Un mondo in bianco e nero sarebbe un mondo anonimo e lo stesso concetto si può applicare all’e-commerce. Un sito in bianco e nero non sarebbe in grado di offrire le stesse emozioni di un sito a colori che, però, vanno scelti con grande oculatezza. Per realizzare un progetto ecommerce vincente devi quindi riservare un occhio di riguardo all’estetica e ai colori, che possono essere scelti in base ai colori del brand per garantire una piacevole continuità grafica e stilistica, in base al business di riferimento o alle emozioni che si vogliono solleticare. I colori usati dai vari brand non sono affatto casuali, ma scelti con criterio. Analizziamo quindi più in profondità il significato dei colori, che tipo di sensazione risvegliano nel cervello e come abbinarli nel modo più indicato. Psicologia del colore nell'ecommerce Ultimamente sta spopolando il neuromarketing, cioè l’applicazione delle conoscenze e delle pratiche neuroscientifiche al marketing, che comprende anche la psicologia del colore. Le menti degli utenti sono infatti programmate per rispondere agli impulsi trasmessi dal colore. Non si tratta quindi di manipolare i cervelli umani, ma semplicemente di adeguarsi alla loro struttura per trasmettere una percezione in grado di stimolare l’azione desiderata in un contesto naturale e per un’esperienza d’acquisto piacevole. Potresti pensare che in un e-commerce ciò che conta è il contenuto, che può essere l’articolo di un blog, una scheda prodotto o i prodotti in vendita. Questo sicuramente è vero, il contenuto è il succo essenziale, ma è anche vero che le persone arrivano alla sostanza solo se adeguatamente attratte dalla forma. Devi quindi creare il giusto mix tra forma e sostanza per stuzzicare la curiosità degli utenti e conquistare la loro attenzione. E, in questo compito, la grafica del sito riveste indubbiamente un ruolo di primo piano per solleticare le giuste corde emotive. Significato dei colori nell'ecommerce Ogni colore ha il potere di richiamare sensazioni nel nostro cervello e la scelta di uno piuttosto che di un altro è in grado di cambiare radicalmente la percezione dell’utente. Il rosso ad esempio generalmente innesca nel nostro cervello una situazione di pericolo o comunque di allerta, per questo motivo viene usato nei segnali stradali o nel semaforo per indicare di fermarsi. I colori rosa o celeste invece tendono a calmare e generare una sensazione di serenità, perciò vengono spesso usati per i bambini. Sono solo alcuni dei tanti esempi che si possono fare, ma ciò che conta è capire che ogni colore ha un suo potere e devi usarli bene per rendere la tua comunicazione quanto più efficace possibile. È pur vero che le percezioni dei colori possono variare in base alle singole esperienze degli utenti, ma è altrettanto vero che ci sono delle linee guida comuni per tutti e che possono essere considerate universali. Altro aspetto importante da considerare è il contesto: un colore può suscitare emozioni positive o negative a seconda dell’ambito in cui viene inserito. Anche il contesto, il target al quale ti rivolgi e il business in cui operi sono quindi aspetti da considerare molto attentamente. Basti pensare che uomini e donne hanno preferenze diverse relative al colore, che quindi va scelto anche in base al sesso al quale è rivolto un prodotto o un servizio. Un colore sbagliato in un determinato contesto rischia di risultare incoerente e suscitare avversione. A tal proposito è importante personalizzare il tuo e-commerce utilizzando strumenti specifici. Con un progetto Shopify, piattaforma con la quale realizzare siti su misura, puoi innalzare il livello di personalizzazione dell’e-commerce a uso e consumo dei tuoi clienti. Per avere una panoramica più ampia ecco una veloce analisi dei principali colori e dei loro significati. Blu Il blu è uno dei colori più gettonati poiché suscita tante emozioni positive come fiducia, calma, affidabilità e stabilità. Il suo uso è molto frequente nelle attività tecnologiche che gestiscono dati personali. Il blu è anche simbolo del mare e del cielo, evocando relax e serenità, perciò è dominante nelle strutture dedicata al benessere. Rosso Il rosso è un colore vulcanico che suscita emozioni contrastanti, come passione e amore ma anche pericolo e paura. In linea di massima è un colore che evoca forza ed energia ed è in grado di catturare l’attenzione. Non a caso ai grandi eventi di gala si usa il “red carpet”, cioè il tappeto rosso, dove sfilano grandi star, vip e personalità. Un motivo in più per usare il rosso nelle CTA. Giallo Il giallo, come il rosso, è un colore dai sentimenti contrastanti: genera felicità e brio, ma anche ansia ed è in grado di attirare l’attenzione, quindi risulta molto indicato per le CTA. I brand che vogliono trasmettere energia e vivacità usano il giallo che, abbinato col nero, conferisce una sensazione di grande serietà e importanza. Verde Il verde stimola l’attenzione e, in linea di massima, è abbinato alla natura. Se quindi vuoi sottolineare il carattere eco-friendly della tua attività, il verde è il colore perfetto per te. Come il blu il verde conferisce anche grande stabilità e infatti spesso è usato dalle aziende tecnologiche o dalle società finanziarie. Nero Hai scartato a priori il nero? Sbagliato! Questo colore, all’apparenza tetro, in realtà conferisce eleganza e autorità e spesso è usato dai brand di lusso o dalle gioiellerie. Multicolore Se proprio non sai cosa scegliere punta sul multicolore, opzione adottata da marchi di prestigio come Ebay, Google o Microsoft. Considera che il multicolore è associato anche alla bandiera della pace e rappresenta inclusività e tolleranza, concetti molto importanti nella società moderna. CTA negli e-commerce: come scegliere i colori? Un discorso a parte va fatto per le CTA, le Call to Action, che possono essere considerate il trampolino di lancio verso la conversione dei visitatori. Ma qual è il colore ideale per le CTA? Come sceglierlo? La risposta probabilmente ti sorprenderà: il colore perfetto per le CTA non esiste! Per chiarire meglio la cosa sappi che la struttura visiva del tuo sito deve essere quanto più semplice e lineare possibile. I colori da utilizzare nella realizzazione di un ecommerce, preferibilmente con l’ausilio del sito Shopify che snellisce e rende molto più semplice ogni passaggio, sono 3: uno di sfondo; uno strutturale; uno per gli elementi di accento. I tasti CTA sono per l’appunto elementi di accento, poiché si distinguono in modo chiaro dal resto del contesto. In pratica quindi il colore per le tue CTA va scelto in armonia con gli altri due, in modo da creare quel principio che in psicologia si chiama effetto di isolamento. Con questo piccolo artifizio le CTA vengono messe in risalto agli occhi dei visitatori, di cui catturi l’attenzione, che quindi hanno un motivo in più per premere sul tasto e compiere l’azione desiderata. Il giusto abbinamento dei colori per gli e-commerce Eccoci ad un’altra domanda importante: come abbinare i colori nel marketing? Per prima cosa i colori nel tuo e-commerce devono assolvere a 4 compiti: Essere in armonia e coerenti col tuo business di riferimento per un perfetto equilibrio estetico; Integrarsi tra di loro; Toccare le giuste corde emotive a seconda del tuo target di pubblico; Veicolare il messaggio desiderato. Il giusto abbinamento dei colori assume ancora più importanza se si pensa che la maggior parte dei consumatori fa una valutazione iniziale di un prodotto, di un negozio o di un servizio basandosi proprio sull’aspetto cromatico. Come abbiamo visto precedentemente ogni colore può suscitare un’emozione diversa, quindi la scelta va fatta proprio in base al messaggio che intendi veicolare nel giro di brevissimi istanti. Il rosso ad esempio suscita entusiasmo e spinge gli utenti ad agire rapidamente, un colore che magari si può usare per invitare l’utente ad approfittare di una promozione che sta per scadere. Il blu suscita affidabilità e fiducia, mentre il viola dà quel tocco di creatività in più. Qualunque colori scegli, assicurati che susciti subito l’emozione desiderata. Non dovresti usare troppi colori e, in linea di massima, 3 è il numero perfetto. Nessuno ti vieta però di usarne 5, o anche di più, a patto però che siano perfettamente armonizzati tra di loro. Sarebbe difficile armonizzare un numero eccessivo di colori, che a loro volta potrebbero creare confusione e contraddizioni nella mente del cliente. La regola è sempre la stessa: “less is more”. Usa in modo strategico i colori per evidenziare alcuni elementi, come le CTA, invogliando maggiormente il cliente a compiere l’azione desiderata. Anche in questo caso agisci sempre con oculatezza, facendo emergere determinati elementi ma in un contesto naturale e non forzato. Ci sarebbe poi una soluzione piuttosto semplice che ti toglie da qualsiasi imbarazzo: usare i colori del tuo brand. Non è una scelta obbligata, ma sicuramente utilizzare per il tuo ecommerce gli stessi colori del brand dà più forza all’immagine della tua azienda, che viene presentata in modo accurato e attraente. Conclusioni Per scegliere il colore del tuo ecommerce, ecco un piccolo suggerimento: prova ad abbinare i colori su un semplice foglio di carta per poi scegliere l’abbinamento che più ti convince, rispettando i dettami e i principi che abbiamo analizzato nel corso dell’articolo. Ricorda che per la realizzazione del tuo e-commerce, compreso l’abbinamento giusto dei colori, puoi sempre fare affidamento su Shopify. Per approfondire il discorso e conoscere i vantaggi di questa piattaforma, non devi fare altro che scaricare la risorsa gratuita disponibile alla fine dell’articolo.
