Negli ultimi anni, il settore ecommerce beauty ha registrato una crescita esponenziale nell'ambito dell'ecommerce in Italia, riflettendo una tendenza globale verso l'acquisto online di prodotti cosmetici e per la cura personale. Un recente studio di McKinsey & Company, citato da Il Sole 24 Ore, proietta che tra il 2022 e il 2027 lo shopping online nel settore beauty crescerà del 12% annuo. Questo aumento significativo porterà gli acquisti digitali a rappresentare un quarto del volume totale delle vendite nel settore entro il 2027, segnando un cambiamento sostanziale nelle abitudini dei consumatori e nelle strategie delle aziende. Questa trasformazione digitale apre nuove opportunità e sfide per i brand del settore, spingendoli a rinnovare continuamente le loro strategie di engagement e vendita. Come specificato anche da Osservatorio.net, nell’articolo dedicato al trend dell’ecommerce nel mondo del beauty, “gli acquisti online nel Beauty hanno raggiunto un valore di 1,3 miliardi di euro, rappresentando il 4% del fatturato dell’e-Commerce di prodotto”. Indubbiamente il mercato del beauty rappresenta oggi una grossa fetta della torta nel mondo ecommerce, non da trascurare per chi decide di investire in questo mercato. Ecommerce vendita cosmetici in Italia: 6 consigli per avere successo Prima di addentrarci nei consigli per avere successo con la vendita ecommerce di prodotti cosmetici, è fondamentale fare questa premessa: Ricordiamo che per avviare un'attività di e-commerce nel settore cosmetico in Italia, è necessario registrarsi come commerciante e aprire una Partita IVA. Vediamo ora quali passaggi sono fondamentali per avviare la tua attività di ecommerce beauty. Definisci il tuo brand - nel competitivo mondo della cosmetica, è essenziale presentare un'immagine affidabile e seria. I consumatori oggi sono particolarmente attratti da prodotti che incorporano ingredienti naturali. Scegli una nicchia di prodotti - concentrati su una gamma specifica di prodotti. Studia la domanda di mercato per individuare le esigenze specifiche sia degli uomini che delle donne e posizionati strategicamente. Conduci un'analisi di mercato - identifica i trend e i prodotti più venduti, distinguendo tra target giovanile e adulto. Comprendere il potere d'acquisto del tuo target ti aiuterà a posizionarti nel mercato più opportuno. Sviluppa e promuovi il tuo brand - puoi scegliere di lanciare un nuovo brand in collaborazione con un'azienda esistente, vendere prodotti di un brand affermato o creare un tuo brand originale. In ogni caso, sarà cruciale investire in strategie di marketing e rispettare le linee guida del brand con cui collabori, o, nel caso di un brand proprio, investire significativamente nel branding. Studia il tuo target e scegli i canali di comunicazione - conoscere il tuo target ti permetterà di scegliere i canali più efficaci per il marketing e la comunicazione. Scegli i provider di servizi e gestisci i pagamenti - integra diversi metodi di pagamento come Stripe e PayPal per ridurre l'abbandono del carrello. Inoltre, sfrutta i social media per costruire una solida presenza online, collaborando con influencer o diventando tu stesso un punto di riferimento nel settore. In coda, ma non per minore importanza c’è il consiglio di seguire una strategia omnicanale della vendita per il settore beauty. Approfondiamo nel prossimo paragrafo, cosa si intende per strategia omnicanale. Potrebbe interessarti leggere questo articolo: Carrello abbandonato: strategie per recuperare un cliente potenziale Vendita beauty ecommerce: l’omnicanalità funziona L'omnicanalità nelle vendite è una strategia che mira a fornire un'esperienza di acquisto unificata e senza soluzione di continuità attraverso diversi canali, sia online che offline. Questo approccio consente ai clienti di interagire con il marchio in modo flessibile, spostandosi tra negozi fisici, siti web, social media e app mobile, il tutto con coerenza e integrazione. Nel settore cosmetico, l'adozione di una strategia omnicanale si è dimostrata particolarmente vantaggiosa, migliorando l'esperienza del cliente attraverso personalizzazioni che incrementano la lealtà e la soddisfazione. Di seguito, tre esempi illustrano efficacemente l'applicazione dell'omnicanalità nel mondo del beauty: Servizi integrati online e offline: un'azienda di prodotti di bellezza permette ai clienti di prenotare online consulenze e trattamenti, che possono poi essere ricevuti direttamente in negozio. Questo modello non solo favorisce l'afflusso nei punti vendita fisici, ma ottimizza l'esperienza utente permettendo una programmazione personalizzata del servizio. Opzione click-and-collect: i consumatori effettuano acquisti online e scelgono di ritirare i prodotti in un punto vendita di loro scelta. Questa modalità coniuga la comodità dello shopping online con l'immediatezza dell'acquisto in negozio, riducendo i tempi di attesa per la consegna e incrementando la soddisfazione del cliente. Vendita attraverso i social media: le compagnie cosmetiche sfruttano piattaforme come Instagram o Facebook per vendere i loro prodotti direttamente attraverso post e stories interattive. I clienti possono così acquistare novità e best-seller direttamente dal feed social, facilitando un percorso d'acquisto rapido e diretto. Contare su una clientela affezionata, nazionale ed internazionale I consumatori di prodotti di bellezza tendono ad essere molto fedeli ai brand di cui si fidano. Una volta che un cliente trova un prodotto che funziona per lui, è probabile che continui ad acquistarlo regolarmente. Questa lealtà rappresenta un'opportunità per costruire una base di clienti stabile e ripetitiva. L'ecommerce abbatte le barriere geografiche, permettendo di vendere i propri prodotti a livello globale. Questo è particolarmente rilevante per i prodotti di bellezza, che spesso rispondono a tendenze internazionali e sono ricercati in tutto il mondo. Le difficoltà da non sottovalutare 1. Competizione elevata Il mercato del beuty è estremamente competitivo, con molti attori affermati, nuovi brand che emergono continuamente e grandi player sia online che offline che si contendono gli acquirenti. Distinguersi in un settore saturo richiede un branding forte, prodotti unici e una strategia di marketing efficace. 2. Regolamentazioni e normative I prodotti di bellezza sono soggetti a rigide normative che variano da paese a paese. La conformità a queste regolamentazioni può essere complessa e richiede attenzione per evitare problemi legali. Questo aspetto può rappresentare una barriera significativa, soprattutto per chi desidera espandersi a livello internazionale. 3. Sfide logistiche La gestione dell'inventario e delle spedizioni può essere complicata, soprattutto per i prodotti di bellezza che hanno spesso una data di scadenza e richiedono condizioni di conservazione specifiche. Inoltre, le aspettative dei consumatori riguardo ai tempi di consegna sono molto elevate, e qualsiasi ritardo può influire negativamente sulla reputazione del brand. Conclusione Aprire un ecommerce di prodotti di bellezza offre enormi opportunità, ma comporta anche significative sfide. Chi desidera intraprendere questo percorso deve essere preparato a navigare un mercato competitivo e dinamico. Con la giusta strategia e una piattaforma ecommerce, come Shopify o Shopify Plus, che ti semplifica la gestione della vendita online, è possibile costruire un business di successo, approfittando della continua crescita del settore e della lealtà dei consumatori.
