioni prese dal sito di Shopify. Le commissioni di Shopify Payment (per le commissioni europee): Con Shopify Basic: 1,9% + 0,25 € a transazione Con Shopify: 1,8% + 0,25 € a transazione Con Shopify Advanced: 1,6% +0,25 € a transazione Le commissioni per i sistemi di pagamento terzi Con Shopify Basic: 2% Con Shopify: 1% Con Shopify Advanced: 0,6% Shopify e Shopify Plus Esistono inoltre due versioni: Shopify, disponibile nei pacchetti Basic, Shopify e Advanced, e Shopify Plus. Sinteticamente, le due versioni si differenziano per: Il pricing: uno a tariffa fissa mensile e una parte variabile, che dipende dal fatturato; l'altro, Shopify plus, calcola il suo pricing sui volumi annuali di fatturato, con un minimale di 2.000 $/mese (che copre 800.000 $ di fattura mensile) Wholesale B2B: con Shopify Plus l'azienda ha la possibilità di avere un negozio dedicato al B2B. Store singolo/multiplo: Shopify Plus mette a disposizione 10 store compresi nell'abbonamento, ognuno con una propria valuta, lingua, grafica, ecc... Oltre ai 10 store c'è la possibilità di aggiungere store al costo di 250$ al mese. Personalizzazione: a livello di personalizzazione del tema, Shopify Plus offre un altissimo livello di personalizzazione grazie al linguaggio Liquid e alla possibilità di costruire applicazioni private con Shopify Functions. per intervenire direttamente nelle funzioni di backend (scontistica, checkout e altri elementi). Potenza: Shopify Plus dispone di una architettura dedicata che permette ai merchant che lo scelgono di avere siti più veloci e performanti. Per darvi una idea potrebbe tenere il traffico di un milione e mezzo di visitatori al minuto e arrivare a 7.000 € checkout al minuto. Solo questo? No! Puoi scoprire tutte le caratteristiche di questa piattaforma e perché quest'ultima sia il partner perfetto per la tua azienda con il nostro e-book gratuito Cos'è Shopify Plus, con utili insight a tutto ciò che lo rende unico. In comune tra le due resta la facilità di utilizzo e la sicurezza, ma le diverse versioni riescono a venire ben incontro alle diverse esigenze di business delle aziende. Shopify è più indicato per negozi e-commerce di piccole e medie dimensioni mentre la sua versione Plus è progettata per i business di livello enterprise. Shopify plus è una bomba: coniuga la semplicità d'uso della sua versione base con la possibilità di personalizzazione spinta e le performance a cui permette di arrivare. A chi è consigliato Shopify Plus Con le differenti soluzioni presentate, a cui va aggiunto un Shopify Plus, per le grosse realtà aziendali che prevedono numeri importanti fin dal primo giorno di vendita - e Shopify Components, per le aziende che vogliono sviluppare progetti customizzati utilizzando alcuni moduli di Shopify - Shopify è la piattaforma e-commerce che può andare bene davvero per tutti, dal piccolo negozio di vicinato che vuole provare a vendere i suoi prodotti in un raggio territoriale più ampio al negozio che vuole vendere all'ingrosso con il B2B, per arrivare alla grande multinazionale con prodotti conosciuti e stimati in tutto il mondo. La scalabilità della soluzione e la possibilità di adattarsi ad ogni modello di business ne fanno qualcosa di unico. Puoi approfondire il discorso su Shopify Plus nel post Come funziona Shopify Plus e perchè lo scelgo Negozio B2B con Shopify Plus Con Shopify, per i sottoscrittori dell'abbonamento Shopify Plus, c'è la possibilità inoltre di avere un negozio B2B. In particolare per quanto riguarda gli ecommerce B2B vi riportiamo in seguito alcune funzionalità: Multilistino: puoi quindi offrire prezzi fissi o in percentuale alle aziende, personalizzando così i prezzi per ogni azienda cliente; Differenti metodi e termini di pagamento: il concetto chiave nel B2B è quello di offrire opzioni di pagamento differenti per ogni azienda. Lo stesso vale per i termini di pagamento (esempio c'è la possibilità di far pagare un cliente con termine a 30 giorni e un altro a 90); Checkout B2B: questa tipologia di checkout permette ai clienti di vedere prezzi e condizioni a loro riservate senza avere informazioni dalle imprese concorrenti. Per approfondire il tema degli ecommerce B2B, potete leggere l'articolo scritto da noi riguardo il B2B on Shopify oppure scaricare il nostro ebook gratuito. Quanto costa realizzare un sito con Shopify Con la metodologia di realizzazione di ecommerce su Shopify adottata da ICT Sviluppo, abbiamo inquadrato tre fasce di costo, per consegnare progetti chiavi in mano. Le tre fasce dipendono dall'approccio alla GRAFICA. Poi ovviamente ci sono i costi legati alle CONFIGURAZIONE e allo sviluppo di FUNZIONI, ma quelli sono elementi variabili che entrano sulle necessità del progetto, dopo l'inquadramento grafico. 1. Startup Theme con Shopify Sviluppare l’ecommerce utilizzando tema di Shopify dallo store ufficiale, senza apportare modifiche grafiche e strutturali. Possiamo stimare con un range tra i 15/25k €*. 2. Custom Theme con Shopify Plus Sviluppare lo store con sviluppo di un tema custom, fatto su misura. Ne beneficia la velocità (ci sono solo i codici che ci servono) e la possibilità di “lavorare” in futuro sul tema riducendo la possibilità di incontrare difficoltà nello sviluppo (non essendoci codici extra che non usiamo inseriti nel tema dallo sviluppatore). Per i progetti con grafica custom, l’azienda deve considerar un budget di almeno 25-35k €*. 3. Customized theme con Shopify Plus La via di mezzo è quella di scegliere un tema dallo store, molto simile al risultato finale che si vuole ottenere come funzionalità e lavorare su un mockup su questo per cambiare la grafica e farla “più personalizzata”. Su progetti di questo genere, generalmente andiamo su budget di massima di 20/30k €*. . Ci sono inoltre tre variabili, valide per ognuno delle tre strade, che vanno a costituire dei COSTI ADDIZIONALI ma spesso NECESSARI: i. Data Integration Oltre allo sviluppo dell’ecommerce, bisogna (quasi) sempre mettere nel budget un connettore, ovvero la parte di data integration tra Shopify e l’ERP / il software gestionale. Senza particolari complicazioni e per utilizza uno dei sistemi standard diffusi nelle PMI italiane - alla TeamSystem, Zucchetti, Atelier, Moda, Stealth o software di pari livello - il budget potrebbe essere 10-15k una tantum Se fosse invece un connettore con un sistema più enterprise, come SAP o Oracle, ci è capitato spesso di aggirarci su cifre che variano tra i 15-30k € di budget. NOTA BENE Il tutto, ovviamente (non mi stanco di ripeterlo) subordinato ad una analisi preventiva perché, si a livello grafico, di funzionalità e di necssità diverse, i progetti possono variare anche di molto e, in alcuni casi, essere molto più costosi. Si pensi ad esempio d una progetto HEADLESS con Shopify (partiamo dai 50/60.000 € in su) o la creazione di un composable ecommerce con Shopify COMPONENTS, per il quale i costi possono saire a diverse centianaia di migliaia di euro. In questo post del blog potete approfondire il tema dei Costi di realizzazione di un progetto con Shopify. Le funzioni