Hai mai sentito parlare di programmi di affiliazione? Se la risposta è no devi assolutamente colmare questa tua lacuna per ottimizzare i tuoi guadagni online; se la risposta è sì vale comunque la pena approfondire l’argomento per trarre spunti utili, cosa che facciamo in questo articolo dedicato. I programmi di affiliazione di fatto sono degli accordi commerciali di un affiliato, cioè il proprietario di uno spazio sul web (sito, canale Youtube, profilo social) e un advertiser, cioè un’azienda intenzionata a sponsorizzare i suoi prodotti online. L’affiliato si impegna quindi a sponsorizzare i servizi o i prodotti dell’advertiser, che a sua volta vede crescere la popolarità e la fama del suo brand e naturalmente aumenta le vendite, i contatti e i potenziali clienti. Gli accordi sono molto variabili e ognuno può stipularli come ritiene più opportuno ma, in generale, l’advertiser paga l’affiliato sulla base dei risultati ottenuti, senza investire in costose campagne di marketing che non sempre garantiscono i risultati raggiunti. Una soluzione win-win che mette tutti d’accordo. Le dinamiche però possono variare sensibilmente, quindi approfondiamo meglio il discorso sul concetto di affiliazione nei seguenti paragrafi. Cosa si intende per programma di affiliazione? Se vuoi dare un nuovo impulso al tuo progetto ecommerce, l’affiliazione è sicuramente una strategia da prendere in considerazione, qualunque sia la tua tipologia di marketing. Se sei un brand nuovo o che comunque ha bisogno di aumentare la sua visibilità, l’affiliazione è un’ottima soluzione, indicata anche per chi ha già un’attività ben avviata per conquistare nuove fette di mercato e nuovi clienti tramite canali alternativi. L’affiliazione è una forma di pubblicità o promozione online adottata da un affiliato tramite un link di affiliazione che reindirizza al sito del merchant. In sostanza l’affiliato spinge i suoi clienti a compiere l’azione desiderata, che può essere un acquisto di un prodotto, una visita, una conversione o la compilazione di un modulo, rimandandolo ovviamente alla pagina del merchant. Una soluzione che piace molto poiché entrambi gli attori ne traggono vantaggio, con rischi limitati e con costi molto contenuti. I protagonisti dell’affiliate marketing sono i seguenti: merchant: la persona che attiva il programma di affiliazione e si affida ad un affiliato capace di promuovere il suo business; affiliato: la persona che promuove i prodotti o i servizi del merchant dal suo canale dietro compenso; cliente: colui che porta a termine l’azione desiderata. Le fasi del processo di affiliate marketing sono principalmente 4: l’utente decide di acquistare un prodotto online; l'utente atterra sul sito di affiliazione; l’utente clicca sul link del prodotto per poi essere reindirizzato sul sito dell’inserzionista; l’utente completa l’acquisto e l’inserzionista premia l’affiliato in base al numero di vendite, di visite o di clienti procurati. Sappi comunque che ci sono diversi programmi di marketing di affiliazione da scegliere in base alle tue esigenze. Puoi ad esempio lanciare un progetto Shopify che fornisce interessanti incentivi per chi promuove i propri piani in abbinamento con il programma. Quali prodotti vendere con programmi di affiliazione? Quali sono i migliori prodotti da promuovere in affiliazione? Naturalmente molto dipende dal settore in cui operi. In ogni caso è consigliabile scegliere articoli che possono interessare il target di pubblico a cui ti rivolgi, quindi non promuovere prodotti a caso e senza una strategia precisa. Usando appositi tool puoi capire quali sono gli articoli più venduti, che piacciono di più o maggiormente di tendenza in un determinato periodo, seguendo influencer e hashtag della tua nicchia e interagendo con i follower per conoscere le loro preferenze e le loro necessità. Può essere una buona idea visitare i siti stranieri per scoprire i prodotti di tendenza che presto potrebbero approdare in Italia, così da muoverti in anticipo rispetto alla concorrenza. Dopo questa piccola infarinatura diamo un’occhiata ai 5 prodotti che, al momento, vanno per la maggiore. Domotica La domotica, detta anche home automation, ha fatto irruzione prepotentemente nelle abitazioni degli italiani che vogliono ottimizzare il loro tempo tra le 4 mura domestiche e sfruttare la tecnologia per una casa a misura d’uomo. Ecco quindi che risultano gettonatissimi i robot domestici per la pulizia, gli elettrodomestici intelligenti, le tecnologie per illuminare o gli assistenti virtuali come Google Home o Alexa. Gaming Un altro settore che va fortissimo è il gaming, capace di conquistare non solo giovani e adolescenti ma anche adulti grazie ai nuovi dispositivi in stile retrò che riportano gli appassionati indietro nel tempo. Oltre alle console e ai giochi bisogna considerare tutti quegli elementi che ottimizzano l’esperienza di gioco, come le tastiere senza fili, i mouse e le sedie ergonomiche, le cuffie wireless, i microfoni e i pc. Abbigliamento fitness Durante la pandemia molti italiani si sono costruiti vere e proprie palestre tra le 4 mura domestiche dove potersi allenare. Una tendenza che è rimasta e per questo motivo abbigliamento e accessori per il fitness sono ideali per un’operazione di marketing affiliation. Tra gli articoli più gettonati ci sono i tapis roulant, le cyclette, i pesi e i manubri, i tappetini yoga, gli elastici per l’allenamento e tutti i capi d’abbigliamento indicati per il fitness. Food e cucina In fase di lookdown gli italiani non si sono scoperti solo sportivi, ma anche chef. Sono sempre di più le persone che si stanno cimentando ai fornelli, quindi può essere un’ottima idea sponsorizzare libri di ricette particolari o anche utensili da cucina che consentono di dare un tocco originale ai propri piatti. Corsi e infoprodotti Al di là dei prodotti fisici, ci sono una serie di servizi che possono essere inseriti in campagne di affiliate marketing. Tra questi ci sono i corsi, come quelli di inglese, di sicurezza sul lavoro, di psicologia o che rilasciano certificazioni e accrediti. Oppure ci sono i cosiddetti infoprodotti, che comprendono ebook, guide, webinar o seminari. I vantaggi dei programmi di affiliazione Ogni azienda punta a migliorare la propria brand awareness, che aumenta l’autorevolezza di un marchio che viene percepito come affidabile e sicuro da parte degli utenti. Questo è sicuramente uno dei tanti obiettivi dei programmi di affiliazione, anche se rafforzare l’immagine del proprio brand è una necessità per ogni azienda. Andando più nello specifico le aziende che si affidano a programmi di affiliazione intendono: Aumentare le vendite e in generale il traffico sul proprio sito; Fidelizzare la clientela e conquistare lead e clienti che sarebbero difficili da raggiungere con le tradizionali campagne di marketing; Allargare i propri confini e conquistare nuovi mercati grazie agli affiliati, riuscendo così a collocarsi in una posizione privilegiata nel proprio settore; Rafforzare la fiducia dei consumatori. Negli ultimi anni l’affiliate marketing sta crescendo sempre di più e le aziende non possono ignorare le novità e le tendenze del mercato, altrimenti rischiano di restare ferme al palo con strategie vecchie e obsolete, col pericolo di essere scavalcate dai competitor. Inoltre, rispetto alla pubblicità tradizionale, questa strategia risulta meno dispendiosa da un punto di vista economico e di energie. Gran parte del lavoro lo fanno infatti gli affiliati che diffondono in modo capillare il prodotto o il servizio del merchandiser, consentendo di raggiungere una fetta di pubblico molto ampia. Le commissioni inoltre vengono pagate agli affiliati solo se si ottengono reali risultati, come conversioni, clic o acquisti, in base agli accordi stipulati. Gli investimenti sono più oculati e intelligenti e vengono fatti solo al raggiungimento di obiettivi tangibili. Programma di affiliazione nell'ecommerce: indicazioni utili Per un buon programma di affiliazione per prima cosa devi stabilire la corretta commissione, cioè la quota da versare all’affiliato al raggiungimento dell’obiettivo che può essere una vendita, un clic, una conversione o un lead, ad esempio con la compilazione di un modulo. Grande importanza rivestono anche i cookie, cioè quei piccoli file di testo che i siti usano per raccogliere le informazioni dei visitatori. Nei programmi di affiliazione i cookie memorizzano il codice dell’affiliato che ha indirizzato sul tuo sito un cliente. In questo modo sai quanti contatti sono stati generati dall’affiliato e anche le commissioni che devi riconoscergli. I cookie hanno una durata, altro fattore da monitorare attentamente per conoscere con esattezza i clienti che ti ha procurato l’affiliato entro un determinato lasso di tempo. Naturalmente devi stabilire una policy che prevede un regolamento per l’affiliato. Infine devi decidere il payout, cioè la modalità di pagamento che può prevedere una soglia minima da raggiungere per far scattare la remunerazione. Dotati degli strumenti giusti, uno su tutti Shopify, una piattaforma che ti consente di realizzare siti ed e-commerce su misura. Shopify inoltre mette a disposizione dei propri merchant anche applicazioni per la gestione dei programmi di affiliazione comprensivi di statistiche, link e coupon. In questo modo è possibile visualizzare le performance dei link di affiliazione posti su altri siti, dei brand ambassador oppure degli influencer scelti per la promozione dei prodotti dell'ecommerce. Se sei interessato a capire di più di queste applicazioni, ti invitiamo a visitare l'app store di Shopify. Conclusioni I programmi di affiliazione rappresentano sicuramente una grande opportunità, ma prima di lanciarti in questa avventura studia, informati e raccogli tutte le informazioni necessarie per fare investimenti oculati e gestire alla perfezione il tuo budget aziendale. Se non vuoi contattare degli esperti Shopify per partire con il tuo ecommerce, puoi iniziare a studiare Shopify, un partner preziosissimo per il tuo e-commerce a 360°, e che può darti utili spunti anche per mettere a punto le tue strategie di affiliate marketing. Per saperne di più ti basta scaricare la risorsa gratuita disponibile a fine articolo che ti introduce al variegato mondo di Shopify.
