Iniziamo da una domanda. Stai gestendo il Customer Service per ecommerce nel modo giusto? La risposta è semplice: basta osservare il comportamento dei tuoi clienti. Se la tua email è intasata, il tuo telefono continua a squillare e le vendite precipitano vertiginosamente, c’è qualcosa che non sta andando nel verso giusto. Avere un Customer Service efficiente per uno store online è fondamentale per migliorare la fiducia che i clienti hanno per l’azienda o il singolo prodotto o servizio. Eppure il Servizio Clienti per e-commerce è un aspetto ancora troppo sottovalutato, molto spesso mal gestito che si tramuta in un boomerang di carrelli abbandonati e lamentele. Ti è mai capitato di navigare in siti web e imbatterti in chat non funzionanti, numeri di telefono non attivi e personale non preparato a rispondere alle tue richieste? Qual è il tuo atteggiamento? Correre dalla concorrenza! Solo questi motivi dovrebbero bastarti per decidere di curare il Customer Service del tuo progetto ecommerce. Continua a leggere l’articolo e scoprirai perché la tua azienda non sta raggiungendo i risultati sperati. Il servizio clienti per l’ecommerce: attivo e affidabile Il processo d’acquisto per i negozi online ha delle caratteristiche diverse perché non esiste un contatto diretto con il cliente: il rapporto inizia, continua e si completa in modo virtuale. Oggi, il 90% degli utenti è in grado di navigare nel web e usa strumenti digitali. Nonostante questo, un compratore in internet ama essere coccolato, come se fosse servito da una commessa gentile e cordiale in un negozio fisico. Per questo la cura dei clienti in un e-commerce è fondamentale. Con internet tutto è disponibile in qualsiasi momento e anche per e-store non è possibile trovare la serranda chiusa (neanche a Natale o Ferragosto). Il cliente si aspetta di ricevere risposte 24 ore su 24 e sette giorni su sette. Essere sempre presenti assicura un consumatore soddisfatto e ti permette di incrementare le entrate e acquisire nuovi clienti grazie a recensioni e il passaparola positivo. Il detto “non c’è migliore pubblicità di un cliente soddisfatto” è ancora valido: il passaparola ha un potere immenso. Anche se non sono esaustive, ecco alcune regole fondamentali per creare un'assistenza clienti che non lascia mai soli gli utenti: Garantisci un servizio 24h su 24: le pagine del tuo sito saranno navigate a qualsiasi ora, per questo è importante che gli utenti abbiano risposte istantanee, anche con un dialogo con un chatbot; Sii presente prima, durante e dopo: le persone, prima di acquistare, si informano e cercano risposte; dopo vogliono essere aggiornate sui tempi di consegna, lo stato della spedizione e le condizioni di reso; Offri un assistenza multilingua: mantieni il passo con l’internazionalizzazione e non lasciare nessun cliente senza risposta; Perfeziona le competenze del team di Customer Care: assicurati che tutti abbiano le competenze giuste per gestire le esigenze dei clienti; Monitora tutte le attività: tieni sempre sotto controllo le performance e le attività con un progetto crm, così potrai intervenire con miglioramenti nel momento giusto; Non trascurare l’effetto WOW: invia ai tuoi clienti un biglietto di auguri per il compleanno, rimarranno stupiti e si ricordano piacevolmente di te; Ascolta i feedback dei clienti: fai in modo che i tuoi clienti possano lasciare dei commenti che ti aiuteranno a migliorarti. Quest’ultimo punto è molto importante, perché le opinioni dei clienti sono un’arma da usare per capire quali contromisure adottare, o quali sono i punti di forza su cui spingere. I feedback negativi non vanno ignorati, anzi, paradossalmente sono più utili. Ti aiutano, infatti, a comprendere dove devi intervenire per migliorare il tuo servizio. Ma ci sono anche degli errori da evitare: Lasciare senza risposta i commenti o alle recensioni negative: rispondere in modo tempestivo ed educato ad una critica negativa, può trasformarsi in un’opportunità per far cambiare l’idea iniziale; Smistare le richieste agli uffici sbagliati: il flusso del servizio di Customer Care deve essere stabilito in modo chiaro ed efficiente, altrimenti non si potranno mai raggiungere risultati; Perdere la pazienza: affrontare anche le critiche o commenti negativi senza mai perdere la calma è fondamentale per garantire una gestione impeccabile. Ora che conosci le regole più importanti per non deludere gli utenti devi sapere quali strumenti utilizzare prima, dopo e durante l’acquisto. Customer Care la definizione del servizio che coccola i clienti Il significato di Customer Care sottolinea l’attenzione e la cura nei confronti di chi è interessato ad un prodotto o servizio. Il servizio clienti è il mezzo per avere informazioni e chiarimenti sul prodotto/servizio e risolvere eventuali problemi che potrebbero avere con l’acquisto e nel post-vendita. Il consumatore moderno è estremamente esigente e non ha tempo da perdere. Pretende risposte in grado di risolvere i suoi problemi rapidamente. Vediamo quali sono i compiti del customer care nelle varie fasi della customer journey: Pre-acquisto: il servizio di assistenza al cliente deve essere pronto a fornire tutte le informazioni che il cliente potrebbe richiedere e suggerire soluzioni alternative; Fase di acquisto: anche in questa fase ci possono essere dubbi e ripensamenti, per questo non bisogna abbassare la guardia ed arrivare al momento del pagamento finale nel quale il customer care può fare la differenza tra il successo e la perdita di una potenziale vendita; Fase post-acquisto: questa è una delle parti più delicate. Il cliente potrebbe riscontrare difetti o altri tipi di problemi che creano insoddisfazione. Altro modo per far funzionare al meglio il tuo e-commerce e la tua assistenza è dotarsi di un Ecommerce crm, uno strumento utile per gestire il customer service relativo ai clienti del tuo ecommerce allineando marketing e sales. Uno dei migliori CRM per ecommerce è Hubspot, che migliora la Customer experience e coltiva le relazioni con i tuoi clienti registrando tutti i ticket di assistenza aperti e tutte le conversazioni avvenute con i tuoi clienti, permettendoti di conoscere anticipatamente le esigenze dei tuoi clienti. Come migliorare il customer service nell’ecommerce Di seguito vedremo quali sono gli strumenti principali per migliorare il Customer Service per ecommerce. Assistenza classica tramite telefono e call center Parlare con una persona e sentire la sua voce è una modalità ancora molto amata da molti utenti. La chiamata telefonica crea un rapporto diretto tra cliente e azienda ed è molto utile quando si devono risolvere problemi complessi in poco tempo. L’assistenza clienti con un numero telefonico molto spesso è abbandonata in quanto comporta dei vantaggi, tra cui i costi. Un customer care telefonico per essere efficiente, infatti, deve disporre del personale adeguato che si occupi a tempo pieno dell’assistenza e di un crm in modo da allineare i team marketing e sales sulle richieste di assistenza aperte dai clienti. Conversazioni intelligenti con Chatbot e assistenti virtuali I chatbot sono bot che riescono a conversare con gli esseri umani e ad imparare lavorando grazie all’apprendimento automatico. Questo strumento sta diventando indispensabile per gli ecommerce, in quanto liberano dalle attività ripetitive e permettono di concentrarsi sul core business. I chatbot non si stancano mai: sono attivi 24 ore su 24 e grazie alla loro intelligenza riescono a fornire un servizio personalizzato a seconda delle esigenze del consumatore. Risposte alle domande frequenti: le Faq Le Frequently Asked Questions sono le domande poste più frequentemente da parte dei consumatori. Si tratta di problemi simili che si verificano spesso e possono ingolfare il servizio di assistenza ai clienti. Per snellire le procedure si può mettere a disposizione dei tuoi clienti una pagina dove sono elencate le domande più comuni con le relative risposte chiare ed esaustive. In questo modo i clienti risolvono da soli i propri problemi. Customer Care tramite Social I Social Media, oggi sono senza alcun dubbio il miglior canale di assistenza sia prima, durante e dopo l'acquisto. Ci sono molte piattaforme come Facebook, Twitter, Instagram, Linkedin, e tante altre, ognuna con modi diversi di interagire: chat e messaggi, ma anche commenti e recensioni. Per fornire un servizio di customer care social media efficiente è consigliabile utilizzare le piattaforme maggiormente utilizzate dalla propria clientela. Meglio essere presenti su pochi social e garantire un servizio di assistenza ottimale, piuttosto che essere presenti su tanti social, lasciando i clienti senza risposta e senza aggiornamenti. Anche in questo caso i social network possono essere integrati con Hubspot tenendo traccia anche in questo caso di tutte le conversazioni avute con un determinato contatto. Raggiungi il massimo in Customer Satisfaction L’importanza del customer service per ecommerce è ormai un dato certo: offrire un’ottima assistenza clienti non solo ti assicura di avere un consumatore soddisfatto, ma ti permette di incrementare le entrate e di acquisire nuovi clienti grazie al passaparola positivo. Per raggiungere questo obiettivo non basta rispondere alle chiamate e inviare email. Un customer service di qualità è in grado di anticipare i problemi e fornire soluzioni tempestive per migliorare l’esperienza d’acquisto. Alcune piattaforme, come un ecommerce Shopify, mettono a disposizioni degli strumenti per realizzare un’assistenza clienti efficace e personalizzata Se hai un’attività online puoi scaricare il nostro ebook gratis che ti spiegherà cosa sia Hubspot e cosa può offrirti oltre alla gestione del customer service.
