La vendita di prodotti digitali in questo particolare momento storico sembra essere la scelta ideale per molteplici ragioni. I prodotti digitali sono oggi richiesti da un vasto pubblico, che comprende boomer, generazione Z, generazione X e Millennials, dimostrando la loro importanza trasversale nella società attuale.. I prodotti digitali sono beni immateriali che possono essere scaricati o fruiti online. Possono includere: Fotografie e illustrazioni: immagini stock o fotografie d'archivio. Musica: brani musicali, album o podcast. Video: corsi online, tutorial o webinar. eBook: libri digitali in formato PDF, ePub o altri formati. Software: programmi per computer, app per smartphone o plugin. Grafica: modelli, icone o illustrazioni. Template: modelli per siti web, temi per blog o pacchetti di branding I prodotti digitali sono popolari per diversi motivi: Comodità: I prodotti digitali possono essere acquistati e scaricati immediatamente online. Accessibilità: I prodotti digitali sono spesso più economici dei prodotti fisici equivalenti. Scalabilità: I prodotti digitali possono essere venduti a un numero illimitato di clienti senza la necessità di gestire scorte. Nei seguenti paragrafi analizziamo nello specifico come vendere prodotti digitali su Shopify e perché sceglierlo. Vendere prodotti digitali su Shopify: gli step da seguire Creazione del prodotto a catalogo Dal punto di vista di gestione dello Shop, vendere i prodotti digitali con Shopify è molto semplice. Nella sezione “Prodotti”, seleziona “Aggiungi prodotto”, e compila i dettagli come: Titolo e descrizione: inserisci un titolo accattivante e una descrizione dettagliata del prodotto; Immagini o contenuti multimediali: carica immagini nitide che consentono di guardare il prodotto da più angolazioni; oppure modelli 3d e video. Prezzo: imposta il prezzo del prodotto. E tutti le altre informazioni per la gestione dell'articolo nelle collezioni, come le categorie. Non sottovalutare l'ottimizzazione delle descrizioni dei prodotti e il contenuto del sito per i motori di ricerca. A differenza dei prodotti classici, i prodotti digitali non hanno spedizione, pertanto nella sezione Spedizione, va deseleziona la spunta Questo è un prodotto fisico. Consegna del prodotto Per fornire il link di download al cliente che acquista il prodotto è necessario utilizzare un'app per la consegna dei prodotti digitali. Shopify offre diverse app gestire questo servizio, come la sua App Digital Downloads e molte altre terze parti disponibili sul Marketplace. Queste app gestiscono solitamente anche l'invio dell'email contenente il link per il download. A questo punto ti conviene fare un ordine di prova per assicurarti che tutto funzioni correttamente, dall'aggiunta del prodotto al carrello fino alla consegna del file digitale. Imposte sui prodotti digitali In generale, i clienti nell'Unione europea devono pagare l'IVA sui beni digitali con l'aliquota applicabile nel loro paese, indipendentemente da dove si trovi il venditore. In alcune giurisdizioni invece, non è necessario addebitare l'imposta sulle vendite di prodotti digitali. Consigliamo di rivolgersi ad un consulente fiscale per verificare i requisiti per la vendita nelle diverse regioni. Gestire la vendita di prodotti con Shopify è relativamente semplice. Una volta che tutto è configurato e testato, inizia la vera sfida, promuovere i tuoi prodotti. Quali strategie di promozione adottare? Abbiamo analizzato da un punto di vista pratico come vendere prodotti digitali con Shopify, ma quali strategie adottare? SEO e ottimizzazione del sito web Utilizza parole chiave pertinenti nei titoli, descrizioni e tag dei prodotti, ottimizza le immagini con tag alt appropriati e crea URL SEO-friendly. Dedica tempo anche al blog e mantienilo aggiornato con contenuti rilevanti e di valore per il tuo pubblico target. Marketing e promozione Non sottovalutare le seguenti strategie perché sembrano banali! Ogni business ha canali che funzionano meglio di altri per la tipologia di prodotto, ma nessun canale è inutile: Email marketing: Raccogli indirizzi email tramite moduli di iscrizione e offri qualcosa in cambio, come ad esempio un ebook o un contenuto gratuito. Invia newsletter regolari con aggiornamenti, offerte e nuovi prodotti; Social media marketing: Sfrutta piattaforme social come Facebook, Instagram, X, TikTok o LinkedIn per promuovere i tuoi prodotti digitali. Crea contenuti coinvolgenti, utilizza hashtag pertinenti e interagisci con il tuo pubblico per aumentare l’engagement e rendere le tue pagine social dinamiche e attive; Collaborazioni e influencer marketing: Collabora con influencer o altri creatori di contenuti nel tuo settore per promuovere i tuoi prodotti. Questo può aiutare a raggiungere un pubblico più ampio e aumentare la credibilità. Supporto clienti efficace Qualunque sia il tuo business, i clienti devono essere sempre al centro del tuo progetto. Offri quindi supporto clienti tramite chat live, email o telefono, rispondi prontamente alle domande e risolvi i problemi in modo efficace. Crea anche una sezione FAQ dettagliata e risorse utili per aiutare i clienti a risolvere problemi comuni e comprendere meglio i tuoi prodotti digitali. Offerte e sconti Per vendere prodotti digitali online con strategie efficaci, è importante offrire sconti e promozioni ai tuoi clienti per