In qualche nostro articolo abbiamo trattato dei Digital Asset Management, meglio conosciuti come DAM, sistemi per la gestione, archiviazione e distribuzione di risorse digitali. In questo articolo esamineremo i vantaggi di questi sistemi che possono portare alle imprese che usano una grande quantità di file multimediali. Perché sono utili i Digital Asset Management? I DAM, come detto, sono sistemi per l'archiviazione, gestione e distribuzione di risorse digitali come foto, video, animazioni, documenti o molto altro nei vari touchpoint in cui l'impresa è presente e con cui vuole essere a contatto con il cliente. Oltre a questo i Digital Asset Management sono dotati di tutti gli strumenti per consentire ai team aziendali di snellire il processo di creazione della risorsa e aggiornamento dei dati. Tutto ciò può avvenire tramite commenti oppure task che possono essere assegnate ai vari membri del team. Nell'ottica di una migliore organizzazione delle risorse è da segnalare la possibilità di sincronizzare le risorse in modo che siano automaticamente aggiornate nei vari touchpoint dell'impresa. Ulteriore funzione è data dall'intelligenza artificiale che consente di capire se la risorsa caricata è già presente all'interno del database evitando quindi di caricare risorse duplicate oppure con errori. Questi sistemi inoltre sono integrabili, oltre che con i vari canali, anche con altri sistemi come i gestionali e PIM, contribuendo tramite un'unica piattaforma di avere la completa gestione delle risorse anche su altre piattaforme. Per ulteriori approfondimenti ti invitiamo a leggere il nostro articolo su cos'è e come funziona un DAM (Digital Asset Management). 12 (+1) Vantaggi dei Digital Asset Management Passiamo ora ad elencare tutti i vantaggi riguardanti i DAM, essi possono riferirsi a numerosi aspetti delle aziende e possono essere d'interesse a molti reparti aziendali: dal marketing, al sales ma anche ai reparti creativi ed IT. 1- Scalabilità e centralizzazione I DAM sono strutture centralizzate per la gestione e l'archiviazione unificata dei file. Questo rende che tutte le risorse abbiano una qualità superiore grazie alla possibilità di arricchire i file con tutte le informazioni necessarie e assegnare task a chi si deve occupare dell'inserimento delle info. Le risorse sono inoltre inserite e ordinate secondo un senso logico, con la possibilità di inserimento di metadati per facilitarne la ricerca, o tramite query oppure tramite filtri avanzati. Le risorse, grazie al fatto di essere un sistema centralizzato, sono condivise in un ambiente cloud e sono immediatamente messe a disposizione anche agli altri utenti. Questo significa anche che in caso di aggiornamenti dei file, essi sono automaticamente visibili anche per gli altri utenti, che possono così usufruire in ogni momento di informazioni aggiornate e di elevata qualità. Altro punto chiave è la scalabilità della piattaforma che risulta ideale per ogni tipo di impresa, dalla più piccola alla più grande indipendentemente dal numero di sedi. Tutto ciò è logica conseguenza della possibilità di inserire all'interno dei DAM un numero potenzialmente infinito sia di file ma anche di utenti, consentendo loro l'accesso alle risorse da qualsiasi luogo essi si trovino. 2- Gestione ottimizzata delle risorse Grazie ai DAM la gestione delle risorse è migliorata: possono infatti essere create cartelle in base alla volontà dei membri del team, in base ai tag inseriti manualmente oppure automaticamente grazie all'intelligenza artificiale. Sempre nell'ottica di una migliore gestione delle risorse, i DAM sono dotati di tutte le funzionalità per chi deve approvare nuove risorse, crearne di nuove, modificarle e rimuoverle dai canali in cui sono pubblicate. Tutto questo direttamente tramite un'unica piattaforma. Altra funzionalità dei Digital Asset Management riguarda la possibilità di eliminare il problema della duplicazione dei file tramite il controllo delle versioni. I DAM utilizzano l'intelligenza artificiale per scovare eventuali variazioni del file, dando la possibilità di scelta sulla versione da mantenere all'interno del DAM. 3- Semplifica la collaborazione tra team Per la creazione della risorsa finale spesso vengono coinvolti numerosi team, ad esempio quello creativo o il team marketing. Molto spesso i loro membri lavorano da diverse parti del mondo, rendendo complicato avere una comunicazione che permetta loro di rimanere allineati, se non tramite numerose mail, che spesso però rischiano di creare ancor più confusione. I DAM semplificano tutto ciò mettendo in condivisione immediata non solo i file aggiornati ma anche eventuali feedback lasciati dai membri dei vari team. Questo implica una maggiore velocità nella creazione della risorsa e una riduzione del time to market nel caso del lancio sul mercato di nuovi prodotti. I DAM funzionano solo per i membri interni all'impresa? La risposta è no. La condivisione delle risorse può essere estesa anche a membri esterni, ad esempio i fornitori, sempre tenendo conto che gli amministratori hanno la facoltà di assegnare ai membri del DAM autorizzazioni su quello che possono o non possono fare all'interno della piattaforma. Il Digital Asset Management funge da unica fonte di verità ed è dotata della funzionalità per ripristinare versioni modificate o eliminate accidentalmente. 4- Automatizzazioni tramite workflow e AI Con i DAM possono essere automatizzate numerose azioni tramite: Workflow: si possono creare workflow con le attività da eseguire utili alla pianificazione, progettazione e distribuzione delle risorse, con la possibilità di visualizzare in tempo reale lo stato di lavorazione. Intelligenza Artificiale: i Digital Asset Management sono dotati di intelligenza artificiale che può essere sfruttata per: La compilazione automatica o suggerimenti dei metadati da inserire; La ricerca di file simili che possono essere utili; Controlli relativi alla versione del file per trovare eventuali file duplicati; 5- Gestione ottimizzata e personalizzata dei canali Avere risorse ottimizzate per i vari canali in cui sono distribuite ha il grande vantaggio di creare una brand identity forte. Avere immagini sbagliate sul proprio sito web oppure su documenti pubblici infatti è fortemente deleterio per le imprese. I DAM forniscono un sistema centralizzato di risorse con la possibilità di organizzarle o per canale nel quale verranno poi distribuite (ad esempio risorse per presentazioni oppure risorse per campagne social) o in base allo stato di approvazione della risorsa. In questo modo solamente le risorse coerenti con il canale di distribuzione e approvate dagli amministratori possono venire pubblicate dai vari reparti. Ulteriore vantaggio da parte dei DAM in questo senso è data dalla funzionalità per la creazione di template utilizzabili dagli altri utenti. Facciamo un esempio: consideriamo un particolare modello di design di un immagine con una scritta nel basso. In questi casi può essere dato il permesso ad alcuni membri di modificare la scritta e l'immagine senza che poi ne venga modificata la posizione. Il vantaggio principale è di avere quella che viene definita come coerenza del brand, in tutti i touchpoint in cui l'impresa è presente. 6- Aumento della sicurezza dei file Una modifica al file da parte di chi non è autorizzato, può avere riflessi negativi sul tasso di conversione delle campagne di marketing oppure può dare delle problematiche per quanto riguarda la customer experience da un touchpoint all'altro. Ancora peggio nel caso in cui questo file venga accidentalmente eliminato. I Digital Asset Management consentono di aumentare la sicurezza relativa ai file che sono archiviati al suo interno sia tramite il sistema di autorizzazioni sugli accessi ai file, sia tramite un sistema di approvazione che consente ai membri del team di accedere esclusivamente a file aggiornati e approvati dai responsabili. I DAM inoltre sono dotati di protocolli di sicurezza in modo da consentire l'accesso sicuro agli utenti alla piattaforma e allo stesso tempo garantire la sicurezza anche in fase di download, gestione, condivisione e distribuzione dei file nei vari canali in cui l'impresa è presente. 7- Allineamento dei team sugli aspetti legali Quando si gestiscono file multimediali è bene considerare anche tutti gli aspetti legali che stanno alla base dell'utilizzo delle risorse. Capita spesso infatti che i file siano sottoposti a rigide regolamentazioni riguardanti il loro uso, ad esempio all'interno di campagne di marketing, e i membri dei vari team non siano al corrente di tutti gli aspetti legali che riguardano le risorse. Caso simile riguarda anche la pubblicazione di foto, video o documenti in canali che sono sottoposti a legislazione di altri stati, specialmente per quelli fuori dall'Unione Europea, che spesso presentano aspetti legali differenti da quelli italiani e comunitari per la tutela della proprietà intellettuale e dei marchi registrati. I DAM prevengono questa tipologia di problematiche sia tramite: Impostazione della data di scadenza della licenza: una volta impostata la data di scadenza della licenza la risorsa viene rimossa dai file pubblicati; Processo di convalida della risorsa: attraverso il processo di convalida è possibile l'inserimento di alcuni step all'interno dei workflow che prevedano la partecipazione di chi è coinvolto negli aspetti legali, in modo da essere perfettamente allineati su questo aspetto; 8- Integrazione con applicazioni di terze parti I DAM possono essere integrati, tramite data integration, per migliorare la customer experience e la loro efficienza, con: Applicazione di terze parti: queste piattaforme si integrano anche con applicazioni di terze parti per la realizzazione di file multimediali come Adobe InDesign, Photoshop, Illustrator o Canva; Altre piattaforme: l'integrazione dei DAM può avvenire anche con altre piattaforme come i CMS, ERP, o anche con piattaforme per la gestione centralizzata dei dati dei prodotti, come sono i PIM (Product Information Management). La data integration tra le piattaforme e le applicazioni può avvenire in modo nativo oppure tramite API. Il funzionamento dell'integrazione è bidirezionale, quindi ogni modifica fatta all'interno del Digital Asset Management sarà automaticamente aggiornata all'interno delle applicazioni e viceversa. Tutto ciò risulta particolarmente utile sia in fase di creazione della risorsa, tramite ad esempio Photoshop con la possibilità di lavorare sui file del DAM salvandoli e aggiornandoli automaticamente, sia in fase di distribuzione della stessa all'interno di un sito ecommerce attraverso un PIM. 9- Informazioni aggiuntive sui file del DAM I sistemi DAM forniscono inoltre, tutte le informazioni che possono essere contenute in un file multimediale. Se questo file infatti è coperto da licenza, è possibile accedere anche ad informazioni come: il legittimo proprietario, la data di scadenza della licenza o il costo della stessa. Tutto ciò è utile in fase di pianificazione del budget da parte del CFO, in particolar modo sulla definizione dei costi di licenza, con la possibilità di conoscere il numero dei file che prevedono costi di licenze e l'importo delle stesse. 10- Dati statistici e calcolo del ROI I DAM offrono anche la possibilità di avere sempre sottomano i dati statistici relativi alle risorse pubblicate compresi: numero di visualizzazioni; numero di download; numero di condivisioni della risorsa; I Digital Asset Management offrono quindi tutto il necessario alle aziende per il calcolo del ROI, valutando così la redditività dell'ammontare dell'investimento. 11- Fidelizzazione del cliente I Digital Asset Management non forniscono solamente vantaggi ai team aziendali ma sono altresì utili anche per aumentare il livello di customer experience del cliente finale. Chi si interfaccia con i touchpoint dell'impresa infatti necessita di avere risorse costantemente aggiornate, pertinenti rispetto al canale e di alta qualità. I DAM contribuiscono a realizzare tutti questi punti aumentando l'engagement del cliente con il brand e la sua fidelizzazione. 12- Riduzione dell'effort per il reparto IT I DAM sono inoltre piattaforme Saas, ciò significa che la gestione della parte software e l'archiviazione del dato avviene in cloud. Questo tipo di soluzione offre numerosi vantaggi per quanto riguarda il reparto IT che non dovrà più occuparsi della manutenzione della piattaforma e dell'aggiornamento, con conseguenti risparmi sia in termini di costo, sia in termini di tempo. Il team IT può così concentrarsi sulla manutenzione degli hardware e dei software locali perché per l'aggiornamento e la manutenzione dei DAM se ne occuperà il fornitore. 13 (riassuntivo)- Risparmio di tempo e di denaro Questo vantaggio riassume tutte le funzionalità e tutti i vantaggi che abbiamo analizzato in precedenza dei DAM. Proviamo ad analizzare tutti i punti precedenti in termini di tempo e denaro: 2- Gestione ottimizzata delle risorse: non si avranno duplicazioni e un miglioramento della ricerca dei file facendo risparmiare tempo su eventuali nuove creazioni dei file; 3- Semplifica la collaborazione tra team: si traduce in minor tempo impiegato per la comunicazione tra i team aziendali; 4- Automatizzazioni tramite workflow e AI: si traduce in un maggior risparmio sulle azioni routinarie che possono essere fatte automaticamente; 6- Aumento della sicurezza dei file: risparmio di tempo su azioni correttive legate a ripristino di file danneggiati, nuove creazioni di file eliminati e ripristino di ulteriori danni causati da terzi; 7- Allineamento dei team sugli aspetti legali: in questo caso il vantaggio più evidente è il risparmio dal punto di vista monetario su eventuali azioni legali mossi da terzi per il mancato rispetto delle clausole dei contratti di licenza; 8- Integrazioni con applicazioni di terze parti: l'integrazione con applicazioni o piattaforme si tramuta in un aggiornamento automatico dei file all'interno del DAM, facendo risparmiare tempo con aggiornamenti manuali; 9- Disponibilità di informazioni aggiuntive sui file: avere informazioni sempre disponibili, anche riguardo ad aspetti economici o legali relativi ai file aiuta a risparmiare tempo nelle loro ricerca; 11- Fidelizzazione del cliente: acquisire un cliente costerà sempre di più alle imprese che non mantenerne uno di fidelizzato. Ne abbiamo parlato in un nostro articolo sulla fidelizzazione del cliente; 12- Riduzione dell'effort nel reparto IT: il risparmio di tempo in questo caso è evidente grazie all'aggiornamento automatico della piattaforma da parte del fornitore Avere un risparmio dal punto di vista del tempo impiegato molto spesso si traduce in una maggiore produttività e in un risparmio di risorse, che possono essere investite altrove. Conclusioni I DAM sono soluzioni ideali per gestire una grande quantità di risorse multimediali per imprese che vogliono essere presenti su numerosi touchpoint per entrare in contatto con gli utenti. Essere presenti in quanti più touchpoint possibile è sempre più la chiave affinché un'impresa sopravviva. In un futuro, con lo sviluppo continuo del web, inoltre il numero dei touchpoint aumenterà e con essi anche lo sforzo da impiegare per la gestione delle risorse costringendo così le imprese a cercare soluzioni per mitigare questi effetti. Ogni azienda che ricerca l'espansione del proprio business e vuole aumentare la propria presenza nel tentativo di acquisire nuovi potenziali clienti, è chiamata a considerare l'adozione di questo tipo di soluzioni. Per ulteriori approfondimenti abbiamo scritto un articolo sulle differenze tra i PIM e i DAM.