Stai pensando di vendere all’estero tramite un marketplace? Sappi che non solo è un’ottima idea per dare nuovo slancio alla tua attività, ma è fortemente consigliabile soprattutto se vuoi allargare i tuoi confini geografici e digitali. In questo articolo ti spiegheremo proprio come vendere all’estero prodotti italiani, un’operazione che può essere molto redditizia ma solo se usi gli strumenti adatti e ti muovi verso la giusta direzione. Puoi decidere di vendere all’estero se: Hai creato un sito “ex novo” e vuoi raggiungere un pubblico molto ampio e variegato che superi i confini nazionali; Hai già un e-commerce ma vuoi ampliare i confini e quindi rivolgerti ad una platea più ampia per dare maggiore sfogo alla tua attività oltreconfine. Commercializzare all’estero può darti grandi soddisfazioni, ma sappi che il percorso non è così semplice proprio per l’alta competitività dei mercati. Prima ancora di scegliere la piattaforma dove lanciare i tuoi prodotti dovresti affidarti ad un team competente e qualificato, a partire da un ecommerce marketplace manager, una figura professionale che si occupa di gestire l’operatività e la strategia di vendita su un marketplace. Vendere all’estero online tramite marketplace: vantaggi e svantaggi É una buona pratica, prima di avviare qualsiasi attività, soppesare i pro e i contro per capire dove pende l’ago della bilancia. Analizziamo quindi quali sono i vantaggi e gli svantaggi di vendere online su mercati esteri tramite marketplace. I vantaggi Perché usare un marketplace per vendere i propri prodotti all’estero? Innanzitutto per una questione pratica ed economica, dal momento che molte delle operazioni più noiose vengono sbrigate direttamente dai marketplace. Non dovrai quindi perdere tempo tra lungaggini burocratiche e tortuosi iter legali per avviare e gestire la tua attività, recuperando tempo prezioso e senza sprecare troppe risorse economiche. Un altro grande vantaggio dei grandi marketplace europei è la visibilità: non dovrai sgomitare con i siti competitor per guadagnare un posto al sole nella Serp dei principali motori di ricerca, poiché le piattaforme dove sono venduti i tuoi prodotti già sono perfettamente posizionate. Considera che, quotidianamente, sono milioni gli utenti sparsi in tutto il mondo che navigano sui marketplace, dove c’è quindi un notevole “affollamento” che può facilmente tradursi in molte visite sulle schede dei tuoi prodotti. Inoltre i marketplace sono percepiti come piattaforme autorevoli e sicure, quindi gli utenti spendono e inseriscono i loro dati senza troppi timori. E ancora i marketplace ti alleggeriscono tutto il lavoro relativo alla gestione del magazzino e alla preparazione degli ordini, facilitando la penetrazione nei mercati grazie ad una trafila burocratica più snella. A tal proposito può essere utile capire cos’è e come funziona il dropshipping all’estero, di cui parleremo più avanti. Gli svantaggi Non c’è rosa senza spine e quindi, guardando l’altra faccia della medaglia, si registra inevitabilmente qualche criticità. Ad un’elevata visibilità fa da contraltare una grande concorrenza. Ci sono tantissimi altri competitor che vendono i tuoi stessi prodotti, quindi devi trovare delle soluzioni alternative per differenziarti. Potresti quindi crearti il tuo pubblico in una nicchia di mercato ancora “vergine”, oppure valorizzare i tuoi prodotti facendo emergere le loro caratteristiche peculiari. Se ad esempio vendi pezzi unici nel loro genere, puoi sottolineare proprio l’esclusività della merce. Per quanto riguarda le commissioni sugli annunci e sulle transazioni sulle quali le piattaforme guadagnano, non hai margine di movimento: per entrare nell’arena dei marketplace devi necessariamente accettare le regole del gioco, senza possibilità di modificarle. Dopo aver venduto un prodotto su un marketplace, i tempi per incassare il denaro potrebbero essere molto lunghi e dipendere dalle politiche fiscali adottate nel paese dove hai venduto. Infine su un marketplace il livello di personalizzazione del tuo shop online è molto limitato, quindi non puoi adottare specifiche strategie di brand identity per differenziarti con originalità dai tuoi competitor. Vendita tramite marketplace e vendita tramite e-commerce a confronto Oltre ai marketplace, naturalmente hai la possibilità di vendere i tuoi prodotti all’estero direttamente tramite il tuo e-commerce. Conviene? Quale delle due soluzioni è la migliore? Per rispondere a questa domanda mettiamo a confronto i marketplace con gli e-commerce per capire come funzionano e quali sono le loro caratteristiche principali. Il marketplace è una piattaforma “aggregatrice” che favorisce l’incontro dei brand con i clienti e che offre in vetrina prodotti di qualsiasi categoria. Non richiede costi iniziali particolarmente pesanti e gestisce in proprio tutte le attività legate alla logistica, alla fatturazione, alla spedizione, al reso, alle tipologie di pagamento e alla sponsorizzazione. A disposizione del brand viene messo un spazio definito che non può essere modificato né personalizzato, ma in compenso garantisce una grande visibilità. L’e-commerce è invece il sito di un’azienda che vende i suoi prodotti. Generalmente si vende un’unica categoria di prodotti, quindi è più facile rivolgersi ad un pubblico targettizzato e non generico. I costi iniziali sono più sostenuti rispetto ad un marketplace, sia per la creazione che per la sua ottimizzazione in chiave SEO. In compenso hai la massima libertà nella personalizzazione dell’interfaccia del sito, potendo creare una veste più accattivante e in linea con il tuo target di pubblico e il settore in cui operi. L'ecommerce rappresenta un valido strumento solamente se si è disposti ad investire in advertising e in tutto quello che è necessario per aumentare la brand awareness. Solo così l'ecommerce potrà avere visite e vendite. Con i marketplace la storia cambia perché per vendere si sfrutta la brand awareness del marketplace stesso. Non sai se vendere all’estero tramite marketplace o un sito proprietario? C’è una terza opzione: avere un e-commerce e contemporaneamente vendere i tuoi prodotti anche tramite un marketplace. In questo modo puoi sfruttare i due canali di vendita, valutando se riesci a gestire entrambe le spese o se preferisci in futuro puntare su uno o sull’altro. Perché scegliere Shopify per vendere all’estero? Se stai pensando di vendere all’estero, ti consiglio di prendere seriamente in considerazione l’idea di lanciare un progetto Shopify. Una volta creato il tuo sito e dopo aver scelto il mercato di riferimento, devi impostare e configurare i pagamenti multi-valuta, operazione che puoi fare in modo veloce e intuitivo con il sistema che ti mette a disposizione Shopify. Oltre ad un supporto continuo, puoi visionare tutorial molto pratici che ti spiegano come vendere sui mercati esteri. Vendere all’estero senza IVA: cosa bisogna sapere? Per vendere all’estero la tua merce devi comprendere bene la normativa che riguarda l’applicazione dell’IVA. Non conta il paese dove risiede il cliente, privato o azienda che sia, ma piuttosto il paese dove la merce sarà inviata. Per quanto riguarda il commercio elettronico indiretto, che comprende la cessione fisica di beni materiali in seguito ad un pagamento, bisogna fare una distinzione tra: paesi extra-UE che sono esenti dall’IVA secondo l’art. 8 del DPR 633/1972. L’IVA rappresenta una tassa sul consumo, quindi va incassata dallo Stato dove il bene viene materialmente consumato e fruito. Quando la merce arriva a destinazione il cliente deve pagare in dogana i dazi e l’IVA previsti nel paese di destinazione; paesi UE. In tal caso le cose sono più complicate. Il punto fondamentale è che gli importi non sono imponibili se il cliente è un “soggetto passivo”. Quindi se il cliente è una partita IVA, non viene applicata alcuna aliquota IVA. Se invece il cliente è un privato, allora va aggiunta l’IVA. Da ricordare inoltre è che vige il principio di destinazione: se ad esempio devi spedire dal tuo sito che opera in Italia un prodotto in Francia ad un cliente francese devi applicare l’aliquota francese e non quella italiana. Dropshipping: cos’è e come funziona Precedentemente abbiamo fatto accenno al dropshipping, una pratica diffusa sia nei marketplace sia negli e-commerce, soprattutto se rivolti all’estero. Il dropshipping è una soluzione flessibile e molto pratica: non hai bisogno di un magazzino dove stoccare i prodotti da rivendere, ma puoi acquistarli solo dopo averli venduti. Anche in questo caso però i prodotti da te acquistati non devono passare per il magazzino, poiché sarà direttamente il fornitore a spedire l’articolo ordinato al cliente finale. In poche parole non hai bisogno di un magazzino fisico e puoi tagliare un bel po’ di spese e di criticità per quanto riguarda la logistica, il packaging, la spedizione, i resi ecc. Puoi dire addio anche alle giacenze, che spesso si traducono in perdite economiche piuttosto significative determinate dal reperimento o l’obsolescenza dei prodotti. Il dropshipping ti consente di focalizzarti unicamente sulle strategie di vendita, sulla comunicazione e sulle attività di marketing più redditizie per la tua attività. Conclusioni Adesso hai maggiori nozioni sulla vendita all’estero online, quindi devi semplicemente scegliere come “aggredire” il tuo mercato di riferimento e quali sono i canali più idonei alle tue necessità e strategie di marketing. Nel corso dell’articolo abbiamo parlato dei marketplace come uno strumento utilissimo per vendere all'estero. Sono strumenti differenti dagli ecommerce ma sono altrettanto utili per riuscire ad incrementare vendite e fatturato. Se ancora non conosci quali sono i principali marketplace nel settore moda, scarica l’ebook gratuito a fondo pagina, una guida che compara le caratteristiche dei principali marketplace su cui andare a vendere.
