Tutti noi acquistiamo online ogni giorno tramite gli ecommerce, ma non tutti sappiamo cosa significa fare una vendita ecommerce, benché viviamo nel secolo del commercio online. E in particolare, la maggior parte di noi non sa come funziona un ecommerce e quali sono le quattro principali forme di ecommerce. Una volta trovate le risposte a queste domande base, approfondiremo cos’è un ecommerce multivendor. Togliamoci ogni dubbio: un ecommerce è un negozio su internet, ergo è un punto vendita che si può visitare dal cellulare o dal computer, comodamente da casa propria e in ogni momento; un negozio online che funziona mediante una piattaforma online come un sito web e nei casi più semplici, un’app; le principali forme di e commerce sono B2B - B2C (business to business - business to consumer). Ora che ci siamo chiariti tutti i dubbi, cerchiamo di capire meglio cos’è un negozio online multivenditore. Un ecommerce multivendor è un negozio online con più di un venditore. Questa tipologia di store online infatti comprende un’offerta di prodotti diversi per marca e per categoria commerciale. È indubbiamente un modello vantaggioso e fruttuoso per il mondo del business online che richiede però delle attenzioni maggiori in merito alla gestione e all’organizzazione di staff e risorse. Di vantaggi ve ne sono molti, ma il principale è che il proprietario dell’e-commerce ha un’entrata passiva continua, con la metà dello sforzo. Approfondiamo nei prossimi paragrafi come funziona questo modello e perché è vantaggioso prevederlo in un progetto ecommerce Multi vendor ecommerce: cosa vuol dire Ecommerce multi vendor: cos’è? Perché questo modello di business Il business model del multi merchant ecommerce ricorda un grande centro commerciale, dove all’interno sono presenti altri negozi. Il cliente finale ha il vantaggio di trovarli tutti aperti e nello stesso momento. Ovviamente un ecommerce di questa tipologia piace molto ai clienti, in quanto offre un’ampissima varietà di prodotti, così da soddisfare varie preferenze e necessità in un unico luogo. L’idea alla base di questo business è quella di consentire a persone o aziende di creare profili, così da pubblicare i propri prodotti in vendita. Approfondiamo nel prossimo paragrafo come funziona il negozio multivendor. Il più grande esempio del negozio multivendor resta sempre Amazon, il marketplace che collega chi vende e chi compra e trattiene per sé una commissione sulla transazione. Su Amazon il venditore ha un’ottima visibilità e lo stesso deve essere garantito da uno store multivendor. Chiaramente creare un negozio multivendor come Amazon non è sicuramente un’impresa facile, ma si può comunque costruire una base solida che può indubbiamente crescere nel tempo. Vi sono due modelli di Multivendor da prendere in considerazione: verticale - sono negozi incentrati su di una nicchia specifica di mercato, che quindi si rivolge a un determinato pubblico; orizzontale - sono negozi in cui si possono trovare un po’ tutte le tipologie di prodotti e di categorie merceologiche, sia come brand che come prezzi. La scelta del business model dipende sempre dal proprio obiettivo e business plan. Potrebbe interessarti leggere i seguenti articoli: E-commerce marketing: le strategie per aumentare le vendite Quando la tua azienda ha bisogno di un Order Management System (OMS) I prezzi di Shopify: quanto costa Shopify Ecommerce multivendor: come funziona Un multivendor ecommerce consente a più venditori di gestire e vendere i loro prodotti attraverso un unico sito web. Questo tipo di marketplace è particolarmente vantaggiosa sia per i venditori che per i clienti, oltre che per l'imprenditore che gestisce il marketplace. Il concetto chiave di un vendor ecommerce con più venditori è che, sebbene i prodotti possano provenire da negozi diversi, l'acquisto avviene in un unico luogo. Per esempio, Amazon è un esempio noto di multi merchant ecommerce: i clienti acquistano prodotti da diversi venditori, ma la transazione e la fatturazione avvengono attraverso Amazon, che a sua volta paga i venditori. In termini tecnici, questi siti web utilizzano un Content Management System (CMS) che consente ai venditori di gestire i loro negozi online dal pannello di controllo del sito. Il proprietario del marketplace può quindi offrire servizi di vendita e gestione ai venditori, guadagnando una commissione sulle vendite. I marketplace multivendor si differenziano ulteriormente in verticali e orizzontali. Un marketplace verticale, come Zalando, si concentra su una specifica categoria di prodotti (ad esempio, abbigliamento), mentre un marketplace orizzontale, come Amazon, offre una vasta gamma di prodotti e servizi di categorie diverse. Per far sì che però questo modello abbia successo è necessario che vengano garantiti alcuni vantaggi. Approfondiamoli nel prossimo paragrafo Ecommerce multi vendor: vantaggi Un ecommerce multivendor di successo, noto anche come multi merchant ecommerce, incorpora diverse caratteristiche essenziali per ottimizzare l'esperienza sia del venditore (vendor) che del cliente. Queste caratteristiche sono: 1. Checkout Intuitivo e Immediato Un processo di pagamento rapido e senza complicazioni è cruciale. Questo non solo rende l'acquisto più piacevole per il cliente, ma riduce anche la probabilità di abbandono del carrello. Implementare un sistema di checkout che integri diverse opzioni di pagamento, garantendo una procedura fluida e sicura, è un vantaggio significativo in un ambiente di vendor ecommerce. 2. Monitoraggio degli Ordini La possibilità per i clienti di tracciare i loro ordini in tempo reale aumenta la trasparenza e la fiducia. In un multi merchant ecommerce, dove i prodotti possono provenire da diversi venditori, è fondamentale che il cliente sia sempre informato sullo stato del proprio ordine. 3. Modalità di Pagamento Multiple Offrire una varietà di opzioni di pagamento è una strategia fondamentale per ridurre l'abbandono del carrello. Questo include carte di credito, sistemi di pagamento digitali e, eventualmente, opzioni di pagamento post-consegna. In un sistema di vendor ecommerce, ogni venditore può beneficiare di questa flessibilità, poiché aumenta la probabilità che i clienti completino l'acquisto. 4. Gestione Facilitata per i Venditori In un multivendor ecommerce, i venditori possono gestire in modo più efficiente aspetti cruciali come l'imballaggio, la gestione dei resi e il monitoraggio degli ordini e delle vendite, tutto da una dashboard unificata. Questo non solo semplifica la gestione per i venditori, ma garantisce anche una migliore esperienza per i clienti. 5. Alta Customer Experience Scegliere una piattaforma come Shopify per un progetto di multi merchant ecommerce assicura un'esperienza utente di alto livello. Una piattaforma ben progettata e user-friendly migliora notevolmente l'esperienza di acquisto del cliente, un aspetto cruciale per il successo di un multivendor ecommerce. Shop online multivendor, negozi fisici e piattaforma online Come anticipavamo all’inizio di questo articolo scegliere il multivendor per il proprio business online può rappresentare indubbiamente un vantaggio, ma non bisogna pensare che questa scelta vada in contrapposizione con i negozi fisici. Avere dei negozi fisici permette di rendere ancora più profittevole il proprio business, perché da un lato si accontentano i clienti virtuali e dall’altro quelli che fisici che adorano fare shopping. Chiaramente in questo panorama riveste un ruolo fondamentale la scelta della piattaforma online dove costruire il proprio negozio online. Quest’ultima deve avere una buona capacità di gestione, un ottimo sistema di automazione e monitoraggio degli ordini, nonché una strategia di marketing ben strutturata. Tra le piattaforme che più possono estinguere queste necessità, vi è Shopify, che ha tutte le potenzialità per trasformare il tuo negozio online multivendor in un possibile competitor dei grandi colossi dell’online. Per farlo, all'interno dello store ci sono applicazioni, come Multi Vendor Marketplace, che permettono di trasformare il proprio negozio online e in un vero e proprio ecommerce multivendor. Tutto dipende da come il negozio multivendor è gestito. Conclusioni Hai un progetto e-commerce in mente che vuoi trasformare in un negozio online multivendor? Il consiglio è di scegliere sempre il software migliore, un ecommerce con Shopify è certamente un ottimo punto di partenza per raggiungere degli obiettivi di business. Vuoi avviare un progetto Shopify, affidati agli esperti Shpoify, ti guideranno verso la creazione di un negozio online multivendor o normale.
