L’evoluzione del comportamento dei consumatori ha reso obsolete le vecchie strategie di marketing, le quali si sono dovute adattare per continuare ad avere un impatto positivo sulla audience, potendo così attrarre nuovi clienti e mantenere quelli già esistenti. I clienti attuali, infatti, sono molto più informati sulle caratteristiche dei prodotti e sulle possibili alternative, conoscono cosa vogliono e non si accontentano facilmente. Ma l’aspetto che più influisce oggigiorno sul successo del business è il grado di soddisfazione dei clienti in relazione all’esperienza di acquisto avuta con l’azienda. Ciò cambia il rapporto di potere tra imprese e consumatori, poiché anche il miglior prodotto sul mercato potrebbe non essere venduto nel caso manchi una solida relazione tra le due parti. Per venire in contro alle esigenze dei consumatori, è necessario che le aziende adottino un approccio personalizzato per interagire con ognuno essi, con l’obiettivo di fornire la migliore customer experience possibile. Per raggiungere questo scopo, è fondamentale possedere informazioni sufficienti per delineare con precisione i profili dei consumatori e pianificare così le esatte azioni da intraprendere. Tuttavia, con la crescita del business diventa sempre più complicato gestire la mole di dati relativi ad ogni singolo contatto. Per questo motivo, le aziende hanno sviluppato una strategia di CRM, ovvero Customer Relationship Management. Cos’è il CRM Cos'è il CRM? CRM è l’acronimo di Customer Relationship Management e rappresenta l’insieme di strategie messe in atto dall’azienda per gestire efficacemente le interazioni che sostiene con tutti i suoi contatti. L’idea è di porre al centro del business il cliente e non il prodotto, per garantire un elevato livello di Customer Satisfaction e poter così fidelizzare un maggior numero di clienti. A causa dell’elevato numero di dati da gestire, queste strategie si avvalgono dell’utilizzo di un software CRM per raccogliere ed elaborare in un unico database le informazioni derivanti da diverse fonti, relative ai comportamenti di acquisto e di consumo della clientela, ai dati di contatto e quelli demografici, agli storici delle conversazioni e degli acquisti. Le informazioni immagazzinate nel CRM sono accessibili ad ogni reparto aziendale, di conseguenza si favoriscono la cooperazione interna e un aumento della produttività. La condivisione dei dati consente infatti di migliorare la comunicazione sia interna che esterna, facilitando la creazione contenuti adatti alle preferenze dei consumatori per rendere più efficaci le campagne di marketing. Grazie al database centralizzato e unico, ogni reparto è in grado di consultare rapidamente le informazioni a disposizione, qualsiasi sia la necessità del momento, aumentando così l’efficienza operativa. Il software CRM consente inoltre di suddividere i contatti a seconda delle esigenze dell’azienda per selezionare le migliori modalità di interazione con essi e rafforzare la relazione di fiducia. Benefici del CRM Le piattaforme di CRM si sono evolute nel tempo, diventando uno strumento fondamentale a supporto delle vendite e della pianificazione delle strategie di marketing. I benefici che si possono ottenere dal loro utilizzo sono: Conoscere i consumatori; Marketing mirato tramite segmentazione dei contatti; Favorire l’allineamento tra i reparti; Automazione dei processi. Vediamo maggiormente nel dettaglio ciascuno di essi, giustificando l’importanza di questi software per ogni business. Conoscere i consumatori Raccogliere tutte le informazioni sui contatti e le interazioni che l’azienda ha avuto con essi in un database centralizzato per poterli analizzare in aggregato fornisce una visione globale del comportamento dei consumatori. In questo modo, è possibile identificarne le preferenze e selezionare le azioni più appropriate per interagire con ognuno di essi, accompagnandoli nel loro percorso d’acquisto in maniera utile ed efficace. Infatti, ogni azione compiuta da un contatto (e tracciata dall’azienda) rappresenta un’occasione per accrescere la comprensione dei consumatori, che con l’evoluzione del business, e conseguentemente del database, diventa sempre più completa e accurata. La conoscenza dei consumatori è una delle risorse più importanti di un’azienda per migliorare i propri processi di marketing e sales nell’ottica di sviluppo del business. Essa, infatti, offre vantaggi quali: Ottimizzazione delle campagne di marketing: analizzando le performance delle campagne precedenti si identificano i messaggi che hanno avuto un forte impatto sull’audience e quali invece non