Quando parliamo di spedizioni ecommerce bisogna considerare tutte quelle procedure che si mettono in moto nel momento in cui un cliente effettua un acquisto. La consegna del pacco è solo l’ultimo step di un processo molto complesso, che deve essere seguito con estrema attenzione dall’inizio alla fine: la logistica. La logistica ecommerce, dal momento dell’ordine, si occupa di tutto il processo che viene messo in moto: dalla gestione del prodotto nel magazzino al packaging fino alla consegna finale. Questo processo risulta fondamentale tanto negli ecommerce B2B che negli ecommerce B2C. Basta un singolo e all’apparenza insignificante errore per mandare all’aria una consegna, che si trasforma in perdite importanti per l’azienda. Il reso, ad esempio, è una delle tipiche conseguenze di una spedizione sbagliata. Magazzino logistica: i 5 step più importanti La logistica deve essere una macchina perfetta, i cui meccanismi vanno perfettamente oliati. Se un solo ingranaggio si rompe, o è malfunzionante, si blocca l’intera catena. Analizziamo più nello specifico cos’è la logistica ecommerce e quali sono gli step fondamentali. Come gestire i magazzini ecommerce I magazzini sono il cuore pulsante degli ecommerce, poiché è proprio qui che inizia il processo di spedizione che porterà al cliente l’articolo acquistato. Per comprendere meglio l’importanza dei magazzini, possiamo paragonarli ad un guardaroba. Se il guardaroba è in perfetto ordine, puoi trovare subito i vestiti di cui hai bisogno; se invece il guardaroba è in disordine, farai fatica a trovare ciò di cui hai bisogno, perdendo tempo prezioso. Per i magazzini funziona nello stesso modo: se sono ordinati puoi evadere rapidamente gli ordini e ridurre anche i costi della logistica ecommerce; se invece sono confusionari e gli articoli sono dislocati alla rinfusa, perderai molto tempo a trovare il prodotto che ti serve, condizione che crea ritardi e alla lunga anche ingenti perdite economiche. Per prima cosa dovresti quindi dotarti di magazzini e scaffalature che si muovono armoniosamente consentendoti di stoccare e gestire tutti i prodotti nel massimo ordine e pulizia, decidendo inoltre se ricorrere a scaffalature automatizzate oppure se affidarti al lavoro umano. Il secondo passo che dovresti fare è dotarti di un software per ecommerce, come Shopify, che oltre a creare un sito online ti offre funzionalità extra, come appunto la corretta gestione di un magazzino, dall’inventario alle promozioni fino ai codici seriali. In pratica puoi trovare rapidamente ciò di cui hai bisogno senza perdite di tempo. Cosa importante per chi si definisse un pigro della logistica è la possibilità di prevedere all'interno del proprio progetto Shopify la possibilità di usufruire del dropshipping ossia della possibilità di vendere i tuoi prodotti senza effettivamente possederli in magazzino. Per saperne di più sul dropshipping o su come farlo con Shopify abbiamo scritto diversi articoli a riguardo. La ricezione delle merci dai fornitori Un altro passaggio fondamentale è la ricezione da parte dei fornitori delle merci, che devono essere accuratamente maneggiate e alloggiate nei posti loro dedicati nei magazzini. Questo passaggio prevede almeno 4 step: Controllo; Verifiche degli imballaggi; Eventuali ulteriori ispezioni; Registrazione ed etichettatura delle merci. Il picking Per ogni negozio online e startup ecommerce il picking rappresenta un passaggio cruciale, il momento in cui si preleva l’articolo ordinato per poi inviarlo al cliente. Il picking può avvenire manualmente, oppure con l’utilizzo di appositi macchinari. I magazzini devono essere perfettamente ordinati proprio per consentire un prelievo rapido e immediato del prodotto ordinato, senza il rischio di prenderne uno sbagliato. Iniziare a vendere con Shopify è la cosa migliore, proprio perché consente di automatizzare le spedizioni ed evadere l’ordine nel minor tempo possibile. In questo caso è di fondamentale importanza che i team di customer care e di assistenza post-vendita siano costantemente al fianco del cliente per risolvere in breve tempo tutti i possibili dubbi. Il packaging Un altro processo fondamentale per la spedizione finale è il packaging, cioè l’imballaggio del prodotto con i materiali adeguati per preservarlo adeguatamente e garantire che arrivi in perfetto stato di conservazione. La merce deve essere etichettata e vanno aggiunte nel pacco la fattura e la bolla di accompagnamento. Il packaging riveste una grande importanza non solo in chiave estetica, ma anche funzionale. Le postazioni devono essere sufficientemente ergonomiche per consentire agli operatori di espletare i compiti velocemente e senza intoppi. La spedizione finale La spedizione finale rappresenta gli ultimi metri di una lunga maratona. Anche in questo caso, per ottimizzare tempi e costi, devi valutare una serie di aspetti: Scegli uno o più corrieri, l’importante è che siano affidabili; Gestire le consegne tenendo conto del tragitto da compiere, delle priorità, del tipo di veicolo ecc.; Inserisci in un solo viaggio le merci che vanno spedite nella stessa area geografica per ridurre tempi e costi; Controlla che tutti i documenti dei prodotti siano in regola; Metti a disposizione del cliente un servizio di tracking, che consente di sapere il prodotto dov’è in ogni momento. Questa fase è di cruciale importanza, poiché rassicura l’acquirente che sa con precisione quando gli verrà inviata la merce acquistata. Come gestire i resi? Nonostante tutti i tuoi sforzi e le tue attenzioni devi fare i conti con i resi? Non fartene un cruccio. Il reso è un “rischio” che fa parte del gioco, inoltre la colpa non sempre è dell’azienda ma del cliente che non si ritiene soddisfatto del prodotto, benché abbia avuto tutte le informazioni necessarie. C’è da fare un’altra considerazione: i consumatori tendono ad acquistare su quei siti che offrono politiche di reso trasparenti e abbastanza permissive, mentre i siti con politiche di reso restrittive sono poco considerati. Pertanto la cosa da valutare bene in fase di avvio di un progetto ecommerce è anche questa. Se il reso è una spada di Damocle che pende sulla sua testa, puoi però adottare delle contromisure per ridurre il rischio che si verifichi questa eventualità. Cosa fare in questi casi? Ecco alcuni pratici consigli: Registra i resi e le motivazioni, facendo una lista di quelle più frequenti per porvi rimedio; Automatizza la procedura, così da non impiegare troppe risorse; Fornisci analitiche dettagliate sui resi; Raggruppa gli articoli per categoria, così da poterli recuperare in tempi brevi e senza danneggiarli. Quanto è importante il customer care? Che si tratti di una spedizione oppure di un reso, gioca un ruolo fondamentale il customer care, cioè l’insieme di tutti i servizi forniti al cliente prima, durante e dopo l’acquisto. Non necessariamente una spedizione andata a buon fine determina un feedback positivo, così come non sempre un reso deve avere un’accezione negativa. Ipotizziamo che tu spedisca al tuo cliente il prodotto da lui acquistato, ma solo dopo molti giorni dalla consegna prevista. Nell’attesa magari il cliente ha ricevuto risposte evasive e anche sgarbate dal team di customer care. Benché abbia ricevuto il prodotto desiderato, pensi che il feedback sia positivo? Ovviamente no. La prima conseguenza è quella di perdere il cliente, che naturalmente avrà una brutta percezione del tuo brand e non ti farà una bella pubblicità, sia online che offline. Tra l’altro, soprattutto sul web, le recensioni negative anche se poche spiccano molto di più rispetto a quelle positive. Un reso può trasformarsi invece in un’opportunità? Certamente. Sono diverse le motivazioni che spingono un utente a chiedere un reso: magari la maglietta acquistata è del colore sbagliato o le dimensioni non sono giuste. A volte però è molto più importante fidelizzare un cliente piuttosto che vendere un prodotto. Ipotizziamo che il tuo cliente non sia soddisfatto dell’acquisto fatto, poiché il colore o le dimensioni non sono giuste, e che ti chieda quindi il reso. Puoi proporgli di inviargli il prodotto delle dimensioni o dei colori da lui desiderati, così da non perdere la vendita e accontentare comunque il cliente. Se lui rifiuta, l’unica cosa che puoi fare è rimborsarlo e scusarti per il disagio creato. Il cliente apprezzerà la tua professionalità e serietà e, paradossalmente, un reso può trasformarsi in uno strumento vincente per la fidelizzazione. La sua valutazione potrebbe infatti essere ugualmente positiva, poiché il cliente ha capito la tua buona fede e, con ogni probabilità, tornerà ad acquistare da te. Quali sono gli elementi che concorrono alla customer satisfaction del cliente? Durante tutto il processo di vendita, dalla spedizione fino all’assistenza post-vendita, ci sono diversi fattori che concorrono alla customer satisfaction che devi considerare. Innanzitutto i tempi e le modalità di consegna. Consegnare il pacco entro le modalità e i tempi stabiliti è sinonimo di precisione e di affidabilità. In un mercato così saturo, la personalizzazione della consegna è un elemento che contribuisce alla soddisfazione del consumatore. Messaggi personalizzati, confezioni regalo o spedizioni a domicilio fino a dentro casa (operazione molto gradita da persone disabili o con difficoltà di deambulazione, soprattutto se sono prodotti pesanti) sono altri elementi che innalzano il livello di customer satisfaction. Come già specificato, uno degli elementi ormai imprescindibili per la soddisfazione del cliente in fase di spedizione è il tracciamento del pacco, che lo rassicura sui tempi di consegna. Conclusioni finali La logistica ecommerce va “scandagliata” da cima a fondo e devi assolvere a tutti i compiti previsti per perseguire l'obiettivo principale: garantire la spedizione del prodotto in perfette condizioni entro i tempi stabiliti. Se avvii un ecommerce con un progetto Shopify puoi raggiungere più velocemente i tuoi obiettivi, senza sforzi eccessivi e con un bel taglio sui costi. Non conosci ancora questo software o vuoi approfondirne le funzionalità e le modalità d’uso? Allora scarica l’ebook gratuito a fondo pagina che ti introduce ai segreti di Shopify per aprire il tuo ecommerce e settare le impostazioni principali.
