Architettura dell’informazione in un progetto web è un termine di fondamentale importanza nel campo del marketing e del business. Appartenente alla sfera dell’ User Experience, con l’espressione “architettura dell’informazione” si intendono precisamente la classificazione, la marcatura e la strutturazione di informazioni. Un concetto molto figo, che gioca un ruolo importante soprattutto nella creazione di siti web, perché qui non è altro che la progettazione di una presenza web strutturata. Che cos’è l’architettura dell’informazione? Ecco la definizione umile fornita da The Information Architecture Institute: “L’architettura dell’informazione è la pratica di decidere come organizzare le parti di qualcosa in modo che sia comprensibile”. Per i progettisti del mondo del web significa prima di tutto nominare i singoli argomenti o prodotti e assegnarli a categorie semantiche. Queste categorie, a loro volta, costituiscono i componenti principali di una gerarchia di siti web, il che semplificherebbe l’orientamento degli utenti sulle tue pagine. C’è anche da dire che progettare la struttura di un sito web è un processo costellato da più fasi che comporta a sua volta a tutta una serie di compiti. In pratica una buona architettura delle informazioni inizia già prima del concetto del sito web vero e proprio. I tre autori di “Information Architecture for the World Wide Web” definiscono i 3 pilastri dell’architettura dell’informazione in questo modo: Contenuto Struttura; Immagini, grafica, testi,ecc; Mappatura delle pagine o degli schermi; Volume di informazioni. Utenti Necessità; Personalità; Comportamento di ricerca delle informazioni; Esperienza d’uso Contesto Obiettivi del progetto; Tecnologie e metodologie di sviluppo; Modello di business; Risorse Keyword e Analisi Prima di cominciare a progettare un sito web è importantissimo capire cosa cercano i potenziali utenti. Grazie ai tool di ricerca delle keyword puoi scoprire quanto può essere rilevante un determinato termine per il rispettivo target. Naturalmente anche il volume assoluto di ricerca e il numero di concorrenti che vogliono ottenere un punteggio elevato per questa keyword giocano un ruolo altrettanto importante. La rilevanza per il target dipende da quanto la parola chiave si adatti o meno alla tematica della pagina. Un elevato volume di ricerca promette molto traffico ma di solito è accompagnato da un numero altrettanto elevato di concorrenti. Più concorrenza c'è, più si deve ottimizzare sulla base della keyword determinata per tentare poi di aggiudicarsi i primi posti del ranking sui motori di ricerca. Gerarchia e Navigazione La struttura orizzontale è la migliore perché fa in modo che gli utenti possano rapidamente orientarsi sul sito e i crawler del motore di ricerca possano registrare il più velocemente possibile le pagine del dominio. Ma facciamo degli esempi di alcuni ipotetici negozi online: Mentre i gestori dell’attività I professionisti delle betoniere in seguito alla keyword research hanno optato per tre categorie principali, il sito I professionisti della pasticceria opera con cinque gruppi tematici eterogenei. Poiché il primo ha meno categorie principali va da sé che queste ultime siano più estese. Il percorso dalla categoria principale alla pagina del prodotto passa attraverso diversi passaggi che restringono sempre di più l'ambito tematico. Cosa interessante da ricordare: dal dominio al prodotto sono necessari quattro clic. A partire da una certa profondità i crawler del motore di ricerca non elaborano più per intero le sotto-pagine, perché sarebbe un dispendio di tempo ed energia realmente troppo elevato. Pertanto le pagine dei prodotti che rappresentano le offerte più importanti del sito web non sono considerate ai fini del ranking. La pagina I professionisti della pasticceria, invece, è strutturata in modo tale che le categorie ampiamente diversificate consentano di navigare fino al punto più profondo della gerarchia in due clic. Questo non costituisce un vantaggio solo per l'indicizzazione da parte dei motori di ricerca, bensì anche per i visitatori che visualizzano una pagina più facile da raggiungere e di conseguenza vivono una migliore user experience. L'esempio de “I professionisti della pasticceria” mostra inoltre che le pagine o sottocategorie di prodotti possono essere assegnate a più di una categoria principale. I percorsi verso il traguardo della ricerca si basano su catene di link semantici che un utente con molta probabilità finirà per seguire. Esistono due approcci per organizzare le aree tematiche: l'approccio cosiddetto top-down (dall'alto verso il basso): si basa sul presupposto che gli utenti esplorino l'offerta attraverso la homepage. Le categorie di keyword più popolari sono posizionate in modo eterogeneo sulla pagina iniziale, da dove tutti gli altri contenuti sono derivati. l'approccio bottom-up (dal basso verso l'alto): presuppone che gli utenti entrino in qualsiasi parte del sito ricercando un termine specifico, perciò la navigazione da qualsiasi sottopagina a qualsiasi altro punto deve essere facile e intuitiva. Possono essere utili dei punti di navigazione fissi su ogni pagina che riportano alle categorie principali oppure la navigazione breadcrumb. Wireframing Il wireframe viene utilizzato per visualizzare il layout di pagina in modo semplice e chiaro e costituisce una sorta di prototipo/prima bozza di progetto dell'architettura delle informazioni. I wireframe statici mostrano una singola pagina, al contrario quelli dinamici collegano più pagine. Gli sviluppatori utilizzano questi prototipi funzionali per testare la navigazione. Struttura dell’URL Strutturare i link permette l’assegnazione fissa di ogni sottopagina. L’URL deve essere esplicativo, cioè utilizzare la keyword principale della pagina cui fa riferimento. Si inizia con il definire il nome di dominio, che deve essere mantenuto il più breve e memorizzabile possibile. Il nome del brand infatti funge da vetrina, perciò ne serve uno che faccia riferimento all’ambito tematico, idealmente la keyword principale. Esempio della sottopagina Stampi per torte, il dominio (iprofessionistidellapasticceria), la categoria principale (stampi) e la sottocategoria (stampi-per-torte) hanno una struttura fissa per l'identificazione del link: https.www.iprofessionistidellapasticceria.it/stampi/stampi-per-torte. A differenza di un URL dinamico, l’URL statico non cambia quando il contenuto viene aggiornato. Il vantaggio degli URL dinamici è che il contenuto può raggiungere la pagina in modo semplice e senza molto sforzo di formattazione passando attraverso il back-end. Ha tuttavia lo svantaggio che manca il collegamento con il contenuto attraverso la keyword. Categorizzazione Con il raggruppamento di pagine singole in categorie e sottocategorie a partire dal dominio fino ad arrivare ai moduli informativi più piccoli vengono a crearsi i cosiddetti canali tematici sensati. La gerarchia delle pagine dovrebbe essere rilevabile anche a partire dalla sola URL: per questo motivo va definito una URL chiara e statica, facendo in modo che renda più facili i lavori di indicizzazione per i crawler prima e poi di memorizzazione per gli utenti. Metti in che in futuro ci sia la possibilità di ampliarsi con ulteriori categorie. Serviti della navigazione breadcrumb che indica l’attuale posizione all’interno del sito web (il cosiddetto sense of place) e di un percorso comprensibile attraverso le categorie (chiamato information scent) per fare in modo che gli utenti si orientino più facilmente. Ci dovrebbero essere sempre almeno due modi per farlo: la ricerca diretta è adatta agli utenti che sanno esattamente quali informazioni stanno cercando. Limitando le informazioni disponibili nel corso della ricerca, il percorso porta gli utenti alla pagina desiderata con pochi clic attraverso categorie principali eterogenee con strutture gerarchiche orizzontali. Se queste pagine o anche categorie rientrano in più di una categoria superiore, gli specialisti creano il proprio URL, ma utilizzano il tag canonical per segnalare ai motori di ricerca che la voce originale si trova su un URL diverso. In questo modo si evita di essere puniti per la duplicazione di contenuti. Oltre al raggruppamento, creano metadati per le singole sottopagine in modo da poterle trovare in altri gruppi più piccoli utilizzando dei filtri. Architettura base per le misure SEO Le fondamenta dell’ottimizzazione SEO per i motori di ricerca sono l’offpage e l’onpage. Gli esperti SEO ottengono l’ottimizzazione offpage tramite cosiddetti backlink, quindi link di fonti fidate al proprio sito web. Le pagine web dei partner fanno riferimento alla pagina in questione come a una fonte aggiuntiva di informazioni o a un'offerta adeguata. Tuttavia, nel contesto dell'architettura informativa del sito web, l’ottimizzazione SEO onpage è più importante perché include tutte quelle misure che possono essere implementate direttamente sul vostro sito per migliorarne il ranking. L'obiettivo è quello di scrivere testi di alta qualità che forniscano all'utente informazioni complete sull'argomento del sito web. L'architettura delle informazioni struttura il framework del sito secondo le stesse parole chiave ottimizzate per i motori di ricerca e inoltre fornisce un percorso che porta alle informazioni desiderate attraverso i canali tematici. Una chiara architettura del sito web con URL significativi aiuta i crawler a collegare il contenuto generato al frame. In sintesi L'architettura delle informazioni è un componente importante della progettazione di siti web. Con un concetto ben ponderato che si concentra sulla facilità d'uso e una struttura solida ma flessibile, si ottimizza l'usabilità e la user experience del sito web. Affinché l’architettura delle informazioni sia effettivamente funzionale, è necessario sviluppare il contenuto con un’attenzione particolare agli utenti e al contesto in cui l’azienda ed il progetto si trovano.
