Frequenza di rimbalzo nell'ecommerce: come non far scappare i clienti

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Molti titolari di e-commerce si concentrano unicamente, ed erroneamente, sul traffico sul sito. Benché il traffico sia sicuramente una metrica importante sulla quale lavorare, molti però dimenticano o addirittura ignorano la frequenza di rimbalzo, nota anche come bounce rate.

Una frequenza di rimbalzo alta significa che i tuoi utenti, una volta atterrati sul tuo sito, vanno via dopo pochi secondi. Questa cosa non depone certo a tuo favore, poiché l’obiettivo è quello di trattenere i tuoi visitatori quanto più a lungo possibile sul tuo sito, affinché sia più facile spingerli all’acquisto oppure convincerli a compiere l’azione desiderata, che può essere l’iscrizione ad una newsletter, la compilazione di un form, la condivisione di un post o il download di un contenuto.

In questo articolo analizziamo il significato di bounce rate, per poi indicare quali azioni intraprendere e contromisure da adottare per diminuire la frequenza di rimbalzo e di uscita.

Cos’è la frequenza di rimbalzo?

La nostra analisi parte da una domanda: cos’è il bounce rate? Il bounce rate, o frequenza di rimbalzo, indica la percentuale di visitatori che arrivano sul tuo sito dopo aver visitato una pagina e che poi “rimbalzano”via, cioè escono dal sito. Per intenderci è un po’ come avere un negozio di abbigliamento pieno di persone, dove però nessuno acquista. Devi quindi rendere il tuo negozio, o i tuoi prodotti, più appetibili agli occhi dei clienti.

Come già specificato una frequenza di rimbalzo elevata in questo caso è un segnale negativo, poiché gli utenti non trovano ciò che stanno cercando o magari ritengono che l’interfaccia del sito sia poco intuitiva e quindi decidono di abbandonarlo. I motivi di una frequenza di rimbalzo elevata possono essere tanti e li analizziamo nel successivo paragrafo.

Prima di procedere però è opportuno capire come calcolare la frequenza di rimbalzo, in modo da avere più dati a disposizione e intervenire in modo mirato. Ragionando in termini matematici, possiamo dire che la frequenza di rimbalzo equivale al rapporto che c’è tra il numero di visitatori che hanno visto una solo pagina per il numero totale di visite al sito e moltiplicare il risultato per 100. 

Partendo da questi dati è possibile tracciare il comportamento dei visitatori e capire se il loro customer journey si blocca su una determinata pagina o in una determinata fase del processo di acquisto o di navigazione. Se la frequenza di rimbalzo risulta piuttosto alta al momento del pagamento, vuol dire che c’è qualche criticità che frena gli utenti proprio al momento dell’acquisto. Ed è proprio lì che devi intervenire per ridurre la frequenza di rimbalzo e rendere il tuo sito più fruibile e navigabile.


Fatto ciò puoi sfruttare due metodi per individuare le problematiche:

  • Analisi del web. Se hai un e-commerce devi focalizzare la tua attenzione sulle pagine principali come la home page, la pagina di categoria e la pagina prodotto;
  • Reazione dei clienti. Coinvolgi i tuoi clienti e chiedi direttamente a loro, magari con dei sondaggi, perché abbandonano il tuo sito così rapidamente. Le problematiche potrebbero essere i prezzi troppo alti, un sito poco intuitivo o un caricamento delle pagine troppo lento, ma l’indagine risulterà molto più incisiva poiché saranno gli stessi clienti ad esporti le criticità che incontrano.

Bounce rate alto? I possibili motivi

Una volta compresa la definizione di frequenza di rimbalzo, bisogna individuare quali sono i motivi che fanno fuggire via i tuoi clienti. Molto dipende anche dal tipo di sito che hai e dal tuo target di pubblico. Se hai un sito di informazione una frequenza di rimbalzo alta non è preoccupante, anzi in un certo senso è fisiologica. Il visitatore entra, legge l’articolo ed esce dal sito. Se hai un sito di vendita invece una frequenza di rimbalzo alto rappresenta un problema, poiché il processo di acquisto richiede un tempo maggiore. Se il visitatore ci sta poco sul sito, naturalmente non ha il tempo per acquistare.