La gestione dei file multimediali come foto, video, documenti è sempre più importante all'interno delle imprese che si caratterizzano per la multicanalità. Mantenere aggiornati i canali di vendita con l'ultima versione dei file multimediali e coordinare i contenuti all'interno dei touchpoint in cui l'impresa è presente, è fondamentale per la creazione di una brand image e una brand identity forte. Che cos'è un Digital Asset Management? Partiamo subito rispondendo alla domanda Che cos'è un DAM?: DAM è l'acronimo di Digital Asset Management e, in particolare, i DAM sono sistemi per la gestione, l'archiviazione, l'organizzazione, il recupero e la distribuzione di contenuti digitali. I DAM quindi contribuiscono a creare un sistema centrale di contenuti digitali ben catalogati e descritti, con la possibilità di ricercarli tramite metadati e di renderli accessibili a tutti i membri del team. Il vantaggio principale di queste piattaforme è il potenziamento della brand identity e della brand image, vista la possibilità di usufruire di file multimediali univoci e la possibilità di aggiornamento automatico delle risorse all'interno dei canali in cui sono collocate. I DAM proprio per questa ragione si possono integrare con una molteplicità di sistemi come: Sistemi di automazioni editoriali (es. per la impaginazione cartacea); applicazioni web come i CMS e gli ecommerce; PIM (Product Information Management); Le tipologie di file multimediali che possono essere aggiunte e aggiornate all'interno dei DAM possono essere: documenti, video, audio, animazioni (es. le GIF) e qualsiasi altro file che può dare valore al brand su cui hai un diritto di utilizzo. I DAM inoltre si caratterizzano per la possibilità di gestire i file multimediali tramite workflow, commenti e task assegnabili agli altri membri del team, in modo da avere sempre i file completi e uniformati, uniformando il processo di creazione e completamento degli stessi. Questi sistemi inoltre possono essere implementati in cloud, in locale oppure in maniera ibrida. Questo garantisce la possibilità di scalare man mano che le risorse aumentano, diminuendo così l'effort impiegato per la gestione di prodotti. Come funziona un DAM? Entriamo ora nel dettaglio di come funziona un sistema di Digital Asset Management. Di seguito riportiamo i passaggi principali che si possono eseguire dall'inserimento della risorsa alla distribuzione su più canali: Creazione e caricamento della risorsa La risorsa viene caricata all'interno del DAM tramite upload diretto del file, sistemi per l'acquisizione automatica dei file, sincronizzazione automatica da altri sistemi e altri collegamenti. Completamento dell'inserimento dei metadati e arricchimento del dato Una volta caricato il file è possibile arricchire il dato inserendo tutti gli attributi necessari per fornire un file di valore. In questo passaggio è fondamentale inserire anche i metadati, ossia tutti i dati utilizzabili per semplificare la ricerca della risorsa all'interno del DAM. Esempi di attributi che possono essere usati per la classificazione delle risorse sono: Tipologia di risorsa (esempio: presentazione, white paper ecc..); Versione (esempio: nuovo, aggiornamento ecc...); Tipo di supporto richiesto (esempio: video, immagine ecc...); Tecnologia utilizzata per la realizzazione (esempio: Photoshop, Premiere ecc...); Tutto ciò aiuta alla creazione di un sistema di risorse ben organizzato e facilmente accessibile dagli altri membri dei vari team. Gestione delle operazioni tramite workflow Tutta l'indicizzazione creata può essere sfruttata per utilizzare automazioni che, tramite regole impostate sugli attributi, possano automatizzare attività e processi. Aggiornamenti e controlli delle versioni È importante mantenere le versioni delle risorse sempre aggiornate. Il DAM utilizzerà l'ultima versione all'interno dei workflow ed essa sarà inoltre sincronizzata all'interno dei vari canali e la versione precedente verrà comunque tenuta in memoria e resa disponibile eventualmente per un futuro ripristino. Gestione delle autorizzazioni Grazie ai DAM, per garantire la sicurezza delle informazioni, c'è la possibilità di gestire le autorizzazioni all'interno dei membri del team, in modo che ognuno abbia le autorizzazioni coerenti con il suo ruolo, evitando così che le informazioni possano venire modificate in maniera errata, rubate o cancellate per sbaglio. Distribuzione dei contenuti I sistemi DAM successivamente consentono di pubblicare le risorse nei vari canali. La distribuzione avviene tramite collegamenti con le varie piattaforme aziendali ai quali può essere impostata la data di scadenza del collegamento. Le risorse possono essere incorporate ad esempio all'interno di siti web, come un sito Hubspot, ed ecommerce, in modo che gli utenti possano usufruire di contenuti aggiornati in tempo reale. Ogni volta infatti che un asset viene modificato, esso è automaticamente aggiornato nel punto di distribuzione. Monitoraggio delle performance dei contenuti Molti DAM offrono l'opportunità di monitorare le performance degli asset digitali, riguardo visualizzazioni ed engagement, nei vari punti di distribuzione. Questa funzionalità consente di andare a misurare in maniera accurata il ROI e altri KPI degli asset digitali. A chi è utile un Digital Asset Management? 6 problemi risolti dai DAM Durante questo paragrafo andremo ad analizzare quali sono le aziende che hanno necessità di adottare un DAM. Se si vuol una risposta banale e da commerciale vecchio stampo è che questo tipo di sistemi, grazie alla loro scalabilità, è adatto ad ogni tipo di impresa, dalla grande alla più piccola perché possiede funzionalità che possono agevolare i processi di molte imprese. Se invece vogliamo andare nel dettaglio per capire quali aziende abbiano realmente bisogno dei DAM, possiamo suddividerle in base a 6 macro problemi. Il tuo marketing aziendale è rivolto a più canali e vengono impiegate molte risorse digitali Il mercato attuale porta con se problematiche da risolvere per stare al passo con le altre imprese ed essere competitivo. Pensare di fare inbound marketing solamente all'interno del tuo sito web è cosa troppo fine a sé stessa per immaginare di attirare nuovi lead e clienti. Tutto ciò implica la necessità di fare marketing tenendo conto dei numerosi touchpoint in cui le persone sono presenti, di conseguenza bisogna adottare strategie multi canale per rimanere al passo con i tempo. Il sito web deve essere solamente una delle tante armi in mano alla tua impresa su cui pianificare strategie di marketing: vanno quindi considerati altri canali come: i social media, la stampa, i video e i cartelloni pubblicitari, solo per citarne alcuni. Questo implica la necessità di avere un grande quantitativo di risorse digitali da gestire, archiviare e aggiornare. Essere sprovvisti dei DAM in questi casi significa rischiare cancellamenti, errori di duplicazione dei file e customer experience completamente scoordinata da un canale all'altro. Uno dei punti di forza dei DAM è appunto la scalabilità: più canali di marketing, risorse, fornitori ci sono, più diminuisce l'effort impiegato per la gestione di esse. Il tuo è un sistema di cartelle ed è invaso da file duplicati Gestire tutti i file multimediali tramite un sistema di cartelle, per i più moderni magari utilizzando piattaforme cloud come Google Drive oppure Dropbox, è certamente una pratica che può portare i suoi frutti in termini di familiarità ma può esporre l'intero sistema di archiviazione delle risorse a problematiche di vario tipo. La prima di queste è l'impossibilità che si ha a volte di trovare il file ricercato se non ne si conosce il nome esatto. Questo tipo di difficoltà è risolta grazie al fatto che con i DAM si possono ricercare i prodotti tramite attributi, i famosi metadati di cui abbiamo parlato nel punto 2 del precedente paragrafo. L'altra problematica è quella relativa ai file duplicati che spesso implica un doppio danno: uno dal punto di vista dello spazio di archiviazione occupato e un altro è legato alla possibilità di aggiornamenti o variazioni del file, banalmente anche relativo alla sua qualità, non concordati che possono mettere a rischio l'immagine del brand. Con i DAM questo rischio è risolto dall'intelligenza artificiale che, in fase di caricamento della risorsa, scansiona quelle presenti segnalando eventuali file che possono potenzialmente essere dei duplicati dando la possibilità se mantenere il file originale oppure sovrascriverlo, eliminando così il rischio di duplicati. Ci vuole troppo tempo per ricercare l'ultima versione di un file (basta impiegarci più di 1 secondo) Perdere troppo tempo per confrontare risorse oppure per ricercare un file è abbastanza deleterio per tutti i team aziendali perché potrebbero tranquillamente occuparsi di altro. Grazie ai DAM c'è la possibilità di eseguire le ricerche tramite i metadati e di avere a disposizione tutte le versioni di una risorsa e di vedere l'ultima approvata, evitando così che ad esempio un'immagine finisca all'interno del sito ecommerce senza che questa sia aggiornata. I team aziendali vengono coordinati tramite email Coordinare i team aziendali è di fondamentale importanza all'interno di un'organizzazione, specialmente se ogni team ha usa programmi differenti per l'archiviazione dei file multimediali. Questo problema si fa sempre più grande man mano che un'organizzazione cresce e molto spesso le aziende provano ad organizzarsi tramite un sistema di mail interne. I DAM contribuiscono ad aumentare l'organizzazione interna tramite: Assegnazione di task e stati dei progetti agli altri membri del team; Configurazione delle autorizzazione nell'utilizzo; Processi di approvazione delle risorse ben definiti; Il Digital Asset Management offre inoltre anche i seguenti vantaggi: Passaggio dei file da un team all'altro reso più semplice grazie al sistema centralizzato e condiviso; I sistemi sono uguali per tutti, e con essi i relativi aggiornamenti. Pertanto si evitano errori umani dovuti a passaggi tra sistemi e si velocizza lo scambio di informazioni; L'azienda ha difficolta a scambiare all'interno e all'esterno i contenuti I sistemi di cartelle e sistemi cloud di archiviazione delle risorse spesso ostacolano la collaborazione con tra l'impresa e i dipendenti oppure agenti esterni come i fornitori oppure partner che devono fornirti un logo per una campagna di co-marketing. I DAM possono facilitare il tutto perché le risorse sono ospitate in una posizione centrale e basterà solamente aggiungere gli utenti e condividere i file. L'azienda non utilizza tecnologie per aumentare il livello di customer experience del cliente I DAM sono dotati di intelligenza artificiale che possono aiutare gli utenti a ricercare in modo agevole ciò di cui hanno bisogno. In fase di inserimento delle risorse i DAM, tramite l'IA rilevano i punti di riferimento dell'immagine per poi aggiungere automaticamente dei tag, facilitando poi la ricerca dell'utente. Aggiungere i tag di ricerca alle risorse è molto utile anche per selezionare cosa inserire all'interno delle campagne di comunicazione e cercare quello che meglio si sposa con il canale di comunicazione prescelto. Ad esempio, in caso di pianificazione di una campagna pubblicitaria per sponsorizzare un paio di scarpe, c'è la possibilità di ricercare all'interno del DAM gli attributi donna e bionda se si avesse bisogno di una donna bionda per la campagna. Per approfondire maggiormente queste tematiche abbiamo scritto un articolo riguardante ai vantaggi dei Digital Asset Management. A chi porta beneficio i DAM? I DAM possono portare benefici a tutti i reparti aziendali. Di seguito esaminiamo come questi sistemi possano aiutare i vari reparti durante le operazione quotidiane. I benefici del DAM per il reparto marketing I DAM per quanto riguarda il reparto marketing, hanno l'obiettivo di archiviare le risorse utilizzabili durante le campagne di marketing. L'utilizzo attuale dei DAM adesso però è molto più complesso di una volta. Il team di marketing è quello responsabile sia della promozione dei prodotti sia della creazione del rapporto, dell'engagement con gli utenti e della