Oggi parliamo della raccolta degli ordini delle aziende che operano nel mondo del B2B, che ricevano commesse via email, con telefonate o con sistemi di scambio elettronico di dati (magari attaccato al gestionale). Al giorno d'oggi ancora troppe imprese che operano nel mercato B2B vendono i propri prodotti con sistemi per la gestione degli ordini che, più che semplificare i processi di vendita, creano problemi di processo e di relazione con il cliente. Per questo la cosa migliore da fare è quella di lasciar perdere questi sistemi e dotarsi di un ecommerce. Nel corso di questo articolo parleremo proprio del perché cambiare questo tipo di organizzazione. I vecchi sistemi d'ordine delle aziende B2B Un'analisi di come le aziende ricevano ordini nel mercato B2B ci arriva da AICEX (Associazione Italiana Customer Experience), in collaborazione con Esker. Questa analisi, nonostante sia stata fatta nel 2017 e sia quindi superata da un punto di vista dei risultati numerici, ci aiuterà in questo articolo per capire sia quali siano i sistemi utilizzati dalle imprese, sia per capire le loro conseguenze in termini di gestione degli ordini e customer experience. I risultati di questa analisi evidenziano infatti come tutt'oggi le aziende adottino sistemi di ordini, per quanto riguarda il mercato B2B, troppo problematici da più punti di vista: dalla customer experience, alla gestione dell'ordine, alla possibilità di avere un adeguato sistema di customer care. In particolar modo dalla ricerca deduciamo che le aziende ordinano ai propri fornitori tramite: Mail: è la modalità più usata per trasmettere gli ordini ma causa complicanze durante tutto il processo di vendita riempiendo massivamente la mail aziendale, senza considerare il fatto che richiede la disponibilità di una persona che lavori continuamente nella sua gestione. In questa modalità non c'è nemmeno la possibilità da parte del cliente di avere un'adeguata esperienza di acquisto e manca la visibilità dell'ordine del cliente; Fax: nonostante la ricerca sia stata fatta nel 2017, il fax era ancora una modalità di acquisto utilizzata dal 43% delle aziende, seppur sia considerato un canale secondario. Questo tipo di metodo è sicuramente il meno indicato per l'acquisto di prodotti nel mercato B2B (anche per il B2C): customer experience nulla ed elevata possibilità di errori in fase di trasmissione e di gestione dell'ordine; EDI: acronimo di Electronic Data Interchange, sono dei sistemi che vengono usati per lo scambio di dati tra aziende, spesso sostituendo fatture e ordini di prodotti. Questi sistemi, a differenza di mail e fax, permettono l'integrazione con il gestionale automatizzando molti dei processi necessari alla vendita dei prodotti. Se è vero che questi sistemi presentano molti vantaggi da un punto di vista di data integration e sicurezza, l'altra faccia della medaglia ci mostra delle lacune sia da un punto di vista della user experience in fase di acquisto, sia da un punto di vista dell'intervento manuale. Gli EDI infatti, sempre secondo la ricerca, necessitano di continui controlli (riscontrabile dall'83% degli intervistati) che possono far sprecare troppo tempo al personale delle aziende. Altro: l'ultima categoria include tutte le casistiche più disparate usate dalle aziende per vendere i propri prodotti nel mercato B2B. Queste includono: file excel, moduli Google, applicazioni per l'acquisizione degli ordini (diverse dagli EDI) integrati con l'ERP o altri sistemi. Gli svantaggi di questo tipo di pratiche sono sostanzialmente gli stessi degli altri punti, ossia: user experience nulla; frequente possibilità di errori umani; frequente intervento umano nei processi; servizio di post vendita difficile da gestire; I punti deboli di tutti questi strumenti però possono propagarsi su più aspetti correlati. La ricerca di AICEX evidenzia anche come l'uso di sistemi di ricezione degli ordini nel mercato B2B non adeguati, abbiano anche un impatto in termini di bilancio, logistica e rapporto con il cliente. Oltre il 50% del campione infatti sostiene che sia questa la causa principale di ritardi di consegna dei prodotti. Questo punto solitamente innesca un effetto domino anche su aspetti come il bilancio, in quanto se una merce non viene consegnata o viene consegnata in ritardo anche i pagamenti da parte dei clienti possono subire ritardi causando problemi di liquidità all'impresa. Ulteriore tassello del domino è dato dal probabile rischio di incrinare il rapporto tra fornitore e cliente, sia per servizio offerto sia per mancati pagamenti. Problema ulteriore è la mancanza di visibilità dello stato dell'ordine da quando viene emesso a quando viene consegnato. A tutto questo c'è comunque una soluzione: passare ad un ecommerce B2B. Perché passare ad un ecommerce B2B Il passare ad un ecommerce B2B è un investimento necessario da fare e che sempre più imprese decidono di intraprendere per eliminare vecchi sistemi di gestione degli ordini e fornire alle loro aziende clienti un servizio dignitoso. Nel corso di questo paragrafo andremo ad analizzare tutti questi aspetti per i quali abbandonare mail, fax ed EDI. 1- Prestazioni della piattaforma a servizio del B2B Uno dei primi punti quando si inizia a vendere sul mercato B2B è la scelta del sistema di vendita. Un ecommerce B2B con Shopify oppure BigCommerce, assicura, oltre ad una completa gestione dei prodotti, anche elevate prestazioni e sicurezza. Tutte e due i sistemi infatti sono dotati di certificati SSL e standard qualitativi per garantire la sicurezza nella navigazione e nelle transazioni, cosa che in sistemi come email, fax e moduli è inesistente mentre esiste, seppur in maniera molto limitata, in sistemi come gli EDI. Per quanto riguarda le prestazioni delle piattaforme ecommerce, esse sono date anche dalla struttura delle piattaforme e tal loro tempo di uptime. In riferimento alla prima, essendo degli ecommerce in SaaS, la possibilità di archiviare i dati è pressoché illimitata e sono soluzioni ideali anche in termini di accessibilità. Tutto ciò senza considerare i vantaggi delle piattaforme SaaS, due tra tutti il fatto di non dover scaricare alcun software e non doversi occupare della manutenzione della piattaforma. Invece riguardo al tempo di uptime, Shopify e BigCommerce, vantano percentuali oltre il 99,98%. Tradotto: in un anno i malfunzionamenti delle piattaforme sono stimabili per un totale di circa 12 minuti. Avere una piattaforma disponibile 24/7, con la possibilità di gestione del dato ovunque ci si trovi, è sicuramente una cosa da non trascurare perché permette di offrire al cliente un servizio continuo. 2- Miglior gestione dei clienti e degli ordini Avere un ecommerce B2B e cestinare i vecchi metodi per la raccolta di ordini significa migliorare tutta la gestione degli ordini, non solo la fase di raccolta, e tutta la parte di gestione delle aziende clienti. Grazie alle piattaforme come Shopify e BigCommerce possono essere gestite tutte le aziende clienti impostando per ognuna di esse un listino personalizzato con prezzi, termini di pagamento personalizzati con la possibilità inoltre di creare un account dedicato a quel tipo di azienda. Inoltre grazie alle automatizzazioni presenti nelle piattaforme ecommerce, viene migliorata la gestione di ordini e permessi direttamente tramite un'unica piattaforma, riducendo le possibilità di errori di trascrizione dei dati e trasmissione degli ordini. Tutto il processo di acquisto è lineare ed è tracciato, cosa che in fase di assistenza diventa fondamentale per capire eventuali problematiche emerse. 3- Possibilità di inserire i draft order e richiedere preventivi Per chi raccoglie gli ordini tramite telefonate, email o altri canali diversi dall'ecommerce, Shopify mette a disposizione una possibilità che dal punto di vista dell'organizzazione degli ordini per il mercato B2B è fondamentale: la possibilità di inserire degli ordini in bozza e richiedere preventivi. Come funzionano i draft order? Una volta che il merchant riceve l'ordine tramite un canale diverso dall'ecommerce ha la possibilità di inserirlo in Shopify. L'ordine si completa automaticamente con metodo di spedizione e pagamento personalizzati per ogni cliente. A quel punto può essere inviato al cliente la conferma dell'ordine tramite mail dove può accedere ad un checkout personalizzato. Gli ordini in bozza consentono quindi di migliorare la gestione dell'ordine dall'inserimento dei prodotti, al pagamento da parte del cliente alla fatturazione che è semplificata grazie alla disponibilità di integrare il proprio ecommerce con servizi di fatturazione. Altra possibilità, introdotta nella Winter Edition 2023 di Shopify, è la gestione dei preventivi, divenuta funzionalità nativa in Shopify. Per approfondire l'argomento ti consigliamo di visitare la pagina assistenza di Shopify in cui parla dei draft order. 4- Migliore customer experience Avere un ecommerce che garantisca un aspetto grafico e un'organizzazione e una gestione dei prodotti all'interno del sito è sicuramente una marcia in più sul lato della customer experience. Lato aspetto grafico sia con BigCommerce che con Shopify possono essere sviluppati i cosiddetti headless ecommerce, in modo da abbinare la gestione del backend della piattaforma scelta e la parte frontend, sviluppata da altri CMS, integrando il tutto tramite API. Questo permette non solo di avere un alto livello di user experience dello store online ma anche di rafforzare l'immagine del brand con una grafica ben definita. Anche a livello di organizzazione dei prodotti, con la possibilità di mantenerli aggiornati e di integrare l'ecommerce con il gestionale per visualizzare solamente i prodotti che sono effettivamente disponibili in magazzino. Aumenta la fluidità di tutto il processo di acquisto. Tutto questo con vecchi strumenti di gestione degli ordini è di impossibile raggiungimento. 5- Gestione del multilistino Questa è una delle caratteristiche principali da considerare per chi vuol intraprendere un progetto ecommerce B2B. Il multilistino è quella funzione che permette ai clienti di visualizzare prezzi differenti, in base quindi ad accordi commerciali precedentemente stabiliti. Niente più scambi di mail con annesse perdite di tempo per richieste e calcolo di preventivi oppure inviare continuamente listini dei prodotti con prezzi aggiornati ad ogni cliente. I prezzi possono essere inseriti tramite uno sconto sul prezzo totale oppure tramite prezzi fissi e non sono visibili alle altre aziende, preservando quindi la segretezza delle trattative. 6- Check-out personalizzato Un altro dei vantaggi per quanto riguarda l'ecommerce B2B è quello di poter avere visibilità del check-out sia con l'importo totale da pagare ma anche con metodi e termini di pagamento, che possono essere differenti per ogni azienda. Nel caso particolare di Shopify si possono impostare tre termini di pagamento: Nessuno: il pagamento viene fatto al momento dell'ordine; Pagamento a 7, 15, 30, 60 e 90 giorni dal momento dell'ordine; Pagamento all'evasione dell'ordine; Anche in questo caso ad ogni cliente avrà il suo personale check-out e non sarà visibile in alcun modo agli altri. 7- Integrazioni con altre piattaforme per un'esperienza a 360° Vera e propria differenza tra gli ecommerce B2B e i sistemi tradizionali di ordini nel mercato B2B sta nel fatto di poterli integrate con numerose piattaforme. Se è vero che questo è parzialmente realizzabile con gli EDI e alcune piattaforme che forniscono moduli d'ordine, e che spesso si integrano solamente con gli ERP, ciò non è vero per metodi come mail, fax o file excel. Piattaforme ecommerce come Shopify o BigCommerce possono essere integrate, nativamente o con data integration via API, a moltissime piattaforme dalle finalità più disparate. Nel caso del marketing si integrano con i CRM, uno su tutti Hubspot, con cui si possono pianificare campagne finalizzate all'aumento delle vendite anche per quanto riguarda il mondo B2B. L'importanza di avere quello che viene definito come ecommerce CRM non si esaurisce solamente con le azioni di marketing ma ha un impatto importante anche per quanto riguarda tutto il servizio di post vendita e di assistenza del cliente. Nel caso della gestione prodotti esse possono essere integrate, oltre che con l'ERP, anche con piattaforme per la gestione del prodotto come possono essere i Product Asset Management (PIM). Oltre a integrazioni con altre piattaforme Shopify o BigCommerce dispongono anche degli AppStore, molte delle quali scaricabili gratuitamente, in modo da integrarle con applicazioni utili a migliorare tutti gli aspetti attorno all'ecommerce. 8- Spinta verso la crescita aziendale Avere un ecommerce B2B e non altre sistemistiche significa aver la possibilità di ampliare il proprio mercato, non solo a livello nazionale, ma anche internazionale. Questo è data dalla possibilità all'interno della piattaforma di: caricare le traduzioni di nomi e descrizioni dei prodotti; cambiare la valuta a seconda del paese di spedizione; calcolare dazi e imposte estere direttamente al checkout; Ulteriore spinta alla crescita è data dal fatto che tramite un sito ecommerce, possono essere messe in evidenza eventuali offerte e promozioni, sia per smaltire la merce in eccesso nel magazzino, sia per applicare strategie di up-selling e cross selling. Conclusioni Possiamo concludere che dotarsi di un ecommerce B2B è sicuramente la scelta migliore per chi deve gestire gli ordini da parte delle aziende clienti. Fogli excel, mail, o fax ormai sono superati e non riescono a sopperire al 100% alle necessità delle aziende clienti mentre investire in sistemi integrati con il gestionale oppure EDI, rischia di essere un investimento con un rapporto servizi/prezzo abbastanza basso. Meglio perciò partire con un progetto ecommerce B2B affidandosi a piattaforme come Shopify e BigCommerce che offrono la possibilità di avere un ecommerce completo, con la possibilità di ampliarlo grazie alle integrazioni che esse possiedono.