Il 2023 ha rappresentato una svolta epocale per il settore dell'ecommerce, e il 2024 si prospetta altrettanto rivoluzionario. Stiamo assistendo all'emergere di nuove tendenze e siamo in attesa di scoprire innovazioni ancora inesplorate. Osservando l'orizzonte futuro, sappiamo che è sempre un esercizio di speculazione, ma non vediamo l'ora di scoprire ciò che il 2024 e gli anni successivi ci riserveranno. (Tradotto e adattato dall'articolo di ChannelEngine: https://www.channelengine.com/en/blog/ecommerce-predictions) 1. Il Social Commerce e il Live Commerce continueranno a svilupparsi a passi da gigante Il Social Commerce ha già fatto la sua comparsa nel 2023, ma la sua importanza è destinata a crescere in modo significativo. Le aziende con una presenza consolidata su piattaforme estremamente popolari come TikTok si trovano di fronte a un'opportunità senza precedenti per aumentare la loro quota di mercato. Nel 2023, Bytedance, la società madre di TikTok, ha preso la decisione di chiudere TikTok Storefront per lanciare TikTok Shop, consentendo agli utenti di effettuare acquisti senza abbandonare la piattaforma. Questa miglioria nell'esperienza d'acquisto rappresenta una sfida per gli altri marketplace di e-commerce nel 2024. Grazie all'integrazione del canale di vendita e della piattaforma social, TikTok ha la capacità di comprendere le abitudini di visualizzazione e le preferenze di acquisto degli utenti senza l'utilizzo di cookie o pixel di tracciamento, offrendo un targeting preciso e un metodo efficace per semplificare gli acquisti alle aziende. Non solo i marketplace sono preoccupati per l'ascesa di TikTok. Ci si può aspettare che anche altre piattaforme social inizino a mettere in evidenza i contenuti acquistabili sui loro canali. Meta sta lavorando per migliorare gli acquisti direttamente dai suoi flussi di contenuto, attraverso un aggiornamento dei suoi Shop Ads. La possibilità di completare un acquisto in pochi clic diventerà presto una pratica comune, indipendentemente dalla piattaforma social utilizzata. L'attrattiva degli influencer è un aspetto noto ai marchi di e-commerce da diversi anni, ma la popolarità del Live Commerce, in cui gli influencer mostrano i loro prodotti preferiti in streaming con la possibilità di acquisto immediato, è destinata a crescere nel 2024. Già una tendenza in Asia, Walmart si è unita a questa tendenza con Walmart Live. In generale, i clienti che partecipano a uno streaming incentrato su una specifica categoria hanno un'alta intenzione di acquisto, rappresentando un target ideale per i marchi. 2. Espansione oltre i confini: il futuro della vendita internazionale Nonostante le tensioni geopolitiche, le aziende stanno trovando sempre più facile espandersi a livello internazionale, soprattutto verso grandi blocchi economici come l'Unione Europea. Il commercio elettronico transfrontaliero, in particolare verso nuove regioni, richiede una certa attenzione. Questo è un dato di fatto che rimane valido, ma nel 2024 emergono nuove tendenze che rendono questa opzione di crescita più accessibile che mai. Innanzitutto, l'espansione continua dei marketplace di Amazon in tutto il mondo offre un punto di partenza familiare per le aziende che desiderano esplorare nuovi mercati. Ad esempio, un venditore statunitense che vuole entrare nel mercato europeo può utilizzare lo stesso codice ASIN e trasferire automaticamente recensioni e valutazioni, guadagnando così un vantaggio iniziale. Inoltre, i fornitori di servizi logistici di terze parti stanno potenziando le loro operazioni per competere con Amazon, il che rappresenta un vantaggio per le aziende che vogliono aprire nuovi mercati. La tecnologia innovativa, come i modelli di linguaggio supportati dall'intelligenza artificiale (LLM), sta migliorando la precisione e la localizzazione delle traduzioni degli annunci. Questo abbassa un'altra barriera all'ingresso. I software di integrazione dei marketplace permettono ai marchi di aggiungere facilmente nuovi canali provenienti da tutto il mondo, collegandosi senza problemi ai loro sistemi interni (ERP, PIM, WMS), semplificando notevolmente l'espansione internazionale. 3. I media nel settore del commercio al dettaglio assumono un ruolo sempre più cruciale I media nel settore del retail hanno assunto un ruolo sempre più cruciale nel corso del tempo, e con l'ormai consolidata predominanza dei marketplace nelle preferenze di acquisto dei consumatori, questa forma di pubblicità è destinata a crescere ulteriormente. Esistono vari fattori che alimentano il continuo sviluppo dei media nel retail nell'ecommerce. Il primo riguarda la privacy dei dati e l'eliminazione graduale dei cookie. L'impatto di questa tendenza sui canali che si basano sui cookie per il loro targeting sta già influenzando i marchi di e-commerce. È diventato sempre più difficile (e di conseguenza più costoso) raggiungere gli utenti in base alle loro attività online su piattaforme come Instagram e Facebook. Questo trend è destinato ad accelerare con la fine dell'uso dei cookie di terze parti da parte di Google nella seconda metà del 2024. Con una minore capacità dei marchi di raggiungere efficacemente i consumatori che mostrano interesse per l'acquisto sui social media, la strategia migliore consiste nel pubblicizzare direttamente sui marketplace. Un altro fattore che sta stimolando la crescita dei media nel retail è l'attrattiva di un flusso di entrate a margine elevato per i marketplace. In un ambiente di e-commerce altamente competitivo, la pubblicità rappresenta un modo per i marketplace di generare profitti senza scoraggiare i venditori, evitando di ridurre la loro quota di guadagno. I marchi dovrebbero rimanere aggiornati sulle ultime opzioni pubblicitarie e sulle migliori pratiche in ogni marketplace in cui vendono, poiché ciò sarà una priorità per molti marketplace nel 2024. Alcuni sono più aggressivi di altri nel garantire visibilità agli inserzionisti (come Allegro, ad esempio), e ci saranno offerte diverse tra i vari marketplace in tutto il mondo. 4. Sostenibilità ed etica: priorità nell'acquistare con consapevolezza La sostenibilità è una causa di grande importanza, soprattutto tra i consumatori più giovani. A seconda della categoria di prodotto, può essere un fattore determinante nelle decisioni di acquisto. Si prevede che questo aspetto acquisisca ancora più rilevanza nel 2024, dato che la crisi climatica continua a non mostrare segni di rallentamento. Vendendo su marketplace come Amazon, si associa il proprio marchio e i valori che rappresenta con la piattaforma di vendita scelta. Questo può avere effetti positivi, dato che Amazon è rinomato per la sua efficienza nelle consegne e nel servizio clienti. Tuttavia, dall'altro lato, i marchi su Amazon devono fare i conti con la storica reputazione non eccellente di Amazon in termini di sostenibilità. Per contrastare questo effetto, i marchi possono diversificare la loro presenza sui vari canali, vendendo su più marketplace. Abbandonare completamente Amazon è una mossa drastica e non consigliata, considerando che ogni acquisto e-commerce ha un impatto sulle emissioni di carbonio, indipendentemente dal canale utilizzato. I canali più etici dal punto di vista ambientale per i marchi sono quelli che vendono prodotti ricondizionati o usati. Questi canali hanno guadagnato popolarità tra i consumatori attenti all'ambiente o alla ricerca di prodotti unici. Tra i marketplace popolari che vendono prodotti ricondizionati si annoverano Backmarket, Refurbed e, naturalmente, eBay. 5. L'addio ai resi gratuiti nel mondo della moda? La moda veloce offre vantaggi ai consumatori, ma ha conseguenze negative sull'ambiente e può risultare costosa per i marchi e i marketplace. Per questo motivo, alcuni siti di vendita al dettaglio e marketplace hanno deciso di eliminare la politica dei resi gratuiti. Questa tendenza potrebbe diventare la norma nel 2024, in risposta all'evoluzione delle aspettative dei consumatori. In questo contesto, diventa fondamentale per i marchi garantire descrizioni accurate dei prodotti sulle loro pagine, rendendo i contenuti Amazon A+ ancora più importanti di quanto già siano. L'invio di un articolo che non corrisponde alla descrizione può aumentare il rischio di ricevere recensioni negative. È essenziale evitare questa situazione a tutti i costi! Per garantire che le inserzioni soddisfino i requisiti dei marketplace e dei canali di vendita, è consigliabile automatizzare la gestione delle inserzioni utilizzando software appositi. Affidarsi a un semplice copia-incolla non è sufficiente, considerando l'importanza di ottenere risultati positivi. Conclusione Il 2024 si prospetta come un anno entusiasmante per l'ecommerce. Con la crescente popolarità di TikTok e la concorrenza che cerca di recuperare, insieme alle sfide che le marche affrontano per diventare sostenibili in un settore che si basa sulla velocità di consegna dei prodotti, alcune aziende avranno successo mentre altre dovranno affrontare difficoltà. Nella breve storia dell'ecommerce, c'è un fatto indiscutibile: i Brands che hanno una combinazione equilibrata di canali e una solida infrastruttura tecnologica saranno in una posizione migliore per sfruttare la crescita o resistere in caso di calo del mercato.
In termini di mercato e di produzione stiamo vivendo un periodo piuttosto complesso e particolare. Da un lato bisogna soddisfare le richieste sempre più esigenti di un pubblico vasto ed eterogeneo, d’altro lato è necessario ridurre i consumi dettati dalla produzione di massa che equivalgono a costi maggiori per le aziende e determinano un maggior inquinamento. Così sono nati gli shop second hand, cioè negozi online dove vendere prodotti usati e di seconda mano, ma di ottima qualità. Il nuovo contesto mondiale, che prevede un’economia circolare per limitare i consumi energetici e di materie prime e che si basa su un riciclo green e virtuoso, ha notevolmente cambiato le prospettive. I prodotti di seconda mano fino a qualche anno fa venivano acquistati solo dalle persone che avevano poche disponibilità economiche. Oggi invece sono apprezzati da tutti e persino i grandi marchi stanno declinando la loro produzione in chiave second hand per contenere i costi e accontentare le richieste dei loro clienti, che vogliono prodotti di marca e di qualità, ma senza spendere cifre eccessive. L’offerta naturalmente va sempre declinata in base al proprio business e soprattutto al proprio target di pubblico, perciò è opportuno affidarsi a piattaforme specifiche come Shopify che consente di conoscere meglio i propri clienti, le loro preferenze e le loro abitudini d’acquisto. Cosa si intende per second hand shopping online e perché piace così tanto? Per comprendere meglio come e perché si è sviluppato il fenomeno della second hand economy dobbiamo fare un piccolo passo indietro, ai tempi della pandemia. In quel periodo l’intera produzione mondiale, o quasi, era ferma e quindi le persone, volenti o nolenti, hanno dovuto utilizzare articoli e prodotti usati, per l’appunto di seconda mano. Molto ha influito la crisi dei microchip, ma anche l’impennata dei costi energetici e delle materie prime che ha costretto le aziende e le imprese a rivedere i loro modelli di produzione. Piuttosto che produrre di più, si è ritenuto più opportuno riciclare e reimmettere