Ti piacerebbe acquistare un prodotto piuttosto costoso, per poi pagarlo in comode rate senza interessi, con la possibilità di fruirne subito? Immagino che la risposta sia sì. Ebbene questo è esattamente il funzionamento del nuovo trend “buy now pay later”, noto anche con l’acronimo BNPL, vale a dire “compra ora e paga dopo”. Il nome del nuovo servizio spiega già tutto ed è piuttosto intuitivo. Se hai intenzione di lanciare un progetto ecommerce o di modernizzare il tuo shop online, sicuramente vale la pena conoscere meglio questo nuovo trend che è esploso soprattutto a cavallo della pandemia. Ecco tutto quello che bisogna sapere. Buy now pay later: cos’è e come funziona La tendenza si è sviluppata soprattutto durante il periodo di lockdown, quando l’online era quasi l’unico canale dove era possibile fare acquisti. Un trend che ha riscosso un grandissimo successo, tant’è che si è registrato un vero e proprio boom anche dopo i vari lockdown. Oggi è praticamente irrinunciabile per gli e-commerce che vogliono offrire un servizio esclusivo e moderno ai loro clienti. Nello specifico come funziona il buy now pay later? Immaginiamo che un cliente voglia acquistare uno smartphone, ma rimanda sempre l’acquisto poiché è piuttosto costoso e non può permettersi di spendere tanti soldi in un sol colpo. Si vengono a determinare due situazioni: il cliente resta insoddisfatto, poiché non può esaudire un suo desiderio, e il negozio online si ritrova con una vendita in meno. Cosa fa quindi il buy later pay later? Semplice, rateizza l’acquisto. Si tratta di un pagamento rateale, sempre più diffuso tanto nell’ecommerce B2B quanto in quello B2C, generalmente senza interessi. Il cliente può quindi acquistare subito il prodotto, per poi pagarlo comodamente in 3 o 4 rate a seconda del dilazionamento previsto dall’azienda. Il cliente soddisfa il suo desiderio e l’azienda raggiunge l’obiettivo della vendita, poco importa se il pagamento sia poi rateizzato. Una soluzione così apprezzata che, pur essendo tipica dei negozi digitali, è stata adottata anche da diversi punti vendita fisici. Il cliente deve semplicemente indicare il conto dal quale prelevare la rata, che viene scalata mensilmente. Alcune attività fissano dei limiti minimi o massimi che si possono rateizzare, altre invece impongono una politica interna meno restrittiva. Non sono previste invece restrizioni per la categoria merceologica, dal momento che il buy now pay later in Italia viene praticato nel settore dell’abbigliamento, dell’arredamento, della tecnologia e in genere dove sono in vendita articoli e prodotti piuttosto cari. Buy now pay later: rischi e vantaggi I vantaggi per gli ecommerce B2B e B2C sono piuttosto evidenti. Per comprenderli meglio può tornarci molto utile l’indagine condotta da Trc Market Research commissionata da Paypal, che ha studiato le prestazioni del buy now pay later. Dai dati emerge che gli acquisti effettuati tramite il sistema buy now pay later sono addirittura tre volte superiori ai normali acquisti online. Inoltre più della metà dei consumatori Millennials e della Generazione Z ha ammesso di aver abbandonato il percorso d’acquisto dopo aver compreso che quest’opzione non era disponibile. Quest’ultimo dato è fondamentale per farci capire due cose: Innanzitutto i Millennials e la Generazione Z rappresentano la maggior percentuale di acquirenti online. In pratica gli utenti con un’età compresa tra i 15 e i 40 anni sono quelli che spendono di più in acquisti online; Secondariamente il loro potere d’acquisto, trattandosi principalmente di ragazzi o comunque di persone giovani in cerca di un lavoro o alle prime esperienze lavorative, non è particolarmente elevato. Naturalmente una soluzione come il dilazionamento a rate è molto gradita. Snocciolando il report escono fuori dati e informazioni ancora più interessanti per gli ecommerce. In base all’indagine: il 76% dei consumatori italiani è più propenso ad acquistare nuovamente su uno shop online se viene proposta la soluzione buy now pay later; il 63% dei consumatori italiani è pronto ad abbandonare il carrello se non è disponibile l’opzione buy now pay later (cifra che sale al 68% tenendo in considerazione i Millennials o la Generazione Z); gli acquirenti apprezzano il fatto di poter fruire di un prodotto anche senza pagarlo completamente (76%), acquistare senza dover aspettare (77%) e gestire al meglio il proprio budget (73%). Al di là dell’aspetto economico, bisogna quindi fare un discorso anche di marketing. I negozi online che adottano la formula buy now pay later possono fidelizzare più facilmente i loro clienti, operazione che risulta meno dispendiosa in termini di energia e sforzi economici rispetto all’acquisizione di nuovi utenti. Considerando la possibilità di rateizzare il pagamento, gli utenti non solo sono più propensi a fare acquisti, ma anche a spendere importi maggiori. Ci sono dei rischi? E' inevitabile che qualcuno ci sia, ma si tratta di rischi calcolati e contenuti. Potresti pensare: “che succede se il conto del cliente è scoperto e non è possibile prelevare la rata?”. In tal caso sarà compito della piattaforma buy now pay later saldare quanto dovuto al merchant, per poi riscuotere il mancato pagamento. Il servizio BNPL offre tantissimi vantaggi tanto agli esercenti quanto ai venditori e, secondo le previsioni, dovrebbe essere un trend in crescita anche negli anni futuri. Sicuramente andrà rivisto qualcosa nella normativa del buy now pay later, poiché ci sono ancora delle piccole lacune legislative. L’ottimizzazione di questa formula porterà sicuramente ad un miglioramento del mercato digitale a beneficio di entrambe le parti in causa: acquirenti e venditori. Shopify si allea con Scalapay per offrire servizi BNPL Shopify Italia, player globale nella fornitura di infrastrutture per la realizzazione di siti web che operano nel commercio online, ha subito intuito le grandi opportunità del BNPL e si è alleato con Scalapay. Scalapay è una start up italiana basata su un innovativo metodo di pagamento, che consente al cliente di acquistare nei negozi online i prodotti, per poi riceverli immediatamente, in tre comode rate mensili di pari importo. Se hai intenzione di lanciare un progetto Shopify, sappi quindi che puoi beneficiare di tutti i vantaggi offerti da Scalapay. Come funziona nel dettaglio? In pratica Shopify, tra i vari sistemi di pagamento, propone anche l’integrazione di Scalapay per acquistare un articolo e pagarlo comodamente in tre rate. Aumentano i clienti soddisfatti e di conseguenza anche le vendite. Scalapay è un’azienda molto giovane, essendo nata nel 2019, ma ha già raccolto 700 milioni di dollari di finanziamenti. Rappresenta quindi un validissimo partner per chi ha intenzione di lanciare una nuova attività imprenditoriale, qualunque siano le dimensioni e il settore di riferimento. Tra agosto e ottobre 2021 la percentuale di negozi che ha abbracciato il BNPL è salita del 57% rispetto ai tre mesi precedenti. Una crescita poderosa che non può assolutamente essere ignorata da parte dei merchant. Attualmente l’integrazione con Shopify è disponibile in Italia, Francia, Spagna, Germania, Austria, Portogallo, Belgio, Paesi Bassi e Finlandia. Ben presto dovrebbe approdare in tutti i paesi europei e negli Stati Uniti. Conclusioni Ti stai chiedendo se la tua piattaforma ecommerce dovrebbe adottare la formula del buy now pay later? Assolutamente sì e le motivazioni, oltre a quelle già analizzate, sono principalmente tre: Usabilità. I servizi sono estremamente semplici da integrare sulla propria piattaforma e altrettanto facili da usare per gli utenti al momento dell’acquisto; Flessibilità. Ogni utente, a seconda delle sue preferenze, può dilazionare il pagamento, optando per il pagamento in un’unica soluzione dopo un determinato periodo, oppure in più rate; Incasso immediato. L’esercente incassa subito l’intero importo, sarà poi cura della piattaforma preoccuparsi di riscuotere le successive rate dal conto del cliente. Con lo sviluppo di Shopify e l’implementazione della start up Scalapay, puoi davvero differenziarti dai tuoi competitor e fornire un servizio aggiuntivo che sicuramente sarà apprezzato da nuovi e vecchi clienti. A tal proposito, se vuoi conoscere meglio cos’è e come funziona Shopify, ti consiglio di scaricare l’ebook gratuito a fondo pagina. Si tratta di una guida completa che ti spiega tutte le funzionalità di Shopify e i vantaggi che può apportare alla tua attività.