Sia per i negozi fisici che online la corretta gestione dell’inventario è un passaggio fondamentale per tenere i conti sempre in regola e per evitare criticità impattanti come le giacenze o gli ammanchi di magazzino. Cosa succederebbe se un tuo cliente ordinasse un prodotto disponibile sul tuo sito online, ma che in realtà non è presente fisicamente nel magazzino? Ne scaturirebbero ritardi e frizioni con il cliente che non depongono certo a favore del processo di fidelizzazione e della customer satisfaction. La soluzione migliore è quindi dotarsi di strumenti efficaci, come l’inventario Shopify, che ti consente di evitare le criticità appena indicate, far quadrare i conti e ottimizzare i guadagni. Il tuo sito Shopify con l’integrazione di un gestionale evita l’esaurimento dei prodotti, che rischia di tradursi in una perdita di potenziali vendite e in un’esperienza d’acquisto poco soddisfacente per il cliente, e ti suggerisce le migliori strategie per evitare corti circuiti nel tuo business e massimizzare i profitti. Nei seguenti paragrafi analizziamo più nello specifico quali sono i vantaggi di una corretta gestione dell’inventario, quali sono le migliori app da integrare con Shopify e come affrontare problematiche tipiche per i commercianti come i prodotti esauriti. I vantaggi di una corretta gestione dell’inventario Ogni progetto Shopify che si rispetti deve basarsi su una corretta gestione dell’inventario, che consiste nel monitorare e tracciare i prodotti disponibili in magazzino e nel catalogarli per categorie, peso, dimensione, quantità e posizione. Così facendo recuperi tempo prezioso, poiché puoi subito individuare la merce di cui hai bisogno, e inoltre riduci i costi legati alla gestione delle scorte poiché sai perfettamente quando devi fare un nuovo ordine di prodotti che stanno per esaurirsi. Il tutto ovviamente deve svolgersi sotto il controllo di un sistema di gestione centralizzato che, con pochi clic, ti indica chiaramente qual è lo stato del tuo magazzino, quali sono i prodotti che stanno per esaurirsi e qual è il quantitativo disponibile delle merci. Una gestione oculata dell’inventario riduce innanzitutto il rischio che le scorte siano insufficienti e, di conseguenza, non poter soddisfare la domanda della clientela. Allo stesso modo ti aiuta a non accumulare scorte eccessive, che occupano spazio vitale nel tuo magazzino e che rischiano di trasformarsi in costi inutili di stoccaggio soprattutto se non riesci a vendere quei prodotti. A tal proposito bisogna fare un’altra considerazione. Le scorte invendute non solo determinano costi aggiuntivi o inutili, ma rischiano anche di deperire risultando di fatto inutili. In ogni caso il problema è sempre quello: si verificano inutili sprechi di denaro che vanno a impattare sul budget aziendale. Le rimanenze sono sempre un peso poiché, anche se non sono deperibili, possono essere poco indicate per una stagione o per un determinato periodo dell’anno. Un capo d’abbigliamento primaverile di certo sarà poco appetibile o ricercato nel periodo invernale, così come un prodotto natalizio farà fatica ad essere venduto in piena estate. Inventario Shopify: quali sono le possibilità per una gestione ottimale del magazzino Di seguito andiamo ad analizzare più nel dettaglio le possibilità di gestire la quantità di prodotti presenti nell'inventario con Shopify. Tutte queste possibilità sono anche compatibili con Shopify POS, soluzione che permette di integrare il proprio ecommerce Shopify con il punto di vendita fisico. Per ulteriori informazioni ti consigliamo di andare a leggere il nostro articolo su Shopify POS. Inserimento manuale della disponibilità Tramite il pannello di controllo del negozio Shopify, è possibile inserire manualmente la quantità presente in magazzino, con la possibilità inoltre di continuare la vendita nonostante il prodotto possa essere esaurito. Prima dell'inserimento è necessario selezionare la sede per la quale si gestiscono i prodotti e rettificare la disponibilità. Integrazione con software gestionali Altra possibilità, una delle più usate da aziende medio grandi, è quella di integrare il proprio software gestionale con Shopify, tramite lo sviluppo di connettori. Questa soluzione permette di lavorare direttamente con l'ERP per quanto riguarda la gestione dell'inventario e sincronizzarlo con la piattaforma Shopify. Ciò significa che le disponibilità saranno quelle che effettivamente sono presenti all'interno del magazzino e, ad ogni vendita, verranno direttamente rettificate ad ogni vendita sullo store online. Applicazioni scaricabili dallo store Shopify è una delle piattaforme più apprezzate nella gestione dell'inventario anche dagli ecommerce B2B grazie alle funzionalità all’avanguardia plasmate sulle necessità di ogni singolo commerciante. Tuttavia anche l’area di Shopify dedicata all’inventario ha dei limiti ed è qui che entrano in gioco le app di gestione. Queste applicazioni ti aiutano a monitorare ed evadere gli ordini in maniera chiara e intuitiva, evitando criticità come ammanchi o giacenze. Anche se la tua azienda cresce e si evolve non è un problema, poiché le app si adeguano ai cambiamenti del tuo business consentendoti di tenere sempre tutto sotto traccia. Questa è una valida opzione sia per i commercianti navigati, che hanno comunque bisogno di monitorare il loro magazzino soprattutto se il loro business è ampio e diversificato, sia per chi è alle prime armi e necessita di uno strumento efficace per non commettere errori di valutazione. Con una buona gestione dell’inventario, oltre a recuperare denaro e tempo prezioso, puoi individuare subito le tue esigenze che possono variare nel corso del tempo, prepararti con largo anticipo alle nuove richieste in previsione dei cambi di stagione e addirittura prevedere con anticipo le variazioni della domanda. Diamo adesso uno sguardo alle app più gettonate del mercato che si integrano perfettamente con Shopify. Shipbob ShipBob è tra le app più famose nel mondo dell’e-commerce e garantisce l’accesso ad un ambiente “all-in-one” dove gestire più negozi contemporaneamente. Un’ottima soluzione per chi ha più negozi e centri logistici e desidera monitorarli insieme senza il rischio di perdersi tra una moltitudine di dati e informazioni. La gestione dell’inventario si aggiorna in tempo reale, quindi sai esattamente quali e quanti prodotti sono disponibili nel tuo magazzino. Skubana Tra le app che si sono fatte conoscere nel mondo della gestione dell’inventario c’è Skubana, nota per le sue rilevanti capacità di analisi e per la semplicità di funzionamento. Direttamente dalla dashboard di Skubana è possibile accedere direttamente alle statistiche, alle scorte in arrivo, ai livelli di scorte basse e alle metriche di prestazioni per intraprendere subito le contromisure necessarie ed evitare criticità. EasyScan EasyScan aiuta i venditori a creare, gestire ed evadere gli ordini con pochi clic, ottimizzando tempo, risorse ed energie. All’occorrenza ti permette anche di creare codici a barre per i tuoi prodotti, eseguire rapidi controlli dell’inventario e aggiornare il tuo stock da qualsiasi posizione. Puoi anche creare documenti di trasporto per rendere più snelle e fluide tutte le operazioni di magazzino. Katana MRP Katana MRP si caratterizza per la sua grafica semplice e intuitiva che consente di gestire e monitorare tutto da un’unica postazione. L’app nasce per chi opera in mobilità e consente di allineare tutti i team che possono avere una visione completa di tutto ciò che accade nel magazzino e nell’azienda in generale. Ci sono poi tantissime altre funzioni come tracciabilità end-to-end, pianificazione della produzione e gestione degli ordini omnicanale. Gestione del magazzino con Shopify: come evitare i prodotti esauriti Utilizzando Shopify per il negozio fisico con la soluzione di Shopify POS o per l’ecommerce, puoi impostare alcuni comandi per evitare criticità e problematiche molto seccanti, ad esempio quando un cliente conclude l’acquisto di un prodotto che risulta disponibile ma che di fatto non è presente fisicamente nel tuo magazzino. Per evitare che questo succeda puoi disabilitare l’opzione “Articoli esauriti” nella pagina “Preferenze” del canale di vendita all’ingrosso. Attivando questa opzione i prodotti esauriti risultano ancora visibili nel negozio all’ingrosso, ma di fatto i clienti non possono aggiungerli al carrello. In altri casi può invece capitare che il prodotto ordinato dal cliente sia disponibile, ma in quantità inferiore rispetto a quanto richiesto. In tal caso l’ordine si modifica automaticamente adattandosi alla quantità di articoli disponibili. Ipotizziamo che il tuo cliente ordini 50 capi d’abbigliamento, ma che nel magazzino ce ne siano solo 20. Cosa succede? In tal caso il sistema automaticamente modifica l’ordine da 50 a 20 e anche il cliente pagherà per 20 articoli e non per 50. Se invece il prodotto è esaurito il cliente viene invitato a contattare direttamente il venditore che, dopo aver aperto la bozza di ordine nel pannello di controllo di Shopify, procede alla rimozione dei prodotti esauriti e invia nuovamente la fattura. 5 metodi per una perfetta gestione del magazzino a prova di errori Esistono poi delle piccole e semplici strategie che consentono di gestire alla perfezione l’inventario, tarandole secondo le proprie preferenze e la tipologia di business. Scopriamo quelle più performanti: Impostare un livello standard di scorte. Per ogni prodotto puoi impostare un livello standard di scorte, vale a dire un quantitativo minimo sotto il quale non bisogna scendere. In quel momento sai perfettamente che devi fare un nuovo ordine per rifornire il magazzino; Metodo FIFO. Questo è un metodo molto gettonato nei magazzini: le scorte più vecchie vanno vendute prima di quelle più recenti, un sistema indicato soprattutto per le merci deteriorabili; Metodo LIFO. In tal caso si vendono prima i prodotti più recenti e tale sistema si adotta quando si verifica un aumento dei prezzi e quindi le scorte acquistate per ultime hanno un costo più alto; Analisi ABC. Ti sei accorto che alcuni prodotti sono più redditizi di altri? Allora classifica le scorte secondo questo schema: A (percentuale di stock che rappresenta l’80% del fatturato), B (percentuale di stock che rappresenta il 15% del fatturato) e C (percentuale di stock che rappresenta il 5% del fatturato). La merce che rientra nella categoria A, essendo la più remunerativa, deve essere sempre presente. La merce nella categoria C, difficile da vendere, può invece essere venduta ad un prezzo scontato per liberare gli scaffali; Fai previsioni di mercato. Prevedere l’andamento delle vendite è fondamentale e per riuscirci puoi studiare i trend del momento, le vendite nello stesso periodo dell’anno precedente, le promozioni, le campagne pianificate e tutti quegli altri elementi che possono tornarti utili a questo scopo. Conclusioni Qualunque sia la tua idea di business, la corretta gestione dell’inventario è uno step necessario per creare un’attività solida e ben pianificata. Shopify può essere un grande alleato per la gestione dell’inventario e ti mette a disposizione tante funzionalità cucite su misura per ogni tipologia di e-commerce. Puoi sempre fare affidamento sugli esperti Shopify per chiedere informazioni e ricevere supporto ma, per iniziare, può sicuramente esserti utile l’ebook disponibile a fondo articolo che ti introduce al corretto utilizzo di questa piattaforma.