sono risultati particolarmente efficaci. L’azienda può così imparare dalle proprie esperienze, modificando le strategie di comunicazione per raggiungere nuovi potenziali clienti e, in generale, interagire con i contatti con maggior efficienza e rilevanza. Capacità di anticipare i bisogni dei consumatori: la grande quantità di informazioni sui contatti aziendali e gli storici degli acquisti forniscono una panoramica sull’evoluzione del comportamento dei consumatori, facilitando la previsione delle loro future necessità. In questo modo, l’azienda può avere un atteggiamento proattivo e offrire al mercato i prodotti giusti nel momento più idoneo. Miglioramento di prodotti e servizi: la raccolta dei feedback espressi dai clienti ai diversi reparti aziendali permette di monitorare il loro grado di soddisfazione, evidenziando i punti di forza e di debolezza dei prodotti e del servizio offerti. Diventa quindi possibile effettuare delle modifiche per soddisfare le aspettative dei clienti e favorirne la fidelizzazione. Marketing mirato tramite segmentazione dei contatti L’evoluzione del comportamento dei consumatori ha forzato un cambiamento anche nelle modalità di comunicazione delle aziende, le quali non possono più interagire con tutti i loro contatti allo stesso modo e sono quindi costrette a personalizzare il proprio approccio per suscitare un maggior interesse nella propria audience. In soccorso delle aziende entrano in gioco i software CRM, che permettono di suddividere i contatti in base ai dati che sono stati raccolti su di loro nel tempo. La segmentazione può seguire diversi criteri, quindi l’azienda è libera di effettuare una scelta a seconda delle proprie esigenze. Questo procedimento è fondamentale per la strategia di marketing, poiché consente di diversificare la comunicazione verso gruppi di consumatori ben definiti, creando delle campagne di marketing mirate e personalizzate. Più sono dettagliate le informazioni sui contatti e più è facile selezionare i contenuti adatti ad ogni segmento della clientela. Così facendo, si ottiene un maggior coinvolgimento della audience, aumentando così la probabilità di concludere la vendita e rendendo più efficiente l’intero processo di acquisizione di nuovi clienti. Inoltre, la suddivisione dei contatti è utile per definire l’allocazione del budget alle diverse campagne, in modo che la maggior quantità di fondi sia destinata a quelle indirizzate ai clienti che offrono un maggior valore all’azienda, con l’obiettivo di rafforzare la relazione commerciale con essi. Favorire l’allineamento tra i reparti Il software CRM raccoglie tutti i dati derivanti dai reparti di marketing, sales e customer service in un database centralizzato, formando così una fonte di informazioni unica e condivisa all’interno dell’azienda. Il database è consultabile in qualunque momento da qualsiasi team, quindi ognuno è a conoscenza di tutte le interazioni avvenute con i singoli contatti. Come conseguenza, viene assicurata la coerenza nella comunicazione esterna, favorendo la costruzione di una solida reputazione del brand. Lavorando sugli stessi dati, tutti i reparti hanno una chiara visibilità dello stato dei contatti, e in particolare del progresso dei lead nel percorso d’acquisto: la capacità di classificare univocamente i prospetti rimuove la discrezionalità e le incomprensioni tra i reparti, identificando le azioni da compiere per aumentare la probabilità di chiudere le vendite. Le precedenti considerazioni portano alla condivisione di obiettivi tra i reparti a contatto con i clienti e, quindi, ad un loro maggiore allineamento. Automazione dei processi L’utilizzo di strumenti tecnologici quali i software di CRM consente di automatizzare una serie di processi ripetitivi per aumentare la produttività dell’azienda e renderla quindi più efficiente. Tra le operazioni coinvolte, si evidenziano: l’analisi delle prestazioni del business e successiva reportistica, la classificazione dei contatti, l’invio di e-mail per campagne di lead nurturing, l’utilizzo di chatbot per rispondere tempestivamente alle domande dei clienti. Il tempo risparmiato può essere dedicato alla creazione di campagne di marketing più accurate finalizzate a catturare maggiormente l’attenzione dell’audience o, più in generale, ad attività a contatto diretto con i clienti per migliorare la qualità e l’efficacia del servizio offerto. L’automazione dei software CRM si rivela quindi critica per la crescita del business e delle relazioni con i clienti, offrendo all’azienda un vantaggio sulla competizione. Risultato: Migliore Customer Experience La combinazione