La SEO per ecommerce è davvero così efficace? Nel dinamico mondo dell'ecommerce, la visibilità online è un fattore determinante per il successo. In questo contesto, l'ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) e le campagne pubblicitarie svolgono ruoli complementari nella costruzione di una presenza digitale efficace. Le campagne pubblicitarie possono fornire un impulso immediato alla visibilità e alle vendite, offrendo risultati tangibili nel breve termine. Tuttavia, quando sono utilizzate in isolamento, tendono a offrire benefici temporanei che non garantiscono una crescita sostenibile. Al contrario, se integrate con una strategia SEO solida, le campagne pubblicitarie possono contribuire a ottenere risultati notevoli e duraturi. Mentre la SEO richiede più tempo per produrre effetti visibili, essa lavora incessantemente per costruire una base solida per il tuo ecommerce, migliorando il posizionamento sui motori di ricerca e aumentando la credibilità del tuo sito. Questa sinergia tra SEO e pubblicità paga nel lungo termine, creando un circolo virtuoso che non solo migliora la visibilità immediata del tuo sito, ma ne rafforza anche la posizione nel mercato online in modo più stabile e duraturo. Adottando un approccio bilanciato che valorizza sia le campagne pubblicitarie immediate che il lavoro SEO a lungo termine, un'azienda di ecommerce può massimizzare la sua portata online e assicurarsi una crescita continua e sostenibile. Perché fare SEO per ecommerce L'ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) è cruciale per il successo del tuo ecommerce. Un posizionamento alto nei motori di ricerca non solo aumenta il volume del traffico web ma migliora anche le probabilità di vendita, distinguendo il tuo e-store dai concorrenti meno visibili. Tuttavia, non basta semplicemente apparire nei risultati di ricerca; è fondamentale che il tuo sito attiri click effettivi attraverso un elevato Click-Through Rate (CTR), definito come la percentuale di utenti che cliccano sul tuo sito rispetto al numero totale di visualizzazioni. Investire in una strategia SEO ben calibrata è essenziale non solo per migliorare la visibilità e il traffico, ma anche per costruire e mantenere la reputazione del tuo brand, incrementare le potenziali vendite e assicurare la fidelizzazione dei clienti. Senza un'adeguata strategia SEO, il tuo ecommerce rischia di perdere preziose opportunità di mercato. Potrebbe interessarti leggere l’articolo: La differenza tra SEM, SEO e SEA e cosa usare e quando. SEO per E-commerce: 10 punti chiave da considerare La SEO per ecommerce è fondamentale per garantire la visibilità del tuo negozio online. Essere in sintonia con la logica degli algoritmi di Google è cruciale; senza di essa, il tuo ecommerce lotta per ottenere una posizione di rilievo nei risultati dei motori di ricerca (SERP). Ecco alcuni passaggi chiave da seguire o, se preferisci, da richiedere durante la consulenza SEO: 1. Utilizza le parole chiave corrette Trova le parole chiave ideali per posizionare il tuo sito. Utilizza tool gratuiti online per la ricerca di parole chiave in relazione al tuo sito. Puntare su parole chiave a coda lunga per dominare nicchie di mercato meno saturate. Le parole chiave devono mirare al traffico che desideri attrarre e migliorare il tasso di conversione, pensando al tuo Buyer Persona e al suo percorso di acquisto. 2. Impiega le keyword strategiche nell'anchor text Ottimizza l'uso dell'anchor text per massimizzare la SEO per ecommerce. Rendi l'uso delle parole chiave naturale e varia le tue scelte per evitare penalizzazioni da parte di Google. Google legge i metadati e gli anchor text per determinare il contenuto delle immagini. 3. Evita la duplicazione di contenuti e parole chiave Crea descrizioni di prodotti uniche e convincenti. Risolvi i problemi di contenuti duplicati evitando la ripetizione di filtri e classificazioni simili. Utilizza piattaforme come Shopify per sistemi di filtraggio che evitano la duplicazione degli URL. 4. Scrivi descrizioni di prodotti coinvolgenti Le descrizioni dei prodotti devono essere uniche e contenere parole chiave pertinenti. Evita di copiare le descrizioni del produttore per rendere il tuo contenuto distintivo e ottimizzato per i motori di ricerca. 5. Ottimizza immagini e velocità del tuo ecommerce Bilancia alta risoluzione e velocità di caricamento per mantenere le immagini attraenti senza compromettere la performance del sito. Le piattaforme come Shopify e BigCommerce possono aiutare a mantenere il sito veloce e reattivo. 6. Ottimizza l'URL per l'indicizzazione dei motori di ricerca Gli URL devono essere chiari e ottimizzati per migliorare sia l'esperienza utente sia la SEO. La struttura dell'URL aiuta i motori di ricerca a comprendere e indicizzare meglio il tuo sito. 7. Monitora il tasso di conversione del tuo traffico Utilizza strumenti come Google Analytics per analizzare la provenienza del traffico e la conversione delle visite in vendite. La consulenza SEO può fornire approfondimenti preziosi sulla performance del tuo sito. 8. Migliora l'usabilità del sito La navigazione del sito dovrebbe essere intuitiva e semplice per facilitare la scoperta dei prodotti. Ogni pagina prodotto dovrebbe funzionare come una landing page per guidare i clienti attraverso il percorso di acquisto. 9. Elimina gli URL interrotti Verifica regolarmente la presenza di link interrotti e correggili per evitare errori 404 che possono danneggiare la SEO del tuo sito. 10. Sfrutta i dati strutturati I dati strutturati aiutano Google a comprendere il contenuto delle tue pagine e a migliorare la visibilità nei risultati di ricerca. Implementa il markup dei dati strutturati per descrivere accuratamente prodotti, categorie e informazioni dell'azienda. Ricorda, un consulente SEO per ecommerce può offrire una strategia personalizzata e competenze approfondite per migliorare la visibilità del tuo negozio online. Conclusioni La SEO per l'ecommerce ti permette di raggiungere importanti risultati, duraturi nel tempo, in special modo se decidi di affidarti anche a una piattaforma valida come Shopify per creare il tuo negozio online. ICT Sviluppo è un’agenzia Shopify Partner in grado di aiutarti a realizzare il tuo shop online su misura.
La thankyoupage è a tutti gli effetti un’azione di marketing del funnel e il suo obiettivo non è soltanto quello di ringraziare il cliente per l’acquisto. La pagina di ringraziamento ha lo scopo di fidelizzare il cliente, suggerendogli ulteriori azioni da compiere. Queste possono includere l'iscrizione a una newsletter o la visione di un video in cui l'azienda esprime gratitudine per l'acquisto e invita a seguirla sui social per ulteriori opportunità come sconti, offerte e altro. Il rapporto con il cliente con la conversione, ovvero l’acquisto di un prodotto… Questo è solo il primo passo per acquisire nuovi lead e mantenerli. È bene tenerlo a mente! Ok bene, ma quindi cosa bisogna fare per rendere la thankyoupage utile? definire chiaramente l’obiettivo della pagina; progettare un design accattivante, ma semplice; usare un copy chiaro; inserire una CTA che incoraggi il coinvolgimento; incoraggiare il cliente a seguirci sui social; assicurarsi che la pagina sia responsive; condividere delle informazioni utili per i prossimi acquisti; limitarsi a chiedere una cosa sola. Vediamo nello specifico i punti citati nei prossimi paragrafi. Obiettivi chiari Ok, hai creato una pagina di ringraziamento, ma ora cos’altro vuoi dire al tuo cliente? Solo “grazie”?! Devi sfruttare questa preziosissima occasione per fidelizzare il cliente, dirgli grazie non basta. Un obiettivo potrebbe anche essere quello di mostrare offerte e/o coupon di cui il cliente può usufruire al prossimo acquisto. Un altro obiettivo ancora potrebbe essere quello di farlo iscrivere alla newsletter (NL), ma attenzione nessuno lo farà senza che tu gli dia qualcosa in cambio. Una persona che si iscrive alla NL si aspetta di essere privilegiato rispetto a offerte e promozioni. Oppure puoi decidere di presentarti meglio all’azienda, rendendo disponibile il tuo staff in caso di problemi per l’acquisto fatto. Qualunque sia il tuo obiettivo: devi essere chiaro. Progetta un design della pagina che catturi l’attenzione La semplicità è sempre la chiave del successo, ma questo non vuol dire creare un layout banale con il testo centrato e una GIF. Devi fare di più! Usa pochi elementi che distraggano l’attenzione di chi deve leggere, ma sceglili bene. Esempi? Un bottone della CTA del colore giusto, ma evita il rosso perché tende a creare uno spiacevole effetto di allarme in chi lo vede. Usa colori chiari, ma decisi! Un video o una GIF vanno bene, ma sforzati di pensare a qualcosa di divertente. Il tuo obiettivo deve essere sorprendere e coinvolgere. Usa un copy chiaro Bando alle ciance: dì chiaramente cosa vuoi dire e non andare oltre. Usa un copy semplice: poche parole, ma dirette! Esempio: Grazie di aver scelto noi per il tuo acquisto. Siamo molto contenti e per questo ecco un coupon del …% per la prossima volta che verrai sul nostro sito. Ogni mese abbiamo anche degli sconti fantastici sugli articoli. Vuoi approfittarne? Noi ti possiamo informare, lasciaci il tuo nome e la tua mail. Ogni 9 del mese riceverai una newsletter con le offerte! Form contatti Come vedi è un messaggio chiaro, breve ma che dice cose utili. Invita chi legge ad