La varietà dei prodotti vendibili su Shopify e su Shopify Plus è sterminata. Ci sono però alcune limitazioni. La piattaforma canadese, in vita già da ormai 17 anni, consente di vendere praticamente di tutto, il che contribuisce chiaramente alla sempre più veloce diffusione e al grande successo dell’e-commerce. Tuttavia il team di Shopify - gestendo anche i pagamenti, tramite Shopify Payments - ha optato per la proibizione di una lista di merci non propriamente adatti alla vendita, lista che peraltro non tutti conoscono. È plausibile che in chi legge sia nato il dubbio: quali potrebbero mai essere dunque questi prodotti banditi? Cosa succede se si ignorano le regole? Ma soprattutto, è possibile vendere prodotti proibiti? È ora di scoprirlo. È possibile vendere prodotti vietati su Shopify? (Premessa) La risposta a questa domanda è dipende. Shopify infatti, di base, non vieta la vendita di articoli sulla propria piattaforma. Quello che invece fa Shopify è cercare di dettare delle regole base nell'utilizzo della piattaforma e la pubblicazione dei contenuti (nel prossimo paragrafo), che vanno a ricadere sui prodotti. Discorso diverso per chi nel proprio negozio online utilizza Shopify Payments. Questo gateway di pagamento ha delle limitazioni e vieta il suo uso per determinati prodotti, elencati in questo paragrafo. Pertanto lo sviluppo di uno store online su Shopify per la vendita degli articoli non è mai vietata di per sé perché la cosa da tenere in considerazione sono le politiche sui prodotti adottate da Shopify Payments e la policy generica di Shopify. Shopify e la sua policy Di seguito elenchiamo alcune regole base imposte da Shopify sull'utilizzo della sua piattaforma, che inevitabilmente va a ricadere sulla legalità o meno di determinati prodotti. Sono vietate infatti le attività, indirettamente anche la pubblicazione di prodotti, che abbiano a che fare con: Sfruttamento minorile; Molestie, bullismo, diffamazione e minacce; Incitamento all'odio (comprese: etnia, età, sesso, orientamento sessuale ecc...); Attività illegali (differenti per ogni paese in cui si va a vendere i prodotti); Proprietà intellettuale (violazione di copyright); Pratiche dannose o ingannevoli; Divulgazione di informazioni personali o protette; Autolesionismo; Spam; Terrorismo; Per ulteriori info ti consigliamo di leggere le policy di Shopify che possono avere un impatto notevole sul tuo progetto ecommerce: Termini e condizioni d'uso di Shopify; Perché Shopify e Shopify Payments vietano certi prodotti È logico che per mantenere la credibilità e l’autorevolezza sul mercato - per non incappare in bufere legali infinite e dannose - la piattaforma curi minuziosamente l’infinita lista dei prodotti vendibili. È stato ritenuto importante, chiaramente, bloccare la vendita di tutte le tipologie di prodotti illegali, quindi prodotti proibiti dalla legge e dai governi (prevalentemente per motivi di sicurezza). Si poteva evitare di bandire anche tutta la serie di merci contraffatte o false? Assolutamente no, infatti Shopify ha scelto di non lasciare spazio a qualsiasi prodotto che potrebbe violare la proprietà intellettuale. Il tutto ad interesse del consumatore finale. La piattaforma ha pensato anche alla sicurezza dei clienti, gli acquirenti dei merchant, bloccando la vendita sull'ecommerce di qualsiasi cosa che possa risultare nociva o dannosa per l’ambiente - prodotti chimici tossici, corrosivi o infiammabili - e per il consumatore finale. I rischi di vendere prodotti proibiti usando Shopify Nella pagina legale di Shopify, viene illustrato tutto il regolamento e le conseguenze in caso di violazione… e non si lascia ombra di dubbio: in caso un’azienda abbia la malsana idea di vendere uno o più prodotti vietati dalla piattaforma, il dipartimento interno che si occupa del rischio procederà immediatamente a togliere dalla vendita ogni articolo fuori regolamento e a chiudere l’account dello shop (anche senza alcun preavviso, nei casi più gravi). La piattaforma ricorda quindi che è un’importante responsabilità del merchant quella di dare un’occhiata rigorosa alle politiche della piattaforma per essere sempre al corrente della merce che non è consentito vendere. Tutto per evitare guai non solo a Shopify ma anche per il venditore stesso. Quali sono i prodotti banditi da Shopify Payments? Nella premessa che abbiamo fatto all'inizio dell'articolo abbiamo anche parlato del divieto di vendere determinati prodotti se si utilizza come gateway di pagamento Shopify Payments. I prodotti di Shopify che non possono essere venduti con il metodo di pagamento di Shopify Payments possono appartenere a diverse casistiche. Le elenchiamo di seguito. Pornografia: materiale di qualsiasi tipo (video, immagini, altri media e persino materiale letterario); raffigurante in tutto o in parte elementi correlati alla pornografia, alla nudità e a espliciti atti sessuali; siti che offrono servizi orientati alla sfera sessuale, come prostituzione, chat live per adulti o app di appuntamenti per adulti; giochi per adulti collegati alla sfera sessuale; stripclub e simili; Gioco d’azzardo: lotterie, schedine di partecipazione ai pronostici per eventi sportivi, gratta e vinci e simili, premi monetari, campionati di fantasport con premi in denaro; qualsiasi forma di gioco d’azzardo legale o illegale, concorsi con premi in denaro, lotterie di carità e lotterie con lo specifico scopo di raccolta fondi; Violazione della proprietà intellettuale: film, canzoni, software e altri materiali senza autorizzazione ad essere venduti da parte del soggetto ne che detiene i diritti; prodotti o servizi che infrangono diritti d’autore, brevetti, privacy e segreti aziendali di terze parti: uso del nome e del logo e violazione della proprietà intellettuale del brand Shopify, incluso l’uso del marchio in qualsiasi modo non rispetti le regole delle linee guida sull’uso del marchio Shopify; Illegalità e elementi regolati dalla legge: tabacco, sigarette elettroniche, cannabis; farmacie online, prodotti farmaceutici, prodotti che richiedono prescrizione medica, prodotti chimici ricercati; servizi che offrono documenti falsificati, false referenze e servizi di prestanome; armi e munizioni, esplosivi e polvere da sparo, anche coltelli; fuochi d’artificio, materiali tossici, radioattivi e infiammabili; servizi che hanno un diverso stato legale o sono regolati a seconda del paese; servizi o prodotti la cui vendita è illegale o ristretta nei paesi verso cui l’azienda mira a vendere; uso del servizio di pagamento di Shopify a vantaggio di paesi, organizzazioni o enti su cui è applicato un embargo o una restrizione, incluse entità o persone inserite dai governi nelle liste sanzioni; in certi paesi, anche videogiochi con limiti di età; Contraffazione e merce falsa: prodotti contraffatti, merce non autorizzata alla vendita e rivendita di prodotti di marca o servizi firmati; vendita di beni illegalmente importati o esportati; Droghe e alcol: alcol di qualsiasi tipo, elementi che contengono alcol; droghe di qualsiasi tipo, elementi che contengono droghe; sostanze legali che possono avere effetti simili alle droghe (come salvia, kratom…); strumentazione per creazione e consumo di droga (come bong, vaporizzatori…); nutraceutici e pseudo-medicinali, o altre sostanze relative alla salute che non sono state approvate dal corpo sanitario locale e/o nazionale; Valuta virtuale: qualsiasi valuta di videogiochi (a meno che non sia venduta dallo stesso creatore del gioco); Uso del sistema di pagamento di Shopify in modo illecito: uso del sistema di pagamento di Shopify come terminale virtuale; transazione in cui non è venduto nessun bene o servizio in buona fede, o una donazione non accettata; test delle carte, elusione dei programmi di monitoraggio del chargeback della rete delle carte, acquisizione transfrontaliera; condivisione delle informazioni del titolare della carta con un altro commerciante per il pagamento di prodotti o servizi di vendita incrociata; Attività dei social media: vendita di like di Facebook, visualizzazioni di Youtube, follower di Instagram e Twitter; Aggregazione: facilitazione dei pagamenti e impegnarsi in qualsiasi forma di aggregazione autorizzata o non autorizzata di fondi dovuti a terzi o altre attività volte a offuscare l'origine dei fondi; Multi-level marketing: schemi piramidali di network marketing e programmi di referral marketing; Business ad alto rischio: qualsiasi azienda o organizzazione che intraprende, incoraggia, promuove o celebra la violenza illegale nei confronti di qualsiasi gruppo in base a razza, religione, disabilità, genere, orientamento sessuale, origine nazionale o qualsiasi altra caratteristica immutabile; servizi psichici, supporto tecnico a distanza, catene di Sant'Antonio, pacchetti di benefici medici, vendite porta a porta, telemedicina e servizi di telemedicina; qualsiasi azienda o organizzazione che intraprende, incoraggia, promuove o celebra danni fisici o violenza illecita a persone o proprietà; servizi di prenotazione viaggi e club, compagnie aeree, crociere, multiproprietà, dispositivi di disturbo e interferenza, carte telefoniche prepagate, servizi telefonici, telemarketing; spedizionieri, abbonamenti superiori a un anno, garanzie estese, contributi pubblici; investimenti che promettono metodi per diventare ricchi in poco tempo; siti che secondo Shopify sono fraudolenti, sleali, ingannevoli o predatori; Servizi di credito e investimento: consulenza e riparazione di credito, riduzione del debito, servizi di investimento, broker di titoli e opportunità immobiliari; strumenti di prestito; Servizi monetari e legali: assicurazioni, crowdfunding, cambio valutario, servizi di pagamento del conto; Criptovalute: valute virtuali che possono essere vendute, usate e convertite in monete fisiche o prodotti e servizi (l’esempio più conosciuto è Bitcoin); strumentazione utilizzata per il mining delle criptovalute; wallet digitali; Cosa fare se i pagamenti vengono bloccati e ritenete che un prodotto non sia proibito? Una volta che verranno bloccati i pagamenti sul tuo account Shopify, se utilizzi Shopify Payments, apparirà un banner grande che ti segnalerà che i tuoi prodotti non rispettano le linee guida dettate da Shopify. Nel caso siate in disaccordo con quanto segnalato da Shopify la soluzione è contattare il supporto di Shopify Payments che si occuperà della risoluzione del problema in caso il blocco sia stato commesso per errore. Se il blocco verrà confermato si dovrà procedere alla rimozione dei prodotti problematici dallo store. Una volta che verranno bloccati i prodotti verrà inviata una mail al proprietario dell’account (da ricordarsi eventualmente di controllare quindi spam e archiviate). Rispondendo direttamente si entrerà in contatto con il team di supporto che aiuterà il merchant nella risoluzione dell’eventuale problema. Consigli su come aggirare i divieti e vendere su Shopify Ci sono però alcune soluzioni per vendere prodotti su Shopify. Se il vostro prodotto è bloccato a monte dalle condizioni d'uso di Shopify qui quello che resta da fare è ben poco perché si tratta di un prodotto che probabilmente non è legale. Per quanto riguarda invece il blocco dei prodotti previsto da Shopify Payments, in questo caso la soluzione è realizzare il proprio negozio Shopify con il controllo delle policy di altri gateway di pagamento e abilitare quello con le policy che meglio fanno al caso del merchant. In ogni caso quando vendi online puoi sempre affidarti ad uno Shopify Expert, che ti saprà sicuramente consigliare la strada migliore per evitare questo tipo di problematiche. Conclusioni La cosa che preme sottolineare quando si inizia a vendere su Shopify, è quella di verificare anticipatamente cosa è possibile vendere oppure no all'interno della piattaforma. Se stai decidendo di partire a vendere online con Shopify, ti lasciamo il nostro ebook gratuito che fornisce un'introduzione sulla piattaforma leader sul campo dello sviluppo di ecommerce.