Gli utenti online, per colpa o grazie alla tecnologia, sono diventati pigri poiché abituati ad accedere a tutte le informazioni necessarie con pochissimi clic. Proprio per questo motivo non leggono i contenuti testuali presenti in un blog o in un e-commerce, o magari danno una rapida occhiata concentrandosi esclusivamente sui concetti in grassetto che sono quelli più rilevanti, perdendosi però il succo del discorso. Non è però sempre colpa degli utenti, poiché talvolta le informazioni vengono date alla rinfusa e senza un filo logico, rendendo difficile la loro reperibilità. Per prima cosa devi quindi studiare un progetto e-commerce che faccia da base ad uno shop online con un'interfaccia chiara e intuitiva, garantendo ai tuoi utenti una navigazione fluida e senza intoppi che consenta di reperire con pochi clic le informazioni necessarie. Secondariamente devi realizzare sul tuo sito aziendale o e-commerce una pagina FAQ, l’acronimo di Frequently Asked Questions, cioè “le domande poste più frequentemente”. Ci sono delle specifiche domande che vengono poste con una certa regolarità e frequenza dai tuoi utenti e quindi, piuttosto che intasare il centro assistenza clienti che dovrebbe rispondere sempre agli stessi quesiti, meglio raggrupparle in un’area specifica da consultare rapidamente e velocemente. Cos’è la sezione FAQ e perché è importante La FAQ è quella sezione del sito che comprende tutte quelle domande che potenzialmente un utente potrebbe chiedere all’azienda per raccogliere maggiori informazioni relative ad un servizio o un prodotto. Si tratta di un elenco di domande, con relative risposte, che aiutano gli utenti a sciogliere i loro dubbi per una navigazione più fluida e una fruizione più consapevole dei servizi e dei prodotti a disposizione. La creazione della sezione FAQ è fondamentale tanto per gli utenti, quanto per la stessa azienda. Gli utenti possono: Dissipare i loro dubbi in poco tempo; Raccogliere le informazioni necessarie di cui hanno bisogno senza circumnavigare il sito né rimbalzare vorticosamente da una pagina all’altra; Risolvere i loro dubbi senza necessariamente contattate l’azienda tramite email, chat o telefono. (Gli utenti online, oltre ad essere pigri, tendono ad essere sempre più autosufficienti e quindi preferiscono una soluzione che consente di loro di sbrigarsela da soli). Ma i vantaggi sono tanti anche per le aziende, sia per un progetto ecommerce B2B che B2C, che possono: Recuperare tempo prezioso senza la necessità di dover rispondere a centinaia di domande simili; Garantire ai clienti un’esperienza di navigazione godibile: Aumentare la loro autorevolezza e la web reputation; Concludere un maggior numero di acquisti, poiché molti clienti lasciano il carrello abbandonato proprio perché hanno dubbi sul pagamento, sulla consegna, sulle modalità di reso ecc.; Ottenere vantaggi anche a livello di indicizzazione. Con una sezione FAQ chiara e ben strutturata dimostri di essere proattivo e autorevole nel tuo settore, così da costruire un rapporto di stima e fiducia con i consumatori soprattutto se stanno approcciando con il tuo sito per la prima volta. Come scrivere le FAQ? Eccoci ad un altro quesito importante: come costruire le FAQ? Fondamentalmente le FAQ nascono per anticipare le possibili obiezioni degli utenti e trasformarle poi in domande per tranquillizzarli. Analizza quindi le domande più frequenti fatte dagli utenti nelle email, nei social, nelle chat del sito o poste direttamente al servizio clienti, così già puoi farti un’idea. Se invece hai lanciato da poco il tuo progetto e non hai fonti da cui reperire dati e informazioni, allora dai un’occhiata alle FAQ della concorrenza o controlla i forum di settore per capire quali sono i quesiti più gettonati e di tendenza. Occhio però a non copiare testualmente le FAQ di un competitor oppure una frase già presente nel tuo sito. Questa pratica è mal vista dai motori di ricerca e rischia di rivelarsi un boomerang e quindi, anche se i concetti sono gli stessi, usa sinonimi e sforzati di utilizzare parole diverse. Altro motivo per cui non ricopiare le FAQ dai competitor è che ogni ecommerce ha esigenze diverse e clienti diversi. Quanto ti appresti a realizzare delle FAQ ricorda che non devi porti le domande che faresti tu, ma piuttosto quelle che si farebbero i tuoi clienti. Magari determinate risposte le dai per scontate, poiché conosci a menadito i prodotti e i servizi che offri e in generale tutta la tua azienda. I clienti però potrebbero ignorare determinati aspetti, quindi con le FAQ li rendi più chiari per tutti. Cercando quindi di ragionare sempre dal lato del cliente chiediti quali domande vorresti porre o cosa potrebbe non essere chiaro durante tutto il processo d’acquisto o relativamente alle specifiche caratteristiche dei prodotti o dei servizi che offri. A questo punto è opportuno fare due osservazioni: Non esagerare con la quantità e la lunghezza delle domande. Le FAQ servono per dare le informazioni basilari al cliente, senza dilungarti troppo. Tieni sempre a mente che il cliente moderno è pigro, quindi se si ritrova davanti ad un muro di parole probabilmente si stuferà anche di leggere una FAQ. Basta inserire qualche riga, chiara e precisa, dove la risposta viene concentrata in poche parole senza approfondimenti prolissi, sproloqui o eccessivi tecnicismi. Piuttosto puoi inserire dei link interni, così reindirizzi l’utente ad una sezione dove poter approfondire su un determinato argomento e aumenti il tempo di navigazione, senza scrivere risposte eccessivamente lunghe. Con lo stesso concetto puoi anche inserire call to action, rimandando direttamente ad una scheda prodotto con tutti i dettagli tecnici o al servizio che offri per risolvere quella problematica. Occhio anche a non scrivere un numero spropositato di domande, altrimenti il cliente farebbe fatica a trovare la risposta di cui hai bisogno; Concentrati anche su quelle domande che magari non vengono poste con frequenza, ma che potrebbero farsi alcuni utenti, soprattutto quelli che visitano per la prima volta il tuo sito o che non sono esperti del settore. Chi finisce per la prima volta sulla tua pagina, se non trova subito la risposta che sta cercando, difficilmente si scomoderà a contattarti e molto probabilmente andrà a cercare altrove ciò di cui ha bisogno. Inserisci quindi le giuste FAQ per intercettare tutto il tuo potenziale pubblico. FAQ e SEO: cosa c'è da sapere Le FAQ nascono principalmente per fornire risposte chiare e precise alle domande degli utenti, spingendoli quindi a completare l’acquisto o ad eseguire l’azione desiderata. Tuttavia una pagina FAQ è molto di più e può rappresentare un vero asso nella manica anche in chiave SEO. Come riportato in un articolo di Shopify, una pagina FAQ con sottopagine dedicate ad ogni risposta migliora la navigazione e anche la visibilità del sito, rendendolo molto più appetibile a livello SEO. Indirizzando ad una pagina separata per ogni risposta, puoi guadagnare posizioni anche nelle ricerche di Google e così anche un utente che non cerca argomenti correlati al tuo sito può comunque trovarti. A tal proposito è consigliabile creare una pagina FAQ con Shopify, una piattaforma online che rende questo lavoro molto rapido e intuitivo. Oltre alle domande che potrebbe suggerirti Google, impara ad utilizzare con oculatezza le parole chiave che riguardano la tua attività in relazione al tuo target di pubblico. Il tuo sito sarà così ottimizzato anche in chiave SEO e questo è un modo perfetto per sfruttare tutte le potenzialità delle FAQ. Ricorda comunque che per qualsiasi cosa riguardante la pagina FAQ, dal suo sviluppo alla sua indicizzazione sui motori di ricerca, puoi rivolgerti a degli esperti Shopify. Pagine FAQ esempio: i format utili per gli utenti che sbloccano l’acquisto Concludiamo con alcuni esempi per realizzare le FAQ per il tuo shop online. Le FAQ che hanno più successo, poiché sono maggiormente ricercate, sono quelle che iniziano con: Come fare; Cosa fare se; Come ottenere. Un format del genere risulta particolarmente efficace, proprio perché intercetta le modalità con le quali gli utenti sono soliti sottoporre dei quesiti e li convincono a concludere l’acquisto. Come già anticipato, devi creare le domande ponendoti dal lato dei clienti e quindi dovresti conoscere bene il tuo target di pubblico. Il tone of voice va improntato in base alla tipologia di comunicazione che hai adottato sul sito, l’importante è che domande e risposte siano chiare e pertinenti. Più è chiara la tua comunicazione e più i clienti saranno soddisfatti del servizio ricevuto, quindi è molto probabile che ritornino sul tuo sito ed e-commerce per completare i loro acquisti, poiché vedono in te un referente affidabile, preparato e qualificato. In alcuni casi puoi anche inserire video o immagini per rendere ancora più immediata la comprensione della risposta. Il consiglio però è sempre lo stesso: utilizza contenuti brevi e facilmente fruibili, che diano le informazioni in modo chiaro e conciso senza far perdere troppo tempo all’utente. Infine se una risposta è particolarmente articolata e richiede qualche approfondimento, puoi suddividerla in gruppi e sottogruppi in base a determinati criteri, così da renderle strutturata e più facilmente fruibile dal navigatore. Conclusioni La pagina FAQ non viene percepita con la stessa importanza di una scheda prodotto, di un articolo o di una landing page, eppure risulta fondamentale per risolvere i dubbi di un utente rapidamente e avviarlo quindi all’acquisto. Se poi consideriamo la rilevanza che le FAQ hanno anche a livello SEO, ti risulta più facile comprendere quanto sia necessario curare questa sezione del sito con grande attenzione. Nel corso dell’articolo abbiamo fatto riferimento a Shopify, una piattaforma che può aiutare nella stesura delle FAQ in modo chiaro e ordinato e in generale nella gestione di un sito. Per saperne di più ti basta scaricare la risorsa gratuita disponibile a fondo pagina.