dei benefici offerti dall’utilizzo dei software di Customer Relationship Management consente alle aziende di conseguire il vantaggio più importante nei mercati moderni: garantire ai propri clienti una migliore customer experience. Questo risultato può essere raggiunto solamente se si hanno a disposizione sufficienti informazioni sui clienti per delinearne le necessità, le preferenze e le abitudini di acquisto, in modo da adattare la strategia aziendale alle aspettative dei consumatori, personalizzando la propria offerta per fornire loro esattamente ciò che vogliono. Un’elevata soddisfazione dei clienti è imprescindibile, poiché può essere il fattore determinante sia per la chiusura della prima vendita con un cliente, sia in prospettiva per la fidelizzazione dello stesso e per la promozione del brand che ne deriva. Con questo proposito, i software CRM permettono all’azienda di ottimizzare le interazioni con i propri contatti e di offrire loro un supporto rapido, personalizzato ed efficacie per rafforzare continuamente le relazioni commerciali con essi. Conclusioni Focalizzando la propria attenzione sui clienti, le strategie di Customer Relationship Management consentono all’azienda di interagire con maggior efficacia con essi e offrire loro prodotti e servizi che garantiscano una migliore customer experience. Ciò è possibile grazie all’utilizzo di software in grado di gestire la totalità delle informazioni sui contatti raccolte da tutti i reparti aziendali. L’aggregazione e la successiva analisi di questi dati, permette all’azienda di approfondire la propria conoscenza dei consumatori e, di conseguenza, personalizzare le campagne di marketing per ottenere il massimo impatto su di essi. Le piattaforme di CRM rappresentano un fattore sempre più discriminante per il successo del business, qualunque sia la sua dimensione o il settore di appartenenza, poiché offrono la possibilità di differenziarsi dai concorrenti sul mercato e ottenere un vantaggio strategico. L’obiettivo finale per ogni azienda resta sempre lo stesso: aumentare i ricavi. Con un'efficace strategia di Customer Relationship Management si ottengono una maggiore efficienza, un elevato tasso di fidelizzazione dei clienti e una maggiore attrattività del brand, compiendo così un grande passo verso il successo. Vorresti scoprire come favorire l'allineamento tra i reparti marketing & sales? Allora scarica il nostro e-book gratuito!
Da ormai un anno circa siamo alle prese con questa pandemia globale che ci sta distruggendo sia fisicamente che psicologicamente. Secondo ZOOM l'aumento del carico sui loro server durante il primo lockdown generalizzato in Europa è aumentato del 775% con 12 milioni di persone connesse simultaneamente alla piattaforma ogni giorno. Nella preistoria digitale italiana, sicuramente influenzata dall'approccio piuttosto capannonico di molte PMI, le webcall sono sempre state un mistero assoluto - almeno nel periodo pre-pandemia. Abituati al commerciale che con la sua valigetta e il completo sartoriale macina chilometri sull'auto aziendale per andare a trovare il cliente di turno, non ci siamo mai evidentemente posti il problema di lavorare da remoto. Ricordo un interessante episodio accaduto non più di 6 anni fa, quando gli sviluppatori del software gestionale dell'azienda dove lavoravo si erano letteralmente ACCAMPATI nella sala riunione con il loro portatili, in modo da poter lavorare ininterrottamente per 3 settimane sulle modifiche al software. Alla pandemica e contagiosa luce della situazione, questo appare come una follia, ma era più comune di quanto si creda. A questo proposito, ho voluto scrivere questa guida alle webcall, dove andrò a delineare strumenti, etichetta e consigli utili per fare in modo che questo strumento venga sfruttato al meglio, si perda meno tempo - soprattutto, ci aiuti a comprendere che il lavoro in remoto non è nè una piaga sociale nè impossibile. UTILIZZATE UN SOFTWARE PER GESTIRE LE PRENOTAZIONI Il tempo sta diventando sempre più una risorsa preziosa per tutti quanti. Dal programmatore al designer al content creator, il tempo che dedichiamo al coordinamento tra il cliente e l'esecutore è sempre più importante. Ad esempio, noi utilizziamo HUBSPOT MEETING, che è nativamente integrato con OFFICE 365 o GOOGLE. Questo vi permette di generare un link alla vostra personale pagina calendario che potete inserire nelle mail inviate ai clienti. Se desiderano parlarvi, automaticamente il software gli proporrà un orario e un giorno nel quale non avete impegni già schedulati. Potete decidere la frequenza dei meeting e l'intervallo base fra gli