principali di Shopify Ci sono molte altre piattaforme che “ci provano”, ma quella di cui stiamo parlando dall'inizio di questo articolo ha vinto su tutte per la sua semplicità, convenienza e perché permette, anche a chi non ha molta esperienza e nessuna conoscenza informatica, di poter gestire un negozio online. Mentre ci si può avvalere di un Shopify expert per tarare a puntino le necessità della propria azienda e per sviluppare una soluzione personalizzata, la successiva gestione è veramente alla portata di tutti. Quando si inizia ci sono già un sacco di funzioni attive e questa piattaforma ti propone numerose altre applicazioni di terze parti per ampliare le potenzialità del tuo e-commerce. Quelli di Shopify sono stati molto bravi ad ottimizzare la loro piattaforma per favorire al massimo l’interazione umana e hanno lavorato parecchio sulla user experience, proprio per superare le difficoltà dei software di vecchia concezione che necessitavano di supporto tecnologico e di esperti più o meno continuo. Iniziare con Shopify, le funzioni di base Devi caricare i tuoi prodotti con: la descrizione; la quantità di ogni prodotto; le possibili varianti (come taglio o colore, per capirci); Una o più foto; i METAFIELD, ovvero tutte quelle informazioni aggiuntive che poi ti aiuteranno a filtrarli nella pagina delle categorie, ad aggiungere informazioni strutturate in pagina ed arricchire le funzioni della ricerca (soprattutto se utilizzi tool terzi); E ci devi aggiungere: la configurazione e il costo delle spedizioni; attivare i sistemi di pagamento che vorrai accettare dai tuoi clienti (il più semplice ed integrato è Shopify Payments); una pagina con le condizioni di vendita; una pagina con le regole sulla spedizione e la restituzione; una pagina con la politica sulla privacy e dei cookie (e consigliamo un servizio per la creazione automatica - ed aggiornata - dei testi di questa sezione). Ovviamente - o non così ovviamente - devi pensare anche alla grafica. Shopify funziona con i temi, ovvero dei pacchetti che si occupano di dare gli stili e le funzioni di ux-ui al tuo store. C'è una sezione dedicata del sito di Shopify dedicato ala vendita-acquisto dei temi: si possono scoprire e provare, per arrivare all'acquisto. Li trovate qui, sullo store dei temi per Shopify Attenzione che non basta scaricare il tema, ma dovrai impaginare gli elementi, inserire le foto di contesto o istituzionali, spiegare chi sei su una pagina dedicata, prevedere una sezione per i contatti... Insomma, comprare un tema non è avere il sito, ma avere il modello grafico pronto con cui costruirlo. Poi ci sono delle funzioni aggiuntive (moltissime), tra le quali, per citarne alcune: Puoi configurare la vendita su paesi diversi con prezzi e cataloghi diversi (markets - o mercati - by Shopify); La gestione eventuale dei costi di dogana; Puoi gestire tutte le sconti su Shopify o installare app per supportarti; Puoi personalizzare il checkout con Shopify Plus; Shopify mail per gestire le newsletter; La possibilità di creare segmenti di clienti per targetizzare le comunicazioni; L'applicazione nativa di Shopify per le traduzioni (Shopify Translate and Adapt); L'applicazione nativa di Shopify per la gestione dei filtri e delle ricerche (Search and Discovery); L'applicazione nativa di Shopify per la gestione dei form per la raccolta dei dati; Per aggiungere i prodotti e gestire le vendite del tuo store, Shopify non ti lascia solo e ti aiuta con una serie di guide molto complete sulle possibilità che hai a disposizione per l'aggiunta e la gestione dei prodotti: Capire la struttura del prodotto Aggiungere prodotti al tuo store La gestione delle varianti La gestione delle immagini La gestione delle collezioni Le carte regalo Importazioni ed esportazioni Ricerca e filtri Gestire l'inventario ... Insomma... come potete vedere nel ricco ecosistema di shopify le guide non mancano di certo Insomma, è chiaro: Shopify pur essendo molto semplice ed intuitivo, rende le cose ancora più facili con comode guide per aiutare tutti, più o meno esperti, ad ottimizzare la gestione del prodotto, dei clienti, dell'ordine, del marketing e della crescita del progetto in generale. A questo punto, hai ormai capito che dopo aver sistemato il prodotto, i pagamenti e le spedizioni, sei più o meno pronto a vendere online. Ed è proprio per questo che rende questa piattaforma unica: parti e vendi senza conoscere il mondo dell’e-commerce. Mano a mano che lo conosci e diventi consapevole dei bisogni e delle possibilità, scatta la possibilità di acquistare funzioni aggiuntive nel Shopify App Store e diventa sempre più competitivo. Capita spesso che un'azienda provi e si arrangi con il personale interno e metta in piedi un piccolo ecommerce, anche senza pretese, testi e verifichi come funziona, per poi arriva da noi o da un'altro sviluppatore su Shopify, per sviluppare un progetto su Shopify. In quel caso sarebbe bene confrontarsi con un argomento importante, come il budget da mettere a disposizione per un progetto con Shopify. Per aiutarvi ho scritto questo articolo che parla del costo di un sito con Shopify Plus (ma per traslato, cambiando il costo della piattaforma, può esser preso come riferimento anche per Shopify) Spedizioni con Shopify Shipping per chi inizia (...o vuol continuare a vendere) Ma torniamo a chi inizia il proprio progetto ecommerce Shopify ha pensato anche all'organizzazione della logistica dell'ecommerce, in particolar modo è fondamentale la scelta del giusto partner logistico. Vendere i prodotti e non poterli spedire è un controsenso, Shopify per questo ha stretto una collaborazione con Poste Italiane per aiutare i propri merchant a spedire i propri prodotti con tariffe agevolate. L'integrazione inoltre tra la piattaforma ecommerce e il partner logistico, consente inoltre di: Acquistare, stampare e modificare le etichette di spedizione direttamente dal pannello di controllo di Shopify; Calcolare al checkout le tariffe di spedizione in modo trasparente ed effettivo; Poste Italiane inoltre permette sia di prenotare il ritiro dal proprio magazzino sia di avere tempi di consegna di 1/2 giorni lavorativi tramite il servizio Poste Delivery Business. Per ulteriori informazioni, ti consigliamo di leggere il nostro articolo su Shopify Shipping, dove vengono spiegati nel dettaglio costi e funzionalità della partnership tra Poste Italiane e Shopify. Una piattaforma pensata (comunque) (anche) per i webdesigner La parte divertente della storia di Shopify è che all’inizio, quando sono partiti, si pubblicizzavano come una piattaforma per webdesigner che permetteva loro di esplorare le infinite possibilità del design per la creazione di siti web. Hanno subito abbandonato quella via per presentarsi e hanno preferito puntare tutto sulla semplicità d’uso. E questa è diventata la loro carta vincente. La facilità di startup, unito ad un'ingegnerizzazione pensata ad hoc, hanno trasformato Shopify nella piattaforma e-commerce preferita quando si vuole essere presenti all'interno di altri marketplace, come Amazon (particolarmente utile, per i venditori dei marketplace, la possibilità di gestire i permessi in vari termini ai venditori, per uplodare e gestire i prodotti in massa). Integrazioni multicanale tra mondo offline e online con Shopify POS Shopify è adatto anche per chi ha un negozio offline perché grazie a Shopify POS permette di essere la soluzione ideale per chi ha un ecommerce e un negozio fisico. Tra le funzionalità più importanti di Shopify POS ci sono: accettare pagamenti con il gateway di pagamento Shopify Payments, la gestione in tempo reale delle scorte, la gestione del ritiro degli acquisti online in negozio (modalità click and collect), gestione degli sconti online anche all'interno del negozio fisico, reportistica dettagliata e integrata per ogni tipologia di negozio. In aggiunta a ciò c'è la possibilità di creazione della scheda cliente anche per i visitatori del negozio, potendo così applicare loro strategie di marketing mirate. Shopify POS inoltre si divide in due piani: Piano Lite, incluso in tutti i piani Shopify, e Piano Pro incluso solamente nell'abbonamento Shopify Plus. Per ulteriori dettagli sulle funzionalità e pricing ti consigliamo di leggere l'articolo che abbiamo scritto a riguardo di Shopify POS. Automatizzazioni con Shopify Flow Per tutti i merchant con un piano Advanced, Shopify o Plus, c'è la possibilità di accedere a Shopify Flow, con il quale pianificare azioni automatizzate per risparmiare tempo e ottimizzare la gestione. Alcuni workflow che possono essere: Avviso di eventuali stockout di magazzino (utile per fermare ad esempio campagne pubblicitarie attive incentrate su determinati prodotti); Avviso relativi a possibili frodi in caso di ordini atipici; Apertura di ticket automatici in caso di problemi da parte dei clienti; Attivazione programmata di promozioni e scontistiche; Gestione dei programmi di fidelizzazione; Per ulteriori informazioni ti lasciamo il nostro articolo che parla di Shopify Flow. Possibilità di pianificare strategie di marketing Shopify inoltre all'interno del suo ecosistema offre inoltre delle possibilità di pianificare strategie di marketing per i propri clienti. Shopify Email consente ai merchant di Shopify di creare e inviare email di marketing ai propri clienti, con la possibilità inoltre di tenere monitorate le loro prestazioni. Shopify Email è disponibile gratuitamente per tutti i piani sottoscritti con la limitazione che oltre alle 10.000 mail il prezzo sarà di 1$ ogni 1.000 mail inviate. Vantaggi e svantaggi di Shopify Quando si pensa ad un software di e-commerce, si cercano punti di forza e criticità per poter selezionare quello che fa al caso nostro e meglio si adatta al nostro progetto ecommerce. In un software selection fatta bene, risulteranno chiari una serie di vantaggi nell'adozione di Shopify. Semplicità nella gestione Il primo vantaggio di Shopify in assoluto è l'innegabile semplicità del front-end: chiunque, anche chi non ha esperienza non solo con le vendite online, ma con internet stesso, può riuscire a realizzare uno shop basico e a gestirne le operatività. Gestione piattaforma SaaS Il secondo grande vantaggio è dato dal fatto che tutta la parte tecnica e il motore software che fa funzionare l'e-commerce sono gestite direttamente dalla piattaforma; questo permette al cliente di concentrarsi davvero sulla creazione e sulla personalizzazione del proprio negozio online e di non preoccuparsi né dell'infrastruttura tecnologica né tantomeno della manutenzione e aggiornamento del sistema. Piattaforma headless Shopify inoltre offre lato sviluppo di essere la piattaforma perfetta per chi vuole un ecommerce customizzato. Essere un ecommerce headless infatti offre la possibilità di avere la gestione del backend e la gestione del frontend separata. Ciò significa che alla gestione dei prodotti di Shopify puoi abbinare lo sviluppo di qualsiasi tipo di front end. Ciò permette al proprio ecommerce di dare un alto livello di user experience combinando design e prestazione dello store. Per saperne di più sui vantaggi, il dettaglio di come un vengano integrati frontend e backend, costi, ti consigliamo di leggere il nostro approfondimento su cos'è un headless ecommerce e come funziona. Nessun download e nessuna installazione Con PrestaShop, si deve sempre fare attenzione che i moduli e i template attivi sul proprio server siano compatibili con la nuova versione dell’aggiornamento. Nel caso di aggiornamento con upgrade alla versione superiore, la buona pratica consiglia di effettuarlo in una installazione di prova e poi, una volta verificato che tutto funzioni, passarla sul server/installazione di produzione. A differenza di altri siti e-commerce, non richiede né installazione né download, e non necessita dell'acquisto della piattaforma. Questo libera - letteralmente - il proprietario dell'e-commerce dalla necessità di aggiornamenti, dai problemi di sicurezza, dalla necessità di incrociare e dita ogni volta che si vuole implementare il sistema e si aggiunge una nuova funzionalità. Questo è possibile grazie al fatto che ogni store è ospitato sul sistema e sui server di Shopify, non si scarica e non si installa nulla, quindi non c'è nulla da mantenere. Si paga un canone. Un ecosistema di app certificate per sviluppare nuove funzioni Gli utenti hanno a disposizione numerose soluzioni, chiamate App, fornite da Shopify stesso o da terze parti, gratuite e pagamento, per la personalizzazione dell'aspetto grafico e delle funzionalità complementari. Il rigido controllo sulle App di terze parti, ne garantisce un corretto funzionamento, un aggiornamento continuo e una garanzia sugli standard di qualità. Esattamente come il più famoso Apple Store, il nostro punto vendita online ha la possibilità di accedere ad un mondo di applicazioni e nuove funzionalità per l'e-commerce che stiamo costruendo o che già abbiamo avviato. Perché uno dei grandi vantaggi di una piattaforma in cloud è la scalabilità, ovvero la possibilità di crescere con gli investimenti, avendo tempo da dedicare allo store e alle funzionalità erogate dal proprio e-commerce. Intanto apri la tua attività, comincia a vendere e porta a casa dei soldi. Con quelli, se vuoi migliorare quello che hai, i servizi che eroghi e come funziona il tutto, investi per una crescita armonica del tutto. Opensource non significa gratis Altre piattaforme software per e-commerce sono gratuite, ma attenzione: opensource non significa gratis, e, come abbiamo visto prima, possono presentare svantaggi notevoli, perché nessuno è responsabile di eventuali bug bloccanti della tua piattaforma e ti toccherà pagare per risolverli. E se questo non ti sembra un limite quando rifletti sulla scelta dell'e-commerce, lo diventa nel momento in cui stai vendendo, incassando denaro in un flusso quotidiano... e all'improvviso tutto si blocca. Per questi motivi Shopify vale abbondantemente i soldi che costa, poiché non soffre di queste seccature. Se vuoi approfondire maggiormente l'argomento abbiamo scritto un articolo sui vantaggi di Shopify. Visione omnicanale e