creazione di una forte brand image e identity. I DAM consentono a tutto il reparto marketing di operare in maniera più veloce e ottimizzata, ricercando i file multimediali in maniera più rapida. Sono utili per chi ha campagne pubblicitarie multicanale perché assicurano che i contenuti siano immessi sul mercato con il giusto tempo e che siano ottimizzati per ogni utente. Altro vantaggio per il team marketing è la possibilità di misurare il ROI dei contenuti, scegliendo così quello che performa meglio. I benefici del DAM per il reparto creativo I grafici, fotografi e operatori video possono archiviare tutte le risorse rendendole automaticamente disponibili per chi deve crearne di nuove oppure si deve occupare dell'editing dei video. Oltre alla condivisione delle informazioni, i DAM permettono l'inserimento di task e commenti che semplificano e definiscono tutto il processo di creazione dei contenuti. Con i DAM inoltre viene evitata la ricreazione di un file particolare perché o introvabile oppure eliminato erroneamente, ottimizzando il tutto anche da un punto di vista temporale. Una volta creata la risorsa, essa può essere distribuita anche ai manager, ai reparti marketing e sales e al team ecommerce o IT tramite portale oppure link di condivisione. I benefici del DAM per il reparto vendite Le risorse debbono essere consegnate a più segmenti di pubblico, in giro per il mondo. A diversi pubblici corrispondono diverse esigenze, anche in termini di risorse utilizzate. I DAM consentono di creare contenuti personalizzati in base al canale di vendita. Pertanto volantini, materiali POS, banner digitali possono essere personalizzati in base al mercato di destinazione, ad esempio con lingua o valuta diversa. Possono essere inoltre creati dei flussi di lavoro per adattare, tradurre e distribuire tutti i materiali in base alla tipologia di punto di contatto. I benefici del DAM per il reparto IT ed ecommerce Anche in questo caso l'obiettivo finale è offrire all'utente l'esperienza migliore possibile, sia in chiave di navigazione del sito web, sia in chiave di acquisto in un ecommerce. I DAM consentono di distribuire i contenuti in queste piattaforme aggiornandoli automaticamente in caso di nuove versioni. In maniera particolare, per il team IT i DAM consentono anche di sfruttare la data integration, tramite integrazioni native o API, con altre piattaforme come i PIM, CMS, social media e molte altre piattaforme. Per quanto riguarda ai benefici particolari per i progetti ecommerce, i DAM consentono di aggiornare automaticamente le informazioni presenti nello shop online come video, fotografie e tutti i loro relativi attributi. Le informazioni presenti all'interno degli ecommerce riescono così ad essere sempre accurate e coerenti. Conclusioni Nel corso di questo articolo abbiamo analizzato cosa siano i DAM e quali tipologie di imprese possono usarli. Per le aziende che hanno intenzione di ricercare la vendita multicanale i DAM rappresentano un'agevolazione importante per quanto riguarda il risparmio di tempo e di denaro. Scegliere il DAM più in linea possibile con il tuo business è fondamentale e allo stesso tempo difficile. La scelta indubbiamente va fatta tenendo conto budget, possibilità di integrazione e tipologia di impiego ma vanno considerati anche i numerosi vantaggi in termini di ottimizzazioni riguardo al tempo, alle risorse impiegate e all'ottimizzazione dei processi aziendali. Per ulteriori approfondimenti abbiamo scritto un articolo sulle differenze tra i PIM e i DAM.
In molti sono coloro che desiderano lanciarsi nel mondo del business online con il proprio ecommerce, ma in quanti - da quando iniziano - portano davvero avanti il loro progetto? Non in molti e questo dipende dal fatto che non si sa bene come si debba lanciare e promuovere un e-commerce aumentando così le probabilità di fallimento di tutto il progetto. E allora da cosa bisogna partire per lanciare il proprio negozio online? Conduci un’analisi di mercato approfondita; Analizza bene il target; Definisci bene l’obiettivo a lungo termine del tuo ecommerce; Scegli la piattaforma giusta; Scegli un tema adeguato; Struttura una buona strategia di marketing. Ciascuno di questi punti è di fondamentale importanza per realizzare un progetto ecommerce vincente. Bisogna avere le idee molto chiare in merito a ciò che si vuole ottenere, comunque senza mai lasciare nulla al caso. C’è anche un’altra componente che è fondamentale, ovvero la sperimentazione. È necessario provare e rischiare per poter capire cosa può funzionare e cosa no. Non sempre una strategia di marketing standard risulta efficace per tutti i business, bisogna anche avere il coraggio di cambiare strada, oltre che il budget. Approfondiamo nel prossimo paragrafo, gli step necessari per lanciare un e-commerce. Gli step necessari da fare per lanciare un e-commerce I punti affrontati nel paragrafo precedente sono quelli che andremo ad approfondire ora e che ci aiuteranno anche a indicarti le priorità che devi considerare, quando desideri lanciare il tuo progetto online. Conduci un’analisi di mercato approfondita L’analisi di mercato è il primo passaggio da affrontare, in modo da capire il contesto in cui vuoi vendere i tuoi prodotti. Devi conoscere bene il mercato di riferimento in cui ti vuoi inserire, ergo devi aver analizzato adeguatamente anche la figura dei tuoi competitor. È importante conoscere il mercato in cui ci si vuole inserire e fare una previsione a lungo termine della domanda vedendo se ciò che stai offrendo è in linea con ciò che vogliono le persone. La strategia dei competitor va analizzata e approfondita, per capire cosa funziona e cosa no. In molti sono coloro che si avventurano in strategie di marketing del tutto simili agli ecommerce concorrenti oppure offrono prodotti in un contesto ipercompetitivo che rende loro difficile distinguersi. Uno dei segreti infatti per riuscire ad emergere nei mercati è riuscire a far combinare l'analisi della domanda di mercato con una capacità di diversificarsi e migliorare quello che fanno i competitor. Analizza bene il target Come per le altre attività, anche per questo punto c’è bisogno di approfondire. Innanzitutto bisogna differenziare il target potenziale da quello ideale. Il primo è quello che potrebbe rispondere alla tua offerta perché rientra nei canoni, il secondo è quello che si desidera per il proprio ecommerce, ma che non sempre corrisponde al target per il quale il tuo negozio online può risolvere un problema. A volte il target si definisce passo dopo passo, in base alle risposte del mercato. Conoscere i desideri, le titubanze e le problematiche del target, vuol dire avere le idee chiare, anche di come poter impostare la tipologia di shop online . Definisci bene l’obiettivo a lungo termine del tuo ecommerce Avere le idee chiare in merito all’obiettivo da seguire sembra semplice, ma non lo è per molti. In molti vogliono vendere tanto e il più presto possibile. Beh, online niente funziona così, ecco perché è importante costruire un proprio business plan che abbia le idee chiare in merito a quello che si desidera ottenere entro determinate tempistiche. Di solito il ritorno dell’investimento lo si vede solo dopo 3 anni dal lancio del proprio negozio online, aspetto che in molti tendono a non considerare. Certo, non è legge ma è consuetudine nel mondo dello shopping online, a meno che non si riesca a capire il prodotto perfetto da vendere in un preciso momento sul mercato. Scegli la piattaforma giusta Una volta analizzato il progetto, bisogna scegliere la piattaforma ecommerce più adatta alle tue finalità. Ce ne sono molte a disposizione oggi come oggi, ma optare per un software anziché per un altro dipende da un numero veramente elevato di fattori, per questo li abbiamo approfonditi nell'articolo dedicato a come scegliere il migliore software ecommerce. Sul mercato troviamo piattaforme come Shopify e BigCommerce, due piattaforme ideali per la realizzazione di ecommerce. La prima si concentra e si caratterizza per la sua semplicità nella gestione dei prodotti, il che la rende ideale per chi vende per la prima volta online. Bigcommerce invece, per via della sua maggior complessità di gestione, è certamente adatta a chi ha progetti ecommerce più avanzati oppure ecommerce B2B, anche se ultimamente sono possibili soluzioni B2B anche su Shopify. Tutte e due queste piattaforme offrono tutto il necessario a chi vuol vendere online, dalla sicurezza alle integrazioni con altre piattaforme tramite API. Grande vantaggio di queste due piattaforme è inoltre il fatto di essere software SaaS, tipologia ideale per chi vuol iniziare a vendere, ossia sono software la cui manutenzione e gli aggiornamenti sono a carico del gestore, facendo così risparmiare tempo al merchant. Conseguenza di tutto ciò è la gestione del proprio negozio in cloud, senza la necessità di dover eseguire il download o l'installazione del software. Con BigCommerce e Shopify inoltre si possono sviluppare i cosiddetti ecommerce headless, ossia negozi online con la parte frontend totalmente personalizzabile anche con altri CMS, mantenendo la gestione del backend all'interno della piattaforma scelta. Sul mercato però esistono anche piattaforme che rischiano di fare più danni che non essere utili a vendere online. In un nostro precedente articolo abbiamo esaminato come Woocommerce sia la scelta peggiore per un ecommerce. Scegli un tema adeguato La scelta del tema può essere un aspetto molto complesso da affrontare, in quanto lato cliente si tenderebbe a optare per ciò che piace di più, ma la verità è che il tema per il proprio e-commerce va scelto in base a precise caratteristiche, ovvero: La coerenza di design tra ciò che si vende e come lo si presenta; La user experience del cliente; L’obiettivo del negozio online, ovvero se si tratta di una vendita B2C o un progetto ecommerce B2B. Questi sono punti tutt’altro che scontati da considerare e che possono fare davvero la differenza. A questo proposito Shopify e BigCommerce offrono molte alternative riguardo allo sviluppo di un tema, in particolare si può scegliere tra: Download di un tema dallo store online di Shopify o BigCommerce; Sviluppo di un tema custom; Soluzione headless con tema totalmente personalizzabile; Anche per quanto riguarda i temi Shopify abbiamo scritto articoli a riguardo se volessi approfondire l'argomento. Pianifica una buona strategia di marketing Una volta analizzati tutti questi aspetti, allora si può iniziare a creare la propria strategia di marketing. La pianificazione è la chiave del successo per un e-commerce. Un punto, questo, strettamente connesso all’esigenza di avere un proprio business plan. Devi sapere con esattezza cosa fare per attirare il tuo target e come farlo. Soprattutto devi fare una previsione di come potrebbe rispondere il tuo target a uno stimolo e in base a quello iniziare a costruire il tuo funnel. Già la scelta della piattaforma ecommerce impatta sulla pianificazione delle attività di marketing. Shopify, ad esempio, offre molti strumenti come form, email e workflow per creare engagement sui tuoi contatti che potrebbero essere utili nell'ottica di una fidelizzazione dello shop online. Per business più complessi, con aziende presenti in più touchpoint, invece sarebbe utile integrare il proprio progetto ecommerce investendo in un progetto CRM, in modo da riuscire ad avere una conoscenza completa dei clienti e delle loro interazioni con il brand. Tutto ciò aiuta inoltre a pianificare le attività di marketing per i contatti, in modo poi da farli acquistare successivamente all'interno dello shop. Tramite connettori per la data integration infatti è possibile integrare tutti i dati derivanti dall'ecommerce sviluppato con BigCommerce con piattaforme come Hubspot, che a sua volta è integrato nativamente con Shopify. Come promuovere un sito ecommerce una volta lanciato? La promozione è uno degli aspetti più complessi di quando si porta avanti un progetto e-commerce. Ci sono indubbiamente dei punti dai quali bisogna partire, ovvero: Scegli i canali social sui quali vuoi promuovere il tuo negozio online; Crea contenuti efficaci; Non dimenticarti di chiedere recensioni ai tuoi clienti. La scelta dei canali social ad esempio, dipende molto dalla definizione del tuo target. Se conosci il tuo buyer persona, sai anche dove trovarlo e come contattarlo. Creare contenuti efficaci, vuol dire innanzitutto scriverne di utili e condividerli adeguatamente. Ciò che conta è dare sempre la risposta che cercano le persone in merito a come si usa un prodotto o come quest’ultimo può risolvere un problema eventuale. Ovviamente è immancabile la parte di advertising se vuoi iniziare a ottenere risultati nel breve termine, cosa che per esempio con la SEO non puoi fare - sebbene sia un’attività strettamente necessaria da seguire per promuovere adeguatamente un e-commerce nel lungo periodo. Il tuo business plan deve contenere una parte dedicata alla promozione online e offline. Più si è bravi a creare una strategia di lancio efficace, più è semplice posizionarsi sul mercato come un punto di riferimento. 3 segreti per un e-commerce che funziona Sia ben chiaro che senza sudore, fatica e soldi i risultati online non si ottengono. Ma chiarito questo, ecco 3 segreti che ti aiuteranno nel lancio del tuo progetto e-commerce. Impara ad attrarre adeguatamente il tuo target potenziale; Costruisci un offerta allettante, promuovendo un prodotto di punta richiesto sul mercato - in questo la stagionalità conta; Impara a chiedere recensioni, sono fondamentali per farti conoscere online. Conclusioni Lanciare un progetto online può non essere semplice, lo sappiamo. Per questo motivo è importante affidarsi a chi conosce bene la materia ed è in grado di guidarti verso la scelta migliore per te. Degli esperti Shopify, per esempio, potrebbero darti una grande mano nel capire quali sono gli step necessari per partire a vendere online.
