Benvenuti nell'affascinante mondo dell'eCommerce, dove la scelta della giusta agenzia può fare la differenza tra un successo straordinario e una sfida imprevista. Nell'era digitale, dove il commercio online è diventato una componente essenziale per la maggior parte delle aziende, sviluppare o migrare il proprio sito eCommerce non è un'impresa da prendere alla leggera. È un processo che richiede non solo competenze tecniche, ma anche una visione strategica e una comprensione approfondita del mercato. Ma come si sceglie l'agenzia giusta per questo incarico critico? In questo articolo, esploreremo alcuni punti chiave da considerare nella ricerca del partner ideale. Dalla capacità di guidarti nella scelta della piattaforma perfetta, all'importanza di un'agenzia specializzata e focalizzata sullo sviluppo eCommerce, fino all'essenzialità di un servizio post-vendita che non si limita al supporto tecnico ma contribuisce attivamente alla crescita del tuo business. Entriamo quindi nel dettaglio, per aiutarti a fare la scelta giusta e garantire che il tuo eCommerce non solo decolli, ma raggiunga nuove vette di successo. 1. Capacità di guidarti nella scelta della piattaforma Identificare la piattaforma perfetta per il tuo eCommerce è come scegliere le fondamenta per una casa: è essenziale che siano solide, affidabili e adatte alle tue esigenze specifiche. Ecco perché il primo passo nella tua avventura eCommerce deve essere trovare un'agenzia che non solo conosca le diverse piattaforme disponibili, ma che capisca profondamente le tue necessità di business per consigliarti la migliore. Ecco alcuni punti da tenere in considerazione: Comprensione del tuo business: L'agenzia ideale dedica tempo a comprendere la tua azienda, il tuo pubblico, i tuoi prodotti e i tuoi obiettivi a lungo termine. Questa comprensione permette di valutare quale piattaforma si allinea meglio con la tua visione e strategia aziendale. Conoscenza delle diverse piattaforme: Esistono molte opzioni sul mercato, da Shopify a Magento, da WooCommerce a BigCommerce. Ogni piattaforma ha i suoi punti di forza unici e limitazioni. Una buona agenzia dovrebbe essere conoscere le varie piatatforme (anche se sviluppa solo su alcune) e dovrebbe essere in grado di spiegarti in che modo ciascuna può servire al meglio il tuo business, aiutandoti eventualmente a scegliere un fornitore differente, nel caso in cui la scelta ricada su una piattaforma non trattata dalla agenzia stessa. Scalabilità e flessibilità: Il mondo dell’eCommerce è in continua evoluzione. La piattaforma scelta dovrebbe non solo soddisfare le tue esigenze attuali, ma anche essere in grado di adattarsi e crescere insieme alla tua azienda. Caratteristiche e funzionalità: Diverse piattaforme offrono diverse funzionalità. L'agenzia dovrebbe aiutarti a comprendere quali caratteristiche sono cruciali per il tuo business, come la gestione dell'inventario, l'integrazione con altri sistemi, le opzioni di personalizzazione, la SEO, e l'analisi dei dati. Budget e costi: Il budget è un aspetto cruciale. Un'agenzia trasparente e onesta discuterà apertamente dei costi di ogni piattaforma, inclusi i costi iniziali e quelli di gestione a lungo termine, per aiutarti a prendere una decisione informata in base alle tue capacità finanziarie. La ricerca della piattaforma perfetta è un processo complesso che richiede un'attenta analisi delle tue esigenze e una valutazione accurata delle opzioni disponibili. Un'agenzia competente ed esperta sarà la tua guida in questo viaggio, aiutandoti a fare la scelta migliore per il tuo business, sia nel presente che nel futuro. 2. Visione Olistica con Focus su eCommerce Nel selezionare un'agenzia per il tuo progetto eCommerce, è fondamentale identificare un partner che non solo possieda una visione olistica del settore, ma che abbia anche un focus specializzato nello sviluppo di soluzioni eCommerce. Questo equilibrio è cruciale per garantire che la tua piattaforma non sia solo tecnicamente solida, ma anche strategicamente allineata alle tendenze e alle dinamiche del mercato online. Ecco alcuni aspetti chiave da considerare: Comprensione globale del mercato: Cerca un'agenzia che dimostri una comprensione globale del mercato eCommerce. Questo include la conoscenza delle ultime tendenze, delle strategie di marketing digitale, delle best practice SEO, e delle dinamiche di vendita online. Una visione olistica assicura che ogni aspetto del tuo eCommerce sia considerato nel contesto più ampio del commercio digitale. Specializzazione in sviluppo eCommerce: Mentre una visione globale è importante, il cuore del tuo progetto rimane lo sviluppo eCommerce. L'agenzia ideale dovrebbe avere una specializzazione approfondita in questo ambito, con una comprovata esperienza nella costruzione di siti eCommerce che sono non solo visivamente accattivanti, ma anche funzionali, user-friendly e ottimizzati per la conversione. Evitare le agenzie 'Tuttologhe': Diffida delle agenzie che affermano di essere esperte in ogni aspetto del marketing digitale o dello sviluppo web. Spesso, un approccio troppo vasto può tradursi in una mancanza di profondità in aree critiche. Una specializzazione nell’eCommerce assicura che l'agenzia abbia le competenze specifiche necessarie per affrontare le sfide uniche di questo settore. Approccio strategico: Un partner ideale non si limita a implementare soluzioni tecniche; dovrebbe anche essere in grado di offrire consulenza strategica. Ciò include aiutarti a definire il tuo pubblico, capire il percorso del cliente, e sviluppare una strategia di contenuto che supporti i tuoi obiettivi di vendita. La scelta di un'agenzia che abbia una visione globale ma sia altamente specializzata nello sviluppo eCommerce è fondamentale per garantire che il tuo sito non solo funzioni in modo ottimale, ma sia anche strategicamente posizionato per avere successo in un mercato digitale in continua evoluzione. 3. Specializzazione sulla piattaforma scelta Quando si tratta di sviluppare o migrare il tuo sito eCommerce, la specializzazione dell'agenzia nella piattaforma scelta è un fattore cruciale. Questa specializzazione garantisce non solo che l'agenzia sia a conoscenza delle funzionalità standard della piattaforma, ma anche che abbia l'esperienza e la creatività per adattarla in modo unico alle esigenze del tuo business. Ecco alcuni aspetti da considerare per assicurarti che l'agenzia abbia la giusta specializzazione: Esperienza comprovata: Cerca un'agenzia che abbia un portafoglio robusto di progetti realizzati sulla piattaforma scelta. L'esperienza passata è un indicatore affidabile della loro capacità di gestire progetti simili al tuo. Certificazioni e formazione: Un'agenzia che investe nella formazione e nella certificazione dei suoi sviluppatori e designer sulla piattaforma specifica dimostra un impegno serio verso quella tecnologia. Questo è un segno che sono aggiornati sulle ultime funzionalità e best practice. Personalizzazione e integrazione: Una delle principali ragioni per scegliere una piattaforma specifica è la sua capacità di essere personalizzata e integrata con altri strumenti. Assicurati che l'agenzia abbia esperienza non solo nell'uso delle funzionalità standard, ma anche nella personalizzazione e integrazione della piattaforma per soddisfare esigenze uniche. Supporto e manutenzione: Verifica che l'agenzia offra servizi di supporto e manutenzione dopo il lancio del sito. La loro specializzazione dovrebbe estendersi oltre lo sviluppo iniziale, garantendo che il tuo sito rimanga aggiornato, sicuro e funzionale. Feedback e testimonianze: Esamina i feedback e le testimonianze di altri clienti che hanno utilizzato l'agenzia per sviluppare siti sulla piattaforma scelta. Le esperienze degli altri possono fornire informazioni preziose sulla qualità del lavoro dell'agenzia e sul loro impegno nel servizio clienti. La scelta di un'agenzia specializzata nella piattaforma desiderata è fondamentale per il successo del tuo progetto di eCommerce. ICT Sviluppo è uno dei primi Partner Shopify Plus Italiani, garantendo la massima competenza e capacità di sfruttare appieno tutte le potenzialità della piattaforma. Grazie a questa specializzazione, l'agenzia sarà in grado di adattare in modo unico e creativo la piattaforma alle esigenze specifiche del tuo business, garantendo il massimo successo. 4. Le dimensioni non contano! Valuta le agenzie indipendentemente dalle loro dimensioni. Quando si tratta di scegliere un'agenzia per lo sviluppo o la migrazione del tuo sito eCommerce, è importante non lasciarsi influenzare eccessivamente dalle dimensioni o dal fatturato dell'agenzia. Le agenzie più grandi possono offrire un certo prestigio e una vasta gamma di servizi, ma questo non sempre si traduce in qualità o idoneità per le specifiche esigenze del tuo progetto. Allo stesso modo, le agenzie più piccole possono offrire vantaggi significativi che meritano attenzione. Ecco alcuni motivi per considerare agenzie di diverse dimensioni: Attenzione personalizzata: Le agenzie più piccole tendono a offrire un servizio più personalizzato. Con un numero minore di clienti, possono dedicare più tempo e risorse al tuo progetto, assicurando che le tue esigenze specifiche siano ascoltate e soddisfatte in modo più diretto e personale. Specializzazione e competenza: A volte, le agenzie più piccole si specializzano in nicchie specifiche o tecnologie particolari. Questa specializzazione può essere estremamente vantaggiosa, specialmente se stai cercando competenze specifiche o soluzioni su misura per la tua piattaforma eCommerce. Flessibilità e reattività: Le agenzie più piccole possono essere più flessibili e reattive ai cambiamenti. In un progetto di sviluppo eCommerce, dove i requisiti possono evolversi rapidamente, questa capacità di adattarsi velocemente è un grande vantaggio. Relazioni a lungo termine: Costruire una relazione a lungo termine con un'agenzia può essere più facile con una più piccola, dove è probabile che tu interagisca regolarmente con lo stesso team. Questo può portare a una migliore comprensione delle tue esigenze e obiettivi nel tempo. Costi e budget: Le agenzie più piccole possono spesso offrire tariffe più competitive, rendendole ideali per le aziende con budget limitati. Tuttavia, è importante assicurarsi che il risparmio sui costi non comprometta la qualità del lavoro finale. Case study e referenze: Indipendentemente dalle dimensioni, valuta l'agenzia in base ai suoi case study e referenze. Questo ti darà un'idea realistica della qualità del loro lavoro e della loro capacità di soddisfare clienti con esigenze simili alle tue. La scelta dell'agenzia perfetta per il tuo progetto di eCommerce non può essere basata soltanto sulle dimensioni o il fatturato. È fondamentale valutare ogni agenzia in base alle competenze, alle specializzazioni, alla flessibilità, alla capacità di offrire un servizio personalizzato e all'esperienza con progetti simili al tuo. A volte, una piccola agenzia può essere la partner ideale per il tuo progetto, offrendoti l'attenzione, la competenza e la flessibilità necessarie per realizzare un sito eCommerce di successo. 5. Servizio post-vendita orientato alla crescita del business Il servizio post-vendita è un aspetto cruciale nella scelta di un'agenzia per lo sviluppo del tuo eCommerce. Non si tratta solamente di avere un supporto per risolvere eventuali problemi tecnici, ma di instaurare una partnership continua che contribuisca attivamente alla crescita e al successo del tuo business online. Un buon servizio post-vendita trasforma l'agenzia in un vero e proprio alleato strategico. Ecco alcuni elementi chiave da considerare per valutare la qualità del servizio post-vendita di un'agenzia: Supporto continuativo: Cerca un'agenzia che offra un servizio clienti reattivo e disponibile dopo il lancio del sito. Questo dovrebbe includere non solo l'assistenza tecnica, ma anche un supporto strategico per assicurarti che il tuo sito continui a funzionare efficacemente e in linea con i tuoi obiettivi di business. Consulenza strategica: Oltre al supporto tecnico, il servizio post-vendita ideale dovrebbe includere una consulenza strategica. L'agenzia dovrebbe aiutarti a comprendere i dati del tuo sito, consigliarti su come ottimizzare le conversioni, e suggerire strategie di marketing digitale per aumentare il traffico e le vendite. Aggiornamenti e manutenzione evolutiva: Il mondo dell'eCommerce è in costante evoluzione. Un buon servizio post-vendita include la manutenzione evolutiva regolare del sito, l'implementazione di aggiornamenti necessari e l'adattamento a nuove tendenze e tecnologie. Formazione e risorse: Un'agenzia eccellente offrirà formazione e risorse per aiutarti a gestire meglio il tuo sito eCommerce. Questo può includere tutorial, webinar, documentazione aggiornata e altri strumenti educativi. Analisi e rapporti: Il servizio post-vendita dovrebbe anche includere l'analisi regolare delle prestazioni del tuo sito e la fornitura di rapporti dettagliati. Questo ti aiuterà a prendere decisioni informate basate su dati concreti per ottimizzare ulteriormente il tuo business. Partnership a lungo termine: Infine, cerca un'agenzia che sia interessata a stabilire una partnership a lungo termine con te. Un'agenzia che guarda oltre il lancio iniziale del sito e si impegna a supportare la crescita continua del tuo business sarà un asset prezioso per il tuo successo online. Il servizio post-vendita riveste un ruolo essenziale nella relazione con l'agenzia, non è semplicemente un extra. Un'agenzia che offre un servizio post-vendita di eccellenza diventa un vero e proprio partner che investe nella tua crescita e nel tuo successo a lungo termine. Mette a tua disposizione le competenze, il supporto e le risorse necessarie per prosperare in un mercato eCommerce in continua evoluzione. 