Se qualcuno ancora non l'avesse capito, scriviamolo per bene e in modo semplice: Shopify Plus è la piattaforma e-commerce più avanzata in circolazione per realizzare il tuo sito per vendere online. Non ci sono limiti alla fantasie ed è nata apposta per supportare le esigenze di aziende con necessità enterprise o con molto traffico. Abbiamo scritto una serie di post per aiutarvi a capirne un po' di più, ad esempio: Differenze tra Shopify e Shopify Plus Cos'è Shopify Plus Le caratteristiche di Shopify Plus I vantaggi di Shopify Plus 9 vantaggi di Shopify Plus per l'utente Shopify plus Vs Magento Migrazione da Magento a Shopify Plus Prezzo di Shopify plus (i costi di un ecommerce enterprise) In questo post, invece, faremo una carrellata di alcuni e-commerce realizzati su Shopify Plus, senza tante chiacchiere, per farvi capire che non ci sono differenze, per l'utente finale che si trova ad usare un sito (tranne che difficilmente incontrerà dei problemi, la velocità sarà sempre al top e non ci saranno down del vostro server...). Per voi, invece, come spero sia chiaro dagli articoli che ho linkato qui sopra, cambia la vita. Gli esempi che abbiamo considerato variano e comprendono una molteplicità di settori merceologici e di prodotti venduti, a testimonianza della versatilità di Shopify Plus. Oltre a ciò in molti degli esempi troviamo brand che già avevano un ecommerce, realizzati con ecommerce fai da te o con piattaforme come Magento, WooCommerce ecc..., e che sono passati a Shopify Plus per via di molte problematiche emerse, che possono essere: Incapacità di scalare con la vecchia piattaforma; Alti costi di gestione della piattaforma in quelle non SaaS; Incapacità di creare un data lake tramite la data integration; Applicazioni con funzionalità insufficienti; Assenza di possibilità di adottare strategie omnicanale; Ma andiamo ora a vedere gli esempi: Alessi Pittarosso Enecta Oppo Store Italia Heinz to Home (mercato U.K.) Decathlon SEGA Shop Netflix Shop O'Neill David Beckham Eyewear Fashion Nova BAKblade Stussy Steve Madden Italy (e anche USA) Obey Red Bull Shop US LA Lakers Store Farer International AllBirds Stratia Mahabis Chubbies Shorts Death Wish Coffee Company Crabtree & Evelyn PuraVida Bracelets New York Times Store Peepers Campus Protein Altri esempi di siti realizzati con Shopify Plus: Di seguito presentiamo altri esempi di siti ecommerce realizzati con Shopify Plus, dal quale potrete prendere spunto per il vostro progetto Shopify. Outdoor Voices RainbowOPTX Cluse Iloveplum Rebecca Minkoff Fleo PiperWai Good American Denim Clare Urban Planet Trotten Childrenswear Makeup Geek Gaiam Drinks & Co. The Hundreds Journelle Tokyo Smoke Radio Shock Frame denim Bebe Mansur Gavriel Shore Projects NRML Canada Kith Vanity planet REN Skincare Morphe Campus Protein Knix Victoria Bekham Johnny Cupckes Pure Cycles Emma Bridgewater Dr Axe Kylie Cosmetics Skinnydip BlenderBottle BUBS Naturals Moltissimi brand hanno già fatto un passo avanti passando a Shopify Plus. Scopri perché può diventare anche il tuo partner di crescita perfetto scaricando il nostro e-book.
Tutti i siti online, indipendentemente dalle loro dimensioni e dai loro obiettivi, devono avere un respiro internazionale e quindi essere fruibili per utenti da tutto il mondo. Sono molti i casi di siti che, nati come progetti locali, hanno iniziato a ricevere richieste dall’estero e che quindi si sono dovuti adattare, traducendo i contenuti anche in lingue straniere. Ecco perché le traduzioni per ecommerce ricoprono, in un mondo online così globale e internazionale, un ruolo di primo piano. I marketer possono trovarsi di fronte a due problematiche: tradurre un sito già esistente, oppure lanciare un sito ex novo che però deve avere i contenuti in italiano ma anche in altre lingue straniere. Il problema è stato brillantemente risolto con Shopify Translate & Adapt, una soluzione nativa per la gestione delle traduzioni e del multilingua. Questo strumento consente di realizzare un progetto ecommerce dal respiro internazionale ed era richiesto da tempo dai partner e dai merchant che usavano Shopify per semplificare la gestione di più lingue nel proprio store online. Traduzione per ecommerce: perché è importante tradurre siti multi-lingue? Prima di approfondire il discorso su Shopify Translate & Adapt e sul suo funzionamento, è opportuno capire qual è l’importanza della traduzione nell’ecommerce. Nel processo di internazionalizzazione dell'ecommerce devi fare attenzione a due aspetti fondamentali: la traduzione e la localizzazione. Gli utenti del web chiaramente preferiscono acquistare su un sito dove sia presente la loro lingua madre. Se quindi traduci il tuo sito web nella lingua locale del tuo potenziale pubblico sicuramente garantirai una comunicazione più efficace. Tradurre però non è sufficiente, ma devi anche localizzare i contenuti. In pratica devi tener conto delle sfumature linguistiche, dei detti e dei proverbi intraducibili in altre lingue, del lessico e della semantica dell’area geografica dove intendi espandere il tuo business. Realizzare siti per vendere all’estero ti consente di ottenere i seguenti vantaggi: Aumento delle vendite. Comunicare col tuo target di pubblico nella sua lingua madre ti permette di raggiungere un numero maggiore di utenti e, potenzialmente, di aumentare quindi le vendite; Una migliore customer experience. Il mercato oggi è sempre più saturo e l’esperienza clienti è uno dei fattori che può far pendere l’ago della bilancia a favore di questo o quel sito. In sostanza gli utenti non vogliono solo acquistare, ma vivere uno shopping online altamente gratificante e costruito su misura per loro. Una migliore esperienza d’acquisto fidelizza anche i clienti, che vedono le loro necessità e i loro bisogni soddisfatti da quello specifico brand; Una marcia in più rispetto alla concorrenza. Anche se il tuo sito nasce come attività locale o per vendere esclusivamente in Italia, non devi mai porti limiti. Il tuo mercato potrebbe diventare così saturo da essere schiacciato dalla concorrenza e, in questi casi, la cosa migliore è cercare altri mercati oltre confine. E poi mai porsi limiti: anche se vendi prodotti nell’area locale, non è da escludere che clienti stranieri possano essere interessati alla tua attività. Creare un sito multilingue ti consente quindi di avere un vantaggio competitivo sulla concorrenza, offrendo un servizio extra, e anticipare possibili strategie future gettando le basi per un mercato globale; Consolidamento del brand. Un sito che si presenta tradotto in diverse lingue vede notevolmente rafforzare il suo brand a livello internazionale. Agli occhi dei partner e dei clienti il tuo e-commerce acquisisce ancora più pregio e valore, creando un positivo ritorno d’immagine. Infine un’ultima considerazione: l’inglese è generalmente la lingua più gettonata, essendo quella generalmente usata a livello internazionale, ma non è la più parlata in assoluto. Quando decidi di tradurre il tuo e-commerce al momento della scelta delle lingue tieni sempre presente a quale area geografica ti rivolgi. Cosa bisogna tradurre nel sito ecommerce? Un sito deve essere tradotto in tutte le sue parti, ma ce ne sono alcune che meritano un’attenzione particolare. Analizziamo di seguito quali sono i punti di un e-commerce che vanno tradotti con estrema scrupolosità e precisione per evitare errori e garantire ai clienti un’esperienza d’acquisto impeccabile. Titolo e descrizione del prodotto Il titolo di un prodotto deve essere tradotto in modo molto minuzioso e deve corrispondere alle ricerche che i clienti effettuano nei motori di ricerca, soprattutto se ci sono attribuiti più specifici. Lo stesso discorso vale per la descrizione del prodotto, che deve essere chiara e tradotta in modo preciso nella lingua nativa dei tuoi clienti. Questo è importante anche in chiave SEO, affinché il tuo sito possa indicizzarsi perfettamente e raggiungere le prime posizioni della SERP. Le FAQ Le pagine FAQ (Frequently Asked Questions) sono i quesiti che maggiormente i clienti pongono e, se predisponi un apposito box con domande e risposte, puoi risolvere tutti i dubbi degli utenti. Se non prepari un’area FAQ accurata e completa, o se la traduzione è sgangherata e non fornisce risposte adeguate, i tuoi clienti chiuderanno il sito e andranno a cercare altrove ciò di cui hanno bisogno. In questo modo regali clienti alla concorrenza e vedi alzarsi pericolosamente il tasso di rimbalzo, cosa che non deporrebbe certo a tuo favore e che sarebbe mal visto dai motori di ricerca. Plugin di terze parti I plugin sono alleati preziosissimi che rendono molto più fruibile un e-commerce. Tuttavia anche i plugin vanno tradotti in modo accurato per offrire una navigazione gradevole e scorrevole. Non sarebbe molto professionale presentare plugin in lingua originale e il resto del sito in un’altra lingua. Il processo