Cos’è la supply chain e qual è il suo ruolo nell'ecommerce

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Nel dizionario moderno del marketing è entrato di diritto un termine che non può essere ignorato dalle aziende, soprattutto da chi ha un e-commerce: la supply chain.

Questa parola è diventata sempre più popolare alla luce degli ultimi eventi, come la pandemia da Covid-19 e la guerra in Ucraina, che hanno pesantemente influito sull’intera catena di distribuzione e sull’approvvigionamento delle materie prime a livello globale.

Per sopperire ai problemi è molto importante per le aziende adottare metodologie e software capaci di rafforzare la catena di approvvigionamento e snellire i processi produttivi in un contesto sempre più mutevole.

In questo articolo ci concentriamo proprio sul ruolo della supply chain nell'ecommerce, la sua origine, la sua definizione e quali fattori hanno permesso di arrivare al concetto attuale.

Supply chain: cosa fa e cosa significa?

Le origini della supply chain affondano le loro radici nel 1982 quando ne parlarono per la prima volta nel libro “Supply Chain Management: Logistics catches up with strategy” due studiosi, Oliver e Webber, che la definirono “una tecnica di riduzione delle scorte in aziende facenti parte della stessa filiera”.

Negli anni successivi la supply chain si è evoluta sempre di più e furono date nuove interpretazioni, che possiamo così suddividere secondo 4 approcci diversi:

  • Filosofia manageriale di gestione che guida chi opera nella supply chain a creare valore aggiunto per il cliente (1990);
  • Integrazione verticale tra le imprese (1993);
  • Processo di gestione e coordinamento (1997);
  • Integrazione logistica (1998).

Ognuno di questi 4 diversi approcci ci dà una differente chiave di lettura, facendoci capire quanto impatti la supply chain sulla vita aziendale a 360°.

Volendo dare una definizione generale possiamo dire che la supply chain è una catena di approvvigionamento che va dalla fornitura dei materiali da parte dei fornitori fino alla consegna del prodotto al cliente finale, tenendo ovviamente presente tutti i processi compresi all’interno.

Le aziende, in base alla clientela da soddisfare e alle necessità del proprio mercato nel corso dell’anno, devono dotarsi del giusto quantitativo di materie prime, della forza-lavoro e dei macchinari per tenere in salute il proprio business.

Bisogna poi considerare tutte le variabili, presenti in ogni tipologia di mercato, che rischiano di provocare una sovrapproduzione che causa giacenze inutili, che si trasformano in costi eccessivi, o al contrario in una sottoproduzione che determina carenze di prodotti che si traducono in meno vendite e quindi in perdite.

Ecco perché per ogni progetto ecommerce B2B o B2C è importante pianificare con la massima attenzione la propria supply chain per garantirsi un approvvigionamento equilibrato senza eccedenze o carenze.

Differenza tra supply chain e logistica

C’è il rischio di pensare che la supply chain e la logistica siano la stessa cosa, due termini che erroneamente vengono utilizzati spesso come sinonimi. La principale differenza risiede nel fatto che la logistica è una parte della supply chain, che è invece un processo molto più ampio.

Nella logistica rientra il ciclo di produzione che comprende l’organizzazione e la gestione dell’approvvigionamento, dello stoccaggio e della distribuzione delle materie prime e dei prodotti necessari per la produzione finale.

Riassumendo possiamo dire che la logistica è quel processo comprensivo di tutte le operazioni che riguardano il trasporto di merce da un luogo all’altro, tenendo conto delle tempistiche e dei costi.

Come già spiegato invece la supply chain comprende una serie di operazioni molto più ampie che coinvolgono i macchinari, le risorse e le attività necessarie per la produzione e la vendita finale del prodotto.

Dalla supply chain tradizionale a quella digitale: i 5 cambiamenti chiave

Dalla supply chain tradizionale, quella teorizzata da Oliver e Webber agli inizi degli anni ‘80 per intenderci, ne è passata di acqua sotto i ponti. Per affrontare le sfide del presente e del futuro con un progetto ecommerce moderno e innovativo bisogna prendere in considerazione 5 cambiamenti fondamentali già avviati:

  • Digitalizzazione;
  • Globalizzazione;
  • Crescita dell’e-commerce;
  • Smart working;
  • Nuovi modelli di business.

La digitalizzazione

La digitalizzazione ormai fa parte di tutti i processi di marketing, e non solo, quindi è fondamentale digitalizzare l’intera catena di approvvigionamento per velocizzare e snellire ogni azione.

Tecnologie come l’IoT e la blockchain renderanno le aziende che vendono su ecommerce molto più agili e proattive, riuscendo ad affrontare al meglio ogni evento prevedibile o imprevedibile che può verificarsi in futuro.

Sarà possibile trasmettere e scambiare informazioni in tempo reale con fornitori e partner, adottando in tempo le contromisure necessarie grazie ad una maggiore collaborazione e gestendo al meglio ogni rischio potenziale.