A volte il checkout di un sito di ecommerce può trasformarsi in un percorso ad ostacoli. Qualche settimana fa volevo acquistare qualcosa per mia figlia, le invio il link ad un sito di abbigliamento streetweare, lo scegli e sono felice di procedere (avevo anche un codice sconto!), tutto inizio il percorso di checkout e, arrivato al punto di essere dirottato verso la pagina di pagamento... non ho la possibilità di proseguire. Giuro: ho cercato un pulsante ovunque, sono tornato indietro, ho provato selezionando registrazione di un account e anche il contrario, ma nulla, non ho trovato il modo di concludere l'acquisto. Ora, ammettiamo che sia un caso limite. Ma non è così scontato che sia facile come ce lo aspettiamo. I problemi principali del checkout di un ecommerce 1. Un processo di checkout troppo lungo e complesso: Moduli lunghi e articolati con troppi campi da compilare Necessità di creare un account prima di poter effettuare l'acquisto Passaggi di navigazione non chiari e confusi Mancanza di un riepilogo chiaro degli articoli ordinati e dei costi totali 2. Opzioni di pagamento limitate: Non vengono offerte le modalità di pagamento preferite dagli utenti (es. carta di credito, PayPal, contrassegno) Il processo di pagamento è complesso o poco sicuro Vengono applicati costi aggiuntivi non previsti durante il checkout 3. Problemi tecnici: Errori di sistema o crash del sito web durante il checkout Tempi di caricamento lenti Impossibilità di completare l'ordine nonostante aver inserito correttamente tutte le informazioni 4. Mancanza di trasparenza e di informazioni: Costi di spedizione e tasse nascosti non vengono mostrati chiaramente fino al checkout Tempi di consegna non chiari o poco realistici Necessità di registrarsi o di procedere nel checkout per conoscere i costi di spedizione Politica di restituzione e rimborso poco chiara Mancanza dei dati obbligatori per legge, tra i quali la REA (non solo la partita iva) 5. Un'esperienza di checkout non ottimizzata per i dispositivi mobili: Il sito web non è responsive e risulta difficile da navigare su smartphone o tablet I campi di input sono troppo piccoli o difficili da compilare su schermi touch Il processo di checkout non è ottimizzato per il flusso di navigazione tipico dei dispositivi mobili 6. Mancanza di assistenza clienti: Non è disponibile un supporto in tempo reale per aiutare gli utenti con problemi durante il checkout. Le informazioni di contatto per il servizio clienti sono difficili da trovare. Le domande degli utenti non ricevono una risposta tempestiva o adeguata. 7. Mancanza di opzioni che reputi indispensabili Manca la possibilità di scegliere il pacco e la carta regalo Non c'è la possibilità di richiedere la fattura Non ci sono delle opzioni per utilizzare un packaging Green ed impattare meno sull'ambiente con i nostri acquisti (eh, ragazzi, ci sono anche queste sensibilità che potete incontrare...) Migliorare il checkout Per migliorare il tasso di conversione e ridurre l'abbandono del carrello, è importante identificare e risolvere le problematiche relative al checkout del proprio e-commerce, magari anche impostare qualche sondaggio con i propri clienti, utilizzare i momenti dell'assistenza per indagare su coesa pensino del vostro processo di acquisto. Ma anche prima di farlo, mi sento di darvi alcuni - pochi - brevi e facili consigli per ottimizzare il processo di checkout. Vediamo i principali, sui quali potete lavorare fin da oggi: Semplificare il processo di checkout, ad esempio riducendo il numero di passaggi necessari e rendere i moduli più concisi. Offrire diverse opzioni di pagamento, includendo tutti i metodi di pagamento popolari e sicuri, sopratutto quelli utilizzati nel mercato a cui vi rivolgete (pensate sempre al vostro buyer persona). Garantire la sicurezza e l'affidabilità del processo di pagamento, facendo in modo che l'utente si senta sicuro, garantito e a proprio agio (per esempio non uscendo dal sito per completarlo). Mostrare chiaramente tutti i costi fin dall'inizio, evitando costi nascosti o tasse aggiunte durante il checkout. Ottimizzare il checkout per i dispositivi mobili, assicurandosi che il sito web sia responsive e facile da navigare su qualsiasi dispositivo (ahimè cosa che anche oggi mi capita spesso di incontrare... ad esempio il servizio dal quale ogni mese compro i fumetti ha un bel sitone custom in .net che da mobile è una disperazione). Fornire un'assistenza clienti eccellente: e lo fai offrendo un supporto in tempo reale durante il checkout e rendere facilmente accessibili le informazioni di contatto per il servizio clienti. Testare regolarmente il processo di checkout: significa mettere in piedi sistemi di controllo e di verifica sul grado di affidabilità e di funzionalità forniti da questa importate sezione del vostro sito, identificando e risolvere eventuali problemi tecnici o di usabilità. Il checkout di Shopify ICT Sviluppo è partner di Shopify dal 2013: potete immaginare, negli anni, quanto il checkout blindato di Shopify sia stato motivo di discussione con i nostri clienti, sopratutto negli anni pre-pandemici. Oggi, con i numeri macinati da questo sistema ultratestato di chiusura dell'acquisto, sono pochi quelli che no riconoscono la bontà della strada intrapresa da Shopify. Shopify Plus si distingue per il suo checkout performante in diversi aspetti rispetto a Magento, PrestaShop e Salesforce Commerce, grazie a una combinazione di elementi e dati strategici. Ma anche per il fatto che arriva blindato, testato, ottimizzato e non da al mercato la possibilità di essere troppo creativo: un checkout veloce e che funziona è più importante di un checkoput personalizzato che fa acqua da tutte le parti. La filosofia di chiudere in grossa parte il processo di checkout per gli utilizzatori della piattaforma, si è dimostrato, negli anni, una mossa vincente per Shopify. Vediamo i motivi principali per i quali il checkoput di Shopify vince su quello dei suoi competitor. 1. Usabilità e semplicità: Interfaccia intuitiva e user-friendly: il checkout di Shopify è progettato per essere il più semplice e intuitivo possibile, guidando gli utenti attraverso il processo di acquisto in modo fluido e senza intoppi. Questo si traduce in un minor numero di clic e passaggi necessari per completare l'ordine, riducendo la frustrazione e l'abbandono del carrello. Design ottimizzato per diversi dispositivi: il checkout di Shopify è responsive e si adatta perfettamente a schermi di ogni dimensione, garantendo un'esperienza di acquisto ottimale su computer, smartphone e tablet. Opzioni di personalizzazione flessibili: Shopify offre ai commercianti la possibilità di personalizzare il checkout in base alle proprie esigenze e al proprio marchio, creando un'esperienza di acquisto coerente con l'identità del brand. 2. Velocità e affidabilità: Processo di checkout rapido e performante: Shopify utilizza tecnologie all'avanguardia per ottimizzare la velocità del checkout, minimizzando i tempi di caricamento e garantendo una transazione fluida. Questo aspetto è fondamentale per mantenere l'interesse degli utenti e ridurre le probabilità di abbandono durante il processo di acquisto. Elevata affidabilità e sicurezza: Shopify vanta una piattaforma robusta e affidabile, in grado di gestire un elevato volume di transazioni senza intoppi. Inoltre, Shopify implementa rigorosi protocolli di sicurezza per proteggere i dati dei clienti e prevenire frodi e attacchi informatici. 3. Dati e ottimizzazione: Accesso a una vasta gamma di dati: Shopify fornisce ai commercianti l'accesso a una ricca raccolta di dati relativi al checkout, permettendo loro di analizzare il comportamento degli utenti, identificare i punti di abbandono e ottimizzare il processo per migliorare le conversioni. Funzionalità di A/B testing integrate: Shopify consente ai commercianti di effettuare test A/B su diverse varianti del checkout per determinare quale versione converte meglio. Questo approccio data-driven permette di ottimizzare continuamente il checkout e massimizzare i risultati. 4. Ampia gamma di funzioni e integrazioni: Funzionalità di checkout complete: Shopify offre una vasta gamma di funzionalità di checkout, tra cui salvataggio automatico del carrello, recupero del carrello abbandonato, pagamenti con un clic e opzioni di checkout alternative come Apple Pay e Google Pay. Tutto ovviamente di default Ampia gamma di integrazioni: Shopify si integra con una vasta gamma di strumenti e servizi di terze parti, come sistemi di pagamento, soluzioni di marketing e software di gestione degli ordini. Questo permette ai commercianti di creare un ecosistema di e-commerce completo e personalizzato. Conclusioni A me pare che non ci sia tanto tanto da aggiungere: il sistema di checkout di un sito di e-commerce è la parte più delicata, quella che non dovrebbe minimamente essere messa in discussione ed avere problemi, la sezione più testata e fluida che possiate immaginare per il vostro sito: con le difficoltà nel trovar visitatori, nel trovare visitatori interessati ai nostri prodotti, a fare trovare loro esattamente ciò che cercano, avere il prezzo che reputano corretto, convincerli a comprare e ... poi bloccarli quando stanno pagando, non mi sembra una cosa molto intelligente. Dedicate del tempo e del pensiero cosciente al sistema di checkout. Sopratutto se non avete Shopify, state attenti a quello che vi state inventando. Se volete confrontarvi, beh, io sono qui (i contatti in firma) :-)
L’ecommerce ha avuto un vero e proprio boom durante e dopo la pandemia, che ha accelerato il processo di digitalizzazione dei servizi già in corso da tempo. In tale contesto si sono sviluppati diversi tipi di mercato e uno dei più diffusi è l’ecommerce B2B, una soluzione adottata da molte aziende durante i mesi critici della pandemia. Con ecommerce for b2b si intende Business-to-Business, che riguarda transazioni commerciali tra imprese. Nell’ambito degli ecommerce b2b esempi chiari ed evidenti sono Alibaba, Amazon e Thomasnet. Quali sono i vantaggi di questa tipologia di mercato? Come sfruttarlo al meglio? Qual è la piattaforma ecommerce b2b più indicata? Rispondiamo a ognuna di queste domande nei successivi paragrafi. Cos'è un ecommerce B2B e in cosa si differenza dal B2C Come detto b2b ecommerce è un’abbreviazione che sta per “business-to-business”. In tal caso c’è una compravendita tra un’azienda e un’altra azienda, piuttosto che tra un’azienda e un singolo consumatore. Tradizionalmente, le transazioni wholesale hanno maggiori probabilità di essere B2B, mentre B2C (business to consumer) tende a imitare uno stile di business retail. Ma qual è la differenza tra ecommerce b2b e b2c? Ti sorprenderà sapere che l'ecommerce B2B ha molto in comune con l'ecommerce B2C. La maggior parte del processo è la stessa, tuttavia ci sono alcune differenze chiave: gli acquirenti di B2B sono quelli che chiameremo acquirenti professionali (cioè tutti coloro che sono tenuti a un livello più alto di responsabilità quando si tratta di spendere soldi della società); gli acquirenti di B2C si basano principalmente sulle preferenze personali perchè il consumatore deve solo preoccuparsi di compiacere se stesso. Questo significa che i consumatori di B2C non sono generalmente ben informati quanto gli acquirenti di B2B, rendendoli più facili da vendere in quanto sono più propensi ad acquistare per un capriccio. Oltre a questo, cercare di convincere un acquirente B2B a cambiare fornitore, può essere complicato. Per gli acquirenti il cambiamento dei fornitori (in alcuni casi) può causare una grande quantità di sconvolgimenti nella gestione quotidiana della loro attività. Ciò significa che le decisioni di acquisto richiedono più tempo, sforzi e, in alcuni casi, più denaro da impegnare rispetto alle vendite di B2C. I marketer B2B hanno bisogno di un po’ di pazienza e dovrebbero concentrarsi sull'offerta di un'esperienza utente premium. Come parte della loro strategia di marketing, i titolari di aziende devono rendere molto chiari i vantaggi dei loro prodotti e servizi. Piattaforme ecommerce B2B: come usarle al meglio Le piattaforme e-commerce b2b consentono e velocizzano il commercio elettronico all’ingrosso tra i clienti commerciali, mentre quelle b2c permettono il commercio tra un’azienda e un cliente privato. Queste piattaforme b2b in ecommerce offrono molti vantaggi ai venditori, come la possibilità di raggiungere un sottoinsieme di clienti completamente nuovo, velocizzare i processi di vendita e sfruttare i Big Data. Esistono diversi software ecommerce b2b che offrono diverse opzioni e funzionalità da scegliere in base alle proprie necessità. Tra le migliori piattaforme da segnalare ci sono Shopify e BigCommerce, che offrono un servizio personalizzato per ogni esigenza. Esaminiamo più in dettaglio quali sono gli step da seguire per sfruttare al meglio l’ecommerce b2b. 1. Automazione e dematerializzazione della raccolta ordini Ancora oggi esistono aziende che ricevono gli ordini dei clienti tramite mail, telefono o addirittura (purtroppo) via fax. Una piattaforma ecommerce B2B ti consente innanzitutto di risparmiare TEMPO. Tempo dedicato a ribattere l’ordine per inserirlo a sistema. Ti consente di evitare errori: dalla verifica effettiva della disponibilità di magazzino, all’errore amministrativo e/o commerciale, all’errore di battitura o prezzo. 