approfittare del coupon e allo stesso tempo vengono chiesti i dati. La tecnica di specificare quando verrà inviata la NL ti rende maggiormente affidabile per il cliente, però deve sempre essere la stessa, anche perché i clienti se la aspettano. CTA - call to action unica L’errore di molti è chiedere al cliente di fare più cose nello stesso momento. Non c’è nulla di peggio per le persone che vanno di fretta. Scegli una sola cosa da far fare, chiara e semplice. Avere troppe possibilità stressa le persone e il risultato è che perdi il lead. La call to action poi, non deve essere troppo lunga, ma breve e coincisa. Esempio: Vuoi il coupon? Lasciami nome e mail e te lo invio ORA. Vuoi sapere quando ci sono gli sconti sul mio negozio? Iscriviti alla mia newsletter e te lo faccio sapere. Fatti seguire sui social Hai una pagina social attiva e sempre piena di contenuti interessanti? Usala! Fatti seguire sui social, inserendo delle icone di Facebook o Instagram. Crea vicinanza con il target con i social. Scegli bene la linea editoriale dei tuoi social, è fondamentale! Pagina Thankyoupage responsive, ti raccomando! Non fare l’errore di pensare che la pagina di ringraziamento non conti, dimenticandoti e ti renderla responsive per tutti i dispositivi. Questi sono errori che il cliente nota sempre e non ti rendono affidabile ai suoi occhi, per cui attenzione! Quando pensi a una pagina di ringraziamento è importante avere le idee molto chiare su cosa vuoi che faccia il cliente una volta lì. È importante condividere contenuti utili, soprattutto se utilizzi il mezzo del video. Fare un video per la thankyou page dove magari ti presenti e offri un coupon o chiedi di iscriversi alla newsletter è una buona idea, ma attenzione al modo in cui lo fai e alla comunicazione e sceneggiatura del video che imposti. Sono sempre i dettagli che fanno la differenza! L’obiettivo è attrarre chi vede il video, quindi magari potrebbe essere divertente dare un consiglio su come velocizzare la ricerca sul sito, svelando un finto trucchetto. O in alternativa potresti svelare qualche novità che rilascerà l’azienda come notizia nei prossimi giorni. Il punto è che tutto può servire, ma è sempre il modo in cui fai le cose che fa la differenza! Conclusioni La Thankyoupage è sempre una delle pagine più sottovalutate di un e-commerce. Non porre attenzione a dettagli come il copy, il layout, può fare la differenza per la fidelizzazione del cliente! Con Shopify potrai realizzare delle thankyoupage davvero efficaci, che ti aiuteranno a raggiungere i tuoi obiettivi di conversione!
Il panorama del web in questi anni ha subito importanti evoluzioni, ma nello specifico la vendita online - e quindi il modo in cui il mondo ecommerce si approccia al suo pubblico - ha incluso un importante trasformazione con il livestream shopping. In questo articolo ci vogliamo soffermare su cosa sia il live shopping e come abbia cambiato del tutto la fase di costruzione di un progetto ecommerce. Cos’è il live shopping Per live shopping si intende proprio una nuova modalità di commercio online che avviene durante il livestream di un brand o di un content creator. Il modo in cui funziona il live shopping è facile da comprendere, ciò che è più complesso è trovare il content creator adatto a rappresentare l’azienda. I parametri da valutare sono molto ben definiti, di cui il principale riguarda il numero di follower dell’influencer per cui si opta, nonché la sua autorità online. Solitamente però il live shopping più tradizionale è quello fatto dall’azienda stessa, che in un determinato giorno e orario, decide di fare una vendita in diretta, offrendo la possibilità di acquistare il prodotto immediatamente - cliccando il link indicato - e usufruendo magari anche di uno sconto appositamente pensato per l'occasione. Ma come funziona in pratica il live shopping? Scopriamolo insieme. Live shopping: come funziona Le modalità di fare live shopping sono molteplici, ma il presupposto fondamentale è avere una piattaforma streaming apposita a cui appoggiarsi per fare la live. Differente, sebbene molto simile per concetto è il social commerce, ovvero la possibilità di fare una vendita online direttamente dal social dell’azienda o del content creator ingaggiato. Banalmente se ci si ricorda come funzionavano le televendite, si comprende subito anche come funziona il live shopping. La logica è che il primo che si dimostra interessato, si aggiudica il prodotto. La differenza però sostanziale con una tele-promozione è che in una livestream shopping è possibile ricevere assistenza diretta al momento dell’acquisto. L’obiettivo di una live shopping è quello di intrattenere e coinvolgere le persone interessate, mantenendole collegate per quanto più tempo possibile. In alcuni casi le aziende chiedono agli influencer di indossare gli abiti, se si tratta di una live shopping di abbigliamento o di mostrare proprio come funziona un prodotto, quindi aprendolo e utilizzandolo. Come dicevamo anche prima il principio di far immergere al 100% le persone nella livestream. Social commerce Vs Live shopping: potenzialità Sia per quanto riguarda il social commerce che per il live shopping, quello che c’è da considerare è che queste due opportunità rappresentano una modalità di vendere online molto soddisfacente per le aziende. I vantaggi in entrambi i casi sono presto definiti: possibilità di comunicare in modo diretto con il target; assistenza diretta ai clienti; opportunità di personalizzare la comunicazione; possibilità di dimostrare il reale funzionamento del prodotto; velocizzare e migliorare il processo d’acquisto, evitando per esempio l’eventualità dei carrelli abbandonati. In entrambi i casi si tratta di una scelta vincente per le aziende, forse non ancora molto diffusa. Le persone in Italia, benché si siano abituate a fare acquisti online, mostrano ancora diffidenza verso questi innovativi modi di fare compere. Lato azienda c'è la possibilità di cercare di seguire tutte e due le strategie. In tal caso bisogna dotarsi di una piattaforma per vendere online. Shopify, ad esempio, permette di creare siti ecommerce e andare a fare social commerce e live shopping. Come fare quindi per organizzare una live shopping efficace? Come fare una live shopping Il live shopping, una rivoluzione nel panorama dell'e-commerce, sta trasformando radicalmente il modo in cui le persone fanno acquisti online. Quando si parla di Live Streaming Shopping efficace, vi sono alcune componenti fondamentali da considerare. In primo luogo, l'integrazione tra il negozio fisico e i canali online. Molte di queste dirette vengono effettivamente girate nei negozi fisici, rendendo essenziale una perfetta integrazione tra i due mondi per ricreare un'esperienza in-store. Tuttavia, questo non si basa solamente sull'ambiente fisico, ma anche sull'abilità del presentatore, che, come un commesso, deve riuscire a stabilire un rapporto con l'utente. In secondo luogo, la fiducia dell'acquirente è centrale. Grazie alla possibilità di interazione tramite chat, i potenziali clienti possono comunicare in tempo reale con i venditori, eliminando qualsiasi incertezza e costruendo un legame di fiducia. In terzo luogo, il live shopping favorisce la creazione di una comunità attorno al brand. Questo implica non solo fornire informazioni sul prodotto, ma anche intrattenere e coinvolgere il pubblico, spesso attraverso partnership con influencer. Tuttavia, ottenere successo con il live shopping non è automatico. Esistono alcune regole essenziali per garantire un'esperienza positiva: la definizione di una strategia precisa; la scelta della piattaforma di streaming più adatta; l'attenzione alla presentazione visiva e alla location; la selezione del presentatore giusto; la proposta di offerte e promozioni speciali durante la diretta. Questi elementi, se gestiti correttamente, possono portare a tassi di conversione superiore al 30%, mostrando il potenziale di questa innovativa forma di shopping online. Tra le piattaforme di streaming ti consigliamo Youtube, vista la sua integrazione con Shopify (per approfondire sulla loro integrazione abbiamo scritto un articolo su Youtube Shopping). Oppure, se si vuole optare per una soluzione per andare live direttamente dal proprio sito, si può valutare Marlene, una soluzione tutta italiana di livestreaming che supporta i merchant anche nella definizione della strategia e nella selezione e formazione dei presentatori. Conclusioni Il live shopping emerge come uno degli strumenti più efficaci per portare un progetto ecommerce al successo nell'attuale panorama digitale. La piattaforma Shopify, in particolare, si sta rivelando come uno degli alleati più preziosi per le aziende che vogliono sfruttare questa modalità innovativa di vendita. Shopify inoltre è integrato anche con gli ecommerce crm, questo significa che possono essere integrati dati e contatti provenienti da più piattaforme per cercare di aumentare le vendite e numero dei clienti: se un utente proviene da una determinata fonte, con un ecommerce crm è possibile promuovere la live shopping e trasformare così un semplice lead in un cliente fidelizzato. La combinazione di un progetto Shopify ben strutturato con le potenzialità del live shopping può rappresentare la chiave per distinguersi in un mercato sempre più competitivo, garantendo un'esperienza unica per il cliente e risultati straordinari per l'azienda.