mantenerli soddisfatti. Considera che i clienti di oggi sono meno fedeli rispetto al passato, quindi è essenziale trovare modi per fidelizzarli e coinvolgerli ulteriormente. Una strategia vincente potrebbe essere quella di creare offerte speciali, sconti temporanei o pacchetti promozionali per stimolare gli acquisti. Ad esempio, potresti proporre uno sconto del 20% su un corso online per un periodo limitato. Inoltre, è consigliabile implementare un programma fedeltà per premiare i clienti affezionati e un programma di referral per incentivare i clienti esistenti a portare nuovi clienti. Analisi e ottimizzazione Utilizza gli strumenti di analisi di Shopify per tenere sotto controllo le vendite, il comportamento dei clienti e altre metriche chiave. Una volta individuati i prodotti più popolari e le campagne di marketing più efficaci, puoi apportare modifiche e adattare le tue strategie in corso d'opera. Inoltre, ti consiglio di condurre test A/B su elementi chiave del tuo sito, come le pagine dei prodotti, le call to action e le email marketing, per capire quali funzionano meglio e ottimizzarli di conseguenza. Conclusioni Shopify offre una soluzione completa, facile da usare e altamente personalizzabile per vendere prodotti digitali online. La sua scalabilità, l’ecosistema di app e integrazioni, il supporto clienti eccellente e le funzionalità avanzate di gestione delle vendite digitali lo rendono una scelta ideale per chiunque voglia avviare o espandere un’attività di vendita di prodotti digitali. Se vuoi conoscere tutti i segreti e le funzionalità di Shopify non devi fare altro che scaricare gratuitamente il download sottostante, buona lettura!
Sai cosa fa la differenza tra te ed i tuoi competitor che vendono online? Le opinioni dei clienti. In questo articolo vedremo come gestire le recensioni su Shopify, la piattaforma per e-commerce più usata, poiché consente di creare il proprio negozio online con pochi clic. Prima di approfondire il discorso vale la pena concentrarsi sull'importanza delle recensioni in generale. Puoi avere i migliori prodotti oppure offrire i migliori servizi del settore, ma solo i tuoi clienti possono testarlo e confermarlo. Come? Con le recensioni, diventate fondamentali nel mondo dell’e-commerce. Perché è importante ottenere recensioni (meglio se positive)? Supponiamo che un tuo competitor garantisca la spedizione dell’articolo nel giro di 2 giorni, anche se sa già di non poter mantenere la promessa. In questo modo tuttavia convince molti acquirenti a comprare da lui, allettati proprio dalla convinzione di ricevere il prodotto in tempi stretti. Solo quando l’articolo arriva dopo 4-5 giorni, o addirittura dopo settimane i consumatori capiscono che è una promessa fasulla. Tuttavia il gioco non vale la candela, poiché i consumatori hanno un’arma potente per tutelare i loro interessi: le recensioni che, in tal caso, saranno ovviamente negative. Il discorso cambia completamente se indichi un tempo realistico di consegna (3-4 giorni lavorativi) e mantieni la promessa. I clienti saranno soddisfatti e non si sentiranno presi in giro, quindi rilasceranno una recensione positiva che contribuirà ad aumentare la web reputation del tuo sito. Quasi tutti gli utenti, prima di procedere all’acquisto di un prodotto, leggono le recensioni dei precedenti clienti. Naturalmente più sono le recensioni positive, maggiore è la possibilità che aumenti il tasso di conversione. Non cancellare eventuali commenti negativi (a meno che non siano offensivi), altrimenti gli utenti potrebbero pensare che hai usato un programma per creare recensioni false Shopify. In effetti avere una percentuale di recensioni positive pari al 100% è sospetto. Rispondi anche alle recensioni negative, anzi usale per capire quali sono le criticità da eliminare. Rispondere alle recensioni negative: come gestirle al meglio Conviene soffermarci un attimo sulle recensioni negative su Shopify, che non vanno ignorate e che possono diventare un punto di forza. La prima regola per gestire le recensioni negative è rispondere! Questo è il modo per dimostrare a tutti i clienti che stai prestando attenzione ai loro problemi, questo si traduce nel generare fiducia. Anche ai migliori può capitare di ricevere una critica, ma ciò che fa la differenza è la risposta, che rappresenta la migliore arma nelle nostre mani. Le recensioni hanno sempre maggior importanza: tutti leggiamo le opinioni prima di scegliere un ristorante o di concludere un ordine online. Di conseguenza questi giudizi sono diventati una vera e propria ossessione per chi vende attraverso le piattaforme web. Del resto, nel mondo virtuale nel quale viviamo oggi, non può essere altrimenti. Siamo abituati a condividere gran parte della nostra vita sul web e sentiamo la necessità di fidarci delle frasi di recensioni negative, espresse da persone che non conosciamo. I motivi che ci portano a credere a sconosciuti sono principalmente due: Timore di cadere in truffe; Necessità di uniformarsi alla massa. Ma come si gestiscono i giudizi negativi? Rispondere a recensioni negative e gestirle può rivelarsi molto impegnativo e non semplice. La prima cosa da NON fare è lasciarsi andare all’istinto e rispondere per le rime. Questa reazione, seppur condivisibile, è assolutamente sbagliata e può determinare conseguenze ancor più catastrofiche per la