sul mercato prodotti già usati, ma in buone condizioni. Tutto questo va letto nell’ottica dell’economia circolare, poiché bisogna fare i conti anche con un pianeta sempre più malconcio e inquinato. La produzione di massa non è più un modello sostenibile e così il second hand rappresenta la chiave per ridurre i consumi, limitare l’utilizzo di energia e di materie prime e contenere l’inquinamento a beneficio di un minor impatto ambientale. Come ha evidenziato l’Osservatorio Second Hand Economy di Bva Doxa per Subito l’Italia è uno dei paesi che meglio ha recepito questo nuovo trend di mercato. Nel 2023 ben 24 milioni di italiani hanno scelto i second hand online shop per un valore economico generato pari a 25 miliardi di euro, cioè l’1,3% del Pil nazionale. Si è ormai abbattuto il pregiudizio che permeava il mercato di seconda mano e, anzi, è diventato una grande opportunità sia per i consumatori che per le aziende stesse. Gli aspetti peculiari del second hand nell’abbigliamento Secondo il report dell’Osservatorio Second Hand Economy tra i settori più gettonati dell’economia di seconda mano ci sono gli sport e hobby, l’elettronica e i motori. A fare la parte del leone però sono soprattutto gli e-commerce di abbigliamento, come testimonia la nascita di tantissimi second hand shop online che per l’appunto vendono vestiti e accessori di seconda mano. Sono nati molti ecommerce second hand mobile dopo la pandemia che, non dovendo gestire i costi di un negozio fisico, possono tagliare molte spese di gestione. In alternativa molti commercianti hanno affiancato ai loro negozi fisici gli shop online, sfruttando il doppio canale di vendita. In entrambi i casi basta avviare un progetto Shopify, una piattaforma estremamente performante per negozi online e offline, oppure integrati con entrambi i canali di vendita. Comprare abbigliamento di seconda mano allunga la vita di un oggetto che può essere ancora utilizzato. Il livello di usura tra l’altro è soggettivo: alcuni ritengono necessario scartare un prodotto se presenta un difetto impercettibile, mentre per altri piccole imperfezioni non rappresentano un problema, anzi addirittura un valore aggiunto che dona esclusività e originalità all’articolo. La compravendita di abbigliamento usato contribuisce quindi a creare una cultura collettiva basata sul riciclo. Generalmente i capi d’abbigliamento second hand sono più economici, ma questo non significa che siano scadenti. Anzi, i capi usati possono essere addirittura di qualità migliore soprattutto se rapportati ai prodotti della fast fashion, realizzati spesso con materiali scadenti che deperiscono in breve tempo. C’è poi da fare un discorso relativo ai capi vintage, che hanno un’età di 15-20 anni e che col tempo acquisiscono ancora più valore. Basti pensare ai jeans Levi’s degli anni 80 che, se tenuti bene, possono valere anche centinaia di euro. In ogni caso tutti i capi dei brand iconici che hanno fatto la storia della moda diventano “must have” da avere nel proprio armadio, purché tenuti in buone condizioni. Second hand mobile: una nuova opportunità nell’ottica di un e-commerce circolare Fino a qualche anno fa erano soprattutto le vecchie generazioni che, forgiate da anni duri e difficili, pensavano a conservare e riutilizzare tutto o quasi. Le nuove generazioni, forti di un discreto benessere economico, non hanno mai prestato grande attenzione al riciclo e al risparmio. La pandemia, la crisi energetica e le guerre hanno costretto anche le nuove generazioni a cambiare prospettiva e soprattutto ad adottare comportamenti più virtuosi, a partire proprio dagli acquisti. L’economia circolare è stata sdoganata in tutti gli ambiti e si basa su 3 capisaldi principali: Reimmettere in commercio prodotti di seconda mano e favorire il riuso; Ridurre i consumi; Riciclare le materie. Secondo le direttive europee, che prevedono il raggiungimento di specifici obiettivi da centrare entro il 2030 per ridurre l’inquinamento, l’economia circolare si basa su un approccio dinamico al mercato per eliminare il punto di fine vita del prodotto o dei suoi materiali. E così un prodotto che altrimenti sarebbe finito nella discarica viene ripreso, migliorato e reimmesso sul mercato per essere riciclato, noleggiato o rivenduto. Oltre ai capi di abbigliamento, altri esempi di riciclo virtuoso nel settore dell’elettronica sono i dispositivi ricondizionati come tablet o smartphone, cioè riportati a nuova vita dopo approfonditi controlli per verificare che tutte le componenti funzionano perfettamente. Vengono così venduti come nuovi, ma ad un prezzo più contenuto, senza necessariamente utilizzare nuovi materiali. Questo discorso si può ovviare allargare a tutti quei mercati dove è possibile rivendere merce e prodotti riciclabili e riutilizzabili. Quali sono i vantaggi? In parte abbiamo già tracciato i principali benefici dell’economia circolare, ma li elenchiamo in questo paragrafo per avere una panoramica più ampia. I second hand shop, per sviluppare la loro attività commerciale e raggiungere gli obiettivi prefissati in minor tempo, possono affidarsi ad agenzie Shopify Expert che aiutano i merchant a far crescere il loro negozio fornendo servizi di alta qualità. Elenchiamo adesso i vantaggi derivanti da un mercato second hand: Minor impatto ambientale. Vendere prodotti di second hand dà una grande mano al pianeta, pervaso da sconvolgimenti climatici come siccità, trombe d’aria, cicloni e tempeste devastanti che stanno sconvolgendo l’ecosistema mondiale, fenomeni che hanno visto protagonista la nostra stessa nazione. Adottare quindi una produzione più virtuosa ha un minor impatto ambientale e consente di consegnare alle generazioni future un mondo più vivibile. Proprio perché la salvaguardia del pianeta è un tema sempre più centrale nell’opinione pubblica, non bisogna ignorare il positivo ritorno d’immagine per i brand che adottano politiche ambientaliste ed eco-friendly e che guadagnano punti agli occhi dei consumatori; Meno costi. Ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo è il principio di Pareto al quale si ispirano aziende, imprese, e-commerce e qualsiasi altro tipo di attività. Ebbene l’economia seconda hand sembra assolvere in pieno a questo principio, poiché consente di ridurre molti costi inutili e di ottimizzare i materiali e gli articoli già in proprio possesso; Offerta completa e variegata. Vendere articoli vintage e ormai fuori produzione consente agli e-commerce di ottenere un vantaggio competitivo. Alcuni prodotti sono davvero unici e originali, quindi gli e-commerce hanno la possibilità di proporre qualcosa di esclusivo per differenziarsi nei mercati che risultano spesso fin troppo anonimi e appiattiti. Lo shopping diventa anche più divertente per i clienti che possono esaltare le loro individualità acquistando prodotti unici; Qualità. Seconda mano non significa seconda scelta, anzi, i prodotti second hand prima di essere messi sul mercato vengono accuratamente controllati e selezionati. I clienti hanno la certezza di risparmiare, ma anche di acquistare prodotti di qualità che durano a lungo nel tempo. Conclusioni Ormai il percorso è tracciato: è finito il tempo degli sprechi ed è iniziato quello del risparmio, del riciclo e soprattutto dell’economia circolare. Una lezione che i titolari devono apprendere quanto prima per essere competitivi sul mercato e per non lasciarsi sfuggire le nuove opportunità offerte dal mercato. Se hai un e-commerce che vende all’ingrosso può darti una grande mano Shopify Plus e, per conoscere le caratteristiche peculiari, puoi scaricare l’ebook a fine articolo che ti spiega come gestire prezzi e listini personalizzati e le sedi per ogni cliente al fine di ottimizzare i processi della tua attività.
L'e-commerce, da quando ha fatto il suo debutto nel panorama commerciale globale, ha subito un'evoluzione costante e impressionante. Originariamente visto come un semplice canale alternativo per la vendita al dettaglio, è ora diventato una componente cruciale della strategia di business per aziende di ogni dimensione. Questo cambiamento è dovuto a una serie di fattori, tra cui l'avanzamento tecnologico, il cambiamento delle abitudini dei consumatori e l'emergere di nuovi modelli di business. Uno di questi modelli, che sta guadagnando sempre più attenzione, è la vendita diretta al consumatore (D2C). Tradizionalmente, i produttori e i brand si affidavano a rivenditori, distributori e altre terze parti per portare i loro prodotti al consumatore finale. Tuttavia, il modello D2C sfida questo percorso convenzionale, permettendo ai produttori di vendere direttamente ai consumatori, bypassando gli intermediari. Questo approccio offre diversi vantaggi chiave, sia per i consumatori che per le aziende. Per i consumatori, il D2C significa un accesso più diretto ai loro marchi preferiti, spesso accompagnato da un'esperienza di acquisto più personalizzata e coinvolgente. I clienti godono di una maggiore trasparenza, di prezzi potenzialmente più bassi (a causa dell'eliminazione degli intermediari), e di una comunicazione diretta con il brand, che può tradursi in un servizio clienti migliorato e più efficiente. Dal punto di vista del produttore o del brand, il D2C apre la porta a una serie di benefici importanti. Questi includono un controllo più completo sul brand e sulla narrazione del prodotto, la possibilità di raccogliere dati preziosi sul comportamento e le preferenze dei consumatori, e la flessibilità di sperimentare con nuovi prodotti e strategie di marketing senza la necessità di negoziare con intermediari. Inoltre, il D2C può portare a margini di profitto più elevati, poiché i produttori vendono direttamente ai consumatori a un prezzo di vendita al dettaglio, piuttosto che a un prezzo all'ingrosso a rivenditori o distributori. Ecco quindi i 6 motivi per cui approcciare un e-commerce D2C: 1. Maggiore controllo sul Brand Controllo diretto sull'immagine e sul messaggio del Brand Uno dei benefici più significativi del modello D2C (Direct-to-Consumer) è il controllo diretto che offre ai produttori e ai brand sulla loro immagine e sul messaggio marketing. In un modello tradizionale B2B (Business-to-Business) e successivamente B2C, il messaggio del brand è spesso filtrato attraverso vari intermediari come rivenditori e distributori. Questo può portare a una diluizione o addirittura a una distorsione del messaggio originale del brand, con possibili impatti negativi sulla percezione del consumatore. Invece, nel modello D2C, i brand hanno la capacità di presentare il loro messaggio direttamente al consumatore finale. Ciò significa che ogni aspetto dell'esperienza del cliente - dal sito web, alla pubblicità, al packaging, fino al servizio clienti - può essere curato per riflettere esattamente i valori, la visione e la voce del brand. Questo controllo diretto consente ai brand di costruire un'immagine più autentica e coerente, che può aiutare a stabilire una connessione più profonda e forte con i clienti. Feedback diretto dei clienti e impatto sul posizionamento del prodotto Un altro aspetto fondamentale del modello D2C è la capacità di ricevere feedback diretti dai clienti. In un tradizionale modello B2B, il feedback dei clienti è spesso indiretto e filtrato attraverso intermediari, il che può rallentare o complicare il processo di ricezione e di reazione a tale feedback. Tuttavia, in un modello D2C, i brand possono interagire direttamente con i loro consumatori, ottenendo preziose informazioni in tempo reale. Questo feedback diretto è utile per il posizionamento dei prodotti. I brand possono rapidamente capire cosa funziona e cosa non funziona, quali caratteristiche del prodotto sono più apprezzate e quali potrebbero necessitare di miglioramenti. Questa comunicazione diretta consente ai brand di essere più agili e reattivi, adattando i loro prodotti e servizi per meglio soddisfare le esigenze e le aspettative dei clienti. Inoltre, il feedback diretto dei clienti può anche fornire spunti per nuovi prodotti o varianti, permettendo ai brand di rimanere al passo con le tendenze del mercato e le preferenze dei consumatori. Questa interazione continua crea un circolo virtuoso dove i clienti si sentono ascoltati e valorizzati, e i brand possono migliorare costantemente la loro offerta. 