In qualche nostro articolo abbiamo trattato dei Digital Asset Management, meglio conosciuti come DAM, sistemi per la gestione, archiviazione e distribuzione di risorse digitali. In questo articolo esamineremo i vantaggi di questi sistemi che possono portare alle imprese che usano una grande quantità di file multimediali. Perché sono utili i Digital Asset Management? I DAM, come detto, sono sistemi per l'archiviazione, gestione e distribuzione di risorse digitali come foto, video, animazioni, documenti o molto altro nei vari touchpoint in cui l'impresa è presente e con cui vuole essere a contatto con il cliente. Oltre a questo i Digital Asset Management sono dotati di tutti gli strumenti per consentire ai team aziendali di snellire il processo di creazione della risorsa e aggiornamento dei dati. Tutto ciò può avvenire tramite commenti oppure task che possono essere assegnate ai vari membri del team. Nell'ottica di una migliore organizzazione delle risorse è da segnalare la possibilità di sincronizzare le risorse in modo che siano automaticamente aggiornate nei vari touchpoint dell'impresa. Ulteriore funzione è data dall'intelligenza artificiale che consente di capire se la risorsa caricata è già presente all'interno del database evitando quindi di caricare risorse duplicate oppure con errori. Questi sistemi inoltre sono integrabili, oltre che con i vari canali, anche con altri sistemi come i gestionali e PIM, contribuendo tramite un'unica piattaforma di avere la completa gestione delle risorse anche su altre piattaforme. Per ulteriori approfondimenti ti invitiamo a leggere il nostro articolo su cos'è e come funziona un DAM (Digital Asset Management). 12 (+1) Vantaggi dei Digital Asset Management Passiamo ora ad elencare tutti i vantaggi riguardanti i DAM, essi possono riferirsi a numerosi aspetti delle aziende e possono essere d'interesse a molti reparti aziendali: dal marketing, al sales ma anche ai reparti creativi ed IT. 1- Scalabilità e centralizzazione I DAM sono strutture centralizzate per la gestione e l'archiviazione unificata dei file. Questo rende che tutte le risorse abbiano una qualità superiore grazie alla possibilità di arricchire i file con tutte le informazioni necessarie e assegnare task a chi si deve occupare dell'inserimento delle info. Le risorse sono inoltre inserite e ordinate secondo un senso logico, con la possibilità di inserimento di metadati per facilitarne la ricerca, o tramite query oppure tramite filtri avanzati. Le risorse, grazie al fatto di essere un sistema centralizzato, sono condivise in un ambiente cloud e sono immediatamente messe a disposizione anche agli altri utenti. Questo significa anche che in caso di aggiornamenti dei file, essi sono automaticamente visibili anche per gli altri utenti, che possono così usufruire in ogni momento di informazioni aggiornate e di elevata qualità. Altro punto chiave è la scalabilità della piattaforma che risulta ideale per ogni tipo di impresa, dalla più piccola alla più grande indipendentemente dal numero di sedi. Tutto ciò è logica conseguenza della possibilità di inserire all'interno dei DAM un numero potenzialmente infinito sia di file ma anche di utenti, consentendo loro l'accesso alle risorse da qualsiasi luogo essi si trovino. 2- Gestione ottimizzata delle risorse Grazie ai DAM la gestione delle risorse è migliorata: possono infatti essere create cartelle in base alla volontà dei membri del team, in base ai tag inseriti manualmente oppure automaticamente grazie all'intelligenza artificiale. Sempre nell'ottica di una migliore gestione delle risorse, i DAM sono dotati di tutte le funzionalità per chi deve approvare nuove risorse, crearne di nuove, modificarle e rimuoverle dai canali in cui sono pubblicate. Tutto questo direttamente tramite un'unica piattaforma. Altra funzionalità dei Digital Asset Management riguarda la possibilità di eliminare il problema della duplicazione dei file tramite il controllo delle versioni. I DAM utilizzano l'intelligenza artificiale per scovare eventuali variazioni del file, dando la possibilità di scelta sulla versione da mantenere all'interno del DAM. 3- Semplifica la collaborazione tra team Per la creazione della risorsa finale spesso vengono coinvolti numerosi team, ad esempio quello creativo o il team marketing. Molto spesso i loro membri lavorano da diverse parti del mondo, rendendo complicato avere una comunicazione che permetta loro di rimanere allineati, se non tramite numerose mail, che spesso però rischiano di creare ancor più confusione. I DAM semplificano tutto ciò mettendo in condivisione immediata non solo i file aggiornati ma anche eventuali feedback lasciati dai membri dei vari team. Questo implica una maggiore velocità nella creazione della risorsa e una riduzione del time to market nel caso del lancio sul mercato di nuovi prodotti. I DAM funzionano solo per i membri interni all'impresa? La risposta è no. La condivisione delle risorse può essere estesa anche a membri esterni, ad esempio i fornitori, sempre tenendo conto che gli amministratori hanno la facoltà di assegnare ai membri del DAM autorizzazioni su quello che possono o non possono fare all'interno della piattaforma. Il Digital Asset Management funge da unica fonte di verità ed è dotata della funzionalità per ripristinare versioni modificate o eliminate accidentalmente. 4- Automatizzazioni tramite workflow e AI Con i DAM possono essere automatizzate numerose azioni tramite: Workflow: si possono creare workflow con le attività da eseguire utili alla pianificazione, progettazione e distribuzione delle risorse, con la possibilità di visualizzare in tempo reale lo stato di lavorazione. Intelligenza Artificiale: i Digital Asset Management sono dotati di intelligenza artificiale che può essere sfruttata per: La compilazione automatica o suggerimenti dei metadati da inserire; La ricerca di file simili che possono essere utili; Controlli relativi alla versione del file per trovare eventuali file duplicati; 5- Gestione ottimizzata e personalizzata dei canali Avere risorse ottimizzate per i vari canali in cui sono distribuite ha il grande vantaggio di creare una brand identity forte. Avere immagini sbagliate sul proprio sito web oppure su documenti pubblici infatti è fortemente deleterio per le imprese. I DAM forniscono un sistema centralizzato di risorse con la possibilità di organizzarle o per canale nel quale verranno poi distribuite (ad esempio risorse per presentazioni oppure risorse per campagne social) o in base allo stato di approvazione della risorsa. In questo modo solamente le risorse coerenti con il canale di distribuzione e approvate dagli amministratori possono venire pubblicate dai vari reparti. Ulteriore vantaggio da parte dei DAM in questo senso è data dalla funzionalità per la creazione di template utilizzabili dagli altri utenti. Facciamo un esempio: consideriamo un particolare modello di design di un immagine con una scritta nel basso. In questi casi può essere dato il permesso ad alcuni membri di modificare la scritta e l'immagine senza che poi ne venga modificata la posizione. Il vantaggio principale è di avere quella che viene definita come coerenza del brand, in tutti i touchpoint in cui l'impresa è presente. 6- Aumento della sicurezza dei file Una modifica al file da parte di chi non è autorizzato, può avere riflessi negativi sul tasso di conversione delle campagne di marketing oppure può dare delle problematiche per quanto riguarda la customer experience da un touchpoint all'altro. Ancora peggio nel caso in cui questo file venga accidentalmente eliminato. I Digital Asset Management consentono di aumentare la sicurezza relativa ai file che sono archiviati al suo interno sia tramite il sistema di autorizzazioni sugli accessi ai file, sia tramite un sistema di approvazione che consente ai membri del team di accedere esclusivamente a file aggiornati e approvati dai responsabili. I DAM inoltre sono dotati di protocolli di sicurezza in modo da consentire l'accesso sicuro agli utenti alla piattaforma e allo stesso tempo garantire la sicurezza anche in fase di download, gestione, condivisione e distribuzione dei file nei vari canali in cui l'impresa è presente. 7- Allineamento dei team sugli aspetti legali Quando si gestiscono file multimediali è bene considerare anche tutti gli aspetti legali che stanno alla base dell'utilizzo delle risorse. Capita spesso infatti che i file siano sottoposti a rigide regolamentazioni riguardanti il loro uso, ad esempio all'interno di campagne di marketing, e i membri dei vari team non siano al corrente di tutti gli aspetti legali che riguardano le risorse. Caso simile riguarda anche la pubblicazione di foto, video o documenti in canali che sono sottoposti a legislazione di altri stati, specialmente per quelli fuori dall'Unione Europea, che spesso presentano aspetti legali differenti da quelli italiani e comunitari per la tutela della proprietà intellettuale e dei marchi registrati. I DAM prevengono questa tipologia di problematiche sia tramite: Impostazione della data di scadenza della licenza: una volta impostata la data di scadenza della licenza la risorsa viene rimossa dai file pubblicati; Processo di convalida della risorsa: attraverso il processo di convalida è possibile l'inserimento di alcuni step all'interno dei workflow che prevedano la partecipazione di chi è coinvolto negli aspetti legali, in modo da essere perfettamente allineati su questo aspetto; 8- Integrazione con applicazioni di terze parti I DAM possono essere integrati, tramite data integration, per migliorare la customer experience e la loro efficienza, con: Applicazione di terze parti: queste piattaforme si integrano anche con applicazioni di terze parti per la realizzazione di file multimediali come Adobe InDesign, Photoshop, Illustrator o Canva; Altre piattaforme: l'integrazione dei DAM può avvenire anche con altre piattaforme come i CMS, ERP, o anche con piattaforme per la gestione centralizzata dei dati dei prodotti, come sono i PIM (Product Information Management). La data integration tra le piattaforme e le applicazioni può avvenire in modo nativo oppure tramite API. Il funzionamento dell'integrazione è bidirezionale, quindi ogni modifica fatta all'interno del Digital Asset Management sarà automaticamente aggiornata all'interno delle applicazioni e viceversa. Tutto ciò risulta particolarmente utile sia in fase di creazione della risorsa, tramite ad esempio Photoshop con la possibilità di lavorare sui file del DAM salvandoli e aggiornandoli automaticamente, sia in fase di distribuzione della stessa all'interno di un sito ecommerce attraverso un PIM. 9- Informazioni aggiuntive sui file del DAM I sistemi DAM forniscono inoltre, tutte le informazioni che possono essere contenute in un file multimediale. Se questo file infatti è coperto da licenza, è possibile accedere anche ad informazioni come: il legittimo proprietario, la data di scadenza della licenza o il costo della stessa. Tutto ciò è utile in fase di pianificazione del budget da parte del CFO, in particolar modo sulla definizione dei costi di licenza, con la possibilità di conoscere il numero dei file che prevedono costi di licenze e l'importo delle stesse. 10- Dati statistici e calcolo del ROI I DAM offrono anche la possibilità di avere sempre sottomano i dati statistici relativi alle risorse pubblicate compresi: numero di visualizzazioni; numero di download; numero di condivisioni della risorsa; I Digital Asset Management offrono quindi tutto il necessario alle aziende per il calcolo del ROI, valutando così la redditività dell'ammontare dell'investimento. 11- Fidelizzazione del cliente I Digital Asset Management non forniscono solamente vantaggi ai team aziendali ma sono altresì utili anche per aumentare il livello di customer experience del cliente finale. Chi si interfaccia con i touchpoint dell'impresa infatti necessita di avere risorse costantemente aggiornate, pertinenti rispetto al canale e di alta qualità. I DAM contribuiscono a realizzare tutti questi punti aumentando l'engagement del cliente con il brand e la sua fidelizzazione. 12- Riduzione dell'effort per il reparto IT I DAM sono inoltre piattaforme Saas, ciò significa che la gestione della parte software e l'archiviazione del dato avviene in cloud. Questo tipo di soluzione offre numerosi vantaggi per quanto riguarda il reparto IT che non dovrà più occuparsi della manutenzione della piattaforma e dell'aggiornamento, con conseguenti risparmi sia in termini di costo, sia in termini di tempo. Il team IT può così concentrarsi sulla manutenzione degli hardware e dei software locali perché per l'aggiornamento e la manutenzione dei DAM se ne occuperà il fornitore. 13 (riassuntivo)- Risparmio di tempo e di denaro Questo vantaggio riassume tutte le funzionalità e tutti i vantaggi che abbiamo analizzato in precedenza dei DAM. Proviamo ad analizzare tutti i punti precedenti in termini di tempo e denaro: 2- Gestione ottimizzata delle risorse: non si avranno duplicazioni e un miglioramento della ricerca dei file facendo risparmiare tempo su eventuali nuove creazioni dei file; 3- Semplifica la collaborazione tra team: si traduce in minor tempo impiegato per la comunicazione tra i team aziendali; 4- Automatizzazioni tramite workflow e AI: si traduce in un maggior risparmio sulle azioni routinarie che possono essere fatte automaticamente; 6- Aumento della sicurezza dei file: risparmio di tempo su azioni correttive legate a ripristino di file danneggiati, nuove creazioni di file eliminati e ripristino di ulteriori danni causati da terzi; 7- Allineamento dei team sugli aspetti legali: in questo caso il vantaggio più evidente è il risparmio dal punto di vista monetario su eventuali azioni legali mossi da terzi per il mancato rispetto delle clausole dei contratti di licenza; 8- Integrazioni con applicazioni di terze parti: l'integrazione con applicazioni o piattaforme si tramuta in un aggiornamento automatico dei file all'interno del DAM, facendo risparmiare tempo con aggiornamenti manuali; 9- Disponibilità di informazioni aggiuntive sui file: avere informazioni sempre disponibili, anche riguardo ad aspetti economici o legali relativi ai file aiuta a risparmiare tempo nelle loro ricerca; 11- Fidelizzazione del cliente: acquisire un cliente costerà sempre di più alle imprese che non mantenerne uno di fidelizzato. Ne abbiamo parlato in un nostro articolo sulla fidelizzazione del cliente; 12- Riduzione dell'effort nel reparto IT: il risparmio di tempo in questo caso è evidente grazie all'aggiornamento automatico della piattaforma da parte del fornitore Avere un risparmio dal punto di vista del tempo impiegato molto spesso si traduce in una maggiore produttività e in un risparmio di risorse, che possono essere investite altrove. Conclusioni I DAM sono soluzioni ideali per gestire una grande quantità di risorse multimediali per imprese che vogliono essere presenti su numerosi touchpoint per entrare in contatto con gli utenti. Essere presenti in quanti più touchpoint possibile è sempre più la chiave affinché un'impresa sopravviva. In un futuro, con lo sviluppo continuo del web, inoltre il numero dei touchpoint aumenterà e con essi anche lo sforzo da impiegare per la gestione delle risorse costringendo così le imprese a cercare soluzioni per mitigare questi effetti. Ogni azienda che ricerca l'espansione del proprio business e vuole aumentare la propria presenza nel tentativo di acquisire nuovi potenziali clienti, è chiamata a considerare l'adozione di questo tipo di soluzioni. Per ulteriori approfondimenti abbiamo scritto un articolo sulle differenze tra i PIM e i DAM.