6. Sviluppare una partnership duratura con un'azienda esperta nel settore La scelta di un'azienda specializzata per il tuo progetto eCommerce non è solo una decisione tecnica, ma anche strategica. È fondamentale creare una partnership duratura con un'azienda che non solo comprenda le tue necessità attuali, ma che sia anche in grado di accompagnarti e sostenerti nel tuo percorso di crescita nel tempo. Ecco alcuni aspetti fondamentali da considerare per sviluppare una partnership duratura: Allineamento con i valori e la cultura aziendale: La compatibilità dei valori e della cultura aziendale è fondamentale per stabilire una partnership solida e duratura. È importante cercare un'azienda che sia in sintonia con la tua visione, i tuoi valori e che adotti un approccio al lavoro simile al tuo. Questo favorirà una comunicazione fluida e aumenterà l'efficacia della collaborazione, permettendoti di ottenere risultati straordinari insieme. Esperienza nel settore e specializzazione: Un'azienda con un'ampia esperienza nel tuo settore sarà in grado di comprendere appieno le sfide uniche e le esigenze che affronti. La loro specializzazione in settori specifici del commercio elettronico garantisce che siano in grado di offrire soluzioni su misura e altamente efficaci per soddisfare le tue necessità. Capacità di innovazione e adattamento: In un settore in costante mutamento come quello dell'eCommerce, è fondamentale collaborare con un'azienda che sia sempre al passo con le ultime tendenze e che miri all'innovazione in modo proattivo. In questo modo, potrai avere la certezza che il tuo business sia costantemente all'avanguardia e in grado di distinguersi dalla concorrenza. Supporto e formazione continui: Un'azienda di eccellenza offre non solo supporto tecnico, ma anche formazione continua per aiutarti a massimizzare le nuove funzionalità e le migliori pratiche del settore dell'e-commerce. Approccio collaborativo: Opta per un'azienda che adotti un approccio di collaborazione autentica, lavorando a stretto contatto con te come un vero e proprio partner e non solo come un fornitore. Una sinergia solida e bilaterale può portare a risultati ancora migliori e a soluzioni innovative che faranno la differenza. Flessibilità e scalabilità: Infine, è cruciale assicurarsi che l'azienda sia flessibile e in grado di adeguarsi alle mutevoli esigenze del tuo business. La capacità di adattare le soluzioni in base alla crescita del tuo business rappresenta un elemento fondamentale per una partnership duratura e di successo nel lungo termine. Scegliere un'azienda per il tuo progetto eCommerce significa trovare un partner strategico a lungo termine che possa offrire competenze tecniche, supporto, formazione, innovazione e un impegno verso i tuoi obiettivi aziendali. Un'azienda che condivide la tua visione e che è pronta a crescere insieme a te diventerà un prezioso alleato per il successo del tuo business online. In conclusione, la selezione dell'agenzia adeguata richiede una valutazione accurata delle tue specifiche esigenze e delle competenze dell'agenzia. Scegli un partner come ICT Sviluppo (Shopify Partner dal 2013 e agenzia Shopify Plus Partner dal 2023), che non solo comprenda le tue necessità, ma che sia in grado di guidarti e supportarti nel crescere il tuo business online.
Il 2023 ha rappresentato una svolta epocale per il settore dell'ecommerce, e il 2024 si prospetta altrettanto rivoluzionario. Stiamo assistendo all'emergere di nuove tendenze e siamo in attesa di scoprire innovazioni ancora inesplorate. Osservando l'orizzonte futuro, sappiamo che è sempre un esercizio di speculazione, ma non vediamo l'ora di scoprire ciò che il 2024 e gli anni successivi ci riserveranno. (Tradotto e adattato dall'articolo di ChannelEngine: https://www.channelengine.com/en/blog/ecommerce-predictions) 1. Il Social Commerce e il Live Commerce continueranno a svilupparsi a passi da gigante Il Social Commerce ha già fatto la sua comparsa nel 2023, ma la sua importanza è destinata a crescere in modo significativo. Le aziende con una presenza consolidata su piattaforme estremamente popolari come TikTok si trovano di fronte a un'opportunità senza precedenti per aumentare la loro quota di mercato. Nel 2023, Bytedance, la società madre di TikTok, ha preso la decisione di chiudere TikTok Storefront per lanciare TikTok Shop, consentendo agli utenti di effettuare acquisti senza abbandonare la piattaforma. Questa miglioria nell'esperienza d'acquisto rappresenta una sfida per gli altri marketplace di e-commerce nel 2024. Grazie all'integrazione del canale di vendita e della piattaforma social, TikTok ha la capacità di comprendere le abitudini di visualizzazione e le preferenze di acquisto degli utenti senza l'utilizzo di cookie o pixel di tracciamento, offrendo un targeting preciso e un metodo efficace per semplificare gli acquisti alle aziende. Non solo i marketplace sono preoccupati per l'ascesa di TikTok. Ci si può aspettare che anche altre piattaforme social inizino a mettere in evidenza i contenuti acquistabili sui loro canali. Meta sta lavorando per migliorare gli acquisti direttamente dai suoi flussi di contenuto, attraverso un aggiornamento dei suoi Shop Ads. La possibilità di completare un acquisto in pochi clic diventerà presto una pratica comune, indipendentemente dalla piattaforma social utilizzata. L'attrattiva degli influencer è un aspetto noto ai marchi di e-commerce da diversi anni, ma la popolarità del Live Commerce, in cui gli influencer mostrano i loro prodotti preferiti in streaming con la possibilità di acquisto immediato, è destinata a crescere nel 2024. Già una tendenza in Asia, Walmart si è unita a questa tendenza con Walmart Live. In generale, i clienti che partecipano a uno streaming incentrato su una specifica categoria hanno un'alta intenzione di acquisto, rappresentando un target ideale per i marchi. 2. Espansione oltre i confini: il futuro della vendita internazionale Nonostante le tensioni geopolitiche, le aziende stanno trovando sempre più facile espandersi a livello internazionale, soprattutto verso grandi blocchi economici come l'Unione Europea. Il commercio elettronico transfrontaliero, in particolare verso nuove regioni, richiede una certa attenzione. Questo è un dato di fatto che rimane valido, ma nel 2024 emergono nuove tendenze che rendono questa opzione di crescita più accessibile che mai. Innanzitutto, l'espansione continua dei marketplace di Amazon in tutto il mondo offre un punto di partenza familiare per le aziende che desiderano esplorare nuovi mercati. Ad esempio, un venditore statunitense che vuole entrare nel mercato europeo può utilizzare lo stesso codice ASIN e trasferire automaticamente recensioni e valutazioni, guadagnando così un vantaggio iniziale. Inoltre, i fornitori di servizi logistici di terze parti stanno potenziando le loro operazioni per competere con Amazon, il che rappresenta un vantaggio per le aziende che vogliono aprire nuovi mercati. La tecnologia innovativa, come i modelli di linguaggio supportati dall'intelligenza artificiale (LLM), sta migliorando la precisione e la localizzazione delle traduzioni degli annunci. Questo abbassa un'altra barriera all'ingresso. I software di integrazione dei marketplace permettono ai marchi di aggiungere facilmente nuovi canali provenienti da tutto il mondo, collegandosi senza problemi ai loro sistemi interni (ERP, PIM, WMS), semplificando notevolmente l'espansione internazionale. 3. I media nel settore del commercio al dettaglio assumono un ruolo sempre più cruciale I media nel settore del retail hanno assunto un ruolo sempre più cruciale nel corso del tempo, e con l'ormai consolidata predominanza dei marketplace nelle preferenze di acquisto dei consumatori, questa forma di pubblicità è destinata a crescere ulteriormente. Esistono vari fattori che alimentano il continuo sviluppo dei media nel retail nell'ecommerce. Il primo riguarda la privacy dei dati e l'eliminazione graduale dei cookie. L'impatto di questa tendenza sui canali che si basano sui cookie per il loro targeting sta già influenzando i marchi di e-commerce. È diventato sempre più difficile (e di conseguenza più costoso) raggiungere gli utenti in base alle loro attività online su piattaforme come Instagram e Facebook. Questo trend è destinato ad accelerare con la fine dell'uso dei cookie di terze parti da parte di Google nella seconda metà del 2024. Con una minore capacità dei marchi di raggiungere efficacemente i consumatori che mostrano interesse per l'acquisto sui social media, la strategia migliore consiste nel pubblicizzare direttamente sui marketplace. Un altro fattore che sta stimolando la crescita dei media nel retail è l'attrattiva di un flusso di entrate a margine elevato per i marketplace. In un ambiente di e-commerce altamente competitivo, la pubblicità rappresenta un modo per i marketplace di generare profitti senza scoraggiare i venditori, evitando di ridurre la loro quota di guadagno. I marchi dovrebbero rimanere aggiornati sulle ultime opzioni pubblicitarie e sulle migliori pratiche in ogni marketplace in cui vendono, poiché ciò sarà una priorità per molti marketplace nel 2024. Alcuni sono più aggressivi di altri nel garantire visibilità agli inserzionisti (come Allegro, ad esempio), e ci saranno offerte diverse tra i vari marketplace in tutto il mondo. 4. Sostenibilità ed etica: priorità nell'acquistare con consapevolezza La sostenibilità è una causa di grande importanza, soprattutto tra i consumatori più giovani. A seconda della categoria di prodotto, può essere un fattore determinante nelle decisioni di acquisto. Si prevede che questo aspetto acquisisca ancora più rilevanza nel 2024, dato che la crisi climatica continua a non mostrare segni di rallentamento. Vendendo su marketplace come Amazon, si associa il proprio marchio e i valori che rappresenta con la piattaforma di vendita scelta. Questo può avere effetti positivi, dato che Amazon è rinomato per la sua efficienza nelle consegne e nel servizio clienti. Tuttavia, dall'altro lato, i marchi su Amazon devono fare i conti con la storica reputazione non eccellente di Amazon in termini di sostenibilità. Per contrastare questo effetto, i marchi possono diversificare la loro presenza sui vari canali, vendendo su più marketplace. Abbandonare completamente Amazon è una mossa drastica e non consigliata, considerando che ogni acquisto e-commerce ha un impatto sulle emissioni di carbonio, indipendentemente dal canale utilizzato. I canali più etici dal punto di vista ambientale per i marchi sono quelli che vendono prodotti ricondizionati o usati. Questi canali hanno guadagnato popolarità tra i consumatori attenti all'ambiente o alla ricerca di prodotti unici. Tra i marketplace popolari che vendono prodotti ricondizionati si annoverano Backmarket, Refurbed e, naturalmente, eBay. 5. L'addio ai resi gratuiti nel mondo della moda? La moda veloce offre vantaggi ai consumatori, ma ha conseguenze negative sull'ambiente e può risultare costosa per i marchi e i marketplace. Per questo motivo, alcuni siti di vendita al dettaglio e marketplace hanno deciso di eliminare la politica dei resi gratuiti. Questa tendenza potrebbe diventare la norma nel 2024, in risposta all'evoluzione delle aspettative dei consumatori. In questo contesto, diventa fondamentale per i marchi garantire descrizioni accurate dei prodotti sulle loro pagine, rendendo i contenuti Amazon A+ ancora più importanti di quanto già siano. L'invio di un articolo che non corrisponde alla descrizione può aumentare il rischio di ricevere recensioni negative. È essenziale evitare questa situazione a tutti i costi! Per garantire che le inserzioni soddisfino i requisiti dei marketplace e dei canali di vendita, è consigliabile automatizzare la gestione delle inserzioni utilizzando software appositi. Affidarsi a un semplice copia-incolla non è sufficiente, considerando l'importanza di ottenere risultati positivi. Conclusione Il 2024 si prospetta come un anno entusiasmante per l'ecommerce. Con la crescente popolarità di TikTok e la concorrenza che cerca di recuperare, insieme alle sfide che le marche affrontano per diventare sostenibili in un settore che si basa sulla velocità di consegna dei prodotti, alcune aziende avranno successo mentre altre dovranno affrontare difficoltà. Nella breve storia dell'ecommerce, c'è un fatto indiscutibile: i Brands che hanno una combinazione equilibrata di canali e una solida infrastruttura tecnologica saranno in una posizione migliore per sfruttare la crescita o resistere in caso di calo del mercato.