tua azienda. Di seguito puoi scoprire alcuni consigli per annullare l’effetto negativo della recensione che hai ricevuto: Tieni sotto controllo tutte le recensioni: per gestire le opinioni negative devi conoscerle. Monitora tutti i canali nei quali sei presente e mantieni il controllo sui giudizi dei tuoi clienti; Preparati a rispondere, anche se non hai mai ricevuto nessuna recensione negativa, prima o poi arriverà. Devi essere pronto a rispondere in breve tempo e a trovare la soluzione che renderà felice il tuo cliente; Leggi con attenzione la recensione: cerca di comprendere a fondo perché il cliente ha scritto qualcosa di ostile su di te. Se hai commesso un errore, dovrai riconoscerlo e offrire una soluzione. In questo modo recupererai fiducia e non avrai danni d’immagine; Ringrazia sempre e comunque: anche se non ti piace proprio quello che c’è scritto fai sapere che grazie a quel giudizio avverso hai potuto migliorare il tuo prodotto o servizio; Non cancellare le recensioni: eliminare una critica può essere dannoso, poiché gli altri clienti potrebbero non apprezzare e l'utente che ha scritto la sua opinione non si sentirebbe ascoltato; Nessun messaggio senza risposta: positiva o negativa, ogni recensione merita una risposta; Cerca di dire sempre la verità: rispondi alle recensioni critiche in modo da costruire un rapporto di fiducia con i clienti, risolvere i problemi e incrementare i tuoi affari. Le risposte divertenti e rassicuranti alle recensioni negative aiutano a far cambiare idea ai consumatori e in molti casi a trasformarla in positiva. Le recensioni di un progetto e-commerce devono avere risposte brevi e sottolineare quello che il cliente vuole sentirsi dire: cioè che le sue critiche serviranno a migliorare il prodotto. Nella risposta puoi sottolineare i tuoi punti di forza e invitarlo a parlare in privato. Riconoscere le false recensioni Far venire a galla recensioni fake non è sempre semplice, ma ci sono delle indicazioni da seguire per scoprire i falsi giudizi sul web: Diffida dalle recensioni lasciate da profili anonimi (senza foto o nome esplicito); Controlla il numero di recensioni, la singola recensione è quasi sempre dubbia (meglio non fidarsi); Foto non vere: se le foto scattate dai clienti sono perfette, potrebbero essere prese dai cataloghi, scattate da persone professioniste e non riflettere la realtà; Se la recensione consiglia un’altra azienda: nello screditare un prodotto, la recensione ne suggerisce un altro, questa è la prova più palese che si tratta di un fake. Questo fenomeno è definito come “astroturfing”, e l’obiettivo è quello di influenzare positivamente o negativamente il mercato di un prodotto attraverso la pubblicazione di recensioni. I plugin e gli strumenti usati dagli eshop per le recensioni Per scegliere il giusto plugin per le recensioni per un ecommerce è importante controllare la compatibilità e le caratteristiche necessarie per gestire al meglio le opinioni sui vari canali sui quali si è presenti. Alcune caratteristiche che proprio non possono mancare: Possibilità di incorporare le recensioni sul vostro sito web; Moduli semplici e automatizzati per le recensioni dei clienti; Sistemi di valutazione riconoscibili, come le stelle o i pollici in su; Possibilità di filtrare le recensioni per argomento; Interfaccia chiara per gestire le recensioni; Integrazione delle recensioni su vari canali, come Google, Instagram o Facebook. Esistono tanti plugin e strumenti dedicati sia per gli ecommerce B2B che per quelli B2, da scegliere in base al proprio business e alla tipologia di prodotti venduti. Inoltre, è bene sottolineare che le recensioni costituiscono il sale della tua attività, quindi è importante invitare l'utente a scrivere le sue opinioni. Per semplificare questo passaggio, puoi automatizzarlo. Per esempio con ecommerce crm, puoi inviare ad ogni cliente automaticamente, tramite strumenti come i workflow, la richiesta di rilasciare una recensione, a distanza di 5-7 giorni dall’acquisto. Per incentivare l’utente all’azione puoi inserire un piccolo codice coupon destinato proprio a chi rilascia una recensione. Recensioni ecommerce: i consigli per trasformarle in un punto di forza Appena viene visualizzata una recensione negativa, la priorità iniziale è fornire una risposta il più rapidamente possibile. Ecco come affrontare una critica di un ecommerce: Prontezza: non rimanere a guardare, se un cliente è insoddisfatto devi entrare in contatto con lui al più presto per risolvere il problema; Chiarezza: assumiti le tue responsabilità e rispondi pubblicamente alle recensioni negative; Competenza: evita di prendere le lamentele come critiche personali, sia di incolpare il cliente. Sii cortese, il pubblico ti apprezzerà. La reazione più adeguata è identificare il problema e preoccuparsi di risolverlo nel modo più semplice e veloce possibile. Per esempio, nel caso in cui siamo di fronte ad un prodotto difettoso, puoi proporre un reso gratuito con una sostituzione oppure creare uno sconto personalizzato. Se invece il prodotto non è mai arrivato a destinazione, devi offrire un rimborso completo per compensare l’errore. Come aggiungere recensioni sul negozio Shopify Spostiamo adesso l’attenzione su Shopify. Per prima cosa devi scaricare e integrare una delle app Recensioni sul sito Shopify. Puoi sceglierla direttamente