stessi, in modo da non essere oberati di richieste. Potete anche schedulare in automatico la disponibilità dopo 24 ore, in modo che le call vengano sempre prenotate un giorno dopo la richiesta. Potete anche creare diversi tipi di meeting link, ognuno con le disponibilità variate. Per esempio, io uso un link interno per i miei collaboratori che possono richiedermi la disponibilità anche di 10 minuti in qualsiasi momento all'interno della giornata, e uno per i clienti che viene sempre posticipato 24 hr ore dopo nei giorni lavorativi. Lo strumento MEETING è inoltre gratuito per tutti i piani Hubspot. PIGLIATEVI UNA WEBCAM DECENTE Sicuramente la cosa più importante è la scelta della webcam. Non ci sono scuse nel 2020 per mostrare la tua faccia quando stai parlando con un'altra persona - altrimenti una telefonata sarebbe bastata, non credi? L'utilizzo della faccia all'interno di una web call è essenziale per trasmettere tutte le sfumature del discorso che stai facendo. Sia che sia una call commerciale che una call di formazione, gli interlocutori devono poter vedere con chi stanno parlando. Questo aiuta a tenere il tono della conversazione più personale, e, ho notato, la gente tende più a trattarti da essere umano e meno da risponditore automatico di domande. La webcam che di solito è presente nei portatili è sufficiente, ma se utilizzate due monitor potreste voler effettuare l'upgrade a una webcam esterna, in modo da poter guardare negli occhi l'interlocutore e allo stesso tempo tenere le informazioni che vi servono immediatamente reperibili. Una delle migliori webcam che ho trovato (in rapporto qualità/prezzo) è senza dubbio la TRUST GTX 1160 a 50€ Webcam ad alta definizione con risoluzione fino a 8 megapixel (3840 x 2160) Pratico microfono integrato, ideale per le videochat Supporto intelligente con morsa integrata, ideale sia per schermi di laptop, che per superfici piane Bilanciamento automatico del bianco: video chiaro in ogni condizione di luce Fuoco fisso per un'immagine chiara e nitida Oltre ad avere una risoluzione praticamente perfetta, ha una qualità di trasmissione fino a 60fps: utilissima per evitare il fastidioso Effetto sfarfallio soprattutto se siete illuminati da luci a led. PIGLIATEVI UN MICROFONO DECENTE Se c'è una cosa della quale dovete preoccuparvi durante le video call è il non essere fraintesi. Una trasmissione della voce chiara e senza interferenze esterne sarà senza dubbio apprezzata e vi consentirà di evitare i numerosi Eh? durante le vostre call. La soluzione base è - naturalmente- utilizzare il microfono della webcam o del portatile, ma purtroppo sono dispositivi tarati per catturare anche il più piccolo rumore dell'ambiente esterno (come ad esempio il battere sulla tastiera, fastidiosissimo, o il collega che parla dalla stanza accanto, o la macchina tritadocumenti dell'ufficio amministrazione). La soluzione più pratica è l'utilizzo di un paio di auricolari con il microfono. Purtroppo anche qui si passa da delle soluzioni decisamente cheap (quelle del vecchio telefono Nokia del 2001) oppure a delle soluzioni professionali che però cominciano a costare. NON USATE LE CUFFIE WIRELESS DELL'IPHONE Purtroppo, sebbene siano stilosissime, riducono il suono a un tetro mugolio che rende praticamente impossibile capire quello che state dicendo. La soluzione senza dubbio più pratica e relativamente meno costosa è l'utilizzo di un paio di CUFFIE CANCELLA RUMORE, come questo modello a 27€ della MPOW. Oltre al fatto di possedere un microfono direzionale ad archetto che recepisce solamente le fonti audio a non più di 20 cm dall'origine, è dotato anche di una disattivazione del microfono a pulsante, che vi consente di sembrare attenti, concentrati e pronti a parlare durante gli hangout pur non trasmettendo alcun suono. Fidatevi, è un trucchetto estremamente valido quando vi si precipita il collega nella stanza urlando improperi e non avete tempo di scorrere fra le venti finestre a ritrovare l'hangout e disattivare il microfono. Infine, vado a descrivere quella che chiamo la Calltiquette, ovvero l'etichetta da brave damine del 1800 che deve essere seguita mentre fate le call. NON TENETE IL MICROFONO ACCESO SE NON STATE PARLANDO Non c'è niente di più fastidioso di sentire qualcuno che sospira, respira, scrive sulla tastiera, sposta sedie, apre la finestra, si accende una sigaretta quando qualcun altro sta parlando. Se non siete il diretto interpellato o non state partecipando attivamente alla discussione, spegnete il microfono. NON PARTECIPATE AD UNA CALL IN PIU DI 2 PERSONE DA UN SOLO COMPUTER Se proprio, utilizzate due