I social rappresentano una valvola di sfogo per i consumatori che utilizzano sempre di più questi strumenti per comunicare con i brand e con le aziende, per raccontare le loro esperienze e per avanzare delle lamentele. In pratica i social fanno da cassa di risonanza della soddisfazione dei clienti e quindi non possono essere ignorati. Ed è proprio qui che si inserisce il concetto di social listening, una strategia finalizzata all’ascolto dei consumatori per capire quali azioni intraprendere, se il livello di soddisfazione è sufficiente e come migliorare i rapporti con la clientela. Per qualsiasi progetto ecommerce è fondamentale capire cosa il pubblico pensa di quel marchio, per poi adottare le contromisure più adeguate per migliorare il proprio brand awareness e soprattutto comprendere e intercettare le reali necessità dei consumatori. Social listening: cos’è e perché è importante per il tuo ecommerce Il social listening può essere considerato una pratica finalizzata a capire qual è la reputazione di un brand per poi provare a migliorarla. Come mettere in pratica questa strategia? Bisogna monitorare tutti i commenti, le interazioni e le conversazioni che ci sono online e che parlano di un determinato brand. Conclusa l’analisi, si procede ad un secondo step per valutare la reputazione del brand. Se è buona è necessario rafforzare ulteriormente quegli aspetti che hanno contribuito a rendere affidabile quell’azienda; in caso contrario bisogna intercettare le criticità che offuscano il buon nome del brand e adottare le contromisure necessarie per eliminarle. Le persone conducono una sorta di vita parallela sui social dove, oltre a raccontare le loro giornate, parlano dei prodotti che hanno acquistato e dei servizi di cui hanno usufruito condividendo le loro esperienze che possono essere positive o negative. I social sono strumenti “democratici”, poiché ognuno può dire la sua senza essere censurato, entro ovviamente i limiti del buon senso. Ecco perché sono così apprezzati dai clienti e proprio per questo motivo devi presidiare le conversazioni social per testare il polso del tuo pubblico e soprattutto della sua soddisfazione. La tua azione deve essere affiancata da un’efficace strategia di inbound marketing, capace di spingere in modo naturale i clienti a interfacciarsi col tuo brand e rilasciare feedback sinceri e onesti. Non ha senso “estorcere” recensioni positive o ignorare le lamentele se alla fine il cliente non è del tutto soddisfatto, poiché comunque paleserà la sua insoddisfazione offline oppure online. Come attuare una strategia di social listening? Prima di capire come attuare da un punto di vista pratico il social listening, è opportuno fare una distinzione dal social monitoring. Sono due concetti usati come sinonimi, ma che presentano delle differenze. Con il social monitoring si monitorano tutti i dati relativi alle menzioni di un brand sui social, con un’attenzione particolare ai numeri e al tasso di engagement. Questi dati vengono poi usati per effettuare test sulle campagne pubblicitarie e valutarne il ROI (Return On Investment). Il social listening fa di più poiché non si limita a raccogliere i dati, ma li analizza e li ispeziona a fondo. Inoltre non vengono analizzati solo i numeri e il livello di engagement, ma anche il cosiddetto sentiment che traduce meglio le emozioni e le percezioni che i clienti sviluppano nei confronti del brand. Chiarito questo concetto possiamo concentrarci maggiormente sulle strategie da portare avanti per fare social listening, pratica che risulta ancora più efficace se affiancata da un valido progetto CRM. La prima cosa da fare è monitorare le menzioni o le conversazioni sul tuo brand, dei prodotti e dei servizi che offri per capire qual è il livello di soddisfazione dei clienti. Tuttavia devi ragionare ad ampio raggio. Se infatti ti concentri esclusivamente sul tuo brand, o su quello che offri, potresti non avere una visione completa e ampia del tuo business. Ecco perché la tua strategia deve prevedere un monitoraggio attento delle parole chiave e degli hashtag inerenti al tuo settore, ma anche dei competitor, dei prodotti e dei servizi che offrono. In questo modo hai una visione “a volo d’uccello”, chiara e lineare, che ti permette di individuare subito opportunità da cogliere al volo. Non puoi giudicare da solo il tuo operato ma, in questo modo, raccogli pareri e feedback esterni che sono disinteressati e che ti indicano la strada migliore da seguire. Quali sono i vantaggi del social listening per ecommerce? Perché fare social listening? Quali sono i vantaggi? Di benefici ce ne sono tanti, a partire dalla possibilità di migliorare i prodotti o i servizi che proponi sul mercato. Dopo un’attenta analisi del tuo settore puoi individuare nuove opportunità, come ad esempio segmenti del tuo mercato poco sfruttati e che quindi puoi esplorare prima dei tuoi competitor. Basta leggere tra le pieghe delle domande degli utenti per intercettare le loro esigenze e capire addirittura in che direzione sta andando il mercato. Allo stesso modo puoi capire meglio quali sono le migliori strategie di marketing da seguire, così da ottimizzare le risorse a tua disposizione. Un altro aspetto fondamentale è la possibilità di rendere più efficace il servizio di customer care, magari facendosi aiutare da un buon ecommerce CRM, per migliorare il livello di soddisfazione dei clienti nell’ambito dell’assistenza. A proposito di pubblico, con una buona strategia di social listening puoi aumentare ulteriormente l’engagement delle persone e quindi rafforzare la loro fidelizzazione. Le persone sui social amano essere coinvolti e sentirsi parte integrante di una comunità o di un progetto, missione che viene compiuta se interagisci con loro e se dai peso ai loro commenti E ancora con questa strategia, che ti permette di migliorare la brand reputation, puoi individuare gli influencer più adatti secondo le tue esigenze che possono aiutarti a lanciare un nuovo prodotto o a dare lustro e visibilità al tuo brand. Il social listening ti consente di controllare i tuoi competitor, per adottare le giuste risposte e studiare delle controffensive, prendendo all’occorrenza anche spunto e ispirazione ma sempre seguendo il proprio stile e la propria filosofia aziendale. Infine ti permette di rispondere in maniera adeguata ai commenti sia positivi che negativi nelle conversazioni dove è coinvolto il tuo brand. In questo modo puoi raccogliere feedback negativi che ti consentono di migliorare un prodotto e porre un freno alla discussione se sta prendendo una piega che non ti piace. In caso di commento negativo, ad esempio, puoi ringraziare l’utente per il suo feedback che sarà usato per migliorare il servizio o il prodotto. L’utente si sente così rassicurato sul fatto che ha voce in capitolo e che la sua lamentela è stata presa in considerazione, quindi risulta anche meno ostile. Social listening, i tool migliori per monitorare il tuo e-commerce Abbiamo analizzato quasi tutti gli aspetti che riguardano il social listening, c’è un’ultima domanda alla quale rispondere: quali strumenti adottare per questa pratica? In commercio esistono diversi tool, ognuno con le sue peculiarità e caratteristiche, che ti possono dare una grande mano nello scandagliare il variegato mondo dei social. Analizziamo di seguito quelli più efficaci e rinomati che tra l’altro sono perfettamente compatibili con Shopify, una delle migliori piattaforme per creare siti ed e-commerce professionali. Hootsuite Hootsuite è una potente piattaforma, disponibile sia in versione gratuita che a pagamento, che ti consente di pianificare le tue azioni e intercettare le menzioni dei brand su Twitter. Tutti i dati vengono raccolti in una dashboard intuitiva che monitora le opinioni, i dati demografici e tanto altro ancora. Sprout Social Altro tool estremamente efficace e apprezzato è Sprout Social che, oltre ad un’ampia strategia di pianificazione dei social media, offre anche una serie di funzionalità performanti per le attività di social listening. Puoi monitorare e personalizzare le tue ricerche su key, località e hashtag su Twitter e Instagram, così da poter coinvolgere maggiormente il tuo pubblico a beneficio di un miglior engagement. Buzzsumo Vuoi superare i confini dei social ed esplorare l’intero mondo online? Allora Buzzsumo è lo strumento che fa per te. Buzzsumo, grazie ai suoi ampi strumenti di monitoraggio, ti consente di monitorare e analizzare i contenuti relativi al tuo brand non solo sui social, ma anche nei blog e nelle news. Sarai avvisato quando compaiono parole chiave che ti interessano o relative ad autori o link esterni per essere sempre aggiornato e informato sulle discussioni. Brandwatch Come suggerisce anche il nome, Brandwatch è il tool perfetto per controllare tutto quello che succede attorno al tuo brand. Lo strumento scandaglia il web da cima a fondo ricercando articoli, commenti, recensioni e tutto quello che ti può interessare. Puoi anche impostare delle regole per organizzare e segmentare i contenuti, così hai tutto perfettamente in ordine secondo uno schema preciso e strutturato. Ti sarà più facile capire quali contromosse adottare o quali strategie di marketing seguire. Conclusioni: sei convinto che stai facendo social listening? Alla fine di questo articolo possiamo dire che per prima cosa devi imparare ad ascoltare i tuoi clienti e capire quali sono le loro reali esigenze e necessità. Se non lo fai tu, perché dovrebbero farlo loro? Il mercato oggi è cambiato e il rapporto non è più unidirezionale, ma bidirezionale. I consumatori hanno molto più potere di prima e devi imparare ad ascoltarli, anche perché possono darti preziosi feedback sui tuoi prodotti e sui tuoi servizi. Se ignori il social listening, rischi di restare al palo e di essere superato dai competitor. Ti abbiamo indicato i migliori strumenti di social listening compatibili con Shopify, altra piattaforma alleata del tuo e-commerce grazie alle sue preziose ed eccellenti funzionalità.