Il Natale è ormai alle porte e come ogni anno gli e-commerce sono in gran fermento per prepararsi all’ondata di acquisti prevista per questo periodo. Il Natale per gli e-commerce rappresenta una straordinaria vetrina di vendita, quindi bisogna preparare con grande meticolosità le strategie da mettere in pratica. Tuttavia è necessario fare un’osservazione: il Natale rappresenta un’ottima vetrina per il tuo e-commerce, ma anche per i competitor. Se da un lato c’è quindi una platea di acquirenti potenzialmente maggiore, d’altro lato la concorrenza dei competitor è ancora più agguerrita. Questo significa che devi organizzare strategie e campagne di marketing originali, capaci di differenziarsi dalla concorrenza e plasmate secondo le preferenze e le consuetudini dei tuoi clienti abituali. Nei seguenti paragrafi ti spiego cosa fare per Natale per aumentare le vendite e fidelizzare maggiormente il tuo pubblico. Come aumentare le vendite di un ecommerce nel periodo natalizio Ogni progetto e-commerce deve sviluppare le sue strategie tenendo conto del mercato di riferimento, del proprio target di pubblico e dei competitor. Esistono poi delle specifiche strategie valide universalmente, che vanno naturalmente personalizzate e ottimizzate secondo le proprie necessità. Di seguito ecco 6 strategie originali che offrono quel valore aggiunto che ti permette di emergere dalla massa. 1- Crea un’atmosfera natalizia sui social e sugli e-commerce Nel periodo di Natale i negozi fisici vengono addobbati con vetrine e decorazioni a tema natalizio, ricreando quell’atmosfera magica e fiabesca che tanto piace alle famiglie. Sugli e-commerce devi fare la stessa cosa, magari con un piccolo restyling del tuo sito Shopify e aggiungendo colori tipici del Natale come il bianco, il rosso, l’oro o l’argento. Con piattaforme apposite, come Shopify, puoi personalizzare grafiche e design per realizzare un sito su misura secondo le tue specifiche esigenze. Un’altra idea molto carina è quella di sostituire l’icona standard dell'assistente virtuale con un personaggio a tema, come magari una renna, un elfo o lo stesso Babbo Natale. Un’idea semplice ma che sicuramente regalerà all’utente un’esperienza molto più gradevole e coinvolgente. Il medesimo discorso va fatto per i social, da “decorare” con video, foto, gif e immagini capaci di ricreare anche sul web la stessa atmosfera natalizia e lo spirito delle feste che si può trovare nei negozi e nei punti vendita fisici. Un video a tema natalizio che pubblicizza i tuoi prodotti e il tuo brand o semplicemente mostra i tuoi dipendenti che inviano i loro più calorosi auguri di Natale sicuramente rafforza l’immagine dell’azienda agli occhi degli utenti ed eleva il potere di engagement. Un video ben fatto, creativo e che fa sorridere o commuovere può diventare virale fino a stimolare l’empatia e suscitare emozioni. Non creare quindi contenuti esclusivamente pubblicitari e autoreferenziali, ma dai libero sfogo alla tua creatività e fantasia e pensa nell’ottica dei clienti per indurli a condividere il video. 2- Realizzare campagne di email marketing a tema natalizio A proposito di strategie, non si possono certo ignorare le campagne di email marketing che permettono di creare e mantenere un rapporto solido e duraturo con i clienti, aiutandoti con strumenti come i CRM. Alcune aziende non hanno ancora compreso le potenzialità dell’email marketing e infatti non prestano molta attenzione a questa strategia nel corso dell’anno. A Natale però il discorso è diverso poiché i clienti si aspettano sconti e offerte dedicate che spesso vengono spedite proprio tramite le email. Le campagne di email marketing, soprattutto in questo specifico periodo, vanno quindi curate nei minimi particolari per aumentare il tasso di apertura. Non “asfissiare” però i tuoi clienti con email continue, ma utilizza il tuo ecommerce crm per programmarle secondo i comportamenti d’acquisto dei tuoi utenti per creare maggiore attesa e aspettative. 3- Crea delle gift card da usare come regalo Hai già attivato un programma di gift card per il tuo e-commerce su Shopify? Se la risposta è no dovresti pensarci seriamente, soprattutto nel periodo di Natale. Le gift card sono buoni regalo che i fruitori possono spendere come vogliono. Se ad esempio regali una gift card da 50 euro, il ricevente può spendere 50 euro presso il negozio affiliato. Questo regalo innovativo piace sia a chi lo fa il regalo che a chi lo riceve. Chi fa il regalo potrebbe non conoscere i gusti dell’altra persona, o magari non sa più cosa regalare. Chi riceve il regalo invece può spendere il buono come preferisce acquistando qualcosa di utile e che gli piace davvero. Una soluzione che toglie dall’imbarazzo e fa felice tutti. 4- Dai ai clienti la possibilità di personalizzare gli ordini Ormai anche il packaging ha assunto un ruolo centrale nella spedizione degli ordini, quindi sarebbe un’ottima idea dare ai tuoi clienti la possibilità di personalizzare le confezioni, scegliere i colori preferiti e inserire i biglietti di auguri più indicati. Questa soluzione è adatta per i clienti che cercano un regalo perfetto che arriva a casa già pronto per essere donato e inoltre aumenta l’appetibilità del tuo e-commerce, poiché fornisci un servizio in più alla tua clientela. 5- Usa parole chiave a tema natalizio per descrivere i tuoi prodotti Fare un po’ di buona SEO non guasta mai e anche nel periodo di Natale dovresti usare parole chiave legate alla festività nelle descrizioni dei prodotti. In prossimità del Natale la ricerca della keyword “idee regalo” fa registrare un boom clamoroso. Per ottenere più traffico organico nel periodo natalizio puoi ottimizzare le parole chiave classiche come “regalo per lui”, “regalo per lei”, “regali per bambini” “guida ai regali di Natale” ecc. Dovresti poi aggiungere altre correlate che siano collegate direttamente alla tua nicchia di mercato, indicizzando il tuo sito secondo i parametri di Google e intercettando quel target di pubblico potenzialmente interessato ai prodotti e ai servizi che proponi. 6- Evidenzia la tua partecipazioni a programmi di beneficenza o di sostegno per l’ambiente Ultimamente sempre più siti stanno sposando iniziative di beneficenza o a sostegno dell’ambiente (i cosiddetti ecommerce sostenibili), che fanno del bene al prossimo e aumentano la reputazione online dell’azienda. Per creare maggiore empatia racconta una storia reale e collega la causa che sostieni ai prodotti che interessano la tua nicchia di mercato così da sensibilizzare maggiormente il pubblico. Puoi donare in beneficenza un euro per ogni acquisto, o magari il 3% delle vendite totali di un prodotto specifico. Scegli tu come impostare la strategia, ma senza essere eccessivamente autoreferenziale e mettendo sempre in primo piano l’aspetto benefico e sociale. Cosa si vende di più a Natale: non aspettare l’ultimo momento Alcune aziende commettono l’errore di studiare le strategie di Natale ad inizio dicembre o addirittura a dicembre inoltrato. Questo è un errore che rischia di far perdere molte occasioni di vendita. Considera che già a fine novembre, con il Black Friday e il Cyber Monday, le aziende moltiplicano le loro vendite. Molti clienti approfittano proprio di queste iniziative per anticiparsi con i regali di Natale. Puoi quindi impostare con largo anticipo le tue strategie di vendita per intercettare quei clienti che si muovono prima per non arrivare con l’acqua alla gola negli ultimi giorni. Tieni presente quali sono i prodotti venduti di più nel periodo di Natale per aumentarne la visibilità e per creare offerte e promozioni specifiche. Sai già cosa vogliono fare i tuoi clienti per Natale: come sfruttare la “magia” del retargeting Una delle strategie per muoverti con largo anticipo è il retargeting. Sai cos’è? Possiamo definirlo una sorta di promemoria per i clienti sbadati o con la memoria corta. Supponiamo che un utente navighi sul tuo sito, vede qualcosa che gli interessa e magari lo aggiunge anche nel carrello. Poi, per un motivo o per un altro, esce dal sito senza completare acquisti. Oppure può capitare che un cliente guardi un prodotto sul tuo sito, per poi sparire. In questi casi puoi adottare mirate strategie di retargeting, magari mostrando banner dinamici dei prodotti che ha visitato o mandando email come promemoria. Tieni traccia degli articoli che eventualmente il cliente ha già acquistato in passato o dei suoi precedenti comportamenti, così da ottimizzare la tua strategia di retargeting. Gli errori più comuni che fanno perdere clienti Finora abbiamo analizzato le “best practice” da adottare per ottimizzare le strategie in vista del Natale. Ecco invece alcuni errori da non fare, validi comunque in ogni periodo dell’anno: Fare sconti senza una strategia specifica. Ci sta creare una strategia di sconti su Shopify o sul tuo ecommerce in occasione del Natale, ma tieni sempre d’occhio la marginalità. Non puoi impostare una strategia di sconti se vendi tanto ma alla fine vai in perdita; Impostare la strategia di vendita senza tracciare i risultati. Imposta tutti i tuoi strumenti di tracciamento per avere un’idea dei risultati come: periodo in cui si vende di più, prodotto più acquistato, orari dove i clienti sono più ricettivi alle email promozionali ecc. Creare un sito che non è mobile friendly. Potrebbe sembrare un’ovvietà, ma il tuo sito deve essere mobile friendly. Soprattutto in questo periodo le persone smanettano con lo smartphone in ogni momento utile della giornata per cercare il regalo perfetto. Assicurati quindi che il tuo sito sia mobile friendly; Abbandonare il cliente nel post vendita. Il periodo di Natale potrebbe essere abbastanza caotico, quindi potresti abbandonare alcuni clienti che hanno acquistato e hanno bisogno di supporto. Non farlo, ma cerca di fornire un’assistenza adeguata a tutti i clienti sempre e comunque. Conclusioni Ora hai tutti gli strumenti per ottimizzare le vendite online in occasione del Natale, generalmente un periodo d’oro per gli e-commerce. Dai social ai siti fino alle campagne di marketing sono tanti gli aspetti da prendere in considerazione e il sito Shopify è un ottimo punto di partenza per creare un e-commerce con funzionalità efficienti e dal design accattivante per intercettare i bisogni dei tuoi clienti. Se intendi approfondire il discorso su Shopify, ti basta scaricare il contenuto gratuito alla fine dell’articolo.