computer. Oltre ad essere costretti a stare all'interno del campo di azione della webcam, è fisicamente impossibile che tre persone partecipino ad una call e non si muovano. E qui si torna al primo punto, ovvero quello di evitare di fare rumore se non si sta parlando. NON PARTECIPATE A DUE CALL DIVERSE CONTEMPORANEAMENTE Oltre ad essere fisicamente impossibile mantenere la concentrazione in due conversazioni allo stesso momento, rischiate delle bruttissime figuracce se venite scoperti. Piuttosto, schedulatele meglio. DEDICATE ALL'UFFICIO UNO O DUE SPAZI PER LE CALL Se lavorate in un coworking, questo appare scontato. Se dovete fare una call di non più di mezz'ora e che richiede solo la vostra presenza e non l'intervento, va bene. Ma se dovete effettuare call di formazione estese che durano un'ora o più, fate un favore ai vostri colleghi e spostatevi. Non siete un call center. Siete professionisti, e vi si richiede concentrazione. EVITATE DI PRENOTARE CALL E NON PRESENTARVI Il classico tirare il pacco non piace a nessuno. Se non siete in grado di rispettare l'orario concordato, avvisate almeno mezz'ora prima le parti interessate. TEMPO LIMITE 15 MINUTI Questo è un punto sul quale mi scontro spesso: se mi hai prenotato una call di mezz'ora e arrivi dopo 15 minuti, la call si deve rischedulare 24hr dopo. E' inutile che mi chiedi di pazientare, perché io fra 30 minuti ho un'altra call già prenotata. E questo andrebbe a ripercuotersi a cascata su tutte le altre della giornata, evitando che io abbia il tempo di organizzare i lavori necessari fra una call e l'altra. Oltre che al rispetto per il lavoro degli altri, è anche rispetto per i clienti degli altri.
Landing page o sito one-page? Se recentemente ti stai informando su come costruire da zero una tua presenza professionale online, scommetto che ti sarai già imbattuto in questa domanda. Molte aziende che non hanno dimestichezza con il web e compiono il loro primo approccio al marketing online non hanno idea di come muoversi: non sanno su che canali operare, quanto budget investire e, soprattutto, non sanno quali strumenti utilizzare. Del resto, è normale non saper dove guardare quando si è nuovi del settore, specialmente se si parla di un contesto vasto e relativamente nuovo come quello del web marketing: uno scenario sconfinato, denso di terminologia straniera e meccanismi a primo impatto impossibili da comprendere. Un primo, importante passo sarebbe proprio capire il significato di queste parole, e soprattutto il ruolo che hanno nel business online. Partiamo da una delle più comuni - e importanti: la landing page. Landing page: cos’è Una landing page - “pagina di atterraggio”, per chi non mastica bene l’inglese - è dove vogliamo che i nostri potenziali clienti arrivino in seguito alla dimostrazione di un qualche interesse nei confronti delle nostre offerte: per questo è molto spesso lo step successivo ad un click su un link (da qui la metafora dell’atterraggio) o su una CTA (Call to Action), unico modo dal quale si potrà accedere ad essa. Inoltre, non conterrà indizi di navigazione esterna, poiché rischierebbero solamente di distrarre il prospect dall'offerta, che è il nucleo della landing page (infatti essa viene sviluppata unicamente come strumento di conversione per l'offerta stessa). La landing page è lo strumento di conversione online per eccellenza: è qui che i visitatori vengono convertiti in lead - termine utilizzato per indicare coloro che decidono di affidarci i loro dati in cambio di informazioni utili, generalmente fornite sotto forma di ebook, webinar o video. È anche il cuore di una campagna di inbound marketing, il documento intorno al quale ruotano tutti gli annunci e tutte le pubblicità: i suoi testi dovranno essere rispecchiati in esse, e dal suo contenuto dipenderà la prima conversione prevista, quella da anonimo prospect a lead consapevole della nostra presenza. Dovendo convincere i visitatori a compiere una precisa azione, la landing page sarà estremamente concentrata su quel particolare obiettivo: infatti il potere di conversione di una landing page è molto elevato, ma la sua utilità svanisce nel momento in cui la relativa campagna termina. Sito one-page: cos’è Un sito one-page, come suggerisce il nome, è un sito composto da un’unica pagina - l’homepage, cioè la pagina principale, che dà una vista generale del tuo business e della tua azienda: nel caso tu abbia altre pagine esterne, contiene tutti i link per reindirizzare gli interessati su di esse. Inoltre, dà la possibilità ai visitatori di contattarti per altre vie, per esempio quella telefonica o per mezzo dei