La gestione dei file multimediali come foto, video, documenti è sempre più importante all'interno delle imprese che si caratterizzano per la multicanalità. Mantenere aggiornati i canali di vendita con l'ultima versione dei file multimediali e coordinare i contenuti all'interno dei touchpoint in cui l'impresa è presente, è fondamentale per la creazione di una brand image e una brand identity forte. Che cos'è un Digital Asset Management? Partiamo subito rispondendo alla domanda Che cos'è un DAM?: DAM è l'acronimo di Digital Asset Management e, in particolare, i DAM sono sistemi per la gestione, l'archiviazione, l'organizzazione, il recupero e la distribuzione di contenuti digitali. I DAM quindi contribuiscono a creare un sistema centrale di contenuti digitali ben catalogati e descritti, con la possibilità di ricercarli tramite metadati e di renderli accessibili a tutti i membri del team. Il vantaggio principale di queste piattaforme è il potenziamento della brand identity e della brand image, vista la possibilità di usufruire di file multimediali univoci e la possibilità di aggiornamento automatico delle risorse all'interno dei canali in cui sono collocate. I DAM proprio per questa ragione si possono integrare con una molteplicità di sistemi come: Sistemi di automazioni editoriali (es. per la impaginazione cartacea); applicazioni web come i CMS e gli ecommerce; PIM (Product Information Management); Le tipologie di file multimediali che possono essere aggiunte e aggiornate all'interno dei DAM possono essere: documenti, video, audio, animazioni (es. le GIF) e qualsiasi altro file che può dare valore al brand su cui hai un diritto di utilizzo. I DAM inoltre si caratterizzano per la possibilità di gestire i file multimediali tramite workflow, commenti e task assegnabili agli altri membri del team, in modo da avere sempre i file completi e uniformati, uniformando il processo di creazione e completamento degli stessi. Questi sistemi inoltre possono essere implementati in cloud, in locale oppure in maniera ibrida. Questo garantisce la possibilità di scalare man mano che le risorse aumentano, diminuendo così l'effort impiegato per la gestione di prodotti. Come funziona un DAM? Entriamo ora nel dettaglio di come funziona un sistema di Digital Asset Management. Di seguito riportiamo i passaggi principali che si possono eseguire dall'inserimento della risorsa alla distribuzione su più canali: Creazione e caricamento della risorsa La risorsa viene caricata all'interno del DAM tramite upload diretto del file, sistemi per l'acquisizione automatica dei file, sincronizzazione automatica da altri sistemi e altri collegamenti. Completamento dell'inserimento dei metadati e arricchimento del dato Una volta caricato il file è possibile arricchire il dato inserendo tutti gli attributi necessari per fornire un file di valore. In questo passaggio è fondamentale inserire anche i metadati, ossia tutti i dati utilizzabili per semplificare la ricerca della risorsa all'interno del DAM. Esempi di attributi che possono essere usati per la classificazione delle risorse sono: Tipologia di risorsa (esempio: presentazione, white paper ecc..); Versione (esempio: nuovo, aggiornamento ecc...); Tipo di supporto richiesto (esempio: video, immagine ecc...); Tecnologia utilizzata per la realizzazione (esempio: Photoshop, Premiere ecc...); Tutto ciò aiuta alla creazione di un sistema di risorse ben organizzato e facilmente accessibile dagli altri membri dei vari team. Gestione delle operazioni tramite workflow Tutta l'indicizzazione creata può essere sfruttata per utilizzare automazioni che, tramite regole impostate sugli attributi, possano automatizzare attività e processi. Aggiornamenti e controlli delle versioni È importante mantenere le versioni delle risorse sempre aggiornate. Il DAM utilizzerà l'ultima versione all'interno dei workflow ed essa sarà inoltre sincronizzata all'interno dei vari canali e la versione precedente verrà comunque tenuta in memoria e resa disponibile eventualmente per un futuro ripristino. Gestione delle autorizzazioni Grazie ai DAM, per garantire la sicurezza delle informazioni, c'è la possibilità di gestire le autorizzazioni all'interno dei membri del team, in modo che ognuno abbia le autorizzazioni coerenti con il suo ruolo, evitando così che le informazioni possano venire modificate in maniera errata, rubate o cancellate per sbaglio. Distribuzione dei contenuti I sistemi DAM successivamente consentono di pubblicare le risorse nei vari canali. La distribuzione avviene tramite collegamenti con le varie piattaforme aziendali ai quali può essere impostata la data di scadenza del collegamento. Le risorse possono essere incorporate ad esempio all'interno di siti web, come un sito Hubspot, ed ecommerce, in modo che gli utenti possano usufruire di contenuti aggiornati in tempo reale. Ogni volta infatti che un asset viene modificato, esso è automaticamente aggiornato nel punto di distribuzione. Monitoraggio delle performance dei contenuti Molti DAM offrono l'opportunità di monitorare le performance degli asset digitali, riguardo visualizzazioni ed engagement, nei vari punti di distribuzione. Questa funzionalità consente di andare a misurare in maniera accurata il ROI e altri KPI degli asset digitali. A chi è utile un Digital Asset Management? 6 problemi risolti dai DAM Durante questo paragrafo andremo ad analizzare quali sono le aziende che hanno necessità di adottare un DAM. Se si vuol una risposta banale e da commerciale vecchio stampo è che questo tipo di sistemi, grazie alla loro scalabilità, è adatto ad ogni tipo di impresa, dalla grande alla più piccola perché possiede funzionalità che possono agevolare i processi di molte imprese. Se invece vogliamo andare nel dettaglio per capire quali aziende abbiano realmente bisogno dei DAM, possiamo suddividerle in base a 6 macro problemi. Il tuo marketing aziendale è rivolto a più canali e vengono impiegate molte risorse digitali Il mercato attuale porta con se problematiche da risolvere per stare al passo con le altre imprese ed essere competitivo. Pensare di fare inbound marketing solamente all'interno del tuo sito web è cosa troppo fine a sé stessa per immaginare di attirare nuovi lead e clienti. Tutto ciò implica la necessità di fare marketing tenendo conto dei numerosi touchpoint in cui le persone sono presenti, di conseguenza bisogna adottare strategie multi canale per rimanere al passo con i tempo. Il sito web deve essere solamente una delle tante armi in mano alla tua impresa su cui pianificare strategie di marketing: vanno quindi considerati altri canali come: i social media, la stampa, i video e i cartelloni pubblicitari, solo per citarne alcuni. Questo implica la necessità di avere un grande quantitativo di risorse digitali da gestire, archiviare e aggiornare. Essere sprovvisti dei DAM in questi casi significa rischiare cancellamenti, errori di duplicazione dei file e customer experience completamente scoordinata da un canale all'altro. Uno dei punti di forza dei DAM è appunto la scalabilità: più canali di marketing, risorse, fornitori ci sono, più diminuisce l'effort impiegato per la gestione di esse. Il tuo è un sistema di cartelle ed è invaso da file duplicati Gestire tutti i file multimediali tramite un sistema di cartelle, per i più moderni magari utilizzando piattaforme cloud come Google Drive oppure Dropbox, è certamente una pratica che può portare i suoi frutti in termini di familiarità ma può esporre l'intero sistema di archiviazione delle risorse a problematiche di vario tipo. La prima di queste è l'impossibilità che si ha a volte di trovare il file ricercato se non ne si conosce il nome esatto. Questo tipo di difficoltà è risolta grazie al fatto che con i DAM si possono ricercare i prodotti tramite attributi, i famosi metadati di cui abbiamo parlato nel punto 2 del precedente paragrafo. L'altra problematica è quella relativa ai file duplicati che spesso implica un doppio danno: uno dal punto di vista dello spazio di archiviazione occupato e un altro è legato alla possibilità di aggiornamenti o variazioni del file, banalmente anche relativo alla sua qualità, non concordati che possono mettere a rischio l'immagine del brand. Con i DAM questo rischio è risolto dall'intelligenza artificiale che, in fase di caricamento della risorsa, scansiona quelle presenti segnalando eventuali file che possono potenzialmente essere dei duplicati dando la possibilità se mantenere il file originale oppure sovrascriverlo, eliminando così il rischio di duplicati. Ci vuole troppo tempo per ricercare l'ultima versione di un file (basta impiegarci più di 1 secondo) Perdere troppo tempo per confrontare risorse oppure per ricercare un file è abbastanza deleterio per tutti i team aziendali perché potrebbero tranquillamente occuparsi di altro. Grazie ai DAM c'è la possibilità di eseguire le ricerche tramite i metadati e di avere a disposizione tutte le versioni di una risorsa e di vedere l'ultima approvata, evitando così che ad esempio un'immagine finisca all'interno del sito ecommerce senza che questa sia aggiornata. I team aziendali vengono coordinati tramite email Coordinare i team aziendali è di fondamentale importanza all'interno di un'organizzazione, specialmente se ogni team ha usa programmi differenti per l'archiviazione dei file multimediali. Questo problema si fa sempre più grande man mano che un'organizzazione cresce e molto spesso le aziende provano ad organizzarsi tramite un sistema di mail interne. I DAM contribuiscono ad aumentare l'organizzazione interna tramite: Assegnazione di task e stati dei progetti agli altri membri del team; Configurazione delle autorizzazione nell'utilizzo; Processi di approvazione delle risorse ben definiti; Il Digital Asset Management offre inoltre anche i seguenti vantaggi: Passaggio dei file da un team all'altro reso più semplice grazie al sistema centralizzato e condiviso; I sistemi sono uguali per tutti, e con essi i relativi aggiornamenti. Pertanto si evitano errori umani dovuti a passaggi tra sistemi e si velocizza lo scambio di informazioni; L'azienda ha difficolta a scambiare all'interno e all'esterno i contenuti I sistemi di cartelle e sistemi cloud di archiviazione delle risorse spesso ostacolano la collaborazione con tra l'impresa e i dipendenti oppure agenti esterni come i fornitori oppure partner che devono fornirti un logo per una campagna di co-marketing. I DAM possono facilitare il tutto perché le risorse sono ospitate in una posizione centrale e basterà solamente aggiungere gli utenti e condividere i file. L'azienda non utilizza tecnologie per aumentare il livello di customer experience del cliente I DAM sono dotati di intelligenza artificiale che possono aiutare gli utenti a ricercare in modo agevole ciò di cui hanno bisogno. In fase di inserimento delle risorse i DAM, tramite l'IA rilevano i punti di riferimento dell'immagine per poi aggiungere automaticamente dei tag, facilitando poi la ricerca dell'utente. Aggiungere i tag di ricerca alle risorse è molto utile anche per selezionare cosa inserire all'interno delle campagne di comunicazione e cercare quello che meglio si sposa con il canale di comunicazione prescelto. Ad esempio, in caso di pianificazione di una campagna pubblicitaria per sponsorizzare un paio di scarpe, c'è la possibilità di ricercare all'interno del DAM gli attributi donna e bionda se si avesse bisogno di una donna bionda per la campagna. Per