di pagamento Un’altra parte importantissima da tradurre con grande attenzione è quella relativa al processo di pagamento che deve essere comprensibile in ogni punto. Il checkout è una fase importantissima per il tuo business, poiché è il momento in cui l’utente deposita i soldi per completare l’acquisto diventando di fatto cliente. (A testimonianza di questo gli utenti Shopify Plus hanno un checkout totalmente customizzabile) Ebbene buona parte dei carrelli vengono abbandonati proprio nella fase di checkout, magari perché ci sono errori nei processi di pagamento, come appunto le traduzioni che possono presentare incoerenze o aspetti poco chiari. Sarebbe davvero un peccato perdere un cliente all’ultimo miglio per una parola tradotta male o poco comprensibile. Poni quindi la massima attenzione alla traduzione delle varie parti del processo di pagamento per rassicurare i tuoi clienti e convincerli ad acquistare in un ambiente sicuro e affidabile. Shopify per vendere all’estero: quali sono le principali funzionalità dell’app? Eccoci arrivati a Shopify Translate & Adapt, lo strumento ideale per tradurre il proprio e-commerce in varie lingue. Da tempo Shopify sta studiando soluzioni per aiutare i suoi partner a vendere all’estero e per questo motivo ha rilasciato nel 2019 un’estensione API per gestire le traduzioni e favorire la navigazione in multilingua su un unico store Shopify. Benché questa soluzione abbia notevolmente migliorato la gestione dei siti multi-lingue, restava il problema di dover usare un plugin di terze parti per registrare le traduzioni, costringendo gli utenti a pagare un abbonamento aggiuntivo nel proprio piano Shopify. Il problema è stato risolto con l’app Translate & Adapt, perfettamente integrato con Shopify Markets e che consente di creare siti con traduzioni personalizzate in base al proprio business e all’area geografica. Di seguito ecco le principali funzionalità offerte dall’app: presenza di un editor intuitivo e facile da usare per le traduzioni manuali che affianca contemporaneamente il testo originale e la traduzione; possibilità di tradurre automaticamente e gratuitamente fino a due lingue sfruttando Google Translate; l’app consente di gestire le traduzioni per lingua, ma anche per i mercati registrati su Shopify Markets. In questo modo la traduzione risulta molto più lineare e precisa per chiarire ogni possibile dubbio degli utenti. Ogni lingua ha le sue sfumature ma, al di là della questione linguistica, bisogna tenere conto che alcuni aspetti possono variare da regione a regione, come ad esempio i metodi di spedizione; l’app è integrata perfettamente con il pannello di Shopify, quindi è possibile accedere direttamente alla parte da tradurre in modo semplice e con pochissimi clic; l’app presenta una funzione in grado di tradurre anche contenuti multimediali, come foto e video. Questa soluzione è utile per chi usa media con elementi di testo durante la comunicazione, come le infografiche, ma anche per rendere più briosa e alternativa la presentazione del sito che può adattarsi così ai vari mercati. Conclusioni Shopify Translate & Adapt è un prodotto ancora giovane, che sicuramente dovrà essere perfezionato e che sarà implementato per offrire altre funzionalità. In ogni caso al momento resta uno degli strumenti migliori per tradurre il proprio sito e provare così a solcare i confini nazionali e conquistare nuove fette di mercato anche all’estero. Ci sarebbe da affrontare anche il discorso del costo della traduzione del sito per ecommerce, ma ci sarebbero troppi aspetti da valutare. Il costo varia da diversi fattori, come le dimensioni del sito e gli elementi da tradurre, ma in ogni caso è accessibile per tutte le tasche e per una valutazione puntuale sarebbe sempre bene contattare degli Shopify Expert. Tieni presente che, sia per le traduzioni per ecommerce che per qualsiasi altro dubbio, puoi sempre rivolgerti agli esperti Shopify pronti a darti il loro supporto. Per saperne di più puoi tranquillamente scaricare la risorsa gratuita a fine articolo che ti spiega nel dettaglio come funziona Shopify, la piattaforma e-commerce per eccellenza.
Un mondo in bianco e nero sarebbe un mondo anonimo e lo stesso concetto si può applicare all’e-commerce. Un sito in bianco e nero non sarebbe in grado di offrire le stesse emozioni di un sito a colori che, però, vanno scelti con grande oculatezza. Per realizzare un progetto ecommerce vincente devi quindi riservare un occhio di riguardo all’estetica e ai colori, che possono essere scelti in base ai colori del brand per garantire una piacevole continuità grafica e stilistica, in base al business di riferimento o alle emozioni che si vogliono solleticare. I colori usati dai vari brand non sono affatto casuali, ma scelti con criterio. Analizziamo quindi più in profondità il significato dei colori, che tipo di sensazione risvegliano nel cervello e come abbinarli nel modo più indicato. Psicologia del colore nell'ecommerce Ultimamente sta spopolando il neuromarketing, cioè l’applicazione delle conoscenze e delle pratiche neuroscientifiche al marketing, che comprende anche la psicologia del colore. Le menti degli utenti sono infatti programmate per rispondere agli impulsi trasmessi dal colore. Non si tratta quindi di manipolare i cervelli umani, ma semplicemente di adeguarsi alla loro struttura per trasmettere una percezione in grado di stimolare l’azione desiderata in un contesto naturale e per un’esperienza d’acquisto piacevole. Potresti pensare che in un e-commerce ciò che conta è il contenuto, che può essere l’articolo di un blog, una scheda prodotto o i prodotti in vendita. Questo sicuramente è vero, il contenuto è il succo essenziale, ma è anche vero che le persone arrivano alla sostanza solo se adeguatamente attratte dalla forma. Devi quindi creare il giusto mix tra forma e sostanza per stuzzicare la curiosità degli utenti e conquistare la loro attenzione. E, in questo compito, la grafica del sito riveste indubbiamente un ruolo di primo piano per solleticare le giuste corde emotive. Significato dei colori nell'ecommerce Ogni colore ha il potere di richiamare sensazioni nel nostro cervello e la scelta di uno piuttosto che di un altro è in grado di cambiare radicalmente la percezione dell’utente. Il rosso ad esempio generalmente innesca nel nostro cervello una situazione di pericolo o comunque di allerta, per questo motivo viene usato nei segnali stradali o nel semaforo per indicare di fermarsi. I colori rosa o celeste invece tendono a calmare e generare una sensazione di serenità, perciò vengono spesso usati per i bambini. Sono solo alcuni dei tanti esempi che si possono fare, ma ciò che conta è capire che ogni colore ha un suo potere e devi usarli bene per rendere la tua comunicazione quanto più efficace possibile. È pur vero che le percezioni dei colori possono variare in base alle singole esperienze degli utenti, ma è altrettanto vero che ci sono delle linee guida comuni per tutti e che possono essere considerate universali. Altro aspetto importante da considerare è il contesto: un colore può suscitare emozioni positive o negative a seconda dell’ambito in cui viene inserito. Anche il contesto, il target al quale ti rivolgi e il business in cui operi sono quindi aspetti da considerare molto attentamente. Basti pensare che uomini e donne hanno preferenze diverse relative al colore, che quindi va scelto anche in base al sesso al quale è rivolto un prodotto o un servizio. Un colore sbagliato in un determinato contesto rischia di risultare incoerente e suscitare avversione. A tal proposito è importante personalizzare il tuo e-commerce utilizzando strumenti specifici. Con un progetto Shopify, piattaforma con la quale realizzare siti su misura, puoi innalzare il livello di personalizzazione dell’e-commerce a uso e consumo dei tuoi clienti. Per avere una panoramica più ampia ecco una veloce analisi dei principali colori e dei loro significati. Blu Il blu è uno dei colori più gettonati poiché suscita tante emozioni positive come fiducia, calma, affidabilità e stabilità. Il suo uso è molto frequente nelle attività tecnologiche che gestiscono dati personali. Il blu è anche simbolo del mare e del cielo, evocando relax e serenità, perciò è dominante nelle strutture dedicata al benessere. Rosso Il rosso è un colore vulcanico che suscita emozioni contrastanti, come passione e amore ma anche pericolo e paura. In linea di massima è un colore che evoca forza ed energia ed è in grado di catturare l’attenzione. Non a caso ai grandi eventi di gala si usa il “red carpet”, cioè il tappeto rosso, dove sfilano grandi star, vip e personalità. Un motivo in più per usare il rosso nelle CTA. Giallo Il giallo, come il rosso, è un colore dai sentimenti contrastanti: genera felicità e brio, ma anche ansia ed è in grado di attirare l’attenzione, quindi risulta molto indicato per le CTA. I