social. In questo modo, chiunque può accedere al tuo sito one-page, che sia per ricerca organica, redirect tramite link o in seguito al click su una CTA presente sui motori di ricerca o sui social: non vi approda, dunque, un solo pubblico ben definito. Nel caso non si possegga ancora un sito vero e proprio, il sito one-page è anche un'ottima soluzione temporanea ed economica per dimostrare la propria presenza sul web, e utilizzarlo come base per eventuali campagne o iniziative che richiedano un punto d'atterraggio che contenga tutte le informazioni di base: poggiando inoltre su un dominio ben definito, sarà raggiungibile anche da organico, a portata di chiunque conosca già il brand o il nome dell'impresa. Landing page vs sito one-page: utilizzi Sebbene siano talvolta intercambiabili, landing page e sito one-page si differenziano per alcuni dettagli che vanno a caratterizzarli per scopi diversi: vediamo quali sono le principali differenze tra le due soluzioni, e quando è meglio utilizzare una o l'altra opzione. Prima campagna online del brand Sito one-page. Se non hai mai avuto nessun tipo di presenza online è decisamente più raccomandabile affidarsi ad un sito one-page, così da affiancare alla tua offerta - qualunque essa sia - anche le generalità del tuo sito, in modo che un eventuale visitatore possa sapere chi sta proponendo l'offerta. Inoltre, considera che il primo approccio online è sempre un tentativo: può funzionare come no, e spendere soldi per una landing page può essere avventato (spendendone pochi otterrai una landing page con degli ovvi limiti che possono precludere i tuoi obiettivi, mentre spendere un patrimonio - che non ti assicurerà risultati - sarà un grosso rischio). Essendo una landing estremamente mirata, se l'iniziativa fallisce la perdita sarà cospicua; al contrario, un sito one-page è molto più versatile, e potrà essere riutilizzato dopo qualche piccola modifica, limitando al minimo i danni in caso di basse prestazioni della tua prima campagna. Detto ciò, nulla vieta di essere audaci e lanciarsi in una campagna fortemente targetizzata munendosi di una landing page anche se non si possiede una presenza online: è una mossa high risk high reward, che presenta cioè grandi potenzialità di guadagno a fronte di un certo rischio iniziale. Campagna a scopo di vendita di un prodotto Landing page. Se la tua intenzione è quella di pubblicizzare e vendere un prodotto o un servizio particolare, la landing page è sicuramente la scelta migliore: del resto, nasce proprio come strumento di conversione, e focalizza l'attenzione sull'offerta in sé - eliminando ogni distrazione e ogni informazione superflua. La CTA - proposta anche più di una volta, su diverse altezze della landing - sarà la parte più rilevante dell'intera landing, poiché è lì che dobbiamo far cadere l'occhio: un sito one-page sarebbe troppo dispersivo, e rischierebbe di allontanare il possibile cliente dalla nostra CTA - e quindi dalla nostra proposta - a causa della vastità della pagina, dei link verso l'esterno e della mole di informazioni che contiene. Inoltre, ad ogni offerta deve corrispondere un pubblico ben definito: se al sito one-page può accedere chiunque non saremo in grado di controllare efficacemente le prestazioni della campagna, mentre una landing page sarà accessibile solamente al pubblico al quale decideremo di aprirla, gestendolo in base alle impostazioni del canale sulla quale la stiamo pubblicizzando. Campagna per dirigere traffico sul sito Sito one-page. Essendo una versione ridotta del tuo sito vero e proprio - oppure, a volte, rappresentando la tua intera presenza online - il sito one-page funziona in modo eccellente per promuovere il tuo brand sul web: qualsiasi cosa interessi ai tuoi visitatori sarà presente sul tuo sito one-page, dal numero di telefono aziendale all'indirizzo, nel caso qualcuno voglia passare di persona al tuo ufficio. Nel caso sia lo specchio del vero sito, è importante che contenga non solo le informazioni di base dell'azienda, ma anche un link di reindirizzamento per ognuna delle tue pagine. Il concetto è un pò come se fosse l'opposto dell'offerta di un prodotto preciso: se in quel caso devi evitare le distrazioni e accentrare l'attenzione su un unico elemento (la Call to Action), in questa situazione dovrai dare la possibilità all'utente di scegliere comodamente e intuitivamente l'elemento del quale ha bisogno. Campagna a pagamento su social media Landing page. Anche se i social media sono poco alla volta diventati dei terreni fertili per i più diversi tipi di business, non va dimenticato che sono nati come piattaforme