Cos’è la customer journey e perché è così importante per un ecommerce che sta iniziando a misurarsi con i competitor e vuole sapere come vincere su di loro? Per customer journey si intende proprio il viaggio del cliente sul nostro ecommerce, che passa attraverso 3 fasi principali: Awareness - ovvero consapevolezza dell’esistenza di un prodotto o di un marchio che potrebbe soddisfare il suo bisogno; Consideration - il momento in cui il cliente, una volta conosciute e approfondite le potenzialità del prodotto, le confronta con altri sul mercato e cerca di capire qual è il migliore per lui; Decision - il momento in cui il cliente prende la decisione di affidarsi al tuo ecommerce perché crede che il tuo prodotto possa soddisfare le sue esigenze. Questi vengono anche chiamati touchpoint, ovvero punti di contatto tra il cliente e l’impresa. Se ne aggiungono anche altri due che hanno importanza: Intenzione - quando il cliente inizia a maturare l’intenzione di acquisto di un prodotto del tuo brand e inizia a interagire con te per saperne di più. Fidelizzazione - quando il rapporto con il cliente è soggetto a un rapporto di fedeltà, dove lui si fida del tuo prodotto e continua a mantenere il rapporto con il brand in modo costante nel tempo. In particolare per quest’ultimo punto, ovvero quando il brand si guadagna la fiducia del cliente, è fondamentale mantenerla nel tempo, offrendo quindi una customer experience ottimale. Ora che abbiamo accennato a cos’è la customer journey, soffermiamoci sulla customer map journey. Customer map journey: cos’è e perché importante? Compreso cos’è il customer journey, viene facile intuire che il customer map journey non è altro che uno strumento per reperire tutte le informazione sull’esperienza d’acquisto del nostro cliente, in una determinata linea temporale, da noi stabilita. Il customer map journey è utile per 3 motivi: Conoscere meglio i clienti del tuo ecommerce - come in una qualsiasi relazione, anche quella tra il brand e il cliente può subire delle battute di arresto, alternati a momenti in cui, invece, va tutto liscio. Questo percorso ti permette di conoscere a fondo il tuo cliente, così da gestire al meglio le sue richieste e aspettative; Conoscere le potenzialità del prodotto tramite il cliente: misurando i movimenti del cliente sul tuo ecommerce rispetto a un prodotto, puoi comprendere cosa lo rende desiderabile e cosa invece no. In base a queste informazioni puoi quindi migliorare l’offerta, magari mettendone in luce gli aspetti positivi. Rendere migliore la relazione con i clienti: avere una visione sui comportamenti dei clienti sul tuo ecommerce, ti permette di migliorare la relazione con loro. Possiamo dire quindi che la customer map journey è un modo utile per fortificare la relazione con i clienti, andando veramente a capire cosa la rende forte e solida nel tempo, e cosa può farla vacillare. Perché è importante la customer map journey Possiamo definirlo come uno strumento indispensabile, in quanto riuscire a intercettare il bisogno dei clienti, proprio nel momento in cui è più facile influenzarli, è una strategia che risulta vincente. In special modo quando si tratta di un ecommerce, riuscire a comprendere qual è il momento per intervenire in caso di dubbi sul prodotto, vuol dire assicurarsi la conversione del cliente. È chiaro che questo ragionamento vale per lo più se il momento dell’acquisto corrisponde, realmente, a quello in cui si ha davvero bisogno di quel prodotto. Normalmente, la mente umana ragiona secondo il seguente principio: “ne ho bisogno, lo compro. Non ne ho bisogno, aspetto”. Nel secondo caso, ciò su cui si deve puntare è la fidelizzazione del cliente, così che nel momento in cui deciderà di acquistare quel prodotto, sarà proprio da te che verrà. In questo panorama, ciò che davvero ti può aiutare a massimizzare la customer map journey, è l’automazione. Grazie al marketing automation puoi programmare le tue azioni di marketing, così da essere sempre presente per le esigenze del cliente. L’automazione, per quanto assurda possa sembrare questa affermazione, ti aiuta a personalizzare il percorso. Apparentemente potrebbe sembrare che stabilisci un certo numero di azioni in base a determinati click dei clienti, ma non è semplicemente così. L’automazione ti permette di offrire sempre soluzioni al tuo potenziale cliente, prevedendo ogni possibile scenario. In ultima considerazione, ma non per importanza, ma per logicità, la mappatura del viaggio del cliente sul tuo ecommerce, ti aiuta a raccogliere dati che per te diventano preziosi, al fine di costruire la migliore offerta possibile. Domande frequenti sulla customer map journey Quali sono le 3 fasi del percorso del cliente? Le 3 fasi del percorso del cliente sono: awareness, consideration e decision. Come si costruisce un customer journey? Per costruire un customer journey efficace, è essenziale iniziare identificando le tue Buyer Persona. Successivamente, individua e mappa il percorso che un utente attraversa per diventare tuo cliente, descrivendo i vari touchpoint incontrati lungo il tragitto e determinando i punti critici. Infine, apporta miglioramenti continui al customer journey per ottimizzare l'esperienza dell'utente. Quali sono i 3 livelli della customer experience? I 3 livelli della customer experience possono così riassumersi: marketing, commerciale e customer care. Nella prima fase avviene il contatto tra azienda e cliente, nella seconda avviene la fase di acquisto e nella terza si concretizza la fase post vendita. Conclusioni La customer journey map è uno strumento cruciale per valutare l'efficacia della tua strategia di marketing. Essa consente di analizzare il comportamento del cliente e di comprendere il suo interesse verso un prodotto, permettendoti di costruire un rapporto duraturo per il futuro. Inoltre, per garantire il successo del tuo e-commerce, è fondamentale scegliere la piattaforma giusta, come ad esempio Shopify.
