Shopify Plus ha un potente motore che permette, in maniera nativa, di costruire negozi su Shopify dedicati al B2B (ovvero a clienti con un listino prezzi dedicato) o negozi misti, ovvero utilizzati sia da clienti con un listino dedicato che da clienti B2C, che acquista con i prezzi di listino esposti a tutti, La funzione di Shopify Plus che permette di costruire negozi B2B si chiama, per l'appunto B2B on Shopify. Che cos'è Shopify B2B Con B2B on Shopify le funzionalità più importanti e potenti per la vendita all’ingrosso vengono integrate nel pannello di controllo e si può offrire un’unica esperienza di acquisto, fluida e personalizzata anche all'utente business. Quando Shopify parla di B2B fa riferimento quei clienti/dipendenti di aziende che hanno un qualche contratto con il merchant che permette di riservare a loro, a discrezione, con un listino prezzi dedicato. In questo modo va a differenziarli dai clienti B2C o, comunque, da quei utenti (fosse anche possessori di partita iva) che non hanno un listino dedicato. B2B on Shopify significa... B2B on Shopify significa, in prima battuta, la possibilità di creare uno store dedicato ai clienti con listini dedicati; oppure permettere al merchant di creare un unico sito, un'unica istanza di Shopify, per vendere sia ai clienti B2B che a quelli B2C. Ci sono molte funzioni su Shopify Plus che ne fanno uno strumento eccezionale di vendita e quelle che lo trasformano in un perfetto sistema di raccolta ordini per il B2B permettono di estendere il concetto di digital transformation della customer experience al livello successivo. Le funzioni del B2B su Shopify La gestione delle aziende B2B on Shopify offre possibilità di gestire i profili aziendali, ovvero di creare i profili delle aziende, con più sedi e più utenti associati. Le aziende hanno il proprio listino prezzi, i termini di pagamento concordati, i cataloghi e le autorizzazioni per gli utenti associati. Si possono assegnare ad ogni azienda non solo più contatti, ma anche differenti profili con differenti permessi a questi contatti. Trovate le informazioni su come gestire le aziende su Shopify B2B nella pagina assistenza di Shopify. Cataloghi personalizzati Con Shopify B2B puoi creare anche un numero illimitato di cataloghi personalizzati ed assegnarle a specifiche aziende (massimo 25 per ogni azienda). Ciò significa che ogni azienda avrà determinati prodotti disponibili a determinati prezzi. Ogni prodotto inoltre avrà prezzi personalizzati che possono essere diversi da azienda ad azienda, espressi in numeri fissi oppure in percentuale rispetto ad un prezzo base e nel caso un prodotto sia presente in più cataloghi destinati alla stessa azienda, il prezzo applicato sarà il più basso tra i due. I cataloghi inoltre possono essere creati manualmente tramite la piattaforma oppure tramite l'importazione di un file CSV. Ogni catalogo prodotto inoltre può essere esportato sempre tramite file CSV. Ti lasciamo il link alla pagina assistenza Shopify per saperne di più sui cataloghi nel B2B di Shopify. Il multilistino Il multilistino è la funzione con il quale puoi offrire sconti in percentuale o prezzi fissi alle aziende. Dopo aver creato un listino prezzi, questo viene assegnato a una sede aziendale per consentire ai clienti B2B associati a quella azienda, di acquistare prodotti con i prezzi personalizzati per loro. I prezzi possono essere impostati come percentuale, che si applica a tutti i prodotti dello store. Oppure si possono impostare prezzi fissi, applicabili a prodotti e varianti specifiche. I prezzi fissi per i prodotti o le varianti prevalgono su eventuali rettifiche percentuali complessive, che possono essere inserite, con un sistema di regole che previene le possibili vendite sottocosto indesiderate. Ad esempio, se il tuo tuo negozio vende sigarette elettroniche a 100 € l'una si può creare listino prezzi ed inserire un -20% nella casella Adeguamento globale, che riduce del 20% il prezzo delle tue sigarette elettroniche per le aziende che hanno accesso a quel listino. Ma visto che una sigaretta costa di più quando si produce, si può impostare un costo fisso di 80 € per la produzione di quel prodotto. Quando un cliente con accesso al listino prezzi che ha il -20% visita il tuo negozio, gli vengono offerti i tuoi prodotti con il 20% di sconto, ad eccezione delle sigarette elettroniche per la quale hai inserito un prezzo fisso. Il prodotto a prezzo fisso non è influenzato dall'adeguamento generale e viene offerto a 90 €. Tutte le informazioni sul multilistino e come creare una lista di prezzi da associare ad un'azienda potete trovarle nel link alla pagina assistenza di Shopify. Termini di pagamento Puoi assegnare dei termini di pagamento e dei metodi di pagamento differenti ad ogni azienda. I termini di pagamento ti consentono di impostare il periodo di tempo che l'azienda ha ottenuto per pagare l'ordine che effettua sul tuo store. Con Shopify Flow inoltre è possibile inviare automaticamente i solleciti di pagamento in caso il cliente risulti insolvente. Puoi impostare i termini di pagamento per qualsiasi azienda che crei. Ti linkiamo l'approfondimento per le informazioni sui termini di pagamento. Ordini minimi e ripetuti Grazie al B2B di Shopify possono essere impostati ordini minimi [foto in basso] per evitare che gli ordini all'ingrosso includano solamente piccole quantità di prodotti ed essere dispendiosi in termini di spese di spedizione, che risultano così ottimizzate. Gli ordini minimi sono anche un ottimo modo per chi opera in mercati B2B di aumentare il valore medio dell'ordine. Possono anche essere inseriti ordini ripetuti, che ricalcano così la logica dei contratti di fornitura. Questo dà il grande vantaggio di riuscire a fidelizzare un cliente B2B più facilmente e di ottenere previsioni sui flussi di cassa più accurate per i merchant. B2B check-out Quando un cliente B2B effettua l'accesso, gli viene richiesto di inserire un codice di verifica a sei cifre che viene inviato al suo indirizzo e-mail invece di utilizzare una password. Dopo aver inserito il codice, l'utente viene indirizzato alla pagina del proprio account, che mostra le informazioni anagrafiche e un elenco dei propri ordini. I dettagli dell'ordine possono essere esaminati facendo clic sull'ordine. Per effettuare un ordine, il cliente fa clic su Vai al negozio nella pagina del proprio account. Nelle Impostazioni del pannello di controllo Shopify dell'amministratore di sistema, la sezione Informazioni sul cliente della pagina Checkout e Account non si applica ai clienti B2B. Le impostazioni nella sezione Informazioni sul cliente si applicano solo ai clienti B2C e vengono ignorate per i clienti B2B. Il cliente seleziona i prodotti da aggiungere al carrello come di consueto, con l'eccezione che i prezzi a lui mostrati sono quelli che il merchant ha specificato nel listino per l'azienda associata. Il B2B check-out permette ai clienti di vedere i termini di pagamento, i metodi di pagamento e i prezzi a loro riservati con la possibilità di usare Function per creare logiche personalizzate al checkout, molto simili a quelle del B2C. La personalizzazione al checkout per i negozi B2B avviene anche riguardo agli sconti applicati, su cui possono essere applicate logiche differenti in base al listino associato all'azienda: questa è una funzione che consente ai merchant che operano in mercati B2B di risolvere molte casistiche. Il checkout per i clienti B2B inoltre permette il salvataggio automatico delle carte di credito, così da non dover inserire ogni volta i dati. Ulteriori informazioni sul checkout del B2B si trovano nella pagina assistenza di Shopify. Un approccio personalizzabile e personalizzato Invece di usare applicazioni di terze parti, B2B on Shopify ti permette di avere la libertà di scegliere tra la creazione di un Blended Store, ovvero di un unico store online per i clienti finali e i clienti B2B con un listino dedicato (visibile a loro nel momento dell'autenticazione) o di gestire una seconda istanza di Shopify dedicata solamente al B2B con accesso privato. Qualunque sia l'opzione che si sceglie, specifici clienti possono avere listini dedicati, termini di pagamento dedicati, opzioni per legarli alla valuta e molto altro. Tutto questo, come sempre con Shopify, è gestibile in modo semplice dal pannello di amministrazione di Shopify. Draft order e preventivi Draft order Shopify consente ai suoi merchant B2B di eliminare la raccolta ordini con post-it, EDI e file excel, prevedendo la possibilità di inserire ordini in bozza, i cosiddetti draft order. Questo è perfetto per tutti i merchant che ricevono ordini tramite telefonate, email oppure altri strumenti diversi dall'ecommerce. Una volta inserito l'ordine in bozza per il cliente B2B desiderato, l'ordine verrà aggiornato con tutte le informazioni di quel cliente, comprensivo di prezzi personalizzati, politiche di spedizione, termini e modalità di pagamento personalizzate. I draft order consentono anche di decidere se approvare automaticamente gli ordini di un cliente oppure procedere ad approvazione manuale. Una volta approvato l'ordine, verrà trasmessa una mail al cliente con il bottone per accedere al checkout e chiudere così l'acquisto. Per creare un draft order ti lasciamo il tutorial di Shopify come esempio. Oppure il tema degli ordini in bozza può essere approfondito cliccando QUA. Richiesta di preventivi Integrate alle funzioni native, Shopify ha introdotto per i merchant B2B la funzione che riguarda la richiesta dei preventivi, perfetta per tutti gli ecommerce che vendono, ad esempio prodotti con personalizzazioni avanzate. Le integrazioni via API di Shopify B2B Un ecommerce B2B, deve per forza di cose prevedere altre piattaforme che aiutino il merchant nella gestione di negozio online e ordini. Ecco perché un negozio B2B su Shopify non può non prevedere API da dedicare alla data integration tra la piattaforma ecommerce e altri sistemi come possono essere: gli ERP, i CRM, applicazioni personalizzate, PIM, DAM ed altre piattaforme che sono utili al normale funzionamento dell'ecommerce B2B. Shopify anche da questo punto di vista è una piattaforma matura per progetti B2B con logiche Enterprise e prevede i seguenti API: API aziendali: questi API sono particolarmente utili grazie all’aggiunta di metafield ed una gestione migliore dei clienti B2B; API sui cataloghi: questi API possono migliorare la gestione del catalogo del negozio applicando regole particolari sulla visualizzazione dei prodotti; API sui listini dei prezzi: questi API sono utili per mostrare prezzi personalizzati per i clienti B2B; API sulle pubblicazione: questi API sono utili in termini di personalizzazione di ciò che viene visualizzato all’interno del negozio online per ogni singolo cliente; API sui metodi di pagamento: questi API sono particolarmente utili per la personalizzazione dei metodi di pagamento. Puoi leggere di più sulle API di Shopify per il B2B cliccando QUA. API per la gestione del magazzino API aggiuntive sono stati introdotte anche per il miglioramento della gestione del magazzino, in modo da sincronizzare le quantità e per migliorare il livello della customer experience all’interno del sito Shopify. Per approfondire l'argomento delle API per la gestione del magazzino puoi cliccare QUA. API per la gestione dei resi Anche per quanto riguarda la gestione dei resi Shopify ha fatto passi in avanti e ha migliorato gli API potendo così fornire ai propri merchant funzionalità aggiuntive come: Integrazione delle informazione da parte degli operatori di terze parti che si occupano del reso, fornendo informazioni sullo stato del reso; Ricevere una notifica in caso di cambiamento sulle informazioni di spedizione; Sincronizzazione automatica delle informazioni di spedizione da Shopify. Puoi approfondire il tema dei resi con Shopify leggendo la documentazione QUI. In tutti questi casi, se non si hanno le giuste competenze per sfruttare gli API che la piattaforma dà, il consiglio è sempre quello di affidarsi a degli esperti Shopify che ti sapranno aiutare per trovare la giusta soluzione per sfruttare al 100% le potenzialità degli API di Shopify. I limiti del B2B su Shopify Gli ordini possono avere al massimo 500 righe di prodotti o varianti - Le sottoscrizioni non è una formula compatibile con la logica del B2B - Si può utilizzare con il B2B la localizzazione della valuta attraverso Shopify Markets oppure selezionando quella valuta per un listino, ma non si possono combinare le due modalità - Per attivare: sconti, script che hanno effetto sugli sconti, acquisti con gift card e recupero di carrello abbandonato si deve contattare il supporto di Shopify plus, perché di default non sono attivati - Non si può cambiare un cliente su un ordine B2B - Non si può utilizzare la local delivery o l'acquisto online e il pickup in store. - Non si possono utilizzare gli Shopify script che hanno effetti sul pagamento Note sulle funzionalità degli ecommerce Shopify B2B Se si opta per la realizzazione di un unico store online per B2B e B2C (o comunque clienti senza un listino dedicato) ci saranno delle limitazioni per l'utilizzo di alcune funzioni; limitazioni che cessano di esistere quando si sceglie la strada di costruire due canali separati, uno per il B2C e uno dedicato al B2B Sui Blended store (un unico canale per entrambe le tipologie di clienti): Gli utenti B2B non possono usare i codici sconto, avendo loro un listino dedicato, così come non possono usare le Gift Card e i loro ordini non possono subire sconti a causa di uno Shopify script. I loro prezzino quelli definiti. Notifiche email sul carrello abbandonato, setting sullo stock, sull'inventario e la maggior parte delle analytics, come pure i costi e le impostazioni di trasporto hanno il medesimo comportamento e non distinguono tra utenti B2C e B2B. Sugli store dedicati Essendo uno store dedicato agli utenti B2B tutte le modifiche si applicano solo sui clienti B2B (non ci sono dubbi su alcune regole o comportamenti che si vorrebbero applicare solo ad una certa classe di utenti...) quindi sconti, Gift Card, Shopify script che hanno un impatto sugli sconti dei prodotti... si possono applicare. Ovviamente a questo punto abbiamo anche un inventario dedicato al B2b, notifiche per carrelli abbandonati solo al B2B e analitica solo per il B2B, oltre alla possibilità di dedicare impostazioni e costi i spedizioni solo per il B2B (è naturale, nel momento in cui abbiamo due canali diversi per le due tipologie di utenti, quelli con un listino e quelli senza un listino).