L’Intelligenza Artificiale da tempo ha ormai fatto irruzione prepotentemente nel mondo dell’online e, uno dei dibattiti che maggiormente infiamma gli animi, è il lancio di Chat GPT. Si tratta di un chatbot che sfrutta l’Intelligenza Artificiale, creato da OpenAI, capace di conversare con gli utenti con un’interfaccia intuitiva e semplificata. Potresti pensare che in realtà qualcosa del genere già esiste e quindi non può essere considerata una novità. In realtà non è esattamente così poiché Chat GPT si basa su una tecnica chiamata “Apprendimento tramite rinforzo umano”. In pratica il software è stato addestrato e allenato da istruttori umani, che ne hanno agevolato la “formazione” fornendo in anticipo domande e risposte su vari quesiti. Il software ha così a disposizione un database enorme e potenzialmente illimitato, in quanto raccoglie testi dal web, per creare contenuti fluidi e naturali o per rispondere in modo pertinente alle domande degli utenti. Chat GPT per gli ecommerce può rappresentare un partner validissimo, anche se va sottolineato che è ancora in una forma sperimentale ed è utilizzato principalmente all’estero. Si può comunque usare anche in Italia dove è stato recentemente sbloccato dopo le perplessità in tema di raccolta e protezione dati sollevate dal Garante della Privacy. Durante questo blocco poteva essere comunque usato anche in Italia grazie a tecnologie come la VPN (Virtual Private Network), tecnologia in grado di creare una connessione di rete privata tra dispositivi su Internet. Restano ancora molte incognite, come errori e rischi, e altre potenziali minacce relative al diritto d’autore e alla privacy degli utenti. Tutti argomenti che andiamo a snocciolare nei seguenti paragrafi. Per cosa usare Chat GPT nel tuo ecommerce? Concentriamo la nostra analisi sull’utilizzo della Chat GPT per gli e-commerce, dove possono essere snellite e velocizzate molte attività, a partire dall’assistenza clienti. Questo servizio è uno dei più importanti per i progetti ecommerce, ma anche dei più impegnativi. La fidelizzazione del cliente passa proprio per il customer service, che deve fornire supporto costante agli utenti per risolvere i loro problemi, rispondere alle loro lamentele o semplicemente fornire maggiori dettagli e informazioni su determinati prodotti. Spesso le domande sono le stesse, ma intasano il servizio clienti che non può concentrarsi sulle problematiche più complesse che richiedono più tempo e più impegno. Chat GPT può sostituire tranquillamente gli addetti al servizio clienti, almeno per le questioni meno complesse, senza che il consumatore debba aspettare un operatore umano che si liberi. L’Intelligenza Artificiale aumenta il livello di soddisfazione dei tuoi clienti e implementa anche le vendite: due piccioni con una fava! Un altro servizio necessario e fondamentale, che porta via tempo e fatica, è la creazione di testi per le schede prodotto. Un’operazione che può svolgere tranquillamente la Chat GPT che, reperendo e raccogliendo informazioni sul web, è in grado di riscrivere un testo più o meno originale, inserendo però le key richieste per una buona indicizzazione del contenuto in chiave SEO. Non devi sforzarti personalmente o contattare un copywriter per la stesura delle schede prodotto, se ne può occupare senza problemi Chat GPT. Se hai un ecommerce CRM sicuramente sai quanto sia importante la profilazione dei clienti e l’analisi delle informazioni relative alle loro abitudini d’acquisto. Anche questo lavoro può essere affidato a Chat GPT, che crea profili personalizzati per i vari clienti consentendoti di proporre offerte e prodotti su misura per loro. Questi sono solo alcuni servizi offerti da Chat GPT, che risulta di fatto il passepartout per un e-commerce efficiente e performante a 360° per soddisfare le esigenze delle aziende e degli stessi utenti. Come scrivere su Chat GPT: i prompt per avere i risultati giusti per un negozio online Analizziamo più nello specifico come scrivere su Chat GPT per l'ecommerce e quali sono i comandi da dare per ottenere ciò di cui hai bisogno. Innanzitutto scegli con estrema cura i dati di partenza secondo i quali verrà addestrato l’algoritmo, definendo con chiarezza il contesto in cui il software agirà. Monitora costantemente i risultati forniti da Chat GPT, così da poter intervenire tempestivamente ed “educare” il software secondo le tue necessità. I prompt sono le istruzioni date all’Intelligenza Artificiale, che poi andrà a sviluppare il testo specifico di cui hai bisogno. Ecco gli step fondamentali che devi seguire per utilizzare correttamente Chat GPT: Definisci l’obiettivo. Indica chiaramente che tipo di testo vuoi, quali sono le parole chiave da inserire e che tipo di messaggio intendi inviare; Sii preciso e dettagliato. Devi essere quanto più dettagliato e specifico, fornendo informazioni precise sul prodotto o sul servizio offerto (se ad esempio devi creare il testo per una scheda prodotto) e altri dati preziosi come study case o statistiche; Massima chiarezza e capacità di sintesi. Essere dettagliati non significa inondare il software di qualsiasi tipo di informazione, che può essere ridondante o superflua. Devi avere massima capacità di sintesi, fornendo le informazioni più utili e usando frasi brevi e facilmente comprensibili; Keyword pertinenti per l’ottimizzazione in chiave SEO dell'ecommerce. Indica al software le parole chiave e le correlate più pertinenti per aiutare il tuo testo a scalare posizioni e indicizzarsi perfettamente nei motori di ricerca; Usa altri strumenti a supporto di Chat GPT. Il software è ancora in uno stato sperimentale, quindi per potenziarne i risultati puoi affiancargli altri strumenti come plugin o assistenti virtuali che consentono di scrivere testi ancora più precisi e dettagliati; Sperimenta e verifica il contenuto. Testa continuamente i contenuti, così da ottimizzare anche la modalità di invio dei comandi. Chat GPT non è un software perfetto, quindi controlla i testi per assicurarti che non ci siano errori grammaticali o informazioni sbagliate. I prompt, ossia i comandi da inviare a chat GPT, sono fondamentali e vanno scelti con estrema cura. Se infatti invii al software comandi sbagliati o poco chiari, stai certo che anche il contenuto finale sarà problematico e non otterrai il risultato finale nel tuo progetto Shopify che intendi perseguire. Quali sono i limiti dell'intelligenza artificiale per il commercio elettronico? Non c’è rosa senza spine e infatti anche Chat GPT presenta problematiche che non possono certo essere ignorate. La stessa OpenAI con la massima sincerità ha ammesso che Chat GPT non è uno strumento perfetto e che anzi può fornire informazioni errate, monche o in alcuni casi totalmente inventate. Prima di pubblicare un testo prodotto da Chat GTP è quindi fondamentale rivederlo personalmente ed eventualmente apportare le modifiche necessarie. Da considerare che il database è aggiornato al 2021 e quindi non contiene alcun dato degli eventi verificatisi dopo quell’anno. A volte c’è il rischio di utilizzare un numero eccessivo di parole chiave, che si trasformano in un contenuto poco scorrevole o in una sovra-ottimizzazione che potrebbe non essere ben vista da Google. Il pericolo è che quel tipo di contenuto possa addirittura essere penalizzato in chiave SEO, ottenendo l’effetto contrario di quello desiderato. Bisogna poi fare i conti con le problematiche di natura etica. I testi rischiano di contenere contenuti violenti o discriminatori, anche se si sta lavorando da questo punto di vista per eliminare le risposte inappropriate e pericolose. Un’altra problematica riguarda il diritto d’autore. Chi tutela gli autori dei testi da cui Chat GPT prende spunto, utilizzando addirittura frasi intere in alcuni casi? E se quegli stessi autori decidessero di chiedere i danni qualora dovessero sentirsi defraudati delle loro opere? Una problematica non di facile risoluzione. E poi c’è da considerare un altro aspetto ancora a dir poco spinoso: Chat GPT è a disposizione di aziende ed e-commerce, ma anche di hacker e malintenzionati che potrebbero usarlo per creare fake news, campagne di phishing, virus e malware. Il software agisce secondo le istruzioni che vengono fornite, ma chiaramente non ha la sensibilità e l’intelligenza etica ed emotiva per comprendere se si sta svolgendo qualcosa di illegale. Quali ecommerce stanno usando già Chat GPT? Nonostante le tante problematiche, sono diversi gli ecommerce e le multinazionali che stanno usando Chat GPT. Tra queste spicca Amazon, gigante dell’e-commerce, che usa i dati dei clienti per proporre offerte sempre più personalizzate. Anche Alibaba, una delle più grandi piattaforme B2B per gli acquirenti, per i grossisti e per i dettaglianti, sta sfruttando il software principalmente per creare assistenti virtuali da impiegare nel servizio clienti e nel generare in automatico schede prodotto. Altri ecommerce, anche quelli sviluppati con Shopify, ancora lo usano per ottimizzare le loro campagne di marketing, rendendole estremamente efficienti e performanti in base agli obiettivi perseguiti. Conclusioni L'ecommerce è pronto per Chat GPT? La domanda da porsi forse è un’altra e cioè se Chat GPT è pronto per l’ecommerce. Una cosa è certa: il software, pur trovandosi in una fase ancora embrionale, può fornire un validissimo aiuto ai titolari di ecommerce in termini di realizzazione di contenuti, ottimizzazione in chiave SEO, perfezionamento delle campagne di marketing e supporto al servizio clienti. I vantaggi messi a disposizione degli ecommerce sono davvero evidenti, ma bisogna tenere presente i rischi che si annidano in questa tecnologia estremamente avanzata ma non ancora perfetta. E allora come al solito la verità sta nel mezzo. Nell’attesa di capire che strada prenderà Chat GPT sarebbe un errore ignorarlo, poiché significherebbe non usare uno strumento utilissimo col rischio di restare indietro rispetto ai competitor. Allo stesso tempo non bisogna fidarsi ciecamente del software, ma prevedere sempre un intervento umano per evitare errori che rischiano di risultare disastrosi per il tuo ecommerce. In ogni caso la parola chiave per il tuo ecommerce è visibilità e per ottenerla devi scalare le posizioni dei motori di ricerca, impresa nella quale può darti una grande mano Chat GPT. Tutto passa per l’ottimizzazione SEO dell'ecommerce, argomento che viene ampiamente trattato nell’ebook sottostante che puoi scaricare gratuitamente.