L’ecommerce ha avuto un vero e proprio boom durante e dopo la pandemia, che ha accelerato il processo di digitalizzazione dei servizi già in corso da tempo. In tale contesto si sono sviluppati diversi tipi di mercato e uno dei più diffusi è l’ecommerce B2B, una soluzione adottata da molte aziende durante i mesi critici della pandemia. Con ecommerce for b2b si intendono la gestione delle transazioni commerciali Business-to-Business su piattaforme online. Quali sono i vantaggi di questo canale di vendita per le aziende? Come sfruttarlo al meglio? Qual è la piattaforma ecommerce b2b più indicata? Rispondiamo a ognuna di queste domande nei successivi paragrafi. Cos'è un ecommerce B2B e in cosa si differenza dal B2C Come detto b2b è un’abbreviazione che sta per “business-to-business”e identifica la compravendita tra un’azienda e un’altra azienda, piuttosto che tra un’azienda e un singolo consumatore finale. Ma qual è la differenza tra ecommerce b2b e b2c? La differenza è alquanto semplice e viene tradotta così di seguito: B2C (BUSINESS TO CONSUMER) sta ad indicare la vendita di prodotti o servizi diretti ai consumatori finali.Alcuni esempi di questa tipologia possono essere la vendita di prodotti al dettaglio, come alimenti, abbigliamento, ecc, e i servizi diretti alla persona, come l’ home banking; B2B (BUSINESS TO BUSINESS) sta ad indicare invece la vendita di prodotti o servizi diretti ad altre aziende. Portiamo come esempio la vendita di prodotti all’ingrosso e il corporate banking (attività bancaria dedicata alle imprese). Piattaforme ecommerce B2B: come usarle al meglio Le piattaforme e-commerce b2b consentono e velocizzano il commercio elettronico all’ingrosso tra i clienti commerciali, mentre quelle b2c permettono il commercio tra un’azienda e un cliente privato. Queste piattaforme b2b offrono molti vantaggi ai venditori, come la possibilità di raggiungere un sottoinsieme di clienti completamente nuovo, velocizzare i processi di vendita e sfruttare i Big Data. Esistono diversi software ecommerce b2b che offrono diverse opzioni e funzionalità da scegliere in base alle proprie necessità. Tra le migliori piattaforme SaaS da segnalare ci sono Shopify e BigCommerce. Esaminiamo più in dettaglio quali sono gli step da seguire per sfruttare al meglio l’ecommerce b2b. 1. Automazione e dematerializzazione della raccolta ordini Ancora oggi esistono aziende che ricevono gli ordini dei clienti tramite mail, telefono o addirittura (purtroppo) via fax. Una piattaforma ecommerce B2B ti consente innanzitutto di risparmiare TEMPO. Ti consente di evitare errori: dalla verifica effettiva della disponibilità di magazzino, all’errore amministrativo e/o commerciale, all’errore di battitura o prezzo. 2. Catalogo elettronico sempre aggiornato Qualcosa di bellissimo: le aziende con un sistema ecommerce B2B hanno il catalogo elettronico SEMPRE aggiornato, costellato di fotografie, schede tecniche e video. Hanno sempre sott'occhio le disponibilità di magazzino e i prezzi praticati al cliente. Un catalogo cartaceo, rispetto ad uno elettronico, può essere utilizzato per trasferire ai clienti informazioni importanti: dalle notizie sui prodotti d’interesse alle caratteristiche tecniche; per non parlare poi di estratto conto, fatture e bolle. Il catalogo elettronico rappresenta quindi un consistente risparmio di denaro e di tempo. 3. Gestione rete di vendita Per gli agenti di vendita si dimostra un valido strumento. Possono visualizzare il catalogo sempre aggiornato con le nuove referenze, le politiche commerciali (prezzi, sconti, promozioni), le schede prodotto multimediali e le informazioni di magazzino. Ma soprattutto, raccogliere in modo facile e veloce gli ordini dei clienti. 4. Strumento di up-selling e cross-selling Non solo uno strumento di raccolta ordini: è possibile mettere in evidenza prodotti, prezzi in promozione, sconti per quantità e cross-selling, permettendo di aumentare il valore dell’ordine medio del cliente, mostrando, per esempio, prodotti correlati o sostitutivi mentre si sta decidendo cosa comprare. Utilizzando gli Analytics è inoltre possibile avere delle informazioni sul comportamento di vendita del cliente: pagine visitate, orari più frequentati, prodotti più visti ecc. 5. Il cliente al centro di tutto (il portale) Avere un portale clienti vuol dire puntare su una gestione customer-centric: un luogo virtuale unico, in cui il cliente trova tutti i servizi per dialogare in modo semplice - ed efficace - con l’azienda. Certo, sul portale è possibile trovare informazioni amministrative. Ma non solo: anche prodotti o servizi aggiuntivi già profilati rispetto alle esigenze del cliente specifico, informazioni tecniche specifiche per i singoli prodotti e notizie aggiornate rispetto alle tematiche di interesse e agli acquisti già effettuati. I vantaggi principali dell'ecommerce b2b Perché dotarsi di un software e-commerce b2b? I motivi sono tanti e li analizziamo nei successivi paragrafi. Sappi che passare ad un e-commerce b2b è uno step fondamentale se vuoi innovare la tua azienda e offrire servizi sempre più all’avanguardia ai tuoi clienti. 1- Migliore gestione dei prodotti ed elevate prestazioni di vendita Uno dei primi punti da esaminare quando si inizia a vendere sul mercato B2B è la scelta del sistema di vendita. Un ecommerce B2B con Shopify oppure BigCommerce assicura, oltre ad una completa gestione dei prodotti, anche elevate prestazioni e sicurezza. Puoi archiviare tutti i dati che vuoi e renderli disponibili ai tuoi dipendenti. Sia il team di vendita che di marketing possono accedere a dati e informazioni preziose per le loro strategie. 2- Gestione ottimizzata degli ordini Passare ad un ecommerce B2B significa migliorare gli ordini, la loro gestione e il rapporto con i clienti. Grazie a piattaforme come Shopify e BigCommerce puoi gestire tutte le aziende clienti impostando per ognuna di essere un listino personalizzato con prezzi e termini di pagamento personalizzati. Il tutto è perfettamente automatizzato, quindi si riduce il rischio di errori di trascrizione dei dati e della trasmissione degli ordini. 3- Migliore customer experience Nel B2B ecommerce il customer journey è estremamente personalizzato. Lato aspetto grafico sia con BigCommerce che con Shopify possono essere sviluppati i cosiddetti headless ecommerce, in modo da abbinare la gestione del backend della piattaforma scelta e la parte frontend, sviluppata da altri CMS, integrando il tutto tramite API. Questo permette non solo di avere un alto livello di user experience dello store online ma anche di rafforzare l'immagine del brand con una grafica ben definita. Puoi mantenere costantemente aggiornati i prodotti e integrare l’ecommerce con il gestionale, visualizzando così i prodotti effettivamente disponibili in magazzino. Così facendo eviti errori antipatici come ammanchi o eccedenze e aumenti la fluidità di tutto il processo d’acquisto. Inoltre i clienti possono utilizzare il self-service per fare i loro acquisti e su un ecommerce B2B godono di grande autonomia durante lo shopping online con la possibilità di consultare il catalogo, trovare schede tecniche, foto, disponibilità, giacenze e prezzi. Inoltre possono anche vedere lo storico dei loro acquisti e le tempistiche della spedizione. Se vogliono un supporto possono sempre ricorrere alla chat per confrontarsi direttamente con l’azienda venditrice e chiarire i propri dubbi. 4- Check out personalizzato Il check out è una fase delicata da gestire con grande attenzione. Con un ecommerce b2b puoi visualizzare il check out con l’importo totale da pagare, ma anche con metodi e termini di pagamento che possono essere differenti per ogni azienda. Con Shopify ad esempio puoi impostare tre termini di pagamento: Nessuno: il pagamento viene fatto al momento dell'ordine; Pagamento a 7, 15, 30, 60 e 90 giorni dal momento dell'ordine; Pagamento all'evasione dell'ordine. Anche in questo caso ad ogni cliente avrà il suo personale check-out e non sarà visibile in alcun modo agli altri. Conclusioni Fogli Excel, mail o fax sono strumenti obsoleti e superati, o comunque non adatti per gestire un sistema complesso come un ecommerce. Efficienza e rapidità sono le parole chiave per ogni shop online che vuole migliorare la gestione degli ordini e dei clienti e ridurre i costi. Meglio perciò partire con un progetto ecommerce B2B affidandosi a piattaforme come Shopify e BigCommerce che offrono la possibilità di avere un ecommerce completo e di ampliarlo grazie alle integrazioni che esse possiedono. Puoi anche scaricare un’app b2b ecommerce per gestire tutto comodamente con uno smartphone. A proposito se vuoi saperne di più scarica l’ebook sottostante che ti spiega quali sono i vantaggi di adottare un’app per vendere se hai un ecommerce Shopify.