Questo post del blog che vi apprestate a leggere è in parte informativo/divulgativo, in parte una guida alla configurazione ed è - nel contempo - vettore di spunti strategici e considerazioni politiche. Perché, quando si parla di internazionalizzazione delle aziende, di vendita su nuovi mercati, aumento del fatturato e dell'export, sono coinvolte sì le aziende, i sistemi software, i servizi terzi che permettono alle imprese di agevolare questi percorsi, ma anche le istituzioni, che nella bilancia commerciale trovano un elemento di crescita e armonizzazione del PIL. Ecommerce, vettore per l'internazionalizzazione del business Quando una azienda si trova a pianificare un percorso di crescita, individuare come tappe di questo progetto anche la penetrazione in nuovi mercati, diversi da quello nazionale, nel quale spesso si cresce, diventa una necessità. Dotarsi di una piattaforma ecommerce permette di accelerare il percorso di validazione dell'offerta commerciale in nuove nazioni o nuove zone del mondo. Per questo diventa importante, quando si sceglie un software per costruire un progetto ecommerce, valutare molto bene quali sono le caratteristiche della piattaforma che si andrà ad adottare, da questo punto di vista. Voglio dire: dovreste capire con che facilità, il software ecommerce che sceglierete, vi permetterà di impostare le opzioni che differenziano un mercato dall'altro. In parole povere, la piattaforma ecommerce che andrete ad adottare dovrebbe permettervi di impostare senza troppe complicazioni un nuovo mercato sul quale volete provare a vendere, lasciandovi la possibilità, per ognuno di essi, di scegliere, per esempio: un url o un dominio diverso una o più lingue una o più valute dei costi di spedizioni dedicati delle regole fiscali sulle imposte di importazione regole differenti sulle tasse di vendita (IVA) un comportamento sui dazi un listino di prezzi dedicato un catalogo con un elenco prodotti differente E tutto questo, magari, all'interno della stessa istanza, senza dovere aprire due ecommerce o due canali differenti. In casi estremi, dove c'è bisogno anche di una grafica differente per un determinato paese, di far accedere (magari) il distributore di quel paese per gestire gli ordini locali e per altre esigenze peculiari, la possibilità di aprire più canali e armonizzarli con il programma gestionale - grazie alla realizzazione di un connettore che si occupa delle data integration per il magazzino e gli ordini - è una soluzione più semplice (anche se all'apparenza potrebbe sembrare più difficoltosa) ma decisamente meno diffusa, soprattutto se l'istanza principale riesce ad accogliere in maniera completa le necessità di apertura di nuovi mercati. Gli elementi necessari per internazionalizzare le vendite (con l'ecommerce) Abbiamo visto velocemente un punto elenco di funzioni necessarie, per permettere al software ecommerce che abbiamo scelto di gestire le vendite in più paesi esteri. Cerchiamo di capire perché. Domini diversi per mercati diversi Avere la possibilità di differenzia il dominio, il sottodominio o l'url per ogni singolo mercato, senza dover aprire più ecommerce, è una funziona alla quale non ci si pensa immediatamente come necessaria. Ma è una delle possibilità fondamentali quando si apre la vendita del proprio ecommerce in una nuova nazione o zona. E questo sia per i bisogni del marketing e di posizionamento verso i consumatori: avere un dominio nazionale dedicato, a volte, è una marcia in più per creare trust e farsi sentire come vicini dai potenziali clienti in zone del mondo lontane dalla casa madre. Ma anche tecnicamente è importante, per poter costruire feed dedicati con l'indirizzo web del mercato specifico che stiamo trattando. Se il software ecommerce ce stai valutando non lo fa - e pensi che nel medio/breve termine avrai bisogno di internazionalizzare il tuo business - cambia strada e cercane un altro. Lingue diverse su differenti mercati Anche questa è, banalmente, una funzione di assoluta importanza: apro il mercato CANADA e associo al mercato canadese la lingua Inglese e quella Francese. A maggior ragione se il mio mercato di riferimento è una zona che contiene più stati (ad esempio SUD AMERICA) potrei aver bisogno di inglobare molte più lingue. Se non potessi associare ad ogni mercato una o più lingue, sarei davvero penalizzato nel mio tentativo di internazionalizzare il mio business. Valute diverse a seconda del mercato Quello detto per le lingue vale anche per le valute. Potrei creare un mercato dove, per svelta, utilizzo solo una valuta , come nel caso del mercato UK al quale potrei associare solo al Sterlina. Oppure un mercato MEDIO ORIENTE dove ho la necessità di permettere ai clienti di selezionare la propria divisa di riferimento nazionale. Anche in questo caso, se il software non mi permettesse di associare una o più valute ad un mercato, sarebbe una piattaforma da scartare nella mia software selecion. Costi e vettori di spedizione personalizzabili per mercato Può sembrare una ovvietà ma è meglio metterlo in questo breve elenco di caratteristiche indispensabili che deve avere un ecommerce per permettere l'internazionalizzazione del business: ogni mercato può avere necessità di costi differenti di spedizione, sia che venga inviato tutto dallo stesso magazzino, sia che ci siano differenti magazzini. E, naturalmente, deve avere la possibilità di differenziare gli spedizionieri che vengono utilizzati. Impostare costi di spedizione differenti in base alla zona e l'utilizzo di differenti vettori è una cosa che praticamente ogni software ecommerce permette di fare. Quando questa funzione viene legata alla gestione dei differenti mercati è ancora più semplice ed immediata la gestione. Regole sulle imposte di vendita e importazione differenti Paesi diversi hanno regole fiscali e dazi di importazioni differenti. Se la tua intenzione è quella di vendere in più zone del mondo, devi sincerarti che il software ecommerce che andrai ad adottare ti permetta di gestire il comportamento delle imposte di vendita per differenti zone e per differenti soggetti. Oltre, per supposto, la possibilità di lavorare sui dazi di importazione, scegliendo di farli pagare direttamente al cliente e di gestirli con il proprio trasportatore. Questa, sopratutto, è una grande facilitazione e supporto, oltre che un rapporto di estrema chiarezza per il cliente di paesi stranieri nei quali, per importare le merci che vendiamo, è necessario pagare delle tasse. Listini prezzi differenti su differenti aree geografiche Quando vuoi utilizzare il tuo ecommerce per vendere su vari mercati devi pensare che ci potrebbero essere differenti situazioni che ti spingono verso dei listini prezzi differenti su ognuno di essi. I motivi possono andare dalla protezione commerciale di un distributore che si trova a pagare dazi di importazione, spese di spedizione e di stoccaggio, per arrivare alla salvaguardia dei prezzi dei punti vendita che, in un determinato mercato, potrebbero avere situazioni contingenti particolari. Ma anche l'assistenza al cliente, i costi di gestione dell'ordine o un allineamento al ribasso dei prezzi della concorrenza potrebbero influire sulla strategia di prezzo in un mercato. Ecco, quindi, che anche la possibilità di gestire differenti listini su differenti mercati è una conditio sine qua non da richiedere al software ecommerce che stai valutando. Cataloghi con prodotti diversi per mercati diversi Non sempre si possono vendere gli stessi prodotti in tutti i mercati. Pensiamo alle differenze culturali tra un mercato e l'altro, alle limitazioni date dalla legislazione sull'importazione di certi prodotti o, semplicemente, per abitudini. Se in un determinato paese esiste una teocrazia religiosa, se si guida con il volante a destra, se alcuni componenti non si possono importare per legge... non resta che togliere dal catalogo in certi contesti una parte dei prodotti che vendiamo. I motivi per cui non includere alcuni oggetti di quelli che mettiamo in vendita in Italia anche in Francia (per esempio), potrebbero essere questi o avere a che fare con la protezione commerciale di determinate situazione, quando ancora l'impossibilità di far breccia, con quelle proposte che escludiamo, in uno stato. Resta anche questa una funzione che dobbiamo mettere nella checklist del deve farlo quando procediamo con la nostra software selection. Magazzini diversi per vari mercati Questa potrebbe non essere una necessità logistica di tutti i negozi che vendono su vari mercati, ma la possibilità di poter impostare diverse sedi nel quale stoccare i prodotti, per portarli più vicini al cliente finale, può essere un bisogno dei brand con necessità più evolute. Ma indipendentemente dai bisogni del giorno zero, ovvero da quando decido di andare online con il mio ecommerce, dove questa necessità potrebbe non essere ancora espressa, non è una funzione di cui io mi priverei nella scelta di una piattaforma per vendere online. E questo significa avere magazzini differenti che possono essere legati ai vari mercati che verranno serviti da quel magazzino e che le disponibilità/giacenze per ogni mercato facciano riferimento al magazzino associato. Shopify è il software perfetto per l'internazionalizzazione Shopify permette di impostare tutti questi aspetti. E di fare con estrema semplicità, a differenza di altre piattaforme che hanno scelto strade più complesse e complicate per gestire l'internazionalizzazione del commercio elettronico delle aziende. E se lo fa in modo completo e facilmente, perché andare a complicare le cose con altre piattaforme? Proprio per questo credo sia un ottimo esercizio di comprensione andare a spiare nel dettaglio come Shopify permetta di impostare e gestire nuovi mercati sui quali approntare una strategia di vendita. Diventa un modo per scoprirne le potenzialità e anche una guida per chi ha intenzione di utilizzarlo per sviluppare un progetto ecommerce di ampio respiro. Procediamo quindi, con un bel respiro prima di gettarsi a capofitto nella scoperta del come fare utilizzando Shopify. Come creare e gestire differenti mercati su Shopify Shopify presenta il cuore di tutti i parametri per la gestione dei differenti aspetti dell'ecommerce nelle Impostazioni del sistema. Così anche per i Mercati. Loggati nella tua istanza di Shopify e dal pannello di controllo clicca su IMPOSTAZIONI e, di seguito, seleziona la voce MERCATI. La creazione di un mercato con Shopify Dalla schermata successiva si può scegliere di aggiungere un mercato cliccando in altro a destra AGGIUNGI MERCATO, oppure si può scegliere di andare ad operare nella GESTIONE di un mercato precedentemente creato Se clicchi AGGIUNGERE UN NUOVO MERCATO la prima cosa che devi scegliere è un nome per il nuovo mercato. Può coincidere con il nome di un paese specifico (ad esempio Francia, se poi voglio aggiungere il paese Francia e lavorare sulla Francia, trattandola con le sue peculiarità); oppure con il nome di una zona se poi voi includere più paesi nel mercato (per esempio Nord America se volessi aggiungere USA, CANADA e altri paesi, per necessità commerciali dell'azienda merchant). Successivamente, dopo aver dato un nome al mercato, si devono selezionare i PAESI che si vogliono inserire in quel determinato mercato, Per esempio si può aggiungere il paese ITALIA per il mercato Italia, oppure si possono creare dei mercati aggiungendo più paesi (per esempio se il mercato di riferimento si riferisce ad un'area geografica