orientata al futuro Shopify è una piattaforma ecommerce in costante aggiornamento per quanto riguarda le integrazioni con altre piattaforme, in particolare anche per quanto riguarda i social network. Shopify consente già da tempo ai propri merchant di sincronizzare e vendere i propri prodotti su Instagram e Facebook. Di recente Shopify ha annunciato, oltre alla possibilità di vendere i propri prodotti su Twitter, anche una partnership con Youtube, per permettere ai negozianti di proporre i propri prodotti durante i video oppure durante le streaming con la possibilità di acquisto senza far uscire l'utente dal video che sta guardando. Essendo un social network pubblico inoltre, Youtube permette di ampliare il proprio bacino d'utenza potenzialmente all'infinito. Ciò significa che con un'adeguata strategia di content marketing, è possibile aumentare le proprie vendite. Per ulteriori informazioni su come vendere su Youtube grazie a video e streaming con Shopify, ti invitiamo a leggere il nostro articolo su Youtube Shopping. Questa novità testimonia come Shopfiy sia una piattaforma in costante crescita anche da questo punto di vista, mettendo a disposizione dei venditori qualunque strumento possa essere utile per essere presenti in ogni touchpoint del cliente. E per quanto riguarda l'influencer marketing? Shopify con l'acquisizione della piattaforma Dovetail, permette di scaricare Shopify Collabs, con la quale è possibile la ricerca di nuovi brand ambassador e influencer. È possibile creare un questionario per le candidature per diventare il tuo brand ambassador in modo da selezionare i testimonial perfetti per il tuo brand Svantaggi di Shopify? Solo uno, alla fin fine... Parlando invece dei lati negativi, lo svantaggio principale, comune a tutti i software Saas, è dato dal fatto che il prodotto è così com'è: se alcune funzionalità o proprietà non sono disponibili, nemmeno con l'ausilio di app di terze parti, non c'è possibilità di intervenire personalmente. Per questo motivo è possibile provare il programma gratuitamente. C'è da dire che la community è molto attiva e diverse richieste di implementazioni sono quasi sempre state accolte e incluse nel tempo (un esempio, fino a poco tempo fa, il sito presentava alcune pagine visualizzabili dai clienti - nel carrello - esclusivamente inglese, causando disagi agli utenti meno affini con tale lingua: oggi il problema è quasi risolto nella sua totalità, in quanto sono state implementate oltre 30 lingue diverse). Se non ci sono particolari necessità di configurazioni altamente personalizzate, il prodotto così com'è è davvero un grande alleato dell'imprenditore: dimenticarsi di aver un software alle spalle, con le relative problematiche tecniche da affrontare ogni volta che si aggiunge un servizio o si modifica qualcosa, è uno dei punti di forza assoluti di Shopify. Chiedete a chi ha un negozio online sviluppato su Magento o su PrestaShop se può dire la stessa cosa. Ma quello che ho scritto è vero fino ad un certo punto :-) In realtà con Shopify, anche se sei in SaaS, puoi fare praticamente tutto. Ci sono una serie di stack tecnologici all'interno che non pongono limiti al tuo progetto. Vediamo alcuni STOREFRONT API Per i casi in cui commercianti e i loro sviluppatori vogliono avere il pieno controllo su ogni dettaglio del loro negozio, ci sono la Storefront API: con queste si possono costruire app esterne e collegarsi con le API per portare funzioni su Shopify e integrare i dati con altri software. HYDROGEN Con Hydrogen e Remix, Shopify prova ad aiutare gli sviluppatori a muoversi più velocemente nella necessità di avere progetti altamente customizzati, fornendo le migliori pratiche e strumenti integrati. In breve: gli sviluppatori possono personalizzare il front-end completamente, andando a disaccoppiarlo dal backend e costruire un progetto headless ecommerce. La personalizzazione totale dell'esperienza utente trova la sua completezza. METAFIELD Con i Metafield che hanno un ruolo sempre più centrale nell'ecosistema di Shopify, gli sviluppatori possono salvare e archiviare dati personalizzati nel database (sugli utenti, sugli ordini, sui prodotti, sulle varianti. E qui parliamo della personalizzazione de database, per arricchire i dati e andare verso segmentazioni spinte o richiamare informazioni in frontend. SHOPIFY FUNCTIONS Shopify Functions è l'ultimo pezzo del puzzle: gli sviluppatori possono personalizzare il back-end. Questo crea delle sandbox (ambienti isolati che non possono fare danni al sistema) dove eseguire le applicazioni all'interno dei serve di Shopify... una funzione sbalorditiva che permetterà - a tendere - di modificare quasi tutte le funzioni di backend di Shopify. SHOPIFY COMPONENTS Components by Shopify si basa sul concetto di Composable Ecommerce, ovvero l'ecommerce componibile, è un approccio di sviluppo che consiste nella selezione dei migliori componenti disponibili e nella loro combinazione o composizione in un'applicazione personalizzata, che viene creata quindi custom per esigenze aziendali specifiche. Praticamente sviluppo il sistema che vuoi ed utilizzi i pezzi di Shopify che ti interessano. Confronto tra Shopify e altre piattaforme e-commerce Shopify si potrebbe quasi definire l'ultimo arrivato nel mondo delle piattaforme e-commerce: è nato solo nel 2006. Da allora di strada ne ha fatta e ne sta facendo ancora, soprattutto oltre i confini del Nord America. Con una quota del 34%, è il sistema di e-commerce più utilizzato al mondo. Magento è la piattaforma per fare e-commerce più famosa e più diffusa negli USA, mentre in Europa, Shopify deve vedersela con Prestashop. Entrambe sono piattaforme OpenSource, scaricabili quindi gratuitamente dagli utenti, e self-hosted: forniscono quindi tanta libertà agli utenti quindi di personalizzazione e controllo proprietario ma richiedono capacità tecniche elevate e una infrastruttura tecnologica non sempre alla portate di piccole aziende. Shopify, Magento e Prestashop sono tutte ottime soluzioni per avviare un progetto e-commerce: a far la differenza sarà il budget disponibile, il desiderio - e la capacità tecnica - di tenere sotto controllo la macchina. I software che Shopify sta soppiantando quindi: Magento La prima differenza, quella più marcata, è che Magento è un software self-hosted, cioè significa che devi dotarti di un server e gestire anche quello, mentre Shopify è una piattaforma con accesso al sistema tramite abbonamento e completamente gestibile senza nessun altro servizio esterno, in totale autonomia. Magento è una piattaforma open Ovviamente, Magento, essendo una essendo una piattaforma completamente in mano tua, ti permette di fare tutto quello che vuoi sul tuo server; per esempio puoi installare sullo stesso dominio anche un blog, senza bisogno di sottodomini. Avendo il controllo del tuo codice, puoi fare quello che vuoi. Ovviamente i costi sono proporzionati al tipo di intervento di personalizzazione e alla quantità di questi interventi. Non è così per Shopify, che proprio per la su natura SaaS non permette di