dall’App Store di Shopify. Dopo il download segui il processo di onboarding dell’app Shopify recensioni, che ti dà utili indicazioni sulla configurazione e sull’utilizzo finale. La maggior parte delle app è dotata di un’integrazione automatica per modificare automaticamente il codice nel pannello di amministrazione nel tuo negozio. Si presume che tu già abbia un sito creato con Shopify. In caso contrario ti consiglio di farlo subito per sfruttare gli innumerevoli vantaggi che ti offre la piattaforma, a partire da una corretta gestione delle recensioni sull’e-commerce. Come chiedere ai tuoi clienti di aggiungere recensioni su Shopify? Le recensioni sono il sale del tuo business, quindi devi chiedere ai tuoi clienti di rilasciarle. Farlo per ogni cliente però potrebbe portarti via tempo prezioso. Come risolvere il problema? Semplice, basta realizzare una campagna di automazione post acquisto. In pratica dopo ogni acquisto verrà inviata al cliente automaticamente la richiesta di rilasciare una recensione, a distanza di 5-7 giorni. Se dovesse essere inviata prima c’è il rischio che il cliente non abbia ancora ricevuto il prodotto. Nell’email inserisci anche un link che rimanda direttamente alla pagina delle recensioni, riducendo per il cliente le operazioni da fare e rendendo il tutto molto fluido e veloce. Non sempre i clienti sono reattivi alle richieste e potrebbero non rilasciare alcuna recensione. In questi casi insisti, ma con garbo. Innanzitutto, a distanza di una settimana, scrivi una seconda email augurandoti che il prodotto sia di suo gradimento; successivamente chiedigli un feedback che ti aiuterà a migliorare il tuo business. Per incentivarlo all’azione puoi anche inserire un piccolo codice coupon destinato proprio a chi rilascia una recensione. Recensioni Shopify: come ottenerle? Per ottenere recensioni sui prodotti di Shopify puoi utilizzare l’app gratuita “Product Reviews” di proprietà della piattaforma. Ci sono poi tutta una serie di “best practices” che ti consentono di invogliare maggiormente i tuoi clienti a rilasciare recensioni. Ecco le “spintarelle” da usare per il tuo business. Offri più opzioni ai tuoi clienti per aggiungere recensioni Shopify Offrire un servizio omnicanale al cliente è fondamentale per non limitarlo e dargli diverse opportunità per rilasciare feedback, commenti e recensioni. I tuoi clienti potrebbero navigare sul tuo sito aziendale, oppure sui tanti social del tuo brand. Su Facebook ad esempio ci sono circa 2 miliardi di utenti attivi mensili, quindi una recensione sul social di Mark Zuckerberg può arrivare più facilmente nel news feed di amici e conoscenti, rafforzando la popolarità del tuo brand. Dai una motivazione in più per rilasciare recensioni In parte già abbiamo analizzato la questione e nello specifico come “convincere” gli utenti a rilasciare recensioni. Non stiamo ovviamente parlando di “corrompere” i clienti, offrendo dei benefits per ricevere feedback positivi. Sarebbe una pratica sleale, eticamente scorretta e che potrebbe avere conseguenze addirittura da un punto di vista legale. Quello che devi fare è semplicemente offrire un incentivo a chi rilascia una recensione in merito ad un prodotto acquistato ed alla sua esperienza d’acquisto. Può essere un buono sconto, un coupon o l’inserimento in un sorteggio dove si vincono simpatici gadget. Se un cliente è rimasto soddisfatto dell’esperienza che ha avuto, sarà più incline a rilasciare recensioni positive. Ringraziare sempre Un grazie è gratuito e fa sempre piacere sentirselo dire. Ecco perché devi ringraziare sempre i tuoi clienti, facendoli sentire realmente importanti ed apprezzati. Ci sono delle specifiche app che inviano ringraziamenti in modo del tutto automatico, senza portarti via tempo prezioso. I ringraziamenti inoltre possono avere una grande importanza anche a livello SEO, poiché al loro interno puoi inserire oculatamente determinate parole chiave che fanno salire ulteriormente il tuo sito nella SERP. Ecco un esempio: “Caro (nome del cliente), grazie mille per il suo feedback sul (nome prodotto) dell’(azienda). Cerchiamo sempre di offrire il meglio nel (settore o tipo di attività) della (città). Vedi quanto sono utili i ringraziamenti? Una sorta di karma positivo che premia la tua attenzione verso il cliente, che a sua volta svilupperà un maggior senso di fiducia nei confronti del tuo brand. Usa i sondaggi Nonostante tutti i tuoi tentativi il cliente non ne vuole sapere di rilasciare recensioni? Può capitare considerando che la pigrizia è una delle caratteristiche tipiche del consumatore moderno. Come smuoverlo dalla sua apatia? Con i sondaggi! Magari a volte i clienti non rilasciano feedback poiché non sanno cosa o come scrivere. I sondaggi, preferibilmente a risposta chiusa, possono darti una chiara indicazione sull’andamento del tuo business. Invita quindi i clienti a compilare un rapido sondaggio, indicando anche il tempo necessario per concluderlo. Naturalmente crea un sondaggio con poche domande che richiede pochi minuti per essere compilato. Puoi anche chiedere recensioni su Shopify Payment, un gateway che offre diversi sistemi di pagamento. A seconda dei feedback puoi capire quali sono i metodi di pagamento più apprezzati. Non sai come creare un sondaggio? Nessun problema, sul web ci sono tantissime app a questo scopo. Puoi ricavare