che commercialmente viene trattata in maniera omogenea dall'azienda). Il risultato, alla fine, è quello di avere un nuovo mercato sul quale posso andare in gestione per personalizzare funzioni e specifiche. La gestione dei mercati di Shopify Quando, a fianco di ogni mercato creato, seleziono GESTISCI, potrò entrare nella sezione dove posso cambiare le impostazioni per quel mercato specifico. Nel caso io abbia creato il mercato Italia e ci abbia associato il paese Italia potrò, da questa schermata, andare a modificare - o a verificare - alcuni aspetti: Dominio e lingua associata al mercato Prezzi e prodotti del mercato Le impostazioni sui dazi ed imposte Le spedizioni Pagamenti Imposte Impostare URL e lingua per il mercato su Shopify Cliccando su DOMINI E LINGUE si aprono delle possibilità particolarmente interessanti Si può scegliere di posizionare l'indirizzo dello store per accedere a quel mercato specifico in un dominio primario. Ad esempio, nel caso di mercato ITALY, potrei scegliere un nomeazienda.it. Oppure si può optare per un altro dominio o un sottodominio, come it.nomeazienda.com o un altro dominio, con altro nome. Infine si può scegliere, come indirizzo per quel mercato, anche una sottocartella, come ad esempio, nomeazienda.com/it. Si può, immediatamente sotto, scegliere anche le LINGUE che vogliamo associare a quel mercato. Possiamo scegliere più lingue, tra quelle che sono già state installate nella nostra istanza di Shopify. Lingue e mercati Per impostare la lingua - o le lingue - da utilizzare in un mercato bisogna spostarsi nella sezione LINGUE, all'interno menù IMPOSTAZIONI. Clicca in AGGIUNGI LINGUA in alto a destra e si aprirà un popup per la selezione della lingua E ora fai click su SELEZIONA per avere un elenco di lingue, tra le quali potrai spuntare quelle che ti interessano per assegnare una o più lingue al mercato che stai configurando. Prezzi e valuta del mercato in Shopify Nella sezione PRODOTTI E PREZZI posso stabilire una valuta da utilizzare per quel mercato. La gestione della valuta è possibile solo se utilizzo Shopify Payments come gateway di pagamento, altrimenti la funzione sarà disabilitata. Per quanto riguarda i prezzi posso lavorare su un aumento o una riduzione % dei prezzi su tutto il listino in modo massivo, oppure posso intervenire sui singoli prezzi per cambiare i prezzi di ogni prodotto. La funzione di caricamento di un catalogo con prezzi completamente diversi è disponibile anche con l'importazione di un file CVS e a breve tramite API (e quindi in connessione diretta con il listino del proprio gestionale, realizzando un connettore per l'integrazione dei dati). Prodotti e personalizzazione frontend del negozio Con Shopify, sempre nella sezione PRODOTTI E PREZZI, è possibile personalizzare i prodotti visualizzati all'interno dello store in base alla località. Una volta selezionato il prodotto è possibile includerlo oppure escluderlo dal mercato con tramite i bottoni in basso. Una volta incluso/escluso un prodotto da un determinato mercato sarà inserito e visualizzabile nella viste filtrate predefinite dedicate ai prodotti inclusi/esclusi. Anche qui Shopify permette l'importazione dei prodotti inclusi ed esclusi tramite file CSV (ti lasciamo tutto il procedimento tratto dalla pagina assistenza di Shopify). Anche il design della pagina può essere personalizzata in base al mercato per la creazione di esperienze personalizzate. Tramite Liquid può essere anche personalizzata la home/vetrina della pagina. Ti lasciamo l'articolo dal blog di Shopify per ulteriori approfondimenti: Come personalizzare i contenuti per ogni mercato con Shopify IVA, dazi ed imposte di importazione Internazionalizzazione significa anche uscire dai confini dell'Unione Europea ed affrontare nazioni che impongono al consumatore di pagare delle tasse sui beni importati dall'estero (succede anche a noi quando compriamo dei beni fuori dai confini dell'Unione Europea, per esempio dall'a Gran Bretagna). Shopify ha curato particolarmente questa sezione prevedendo tutte le casistiche che potrebbero accadere e con le quali scegli di gestire il tuo ecommerce. IMPOSTE In questa area troviamo sia le informazioni per la gestione dei dazi sia le specifiche sul comportamento con le tasse di vendita (IVA) e possiamo decidere se includerla nei prezzi (devi solo cliccare o meno su INCLUDI IMPOSTE NEI PREZZI) e di escluderla o includerla in base al paese di chi acquista, comodo per il TAX free o nel caso di vendite B2B intracomunitarie. Sempre da questa sezione puoi scegliere se aggiungere l'IVA sui prezzi delle spedizioni (clicca o meno su ADDEBITA IMPOSTA SULLE TARIFE DI SPEDIZIONE) e se addebitare l'IVA sui beni digitali (cliccando o meno su ADDEBITA L'IVA SUI BENI DIGITALI). Possiamo anche scegliere di gestire tutte le casistiche IVA sui mercati che attiviamo con servizi fiscali terzi, come Avalara o altre app dedicate. E questo per quanto riguarda le tasse di vendita sul mercato nazionale ed estero. DAZI [La riscossione dei dazi funziona solo con i piani SHOPIFY ADVANCED e SHOPIFY PLUS] Prima di procedere a definire il comportamento sulla riscossione delle imposte su un determinato paese o area geografica, si deve creare la zona di spedizione corrispondente, al fine di poter attivare la spedizione in quegli stati (lo vediamo nel passo successivo). La prima cosa da capire è se vuoi riscuotere direttamente i dazi di importazione o lasciarli al tuo acquirente. Ovviamente la riscossione diretta dei dazi comporta una semplificazione una maggiore chiarezza per il cliente ma ti obbliga ad utilizzare spedizionieri in grado di supportarti in questo servizio doganale. Devi quindi prima parlare sia con il commercialista che con il tuo vettore di riferimento. Per impostare i Dazi e le imposte di importazione in Shopify devi cliccare nella sezione IMPOSTE E DAZI nelle IMPOSTAZIONI di Shopify (un'altra voce che trovi sul menù dove è presente anche la voce MERCATI). Per iniziare la configurazione del comportamento che vuoi assumere nei mercati internazionali sulla riscossione delle imposte devi cliccare CONTROLLA ED ATTIVA nelle sezione intitolata Riscossione dei dazi e imposte di importazione al momento del checkout. Se scegli di attivare la riscossione dei dazi, devi scegliere come questa avviene. Il tuo corriere, come scrivevo poc'anzi, deve supportare il DDP, ovvero il Delivery Duty Paid, il che ti da la possibilità di riscuotere i dazi di importazione al checkout (si occuperà poi di sistemare le pratiche di riscossione con lo stato di riferimento). Ovviamente selezionando l'opzione del corriere che non supporta il DDP o NON SO, non si può procedere con l'erogazione di questo servizio. In seconda battuta devi scegliere dove applicarla, tra le zone di spedizione che hai creato. E quindi, andando in gestione, puoi spuntare gli stati su cui vuoi riscuotere i dazi di importazione. Naturalmente se desideri includere i dazi sui prodotti al checkout, devi fornire a Shopify le informazioni necessarie per applicare i dazi su ogni prodotto. I dazi variano non solo in base allo stato dove il bene viene importato, ma variano anche in base alla tipologia di prodotto. Dovrai inserire nelle varianti di prodotto l'HS code, un codice numerico di 6 o 10 cifre universale, utilizzato alle dogane per riconoscere e classificare ogni tipo di merce che viene spedito. Puoi importare anche tramite file CVS in maniera massiva. I rimanenti due passaggi sono soprattutto informativi e di conferma. Con il penultimo passaggio, Shopify si sincera che tu abbia un sistema per informare i clienti della metodologia di gestione dei dazi doganali. Alla fine non ti resta che confermare e tutto è pronto per la riscossione dei dazi. La gestione delle spedizioni con Shopify Le spedizioni, per quanto accessibili dalla sezione Mercati del backend di Shopify, sono un'area dedicata accessibile anche a chi non ha bisogno delle funzionalità di cui stiamo trattando, ovvero anche per chi opera in un solo mercato. Nei Mercati è possibile vedere le tariffe applicate all'area geografica in questione. Per andare invece ad impostare nuove tariffe di spedizione per differenti aree geografiche, devi andare nella sezione SPEDIZIONI. E questo non cambia la funzionalità, è molto simile a quella di quasi tutte le piattaforme ecommerce. Puoi definire da dove parte la merce cliccando su GESTISCI nella sezione Spedizione da e puoi CREARE ZONA DI SPEDIZIONE per avere un contenitore, di uno o più stati, a cui associare una o più tariffe di spedizione. Magazzini diversi La gestione di magazzini diversi, con Shopify, avviene tramite le SEDI. La quantità di sedi che hai a disposizione con Shopify dipende dal piano che hai sottoscritto Shopify Starter: 2 Shopify Lite: 3 Basic Shopify: 4 Shopify: 5 Advanced Shopify: 8 Shopify Plus: 250 Risulta chiaro che, per un progetto di internazionalizzazione di ampio respiro, Shopify Plus diventa la scelta scontata (anche per avere a disposizione tutte le funzioni che abbiamo visto). Le scorte possono essere gestite via API, realizzando un connettore con il software gestionale o con caricamento manuale di file CSV. Shopify, per chi gestisce gli ordini da più sedi, ha dato la possibilità ai merchant di introdurre regole personalizzate, in modo che la spedizione possa essere fatta dal magazzino più vicino all'indirizzo di consegna. Ciò è utile perché consente ai merchant di risparmiare costi di spedizione e di offrire un servizio migliore grazie alla diminuzione dei tempi di consegna. Ti lasciamo questo video approfondimento tratto dalle novità della Winter Edition di Shopify che spiega cos'è lo smart order routing. Le scontistiche vanno oltre il mercato Gli sconti diversi su mercati diversi? Certo, ci sono, ma non sono tecnicamente legati al mercato, Perché, anche all'interno dello stesso mercato, si potrebbe avere la necessità di impostare uno sconto solo per una determinata provincia o un singolo stato, nel caso il mercato accorpi più stati. Ecco, quindi, che Shopify ci accompagna nella pagina degli sconti con la possibilità di scegliere il target a cui destinare la promozione. Shopify, dall'ELENCO DEI CLIENTI ci accompagna in maniera semplice per creare dei filtri, che possono includere una selezione di province, di città o di nazioni con i quali segmentare i clienti. Dalla pagina degli SCONTI è possibile selezionare quindi di applicare la promozione solo ad un segmento specifico. E, cliccando su Sfoglia, di scegliere il segmento che ci siamo creati. E, in questa maniera, anche gli sconti possono essere associati a singole zona o a mercati specifici, andando a comprendere gli stati che compongono quel mercato. Conclusione Come si può evincere dal lungo percorso sviluppato in questo post del blog, Shopify presenta degli strumenti estremamente potenti e molto intuitivi per permettere alle aziende di intraprendere (o potenziare) la strada dell'internazionalizzazione. Affare strategico per le singole azienda, ma anche per il sistema paese che, generalmente, vede nell'export un asset determinante per lo sviluppo e la crescita dell'economia. Ma è proprio l'abbattimento delle complesse infrastrutture informatiche e la facilità con la quale Shopify porta innovazione a tutti i livelli della filiera produttiva - che vuole mettersi sul mercato per potenziare i servizi di vendita con B2B o B2C tramite ecommerce - che fanno di Shopify una chiave - non tanto di innovazione generica ma di più - di digital transformation.