Hai mai sentito parlare di prezzo civetta? Probabilmente si, ma forse, se sei qui, non è del tutto chiaro come usare questa strategia. In questo articolo proviamo a spiegartelo. Per un commerciante uno dei momenti più delicati e spinosi è la scelta del prezzo del prodotto o del servizio da mettere in vendita. Tendenzialmente si pensa che un prezzo basso e competitivo sia un buon viatico per conquistare nuovi clienti, ma poi i conti devono tornare. Inoltre, un prodotto in vendita ad un prezzo eccessivamente basso potrebbe essere percepito come di scarsa qualità e quindi venire scartato dai potenziali acquirenti. Al contrario un prezzo alto potrebbe conferire prestigio ad un prodotto, ma molto dipende dal mercato in cui operi. Se ad esempio hai una gioielleria online un prodotto dal costo elevato è sinonimo di pregio e qualità; la stessa cosa non si può dire se vendi prodotti di bigiotteria, che si caratterizzano invece proprio per la convenienza. Nell’ambito del pricing marketing devi considerare una serie di aspetti, come il costo di produzione, il costo di fornitura di ulteriori servizi, il ritorno per l’impresa e la qualità finale del prodotto stesso. Tutte voci che incidono in modo significativo sul prezzo finale e di cui devi tenerne conto. Nei seguenti paragrafi analizziamo le principali strategie di prezzo utilizzabili negli ecommerce e quali sono gli aspetti peculiari da tenere a mente. Cos’è il pricing? Prima di approfondire il discorso sulla strategia di prezzo nella vendita è opportuno soffermarci per un momento sul pricing, che può essere considerato quel processo tramite il quale un’azienda sceglie il prezzo di vendita di un prodotto o di un servizio. Le varie tipologie di prezzo nell'ecommerce hanno la capacità di influenzare le decisioni del pubblico al momento dell’acquisto, ma devi essere bravo a scegliere le strategie più indicate in base al tuo target, al mercato in cui operi, alla tipologia di prodotti e servizi che offri. Se ti trovi in difficoltà nella selezione di un prezzo, allora puoi affidarti al break-even point, che puoi padroneggiare perfettamente con poche nozioni di economia di base per sfruttarlo. Il break-even point è il punto di pareggio, cioè il numero di vendite necessarie per coprire almeno i tuoi costi di produzione, restare in attivo e non andare in rosso. Ecco la formula matematica del break-even point: Punto di pareggio= CF / (PM - CV). con CF = costi fissi; con PM = prezzo medio delle vendite; con CV = costi variabili Per ottenere il punto di pareggio devi conoscere alcuni parametri, a partire dai costi fissi che restano invariabili indipendentemente dal volume di vendita. A questi vanno poi aggiunti i costi variabili che invece possono cambiare a seconda del volume di vendita. Questo metodo può essere utile prima di inserire i prezzi del prodotto all'interno di un ecommerce costruito su Shopify in modo da essere sicuro di fissare dei prezzi che ti consentono di non andare in perdita. Strategie di prezzo: 11 esempi Se volessimo banalizzare, un prezzo alto si rivolge ad una clientela selezionata che punta alla qualità, un prezzo basso invece mira a conquistare una fetta di mercato molto ampio che mira soprattutto alla convenienza. Tuttavia il discorso non è così semplice e fortunatamente esistono tante strategie di prezzo negli ecommerce da adottare di volta in volta a seconda delle variabili circostanti del mercato e delle proprie necessità. Scopriamo quelle più gettonate nei seguenti paragrafi. Prezzo civetta Il prezzo civetta è un prezzo tenuto appositamente basso dal merchant, talvolta con margini nulli oppure addirittura negativi. La finalità di questa tipologia di strategia non è quella di creare direttamente profitti per l'impresa ma quella di attirare potenziali clienti in negozio, in modo che possano acquistare anche altri prodotti, recuperando così il margine perso con il prodotto civetta. Prezzo psicologico La strategia del prezzo psicologico è abbastanza diffusa nei supermercati, nei centri commerciali e in ogni progetto ecommerce. Il prezzo è leggermente inferiore alla cifra tonda e così, invece di 10 euro si scrive 9,99 centesimi, con questi ultimi scritti con un font più piccolo. Il consumatore tende a percepire quel prezzo più vicino ai 9 euro che non ai 10 euro. Oltre a questa modalità di utilizzare il prezzo psicologico, ne esistono altre, ovvero: la creazione di falsi scadenziari temporali durante i quali i prezzi saranno drasticamente ridotti, generando un senso di urgenza nei consumatori e spingendoli ad agire velocemente per non perdere l'occasione. Cura dell’aspetto visivo del prezzo: può influenzare le decisioni d'acquisto dei potenziali clienti. Spesso si è inclini a comprare e si percepisce un prezzo come inferiore quando è presentato in forma più concisa, ad esempio senza cifre decimali o senza il simbolo dell'euro. Mantenere i prezzi alti: mentre i consumatori cercano l'opportunità di risparmiare, i prezzi più elevati possono anche suggerire una maggiore qualità, attirando così clienti di fascia alta. Prezzo premium Il prezzo premium è l’esatto opposto del prezzo civetta e punta ad impostare un prezzo elevato, sopra la media dei prezzi di mercato. La finalità è per comunicare il valore esclusivo del prodotto, uno status symbol o l’appartenenza ad una specifica community. Se il prezzo civetta si tende a ridurre il valore percepito del prezzo finale per via del suo costo esiguo rispetto agli altri prodotti del mercato, nel prezzo premium il prezzo finale viene fissato esattamente in maniera opposta. L’articolo viene così percepito come un prodotto esclusivo, unico e di qualità. Questa strategia è indicata per i brand di lusso che vogliono imporsi come un’azienda di prestigio. Potrebbe interessarti leggere i seguenti articoli: Tasso di conversione ecommerce: strategie per conquistare clienti Come raggiungere un tasso di conversione ottimale in pochi step Prezzo di penetrazione Le strategie di prezzo di penetrazione impongono un prezzo piuttosto contenuto per un prodotto di qualità alta e vengono utilizzate quando si entra in un mercato nuovo o quando si lancia un nuovo articolo. L’obiettivo è attirare i consumatori che vengono incuriositi da un prodotto nuovo di alta qualità ma a costi contenuti. Inizialmente ci sarà inevitabilmente qualche perdita, ma l’obiettivo non è tanto monetizzare quanto piuttosto catturare l’attenzione di nuovi consumatori e trasformarli in clienti fidelizzati. Prezzo di scrematura Il prezzo di scrematura, conosciuto anche come skimming price, è l’esatto opposto del prezzo di penetrazione e prevede l’applicazione di un costo piuttosto elevato per dei prodotti nuovi distribuiti sul mercato. L’obiettivo è quello di massimizzare i profitti per quel prodotto, soprattutto perché questa strategia viene applicata quando manca la concorrenza all'interno del mercato, dopodiché i costi vengono abbassati per attirare una fetta di pubblico più ampia. Si tratta di una strategia da adottare con estrema cautela, poiché il successivo calo della domanda dovuto dal prezzo troppo elevato rischia di annullare i benefici previsti. Prezzo differenziato Il prezzo differenziato è una strategia di prezzo di marketing molto diffusa tanto nell’online quanto nell’offline. In tal caso lo sconto viene mostrato in modo molto chiaro: si mette in evidenza il nuovo prezzo di fianco al prezzo vecchio barrato. L’acquirente percepisce subito il vantaggio economico, poiché il nuovo prezzo è chiaramente più basso rispetto al vecchio prezzo. Prezzo competitor based Questa tattica, seppur semplice, richiede un impegno maggiore in termini di studio e analisi dei prezzi praticati dalla concorrenza. È necessario esaminare attentamente sia i prezzi più bassi che quelli più alti dei prodotti offerti dai tuoi concorrenti. Una volta completata questa fase di ricerca, otterrai il prezzo medio di mercato. Il prezzo che deciderai di fissare non dovrebbe essere inferiore a questo, per evitare di innescare una guerra al ribasso tra i rivali. Sottraendo i costi dal prezzo medio di mercato, potrai determinare il margine di profitto potenziale basato sul prezzo medio di vendita. Prezzo value based Nella pratica, il prezzo finale deve garantire equità sia per il cliente, che acquista in base alla percezione di valore del prodotto, sia per te, che miri a generare profitto. In linea teorica, rappresenta la strategia di pricing ottimale, quella più bilanciata, ma richiede un'attenzione particolare. Il punto cruciale per determinare il prezzo ideale risiede nel mettere in evidenza la PUV (Proposta Unica di Vendita) del tuo prodotto, distinguendolo dai concorrenti e conferendogli un valore distintivo. Se la tua PUV incrementa significativamente il valore del prodotto, potrai proporlo a un prezzo