approfondire maggiormente queste tematiche abbiamo scritto un articolo riguardante ai vantaggi dei Digital Asset Management. A chi porta beneficio i DAM? I DAM possono portare benefici a tutti i reparti aziendali. Di seguito esaminiamo come questi sistemi possano aiutare i vari reparti durante le operazione quotidiane. I benefici del DAM per il reparto marketing I DAM per quanto riguarda il reparto marketing, hanno l'obiettivo di archiviare le risorse utilizzabili durante le campagne di marketing. L'utilizzo attuale dei DAM adesso però è molto più complesso di una volta. Il team di marketing è quello responsabile sia della promozione dei prodotti sia della creazione del rapporto, dell'engagement con gli utenti e della creazione di una forte brand image e identity. I DAM consentono a tutto il reparto marketing di operare in maniera più veloce e ottimizzata, ricercando i file multimediali in maniera più rapida. Sono utili per chi ha campagne pubblicitarie multicanale perché assicurano che i contenuti siano immessi sul mercato con il giusto tempo e che siano ottimizzati per ogni utente. Altro vantaggio per il team marketing è la possibilità di misurare il ROI dei contenuti, scegliendo così quello che performa meglio. I benefici del DAM per il reparto creativo I grafici, fotografi e operatori video possono archiviare tutte le risorse rendendole automaticamente disponibili per chi deve crearne di nuove oppure si deve occupare dell'editing dei video. Oltre alla condivisione delle informazioni, i DAM permettono l'inserimento di task e commenti che semplificano e definiscono tutto il processo di creazione dei contenuti. Con i DAM inoltre viene evitata la ricreazione di un file particolare perché o introvabile oppure eliminato erroneamente, ottimizzando il tutto anche da un punto di vista temporale. Una volta creata la risorsa, essa può essere distribuita anche ai manager, ai reparti marketing e sales e al team ecommerce o IT tramite portale oppure link di condivisione. I benefici del DAM per il reparto vendite Le risorse debbono essere consegnate a più segmenti di pubblico, in giro per il mondo. A diversi pubblici corrispondono diverse esigenze, anche in termini di risorse utilizzate. I DAM consentono di creare contenuti personalizzati in base al canale di vendita. Pertanto volantini, materiali POS, banner digitali possono essere personalizzati in base al mercato di destinazione, ad esempio con lingua o valuta diversa. Possono essere inoltre creati dei flussi di lavoro per adattare, tradurre e distribuire tutti i materiali in base alla tipologia di punto di contatto. I benefici del DAM per il reparto IT ed ecommerce Anche in questo caso l'obiettivo finale è offrire all'utente l'esperienza migliore possibile, sia in chiave di navigazione del sito web, sia in chiave di acquisto in un ecommerce. I DAM consentono di distribuire i contenuti in queste piattaforme aggiornandoli automaticamente in caso di nuove versioni. In maniera particolare, per il team IT i DAM consentono anche di sfruttare la data integration, tramite integrazioni native o API, con altre piattaforme come i PIM, CMS, social media e molte altre piattaforme. Per quanto riguarda ai benefici particolari per i progetti ecommerce, i DAM consentono di aggiornare automaticamente le informazioni presenti nello shop online come video, fotografie e tutti i loro relativi attributi. Le informazioni presenti all'interno degli ecommerce riescono così ad essere sempre accurate e coerenti. Conclusioni Nel corso di questo articolo abbiamo analizzato cosa siano i DAM e quali tipologie di imprese possono usarli. Per le aziende che hanno intenzione di ricercare la vendita multicanale i DAM rappresentano un'agevolazione importante per quanto riguarda il risparmio di tempo e di denaro. Scegliere il DAM più in linea possibile con il tuo business è fondamentale e allo stesso tempo difficile. La scelta indubbiamente va fatta tenendo conto budget, possibilità di integrazione e tipologia di impiego ma vanno considerati anche i numerosi vantaggi in termini di ottimizzazioni riguardo al tempo, alle risorse impiegate e all'ottimizzazione dei processi aziendali. Per ulteriori approfondimenti abbiamo scritto un articolo sulle differenze tra i PIM e i DAM.
In molti sono coloro che desiderano lanciarsi nel mondo del business online con il proprio ecommerce, ma in quanti - da quando iniziano - portano davvero avanti il loro progetto? Non in molti e questo dipende dal fatto che non si sa bene come si debba lanciare e promuovere un e-commerce aumentando così le probabilità di fallimento di tutto il progetto. E allora da cosa bisogna partire per lanciare il proprio negozio online? Conduci un’analisi di mercato approfondita; Analizza bene il target; Definisci bene l’obiettivo a lungo termine del tuo ecommerce; Scegli la piattaforma giusta; Scegli un tema adeguato; Struttura una buona strategia di marketing. Ciascuno di questi punti è di fondamentale importanza per realizzare un progetto ecommerce vincente. Bisogna avere le idee molto chiare in merito a ciò che si vuole ottenere, comunque senza mai lasciare nulla al caso. C’è anche un’altra componente che è fondamentale, ovvero la sperimentazione. È necessario provare e rischiare per poter capire cosa può funzionare e cosa no. Non sempre una strategia di marketing standard risulta efficace per tutti i business, bisogna anche avere il coraggio di cambiare strada, oltre che il budget. Approfondiamo nel prossimo paragrafo, gli step necessari per lanciare un e-commerce. Gli step necessari da fare per lanciare un e-commerce I punti affrontati nel paragrafo precedente sono quelli che andremo ad approfondire ora e che ci aiuteranno anche a indicarti le priorità che devi considerare, quando desideri lanciare il tuo progetto online. Conduci un’analisi di mercato approfondita L’analisi di mercato è il primo passaggio da affrontare, in modo da capire il contesto in cui vuoi vendere i tuoi prodotti. Devi conoscere bene il mercato di riferimento in cui ti vuoi inserire, ergo devi aver analizzato adeguatamente anche la figura dei tuoi competitor. È importante conoscere il mercato in cui ci si vuole inserire e fare una previsione a lungo termine della domanda vedendo se ciò che stai offrendo è in linea con ciò che vogliono le persone. La strategia dei competitor va analizzata e approfondita, per capire cosa funziona e cosa no. In molti sono coloro che si avventurano in strategie di marketing del tutto simili agli ecommerce concorrenti oppure offrono prodotti in un contesto ipercompetitivo che rende loro difficile distinguersi. Uno dei segreti infatti per riuscire ad emergere nei mercati è riuscire a far combinare l'analisi della domanda di mercato con una capacità di diversificarsi e migliorare quello che fanno i competitor. Analizza bene il target Come per le altre attività, anche per questo punto c’è bisogno di approfondire. Innanzitutto bisogna differenziare il target potenziale da quello ideale. Il primo è quello che potrebbe rispondere alla tua offerta perché rientra nei canoni, il secondo è quello che si desidera per il proprio ecommerce, ma che non sempre corrisponde al target per il quale il tuo negozio online può risolvere un problema. A volte il target si definisce passo dopo passo, in base alle risposte del mercato. Conoscere i desideri, le titubanze e le problematiche del target, vuol dire avere le idee chiare, anche di come poter impostare la tipologia di shop online . Definisci bene l’obiettivo a lungo termine del tuo ecommerce Avere le idee chiare in merito all’obiettivo da seguire sembra semplice, ma non lo è per molti. In molti vogliono vendere tanto e il più presto possibile. Beh, online niente funziona così, ecco perché è importante costruire un proprio business plan che abbia le idee chiare in merito a quello che si desidera ottenere entro determinate tempistiche. Di solito il ritorno dell’investimento lo si vede solo dopo 3 anni dal lancio del proprio negozio online, aspetto che in molti tendono a non considerare. Certo, non è legge ma è consuetudine nel mondo dello shopping online, a meno che non si riesca a capire il prodotto perfetto da vendere in un preciso momento sul mercato. Scegli la piattaforma giusta Una volta analizzato il progetto, bisogna scegliere la piattaforma ecommerce più adatta alle tue finalità. Ce ne sono molte a disposizione oggi come oggi, ma optare per un software anziché per un altro dipende da un numero veramente elevato di fattori, per questo li abbiamo approfonditi nell'articolo dedicato a come scegliere il migliore software ecommerce. Sul mercato troviamo piattaforme come Shopify e BigCommerce, due piattaforme ideali per la realizzazione di ecommerce. La prima si concentra e si caratterizza per la sua semplicità nella gestione dei prodotti, il che la rende ideale per chi vende per la prima volta online. Bigcommerce invece, per via della sua maggior complessità di gestione, è certamente adatta a chi ha progetti ecommerce più avanzati oppure ecommerce B2B, anche se ultimamente sono possibili soluzioni B2B anche su Shopify. Tutte e due queste piattaforme offrono tutto il necessario a chi vuol vendere online, dalla sicurezza alle integrazioni con altre piattaforme tramite API. Grande vantaggio di queste due piattaforme è inoltre il fatto di essere software SaaS, tipologia ideale per chi vuol iniziare a vendere, ossia sono software la cui manutenzione e gli aggiornamenti sono a carico del gestore, facendo così risparmiare tempo al merchant. Conseguenza di tutto ciò è la gestione del proprio negozio in cloud, senza la necessità di dover eseguire il download o l'installazione del software. Con BigCommerce e Shopify inoltre si possono sviluppare i cosiddetti ecommerce headless, ossia negozi online con la parte frontend totalmente personalizzabile anche con altri CMS, mantenendo la gestione del backend all'interno della piattaforma scelta. Sul mercato però esistono anche piattaforme che rischiano di fare più danni che non essere utili a vendere online. In un nostro precedente articolo abbiamo esaminato come Woocommerce sia la scelta peggiore per un ecommerce. Scegli un tema adeguato La scelta del tema può essere un aspetto molto complesso da affrontare, in quanto lato cliente si tenderebbe a optare per ciò che piace di più, ma la verità è che il tema per il proprio e-commerce va scelto in base a precise caratteristiche, ovvero: La coerenza di design tra ciò che si vende e come lo si presenta; La user experience del cliente; L’obiettivo del negozio online, ovvero se si tratta di una vendita B2C o un progetto ecommerce B2B. Questi sono punti tutt’altro che scontati da considerare e che possono fare davvero la differenza. A questo proposito Shopify e BigCommerce offrono molte alternative riguardo allo sviluppo di un tema, in particolare si può scegliere tra: Download di un tema dallo store online di Shopify o BigCommerce; Sviluppo di un tema custom; Soluzione headless con tema totalmente personalizzabile; Anche per quanto riguarda i temi Shopify abbiamo scritto articoli a riguardo se volessi approfondire l'argomento. Pianifica una buona strategia di marketing Una volta analizzati tutti questi aspetti, allora si può iniziare a creare la propria strategia di marketing. La pianificazione è la chiave del successo per un e-commerce. Un punto, questo, strettamente connesso all’esigenza di avere un proprio business plan. Devi sapere con esattezza cosa fare