Strategie di recupero del carrello abbandonato
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In tutti gli ecommerce, il problema più spinoso è sempre lo stesso: come convincere la gente a non rinunciare all’acquisto e a non abbandonare l’ordine presente in carrello?
Penso che tu sappia di cosa stiamo parlando, e sicuramente l’avrai fatto anche tu in qualche store online, su Amazon per esempio: cerchi il prodotto, lo scegli, lo aggiungi al tuo carrello, ma alla fine non completi l’acquisto.
Ecco, questo è un tipico esempio di carrello abbandonato.
Perché i clienti abbandonano il carrello
Tra i diversi motivi che spingono i clienti a non terminare l’acquisto i principali sono:
- Termini di spedizione: molto spesso questi non vengono specificati se non all’ultimo momento, rivelando così un importo superiore rispetto a quello che si era disposti a pagare. Ricordiamoci che le persone acquistano online soprattutto se risulta più conveniente rispetto al negozio fisico del centro commerciale, sacrificando anche la celerità della spedizione se l’affare è vantaggioso;
- Mancanza di opzioni di pagamento: nonostante tutte le modalità di pagamento esistenti, c’è sempre il rischio che qualche cliente non possieda nessuna delle opzioni offerte dal tuo ecommerce, pertanto si trova impossibilitato all’acquisto;
- Necessità di creare un account: le persone arrivano a rinunciare al prodotto se si vedono davanti una richiesta di creare un account. Molti, infatti, trovano una perdita di tempo e un processo troppo lungo compilare un form oppure sono convinti che l’acquisto non valga la cessione dei propri dati personali;
- Semplice curiosità: alcuni preferiscono effettuare delle comparazioni tra diversi siti per vedere quale delle due offerte sullo stesso prodotto sia la migliore e più conveniente, oppure cercano qualcosa su internet per poi andare ad acquistarlo in negozio;
- Sicurezza del sistema: a ragione, molti clienti diffidano dall’inserire i propri dati sensibili, come il numero della propria carta di credito, all’interno di un sito a meno che non siano certi della sua sicurezza;
- Troppi passaggi per concludere l’acquisto: se la prima cosa da considerare quando si vende online è che il prodotto sia conveniente rispetto alla rivendita in negozio fisico, l’altra è quella di offrire un acquisto veloce e immediato. Un processo di vendita con troppi passaggi spinge il potenziale cliente ad abbandonare il carrello;
- Motivi tecnici: può capitare che il sito abbia problemi, che la pagina non si carichi o che sia troppo lenta, e il cliente è perso.
Stare dietro a tutte queste cause e risolvere una volta per tutte il problema del carrello abbandonato è impensabile; se non ci riescono definitivamente neanche i marketplace più famosi, è molto difficile che riesca a farlo un ecommerce “ordinario”. Tuttavia, qualche accorgimento può essere messo in atto.
Ne parliamo qui sotto.
Come recuperare un carrello abbandonato
Per far tornare un cliente all’acquisto, è prima di tutto importante non risultare pedanti e evitare tutte quelle strategie che fanno sentire una persona braccata non appena naviga su un motore di ricerca.
Ebbene sì, sto parlando proprio di quei banner pubblicitari che ti seguono dappertutto e che non ti lasciano in pace, ricordandoti del tuo mancato acquisto precedente.
Ci sono altri metodi più efficaci e che portano risultati migliori.
1. Ottimizza il processo di acquisto
La prima cosa da fare è sicuramente rendere il tuo sito web il più facilmente navigabile possibile. In poche parole, migliora la tua SEO, sii il più chiaro possibile quando parli dei tuoi prodotti e rendi il processo di acquisto fluido, semplice e senza intoppi.
2. Effettua la precompilazione del carrello
Se un cliente dovesse abbandonare il carrello e ritornare in un secondo momento, troverebbe tutto come lo ha lasciato, senza dover iniziare dall’inizio il processo di acquisto. Comodo vero? Per inserire questa modalità nel tuo ecommerce, è necessario richiedere al cliente il consenso all’utilizzo dei cookie, in modo da tracciare e conservare le sue azioni passate.