superiore rispetto alla norma. Prezzo attira clienti Hai mai notato su internet prodotti venduti a prezzi incredibilmente bassi? Spesso ci si chiede come sia possibile per l'azienda trarre profitto da tali offerte. In realtà, in molti di questi casi l'azienda potrebbe non guadagnare affatto, e potrebbe persino subire delle perdite. Allora, perché adottare questa strategia? Perché si tratta dei cosiddetti loss-leader, ovvero prodotti venduti a perdita, ma con lo scopo di attrarre i consumatori. Nonostante possa sembrare controintuitivo, questa tipologia di prezzo sono da considerarsi come degli amo che conducono i consumatori al tuo negozio online, dove una volta entrati, potrebbero essere inclini a effettuare acquisti di altri prodotti. Cost-based pricing e cost-plus pricing Il cost-based pricing e il cost-plus pricing tengono in considerazione i costi di produzione e del livello di maggiorazione desiderato, quindi in un certo senso sono più specifici. In particolare il cost-plus pricing tramite una maggiorazione fissa assicura maggiori margini. Per raggiungere un determinato livello di maggiorazione è sufficiente moltiplicare i costi di produzione previsti, sia fissi che variabili, per la maggiorazione desiderata, in modo da ottenere un prezzo per un livello anticipato di vendite. Questa tecnica è focalizzata solo sul costo del prodotto e non prende in considerazione la domanda dei consumatori e la concorrenza. Bundle pricing Il bundle pricing, noto anche come prezzo a pacchetto, prevede la vendita di un intero pacchetto di prodotti anziché uno solo. Questa tecnica può dare belle soddisfazioni, ma va utilizzata nel modo corretto. I prodotti in vendita devono essere complementari tra di loro, affinché gli acquirenti possano realmente percepire il vantaggio di acquistare un unico pacchetto a prezzi ovviamente più bassi. In caso contrario un acquirente che intende comprare un singolo prodotto potrebbe non trovare conveniente l’acquisto di un pacchetto intero di articoli, di cui magari ne userà solo qualcuno. Considerazioni finali Prima di salutarci è opportuno fare un’ultima considerazione sui fattori interni ed esterni di un’impresa, che potrebbero determinare quale strategia di prezzo negli ecommerce risulti più efficiente. Tra i fattori interni di un’azienda che vanno considerati ci sono: La conoscenza del proprio canale commerciale; La conoscenza dei costi di produzione sia fissi che variabili; Gli obiettivi che devono essere stabiliti in anticipo per poi decidere qual è la strategia di marketing vincente. Possiamo così elencare invece i fattori esterni di un’azienda: Domanda e offerta nel proprio mercato di riferimento; Abitudini e comportamenti tipici dei propri buyer personas; Condizioni macroeconomiche; Le normative che regolamentano il proprio mercato; Comportamenti dei competitor. Considerando l'importanza dell'inbound marketing, che si concentra sull'attrarre i clienti attraverso contenuti di valore e comunicazioni personalizzate, è fondamentale anche selezionare il prezzo in sintonia con il proprio pubblico di riferimento per offrire un'esperienza personalizzata. Shopify, con le sue funzionalità di e-commerce, può essere uno strumento prezioso per implementare queste strategie. A tal proposito vale la pena approfondire il discorso sull’inbound marketing e per farlo ti basta scaricare la risorsa gratuita a fine articolo che ti spiega come trovare facilmente più clienti online e aumentare il fatturato.
Aprire un ecommerce di prodotti alimentari è un’idea che solletica la mente di molti merchant. Nel periodo di pandemia la richiesta di prodotti alimentari online è schizzata alle stelle e anche dopo la fine del lockdown molte persone hanno continuato ad acquistare alimenti online, ritenendola una pratica sicura e veloce. Che si tratti di un supermercato, di un famoso cioccolatiere o di un produttore di alcolici, tutti i commercianti con e-commerce possono trarre vantaggio dalle tendenze di crescita degli acquisti online di alimenti e bevande. Il settore è un panorama competitivo che, come qualsiasi altro mercato, richiede le giuste piattaforme di commercio e strategie di marketing per prosperare. A differenza di altri settori, la normativa per creare un ecommerce alimentare è molto più stringente di altri settori e impone delle regole rigide. Anche noi di ICT Sviluppo abbiamo seguito i nostri clienti nel campo alimentare che si sono affacciati al mondo di internet in questi anni e abbiamo assistito alla crescita dei volumi dell'e-commerce di alimenti e bevande. Ed è decisamente il settore che - forse - nella nostra esperienza, sta portando maggiori soddisfazioni a chi investe con un progetto concreto. Ecco perché siamo convinti che chi ha un'attività alimentare, B2B o B2C che sia, oggi debba quanto meno riflettere sull'opportunità di investire nello shop online. Ecco alcuni spunti legati al mondo ecommerce alimentare in Italia che potrebbero darti degli spunti di riflessione. Il mercato con maggiore spinta? Il lusso C'è sempre un pubblico che si aspetta e pretende le cose belle della vita, c'è sempre qualcuno con abbastanza soldi da spendere per cose che i più reputano superflue. Anche l'ecommerce alimentare ha la sua nicchia di lusso. Cibi e bevande di lusso, come liquori rari o cioccolatini unici, sono prodotti difficili da acquistare, soprattutto per chi vive lontano dalle grandi città. Spiegare il tuo marchio, come vengono prodotti i cibi e le bevande che commercializzi e cosa li rende un bene di lusso così speciale, fa parte di una strategia di marketing di successo. Si separano dagli altri produttori di pandori e colombe di fascia alta concentrandosi su ciò che rende unico il loro prodotto, cioè che viene creato utilizzando un processo e una ricetta che si tramanda da generazioni e puntando sui grandi riconoscimenti che sono stati in grado di ottenere grazie a questi processi. Le nicchie di mercato sono più facili da aggredire Alcuni clienti fanno acquisti in determinati negozi per motivi morali ed etici, ad esempio per sostenere le piccole imprese. Altri possono scegliere di farlo per ragioni più specifiche, come esigenze dietetiche, magari per intolleranze di qualche tipo, come per esempio quella al glutine. Un ecommerce alimentare è in una posizione unica qui, rispetto a tutti gli altri settori: Il cibo è un affare che coinvolge tutte le persone e tutti i giorni, quindi c'è un mercato potenzialmente illimitato. Ma come sempre, quando si vendono prodotti di prima necessità, le nicchie sono quelle che possono permettere a chi vende margini migliori. Offrire articoli non comuni, difficili da reperire nei negozi di alimenti e bevande convenzionali, può far risaltare il tuo negozio e-commerce di food e conquistare clienti altamente fidelizzati. Acquisti ripetuti e abbonamenti Il targeting dei clienti appena visto, che vuole prodotti di nicchia o di lusso, non è una novità per chi mastica comunicazione o ha già provato esperienze di ecommerce. Ma c'è una importante strategia di vendita che è possibile con i prodotti alimentari: la possibilità di offrire abbonamenti a dei rifornimenti di articoli prodotti o altre forme di riordino automatico che facilitano gli acquisti ripetuti. Entrambe queste proposte sono legate alla natura stessa del prodotto alimentare: deperibile (quindi non posso fare grandi scorte, generalmente) e consumabile (si consuma mangiandolo o bevendolo, quindi deve essere ricomprato se fa parte della nostra dieta). In linea generale, i clienti consumano naturalmente i prodotti alimentari quando sono ancora freschi. Quanto più freschi sono, più vengono visti di qualità e salutari. I prodotti deperibili costringono i clienti a ripetere l'acquisto molto più rapidamente rispetto ad altri tipi di prodotti. Quindi, i negozi di e-commerce di cibi e bevande hanno un grande vantaggio nel trasformare i consumatori in clienti abituali. L'abbonamento ha un vantaggio rispetto all'acquisto ripetuto: che si automatizza il processo e si riducono le variabili legate alla curiosità dell'acquirente che va, magari, velocemente alla ricerca di un prodotto alternativo. Personalizzazione del servizio e del prodotto Racconto un aneddoto personale. Anni fa avevo programmato una vacanza a Vienna e mi sarei trovato a festeggiare il sesto compleanno di mia figlia lontano dalle sue amiche. Per rendere l'occasione speciale mi sono messo alla ricerca su web di una torta personalizzata da farmi consegnare in hotel: ho trovato il sito ecommerce di una pasticceria che mi ha fatto scegliere il modello di torta, le personalizzazioni (scritte e colori) e luogo ed ora della consegna. Era un po' caro, ma come non farlo per una figlia e il suo compleanno? Molti commercianti, come il negozio di pasticceria che mi ha offerto questo servizio, conoscono