2. Catalogo elettronico sempre aggiornato Qualcosa di bellissimo: le aziende con un sistema ecommerce B2B hanno il catalogo elettronico SEMPRE aggiornato, costellato di fotografie, schede tecniche e video. Hanno sempre sott'occhio le disponibilità di magazzino e i prezzi praticati al cliente. Un catalogo cartaceo, rispetto ad uno elettronico, può essere utilizzato per trasferire ai clienti informazioni importanti: dalle notizie sui prodotti d’interesse alle caratteristiche tecniche; per non parlare poi di estratto conto, fatture e bolle. Il catalogo elettronico rappresenta quindi un consistente risparmio di denaro e di tempo. 3. Gestione rete di vendita Per gli agenti di vendita si dimostra un valido strumento. Possono visualizzare il catalogo sempre aggiornato con le nuove referenze, le politiche commerciali (prezzi, sconti, promozioni), le schede prodotto multimediali e le informazioni di magazzino. In qualsiasi momento possono verificare la situazione creditoria e avere le informazioni rilevanti relative ai clienti, nonché un quadro sulle statistiche delle vendite. Ma soprattutto, raccogliere in modo facile e veloce gli ordini dei clienti. 4. Strumento di up-selling e cross-selling Non solo uno strumento di raccolta ordini: è possibile mettere in evidenza prodotti, prezzi in promozione, sconti per quantità e cross-selling, permettendo di aumentare il valore dell’ordine medio del cliente, mostrando, per esempio, prodotti correlati o sostitutivi mentre si sta decidendo cosa comprare. Utilizzando gli Analytics è inoltre possibile avere delle informazioni sul comportamento di vendita del cliente: pagine visitate, orari più frequentati, prodotti più visti ecc. 5. Il cliente al centro di tutto (il portale) Avere un portale clienti vuol dire puntare su una gestione customer-centric: un luogo virtuale unico, in cui il cliente trova tutti i servizi per dialogare in modo semplice - ed efficace - con l’azienda. Certo, sul portale è possibile trovare informazioni amministrative. Ma non solo: anche prodotti o servizi aggiuntivi già profilati rispetto alle esigenze del cliente specifico, informazioni tecniche specifiche per i singoli prodotti e notizie aggiornate rispetto alle tematiche di interesse e agli acquisti già effettuati. I vantaggi principali dell'ecommerce b2b Perché dotarsi di un software e-commerce b2b? I motivi sono tanti e li analizziamo nei successivi paragrafi. Sappi che passare ad un e-commerce b2b è uno step fondamentale se vuoi innovare la tua azienda e offrire servizi sempre più all’avanguardia ai tuoi clienti. 1- Migliore gestione dei prodotti ed elevate prestazioni di vendita Uno dei primi punti da esaminare quando si inizia a vendere sul mercato B2B è la scelta del sistema di vendita. Un ecommerce B2B con Shopify oppure BigCommerce assicura, oltre ad una completa gestione dei prodotti, anche elevate prestazioni e sicurezza. Puoi archiviare tutti i dati che vuoi e renderli disponibili ai tuoi dipendenti. Sia il team di vendita che di marketing possono accedere a dati e informazioni preziose per le loro strategie. 2- Gestione ottimizzata degli ordini Passare ad un ecommerce B2B significa migliorare gli ordini, la loro gestione e il rapporto con i clienti. Grazie a piattaforme come Shopify e BigCommerce puoi gestire tutte le aziende clienti impostando per ognuna di essere un listino personalizzato con prezzi e termini di pagamento personalizzati. Il tutto è perfettamente automatizzato, quindi si riduce il rischio di errori di trascrizione dei dati e della trasmissione degli ordini. 3- Migliore customer experience Nel B2B ecommerce il customer journey, cioè il viaggio del cliente, è estremamente personalizzato. Lato aspetto grafico sia con BigCommerce che con Shopify possono essere sviluppati i cosiddetti headless ecommerce, in modo da abbinare la gestione del backend della piattaforma scelta e la parte frontend, sviluppata da altri CMS, integrando il tutto tramite API. Questo permette non solo di avere un alto livello di user experience dello store online ma anche di rafforzare l'immagine del brand con una grafica ben definita. Puoi mantenere costantemente aggiornati i prodotti e integrare l’ecommerce con il gestionale, visualizzando così i prodotti effettivamente disponibili in magazzino. Così facendo eviti errori antipatici come ammanchi o eccedenze e aumenti la fluidità di tutto il processo d’acquisto. Inoltre i clienti possono utilizzare il self-service per fare i loro acquisti e su un ecommerce B2B godono di grande autonomia durante lo shopping online con la possibilità di consultare il catalogo, trovare schede tecniche, foto, disponibilità, giacenze e prezzi. Inoltre possono anche vedere lo storico dei loro acquisti e le tempistiche della spedizione. Se vogliono un supporto possono sempre ricorrere alla chat per confrontarsi direttamente con l’azienda venditrice e chiarire i propri dubbi. 4- Check out personalizzato Il check out è una fase delicata da gestire con grande attenzione. Uno dei più elevati tassi di abbandono del carrello si registra proprio al momento del check out. Con un ecommerce b2b puoi visualizzare il check out con l’importo totale da pagare, ma anche con metodi e termini di pagamento che possono essere differenti per ogni azienda. Con Shopify ad esempio puoi impostare tre termini di pagamento: Nessuno: il pagamento viene fatto al momento dell'ordine; Pagamento a 7, 15, 30, 60 e 90 giorni dal momento dell'ordine; Pagamento all'evasione dell'ordine. Anche in questo caso ad ogni cliente avrà il suo personale check-out e non sarà visibile in alcun modo agli altri. Conclusioni Fogli Excel, mail o fax sono strumenti obsoleti e superati, o comunque non adatti per gestire un sistema complesso come un ecommerce. Efficienza e rapidità sono le parole chiave per ogni shop online che vuole migliorare la gestione degli ordini e dei clienti e ridurre i costi. Meglio perciò partire con un progetto ecommerce B2B affidandosi a piattaforme come Shopify e BigCommerce che offrono la possibilità di avere un ecommerce completo e di ampliarlo grazie alle integrazioni che esse possiedono. Puoi anche scaricare un’app b2b ecommerce per gestire tutto comodamente con uno smartphone. A proposito se vuoi saperne di più scarica l’ebook sottostante che ti spiega quali sono i vantaggi di adottare un’app per vendere se hai un ecommerce Shopify.
Hai mai sentito parlare di prezzo civetta? Probabilmente si, ma forse, se sei qui, non è del tutto chiaro come usare questa strategia. In questo articolo proviamo a spiegartelo. Per un commerciante online uno dei momenti più delicati e spinosi è la scelta del prezzo del prodotto o del servizio da mettere in vendita. Per un commerciante online uno dei momenti più delicati e spinosi è la scelta del prezzo del prodotto o del servizio da mettere in vendita. Tendenzialmente si pensa che un prezzo basso e competitivo sia un buon viatico per conquistare nuovi clienti, ma non devi esagerare. Un prodotto in vendita ad un prezzo eccessivamente basso infatti potrebbe essere percepito come di scarsa qualità e quindi venire scartato dai potenziali acquirenti. Al contrario un prezzo alto potrebbe conferire prestigio ad un prodotto, ma molto dipende dal mercato in cui operi. Se ad esempio hai una gioielleria online un prodotto dal costo elevato è sinonimo di pregio e qualità; la stessa cosa non si può dire se vendi prodotti di bigiotteria, che si caratterizzano invece proprio per la convenienza e quindi non puoi impostare prezzi troppo alti. Nell’ambito del pricing marketing devi considerare una serie di aspetti, come il costo di produzione, il costo di fornitura di ulteriori servizi, il ritorno per l’impresa e la qualità finale del prodotto stesso. Tutte voci che incidono in modo significativo sul prezzo finale e di cui devi tenerne conto. Nei seguenti paragrafi analizziamo le principali strategie di prezzo utilizzabili negli ecommerce e quali sono gli aspetti peculiari da tenere a mente. Cos’è il pricing? Prima di approfondire il discorso sulla strategia di prezzo nella vendita è opportuno soffermarci per un momento sul pricing, che può essere considerato quel processo tramite il quale un’azienda sceglie il costo di un prodotto o di un servizio. Le varie tipologie di prezzo nell'ecommerce hanno la capacità di influenzare le decisioni del pubblico al momento dell’acquisto, ma devi essere bravo a scegliere le strategie più indicate in base al tuo target, al mercato in cui operi, alla tipologia di prodotti e servizi che offri e agli obiettivi di prezzo, intesi come il livello di prezzo che un investitore desidera raggiungere in un arco temporale specifico. Se ti trovi in difficoltà nella selezione di un prezzo, allora puoi affidarti al break-even point, che puoi padroneggiare perfettamente con poche nozioni di economia di base per sfruttarlo. Il break-even point è il punto di pareggio, cioè il numero di vendite necessarie per coprire almeno i tuoi costi di produzione, restare in attivo e non andare in rosso. Ecco la formula matematica del break-even point: Punto di pareggio= CF / (PM - CV). con CF = costi fissi; con PM = prezzo medio delle vendite; con CV = costi variabili Per ottenere il punto di pareggio devi conoscere alcuni parametri, a partire dai costi fissi che restano invariabili indipendentemente dal volume di vendita. A questi vanno poi aggiunti i costi variabili che invece possono cambiare a seconda del volume di vendita. Questo metodo può essere utile prima di inserire i prezzi del prodotto all'interno di un ecommerce costruito su Shopify in modo da essere sicuro di fissare dei prezzi che ti consentono di non andare in perdita. Strategie di prezzo: 11 esempi Per scegliere i prezzi più indicati per i tuoi prodotti devi fare affidamento all’inbound sales, cioè la metodologia che mette il cliente al centro del progetto e che modifica la vendita affinché si adatti alle esigenze dei consumatori. Il prezzo quindi rientra nelle strategie di inbound sales poiché rappresenta comunque una forma di comunicazione. Un prezzo alto si rivolge ad una clientela selezionata che punta alla qualità, un prezzo basso invece mira a conquistare una fetta di mercato molto ampio che mira soprattutto alla convenienza. Tuttavia il discorso non è così automatico e proprio per questo motivo esistono tante strategie di prezzo negli ecommerce da adottare di volta in volta a seconda delle variabili circostanti del mercato e delle proprie necessità. Scopriamo quelle più gettonate nei seguenti paragrafi. Prezzo psicologico La strategia del prezzo psicologico è abbastanza diffusa nei supermercati, nei centri commerciali e in ogni progetto ecommerce. Il prezzo è leggermente inferiore alla cifra tonda e così, invece di 10 euro si scrive 9,99 centesimi, con questi ultimi scritti con un font più piccolo. Il consumatore tende a percepire quel prezzo più vicino ai 9 euro che non ai 10 euro. Oltre a questa modalità di utilizzare il prezzo psicologico, ne esistono altre, ovvero: la creazione di falsi scadenziari temporali durante i quali i prezzi saranno drasticamente ridotti, generando un senso di urgenza nei consumatori e spingendoli ad agire velocemente per non perdere l'occasione. Cura dell’aspetto visivo del prezzo: può influenzare le decisioni d'acquisto dei potenziali clienti. Spesso si è inclini a comprare e si percepisce un prezzo come inferiore quando è presentato in forma più concisa, ad esempio senza cifre decimali o senza il simbolo dell'euro. Mantenere i prezzi alti: mentre i consumatori cercano l'opportunità di risparmiare, i prezzi più