Nel corso di questo articolo esamineremo i vantaggi dei sistemi PIM (Product Information Management), argomento che sempre più sta interessano le aziende e che riguarda la gestione centralizzata dei dati relativi agli attributi dei prodotti. Queste piattaforme basano quindi il loro successo sull'importanza al dato, cosa sempre più rilevante per le aziende che mirano ad ottimizzare i loro processi della gestione dei prodotti all'interno dei canali commerciali. L'utilità dei sistemi PIM I sistemi PIM sono sistemi di raccolta e gestione dei dati dei prodotti. Essi raccolgono i dati o grazie all'inserimento manuale da parte dei vari team aziendali oppure grazie all'integrazione con altri sistemi come ERP, CRM, DAM (Digital Asset Management). Una volta raccolti i dati, questi vengono poi condivisi nei vari canali commerciali che avranno così a disposizione dati relativi ai prodotti in tempo reale e aggiornati. Ciò risulta particolarmente utile per imprese che hanno un grande quantitativo di prodotti da gestire, che vogliono vendere su più canali commerciali, siano essi online oppure offline, oppure che vogliono vendere su mercati internazionali. I PIM possono dare numerosi vantaggi a tutti i reparti aziendali: dal team IT che può dotarsi così di una struttura centralizzata per la gestione del dato, al team marketing che può vedere miglioramenti nel corso delle sue campagne, al team sales che si vedrà aumentare il numero delle vendite e diminuire i resi dei prodotti. Questi sistemi pertanto contribuiscono ad aumentare il livello di customer experience dei clienti ma allo stesso tempo di ottimizzare tempi e risorse aziendali. Esaminiamo però quali sono i vantaggi di queste piattaforme. Se invece l'argomento PIM fosse a te ancora sconosciuto, ti invitiamo a leggere il nostro articolo in cui abbiamo fatto una panoramica cosa siano i PIM (Product Information Management) e a quali tipologie di aziende siano indicati. 17 vantaggi dei Product Information Management 1. Scalabilità e flessibilità Un grande assortimento di prodotti implica una grande quantità di dati da raccogliere, organizzare e distribuire verso i canali commerciali. L'uso di questi sistemi consente di avere in un'unica piattaforma tutti i dati relativi ai prodotti con il grande vantaggio della scalabilità, limitando così l'effort impiegato nella gestione degli attributi prodotto in caso di espansione del portafoglio prodotti. Partire da zero per poi andare ad avere un grande quantitativo di prodotti quindi è possibile in maniera agevole con i PIM. I PIM quindi sono sistemi che si caratterizzano per scalabilità e flessibilità a servizio di aziende che devono fare i conti con la complessità nella gestione dei prodotti. Essa infatti può aumentare di giorno in giorno per molteplici fattori: espansione del mercato esistente; approdo in nuovi mercati; distribuzione del prodotto in nuovi canali commerciali; introduzione di nuovi prodotti; variazione degli attributi dei prodotti esistenti; nuovi requisiti legali richiesti nella presentazione dei prodotti; nuove preferenze da parte dei consumatori nella conoscenza degli attributi di prodotto; Le problematiche descritte sopra possono essere risolte tramite i PIM con i quali si possono aggiornare e inserire facilmente le informazioni relative ai prodotti, coordinarne le informazioni nei mercati in cui è attiva l'azienda e tradurne gli attributi nelle varie lingue in caso di mercati esteri. 2. Migliore presenza su ecommerce e marketplace I PIM sono fortemente consigliati per chi ha pianificato un progetto ecommerce oppure per chi vende tramite marketplace. Questi canali necessitano di informazioni sui prodotti costantemente aggiornate, allineate e complete. I PIM grazie alle sue funzionalità consentono di ottimizzare la gestione di questo tipo di canali commerciali riuscendo a trasmettere loro informazioni relativi ai prodotti di qualità elevata, evitando errori di duplicazione dei dati da un canale di vendita all'altro. 3. Customer Experience coerente al canale di vendita I sistemi PIM consentono di distribuire informazioni mirate in base al canale di vendita, sia esso online e offline, e di gestirli separatamente. Il grande vantaggio derivante da questa funzionalità sta nel fatto di poter offrire a chiunque si interfacci con i prodotti dell'impresa l'esperienza più coerente al touchpoint con cui è venuto in contatto. Molto spesso infatti ci si imbatte in errori da parte delle aziende a causa della scarsa coordinazione delle informazioni. Con i PIM tutte le informazioni riguardanti un prodotto sono inserite in un unico database e possono essere distribuite, a seconda delle esigenze, nei vari canali di vendita. 4. Esperienza ottimizzata per target differenti Concetto chiave dell'inbound marketing è offrire il messaggio giusto al momento giusto. Ciò significa dover personalizzare l'offerta in base al target, in modo da offrire l'esperienza più indicata al tipo di cliente, aumentando così il tasso di conversione e il numero di vendite. Un PIM aiuta ad ottenere questo vantaggio riuscendo a distribuire la giusta informazione al canale commerciale più adatto alla tipologia di target. 5. Aumento della brand awareness I sistemi PIM possono essere integrati con i DAM (Digital Asset Management) in modo da poter inserire tra le informazioni anche contenuti multimediali. Avere contenuti come immagini, video o documenti coordinati e centralizzati, destinati a diversi canali commerciali aiuta ad aumentare la brand awareness e rafforzare la brand identity dell'impresa. 6. Time-to-Market ridotto Altro vantaggio dell'adozione di un Product Information Management è la riduzione del time-to-market. I sistemi PIM aiutano a distribuire e aggiornare subito le informazioni relativi ai prodotti. Ciò significa che in caso di lancio sul mercato di un nuovo prodotto, oppure in caso di aggiornamenti per prodotti già affermati nel mercato, gli attributi correlati sono facilmente aggiornabili e immediatamente pubblicati. 7. Incremento della qualità dell'informazione dei prodotti Questo è forse il vantaggio principale dei sistemi PIM e ti aiuta a farlo classificando e unificando le informazioni dei prodotto tramite degli standard che devono essere rispettati. Oltre alla possibilità di arricchire i dati c'è quella della traduzione in altre lingue, in modo da migliorare l'esperienza dell'utente. Tutto ciò inoltre riduce il rischio di errori di duplicazione del dato che può tramutarsi in una esperienza di acquisto negativa in un canale di vendita rispetto all'altro. 8. Aumento delle vendite Un aumento della qualità delle informazioni corrisponde alla diminuzione del tempo impiegato dal consumatore per prendere la decisione di acquisto. Tutto ciò si traduce in un aumento delle vendite. A ciò va aggiunta la possibilità di aumentare le vendite in up-selling e cross-selling grazie alla possibilità di inserire all'interno dei PIM la correlazione tra i vari attributi dei prodotti in modo da catalogarli per prodotti simili oppure varianti di prodotto. 9. Miglioramento KPI Correlate con l'aumento delle vendite c'è il miglioramento dei KPI relativi al marketing. Alcuni KPI che possono registrare dei miglioramenti sono: Diminuzione del costo di acquisizione; Diminuzione del costo per click nelle campagne ADS; Aumento del tempo di permanenza dell'utente sulla pagina; Diminuzione del bounce rate all'interno di un sito ecommerce; Aumento del tasso di conversione; 10. Riduzione dei resi, o del tasso di reso Una delle piaghe principali per chi vende sia online che offline è vedere l'articolo acquistato dal cliente ritornare indietro per svariate cause come: le modalità d'uso non conformi alla descrizione; la foto/video non corrispondente al prodotto; caratteristiche dichiarate non riscontrate nel prodotto finale; molto altro ancora... Tutti questi pain point possono essere aggirati tramite i Product Information Management. Inserendo le informazioni in un unico database infatti si riducono le possibilità di errore nell'inserimento delle stesse e si aumenta il grado di completezza e accuratezza. 11. Presenza sui mercati internazionali migliorata I PIM consentono di gestire tutte le informazioni dei prodotti in più lingue con la possibilità di tradurle direttamente all'interno del sistema. A mercati diversi inoltre corrispondono esigenze diverse da parte dei consumatori: i Product Information Management consentono di distribuire le giuste informazioni ai canali giusti. Esempio più importante è quello relativo alle unità di misura delle lunghezze oppure dei pesi: avere l'unità di misura in centimetri piuttosto che in pollici fa la differenza nella decisione d'acquisto per un consumatore europeo rispetto ad un consumatore americano. 12. Migliore gestione e conformità del dato Avere tutti i dati dei prodotti in un unico database, in particolare all'interno dei PIM, significa che sono assolutamente protetti e sicuri da accessi esterni in modo da essere conformi alle normative vigenti. Inoltre molte industrie devono rispettare determinati standard per la presentazione dei loro prodotti. Molti PIM hanno ovviato a questa cosa prevedendo l'inserimento dei prodotti e degli attributi in modo che rispettino automaticamente molti degli standard di classificazione. 13. Facilità di preparazione dei cataloghi prodotti Con informazioni precise sui prodotti, e in particolare dei suoi attributi, consente di facilitare la creazione di cataloghi sia online che cartacei. Oltretutto alcuni PIM sono dotati di automatizzazioni che consentono la creazione automatica dei cataloghi cartacei e altri PIM sono integrabili con programmi come Adobe InDesign. 14. Aumento della produttività Gestire le informazioni in condivisione con i vari reparti aziendali, aumentando quindi la qualità e la velocità di distribuzione dei dati, unita alle automatizzazione che i sistemi PIM posseggono aumenta la produttività complessiva dell'azienda. 15. Potenziamento della SEO dei prodotti Con i sistemi PIM può venire potenziata anche la SEO. Nel momento della creazione dei contenuti e degli attributi da inserire all'interno dei PIM, possono essere inserite anche tutte le meta informazioni dei prodotti utili per l'indicizzazione degli stessi sui motori di ricerca. Titolo, meta tag description, alt text (in caso delle immagini prodotto) e molto altro, vengono direttamente aggiornate all'interno dell'ecommerce senza il bisogno di provvedere all'inserimento manuale ogni volta che viene inserito un prodotto. 16. Risparmio di tempo Uno dei benefici maggiormente riscontrabili quando si parla di questa tipologia di sistemi è il consistente risparmio di tempo che si può constatare in più modi: Riduzione del tempo nella ricerca di informazioni: le keyword, i filtri, differenti modi di navigazione e comparazione dei prodotti possono aiutare le persone a trovare le informazioni in modo più agevole; L'inserimento e l'aggiornamento degli attributi dei prodotti sono facilitati grazie al fatto che il tutto viene fatto tramite un unico sistema centralizzato; Zero errori di duplicazioni: molto spesso si è costretti a perdere tempo per evidenziare e correggere gli errori di duplicazione; Automatizzazione tramite data integration: le informazioni inserite all'interno di sistemi di terze parti, come ERP e CRM, possono essere automaticamente compilate grazie al PIM; 17. Risparmio di costi Ultimo vantaggio è quello legato al risparmio sui costi. Anche in questo caso i risparmi possono essere di varie entità: Correlazione con il risparmio di tempo: ad un risparmio di tempo per quanto riguarda le operazioni routinarie è correlato un risparmio monetario per il minor impiego della forza lavoro; Minori costi dovuti a richieste dei clienti: inserire informazioni all'interno dei PIM aumentando la qualità e i dettagli complessivi degli stessi, aiuta a ridurre eventuali richieste dei clienti che per essere gestite necessitano di costi; Bassi costi di integrazione: una volta integrate gli altri sistemi di terze parti, i processi sono completamente automatizzati; Migliori processi legati al management delle informazioni prodotto: sono tutti i costi operativi quindi ad esempio la riduzione dei costi derivanti da dati errati o incompleti, riduzione dei rischi sulla gestione; Conclusioni Da questo articolo si può evincere come i PIM siano certamente i sistemi più indicati per rimanere al passo con la digital transformation e come possano aiutare le aziende nella gestione dei loro prodotti all'interno dei canali commerciali ottimizzando tempi e costi tramite la gestione centralizzata degli attributi dei prodotti. Tutto ciò aiuta le imprese a vivere in un ambiente ipercompetitivo multi-canale, dove quindi essere presenti con i propri prodotti in molti touchpoint è di importanza vitale per le imprese. Per ulteriori approfondimenti abbiamo scritto un articolo sulle differenze tra i PIM e i DAM.