brand che vogliono trasmettere energia e vivacità usano il giallo che, abbinato col nero, conferisce una sensazione di grande serietà e importanza. Verde Il verde stimola l’attenzione e, in linea di massima, è abbinato alla natura. Se quindi vuoi sottolineare il carattere eco-friendly della tua attività, il verde è il colore perfetto per te. Come il blu il verde conferisce anche grande stabilità e infatti spesso è usato dalle aziende tecnologiche o dalle società finanziarie. Nero Hai scartato a priori il nero? Sbagliato! Questo colore, all’apparenza tetro, in realtà conferisce eleganza e autorità e spesso è usato dai brand di lusso o dalle gioiellerie. Multicolore Se proprio non sai cosa scegliere punta sul multicolore, opzione adottata da marchi di prestigio come Ebay, Google o Microsoft. Considera che il multicolore è associato anche alla bandiera della pace e rappresenta inclusività e tolleranza, concetti molto importanti nella società moderna. CTA negli e-commerce: come scegliere i colori? Un discorso a parte va fatto per le CTA, le Call to Action, che possono essere considerate il trampolino di lancio verso la conversione dei visitatori. Ma qual è il colore ideale per le CTA? Come sceglierlo? La risposta probabilmente ti sorprenderà: il colore perfetto per le CTA non esiste! Per chiarire meglio la cosa sappi che la struttura visiva del tuo sito deve essere quanto più semplice e lineare possibile. I colori da utilizzare nella realizzazione di un ecommerce, preferibilmente con l’ausilio del sito Shopify che snellisce e rende molto più semplice ogni passaggio, sono 3: uno di sfondo; uno strutturale; uno per gli elementi di accento. I tasti CTA sono per l’appunto elementi di accento, poiché si distinguono in modo chiaro dal resto del contesto. In pratica quindi il colore per le tue CTA va scelto in armonia con gli altri due, in modo da creare quel principio che in psicologia si chiama effetto di isolamento. Con questo piccolo artifizio le CTA vengono messe in risalto agli occhi dei visitatori, di cui catturi l’attenzione, che quindi hanno un motivo in più per premere sul tasto e compiere l’azione desiderata. Il giusto abbinamento dei colori per gli e-commerce Eccoci ad un’altra domanda importante: come abbinare i colori nel marketing? Per prima cosa i colori nel tuo e-commerce devono assolvere a 4 compiti: Essere in armonia e coerenti col tuo business di riferimento per un perfetto equilibrio estetico; Integrarsi tra di loro; Toccare le giuste corde emotive a seconda del tuo target di pubblico; Veicolare il messaggio desiderato. Il giusto abbinamento dei colori assume ancora più importanza se si pensa che la maggior parte dei consumatori fa una valutazione iniziale di un prodotto, di un negozio o di un servizio basandosi proprio sull’aspetto cromatico. Come abbiamo visto precedentemente ogni colore può suscitare un’emozione diversa, quindi la scelta va fatta proprio in base al messaggio che intendi veicolare nel giro di brevissimi istanti. Il rosso ad esempio suscita entusiasmo e spinge gli utenti ad agire rapidamente, un colore che magari si può usare per invitare l’utente ad approfittare di una promozione che sta per scadere. Il blu suscita affidabilità e fiducia, mentre il viola dà quel tocco di creatività in più. Qualunque colori scegli, assicurati che susciti subito l’emozione desiderata. Non dovresti usare troppi colori e, in linea di massima, 3 è il numero perfetto. Nessuno ti vieta però di usarne 5, o anche di più, a patto però che siano perfettamente armonizzati tra di loro. Sarebbe difficile armonizzare un numero eccessivo di colori, che a loro volta potrebbero creare confusione e contraddizioni nella mente del cliente. La regola è sempre la stessa: “less is more”. Usa in modo strategico i colori per evidenziare alcuni elementi, come le CTA, invogliando maggiormente il cliente a compiere l’azione desiderata. Anche in questo caso agisci sempre con oculatezza, facendo emergere determinati elementi ma in un contesto naturale e non forzato. Ci sarebbe poi una soluzione piuttosto semplice che ti toglie da qualsiasi imbarazzo: usare i colori del tuo brand. Non è una scelta obbligata, ma sicuramente utilizzare per il tuo ecommerce gli stessi colori del brand dà più forza all’immagine della tua azienda, che viene presentata in modo accurato e attraente. Conclusioni Per scegliere il colore del tuo ecommerce, ecco un piccolo suggerimento: prova ad abbinare i colori su un semplice foglio di carta per poi scegliere l’abbinamento che più ti convince, rispettando i dettami e i principi che abbiamo analizzato nel corso dell’articolo. Ricorda che per la realizzazione del tuo e-commerce, compreso l’abbinamento giusto dei colori, puoi sempre fare affidamento su Shopify. Per approfondire il discorso e conoscere i vantaggi di questa piattaforma, non devi fare altro che scaricare la risorsa gratuita disponibile alla fine dell’articolo.
Hai mai sentito parlare di programmi di affiliazione? Se la risposta è no devi assolutamente colmare questa tua lacuna per ottimizzare i tuoi guadagni online; se la risposta è sì vale comunque la pena approfondire l’argomento per trarre spunti utili, cosa che facciamo in questo articolo dedicato. I programmi di affiliazione di fatto sono degli accordi commerciali di un affiliato, cioè il proprietario di uno spazio sul web (sito, canale Youtube, profilo social) e un advertiser, cioè un’azienda intenzionata a sponsorizzare i suoi prodotti online. L’affiliato si impegna quindi a sponsorizzare i servizi o i prodotti dell’advertiser, che a sua volta vede crescere la popolarità e la fama del suo brand e naturalmente aumenta le vendite, i contatti e i potenziali clienti. Gli accordi sono molto variabili e ognuno può stipularli come ritiene più opportuno ma, in generale, l’advertiser paga l’affiliato sulla base dei risultati ottenuti, senza investire in costose campagne di marketing che non sempre garantiscono i risultati raggiunti. Una soluzione win-win che mette tutti d’accordo. Le dinamiche però possono variare sensibilmente, quindi approfondiamo meglio il discorso sul concetto di affiliazione nei seguenti paragrafi. Cosa si intende per programma di affiliazione? Se vuoi dare un nuovo impulso al tuo progetto ecommerce, l’affiliazione è sicuramente una strategia da prendere in considerazione, qualunque sia la tua tipologia di marketing. Se sei un brand nuovo o che comunque ha bisogno di aumentare la sua visibilità, l’affiliazione è un’ottima soluzione, indicata anche per chi ha già un’attività ben avviata per conquistare nuove fette di mercato e nuovi clienti tramite canali alternativi. L’affiliazione è una forma di pubblicità o promozione online adottata da un affiliato tramite un link di affiliazione che reindirizza al sito del merchant. In sostanza l’affiliato spinge i suoi clienti a compiere l’azione desiderata, che può essere un acquisto di un prodotto, una visita, una conversione o la compilazione di un modulo, rimandandolo ovviamente alla pagina del merchant. Una soluzione che piace molto poiché entrambi gli attori ne traggono vantaggio, con rischi limitati e con costi molto contenuti. I protagonisti dell’affiliate marketing sono i seguenti: merchant: la persona che attiva il programma di affiliazione e si affida ad un affiliato capace di promuovere il suo business; affiliato: la persona che promuove i prodotti o i servizi del merchant dal suo canale dietro compenso; cliente: colui che porta a termine l’azione desiderata. Le fasi del processo di affiliate marketing sono principalmente 4: l’utente decide di acquistare un prodotto online; l'utente atterra sul sito di affiliazione; l’utente clicca sul link del prodotto per poi essere reindirizzato sul sito dell’inserzionista; l’utente completa l’acquisto e l’inserzionista premia l’affiliato in base al numero di vendite, di visite o di clienti procurati. Sappi comunque che ci sono diversi programmi di marketing di affiliazione da scegliere in base alle tue esigenze. Puoi ad esempio lanciare un progetto Shopify che fornisce interessanti incentivi per chi promuove i propri piani in abbinamento con il programma. Quali prodotti vendere con programmi di affiliazione? Quali sono i migliori prodotti da promuovere in affiliazione? Naturalmente molto dipende dal settore in cui operi. In ogni caso è consigliabile scegliere articoli che possono interessare il target di pubblico a cui ti rivolgi, quindi non promuovere prodotti a caso e senza una strategia precisa. Usando appositi tool puoi capire quali sono gli articoli più venduti, che piacciono di più o maggiormente di tendenza in un determinato periodo, seguendo influencer e hashtag della tua nicchia e interagendo con i follower per conoscere le loro preferenze e le loro necessità. Può essere una buona idea visitare i siti stranieri per scoprire i prodotti di tendenza che presto potrebbero approdare in Italia, così da