informazioni importanti per capire cosa sta funzionando e cosa invece necessita di qualche miglioramento. Utilizza immagini reali di clienti e prodotti Se vuoi realmente differenziarti dai tuoi competitor ed offrire un plus aggiuntivo alla tua clientela, devi usare le immagini dei prodotti e dei clienti. Dai ai tuoi clienti la possibilità di creare un loro profilo sul tuo sito aziendale, magari anche con una piccola biografia. La recensione rilasciata da una persona con nome, cognome e foto è sicuramente più autorevole rispetto ad una rilasciata da un’anonima icona. Oppure puoi collegare la tua piattaforma di e-commerce direttamente ai social media, così ogni cliente può utilizzare direttamente il suo profilo senza necessariamente crearne uno nuovo. Inoltre chiedi ai tuoi clienti di inserire le foto ed i video dei prodotti, così da dare un’ulteriore fonte di legittimità e di veridicità ad ogni recensione. Inserire opinioni Shopify con lo storytelling Ecco un altro sistema originale e brioso per rilasciare recensioni: lo storytelling. Piuttosto che scrivere una recensione fredda con un basso livello di coinvolgimento, puoi chiedere ai tuoi clienti di scrivere uno storytelling, spiegando come sono entrati in contatto con il brand, perché avevano bisogno di quel prodotto, come l’hanno usato, come si è svolta la compravendita, la loro esperienza Shopify ecc. Lo storytelling ha un alto potere di engagement poiché tocca le corde emotive delle persone, andando al di là della semplice vendita ma raccontando storie di vita reale. Considerazioni finali: come migliorare l’esperienza Shopify dei tuoi clienti? Non puoi certo controllare cosa diranno i tuoi clienti, ma puoi sicuramente avere un’influenza sul numero di recensioni rilasciate sul tuo brand che migliorano il tuo posizionamento di Google e, di conseguenza, la tua visibilità. Riassumendo devi sfruttare tutti i tuoi canali, dando ai clienti la possibilità di rilasciare recensioni ovunque. Fai in modo che le modalità di rilascio delle recensioni siano quanto più brevi possibili, evitando tutti gli step inutili che rischiano di allontanare l’utente. Accertati che le recensioni siano veritiere, chiedendo ai tuoi utenti di postare eventualmente delle foto dei prodotti. I sondaggi sono la soluzione ideale per smuovere i clienti più pigri, mentre lo storytelling è un’alternativa briosa per rilasciare una recensione originale. Per avere una panoramica più ampia puoi scaricare gratis l’ebook sottostante che ti spiega Shopify cos’è, una guida sulle funzioni principali della piattaforma per creare un e-commerce efficiente, accattivante e facile da gestire. Puoi capire di Shopify pro e contro, imparando a padroneggiare perfettamente questa piattaforma secondo le tue esigenze.
La thankyoupage è a tutti gli effetti un’azione di marketing del funnel e il suo obiettivo non è soltanto quello di ringraziare il cliente per l’acquisto. La pagina di ringraziamento ha lo scopo di fidelizzare il cliente, suggerendogli ulteriori azioni da compiere. Queste possono includere l'iscrizione a una newsletter o la visione di un video in cui l'azienda esprime gratitudine per l'acquisto e invita a seguirla sui social per ulteriori opportunità come sconti, offerte e altro. Il rapporto con il cliente con la conversione, ovvero l’acquisto di un prodotto… Questo è solo il primo passo per acquisire nuovi lead e mantenerli. È bene tenerlo a mente! Ok bene, ma quindi cosa bisogna fare per rendere la thankyoupage utile? definire chiaramente l’obiettivo della pagina; progettare un design accattivante, ma semplice; usare un copy chiaro; inserire una CTA che incoraggi il coinvolgimento; incoraggiare il cliente a seguirci sui social; assicurarsi che la pagina sia responsive; condividere delle informazioni utili per i prossimi acquisti; limitarsi a chiedere una cosa sola. Vediamo nello specifico i punti citati nei prossimi paragrafi. Obiettivi chiari Ok, hai creato una pagina di ringraziamento, ma ora cos’altro vuoi dire al tuo cliente? Solo “grazie”?! Devi sfruttare questa preziosissima occasione per fidelizzare il cliente, dirgli grazie non basta. Un obiettivo potrebbe anche essere quello di mostrare offerte e/o coupon di cui il cliente può usufruire al prossimo acquisto. Un altro obiettivo ancora potrebbe essere quello di farlo iscrivere alla newsletter (NL), ma attenzione nessuno lo farà senza che tu gli dia qualcosa in cambio. Una persona che si iscrive alla NL si aspetta di essere privilegiato rispetto a offerte e promozioni. Oppure puoi decidere di presentarti meglio all’azienda, rendendo disponibile il tuo staff in caso di problemi per l’acquisto fatto. Qualunque sia il tuo obiettivo: devi essere chiaro. Progetta un design della pagina che catturi l’attenzione La semplicità è sempre la chiave del successo, ma questo non vuol dire creare un layout banale con il testo centrato e una GIF. Devi fare di più! Usa pochi elementi che distraggano l’attenzione di chi deve leggere, ma sceglili bene. Esempi? Un bottone della CTA del colore giusto, ma evita il rosso perché tende a creare uno spiacevole effetto di allarme in chi lo vede. Usa colori chiari, ma decisi! Un video o una GIF vanno bene, ma sforzati di pensare a qualcosa di divertente. Il tuo obiettivo deve essere sorprendere e coinvolgere. Usa un copy chiaro Bando alle ciance: dì chiaramente cosa