per attirare il tuo target e come farlo. Soprattutto devi fare una previsione di come potrebbe rispondere il tuo target a uno stimolo e in base a quello iniziare a costruire il tuo funnel. Già la scelta della piattaforma ecommerce impatta sulla pianificazione delle attività di marketing. Shopify, ad esempio, offre molti strumenti come form, email e workflow per creare engagement sui tuoi contatti che potrebbero essere utili nell'ottica di una fidelizzazione dello shop online. Per business più complessi, con aziende presenti in più touchpoint, invece sarebbe utile integrare il proprio progetto ecommerce investendo in un progetto CRM, in modo da riuscire ad avere una conoscenza completa dei clienti e delle loro interazioni con il brand. Tutto ciò aiuta inoltre a pianificare le attività di marketing per i contatti, in modo poi da farli acquistare successivamente all'interno dello shop. Tramite connettori per la data integration infatti è possibile integrare tutti i dati derivanti dall'ecommerce sviluppato con BigCommerce con piattaforme come Hubspot, che a sua volta è integrato nativamente con Shopify. Come promuovere un sito ecommerce una volta lanciato? La promozione è uno degli aspetti più complessi di quando si porta avanti un progetto e-commerce. Ci sono indubbiamente dei punti dai quali bisogna partire, ovvero: Scegli i canali social sui quali vuoi promuovere il tuo negozio online; Crea contenuti efficaci; Non dimenticarti di chiedere recensioni ai tuoi clienti. La scelta dei canali social ad esempio, dipende molto dalla definizione del tuo target. Se conosci il tuo buyer persona, sai anche dove trovarlo e come contattarlo. Creare contenuti efficaci, vuol dire innanzitutto scriverne di utili e condividerli adeguatamente. Ciò che conta è dare sempre la risposta che cercano le persone in merito a come si usa un prodotto o come quest’ultimo può risolvere un problema eventuale. Ovviamente è immancabile la parte di advertising se vuoi iniziare a ottenere risultati nel breve termine, cosa che per esempio con la SEO non puoi fare - sebbene sia un’attività strettamente necessaria da seguire per promuovere adeguatamente un e-commerce nel lungo periodo. Il tuo business plan deve contenere una parte dedicata alla promozione online e offline. Più si è bravi a creare una strategia di lancio efficace, più è semplice posizionarsi sul mercato come un punto di riferimento. 3 segreti per un e-commerce che funziona Sia ben chiaro che senza sudore, fatica e soldi i risultati online non si ottengono. Ma chiarito questo, ecco 3 segreti che ti aiuteranno nel lancio del tuo progetto e-commerce. Impara ad attrarre adeguatamente il tuo target potenziale; Costruisci un offerta allettante, promuovendo un prodotto di punta richiesto sul mercato - in questo la stagionalità conta; Impara a chiedere recensioni, sono fondamentali per farti conoscere online. Conclusioni Lanciare un progetto online può non essere semplice, lo sappiamo. Per questo motivo è importante affidarsi a chi conosce bene la materia ed è in grado di guidarti verso la scelta migliore per te. Degli esperti Shopify, per esempio, potrebbero darti una grande mano nel capire quali sono gli step necessari per partire a vendere online.
Il Natale è ormai alle porte e come ogni anno gli e-commerce sono in gran fermento per prepararsi all’ondata di acquisti prevista per questo periodo. Il Natale per gli e-commerce rappresenta una straordinaria vetrina di vendita, quindi bisogna preparare con grande meticolosità le strategie da mettere in pratica. Tuttavia è necessario fare un’osservazione: il Natale rappresenta un’ottima vetrina per il tuo e-commerce, ma anche per i competitor. Se da un lato c’è quindi una platea di acquirenti potenzialmente maggiore, d’altro lato la concorrenza dei competitor è ancora più agguerrita. Questo significa che devi organizzare strategie e campagne di marketing originali, capaci di differenziarsi dalla concorrenza e plasmate secondo le preferenze e le consuetudini dei tuoi clienti abituali. Nei seguenti paragrafi ti spiego cosa fare per Natale per aumentare le vendite e fidelizzare maggiormente il tuo pubblico. Come aumentare le vendite di un ecommerce nel periodo natalizio Ogni progetto e-commerce deve sviluppare le sue strategie tenendo conto del mercato di riferimento, del proprio target di pubblico e dei competitor. Esistono poi delle specifiche strategie valide universalmente, che vanno naturalmente personalizzate e ottimizzate secondo le proprie necessità. Di seguito ecco 6 strategie originali che offrono quel valore aggiunto che ti permette di emergere dalla massa. 1- Crea un’atmosfera natalizia sui social e sugli e-commerce Nel periodo di Natale i negozi fisici vengono addobbati con vetrine e decorazioni a tema natalizio, ricreando quell’atmosfera magica e fiabesca che tanto piace alle famiglie. Sugli e-commerce devi fare la stessa cosa, magari con un piccolo restyling del tuo sito Shopify e aggiungendo colori tipici del Natale come il bianco, il rosso, l’oro o l’argento. Con piattaforme apposite, come Shopify, puoi personalizzare grafiche e design per realizzare un sito su misura secondo le tue specifiche esigenze. Un’altra idea molto carina è quella di sostituire l’icona standard dell'assistente virtuale con un personaggio a tema, come magari una renna, un elfo o lo stesso Babbo Natale. Un’idea semplice ma che sicuramente regalerà all’utente un’esperienza molto più gradevole e coinvolgente. Il medesimo discorso va fatto per i social, da “decorare” con video, foto, gif e immagini capaci di ricreare anche sul web la stessa atmosfera natalizia e lo spirito delle feste che si può trovare nei negozi e nei punti vendita fisici. Un video a tema natalizio che pubblicizza i tuoi prodotti e il tuo brand o semplicemente mostra i tuoi dipendenti che inviano i loro più calorosi auguri di Natale sicuramente rafforza l’immagine dell’azienda agli occhi degli utenti ed eleva il potere di engagement. Un video ben fatto, creativo e che fa sorridere o commuovere può diventare virale fino a stimolare l’empatia e suscitare emozioni. Non creare quindi contenuti esclusivamente pubblicitari e autoreferenziali, ma dai libero sfogo alla tua creatività e fantasia e pensa nell’ottica dei clienti per indurli a condividere il video. 2- Realizzare campagne di email marketing a tema natalizio A proposito di strategie, non si possono certo ignorare le campagne di email marketing che permettono di creare e mantenere un rapporto solido e duraturo con i clienti, aiutandoti con strumenti come i CRM. Alcune aziende non hanno ancora compreso le potenzialità dell’email marketing e infatti non prestano molta attenzione a questa strategia nel corso dell’anno. A Natale però il discorso è diverso poiché i clienti si aspettano sconti e offerte dedicate che spesso vengono spedite proprio tramite le email. Le campagne di email marketing, soprattutto in questo specifico periodo, vanno quindi curate nei minimi particolari per aumentare il tasso di apertura. Non “asfissiare” però i tuoi clienti con email continue, ma utilizza il tuo ecommerce crm per programmarle secondo i comportamenti d’acquisto dei tuoi utenti per creare maggiore attesa e aspettative. 3- Crea delle gift card da usare come regalo Hai già attivato un programma di gift card per il tuo e-commerce su Shopify? Se la risposta è no dovresti pensarci seriamente, soprattutto nel periodo di Natale. Le gift card sono buoni regalo che i fruitori possono spendere come vogliono. Se ad esempio regali una gift card da 50 euro, il ricevente può spendere 50 euro presso il negozio affiliato. Questo regalo innovativo piace sia a chi lo fa il regalo che a chi lo riceve. Chi fa il regalo potrebbe non conoscere i gusti dell’altra persona, o magari non sa più cosa regalare. Chi riceve il regalo invece può spendere il buono come preferisce acquistando qualcosa di utile e che gli piace davvero. Una soluzione che toglie dall’imbarazzo e fa felice tutti. 4- Dai ai clienti la possibilità di personalizzare gli ordini Ormai anche il packaging ha assunto un ruolo centrale nella spedizione degli ordini, quindi sarebbe un’ottima idea dare ai tuoi clienti la possibilità di personalizzare le confezioni, scegliere i colori preferiti e inserire i biglietti di auguri più indicati. Questa soluzione è adatta per i clienti che cercano un regalo perfetto che arriva a casa già pronto per essere donato e inoltre aumenta l’appetibilità del tuo e-commerce, poiché fornisci un servizio in più alla tua clientela. 5- Usa parole chiave a tema natalizio per descrivere i tuoi prodotti Fare un po’ di buona SEO non guasta mai e anche nel periodo di Natale dovresti usare parole chiave legate alla festività nelle descrizioni dei prodotti. In prossimità del Natale la ricerca della keyword “idee regalo” fa registrare un boom clamoroso. Per ottenere più traffico organico nel periodo natalizio puoi ottimizzare le parole chiave classiche come “regalo per lui”, “regalo per lei”, “regali per bambini” “guida ai regali di Natale” ecc. Dovresti poi aggiungere altre correlate che siano collegate direttamente alla tua nicchia di mercato, indicizzando il tuo sito secondo i parametri di Google e intercettando quel target di pubblico potenzialmente interessato ai prodotti e ai servizi che proponi. 6- Evidenzia la tua partecipazioni a programmi di beneficenza o di sostegno per l’ambiente Ultimamente sempre più siti stanno sposando iniziative di beneficenza o a sostegno dell’ambiente (i cosiddetti ecommerce sostenibili), che fanno del bene al prossimo e aumentano la reputazione online dell’azienda. Per creare maggiore empatia racconta una storia reale e collega la causa che sostieni ai prodotti che interessano la tua nicchia di mercato così da sensibilizzare maggiormente il pubblico. Puoi donare in beneficenza un euro per ogni acquisto, o magari il 3% delle vendite totali di un prodotto specifico. Scegli tu come impostare la strategia, ma senza essere eccessivamente autoreferenziale e mettendo sempre in primo piano l’aspetto benefico e sociale. Cosa si vende di più a Natale: non aspettare l’ultimo momento Alcune aziende commettono l’errore di studiare le strategie di Natale ad inizio dicembre o addirittura a dicembre inoltrato. Questo è un errore che rischia di far perdere molte occasioni di vendita. Considera che già a fine novembre, con il Black Friday e il Cyber Monday, le aziende moltiplicano le loro vendite. Molti clienti approfittano proprio di queste iniziative per anticiparsi con i regali di Natale. Puoi quindi impostare con largo anticipo le tue strategie di vendita per intercettare quei clienti che si muovono prima per non arrivare con l’acqua alla gola negli ultimi giorni. Tieni presente quali sono i prodotti venduti di più nel periodo di Natale per aumentarne la visibilità e per creare offerte e promozioni specifiche. Sai già cosa vogliono fare i tuoi clienti per Natale: come sfruttare la “magia” del retargeting Una delle strategie per muoverti con largo anticipo è il retargeting. Sai cos’è? Possiamo definirlo una sorta di promemoria per i clienti sbadati o con la memoria corta. Supponiamo che un utente navighi sul tuo sito, vede qualcosa che gli interessa e magari lo aggiunge anche nel carrello. Poi, per un motivo o per un altro, esce dal sito senza completare acquisti. Oppure può capitare che un cliente guardi un prodotto sul tuo sito, per poi sparire. In questi casi puoi adottare mirate strategie di retargeting, magari