muoverti in anticipo rispetto alla concorrenza. Dopo questa piccola infarinatura diamo un’occhiata ai 5 prodotti che, al momento, vanno per la maggiore. Domotica La domotica, detta anche home automation, ha fatto irruzione prepotentemente nelle abitazioni degli italiani che vogliono ottimizzare il loro tempo tra le 4 mura domestiche e sfruttare la tecnologia per una casa a misura d’uomo. Ecco quindi che risultano gettonatissimi i robot domestici per la pulizia, gli elettrodomestici intelligenti, le tecnologie per illuminare o gli assistenti virtuali come Google Home o Alexa. Gaming Un altro settore che va fortissimo è il gaming, capace di conquistare non solo giovani e adolescenti ma anche adulti grazie ai nuovi dispositivi in stile retrò che riportano gli appassionati indietro nel tempo. Oltre alle console e ai giochi bisogna considerare tutti quegli elementi che ottimizzano l’esperienza di gioco, come le tastiere senza fili, i mouse e le sedie ergonomiche, le cuffie wireless, i microfoni e i pc. Abbigliamento fitness Durante la pandemia molti italiani si sono costruiti vere e proprie palestre tra le 4 mura domestiche dove potersi allenare. Una tendenza che è rimasta e per questo motivo abbigliamento e accessori per il fitness sono ideali per un’operazione di marketing affiliation. Tra gli articoli più gettonati ci sono i tapis roulant, le cyclette, i pesi e i manubri, i tappetini yoga, gli elastici per l’allenamento e tutti i capi d’abbigliamento indicati per il fitness. Food e cucina In fase di lookdown gli italiani non si sono scoperti solo sportivi, ma anche chef. Sono sempre di più le persone che si stanno cimentando ai fornelli, quindi può essere un’ottima idea sponsorizzare libri di ricette particolari o anche utensili da cucina che consentono di dare un tocco originale ai propri piatti. Corsi e infoprodotti Al di là dei prodotti fisici, ci sono una serie di servizi che possono essere inseriti in campagne di affiliate marketing. Tra questi ci sono i corsi, come quelli di inglese, di sicurezza sul lavoro, di psicologia o che rilasciano certificazioni e accrediti. Oppure ci sono i cosiddetti infoprodotti, che comprendono ebook, guide, webinar o seminari. I vantaggi dei programmi di affiliazione Ogni azienda punta a migliorare la propria brand awareness, che aumenta l’autorevolezza di un marchio che viene percepito come affidabile e sicuro da parte degli utenti. Questo è sicuramente uno dei tanti obiettivi dei programmi di affiliazione, anche se rafforzare l’immagine del proprio brand è una necessità per ogni azienda. Andando più nello specifico le aziende che si affidano a programmi di affiliazione intendono: Aumentare le vendite e in generale il traffico sul proprio sito; Fidelizzare la clientela e conquistare lead e clienti che sarebbero difficili da raggiungere con le tradizionali campagne di marketing; Allargare i propri confini e conquistare nuovi mercati grazie agli affiliati, riuscendo così a collocarsi in una posizione privilegiata nel proprio settore; Rafforzare la fiducia dei consumatori. Negli ultimi anni l’affiliate marketing sta crescendo sempre di più e le aziende non possono ignorare le novità e le tendenze del mercato, altrimenti rischiano di restare ferme al palo con strategie vecchie e obsolete, col pericolo di essere scavalcate dai competitor. Inoltre, rispetto alla pubblicità tradizionale, questa strategia risulta meno dispendiosa da un punto di vista economico e di energie. Gran parte del lavoro lo fanno infatti gli affiliati che diffondono in modo capillare il prodotto o il servizio del merchandiser, consentendo di raggiungere una fetta di pubblico molto ampia. Le commissioni inoltre vengono pagate agli affiliati solo se si ottengono reali risultati, come conversioni, clic o acquisti, in base agli accordi stipulati. Gli investimenti sono più oculati e intelligenti e vengono fatti solo al raggiungimento di obiettivi tangibili. Programma di affiliazione nell'ecommerce: indicazioni utili Per un buon programma di affiliazione per prima cosa devi stabilire la corretta commissione, cioè la quota da versare all’affiliato al raggiungimento dell’obiettivo che può essere una vendita, un clic, una conversione o un lead, ad esempio con la compilazione di un modulo. Grande importanza rivestono anche i cookie, cioè quei piccoli file di testo che i siti usano per raccogliere le informazioni dei visitatori. Nei programmi di affiliazione i cookie memorizzano il codice dell’affiliato che ha indirizzato sul tuo sito un cliente. In questo modo sai quanti contatti sono stati generati dall’affiliato e anche le commissioni che devi riconoscergli. I cookie hanno una durata, altro fattore da monitorare attentamente per conoscere con esattezza i clienti che ti ha procurato l’affiliato entro un determinato lasso di tempo. Naturalmente devi stabilire una policy che prevede un regolamento per l’affiliato. Infine devi decidere il payout, cioè la modalità di pagamento che può prevedere una soglia minima da raggiungere per far scattare la remunerazione. Dotati degli strumenti giusti, uno su tutti Shopify, una piattaforma che ti consente di realizzare siti ed e-commerce su misura. Shopify inoltre mette a disposizione dei propri merchant anche applicazioni per la gestione dei programmi di affiliazione comprensivi di statistiche, link e coupon. In questo modo è possibile visualizzare le performance dei link di affiliazione posti su altri siti, dei brand ambassador oppure degli influencer scelti per la promozione dei prodotti dell'ecommerce. Se sei interessato a capire di più di queste applicazioni, ti invitiamo a visitare l'app store di Shopify. Conclusioni I programmi di affiliazione rappresentano sicuramente una grande opportunità, ma prima di lanciarti in questa avventura studia, informati e raccogli tutte le informazioni necessarie per fare investimenti oculati e gestire alla perfezione il tuo budget aziendale. Se non vuoi contattare degli esperti Shopify per partire con il tuo ecommerce, puoi iniziare a studiare Shopify, un partner preziosissimo per il tuo e-commerce a 360°, e che può darti utili spunti anche per mettere a punto le tue strategie di affiliate marketing. Per saperne di più ti basta scaricare la risorsa gratuita disponibile a fine articolo che ti introduce al variegato mondo di Shopify.
Sia per i negozi fisici che online la corretta gestione dell’inventario è un passaggio fondamentale per tenere i conti sempre in regola e per evitare criticità impattanti come le giacenze o gli ammanchi di magazzino. Cosa succederebbe se un tuo cliente ordinasse un prodotto disponibile sul tuo sito online, ma che in realtà non è presente fisicamente nel magazzino? Ne scaturirebbero ritardi e frizioni con il cliente che non depongono certo a favore del processo di fidelizzazione e della customer satisfaction. La soluzione migliore è quindi dotarsi di strumenti efficaci, come l’inventario Shopify, che ti consente di evitare le criticità appena indicate, far quadrare i conti e ottimizzare i guadagni. Il tuo sito Shopify con l’integrazione di un gestionale evita l’esaurimento dei prodotti, che rischia di tradursi in una perdita di potenziali vendite e in un’esperienza d’acquisto poco soddisfacente per il cliente, e ti suggerisce le migliori strategie per evitare corti circuiti nel tuo business e massimizzare i profitti. Nei seguenti paragrafi analizziamo più nello specifico quali sono i vantaggi di una corretta gestione dell’inventario, quali sono le migliori app da integrare con Shopify e come affrontare problematiche tipiche per i commercianti come i prodotti esauriti. I vantaggi di una corretta gestione dell’inventario Ogni progetto Shopify che si rispetti deve basarsi su una corretta gestione dell’inventario, che consiste nel monitorare e tracciare i prodotti disponibili in magazzino e nel catalogarli per categorie, peso, dimensione, quantità e posizione. Così facendo recuperi tempo prezioso, poiché puoi subito individuare la merce di cui hai bisogno, e inoltre riduci i costi legati alla gestione delle scorte poiché sai perfettamente quando devi fare un nuovo ordine di prodotti che stanno per esaurirsi. Il tutto ovviamente deve svolgersi sotto il controllo di un sistema di gestione centralizzato che, con pochi clic, ti indica chiaramente qual è lo stato del tuo magazzino, quali sono i prodotti che stanno per esaurirsi e qual è il quantitativo disponibile delle merci. Una gestione oculata dell’inventario riduce innanzitutto il rischio che le scorte siano insufficienti e, di conseguenza, non poter soddisfare la domanda della clientela. Allo stesso modo ti aiuta a non accumulare scorte eccessive, che occupano spazio vitale nel tuo magazzino e che rischiano di trasformarsi in costi inutili di stoccaggio soprattutto se non riesci a vendere quei prodotti. A tal proposito bisogna fare un’altra considerazione. Le scorte invendute non solo