2. Dati e analisi del consumatore L'Importanza dei dati del consumatore per una strategia di marketing mirata Nell'era digitale, i dati sono diventati una valuta preziosa, soprattutto nel mondo del marketing. Per i brand che adottano il modello D2C, l'accesso ai dati del consumatore e la loro analisi sono fondamentali per sviluppare strategie di marketing mirate e efficaci. Questi dati possono includere informazioni sulla demografia, il comportamento di acquisto, le preferenze personali, la storia delle interazioni con il sito web e molto altro. Avere accesso diretto a queste informazioni permette ai brand di comprendere meglio i loro clienti, creando profili dettagliati che possono essere utilizzati per personalizzare l'esperienza di acquisto. Invece di basarsi su campagne di marketing generiche e di vasta portata, i brand possono utilizzare i dati per creare messaggi specifici e pertinenti per segmenti di pubblico ben definiti. Questo non solo aumenta l'efficacia delle campagne pubblicitarie ma migliora anche l'esperienza del cliente, aumentando la probabilità di conversioni e fidelizzazione. Esempi di personalizzazione e innovazione tramite l'analisi dei dati D2C L'analisi dei dati D2C può portare a una migliore personalizzazione in diversi modi. Ad esempio, un brand potrebbe utilizzare i dati di navigazione del sito web per personalizzare le raccomandazioni di prodotti, mostrando agli utenti articoli che corrispondono ai loro interessi passati o attuali. Questo tipo di personalizzazione non solo rende l'esperienza di acquisto più soddisfacente per il cliente ma può anche aumentare le vendite incrociate e aggiuntive. Inoltre, i dati possono essere utilizzati per personalizzare le comunicazioni via email. Invece di inviare lo stesso messaggio a tutta la base di clienti, i brand possono segmentare il loro pubblico e inviare offerte o contenuti specifici che risuonano con interessi o comportamenti specifici. Ad esempio, un cliente che ha visualizzato frequentemente prodotti in una certa categoria potrebbe ricevere email con offerte speciali o nuovi arrivi relativi a quella categoria. L'analisi dei dati D2C non si limita alla personalizzazione; può anche alimentare l'innovazione del prodotto. Analizzando i pattern di acquisto e le recensioni dei clienti, i brand possono identificare trend emergenti, preferenze in evoluzione e potenziali aree per nuovi sviluppi di prodotto. Questo tipo di insight può guidare il processo di innovazione, consentendo ai brand di rimanere all'avanguardia nel loro settore e di continuare a soddisfare le esigenze in cambiamento dei loro clienti. 3. Maggiori margini di profitto Eliminazione degli intermediari e aumento dei margini di profitto Uno degli aspetti più evidenti e significativi del modello D2C (Direct-to-Consumer) è l'eliminazione degli intermediari nella catena di distribuzione. Nel modello tradizionale B2B (Business-to-Business), i produttori vendono i loro prodotti a grossisti, distributori o rivenditori, che a loro volta li rivendono ai consumatori finali. Ogni intermediario aggiunge il proprio markup al prezzo del prodotto, riducendo il margine di profitto per il produttore originale. Nel modello D2C, invece, i produttori vendono direttamente ai consumatori, bypassando gli intermediari. Questo significa che possono conservare il margine di profitto che altrimenti sarebbe andato ai distributori o ai rivenditori. Di conseguenza, anche se il prezzo di vendita al consumatore finale potrebbe essere inferiore rispetto a quello praticato nel canale B2B, il profitto netto per il produttore può essere significativamente maggiore. Rapporto costi-benefici del D2C rispetto al B2B tradizionale Sebbene il modello D2C possa offrire margini di profitto più elevati, è importante considerare il rapporto costi-benefici rispetto al modello B2B tradizionale. Mentre l'eliminazione degli intermediari riduce i costi, i produttori nel modello D2C devono affrontare spese che normalmente sono gestite dai rivenditori, come il marketing, la gestione dell'inventario, l'evasione degli ordini, il servizio clienti e la logistica di spedizione. Questi costi aggiuntivi possono essere significativi, e i produttori devono valutare se la potenziale crescita dei margini di profitto giustifica l'investimento in queste aree. Tuttavia, con la giusta strategia e l'efficienza operativa, i brand possono spesso gestire questi costi in modo efficace, massimizzando i benefici del modello D2C. Inoltre, il modello D2C permette ai brand di avere un maggiore controllo sul pricing. Senza la necessità di aderire ai prezzi imposti o suggeriti dai rivenditori, i produttori possono essere più flessibili nelle loro strategie di prezzo, adattandosi rapidamente alle condizioni del mercato, alle esigenze dei consumatori e alle strategie promozionali. Un altro aspetto importante è l'investimento in tecnologia e in piattaforme di e-commerce. Mentre questo può rappresentare un costo iniziale significativo, le piattaforme digitali possono offrire efficaci strumenti di automazione e analisi, che aiutano a ridurre i costi operativi a lungo termine e a ottimizzare le vendite e il marketing. 4. Costruzione di una comunità fidelizzata L'Importanza di costruire una comunità intorno al Brand In un mercato sempre più saturo e competitivo, distinguersi non è solo una questione di offrire prodotti o servizi di qualità, ma anche di creare una connessione emotiva con i consumatori. Questa connessione si rafforza notevolmente quando un brand riesce a costruire una comunità di clienti fedeli e appassionati. Una comunità fedele non solo supporta ripetutamente il brand attraverso acquisti, ma agisce anche come un potente veicolo di marketing e promozione tramite il passaparola. Una comunità forte intorno a un brand si basa su valori condivisi, esperienze autentiche e un senso di appartenenza. Quando i consumatori si sentono parte di qualcosa di più grande, più che semplici acquirenti, si trasformano in ambasciatori del brand. Questi clienti fedeli possono fornire feedback prezioso, diffondere positivamente il nome del brand nelle loro reti sociali e contribuire a plasmare la direzione futura del brand attraverso le loro interazioni e preferenze. Comunicazione e interazione diretta nel modello D2C Il modello D2C offre un'opportunità unica per sviluppare e coltivare questa comunità. Senza intermediari, i brand possono comunicare e interagire direttamente con i loro clienti. Questo contatto diretto permette ai brand di ascoltare e rispondere alle esigenze e ai desideri dei clienti in tempo reale, creando un dialogo bidirezionale che è fondamentale per costruire relazioni di lungo termine. Le piattaforme di social media, ad esempio, giocano un ruolo cruciale in questo processo. Consentono ai brand di condividere storie, lanciare nuovi prodotti, raccogliere feedback e coinvolgere i clienti in maniere che vanno oltre la semplice transazione. Attraverso contenuti interessanti, campagne interattive e risposte dirette, i brand possono costruire una comunità attiva e impegnata. Inoltre, i brand possono utilizzare altri canali come email, blog, forum e programmi fedeltà per coltivare questa relazione. Ad esempio, inviando newsletter personalizzate o offrendo promozioni esclusive ai membri della comunità, i brand possono far sentire i clienti valorizzati e parte integrante della storia del brand. L'organizzazione di eventi esclusivi, sia online che offline, è un'altra strategia efficace. Questi eventi possono variare da lanci di nuovi prodotti, a workshop, a incontri con influencer o leader di pensiero nel settore. Creando esperienze uniche e memorabili, i brand possono rafforzare ulteriormente il legame con la loro comunità. 5. Reattività e agilità nel mercato Velocità nel reagire alle tendenze di mercato con il D2C Il modello D2C (Direct-to-Consumer) conferisce ai brand un livello di agilità e reattività nel mercato che è difficile da ottenere attraverso i canali tradizionali B2B (Business-to-Business). In un mercato che cambia rapidamente, la capacità di adattarsi e rispondere in modo tempestivo alle tendenze emergenti è fondamentale per rimanere rilevanti e competitivi. Il D2C permette ai brand di interagire direttamente con i consumatori, ottenendo feedback in tempo reale e insight sulle loro preferenze. Questa connessione diretta facilita una comprensione più profonda e immediata delle tendenze emergenti, consentendo ai brand di adattare rapidamente le loro offerte di prodotti, le strategie di marketing e persino il loro posizionamento nel mercato. Ad esempio, un brand di moda D2C può rilevare un crescente interesse per un particolare stile o materiale attraverso l'analisi delle interazioni sui social media o i dati di vendita online. Questa informazione può essere rapidamente utilizzata per modificare le linee di produzione e introdurre nuovi prodotti che rispondono a questa tendenza, molto prima che un brand tradizionale, che dipende da lunghi cicli di produzione e distribuzione, sia in grado di fare. Casi di successo: sfruttare la flessibilità del D2C Numerosi brand hanno dimostrato come sfruttare con successo la flessibilità offerta dal modello D2C. Un esempio eclatante è quello di aziende nel settore della moda e dell'abbigliamento che hanno rapidamente adattato le loro linee di prodotto per includere mascherine e abbigliamento funzionale durante la pandemia di COVID-19. Questa rapida risposta non solo ha soddisfatto una nuova esigenza del mercato ma ha anche aiutato queste aziende a rimanere rilevanti in un periodo difficile. Un altro esempio è rappresentato da brand nel settore alimentare e delle bevande che hanno lanciato nuovi prodotti in risposta a tendenze emergenti come alimenti salutari, biologici o vegani. La capacità di questi brand di sfruttare i dati D2C per identificare rapidamente l'interesse crescente in queste aree e poi di reagire con prodotti pertinenti è stata fondamentale per il loro successo. Inoltre, alcune aziende di cosmetici e cura della persona hanno utilizzato la flessibilità del D2C per offrire prodotti personalizzati. Utilizzando i dati raccolti direttamente dai consumatori, queste aziende hanno potuto creare formule su misura che rispondono alle specifiche esigenze della pelle o dei capelli dei loro clienti, un servizio che sarebbe stato quasi impossibile da realizzare tramite i canali di vendita tradizionali. 