mostrando banner dinamici dei prodotti che ha visitato o mandando email come promemoria. Tieni traccia degli articoli che eventualmente il cliente ha già acquistato in passato o dei suoi precedenti comportamenti, così da ottimizzare la tua strategia di retargeting. Gli errori più comuni che fanno perdere clienti Finora abbiamo analizzato le “best practice” da adottare per ottimizzare le strategie in vista del Natale. Ecco invece alcuni errori da non fare, validi comunque in ogni periodo dell’anno: Fare sconti senza una strategia specifica. Ci sta creare una strategia di sconti su Shopify o sul tuo ecommerce in occasione del Natale, ma tieni sempre d’occhio la marginalità. Non puoi impostare una strategia di sconti se vendi tanto ma alla fine vai in perdita; Impostare la strategia di vendita senza tracciare i risultati. Imposta tutti i tuoi strumenti di tracciamento per avere un’idea dei risultati come: periodo in cui si vende di più, prodotto più acquistato, orari dove i clienti sono più ricettivi alle email promozionali ecc. Creare un sito che non è mobile friendly. Potrebbe sembrare un’ovvietà, ma il tuo sito deve essere mobile friendly. Soprattutto in questo periodo le persone smanettano con lo smartphone in ogni momento utile della giornata per cercare il regalo perfetto. Assicurati quindi che il tuo sito sia mobile friendly; Abbandonare il cliente nel post vendita. Il periodo di Natale potrebbe essere abbastanza caotico, quindi potresti abbandonare alcuni clienti che hanno acquistato e hanno bisogno di supporto. Non farlo, ma cerca di fornire un’assistenza adeguata a tutti i clienti sempre e comunque. Conclusioni Ora hai tutti gli strumenti per ottimizzare le vendite online in occasione del Natale, generalmente un periodo d’oro per gli e-commerce. Dai social ai siti fino alle campagne di marketing sono tanti gli aspetti da prendere in considerazione e il sito Shopify è un ottimo punto di partenza per creare un e-commerce con funzionalità efficienti e dal design accattivante per intercettare i bisogni dei tuoi clienti. Se intendi approfondire il discorso su Shopify, ti basta scaricare il contenuto gratuito alla fine dell’articolo.
Nel corso di questo articolo esamineremo i vantaggi dei sistemi PIM (Product Information Management), argomento che sempre più sta interessano le aziende e che riguarda la gestione centralizzata dei dati relativi agli attributi dei prodotti. Queste piattaforme basano quindi il loro successo sull'importanza al dato, cosa sempre più rilevante per le aziende che mirano ad ottimizzare i loro processi della gestione dei prodotti all'interno dei canali commerciali. L'utilità dei sistemi PIM I sistemi PIM sono sistemi di raccolta e gestione dei dati dei prodotti. Essi raccolgono i dati o grazie all'inserimento manuale da parte dei vari team aziendali oppure grazie all'integrazione con altri sistemi come ERP, CRM, DAM (Digital Asset Management). Una volta raccolti i dati, questi vengono poi condivisi nei vari canali commerciali che avranno così a disposizione dati relativi ai prodotti in tempo reale e aggiornati. Ciò risulta particolarmente utile per imprese che hanno un grande quantitativo di prodotti da gestire, che vogliono vendere su più canali commerciali, siano essi online oppure offline, oppure che vogliono vendere su mercati internazionali. I PIM possono dare numerosi vantaggi a tutti i reparti aziendali: dal team IT che può dotarsi così di una struttura centralizzata per la gestione del dato, al team marketing che può vedere miglioramenti nel corso delle sue campagne, al team sales che si vedrà aumentare il numero delle vendite e diminuire i resi dei prodotti. Questi sistemi pertanto contribuiscono ad aumentare il livello di customer experience dei clienti ma allo stesso tempo di ottimizzare tempi e risorse aziendali. Esaminiamo però quali sono i vantaggi di queste piattaforme. Se invece l'argomento PIM fosse a te ancora sconosciuto, ti invitiamo a leggere il nostro articolo in cui abbiamo fatto una panoramica cosa siano i PIM (Product Information Management) e a quali tipologie di aziende siano indicati. 17 vantaggi dei Product Information Management 1. Scalabilità e flessibilità Un grande assortimento di prodotti implica una grande quantità di dati da raccogliere, organizzare e distribuire verso i canali commerciali. L'uso di questi sistemi consente di avere in un'unica piattaforma tutti i dati relativi ai prodotti con il grande vantaggio della scalabilità, limitando così l'effort impiegato nella gestione degli attributi prodotto in caso di espansione del portafoglio prodotti. Partire da zero per poi andare ad avere un grande quantitativo di prodotti quindi è possibile in maniera agevole con i PIM. I PIM quindi sono sistemi che si caratterizzano per scalabilità e flessibilità a servizio di aziende che devono fare i conti con la complessità nella gestione dei prodotti. Essa infatti può aumentare di giorno in giorno per molteplici fattori: espansione del mercato esistente; approdo in nuovi mercati; distribuzione del prodotto in nuovi canali commerciali; introduzione di nuovi prodotti; variazione degli attributi dei prodotti esistenti; nuovi requisiti legali richiesti nella presentazione dei prodotti; nuove preferenze da parte dei consumatori nella conoscenza degli attributi di prodotto; Le problematiche descritte sopra possono essere risolte tramite i PIM con i quali si possono aggiornare e inserire facilmente le informazioni relative ai prodotti, coordinarne le informazioni nei mercati in cui è attiva l'azienda e tradurne gli attributi nelle varie lingue in caso di mercati esteri. 2. Migliore presenza su ecommerce e marketplace I PIM sono fortemente consigliati per chi ha pianificato un progetto ecommerce oppure per chi vende tramite marketplace. Questi canali necessitano di informazioni sui prodotti costantemente aggiornate, allineate e complete. I PIM grazie alle sue funzionalità consentono di ottimizzare la gestione di questo tipo di canali commerciali riuscendo a trasmettere loro informazioni relativi ai prodotti di qualità elevata, evitando errori di duplicazione dei dati da un canale di vendita all'altro. 3. Customer Experience coerente al canale di vendita I sistemi PIM consentono di distribuire informazioni mirate in base al canale di vendita, sia esso online e offline, e di gestirli separatamente. Il grande vantaggio derivante da questa funzionalità sta nel fatto di poter offrire a chiunque si interfacci con i prodotti dell'impresa l'esperienza più coerente al touchpoint con cui è venuto in contatto. Molto spesso infatti ci si imbatte in errori da parte delle aziende a causa della scarsa coordinazione delle informazioni. Con i PIM tutte le informazioni riguardanti un prodotto sono inserite in un unico database e possono essere distribuite, a seconda delle esigenze, nei vari canali di vendita. 4. Esperienza ottimizzata per target differenti Concetto chiave dell'inbound marketing è offrire il messaggio giusto al momento giusto. Ciò significa dover personalizzare l'offerta in base al target, in modo da offrire l'esperienza più indicata al tipo di cliente, aumentando così il tasso di conversione e il numero di vendite. Un PIM aiuta ad ottenere questo vantaggio riuscendo a distribuire la giusta informazione al canale commerciale più adatto alla tipologia di target. 5. Aumento della brand awareness I sistemi PIM possono essere integrati con i DAM (Digital Asset Management) in modo da poter inserire tra le informazioni anche contenuti multimediali. Avere contenuti come immagini, video o documenti coordinati e centralizzati, destinati a diversi canali commerciali aiuta ad aumentare la brand awareness e rafforzare la brand identity dell'impresa. 6. Time-to-Market ridotto Altro vantaggio dell'adozione di un Product Information Management è la riduzione del time-to-market. I sistemi PIM aiutano a distribuire e aggiornare subito le informazioni relativi ai prodotti. Ciò significa che in caso di lancio sul mercato di un nuovo prodotto, oppure in caso di aggiornamenti per prodotti già affermati nel mercato, gli attributi correlati sono facilmente aggiornabili e immediatamente pubblicati. 7. Incremento della qualità dell'informazione dei prodotti Questo è forse il vantaggio principale dei sistemi PIM e ti aiuta a farlo classificando e unificando le informazioni dei prodotto tramite degli standard che devono essere rispettati. Oltre alla possibilità di arricchire i dati c'è quella della traduzione in altre lingue, in modo da migliorare l'esperienza dell'utente. Tutto ciò inoltre riduce il rischio di errori di duplicazione del dato che può tramutarsi in una esperienza di acquisto negativa in un canale di vendita rispetto all'altro. 8. Aumento delle vendite Un aumento della qualità delle informazioni corrisponde alla diminuzione del tempo impiegato dal consumatore per prendere la decisione di acquisto. Tutto ciò si traduce in un aumento delle vendite. A ciò va aggiunta la possibilità di aumentare le vendite in up-selling e cross-selling grazie alla possibilità di inserire all'interno dei PIM la correlazione tra i vari attributi dei prodotti in modo da catalogarli per prodotti simili oppure varianti di prodotto. 9. Miglioramento KPI Correlate con l'aumento delle vendite c'è il miglioramento dei KPI relativi al marketing. Alcuni KPI che possono registrare dei miglioramenti sono: Diminuzione del costo di acquisizione; Diminuzione del costo per click nelle campagne ADS; Aumento del tempo di permanenza dell'utente sulla pagina; Diminuzione del bounce rate all'interno di un sito ecommerce; Aumento del tasso di conversione; 10. Riduzione dei resi, o del tasso di reso Una delle piaghe principali per chi vende sia online che offline è vedere l'articolo acquistato dal cliente ritornare indietro per svariate cause come: le modalità d'uso non conformi alla descrizione; la foto/video non corrispondente al prodotto; caratteristiche dichiarate non riscontrate nel prodotto finale; molto altro ancora... Tutti questi pain point possono essere aggirati tramite i Product Information Management. Inserendo le informazioni in un unico database infatti si riducono le possibilità di errore nell'inserimento delle stesse e si aumenta il grado di completezza e accuratezza. 11. Presenza sui mercati internazionali migliorata I PIM consentono di gestire tutte le informazioni dei prodotti in più lingue con la possibilità di tradurle direttamente all'interno del sistema. A mercati diversi inoltre corrispondono esigenze diverse da parte dei consumatori: i Product Information Management consentono di distribuire le giuste informazioni ai canali giusti. Esempio più importante è quello relativo alle unità di misura delle lunghezze oppure dei pesi: avere l'unità di misura in centimetri piuttosto che in pollici fa la differenza nella decisione d'acquisto per un consumatore europeo rispetto ad un consumatore americano. 12. Migliore gestione e conformità del dato Avere tutti i dati dei prodotti in un unico database, in particolare all'interno dei PIM, significa che sono assolutamente protetti e sicuri da accessi esterni in modo da essere conformi alle normative vigenti. Inoltre molte industrie devono rispettare determinati standard per la presentazione dei loro prodotti. Molti PIM hanno ovviato a questa cosa prevedendo l'inserimento dei prodotti e degli attributi in modo che rispettino automaticamente molti degli standard di classificazione. 