L'e-commerce, da quando ha fatto il suo debutto nel panorama commerciale globale, ha subito un'evoluzione costante e impressionante. Originariamente visto come un semplice canale alternativo per la vendita al dettaglio, è ora diventato una componente cruciale della strategia di business per aziende di ogni dimensione. Questo cambiamento è dovuto a una serie di fattori, tra cui l'avanzamento tecnologico, il cambiamento delle abitudini dei consumatori e l'emergere di nuovi modelli di business. Uno di questi modelli, che sta guadagnando sempre più attenzione, è la vendita diretta al consumatore (D2C). Tradizionalmente, i produttori e i brand si affidavano a rivenditori, distributori e altre terze parti per portare i loro prodotti al consumatore finale. Tuttavia, il modello D2C sfida questo percorso convenzionale, permettendo ai produttori di vendere direttamente ai consumatori, bypassando gli intermediari. Questo approccio offre diversi vantaggi chiave, sia per i consumatori che per le aziende. Per i consumatori, il D2C significa un accesso più diretto ai loro marchi preferiti, spesso accompagnato da un'esperienza di acquisto più personalizzata e coinvolgente. I clienti godono di una maggiore trasparenza, di prezzi potenzialmente più bassi (a causa dell'eliminazione degli intermediari), e di una comunicazione diretta con il brand, che può tradursi in un servizio clienti migliorato e più efficiente. Dal punto di vista del produttore o del brand, il D2C apre la porta a una serie di benefici importanti. Questi includono un controllo più completo sul brand e sulla narrazione del prodotto, la possibilità di raccogliere dati preziosi sul comportamento e le preferenze dei consumatori, e la flessibilità di sperimentare con nuovi prodotti e strategie di marketing senza la necessità di negoziare con intermediari. Inoltre, il D2C può portare a margini di profitto più elevati, poiché i produttori vendono direttamente ai consumatori a un prezzo di vendita al dettaglio, piuttosto che a un prezzo all'ingrosso a rivenditori o distributori. Ecco quindi i 6 motivi per cui approcciare un e-commerce D2C: 1. Maggiore controllo sul Brand Controllo diretto sull'immagine e sul messaggio del Brand Uno dei benefici più significativi del modello D2C (Direct-to-Consumer) è il controllo diretto che offre ai produttori e ai brand sulla loro immagine e sul messaggio marketing. In un modello tradizionale B2B (Business-to-Business) e successivamente B2C, il messaggio del brand è spesso filtrato attraverso vari intermediari come rivenditori e distributori. Questo può portare a una diluizione o addirittura a una distorsione del messaggio originale del brand, con possibili impatti negativi sulla percezione del consumatore. Invece, nel modello D2C, i brand hanno la capacità di presentare il loro messaggio direttamente al consumatore finale. Ciò significa che ogni aspetto dell'esperienza del cliente - dal sito web, alla pubblicità, al packaging, fino al servizio clienti - può essere curato per riflettere esattamente i valori, la visione e la voce del brand. Questo controllo diretto consente ai brand di costruire un'immagine più autentica e coerente, che può aiutare a stabilire una connessione più profonda e forte con i clienti. Feedback diretto dei clienti e impatto sul posizionamento del prodotto Un altro aspetto fondamentale del modello D2C è la capacità di ricevere feedback diretti dai clienti. In un tradizionale modello B2B, il feedback dei clienti è spesso indiretto e filtrato attraverso intermediari, il che può rallentare o complicare il processo di ricezione e di reazione a tale feedback. Tuttavia, in un modello D2C, i brand possono interagire direttamente con i loro consumatori, ottenendo preziose informazioni in tempo reale. Questo feedback diretto è utile per il posizionamento dei prodotti. I brand possono rapidamente capire cosa funziona e cosa non funziona, quali caratteristiche del prodotto sono più apprezzate e quali potrebbero necessitare di miglioramenti. Questa comunicazione diretta consente ai brand di essere più agili e reattivi, adattando i loro prodotti e servizi per meglio soddisfare le esigenze e le aspettative dei clienti. Inoltre, il feedback diretto dei clienti può anche fornire spunti per nuovi prodotti o varianti, permettendo ai brand di rimanere al passo con le tendenze del mercato e le preferenze dei consumatori. Questa interazione continua crea un circolo virtuoso dove i clienti si sentono ascoltati e valorizzati, e i brand possono migliorare costantemente la loro offerta. 2. Dati e analisi del consumatore L'Importanza dei dati del consumatore per una strategia di marketing mirata Nell'era digitale, i dati sono diventati una valuta preziosa, soprattutto nel mondo del marketing. Per i brand che adottano il modello D2C, l'accesso ai dati del consumatore e la loro analisi sono fondamentali per sviluppare strategie di marketing mirate e efficaci. Questi dati possono includere informazioni sulla demografia, il comportamento di acquisto, le preferenze personali, la storia delle interazioni con il sito web e molto altro. Avere accesso diretto a queste informazioni permette ai brand di comprendere meglio i loro clienti, creando profili dettagliati che possono essere utilizzati per personalizzare l'esperienza di acquisto. Invece di basarsi su campagne di marketing generiche e di vasta portata, i brand possono utilizzare i dati per creare messaggi specifici e pertinenti per segmenti di pubblico ben definiti. Questo non solo aumenta l'efficacia delle campagne pubblicitarie ma migliora anche l'esperienza del cliente, aumentando la probabilità di conversioni e fidelizzazione. Esempi di personalizzazione e innovazione tramite l'analisi dei dati D2C L'analisi dei dati D2C può portare a una migliore personalizzazione in diversi modi. Ad esempio, un brand potrebbe utilizzare i dati di navigazione del sito web per personalizzare le raccomandazioni di prodotti, mostrando agli utenti articoli che corrispondono ai loro interessi passati o attuali. Questo tipo di personalizzazione non solo rende l'esperienza di acquisto più soddisfacente per il cliente ma può anche aumentare le vendite incrociate e aggiuntive. Inoltre, i dati possono essere utilizzati per personalizzare le comunicazioni via email. Invece di inviare lo stesso messaggio a tutta la base di clienti, i brand possono segmentare il loro pubblico e inviare offerte o contenuti specifici che risuonano con interessi o comportamenti specifici. Ad esempio, un cliente che ha visualizzato frequentemente prodotti in una certa categoria potrebbe ricevere email con offerte speciali o nuovi arrivi relativi a quella categoria. L'analisi dei dati D2C non si limita alla personalizzazione; può anche alimentare l'innovazione del prodotto. Analizzando i pattern di acquisto e le recensioni dei clienti, i brand possono identificare trend emergenti, preferenze in evoluzione e potenziali aree per nuovi sviluppi di prodotto. Questo tipo di insight può guidare il processo di innovazione, consentendo ai brand di rimanere all'avanguardia nel loro settore e di continuare a soddisfare le esigenze in cambiamento dei loro clienti. 3. Maggiori margini di profitto Eliminazione degli intermediari e aumento dei margini di profitto Uno degli aspetti più evidenti e significativi del modello D2C (Direct-to-Consumer) è l'eliminazione degli intermediari nella catena di distribuzione. Nel modello tradizionale B2B (Business-to-Business), i produttori vendono i loro prodotti a grossisti, distributori o rivenditori, che a loro volta li rivendono ai consumatori finali. Ogni intermediario aggiunge il proprio markup al prezzo del prodotto, riducendo il margine di profitto per il produttore originale. Nel modello D2C, invece, i produttori vendono direttamente ai consumatori, bypassando gli intermediari. Questo significa che possono conservare il margine di profitto che altrimenti sarebbe andato ai distributori o ai rivenditori. Di conseguenza, anche se il prezzo di vendita al consumatore finale potrebbe essere inferiore rispetto a quello praticato nel canale B2B, il profitto netto per il produttore può essere significativamente maggiore. Rapporto costi-benefici del D2C rispetto al B2B tradizionale Sebbene il modello D2C possa offrire margini di profitto più elevati, è importante considerare il rapporto costi-benefici rispetto al modello B2B tradizionale. Mentre l'eliminazione degli intermediari riduce i costi, i produttori nel modello D2C devono affrontare spese che normalmente sono gestite dai rivenditori, come il marketing, la gestione dell'inventario, l'evasione degli ordini, il servizio clienti e la logistica di spedizione. Questi costi aggiuntivi possono essere significativi, e i produttori devono valutare se la potenziale crescita dei margini di profitto giustifica l'investimento in queste aree. Tuttavia, con la giusta strategia e l'efficienza operativa, i brand possono spesso gestire questi costi in modo efficace, massimizzando i benefici del modello D2C. Inoltre, il modello D2C permette ai brand di avere un maggiore controllo sul pricing. Senza la necessità di aderire ai prezzi imposti o suggeriti dai rivenditori, i produttori possono essere più flessibili nelle loro strategie di prezzo, adattandosi rapidamente alle condizioni del mercato, alle esigenze dei consumatori e alle strategie promozionali. Un altro aspetto importante è l'investimento in tecnologia e in piattaforme di e-commerce. Mentre questo può rappresentare un costo iniziale significativo, le piattaforme digitali possono offrire efficaci strumenti di automazione e analisi, che aiutano a ridurre i costi operativi a lungo termine e a ottimizzare le vendite e il marketing. 