elevati possono anche suggerire una maggiore qualità, attirando così clienti di fascia alta. Prezzo civetta Il prezzo civetta è un prezzo tenuto appositamente basso dal merchant, talvolta con margini nulli oppure addirittura negativi. La finalità di questa tipologia di strategia non è quella di creare direttamente profitti per l'impresa ma quella di attirare potenziali clienti in negozio, in modo che possano acquistare anche altri prodotti, recuperando così il margine perso con il prodotto civetta. Prezzo premium Il prezzo premium è l’esatto opposto del prezzo civetta e punta ad impostare un prezzo elevato, sopra la media dei prezzi di mercato. La finalità è per comunicare il valore esclusivo del prodotto, uno status symbol o l’appartenenza ad una specifica community. Se il prezzo civetta si tende a ridurre il valore percepito del prezzo finale per via del suo costo esiguo rispetto agli altri prodotti del mercato, nel prezzo premium il prezzo finale viene fissato esattamente in maniera opposta. L’articolo viene così percepito come un prodotto esclusivo, unico e di qualità. Questa strategia è indicata per i brand di lusso che vogliono imporsi come un’azienda di prestigio. Potrebbe interessarti leggere i seguenti articoli: Tasso di conversione ecommerce: strategie per conquistare clienti Come raggiungere un tasso di conversione ottimale in pochi step Prezzo di penetrazione Le strategie di prezzo di penetrazione impongono un prezzo piuttosto contenuto per un prodotto di qualità alta e vengono utilizzate quando si entra in un mercato nuovo o quando si lancia un nuovo articolo. L’obiettivo è attirare i consumatori che vengono incuriositi da un prodotto nuovo di alta qualità ma a costi contenuti. Inizialmente ci sarà inevitabilmente qualche perdita, ma l’obiettivo non è tanto monetizzare quanto piuttosto catturare l’attenzione di nuovi consumatori e trasformarli in clienti fidelizzati. Prezzo di scrematura Il prezzo di scrematura, conosciuto anche come skimming price, è l’esatto opposto del prezzo di penetrazione e prevede l’applicazione di un costo piuttosto elevato per dei prodotti nuovi distribuiti sul mercato. L’obiettivo è quello di massimizzare i profitti per quel prodotto, soprattutto perché questa strategia viene applicata quando manca la concorrenza all'interno del mercato, dopodiché i costi vengono abbassati per attirare una fetta di pubblico più ampia. Si tratta di una strategia da adottare con estrema cautela, poiché il successivo calo della domanda dovuto dal prezzo troppo elevato rischia di annullare i benefici previsti. Prezzo differenziato Il prezzo differenziato è una strategia di prezzo di marketing molto diffusa tanto nell’online quanto nell’offline. In tal caso lo sconto viene mostrato in modo molto chiaro: si mette in evidenza il nuovo prezzo di fianco al prezzo vecchio barrato. L’acquirente percepisce subito il vantaggio economico, poiché il nuovo prezzo è chiaramente più basso rispetto al vecchio prezzo. Prezzo competitor based Questa tattica, seppur semplice, richiede un impegno maggiore in termini di studio e analisi dei prezzi praticati dalla concorrenza. È necessario esaminare attentamente sia i prezzi più bassi che quelli più alti dei prodotti offerti dai tuoi concorrenti. Una volta completata questa fase di ricerca, otterrai il prezzo medio di mercato. Il prezzo che deciderai di fissare non dovrebbe essere inferiore a questo, per evitare di innescare una guerra al ribasso tra i rivali. Sottraendo i costi dal prezzo medio di mercato, potrai determinare il margine di profitto potenziale basato sul prezzo medio di vendita. Prezzo value based Nella pratica, il prezzo finale deve garantire equità sia per il cliente, che acquista in base alla percezione di valore del prodotto, sia per te, che miri a generare profitto. In linea teorica, rappresenta la strategia di pricing ottimale, quella più bilanciata, ma richiede un'attenzione particolare. Il punto cruciale per determinare il prezzo ideale risiede nel mettere in evidenza la PUV (Proposta Unica di Vendita) del tuo prodotto, distinguendolo dai concorrenti e conferendogli un valore distintivo. Se la tua PUV incrementa significativamente il valore del prodotto, potrai proporlo a un prezzo superiore rispetto alla norma. Prezzo attira clienti Hai mai notato su internet prodotti venduti a prezzi incredibilmente bassi? Spesso ci si chiede come sia possibile per l'azienda trarre profitto da tali offerte. In realtà, in molti di questi casi l'azienda potrebbe non guadagnare affatto, e potrebbe persino subire delle perdite. Allora, perché adottare questa strategia? Perché si tratta dei cosiddetti loss-leader, ovvero prodotti venduti a perdita, ma con lo scopo di attrarre i consumatori. Nonostante possa sembrare controintuitivo, questa tipologia di prezzo sono da considerarsi come degli amo che conducono i consumatori al tuo negozio online, dove una volta entrati, potrebbero essere inclini a effettuare acquisti di altri prodotti. Cost-based pricing e cost-plus pricing Il cost-based pricing e il cost-plus pricing tengono in considerazione i costi di produzione e del livello di maggiorazione desiderato, quindi in un certo senso sono più specifici. In particolare il cost-plus pricing tramite una maggiorazione fissa assicura maggiori margini. Per raggiungere un determinato livello di maggiorazione è sufficiente moltiplicare i costi di produzione previsti, sia fissi che variabili, per la maggiorazione desiderata, in modo da ottenere un prezzo per un livello anticipato di vendite. Questa tecnica è focalizzata solo sul costo del prodotto e non prende in considerazione la domanda dei consumatori e la concorrenza. Bundle pricing Il bundle pricing, noto anche come prezzo a pacchetto, prevede la vendita di un intero pacchetto di prodotti anziché uno solo. Questa tecnica può dare belle soddisfazioni, ma va utilizzata nel modo corretto. I prodotti in vendita devono essere complementari tra di loro, affinché gli acquirenti possano realmente percepire il vantaggio di acquistare un unico pacchetto a prezzi ovviamente più bassi. In caso contrario un acquirente che intende comprare un singolo prodotto potrebbe non trovare conveniente l’acquisto di un pacchetto intero di articoli, di cui magari ne userà solo qualcuno. Considerazioni finali Prima di salutarci è opportuno fare un’ultima considerazione sui fattori interni ed esterni di un’impresa, che potrebbero determinare quale strategia di prezzo negli ecommerce risulti più efficiente. Tra i fattori interni di un’azienda che vanno considerati ci sono: La conoscenza del proprio canale commerciale; La conoscenza dei costi di produzione sia fissi che variabili; Gli obiettivi che devono essere stabiliti in anticipo per poi decidere qual è la strategia di marketing vincente. Possiamo così elencare invece i fattori esterni di un’azienda: Domanda e offerta nel proprio mercato di riferimento; Abitudini e comportamenti tipici dei propri buyer personas; Condizioni macroeconomiche; Le normative che regolamentano il proprio mercato; Comportamenti dei competitor. Considerando l'importanza dell'inbound marketing, che si concentra sull'attrarre i clienti attraverso contenuti di valore e comunicazioni personalizzate, è fondamentale anche selezionare il prezzo in sintonia con il proprio pubblico di riferimento per offrire un'esperienza personalizzata. Shopify, con le sue funzionalità di e-commerce, può essere uno strumento prezioso per implementare queste strategie. A tal proposito vale la pena approfondire il discorso sull’inbound marketing e per farlo ti basta scaricare la risorsa gratuita a fine articolo che ti spiega come trovare facilmente più clienti online e aumentare il fatturato.
Magento vs Shopify: chi vince questa sfida titanica? Magento è una delle piattaforme più famose per fare ecommerce e tra le più diffuse degli USA, mentre in Europa fino a qualche anno fa doveva vedersela con Prestashop. Negli ultimi anni però c’è stato un vero e proprio boom di Shopify, verso il quale è cresciuto l’interesse dei merchant soprattutto per il gran numero di servizi aggiuntivi offerti che rende l’ecommerce più fluido e snello e migliora le relazioni con i clienti. Di seguito mettiamo a confronto Magento VS Shopify, ma per approfondire puoi leggere cos’è Shopify e cos’è Magento. Scegliere una piattaforma da cui partire per realizzare il proprio ecommerce online senza sentire parlare di Magento è difficile. E se ti sta capitando, pensa in che mani sei capitato. Magento è la piattaforma per fare ecommerce più famosa (complice anche un'acquisizione di eBay nel passato) e più diffusa negli USA, mentre in Europa deve vedersela con Prestashop. Neppure considero Woocommerce, soluzione ibrida, ovvero un plugin di Wordpress, un software nato per fare blogging, che certamente non è una soluzione ideale per un progetto Ecommerce aziendale strutturato e completo. Magento vs Shopify: le differenze principali Magento Shopify Hosting Self-hosted, cioè significa che devi dotarti di un server e gestire anche quello. Shopify è una piattaforma con accesso al sistema tramite abbonamento e completamente gestibile senza nessun altro servizio esterno, in totale autonomia. Controllo Maggiore: essendo una piattaforma in mano tua, fai quello che vuoi sul tuo server, per esempio puoi installare sullo stesso dominio anche un blog, senza bisogno di sottodomini. Shopify è una piattaforma con accesso al sistema tramite abbonamento e completamente gestibile senza nessun altro servizio esterno, in totale autonomia. Personalizzazione Completa: avendo il controllo del tuo codice, puoi fare quello che vuoi. Ovviamente i costi sono proporzionati al tipo di intervento di personalizzazione e alla quantità di questi interventi Controlli totali sul front end, ma il cuore della piattaforma non può essere toccato, è inaccessibile al singolo sviluppatore: questo significa, però, una maggiore stabilità ed integrità del sistema. Le funzionalità aggiuntive si gestiscono con applicazioni (pubbliche o private) che dialogano via API con il sistema. Aggiornamenti Complesso e spesso costoso: un e-commerce che sta funzionando necessita di procedure da svolgere in sicurezza, come la duplicazione del negozio su uno spazio test e il successivo allineamento dei database, con l'incognita del funzionamento alla prima botta (certo, non è un problema per lo sviluppatore che si fa pagare e consiglia Magento, ma può esserlo per l'azienda). Assolutamente invisibile all'utente. La piattaforma hosted continua a migliorare l'operatività esistente e ad integrare nuove funzionalità a ritmo continuo , senza alcun intervento da parte dell'utente finale (se non la configurazione di nuove fatture). Tecnologia Continua attenzione al software e alla tecnologia a supporto. Nel progetto con Magento, devi tenere in conto che sarà sempre una spesa da mettere a budget e controllare, devi fare i conti periodicamente con il fatto che hai un software su un tuo server e che necessita di manutenzione. Assente ogni preoccupazione sulla tecnologia e sul software. Ti concentri completamente sul tuo progetto di vendita online e sulle funzioni che attivi quando hai necessità, guidate dal business. Liquid, CSS e Javascript lato front e qualunque linguaggio di programmazione per le app esterne via API rest o graphql. Shopify Functions & Checkout extension per lavorare su logiche interne. Complessità L'interfaccia utente può essere ostica anche per chi ha già una certa esperienza con la piattaforma, e sembra quasi ribadire, con la sua austerità, che qui si trattano solo cose serie. La flessibilità del software si traduce in molte aree di amministrazione per poter controllare tutti gli aspetti. Con la versione 2.0 sono arrivati ad una interfaccia un po' più user-friendly e più intuitiva per quelli che non sono gli utenti amministratori. Shopify ha un'interfaccia di amministrazione veramente facile e con una curva di apprendimento veramente rapida. Questo riduce anche le problematiche legate agli errori che si possono fare in fase di avviamento del progetto. Permessi Si possono impostare differenti livelli di accesso alla piattaforma giocando con i permessi utenti. Si possono impostare differenti livelli di accesso con permessi differenti tra i vari utenti che utilizzano la piattaforma, in modo che ognuno acceda alle aree di competenza. Dimensione del business Accessibile per medi e grandi negozi online, con un volume di affari consistente. Qualsiasi dimensione di