Se hai una piccola attività e vuoi importi in una determinata area geografica, devi necessariamente sapere cos’è la Local SEO. Si tratta di una strategia che consente alla tua azienda di posizionarsi nei motori di ricerca e risultare visibile a quegli utenti potenzialmente interessati ai prodotti o ai servizi che vendi, però con delle limitazioni geografiche. Questo approccio al marketing è molto più mirato ed è facile comprenderne il perché. Supponiamo che tu abbia un negozio di vestiti a Roma e che voglia importi in una determinata area geografica della capitale. Senza un’attenta strategia di localizzazione SEO, il tuo annuncio potrebbe risultare visibile anche a chi vive a Milano, Napoli o Palermo. Teoricamente non sarebbe neanche male, ma se punti a conquistare un territorio locale non ha alcun senso far arrivare il tuo annuncio a persone che non acquisteranno mai da te per questioni di distanza. Con la local SEO invece rivolgi i tuoi annunci solo a persone residenti in una determinata area geografica. Così nel momento in cui l’utente farà una ricerca digitando le parole chiave “negozio di abbigliamento a Roma” oppure scarpe nike vicino a me, sarà reindirizzato in una ricerca che comprende solo le attività nella zona della capitale e le scarpe Nike vicino a dove è localizzato chi cerca, tra le quali naturalmente c’è anche la tua attività o il tuo prodotto. Nessuno ovviamente ti vieta un domani di espandere i tuoi confini e magari rivolgerti a utenti che abitano in altre città o addirittura in altre regioni (se stai pensando di affiancare al punto vendita fisico un e-commerce o desideri ampliare il raggio d’azione della tua attività online), ma se sei una piccola attività oppure operi localmente sicuramente ti conviene importi innanzitutto nella tua area geografica di riferimento. Fatta questa premessa non ci resta che capire meglio cos’è la Local SEO, come sfruttare al massimo i vantaggi e come rendere estremamente competitiva la propria azienda o il proprio progetto ecommerce. Local SEO: cos’è? Per prima cosa è opportuno concentrarci sul concetto di Local SEO per comprendere i significati, le accezioni e le sfumature. Partiamo dalla SEO (Search Engine Optimization) che comprende tutte quelle attività on-site e off-site finalizzate a migliorare l’indicizzazione e il posizionamento di un sito all’interno della SERP. La Local SEO è praticamente la stessa cosa, con la differenza che opera principalmente a livello locale. In pratica le ricerche effettuate dagli utenti vengono ottimizzate in chiave locale, cioè racchiuse all’interno di una specifica area geografica. Tutto questo grazie alla Universal Search introdotta da Google, che mostra in una sola pagina i risultati di una ricerca comprensiva di articoli, immagini, video e mappe. I motori di ricerca forniscono diversi risultati, ma tutti tengono conto della posizione dell’utente che ha effettuato la ricerca. Tecnicamente questo risultato si ottiene grazie a Google Pigeon, un algoritmo che consente all’algoritmo di ricerca locale Google di lavorare con l’algoritmo web per fornire i risultati migliori tenendo conto della distanza e della posizione dell’utente che effettua la ricerca. La ricerca viene così geolocalizzata e le attività possono godere di una notevole visibilità all’interno di specifici limiti geografici. In altre parole compaiono solo quegli utenti che abitano in una determinata area geografica e che quindi sono potenzialmente interessati ai prodotti o ai servizi di specifiche attività locali. Come funziona Local SEO Google My Business? Per fare un ulteriore step e padroneggiare alla perfezione tutte le tecniche di Local SEO, è necessario fare un passaggio su Google My Business. Questo strumento è fondamentale per tutte quelle attività in cerca di maggiore visibilità a livello locale e contiene alcune informazioni essenziali che personalizzano l’esperienza dell’utente, come indirizzo, giorni di riposo e di chiusura, orari di apertura, recensioni degli altri clienti ecc. In pratica Google My Business diventa una vetrina fondamentale per le aziende e le attività che operano in un determinato territorio e tiene conto dell’IP e della geolocalizzazione dell’utente. Da quando nel 2015 Google ha ridotto da 7 a 3 i risultati locali, per le attività e le imprese è diventato ancora più importante conquistare le prime posizioni della SERP. Per questo motivo è fondamentale ottimizzare la scheda su Google My Business e fornire tutte quelle informazioni che possono essere utili agli utenti per personalizzare la loro ricerca, specialmente se si fa SEO per ecommerce. Ad esempio un ristorante che indica il menu, l'orario di apertura e di chiusura, l’indirizzo e magari le specialità della casa ottiene maggiore visibilità rispetto ad uno che non fornisce tutte queste indicazioni. Questo perché gli utenti possono trovare più facilmente le informazioni di cui hanno bisogno per fare una scelta mirata e oculata. Per conquistare le primissime posizioni nella SERP locale è importante conoscere i fattori di ranking più rilevanti che sono i seguenti: Coerenza dei dati. Le informazioni inserite nella scheda di Google My Business devono corrispondere a quelle presenti nei siti e nelle pagine social di quell’attività per non creare confusione nella mente del cliente che potrebbe percepire quell’azienda come approssimativa e poco affidabile; Rilevanza. Questo dato viene stabilito dalle valutazioni degli altri clienti; Vicinanza geografica. L’algoritmo naturalmente riproduce le attività più vicine alla posizione dell’utente che ha effettuato la ricerca. Gli step per ottimizzare il profilo per la Local SEO Per ottimizzare il proprio profilo per la Local SEO bastano pochi step, l’importante è che tutte le operazioni vengano svolte con estrema precisione. Il primo passo è ovviamente registrare la propria attività su Google My Business. Fatto ciò bisogna inserire: Nome dell’attività; Informazioni di contatto per consentire agli utenti di contattare l’azienda con i canali preferiti; Categorie, che aiutano Google e gli stessi utenti a capire in che settore opera quell’attività; Citazioni, cioè tutti i riferimenti dell’attività presenti online come il link al sito web, i rimandi alle pagine social ecc.; Descrizione breve e una presentazione dettagliata dei servizi offerti e dei prodotti venduti dall’azienda, utilizzando le parole chiave specifiche per l’attività, più i riferimenti locali; Foto. Ne servono almeno 4-5 di buona qualità e sono importanti non solo per gli utenti, che hanno un riferimento chiaro e immediato di ciò che troveranno, ma anche per Google per il fattore ranking; Recensioni. Le attività che riportano molti feedback, ovviamente positivi, acquisiscono punti e visibilità agli occhi degli utenti Perché la tua azienda non può farne a meno? I vantaggi di questa strategia A questo punto analizziamo i vantaggi tangibili per quelle aziende che operano principalmente a livello locale o territoriale. La Local SEO è preziosissima sia per quelle attività appena nate, e che hanno quindi bisogno di farsi conoscere, sia per quelle attività già esistenti che vogliono imporre la loro presenza sul territorio. Magari un utente conosce la tua attività, ma non i tuoi dati di contatto. Se porti avanti un’efficace strategia di Local SEO, il tuo sito viene visualizzato in Google Maps e nel Knowledge Graph con tanto di indirizzo, contatti, email, numeri telefonici ecc. In questo modo gli utenti possono reperire rapidamente tutti i dati di cui hanno bisogno e vengono fidelizzati anche più facilmente. E per quanto riguarda gli utenti che non conoscono la tua attività? In tal caso la Local SEO assume, se possibile, un valore ancora più predominante. Gli utenti, dopo aver inserito determinate parole chiave, vengono indirizzati verso quelle attività che Google ritiene più pertinenti. La possibilità di entrare in contatto e di acquisire nuovi clienti aumenta esponenzialmente, a patto però che tu inserisca tutti i dati e le informazioni che possono favorire la conversione. Per quali aziende è importante la local strategy? La local SEO è una strategia universalmente valida ed efficace per tutte quelle aziende e quelle attività che operano a livello locale. Sono però altresì importanti anche per tutti i progetti ecommerce che hanno anche un negozio fisico per vendere i prodotti. Il primo settore che viene in mente dove risulta fondamentale la local SEO è quello turistico. I turisti che approdano in una nuova città hanno nel web una delle principali risorse per trovare alberghi, ristoranti, locali, attrattive turistiche e tutto ciò che può essere interessante per la loro vacanza. Da sottolineare che gran parte delle strutture ricettive gestiscono e ricevono le prenotazioni proprio tramite web, quindi è facile intuire quanto sia determinante comparire subito nei primi risultati di una ricerca effettuata da un turista con parole chiave specifiche. Il secondo esempio è riferibile ai negozi fisici che si trovano in un luogo e magari vendono anche online su un sito Shopify. La Local SEO è quindi una vetrina preziosissima per le attività turistiche e non che vogliono conquistarsi un posto al sole nel variegato mondo del web, ma il discorso si può ampliare a tutti i negozi e le imprese che operano a livello territoriale. Negozi, professionisti, palestre o altre attività, anche senza avere un sito di proprietà, possono ugualmente aumentare la loro visibilità grazie a valide strategie di Local SEO. Come Shopify aiuta in ottica local SEO? Shopify consente ai propri merchant che hanno un ecommerce online e un negozio fisico di adottare la soluzione di Shopify POS. Questa soluzione permette la sincronizzazione dell'inventario prodotti con Google Merchant Center in modo da far apparire ogni qualvolta l'utente cerchi ad esempio scarpe vicino a me di far apparire il prodotto nei risultati di ricerca. La sincronizzazione avviene anche in base alla quantità di prodotto presente all'interno del negozio. Se il prodotto andrà in stockout non sarà visualizzato nei risultati di ricerca. Shopify POS consente anche di pianificare strategie come BOPIS (Buy online, pickup in store) oppure BORIS (Buy online, return in store). Anche per chi si occupa di advertising sui motori di ricerca questo è molto utile. Per qualsiasi altra informazione ti linkiamo la pagina dell'assistenza di Shopify che dà maggiori informazioni sul tema. Conclusioni La Local SEO è un’ottima strategia per piccole aziende, PMI o attività nate da poco che magari non hanno un grande budget e che quindi devono ottimizzare le risorse a loro disposizione. A fronte di un investimento contenuto le piccole attività possono ottenere grandi vantaggi in termini di visibilità, purché vengano inserite tutte le informazioni necessarie e le indicazioni precise per accompagnare l’utente nelle sue scelte. Per fare questo è importante avere una conoscenza approfondita della SEO. Proprio per questo motivo può risultare molto utile la risorsa disponibile a fondo pagina, scaricabile gratuitamente, che ti illustra un i falsi miti che ruotano attorno a questo mondo.
Quando realizzi un e-commerce devi pensare come se fossi proprio tu il consumatore finale. I clienti desiderano vivere un’esperienza cucita su misura per loro ma, soprattutto, non vogliono perdere tempo. Per capire se il tuo progetto ecommerce funziona ti basta fare un semplice esperimento e cioè simulare un acquisto sulla tua piattaforma. La navigazione è semplice? L’interfaccia è intuitiva? Riesci a trovare subito il prodotto di cui hai bisogno? La grafica è accattivante? Ponendoti queste domande capirai che alcune funzionalità sono essenziali per una navigazione semplice e intuitiva e tra queste rientra sicuramente il motore di ricerca e-commerce. Tutte le principali piattaforme online, da Amazon a Youtube fino a Google, sono dotate di un motore di ricerca dove digitare il contenuto che si sta cercando per accedervi rapidamente. Si stima che la maggior parte dei clienti che atterrano su un e-commerce vanno direttamente alla barra di ricerca, così da poter visionare, analizzare e studiare il prodotto, l’articolo o il servizio che stanno cercando. Nei seguenti paragrafi analizziamo perché il motore di ricerca in uno shop online è così importante e quali sono gli step necessari per ottimizzarne le prestazioni. Cos'è un motore di ricerca e perché è fondamentale per un e-commerce Il motore di ricerca interno di un e-commerce semplifica in modo straordinario la vita di un utente che sta navigando nel sito e che sta cercando un prodotto specifico. Invece di far “rimbalzare” il cliente da una pagina all’altra del sito, col rischio di farlo innervosire e farlo scappare a gambe levate, basta inserire un motore di ricerca, cioè una barra interna dell’e-commerce dove digitare il nome del prodotto o del servizio desiderato. Il cliente così ha già la “pappa pronta” e non deve scandagliare il sito per cercare ciò di cui ha bisogno. Un po’ come succede con Google dove, una volta inserite le parole chiavi per la ricerca, compaiono tutti i risultati pertinenti che interessano il navigatore. Si tratta di una scorciatoia che accompagna il cliente per mano verso il prodotto di suo interesse, così da poter completare facilmente e in breve tempo l’acquisto. Puoi realizzare il tuo e-commerce con Shopify, BigCommerce o qualsiasi altra piattaforma, ma il motore di ricerca è una funzionalità praticamente irrinunciabile se vuoi restare al passo con i tuoi competitor. Ecco, se il tuo e-commerce, sia sviluppato con Shopify sia con BigCommerce, non dispone di una barra di ricerca, devi provvedere subito a questa mancanza. Ci sono ovviamente delle strategie per ottimizzare il motore, che consentono di affinare ancora di più la ricerca e che analizziamo nei successivi paragrafi. Ottimizzare il motore di ricerca interna: le 3 caratteristiche fondamentali Ci sono delle ulteriori migliorie che puoi apportare per ottimizzare la ricerca dei prodotti e rendere ancora più intuitiva e rapida la navigazione dei tuoi clienti. Un motore di ricerca interna di un sito deve avere 3 caratteristiche fondamentali e deve essere: Immediatamente visibile. Non avrebbe senso nascondere il motore di ricerca in qualche anfratto del sito, ma deve essere subito visibile e riconoscibile. La cosa migliore sarebbe posizionarlo in alto, in modo che occupi quasi per intero la larghezza dello schermo. Fai in modo che la barra sia facilmente riconoscibile, dando al navigatore input chiari e specifici; Perfettamente funzionante. Affinché il tuo motore di ricerca abbia un’effettiva utilità, deve rispondere in modo coerente e pertinente alle ricerche dei clienti. Un motore di ricerca per certi versi deve essere “intelligente” e quindi comprendere le richieste degli utenti anche quando ci sono degli errori di digitazione che sono molto frequenti, oppure i sinonimi di varie parole. Prendiamo come esempio borsa, che potrebbe essere scritto erroneamente “brsa”, borso”, “brsa” ecc., oppure plurali e sinonimi come “borse”, “shopper” o “shopper bag”. Il motore di ricerca deve essere in grado di intercettare queste ricerche “imperfette” o alternative riuscendo a intercettare le intenzioni del cliente; Dotato dei filtri di ricerca. Nel tuo motore di ricerca devi inserire un sistema di filtri per permettere all’utente di portare a termine velocemente una ricerca avanzata. La ricerca per categoria è una delle modalità più efficienti per ottimizzare la navigazione del cliente, così come la ricerca per prezzo. Queste opzioni consentono ai consumatori di fare una selezione preliminare molto accurata, così da restringere la ricerca su quei pochi prodotti che meglio rispondono alle loro esigenze e necessità. Paradossalmente meno opzioni ci sono a disposizione e più è facile individuare il prodotto più idoneo alle proprie necessità. I vantaggi della barra di ricerca per ecommerce In parte abbiamo già analizzato alcuni dei principali vantaggi offerti dal motore di ricerca, sia che si tratti di un ecommerce b2b oppure di un ecommerce b2c. Nei seguenti paragrafi snoccioliamo tutti i benefici tangibili di avere una barra di ricerca ottimizzata per l’ecommerce. Una migliore user experience per gli utenti Come già ampiamente spiegato il motore di ricerca è uno strumento utilissimo per i clienti, che vanno a colpo sicuro sul prodotto di cui hanno bisogno risparmiando tempo prezioso. Perché dovrebbero sprecare tempo a sfogliare categorie e sottocategorie, quando potrebbero cercare direttamente in un motore di ricerca ciò che desiderano? Tutto questo processo porta ad un miglioramento del tasso di conversione e, in generale, rende molto più fluida e piacevole l’esperienza del consumatore. Come risultato finale ottieni una maggiore fidelizzazione dei clienti, ma consegui un altro risultato importante: il miglioramento del ranking della tua pagina web. Maggiori vendite Il motore di ricerca è uno straordinario strumento per aumentare le vendite a 360°. Supponiamo che il tuo cliente stia cercando un prodotto che però non è disponibile sulla tua piattaforma. Cosa si può fare? Potresti inserire una funzionalità tipo “avvisami quando il prodotto è disponibile”, ma pochi acquirenti lasceranno la loro email. Inoltre il consumatore moderno vuole subito soddisfare i suoi bisogni, quindi è probabile che vada a cercare altrove ciò che sta cercando. La barra di ricerca invece potrebbe mostrare prodotti correlati a ciò che sta cercando il cliente. Ipotizziamo che il tuo cliente stia cercando una scarpa sportiva della Nike che però è esaurita. In tal caso puoi proporre altre scarpe griffate Adidas, Puma o Diadora che soddisfano comunque i suoi criteri di ricerca. Oppure, se il prodotto è disponibile, puoi proporre tramite il motore articoli correlati. Il tutto finalizzato a soddisfare le esigenze del cliente e offrirgli un’esperienza d’acquisto costruita intorno a lui e alle sue necessità. Più dati per conoscere i tuoi clienti Il motore di ricerca è un validissimo alleato per un’altra funzione importante: conoscere le abitudini e le preferenze dei tuoi clienti. Tramite un’analisi delle ricerche interne infatti puoi conoscere meglio i tuoi clienti e raccogliere dati preziosissimi per le tue strategie future. Puoi capire quali prodotti vanno per la maggiore in un determinato periodo, e quali invece hanno una minore richiesta. In questo modo puoi ottimizzare l’ordine dei tuoi prodotti, evitando così il rischio di eccedenze, di invenduti o di ammanchi. Puoi controllare le parole digitate per la ricerca interna, quali sono le key più ricercate e come interagiscono i tuoi clienti con la piattaforma. I dati raccolti ti aiutano a conoscere le parole chiave più gettonate relative al tuo business e con i dati a disposizione puoi: creare contenuti più pertinenti rispetto al tuo target di riferimento; revisionare le categorie presenti nel tuo shop online se ritieni che possa migliorare la navigazione degli utenti; migliorare il collegamento tra le stesse pagine. Conoscere meglio i tuoi clienti dà una marcia in più al tuo e-commerce, sul quale puoi apportare tutte le migliorie per renderlo perfettamente fruibile per il tuo pubblico di riferimento. Conclusioni La barra di ricerca del sito Shopify oppure del tuo sito BigCommerce funge da filo diretto che collega l’azienda al cliente, mettendolo nelle condizioni di poter fare un acquisto secondo le sue preferenze e le sue attitudini. Se ti stai chiedendo come mettere un motore di ricerca nel proprio sito, sappi che la procedura non è particolarmente complessa ma servono comunque determinate conoscenze e competenze tecniche. Puoi quindi affidarti gli esperti di Shopify, che avranno cura della realizzazione del tuo e-commerce a 360°, compreso ovviamente l'inserimento del motore di ricerca interno. Del resto Shopify è una delle piattaforme più quotate e gettonate per creare un e-commerce moderno e personalizzabile secondo le proprie necessità. Se vuoi ulteriormente approfondire il discorso puoi scaricare gratuitamente la guida disponibile alla fine dell’articolo, che ti spiega in modo semplice e intuitivo come funziona dalla A alla Z Shopify. La guida ti illustra passo dopo passo come aprire il tuo store online, quali sono le impostazioni principali dalle più semplici alle più complesse e quali sono le singole sezioni della home di amministrazione per realizzare un e-commerce con i fiocchi.