4. Costruzione di una comunità fidelizzata L'Importanza di costruire una comunità intorno al Brand In un mercato sempre più saturo e competitivo, distinguersi non è solo una questione di offrire prodotti o servizi di qualità, ma anche di creare una connessione emotiva con i consumatori. Questa connessione si rafforza notevolmente quando un brand riesce a costruire una comunità di clienti fedeli e appassionati. Una comunità fedele non solo supporta ripetutamente il brand attraverso acquisti, ma agisce anche come un potente veicolo di marketing e promozione tramite il passaparola. Una comunità forte intorno a un brand si basa su valori condivisi, esperienze autentiche e un senso di appartenenza. Quando i consumatori si sentono parte di qualcosa di più grande, più che semplici acquirenti, si trasformano in ambasciatori del brand. Questi clienti fedeli possono fornire feedback prezioso, diffondere positivamente il nome del brand nelle loro reti sociali e contribuire a plasmare la direzione futura del brand attraverso le loro interazioni e preferenze. Comunicazione e interazione diretta nel modello D2C Il modello D2C offre un'opportunità unica per sviluppare e coltivare questa comunità. Senza intermediari, i brand possono comunicare e interagire direttamente con i loro clienti. Questo contatto diretto permette ai brand di ascoltare e rispondere alle esigenze e ai desideri dei clienti in tempo reale, creando un dialogo bidirezionale che è fondamentale per costruire relazioni di lungo termine. Le piattaforme di social media, ad esempio, giocano un ruolo cruciale in questo processo. Consentono ai brand di condividere storie, lanciare nuovi prodotti, raccogliere feedback e coinvolgere i clienti in maniere che vanno oltre la semplice transazione. Attraverso contenuti interessanti, campagne interattive e risposte dirette, i brand possono costruire una comunità attiva e impegnata. Inoltre, i brand possono utilizzare altri canali come email, blog, forum e programmi fedeltà per coltivare questa relazione. Ad esempio, inviando newsletter personalizzate o offrendo promozioni esclusive ai membri della comunità, i brand possono far sentire i clienti valorizzati e parte integrante della storia del brand. L'organizzazione di eventi esclusivi, sia online che offline, è un'altra strategia efficace. Questi eventi possono variare da lanci di nuovi prodotti, a workshop, a incontri con influencer o leader di pensiero nel settore. Creando esperienze uniche e memorabili, i brand possono rafforzare ulteriormente il legame con la loro comunità. 5. Reattività e agilità nel mercato Velocità nel reagire alle tendenze di mercato con il D2C Il modello D2C (Direct-to-Consumer) conferisce ai brand un livello di agilità e reattività nel mercato che è difficile da ottenere attraverso i canali tradizionali B2B (Business-to-Business). In un mercato che cambia rapidamente, la capacità di adattarsi e rispondere in modo tempestivo alle tendenze emergenti è fondamentale per rimanere rilevanti e competitivi. Il D2C permette ai brand di interagire direttamente con i consumatori, ottenendo feedback in tempo reale e insight sulle loro preferenze. Questa connessione diretta facilita una comprensione più profonda e immediata delle tendenze emergenti, consentendo ai brand di adattare rapidamente le loro offerte di prodotti, le strategie di marketing e persino il loro posizionamento nel mercato. Ad esempio, un brand di moda D2C può rilevare un crescente interesse per un particolare stile o materiale attraverso l'analisi delle interazioni sui social media o i dati di vendita online. Questa informazione può essere rapidamente utilizzata per modificare le linee di produzione e introdurre nuovi prodotti che rispondono a questa tendenza, molto prima che un brand tradizionale, che dipende da lunghi cicli di produzione e distribuzione, sia in grado di fare. Casi di successo: sfruttare la flessibilità del D2C Numerosi brand hanno dimostrato come sfruttare con successo la flessibilità offerta dal modello D2C. Un esempio eclatante è quello di aziende nel settore della moda e dell'abbigliamento che hanno rapidamente adattato le loro linee di prodotto per includere mascherine e abbigliamento funzionale durante la pandemia di COVID-19. Questa rapida risposta non solo ha soddisfatto una nuova esigenza del mercato ma ha anche aiutato queste aziende a rimanere rilevanti in un periodo difficile. Un altro esempio è rappresentato da brand nel settore alimentare e delle bevande che hanno lanciato nuovi prodotti in risposta a tendenze emergenti come alimenti salutari, biologici o vegani. La capacità di questi brand di sfruttare i dati D2C per identificare rapidamente l'interesse crescente in queste aree e poi di reagire con prodotti pertinenti è stata fondamentale per il loro successo. Inoltre, alcune aziende di cosmetici e cura della persona hanno utilizzato la flessibilità del D2C per offrire prodotti personalizzati. Utilizzando i dati raccolti direttamente dai consumatori, queste aziende hanno potuto creare formule su misura che rispondono alle specifiche esigenze della pelle o dei capelli dei loro clienti, un servizio che sarebbe stato quasi impossibile da realizzare tramite i canali di vendita tradizionali. 6. Espansione del mercato e globalizzazione Facilitare l'ingresso in nuovi mercati con il D2C Il modello Direct-to-Consumer (D2C) apre porte significative per i brand che mirano a espandersi in nuovi mercati. A differenza dei tradizionali modelli di business che dipendono da catene di distribuzione complesse e rapporti con i rivenditori, il D2C permette ai brand di entrare direttamente in contatto con i consumatori di nuovi mercati senza intermediari. Questa diretta via di accesso riduce notevolmente le barriere all'ingresso, sia in termini di costi che di complessità logistica. Un aspetto fondamentale del D2C nell'espansione del mercato è l'uso della tecnologia digitale. Le piattaforme di e-commerce e i social media offrono ai brand un mezzo per raggiungere un pubblico globale con investimenti relativamente modesti. Attraverso queste piattaforme, un brand può testare l'acqua in nuovi mercati, analizzando l'interesse e la risposta dei consumatori senza dover investire in negozi fisici o reti di distribuzione locali. Un esempio concreto di questa strategia è rappresentato da piccoli brand di nicchia che, grazie al D2C, sono stati in grado di raggiungere clienti in tutto il mondo, vendendo prodotti specializzati che altrimenti sarebbero rimasti confinati nel loro mercato domestico. Vantaggi dell'e-commerce D2C nella globalizzazione del Brand L'e-commerce D2C non solo facilita l'ingresso in nuovi mercati, ma offre anche vantaggi significativi nella globalizzazione di un brand. I principali vantaggi includono: Maggiore scalabilità: Le piattaforme di e-commerce consentono ai brand di scalare rapidamente le loro operazioni senza la necessità di investimenti ingenti in infrastrutture fisiche. Questa scalabilità è essenziale per adattarsi alla domanda in mercati diversi. Personalizzazione del marketing: Il D2C permette ai brand di personalizzare le loro campagne di marketing per diversi mercati, tenendo conto delle specifiche culturali, linguistiche e dei comportamenti di consumo. Questa personalizzazione può migliorare significativamente l'efficacia del marketing in diversi contesti globali. Raccolta di dati globali: Attraverso interazioni dirette con i consumatori in tutto il mondo, i brand possono raccogliere dati preziosi che aiutano a comprendere meglio le preferenze e le esigenze di diverse popolazioni. Questi dati possono guidare l'innovazione del prodotto e la strategia di marketing a livello globale. Agilità e adattabilità: Il modello D2C consente ai brand di essere più agili e adattabili, permettendo loro di rispondere rapidamente ai cambiamenti nelle tendenze di consumo o alle condizioni di mercato in diverse regioni. Costruzione di una presenza globale: Il D2C aiuta i brand a costruire e consolidare una presenza globale, stabilendo una connessione diretta con i consumatori in diverse parti del mondo. Questa presenza globale può migliorare il riconoscimento e la fiducia nel brand. Conclusione Mentre avviciniamo la fine di questo approfondimento sul valore e sulle opportunità offerte dal modello Direct-to-Consumer (D2C), è il momento di considerare come questa strategia possa essere applicata e beneficiare il vostro business. Il passaggio o l'integrazione del modello D2C può sembrare un viaggio complesso, ma con la giusta pianificazione e le risorse adeguate, può portare a una crescita significativa e a un rafforzamento del vostro brand. Considerate l'espansione nel D2C Se siete produttori, brand manager o imprenditori, vi incoraggio vivamente a considerare l'espansione del vostro business nel D2C. Questo modello non solo vi offre un maggiore controllo sulla vostra marca e un contatto diretto con i vostri consumatori, ma apre anche opportunità di mercato e potenziali di profitto che potrebbero essere limitati in un modello B2B tradizionale. Riflettete su come il D2C potrebbe adattarsi alla vostra attuale strategia di business e su come potrebbe essere utilizzato per raggiungere nuovi livelli di successo. Risorse e servizi di consulenza Per navigare con successo in questo cambiamento, è essenziale avere accesso a risorse adeguate e, se necessario, a servizi di consulenza specializzati. Ecco alcune risorse che potete considerare: Webinar e workshop: Partecipare a webinar e workshop sul D2C può fornire intuizioni preziose e pratiche su come implementare con successo questa strategia nel vostro business. Consulenti esperti in e-commerce: Collaborare con consulenti che hanno esperienza specifica nel D2C può aiutare a guidare la vostra transizione, dallo sviluppo della strategia all'implementazione operativa. Letteratura e case study: Studiare letteratura specifica sul D2C e analizzare case study di successo può offrire ispirazione e conoscenza pratica delle migliori pratiche e delle sfide comuni. Software e strumenti di analisi: Investire in software e strumenti di analisi adatti al D2C è cruciale per comprendere il comportamento dei consumatori e personalizzare le vostre offerte. Reti e comunità di e-commerce: Unirsi a reti e comunità online focalizzate sul D2C può fornire supporto, consigli e opportunità di networking. Corsi e formazione: Considerate corsi di formazione per voi e il vostro team per sviluppare competenze specifiche nel D2C, come marketing digitale, gestione dei social media e analisi dei dati. Alcuni siti informativi: https://strategia-ecommerce.it/ https://plus.ictsviluppo.it https://www.shopify.com/plus/solutions/b2b-ecommerce https://www.ictsviluppo.it/ecommerce/guida-scelta-business-intelligence-2023 https://corsi.strategia-ecommerce.it/ L'adozione di una strategia D2C può aprire nuovi orizzonti per il vostro business. Vi incoraggio a sfruttare questa opportunità per espandere il vostro marchio, creare relazioni più profonde con i vostri clienti e guidare la crescita sostenibile. Con le giuste risorse e una pianificazione strategica, potete posizionarvi in modo ideale per sfruttare i numerosi vantaggi che il D2C ha da offrire. Il futuro del commercio è qui, e ora è il momento di farne parte attivamente.