3. Dividi la registrazione in due fasi
Come abbiamo detto prima, se il processo di acquisto risulta lungo e lento, le persone potrebbero abbandonare il carrello.
Purtroppo, è inevitabile chiedere una serie di informazioni per effettuare la vendita, tuttavia si può risolvere il problema dividendo i moduli da compilare in due fasi distinte: una in cui chiedere nome, cognome e mail, un’altra in cui inserire tutti gli altri dati necessari.
Oltre a limitare l’abbandono, questa tattica ha il pregio di permetterti di contattare il cliente anche se ha compilato solo la prima fase della registrazione. È, oltretutto, una strategia strettamente collegata a quella precedente perché potresti, già con la prima fase di registrazione, richiedere il consenso dei cookie e allacciarti al discorso del carrello precompilato.
4. Vai di Email marketing
Le email da inviare a chi non completa il processo di acquisto potrebbero diventare la tua nuova strategia vincente.
Per prima cosa, è necessario agire in fretta: una mail di recupero del carrello deve essere inviata nelle prime 24 ore o addirittura nelle ore successive all’abbandono. Pensa se il tuo potenziale cliente non ha acquistato perché il sito non funzionava correttamente a causa di problemi tecnici: se aspetti troppo a ricontattarlo, potrebbe già essere andato in un altro ecommerce e perderesti definitivamente l’opportunità.
All’interno della mail, proponi nuovamente il prodotto e inserisci il link per andare al carrello precompilato e ricordati di fare sempre riferimento all’assistenza del tuo negozio, che è sempre disponibile per ogni problema o incomprensione.
Nella mail successiva, in caso di mancata azione da parte del cliente, proponi invece degli sconti speciali oppure la spedizione gratuita.
Con Shopify ad esempio la gestione del carrello abbandonato è integrata nelle opzioni di checkout interne al tuo ecommerce. Se decidi di utilizzare Shopify come piattaforma per il tuo ecommerce, potrai decidere di inviare ai tuoi clienti una mail contenente il link al loro carrello abbandonato 1, 6, 10 o 24 ore dopo l’abbandono del carrello. Inoltre, puoi anche personalizzare il messaggio automatico che arriverà ai tuoi clienti. Tutto ciò senza il bisogno di installare o acquistare moduli extra come capita solitamente in altre piattaforme come Prestashop.
Per maggiori informazioni, visita la pagina di Shopify "Soluzioni E-commerce & sistema di carrello online"
5. Crea un workflow
Collegandoci all’utilizzo della mail di recupero, ti serve un processo che ti permetta l’invio automatizzato senza dover farlo manualmente. Parliamo di un workflow.
Un workflow è uno schema che effettua una serie di azioni in modo automatico dal momento in cui tu inserisci determinate condizioni che ne scatenano l’inizio.
Facciamo un esempio: nel caso del carrello abbandonato, la condizione scatenante (enrollment trigger) è l’inserimento dei prodotti nel carrello senza completare l’acquisto. Nel nostro workflow, inseriremo proprio questa come variabile e, se risulta che qualcuno corrisponde ad essa, porremo come azione successiva l’invio di una mail di recupero. Il processo si può ulteriormente sviluppare indicando l’invio di una seconda mail nel caso in cui il cliente non abbia aperto la mail precedente o di non proseguire con altri contatti nel caso in cui l’abbia fatto.
Conclusione
Durante la gestione di un ecommerce, è inevitabile imbattersi nel problema del carrello abbandonato: è un incubo che colpisce tutti i negozi, dai più piccoli ai più famosi e pensare di non averne a che fare è utopia.
Se segui però i consigli di cui sopra, potresti ottenere importanti miglioramenti.
Ricordati che il tuo focus principale deve sempre essere lo stesso: il cliente. Un cliente soddisfatto e felice, rende felice anche te. Perché compra.