E alla fine, dopo la Summer Edition 2022, è arrivata la Winter Edition 2023 che annuncia tutte le novità - già uscite o in corso di rilascio - sulle quali sta lavorando Shopify. Oltre 100 piccoli e grandi cambiamenti, che portano ulteriori funzioni e migliorie ad un ecosistema che sta conquistando gli orizzonti del business enterprise e i grandi marchi con Shopify Plus ed il suo sistema di headless ecommerce, che promette un ulteriore margine di crescita con la versione di composable ecommerce di Shopify Components. Le novità, come accennavo prima, sono veramente tante. E snocciolate una dietro l'altra, fanno davvero una certa impressione, siamo sicuri che questi muscoli in bella vista che esibisce Shopify hanno davvero l'obiettivo di mostrare alle grandi aziende e ai grandi brand che è pensato per loro. Proviamo a scorrere un elenco delle principali novità, con impatti più o meno grandi sulla vita dei mercati di tutti i giorni e sulle potenzialità di crescita dei vari business. (ma prima un piccolo banner pubblicitario...ricordandovi che scegliere ICT Sviluppo come vostra agenzia Shopify, contribuisce a mantenere questo spazio informativo e di approfondimento :-)) Checkout Sono stati apportati dei miglioramenti a livello di checkout, in modo da aiutare i merchant ad aumentare le vendite, diminuendo così il numero di checkout abbandonati. Shopify ha basato i suoi interventi sulle statistiche di Baymard sulle cause dell’abbandono del carrello nel 2022, in cui viene descritto che due tra le cause principali sono il fatto di dover creare un nuovo account (24%) e che il caricamento del checkout è troppo lungo (22%). Checkout one page Basandosi inoltre sui dati delle conversioni al checkout studiate su Shop Pay, Shopify ha pianificato il cambio di tutta la struttura del checkout, con la finalità di aumentare la velocità del completamento del processo di acquisto. Primo intervento è la riprogettazione della pagina di checkout verso quella che viene definita la one page checkout, di cui abbiamo analizzato pro e contro in un altro nostro articolo. Con questo intervento Shopify punta a garantire una velocità di caricamento dei contenuti maggiore e un miglioramento della velocità di chiusura del procedimento grazie alla compilazione automatica dei campi. Grazie a questa riprogettazione Shopify cerca inoltre di diminuire il numero dei campi compilabili, che da sempre rappresentano un costo psicologico per l’utente. Nuove personalizzazioni del checkout Anche per i merchant Shopify Plus sono state introdotte novità per lo sviluppo della pagina di checkout. La prima di queste è il nuovo editor drag-and-drop che permette una customizzazione più agevole della pagina anche a chi non rientra nella categoria dei programmatori. In aggiunta a questo c’è la possibilità di installare applicazioni che possono aiutare i merchant a migliorare diversi aspetti come: fidelizzazione del cliente, possibilità di inserire all’interno della pagina di checkout offerte in upselling e cross selling e molto altro ancora. (Per darti un’idea sulle possibilità presenti ti consigliamo di visitare l’app store di Shopify). Ulteriori miglioramenti sono stati fatti anche per quel che riguarda Shopify Functions, che consente ora di pianificare logiche di checkout maggiormente complesse creando restrizioni o possibilità di acquisto personalizzate all’interno del checkout. Tramite PayPal all’interno del checkout è possibile dilazionare il pagamento e abilitare alcune funzionalità che possono aiutare ad incrementare le conversioni come la prova gratuita prima dell’acquisto. Scopri le App per arricchire le funzioni del checkout di Shopify (facendo click QUI) Scopri di più su Shopify Functions (facendo click QUI) Miglioramenti della customer experience Shopify ha introdotto altre novità per migliorare la customer experience degli utenti al checkout, e per aumentare così le conversioni. Accesso più facile per gli utenti Shop Il primo di questi miglioramenti riguarda la possibilità di accesso al checkout per gli utenti che già acquistano su Shop che non dovranno più inserire ogni volta i propri dati ma potranno accedere con i dati già salvati, diminuendo così il tempo per completare un acquisto, e con esso anche il tasso di abbandono. Scopri come facilitare l'accesso al tuo store con Shop (facendo click QUI) Migliore gestione della grafica (frontend) del negozio Lato caricamento sito, Shopify ha messo a disposizione dei propri merchant la possibilità di ottimizzare le immagini presenti all’interno dello store, focalizzando così l’attenzione sul prodotto. Accedendo al CDN di Shopify puoi: Aumentare la compressione dei file senza intaccare la qualità all’occhio umano. Questo migliora la velocità di caricamento del sito Shopify e la sua SEO. Editing delle immagini base: puoi tagliare le immagini presenti all’interno del sito senza perdere il file originale, in modo da ottimizzare il più possibile l’esperienza visiva dell’utente. Tutto questo in tempo reale con modifiche direttamente visualizzabili sul sito. La possibilità di modificare header e footer senza dover mettere mano al codice e senza uscire dall’editor. La possibilità di inserire del codice CSS personalizzato visualizzando l’anteprima all’interno dell’editor. Per i progetti ecommerce custom questo è una delle più importanti novità perché consente agli sviluppatori di modificare il tema senza mettere mano ai file del tema stesso. Anche per la gestione dei colori sono stati fatti passi in avanti per quanto riguarda la facilità delle impostazioni degli schemi all’interno dello store. Shopify Magic: l’Intelligenza artificiale a servizio dell’ecommerce Shopify ha inoltre implementato la funzionalità Shopify Magic per quanto riguarda la compilazione automatica delle descrizioni dei prodotti. Questa funzionalità è particolarmente utile per tutti i merchant che devono occuparsi dell’inserimento di nuovi prodotti e non riescono ad inserire una descrizione che abbia un senso logico, che sia utile per l’utente che visualizza il prodotto o che sia finalizzata alla conversione. Come funziona? In fase di aggiunta di un nuovo prodotto, quando si deve inserire una nuova descrizione, è possibile inserire solamente alcune parole chiave. A questo punto basterà cliccare in basso il pulsante sulla scrittura automatica e verrà generata una descrizione pertinente alle parole chiave inserite. Non è quello che volevate? Si potrà modificare la descrizione creata oppure richiedere la scrittura di una nuova descrizione. Le descrizioni sono basate su un database di descrizioni dei prodotti Shopify che convertono maggiormente, queste vengono elaborate dall’intelligenza artificiale e viene adattata in base alle parole chiave inserite. Puoi approfondire l'argomento sulla AI integrata su Shopify cliccando QUA. Barra di ricerca migliorata La barra di ricerca all’interno dei siti Shopify è una delle funzionalità che consente al visitatore di ricercare il prodotto che vuole. Molto spesso però questa procedura è intaccata da alcune problematiche che possono sorgere, tra cui: errori di battitura, mancanza del completamento automatico ecc… Shopify ha introdotto miglioramenti in questo soprattutto in termini di pertinenza dei risultati. Ciò è dimostrato dalle migliorie tra le query di ricerca e i risultati restituiti, mostrati correttamente anche in caso dell’inserimento di parole con errori ortografici. Altro punto su cui si sono incentrati gli sforzi di Shopify è la possibilità di prevedere la compilazione automatica grazie ai suggerimenti quando l’utente inizia ad inserire la query all’interno della barra di ricerca. Tutto ciò avviene anche senza che Shopify si basi sui dati di acquisto dei precedenti prodotti ma affidandosi all’intelligenza artificiale. In questa maniera si privilegia la pertinenza dei risultati e si migliora la velocità di ricerca dei risultati e la user experience complessiva. Metaobject, metafield e Search & Discovery Shopify ha introdotto tra le novità anche i metaobject, dei campi personalizzati che aiutano ancor più i merchant ad inserire le informazioni relative ai prodotti, aiutando a catalogarli in maniera migliore. Qual è la loro utilità? Migliorare la gestione dei prodotti per quanto riguarda le opzioni di acquisto, i risultati dei prodotti in upselling e cross selling all’interno delle pagine prodotto oppure del carrello. I metaobject sono utilizzabili con l’editor drag-and-drop e il loro inserimento può avvenire manualmente all’interno dell’editor oppure automaticamente via API e possono riguardare: prodotti, collezioni, clienti, ordini e molto altro ancora. I metaobject e metafield possono essere inoltre utilizzati per aggiungere suggerimenti manuali nell’app Search & Discovery su cui sono state apportate migliorie. Per quanto riguarda i metafield inoltre è da segnalare la possibilità di modificarli attraverso il bulk editor, riuscendo così a modificarli molto più rapidamente. Bundle di prodotti Per chi ha un progetto Shopify uno dei miglioramenti più importanti riguarda l'introduzione dell'app di Shopify Bundle, un'applicazione nativa di Shopify dedicata alla gestione dei bundle di prodotti. Quest’app è particolarmente utile per chi vuol vendere pacchetti di prodotti perché consente la creazione dei pacchetti prodotti direttamente dalla piattaforma. Ciò si traduce anche in una migliore gestione della disponibilità dei prodotti in magazzino, i quali verranno automaticamente aggiornati ad ogni acquisto di un bundle e i pacchetti saranno sincronizzati con le giacenze in magazzino. L’utilità dell’applicazione, e dei bundle in generale, è da ricercare nell’aumento della product awareness, nell’aumento del valore dell’ordine medio grazie all’upselling e ad un miglioramento della customer experience. Quest’ultimo punto è reso possibile grazie ad una maggiore agevolazione del cliente nell’acquisto dei prodotti, offrendogli sconti sulla quantità ed evitando che alcuni prodotti vadano in stock out e vengano venduti lo stesso all’interno dei pacchetti. Costo dell'app? Completamente gratuita e disponibile ai merchant di tutti i piani Shopify. Shopify Function: applicazioni e scontistiche Miglioramenti sono stati fatti anche per quanto riguarda Shopify Functions, con la quale è possibile la creazione di applicazioni che possono aiutare nella gestione dei pacchetti di cui abbiamo parlato nel punto precedente. Con Functions è possibile la creazione di applicazioni finalizzate alla gestione di scontistiche particolari come, ad esempio, l’offerta di un prodotto in caso di acquisto di un altro determinato oggetto oppure per particolari canali come Facebook e Google. Cliccando QUI puoi scoprire alcune applicazioni con Functions per la gestione degli sconti Shopify per ecommerce internazionali Shopify è da sempre attento all’internazionalizzazione degli ecommerce e cerca sempre di offrire soluzioni che si adattino ai vari canali esteri dei propri merchant. Collegato a questo punto c’è tutto il tema della personalizzazione dell’offerta prodotti, che è una delle armi fondamentali per riuscire a fidelizzare la clientela ed offrire un prodotto allineato al mercato. Shopify tutto questo lo sa e consente ai propri merchant di scegliere, tramite lo smart order routing, quali prodotti rendere disponibili per determinati mercati. Ogni mercato quindi avrà i propri prodotti dedicati e i prodotti che sono sottoposti a restrizioni all'interno di un mercato o di una regione, saranno automaticamente rimossi. Ovviamente è anche un'operazione manuale che si può eseguire, come potete vedere da questa immagine: Altro punto a favore per gli ecommerce internazionali sta nel miglioramento per quanto riguarda le spedizioni, con la possibilità di decidere nuove regole di smistamento degli ordini per capire quale punto logistico (location) utilizzare, in base alla prossimità del magazzino al mercato e alla disponibilità del prodotto al suo interno. App Translate & Adapt Questo punto ha spinto Shopify a creare l’applicazione Translate & Adapt. L’applicazione in questione consente di tradurre