Ogni giorno le aziende e gli e-commerce incamerano un gran quantitativo di dati provenienti da diversi canali: piattaforme, supply chain e tante altre fonti interne ed esterne. Per sfruttare al meglio questi dati ed estrapolare informazioni preziose che aiutano a prendere decisioni strategiche vincenti è necessario un moderno sistema di Business Intelligence (BI). Di cosa si tratta? Come funziona? Come sfruttarla al meglio? Domande alle quali diamo risposte in questo articolo. Cosa si intende per Business Intelligence in un ecommerce? Per prima cosa diamo una definizione di Business Intelligence per ecommerce facendo un’analogia con la navigazione nel mare. Il mare magnum dell’e-commerce è in continuo movimento ed è attraversato dai dati raccolti che rappresentano le correnti e le onde. Se ci facciamo guidare da loro in modo corretto veniamo traghettati verso il successo, ma se veniamo travolti da loro rischiamo di andare alla deriva e perdere la rotta. LaBusiness Intelligence interviene proprio per seguire la rotta giusta e aiutarci a prendere le migliori decisioni strategiche secondo le nostre necessità. Tramite appositi strumenti la BI analizza i dati aziendali, storici e attuali, e li trasforma in informazioni da cui partire per adottare le strategie ritenute più adatte in base agli obiettivi da perseguire. I dati raccolti e i risultati vengono poi presentati sotto forma di report, mappe e diagrammi facilmente leggibili e velocemente condivisibili da tutti i team aziendali, che possono così collaborare sinergicamente fianco a fianco con le stesse informazioni a disposizione. La BI è uno strumento preziosissimo per ogni e-commerce, fornendo una visione panoramica sulla propria azienda per comprendere dove e come intervenire. Inoltre si integra perfettamente con ogni strumento e piattaforma e un esempio lampante è l’uso della Business Intelligence per Shopify Plus, con il quale si integra perfettamente per ottimizzare le prestazioni e scegliere le strategie più indicate. Cos’è la cultura aziendale e perché è fondamentale per la Business Intelligence Prima di approfondire il discorso sull’ecommerce Business Intelligence, è opportuno aprire una piccola parentesi sulla cultura aziendale, che determina in modo significativo il successo o il fallimento di tale progetto. La cultura aziendale racchiude tutti i principali valori dell’azienda, dei comportamenti e delle credenze che definiscono l’ambiente di lavoro. Inoltre influisce su come i dipendenti pensano e interagiscono tra di loro e con i clienti, determinando l’approccio verso le nuove sfide e le nuove opportunità. Insomma la cultura aziendale si riflette su tutto a 360°, dalle decisioni quotidiane fino alla strategia complessiva dell’azienda. Cultura aziendale ieri e oggi: le strategie da adottare per favorire il processo di transizione verso il digitale La cultura aziendale negli ultimi anni è profondamente cambiata con la digitalizzazione dei processi e dei servizi, quindi è importante comprendere in modo approfondito i cambiamenti per avviare l’impresa al processo di transizione verso il digitale. La nuova cultura aziendale favorisce e incoraggia la condivisione di notizie, dati e informazioni tra i vari team, altrimenti ognuno rischia di andare per la sua strada senza un progetto condiviso e senza unità d’intenti. La BI è in rapida evoluzione, quindi le aziende devono essere aperte a soluzioni innovative e dotarsi delle nuove tecnologie e metodologie per essere competitive. E ancora la BI non si limita a raccogliere i dati, ma esplora continuamente nuove soluzioni e approcci per migliorare le prestazioni aziendali. Promuovendo un processo di innovazione le aziende sono in grado di conoscere il presente, ma anche di modellare nuove strategie per il loro business futuro. Come scegliere lo strumento giusto per fare Business Intelligence Indipendentemente dal CSM che usi per il tuo sito, che sia Wordpress, Prestashop, Magento o Shopify devi scegliere con oculatezza il database centralizzato che contiene tutti i dati e le informazioni su ordini e clienti. L’integrazione con una tecnologia CRM ti aiuta ad avere una comunicazione multicanale, affinché il tuo ecommerce lavori in maniera efficace per offrire ai tuoi clienti un’esperienza positiva e soddisfacente, che naturalmente aumenta le vendite e il tasso di fidelizzazione. Puoi così creare un progetto di Business Intelligence per ecommerce vincente che consente ai clienti di seguire gli ordini, monitorare e tracciare le spedizioni e in generale essere costantemente informati sulle principali novità del momento. Uno strumento di Business Intelligence indicato per fare BI è HubSpot, che offre notevoli funzionalità che consentono di avere costantemente a portata di mano dati e informazioni preziosissime per la propria attività. Ecommerce Business Intelligence: i vantaggi principali L’obiettivo della BI è fornire dati e informazioni da cui partire per prendere delle decisioni strategicamente vincenti, tenendo conto del proprio settore. Se ti muovi nella direzione giusta puoi incrementare i profitti e le prestazioni, individuare e risolvere in modo mirato i problemi e ottimizzare tutte le attività. Sono davvero tantissimi i vantaggi derivanti da una strategia di Business Intelligence, quindi per comodità abbiamo riassunto i 3 che hanno un impatto diretto sull’andamento in generale del buono stato di salute dell’azienda. Business Intelligence ecommerce: i KPI da implementare per conoscere meglio i clienti I KPI aziendali (Key Performance Indicators) sono indicatori chiave di prestazione, cioè valori misurabili che documentano l’efficacia con la quale un’azienda sta raggiungendo gli obiettivi iniziali prefissati. Utilizzando gli strumenti adeguati è più facile monitorare i KPI ecommerce e in generale tutti i progressi raggiunti rispetto agli obiettivi predefiniti. Inoltre è possibile impostare degli alert per sapere dove e quando effettuare azioni mirate per migliorare determinate attività. Tutto questo è utile per stilare una vera e propria cartografia dei comportamenti di acquisto dei clienti, come ad esempio: Frequenza di acquisto (quante volte un cliente compra nell’arco di un determinato periodo); Valore medio degli ordini (quanto spende mediamente un cliente per ogni acquisto); Categoria dei prodotti (quali sono i prodotti maggiormente acquistati da un cliente). Grazie a questa operazione è possibile scoprire le preferenze dei clienti, segmentarli e suddividerli in categorie per proporre offerte personalizzate e capire il loro “sentiment” per anticipare le loro possibili richieste e necessità. In sostanza la BI si trasforma in una lente di ingrandimento sui tuoi clienti e, una volta comprese le loro esigenze, puoi migliorare la loro esperienza d’acquisto e costruire un rapporto solido che porta in modo naturale alla fidelizzazione. Ottimizzazione del customer journey Restiamo focalizzati sul cliente, che è il fulcro intorno al quale ruota un’azienda, e concentriamoci sul cosiddetto “customer journey”, il viaggio del consumatore che inizia con il primo clic e si conclude con l’acquisto. La BI è la bussola che ci consente di orientare il viaggio del consumatore, affinché ogni tappa sia un’esperienza positiva e memorabile. Durante il funnel di acquisto i clienti potrebbero abbandonare il viaggio, bisogna capire dove e perché questo succede con un’analisi delle interazioni degli utenti con ogni pagina o elemento del sito. Successivamente vanno eliminati tutti gli ostacoli che rendono complicato il viaggio, ad esempio minimizzando i passaggi, rendendo i pagamenti fluidi e veloci e migliorando la navigabilità. Un viaggio per essere memorabile deve essere cucito su misura per il viaggiatore, quindi è utile personalizzare l’esperienza suggerendo articoli e prodotti pertinenti con l’aiuto di algoritmi e fornendo contenuti dinamici che si adattano alle esigenze del cliente. Altro step importante è ascoltare i viaggiatori: le recensioni, i feedback, i sondaggi e i questionari coinvolgono il cliente e aiutano a capire quali sono le cose che funzionano e quelle invece che meritano un miglioramento. Infine bisogna misurare continuamente i risultati ottenuti con appositi test A/B, che aiutano a capire quali processi performano meglio, oppure analizzando l’interazione dei clienti con il sito. Ottimizzare la customer journey non solo rende il viaggio più piacevole, ma porta il cliente alla destinazione finale desiderata dall’azienda: la fidelizzazione. La BI ti consente di analizzare e studiare ogni tappa del viaggio per regalare al cliente un’esperienza positiva e coinvolgente. Analisi predittiva sulle vendite Un altro vantaggio della BI è quello di poter “prevedere il futuro”. Nulla a che vedere ovviamente con la lettura delle carte o una palla di vetro dove leggere gli eventi futuri, ma si tratta molto più semplicemente di analisi predittive. In pratica puoi prevedere la domanda dei clienti così da anticipare e proporre la soluzione ancor prima che un consumatore possa farne richiesta. Come? Ad esempio analizzando i dati storici per identificare tendenze, stagionalità e cicli di acquisto. Con appositi modelli predittivi puoi stimare le vendite future tenendo conto anche delle variabili attuali. L’analisi predittiva ti garantisce anche una corretta gestione del magazzino, evitando eventi “funesti” come rotture di stock o al contrario scorte in eccesso, due condizioni che gravano in modo significativo sul budget aziendale. Con la BI puoi personalizzare i prezzi e le promozioni, “aggiustando” i costi in base alla domanda prevista, alla disponibilità del prodotto e alle strategie dei tuoi concorrenti e concentrando le offerte nei periodi dell’anno dove i consumatori sono più orientati ad acquistare. Con l’analisi predittiva puoi ancora fare delle simulazioni, ipotizzando che si verifichino determinati eventi, orientare gli investimenti futuri a seconda delle previsioni e identificare nuovi trend emergenti per sviluppare e innovare il prodotto. Conclusioni Rifacendoci nuovamente all’esempio del mare, navigare nel mondo dell’ecommerce senza una strategia di BI è come salpare senza una bussola. La Business Intelligence, partendo da dati solidi ed empirici, funge da faro tra la nebbia aiutandoti a comprendere meglio i tuoi clienti, anticipare le tendenze e proporre offerte e promozioni personalizzate. Se vuoi che la BI sia il vento in poppa del tuo ecommerce non perderti l’ebook scaricabile gratuitamente a fondo pagina, una guida che ti spiega come integrare gli strumenti di Business Intelligence nel tuo ecommerce e che impatti può avere in chiave logistica, funzionale e di analisi di mercato.