determinano costi aggiuntivi o inutili, ma rischiano anche di deperire risultando di fatto inutili. In ogni caso il problema è sempre quello: si verificano inutili sprechi di denaro che vanno a impattare sul budget aziendale. Le rimanenze sono sempre un peso poiché, anche se non sono deperibili, possono essere poco indicate per una stagione o per un determinato periodo dell’anno. Un capo d’abbigliamento primaverile di certo sarà poco appetibile o ricercato nel periodo invernale, così come un prodotto natalizio farà fatica ad essere venduto in piena estate. Inventario Shopify: quali sono le possibilità per una gestione ottimale del magazzino Di seguito andiamo ad analizzare più nel dettaglio le possibilità di gestire la quantità di prodotti presenti nell'inventario con Shopify. Tutte queste possibilità sono anche compatibili con Shopify POS, soluzione che permette di integrare il proprio ecommerce Shopify con il punto di vendita fisico. Per ulteriori informazioni ti consigliamo di andare a leggere il nostro articolo su Shopify POS. Inserimento manuale della disponibilità Tramite il pannello di controllo del negozio Shopify, è possibile inserire manualmente la quantità presente in magazzino, con la possibilità inoltre di continuare la vendita nonostante il prodotto possa essere esaurito. Prima dell'inserimento è necessario selezionare la sede per la quale si gestiscono i prodotti e rettificare la disponibilità. Integrazione con software gestionali Altra possibilità, una delle più usate da aziende medio grandi, è quella di integrare il proprio software gestionale con Shopify, tramite lo sviluppo di connettori. Questa soluzione permette di lavorare direttamente con l'ERP per quanto riguarda la gestione dell'inventario e sincronizzarlo con la piattaforma Shopify. Ciò significa che le disponibilità saranno quelle che effettivamente sono presenti all'interno del magazzino e, ad ogni vendita, verranno direttamente rettificate ad ogni vendita sullo store online. Applicazioni scaricabili dallo store Shopify è una delle piattaforme più apprezzate nella gestione dell'inventario anche dagli ecommerce B2B grazie alle funzionalità all’avanguardia plasmate sulle necessità di ogni singolo commerciante. Tuttavia anche l’area di Shopify dedicata all’inventario ha dei limiti ed è qui che entrano in gioco le app di gestione. Queste applicazioni ti aiutano a monitorare ed evadere gli ordini in maniera chiara e intuitiva, evitando criticità come ammanchi o giacenze. Anche se la tua azienda cresce e si evolve non è un problema, poiché le app si adeguano ai cambiamenti del tuo business consentendoti di tenere sempre tutto sotto traccia. Questa è una valida opzione sia per i commercianti navigati, che hanno comunque bisogno di monitorare il loro magazzino soprattutto se il loro business è ampio e diversificato, sia per chi è alle prime armi e necessita di uno strumento efficace per non commettere errori di valutazione. Con una buona gestione dell’inventario, oltre a recuperare denaro e tempo prezioso, puoi individuare subito le tue esigenze che possono variare nel corso del tempo, prepararti con largo anticipo alle nuove richieste in previsione dei cambi di stagione e addirittura prevedere con anticipo le variazioni della domanda. Diamo adesso uno sguardo alle app più gettonate del mercato che si integrano perfettamente con Shopify. Shipbob ShipBob è tra le app più famose nel mondo dell’e-commerce e garantisce l’accesso ad un ambiente “all-in-one” dove gestire più negozi contemporaneamente. Un’ottima soluzione per chi ha più negozi e centri logistici e desidera monitorarli insieme senza il rischio di perdersi tra una moltitudine di dati e informazioni. La gestione dell’inventario si aggiorna in tempo reale, quindi sai esattamente quali e quanti prodotti sono disponibili nel tuo magazzino. Skubana Tra le app che si sono fatte conoscere nel mondo della gestione dell’inventario c’è Skubana, nota per le sue rilevanti capacità di analisi e per la semplicità di funzionamento. Direttamente dalla dashboard di Skubana è possibile accedere direttamente alle statistiche, alle scorte in arrivo, ai livelli di scorte basse e alle metriche di prestazioni per intraprendere subito le contromisure necessarie ed evitare criticità. EasyScan EasyScan aiuta i venditori a creare, gestire ed evadere gli ordini con pochi clic, ottimizzando tempo, risorse ed energie. All’occorrenza ti permette anche di creare codici a barre per i tuoi prodotti, eseguire rapidi controlli dell’inventario e aggiornare il tuo stock da qualsiasi posizione. Puoi anche creare documenti di trasporto per rendere più snelle e fluide tutte le operazioni di magazzino. Katana MRP Katana MRP si caratterizza per la sua grafica semplice e intuitiva che consente di gestire e monitorare tutto da un’unica postazione. L’app nasce per chi opera in mobilità e consente di allineare tutti i team che possono avere una visione completa di tutto ciò che accade nel magazzino e nell’azienda in generale. Ci sono poi tantissime altre funzioni come tracciabilità end-to-end, pianificazione della produzione e gestione degli ordini omnicanale. Gestione del magazzino con Shopify: come evitare i prodotti esauriti Utilizzando Shopify per il negozio fisico con la soluzione di Shopify POS o per l’ecommerce, puoi impostare alcuni comandi per evitare criticità e problematiche molto seccanti, ad esempio quando un cliente conclude l’acquisto di un prodotto che risulta disponibile ma che di fatto non è presente fisicamente nel tuo magazzino. Per evitare che questo succeda puoi disabilitare l’opzione “Articoli esauriti” nella pagina “Preferenze” del canale di vendita all’ingrosso. Attivando questa opzione i prodotti esauriti risultano ancora visibili nel negozio all’ingrosso, ma di fatto i clienti non possono aggiungerli al carrello. In altri casi può invece capitare che il prodotto ordinato dal cliente sia disponibile, ma in quantità inferiore rispetto a quanto richiesto. In tal caso l’ordine si modifica automaticamente adattandosi alla quantità di articoli disponibili. Ipotizziamo che il tuo cliente ordini 50 capi d’abbigliamento, ma che nel magazzino ce ne siano solo 20. Cosa succede? In tal caso il sistema automaticamente modifica l’ordine da 50 a 20 e anche il cliente pagherà per 20 articoli e non per 50. Se invece il prodotto è esaurito il cliente viene invitato a contattare direttamente il venditore che, dopo aver aperto la bozza di ordine nel pannello di controllo di Shopify, procede alla rimozione dei prodotti esauriti e invia nuovamente la fattura. 5 metodi per una perfetta gestione del magazzino a prova di errori Esistono poi delle piccole e semplici strategie che consentono di gestire alla perfezione l’inventario, tarandole secondo le proprie preferenze e la tipologia di business. Scopriamo quelle più performanti: Impostare un livello standard di scorte. Per ogni prodotto puoi impostare un livello standard di scorte, vale a dire un quantitativo minimo sotto il quale non bisogna scendere. In quel momento sai perfettamente che devi fare un nuovo ordine per rifornire il magazzino; Metodo FIFO. Questo è un metodo molto gettonato nei magazzini: le scorte più vecchie vanno vendute prima di quelle più recenti, un sistema indicato soprattutto per le merci deteriorabili; Metodo LIFO. In tal caso si vendono prima i prodotti più recenti e tale sistema si adotta quando si verifica un aumento dei prezzi e quindi le scorte acquistate per ultime hanno un costo più alto; Analisi ABC. Ti sei accorto che alcuni prodotti sono più redditizi di altri? Allora classifica le scorte secondo questo schema: A (percentuale di stock che rappresenta l’80% del fatturato), B (percentuale di stock che rappresenta il 15% del fatturato) e C (percentuale di stock che rappresenta il 5% del fatturato). La merce che rientra nella categoria A, essendo la più remunerativa, deve essere sempre presente. La merce nella categoria C, difficile da vendere, può invece essere venduta ad un prezzo scontato per liberare gli scaffali; Fai previsioni di mercato. Prevedere l’andamento delle vendite è fondamentale e per riuscirci puoi studiare i trend del momento, le vendite nello stesso periodo dell’anno precedente, le promozioni, le campagne pianificate e tutti quegli altri elementi che possono tornarti utili a questo scopo. Conclusioni Qualunque sia la tua idea di business, la corretta gestione dell’inventario è uno step necessario per creare un’attività solida e ben pianificata. Shopify può essere un grande alleato per la gestione dell’inventario e ti mette a disposizione tante funzionalità cucite su misura per ogni tipologia di e-commerce. Puoi sempre fare affidamento sugli esperti Shopify per chiedere informazioni e ricevere supporto ma, per iniziare, può sicuramente esserti utile l’ebook disponibile a fondo articolo che ti introduce al corretto utilizzo di questa piattaforma.