Un ecommerce multivendor è un negozio online con più di un venditore. Questa tipologia di store online infatti comprende un’offerta di prodotti diversi per marca e per categoria commerciale. È indubbiamente un modello vantaggioso e fruttuoso per il mondo del business online che richiede però delle attenzioni maggiori in merito alla gestione e all’organizzazione di staff e risorse. Di vantaggi ve ne sono molti, ma il principale è che il proprietario dell’e-commerce ha un’entrata passiva continua, con la metà dello sforzo. Approfondiamo nei prossimi paragrafi come funziona questo modello e perché è vantaggioso prevederlo in un progetto ecommerce. Ecommerce Multivendor: cos’è e come funziona Il business model di questa tipologia ricorda un grande centro commerciale, dove all’interno sono presenti altri negozi. Il cliente finale ha il vantaggio di trovarli tutti aperti e nello stesso momento. Ovviamente un ecommerce di questa tipologia piace molto ai clienti, in quanto offre un’ampissima varietà di prodotti, così da soddisfare varie preferenze e necessità in un unico luogo. L’idea alla base di questo business è quella di consentire a persone o aziende di creare profili, così da pubblicare i propri prodotti in vendita. Approfondiamo nel prossimo paragrafo come funziona il negozio multivendor. Il più grande esempio del negozio multivendor resta sempre Amazon, il marketplace che collega chi vende e chi compra e trattiene per sé una commissione sulla transazione. Su Amazon il venditore ha un’ottima visibilità e lo stesso deve essere garantito da uno store multivendor. Chiaramente creare un negozio multivendor come Amazon non è sicuramente un’impresa facile, ma si può comunque costruire una base solida che può indubbiamente crescere nel tempo. Vi sono due modelli di Multivendor da prendere in considerazione: verticale - sono negozi incentrati su di una nicchia specifica di mercato, che quindi si rivolge a un determinato pubblico; orizzontale - sono negozi in cui si possono trovare un po’ tutte le tipologie di prodotti e di categorie merceologiche, sia come brand che come prezzi. La scelta del business model dipende sempre dal proprio obiettivo e business plan. Per far sì che però questo modello abbia successo è necessario che vengano garantiti alcuni vantaggi. Approfondiamoli nel prossimo paragrafo. Vantaggi che l’ecommerce multivendor deve garantire Una piattaforma multivendita di successo deve avere le seguenti caratteristiche: Chekout intuitivo e immediato: il pagamento deve essere semplice da effettuare. Una procedura di pagamento rapida e non complessa aumenta le vendite, in particolar modo se vengono offerte più modalità di pagamento; Possibilità al cliente di monitorare il suo ordine: le persone devono avere sempre sotto controllo lo stato del proprio ordine; Modalità di pagamento multiple: offrire più modalità di pagamento riduce l’abbandono del carrello. Questa tipologia di modello per la vendita di prodotti online piace molto ai venditori che hanno la possibilità di gestire i metodi di imballaggio e gestione dei resi più facilmente e possono avere sotto controllo lo stato degli ordini e delle vendite da un’unica dashboard. Inoltre scegliere di iniziare un progetto Shopify che consenta a più merchant di vendere con un unico negozio online è utile per garantire una customer experience di alto livello e di comprendere tutti i punti citati sopra. Shop online multivendor, negozi fisici e CMS Come anticipavamo all’inizio di questo articolo scegliere il multivendor per il proprio business online può rappresentare indubbiamente un vantaggio, ma non bisogna pensare che questa scelta vada in contrapposizione con i negozi fisici. Avere dei negozi fisici permette di rendere ancora più profittevole il proprio business, perché da un lato si accontentano i clienti virtuali e dall’altro quelli che fisici che adorano fare shopping. Chiaramente in questo panorama riveste un ruolo fondamentale la scelta del CMS. Quest’ultimo deve avere una buona capacità di gestione, un ottimo sistema automazione e monitoraggio degli ordini, nonché una strategia di marketing ben strutturata. Tra i CMS che più possono estinguere queste necessità, vi è Shopify, che ha tutte le potenzialità per trasformare il tuo negozio online multivendor in un possibile competitor dei grandi colossi dell’online. Per farlo, all'interno dello store ci sono applicazioni, come Multi Vendor Marketplace, che permettono di trasformare il proprio negozio online e in un vero e proprio ecommerce multivendor. Tutto dipende da come il negozio multivendor è gestito. Conclusioni Hai un progetto e-commerce in mente che vuoi trasformare in un negozio online multivendor? Il consiglio è di scegliere sempre il CMS migliore, un ecommerce con Shopify è certamente un ottimo punto di partenza per raggiungere degli obiettivi di business. Vuoi avviare un progetto Shopify, affidati agli esperti Shpoify, ti guideranno verso la creazione di un negozio online multivendor o normale.
Shopify e Shopify Plus continuano a crescere con l'obiettivo di soddisfare le esigenze specifiche di tutti utenti, indipendentemente dalle necessità e dimensioni del business. Ciò significa che la personalizzazione e la possibilità di sviluppare nuove funzioni. sono fondamentali e costituiscono i principi di base per ogni progetto che coinvolge gli sviluppatori impegnati su Shopify, come ICT Sviluppo. Oltre le funzioni out of-the-box I commercianti ottengono un'ottima esperienza out-of-the-box quando si iscrivono a Shopify, ma la loro necessità di personalizzazione aumenta nel tempo, man mano che il loro business cresce o è già una questione complessa fin dall'inizio quando si hanno necessità enterprise. STOREFRONT API Per i casi in cui commercianti e i loro sviluppatori vogliono avere il pieno controllo su ogni dettaglio del loro negozio, ci sono la Storefront API: con queste si possono costruire app esterne e collegarsi con le API per portare funzioni su Shopify e integrare i dati con altri software. HYDROGEN Con Hydrogen e Remix, Shopify prova ad aiutare gli sviluppatori a muoversi più velocemente nella necessità di avere progetti altamente customizzati, fornendo le migliori pratiche e strumenti integrati. In breve: gli sviluppatori possono personalizzare il front-end completamente, andando a disaccoppiarlo dal backend e costruire un progetto headless. La personalizzazione totale dell'esperienza utente trova la sua completezza. METAFIELD Con i Metafield che hanno un ruolo sempre più centrale nell'ecosistema di Shopify, gli sviluppatori possono salvare e archiviare dati personalizzati nel database (sugli utenti, sugli ordini, sui prodotti, sulle varianti. E qui parliamo della personalizzazione de database, per arricchire i dati e andare verso segmentazioni spinte o richiamare informazioni in frontend. SHOPIFY FUNCTIONS Shopify Functions è l'ultimo pezzo del puzzle: gli sviluppatori possono personalizzare il back-end. Le Shopify Functions forniscono un meccanismo per gli sviluppatori per iniettare il loro codice personalizzato ed eseguirlo sui server di Shopify. L'obiettivo a lungo termine è quello di rendere ogni parte del processo del negozio sostituibile con codice personalizzato, offrendo alla piattaforma Shopify una flessibilità senza precedenti senza compromettere la sicurezza o la scalabilità. La tecnologia chiave qui è WebAssembly (o Wasm per abbreviare). È perfetto, in quanto è progettato per essere un sistema altamente flessibile, sicuro e performante. Wasm un formato di istruzioni binarie per una macchina virtuale basata su stack. Wasm è progettato come destinazione di compilazione per linguaggi di programmazione, per consentire la distribuzione sul Web di applicazioni client e server. Cos'è WebAssembly WebAssembly (abbreviato come wasm) è un formato di codice binario per l'esecuzione di programmi ad alte prestazioni all'interno di un browser web. È stato progettato come un target di compilazione per linguaggi di programmazione ad alto livello come C, C++ e Rust, permettendo ai developer di eseguire il loro codice a velocità quasi-native all'interno del browser. WebAssembly offre una serie di vantaggi rispetto all'utilizzo di JavaScript per l'esecuzione di codice ad alte prestazioni: Performance: Il codice WebAssembly viene eseguito a velocità molto vicine a quelle del codice nativo, grazie alla sua natura a basso livello e ottimizzata per le prestazioni. Portabilità: WebAssembly è progettato per essere indipendente dalla piattaforma e funzionare su diverse architetture e sistemi operativi. Sicurezza: WebAssembly è eseguito all'interno di una sandbox, il che significa che viene isolato dal resto del sistema e non può causare danni involontari. Integrazione con JavaScript: WebAssembly può essere utilizzato insieme a JavaScript per sfruttare le funzionalità e le librerie esistenti nel browser, permettendo un'integrazione più fluida con le applicazioni web. Linguaggi di programmazione supportati: Poiché WebAssembly è un target di compilazione, è possibile utilizzare vari linguaggi di programmazione per scrivere codice che verrà poi eseguito come WebAssembly nel browser. WebAssembly è supportato dalla maggior parte dei browser moderni, tra cui Google Chrome, Mozilla Firefox, Safari e Microsoft Edge, ed è utilizzato per migliorare le performance di applicazioni web complesse, giochi, simulazioni e altre tipologie di software che richiedono alte prestazioni. WASM con Shopify, alla base di Shopify Functions La potente sandbox di Wasm consente a Shopify di eseguire codice non direttamente sviluppato da Shopify con sicurezza; le prestazioni prevedibili consentono a Shopify di definire e imporre limiti di risorse rigorosi; oltre a ciò il ricco - ed in continua crescita - ecosistema di linguaggi che si possono utilizzare per Wasm, dà agli sviluppatori una scelta molto ampia su come vogliono scrivere il loro codice, senza barriere e limitazioni tecnologiche. Ogni funzione che viene eseguita sull'infrastruttura Shopify Functions non è niente di meno e niente di più che un modulo WASI (WebAssembly System Interface, ovvero una interfaccia si sistema