stravolgere il software nelle sue componenti essenziali. Permette qualunque personalizzazione grafica e si sviluppare funzionalità tramite plugin / applicazioni esterne, ma il controllo del codice del software no. Magento è complesso e costoso Tra i tanti contro di Magento c'è sicuramente il fatto che è complesso e spesso costoso: un e-commerce che sta funzionando necessita di procedure da svolgere in sicurezza, come la duplicazione del negozio su uno spazio test e il successivo allineamento dei database, con l'incognita del funzionamento alla prima botta (certo, non è un problema per lo sviluppatore che si fa pagare e consiglia Magento, ma può esserlo per l'azienda). La tecnologia in primo piano Con queste condizioni appare ovvio che con Magento la questione tecnologica obbliga ad una continua attenzione al software e alla tecnologia a supporto. Nel progetto con Magento, devi tenere in conto che sarà sempre una spesa da mettere a budget e controllare, devi fare i conti periodicamente con il fatto che hai un software su un tuo server e che necessita di manutenzione Magento si ferma però con l'acquisizione di Adobe... ed è diventato decisamente più enterprise di quanto non lo fosse MAgento. In questo post puoi leggere tutte le differenze tra Magento e Shopify. Prestashop Entrambi, Prestashop e Shoipify, sono due prodotti molto validi, ciò che cambia è la differente offerta che propongono ai potenziali clienti: Shopify è rivolto a tutti, anche ai meno “smanettoni”, ossia a coloro che vogliono aprire un negozio online, ma che non parlano la lingua dei codici e vogliono un prodotto semplice ma subito efficace. PrestaShop è dedicato, invece, a chi già riesce a destreggiarsi con i linguaggi di programmazione (o, in alternativa, può permettersi da subito un buon tecnico) e preferisce avere tutto sotto il proprio controllo. PrestaShop è una soluzione e-commerce nata nel 2005 in Francia e utilizzata da più di 250 mila negozi online. Hosting vs Saas La piattaforma è gratuita (non lo sono, invece, i moduli da installare per implementare una specifica funzionalità) e l’interfaccia si presenta anch’essa piuttosto intuitiva. La prima differenza tra i due eCommerce è la loro diversa natura: PrestaShop è un software che necessita di un hosting esterno in cui essere installato, che si traduce in maggior libertà operativa (che è una cosa positiva e negativa al contempo, dipende dalla vostra esperienza), mentre Shopify è una piattaforma utilizzabile da subito online inserendo semplicemente le tue credenziali. Una piattaforma in mano tua Come per Magento, anche con Prestashop è una piattaforma in mano tua, quindi puoi fare ciò che vuoi sul tuo store, come, modificare il codice sorgente dei file e cambiare le logiche di funzionamento di alcune parti: attenzione, ci vuole un programmatore esperto e non è così economico un intervento core. I costi sono proporzionati agli interventi Avendo il controllo del tuo software, puoi intervenire sul codice del software, puoi fare ciò che vuoi; tenendo conto, però, che i costi sono proporzionati al tipo di intervento di personalizzazione e alla quantità di questi interventi. Interventi continui Con PrestaShop, si deve sempre fare attenzione che i moduli e i template attivi sul proprio server siano compatibili con la nuova versione dell’aggiornamento. Nel caso di aggiornamento con upgrade alla versione superiore, la buona pratica consiglia di effettuarlo in una installazione di prova e poi, una volta verificato che tutto funzioni, passarla sul server/installazione di produzione. Per scoprire tutte le differenze tra i due software puoi leggere Shopify vs Prestashop Woocommerce Che devo dire? Non lo considero neppure un software di ecommerce. Più che altro è un plugin - per un software sviluppato per creare blog e siti - che porta le funzioni di ecommerce in un sistema che non è pensato per avere un ecommerce. Penso di aver sviluppato negozi online con tutti i principali software usciti dal 1998 in poii, ma di non aver mai usato Woocommerce per un progetto serio. Mi autocito, partendo da una fonte più autorevole di me (quando c'è, bisogna riconoscere i propri limiti), ovvero Gartner, una società per azioni multinazionale che si occupa di consulenza strategica, ricerca e analisi nel campo della tecnologia dell'informazione con oltre 15.000 clienti nel mondo. Il Gartner Magic Quadrant dell'ecommerce, una ricerca annuale che recensisce tutti i software ecommerce per le aziende e li mette all'interno di una tabella con relativo diagramma, cercando di dare loro un posizionamento e compararli tra di loro. La lista finale, dei migliori, è di 18 software. Beh, tra questi non c'è WooCommerce. Nel quadrante dei leader c'è invece Shopify. Scopri in questo articolo perché Woocommerce è la peggiore scelta per un ecommerce aziendale L'esperienza di ICT Sviluppo con Shopify Perché abbiamo scelto di sviluppare i progetti e-commerce con Shopify? Ce lo racconta Giovanni Fracasso, COO e marketing manager di ICT Sviluppo. Veniamo da quel mondo che installava i primi e-commerce su server php, con programmi sviluppati da zero alla fine degli anni '90, con mesi di lavoro e risultati - con il senno di poi - totalmente discutibili. Quando vedemmo per la prima volta un software open source come OScommerce fu un tripudio di felicità. sistemi con la grafica in linea, dove un nuovo aggiornamento della piattaforma significava rifare il sito. Li abbiamo visto - e provati, sia sulla nostra pelle che su quella dei clienti - tutti. Prima di approdare, definitivamente, a Shopify, siamo anche stati partner di Prestashop, un open source francese, abbastanza diffuso in Italia. Esperienza da dimenticare anche questa, con un supporto da parte di Prestashop vicino allo zero quando trovavamo dei bug del software e il costo dell'intervento ricadeva sul cliente. Perché alla fine, tutti i software che fanno aumentare le ore lavoro del fornitore, costringendolo a dedicare risorse per sistema problemi del software scarica, installato e configurato, per far funzionare bene l'e-commerce del cliente, si trasformano in costi. Costi spesso solo stimabili all'inizio del progetto, quando nulla è veramente chiaro e poche cose sono certe, sulle dinamiche di funzionamento della piattaforma che si va ad usare. Quindi, che parliamo di OpenCart, Woocommerce, Prestashop o Magento, poco cambia: con Shopify siamo passati dalla gestione del progetto e-commerce prettamente basata sulla tecnologia, le funzionalità, i bug da sistemare, il modulo da riuscire a far girare ad una gestione dell'e-commerce esclusivamente come progetto di marketing, vendita e service, dimenticandoci che alle spalle ci fosse un e-commerce. In questo modo i nostri sforzi vengono allineati a quelli del cliente, con l'obiettivo dedicato ala vendita... e non vediamo più il cliente che si allinea ai nostri sforzi, per fare riunioni in cui si parla di moduli, tabelle e problemi tecnologici. Alla fine, posso dirlo: con Shopify siamo tornato a fare il lavoro che ci piace anche con l'e-commerce, facendo entrare la tecnologia solo dove e quando serve. Perché la sua più grande innovazione è stata quella di farci dimenticare che alle spalle c'è la migliore tecnologia del mondo per un e-commerce.