Per shopstreaming si intende l’attività di vendere online, utilizzando il mezzo di live shopping sui canali social o su App ed e-commerce. Possiamo definirla come un’evoluzione delle vecchie televendite in TV. Solitamente i venditori a disposizione per il live shopping o fanno parte dello staff del negozio online o sono influencer appositamente scelti per pubblicizzare un prodotto. Gli influencer in questo caso sono veri e propri esperti di settore che aiutano a vendere i prodotti in modo ancora più immediato, rispondendo anche a dubbi o domande dei potenziali clienti. Il live shopping offre la possibilità ai clienti di entrare in contatto diretto con il negozio online, aumentando così la sua fiducia verso il brand, che si mostra appunto affidabile. Il live shopping è un’abitudine di vendita proveniente soprattutto dalla Cina, che da questo punto di vista è come sempre molto avanti rispetto alla tematica delle vendite online. Ma quali sono i vantaggi dello shopstreaming? Scopriamolo nel prossimo paragrafo. Vantaggi dello shopstreaming per le vendite online I vantaggi dello shopstreaming possono essere molti, l’importante è saper sfruttare bene l’occasione per ottenere il massimo ritorno sull’investimento. I vantaggi di prevedere questo tipo di vendita all'interno del proprio progetto ecommerce, possono comunque essere sintetizzati in: Miglioramento del rapporto tra brand e consumatore; Maggiore facilità e velocità riguardo agli acquisti online; Miglioramento della customer experience; Possibilità di mostrare i prodotti organizzando un vero e proprio show; Andiamo a vederli tutti nello specifico. Migliora il rapporto tra brand e consumatore. Se il brand si rende più disponibile e più presente nei confronti del consumatore, egli sarà più portato a ritenerlo affidabile. È lo stesso concetto di quando un consumatore entra in un negozio fisico, la presenza di una commessa sorridente e disponibile in grado di fornire consigli sugli acquisti da fare, sarà il punto forte del legame tra il cliente e il brand del negozio. Di sicuro le persone saranno invogliate a tornarvi. Allo stesso modo un ecommerce quando organizza una sessione live, dove è possibile fare shopping in diretta, può prevedere la possibilità da parte dell'utente di porre domande, consigli o dubbi al venditore: in questo modo si pone il cliente in uno stato di calma e buona predisposizione verso il brand. Egli saprà infatti che quell’e-commerce si prende tutto il tempo necessario per rassicurare il target e vendere il prodotto in totale trasparenza, visto che il tutto avviene in diretta. Rende più facili e veloci gli acquisti online. Il live shopping ha la peculiarità di rendere più rapidi gli acquisti online, in quanto il venditore mostra in diretta i prodotti, anche in base alle domande delle persone collegate. In questo modo i clienti non perdono tempo a cercare il prodotto online o a fare complesse comparazioni con altri siti ecommerce. Lo hanno lì davanti a disposizione e possono vederlo grazie al venditore che gli mostra tutte le caratteristiche. Ovviamente gli e-commerce devono fornire la possibilità di acquistare il prodotto stesso in live, in modo tale da non perdere il momento caldo. Migliora la customer experience. Acquistare online è comodo, ma la possibilità di farlo dal vivo dà molta più soddisfazione. Per questo motivo il live shopping funziona molto bene, perché unisce le due cose e rende le compere online molto più divertenti. Il coinvolgimento con il brand con la live shopping aumenta così il livello di customer experience, visto che il cliente ha l’opportunità di fare domande in diretta e di togliersi tutti i dubbi in merito anche a tematiche come packaging, spedizioni e politiche di reso. Permette di mostrare i prodotti realizzando un vero e proprio show. La creatività può essere alla base di un evento di live shopping, in quanto non è necessariamente detto che un prodotto debba essere venduto solo in un modo. Pensiamo ad esempio a degli abiti o a degli accessori. Se si vuole sapere se un abito è comodo, lo si può far indossare a una o più modelle con taglie differenti e farle camminare, sedere o altro. In questo modo l’abito può essere visionato da tutti i punti vista. Lo stesso è per un accessorio che può essere indossato. Se invece si vende biancheria per la casa, non solo la si può mostrare, ma si può far vedere una tavola apparecchiata per una cena elegante, ad esempio. Non c’è limite alla fantasia e alla possibilità di ampliare un’esperienza, facendo aumentare ancora di più il desiderio di acquistare un prodotto. Ma ora scopriamo come si può fare shopstreaming, con quali piattaforme o social. Come fare shopstreaming: piattaforme e social consigliati Probabilmente il “luogo digitale” su cui ha più impatto la live shopping sono indubbiamente i canali social, quindi Instagram, TikTok, Facebook, Youtube. Le piattaforme che invece sono specializzate nello shopstreaming sono Amazon live, Taobao Live e i luoghi digitali tradizionali come Google Meet, Teams o Zoom. Indubbiamente ciascuna di queste modalità di shoprstreaming ha il suo vantaggio e la scelta dipende anche e soprattutto dal numero di persone previste per la partecipazione. Una live su TikTok può accogliere più facilmente un gran numero di persone, le quali si possono anche aggiungere di volta in volta. Inoltre, a seconda anche del target, un canale social o una piattaforma con Meet o Amazon Live può fare la differenza. In base allo strumento che si utilizza cambia ovviamente anche il target, a seconda che la live venga trasmessa su TikTok o su Facebook. La scelta del canale su cui vendere in streaming, va fatta anche in base alle eventuali integrazioni con piattaforme ecommerce come Shopify oppure BigCommerce. Per quanto riguarda Shopify è integrato completamente nelle vendite in streaming con Youtube e ha dato vita a Youtube Shopping (ne abbiamo parlato in un precedente articolo che ti consigliamo di leggere se sei interessato al tema). Non mancano le integrazioni, come del resto fa anche BigCommerce anche ad altri social come Facebook o Instagram ma, al momento, solamente per quanto riguarda la visualizzazione dei prodotti dell'ecommerce all'interno dello shop nei social. La scelta del canale sui cui fare live shopping è importante, ma lo è di più quella dell’influencer, di cui parleremo nel prossimo paragrafo. Scegliere gli influencer per il live shopping, quanto è importante La scelta dell’influencer si può rivelare decisiva in una live di shopstreaming. A determinare l’importanza di quest’ultima è l’autorità dell’influencer online, quindi se i suoi contenuti sono apprezzati, se i suoi video hanno molte visualizzazioni e commenti e se è stato in grado in futuro di generare vendite con altri brand. Un influencer è un personaggio pubblico online, esperto di un argomento particolare, in grado d'influenzare le decisioni d’acquisto delle persone, grazie alla sua esperienza nel settore. Inutile dire che se è anche di bell’aspetto può aiutare molto a generare conversione. Naturalmente questo è un dettaglio, ma purtroppo nell’era dei social è molto importante. Conclusioni Un progetto e-commerce oggi deve avere molti assi nella manica se vuole generare conversione e vuole fidelizzare il target. Lo sviluppo con Shopify del tuo store online può essere sicuramente un primo ottimo punto di partenza per un business online, così come affidarsi a un'agenzia Shopify che possa aiutarti a comprendere di cos'hai veramente bisogno per andare a vendere online ed evitare di sperperare risorse in progetti sovra o sotto dimensionati. Dopo aver impostato le basi di un e-commerce, quindi aver creato il sito e caricato i prodotti, nonché aver pensato alla strategia da porre in atto, è fondamentale cercare la più grande quantità possibile di clienti attraverso il live shopping.