automaticamente fino a due lingue gratuitamente tramite Google Translate. L’interfaccia la rende perfetta per un confronto sulla correttezza della traduzione e ne rende facili eventuali modifiche per adattarle al 100% al linguaggio comune. Tra le ultime novità, la possibilità di tradurre anche le immagini, associandone una diversa per ogni lingua. Shopify e ottica omnicanale Come sappiamo Shopify è da sempre sensibile anche sul tema dell’omnicanalità ed è sempre attento ad offrire ai merchant tutti gli strumenti per aiutarlo a vendere su quanti più touchpoint possibili, compresi i mercati internazionali. Miglioramenti per Youtube Shopping Qualche tempo fa vi avevamo parlato in un nostro articolo di Youtube Shopping e di come questo consenta ai merchant Shopify di inserire all’interno dei video e delle trasmissioni in streaming i prodotti che possono venire pubblicizzati. Sono stati apportati dei miglioramenti sul modo di gestire le informazioni dei prodotti Shopify all’interno della piattaforma. Ora il catalogo di Shopify è sincronizzato con i prodotti presenti su Youtube, consentendo così all’utente di usufruire di informazioni costantemente aggiornate in tempo reale. Miglioramenti dell’app Shop Anche per quanto riguarda l’app Shop, su cui i merchant Shopify possono vendere i propri prodotti, sono aumentate le possibilità di personalizzazione, in modo da creare un’esperienza personalizzata anche per questo touchpoint. In particolare sono stati introdotti miglioramenti su: Gestione di prodotti e collezioni; Accesso grazie a Shop Passkey, con il quale è possibile un accesso sicuro bypassando la verifica a due fattori grazie al riconoscimento facciale e all’impronta digitale. Con Passkey inoltre è agevolato anche il checkout, che è reso così molto più rapido e sicuro; Miglioramento dell’esperienza utente grazie alla possibilità di inserire recensioni prodotti, contenuti sul brand e recensioni video. Aggiornamenti di Shopify B2B Anche per quanto riguarda il B2B su Shopify, la piattaforma ha introdotto e annunciato alcune novità che erano molto attese dalla aziende che fanno vendite con contratti e listini differenti, lavorando nell'ambito dell'ingrosso. Certamente uno degli aspetti sui quali Shopify spinge per entrare nel mercato enterprise. O una delle chiavi. Shopify spiega l'approccio che vogliono avere con il B2B con un Direct To Consumer like. Per approfondire lo puoi fare su questo articolo, cliccando QUI Quantità d’ordine minimo Fondamentale per il commercio all’ingrosso, Shopify ha introdotto il minimo d’ordine per le quantità, in modo da aumentare il valore medio dell’ordine ed ottimizzare i costi di spedizione. Ma di più, questa funzione non solo per una questione di marketing e spinta sulle vendite: la quantità dell'ordine minima è connaturata nel commercio all'ingrosso ed è legata al fatto che per questo tipo di utenti sono riservate scontistiche personalizzate. Ordini ripetuti Altra funzionalità correlata è quella relativa agli ordini ripetuti, frequenti quanto si deve gestire un rapporto di fornitura. I clienti B2B sono infatti molto più fidelizzati rispetto ai clienti B2C ed offrire ordini ripetuti è una delle armi migliori per rafforzare ulteriormente il rapporto, semplificando la fase di riordino (per il cliente) e favorendo un'entrata ripetuta (per il merchant). Se vuoi iniziare ad approfondire il tema degli ordini ripetuti puoi cliccare QUA. Esperienza personalizzata per ogni singolo cliente Anche questa è una delle caratteristiche che distingue un ecommerce B2B da un ecommerce B2C. La personalizzazione può avvenire in più modi: Creazione di cataloghi dedicati, sia a livello di prezzo/sconti sui prodotti, sia con la possibilità di escludere dei set di prodotti su specifici cataloghi. Anche questo è fondamentale per offrire prodotti in esclusiva a determinati clienti, riuscendo così ad avere un potere contrattuale maggiore; Per approfondire la gestione dei cataloghi su Shopify clicca QUA. Logiche custom per il cliente B2B: ogni cliente potrà avere un checkout personalizzato, con la possibilità di richiamare automaticamente metodi di pagamento e spedizione riservati per l'azienda, in linea con quelle che sono le condizioni definite nel contratto di fornitura. Si può usare Functions per creare logiche che incontrano i bisogni dei clienti B2B e DTC. -> Per approfondire l'argomento delle logiche custom clicca QUA. I metafield hanno un ruolo sempre più importante: ora si possono utilizzare anche per le company e le location. -> Per approfondire l'argomento sui metafield puoi fare click QUA. La personalizzazione del checkout inoltre è realizzabile lato sconti, le cui regole possono essere espresse diversamente tra un listino e l’altro. E anche questa, quella degli sconti al checkout riservati per un particolare listino, è una di quelle funzioni killer che possono risolvere un sacco di casistiche. Tramite il linguaggio Liquid, è possibile una personalizzazione delle notifiche esclusivamente per un cliente B2B che, una volta effettuato l’accesso, avrà delle esperienze a lui dedicate, potendo lavorare sulle variabili per le notifiche sia sul tema che sulle email. -> Se vuoi approfondire il tema delle notifiche personalizzate su Shopify clicca QUA. Miglioramenti sulla gestione degli ordini: Draft order e richiesta preventivi Shopify ha ampliato le possibilità di gestione degli ordini dei clienti. La più importante novità in questo senso riguarda l’introduzione dei draft order, ossia degli ordini in bozza. Risultano particolarmente utili per le aziende che raccolgono ordini per il B2B non solo tramite ecommerce, ma anche tramite telefonate, email e altri canali. Una volta inserita l’azienda con cui fare l’ordine tutte le condizioni sono automaticamente aggiornate in base a quanto già impostato all’interno della piattaforma di Shopify. Altro vantaggio dei draft order è quello di evitare di approvare automaticamente gli ordini ma lasciarli in bozza per un’approvazione manuale, con la possibilità di prevedere l’approvazione automatica degli ordini. Una volta approvata la bozza di ordine sarà inviato al cliente una mail per completare l’acquisto procedendo con il pagamento. Oltre agli ordini in bozza è stata introdotta la possibilità da parte dei merchant di inviare preventivi personalizzati, integrati così nelle funzioni native, ai loro clienti che possono richiederli direttamente dallo store online. Miglioramenti anche per quanto riguarda la gestione dei pagamenti, inviabili ora direttamente dal pannello di Shopify: dei solleciti (inviabili tramite Shopify Flow), al salvataggio automatico delle carte di credito aziendali. Il tema degli ordini in bozza può essere approfondito cliccando QUA. Puoi approfondire il tema del salvataggio delle carte di credito QUA. Se invece vuoi approfondire il tema dei termini di pagamento del B2B clicca QUA Nuove API, anche per il B2B API per il B2B E finalmente, dopo 6 mesi di attesa, arrivano le API su B2B. E sì, perché dietro ad un progetto ecommerce che deve gestire un gran numero di aziende e listini, che deve lavorare velocemente sul cambio di listini... è impossibile pensare di non avere le API a disposizione per la data integration con il proprio ERP o altri sistemi di logistica aziendale, per automatizzare il flusso dello scambio informazioni. Con l'arrivo delle API per il B2B possiamo dire che anche questo aspetto corporate-enterprise di Shopify ha raggiunto la maturità. Parliamo infatti dell'apertura dello scambio di informazioni via API per tutti gli elementi necessari alla gestione del B2B: API aziendali; API sui cataloghi; API sui listini dei prezzi; API sulle pubblicazione; API sui metodi di pagamento; API per la gestione del magazzino; API per la gestione dei resi; Per tutto ciò che c'è da sapere sugli API del B2B ti invitiamo a leggere il nostro articolo cliccando qui su Shopify B2B. Il marketing con Shopify Anche per chi si occupa di marketing Shopify ha previsto delle novità affinché i merchant possano aumentare le loro vendite tramite vendite e automazioni. Partiamo da Shopify Form La nuova app Shopify form (ovviamente gratuita) va a colmare un piccolo grande vuoti: finalmente si possono utilizzare dei form nativi per la raccolta delle informazioni sui visitatori e utilizzare queste informazioni per la segmentazione interna. Email marketing tramite automatizzazioni e personalizzazioni Per quel che riguarda l’automatizzazione delle email Shopify ha migliorato la gestione dell’email marketing per quanto riguarda il carrello abbandonato. Oltre a questo è stata introdotta la possibilità di una personalizzazione massima dei template delle email, grazie alla possibilità di inserire del codice Liquid per inserire immagini, CTA e molto altro. Può essere inoltre aggiunto un pulsante per il checkout rapido con il pagamento tramite Shop Pay, con il quale possono essere memorizzati i dati di pagamento per un checkout sempre più rapido e un miglioramento complessivo della customer experience. Questo punto è particolarmente utile in ottica di aumento delle conversioni e di fidelizzazione del cliente. Un ulteriore miglioramento in ottica conversioni riguarda la possibilità di segmentare i clienti in base al comportamento che hanno avuto riguardo determinate email, quindi se l’hanno aperta, hanno acquistato il prodotto ecc… Questo va a favore di chi pratica strategie di inbound marketing e tiene in considerazione il motto “the right message, in the right time in the right place”. Shopify Flow potenziato Sono state potenziate anche le funzionalità di Shopify Flow che, senza mettere mano al codice, consente ai merchant Shopify di automatizzare le attività, dal marketing ad attività routinarie nella gestione del negozio. Sono state introdotte anche automazioni che riguardano l’evasione degli ordini in blocco, con la possibilità di definire automaticamente la priorità di evasione, eliminando anche tutte le attività che sono frequentemente fatte per la preparazione degli ordini. Con Shopify Flow è stato inserito anche un connettore con OpenAI per la generazione di testo, grazie alla tecnologia GPT, basato su parametri inseriti su Shopify Flow. Per saperne di più leggi l'articolo su Shopify Flow sulla pagina di assistenza di Shopify. Gestione del negozio online Anche la gestione del negozio Shopify ha ricevuto alcuni miglioramenti, in modo da semplificare la vita di chi vende online. In particolare le novità riguardano: Gestione delle conversazioni con i potenziali clienti: miglioramenti sono stati adottati per potenziare il rapporto con i clienti e potenziali clienti con i messaggi derivanti da Instagram e l’app Shop direttamente accessibili da Shopify Inbox per riuscire a rispondere ai clienti ancor più rapidamente e consolidare con loro il rapporto. Possibilità di accorpare profili cliente duplicati: capita spesso che un cliente acquistando più prodotti possa creare un secondo profilo. Shopify ha introdotto la possibilità di eliminare i profili cliente duplicati accorpando il profilo secondario con il principale, aumentando così il livello di organizzazione all’interno del negozio. Gestione del profilo cliente migliorata, con la possibilità di gestire i loro ordini e resi in maniera ottimale. Miglioramento del design della piattaforma: Shopify ha migliorato anche l’indice del pannello di controllo per la gestione di tutte le funzionalità della piattaforma, rendendolo estremamente intuitivo e coerente. Nuove autorizzazioni per gli utenti della piattaforma: Shopify ha introdotto nuove possibilità di concedere permessi per chi deve lavorare all’interno della piattaforma. In particolare sono state inserite le autorizzazioni granulari, in modo da avere il pieno controllo degli utenti che possono accedere alla piattaforma e modificare prodotti, collezioni ecc… Per tutte le altre novità ti lasciamo il link all’articolo di Shopify dedicato alle novità della Winter Edition. Wow… mozzafiato, vero? Per partire a vendere online con il tuo progetto ecommerce puoi sempre rivolgerti ad un'agenzia Shopify che saprà aiutarti per il tuo progetto.