Benché i pagamenti negli ecommerce hanno ridotto notevolmente le distanze tra aziende e clienti, che possono vivere online un’esperienza piuttosto simile a quella dell’offline, ci sono ancora molte criticità da affrontare. L’online è un mondo ricco di opportunità, ma anche di rischi e tra le principali minacce ci sono gli hacker che mettono a rischio dati sensibili e informazioni personali degli utenti, ma anche delle stesse aziende. Garantire la sicurezza dei pagamenti online nei progetti ecommerce è il primo passo per fidelizzare i clienti e rassicurarli sul fatto che stanno interagendo con un sito sicuro e inattaccabile, ma anche per garantire un flusso di vendita senza intoppi e rallentamenti che possono essere causati da attacchi hacker. Quali sono le truffe più diffuse tra gli hacker? Come difendere adeguatamente il proprio sito e i dati degli utenti? Continua a leggere per conoscere le risposte. Come funzionano i pagamenti ecommerce: perché molti utenti hanno paura Il pagamento online piace agli italiani, anzi, è una pratica ormai comune per molte persone. Nonostante tutto c’è ancora un po’ di diffidenza. Va sottolineato che, rispetto a qualche anno fa, i sistemi di protezione contro gli attacchi hacker e le frodi digitali si sono notevolmente rafforzati. Insomma per gli hacker non è così semplice entrare nei sistemi dei siti e degli e-commerce. Allo stesso tempo però si sono affinate le tecniche di frode, come il phishing, lo smishing o i furti di identità che spaventano gli italiani terrorizzati di vedersi svuotato il conto in banca o di vedere i loro dati utilizzati per transazioni economiche mai effettuate. Questi inoltre terrorizzano i merchant che vogliono iniziare a vendere su Shopify, preoccupati da eventuali conseguenze economiche sui loro progetti. La paura è dettata in un certo senso anche dall’“ignoranza”, cioè dalla non conoscenza dei sistemi di protezione a disposizione degli utenti e dall’incapacità di riconoscere le truffe, quando basterebbero poche e semplici contromosse. Nei seguenti paragrafi analizziamo quali sono le truffe più diffuse nell’online, quali sono i segnali per riconoscerle e come tutelarsi adeguatamente. Le truffe ecommerce più diffuse Come si chiamano i pagamenti online? Per prima cosa è importante conoscere i principali metodi di pagamento che sono carta di credito, bonifico bancario e contrassegno. Sono questi i canali principali utilizzati dagli hacker per infiltrarsi nei sistemi degli ecommerce e degli utenti e mettere a segno le loro truffe. Passiamo in rassegna le principali truffe nei pagamenti online e i sistemi per difendersi. Il phishing Pur essendo una truffa piuttosto vecchia, sono ancora molte le persone che ci cadono. Si tratta di email che contengono link malevoli che rimandano ad una pagina pubblicitaria o, peggio ancora, aprono le porte agli hacker che possono accedere a dati bancari e informazioni personali. Ci sono poi diverse varianti di questa truffa: dallo smishing al vishing. Mai rilasciare dati personali o informazioni sensibili per telefono o tramite email. Se fino a qualche anno fa i truffatori si presentavano come ricchi principi africani, oggi si camuffano da siti ecommerce che invitano a cliccare su un link per ottenere ricchi premi. Benché anche l’aspetto grafico è molto curato e il logo aziendale è piuttosto simile a quello originale, basta guardare con maggiore attenzione tutti gli aspetti grafici per scoprire che si tratta di una truffa. In caso di email sospette è consigliabile passare il mouse sul link per leggere l’url prima di cliccarci su. Bisogna diffidare anche se il linguaggio è generico e vago e da email zeppe di errori ortografici o che iniziano con frasi del tipo “Gentile titolare dell’account…”. Anche un tono allarmistico che lascia presagire catastrofi nel server dell’e-commerce o che spinge all’azione immediata, come appunto il rilascio di dati personali per evitare danni, è un segnale decisamente sospetto. Ci sono comunque validi strumenti che consentono di tutelarsi adeguatamente, come quelli di Shopify, che mette a disposizione dei clienti che ritengono di aver ricevuto un’email, un sms o una chiamata fasulla un servizio di assistenza che li supporta a 360°. Il furto d’identità Strettamente collegato al phishing è il furto d’identità, che consiste nel rubare e utilizzare i dati di altre persone. Il truffatore in questione effettua una serie di acquisti costosi, tutti naturalmente a spese dell’ignaro cliente che si accorge solo in un secondo momento che il suo conto è stato svuotato o quanto meno dimezzato. I danni sono evidenti per gli acquirenti, ma anche per gli ecommerce che, se non adottano sistemi di protezione adeguati, rischiano di diventare complici inconsapevoli di furto di identità. Potrebbero essere costretti a risarcire il cliente truffato e perderebbero anche i prodotti: un doppio danno da evitare assolutamente con l’introduzione di sistemi di protezione altamente efficienti. La truffa del chargeback Con la truffa del chargeback i truffatori effettuano un grosso ordinativo, per poi annullare il pagamento dopo la spedizione. Quando arriva la merce però se la tengono senza pagare un euro. In altri casi il truffatore dichiara falsamente che il prodotto non è mai arrivato e quindi ne riceve un altro. Anche se la truffa viene individuata per tempo, per gli ecommerce è sempre complicato dimostrare la mala fede del cliente. Ci sono poi le cosiddette “frodi amichevoli”, dove un cliente inavvertitamente inserisce dati di pagamento o indirizzi sbagliati. In altri casi i clienti sottoscrivono un abbonamento senza sapere che per fruire di quei servizi bisogna pagare un canone mensile, vedendosi quindi addebitare dei costi imprevisti. In questi casi è opportuno rendere chiari ed evidenti le condizioni del servizio di abbonamento prima che i clienti procedano alla sottoscrizione. Come difendersi e aumentare la sicurezza dei pagamenti online Analizziamo adesso 3 regole d’oro da seguire per tutelare il proprio ecommerce e mettere i clienti nelle condizioni di poter effettuare il loro shopping online in totale sicurezza. Gli step da seguire sono i seguenti: Rendi sicuro il tuo ecommerce. I clienti acquistano solo su siti considerati sicuri, quindi assicurati di rendere facilmente accessibili dati come partita IVA, indirizzo fisico e contatti e comunicare la presenza delle opportune certificazioni in termini di sicurezza e tutela della privacy; Usa connessioni sicure. Per il tuo ecommerce usa un indirizzo che inizia con https, cioè con la s finale, che garantisce la presenza di un sistema protetto di ricezione e di trasmissione dei dati. La presenza di questo standard, che va comunque aggiornato di volta in volta, certifica la validità e l’affidabilità del sito; Prediligi i bonifici bancari. Un’altra domanda da porti è come ricevere pagamenti ecommerce. Partiamo dal