Globalizzazione

Dalla digitalizzazione alla globalizzazione il passo è breve, ma bisogna prestare la massima attenzione in questo step. La globalizzazione ha portato sicuramente grandi benefici, ma ora stanno emergendo anche i tanti rischi, come il ritardo e talvolta l'impossibilità di reperire prodotti durante il periodo di lockdown per via delle numerose restrizioni in diversi paesi.

In questo caso il rapporto con il mondo ecommerce è biunivoco perché l'ecommerce ha contribuito alla globalizzazione e la globalizzazione ha permesso lo sviluppo degli ecommerce, con tutti i rischi annessi.

Una possibile alternativa è il reshoring, una sorta di ritorno al passato, che prevede di riportare la produzione al paese d’origine per dribblare le criticità presenti in altri paesi produttori e fornitori di materie prime.

Crescita dell’e-commerce

La crescita dell’e-commerce è ormai un fenomeno indiscutibile, come dimostrano i numeri, e sempre più persone vorranno acquistare online piuttosto che nei negozi fisici.

Gli shop online non solo devono garantire la puntualità delle spedizioni, ma anche la loro personalizzazione, in ogni momento e in qualsiasi contesto. Altra sfida per gli ecommerce sarà creare spedizioni sempre più sostenibili e rispettosi dell’ambiente.

Da questi punti di vista, piattaforme come Shopify sono certamente all'avanguardia da un punto di vista delle spedizioni, vista la possibilità di utilizzare pratiche come il dropshipping agevolando così la logistica in uscita, e in entrata, di chiunque voglia vendere i propri prodotti online.

Questa tipologia di piattaforme inoltre sono inoltre diventate adatte a chi ha intenzione di sviluppare ecommerce sostenibili grazie anche ad applicazioni come Shopify Planet, di cui abbiamo parlato in un altro nostro articolo.

Smart working

Nato come necessità durante la pandemia, lo smart working è una modalità sempre più diffusa e apprezzata dalle aziende che possono tagliare un bel po’ di costi.

Da parte di tutti i team è quindi richiesta la massima flessibilità, abbinata alla capacità di lavorare da remoto sinergicamente per adottare le strategie più idonee e trovare le alternative più percorribili per ottimizzare i processi.

Nuovi modelli di business all’orizzonte

Un altro dei cambiamenti in atto è la nascita di modelli di business nuovi e personalizzabili secondo il proprio mercato.

La supply chain va quindi rivista e riallineata secondo questi modelli, o almeno secondo quello utilizzato dalla propria attività.

I 4 pilastri della supply chain da considerare nell'ecommerce

Entrando più nel dettaglio sono 4 i pilastri tecnologici, che hanno ormai cambiato radicalmente il volto della supply chain, da tenere in considerazione durante la pianificazione di un progetto ecommerce:

  • Advanced Analytics;
  • Internet of Things;
  • Automazione;
  • Cloud computing

Advanced Analytics

I dati sono una risorsa preziosissima, specialmente per chi possiede un ecommerce, che forniscono utilissime informazioni e indicazioni per migliorare i vari processi della supply chain. Nello specifico questi dati aiutano ad avere una proiezione delle tendenze future, come la domanda di mercato, a risolvere i problemi e rispondere alle domande secondo il ragionamento umano.

Internet of Things

Un altro elemento fondamentale è l’Internet of Things, che consente di tracciare e di sapere in tempo reale dove si trova un oggetto e quali sono le sue condizioni di conservazione, ampliando il monitoraggio all’inventario e al magazzino.

Questo elemento è importantissimo per quanto riguarda tutti i servizi offerti a chi acquista da uno shop online nella fase di post spedizione, come i sistemi di tracking e marketing che si attivano da quando avviene l'ordine e si disattivano quando il pacco arriva a casa del cliente.

Automazione

Oggi si parla sempre più di logistica 4.0, intesa come quell’insieme di attività di trasporto e di magazzino totalmente automatizzate, che consentono di risparmiare tempo e risorse preziose.

Questo significa che i dipendenti possono destinare il loro tempo ad attività più complesse e anche più stimolanti nell’ambito del core business aziendale. Inoltre si riducono significativamente gli errori umani che determinano perdite di tempo e aumento dei costi. In sostanza l’azienda ottiene un valore aggiunto nella gestione della supply chain.

Cloud computing

Infine nella supply chain riveste una grande importanza il cloud computing, che assicura una serie di vantaggi:

  • Integrazione di più piattaforme;
  • Approccio scalabile delle soluzioni;
  • Informazioni e dati immediatamente disponibili da qualsiasi dispositivo e in ogni momento.

Grazie al cloud computing la supply chain diventa molto più agile, poiché risponde in modo reattivo alle richieste sfruttando e collegando contemporaneamente più risorse e strumenti.

Conclusioni

La supply chain è un aspetto fondamentale per chi vuole fare ecommerce e va contestualizzata secondo le situazioni contingenti e il proprio specifico mercato. Sono diversi i fattori e le variabili che possono stravolgere da un giorno all’altro le modalità di approvvigionamento, o addirittura limitare la disponibilità di prodotti o di materie prime, perciò è necessario tenere pronti sempre piani alternativi per affrontare ogni possibile emergenza.

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Redazione

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