Nel mondo digitale, dell'internazionalizzazione, dell'omnicanalità e della digital transformation, uno dei problemi che le aziende si trovano ad affrontare è quella della duplicazione e ridondanza del dato. Ovvero, capita spesso che, nelle organizzazioni, ci troviamo con diversi software e database che replicano gli stessi dati e debbano essere aggiornati. Per evitare che questo avvenga e per gestire le informazioni in modo centrale, per poi distribuirle nei software, nei database e nei canali che serve, sono nate delle applicazioni specifiche. Una delle applicazioni che ha conosciuto maggiore fortuna negli ultimi tempi, proprio per la sua natura specifica, che ha a che fare con l'esplosione del fenomeno dell'ecommerce, della multicanalità e delle vendite via marketplace, è quella relativa all'ottimizzazione nella gestione delle informazioni sui prodotti. Per questo motivo hanno si stanno facendo largo, all'interno delle organizzazioni, i sistemi PIM, o Product Information Management. Che cos'è il PIM? PIM, acronimo di Product Information management, è un sistema in grado di immagazzinare e aggiornare le informazioni e i dati relativi ai prodotti (nome, prezzo, descrizione, ean, foto, video, info tecniche, etc...). I PIM vengono usati per avere un unico centro di inserimento e di aggiornamento delle informazioni relative ai prodotti, per non dover disperdere il lavoro di chi si occupa di produrle e di mantenerle. che sarebbe necessario se si dovesse scegliere di non utilizzare un PIM. Non utilizzare un PIM per raccogliere ed accentrare tutte le informazioni e i dati sui prodotti, significherebbe aumentare l'effort interno e le possibilità di avere alcuni database non aggiornati o con informazioni sbagliate - causa errori di inserimento (la percentuale di possibilità cresce ad ogni singola gestione manuale). Connettendo poi Il PIM con il resto dell'architettura aziendale, le descrizioni, le foto e qualunque altro dato relativo ai prodotti, sarà portato dove serve, nel momento in cui serve. Il PIM, quindi, fa da tramite tra i vari silos informatici ed informativi aziendali: custodisce le informazioni dei prodotti per poi farle utilizzare - tramite data integration - da altre piattaforme per la gestione e l'operatività aziendale: ERP, CRM, ecommerce, marketplace, salesforce automation, cataloghi e qualunque sistema che necessita di tali informazioni sui prodotti, senza una gestione ad hoc dei dati per ognuno di essi. Oltre che automatizzare l'allineamento delle informazioni su tutti i software e i database aziendali, anche i team che hanno bisogno di trovarle, ad esempio il marketing, sa che c'è una repository unica alla quale far riferimento e che può essere usata per estrapolarle quando serve. L'importanza dei PIM è testimoniata dalla crescita che hanno avuto: una ricerca di Markets and Markets stima che nei prossimi anni il mercato dei PIM crescerà in termini di fatturato, passando dai 9 miliardi di dollari del 2020 ai 16 nel 2025, e avrà un tasso di crescita del 12,2% annuo durante il periodo considerato. Come funziona un PIM Per capire meglio cosa siano i Product Information Management bisogna capirne il funzionamento e come vengono gestiti. Di base potremmo, in maniera un po' semplificata, suddividerne l'utilizzo e la gestione in 4 fasi: Fase della raccolta del dato dei prodotti: In questa fase il dato viene raccolto all'interno del PIM e sono possibili più strade: Raccolta automatica attraverso integrazione con sistemi ERP, CRM o altri sistemi; Importazione manuale dei dati tramite file CSV o XLS; Importazione automatica tramite connettori; Aggiornamento automatico dei dati da parte dei fornitori; Tramite collegamento ai sistemi DAM; Fase della gestione del dato dei prodotti: In questa fase il dato, una volta raccolto, viene gestito all'interno del PMI tramite: Classificazione dei prodotti in base alla tipologia, alla categoria e ai canali distributivi a cui sono destinati; Misurazione e controllo costante della qualità dei dati del prodotto; Gestione delle autorizzazioni dei vari utenti che hanno accesso al sistema PIM; Gestione della completezza del catalogo con tutte le versioni pubblicate; Fase dell'arricchimento del dato: In questa fase, all'interno del PIM, per mantenere elevata la qualità dei dati è possibile: Arricchire le descrizione dei prodotti con i dati relativi agli aspetti tecnici e di utilizzo del prodotto; Associare file multimediali come immagini, video, GIF e documenti per ogni prodotto; Automatizzare l'arricchimento del dato dei prodotti se gli attributi sono standardizzati; Tradurre le informazioni e cambiare i prezzi dei prodotti in base al tipo di mercato o alla località; Fase della distribuzione In questa fase, una volta completate le precedenti fasi, il dato può essere inviato al canale desiderato, che può essere un ecommerce, un negozio retail, un marketplace o molto altro. In questa fase è possibile: Gestire differenti cataloghi di vendita per differenti canali tramite un unico sistema; Selezionare attributi specifici da visualizzare per ogni canale, in modo da avere coerenza tra quello che l'utente cerca in un canale e ciò che è offerto; Collegare i vari canali di vendita tramite connettori ed API; Distribuire i cataloghi dei prodotti ai marketplace o altri canali di vendita; fonte immagine: Factory.dev Quali tipologie di dati può includere i PIM? Abbiamo detto che le informazioni che possono essere contenute all'interno di sistemi PIM sono quelle relative ai prodotti dell'azienda. In particolare questa tipologia di dati si possono dividere in: Dati di base: Nei dati base vengono inclusi ad esempio il nome del prodotto, la sua descrizione, eventuali indicazioni sull'uso del prodotto. Vengono incluse inoltre informazioni come il codice del prodotto, SKU e quantitativo di prodotto presente in magazzino. Risorse del prodotto: Per quanto riguarda le risorse, in esse includiamo tutte le immagini, video o GIF relative all'uso o all'aspetto del prodotto. Queste sono utili in caso si venda tramite ecommerce. Informazioni tecniche: Sono caratteristiche specifiche del prodotto. Ad esempio in una scarpa questo tipo di informazioni sono: materiali utilizzati, tessuti, colori utilizzati, peso, dimensione del prodotto ed inoltre anche le garanzie applicate al prodotto. Informazioni relative al marketing: Questo tipo di informazioni sono utili al team marketing e possono essere messe in condivisione tramite il PIM. Includono tutte le info relative alle strategie di marketing da applicare per ogni prodotto, come ad esempio: buyer persona di riferimento, descrizioni ottimizzate per SEO e dispositivi mobili, titoli, parole chiave e altre informazioni utili per pianificare la strategia SEO del prodotto. Informazioni correlate alle vendite: Questo tipo di informazioni includono tutte quelle relative ai prezzi dei prodotti, opinioni e recensioni sul prodotto. Questi dati possono poi essere utilizzati all'interno dell'ecommerce del brand. Informazioni specifiche in base al mercato: Le aziende che operano in più mercati, come le multinazionali oppure le aziende che suddividono i prodotti in base alla località, possono beneficiare delle funzioni del PIM. Questi sistemi infatti danno la possibilità di creare copie di dati diverse in base alla località o al mercato. Inoltre si può beneficiare di sistemi valutari diversi. Classificazione dei prodotti: All'interno del PIM possono essere classificati i prodotti in base alle relazioni che possono esserci in fase di acquisto. Spesso infatti i prodotti possono essere complementari ed acquistati insieme. Con i sistemi PIM c'è la possibilità di catalogarli in base alle categorie merceologiche, relazioni con altri prodotti e variazioni del prodotto. Informazioni relative al design del prodotto: A livello di design avere una linea guida coerente può fare la differenza sulla percezione del brand (tant'è che i grandi marchi hanno tutti un brand book per evitare che il marchio venga percepito in diverse maniere). La stessa cosa può essere applicata quando viene presentato un prodotto su un ecommerce. Grazie ai PIM possono essere immagazzinate tutte le informazioni relative al design e alla presentazione del prodotto. Informazioni emotive: I processi di acquisto sono sempre più esperienziali, pertanto far vivere un'esperienza positiva al cliente è fondamentale. All'interno del PIM possiamo trovare risorse come immagini o video, indicazioni e descrizioni che possono favorire un impatto emotivo positivo nella mente del cliente. Per chi è utile il PIM? 5 punti chiave In questo paragrafo andremo ad analizzare 5 punti riscontrabili in aziende che necessitano di un sistema di Product Information Management per risolvere le loro problematiche sia a livello operativo/processuale, sia a livello di customer experience finale. 1. Per l'azienda che ha una grande mole di SKU Se l'azienda ha un grande quantitativo di SKU, è molto utile adottare un sistema PIM. I codici SKU sono un dato unico che serve ad identificare un particolare prodotto e ogni prodotto contiene una serie di dati che vanno dal nome del prodotto, al design passando anche per il materiale di fabbricazione. Inserire tutte le informazioni manualmente, per un grande quantitativo di prodotti, sottopone le aziende ad alcuni rischi. Il primo è legato a possibili errori nell'inserimento dei dati mentre il secondo al coordinamento del dato con i vari canali commerciali, siano essi online oppure offline (esempio un catalogo dei prodotti). I sistemi PIM risolvono queste due problematiche sia con la possibilità di automatizzare l'inserimento dei dati da un'unica fonte, evitando così errori dovuti alla ridondanza dei dati, sia mettendo in condivisione gli stessi con i canali commerciali. In questo modo si riesce a tracciare facilmente le informazioni e avere un'unica sorgente di dati affidabile. 2. Per l'azienda che vende o vuol vendere su più canali (compresi i marketplace) Se l'azienda punta a vendere su più canali (ecommerce, marketplace, vendite retail, app ecc...) i PIM possono consentire il coordinamento delle informazioni per ognuno di essi. I PIM infatti sono strutturati con un unico database centrale e da quest'ultimo le informazioni relative al prodotto vengono distribuite in base al canale di vendita in modo da personalizzare il più possibile l'esperienza dell'utente su ogni canale. I sistemi PIM inoltre permettono tramite le impostazioni la creazione di canali con i quali è possibile gestire le informazioni trasmesse per ognuno di essi. Tutto ciò è utile alle aziende che vendono su marketplace visto che, in caso di vendita su Amazon o su eBay, le informazioni possono essere visualizzate diversamente. Perché tutto questo? L'omnicanalità è uno dei concetti chiave per chi vuol vendere perché consente di dare al cliente finale una seamless experience ossia che il brand sia presente in ogni touchpoint, sia online che offline, in cui il cliente può acquistare il prodotto. 3. Per l'azienda che vende o vuol vendere su mercati internazionali L'internazionalizzazione è uno dei vantaggi di principali per le aziende che adottano sistemi PIM. Avere canali di vendita internazionali significa operare non solo su mercati con lingue diverse ma anche con preferenze diverse. Per questo è necessario organizzare i dati dei prodotti in base a questi parametri, in modo che ogni mercato abbia la sua esperienza personalizzata. Esempio classico sono le unità di misura di pesi o lunghezze: avere la misura in pollici o in centimetri può fare la differenza in termini di vendite in un mercato piuttosto che in un altro. 4. Per l'azienda che vuol alzare il livello di customer experience Una delle cose che permette di fare il Product Information Management è quella di creare una customer experience di alto livello. Una persona che acquista online si aspetta che una volta ricercato un prodotto riesca ad avere informazioni complete per valutare bene il proprio acquisto. I PIM danno la possibilità agli utenti dell'azienda di inserire descrizioni complete allineando inoltre tutti i reparti aziendali in modo da creare un'esperienza quanto più positiva ed emozionante per l'utente. I PIM possono inoltre essere collegati con i DAM (Digital Asset Management), per un percorso di acquisto ancora migliore aumentando la qualità della visualizzazione e l'affidabilità dei prodotti. Per ulteriori approfondimenti abbiamo scritto un articolo sulle differenze tra i PIM e i DAM. 5. Per l'azienda che vuol diminuire il numero di resi dei prodotti Uno dei più comuni problemi delle aziende è legato al numero di resi che sono costrette ad avere a che fare. Uno studio di Internet Retaling esprime che circa il 47% delle persone fa affidamento al reso perché le caratteristiche riscontrabili al momento dell'acquisto non erano corrispondenti con quelle riscontrabili a prodotto in mano. Il dato ancor più interessante è il 23% di queste persone che lo hanno consegnato perché diverso dalle immagini o dalla descrizione presente sull'ecommerce. Tutto ciò sottolinea l'importanza di avere un sistema PIM in grado di condividere le informazioni più pertinenti in base al canale di vendita e di organizzare con cura elementi fondamentali per le vendite come tabelle taglie o immagini, la cui gestione è semplificata anche per l'integrazione con sistemi DAM. I benefici dei PIM per i reparti aziendali In questo paragrafo andremo ad analizzare quali reparti aziendali possono trarre vantaggio dai sistemi PIM. Se non ti basta e vuoi ulteriori approfondimenti, abbiamo scritto un altro articolo dedicato ai vantaggi dei Product Information Management. I benefici per il Team IT Il primo team a beneficiare dei vantaggi dei sistemi PIM è il reparto IT. Il suo obiettivo è creare una infrastruttura tecnologica che permetta l'accesso ai dati, integrati da più fonti, aggiornati e in tempo reale a loro e agli altri reparti aziendali. Con questa tipologia di sistemi è possibile raggiungere tutto ciò: i dati infatti sono competi, performanti e facilmente integrabili con i principali servizi in cloud. Oltre a questo è da segnalare l'ottimizzazione di costi e risorse riguardante la gestione del dato con una riduzione sensibile degli errori dovuti alla ridondanza dei dati. Ulteriori vantaggi per il team IT possono essere sintetizzati in: Asset tecnologico scalabile in caso di crescita aziendale; Gestione del dato completa su un'unica piattaforma; Integrazione con sistemi ERP, CRM e piattaforme ecommerce come Shopify; Automatizzazioni relative allo scambio dei dati grazie alle integrazioni con altre piattaforme; I benefici a livello marketing L'obiettivo del team marketing è quello di avere più velocemente possibile tutte le informazioni riguardante un prodotto, comprese le immagini e le descrizioni per ottimizzare, in termini di tempi e costi, le campagne di marketing ed advertising. I sistemi PIM sono utili per raggiungere questi obiettivi e migliorare molti KPI relativi al marketing tra cui: Costo per acquisizione; Costo per click; Tempo di permanenza dell'utente sulla pagina; Tasso di conversione; I Product Information Management conducono ad una maggiore coordinazione delle informazioni presenti nei vari canali, rafforzando anche la brand image complessiva. Infine è utile ricordare che nelle imprese moderne è fondamentale saper allineare marketing e sales nel cosiddetto s-marketing. I PIM aiutano questa tipologia di allineamento visto che ogni team può aggiornare informazioni per tutti i team che a loro volta possono usufruire costantemente di queste informazioni. I benefici per il Team Sales Anche il team sales può beneficiare delle caratteristiche del PIM. Fine ultimo del reparto vendite e dell'imprenditore è quello di aumentare vendite e fatturato. Il Product Information Management serve a mantenere alto il livello di affidabilità e la velocità di circolazione dell'informazione migliorando inoltre il time to market dei prodotti sia in caso di lancio sia in caso di nuove versioni. Vantaggio importante per quanto riguarda il team sales è quello di tenere costantemente aggiornati tutti i canali di vendita, da quelli online a quelli offline. Una volta infatti modificato il dato all'interno del PIM, esso viene modificato automaticamente anche negli altri canali di vendita. Le informazioni presenti in ogni canale di vendita possono essere personalizzate e allo stesso tempo complete di tutto ciò che il cliente necessita per prendere la sua decisione di acquisto. Ciò rappresenta un grande vantaggio in termini di customer experience e propensione all'acquisto del cliente. Conclusioni I sistemi PIM consentono alle aziende di creare un data lake importante per organizzare i loro processi ed essere maggiormente, e in maniera più veloce, presenti sui mercato. Tutto ciò consente inoltre di avere dati continuamente aggiornati diminuendo il time to market all'interno dei vari canali commerciali. Questi ultimi punti contribuiscono ad aumentare il livello di customer experience del cliente: vero punto di forza per chi vuol vendere i propri prodotti.