per Wasm). Non ci sono giochi di specchi, giri del fumo o altre tecnologie speciali. I moduli Wasm da soli possono fare solo operazioni aritmetiche. Sono completamente in modalità sandbox e viene loro allocato solo un pezzo isolato di memoria con cui lavorare per i loro calcoli. Il sistema host può esporre singole funzioni al modulo Wasm, garantendo un accesso granulare a funzionalità aggiuntive. WASI è una raccolta standardizzata di tali funzioni e capacità, con l'obiettivo di rendere Wasm utile al di fuori del browser. L'unica parte di WASI su cui si fa affidamento è la capacità di leggere da stdin e scrivere su stdout (e, ovviamente, stderr). Per i meno tecnici (come me): Quando un programma scrive qualcosa sullo schermo, sta usando una cosa che si chiama standard output. Lo standard output, abbreviato in stdout, è quello che usano i programmi per scrivere le informazioni all'utente. Il nome per quello che usate voi per comunicare con i programmi è standard input (stdin). Ci sono alcuni vincoli aggiuntivi che ogni modulo deve soddisfare, tra l'altro per garantire che Shopify riesca a ridimensionare le funzioni in modo appropriato, anche durante i carichi di lavoro come il Black Friday: Il modulo non deve superare i 256 KB. Il modulo non deve funzionare per più di 5 ms. Il modulo deve utilizzare una stringa in formato JSON tramite stdin e produrre una stringa in formato JSON su stdout. Nota: 5 ms è un vincolo molto dipendente dalla macchina e dalla situazione. La stessa macchina avrà bisogno di quantità di tempo diverse per eseguire la stessa identica funzione, a seconda del carico a cui è sottoposta la macchina. Con questi vincoli in mente, Shopify ha iniziato a cercare un modo per eseguire JavaScript all'interno di una Virtual Machine WebAssembly. Ma quali sono le funzioni che si possono (oggi) gestire e modificare con Shopify Functions? Esempi di API di Shopify Functions a. API Cart Transform Function Gli sviluppatori possono permettere ai commercianti di creare offerte di pacchetti unici. Per farlo ci sono due punti chiave. In primo luogo, la Cart Transform Function consente ai venditori di configurare quali prodotti specifici possono essere uniti in un bundle. Questi articoli vengono poi visualizzati nel checkout con un prezzo per il loro acquisto come bundle, dove vengono combinati i singoli prodotti che appartengono all'offerta. Inoltre, la funzione di trasformazione del carrello può anche espandere un prodotto del bundle nei suoi singoli componenti, rendendo più facile il completamento di attività sul backend, come il calcolo delle tasse, dei pesi di spedizione, la diminuzione dell'inventario e altro ancora, oltre a garantire che ogni singolo articolo venga evaso in modo appropriato dopo un acquisto. Clicca qui approfondire il tema dell'API Cart Trasformation B. Cart and Checkout validation API L'API di convalida del carrello e del checkout garantisce che i clienti possano completare l'acquisto e il checkout solo se i loro ordini sono conformi a una serie di regole specifiche, determinate dal commerciante. Alcuni dei casi d'uso più comuni per la convalida del carrello e del checkout includono: Assicurarsi che il cliente soddisfi i requisiti di quantità minima o massima per effettuare il check-out. Controllare che l'indirizzo di spedizione possa essere spedito e non sia una casella postale. Assicurarsi che il carrello non contenga articoli che non possono essere acquistati insieme, come ad esempio un accendino e delle batterie al litio. Le API del carrello e quella di validazione del checkout possono lavorare in combinata, per offrire esperienze di acquisto come la ricezione di particolari sconti o sbloccare collezioni esclusive. Clicca qui per approfondire il tema dell'API Cart and Checkout validation C. Order routing API La logistica è una bestia con molte teste e ogni azienda può sviluppare il modo migliore (per ogni azienda) di evadere e spedire gli ordini. Ad esempio, un produttore potrebbe avere un magazzino che deve preparare e spedire determinati articoli, ma altri è meglio stoccarli ed inviarli da un'altra sede, più vicina all'acquirente. Ecco con l'API Order Routing, gli sviluppatori possono sviluppare applicazioni per creare la logica di instradamento degli ordini più adatta per ogni azienda. Un altro esempio? Si possono impostare delle regole di base per evitare i frazionamenti, insieme a una regola secondaria per inviare gli articoli dalla sede più vicina all'indirizzo di spedizione. Questa logica significa che prima di completare una spedizione, Shopify determinerebbe quale sede di evasione ha tutto in magazzino e quindi sceglierebbe il magazzino più vicino al cliente. Altre casistiche, in ordine sparso: si possono mantenere gli ordini all'interno del Paese, bilanciare i livelli di inventario per dare priorità alle sedi con più articoli in magazzino o spedire direttamente dai negozi, solo per citarne alcune. Clicca qui per approfondire il tema dell'API Order routing.
Un partner di Shopify è la prima cosa da cercare quando vuoi sviluppare un progetto con shopify o Shopify Plus. Ma valutare un’azienda che ti supporti nello sviluppo del tuo progetto con ecommerce con Shopify o Shopify Plus non è così facile: significa saper scegliere un partner strategico che, da lì in avanti, sappia seguire l’evoluzione delle tue necessità nel mondo dell’ecommerce e riesca a rimanere al passo con tutte le novità del mondo Shopify, un mondo in forte e continua evoluzione e cresce tecnologica. Premessa, a scanso di equivoci: non sto parlando a chi cerca un fornitore che costi poco poco e partire spendendo nulla o quasi. Per chi vuole spendere veramente poco è inutile farsi tante turbe ed elucubrazioni per valutare un fornitore da 1.000-3.000 €. Non è certamente per cifre del genere che vale la pena fare grandi pensieri sul fornitore. Il consiglio, in questo caso, è quello di rivolgersi al ricco mercato dei freelance o degli amici bravi a mettere in piedi ecommerce con Shopify. Ma se sei un'azienda o un brand che vuole investire in un PROGETTO con un respiro e una dimensione industriale, secondo me, ci sono tre aspetti da tenere in considerazione, che ti possono aiutare a capire se l’azienda che stai scegliendo, per realizzare il tuo ecommerce con Shopify, è quella giusta. Cioè, ci sono cioè tre valori che devi saper valutare. Vediamoli insieme. 1. Un'azienda con capacità tecnico-realizzativa La base. Tutti a dire che un progetto ecommerce non dipende dal software ma dalla qualità dell’idea. Beh, è una minchiata. Se il tuo ecommerce non funziona bene, se l’azienda che ti segue non è in grado di seguirti per nuove implementazioni impeccabili e ogni nuova funzione soffre bug e lunghi tempi di aggiustamento, quando ancora questa azienda ricorre a stratagemmi per aggirare lo sviluppo diretto della funzione… rischi di avere un meccanico che aggiusta e aggiunge pezzi alla tua auto con il nastro adesivo. E non è la condizione migliore per fare grandi viaggi. L’azienda che ti segue nello sviluppo del tuo progetto ecommerce deve avere una serie di skill interne. E devi verificare che ci siano davvero, non che vengano utilizzati una serie di freelance che vanno e vengono e non garantiscono il mantenimento di quanto ti viene prodotto. Queste capacità tecnico-realizzativi toccano tre aree a. UX-UI: design / grafica design grafico, almeno la base per poter allineare le idee grafiche all’ottimizzazione delle stesse per il software che andrai ad utilizzare. Voglio dire, se il progetto è in Shopify, facciamo in modo che la grafica si adatti a quella che è la filosofia di base del software o al budget che ti sei dato per la realizzazione del sito. La presenza all’interno di web designer che non “toccano” il codice, ma lavorano sulla grafica (Figma, Adobe XD…) in allineamento con gli sviluppatori, per armonizzare le richieste del brand e le request di una buona realizzazione tecnica (dato il software scelto) non sembra così importante, ad un occhio inesperto, ma per poter rilasciare la delivery di progetti ben realizzati, a mio avviso, è una necessità inderogabile. b. UX-UI: sviluppo front end Parliamo di sviluppo front stile html/css/javascript e, ovviamente Liquid, visto che si tratta di un progetto con Shopify (o di Hydrogen se alziamo il livello, andando verso un progetto headless). Anche qui: verifica che non sia un’agenzia che compra temi grafici già pronti dallo store, sistema due colori e te li (ri)venda come la realizzazione propria e personalizzata del secolo. Ovviamente il progetto deve poter partire, per una questione di budget, anche da un tema acquistato dallo store, ma le cose devono essere messe in chiaro fin da subito. Pretendi chiarezza e onestà sula questione della realizzazione, modifica o semplice impaginazione del tema grafico, essendo uno degli elementi che impattano sia sul costo del progetto ecommerce che sulle evoluzioni. La tipologia di tema, per esempio, è uno degli elementi che determina il costo di un progetto con Shopify con la metodologia di ICT Sviluppo. Ne abbiamo parlato in questo articolo: “Il budget per un progetto con Shopify Plus” (ma vale anche per i progetti con Shopify Standard / Advanced). Ma questo partner strategico deve sapere mettere le mani nel tema grafico in profondità, quand’anche realizzare un tema da zero. Nel caso di Shopify deve essere un tema perfettamente canonico e funzionante, e meglio se l’agenzia ha la capacità di mettere a terra un progetto headless con Hydrogen o altre tecnologie per poter far evolvere l’ecommerce verso omnicanalità di ogni genere. Anche di questo ne abbiamo parlato in un post del blog: “L'headless ecommerce di Shopify plus” Devi sempre tenere in mente che il tuo progetto, da qualunque parte inizi, potrà evolvere oltre ogni idea iniziale. E non puoi essere limitato dalle capacità di chi ti segue. Quindi, il front è importante (e deve essere curato molto bene per non generare problemi e fastidi ai potenziali clienti) ma è anche importante avere qualcosa in più a portata di mano… e qui arrivano alla terza caratteristica che devi cercare nel tuo partner per lo sviluppo del sito su Shopify c. Sviluppo “core” - programmazione Il tuo fornitore deve saper sviluppare soluzioni customizzate sui tuoi bisogni: applicazioni private che utilizzino le API font o le nuove Shopify Functions, configuratori, software di data integration… tutto quello che sta dietro lo stile, l’impaginazione e gli effetti sul sito ha a che fare con le funzionalità più profonde del software ecommerce. Poter lavorare su questi elementi, sviluppando funzionalità ad hoc, ampliando le potenzialità della piattaforma scelta o integrandola con il resto del mondo è una skill assolutamente obbligatoria per un’azienda che deve seguire il tuo progetto ecommerce. E no, non so parlando di qualcuno che compra e rivende servizi senza sapere di cosa parla. Devono essere sviluppatori. Realizzare progetti con Shopify senza essere sviluppatori significa notare sulla superficie del mare senza immergerti e renderti conto dell’immensa profondità che sta sotto di te. Non si pu, per esempio, intervenire con la realizzazione di configuratori, store locato o realizzazione di applicazioni private per far succedere cose (un pagamento con un ente di prestiti, intervenire sulle modifiche al checkout, lavorare sugli sconti in maniera profonda...) se non si sviluppa. 