vuoi dire e non andare oltre. Usa un copy semplice: poche parole, ma dirette! Esempio: Grazie di aver scelto noi per il tuo acquisto. Siamo molto contenti e per questo ecco un coupon del …% per la prossima volta che verrai sul nostro sito. Ogni mese abbiamo anche degli sconti fantastici sugli articoli. Vuoi approfittarne? Noi ti possiamo informare, lasciaci il tuo nome e la tua mail. Ogni 9 del mese riceverai una newsletter con le offerte! Form contatti Come vedi è un messaggio chiaro, breve ma che dice cose utili. Invita chi legge ad approfittare del coupon e allo stesso tempo vengono chiesti i dati. La tecnica di specificare quando verrà inviata la NL ti rende maggiormente affidabile per il cliente, però deve sempre essere la stessa, anche perché i clienti se la aspettano. CTA - call to action unica L’errore di molti è chiedere al cliente di fare più cose nello stesso momento. Non c’è nulla di peggio per le persone che vanno di fretta. Scegli una sola cosa da far fare, chiara e semplice. Avere troppe possibilità stressa le persone e il risultato è che perdi il lead. La call to action poi, non deve essere troppo lunga, ma breve e coincisa. Esempio: Vuoi il coupon? Lasciami nome e mail e te lo invio ORA. Vuoi sapere quando ci sono gli sconti sul mio negozio? Iscriviti alla mia newsletter e te lo faccio sapere. Fatti seguire sui social Hai una pagina social attiva e sempre piena di contenuti interessanti? Usala! Fatti seguire sui social, inserendo delle icone di Facebook o Instagram. Crea vicinanza con il target con i social. Scegli bene la linea editoriale dei tuoi social, è fondamentale! Pagina Thankyoupage responsive, ti raccomando! Non fare l’errore di pensare che la pagina di ringraziamento non conti, dimenticandoti e ti renderla responsive per tutti i dispositivi. Questi sono errori che il cliente nota sempre e non ti rendono affidabile ai suoi occhi, per cui attenzione! Quando pensi a una pagina di ringraziamento è importante avere le idee molto chiare su cosa vuoi che faccia il cliente una volta lì. È importante condividere contenuti utili, soprattutto se utilizzi il mezzo del video. Fare un video per la thankyou page dove magari ti presenti e offri un coupon o chiedi di iscriversi alla newsletter è una buona idea, ma attenzione al modo in cui lo fai e alla comunicazione e sceneggiatura del video che imposti. Sono sempre i dettagli che fanno la differenza! L’obiettivo è attrarre chi vede il video, quindi magari potrebbe essere divertente dare un consiglio su come velocizzare la ricerca sul sito, svelando un finto trucchetto. O in alternativa potresti svelare qualche novità che rilascerà l’azienda come notizia nei prossimi giorni. Il punto è che tutto può servire, ma è sempre il modo in cui fai le cose che fa la differenza! Conclusioni La Thankyoupage è sempre una delle pagine più sottovalutate di un e-commerce. Non porre attenzione a dettagli come il copy, il layout, può fare la differenza per la fidelizzazione del cliente! Con Shopify potrai realizzare delle thankyoupage davvero efficaci, che ti aiuteranno a raggiungere i tuoi obiettivi di conversione!
Il panorama del web in questi anni ha subito importanti evoluzioni, ma nello specifico la vendita online - e quindi il modo in cui il mondo ecommerce si approccia al suo pubblico - ha incluso un importante trasformazione con il livestream shopping. In questo articolo ci vogliamo soffermare su cosa sia il live shopping e come abbia cambiato del tutto la fase di costruzione di un progetto ecommerce. Cos’è il live shopping Per live shopping si intende proprio una nuova modalità di commercio online che avviene durante il livestream di un brand o di un content creator. Il modo in cui funziona il live shopping è facile da comprendere, ciò che è più complesso è trovare il content creator adatto a rappresentare l’azienda. I parametri da valutare sono molto ben definiti, di cui il principale riguarda il numero di follower dell’influencer per cui si opta, nonché la sua autorità online. Solitamente però il live shopping più tradizionale è quello fatto dall’azienda stessa, che in un determinato giorno e orario, decide di fare una vendita in diretta, offrendo la possibilità di acquistare il prodotto immediatamente - cliccando il link indicato - e usufruendo magari anche di uno sconto appositamente pensato per l'occasione. Ma come funziona in pratica il live shopping? Scopriamolo insieme. Live shopping: come funziona Le modalità di fare live shopping sono molteplici, ma il presupposto fondamentale è avere una piattaforma streaming apposita a cui appoggiarsi per fare la live. Differente, sebbene molto simile per concetto è il social commerce, ovvero la possibilità di fare una vendita online direttamente dal social dell’azienda o del content creator ingaggiato. Banalmente se ci si ricorda come funzionavano le televendite, si comprende subito anche come funziona il live shopping. La logica è che il primo che si dimostra interessato, si aggiudica il prodotto. La differenza però sostanziale con una tele-promozione è che in una livestream shopping è possibile ricevere assistenza diretta al momento dell’acquisto. L’obiettivo di una live shopping è quello di intrattenere e coinvolgere le persone interessate, mantenendole collegate per quanto più tempo possibile. In alcuni casi le aziende chiedono agli influencer di