il valore della personalizzazione del prodotto come pure dell'assistenza nella personalizzazione del prodotto (quanto grande devo prendere la torta? Devo tenerla in frigo? Per quante persone? Con quali alimenti viene prodotta?). Principali modelli di ecommerce alimentare Passiamo a vedere l'aspetto un po' più tecnico per chi si sta chiedendo come aprire un ecommerce alimentare in Italia. Intanto ci sono a disposizione almeno 4 soluzioni: Negozio online: adattamento 1:1 della spesa online e del modello di business attuale. I rivenditori - spesso già con la loro attività e magazzino fisico - vendono i prodotti anche nei loro negozi online; Marketplace: i rivenditori espandono il proprio catalogo inserendo prodotti propri o di partner su piattaforme di terze parti; Consegna pasti: i fornitori vendono cibo preparato online e consegnano a domicilio con cadenze variabili - a seconda della deperibilità del prodotto; Abbonamento: i rivenditori consegnano ad esempio drogheria preparata per cucinare sulla base di un abbonamento (che, come abbiamo visto, non è un ordine ricorrente) Un mercato internazionale L'internazionalizzazione degli ecommerce ha aperto le porte ai mercati esteri anche per piccole e medie realtà che si occupano di food, dai negozianti ai produttori di generi alimentari, offrendo loro l'accesso a nuovi clienti e l'opportunità di espandersi in nicchie di mercato con prodotti regionali, facendosi conoscere ovunque. I rivenditori di generi alimentari online belgi, ad esempio, ottengono un quarto dei loro acquisti da clienti stranieri. In questo caso i negozi online hanno il vantaggio di essere naturalmente multilingue. Altri esempi dagli Stati Uniti, come Amazon International Food Market e Global Food, dimostrano anche che gli alimenti durevoli sono adatti per la vendita al dettaglio online internazionale. In Italia ci sono un sacco di specialità regionali che possono trovare spazio nel carrello degli acquisti di clienti da tutto il mondo: pensa alla vastità di prodotti (cibi e vini) che vengono osannati in tutto il mondo e godono del supporto di consorzi e promotori locali. Requisiti e normative Per vendere prodotti alimentari online a norma di legge devi conoscere bene sia i requisiti che le normative. Per qualsiasi tipo di e-commerce devi adempiere a determinate regole che scandiscono l’intero processo di vendita e spiegare: Termini d’uso del sito e del servizio; Condizioni generali di vendita per gli acquirenti; Informativa sul trattamento dei dati personali rilasciati dagli utenti durante la navigazione. Per aprire un e-commerce alimentare serve qualche accorgimento in più, trattandosi di prodotti che finiranno sulla tavola e che quindi devono sottostare a maggiori controlli. Nello specifico i beni alimentari devono rispettare le prescrizioni dettate da: Regolamento Europeo 1169/2011/UE che indica gli adempimenti necessari a tutelare la salute del consumatore; D.Lgs. 114/1998 (Decreto Bersani) che impone requisiti morali e professionali al gestore del sito. Approfondiamo il discorso relativo ai requisiti morali e professionali. Requisiti morali Non possono aprire e-commerce alimentari i soggetti che: Sono ritenuti delinquenti abituali, professionali o per tendenza, a meno che non siano stati completamente abilitati; Sono stati condannati per un delitto non colposo con una pena detentiva non inferiore a 3 anni; Hanno riportato una condanna per usura, rapina, delitti contro la persona commessi con violenza, estorsione, riciclaggio, ricettazione, bancarotta fraudolenta e insolvenza fraudolenta; Hanno riportato condanne per reati contro l’igiene e la sanità pubblica; Hanno riportato due o più condanne, nei 5 anni precedenti all’inizio dell’attività, per delitti in frode nella preparazione e nel commercio degli alimenti. Requisiti professionali Per aprire un e-commerce alimentare è necessario possedere almeno uno dei seguenti requisiti: Aver frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio, la preparazione o la somministrazione di alimenti riconosciuto dalle regioni; Aver lavorato per almeno 2 anni negli ultimi 5 presso un’attività di vendita o produzione alimentare; Avere un diploma di scuola secondaria superiore o una laurea attinenti al commercio, alla preparazione o alla somministrazione degli alimenti; Aver svolto, per almeno 2 anni degli ultimi 5 (anche non continuativi), un’attività di vendita all’ingrosso o al dettaglio di prodotti alimentari, o almeno averci lavorato. Quali informazioni deve riportare il prodotto? Chiudiamo la parte relativa alla normativa con un focus sul prodotto che, alla fine, è il cuore pulsante del tuo business. Il processo di vendita deve essere chiaro e trasparente per il consumatore, sempre e comunque, a maggior ragione quando si tratta di prodotti alimentari. In sostanza devi spiegare come funziona l’intero processo di vendita e indicare chiaramente le caratteristiche del prodotto. Ecco i dati che devi riportare obbligatoriamente: Nome dell’alimento; Ingredienti utilizzati e la quantità; Eventuale presenza di allergeni; Modalità di conservazione; Per i prodotti trattati vanno indicate le metodologie di trattamento applicate; Paese d’origine dell’alimento; Grado alcolico per le bevande che contengono un tasso alcolico superiore all’1,2%; Dichiarazione nutrizionale. Presta la massima attenzione nella descrizione della scheda prodotto, poiché sei tu il diretto responsabile delle informazioni dichiarate e della qualità degli alimenti. Anche per i prodotti alimentari c’è la possibilità di effettuare il reso entro 14 giorni a partire dalla consegna. Diritto che però decade nella vendita di beni che si deteriorano o scadono rapidamente. Altre problematiche dell’ecommerce alimentare Non c’è rosa senza spine e anche nel food ecommerce bisogna analizzare e affrontare alcune problematiche che analizziamo di seguito. Consegne I clienti, dall'altro lato, chiedono consegne sempre più rapide in tutto il settore dell'e-commerce. Le grandi aziende tecnologiche come Amazon e Google stanno persino iniziando a offrire la consegna in giornata per soddisfare le aspettative dei clienti in continua crescita. Per il food è ancora più impellente questa necessità, soprattutto quando si parla di prodotti freschi. Le informazioni sui prodotti Le informazioni sui prodotti e sugli acquirenti sono il carburante per un business online e il settore alimentare non fa eccezione. L'esperienza di acquisto e il successo delle vendite dipendono fortemente dalla qualità dei dati forniti dai rivenditori per le vendite online. I requisiti per la struttura e il contenuto dei dati sono più elevati rispetto alla vendita al dettaglio convenzionale (spedizioni, tempistiche, resi...). Inoltre, i requisiti sulla consegna e gestione del prodotto possono variare anche nei diversi paesi e regioni, il che è rilevante, ad esempio, nel commercio transfrontaliero. I dati sul prodotto qui hanno molte più sfaccettature rispetto alla semplice presentazione dei prodotti. Per quanto riguarda l'etichettatura degli alimenti, si applicano le stesse regole normative dei negozi fisici. Poiché gli acquirenti non possono toccare le merci online per ottenere informazioni dettagliate, i rivenditori dovrebbero rendere le informazioni sui prodotti il più trasparenti possibile. Più informazioni come informazioni dietetiche, data di scadenza e descrizione dettagliata del prodotto possono essere visualizzate dall'acquirente, più fiducia viene creata. Il mercato dell'e-food ha requisiti particolarmente elevati per fornire trasparenza delle informazioni ai consumatori, necessità intrinseca del mercato alimentare. Oltre a soddisfare i requisiti legali, i rivenditori devono fornire ai consumatori la garanzia di ottenere prodotti di alta qualità. Un modo per farlo è fornire agli acquirenti informazioni dettagliate sulla catena di approvvigionamento e raccontare storie sui partner di cui i clienti possono fidarsi. Insomma, lo sforzo legato alle informazioni è maggiore che per gli altri ecommerce. Poi magari ha meno problemi rispetto all'abbigliamento sul decadimento delle informazioni e del catalogo (che di fatto, nell'abbigliamento, diventa nuovo ogni 6 mesi), ma indubbiamente una riflessione sulle informazioni deve essere fatta, prima di partire con un progetto ecommerce. Conclusioni Come in tutte le attività, anche per creare un sito di e-commerce alimentare servono passione, abnegazione e pazienza. Dovrai fare uno sforzo in più poiché sono richiesti ancora più controlli per un sito che vende prodotti alimentari. Sfruttando tutte le potenzialità di Shopify potrai creare un negozio online a seconda delle tue necessità e facilmente navigabile dai tuoi clienti: requisito fondamentale per far scalare il tuo business e creare un sito altamente performante.