I social rappresentano una valvola di sfogo per i consumatori che utilizzano sempre di più questi strumenti per comunicare con i brand e con le aziende, per raccontare le loro esperienze e per avanzare delle lamentele. In pratica i social fanno da cassa di risonanza della soddisfazione dei clienti e quindi non possono essere ignorati. Ed è proprio qui che si inserisce il concetto di social listening, una strategia finalizzata all’ascolto dei consumatori per capire quali azioni intraprendere, se il livello di soddisfazione è sufficiente e come migliorare i rapporti con la clientela. Per qualsiasi progetto ecommerce è fondamentale capire cosa il pubblico pensa di quel marchio, per poi adottare le contromisure più adeguate per migliorare il proprio brand awareness e soprattutto comprendere e intercettare le reali necessità dei consumatori. Social listening: cos’è e perché è importante per il tuo ecommerce Il social listening può essere considerato una pratica finalizzata a capire qual è la reputazione di un brand per poi provare a migliorarla. Come mettere in pratica questa strategia? Bisogna monitorare tutti i commenti, le interazioni e le conversazioni che ci sono online e che parlano di un determinato brand. Conclusa l’analisi, si procede ad un secondo step per valutare la reputazione del brand. Se è buona è necessario rafforzare ulteriormente quegli aspetti che hanno contribuito a rendere affidabile quell’azienda; in caso contrario bisogna intercettare le criticità che offuscano il buon nome del brand e adottare le contromisure necessarie per eliminarle. Le persone conducono una sorta di vita parallela sui social dove, oltre a raccontare le loro giornate, parlano dei prodotti che hanno acquistato e dei servizi di cui hanno usufruito condividendo le loro esperienze che possono essere positive o negative. I social sono strumenti “democratici”, poiché ognuno può dire la sua senza essere censurato, entro ovviamente i limiti del buon senso. Ecco perché sono così apprezzati dai clienti e proprio per questo motivo devi presidiare le conversazioni social per testare il polso del tuo pubblico e soprattutto della sua soddisfazione. La tua azione deve essere affiancata da un’efficace strategia di inbound marketing, capace di spingere in modo naturale i clienti a interfacciarsi col tuo brand e rilasciare feedback sinceri e onesti. Non ha senso “estorcere” recensioni positive o ignorare le lamentele se alla fine il cliente non è del tutto soddisfatto, poiché comunque paleserà la sua insoddisfazione offline oppure online. Come attuare una strategia di social listening? Prima di capire come attuare da un punto di vista pratico il social listening, è opportuno fare una distinzione dal social monitoring. Sono due concetti usati come sinonimi, ma che presentano delle differenze. Con il social monitoring si monitorano tutti i dati relativi alle menzioni di un brand sui social, con un’attenzione particolare ai numeri e al tasso di engagement. Questi dati vengono poi usati per effettuare test sulle campagne pubblicitarie e valutarne il ROI (Return On Investment). Il social listening fa di più poiché non si limita a raccogliere i dati, ma li analizza e li ispeziona a fondo. Inoltre non vengono analizzati solo i numeri e il livello di engagement, ma anche il cosiddetto sentiment che traduce meglio le emozioni e le percezioni che i clienti sviluppano nei confronti del brand. Chiarito questo concetto possiamo concentrarci maggiormente sulle strategie da portare avanti per fare social listening, pratica che risulta ancora più efficace se affiancata da un valido progetto CRM. La prima cosa da fare è monitorare le menzioni o le conversazioni sul tuo brand, dei prodotti e dei servizi che offri per capire qual è il livello di soddisfazione dei clienti. Tuttavia devi ragionare ad ampio raggio. Se infatti ti concentri esclusivamente sul tuo brand, o su quello che offri, potresti non avere una visione completa e ampia del tuo business. Ecco perché la tua strategia deve prevedere un monitoraggio attento delle parole chiave e degli hashtag inerenti al tuo settore, ma anche dei competitor, dei prodotti e dei servizi che offrono. In questo modo hai una visione “a volo d’uccello”, chiara e lineare, che ti permette di individuare subito opportunità da cogliere al volo. Non puoi giudicare da solo il tuo operato ma, in questo modo, raccogli pareri e feedback esterni che sono disinteressati e che ti indicano la strada migliore da seguire. Quali sono i vantaggi del social listening per ecommerce? Perché fare social listening? Quali sono i vantaggi? Di benefici ce ne sono tanti, a partire dalla possibilità di migliorare i prodotti o i servizi che proponi sul mercato. Dopo un’attenta analisi del tuo settore puoi individuare nuove opportunità, come ad esempio segmenti del tuo mercato poco sfruttati e che quindi puoi esplorare prima dei tuoi competitor. Basta leggere tra le pieghe delle domande degli utenti per intercettare le loro esigenze e capire addirittura in che direzione sta andando il mercato. Allo stesso modo puoi capire meglio quali sono le migliori strategie di marketing da seguire, così da ottimizzare le risorse a tua disposizione. Un altro aspetto fondamentale è la possibilità di rendere più efficace il servizio di customer care, magari facendosi aiutare da un buon ecommerce CRM, per migliorare il livello di soddisfazione dei clienti nell’ambito dell’assistenza. A proposito di pubblico, con una buona strategia di social listening puoi aumentare ulteriormente l’engagement delle persone e quindi rafforzare la loro fidelizzazione. Le persone sui social amano essere coinvolti e sentirsi parte integrante di una comunità o di un progetto, missione che viene compiuta se interagisci con loro e se dai peso ai loro commenti E ancora con questa strategia, che ti permette di migliorare la brand reputation, puoi individuare gli influencer più adatti secondo le tue esigenze che possono aiutarti a lanciare un nuovo prodotto o a dare lustro e visibilità al tuo brand. Il social listening ti consente di controllare i tuoi competitor, per adottare le giuste risposte e studiare delle controffensive, prendendo all’occorrenza anche spunto e ispirazione ma sempre seguendo il proprio stile e la propria filosofia aziendale. Infine ti permette di rispondere in maniera adeguata ai commenti sia positivi che negativi nelle conversazioni dove è coinvolto il tuo brand. In questo modo puoi raccogliere feedback negativi che ti consentono di migliorare un prodotto e porre un freno alla discussione se sta prendendo una piega che non ti piace. In caso di commento negativo, ad esempio, puoi ringraziare l’utente per il suo feedback che sarà usato per migliorare il servizio o il prodotto. L’utente si sente così rassicurato sul fatto che ha voce in capitolo e che la sua lamentela è stata presa in considerazione, quindi risulta anche meno ostile. Social listening, i tool migliori per monitorare il tuo e-commerce Abbiamo analizzato quasi tutti gli aspetti che riguardano il social listening, c’è un’ultima domanda alla quale rispondere: quali strumenti adottare per questa pratica? In commercio esistono diversi tool, ognuno con le sue peculiarità e caratteristiche, che ti possono dare una grande mano nello scandagliare il variegato mondo dei social. Analizziamo di seguito quelli più efficaci e rinomati che tra l’altro sono perfettamente compatibili con Shopify, una delle migliori piattaforme per creare siti ed e-commerce professionali. Hootsuite Hootsuite è una potente piattaforma, disponibile sia in versione gratuita che a pagamento, che ti consente di pianificare le tue azioni e intercettare le menzioni dei brand su Twitter. Tutti i dati vengono raccolti in una dashboard intuitiva che monitora le opinioni, i dati demografici e tanto altro ancora. Sprout Social Altro tool estremamente efficace e apprezzato è Sprout Social che, oltre ad un’ampia strategia di pianificazione dei social media, offre anche una serie di funzionalità performanti per le attività di social listening. Puoi monitorare e personalizzare le tue ricerche su key, località e hashtag su Twitter e Instagram, così da poter coinvolgere maggiormente il tuo pubblico a beneficio di un miglior engagement. Buzzsumo Vuoi superare i confini dei social ed esplorare l’intero mondo online? Allora Buzzsumo è lo strumento che fa per te. Buzzsumo, grazie ai suoi ampi strumenti di monitoraggio, ti consente di monitorare e analizzare i contenuti relativi al tuo brand non solo sui social, ma anche nei blog e nelle news. Sarai avvisato quando compaiono parole chiave che ti interessano o relative ad autori o link esterni per essere sempre aggiornato e informato sulle discussioni. Brandwatch Come suggerisce anche il nome, Brandwatch è il tool perfetto per controllare tutto quello che succede attorno al tuo brand. Lo strumento scandaglia il web da cima a fondo ricercando articoli, commenti, recensioni e tutto quello che ti può interessare. Puoi anche impostare delle regole per organizzare e segmentare i contenuti, così hai tutto perfettamente in ordine secondo uno schema preciso e strutturato. Ti sarà più facile capire quali contromosse adottare o quali strategie di marketing seguire. Conclusioni: sei convinto che stai facendo social listening? Alla fine di questo articolo possiamo dire che per prima cosa devi imparare ad ascoltare i tuoi clienti e capire quali sono le loro reali esigenze e necessità. Se non lo fai tu, perché dovrebbero farlo loro? Il mercato oggi è cambiato e il rapporto non è più unidirezionale, ma bidirezionale. I consumatori hanno molto più potere di prima e devi imparare ad ascoltarli, anche perché possono darti preziosi feedback sui tuoi prodotti e sui tuoi servizi. Se ignori il social listening, rischi di restare al palo e di essere superato dai competitor. Ti abbiamo indicato i migliori strumenti di social listening compatibili con Shopify, altra piattaforma alleata del tuo e-commerce grazie alle sue preziose ed eccellenti funzionalità.