store online. Dalla startup alla grande enterprise, a seconda del taglio del piano di Shopify e dal progetto che viene sviluppato. Scalabilità del business Dalla Magento Community Edition si può passare all'enterprise quando il fatturato lo permette (quando si supera qualche milione di euro di fatturato online, si comincia a poter permetterselo...). E' molto più semplice upgradare o downgradare il piano di utilizzo che si sta utilizzando. Il business può scalare facilmente verso l'alto sia grazie a funzionalità che si sbloccano con i piani superiori, sia grazie agli sviluppi che uno Shopify Partner può garantire. Scalabilità del server Dipende dal piano e dal server. In caso di aumenti degli accessi repentini (ad esempio per una pubblicità in tivù), bisogna dotarsi di un buon sistemista e un piano per le emergenze. La banda è illimitata e le risorse sono di default scalabili a seconda degli accessi generati. Applicazioni Magento Connect gode di un vantaggio temporale notevole e presenta un sacco di soluzioni già pronte che permettono di sviluppare ex novo funzioni per il vostro e-commerce. Il costo è generalmente legato all'acquisto del modulo software che viene installato sul server. Capita anche di comprare applicazioni che non funzionano come dovrebbero, ma l'assistenza dello sviluppatore, con un po' di pazienza, vi aiuta a sistemare le cose. Shopify App Store è partito dopo rispetto a Magento, ma ci sono sempre più sviluppatori che investono tempo e capacità nell'offrire un parco di funzioni completo, che cresce costantemente ad un ritmo impressionante. Merito sicuramente anche del modello di business, legato a fee mensili per l'uso delle varie applicazioni da integrare nello store. Ma il vantaggio più grande è quello della compatibilità: per rimanere all'interno dello Store, le app devono funzionare. Senza dare problemi. Ah, e, spesso, la possibilità di provarle prima per qualche giorno in fase di test è un must assoluto. Aggiungendo che, se dopo qualche mese vedi che non ti è utile, puoi sempre dismettere l'app acquistata con abbonamento. Prezzi esposti Non è necessario pagare soldi per scaricare il software Magento Community Edition, ma se si vuole eseguire l'aggiornamento alla versione enterprise, si deve chiedere un preventivo. Puoi vendere una quantità illimitata di prodotti, ma hai bisogno di un dominio e un hosting esterno. Lo stesso dicasi per un servizio CDN e certificato https. Shopify Basic costa 29 $ al mese, offre due account per la gestione del negozio e richiede il 2% sull vendite. Il certificato SSL è compreso Shopify costa 79 $ al mese, hai 5 postazioni utente per la gestione, e richiede l'1% sulle vendite. Aggiunge alcune funzioni come i buoni regalo e il recupero dei carrelli abbandonati Advanced Shopify costa 299 $ al mese, comprende 15 postazioni da amministratore e richiede il pagamento di un fee del 0,5% sul fatturato. Aggiunge rapporti complessi sull'andamento delle vendite e la possibilità di calcolare le spedizioni con service esterno. Shopify Plus: 2.300 € al mese. Scopri di più leggendo il post Cos'è Shopify Plus. Temi grafici Magento ha più template grafici acquistabili online, rispetto a Shopify, se ne possono trovare moltissimi in un sacco di store online. A livello di store ufficiale Shopify ha un numero più ridotto di temi grafici, rispetto a Magento, ma più che sufficiente a coprire tutte le caratteristiche base. Questi hanno un vantaggio: si possono testare direttamente sulla piattaforma come se fossero un tema installato e configurato con tanta fatica su una piattaforma self-hosted con un sistema veramente user-friendly. E, ovviamente, per quelli nello store ufficiale non ci sono incompatibilità o bug di sorta. Possibile comunque sviluppare temi completamente personalizzati o sviluppare progetti Ecommerce Headless o Ecommerce Composable (grazie a Shopify Components) Prodotti Gestisce x le caratteristiche standard del prodotto e permette tutte le personalizzazioni grafiche all'interno della scheda. Gestisce tutte le caratteristiche standard del prodotto e permette tutte le personalizzazioni grafiche all'interno della scheda. Marketing Entrambe le piattaforme permettono di lavorare sulla SEO dei prodotti, integrarsi con servizi di email marketing e di marketing automation. Possono offrire coupon, spedizioni gratuite, recensioni prodotti e molto altro ancora. Qui Magento ha dalla sua una più grande capacità di integrazione con tutto (ma non che Shopify sia tanto da meno). Da questo punto di vista la funzione killer di Shopify è data dall'integrazione pressoché nativa con HubSpot, che permette non sono di integrare una delle più avanzate marketing automation del mondo, ma anche di poter spostare la gestione delle email transazionali in una piattaforma nata per raccogliere informazioni sugli utenti, segmentarli e gestirne i rapporti one to one anche in fase di post vendita. Multicanalità Mobile friendly anche per la gestione, ma per estendere le capacità di vendere multicanale bisogna cercare nel Marketplace e trovare la soluzione più adatta alle proprie necessità. Shopify qui vince alla grande: già di default viene con un sacco di integrazioni native, nate dalle partnership con aziende come Facebook e Pinterest: significa integrazione con i social network per la vendita e la possibilità per i clienti dei loro store di non lasciare Facebook per acquistare (e un sacco di chicche come questa). Supporto Magento Community Edition è una piattaforma opensource e non ha nessun servizio decicato ai clienti per rispondere alle loro domande (bisogna scalare a Magento Enterprise per poter avere risposte dirette). Se avete problemi con Magento e siete uno sviluppatore che si sta trastullando potete rivolgervi alla comunità dedicate, ma senza che ci sia una garanzia di risposta. Ma se sei un'azienda che sta vendendo online... beh, devi pregare. Shopify fa del suo servizio di assistenza al cliente uno dei fiori all'occhiello: un'assistenza dedicata personalizzata 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, ti guida nelle configurazioni, a trovare risposte ai dubbi… perché, i malfuzionamenti, sono decisamente molto rari... Quale piattaforma scegliere secondo le esigenze della tua azienda Ci sono due differenze fondamentali tra Shopify e Magento: Shopify è un prodotto commerciale che paghi in abbonamento, mentre Magento Community è un software che scarichi gratuitamente e open source; Shopify è ospitato da Shopify stesso e può essere impostato in pochi minuti, mentre Magento ha bisogno di essere scaricato, di configurare un hosting, installato e configurato... E fare tutto questo prima ancora di iniziare a costruire e personalizzare il tuo negozio, che di solito richiede un livello medio-alto di sviluppo web e abilità di programmazione. Prima di iniziare a confrontare le piattaforme, devi guardare in modo attento alla tua attività e osservare i suoi punti di forza e di debolezza. Dove sei forte, hai le skill giuste e puoi arrangiarti? Dove hai bisogno di supporto? E come è strutturato il tuo team? Ad esempio, se non hai le competenze interne per gestire hosting di classe mondiale, patch di sicurezza, sviluppo e simili, avrai bisogno di un'agenzia che sviluppa siti di eCommerce che si prenda cura di te, oppure... utilizzi direttamente una piattaforma in cloud come Shopify. Vale anche la pena creare una seconda lista dei desideri di ciò che desideri che il sito sia in grado di fare. Ad esempio, vuoi un programma di fidelizzazione? Hai bisogno che sia facilmente e frequentemente aggiornato con nuove gamme di prodotti? Vuoi i feed di Instagram? Valutazioni e recensioni? Una volta che hai entrambe queste liste in mano, diventa molto più facile prendere una decisione ponderata e scegliere la giusta piattaforma. Migrazione da Magento a Shopify Vuoi effettuare la migrazione da Magento a Shopify? Puoi farlo facilmente! Shopify ha reso molto semplice il passaggio da Magento a Shopify. C'è persino un software di lancio dedicato per guidarti attraverso il processo. Con l'app di migrazione di Shopify, sviluppata da Cart2Cart, puoi importare: Prodotti: inclusi prezzo, nome, peso, immagine. Dettagli dei clienti: indirizzo di posta elettronica, fatturazione e spedizione, preferenze della newsletter. Ordini: stato, dettagli del cliente, sconti, prezzo. Buoni: carta regalo, nome, codice coupon. Recensioni: data, nome utente, valutazione. Il supporto di uno Shopify Partner come ICT Sviluppo, ti aiuta comunque a rendere armonico il progetto di migrazione e di integrazione di Shopify all'interno dell'ecosistema aziendale. Sviluppo di un tema custom o una soluzione headless su Shopify potrebbero fare al caso tuo se arrivi da Magento. E per far dialogare l'ecommerce con l'erp, il pim, l'oms o altri software aziendali è possibile sviluppare un progetto di data integration, che, con Shopify, è estremamente semplice, grazie all'impostazione API first che è connaturata nel sistema SaaS. Conclusioni Shopify e Magento sono entrambe ottime soluzioni per avviare un progetto ecommerce, tutto dipende da che budget avete e quanto volete tenere sotto controllo la macchina, mettendo le mani sotto il cofano. Shopify risulta più popolare e diffuso di Magento e, se vuoi saperne di più, puoi scaricare gratuitamente l’ebook sottostante che ti spiega cos’è e come funziona Shopify Plus.
Un e-commerce ben strutturato, con un design gradevole e intuitivo e con una vetrina che propone prodotti di qualità è sufficiente per vendere e avere successo? Per quanto possa sembrare incredibile la risposta è no. Per lanciare un progetto vincente devi aggiungere un ulteriore ingrediente: l’assistenza ecommerce di qualità. La customer care, intesa appunto come assistenza al cliente ecommerce, ha una funzione fondamentale per rendere piacevole e gradevole l’esperienza del consumatore. Solo in questo modo è possibile convertire l’utente in cliente e aumentare le vendite dei prodotti online. Non dobbiamo dimenticare che, nonostante il boom delle vendite online, la gente è ancora molto legata al rapporto diretto con il venditore, segno che il contatto umano resta un fattore fondamentale. Ecco perché il servizio clienti va curato con estrema cura, utilizzando strumenti e piattaforme apposite come Shopify. A tal proposito ti invito a leggere l’articolo di approfondimento che ti spiega cos’è Shopify per capire quali sono le funzioni essenziali e come gestire al meglio il servizio di assistenza e supporto alla clientela. Qual è il significato di assistenza ecommerce? Prima di analizzare perché l’assistenza per ecommerce ha un ruolo così importante per la tua attività, vale la pena soffermarci un attimo sul suo significato più intrinseco e che cosa rappresenta. Considera che il customer care spesso è l’unico contatto diretto che la tua azienda può avere con il cliente, quindi devi cercare di essere quanto più esaustivo e preciso possibile. Il servizio clienti infatti è il mezzo per fornire informazioni e chiarimenti sull’utilizzo di prodotti e servizi, per chiarire eventuali dubbi o per risolvere ogni tipo di problema pre e post vendita. L’esperienza che vive il cliente ha un impatto diretto sulla sua soddisfazione e, di conseguenza, sulla sua fidelizzazione. I clienti, nel bene o nel male, hanno un grande potere grazie soprattutto alle recensioni. Questo significa che non devi ignorare critiche o lamentele, poiché a lungo andare potrebbero seriamente compromettere la reputazione del tuo brand. Al contrario una serie di commenti e recensioni positive migliorano notevolmente la tua immagine e trasformano il tuo marchio in un brand affidabile. Perché l’assistenza clienti ecommerce è fondamentale? L’assistenza ecommerce è dunque una componente essenziale per il successo di uno shop online, dal momento che influenza direttamente la soddisfazione del cliente, la fidelizzazione e la reputazione del brand. Di seguito analizziamo le ragioni chiave per le quali l’assistenza sul sito ecommerce diventa fondamentale per il tuo business online. Esperienza del cliente Un elevato livello di assistenza ecommerce contribuisce a creare un’esperienza d’acquisto positiva e piacevole per il cliente. Quando i clienti ricevono un’assistenza veloce, utile e pertinente, sono più propensi non solo a completare l’acquisto nell’immediato, ma anche a ritornare in futuro. Insomma una buona esperienza del cliente può trasformare acquirenti occasionali in clienti abituali. Fidelizzazione del cliente