Esempi di siti ecommerce headless ce ne sono moltissimi, ma prima di vederne alcuni capiamo cosa andremo a vedere. Cos'è l'ecommerce headless Intanto il termine: headless ecommerce è una metodologia di costruzione di un sito di ecommerce, dove si utilizzano tecnologie in grado di comunicare tra loro via API. Da un lato abbiamo il backend che gestisce tutte le funzione della vendita online, quindi l'ecommerce senza la sua testa, un ecommerce che funziona nativamente con le API, come Shopify o BigCommerce. Dall'altra parte abbiamo un CMS che funge da frontend, da sito navigabile e accoglie informazioni e funzioni per vendere online direttamente dal backend dell'ecommerce (utilizzando le API). Potete approfondire, se siete vergini sull'argomento, nel post Cos'è un ecommerce headless. I vantaggi si traducono in una maggiore velocità di navigazione, una totale personalizzazione, un aumento della sicurezza, un'infrastruttura più snella. Non siamo qui per parlare dei vantaggi di una scelta che vira verso un headless ecommerce, ma se volete dedicare un po' di tempo all'argomento potete approfondire nel post che vi ho appena linkato. L'esempio più interessante e funzionale sviluppare un progetto headless ecommerce, ovvero per costruire la testa di un headless ecommerce, è senz'altro Shogun Frontend, un software che ci permette di costruire le pagine libere dell'ecommerce, sviluppando moduli in React (lo facciamo noi in ICT Sviluppo) per gestire qualunque aspetto del frontend, in moda da dare all'azienda che deve gestirlo, la piena autonomia sul cambio dei contenuti delle pagine del proprio sito. Esempi di headless ecommerce 1.Nike Partiamo da uno di tanto famoso, che riassume la presenza online di Nike. Un frontend in React (la scelta della maggior parte) combinato con Node.js e un backend per il front custom, lo hanno trasformato in un sito mobile first che serve una strategia di presenza globale. 2.Tula Skincare Dopo aver sviluppato il loro sito con Shopify plus, il team di Tula ha voluto spingersi più avanti nel campo ella personalizzazione, puntando anche all'incremento della velocità del sito, adottando Shogun Frontend e quindi lo sviluppo dei moduli in React, all'interno in ambiente già predisposto per fornire al reparto marketing la massima libertà creativa nella gestione dei contenuti 3.Clare Clare ha creato un sito per dare la massima dignità possibile ai colori presentati nel sito, utilizzando un backend con Shopify e un frontend sviluppato un Vue.js. 4.Oneblade L'obiettivo del team di Oneblade, il brand di lusso per le lamette a la cura della pelle, era quello migliorare la velocità di caricamento delle pagine per aumentare la conversione e rendere migliore l'esperienza utente. Il backend è stato sviluppato in Shopify e il frontend con Shogun Frontend. 5.Koala L'arredo della casa di Koala, ha trovato una struttura headless con una combinazione di tecnologie e soluzioni che lhanno reso un sito di riferimento nel panorama dello sviluppo. Il CMs utilizzato è Contentful, il framework è Next.js e la programmazione è stata fatta in Node.js 6.Venus Venus fashion, una brand che si sta imponendo nella moda femminile, ha accompagnato la sua crescita in un miglioramento totale delle performance del suo sito, andando a convertire il frontend in una React progressive web app, mentre l'infrastruttura che governa le logiche dell'ecommerce è diventata un backend al supporto (BFF - Backedn for frontend). 7.Grass roots Il sito dedicato alla fornitura di cibo scelto da una cooperativa di allevatori, ha optato un backend in Shopify e un Javascript frameworks con Emotion, React, handlebars, backbone.js. 8.Staples Canada Il sito di Staples, come molti altri, ha scelto un backend con Shopify e un frontend in React, una delle scelte che sembrano tra le preferite dagli sviluppatori di sistemi headless, dando garanzie, sia lato backend che lato frontend. Nomad Nomad, uno dei leader nell'accessoristica per smart device ha optato per una soluzione headless, aumentando del 25% le conversioni. Anche in questo caso l'accoppiata tecnologica è stata Shopify per il backend e Shogun Frontend per lo sviluppo elle pagine. La tecnologia headless per ecommerce Come si realizza un sito headless? Ci vogliono due elementi: 1. un software per gestire l'ecommerce che possa mettere a disposizione delle API per dare massima libertà e flessibilità per il passaggio dei dati e delle informazioni verso qualunque fronte sia necessaria. I software migliori, a nostro avviso, per porre le basi per un progetto headless, sono Shopify e BigCommerce, entrambe piattaforme SaaS che fanno dello scambio dati via API uno dei punti di forza. Sono questi ecommerce che forniscono alla testa del sito, quella che emerge e che vede il visitatore, con il quale interagisce, le funzioni per visualizzare i prodotti disponibili, gestisce il carrello, le giacenze, le registrazioni degli utenti e i pagamenti... 2. ma questo corpo sommerso, costituito da migliaia di funzionalità per vendere ed acquistare online, ha bisogno di una testa, per l'appunto il sito navigabile (che poi potenzialmente potrebbe essere qualunque altro canale che mettiamo in comunicazione con il software ecommerce. Ecco allora che si hanno due scenari: il primo, quello che prevede la realizzazione totalmente custom della pagine del sito, da parte degli sviluppatori, esautorando, di fatto, il marketing del brand che non ha più un controllo diretto sulle pagine, dovendo rivolgersi agli sviluppatori per ogni singola modifica alle pagine. Il secondo scenario, più plausibile e diffuso, prevede invece l'utilizzo di un secondo software, ovvero una applicazione per creare le pagine del sito e permettere, come con qualunque CMS ad oggetti, al marketing delle aziende di poter gestire in autonomia il proprio sito, una volta che gli sviluppatori lo hanno realizzato e consegnato. L'applicazione per fare questo tipo di lavoro, come abbiamo visto negli esempi appena citati, è Shogun Frontend. Gli sviluppatori creano le pagine su Frontend, costruiscono tutti i moduli che vanno all'interno delle pagine per dare vita alle varie sezioni delle pagine. Questi moduli poi sono completamente personalizzabili (testo ed immagini) dall'utente che gestisce l'ecommerce. Volete scoprire se un progetto e-commerce headless fa per la vostra azienda? Cliccate sul banner qui sotto e scopriamolo assieme! :-)
Oggi si parla sempre più spesso di Metaverso, un’espansione virtuale del mondo reale. In questo articolo cercherò di rispondere alla domanda: in che modo il metaverso può impattare sul mondo dell’e-commerce e come sfruttarlo per realizzare un ecommerce che fa guadagnare? Il termine metaverso ha iniziato a circolare quando Mark Zuckerberg ha annunciato il cambio del nome da Facebook a Meta. In realtà il concetto di metaverso esiste da tempo, almeno dal 1992, quando fece la sua comparsa nel libro “Snow Crash” di Neal Stephenson. Secondo la definizione dell’autore, il metaverso è uno spazio virtuale e tridimensionale dove le persone possono muoversi liberamente. A volerla dire tutta, una forma embrionale del metaverso comparve addirittura nel lontano 1838, quando un certo scienziato di nome Charles Wheatstone diede vita al concetto di visione binoculare. Wheatstone fece in modo che su ogni occhio si potevano combinare due immagini per dare vita ad una loro copia in 3D. Un concetto di per sé già rivoluzionario, ma che rappresenta una svolta epocale se in questo mondo gli utenti possono addirittura acquistare prodotti reali. Ed è proprio qui che si incontrano metaverso ed e-commerce, che può sfruttare le straordinarie opportunità offerte da questo nuovo concetto. Approfondiamo il discorso sul metaverso e come può essere sfruttato dagli e-commerce. Metaverso: come funziona, cos’è e come entrarci Il metaverso è composto da tre elementi principali: Interfaccia VR; Diritto della proprietà digitale; Avatar personalizzati. L’interfaccia VR consente di toccare con mano gli oggetti proiettati all’interno della realtà tridimensionale; il diritto della proprietà digitale consente di acquistare beni digitali; gli avatar personalizzati consentono di creare personaggi con le proprie sembianze fisiche, per poi muoversi all’interno del mondo del metaverso. Il termine metaverso viene dall’unione di due parole: meta, che in greco significa “oltre”, e verso che deriva dal termine inglese “universe”. In sostanza un mondo che va oltre