di rapporti sociali, come testimonia il nome: non dimentichiamoci che, anche se vengono sempre più riempiti di pubblicità ed offerte, i social media rimangono luoghi in cui gli utenti loggano e trascorrono il loro tempo non per comprare, ma per coltivare interessi e informarsi su determinati argomenti. Per questo, a nessuno interesserà veder comparire un piccolo manifesto inteso a dirigerli sul tuo sito (effettivo o one-page che sia): piuttosto, è molto più probabile che catturi la loro attenzione un richiamo connesso a qualcosa sul quale desiderano informazioni aggiuntive, che sia un prodotto, un evento od un servizio. E, come abbiamo visto in precedenza, la soluzione migliore per un'offerta mirata è senz'ombra di dubbio la landing page. Campagna a pagamento su motori di ricerca Dipende. I motori di ricerca hanno molti tratti in comune con i social media, e per questo motivo la strategia più efficace - la maggior parte delle volte - risulta essere la landing page: essendo maggiormente definita, sarà più semplice posizionarla a livello SEO, poiché le keyword che avrai scelto saranno molto più evidenziate qui piuttosto che su un sito one-page. Attenzione, però: su Google può essere efficace semplicemente apparire come attività - ed essere rappresentati dunque da un sito one-page - nel caso si voglia essere trovati dalle ricerche a zone, basate dunque sulla geolocalizzazione. Conclusione In conclusione, possiamo osservare che non c'è una soluzione univoca alle diverse possibilità di apparire sul web. In sintesi, ecco quando utilizzare le due opzioni viste in quest'articolo: landing page: quando vorrai far compiere al tuo pubblico di riferimento un'azione precisa, come scaricare un documento o chiamare il tuo numero; ricorda di essere essenziale e far ruotare tutti i testi intorno a keyword ben definite, mettendo in primo piano la Call to Action sito one-page: quando intendi semplicemente raggiungere una grossa fetta di pubblico non targetizzato - senza mirare a generare nessuna interazione particolare - per generare brand awareness (consapevolezza del marchio, ovvero pura e semplice pubblicità sul tuo nome) Qualunque sia la soluzione più adatta alla campagna che hai in mente, avrai bisogno di uno strumento in grado di misurarne e regolarne le prestazioni: la scelta migliore è il CRM - Customer Relationship Management - che serve appunto per gestire nuovi contatti, clienti acquisiti, dati ottenuti e parametri di conversione. Uno dei migliori, quello di HubSpot, si contraddistingue dalla massa per la sua intuitività, la sua capacità di segmentazione e, soprattutto, la sua possibilità di scalare in base alle esigenze di un'azienda: a questo proposito, esiste anche una versione gratuita, adatta a chi intende testarne l'efficacia. HubSpot permette anche, grazie al pacchetto extra del marketing, la possibilità di creare landing page e website pages: vale la pena di provarlo, non trovi?
Nessun uomo è un'isola. Pretendere di far tutto da soli quando è evidente che in due si potrebbe lavorare in modo più produttivo non ha molto senso, e questo vale più che mai nel mondo del marketing: chiedere supporto a chi può aiutarti a far meglio non è un male, anzi, è un'ottima strategia. È una strategia così buona, pensate, che è nato un termine per indicare la collaborazione tra realtà aziendali: Co-Marketing, ovvero una partnership tra due o più compagnie - che propongono diversi prodotti o servizi - dove entrambe promuovono una specifica campagna e dividono i profitti. I vantaggi di questo tipo di relazione sono molti e decisamente vari: le aziende possono guadagnare nuovi clienti, contatti, denaro o visibilità. Co-Marketing: di che cosa hai bisogno per partire La collaborazione è solitamente attuata tra brand che operano nello stesso ambito, per motivazioni piuttosto banali: i servizi offerti devono avere una comunanza d'intenti, affinché una sola campagna ben costruita vada a toccare gli interessi dei Buyer Persona di entrambe le aziende, con la metà dei costi di partenza e il doppio delle probabilità di successo. Sembra comodo, vero? Perché lo è: essenzialmente, si crea una campagna di marketing utilizzando risorse ben superiori alle solite, e dunque anche con traguardi e mete più ambiziosi. Ma non si tratta di un progetto facile - e soprattutto, è molto diverso dalle solite campagne che sei abituato a lanciare: non ci sono solo i tuoi interessi in ballo, e l'ultima parola non spetta solo a te. Devi essere disposto a collaborare e, in caso, a scendere a compromessi: del resto, si tratta di un lavoro di squadra. E, come ogni lavoro di squadra che si rispetti, dipende non solo da te, ma anche dai tuoi partner. Vediamo quali sono gli step principali per portare avanti una campagna di Co-Marketing con i fiocchi! 