6. Espansione del mercato e globalizzazione Facilitare l'ingresso in nuovi mercati con il D2C Il modello Direct-to-Consumer (D2C) apre porte significative per i brand che mirano a espandersi in nuovi mercati. A differenza dei tradizionali modelli di business che dipendono da catene di distribuzione complesse e rapporti con i rivenditori, il D2C permette ai brand di entrare direttamente in contatto con i consumatori di nuovi mercati senza intermediari. Questa diretta via di accesso riduce notevolmente le barriere all'ingresso, sia in termini di costi che di complessità logistica. Un aspetto fondamentale del D2C nell'espansione del mercato è l'uso della tecnologia digitale. Le piattaforme di e-commerce e i social media offrono ai brand un mezzo per raggiungere un pubblico globale con investimenti relativamente modesti. Attraverso queste piattaforme, un brand può testare l'acqua in nuovi mercati, analizzando l'interesse e la risposta dei consumatori senza dover investire in negozi fisici o reti di distribuzione locali. Un esempio concreto di questa strategia è rappresentato da piccoli brand di nicchia che, grazie al D2C, sono stati in grado di raggiungere clienti in tutto il mondo, vendendo prodotti specializzati che altrimenti sarebbero rimasti confinati nel loro mercato domestico. Vantaggi dell'e-commerce D2C nella globalizzazione del Brand L'e-commerce D2C non solo facilita l'ingresso in nuovi mercati, ma offre anche vantaggi significativi nella globalizzazione di un brand. I principali vantaggi includono: Maggiore scalabilità: Le piattaforme di e-commerce consentono ai brand di scalare rapidamente le loro operazioni senza la necessità di investimenti ingenti in infrastrutture fisiche. Questa scalabilità è essenziale per adattarsi alla domanda in mercati diversi. Personalizzazione del marketing: Il D2C permette ai brand di personalizzare le loro campagne di marketing per diversi mercati, tenendo conto delle specifiche culturali, linguistiche e dei comportamenti di consumo. Questa personalizzazione può migliorare significativamente l'efficacia del marketing in diversi contesti globali. Raccolta di dati globali: Attraverso interazioni dirette con i consumatori in tutto il mondo, i brand possono raccogliere dati preziosi che aiutano a comprendere meglio le preferenze e le esigenze di diverse popolazioni. Questi dati possono guidare l'innovazione del prodotto e la strategia di marketing a livello globale. Agilità e adattabilità: Il modello D2C consente ai brand di essere più agili e adattabili, permettendo loro di rispondere rapidamente ai cambiamenti nelle tendenze di consumo o alle condizioni di mercato in diverse regioni. Costruzione di una presenza globale: Il D2C aiuta i brand a costruire e consolidare una presenza globale, stabilendo una connessione diretta con i consumatori in diverse parti del mondo. Questa presenza globale può migliorare il riconoscimento e la fiducia nel brand. Conclusione Mentre avviciniamo la fine di questo approfondimento sul valore e sulle opportunità offerte dal modello Direct-to-Consumer (D2C), è il momento di considerare come questa strategia possa essere applicata e beneficiare il vostro business. Il passaggio o l'integrazione del modello D2C può sembrare un viaggio complesso, ma con la giusta pianificazione e le risorse adeguate, può portare a una crescita significativa e a un rafforzamento del vostro brand. Considerate l'espansione nel D2C Se siete produttori, brand manager o imprenditori, vi incoraggio vivamente a considerare l'espansione del vostro business nel D2C. Questo modello non solo vi offre un maggiore controllo sulla vostra marca e un contatto diretto con i vostri consumatori, ma apre anche opportunità di mercato e potenziali di profitto che potrebbero essere limitati in un modello B2B tradizionale. Riflettete su come il D2C potrebbe adattarsi alla vostra attuale strategia di business e su come potrebbe essere utilizzato per raggiungere nuovi livelli di successo. Risorse e servizi di consulenza Per navigare con successo in questo cambiamento, è essenziale avere accesso a risorse adeguate e, se necessario, a servizi di consulenza specializzati. Ecco alcune risorse che potete considerare: Webinar e workshop: Partecipare a webinar e workshop sul D2C può fornire intuizioni preziose e pratiche su come implementare con successo questa strategia nel vostro business. Consulenti esperti in e-commerce: Collaborare con consulenti che hanno esperienza specifica nel D2C può aiutare a guidare la vostra transizione, dallo sviluppo della strategia all'implementazione operativa. Letteratura e case study: Studiare letteratura specifica sul D2C e analizzare case study di successo può offrire ispirazione e conoscenza pratica delle migliori pratiche e delle sfide comuni. Software e strumenti di analisi: Investire in software e strumenti di analisi adatti al D2C è cruciale per comprendere il comportamento dei consumatori e personalizzare le vostre offerte. Reti e comunità di e-commerce: Unirsi a reti e comunità online focalizzate sul D2C può fornire supporto, consigli e opportunità di networking. Corsi e formazione: Considerate corsi di formazione per voi e il vostro team per sviluppare competenze specifiche nel D2C, come marketing digitale, gestione dei social media e analisi dei dati. Alcuni siti informativi: https://strategia-ecommerce.it/ https://plus.ictsviluppo.it https://www.shopify.com/plus/solutions/b2b-ecommerce https://www.ictsviluppo.it/ecommerce/guida-scelta-business-intelligence-2023 https://corsi.strategia-ecommerce.it/ L'adozione di una strategia D2C può aprire nuovi orizzonti per il vostro business. Vi incoraggio a sfruttare questa opportunità per espandere il vostro marchio, creare relazioni più profonde con i vostri clienti e guidare la crescita sostenibile. Con le giuste risorse e una pianificazione strategica, potete posizionarvi in modo ideale per sfruttare i numerosi vantaggi che il D2C ha da offrire. Il futuro del commercio è qui, e ora è il momento di farne parte attivamente.
Ogni giorno le aziende e gli e-commerce incamerano un gran quantitativo di dati provenienti da diversi canali: piattaforme, supply chain e tante altre fonti interne ed esterne. Per sfruttare al meglio questi dati ed estrapolare informazioni preziose che aiutano a prendere decisioni strategiche vincenti è necessario un moderno sistema di Business Intelligence (BI). Di cosa si tratta? Come funziona? Come sfruttarla al meglio? Domande alle quali diamo risposte in questo articolo. Cosa si intende per Business Intelligence in un ecommerce? Per prima cosa diamo una definizione di Business Intelligence per ecommerce facendo un’analogia con la navigazione nel mare. Il mare magnum dell’e-commerce è in continuo movimento ed è attraversato dai dati raccolti che rappresentano le correnti e le onde. Se ci facciamo guidare da loro in modo corretto veniamo traghettati verso il successo, ma se veniamo travolti da loro rischiamo di andare alla deriva e perdere la rotta. LaBusiness Intelligence interviene proprio per seguire la rotta giusta e aiutarci a prendere le migliori decisioni strategiche secondo le nostre necessità. Tramite appositi strumenti la BI analizza i dati aziendali, storici e attuali, e li trasforma in informazioni da cui partire per adottare le strategie ritenute più adatte in base agli obiettivi da perseguire. I dati raccolti e i risultati vengono poi presentati sotto forma di report, mappe e diagrammi facilmente leggibili e velocemente condivisibili da tutti i team aziendali, che possono così collaborare sinergicamente fianco a fianco con le stesse informazioni a disposizione. La BI è uno strumento preziosissimo per ogni e-commerce, fornendo una visione panoramica sulla propria azienda per comprendere dove e come intervenire. Inoltre si integra perfettamente con ogni strumento e piattaforma e un esempio lampante è l’uso della Business Intelligence per Shopify Plus, con il quale si integra perfettamente per ottimizzare le prestazioni e scegliere le strategie più indicate. Cos’è la cultura aziendale e perché è fondamentale per la Business Intelligence Prima di approfondire il discorso sull’ecommerce Business Intelligence, è opportuno aprire una piccola parentesi sulla cultura aziendale, che determina in modo significativo il successo o il fallimento di tale progetto. La cultura aziendale racchiude tutti i principali valori dell’azienda, dei comportamenti e delle credenze che definiscono l’ambiente di lavoro. Inoltre influisce su come i dipendenti pensano e interagiscono tra di loro e con i clienti, determinando l’approccio verso le nuove sfide e le nuove opportunità. Insomma la cultura aziendale si riflette su tutto a 360°, dalle decisioni quotidiane fino alla strategia complessiva dell’azienda. Cultura aziendale ieri e oggi: le strategie da adottare per favorire il processo di transizione verso il digitale La cultura aziendale negli ultimi anni è profondamente cambiata con la digitalizzazione dei processi e dei servizi, quindi è importante comprendere in modo approfondito i cambiamenti per avviare l’impresa al processo di transizione verso il digitale. La nuova cultura aziendale favorisce e incoraggia la condivisione di notizie, dati e informazioni tra i vari team, altrimenti ognuno rischia di andare per la sua strada senza un progetto condiviso e senza unità d’intenti. La BI è in rapida evoluzione, quindi le aziende devono essere aperte a soluzioni innovative e dotarsi delle nuove tecnologie e metodologie per essere competitive. E ancora la BI non si limita a raccogliere i dati, ma esplora continuamente nuove soluzioni e approcci per migliorare le prestazioni aziendali. Promuovendo un processo di innovazione le aziende sono in grado di conoscere il presente, ma anche di modellare nuove strategie per il loro business futuro. Come scegliere lo strumento giusto per fare Business Intelligence Indipendentemente dal CSM che usi per il tuo sito, che sia Wordpress, Prestashop, Magento o Shopify devi scegliere con oculatezza il database centralizzato che contiene tutti i dati e le informazioni su ordini e clienti. L’integrazione con una tecnologia CRM ti aiuta ad avere una comunicazione multicanale, affinché il tuo ecommerce lavori in maniera efficace per offrire ai tuoi clienti un’esperienza positiva e soddisfacente, che naturalmente aumenta le vendite e il tasso di fidelizzazione. Puoi così creare un progetto di Business Intelligence per ecommerce vincente che consente ai clienti di seguire gli ordini, monitorare e tracciare le spedizioni e in generale essere costantemente informati sulle principali novità del momento. Uno strumento di Business Intelligence indicato per fare BI è HubSpot, che offre notevoli funzionalità che consentono di avere costantemente a portata di mano dati e informazioni preziosissime per la propria attività. Ecommerce Business Intelligence: i vantaggi principali L’obiettivo della BI è fornire dati e informazioni da cui partire per prendere delle decisioni strategicamente vincenti, tenendo conto del proprio settore. Se ti muovi nella direzione giusta puoi incrementare i profitti e le prestazioni, individuare e risolvere in modo mirato i problemi e ottimizzare tutte le attività. Sono davvero tantissimi i vantaggi derivanti da una strategia di Business Intelligence, quindi per comodità