Come è ormai noto il costo per acquisire un nuovo cliente è di gran lunga superiore rispetto a quello per mantenere un cliente già acquisito. Offrire un servizio clienti di qualità contribuisce quindi a fidelizzare i clienti già in “organico”. I clienti soddisfatti non solo tendono a fare acquisti ripetuti nel corso del tempo, ma raccomandano anche il tuo ecommerce ad amici, familiari e colleghi. Reputazione del brand Come abbiamo già accennato, le recensioni online e il passaparola sono strumenti molto potenti nel mondo digitale. Un buon servizio clienti può generare recensioni positive, mentre un servizio scadente, lento e poco affidabile può causare danni significativi alla reputazione del tuo brand. I consumatori condividono tutto online, anche le loro esperienze, quindi offrire un eccellente servizio clienti migliora la reputazione del brand e attira nuovi clienti. Inoltre puoi integrare anche altre strategie, come l’influencer marketing, che ti aiuta a trovare ambasciatori per il tuo brand. Migliore gestione delle critiche e dei problemi Come si suol dire ci sono litigi anche nelle migliori famiglie, quindi anche negli ecommerce più efficienti possono presentarsi intoppi o problemi, che però un buon servizio clienti sa gestire perfettamente e senza troppi affanni. Anzi, risolvere velocemente e professionalmente i problemi dei clienti può trasformare una situazione negativa in un’opportunità. Il cliente infatti apprezza la tua dedizione alla sua causa e la tua capacità di problem solving. Maggiore competitività Oggi il mercato è estremamente competitivo e il servizio clienti può essere un importante punto di differenziazione. I prodotti e i prezzi possono essere simili, ma un servizio di assistenza ecommerce può far risaltare il tuo shop online rispetto ai concorrenti, attirando quei clienti che apprezzano un’assistenza di qualità. Feedback e miglioramento continuo Tramite il servizio clienti puoi raccogliere preziosissimi feedback, che ti aiutano a capire cosa sta funzionando e cosa invece va migliorato. Le domande e le preoccupazioni dei consumatori possono evidenziare aree di miglioramento per i prodotti, per il processo di acquisto e per il sito web in generale. Sfruttare i feedback e raccogliere i suggerimenti che ti arrivano ti aiutano a mantenere alta la competitività dell’ecommerce e migliorare costantemente la soddisfazione del cliente. Miglior conversione delle vendite Un buon servizio clienti può aumentare anche i tassi di conversione. Rispondere rapidamente alle domande sui prodotti, chiarire i dubbi e offrire assistenza durante il processo di acquisto aiuta a ridurre l’abbandono del carrello e aumentare le vendite complessive. Supporto multicanale Offrire un supporto su più canali permette ai clienti di scegliere il metodo di comunicazione che preferiscono, migliorando così la loro esperienza complessiva e garantendo che possono ottenere assistenza come ritengono più opportuno. I principali canali per l’assistenza tecnica ecommerce Lo shopping online deve essere un’esperienza eccitante e divertente, soprattutto da un punto di vista emotivo. Questo significa che ogni cliente preferisce uno o anche più canali per interagire col brand durante lo shopping. Ad esempio potrebbe cercare dei particolari tipi di tute sullo smartphone, per poi completare l’acquisto da pc dove magari è possibile vedere le immagini dei capi d’abbigliamento più grandi e più dettagliate. Possiamo individuare 4 tipologie principali di canali che analizziamo di seguito: email, chat live, social media e telefono. Email L’assistenza via email è uno dei metodi più comuni e tradizionali, preferito da un determinato segmento di consumatori. I clienti inviano la loro richiesta, le loro domande e i loro problemi a un indirizzo indicato dall’azienda che poi risponde. Uno dei principali vantaggi è la tracciabilità della conversazione, che i clienti possono consultare ogni volta che lo desiderano, ma anche la cronologia delle comunicazioni. Inoltre tramite le email i clienti possono fornire dettagli più completi alla loro richiesta ed eventualmente allegare documenti, immagini o anche video. Da sottolineare anche il vantaggio della flessibilità, dal momento che i clienti possono inviare l’email in qualsiasi momento e l’azienda può rispondere durante l’orario di lavoro. Chat live L’assistenza virtuale ecommerce tramite le chat live è sempre più diffusa in quanto offre supporto in tempo reale tramite una finestra di chat presente sul sito. Uno dei principali vantaggi è l’immediatezza, poiché i clienti ricevono risposte immediate e inoltre i clienti possono ottenere aiuto senza dover uscire dal sito. La chat live viene affidata ad operatori, che possono gestire più conversazioni contemporaneamente. In alternativa la chat assistenza ecommerce può essere gestita da chatbot, cioè computer allenati a rispondere alle domande dei clienti attivi 24h. Social media Tra i canali di comunicazione naturalmente non possono mancare i social media, tra i quali possiamo indicare Facebook, X e Instagram tra i più noti. L’assistenza ecommerce tramite social media ti assicura per prima cosa visibilità. Le risposte infatti sono pubbliche, così puoi dimostrare l’efficacia del servizio clienti della tua azienda. C’è poi un’interazione diretta che facilita la comunicazione bidirezionale tra l’azienda e i clienti. A inizio articolo abbiamo fatto accenno a quanto le persone ci tengono ancora ai rapporti umani e i social consentono appunto di mantenere vivo il contatto con persone in carne e ossa dall’altra parte dello schermo. Inoltre non dimenticare un altro aspetto positivo: rispondere efficacemente sui social ti consente di migliorare l’immagine dell’azienda e promuovere il tuo brand. Telefono Qualcuno può ritenerla obsoleta, ma in realtà l’assistenza telefonica ecommerce continua ad essere molto gettonata poiché permette ai clienti di parlare direttamente con un operatore. La comunicazione non solo è immediata ma è anche personalizzata, poiché il cliente può esporre fin nei minimi dettagli i suoi problemi. Con una telefonata per l’operatore diventa più semplice chiarire rapidamente i dubbi un po’ più complessi ai clienti. Inoltre l’assistenza telefonica è la forma di comunicazione preferita per quei clienti che magari non sono perfettamente a loro agio con l’utilizzo di canali digitali. Conclusioni Investire in un servizio clienti di alta qualità non è solo una scelta strategica, ma una necessità per qualsiasi ecommerce che voglia prosperare a lungo termine. Un servizio clienti eccellente può migliorare l’esperienza del cliente, aumentare la fidelizzazione, migliorare la reputazione del brand e portare a un maggiore successo commerciale. I canali andrebbero integrati tra di loro in un’unica piattaforma, cosa che si può fare con un buon CRM. A tal proposito ti consiglio di dotarti di Shopify, dal momento che è una piattaforma compatibile con numerosi e importanti CRM. Se vuoi sapere quali sono i costi di Shopify e come funziona, scarica gratuitamente l’ebook sottostante che mettiamo a tua disposizione!
Cos’è la user experience per ecommerce? Perché è importante? Scopriamolo in questo articolo, andando ad analizzarne ogni aspetto e facendo anche la differenza con l’user interface (UI). L'esperienza utente (User Experience, UX) emerge come pilastro fondamentale per qualsiasi attività commerciale, in particolare per il mondo ecommerce. In un mercato caratterizzato da una saturazione e competitività estreme, distinguersi richiede molto più della sola qualità del prodotto o dell'attrattiva dei prezzi. È cruciale comprendere che l'acquisto non si riduce a una mera transazione, ma si configura come un'esperienza che dovrebbe essere priva di ostacoli e intuitiva, consentendo agli utenti di trovare immediatamente ciò che cercano e rispondere alle loro esigenze con efficacia. Approfondiamo nel prossimo paragrafo qual è la differenza tra UX e UI e quanto è importante che questi due aspetti collaborino per la buona riuscita di un sito ecommerce. Differenza tra user experience per ecommerce e user interface Questa comprensione porta alla luce l'importanza non solo della UX ma anche della User Interface (UI). Due concetti che, seppur strettamente correlati e spesso confusi come interscambiabili, rivestono ruoli distinti nello sviluppo di un ecommerce di successo. Mentre l'UI si concentra sull'aspetto visivo e sull'interattività del sito, fungendo da ponte tra l'utente e il servizio digitale, la UX si occupa dell'esperienza complessiva dell'utente, dall'accessibilità alla soddisfazione derivante dall'utilizzo del sito. L'obiettivo è di guidare i clienti verso l'azione desiderata, che sia essa un acquisto o l'iscrizione a una newsletter, attraverso un percorso che sia piacevole che funzionale. È fondamentale sottolineare come UX e UI, nonostante la loro interdipendenza e i punti di contatto, presentino differenze significative che vanno comprese e valorizzate. Questi concetti non solo formano la base per creare un'esperienza di acquisto eccezionale ma sono anche essenziali per chi opera nel settore dell'ecommerce, inclusi gli approcci innovativi come gli ecommerce headless, dove la separazione tra il frontend e il backend offre una flessibilità e personalizzazione senza precedenti. Nei prossimi paragrafi, esploreremo più a fondo il significato di UX nel contesto dell'ecommerce e come può essere efficacemente implementata per migliorare sia la soddisfazione dell'utente che il successo complessivo dell'attività commerciale. Qual è il significato di user experience La user experience (UX) è fondamentale per il successo di qualsiasi attività online, in quanto influenza sia l'acquisto di prodotti o servizi sia l'interazione generale con un'azienda. Essa abbraccia tutto ciò che l'utente prova navigando su un sito o un e-commerce: dalla scoperta iniziale di un'azienda fino alla consegna del prodotto acquistato. Questo processo è particolarmente complesso per i siti che offrono molti prodotti diversi, dove è cruciale rivolgersi a clienti con esigenze e abitudini variegate. Al contrario, è più semplice per e-commerce più piccoli o specializzati creare esperienze su misura per un pubblico specifico. La UX non si limita alla sola interazione digitale, ma include tutte le emozioni e le sensazioni vissute dal cliente in ogni fase dell'acquisto, dall'esplorazione del sito all'apertura del pacchetto ricevuto. Elementi come la navigazione intuitiva del sito, la chiarezza delle informazioni sui prodotti, le politiche di reso, le opzioni di pagamento, e perfino il packaging giocano un ruolo chiave nell'offrire un'esperienza gratificante e personalizzata. Creando un'esperienza positiva e su misura per ogni utente, le aziende non solo fidelizzano i clienti ma attirano anche più traffico sul loro e-commerce. È necessario fornire un’esperienza moderna e quanto più gratificante possibile per l’utente. Il punto di partenza per un ecommerce è lo sviluppo del proprio sito Shopify, in questo step è fondamentale prevedere un livello di user experience elevato e Shopify è la piattaforma perfetta per sviluppare il proprio ecommerce. Cos’è la user interface e come sfruttarla Passiamo adesso all’analisi della user interface, che possiamo definire anche user interface design. L’UI design in un certo senso può essere definita una costola della user experience design, quella che accompagna il cliente durante tutta la sua esperienza d’acquisto. Più nello specifico l’user interface riguarda la presentazione di un sito agli occhi degli utenti e più nello specifico la sua interfaccia. L’UI design, studiando il modo in cui l’utente generalmente si interfaccia e si rapporta con un sito (sia nel caso degli ecommerce sia nel caso dei siti Hubspot), rende il prodotto web molto più appetibile e fruibile a beneficio di una navigazione fluida e piacevole. L’intera interfaccia deve poi tenere conto di diversi aspetti, come la grafica, lo stile e la comunicazione del brand che devono essere in perfetta armonia tra di loro. Bastano questi elementi per rendere la navigazione del cliente armonica e accompagnarlo verso un’esperienza d'acquisto piacevole e rilassante. Bisogna poi considerare tutti gli altri elementi che ricadono nelle competenze dell’UI design, come l’interfaccia tra l’utente e il contenuto. Il bottone CTA è uno degli elementi fondamentali della user interface, giusto per citarne uno. L’obiettivo è comunque uno solo: mettere il consumatore