La USP è la proposta di vendita unica che un’azienda fa ai suoi clienti, allo scopo di offrire un prodotto unico, non tanto per il suo prezzo, ma per il suo valore. In termini pratici la unique selling proposition è il messaggio con il quale si sceglie di rappresentare la propria azienda, ciò che differenzia il brand dai competitor. Essere in grado di costruire una proposta di valore unica, vuol dire fidelizzare il cliente nel tempo. Ogni azienda deve costruire la sua proposta di vendita unica e riuscire a comunicarla efficacemente al target. Ma come fare per individuare la propria proposta di valore unica per il tuo ecommerce b2c oppure il tuo ecommerce b2b? Scopriamolo nei prossimi paragrafi. Come trovare la USP del proprio ecommerce, aspetti da valutare Per trovare la propria proposta di valore e vendita unica, sia il tuo ecommerce sviluppato con Shopify oppure con BigCommerce, bisogna condurre un’analisi attenta del proprio mercato e capire ciò che differenzia il brand dai competitor. La domanda che prima di altre bisogna porsi è: Cosa distingue il mio brand dagli altri? La risposta a questa domanda non può essere solo il prezzo, ovvero che è più basso di altri o è a miglior mercato. Se questo è ciò su cui un’azienda pensa di fondare la propria proposta di vendita unica, è molto probabile che qualche competitor faccia di meglio. I clienti già acquisiti di un’azienda in questo possono essere davvero d’aiuto, in quanto possono dire molto in merito al servizio e al prodotto. Dai clienti con cui la tua azienda è in confidenza puoi capire cos’è che veramente li ha convinti ad acquistare da te e non da altri. Solitamente un cliente che acquista la prima volta sul tuo ecommerce Shopify, ritorna per le seguenti ragioni: la velocità del sito; la facilità di pagamento; la disponibilità che lo staff ha dimostrato; l’affidabilità del servizio in fase di tracciamento e consegna del pacco; l’assistenza offerta in fase di acquisto. Tutte queste sono motivazioni base che spingono un cliente a tornare, ma poi bisogna basarsi anche su ciò che il prospect non ti dice, ovvero: cosa desidera dal prodotto che ha acquistato; quali emozioni lo hanno spinto ad acquistare; quali aspettative ha in merito al prodotto. Le persone, in special modo quando comperano online oppure offline, desiderano una shopping experience di alto livello. In parole povere vogliono sentirsi coccolate, pensate e assistite e vogliono che ci si rivolga a loro con cordialità aiutandoli a risolvere un loro eventuale problema. Ecco, queste devono essere le basi dalle quali partire per creare la tua proposta di valore unica. In aggiunta ovviamente a queste considerazioni bisogna valutare quelle proprie del prodotto che si offre. Ma una volta individuata la USP, come la comunichiamo? Indubbiamente il messaggio che creiamo, mediante ovviamente un copy ben strutturato, è fondamentale. Come scrivere una proposta di vendita unica La USP non si traduce solo in uno slogan, ma deve diventare un concetto più esteso nel marketing per promuovere un brand. Ovviamente il primo step è creare un copy convincente e che esprima la Unique selling propositon in 3 o massimo 4 parole. Il concetto espresso dovrà poi ritornare lungo tutto il percorso dell’utente. Le domande a cui bisogna essere in grado di rispondere quando si pianifica una Unique Selling Proposition all'interno di un progetto ecommerce sono le seguenti: Cosa differenzia il brand dalla concorrenza? Perché ciò che differenzia il brand dovrebbe essere rilevante? Cosa ricava il cliente dall’acquisto del prodotto? Perché ai clienti dovrebbe interessare il beneficio che offre il prodotto? Una volta risposto a queste domande, bisogna innanzitutto soffermarsi sul pubblico a cui si riferisce l’azienda. Non è sufficiente individuare età, provenienza geografica, lingua, stato economico. Bisogna soffermarsi su ciò a cui davvero possono essere interessati i clienti, ovvero: quanto tempo e denaro risparmiano acquistando dal tuo negozio ecommerce; quali emozioni vengono soddisfatte dopo l’acquisto; in quanto tempo otterranno il loro prodotto; quali sono i punti di debolezza che i clienti noteranno in fase di acquisto e come farli diventare un punto di forza; le testimonianze di altri clienti. Una volta chiari tutti questi punti, si può procedere alla scrittura dello slogan e di altri copy che accompagneranno il cliente durante il suo percorso di acquisto. Le 4P della unique selling proposition Per scrivere la tua unique selling proposition devi tenere quindi ben a mente quelle che nel marketing vengono definite come le 4P, ovvero: Product Characteristics - Caratteristiche del prodotto; Placment Strategy - Strategia di posizionamento e distribuzione; Price Characteristics - Caratteristiche del prezzo; Promotional Strategy - Strategia promozionale. Avere chiare le 4P del marketing, vuol dire riuscire a posizionarsi sul mercato in modo estremamente competitivo. Il modo migliore per creare la propria proposta di vendita unica è mettersi nei panni del cliente e capire cosa può davvero volere. Spesso, invece, ciò che fanno gli imprenditori è innamorarsi dei propri prodotti, dimenticandosi che non sempre quello che loro pensano sia giusto per il cliente, lo è per davvero. Ecco perché un altro modo per capire cosa vogliono davvero i clienti è creare sondaggi, quiz e fargli domande tramite i social o mail. Nel prossimo paragrafo scopriamo 3 esempi di USP. 3 esempi di Unique Selling Proposition Andiamo ora ad esaminare 3 esempi di USP che hanno fatto successo. Unique Selling Proposition di Zara Il noto brand di abbigliamento basa il suo successo sulla capacità di stare sempre al passo con i tempi e di offrire capi d’abbigliamento alla moda. In meno di tre settimane Zara sa sempre rispondere alle esigenze del mercato. La leva che utilizza per favorire gli acquisti è che i capi non resteranno a lungo disponibili. Unique Selling Proposition di Canva Chiunque, almeno una volta, ha desiderato di realizzare un lavoro grafico “accettabile”. Canva risponde a questa esigenza. Si tratta di un tool di design grafico, con il quale si possono realizzare sia collage di foto, che modifiche delle immagini e piccoli montaggi video. Il tool può essere utilizzato in versione free con dei limiti chiaramente o a pagamento, quindi usufruendo di particolari funzionalità. In tutti e due i casi Canva risponde alle esigenze anche di chi non ha conoscenze grafiche e il risultato appare comunque professionale. Unique Selling Proposition di Shopify Il noto brand permette, a chiunque voglia creare un sito Shopify, di realizzare un ecommerce professionale. La USP di Shopify è proprio di consentire a tutti, qualunque sia il mercato, di aprire un negozio online in modo facile ed efficace. Questi appena citati sono solo 3 esempi, rispettivamente a settori di mercato molto differenti tra di loro, di come creare una unique selling proposition in grado di sbaragliare la concorrenza. Conclusioni Creare una unique selling proposition valida e duratura nel tempo, vuol dire posizionarsi sul mercato in modo unico, laddove l’obiettivo è offrire sempre qualcosa di più rispetto ai competitor. Sicuramente per diventare realmente competitivi sul mercato dell’ecommerce devi portare avanti un progetto valido. Ti consigliamo quindi di affidarti a degli esperti Shopify e realizzare il tuo sito ecommerce. Un ecommerce con Shopify è un ottimo punto di partenza per raggiungere solidi obiettivi.
L’avvento della tecnologia ha profondamente cambiato le abitudini dei consumatori al momento dell’acquisto online, che deve offrire i medesimi vantaggi di un acquisto in negozio per conseguire un livello elevato di customer satisfaction. In tale ottica assume un ruolo fondamentale l’omnicanalità, cioè la capacità di interfacciarsi con i clienti e risolvere i loro problemi o rispondere alle loro domande sfruttando una miriade di canali. C’è chi preferisce comunicare con le email, chi con i social e chi ancora con il telefono, quindi diventa prioritario per un’azienda o un negozio online organizzare strategie che consentano di offrire la stessa qualità nei servizi su qualsiasi canale. Tutto questo rende uniforme e omogenea l’esperienza d’acquisto del cliente, indipendentemente dal canale utilizzato. L’omnicanalità è quindi alla base di un progetto ecommerce vincente poiché, oltre a soddisfare i propri clienti, consente di gestire al meglio l’inventario, prevedere gli acquisti futuri per una perfetta gestione del magazzino e preparare in anticipo gli ordini. Questa cosa cambia radicalmente la stessa logistica distributiva, che deve essere altrettanto veloce come l’intero processo di vendita e di acquisto. La velocità di consegna diventa quindi un fattore determinante per la fidelizzazione del cliente che, in caso di ritardo eccessivo, non esiterebbe a rivolgersi altrove. Il discorso però non deve fermarsi alla sola vendita, ma anche al processo di reso che è parte integrante di tutto il percorso di acquisto del cliente e che quindi deve funzionare alla perfezione. Non si può abbandonare il cliente dopo che ha concluso l’acquisto, sarebbe un errore madornale. Ed è proprio in questo contesto che si inserisce la strategia BORIS, acronimo di Buy Online Return in Store, che merita di essere approfondita per capirne le dinamiche e conoscerne i vantaggi. L'importanza della strategia del reso del buy online, return in store Come specificato il rapporto con un cliente non si esaurisce con un acquisto, anzi, quello è solo l’inizio. Il reso può essere considerato un banco di prova per la serietà e l’affidabilità dell’azienda, che deve accompagnare e supportare il cliente soprattutto nella fase di post vendita. In primis però è opportuno fare una differenza tra reso e cambio, che non sono esattamente la stessa cosa. Per i più svariati motivi un cliente, dopo che ha effettuato un acquisto online, potrebbe non essere soddisfatto del prodotto. Magari il colore di un prodotto visto da vicino non soddisfa, oppure il colore del prodotto è diverso da quello ordinato, o ancora le misure sono sbagliate. I motivi che non soddisfano un cliente possono essere tanti, l’importante è rimediare SUBITO all’errore. Come? Ci sono due modi: con il reso o con il cambio. Se il cliente non è affatto soddisfatto del prodotto, allora lo restituisce all’azienda che procede al rimborso. Oppure può capitare che il cliente sia soddisfatto del prodotto, ma non del colore o della misura ordinata. In tal caso si procede al cambio: l’azienda riprende l’articolo restituito e invia quello che invece soddisfa il cliente. È di fondamentale importanza conoscere questa differenza, soprattutto nell’e-commerce, in modo da assecondare le richieste degli utenti. Soddisfare la clientela è il primo passo per aumentare la propria brand reputation e imporsi come marchio affidabile, perciò avere una politica di reso performante, veloce ed efficace è prioritario per avere un’attività di successo. Per questo motivo molti marketer si affidano ad un ecommerce Shopify, che consente di ottimizzare i rapporti con i clienti e conoscere in anticipo le loro preferenze, così da sviluppare le proprie strategie e predisporre un servizio perfetto di reso o di cambio. BORIS e BOPIS: due strategie a confronto Nell’ottica della strategia phygital, che sfrutta i vantaggi del commercio online e offline, si sono sviluppate due nuove tecniche: BORIS e BOPIS. Sono le soluzioni ideali per chi ad un negozio fisico affianca anche un e-commerce. Come già anticipato i consumatori moderni vogliono tutto e subito: desiderano fruire dei vantaggi dell’online, ma senza rinunciare a quelli dell’offline. Così è nata la tecnica BOPIS, acronimo di Buy Online Pickup in Store, che consiste nella possibilità di analizzare ed esaminare l’articolo da casa, comodamente seduti su un divano, per poi ordinarlo online e ritirarlo direttamente presso un punto vendita fisico indicato dall’azienda. In questo modo il cliente può risparmiare sui costi di spedizione e recuperare tempo prezioso, senza attendere giorni per la consegna finale del pacco. La stessa azienda può tagliare diverse spese dai costi di spedizione, offrendo prezzi più competitivi e senza gravare eccessivamente sul budget aziendale. La soluzione BORIS è invece acronimo di Buy Online Return in Store e consiste praticamente nel processo inverso. Un cliente, non soddisfatto di un prodotto acquistato online, lo può comodamente restituire presso un punto vendita fisico senza doversi occupare di tutte le noie e le seccature della restituzione. I vantaggi del sistema BORIS Molti utenti abbandonano il carrello poiché non sono pienamente soddisfatti delle politiche di reso o le considerano poco trasparenti. E così diversi e-shop perdono tanti clienti, che sono sul punto di fare un acquisto, proprio per una politica di reso poco chiara. Sarebbe un vero peccato perdere il cliente nel cosiddetto “ultimo miglio” che, pur essendo l’ultimo step dell’acquisto, è anche quello più delicato. Se c’è infatti una minima ombra o qualcosa che non soddisfa, allora il cliente decide di non procedere con l’acquisto. Una soluzione BORIS invece tranquillizza l’acquirente poiché sa che, se non è soddisfatto del