La frequenza di rimbalzo negli e-commerce deve essere bassa e, se non lo è, devi correggere gli errori. Ecco un elenco dei principali motivi che potrebbero spingere i clienti ad andare via dal sito.

Tempi di caricamento delle pagine troppo lunghi

Gli utenti moderni, nell’epoca della tecnologia imperante, sono abituati alla velocità. Vogliono tutto e subito e quindi un tempo di caricamento delle pagine troppo lento rappresenta un problema serio. Oggi la concorrenza è spietata e i clienti sono poco “fedeli”: se non sono soddisfatti del servizio ricevuto non si fanno problemi a cercare altrove ciò di cui hanno bisogno. Un sito lento incide negativamente anche sul ranking poiché viene penalizzato da Google, che punta invece ad offrire ai naviganti la miglior user experience possibile.

E-commerce non mobile-friendly

Può sembrare una banalità ricordarlo, ma tieni a mente che oggi un e-commerce per essere definito moderno e all’avanguardia deve essere mobile-friendly. Per mobile-friendly non si intende semplicemente che un sito può essere fruibile sui dispositivi mobile, ma deve essere progettato proprio per essere utilizzato su smartphone o tablet. Per intenderci l’interfaccia potrebbe essere programmata e realizzata in modo diverso a seconda che l’utente interagisca col sito dal pc o da dispositivi mobile.

Pop-up e banner invadenti

Pop-up e banner fin troppo invadenti rendono praticamente impossibile sin da subito la navigazione. Il visitatore potrebbe irritarsi al punto da voler scappare via dal sito. Anche in questo caso bisogna fare i conti con Google che, sempre nell’ottica di una user experience gradevole e positiva, penalizza chi utilizza Ads troppo invadenti che rischiano di rovinare la navigazione da subito.

Contenuti di scarsa qualità

Non sottovalutare l’importanza dei contenuti: se ci sono informazioni monche, poco chiare o addirittura sbagliate i visitatori avranno una percezione negativa del tuo sito. Un’altra criticità è rappresentata dai bad link, cioè link che non hanno nulla a che fare con la ricerca che l’utente sta facendo o che rimanda ad una pagina sbagliata.

Errore 404

Altra problematica molto seria è il cosiddetto errore 404, che può dipendere da tantissimi fattori e addirittura da un traffico eccessivo. Per sapere da cosa dipende l’errore 404 puoi chiedere aiuto a Google, che mette a tua disposizione la Search Control per consultare una sezione dove sono indicate tutte le pagine 404 del tuo sito per comprendere da cosa dipende.

Come abbassare il bounce rate nell’e-commerce

Per ottenere una frequenza di rimbalzo accettabile devi risolvere le problematiche appena elencate che possono palesarsi. Ecco le “best practices” da seguire regolarmente per garantirti un sito in buono stato di salute:

  • Controlla periodicamente la velocità di caricamento delle pagine. Foto o video troppo pesanti possono rallentare notevolmente il passaggio da una pagina all’altra, quindi monitora attentamente questa situazione;
  • Controlla il bounce rate per ogni pagina;
  • Verifica il bounce rate di ogni fonte di traffico;
  • Scrivi contenuti di qualità. Oltre alla correttezza delle informazioni, lavora attentamente anche in chiave SEO inserendo titoli e meta description in linea con i contenuti che i visitatori troveranno;
  • Link building. Lavora molto sulla link building, inserendo link e collegamenti interni che garantiscono al visitatore una gradevole continuità di navigazione;
  • Rendi il sito mobile-friendly;
  • Elimina le informazioni superflue a beneficio di un design chiaro e intuitivo;
  • Rendi accattivante il design. L’interfaccia deve essere chiara, ma questo non significa che deve essere anonima. Studia soluzioni estrose da un punto di vista estetico per rendere la grafica suggestiva e accattivante, senza intaccare la fruibilità del sito;
  • Formatta bene le pagine;
  • Inserisci le call to action al punto giusto in modo da aumentare anche il tasso di conversione.

Conclusioni

La cosa migliore da fare è testare periodicamente le prestazioni del sito, per capire se ci sono miglioramenti o peggioramenti. Naviga nel tuo sito così come farebbe un normale cliente e cerca di capire se risulta accessibile e facilmente fruibile.

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Redazione

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