La profilazione dei clienti può essere considerata a tutti gli effetti un patrimonio delle aziende che vendono online, poiché consente di raccogliere dati e informazioni preziosissimi sugli utenti che acquistano, che navigano o che comunque si interfacciano con un sito web. Cosa si intende per profilazione clienti? Volendo spiegare il significato di profilazione, possiamo dire che si tratta di quell’insieme di attività di raccolta, elaborazione e analisi di dati delle persone che transitano sul tuo sito. Tutte queste persone lasciano delle tracce del loro passaggio, che possono darti utili indicazioni sulle modalità di navigazione, sulle preferenze di acquisto o semplicemente sui loro dati anagrafici. Sarebbe un peccato perdere questo ingente patrimonio a tua disposizione e la profilazione punta a catalogare gli utenti e poi suddividerli in sottogruppi, ognuno dei quali corrisponde ad una buyer persona, cioè un cliente tipo. Da un punto di vista del marketing puoi adottare delle operazioni specifiche e mirate a sostegno del tuo business, così da ottenere un ritorno sull’investimento ottimale. Se ad esempio hai realizzato una campagna di marketing destinata ai ragazzi tra i 14 e i 20 anni, non ha senso cercare di raggiungere tutto il tuo pubblico che comprende anche persone over 30. Se invece suddividi la tua clientela per bisogni, esigenze, località geografica e preferenze puoi andare a colpo sicuro, indirizzando la tua campagna di marketing verso un pubblico realmente interessato a ciò che proponi. Tutto questo viene definito inbound marketing ed è una tipologia di marketing perfettamente applicabile anche nel mondo ecommerce. Profilazione nel marketing: quali sono i vantaggi? Da un punto di vista del marketing i vantaggi sono evidenti e consentono di adottare le azioni più indicate per ottimizzare il proprio business. Puoi lanciare nuovi prodotti plasmati e realizzati secondo i bisogni di una nicchia di pubblico e indirizzarli solo a loro, così da avere una risposta attendibile e veritiera sul livello di soddisfazione e di gradimento della clientela. Allo stesso modo, come già anticipato precedentemente, puoi indirizzare le campagne di marketing verso un pubblico specifico che usa o che comunque ha mostrato interesse verso quel tipo di prodotto o di servizio. E ancora puoi testare le varianti di un prodotto per segmenti differenti, così da individuare quello maggiormente ricettivo e adeguare di conseguenza le tue future strategie. Sulla scorta dei dati ottenuti puoi riposizionare il tuo prodotto o il tuo brand e migliorare la comunicazione, tarandola e plasmandola sulle preferenze e le esigenze dei tuoi clienti, e individuare anche il canale più indicato. Questa introduzione ci fa capire l'importanza del dato al giorno d'oggi. Importante è inoltre la sua gestione e la sua raccolta: per questo nel corso del tempo sono nati i software CRM che ti permettono di raccogliere una grande quantità di dati e di usare quest'ultimi per corrette campagne di marketing e comunicazione. Da segnalare che uno dei migliori software presenti sul mercato che ti consente di fare tutto ciò che vediamo nel corso di questo articolo è Hubspot CRM. L’importanza della profilazione negli e-commerce per individuare le varie categorie di clienti Per gli e-commerce fare profilazione correttamente è importante per individuare le caratteristiche di ogni cliente. Non tutti gli acquirenti sono uguali, anzi ognuno è diverso dall’altro, quindi è fondamentale conoscere le loro preferenze. Spesso è molto più facile vendere allo stesso cliente, piuttosto che vendere a clienti nuovi. La profilazione clienti è una metodologia che permette di segmentarli in modo da adottare una strategia diversa per ognuna di loro. Ecco un elenco dei clienti ecommerce suddivisi per segmenti: Clienti altospendenti. Sono quelle persone che non badano al prezzo, magari perché affezionate ad un prodotto o ad un brand, e che in media spendono più dei clienti normali. Devi individuare per primi questi clienti e adottare delle azioni specifiche per fidelizzarli il prima possibile; Clienti leali. Sono persone che acquistano per un periodo prolungato sul tuo shop online, ma non per sempre. Considera che nessun cliente acquista sempre sullo stesso e-commerce e che la fedeltà nel marketing online è molto aleatorio. Devi dunque capire quali sono i motivi per i quali questi clienti restano a lungo fedeli a te e poi sfruttarli per fidelizzare le altre persone; Clienti redditizi. Questi clienti acquistano tendenzialmente prodotti ad alto rendimento, quindi con un margine superiore rispetto ad altri prodotti. Anche se con dinamiche differenti, in un certo senso possono essere equiparati ai clienti altospendenti. Sarebbe opportuno raggruppare per loro i prodotti ad alto rendimento, facilitando così la loro navigazione e quindi l’acquisto; Clienti compulsivi. Si tratta di clienti che spendono frequentemente e con una certa regolarità, magari subito dopo aver ricevuto lo stipendio. Proprio perché sono considerati compulsivi, la passione verso il tuo brand potrebbe spegnersi improvvisamente per andare ad acquistare altrove. Non confondere i clienti compulsivi con i clienti leali; Clienti osservatori. Questa categoria di clienti è piuttosto particolare, poiché si tratta di persone che circumnavigano il tuo e-commerce da cima a fondo, magari confrontando i prodotti anche con altri siti, prima di procedere all’acquisto. Potenzialmente però possono diventare clienti fedeli, quindi i loro movimenti vanno attenzionati costantemente; Clienti ambasciatori. Sono quei clienti che parlano bene della tua merce e del tuo brand fino a diventarne “ambasciatori”. Sono una fonte preziosissima per te poiché rappresentano una pubblicità a costo zero, tuttavia risulta molto difficile identificarli. L’unica cosa che puoi fare è monitorare i social per raccogliere quanti più commenti e feedback positivi possibili. Scheda profilazione clienti: i 4 step per farla in modo corretto Se vuoi che il tuo progetto ecommerce funzioni devi necessariamente stilare una scheda profilazione clienti, che va fatta secondo determinati criteri. La scheda cliente serve per registrare quelle informazioni strategiche ai fini della vendita e recuperarle al momento opportuno per convincere il cliente ad acquistare. Sono 4 gli aspetti che vanno analizzati, esaminiamoli nei seguenti paragrafi. 1- Il livello di confidenza Una scheda deve contenere tutti i dati personali come nome, indirizzo, cellulare, ecc. Un elemento però che molti dimenticano è il livello di confidenza: che tipo di comunicazione hai impostato col cliente? Informale o formale? Usi il tu o il lei? Potrebbe sembrare una cosa di poco conto, ma non lo è. Se hai impostato una comunicazione informale basata sul tu, il cliente si aspetta che venga mantenuto quel “tone of voice” poiché evidentemente preferisce un rapporto più diretto. Dargli del lei significa invece erigere nuove barriere e allungare le distanze tra te e lui. O magari, per una questione di professionalità, il cliente preferisce il lei poiché vuole che venga mantenuto un rapporto formale. Se gli dai improvvisamente del tu perdi di professionalità, poiché ti prendi una “confidenza” che il cliente non ti ha mai dato. Un classico esempio in questo caso è la diversità del pubblico over 60 di un teatro e della clientela di un ecommerce con un pubblico di ventenni: serviranno due modi di comunicare totalmente differenti. L'errore in questo caso è un disguido che puoi evitare tranquillamente indicando sulla scheda il grado di confidenza e la tipologia di comunicazione adottata. 2- Il potere decisionale Soprattutto nell’ambito di un B2B, è fondamentale capire qual è il potere decisionale della persona che hai di fronte. Supponiamo che tu passi un’ora per smontare le resistenze del tuo interlocutore e infine, dopo una trattativa estenuante, ti senti dire: “Sono convinto dell’acquisto, prima però devo parlarne con il mio responsabile”. In tal caso o la vendita è sfumata, oppure devi interfacciarti con il responsabile dell’acquisto e imbastire da zero una nuova trattativa. Con l’aiuto di un buon ecommerce CRM devi quindi tracciare nella scheda clienti le informazioni sul potere decisionale dei referenti per spendere al meglio e ottimizzare il tuo tempo. Anche in questo caso, parlando di ecommerce B2B, la comunicazione andrà differenziata nel caso in cui ci si dovesse interfacciare con il responsabile acquisti di un'azienda oppure con un dipendente. 3- Informazioni utili ai fini di marketing Quando tracci la scheda di profilazione di un cliente, oltre ai dati anagrafici, non dimenticare di inserire i dati che possono essere definiti caratteriali e che risultano molto utili nel processo di vendita. Magari hai a che fare con un cliente tradizionalista e che quindi non ama particolarmente le novità. Oppure al contrario potresti interfacciarti con un cliente aperto alle innovazioni, quindi in tal caso dovresti puntare su qualcosa di originale. E ancora ci sono clienti che puntano al risparmio o che acquistano secondo determinate logiche di mercato. Non solo perché nel mondo ecommerce diventa fondamentale sapere che tipologie di prodotto sono acquistate dai clienti. Esempio un cliente che acquista principalmente prodotti dedicati all'igiene personale avrà una comunicazione differenziata rispetto ad un cliente che acquista prodotti per la pulizia della casa. Questo dato è facilmente ricavabile. Tutti questi dati possono essere utili sia al team di marketing sia a quello di vendita che, invece di procedere per tentativi, possono andare a colpo sicuro per un lavoro meno dispersivo e più efficiente. 4- L’importanza di un CRM Come sottolineato più volte nel corso dell’articolo, un CRM è una soluzione molto più indicata rispetto ad un anonimo Excel o un dispersivo Word. Un buon CRM ti aiuta a raccogliere i dati dei clienti in pochi secondi e averli subito a portata di mano, aiutando inoltre a segmentare la propria clientela, per far arrivare il giusto messaggio al momento giusto e alla giusta persona: principio fondamentale per chi si interfaccia con il mondo dell'inbound marketing. Hubspot inoltre permette una facile data integration con i principali ecommerce presenti sul mercato, come ad esempio Shopify. Ciò ti permette di avere una gestione del dato completa e di avere tutte le carte in regola per avere una conoscenza completa del cliente. Se ad esempio ti arriva una telefonata improvvisa o una richiesta urgente, ti basta accedere nel CRM per reperire immediatamente tutte le informazioni relative a quel cliente e non farti trovare impreparato. Conclusioni La profilazione dei clienti nel mondo ecommerce è un modo affidabile ed efficiente per acquisire tante utili informazioni che devono essere girate al team di vendita e di marketing per segmentare il pubblico e creare campagne personalizzate e offerte studiate su misura. In questo compito può darti una grande mano HubSpot CRM e se vuoi conoscere le principali funzioni ti basta scaricare la risorsa gratuita reperibile con un semplice clic a fine articolo.