abbiamo riassunto i 3 che hanno un impatto diretto sull’andamento in generale del buono stato di salute dell’azienda. Business Intelligence ecommerce: i KPI da implementare per conoscere meglio i clienti I KPI aziendali (Key Performance Indicators) sono indicatori chiave di prestazione, cioè valori misurabili che documentano l’efficacia con la quale un’azienda sta raggiungendo gli obiettivi iniziali prefissati. Utilizzando gli strumenti adeguati è più facile monitorare i KPI ecommerce e in generale tutti i progressi raggiunti rispetto agli obiettivi predefiniti. Inoltre è possibile impostare degli alert per sapere dove e quando effettuare azioni mirate per migliorare determinate attività. Tutto questo è utile per stilare una vera e propria cartografia dei comportamenti di acquisto dei clienti, come ad esempio: Frequenza di acquisto (quante volte un cliente compra nell’arco di un determinato periodo); Valore medio degli ordini (quanto spende mediamente un cliente per ogni acquisto); Categoria dei prodotti (quali sono i prodotti maggiormente acquistati da un cliente). Grazie a questa operazione è possibile scoprire le preferenze dei clienti, segmentarli e suddividerli in categorie per proporre offerte personalizzate e capire il loro “sentiment” per anticipare le loro possibili richieste e necessità. In sostanza la BI si trasforma in una lente di ingrandimento sui tuoi clienti e, una volta comprese le loro esigenze, puoi migliorare la loro esperienza d’acquisto e costruire un rapporto solido che porta in modo naturale alla fidelizzazione. Ottimizzazione del customer journey Restiamo focalizzati sul cliente, che è il fulcro intorno al quale ruota un’azienda, e concentriamoci sul cosiddetto “customer journey”, il viaggio del consumatore che inizia con il primo clic e si conclude con l’acquisto. La BI è la bussola che ci consente di orientare il viaggio del consumatore, affinché ogni tappa sia un’esperienza positiva e memorabile. Durante il funnel di acquisto i clienti potrebbero abbandonare il viaggio, bisogna capire dove e perché questo succede con un’analisi delle interazioni degli utenti con ogni pagina o elemento del sito. Successivamente vanno eliminati tutti gli ostacoli che rendono complicato il viaggio, ad esempio minimizzando i passaggi, rendendo i pagamenti fluidi e veloci e migliorando la navigabilità. Un viaggio per essere memorabile deve essere cucito su misura per il viaggiatore, quindi è utile personalizzare l’esperienza suggerendo articoli e prodotti pertinenti con l’aiuto di algoritmi e fornendo contenuti dinamici che si adattano alle esigenze del cliente. Altro step importante è ascoltare i viaggiatori: le recensioni, i feedback, i sondaggi e i questionari coinvolgono il cliente e aiutano a capire quali sono le cose che funzionano e quelle invece che meritano un miglioramento. Infine bisogna misurare continuamente i risultati ottenuti con appositi test A/B, che aiutano a capire quali processi performano meglio, oppure analizzando l’interazione dei clienti con il sito. Ottimizzare la customer journey non solo rende il viaggio più piacevole, ma porta il cliente alla destinazione finale desiderata dall’azienda: la fidelizzazione. La BI ti consente di analizzare e studiare ogni tappa del viaggio per regalare al cliente un’esperienza positiva e coinvolgente. Analisi predittiva sulle vendite Un altro vantaggio della BI è quello di poter “prevedere il futuro”. Nulla a che vedere ovviamente con la lettura delle carte o una palla di vetro dove leggere gli eventi futuri, ma si tratta molto più semplicemente di analisi predittive. In pratica puoi prevedere la domanda dei clienti così da anticipare e proporre la soluzione ancor prima che un consumatore possa farne richiesta. Come? Ad esempio analizzando i dati storici per identificare tendenze, stagionalità e cicli di acquisto. Con appositi modelli predittivi puoi stimare le vendite future tenendo conto anche delle variabili attuali. L’analisi predittiva ti garantisce anche una corretta gestione del magazzino, evitando eventi “funesti” come rotture di stock o al contrario scorte in eccesso, due condizioni che gravano in modo significativo sul budget aziendale. Con la BI puoi personalizzare i prezzi e le promozioni, “aggiustando” i costi in base alla domanda prevista, alla disponibilità del prodotto e alle strategie dei tuoi concorrenti e concentrando le offerte nei periodi dell’anno dove i consumatori sono più orientati ad acquistare. Con l’analisi predittiva puoi ancora fare delle simulazioni, ipotizzando che si verifichino determinati eventi, orientare gli investimenti futuri a seconda delle previsioni e identificare nuovi trend emergenti per sviluppare e innovare il prodotto. Conclusioni Rifacendoci nuovamente all’esempio del mare, navigare nel mondo dell’ecommerce senza una strategia di BI è come salpare senza una bussola. La Business Intelligence, partendo da dati solidi ed empirici, funge da faro tra la nebbia aiutandoti a comprendere meglio i tuoi clienti, anticipare le tendenze e proporre offerte e promozioni personalizzate. Se vuoi che la BI sia il vento in poppa del tuo ecommerce non perderti l’ebook scaricabile gratuitamente a fondo pagina, una guida che ti spiega come integrare gli strumenti di Business Intelligence nel tuo ecommerce e che impatti può avere in chiave logistica, funzionale e di analisi di mercato.
L'evoluzione del panorama commerciale moderno ha portato molte aziende a gestire le proprie attività su diverse piattaforme di vendita, online e offline. Questo ha reso indispensabile l'utilizzo di tecnologie avanzate per gestire gli ordini provenienti da diversi canali e garantire una gestione efficiente del processo di vendita. In questo contesto, l'Order Management System (OMS) svolge un ruolo chiave nel garantire che l'intero flusso di lavoro degli ordini sia integrato e ottimizzato. Cos'è un Order Management System (OMS)? Un Order Management System (OMS) è un software sviluppato per la gestione degli ordini all'interno di un'azienda. Questo sistema consente ai responsabili della logistica di tenere traccia di tutte le informazioni relative all'elaborazione e alla spedizione degli ordini, inclusi i dettagli delle vendite, i processi di separazione degli articoli, il controllo delle scorte, la spedizione al destinatario e il supporto post-vendita. L'OMS si occupa di gestire tutte le fasi coinvolte nella gestione degli ordini dei clienti, fornendo un quadro completo e trasparente del processo, dall'inizio alla fine. Grazie all'OMS, il tuo team e i tuoi clienti possono monitorare lo stato degli ordini e analizzare l'efficienza del processo. Vantaggi dell'utilizzo di un Order Management System (OMS) L'implementazione di un Order Management System (OMS) offre numerosi vantaggi alle aziende di qualsiasi dimensione. Vediamo i principali vantaggi che derivano dall'utilizzo di un OMS: 1. Automazione e precisione dell'ordine L'utilizzo di un OMS consente di automatizzare il processo di gestione degli ordini, eliminando la necessità di inserimenti manuali e riducendo il rischio di errori umani. Questo porta a un miglioramento della precisione degli ordini e a una riduzione delle inefficienze. Un OMS tiene traccia delle informazioni sui clienti, dei dettagli dell'ordine e dell'inventario in modo centralizzato, facilitando la gestione e la coordinazione delle attività. 2. Velocità nell'evasione degli ordini Con un OMS, il processo di evasione degli ordini diventa più efficiente e veloce. L'OMS ottimizza la selezione, l'imballaggio e la spedizione dei prodotti, identificando il magazzino più vicino al cliente e avviando la richiesta di consegna al corriere in base alle regole predefinite. Ciò consente di ridurre i tempi di consegna e di soddisfare le aspettative dei clienti, che spesso richiedono spedizioni rapide. 3. Gestione dell'inventario La gestione dell'inventario su diversi canali rappresenta una sfida per molte aziende. Un OMS consente di tenere traccia dei livelli di inventario in modo centralizzato e di gestire l'inventario attraverso i vari canali di vendita. Questo garantisce che i prodotti siano disponibili per la vendita e riduce il rischio di scorte insufficienti o eccessive. Inoltre, un OMS può aiutare a identificare i punti vendita o i magazzini più adatti per l'evasione di determinati ordini, migliorando l'efficienza complessiva del processo. 4. Gestione della logistica inversa La gestione dei resi è un aspetto cruciale per molte aziende. Un OMS semplifica il processo di gestione dei resi, consentendo di generare automaticamente etichette di reso e di gestire il flusso di resi in modo efficiente. Questo aiuta a fornire un'esperienza senza complicazioni ai clienti che desiderano restituire o scambiare un prodotto. L'OMS tiene traccia delle informazioni di reso e fornisce aggiornamenti sullo stato del reso ai clienti, garantendo una gestione efficace e trasparente di questa fase del processo. 5. Integrazione dei canali di vendita Un OMS consente di integrare i diversi canali di vendita, come negozi fisici, negozi online e servizio clienti, fornendo una visione consolidata delle attività di vendita. Questo facilita la gestione delle operazioni e consente di fornire un'esperienza di acquisto omogenea ai clienti su diversi canali. L'OMS sincronizza le informazioni sugli ordini e le scorte tra i vari canali, evitando discrepanze e migliorando la coerenza delle informazioni. Come scegliere il giusto Order Management System (OMS) per la tua azienda La scelta del giusto Order Management System (OMS) per la tua azienda dipende da vari fattori, tra cui le dimensioni dell'azienda, il volume degli ordini, i canali di vendita utilizzati e le esigenze specifiche del tuo settore. Ecco alcuni punti chiave da considerare quando valuti il tipo di OMS di cui la tua azienda ha bisogno: 1. Scalabilità Assicurati che l'OMS sia in grado di gestire il volume di ordini previsto e la crescita futura della tua azienda. Se prevedi un aumento significativo del volume degli ordini nel tempo, scegli un OMS che sia in grado di scalare e soddisfare le tue esigenze in termini di capacità e prestazioni. 2. Integrazioni Verifica che l'OMS sia in grado di integrarsi con i tuoi sistemi esistenti, come il tuo sistema di gestione dell'inventario o il tuo sistema di contabilità. Un'adeguata integrazione tra i sistemi ti permetterà di automatizzare e semplificare il flusso di lavoro degli ordini, evitando la duplicazione dei dati e migliorando l'efficienza complessiva. 3. Funzionalità personalizzabili Assicurati che l'OMS offra funzionalità personalizzabili per soddisfare le esigenze specifiche della tua azienda. Ad esempio, potresti aver bisogno di funzionalità avanzate di gestione delle scorte o di supporto per la logistica inversa. Verifica che l'OMS sia in grado di adattarsi alle tue esigenze e di fornire le funzionalità richieste. 