L’Intelligenza Artificiale da tempo ha ormai fatto irruzione prepotentemente nel mondo dell’online e, uno dei dibattiti che maggiormente infiamma gli animi, è il lancio di Chat GPT. Si tratta di un chatbot che sfrutta l’Intelligenza Artificiale, creato da OpenAI, capace di conversare con gli utenti con un’interfaccia intuitiva e semplificata. Potresti pensare che in realtà qualcosa del genere già esiste e quindi non può essere considerata una novità. In realtà non è esattamente così poiché Chat GPT si basa su una tecnica chiamata “Apprendimento tramite rinforzo umano”. In pratica il software è stato addestrato e allenato da istruttori umani, che ne hanno agevolato la “formazione” fornendo in anticipo domande e risposte su vari quesiti. Il software ha così a disposizione un database enorme e potenzialmente illimitato, in quanto raccoglie testi dal web, per creare contenuti fluidi e naturali o per rispondere in modo pertinente alle domande degli utenti. Chat GPT per gli ecommerce può rappresentare un partner validissimo, anche se va sottolineato che è ancora in una forma sperimentale ed è utilizzato principalmente all’estero. Si può comunque usare anche in Italia dove è stato recentemente sbloccato dopo le perplessità in tema di raccolta e protezione dati sollevate dal Garante della Privacy. Durante questo blocco poteva essere comunque usato anche in Italia grazie a tecnologie come la VPN (Virtual Private Network), tecnologia in grado di creare una connessione di rete privata tra dispositivi su Internet. Restano ancora molte incognite, come errori e rischi, e altre potenziali minacce relative al diritto d’autore e alla privacy degli utenti. Tutti argomenti che andiamo a snocciolare nei seguenti paragrafi. Per cosa usare Chat GPT nel tuo ecommerce? Concentriamo la nostra analisi sull’utilizzo della Chat GPT per gli e-commerce, dove possono essere snellite e velocizzate molte attività, a partire dall’assistenza clienti. Questo servizio è uno dei più importanti per i progetti ecommerce, ma anche dei più impegnativi. La fidelizzazione del cliente passa proprio per il customer service, che deve fornire supporto costante agli utenti per risolvere i loro problemi, rispondere alle loro lamentele o semplicemente fornire maggiori dettagli e informazioni su determinati prodotti. Spesso le domande sono le stesse, ma intasano il servizio clienti che non può concentrarsi sulle problematiche più complesse che richiedono più tempo e più impegno. Chat GPT può sostituire tranquillamente gli addetti al servizio clienti, almeno per le questioni meno complesse, senza che il consumatore debba aspettare un operatore umano che si liberi. L’Intelligenza Artificiale aumenta il livello di soddisfazione dei tuoi clienti e implementa anche le vendite: due piccioni con una fava! Un altro servizio necessario e fondamentale, che porta via tempo e fatica, è la creazione di testi per le schede prodotto. Un’operazione che può svolgere tranquillamente la Chat GPT che, reperendo e raccogliendo informazioni sul web, è in grado di riscrivere un testo più o meno originale, inserendo però le key richieste per una buona indicizzazione del contenuto in chiave SEO. Non devi sforzarti personalmente o contattare un copywriter per la stesura delle schede prodotto, se ne può occupare senza problemi Chat GPT. Se hai un ecommerce CRM sicuramente sai quanto sia importante la profilazione dei clienti e l’analisi delle informazioni relative alle loro abitudini d’acquisto. Anche questo lavoro può essere affidato a Chat GPT, che crea profili personalizzati per i vari clienti consentendoti di proporre offerte e prodotti su misura per loro. Questi sono solo alcuni servizi offerti da Chat GPT, che risulta di fatto il passepartout per un e-commerce efficiente e performante a 360° per soddisfare le esigenze delle aziende e degli stessi utenti. Come scrivere su Chat GPT: i prompt per avere i risultati giusti per un negozio online Analizziamo più nello specifico come scrivere su Chat GPT per l'ecommerce e quali sono i comandi da dare per ottenere ciò di cui hai bisogno. Innanzitutto scegli con estrema cura i dati di partenza secondo i quali verrà addestrato l’algoritmo, definendo con chiarezza il contesto in cui il software agirà. Monitora costantemente i risultati forniti da Chat GPT, così da poter intervenire tempestivamente ed “educare” il software secondo le tue necessità. I prompt sono le istruzioni date all’Intelligenza Artificiale, che poi andrà a sviluppare il testo specifico di cui hai bisogno. Ecco gli step fondamentali che devi seguire per utilizzare correttamente Chat GPT: Definisci l’obiettivo. Indica chiaramente che tipo di testo vuoi, quali sono le parole chiave da inserire e che tipo di messaggio intendi inviare; Sii preciso e dettagliato. Devi essere quanto più dettagliato e specifico, fornendo informazioni precise sul prodotto o sul servizio offerto (se ad esempio devi creare il testo per una scheda prodotto) e altri dati preziosi come study case o statistiche; Massima chiarezza e capacità di sintesi. Essere dettagliati non significa inondare il software di qualsiasi tipo di informazione, che può essere ridondante o superflua. Devi avere massima capacità di sintesi, fornendo le informazioni più utili e usando frasi brevi e facilmente comprensibili; Keyword pertinenti per l’ottimizzazione in chiave SEO dell'ecommerce. Indica al software le parole chiave e le correlate più pertinenti per aiutare il tuo testo a scalare posizioni e indicizzarsi perfettamente nei motori di ricerca; Usa altri strumenti a supporto di Chat GPT. Il software è ancora in uno stato sperimentale, quindi per potenziarne i risultati puoi affiancargli altri strumenti come plugin o assistenti virtuali che consentono di scrivere testi ancora più precisi e dettagliati; Sperimenta e verifica il contenuto. Testa continuamente i contenuti, così da ottimizzare anche la modalità di invio dei comandi. Chat GPT non è un software perfetto, quindi controlla i testi per assicurarti che non ci siano errori grammaticali o informazioni sbagliate. I prompt, ossia i comandi da inviare a chat GPT, sono fondamentali e vanno scelti con estrema cura. Se infatti invii al software comandi sbagliati o poco chiari, stai certo che anche il contenuto finale sarà problematico e non otterrai il risultato finale nel tuo progetto Shopify che intendi perseguire. Quali sono i limiti dell'intelligenza artificiale per il commercio elettronico? Non c’è rosa senza spine e infatti anche Chat GPT presenta problematiche che non possono certo essere ignorate. La stessa OpenAI con la massima sincerità ha ammesso che Chat GPT non è uno strumento perfetto e che anzi può fornire informazioni errate, monche o in alcuni casi totalmente inventate. Prima di pubblicare un testo prodotto da Chat GTP è quindi fondamentale rivederlo personalmente ed eventualmente apportare le modifiche necessarie. Da considerare che il database è aggiornato al 2021 e quindi non contiene alcun dato degli eventi verificatisi dopo quell’anno. A volte c’è il rischio di utilizzare un numero eccessivo di parole chiave, che si trasformano in un contenuto poco scorrevole o in una sovra-ottimizzazione che potrebbe non essere ben vista da Google. Il pericolo è che quel tipo di contenuto possa addirittura essere penalizzato in chiave SEO, ottenendo l’effetto contrario di quello desiderato. Bisogna poi fare i conti con le problematiche di natura etica. I testi rischiano di contenere contenuti violenti o discriminatori, anche se si sta lavorando da questo punto di vista per eliminare le risposte inappropriate e pericolose. Un’altra problematica riguarda il diritto d’autore. Chi tutela gli autori dei testi da cui Chat GPT prende spunto, utilizzando addirittura frasi intere in alcuni casi? E se quegli stessi autori decidessero di chiedere i danni qualora dovessero sentirsi defraudati delle loro opere? Una problematica non di facile risoluzione. E poi c’è da considerare un altro aspetto ancora a dir poco spinoso: Chat GPT è a disposizione di aziende ed e-commerce, ma anche di hacker e malintenzionati che potrebbero usarlo per creare fake news, campagne di phishing, virus e malware. Il software agisce secondo le istruzioni che vengono fornite, ma chiaramente non ha la sensibilità e l’intelligenza etica ed emotiva per comprendere se si sta svolgendo qualcosa di illegale. Quali ecommerce stanno usando già Chat GPT? Nonostante le tante problematiche, sono diversi gli ecommerce e le multinazionali che stanno usando Chat GPT. Tra queste spicca Amazon, gigante dell’e-commerce, che usa i dati dei clienti per proporre offerte sempre più personalizzate. Anche Alibaba, una delle più grandi piattaforme B2B per gli acquirenti, per i grossisti e per i dettaglianti, sta sfruttando il software principalmente per creare assistenti virtuali da impiegare nel servizio clienti e nel generare in automatico schede prodotto. Shopify e Chat GPT per ecommerce Shopify, nella sua Summer Edition 2023, ha annunciato l'integrazione tra Shopify e Chat GPT, in modo da utilizzare l'intelligenza artificiale per migliorare l'esperienza dei merchant con la piattaforma. Sono pertanto nati Shopify Magic e Sidekick. Shopify Magic: questo strumento è nato con l'idea di aiutare i merchant a creare descrizioni prodotti, CTA che convertono, e testi SEO friendly. Il funzionamento è molto intuitivo e simile a quello che riguarda Chat GPT: poche parole in input (comprese keyword di interesse) e si avrà in output un testo con le keyword e le indicazioni inserite; (per approfondire l'argomento ti consigliamo il nostro articolo su Shopify Magic) Shopify Sidekick: è un altro strumento che utilizza l'intelligenza artificiale per un lato più operativo, potremmo definirlo come una sorta di ecommerce manager virtuale. Possono essere date in input indicazioni come: Suggerimenti su nuovi articoli di blog; Reportistiche personalizzate in tempo reale; Indicazioni su modifiche del tema online (es. Inserisci nuovo banner nella homepage); Indicazione su modifiche delle caratteristiche dei prodotti (es. aggiungi un tag per prodotti con un determinato colore ecc...); Indicazioni su modifiche di prezzi di massa per promozioni; Si avranno così tutte le modifiche a portata di testo, senza dover perdere troppo tempo nella gestione di questi aspetti. Per ulteriori info su sidekick ti rimandiamo alla pagina dedicata di Shopfiy. Conclusioni L'ecommerce è pronto per Chat GPT? La domanda da porsi forse è un’altra e cioè se Chat GPT è pronto per l’ecommerce. Una cosa è certa: il software, pur trovandosi in una fase ancora embrionale, può fornire un validissimo aiuto ai titolari di ecommerce in termini di realizzazione di contenuti, ottimizzazione in chiave SEO, perfezionamento delle campagne di marketing e supporto al servizio clienti. I vantaggi messi a disposizione degli ecommerce sono davvero evidenti, ma bisogna tenere presente i rischi che si annidano in questa tecnologia estremamente avanzata ma non ancora perfetta. E allora come al solito la verità sta nel mezzo. Nell’attesa di capire che strada prenderà Chat GPT sarebbe un errore ignorarlo, poiché significherebbe non usare uno strumento utilissimo col rischio di restare indietro rispetto ai competitor. Allo stesso tempo non bisogna fidarsi ciecamente del software, ma prevedere sempre un intervento umano per evitare errori che rischiano di risultare disastrosi per il tuo ecommerce. In ogni caso la parola chiave per il tuo ecommerce è visibilità e per ottenerla devi scalare le posizioni dei motori di ricerca, impresa nella quale può darti una grande mano Chat GPT. Tutto passa per l’ottimizzazione SEO dell'ecommerce, argomento che viene ampiamente trattato nell’ebook sottostante che puoi scaricare gratuitamente.