1. Definisci quali sono i tuoi obiettivi Come per qualsiasi strategia di marketing, il tuo primo passo è definire quale sarà il traguardo finale. Se decidi di intraprendere una campagna di Co-Marketing, puoi permetterti di mirare più in alto di quanto non faresti normalmente: ricorda che, anche se non hai ancora trovato il tuo partner ideale, in questo viaggio non sarai da solo, e non dovrai dunque contare solo sulle tue forze. Se l'iniziativa parte da te, pensa ad un contenuto da proporre al pubblico, oppure - nel caso tu abbia notato un contenuto eccezionale sul quale potresti e vorresti investire - contatta chi lo ha prodotto, e proponigli di cooperare. Poi, ragiona su cosa vuoi ottenere con questa campagna. Lead? Clienti? Visibilità? In base a ciò che decidi, studia un documento adatto, sia per contenuto che per formato, da proporre al tuo pubblico: un webinar, un ebook, degli articoli. 2. Cerca un partner adatto Questa è la parte più rilevante dell'intera strategia, ma forse anche la più complessa, anche perché non dipende solamente da te. Trovare un partner che condivida i tuoi interessi, la tua visione e che proponga un servizio o un prodotto che possa allacciarsi al tuo non è banale: ma quando si tratta di affari bisogna saper scendere a compromessi, e trovare un equilibrio. È importante che gli obiettivi siano molto simili, e così i Buyer Persona: infatti il pubblico di riferimento deve essere pressapoco lo stesso: per esempio, una collaborazione ideale potrebbe partire dall'idea di un cross-selling, in cui un'azienda si occupa di fornire un prodotto e l'altra di proporre servizi o prodotti inerenti al primo. Individuare il potenziale collaboratore è solo il primo passo: bisognerà poi avanzare la proposta, concludere un accordo e dividersi il lavoro. 3. Suddividi i compiti Ora è il momento di vedere se tu e il tuo nuovo partner siete fatti l'uno per l'altro. O se vi sopportate, per lo meno. Lavorare sulla landing page, sui contenuti di attrazione, sulle offerte e sulle email è compito di tutti e due: del resto, ognuno deve assicurarsi che la campagna sia in linea con i propri obiettivi. In tutte le pagine proposte al pubblico dovrebbero risaltare i brand di entrambe le aziende, e assicurati di mettere per iscritto i consensi sull'utilizzo e la condivisione delle informazioni - se in via legale o ufficiosa è a discrezione dei collaboratori. Anche se lo sviluppo di alcuni contenuti sarà portato avanti da un solo team, sarebbe il caso di ottenere un feedback dal partner prima di inserirlo nella campagna: la comunicazione è l'elemento più importante in una squadra! A questo proposito, è giusto dire che un potenziale inconveniente potrebbe esser più complesso da gestire: non essendoci una figura di riferimento univoca, il problema potrebbe richiedere più tempo del previsto. Per essere sicuri di fare le cose come si deve, è un'ottima idea raddoppiare le tempistiche a disposizione per ogni compito, così da non essere in ritardo costante sulla tabella di marcia. Infine, sfrutta le vostre diverse competenze: avere capacità e punti di vista differenti aiuterà a creare proposte più complete e on target. 4. Condividi il bottino Una volta conclusasi la vostra campagna, è il momento di raccogliere i suoi frutti: controlla i numeri ottenuti e valuta quanto è stata proficua, e analizza assieme al tuo partner se ha avuto o meno successo - se le cifre sono quelle previste, i buyer persona corretti, le offerte cliccate. Dividi con lui sia le informazioni raccolte che i contatti ottenuti, in linea con gli accordi presi in precedenza. E non dimenticare di studiare i risultati: se pensi che potresti avere ancora a che fare con l'azienda con cui hai collaborato, avere uno storico delle precedenti prestazioni sarà molto utile per ottimizzare una nuova strategia. Conclusione Sebbene non sia semplicissimo trovare l'azienda adatta con cui intraprendere un'azione di Co-Marketing, questa pratica è un win-win, ovvero vantaggiosa per tutti: costa meno di una campagna normale, porta più risultati e offre un servizio più ampio. Senza contare che entrerai a contatto con una fetta di prospect dall'alto potenziale di conversione, cioè quei lead che, ottenuti in precedenza dal tuo partner, molto probabilmente visioneranno la vostra campagna combinata. Insomma, vantaggi su vantaggi, con probabilità di riuscita più elevate e costi ridotti: che dici, è il momento di iniziare a cercare un buon partner?