2. Un Expert che segua il tuo progetto con empatia So che ci sono tanti elementi in questo titolo: ESPERTO, SEGUIRE, EMPATIA sono le tre keyword che, secondo me, determinano il successo di un rapporto proficuoChi ti segue deve averle viste tutte. O quasi. No, non necessariamente l’account o il PM che ti segue, ma il know-how combinato del team dello sviluppatore di progetti Shopify deve conoscere le principali app dello store, conoscere i limiti della piattaforma per capire quando è necessario sviluppare soluzioni esterne customizzate ed integrare via API, deve sapere quando è consigliato utilizzare i Mercati o più canali… Ma anche la scelta del giusto abbonamento, che va dal Shopify Basic per arrivare allo Shopify Plus. Per fare questo, rivolgiti a uno Shopify Expert certificato. Lo riconosci dal logo che esibisce da qualche parte su sito, generalmente, stile questo (indipendentemente dalla variabile cromatica: E bada bene: chi sviluppa il tuo ecommerce non deve essere anche il consulente o l’esperto che determina, decide e guida le scelte strategiche per il tuo business online. Anzi: non far valutare al tuo sviluppatore il tuo progetto di business, ma fallo interpretare nella maniera corretta. L’esperienza che porta con tutto il team e tutte le competenze nel mondo di Shopify deve essere palpabile e dimostrabile. Diffida da chi sviluppa, fa consulenza, gestisce campagna, si vende come esperto di SEO, realizza concept creativi e cataloghi. Cerca un'azienda che abbia un expertise verticale e non così generalista da abbracciare tutto lo scibile umano. Per determinare se ha le capacità tecnico-realizzative, fatti delle domande su questo (o falle a lui): Da quanti anni è partner di Shopify? (Se lo è diventato da poco avrà per forza meno dimestichezza rispetto a chi lo dia da più tempi). E’ uno Shopify Expert? (Condizione fondamentale, altrimenti di cosa parliamo?) Ha intrapreso un percorso di certificazioni ed esami di Shopify per gli interni? (Dimostra la volontà di continuare a studiare e approfondire sulla piattaforma). Quanti progetti ha sviluppato? (E non mi interessa quali ma la varietà di soluzioni che possa aver toccato). Ha già realizzato soluzioni custom? (Non tanto come quelle che potrebbero interessarti ma anche altre che danno l’idea della versatilità e capacità di affrontare sfide diverse). Con che linguaggio di programmazione e su che architetture lavorano i dipendenti di questa azienda? (Non è che devi capire di tutti i linguaggi di programmazione, ma - anche qui - cercare di intuire se hanno quella esperienza e conoscenza dei sistemi per poter supportarti nel tuo percorso online, dal punto di vista tecnico-realizzativo). Ecco, probabilmente ci sono altre domande che potresti mettere in campo, ma poi dipende molto anche dalle tue necessità, budget e bisogni. Come devi interagire questo fornitore così importante con la tua azienda? Metodologicamente deve seguirti in tutte le fasi: dal primo kickoff, passando per le varie fasi dello sviluppo, il go live, il bug fixing e poi deve essere in grado di mantenere aperto un dialogo anche dopo la fine del progetto. Per fare questo il mio consiglio è uno e molto semplice: trova un fornitore EMPATICO. E, bada bene, deve servire per forza un contratto di assistenza post go live per poter parlare con chi ti ha sviluppato il sito su Shopify se hai bisogno di fare scouting di nuove soluzioni e trovare sistemi per migliorare il tuo ecommerce. E' ovvio che ogni azienda non può regalare il tempo (se le aziende che vendono servizi regalassero il tempo fallirebbero e un fornitore che fallisce non fa bene a nessun cliente), ma deve, in primis, essere un rapporto tra persone, tra esseri umani, che cercano, con la loro relazione, di fare del bene alle loro due aziende, per farle crescere grazie a questo rapporto. Quindi, valuta attentamente le eventuali proposte di assistenza post go live, spulcia cosa c'è tra le righe, perché, in realtà, se realizzi il sito con shopify, al giorno uno, quando tutto funziona, non c'è motivo reale di una assistenza su quanto realizzato: sei in Saas e le cose o vanno o non vanno... e. non hai bisogno di aggiornamenti, patch, backup o altro. Il rapporto di assistenza deve basarsi su degli elementi reali e che vengono erogati, ad esempio, sull'evoluzione delle funzioni dell'ecommerce, sul supporto alla gestione, sul confronto per l'adozione di nuove app o la configurazione/sistemazione delle stesse... Insomma, non farti presentare un contratto di assistenza come se tu avessi ancora in mano un sito in Magento / Adobe. Parliamo di mondi diversi. E per pagarsi il mutuo, il tuo fornitore deve pensare a dei servizi continuativi nel tempo che ti diano un valore. 3. Un appassionato di Shopify che si aggiorna e ti coinvolge Shopify è in costante e continuo cambiamento. Le funzioni a disposizione dei milioni di venditori online che lo hanno scelto come piattaforma software continuano ad evolvere. E se ne aggiungono mensilmente di nuove, a volte che possono avere un impatto importante nelle gestione del tuo business - quand'anche nelle possibilità di ampliarlo con facilità. Per fare qualche esempio, nell'ultimo anno sono arrivati I mercati, ovvero la possibilità di raggruppare diversi stati in mercati con listini e cataloghi differenti, per arrivare alla personalizzazione delle immagini della home e delle pagine dei prodotti, per cambiare anche il marketing. Questo, di punto in bianco, ha cambiato lo scenario di un sacco di progetto che, fino al giorno prima, avevano bisogno di essere duplicati su differenti istanze di Shopify, per avere listini, cataloghi e contenuti differenti. La marketing automation interna (Shopify Mail), che mescola un tool per costruire le newsletter drag & drop, con la possibilità di segmentare gli utenti e di inviare email al succedere di determinati eventi (integrta anche con Flow per portare gli automatismi a livelli più profondi). Oppure il B2B su Shopify Plus, con la gestione delle aziende, i listini personalizzati per ogni azienda, i ruoli degli utenti associati e altri strumenti molto utili a chi vende all'ngrosso o ad una rete di acquirenti contratualizzati. E queste funzioni - ne ho citate tre, ma sono davvero, tra quelle più piccole e quelle più impattati, diverse centinaia solo nell'ultimo anno - continuano a loro volta ad essere aggiornate, migliorate ed evolute. In uno scenario simile DEVI trovare un partner di Shopify che sappia il fatto suo e che sia altamente ed intimamente legato a questo mondo. Che abbia la passione per quello che fa, al fine di rimanere aggiornato su tutte le novità di questo mondo che ribolle. Ok... (la parte promozionale) vuoi scegliere noi? Scontato no? Data comunque la validità di quanto esposto finora, nella vostra ricerca di un partner di Shopify, potete anche considerare ICT Sviluppo :-) Poi se noi - per qualche ragione - non andassimo bene, tenete a mente i consigli che vi ho dato per trovare quello che potrebbe fare al caso vostro. Ma perché dovrebbe essere ICT Sviluppo il partner di Shopify per sviluppare il vostro progetto con Shopify o Shopify Plus? Secondo me ci sono un sacco di motivi per sceglierci e provo ad elencarne alcuni Siamo partner di Shopify dal 2014 Siamo Shopify Expert Abbiamo alle spalle decine di progetti realizzati (con Shopify, shopify Plus e headless) Internamente gestiamo l'art direction per la realizzazione grafica dei progetti (sviluppando il mockup in Canva / Adobe Xd) Ovviamente ci sono gli sviluppatori front end che portano sul tema di Shopify le grafiche approvate Abbiamo un reparto di sviluppo / programmazione core su architettura Micosoft Azure/dot.net per sviluppare applicazioni custom e data integration in SaaS Abbiamo alle spalle l'organizzazione e la partecipazione a decine di Shopify Meetup, sia fisici che online, per spiegare e divulgare le novità di shopify in italia Con questo blog continuiamo a parlare e ad investire nella formazione con Shopify, Shopify ci piace e sosteniamo la sua diffusione in Italia non solo presso i mercaht, ma anche con un programma di formazione e supporto specifiche per agenzie. Siamo così chiari e cristallini sui costi dei un progetto ecommerce con Shopify, tanto che scriviamo post del blog che indicano il budget da allocare per realizzare un sito con Shopify. Con la nostra metodologia avrete un affiancamento pre-sales per aiutarvi a definire tutti gli elementi del progetto con Shopify, al fine arrivare alla quantificazione e passare quindi alla fase realizzativa dove verrete affiancati da un Project Manager - Shopify Expert, che vi assisterà in ogni singola decisione / soluzione, al fine di portare le vostre necessità su Shopify con meno frizioni possibili. Che altro? direi che come parte promozionale in chiusura di post ci sta, vero? E se volete fissare un appuntamento direttamente sulla nostra agenda... ben, ecco il calendario :-)