presupposto che, se hai adottato tutte le precauzioni necessarie, i pagamenti con carte di credito, carte prepagate, Paypal, contrassegno e bonifico bancario sono tutti validi. Tuttavia i bonifici bancari hanno un vantaggio in più, in quanto sono tracciabili e si possono effettuare sia online che offline presso sportelli bancari. Strong Customer Authentication cos’è e come funziona? Poiché i truffatori stanno diventando sempre più scaltri, si stanno adottando contromisure valide che innalzano un muro protettivo inattaccabile a tutela del cliente. Tra queste una delle più efficienti è la Strong Customer Authentication, nota anche come SCA e chiamata autenticazione a due fattori. Si tratta di una procedura di autenticazione per identificare un utente tramite almeno due delle seguenti categorie: Conoscenza: un pin o una password che solo l’utente conosce; Possesso: uno strumento che solo l’utente possiede, come uno smartphone, un tablet o una chiavetta; Inerenza: qualcosa che rende unico l’utente, come il riconoscimento facciale o l’impronta digitale. Ognuno di questi elementi è slegato dall’altro in modo che la violazione di uno non comprometta tutti gli altri. Gli utenti possono richiedere la SCA direttamente all’intermediario che ha rilasciato la carta. I pagamenti online possono così essere portati a termine con un codice di autorizzazione monouso, cioè utilizzabile solo una volta. Titolari di ecommerce e clienti sono così maggiormente tutelati da frodi e attacchi hacker. Shopify Fraud Filter: un’analisi approfondita del rischio di frode Un altro strumento che merita di essere menzionato è Shopify Fraud Filter, cioè un'applicazione per l’analisi del rischio di frode che Shopify mette a disposizione di ecommerce per individuare ordini sospetti e potenzialmente fraudolenti. Questo strumento monitora gli ordini ad alto rischio per evitare il rischio di chargeback. L’evasione di un elevato numero di ordini ad alto rischio può favorire un numero maggiore di chargeback e la conseguente disabilitazione dell’elaborazione del pagamento tramite la rimozione da Shopify Payments. Se sui progetti Shopify viene attivato il piano Shopify, oppure se è incluso Shopify Payments in qualsiasi piano, l’analisi del rischio comprende i seguenti elementi: Indicatori; Assistenza di app di terze parti per identificare le frodi; Raccomandazioni per prevenire le frodi. L’analisi della frode richiede pochissimi secondi, ma in alcuni casi servono alcuni minuti. In ogni caso, prima di evadere l’ordine, è sicuramente consigliabile attendere il responso dello strumento di Shopify. Conclusioni Innalzare il livello di sicurezza del tuo ecommerce è uno step necessario innanzitutto per la tua attività, poiché frodi, richieste di reso oppure ordini sospetti non fanno altro che rallentare il tuo business e causare perdite di tempo e di denaro. Inoltre rassicura i tuoi clienti e aumenta il livello di fidelizzazione. I consumatori sono sempre più esigenti e, tra i tanti aspetti che considerano prima di effettuare un acquisto, c’è proprio l’affidabilità del sito in termini di sicurezza e privacy. Per rendere il tuo sito a prova di bomba dalle azioni fraudolente di hacker e malintenzionati, puoi contattare degli esperti Shopify che sapranno guidarti nella scelta migliore per le tue necessità. In attesa, puoi scaricare l'ebook sottostante che ti spiega cos’è e come funziona Shopify Plus, strumento ideale soprattutto per le aziende con grandi volumi di vendita e quindi più soggetta ad attacchi di hacking.
Se hai intenzione di dare un respiro internazionale al tuo e-commerce, devi chiederti cos’è l’ecommerce cross border e come funziona. Non ne hai mai sentito parlare? Non sorprenderti, si tratta di una meccanica di vendita a livello globale nata da poco che sta rapidamente prendendo piede nell’online. Abbiamo realizzato questa guida proprio per capire cosa sia l’ecommerce cross border, come funziona, quali sono i rischi da valutare e come sfruttarlo al meglio per dare una marcia in più alla propria attività online. Cross border: il significato Per prima cosa analizziamo meglio il significato di cross border, una tecnica di vendita che ha permesso ai brand di accorciare sempre di più le distanze con i clienti. Oggi tutte le aziende puntano alla massima soddisfazione del cliente, che passa per un servizio personalizzato e costruito su misura secondo le esigenze dei consumatori. Per capire meglio il concetto di cross border, facciamo un salto indietro a pochi anni fa. Finora le vendite online avvenivano a livello nazionale: i consumatori acquistavano prodotti realizzati da aziende operanti e residenti in Italia. L’avvento del cross border in Europa ha cambiato le cose, accogliendo il desiderio dei clienti di acquistare prodotti di marchi internazionali al di fuori dell’Europa. Sempre nell’ottica di un’esperienza d’acquisto altamente personalizzata, sono profondamente cambiate le aspettative degli acquirenti che si aspettano di poter comprare prodotti di qualsiasi brand, anche internazionali, ma utilizzando siti che parlano la loro lingua e che usano la loro stessa valuta. In sostanza si tratta di acquisti su scala globale, da portare a termine però con transazioni locali. L’ecommerce cross border sta cambiando le dinamiche soprattutto nell’ambito del B2C, dove le aziende devono adattarsi alle nuove dinamiche di mercato ma soprattutto alle nuove esigenze dei clienti che sono sempre più mutevoli. In tale ottica i progetti ecommerce devono ampliare i loro orizzonti, adottando tutte le misure necessarie per soddisfare le preferenze culturali e le abitudini d’acquisto dei loro clienti. Questo ulteriore step di crescita per gli ecommerce non è affatto facile, poiché bisogna offrire un’esperienza d’acquisto online di tipo locale personalizzata per ogni cliente, muovendosi però entro i limiti imposti dalle normative e dalla logistica dei mercati stranieri. Come analizzeremo di seguito sono tanti i rischi che bisogna considerare e che possono trasformarsi in danni economici incalcolabili per l’azienda, quindi è necessario muoversi con estrema cautela in questo mercato spinoso. Tuttavia, muovendosi con circospezione e nel rispetto delle normative, è possibile imboccare una via che porta dritti dritti verso il successo conquistando nuove fette di mercato impensabili solo fino a qualche tempo fa. Pagamenti cross border: cosa sono? I pagamenti cross border, cioè oltre frontiera, sono operazioni effettuate all’estero oppure con l’ausilio di intermediari finanziari. Questi pagamenti sono molto più complessi rispetto a quelli ordinari, infatti basti pensare che il pagamento stesso avviene in valute differenti e bisogna avere a disposizione un supporto tecnico e normativo affinché non ci siano incongruenze e anomalie. Poiché il cross border è ormai stato sdoganato negli ecommerce, anche quelli sviluppati in Shopify, a tutte le latitudini, sono state individuate 3 soluzioni: creazione di una struttura di valute digitali nazionali inter-operative. In pratica due banche centrali, ognuna con la sua