in una zona di comfort e rendere le sue azioni più fluide. Ti è mai capitato di “atterrare” su un sito e non sapere da dove iniziare? O, peggio ancora, accedere in un’app e trovare funzioni e comandi sparpagliati senza ordine? Ecco, questa è una cosa che non deve mai succedere. L’UI design, oltre a rendere più piacevole la navigazione, facilita anche le scelte dell’utente. Per questo motivo vengono studiati i font e i colori più efficaci e gli elementi sono posizionati in zone strategiche per spingere l’utente a compiere l’azione desiderata, ma sempre secondo le sue reali necessità. L’utente può così accedere rapidamente ai dati e alle informazioni di cui ha bisogno grazie a un’interfaccia intuitiva e una serie di elementi visivi che dà maggior brio e ordine alla sua navigazione. La differenza tra conquistare o perdere un potenziale cliente è determinata da dettagli, come la chiarezza espositiva della grafica dei vari elementi e l’intuitività dell’interfaccia della landing page. Un utente che atterra su una pagina nuova dovrebbe avere a disposizione determinati pulsanti che rendono le sue scelte reattive e immediate, così da poter accedere subito alle informazioni di cui ha bisogno con la massima spontaneità. In tal caso la fidelizzazione è quasi automatica. In caso contrario con ogni probabilità dopo pochi minuti o secondi di navigazione a vuoto uscirà dal sito per non tornare mai più. Risultato? Vendita persa e cliente regalato alla concorrenza! Approfondiamo nel prossimo paragrafo, cosa fa l’UI designer. Cosa fa l'UI designer L’UI designer si concentra maggiormente sull’aspetto grafico come i colori, i font e le immagini di un prodotto o del sito del tuo progetto ecommerce. Il suo lavoro parte dove finisce quello dell’UX designer e il suo obiettivo principale è rendere gli elementi grafici esteticamente accattivanti ma anche funzionali all’obiettivo finale, cioè una navigazione fluida e intuitiva per gli utenti. Questa figura studia le ultime tendenze di mercato e le mosse dei competitor, così da creare interfacce originali che garantiscono un effetto finale di grande impatto visivo ed estetico. L’UI designer inoltre studia la progettazione del design di un prodotto e di tutti gli altri elementi visivi dell’interfaccia tra i quali rientrano i pulsanti, le icone, i caratteri ecc. Ogni scelta va comunque ponderata attentamente, poiché se è vero che bisogna trovare soluzioni estetiche accattivanti e coinvolgenti è anche vero che devono essere in linea con lo stile del brand. Sì quindi a soluzioni creative, ma senza snaturare eccessivamente le grafiche inerenti alla stessa filosofia aziendale. E ancora questo professionista deve assicurarsi che le interfacce siano responsive design, quindi adattabili a ogni dispositivo, e che vengano adottate animazioni o altri elementi interattivi che diano il giusto dinamismo. Approfondiamo ora come ottimizzare la UX per l'e-commerce. Come ottimizzare la user experience nell'ecommerce Per costruire una user experience di successo bisogna partire dall’approccio iniziale del cliente fino alla conclusione della sua esperienza, che può essere l’iscrizione ad una newsletter o un acquisto, tenendo presente tutti i micro-momenti all’interno di questo viaggio ideale. Ognuno può personalizzare la UX come ritiene più opportuno secondo il proprio business e le proprie buyer personas. Ci sono però delle regole d’oro che bisogna seguire sempre e comunque, indipendentemente dalla tipologia di attività. Di seguito esaminiamo gli step necessari per creare un’esperienza piacevole e coinvolgente per i clienti. In questo senso può essere utile un headless ecommerce, che con la separazione del backend e del frontend, garantisce un elevato livello di user experience lato utente. Per saperne di più abbiamo scritto alcuni articoli come argomento l'headless ecommerce. Un processo d'acquisto fluido e piacevole Il tuo obiettivo è convincere gli utenti a svolgere le azioni che desideri, ma in modo fluido e non assolutamente forzato. I comandi, i contenuti e gli altri elementi multimediali devono essere disposti in modo tale da creare un percorso chiaro e mirato. Le persone devono avere la possibilità di navigare sul tuo sito in modo veloce e intuitivo e trovare ciò che desiderano rapidamente, senza dover vagare tra i meandri della piattaforma. L’utente medio è poco paziente e quindi, se non trova le informazioni che desidera in pochi secondi, stai certo che chiuderà il tuo sito e continuerà la sua ricerca altrove. Fai in modo che le informazioni principali siano facilmente raggiungibili, senza che l’utente sia costretto ad un lungo percorso ad ostacoli, e adotta una comunicazione semplice e accessibile per tutti. Questo è sicuramente il primo step imprescindibile per creare una UX piacevole e divertente. L’utente durante la navigazione ha così a disposizione tutti gli elementi principali per scegliere esattamente il prodotto che desidera e raccogliere le informazioni necessarie per completare l’acquisto senza dubbi o domande rimaste senza risposta che potrebbero generare il tanto temuto carrello abbandonato. Una navigazione veloce e scattante I siti e gli e-commerce devono essere “user-friendly”, cioè facilmente utilizzabili anche da chi non ha particolare dimestichezza con la tecnologia. In questo concetto rientra anche la velocità della navigazione, un elemento fondamentale per una piacevole UX. Abbiamo già evidenziato che il cliente moderno ha poca pazienza e non vuole aspettare, quindi pretende di poter spostarsi da una pagina all’altra del sito senza attese bibliche. Se le tue pagine fanno fatica a caricare la pazienza dell’utente si esaurirà presto e non esiterà a “tradirti” per un competitor che si fa preferire semplicemente perché offre una navigazione più veloce e scattante. Assicurati che non ci siano plugin in conflitto tra di loro, foto e video troppo pesanti o qualsiasi altro elemento che possa rallentare la navigazione, altrimenti c’è il rischio elevato di perdere molti clienti e regalarli alla concorrenza. Pagamenti personalizzati Prima abbiamo fatto accenno al carrello abbandonato, una vera disdetta per i marketer che perdono i clienti proprio all’ultimo step. Perché i clienti rinunciano all’acquisto proprio al momento del pagamento? I motivi sono tanti ma, generalmente, la mancanza dell’opzione di pagamento desiderata è quella più frequente. Per prima cosa devi quindi fornire diverse opzioni di pagamento, dalle classiche carte di credito e prepagate fino al bonifico bancario e ai più moderni wallet digitali. Per i local e-commerce può essere un’ottima idea quella del Click and Collect, una soluzione che consente al cliente di acquistare il prodotto online e ritirarlo in un punto vendita specifico. Così facendo il cliente, ma anche l’azienda, può risparmiare sulle spese di spedizione e si riducono i rischi di reso. Un’altra opzione, prevista per spese più importanti, è quella di dilazionare il pagamento in più rate. Questa strategia si chiama Buy Now, Pay Later e permette al cliente di affrontare acquisti piuttosto elevati spezzettando il pagamento che altrimenti non avrebbe potuto sostenere in un’unica soluzione. Una perfetta user experience anche da mobile Forse è anche scontato sottolinearlo, ma per garantire una user experience gradevole il tuo e-commerce deve essere mobile-friendly, cioè perfettamente fruibile anche da smartphone. Si stima che proprio lo smartphone sia in assoluto il dispositivo più utilizzato per fare acquisti online, quindi non puoi ignorare questa tendenza in atto ormai da tempo e che sembra destinata a perdurare per molti anni ancora. Il tuo sito mobile-friendly deve quindi dare la possibilità di zoomare le foto dei prodotti, acquistare senza necessariamente registrarsi e adattarsi perfettamente a qualsiasi sistema, sia iOS che Android. In breve deve consentire di fare qualsiasi operazione con pochi clic e senza ostacoli anche da smartphone. User experience design: cos'è Dobbiamo aprire una parentesi sulla user experience design, un processo valido nello sviluppo ecommerce b2b e b2c finalizzato ad innalzare la soddisfazione e la fedeltà dell’utente, migliorando l’esperienza di navigazione e aumentando il piacere dato dall’interazione tra il cliente e il prodotto stesso. Il concetto fu introdotto negli anni ‘90 da Donald Norman, che come riporta Wikipedia spiegò perché coniò questo neologismo: “Ho inventato il termine perché pensavo che i termini User Interface e Usability fossero troppo stretti. Volevo coprire tutti gli aspetti della persona che si interfaccia con il sistema, incluso il design industriale, l’interfaccia, l’interazione fisica e manuale. Da allora il termine si è diffuso ampiamente, tanto da rischiare di perdere significato”. La user experience design, detta anche UXD, spiega nei dettagli come implementare e ottimizzare tutti quegli elementi di un sito finalizzati a rendere più piacevole e semplice la navigazione dell’utente. Sono componenti molto variegati che vanno dalla SEO alla qualità dei contenuti, dal social media marketing alla grafica del sito. La UXD è fondamentale poiché la prima impressione che si ha quando si accede ad un sito può incrementare o al contrario ridurre la possibilità di conversione. In questo caso quindi “l’abito fa il monaco”, poiché anche la grafica, il design e l’estetica sono elementi che contribuiscono al successo di un sito. Se usi un design accattivante riuscirai a superare il primo step, convincendo il cliente a continuare la navigazione e conoscere tutti i servizi offerti dal tuo e-commerce. Non dimenticare sempre la regola d’oro del “less is more”, quindi la grafica del tuo e-commerce deve essere accattivante ma sempre estremamente semplice e intuitiva per i naviganti. Soprattutto in un e-commerce è importante che gli utenti trovino una risposta alle loro domande nel minor tempo possibile, come schede prodotto degli articoli in vendita, prezzi o area informazioni. Riassumendo la UXD comprende 3 discipline principali: Psicologia: intesa come tutti quegli elementi psicologici che hanno un peso sulla scelta finale di un cliente; Interaction design: la disciplina che si occupa dell’interazione tra l’uomo e i sistemi meccanici e informatici; Comprensione del cliente e delle modalità secondo le quali interagisce con il prodotto o servizio. Cosa fa l'UX designer Partiamo dai compiti dell’UX designer che deve capire il percorso del cliente e, di conseguenza, deve saper identificare il target di pubblico di un determinato settore. Il primo step è creare un piano strategico, affinché tutte le parti interessate lavorino in sinergia tra di loro. L’UX designer lavora principalmente sulla risoluzione concettuale di un problema che parte dall’analisi di dati e numeri derivanti da ricerche specifiche. Studia poi la cosiddetta architettura dell’informazione che prevede una precisa alberatura del sito, affinché gli utenti trovino rapidamente le informazioni di cui hanno bisogno. Questa figura deve saper individuare i bisogni degli utenti e proporre in anticipo soluzioni in grado di risolvere potenziali problemi futuri così da prevenirli. Infine deve effettuare una serie di test per capire se i risultati ottenuti sono soddisfacenti e definire così gli step successivi. Conclusioni L'importanza della user experience (UX) per gli ecommerce è innegabile: è il fulcro intorno al quale ruota l'intera strategia di successo di un'attività online. Partire con il piede giusto, scegliendo piattaforme affidabili e flessibili come Shopify, significa mettere le basi per un sito e-commerce ottimizzato, accessibile e piacevole da navigare. Allo stesso tempo, l'interfaccia utente (UI) gioca un ruolo cruciale nel rendere l'esperienza visiva immediata e intuitiva, complementando la UX con un design che parla direttamente al pubblico target. Dietro questi aspetti, operano professionisti specializzati, quali designer UX/UI e sviluppatori, che lavorano incessantemente per ottimizzare l'interazione tra l'utente e l'e-commerce. Questi esperti si dedicano all'analisi del comportamento degli utenti, alla progettazione di interfacce attrattive e funzionali, e all'implementazione di soluzioni tecnologiche che rendono ogni visita al sito un'esperienza unica e personalizzata. In conclusione, l'UX e l'UI non sono solo dettagli estetici ma elementi strategici che, se curati adeguatamente, possono trasformare un semplice e-commerce in una potente macchina di fidelizzazione e vendita .