indossare gli abiti, se si tratta di una live shopping di abbigliamento o di mostrare proprio come funziona un prodotto, quindi aprendolo e utilizzandolo. Come dicevamo anche prima il principio di far immergere al 100% le persone nella livestream. Social commerce Vs Live shopping: potenzialità Sia per quanto riguarda il social commerce che per il live shopping, quello che c’è da considerare è che queste due opportunità rappresentano una modalità di vendere online molto soddisfacente per le aziende. I vantaggi in entrambi i casi sono presto definiti: possibilità di comunicare in modo diretto con il target; assistenza diretta ai clienti; opportunità di personalizzare la comunicazione; possibilità di dimostrare il reale funzionamento del prodotto; velocizzare e migliorare il processo d’acquisto, evitando per esempio l’eventualità dei carrelli abbandonati. In entrambi i casi si tratta di una scelta vincente per le aziende, forse non ancora molto diffusa. Le persone in Italia, benché si siano abituate a fare acquisti online, mostrano ancora diffidenza verso questi innovativi modi di fare compere. Lato azienda c'è la possibilità di cercare di seguire tutte e due le strategie. In tal caso bisogna dotarsi di una piattaforma per vendere online. Shopify, ad esempio, permette di creare siti ecommerce e andare a fare social commerce e live shopping. Come fare quindi per organizzare una live shopping efficace? Come fare una live shopping Il live shopping, una rivoluzione nel panorama dell'e-commerce, sta trasformando radicalmente il modo in cui le persone fanno acquisti online. Quando si parla di Live Streaming Shopping efficace, vi sono alcune componenti fondamentali da considerare. In primo luogo, l'integrazione tra il negozio fisico e i canali online. Molte di queste dirette vengono effettivamente girate nei negozi fisici, rendendo essenziale una perfetta integrazione tra i due mondi per ricreare un'esperienza in-store. Tuttavia, questo non si basa solamente sull'ambiente fisico, ma anche sull'abilità del presentatore, che, come un commesso, deve riuscire a stabilire un rapporto con l'utente. In secondo luogo, la fiducia dell'acquirente è centrale. Grazie alla possibilità di interazione tramite chat, i potenziali clienti possono comunicare in tempo reale con i venditori, eliminando qualsiasi incertezza e costruendo un legame di fiducia. In terzo luogo, il live shopping favorisce la creazione di una comunità attorno al brand. Questo implica non solo fornire informazioni sul prodotto, ma anche intrattenere e coinvolgere il pubblico, spesso attraverso partnership con influencer. Tuttavia, ottenere successo con il live shopping non è automatico. Esistono alcune regole essenziali per garantire un'esperienza positiva: la definizione di una strategia precisa; la scelta della piattaforma di streaming più adatta; l'attenzione alla presentazione visiva e alla location; la selezione del presentatore giusto; la proposta di offerte e promozioni speciali durante la diretta. Questi elementi, se gestiti correttamente, possono portare a tassi di conversione superiore al 30%, mostrando il potenziale di questa innovativa forma di shopping online. Tra le piattaforme di streaming ti consigliamo Youtube, vista la sua integrazione con Shopify (per approfondire sulla loro integrazione abbiamo scritto un articolo su Youtube Shopping). Oppure, se si vuole optare per una soluzione per andare live direttamente dal proprio sito, si può valutare Marlene, una soluzione tutta italiana di livestreaming che supporta i merchant anche nella definizione della strategia e nella selezione e formazione dei presentatori. Conclusioni Il live shopping emerge come uno degli strumenti più efficaci per portare un progetto ecommerce al successo nell'attuale panorama digitale. La piattaforma Shopify, in particolare, si sta rivelando come uno degli alleati più preziosi per le aziende che vogliono sfruttare questa modalità innovativa di vendita. Shopify inoltre è integrato anche con gli ecommerce crm, questo significa che possono essere integrati dati e contatti provenienti da più piattaforme per cercare di aumentare le vendite e numero dei clienti: se un utente proviene da una determinata fonte, con un ecommerce crm è possibile promuovere la live shopping e trasformare così un semplice lead in un cliente fidelizzato. La combinazione di un progetto Shopify ben strutturato con le potenzialità del live shopping può rappresentare la chiave per distinguersi in un mercato sempre più competitivo, garantendo un'esperienza unica per il cliente e risultati straordinari per l'azienda.