l’universo che conosciamo. Meta è anche il nuovo nome di Facebook. Cosa si potrà fare quindi, in un futuro neanche troppo lontano, sul social? Gli utenti all’interno degli spazi 3D potranno socializzare, comunicare, giocare e appunto effettuare acquisti. Metaverso e comunicazione salgono quindi ad un livello superiore, stravolgendo completamente le regole dell’interazione online e quindi anche degli acquisti sul web. Sono già tante le piattaforme di metaverso disponibili, ognuna con le sue peculiarità e caratteristiche, dove entrare connettendosi tramite VR, interagire e fare acquisti con criptovalute e utilizzare tutte le tecnologie a disposizione. Per ulteriori approfondimenti su cos'è il metaverso abbiamo scritto un articolo di approfondimento che può fare al caso vostro, in questo articolo andremo ad esaminare l'impatto che può avere all'interno del mondo ecommerce. Metaverso ed ecommerce, la nuova frontiere dello shop online Hai intenzione di lanciare un nuovo progetto ecommerce? Allora sicuramente dovresti domandarti come il metaverso può impattare e cambiare le dinamiche del commercio online. Secondo gli esperti del settore, il metaverso è una grande opportunità per i titolari degli e-commerce che vedranno raddoppiati, se non triplicati i loro introiti. Proviamo ad entrare nell’ottica del metaverso per capire di cosa si tratta. In pratica gli utenti avranno una doppia vita: una virtuale nel mondo 3D e una reale. Durante le loro avventure sul web potranno acquistare prodotti per il loro avatar, ma anche prodotti fisici per la vita di tutti i giorni. E tutto questo sarà possibile farlo direttamente dal divano di casa propria. Cerchiamo di capire meglio come si svolge il processo d’acquisto. Durante il loro peregrinare nel metaverso gli utenti potranno conoscere altri avatar, andare ai concerti virtuali e partecipare a vari giochi. In questi spazi virtuali ci sono shop digitali, dove poter fare acquisti reali. Come? Utilizzando le crypto monete previste dalla piattaforma di metaverso utilizzata. Ed ancora ci sono gli NFT, l’acronimo di Non-Fungible Token. Sono beni non fungibili, unici perché non replicabili, che hanno diritti di proprietà e autenticità che ne innalzano notevolmente il valore. Gli utenti, semplicemente navigando o giocando, avranno la possibilità di entrare in store online e acquistare i prodotti, che vengono recapitati direttamente a casa. Le dinamiche per certi versi sono simili a quelle dello shop online, ma non c’è bisogno di entrare in un e-commerce per effettuare acquisti. Come i brand possono sfruttare i metaverso? Tutti i merchant hanno l’obiettivo di incrementare le vendite. Chiaramente si punta ad aumentare il traffico sul sito, che come logica conseguenza porta ad un aumento delle vendite e quindi del profitto. Per conseguire questo obiettivo è però necessario fare un lavoro preventivo, che prevede il rafforzamento della brand awareness tramite una serie di campagne pubblicitarie. Shopify è uno dei migliori alleati per tale scopo, in quanto consente di realizzare campagne pubblicitarie personalizzate e sondare il gradimento del pubblico. La customer satisfaction è uno dei principali indicatori per testare l’apprezzamento del servizio e quindi del brand in generale. Cosa devono fare quindi i brand per conquistare posizioni sul web e studiare efficaci strategie di marketing? Devono posizionarsi in entrambi i mondi per essere visibili: quello reale e quello virtuale. C’è poi da fare un’ulteriore considerazione: questa tipologia di comunicazione e di approccio risulta molto ricettivo nei confronti della Generazione Z, cioè i nati tra il 2000 ed i primi anni 10’ nel 21° secolo. Molti di loro sono bambini o ragazzini, che però rappresentano i principali fruitori dei servizi online nel presente e lo saranno anche nel futuro. Imporre la propria presenza sul web, sfruttando anche l’esempio del metaverso, consente di fissarsi nella mente del cliente e consolidare la propria brand awareness. Molti grandi brand, benché siano ormai affermati, continuano a produrre pubblicità per dare linfa vitale alla visibilità, un elemento fondamentale per avere successo. Il mondo online è pronto per il grande salto verso il metaverso? Il metaverso, come ogni cambiamento, fa un po’ paura poiché non si sa cosa può succedere in futuro. Molti si chiedono ad esempio come può impattare il metaverso nel retail, temendo addirittura che i negozi fisici possano scomparire del tutto. Sulla questione è intervenuto Harley Finkelstein, presidente di Shopify, secondo il quale il metaverso rappresenta un’opportunità per qualsiasi attività, indipendentemente che sia online oppure offline. Finkelstein ritiene che il futuro della vendita al dettaglio, e del commercio in generale, potrà tranquillamente svilupparsi sui binari del metaverso, tramite la VR e l’AR, ma anche offline magari in una boutique o in un grande mercato. In sostanza le interazioni e gli acquisti continueranno ad esserci ovunque i consumatori passino il loro tempo. Lo stesso sito di Shopify ha iniziato a studiare le potenzialità del metaverso, esplorando gli usi degli NFT, della blockchain, dell’AR e della VR. In particolare la piattaforma ha lanciato alla fine del 2021 la versione beta di un programma NFT, per saggiarne le potenzialità e le risposte degli utenti. Inoltre sta ampliando il suo team di blockchain, concentrando gli studi proprio sugli usi della realtà aumentata e virtuale. La perfetta fusione tra vendita online e vendita retail Sono già tanti gli esempi di metaverso dove l’online si è fuso con il retail. Molti brand di moda hanno realizzato e messo in vendita borse virtuali e, contemporaneamente, hanno organizzato sfilate virtuali dove però le persone potevano realmente acquistare i prodotti. Questa tendenza è nata durante il lockdown, quando non era possibile organizzare eventi in presenza. Partendo dal concetto che da ogni crisi nascono sempre opportunità, i brand di moda hanno preso la palla al balzo per continuare ad organizzare sfilate virtuali sul web, riducendo in modo significativo i costi e raggiungendo una platea di potenziali consumatori molto più ampia. Altri importanti brand nel settore dell’ottica hanno invece realizzato occhiali che consentono di scattare fotografie oppure girare video tramite una telecamera invisibile collocata all’interno della montatura, per poi pubblicarli in tempo reale sui social. Un altro esempio perfetto di fusione tra il mondo reale e il mondo virtuale. Secondo gli esperti del settore entro il 2026 il 25% delle persone trascorrerà almeno un’ora al giorno nel metaverso per le finalità più disparate: fare shopping, giocare, lavorare, navigare sui social o per intrattenimento. Gli shop online possono piazzare i loro negozi virtuali nei vari ambienti del metaverso, tenendo la loro attività aperta 24h e lungo ogni percorso digitale fruibile dagli utenti. Sono diversi gli ambiti dove le aziende, sfruttando il metaverso, stanno posizionando strategicamente i loro store online. Uno dei più apprezzati è il gaming, poiché è popolato soprattutto dai ragazzi e giovanissimi che sono i principali fruitori dei servizi online, ma anche perché rappresenta un momento rilassante dove gli utenti sono più propensi all’acquisto. Conclusioni La pandemia ha cambiato indubbiamente il modo di approcciarsi alle vendite. Se da un lato molte persone si sono convertite all’online, d’altra parte altri consumatori continuano a prediligere l’interazione e il contatto umano con il personale, cose che sono mancate proprio nel periodo di lockdown. Ebbene il metaverso soddisfa entrambe le esigenze, garantendo un contatto virtuale ma simile in tutto e per tutto a quello reale. L’esperienza d’acquisto risulterebbe piacevole come in un negozio fisico e tecnologica come in uno shop online. Il business è in continua evoluzione e bisogna essere vigili per adattarsi, o meglio anticipare i cambiamenti ineluttabili del mercato. La prima cosa da fare è quindi realizzare un ecommerce su misura secondo le proprie necessità, optando tra le piattaforme migliori del settore come il già citato Shopify o BigCommerce. Un altro passo importante da fare è scegliere il migliore software per e-commerce. Come individuare quello più indicato alle proprie esigenze? Per rispondere a questa domanda ti basta scaricare l’ebook gratuito a fondo pagina, dove ti viene spiegato anche come sta cambiando l’ecommerce e come adeguarsi in tempi rapidi.