Ti stai chiedendo come avviare un progetto e-commerce partendo da zero? Sei nel posto giusto! Abbiamo realizzato questa guida proprio per chi intende aprire un negozio online ma ha scarsa familiarità con il settore. Innanzitutto hai due opzioni: creare un e-commerce da affiancare al tuo negozio fisico, così da offrire due canali di vendita, oppure lanciare ex novo un’attività esclusivamente online. Qualunque sia la tua scelta, l’online rappresenta la soluzione vincente soprattutto in questo periodo storico. Dopo la pandemia da Covid-19 si è accelerato il processo di digitalizzazione dei servizi, spingendo sempre più persone agli acquisti online, anche quelle poco avvezze a questa pratica. Ovviamente il tutto deve essere fatto secondo un filo conduttore, che prevede un’attenta analisi del proprio mercato di riferimento e una strategia pianificata e sviluppata secondo i propri obiettivi. Progetto ecommerce: quanto costa avviarlo? Prima di partire è opportuno conoscere i costi di un e-commerce, così da poter valutare che tipologia di progetto avviare in base al tuo budget. Il primo step da fare è un business plan, grazie al quale puoi pianificare, gestire e ottimizzare le spese e gli investimenti. Stabilire con esattezza quanto costa un progetto e-commerce è complicato, poiché entrano in gioco tantissimi fattori e variabili che possono calmierare oppure far schizzare il prezzo. Proprio perché esistono tante incognite, è opportuno conoscere quelle spese che possiamo considerare fisse e che non puoi bypassare: Licenze e permessi aziendali, per i quali sono previsti determinati costi in base alla tipologia di attività, all’ubicazione e a quello che vendi; Software e-commerce; Nome del dominio e dell’hosting che possono essere già inclusi o acquistati direttamente sulla piattaforma selezionata; Elaborazione dei pagamenti, per la quale devi dotarti di un processore di pagamento che può essere già incluso in appositi software; Inventario e spedizione, spese che riguardano principalmente la gestione del magazzino. Se stai muovendo i primi passi nell’e-commerce inizia con piccoli ordini, poiché probabilmente non sei ancora pronto e non hai la giusta visibilità per vendere un quantitativo ampio di merci; Marketing e pubblicità, altra spesa assolutamente da considerare soprattutto se il tuo è un e-commerce nuovo che ha bisogno di farsi conoscere. Quali sono le migliori piattaforme da usare? Tra i costi fissi abbiamo elencato i software per la creazione di siti di vendita online. Ti stai chiedendo come lanciare un progetto ecommerce gratis? In effetti ci sono delle piattaforme open source da scaricare gratuitamente. Tuttavia le funzioni sono molto limitate e ci sono altri costi associati da sostenere come commissioni, hosting e componenti aggiuntive. Meglio sicuramente affidarsi a piattaforme all-inclusive che, a fronte di un pagamento, offrono una serie di funzionalità estremamente utili per il proprio mercato. In commercio esistono diverse piattaforme per la creazione di e-commerce, ognuna delle quali con le sue peculiarità, le sue caratteristiche e i suoi punti di forza. Quelle più gettonate sono però principalmente due: Shopify e BigCommerce. Analizziamole entrambe. Shopify Tra i software di e-commerce più noti e popolari c’è Shopify, che offre una soluzione all-inclusive e presenta un’interfaccia estremamente intuitiva e facile da usare anche per chi non ha grande dimestichezza con la tecnologia. A tua disposizione ci sono ben 4 piani tra i quali scegliere in base al tuo budget e alle tue esigenze. Se avvii un progetto Shopify puoi veicolare la vendita dei tuoi prodotti sui canali che desideri, sia online che offline, gestendo gli ordini, le spedizioni e i pagamenti con un’unica dashboard e monitorando continuamente le abitudini e i comportamenti dei tuoi utenti. BigCommerce Un’ottima alternativa è BigCommerce, un piattaforma Saas che consente di realizzare siti e-commerce personalizzati capaci di rispondere alle esigenze dei commerci B2B e B2C. Le aziende possono così liberarsi delle problematiche tecniche e concentrarsi unicamente sul proprio business. Se lanci un progetto BigCommerce puoi analizzare il tuo mercato di riferimento, individuare le strategie più adeguate e incrementare le altre attività legate alla SEO, al web marketing e al social media marketing. Con questa piattaforma puoi avere una presentazione del progetto ecommerce ed eventualmente modificare o perfezionare quegli aspetti, estetici o funzionali, che non ti convincono. Quali sono gli adempimenti burocratici per un progetto ecommerce Dopo aver analizzato i costi, passiamo adesso alla parte più “noiosa” ma che va necessariamente analizzata: la burocrazia e gli adempimenti di natura legale. Gli esperti Shopify o BigCommerce possono eventualmente fornirti supporto per il disbrigo delle pratiche burocratiche. Ad ogni modo ecco l’iter che devi necessariamente seguire: Aprire una partita IVA; Iscriverti al Registro delle Imprese; Dare Comunicazione di Inizio Attività; Aprire le posizioni fiscali e previdenziali. Una volta richiesta la partita IVA, puoi ottenere le licenze o i permessi aziendali necessari per iniziare a vendere legalmente. Puoi trovare le informazioni relative ai requisiti richiesti nella tua zona e i permessi previsti dalla Camera di Commercio direttamente sul sito del tuo Comune. Aprire un ecommerce senza partita IVA: è possibile? Prima di passare alla parte che concerne la parte strategica, risolviamo un piccolo quesito. Alcune persone si chiedono se è possibile avviare un ecommerce senza partita IVA. La risposta è no, poiché come specificato l'apertura della partita IVA è una condizione necessaria per avviare un ecommerce. Tuttavia esiste un’eccezione: il temporary shop. Cos’è? Come suggerisce il nome è un negozio online a carattere temporaneo, cioè può restare attivo per un periodo massimo di 30 giorni nell’arco dell’anno. Il temporary shop è una soluzione percorribile per i brand che vogliono lanciare prodotti o servizi innovativi, così da sondare il terreno senza correre rischi; oppure può essere un’ottima idea per vendere la merce in surplus. Se le risposte del mercato sono positive, allora è possibile aprire un ecommerce a tutti gli effetti con tanto di partita IVA. Gli step fondamentali per avviare un e-commerce di successo Possiamo finalmente passare agli aspetti più interessanti, e per certi versi anche più dinamici, da tenere a mente. Un esempio di progetto ecommerce, indipendentemente dal mercato in cui si opera, deve indubbiamente tenere conto dei seguenti elementi: Target di pubblico; Ricerca dei prodotti; Attività di SEO; Studi di mercato. Trova la tua nicchia di mercato A chi è rivolta la tua offerta? Una domande che naturalmente devi porti per capire chi sono i tuoi potenziali clienti e quali potrebbero essere le loro richieste. In base al tuo business individua la tua nicchia di mercato. La tecnologia ad esempio è un settore molto ampio e dispersivo. Vuoi settorializzare la tua offerta? Allora puoi vendere esclusivamente tablet, così da focalizzarti meglio su quella nicchia di mercato. In generale prova a concentrarti su un settore poco battuto, così da colmare quel vuoto lasciato sul mercato e soddisfare al meglio le esigenze della tua clientela. Evita una nicchia troppo affollata o dominata dai grandi brand. Se proprio vuoi scegliere un segmento di mercato piuttosto saturo, allora prova a differenziarti e offrire servizi che gli altri competitor non hanno. Ricerca dei prodotti Se intendi aprire un ecommerce “ex novo”, chiediti che tipologia di prodotti vuoi vendere. Devi trovare articoli che siano difficilmente reperibili sui grandi marketplace, quindi non buttarti in un mercato troppo commerciale. Per farti ispirare puoi esplorare i vari siti e i social, da Pinterest ad Instagram, così da sondare le tendenze del tuo mercato di riferimento e le esigenze degli utenti. Le attività di SEO La SEO rappresenta quel percorso assolutamente imprescindibile per proiettare il tuo sito nella SERP di Google. Soprattutto se il tuo e-commerce è appena stato “sfornato”, ha bisogno come il pane di visibilità. Non sai nulla di SEO? Allora chiedi aiuto agli esperti BigCommerce o ai team di assistenza delle altre piattaforme. Sapranno fornirti le giuste indicazioni, a partire dalla selezione delle parole chiave che andranno spalmate all’interno dei contenuti per richiamare l’attenzione di Google e farsi accreditare come e-commerce credibile e affidabile. Studi di mercato Le analisi di mercato ti forniscono una panoramica ampia e completa del tuo business, dandoti utili indicazioni su dove e come muovere i tuoi primi passi. Puoi ad esempio individuare le nicchie di mercato più o meno competitive, così da capire dove puntare e come realizzare le prime campagne pubblicitarie. Per studiare il mercato hai bisogno di stilare un business plan, un fattore di vitale importanza per conoscere tutti gli aspetti che condizionano il tuo settore di riferimento. Progetto realizzazione di un sito ecommerce: l'importanza di pianificare Progettare un ecommerce non significa realizzare un ecommerce. Ma per realizzarlo nella maniera corretta è impossibile non partire da una progettualità complessiva, che implichi una pianificazione dei lavori per realizzarlo. All’inizio, non sempre le aziende progettano il piano in maniera iper professionale. Questo perché non ci si rende conto del lavoro che implica questa modalità: non tutti sanno cosa significa realmente realizzare un sito come Dio comanda e quanto tempo ci vuole. Senza contare le competenze e l’energia da utilizzare. Infatti, quando non si pianifica, ci si trova di fronte a certe conseguenze che prima o poi ti raggiungono. Come il povero sviluppatore web che non avrà così chiaro quanto e cosa potrebbe essere corretto nella sezione dei contenuti. Lo sviluppo del sito è influenzato inesorabilmente dal modo in cui le pagine vengono realizzate. Senza un’adeguata pianificazione, ti ritroverai catapultato in un contesto in stile post-apocalittico: un progetto governato dal caos, costellato di ritardi di consegna, costi non previsti, comunicazioni continue e sicuramente antiquate tra la tua azienda e il web designer. E questi sono solo alcuni degli aspetti più raccapriccianti. Come se non bastasse c’è il rischio che questo Teatro degli Orrori generi automaticamente insoddisfazione da parte dei tuoi clienti. In sostanza: investi sul tuo sito web pianificandolo con la dovuta cura e attenzione. Fare il contrario risulterebbe solo uno spreco dei tuoi soldi. I requisiti da rispettare per un progetto ecommerce vincente Di fondamentale importanza è creare una lista dei requisiti primari per comprendere dove sta andando la tua azienda: step importantissimo per chiunque voglia sviluppare un sito aziendale. Ricorda che il tuo sito dovrebbe avere dei requisiti minimi: soddisfare le aspettative dei visitatori; essere il più flessibile possibile; rappresentare con chiarezza ciò che si propone; essere in linea con i competitor (cioè posizionarsi per lo meno allo stesso livello); offrire un'esperienza utente unica; lasciare un'esperienza positiva a chi lo visita; rendere facile la navigazione e la conversione; provare a convertire anche chi non è pronto ad acquistare; lasciare libertà al reparto marketing di personalizzare il sito senza ricorrere ogni volta agli sviluppatori; adottare un software che permetta di scalare in base alle necessità ed esigenze (che possono mutare nel tempo); ... e molti altri, dipende dal modello di business e dagli obiettivi prefissati :-) La pianificazione con il modello a cascata Questo metodo viene utilizzato nei dipartimenti informatici che hanno a che fare con grandi progetti. Il risultato è riuscire a realizzare tutte le fasi (una per una) fino a completare l’intera creazione del sito. Con tale metodologia chiamata “modello a cascata”, ogni operazione è ben studiata ed influenzata dalla precedente. Per quanto buona però, anche questo modello può nascondere delle insidie: potrebbe richiedere dettagli ben precisi per ogni singolo step e, nella sostanza, un lavoro ulteriore. Tutto deve essere specificato, anche la lunghezza degli header, la dimensione del carattere e quale tipo di galleria risulta più funzionale rispetto ad un’altra. Diciamo che il modello a cascata è indispensabile per progetti in cui non c’è la possibilità di sbagliare o comunque quando ci sono determinate spese da affrontare. Ripeto: se scegli questa modalità, è essenziale che tutto sia specificato nel minimo dettaglio, così da evitare intoppi nel processo di creazione. Tuttavia, i contenuti web sono intesi per essere cambiati nel tempo. Quindi utilizzare il modello a cascata significa progettare tutto quanto in anticipo ma, allo stesso tempo, rimanere il più flessibili possibile. Saranno poi gli Editor del sito che dovranno avere la perspicacia di cambiare titoli, contenuti, foto chiave e tanto altro sia in fase iniziale che successivamente. Strategia Agile Recentemente, sempre più frequente è lo sviluppo del marketing Agile: una modalità di lavoro che richiede competenze specifiche e prontezza di riflessi. Per semplificare: significa che con poco si riesce a guadagnare tanto (chiaramente questo “poco” deve essere coinciso e deve andare dritto al punto). L’esempio che posso fare è quello di una recente campagna di marketing di Wendy’s. Uno studente chiedeva quanti retweet doveva fare per ricevere chicken nuggets gratuiti. Successivamente, l’azienda, ha risposto “18 milioni”. Così realizzò (quasi) il suo intento di raggiungere più follower possibile con una sola risposta. Questo ovviamente è solo un esempio di marketing Agile e bisogna capire se poi può essere integrato all’interno della strategia aziendale per la realizzazione tuo sito. Ma l'idea base rimane: se è la prima volta che realizzi un progetto ecommerce parti facile, rimani basilare, non andare a complicare le cose con idee delle quali non hai una validazione in termini di ritorno dell'investimento. Molto meglio partire con un progetto dimensionato sulle reali esigenze, per poi, eventualmente ampliarlo, se ci rendiamo conto che ci sono degli aspetti che potrebbero portarci un vantaggio competitivo e garantirci una migliore presenza sul mercato. Il marketing aziendale Quando invece parliamo dell'investimento in advertising (una delle principali tattiche di acquisizione clienti per un ecommerce) un’idea dalla quale partire è quella di considerare dal 5% al 15% del proprio budget totale da investire per la pubblicità sul sito (anche se poi dipende dai margini e dal valore del cliente). In questa maniera potresti avere una stima di massima di quello che potrebbe significare, in termini di impatto economico, la realizzazione di un progetto ecommerce. Gran parte delle compagnie non riconoscono che costruire un sito non è solo un “tecnicismo” informatico, ma deve andare mano nella mano con gli obiettivi di marketing. Il tuo team marketing deve stabilire gli obiettivi da raggiungere all’interno del sito. I marketer sono intesi come comunicatori e necessitano di ideare il design, la struttura e i contenuti del sito. Devono quindi prendersi una certa responsabilità in questo senso, semplicemente perché comunicare con i clienti è la LORO competenza. Chi si occuperà della struttura funzionale dovrà solo aiutare a soddisfare tutti i requisiti tecnici per raggiungere gli obiettivi di marketing previsti dall’azienda. Se ciò non accade, sarà opportuno rivolgersi a comunicatori esperti per costruire il sito in maniera impeccabile. Conclusioni finali Ora hai tutti gli strumenti necessari per lanciare il tuo e-commerce. Non devi fare altro che scegliere il nome della tua attività e iniziare la tua avventura. A proposito, quest’ultimo passaggio è tutt’altro che banale. Il tuo deve essere un nome d’impatto, divertente, facile da ricordare e che non si confonda con altri brand che operano nella stessa nicchia di mercato. Prima di salutarci un ultimo consiglio: troverai un ebook gratuito a fondo pagina, scaricalo! Questa risorsa indica i 10 punti chiave da seguire per progettare, costruire e far prosperare il tuo e-commerce. Una checklist da tenere sempre a portata di mano per avviare da subito uno shop online di successo!