Come sta il tuo e-commerce? Fornisce prestazioni elevate? Generalmente il primo criterio che si valuta per determinare lo stato di salute di un e-commerce è la vendita. Sicuramente un numero di vendite alto è sinonimo di buona salute, ma non devi basarti esclusivamente su questo parametro. A tua disposizione ci sono i cosiddetti KPI e-commerce, cioè indicatori di prestazioni, che ti consentono sostanzialmente di mettere sotto esame il tuo sito web e valutare le prestazioni in base ad una serie di criteri fondamentali. In sostanza puoi misurare i risultati del tuo e-commerce, magari con l’aiuto di Hubspot CRM che ti consente di stabilire relazioni stabili e durature con i clienti mantenendo il controllo degli obiettivi fissati tramite report personalizzati. Del resto tutti i discorsi, le tecniche e le strategie adottate ci portano sempre alla stessa figura, il cliente, diventato il centro del mondo di ogni e-commerce, negozio e azienda. Non ci resta che capire cosa sono i KPI ecommerce, quali sono e come sfruttarli per valutare le prestazioni del proprio e-commerce. Cos’è un KPI ecommerce Ci possono essere KPI relativi ad ecommerce B2B o B2C, ma tutti hanno l’obiettivo di scandagliare a fondo un sito online per valutarne le prestazioni. KPI è l’acronimo di Key Performance Indicator, cioè Indicatore Chiave di Prestazione, che tramite la raccolta di dati numerici e statistici è in grado di fornire risultati misurabili e tangibili relativi alle prestazioni di un ecommerce. A cosa servono i KPI? A capire se determinati obiettivi sono stati perseguiti. Nel monitoraggio delle vendite ti aiutano a capire se effettivamente hai aumentato il numero di vendite. Dopo una campagna pubblicitaria ti indicano invece se e quanti nuovi clienti o lead sei riuscito ad acquisire. Partendo da dati sicuri e tracciabili, puoi comprendere meglio se una determinata iniziativa ha avuto successo. In caso di risposta positiva puoi proseguire su quella strada, magari ottimizzando e valorizzando ulteriormente quella strategia; se invece i risultati forniti dai KPI sono stati negativi, vuol dire che devi cambiare qualcosa nella tua strategia per conseguire gli obiettivi che ti sei prefissato. I KPI devono essere SMART: ecco cosa significa I KPI per essere considerati validi e affidabili devono essere SMART, nel senso che devono assolvere ad una serie di requisiti. SMART è l’acronimo di Specific; Measurable; Attainable; Relevant; Time-bound. Proviamo a dare un significato a questo acronimo, secondo il quale i KPI devono essere: Specifici. Il valore ottenuto deve riguardare una singola prestazione o riferirsi ad un unico aspetto, quindi non deve essere troppo generico o superficiale; Misurabile. Il valore conseguito deve essere un numero preciso che può essere confrontato con il tempo, affinché i dati raccolti siano tangibili e diano un’indicazione completa sulla prestazione del parametro studiato; Accessibile. Il valore deve essere ottenuto rapidamente e con un semplice calcolo, affinché si possano adottare in tempi ragionevoli le eventuali contromisure; Rilevante. Il valore ottenuto deve essere pertinente all’oggetto trattato, così da poter reperire dati e informazioni realmente utili nell’immediato; Tempistici. I dati devono poter essere raccolti e valutati entro un arco di tempo stabilito e a cadenza periodica. Controllo gestione ecommerce: i 5 KPI fondamentali Ci sono tantissimi KPI per capire quante persone hanno visto un banner o per valutare se c’è stato un reale incremento nelle vendite o nell’acquisizione di nuovi clienti. Non possiamo elencarli tutti, ma sicuramente indicare quelli che maggiormente possono tornarti utili per sondare lo stato di salute del tuo shop online e la bontà delle sue prestazioni. Tra questi rientrano sicuramente: Conversion Rate; Frequenza di rimbalzo; Tasso di abbandono del carrello; Costo di acquisizione dei clienti; Numero di iscrizioni alla newsletter. Conversion rate Se vuoi rilanciare e ottimizzare il tuo progetto ecommerce, uno dei primi dati che devi considerare è il conversion rate, cioè il tasso di conversione, che ti fornisce indicazioni chiare sui risultati ottenuti dopo gli sforzi fatti per aumentare le vendite online. In pratica il tasso di conversione ti indica chiaramente quanto acquistano i consumatori che arrivano sul tuo sito web. Potresti accorgerti che il traffico sul sito è buono, ma sono poche le persone che vengono convertite in clienti, e cioè che acquistano. In tal caso devi trovare tecniche più coinvolgenti che spingono l’utente non solo a navigare sul sito, ma anche ad acquistare. Oppure potresti scoprire che il traffico sul sito è basso, ma che quelle poche persone che arrivano sulla tua piattaforma acquistano tanto. In questo caso devi lavorare per aumentare il traffico, poiché evidentemente il tasso di conversione è buono o quanto meno sufficiente. Frequenza di rimbalzo Tra i KPI per la propensione all’acquisto sicuramente la frequenza di rimbalzo ricopre un ruolo molto importante. La frequenza di rimbalzo è il rapporto totale tra il numero di persone che arrivano sul tuo sito e quelle che sono andate via dopo aver visitato una sola pagina o una scheda prodotto. Per un e-commerce la frequenza di rimbalzo deve essere bassa, altrimenti c’è qualcosa che non va. Una frequenza di rimbalzo alta significa infatti che l’utente, dopo essere atterrato sulla tua piattaforma, ci resta poco e se ne va rapidamente. Se una situazione del genere è piuttosto normale su un sito monopagina o su un blog, non lo è certo per un e-commerce dove si presuppone che le persone, proprio come in un negozio, girino all'interno dello shop online alla ricerca di prodotti interessanti e in linea con le proprie necessità. Se escono immediatamente, evidentemente non hanno trovato nulla che le abbia colpite o che le abbia invogliate a restare di più. Tasso di abbandono del carrello Una delle problematiche più temute dai titolari di e-commerce è l’abbandono del carrello, una situazione snervante e per certi versi frustrante. In tal caso infatti l’ecommerce manager ha fatto tutto bene: le persone sono atterrate sul sito, hanno individuato un prodotto di loro gradimento e lo hanno addirittura messo nel carrello per poi procedere all’acquisto. Ebbene proprio in quest’ultimo step si verifica un intoppo che, di fatto, blocca la vendita. Perché succede questo inconveniente? I motivi possono essere tanti. Magari il potenziale acquirente non aveva considerato il costo della spedizione, che rischia di risultare più alto di quanto previsto. Oppure le politiche di reso non sono chiare e quindi l’utente, temendo di non poter eventualmente restituire il prodotto se non corrisponde alle proprie esigenze, si frena al momento dell’acquisto. E ancora ci sono le opzioni di pagamento: se non c’è quella gradita dagli utenti, c’è il rischio che l’acquisto salti. In alcuni casi si tratta di una semplice dimenticanza e in questi casi puoi adottare delle efficaci strategie di email marketing, come quelle proposte da Shopify. A tal proposito puoi conoscere con Shopify i KPI più rilevanti in base al tuo settore e ai prodotti che commercializzi. Costo di acquisizione dei clienti Acquisire clienti nuovi ha un costo, molto più elevato rispetto alla fidelizzazione. Molto spesso sono proprio i clienti fidelizzati che diventano ambasciatori del tuo brand e, quindi, ti portano amici e parenti che a loro volta si trasformano in clienti praticamente a costo zero. Ecco perché devi conoscere qual è il costo di acquisizione dei clienti, per capire fino a che punto vale la pena investire per conquistare nuovi prospect e lead. Per tutte le aziende l’obiettivo è ottenere una differenza tra ricavi e costi positiva, affinché ci sia un profitto; se la differenza è negativa, si configura invece un disavanzo. Se un determinato investimento ti consente di acquisire un numero di clienti tale da coprire le spese fatte, allora vale la pena farlo; in caso contrario invece è meglio virare su altre opzioni, poiché vuol dire che il gioco non vale la candela. Numero di iscrizioni alle newsletter Molti merchant commettono l’errore di sottovalutare le newsletter che, invece, fanno un lavoro oscuro che si traduce in un aumento delle vendite e dei profitti, soprattutto per quanto riguarda le tecniche di cross-selling e up-selling. Con le newsletter invii delle email a clienti che hanno rilasciato volutamente il loro indirizzo di posta elettronica e, quindi, sono realmente interessati a ciò che proponi. Si tratta solitamente di persone che hanno già acquistato presso la tua azienda, quindi ti conoscono, si fidano di te e sono propense a comprare altri prodotti. Perché non sfruttare questa situazione favorevole? Anzi, i clienti sono felici di ricevere email soprattutto se contengono offerte, sconti, coupon o informazioni su nuovi prodotti in vendita o sulle ultime novità sul mercato. Conclusioni finali Di KPI per e-commerce ce ne sono ancora decine e decine, come ad esempio il numero e la qualità delle recensioni o il Customer Lifetime Value, che ti suggerisce quanto vale un cliente per la tua attività. Quello che devi fare è capire quali sono quelli fondamentali per la tua azienda per poi sondare le prestazioni dell’e-commerce. In questo articolo abbiamo menzionato Hubspot, valido ecommerce crm che ti permette di tenere monitorati tutti i KPI scelti per valutare il tuo business, con la possibilità aggiuntiva di monitorare anche quelle che sono tutte le azioni compiute dai clienti del tuo ecommerce. Di seguito ti riportiamo il nostro ebook di approfondimento su Hubspot, in modo da darti tutti gli strumenti adatti per tenere monitorate le tue attività.
Mailchimp ha rimosso la sua app dall'App Store di Shopify il 22 marzo 2019 e non è più supportata. Questa frase ha gettato nel panico più di qualcuno, nel panorama di Shopify Italia. Mailchimp era il servizio che ormai molti italiani si erano abituati ad utilizzare. Come al solito, il middle management è impermeabile ai cambiamenti, per quanto piccoli possano sembrare. Il delirio ha, così, avuto inizio. Clienti nel panico, che mai avrebbero pensato potesse succedere, neanche fosse la terza venuta dell'Anticristo o il Diluvio Universale. Clienti che utilizzavano Mailchimp - rigorosamente con piano gratuito - da 5 anni, preoccupati per che fine faranno i miei dati e le mie statistiche quando avevano meno di 150 contatti tirati fuori dal diario delle medie e magari non spedivano una mail commerciale dalla scorsa apparizione di Maria a Medjugorie. Per continuare a pubblicare le tue campagne di marketing, ti consigliamo di passare da Mailchimp a un'altra app di email marketing. Ci sono ottime alternative che possono aiutarti a farlo, e la maggior parte fornisce strumenti e supporto per rendere il processo di migrazione senza soluzione di continuità. Ottime alternative di sicuro. Per esempio, Hubspot. Ma lasciate che vi racconti come sono andate veramente le cose: perché una società come Shopify - che si basa sull'e-commerce- ha deciso di interrompere così bruscamente il rapporto con Mailchimp? La verità, come si suol dire, sta nel business. È stata una scelta puramente commerciale infatti, data la partnership stretta con Hubspot - azienda che offre un software full stack per gestire il marketing, sales e customer service. Nel nuovo piano Free di Hubspot, infatti, sono comprese 2000 Email gratis al mese per il tuo store o la tua attività Form generati da Hubspot per raccogliere contatti e segmentarli automaticamente Dashboard per verificare vendite e ROI in tempo reale Database contatti infinito Collegamento agli Ads e alle campagne marketing Integrazione nativa con Shopify Forte, vero? Beh, la vera chicca è la completa integrazione fra Hubspot e Shopify. Anche nel piano free, infatti, è possibile agganciare Shopify store multipli per gestire e segmentare i contatti, tracciare i loro acquisti e avere in tempo reale un cruscotto del sales e del marketing. Perchè dovrei spedire email con Hubspot per il mio e-commerce Shopify? Innanzitutto perché così ti troverai ad avere due piattaforme perfettamente scalabili, che possono lavorare (e crescere) sincronicamente e armonicamente, in maniera da poter effettivamente scalare il tuo business nella maniera più organica possibile. Perché sono perfettamente integrati l'un con l'altro, con funzionalità interscambiabili e grande flessibilità nella gestione dei flussi di informazioni e reportistica. Posso fare tutto quello che facevo con Mailchimp? Si, e no. Si, nel senso che puoi editare, creare e spedire mail. Puoi segmentare i clienti in liste, etc. Ma puoi fare molto di più. Puoi associare ai contatti quello che hanno comprato, dividerli in liste per il loro volume di fatturato o per la quantità di ordini in un determinato periodo di tempo. Puoi creare form di contatto ad hoc che spediscano direttamente i contatti in una determinata lista. Con i piani superiori di HubSpot, oh, beh, ragazzi, qua viene il bello. Stiamo parlando di state-of-the-art Marketing automation, pianificazione di invio mail carrelli abbandonati, sconti fidelizzati, riordino, post del blog, ultimi prodotti che inserisci nello store che vengono recapitati nelle caselle di posta pochi minuti dopo l'inizio della vendita... Praticamente tutto quello che puoi pensare, lo puoi fare. È un po' più di roba delle quattro crocchette che ti dà Mailchimp, eh? Perciò, se hai bisogno di un software per spedire mail gratuite per il tuo e-commerce Shopify, perché non scaricare la nostra guida sulle funzioni gratuite di Hubspot CRM?