prodotto, può comodamente restituirlo al negozio fisico più vicino a casa sua senza troppe perdite di tempo o seccature. Riduzione dei costi e dei trasporti Da un punto di vista economico i vantaggi sono evidenti combinando le strategie BORIS e BOPIS: l’azienda può ridurre il costo per la spedizione, offrendo così prezzi più bassi. Inoltre la strategia BORIS è anche una soluzione più ecologica, poiché si riducono in modo significativo le corse degli spedizionieri e quindi l’emissione di CO2. Un bel vantaggio per l’ambiente ma anche per l’azienda, che guadagnerà punti agli occhi dei clienti dall’animo green. Trasforma il reso in un'opportunità Il reso teoricamente non fa piacere all’azienda, poiché di fatto è un acquisto sfumato con il conseguente aumento dei costi. Eppure, se sfruttato in modo intelligente, un reso può trasformarsi addirittura in un’opportunità. Adottando la strategia BORIS praticamente porti i tuoi clienti in negozio per restituire il prodotto. Per il retailer quella è una straordinaria opportunità, poiché può interfacciarsi direttamente con il cliente e magari invogliarlo a fare un altro acquisto capendo cosa non è andato nel suo acquisto. Nonostante tutti i vantaggi dell’online, i consumatori gradiscono ancora il contatto umano anche per chiedere informazioni o ricevere consigli. In quest’occasione deve uscire fuori tutta la tua abilità di venditore per soddisfare il cliente e trasformare il reso in un’opportunità di vendita e di guadagno. Ottimizzazione dei tempi Da sottolineare un altro vantaggio importante: l’ottimizzazione dei tempi. In alcuni casi il cliente, anche se non è pienamente soddisfatto di un prodotto, non richiede il reso proprio perché teme che il processo possa essere lungo e snervante. Decide quindi di tenersi un prodotto pur non essendo soddisfatto, ma non è una buona cosa per il tuo brand poiché la sua esperienza non può certo essere considerata positiva. Inoltre il cliente probabilmente non farà una buona pubblicità al tuo negozio e difficilmente acquisterà nuovamente da te. Mettendo a disposizione del cliente un servizio di reso facile e veloce lo invogli invece ad usufruirne, migliorando notevolmente la sua esperienza d’acquisto. Considera anche un altro aspetto: un reso veloce ti consente di riavere a disposizione in magazzino un prodotto che puoi immediatamente mettere nuovamente sul mercato. Flessibilità Flessibilità è la parola d’ordine per ogni e-commerce, soprattutto considerando che i consumatori oggi sono iperconnessi e vogliono soluzioni duttili e versatili, capaci di adattarsi alle loro necessità. La strategia BORIS risponde in pieno alle esigenze del mercato omnicanale sempre più veloce e interconnesso. Come ottimizzare la strategia BORIS e sfruttare al massimo i resi Ci sono poi delle “best practices” che devi adottare per implementare e ottimizzare la strategia BORIS. In particolare le politiche di reso devono essere chiare e dettagliate e contenere le seguenti informazioni: Specifica gli articoli che rientrano nella strategia BORIS. Quando ad esempio si parla di generi alimentari la gestione del reso è più complessa, quindi indica in anticipo quali sono i prodotti che possono essere restituiti fisicamente e quali no; Specifica le scadenze. Alcuni clienti scartano il pacco solo dopo diversi giorni dalla consegna e, se non sono soddisfatti, richiedono il reso. Fai attenzione a indicare quali sono le tempistiche massime entro le quali i clienti possono richiedere il reso; Specifica lo stato del prodotto. Un articolo può essere restituito poiché malfunzionante, poiché guasto o poiché non corrisponde ai colori o alle misure ordinate. Indica al cliente in quale stato deve essere consegnato il prodotto per poter ottenere il reso; Specifica le modalità. Spiega con chiarezza cosa deve fare il cliente per poter effettuare il reso, ad esempio indicando quali sono i punti vendita fisici dove restituire il prodotto e gli orari di chiusura e di apertura. In questo modo faciliti le operazioni del cliente che ha tutte le informazioni necessarie. Conclusioni La strategia BORIS fondamentalmente trasforma una criticità, come il reso, in un’opportunità. Offrendo un servizio di reso cucito su misura del cliente ne migliori notevolmente l’esperienza d’acquisto, avendo a tua volta l’opportunità di vendere nuovi prodotti. Per ottimizzare questa strategia è consigliabile dotarsi di strumenti appositi, come Shopify, che migliora le relazioni con i clienti e ti consente di gestire con grande efficienza il tuo magazzino. A tua disposizione c’è anche uno staff di esperti Shopify, pronto a supportarti in ogni momento, fornirti consigli preziosi e rispondere a tutte le tue domande. Se vuoi approfondire ulteriormente il discorso su Shopify e sui suoi vantaggi, ti basta scaricare gratuitamente la risorsa disponibile a fondo pagina.
La checkout page è la pagina del negozio online che viene mostrata alla fine del percorso d’acquisto, ovvero quando il cliente o potenziale tale è arrivato al momento del pagamento. In questa fase si verificano la maggior parte degli abbandoni del carrello e questo può dipendere da una molteplicità di fattori, ma primo fra tutti c’è sicuramente quello legato a una checkout page poco ottimizzata e utile per il cliente. Per comprendere l’importanza di una pagina di pagamento, dobbiamo pensare al valore che ha quest’ultimo per noi in un normalissimo negozio fisico. Cos’è che ci porta a tornare? La gentilezza e l’efficienza dei commessi, nonché la rapidità con cui effettuiamo il nostro acquisto. Allo stesso modo su di un ecommerce, ciò che conta è la velocità e l’efficienza del modulo di checkout. In aggiunta a queste due caratteristiche c’è poi l’esigenza di rassicurare il cliente, con il servizio di tracciamento del pacco e con le altre politiche in cui ci si rende disponibili per risolvere un qualsiasi problema, qualora si presenti. Queste sono alcune delle motivazioni che portano il cliente ad abbandonare il checkout, se non curate adeguatamente. Approfondiamole nel prossimo paragrafo. Abbandono del checkout: perché si verifica Cos’è l’abbandono del checkout e perché si verifica? In sostanza, si parla di abbandono del checkout, quando il potenziale cliente - nonostante abbia trascorso diverso tempo su di un ecommerce -, decide di non proseguire con l’acquisto. Da cosa può dipendere un alto tasso di abbandono del checkout in un progetto Shopify? Dai prezzi non chiari che al momento del pagamento aumentano in modo importante per via della spedizione; Da un’interfaccia poco curata e chiara; Dalla tipologia di checkout page; Dal rimorso del compratore, molto frequente al momento del pagamento. Prezzi non chiari. Molti e-commerce hanno la cattiva abitudine di non mostrare il prezzo, sin dall’inizio, nella sua interezza e di avere costi nascosti che si palesano solamente alla chiusura dell'acquisto. I prezzi aumentano al momento del pagamento, per via della spedizione. Errore grave, che porta il consumatore a lasciar incompiuto il processo di acquisto del prodotti. Interfaccia poco curata. Un altro errore comune è quello di pensare che per la pagina di checkout del sito Shopify non ci sia bisogno di troppe cure di design, perché è quella meno importante. In realtà la pagina del pagamento è quella fondamentale, quella che determina la conversione dell’utente e che lo porterà a tornare su quel negozio online. La pagina quindi deve essere molto ben strutturata, chiara in merito a quello che bisogna fare per procedere con il pagamento. Non ci devono essere pop up o banner che escono all’improvviso e che bloccano il pagamento. Tutto deve procedere liscio come l’olio in questa fase. Più è breve la procedura di pagamento, più si facilita la conversione. Tipologia di checkout page. Vi sono checkout page singole o a più livelli. La prima, detta anche one page checkout, è sicuramente la preferita degli utenti, in quanto essi non vogliono perdere tempo al momento del pagamento. Non vogliono registrarsi a nulla, vogliono solo pagare e anche in fretta. Ha però alcuni contro sotto il punto di vista del design, del caricamento della pagina e dell'ammassarsi di informazioni in essa. Per approfondimenti ti consigliamo di leggere il nostro articolo sulla one page checkout. Rimorso del compratore. La maggior parte dei compratori soffre del rimorso di aver speso soldi, nell’esatto istante in cui compra. Si domanda sempre dopo se ciò che ha acquistato gli sarà davvero utile. Ma fino a un momento prima l’esaltazione dell’acquisto è alta, infatti bisogna essere bravi a mantenere questo stato fino al momento dell’acquisto. Un modo per far sì che questa fase sia più indolore possibile, è quella di rendere il pagamento quasi “invisibile”. L’utente non si deve rendere conto che sta spendendo soldi, ecco perché gli si deve chiedere una sola volta i dati della carta di pagamento e poi automatizzare tutto. Con un solo click si deve procedere al pagamento. Ottimizzare il checkout di pagamento: alcune strategie Se dall’analisi dei dati si nota un netto calo proprio al momento del checkout, indubbiamente è quello il pain che bisogna curare nel tuo progetto ecommerce. Come dicevamo poco prima, l’abbandono del carrello può dipendere da vari fattori, alcuni dei quali comprendono una difficoltà nell’acquisto al momento clou. Quest’ultimo per esempio può dipendere dalla richiesta obbligatoria del sito ecommerce di effettuare il login prima di procedere con la compera online. Migliorare la user experience del cliente, non chiedergli di perdere tempo con complesse registrazioni. Un modo veloce con cui questa cosa si può risolvere, è di richiedere l’accesso utilizzando l’account social o quello di gmail. Un altro motivo che induce un utente ad abbandonare il carrello può essere quello di non avere ben chiara la procedura di avanzamento. Se durante il percorso di acquisto si mostra lo stato della procedura, il cliente avverte maggiore sicurezza. L’offerta di più metodi di pagamento anche è fondamentale. Se si offre solo un modo di pagare all’utente, il risultato è che quest’ultimo se non possiede una carta di debito per i pagamenti online, ma solo l’account paypal, per dirne una, abbandonerà il carrello. La mancata ottimizzazione per i dispositivi mobile anche è un altro possibile problema, in quanto la maggioranza delle persone fa acquisti da cellulare e se una checkout page appare sballata e non ottimizzata per i dispositivi mobili, l’abbandono del carrello è dietro l’angolo. Un ultimo motivo che portiamo all’attenzione in questa sede è il salvataggio del checkout. Accade spesso che il cliente torni indietro proprio poco prima dell’acquisto, magari per rivedere il colore o la taglia di un abito o ancora le caratteristiche di un prodotto. Il salvataggio del checkout permette di tornare indietro senza perdere tutti i dati e procedere così tranquillamente con la compera. La fiducia nei confronti delle aziende più note, per i pagamenti, anche rispecchia un altro valore che i clienti tengono a mente. Ad esempio chi vede come possibilità di pagamento Shop pay, acquista con molta più sicurezza. Shop pay è un vero e proprio metodo di check out rapido che permette ai clienti di salvare in una sola volta: indirizzo mail carta di credito dati di spedizione e fatturazione …E di procedere poi nelle successive volte al pagamento senza dover lasciare più nuovamente i dati. Shop Pay è un servizio attivo su tutti gli ecommerce Shopify. È un ottimo modo per velocizzare i pagamenti, rassicurando i clienti. Premesso quindi che la pagina di pagamento deve essere costruita in modo tutt’altro che scontato e superficiale, cosa si prevede per il futuro della chekcout page? Scopriamolo nel prossimo paragrafo. Checkout e pagamento: evoluzioni e rivoluzioni L’esperienza dell’utente deve sempre essere positiva lungo il percorso d’acquisto di un ecommerce. Questa di certo è la base dalla quale bisogna partire, ma chiaramente non è sufficiente. Per far sì che una checkout page sia realmente efficace, bisogna indubbiamente investire nell’innovazione e migliorare l’esperienza dell’utente e quindi fornire assistenza, magari con l’utilizzo dei chatbot. Quest’ultimi permettono di rispondere a ogni domanda, senza necessariamente dedicare il tempo di una risorsa fisica ogni volta. Un’altra innovazione che è possibile introdurre sono i sistemi di pagamento digitali e biometrici. Il futuro vede sempre più il mondo ecommerce connesso alla realtà virtuale, tramite la quale sarà possibile rendere il momento dell’acquisto dell’utente unico. I clienti prediligeranno gli ecommerce che offrono metodi di pagamento innovativi e modalità di acquisto sempre più personalizzate. Il futuro degli ecommerce è sempre più orientato alla soddisfazione del cliente. Conclusioni La checkout page, come si può capire, è una delle pagine più importanti lato utente, che deve essere sempre ben ottimizzata ed efficace. Se hai un progetto ecommerce, ma continui a vedere episodi di abbandono del carrello, probabilmente c’è qualcosa che non va e bisognai indagare. Puoi sempre affidarti ad un partner Shopify per risolvere le problematiche al checkout e avere chiaro quali siano i problemi all'interno del tuo ecommerce.