rispettiva valuta, potrebbero renderle compatibili secondo standard tecnici comuni e condivisi. Spetterebbe poi ai soggetti privati creare servizi e prodotti connessi ai pagamenti cross-border; creazione di un sistema di valute digitali connesse tra di loro in modo strutturato. In tal caso si tratta di un sistema più centralizzato, poiché ogni operatore avrebbe conti correnti di corrispondenza verso la propria banca centrale. Se quindi un’azienda italiana volesse pagarne un’altra statunitense in dollari, sarebbero le rispettive banche (quella italiana e quella statunitense) a spostare i conti presso la BCE e la Federal Reserve; creazione di una multi-valuta digitale. Questa è la soluzione che piace di più e che prevede un unico sistema più fluido e scorrevole dove sono presenti differenti valute digitali. In tal caso servirebbe una maggiore centralizzazione e i vari operatori dovrebbero trovare un sistema di regole ben strutturate accettate da tutti. Vendita cross border: i 4 rischi principali Se da un lato l’ecommerce cross border apre le porte ad opportunità inimmaginabili fino a poco tempo fa, d’altro lato non bisogna ignorare i rischi di questa forma di mercato che è ancora in uno stato embrionale e che quindi presenta molti punti oscuri e trappole che vanno evitate. I 4 rischi collegati a questa tipologia di ecommerce, che possono essere sensibilmente limitati negli ecommerce Shopify, sono essenzialmente 4: furto di identità e frodi; privacy; adempimenti fiscali; logistica inversa. Furti di identità e frodi Le frodi rappresentano lo spauracchio principale dell’online, soprattutto quando ci si affaccia in un mercato internazionale al di fuori del proprio “cortile”. Sono aumentate in maniera preoccupante le frodi e i furti di account, che si traducono in danni di miliardi di dollari e di euro per le aziende coinvolte. Il furto di identità è un altro serissimo problema per le aziende che operano online e neanche multinazionali e banche sono immuni da questi rischi. Le aziende che decidono di operare a livello internazionale, e che quindi sono esposte a più rischi in quanto si muovono su più mercati, devono quindi rafforzare ancora di più i loro sistemi di protezione per tutelarsi dagli attacchi hacker provenienti da ogni angolo del mondo. Privacy Altro tema particolarmente spinoso è quello della privacy, che viene preso molto sul serio in Europa, Nord America e America Latina dove le leggi sono particolarmente rigide. Tali leggi possono variare costantemente da paese a paese, ma anche la loro applicazione può seguire dinamiche diverse. Chi pratica ecommerce in Cina, ad esempio, deve fare i conti con una normativa estremamente stringente per quanto riguarda il commercio elettronico e la sicurezza informatica. Ma già in Europa le cose sono profondamente cambiate dal 2018 con il GDPR, che impone agli e-commerce controlli più rigidi e serrati sulla raccolta dei dati dei consumatori dei 27 paesi dell’UE, anche se l’attività operativa è al di fuori dei confini dell’Unione Europea. I trasgressori rischiano di andare incontro a multe salatissime, che possono arrivare addirittura fino a 20 milioni di euro. Gli adempimenti fiscali Anche gli adempimenti fiscali sono un materia piuttosto spinosa per gli e-commerce che operano in mercati stranieri. Bisogna conoscere bene le regole della tassazione e come segnalare i prodotti tassati alle autorità fiscali competenti. Ogni mercato ha le sue leggi locali sulle quali è necessario informarsi costantemente e che vanno rispettate per evitare di commettere errori che si trasformano in multe molto salate. Proprio perché la questione è particolarmente complessa e di difficile comprensione, la Commissione Europea negli ultimi anni ha introdotto delle novità per rendere più fluida e flessibile la tassazione e la fiscalità in generale. In ogni caso è necessario rispettare alla lettera le normative, altrimenti si va incontro a pene molto severe. La logistica inversa Per sfruttare alla perfezione i vantaggi garantiti dal commercio elettronico transfrontaliero, è necessario che la logistica funzioni perfettamente e garantisca al cliente un’esperienza d’acquisto fluida e senza intoppi. Tutto deve funzionare perfettamente dalla consegna fino al reso, senza ritardi eccessivi o altre criticità. Da questo punto di vista le dinamiche sono le stesse di un e-commerce locale: se ci sono ritardi, se non viene accettato il reso per motivi non giustificabili o se il pacco arriva danneggiato il cliente sarà scontento dell’esperienza vissuta con quel brand e ne avrà quindi una cattiva considerazione, che inciderà negativamente sul brand awareness dell'azienda. Per sapere come Shopify aiuta i merchant ad avere ecommerce cross boarder puoi leggere il nostro articolo sugli ecommerce internazionali. Le opportunità migliori da cogliere al volo Una volta compreso cos’è il cross border ecommerce, bisogna capire quali sono i mercati che offrono le maggiori opportunità. Indubbiamente la Cina rappresenta un mercato molto appetibile, grazie al boom economico degli ultimi anni, ma bisogna sempre fare i conti con la legislazione e l’interferenza del governo che diventa sempre più pressante. Volgendo lo sguardo sempre verso Oriente, anche i mercati dell’Asia sudorientale (in particolare Indonesia e Singapore) hanno ampi margini di crescita e offrono grandi opportunità. Non a caso colossi come Alibaba e Amazon stanno guardando in quella direzione già da tempo. Restando invece nei confini europei sta destando molto interesse la crescita degli acquisti transfrontalieri nel commercio elettronico in Francia. Secondo recenti dati gran parte degli acquirenti francesi effettua acquisti da commercianti transfrontalieri e, poiché è un mercato vicino geograficamente, vale sicuramente la pena informarsi meglio. Conclusioni Il cross border ecommerce è un mercato in continua ascesa, quindi ignorarlo sarebbe controproducente poiché significherebbe restare al palo mentre gli altri competitor corrono veloce verso l’“El dorado” dell’e-commerce. Del resto già i marketplace hanno fornito esempi lampanti di quanto sia facile intercettare clienti stranieri. Il difficile viene dopo, cioè adeguarsi alle normative e alle leggi fiscali degli altri paesi per operare sul terreno della legalità ed evitare le mine e le trappole che sono disseminate ovunque. Il cross border ecommerce è comunque un ottimo banco di prova per i propri prodotti che, se dovesse sfondare anche in mercati esteri, garantirebbero una crescita esponenziale anche per le piccole e medie aziende. Servono però competenza, intuizione, fiuto degli affari, massima attenzione verso le normative vigenti e investimenti mirati. Ovviamente alla base servono conoscenze specifiche per quanto riguarda il corretto utilizzo degli e-commerce. In fondo anche un viaggio di 1.000 miglia inizia con un singolo passo, quindi per cominciare la tua scalata verso il successo e avviare il tuo progetto Shopify puoi scaricare l’ebook gratuitamente a fine articolo per capire come far funzionare correttamente un ecommerce.