4. Supporto e assistenza Considera anche il supporto e l'assistenza offerti dal fornitore dell'OMS. Assicurati che ci sia un team di supporto disponibile per rispondere alle tue domande e risolvere eventuali problemi che potresti incontrare durante l'utilizzo dell'OMS. Verifica anche se ci sono risorse di formazione disponibili per aiutarti a sfruttare al massimo le funzionalità dell'OMS. 5. Costi Infine, valuta i costi associati all'implementazione e all'utilizzo dell'OMS. Considera sia i costi iniziali che quelli ricorrenti, come le licenze software e gli eventuali costi di manutenzione o aggiornamento. Assicurati di avere un budget adeguato per sostenere l'implementazione e l'utilizzo dell'OMS nel lungo termine. Esempi di OMS Shopify Plus: È una soluzione ideale per i marchi in crescita. Offre un dashboard centralizzato per gestire gli ordini provenienti da diversi canali. Una delle sue caratteristiche principali è l'integrazione con il network logistico di Shopify, che consente un aggiornamento accurato dei livelli di stock. Keros: Un OMS che si distingue per la sua completezza di gestione omnicanale e per l'integrazione con tutti vari punti vendita fisici e digitali ERP con Integrazione Dati: Questo tipo di sistema offre una soluzione integrata che combina funzionalità di gestione ordini con un sistema ERP (Enterprise Resource Planning) collegato ai vari canali di vendita con il sistema TDH di ICT Sviluppo). Questo consente una sincronizzazione completa tra ordini, gestione dell'inventario, finanze e altre operazioni aziendali, rendendo l'intero sistema più efficiente e riducendo gli errori. Conclusioni L'Order Management System (OMS) svolge un ruolo cruciale nella gestione efficiente degli ordini all'interno delle aziende. Automatizza il processo di gestione degli ordini, migliorando la precisione e la velocità dell'evasione degli ordini. Inoltre, consente di gestire l'inventario su diversi canali, semplifica la logistica inversa e integra i canali di vendita. Quando scegli un OMS per la tua azienda, considera la scalabilità, le integrazioni, le funzionalità personalizzabili, il supporto e l'assistenza, nonché i costi associati. Scegliere il giusto OMS può aiutarti a migliorare l'efficienza complessiva del tuo processo di gestione degli ordini e a fornire un'esperienza di acquisto ottimale ai tuoi clienti.
Se stai per lanciare un prodotto nuovo sul mercato e vuoi creare grandissime aspettative per aumentare le vendite, allora devi chiederti come creare hype per il suo lancio. Questa particolare strategia consente di rendere virale il lancio di un prodotto, ma anche una promozione, un evento o un’iniziativa speciale e temporanea. Chi opera nel mondo del marketing deve sapere cosa vuol dire creare hype per differenziarsi dalla concorrenza e suscitare clamore e attenzione intorno ad un prodotto o un evento. L’obiettivo è avvicinare il pubblico e fare in modo che i consumatori ne parlino, sia offline che online, rendendoli ambasciatori del brand a costo zero. L’obiettivo di creare hype fa parte della strategia di partenza per lanciare un progetto ecommerce innovativo e inoltre aumenta anche la brand awareness dell’azienda che vede schizzare alle stelle la sua popolarità se la strategia è studiata nei minimi particolari. Scopriamo allora come creare hype e quali strategie adottare. Creare hype: il significato Prima di addentrarci nelle tecniche da adottare, è opportuno innanzitutto conoscere meglio la definizione di hype. Letteralmente significa “montatura”, “gonfiamento” e il suo obiettivo è proprio quello di montare o gonfiare un evento creando una fortissima aspettativa nel pubblico. Nella tv ad esempio si può creare un hype prima del lancio di un nuovo programma e la stessa cosa si può fare nel cinema prima dell'uscita un nuovo film. Possiamo individuare due tipi di hype. Il primo è creato direttamente dal brand in previsione del lancio di un prodotto o di un evento speciale; il secondo è invece creato dalla stessa fanbase di un brand, che attende con grande ansia l’uscita di un prodotto. Basti pensare all’hype generato da un nuovo film della Marvel, sul quale gli stessi fan hanno creato un notevole hype parlando in anteprima dei possibili protagonisti, della trama e delle loro aspettative. La cosa importante è stuzzicare la curiosità degli utenti, toccando le giuste corde emotive in base al proprio target di pubblico, all’evento da lanciare e ovviamente in base al proprio tipo di business. Possiamo individuare due tipologie di retail trend che analizziamo nei successivi sottoparagrafi: Vendite flash; Product drop. Cosa sono le vendite flash La vendita flash è una promozione breve che viene comunicata ai clienti con poco anticipo e preavviso. Si basa su due principi base del marketing: la scarsità e l’urgenza. La promozione prevede la vendita di pochi prodotti e ha una durata limitata nel tempo. Gli utenti, per non perdere una grande occasione, decidono quindi di sfruttarla. Se non si sbrigano infatti rischiano di non trovare più quel prodotto, venduto in unità limitate ed entro un certo periodo di tempo. La notizia comincia così a circolare sui social diventando virale, innescando nei consumatori il desiderio di acquistare quel prodotto prima che sia troppo tardi. Le vendite flash devono essere sporadiche e imprevedibili, altrimenti non si tratta più di un evento straordinario ma ordinario, perdendo così quel carattere di unicità che invece le contraddistingue. Le vendite flash sono utilissime non solo sul breve periodo, aumentando il numero di vendite, ma anche sul medio-lungo periodo. Come? Basta convertire gli acquirenti in clienti con programmi fedeltà e newsletter, favorendo il processo di fidelizzazione, operazione che si può fare all'interno delle strategia di un progetto costruito con Shopify che aiuta a instaurare un rapporto diretto con i consumatori conoscendo le loro abitudini e le loro preferenze. Un esempio di coniugazione del vantaggio nel breve e medio-lungo termine lo abbiamo con le strategie di vendite flash e la grande Community che è riuscita a creare l'e-commerce Veralab dell'Estetista Cinica. Cos’è un product drop Il product drop è leggermente diverso dalla vendita flash, di cui può essere considerato una sorta di evoluzione, e consiste nel generare grandi aspettative mesi, settimane o giorni prima il lancio di un prodotto o l’annuncio di un grande evento. Un’altra differenza rispetto alla vendita flash è che il product drop prevede il lancio di un prodotto generalmente offline per un periodo ancora più limitato. Di solito si tratta di vendite di prodotti a edizione limitata, che diventano quindi introvabili, disponibili in una certa quantità e per un determinato periodo. I clienti si aggiudicheranno così un prodotto unico che acquista ancora più valore nel tempo, essendo a edizione limitata. I brand possono così cavalcare l’onda del cosiddetto shopping competitivo, che impone agli acquirenti (soprattutto giovani) il desiderio di accaparrarsi quel prodotto anche spendendo cifre molto alte. Il product drop può anche essere usato come test per capire se quel prodotto funziona e, in caso positivo, prepararne un altro dello stesso genere successivamente o prolungarne la vendita. Gli strumenti per creare hype Un notevole impulso lo può dare Launchpad, uno strumento integrato nel pannello di controllo Shopify che consente di pianificare e seguire gli eventi e valutare l’andamento in tempo reale. Launchpad consente di automatizzare tutte le attività di un evento, ad esempio: Modificare il prezzo di un prodotto in corsa; Rendere i prodotti disponibili su più canali di vendita; Aumentare il numero delle unità in vendita; Personalizzare i temi; Pianificare gli script di voci e di spedizioni per modificare i prezzi e concedere eventuali sconti al check-out; Raccogliere i dati sull’evento. Nei seguenti paragrafi ci concentriamo nello specifico sulle tecniche da adottare per creare un hype vincente, ma prima è importante aprire una parentesi sul concetto di FOMO, l’acronimo di Fear Of Missing Out, cioè Paura di Restare Fuori. In una società sempre più inclusiva le persone hanno paura di restare fuori da un evento importante e quindi di non essere popolari. Avere un prodotto esclusivo o comunque di cui parlano tutti rende popolari soprattutto sui social. Instagram è uno dei social a maggior tasso di engagement, perciò è una delle piattaforme migliori per creare hype e fare in modo che il pubblico diventi esso stesso un promoter dell’evento. Analizziamo adesso le strategie più efficaci da adottare su Instagram, che possono tranquillamente essere adattate per ogni social. 1- Creare grafiche e video accattivanti e coinvolgenti Su Instagram i video e le immagini sfruttano il loro grande impatto visivo e possono essere utilizzati per creare un hype capace di rompere la solita routine e suscitare grande interesse. In particolare i video sono più diretti e immediati di articoli e post e sono in grado di creare maggiore engagement. Un’idea? Realizzare Instagram Stories dove raccontare il backstage o il processo di promozione di un prodotto. I risultati saranno ancora più performanti con l’aiuto di influencer di settore che sanno su quali tasti battere per risvegliare l’interesse del pubblico. 2- Ambientazioni spettacolari La parola d’ordine per creare un hype davvero incisivo è spettacolarizzazione. Ecco perché dovresti scegliere un’ambientazione unica nel suo genere, capace di suscitare grande trasporto emotivo e un notevole impatto visivo. Puoi usare posti magnifici immersi nella natura, ambienti storici di un certo rilievo o case e palazzi abbandonati e riadattarli alle tue necessità senza spendere troppo e con la sola forza delle idee! 3- La tecnica della prenotazione Mai sentito parlare della Early Bird? Si tratta di una particolare tecnica di prenotazione che prevede la vendita dei biglietti per un evento ad un prezzo molto basso. Man mano che l’evento si avvicina però il prezzo tende a salire, convincendo i partecipanti ad acquistare il biglietto prima che il costo aumenti ulteriormente. Questa tecnica ha tre obiettivi: Premiare chi acquista subito il biglietto e chi quindi dà fiducia al brand; Puntare al sold out anticipato e ridurre il rischio che ci siano posti vuoti; Dare un carattere di esclusività e grande appeal all’evento stesso. 4- Offri qualcosa di unico ed esclusivo Tra i fattori che contribuiscono a generare e alimentare la cosiddetta FOMO ci sono i gadget e i servizi esclusivi di cui possono beneficiare solo i partecipanti. Non si tratta di semplici regali con il nome del brand che si possono trovare online o nei negozi fisici, ma di articoli speciali e unici che solo i partecipanti ad un evento possono vantarsi di avere. 5- Rendi unico il tuo evento Per far sì che il tuo evento o il lancio di un prodotto sia davvero speciale, c’è un ultimo step che devi fare: renderlo unico. Come? Semplicemente sottolineare il carattere assolutamente irripetibile di quell’evento, facendo sentire i partecipanti dei vari privilegiati. L’uso di location, generalmente non accessibili al pubblico, è un ottimo sistema per dare all’evento quel carattere unico, esclusivo e irripetibile. Conclusioni Sfrutta la tua creatività per creare un hype di successo e rendere un prodotto iconico ancora prima del suo lancio, cavalcando i trend del momento e studiando a fondo le preferenze e le esigenze dei tuoi clienti. La chiave del successo è proprio la conoscenza approfondita della tua clientela, che deve essere prima “nutrita” con contenuti di valore per poi essere avvicinata con offerte e promozioni costruite su misura per lei. L’ebook gratuito, che puoi trovare a fondo pagina, ti svelerà tutti i segreti della lead generation per avvicinare e conoscere meglio i tuoi potenziali clienti.