13. Facilità di preparazione dei cataloghi prodotti Con informazioni precise sui prodotti, e in particolare dei suoi attributi, consente di facilitare la creazione di cataloghi sia online che cartacei. Oltretutto alcuni PIM sono dotati di automatizzazioni che consentono la creazione automatica dei cataloghi cartacei e altri PIM sono integrabili con programmi come Adobe InDesign. 14. Aumento della produttività Gestire le informazioni in condivisione con i vari reparti aziendali, aumentando quindi la qualità e la velocità di distribuzione dei dati, unita alle automatizzazione che i sistemi PIM posseggono aumenta la produttività complessiva dell'azienda. 15. Potenziamento della SEO dei prodotti Con i sistemi PIM può venire potenziata anche la SEO. Nel momento della creazione dei contenuti e degli attributi da inserire all'interno dei PIM, possono essere inserite anche tutte le meta informazioni dei prodotti utili per l'indicizzazione degli stessi sui motori di ricerca. Titolo, meta tag description, alt text (in caso delle immagini prodotto) e molto altro, vengono direttamente aggiornate all'interno dell'ecommerce senza il bisogno di provvedere all'inserimento manuale ogni volta che viene inserito un prodotto. 16. Risparmio di tempo Uno dei benefici maggiormente riscontrabili quando si parla di questa tipologia di sistemi è il consistente risparmio di tempo che si può constatare in più modi: Riduzione del tempo nella ricerca di informazioni: le keyword, i filtri, differenti modi di navigazione e comparazione dei prodotti possono aiutare le persone a trovare le informazioni in modo più agevole; L'inserimento e l'aggiornamento degli attributi dei prodotti sono facilitati grazie al fatto che il tutto viene fatto tramite un unico sistema centralizzato; Zero errori di duplicazioni: molto spesso si è costretti a perdere tempo per evidenziare e correggere gli errori di duplicazione; Automatizzazione tramite data integration: le informazioni inserite all'interno di sistemi di terze parti, come ERP e CRM, possono essere automaticamente compilate grazie al PIM; 17. Risparmio di costi Ultimo vantaggio è quello legato al risparmio sui costi. Anche in questo caso i risparmi possono essere di varie entità: Correlazione con il risparmio di tempo: ad un risparmio di tempo per quanto riguarda le operazioni routinarie è correlato un risparmio monetario per il minor impiego della forza lavoro; Minori costi dovuti a richieste dei clienti: inserire informazioni all'interno dei PIM aumentando la qualità e i dettagli complessivi degli stessi, aiuta a ridurre eventuali richieste dei clienti che per essere gestite necessitano di costi; Bassi costi di integrazione: una volta integrate gli altri sistemi di terze parti, i processi sono completamente automatizzati; Migliori processi legati al management delle informazioni prodotto: sono tutti i costi operativi quindi ad esempio la riduzione dei costi derivanti da dati errati o incompleti, riduzione dei rischi sulla gestione; Conclusioni Da questo articolo si può evincere come i PIM siano certamente i sistemi più indicati per rimanere al passo con la digital transformation e come possano aiutare le aziende nella gestione dei loro prodotti all'interno dei canali commerciali ottimizzando tempi e costi tramite la gestione centralizzata degli attributi dei prodotti. Tutto ciò aiuta le imprese a vivere in un ambiente ipercompetitivo multi-canale, dove quindi essere presenti con i propri prodotti in molti touchpoint è di importanza vitale per le imprese. Per ulteriori approfondimenti abbiamo scritto un articolo sulle differenze tra i PIM e i DAM.
Per shopstreaming si intende l’attività di vendere online, utilizzando il mezzo di live shopping sui canali social o su App ed e-commerce. Possiamo definirla come un’evoluzione delle vecchie televendite in TV. Solitamente i venditori a disposizione per il live shopping o fanno parte dello staff del negozio online o sono influencer appositamente scelti per pubblicizzare un prodotto. Gli influencer in questo caso sono veri e propri esperti di settore che aiutano a vendere i prodotti in modo ancora più immediato, rispondendo anche a dubbi o domande dei potenziali clienti. Il live shopping offre la possibilità ai clienti di entrare in contatto diretto con il negozio online, aumentando così la sua fiducia verso il brand, che si mostra appunto affidabile. Il live shopping è un’abitudine di vendita proveniente soprattutto dalla Cina, che da questo punto di vista è come sempre molto avanti rispetto alla tematica delle vendite online. Ma quali sono i vantaggi dello shopstreaming? Scopriamolo nel prossimo paragrafo. Vantaggi dello shopstreaming per le vendite online I vantaggi dello shopstreaming possono essere molti, l’importante è saper sfruttare bene l’occasione per ottenere il massimo ritorno sull’investimento. I vantaggi di prevedere questo tipo di vendita all'interno del proprio progetto ecommerce, possono comunque essere sintetizzati in: Miglioramento del rapporto tra brand e consumatore; Maggiore facilità e velocità riguardo agli acquisti online; Miglioramento della customer experience; Possibilità di mostrare i prodotti organizzando un vero e proprio show; Andiamo a vederli tutti nello specifico. Migliora il rapporto tra brand e consumatore. Se il brand si rende più disponibile e più presente nei confronti del consumatore, egli sarà più portato a ritenerlo affidabile. È lo stesso concetto di quando un consumatore entra in un negozio fisico, la presenza di una commessa sorridente e disponibile in grado di fornire consigli sugli acquisti da fare, sarà il punto forte del legame tra il cliente e il brand del negozio. Di sicuro le persone saranno invogliate a tornarvi. Allo stesso modo un ecommerce quando organizza una sessione live, dove è possibile fare shopping in diretta, può prevedere la possibilità da parte dell'utente di porre domande, consigli o dubbi al venditore: in questo modo si pone il cliente in uno stato di calma e buona predisposizione verso il brand. Egli saprà infatti che quell’e-commerce si prende tutto il tempo necessario per rassicurare il target e vendere il prodotto in totale trasparenza, visto che il tutto avviene in diretta. Rende più facili e veloci gli acquisti online. Il live shopping ha la peculiarità di rendere più rapidi gli acquisti online, in quanto il venditore mostra in diretta i prodotti, anche in base alle domande delle persone collegate. In questo modo i clienti non perdono tempo a cercare il prodotto online o a fare complesse comparazioni con altri siti ecommerce. Lo hanno lì davanti a disposizione e possono vederlo grazie al venditore che gli mostra tutte le caratteristiche. Ovviamente gli e-commerce devono fornire la possibilità di acquistare il prodotto stesso in live, in modo tale da non perdere il momento caldo. Migliora la customer experience. Acquistare online è comodo, ma la possibilità di farlo dal vivo dà molta più soddisfazione. Per questo motivo il live shopping funziona molto bene, perché unisce le due cose e rende le compere online molto più divertenti. Il coinvolgimento con il brand con la live shopping aumenta così il livello di customer experience, visto che il cliente ha l’opportunità di fare domande in diretta e di togliersi tutti i dubbi in merito anche a tematiche come packaging, spedizioni e politiche di reso. Permette di mostrare i prodotti realizzando un vero e proprio show. La creatività può essere alla base di un evento di live shopping, in quanto non è necessariamente detto che un prodotto debba essere venduto solo in un modo. Pensiamo ad esempio a degli abiti o a degli accessori. Se si vuole sapere se un abito è comodo, lo si può far indossare a una o più modelle con taglie differenti e farle camminare, sedere o altro. In questo modo l’abito può essere visionato da tutti i punti vista. Lo stesso è per un accessorio che può essere indossato. Se invece si vende biancheria per la casa, non solo la si può mostrare, ma si può far vedere una tavola apparecchiata per una cena elegante, ad esempio. Non c’è limite alla fantasia e alla possibilità di ampliare un’esperienza, facendo aumentare ancora di più il desiderio di acquistare un prodotto. Ma ora scopriamo come si può fare shopstreaming, con quali piattaforme o social. Come fare shopstreaming: piattaforme e social consigliati Probabilmente il “luogo digitale” su cui ha più impatto la live shopping sono indubbiamente i canali social, quindi Instagram, TikTok, Facebook, Youtube. Le piattaforme che invece sono specializzate nello shopstreaming sono Amazon live, Taobao Live e i luoghi digitali tradizionali come Google Meet, Teams o Zoom. Indubbiamente ciascuna di queste modalità di shoprstreaming ha il suo vantaggio e la scelta dipende anche e soprattutto dal numero di persone previste per la partecipazione. Una live su TikTok può accogliere più facilmente un gran numero di persone, le quali si possono anche aggiungere di volta in volta. Inoltre, a seconda anche del target, un canale social o una piattaforma con Meet o Amazon Live può fare la differenza. In base allo strumento che si utilizza cambia ovviamente anche il target, a seconda che la live venga trasmessa su TikTok o su Facebook. La scelta del canale su cui vendere in streaming, va fatta anche in base alle eventuali integrazioni con piattaforme ecommerce come Shopify oppure BigCommerce. Per quanto riguarda Shopify è integrato completamente nelle vendite in streaming con Youtube e ha dato vita a Youtube Shopping (ne abbiamo parlato in un precedente articolo che ti consigliamo di leggere se sei interessato al tema). Non mancano le integrazioni, come del resto fa anche BigCommerce anche ad altri social come Facebook o Instagram ma, al momento, solamente per quanto riguarda la visualizzazione dei prodotti dell'ecommerce all'interno dello shop nei social. La scelta del canale sui cui fare live shopping è importante, ma lo è di più quella dell’influencer, di cui parleremo nel prossimo paragrafo. Scegliere gli influencer per il live shopping, quanto è importante La scelta dell’influencer si può rivelare decisiva in una live di shopstreaming. A determinare l’importanza di quest’ultima è l’autorità dell’influencer online, quindi se i suoi contenuti sono apprezzati, se i suoi video hanno molte visualizzazioni e commenti e se è stato in grado in futuro di generare vendite con altri brand. Un influencer è un personaggio pubblico online, esperto di un argomento particolare, in grado d'influenzare le decisioni d’acquisto delle persone, grazie alla sua esperienza nel settore. Inutile dire che se è anche di bell’aspetto può aiutare molto a generare conversione. Naturalmente questo è un dettaglio, ma purtroppo nell’era dei social è molto importante. Conclusioni Un progetto e-commerce oggi deve avere molti assi nella manica se vuole generare conversione e vuole fidelizzare il target. Lo sviluppo con Shopify del tuo store online può essere sicuramente un primo ottimo punto di partenza per un business online, così come affidarsi a un'agenzia Shopify che possa aiutarti a comprendere di cos'hai veramente bisogno per andare a vendere online ed evitare di sperperare risorse in progetti sovra o sotto dimensionati. Dopo aver impostato le basi di un e-commerce, quindi aver creato il sito e caricato i prodotti, nonché aver pensato alla strategia da porre in atto, è fondamentale cercare la più grande quantità possibile di clienti attraverso il live shopping.