Il prezzo psicologico è una strategia utilizzata dal pricing per influenzare gli acquisti dei consumatori sfruttando quelli che vengono definiti bias cognitivi. Tutto ciò si basa sul modo di ragionare del nostro cervello che usa due tipi di sistemi: quello di tipo 1, che induce a conclusioni poco ragionate e immeditate, e quello di tipo 2, con un ragionamento molto più profondo e lento. La psicologia dei prezzi nel marketing, quindi, include una serie di strategie per fissare il costo di un prodotto o servizio a vantaggio dell’azienda o negozio online. L’obiettivo di un prezzo psicologico è di soddisfare un bisogno psicologico del cliente e generalmente questo è sempre associato al concetto di risparmio, investimento in prodotti di qualità o quello di riuscire a fare un buon affare. Percettivamente, per il consumatore il prezzo del prodotto che desidera acquistare potrebbe apparire vantaggioso, ma in realtà non è così. Quello che il più delle volte subisce è una manipolazione psicologica verso il prezzo più conveniente per l’azienda. La psicologia dei prezzi in generale parte dalla consapevolezza che il consumatore, a meno che non sia realmente informato riguardo un settore, abbia dei bias cognitivi e asimmetrie informative da sfruttare per fargli credere che il prezzo sia più conveniente. Ma quali sono le strategie di prezzo più comunemente utilizzate ad esempio sugli ecommerce? 4 Strategie di prezzo usate dagli ecommerce Il charm pricing Questa è una delle strategie di prezzo più utilizzate all'interno degli ecommerce, e in particolare dei siti Shopify, probabilmente anche una di quelle che ha più successo nel marketing offline e online. Consiste nel togliere sempre un centesimo al prezzo reale, quindi se il costo è di 4€, dovrà diventare 3,99€. Psicologicamente chi acquista è tratto in inganno da questa tecnica perché ciò che viene visualizzato dal cervello, tramite ragionamento col sistema di tipo 1, sono i 3€ che i 4€. Solo ragionando con il sistema di tipo 2, difficilmente usato per i beni commodity, si riesce a capire che 3,99 è praticamente 4. Di prezzi così ne vediamo spessissimo sui negozi online ma anche i discount usano queste tecniche. Un esempio di questa strategia di prezzo possiamo vederla sullo store online di Kiko, il noto brand di cosmetici e make up. Effetto Decoy (chiamata anche effetto esca) Altra pratica da tenere in considerazione quando si pianifica il pricing relativo ai prodotti di un ecommerce è quella del cosiddetto effetto esca o effetto Decoy. Questa pratica è impostata in modo da aggiungere tra due varianti di prodotto una terza variante, spesso logicamente improponibile, con l'obiettivo di alterare le scelte del consumatore verso una o l'altra, sempre sfruttando il sistema di tipo 1 del consumatore. Esempio classico è riscontrabile al cinema con le scatole di pop-corn. Se avessimo solamente due grandezze avremmo: quella piccola al prezzo di 3€ e quella grande al prezzo di 7€. In questo caso la mente delle persone sarà improntata a catalogare la scatola grande come troppo cara e non voler quindi acquistare troppi pop corn. Inserendo un'alternativa che come dimensione sia una media tra quella piccola e quella grande ma con un prezzo simile a quello della taglia grande, ad esempio 6,50€, la situazione cambia. L'acquisto della scatola di pop corn a taglia grande infatti viene percepito come un acquisto conveniente e molte persone saranno tese ad effettuare quel tipo di acquisto con l'illusione di uscirne vincitori all'interno del gioco dei prezzi. Da notare è che la scatola con dimensione media rimarrà quasi sicuramente invenduta. Questa pratica viene molto spesso applicata anche negli ecommerce, ad esempio nel settore dell'elettronica. Chi vende computer molto spesso utilizza questo effetto aggiungendo tra le varianti di un pc, una variante con caratteristiche intermedie ma con prezzo più alto. Prezzo ancorato Il prezzo ancorato è quella strategia che invoglia il consumatore a pensare di fare un affare, quando invece il prezzo al quale egli acquista è quello che rispecchia realmente il valore. Un esempio di prezzo ancorato lo possiamo vedere sul sito di Unieuro Guardando il costo sbarrato il cliente penserà di aver risparmiato moltissimo, ma in realtà sta pagando il prodotto esattamente quanto è il costo reale. Anche questa è una strategia molto utilizzata durante il periodo del black friday. ATTENZIONE PERÒ!!!! Questa pratica, ed altre che hanno la finalità di ingannare il consumatore, all'interno degli ecommerce è sempre più condannata viste le nuove direttive dell'Unione Europea. La nuova direttiva Omnibus indica l'obbligo di indicare il prezzo medio applicato negli ultimi 30 giorni al prodotto. Questo sarà la base di partenza della scontistica. Ti lasciamo il testo integrale della direttiva Omnibus. Prezzo scorporato Per prezzo scorporato si intende quando il costo del prodotto viene separato da quello della spedizione. In questo modo, la percezione dell’acquisto per il consumatore sarà quella di pagare di meno il prodotto. Se invece si somma il prezzo del prodotto a quello della spedizione, il costo apparirà più alto e il consumatore tenderà ad andare altrove. Esempio più eclatante in questo caso sono riferibili ai prodotti venduti da Amazon. Spesso infatti alcuni prodotti vengono venduti non comprensivi delle spese di spedizione e vengono percepiti più convenienti rispetto a prodotti che hanno la spedizione gratuita. Queste sono alcune delle strategie di pricing più utilizzate, ma in generale il concetto è che nella psicologia di prezzo si tende a sfruttare la poca abitudine dei consumatori a fare i calcoli o a informarsi sui reali prezzi dei prodotti. Marketing e strategie di prezzo negli ecommerce: cosa funziona sempre Un concetto che sicuramente funziona sempre è quello di dare valore a un prodotto tramite il prezzo alto, questo nel marketing è definito come posizionamento. La competitività delle persone è una leva da sfruttare in quanto esse tenderanno sempre ad acquistare ciò che percettivamente è unico ed esclusivo. Facciamo un esempio. Su un campione di 100 persone 80 non acquisteranno il prodotto a prezzo alto, se non rateizzandolo nel tempo, ma 20 di queste invece lo compreranno a prezzo pieno. E questo perché c’è una cosa che nel marketing funziona sempre, ovvero il principio di esclusività: le persone sono disposte a spendere tanto se sanno che quel prodotto è a edizione limitata e che soltanto loro potranno averlo. Nella definizione di un prezzo altra cosa che funziona sempre è quella di lasciare la possibilità al consumatore di acquistare un prodotto in modo rateizzato, ovvero pagarlo in più tanche nel tempo. Non tutti possono pagare un prezzo pieno nell’immediato e su molti progetti ecommerce prevedono pagamenti a rate, proprio per favorire gli acquisti. Ci sono delle leve che se utilizzate con intelligenza funzionano sempre molto bene nella strategia di pricing di un e-commerce, ovvero: Scarsità e urgenza, concetto che abbiamo già affrontato nei precedenti paragrafi di questo articolo e che punta l’attenzione proprio nel far percepire al cliente il limitato tempo che ha a disposizione per fare un acquisto; Notorietà del brand, ovvero quando un personaggio famoso presta il proprio volto per pubblicizzare un marchio; Unicità del prodotto, ovvero quando un brand non ha rivali sul mercato e quindi può permettersi di avere un prezzo più alto; Sostenibilità, una tecnica che funziona molto per le aziende, perché oggi i consumatori sono apparentemente preoccupati dell’ambiente e scelgono prodotti venduti da ecommerce sostenibili. Un altro aspetto importante, di cui parliamo nella parte finale di questo articolo, ma è uno dei punti fondamentali da osservare per chi vende online è la tutela dei diritti dei consumatori. Nella scelta di un prezzo ci vuole trasparenza sui costi. Non si può trarre in inganno il cliente, si deve sempre essere onesti. A questo proposito risulta particolarmente chiara la Direttiva Omnibus per tutela dei consumatori. Tutti coloro che hanno un business online si devono adeguare alla Direttiva, la quale prevede l’obbligo di agire con maggiore trasparenza nei confronti degli utenti, fornendo loro indicazioni e dettagli su modalità, strumenti e applicazione di eventuale scontistica sui prezzi. Stabilire un prezzo di vendita per il tuo e-commerce non deve diventare un’ossessione o una preoccupazione. Con Shopify anche questo aspetto può essere gestito con tranquillità, scegliendo con attenzione i prezzi dei prodotti, nel pieno rispetto del mercato. Conclusioni Un progetto ecommerce indubbiamente richiede molta attenzione a svariati aspetti, le strategie di pricing sono tra queste anche in ecommerce sviluppati con piattaforme come BigCommerce. Se hai in mente di lanciarti nel business dei negozi online, vendendo i tuoi prodotti al consumatore finale o avviando un progetto ecommerce b2b, potrebbe essere interessante informarti su cos’è Shopify e come può aiutarti a realizzare il tuo obiettivo di business.