Stai per lanciare il tuo nuovo e-commerce online ma non sai esattamente da dove partire? Allora dovresti chiederti come funziona Shopify. Si tratta di un software in abbonamento che ti consente di creare un negozio online esattamente come desideri, con la possibilità di aggiungere una serie di personalizzazioni relative alla grafica, al layout, ai sistemi di pagamento ecc. Inoltre Shopify è disponibile anche per i negozi fisici, per gestire al meglio l’intero ciclo di vita delle tue vendite. Hai sia uno shop online sia un negozio fisico? Ancora meglio! Shopify è in grado di integrare perfettamente negozi fisici e online, sincronizzando l’inventario per una gestione fluida ed estremamente semplice da qualsiasi dispositivo. Probabilmente stai pensando che, come Shopify, esistono già diverse piattaforme che permettono di creare autonomamente siti web. Vero, ma Shopify non si limita esclusivamente a creare siti ed e-commerce, ma ti permette di personalizzarli, è scalabile e ti offre una serie di funzionalità innovative per dare una marcia in più al tuo business. Creare un negozio Shopify: tutti gli step Per cominciare il tuo progetto Shopify devi innanzitutto creare un account sul sito di Shopify, puoi così cliccare sul tasto “Inizia” e poi inserire tutti i dati che ti vengono richiesti. Completato il tutto ti basta cliccare su “Fatto”. La scelta del tema Adesso comincia la creazione dello shop online vera e propria, che prevede la scelta di un tema che può essere comodamente personalizzato secondo le tue preferenze. Ci sono anche dei temi gratuiti, che ti offrono comunque una grafica accattivante e in linea con il tuo business. Ogni tema è corredato di una scheda con tanto di recensioni di chi lo ha usato. Tramite appositi filtri puoi visualizzare i temi gratis o a pagamento, suddividendoli per prezzo, popolarità o più recenti. A tua disposizione c’è un’anteprima del tema, così da visualizzare le differenti varianti. Hai scelto il tuo tema? Ottimo! Allora clicca su “Pubblica”. Se hai ripensamenti in futuro non preoccuparti, puoi modificare il tema ogni volta che lo desideri. Cliccando sul tasto “Temi” puoi accedere a tutte le opzioni per modificare il tema come vuoi. Cliccando su “Personalizza” puoi effettuare modifiche ancora più profonde per plasmare il tuo e-shop. In questa sezione puoi inserire il logo del tuo brand o delle slides, aggiungere i prodotti, scegliere i colori e il font. Il download dei temi di Shopify è l'unica soluzione? No, puoi sempre affidarti a degli Shopify Expert se necessiti di personalizzazioni o configurazioni più complesse. Se ti affidi a loro anche per la scelta del tema, le possibilità che ti metteranno a disposizione saranno: Download del tema dallo store; Sviluppo di un tema custom; Soluzione per ecommerce headless; Valutare eventuali app o piattaforme da integrare nel negozio online Una volta scelto come sviluppare il proprio tema, il tuo progetto ecommerce, dovrà tenere conto di quanto voglia essere grande. Se inizi a vendere su Shopify ma hai già altre piattaforme, come i CRM, ERP, PIM, DAM o altro ancora, oppure stai migrando da altre piattaforme puoi prevedere di integrarli al tuo ecommerce Shopify. In questo caso Shopify possiede integrazioni native con Hubspot CRM mentre per ciò che non è integrabile la soluzione è quella di affidarsi ad un'agenzia per lo sviluppo di connettori custom. Altro elemento da considerare, anche per chi è nuovo nel settore delle vendite online, è quello di costruire attorno all'ecommerce un ecosistema di applicazioni che possano aiutare nelle azioni routinarie. Inserimento dei prodotti e delle categorie A questo punto devi aggiungere i prodotti, che rappresentano il “core business” della tua attività. Sulla barra a destra devi selezionare “Prodotti” e successivamente “Aggiungi prodotti”. Qui puoi inserire tutti i dettagli che descrivono i tuoi articoli, con un occhio particolare alla SEO. Più dettagli inserisci e più il prodotto risulta appetibile agli occhi di chi visita il tuo sito. Puoi inoltre inserire le foto dei prodotti, che possono essere collegati direttamente ai social con un semplice clic. L’immagine svolge un ruolo fondamentale in un e-commerce, dove naturalmente gli utenti non possono toccare con mano gli articoli. Inserisci più foto, chiare e dettagliate, che consentono di vedere il prodotto da più punti di vista. Anche le immagini vanno ottimizzate in chiave SEO. Completato tutto? Allora puoi cliccare su “Salva”. Ora puoi passare alle categorie, che devono essere selezionate con cura. Ogni prodotto deve comparire nella categoria a cui appartiene, per rendere la navigazione dell’utente fluida e l’esperienza d’acquisto piacevole. Hai due criteri a disposizione per l’inserimento dei prodotti nelle categorie: Manuale: i prodotti vengono aggiunti manualmente uno a uno; Automatico: i prodotti vengono inseriti automaticamente all’interno delle categorie dopo aver impostato dei requisiti di base. La scelta dei payment gateways Eccoci ad un altro step importante da considerare nel tuo progetto ecommerce: la scelta dei payment gateways, cioè servizi commerciali che autorizzano l’elaborazione dei pagamenti diretti o tramite carte di credito. Scegli le modalità di pagamento che meglio si adattano al tuo business e che incontrano le preferenze dei tuoi clienti. Molti e-commerce, cosa che suggerisco di fare anche a te, inseriscono come forma di pagamento Paypal e l’opzione fast payment. In questo modo i clienti possono pagare inserendo una semplice email e senza la necessità di digitare ogni volta i dettagli per la transazione. Operazioni finali prima di lanciare il tuo e-commerce Prima di lanciare online il tuo e-commerce creato con Shopify Italia devi limare alcuni dettagli relativi al piano, alle tasse, alle spedizioni e alle politiche di reso. Per concludere devi nominare il tuo dominio. Puoi acquistarlo da Shopify, che lo nominerà automaticamente, oppure da una terza parte e nominarlo personalmente. In questo secondo caso il costo in genere è leggermente più alto. A questo punto è tutto pronto per il lancio del tuo e-commerce! Shopify senza partita IVA: è possibile? Per Shopify serve la partita IVA? Ottima domanda! In effetti sì, poiché la partita IVA è richiesta per tutte quelle attività che esercitano vendita abituale e continua, cioè superiore ai 30 giorni. Un e-commerce vende 365 giorni all’anno pertanto, esercitando una vendita abituale, ha bisogno della partita IVA. Anche per chi ha un e-commerce in dropshipping, cioè senza avere materialmente prodotti in magazzino ma richiedendoli al momento opportuno direttamente al fornitore, è richiesta la partita IVA per Shopify. C’è solo un caso in cui puoi aprire uno shop online senza la partita IVA: il temporary shop. Questa tipologia di negozio può restare aperta per un massimo di 30 giorni su 365. É la soluzione ideale per chi vuole testare alcuni prodotti da lanciare sul mercato, l’appetibilità di un brand o semplicemente vendere la merce in eccedenza. In questo modo puoi sfruttare tutti i vantaggi offerti dall’online, senza però dover sostenere i costi della partita IVA. Shopify: guadagni e costi Quanto si guadagna con Shopify? Beh, una risposta univoca non esiste. Molto dipende dalla tua tipologia di business e dall’impegno profuso. Il dropshipping, al quale abbiamo accennato poco fa, è sicuramente un’ottima soluzione per tagliare un bel po’ di costi sulla gestione del magazzino. Non avrai problemi di spedizioni, packaging, ammanchi, eccedenze ecc. Nel momento in cui un cliente ordinerà un prodotto, non dovrai fare altro che contattare il fornitore che a sua volta si occuperà della consegna. Per ottimizzare i tuoi guadagni ti consiglio di scegliere un mercato di nicchia e potenzialmente vergine, così da poter trovare terreno fertile per le tue promozioni. Sfrutta quanti più canali possibili e vendi prodotti ad alto valore aggiunto, così da poter aumentare i margini di profitto. Per quanto riguarda i costi invece ci sono 3 piani per iniziare ad usare Shopify: Basic: costa 27 euro al mese e rappresenta la soluzione ideale se stai per lanciare il tuo primo e-commerce; Shopify: costa 79 euro al mese ed è perfetto per i business in crescita che vendono sia nei negozi fisici che in quelli online; Advanced: costa 289 euro al mese ed è indicato per le aziende e le multinazionali in forte espansione internazionale. Ci sono piani per tutte le tasche, quindi scegli in totale tranquillità anche perché puoi modificarli ogni volta che vuoi. Se desideri prima avere un assaggio di Shopify e delle sue principali funzionalità, puoi accedere alla prova gratuita di 14 giorni. Problemi iniziali? Sfrutta l’assistenza Shopify! Le recensioni su Shopify sono estremamente lusinghiere anche per quanto riguarda l’assistenza clienti. Benché la piattaforma sia molto chiara ed esaustiva, potresti incappare in qualche problema o criticità nella creazione o nella gestione del sito. Se dovesse capitare, nessun problema. L’agenzia Shopify mette a tua disposizione tutti gli strumenti necessari per risolvere ogni criticità. Buona parte degli utenti oggi preferisce soluzioni self-service, che consentono di trovare risposte alle loro domande in totale autonomia, Ecco perché a tua disposizione c’è un’area FAQ, dove sono racchiuse le risposte alle domande più comuni degli utenti. Ci sono poi delle guide esaustive, che ti spiegano ad esempio come collegare un dominio, come aggiungere prodotti, come impostare i sistemi di pagamento ecc. E ancora ci sono diversi video tutorial che spiegano, passo dopo passo, come effettuare determinate operazioni per la corretta gestione del sito. C’è poi un’ampia community di oltre 900.000 membri con tanto di forum, dove fare domande, confrontarsi e scambiarsi consigli. Shopify periodicamente mette a disposizione dei webinar sugli argomenti più attuali del momento. Se proprio non riesci a risolvere il tuo problema, puoi contattare direttamente il servizio di assistenza Shopify in grado di fornirti supporto professionale e qualificato. Conclusioni Ora sai come funziona Shopify. Non devi fare altro che creare il tuo e-commerce e, dopo pochi clic, lanciarlo nel web. La cosa più interessante è che Shopify apre le porte dell’imprenditorialità a chiunque. Qualunque sia il tuo livello di esperienza, Shopify ti mette a disposizione un ecosistema molto intuitivo per muovere i primi passi nel mondo dell’e-commerce. Che tu sia un pioniere del commercio online, o che abbia già una solida esperienza alle spalle, Shopify è il miglior alleato per te. Se vuoi iniziare con un piccolo vantaggio scarica l’ebook gratuito a fondo pagina, una guida introduttiva al corretto utilizzo di Shopify.