Hai un ecommerce di abbigliamento e vuoi aumentare il tuo successo online? Partiamo da un concetto base: un e-commerce è un nuovo punto vendita e se pensi che basti spendere poche centinaia di euro per aprirti un punto vendita che guarda al mondo intero… beh, amico mio, lascia perdere: torna a vendere vestiti dentro alla bottega e concentrati sulla tua attività attuale, che diventa molto più redditizia di una cosa che si fa per perdere tempo. Ma se, invece, hai capito che la presenza su web è sempre più importante e ti permette di estendere i confini del tuo business - e non vuoi buttare soldi alla ricerca delle soluzioni più disparate in circolazione, trovando il cugino del cugino o mettendoti a studiare una soluzione low budget improponibile - devi trovare una strada che possa darti alcune garanzie. Sito ecommerce abbigliamento: la giusta piattaforma Ora, premetto: per far funzionare il negozio di e-commerce, ossia per attirare nuovi clienti e vendere, la piattaforma software che vai ad utilizzare non è il punto focale della strategia. Ma è un tassello determinante perché: ti troverai a lavorare sulla piattaforma software la maggior parte della giornata; quello che ti permette o non permette di fare determina spesso la tua capacità di modulare una strategia e delle tattiche per pubblicità online e promozioni; il costo di gestione, quando il progetto comincia a funzionare, per aggiungere funzioni, agevolare azioni o altro, è una variabile che - troppo spesso - rischia di farti impazzire; é il costo di startup necessario attraverso il quale tutti passano. Devi quindi fare una software selection. Ossia, devi capire qual è la piattaforma software che fa al tuo caso, sulla quale costruire il tuo ecommerce di abbigliamento. Se vendi vestiti, probabilmente, non hai mai fatto una software selection simile. O, se l’hai fatta, probabilmente l’hai fatta male in passato perché non era il tuo lavoro. E l’agenzia o i programmatori che te l’hanno servita su un piatto l’hanno fatto perché era quella che conoscevano meglio. Arriva la bella notizia: la software selection l’abbiamo fatta noi per te! Negli ultimi anni abbiamo sviluppato progetti con Woocommerce, Magento, Opencart, PrestaShop… per arrivare anche a NopCommerce. E alla fine? Abbiamo buttato alle ortiche questi carrozzoni opensource ed abbracciato Shopify. I vantaggi di scegliere Shopify per i i siti ecommerce di abbigliamento piattaforma affidabile e non ti costringe a spendere cifre enormi, nel tempo, per la manutenzione e il supporto tecnico; completamente gestibile in autonomia e con facilità; pronta a crescere in funzioni e potenzialità con il crescere delle tue esigenze, aperto al mondo intero (scalabilità totale); sempre pronta a ricevere le novità del mondo web e ad integrarle armoniosamente, per non trovarti con una sistema vecchio dopo un anno che sei partito con un e-commerce; non hai bisogno di tecnici per gestire nella quotidianità tutte le funzioni e le implementazioni, perché dopo un po’ di formazione sarai completamente autonomo; ha l'integrazione nativa con HubSpot per permettere di gestire i clienti al meglio e di gestire in modo armonico ed integrato tutto il web marketing (certo, non da subito, magari, ma una volta che il tuo progetto è avviato). Quindi, ricapitolando, se vuoi un ecommerce di abbigliamento facile da gestire, completo di tutte le funzioni di uno shop online moderno e che ti garantisce un’assistenza 24 ore al giorno per qualsiasi problema di piattaforma (e quindi, distante dai vecchi concetti di software opensource da scaricare su un server con tutte le problematiche tecniche da gestire), la nostra soluzione è offrirti un pacchetto chiavi in mano per il tuo e-commerce, completo di tutte le funzioni, pagamenti e settaggi - compresa la formazione - ad una cifra variabile tra i 7.000 e i 9.000 euro (a seconda dei moduli attivati). >> Se vuoi approfondire il discorso sul costo di un sito e-commerce, leggi il nostro articolo Preventivo sito e-commerce Poi, per usufruire della piattaforma, Shopify propone tre formule di prezzo differenti, che sono le seguenti: Basic Shopify, a 29$ al mese: la scelta più economica, e di gran lunga la più sensata se si è appena deciso di investire sul commercio online e se si devono ancora raggiungere le performance prefissate. Possiede tutte le funzioni di base per vendere prodotti online, ed è caratterizzata da una commissione del 2% su ogni articolo venduto. Shopify, a 79$ al mese: lo stadio avanzato del Basic, un necessario salto di qualità da intraprendere se la propria attività online è in fase di espansione. Garantisce funzioni extra quali l’analisi frode, i buoni regalo e il recupero del carrello abbandonato, e vede una diminuzione della commissione per articolo venduto all’1%. Advanced Shopify, a 299$ al mese: l’opzione più avanzata di Shopify, da considerare se le proprie vendite garantiscono un ampio margine di guadagno mensile. Questo piano è adatto alle grandi aziende, in quanto permette di sfruttare un calcolatore automatico di spese di spedizione e la gestione di un massimo di 15 account; inoltre la commissione per articolo scende allo 0,5%.. Riassumendo, Shopify si compone di un costo fisso e di uno variabile: il primo è sempre costante e non varia nel tempo, il secondo, invece, è legato alle performance del tuo negozio online, perché la percentuale richiesta è proporzionale al volume di vendita. Troppo costoso? In realtà, nel momento in cui le vendite aumentano, sarà naturale per la tua azienda passare alle versione più avanzata di Shopify, la quale presenta nuove funzionalità più adatte alle nuove performance e una commissione più bassa, perché essa diminuisce al progredire del nuovo piano. Questo significa che più vendi e minore sarà la commissione per singolo prodotto! Ovviamente, quando si parla di web, le cifre possono essere molto più alte, ma il nostro consiglio è quello di approcciarsi al tema con lo spirito del “Growth Driven design” ossia, quello di un progetto armonico che cresce nel tempo, supportato dalle necessità di business e concentrandosi su quello che funziona per farti guadagnare soldi. Perché solo l’esperienza ti dice quali sono le strade giuste o sbagliate da battere con il tuo progetto di vendita online di abbigliamento. Perché Shopify è meglio degli altri e-commerce? Direi che la piattaforma l’abbiamo scelta, no? Abbiamo escluso tutto il mondo del software opensource per un e-commerce perché: Un e-commerce opensource è spesso alla mercé di freelance o di scappati di casa che non ti danno garanzia sulla loro presenza ed assistenza in un arco temporale medio-lungo: e quando stai vendendo e maturando online, avere risposte puntuali e precise sull’impalcatura che sorregge tutto il tuo business è determinante. Un ecommerce opensource è la scelta delle agenzie che vogliono marginalizzare sul progetto perché, di fatto, il software non si paga… e tutto si concentra sulle loro ore lavoro, mettendo in secondo piano le esigenze tecniche di un’infrastruttura che deve funzionare bene per fare business online. E poi il vero motivo, quello che mi da i brividi, quando ci penso, ciò che, a mio avviso, dovrebbe dissuadervi in modo totale e definitivo dalla scelta di un software opensource per un e-commerce: la mancata responsabilità di chi ha sviluppato il software sul funzionamento dello stesso in produzione. Mi spiego meglio: non avete garanzia di risposta e di interventi tecnici per sistemare dei problemi quando sei avviato con la vendita online! Una delle cose peggiori, se hai un negozio che ha cominciato a vendere, è tenerlo chiuso perché ci sono dei problemi tecnici. Chi risponde dei problemi tecnici di un software opensource? Nessuno. Ne ho viste di tutti i colori negli ultimi 20 anni… finché parliamo di un sito vetrina, il danno risulta limitato. Ma con un ecommerce… mamma mia, ragazzi! Pagamenti che non venivano registrati, merce che non si allineava con il magazzino, la vendita continua di prodotti che non erano disponibili, l’azzeramento di database… da cosa nascono questi problemi? Da bug del software, da configurazioni server, da combinazioni di javascript e di moduli che si aggiungono o tolgono… Ci aggiungo una chicca: un software opensource come PrestaShop, come Woocommerce o come la versione della community di Magento, deve essere scaricato ed installato su un server, quindi, giocoforza si passa da un tecnico, dalle sue configurazioni e sistemazioni. Durante lo sviluppo del progetto si installano moduli e funzioni, si lavora sulla grafica e si prega che tutto funzioni sempre alla perfezione. Ma poi, si sa, i software si evolvono: questo significa che escono nuove funzioni, correzioni di problemi e bug, sistemazioni per la sicurezza del sistema… significa solo una cosa: bisogna aggiornare, soprattutto perché se non aggiorni, le problematiche e le vulnerabilità delle versioni precedenti, nel mondo opensource, sono diffuse e conosciute da tutti, perché sono dichiarate dagli sviluppatori stessi. Cosa significa aggiornare un software di un e-commerce che è “in produzione”, ovvero che è in pieno funzionamento? Per noi significa: creare un ambiente di test dove si va ad installare e a replicare l’e-commerce online; aggiornare il software, tutti i moduli e portare tutte le modifiche fatte; verificare il funzionamento e testare varie casistiche di acquisto; portare tutto sulla piattaforma in produzione (con la mano che fa le corna e tocca ferro). Un sistema che si aggiorna da solo risulta molto più comodo perché è centralizzato e non ti obbliga ad avere questi pensieri o a ottenere queste spese periodicamente (perché, spero, sia chiaro che non è un lavoro di qualche ora aggiornare Prestashop o Magento “in produzione”). >> Vuoi conoscere un confronto più approfondito tra Shopify e gli altri e-commerce? Leggi i nostri articoli: Shopify vs Magento Shopify vs WooCommerce Shopify vs PrestaShop Shopify per il tuo ecommerce di abbigliamento Shopify è di una flessibilità perfetta per chi vuole aprire il proprio store online: quante volte ti è successo in negozio di non sapere dove mettere un capo perché poteva essere considerato una maglia, una canotta o unisex? Sul web, Shopify consente una categorizzazione dinamica in modo che un capo possa apparire in più collection differenti attraverso i tag che gli vengono attribuiti, cosa che non succede con altri e-commerce in cui la suddivisione è molto più rigida. Inoltre, i tag possono essere tanti quanti ne richiede il marketing o il tuo business, dalla taglia e il colore, ai materiali utilizzati e le promozioni che vuoi inserire. Per esempio, se vuoi creare una tipologia di prodotti natalizi temporanea, ti basta mettere il tag “xmas” o il nome che preferisci nella scheda dei prodotti e toglierlo quando non vuoi più quella categorizzazione. Allora, spero di essere stato più o meno chiaro su cosa significhi scegliere un software per permetterti di partire con il ecommerce di abbigliamento online: se hai un negozio di abbigliamento è molto probabile che oggi la tua fonte di reddito sia il negozio fisico e che iniziare a vendere online sia una nuova avventura da esplorare che non deve portarti ad affrontare argomenti di comprensione tecnica e tecnologica della faccenda, permettendoti di iniziare a studiare un nuovo mercato ed opportunità. Per me la scelta obbligata, oggi, è Shopify. Non so se lo sarà anche domani, ma oggi, non ci penso neppure ad imbarcarmi in progetti faraonici o venduti da freelance o agenzie di comunicazione che pensano alla loro marginalità.