Un'eccellente presentazione visiva può influenzare la decisione di acquisto del cliente in modo significativo. In un mondo dove l'attenzione è una risorsa limitata, le immagini attraenti e di alta qualità catturano l'interesse dell'utente e possono fare la differenza tra la permanenza su una pagina di un prodotto e l'abbandono del sito. Le foto 3D, in particolare, offrono una prospettiva dinamica e coinvolgente che può aumentare l'engagement dei visitatori, incoraggiandoli a interagire più a fondo con il prodotto e, di conseguenza, a procedere all'acquisto. L'introduzione di foto 3D nell'ambito dell'e-commerce rappresenta, infatti, un passo significativo verso un'esperienza di acquisto più immersiva e dettagliata. Questa tecnologia permette ai clienti di visualizzare i prodotti in modo più completo, offrendo una visione a 360 gradi che enfatizza ogni dettaglio e aspetto del prodotto. L'uso delle immagini 3D non solo migliora l'interazione dell'utente con il prodotto, ma contribuisce anche a ridurre l'incertezza nell'acquisto online, fornendo una rappresentazione più fedele e accurata degli articoli. Inoltre, l'adozione di questa tecnologia innovativa può differenziare un'attività e-commerce dai suoi concorrenti, aumentando l'engagement dei clienti e potenziando le vendite. Come funziona la modellazione 3D per ecommerce L'adozione di immagini a 360 gradi e modelli 3D offre ai consumatori la possibilità di esplorare i prodotti da ogni angolazione e prospettiva immaginabile. Prendiamo come esempio chi sta cercando un nuovo smartphone, il cliente può interagire virtualmente con il dispositivo, ruotandolo, ingrandendolo e osservandolo da vicino. Questa esperienza coinvolgente riduce notevolmente le incertezze nell'acquisto, incrementando la probabilità di finalizzazione dell'ordine. Si stima che i siti che utilizzano immagini a 360° abbiano una crescita considerevole delle vendite, nonché un’importante riduzione del bounce rate in fase di acquisto. Questo aumento significativo è direttamente attribuibile all'efficacia di queste visualizzazioni nel rafforzare la fiducia del cliente nei prodotti proposti. Un'altra conseguenza positiva è la minore frequenza di resi, dovuta alla possibilità di esaminare i prodotti in modo dettagliato prima dell'acquisto. L'impiego di immagini a 360° e modelli 3D nel settore dell'e-commerce è quindi destinato a espandersi notevolmente. Il visual ricopre un ruolo molto importante in un ecommerce come spiegato anche in questo articolo “Scopri la potenza dirompente delle immagini nell’e-commerce”. Con l'avanzare delle tecnologie di realtà virtuale e l'aumento dell'uso di dispositivi per la visualizzazione 3D, le esperienze di shopping online diverranno sempre più realistiche ed immersive. Ecommerce 3D: cos’è e perché è importante per un ecommerce L'e-commerce 3D rappresenta un'evoluzione significativa nel settore della vendita online, segnando un importante passo avanti nella modalità con cui i prodotti vengono presentati e percepiti dai consumatori. Questa tecnologia implica l'uso di modelli tridimensionali per visualizzare prodotti, consentendo ai clienti di esaminare gli articoli in un ambiente virtuale che simula fedelmente la realtà. Questa innovazione non è soltanto una questione estetica; ha un impatto profondo sull'esperienza di acquisto del cliente. Attraverso l'e-commerce 3D, i potenziali acquirenti possono interagire con i prodotti in modo più intuitivo e dettagliato, ruotandoli ed esaminandoli da diverse angolazioni, il che fornisce una comprensione molto più chiara e completa di ciò che stanno acquistando. Questo livello di interattività riduce significativamente il gap tra l'esperienza di acquisto in un negozio fisico e quella online, aiutando a mitigare dubbi o incertezze che i clienti potrebbero avere. Inoltre, l'e-commerce 3D aumenta l'engagement dei clienti, mantenendoli più a lungo sul sito e incentivandoli ad esplorare in profondità i prodotti offerti. Questo non solo migliora l'esperienza utente ma può anche tradursi in tassi di conversione più elevati e in un aumento delle vendite. In un mercato sempre più competitivo, l'e-commerce 3D si rivela quindi un elemento chiave per distinguersi, offrendo un valore aggiunto che può fare la differenza nella scelta di un consumatore. Ma come si può applicare praticamente la logica 3D in un ecommerce? Approfondiamolo nel prossimo paragrafo. Applicazioni 3D nell’ecommerce: esempi pratici Ci sono tanti modi in cui può essere applicato il 3D nell’ecommerce. In particolare per negozi online che vendono prodotti tecnologici o per la casa, è fondamentale mostrare tutti i dettagli, nonché il funzionamento del prodotto. Vediamo alcune di queste possibili applicazioni nei prossimi paragrafi. Personalizzazione online e configurazione di prodotti su misura I clienti possono personalizzare i prodotti in tempo reale, ad esempio modificando colori, materiali o componenti di un articolo. Questa potrebbe essere un’azione da fare su richiesta esplicita di un cliente quando visita una pagina. Dimostrazioni di prodotti complessi Utilizzo di visualizzazioni 3D per vedere meglio il prodotto da più punti di vista e magari nel dettaglio. Tecnica utile per eliminare ogni dubbio e diminuire l’obiezione all’acquisto che spesso i clienti mostrano. Un esempio possono essere gli ecommerce che vendono elettrodomestici: la visualizzazione 3D in questo caso può far vedere nel dettaglio tutte le angolazioni dell'articolo, la sua grandezza e i vari comandi che si possono azionare. Un altro esempio possono essere ecommerce che vendono mobili per la casa o articoli d'arredamento. La visualizzazione 3D può aiutare a vedere i dettagli del prodotto per capire come posizionarlo in casa. Esplorazione di parti mobili e di design Visualizzazione di parti mobili o elementi di design distintivi, permettendo ai clienti di comprendere meglio la funzionalità e l'estetica del prodotto. Integrazione con AR/VR per la proiezione nello spazio virtuale Un esempio può essere quello di posizionare virtualmente mobili o macchinari in un ambiente reale per valutare il fit e il look. Prova virtuale di prodotti di moda Sperimentare virtualmente capi di abbigliamento o calzature per valutare stile e dimensioni. Showroom digitali e presentazioni di vendita B2B configurabili Creazione di showroom virtuali personalizzabili per presentazioni di vendita business-to-business. Esperienze immersive multimediali e videogiochi Creazione di esperienze di acquisto che incorporano elementi di gioco e narrazione. Applicazioni di shopping in realtà aumentata ed esperienze nel Metaverse Offrire un'esperienza di shopping interattiva attraverso piattaforme di realtà aumentata e ambienti virtuali. Conclusioni La modellazione 3D nell'e-commerce non è più un semplice extra, ma sta diventando una necessità per i rivenditori che vogliono rimanere all'avanguardia e soddisfare le crescenti aspettative dei consumatori. Questa tecnologia offre un valore aggiunto in termini di engagement del cliente e potenziale di vendita, rendendola un investimento strategico per qualsiasi attività online. Per coloro che desiderano esplorare ulteriormente le opportunità offerte dall'e-commerce 3D, piattaforme come Shopify Plus offrono soluzioni avanzate per gestire e ottimizzare negozi online di grandi dimensioni. Se stai appena iniziando o desideri saperne di più su come Shopify possa trasformare il tuo business, visita la pagina su Shopify per maggiori informazioni. Per chi è pronto a dare una svolta al proprio e-commerce, il progetto Shopify può essere il punto di partenza ideale. Inoltre, per un'assistenza personalizzata e per sfruttare al meglio le potenzialità della tua piattaforma e-commerce, considera di consultare un Shopify Expert, che può guidarti passo dopo passo nella realizzazione del tuo progetto online. La modellazione 3D è il futuro dell'e-commerce, e abbracciare questa tecnologia ora significa prepararsi a guidare l'innovazione nel mondo delle vendite online.