Shopify per noi di ICT Sviluppo significa progetti ecommerce destinati alle aziende,con un certo dimensionamento ma con un costo per il progetto ecommerce decisamente importante per una startup o chi vuole provare a fare un business con l'ecommerce da zero. Ma Shopify non è solo per noi :-) Infatti deve molto del suo successo al fatto che è ottimo anche per progetti entry level. Anche in Italia è diventata una delle piattaforme di dropshipping più utilizzate, perché ill sogno di guadagnare in modo facile vendendo prodotti online affascina tante persone. Ma è proprio vero che è così semplice ottenere guadagni? Come abbiamo più volte sottolineato, le opportunità offerte dalla rete sono molteplici e alla portata di tutti. Nonostante questo, però, per avventurarsi in un business online occorre avere le giuste competenze o affidarsi ad esperti. L’online può darti tanto, ma se non viene usato nel modo giusto, può farti perdere tempo e denaro. Alla base di tutto ci deve essere una strategia, un progetto che abbia delle solide basi e guardi al futuro. Come hanno fatto i tre ragazzi canadesi che nel 2004 hanno pensato di aprire un sito per la vendita di attrezzature per lo snowboard. In quegli anni non esistevano siti ecommerce già pronti, ma bisognava costruirli a suon di codice. Dopo aver realizzato il loro sito, pensarono di commercializzare la loro creatura: così nacque Shopify. Oggi, il progetto shopify conta oltre 1 milione di venditori in tutto il mondo. Dall’apertura di Shopify Italia, anche molti italiani si sono avvicinati a questa realtà innovativa, intuitiva e semplice da usare. Negli ultimi anni, complice anche la pandemia, l’apertura di negozi elettronici ha avuto un aumento rilevante. Molti hanno iniziato a vendere i prodotti del proprio negozio fisico o a creare vetrine online per i propri prodotti artigianali. Ma è aumentata anche la percentuale di persone che vendono senza avere negozi fisici o produrre oggetti propri. In questo articolo vedremo come Shopify ha rivoluzionato il modo di guadagnare online e come è possibile vendere senza la necessità di grandi investimenti. Shopify: comprare un negozio e vendere online Fare soldi online! Quante volte ci hai pensato? Se hai fatto qualche ricerca su come guadagnare online, di sicuro ti sei imbattuto nel dropshipping. Un business che può portare grandi risultati reali e non di fantasia come promettono molti metodi che girano nel web. Aprire un ecommerce Shopify vuol dire avviare un business in dropshipping e collegare fornitori a nuovi clienti. Questo metodo rivoluzionario ha reso il mondo dell'ecommerce accessibile a tutti: non devi produrre i prodotti o mantenerli in magazzino. Il successo di un progetto ecommerce con Shopify dipende, in realtà, da tanti fattori. Primi fra tutti l’impegno e l’investimento di tempo e risorse. Seppur contenuti, anche in questo caso ci sono dei costi iniziali da sostenere e lo studio di una strategia per pubblicizzare il tuo negozio e attirare e fidelizzare clienti. Ma quanto costa aprire il mio spazio su Shopify? La prima cosa da dire è che questa piattaforma offre una prova gratuita di 14 giorni. In questo periodo potrai prendere dimestichezza con il sistema e capire come muoverti. Successivamente si paga in base al pacchetto scelto: 29$ al mese per il pacchetto base, 79$ al mese per quello medio e 299$ al mese per Advanced Shopify. Il successo di Shopify è testimoniato anche dalle recensioni, che sottolineano la possibilità di ampliare all'infinito il proprio catalogo e l’integrazione con svariate App e sistemi esterni come per esempio Wordpress. Shopify come funziona la piattaforma di ecommerce più famosa Vediamo nel dettaglio come funziona Shopify. Si tratta di una piattaforma di vendita online in dropshipping, che non necessita, quindi, di un magazzino o dell’acquisto di prodotti in anticipo. Inoltre non si dovranno gestire ordini e spedizioni. Il primo passo è registrarti. Con il semplice inserimento dei tuoi dati il negozio è già attivo. Successivamente si dovranno inserire un po' di informazioni per permettere al sistema di configurare al meglio la tua nuova vetrina online. Inoltre verranno richiesti i dati fiscali e bancari per ricevere i pagamenti. Nella propria area è possibile personalizzare l’aspetto grafico della vetrina, caricare il proprio catalogo di prodotti, aggiungere nuovi componenti, scaricabili da Shopify app store. Negli ultimi anni, Shopify ha incrementato i servizi offerti e ha reso disponibili anche alcuni strumenti per facilitare le attività di marketing. Per poter utilizzare la piattaforma e iniziare a vendere in dropshipping è necessario selezionare dei fornitori (dropshipper). Questo passaggio è fondamentale e richiede una fase di analisi per individuare i più seri ed affidabili. Una volta selezionati i fornitori i suoi prodotti andranno caricati nel tuo negozio online creato su Shopify. Se avete impostato tutto nel modo corretto, nel momento in cui un utente acquisterà un prodotto, la piattaforma comunicherà automaticamente al fornitore la richiesta con indirizzo di spedizione e dati del cliente. A questo punto sarà il dropshipper a preparare e spedire il prodotto ma il pagamento verrà effettuato a te. In definitiva, non hai bisogno di un magazzino, né di complicati e costosi software per la sua gestione. Come ogni attività, c’è anche l'altro lato della medaglia da considerare, vale a dire quella dei rischi. Possiamo riassumere i pericoli maggiori ai quali si va incontro quando si parla di dropshipping e Shopify: Riuscire a raggiungere percentuali di guadagno alto; Investimenti in marketing e comunicazione; Trovare fornitori poco affidabili. Per creare un sistema di vendita efficace puoi affidarti ad un partner Shopify, che ti aiuterà ad implementare tecnologie e metodologia per ottenere i tuoi risultati di business. Come guadagnare con Shopify In questo paragrafo cercheremo di rispondere alla domanda: ma quanto si guadagna con un negozio ecommerce con Shopify? La risposta immediata è che dipende molto da te! Il tuo negozio online può diventare un lavoro a tempo pieno oppure un impiego extra per arrotondare. Il primo aspetto che ti farà guadagnare è il più ovvio: indirizzare la vendita sul web e raggiungere un maggior numero di utenti. Questo vantaggio riguarda tutti gli ecommerce, ma Shopify risulta più conveniente perché ti permette di creare un negozio professionale senza conoscere una sola riga di codice, e soprattutto senza doverti rivolgere per questo ad una web agency. Shopify grazie al dropshipping, ti permette di guadagnare un surplus sul prezzo del prodotto, senza affrontare alcuna spesa. Nessun costo di spedizione, di imballaggio o di magazzino. Per essere certo di guadagnare con Shopify devi trovare l’idea giusta che ti permetta di conquistare una nicchia di mercato. Cerca qualcosa di cui le persone hanno bisogno e dove non hai troppa concorrenza. Le regole principali per assicurarti un guadagno con Shopify Italia si possono riassumere in questi punti: Trova il prodotto giusto da vendere; Vendi prodotti ad alto valore aggiunto per aumentare i margini di profitto; Inserisciti in nicchie di mercato; Inserisci prodotti correlati (punta sul cross selling); Promuovi il tuo negozio su più canali. Bisogna comunque sottolineare che non esiste una strategia unica e vincente che vale per tutti, ma si tratta di un percorso che dovrai personalizzare in base alle caratteristiche del tuo progetto e dei prodotti sui quali vuoi puntare. Conclusioni Ogni attività per produrre risultati necessita impegno ed inventiva, aspetto che vale anche per la creazione di un negozio in Shopify. Come in tutti i progetti web, una semplice idea può avere una forza dirompente e conquistare clienti. Il segreto è trovare la strada per apparire davvero unico agli occhi della tua clientela online, attingendo dalla tua creatività per far volare il tuo business. Se vuoi avere qualche altro spunto utile su come Shopify può aiutarti a vendere e, di conseguenza guadagnare, puoi scaricare qui sotto l’ebook gratuito contenente le principali funzioni utili alla tua idea di ecommerce.