Cos’è la customer journey e perché è così importante per un ecommerce che sta iniziando a misurarsi con i competitor e vuole sapere come vincere su di loro? Per customer journey si intende proprio il viaggio del cliente sul nostro ecommerce, che passa attraverso 3 fasi principali: Awareness - ovvero consapevolezza dell’esistenza di un prodotto o di un marchio che potrebbe soddisfare il suo bisogno; Consideration - il momento in cui il cliente, una volta conosciute e approfondite le potenzialità del prodotto, le confronta con altri sul mercato e cerca di capire qual è il migliore per lui; Decision - il momento in cui il cliente prende la decisione di affidarsi al tuo ecommerce perché crede che il tuo prodotto possa soddisfare le sue esigenze. Questi vengono anche chiamati touchpoint, ovvero punti di contatto tra il cliente e l’impresa. Se ne aggiungono anche altri due che hanno importanza: Intenzione - quando il cliente inizia a maturare l’intenzione di acquisto di un prodotto del tuo brand e inizia a interagire con te per saperne di più. Fidelizzazione - quando il rapporto con il cliente è soggetto a un rapporto di fedeltà, dove lui si fida del tuo prodotto e continua a mantenere il rapporto con il brand in modo costante nel tempo. In particolare per quest’ultimo punto, ovvero quando il brand si guadagna la fiducia del cliente, è fondamentale mantenerla nel tempo, offrendo quindi una customer experience ottimale. Ora che abbiamo accennato a cos’è la customer journey, soffermiamoci sulla customer map journey. Customer map journey: cos’è e perché importante? Compreso cos’è il customer journey, viene facile intuire che il customer map journey non è altro che uno strumento per reperire tutte le informazione sull’esperienza d’acquisto del nostro cliente, in una determinata linea temporale, da noi stabilita. Il customer map journey è utile per 3 motivi: Conoscere meglio i clienti del tuo ecommerce - come in una qualsiasi relazione, anche quella tra il brand e il cliente può subire delle battute di arresto, alternati a momenti in cui, invece, va tutto liscio. Questo percorso ti permette di conoscere a fondo il tuo cliente, così da gestire al meglio le sue richieste e aspettative; Conoscere le potenzialità del prodotto tramite il cliente: misurando i movimenti del cliente sul tuo ecommerce rispetto a un prodotto, puoi comprendere cosa lo rende desiderabile e cosa invece no. In base a queste informazioni puoi quindi migliorare l’offerta, magari mettendone in luce gli aspetti positivi. Rendere migliore la relazione con i clienti: avere una visione sui comportamenti dei clienti sul tuo ecommerce, ti permette di migliorare la relazione con loro. Possiamo dire quindi che la customer map journey è un modo utile per fortificare la relazione con i clienti, andando veramente a capire cosa la rende forte e solida nel tempo, e cosa può farla vacillare. Perché è importante la customer map journey Possiamo definirlo come uno strumento indispensabile, in quanto riuscire a intercettare il bisogno dei clienti, proprio nel momento in cui è più facile influenzarli, è una strategia che risulta vincente. In special modo quando si tratta di un ecommerce, riuscire a comprendere qual è il momento per intervenire in caso di dubbi sul prodotto, vuol dire assicurarsi la conversione del cliente. È chiaro che questo ragionamento vale per lo più se il momento dell’acquisto corrisponde, realmente, a quello in cui si ha davvero bisogno di quel prodotto. Normalmente, la mente umana ragiona secondo il seguente principio: “ne ho bisogno, lo compro. Non ne ho bisogno, aspetto”. Nel secondo caso, ciò su cui si deve puntare è la fidelizzazione del cliente, così che nel momento in cui deciderà di acquistare quel prodotto, sarà proprio da te che verrà. In questo panorama, ciò che davvero ti può aiutare a massimizzare la customer map journey, è l’automazione. Grazie al marketing automation puoi programmare le tue azioni di marketing, così da essere sempre presente per le esigenze del cliente. L’automazione, per quanto assurda possa sembrare questa affermazione, ti aiuta a personalizzare il percorso. Apparentemente potrebbe sembrare che stabilisci un certo numero di azioni in base a determinati click dei clienti, ma non è semplicemente così. L’automazione ti permette di offrire sempre soluzioni al tuo potenziale cliente, prevedendo ogni possibile scenario. In ultima considerazione, ma non per importanza, ma per logicità, la mappatura del viaggio del cliente sul tuo ecommerce, ti aiuta a raccogliere dati che per te diventano preziosi, al fine di costruire la migliore offerta possibile. Domande frequenti sulla customer map journey Quali sono le 3 fasi del percorso del cliente? Le 3 fasi del percorso del cliente sono: awareness, consideration e decision. Come si costruisce un customer journey? Per costruire un customer journey efficace, è essenziale iniziare identificando le tue Buyer Persona. Successivamente, individua e mappa il percorso che un utente attraversa per diventare tuo cliente, descrivendo i vari touchpoint incontrati lungo il tragitto e determinando i punti critici. Infine, apporta miglioramenti continui al customer journey per ottimizzare l'esperienza dell'utente. Quali sono i 3 livelli della customer experience? I 3 livelli della customer experience possono così riassumersi: marketing, commerciale e customer care. Nella prima fase avviene il contatto tra azienda e cliente, nella seconda avviene la fase di acquisto e nella terza si concretizza la fase post vendita. Conclusioni La customer journey map è uno strumento cruciale per valutare l'efficacia della tua strategia di marketing. Essa consente di analizzare il comportamento del cliente e di comprendere il suo interesse verso un prodotto, permettendoti di costruire un rapporto duraturo per il futuro. Inoltre, per garantire il successo del tuo e-commerce, è fondamentale scegliere la piattaforma giusta, come ad esempio Shopify.
E’ un percorso faticoso, ma se ti preparerai e impegnerai ad affrontare alcuni ostacoli purtroppo garantiti, troverai l’esperienza sorprendentemente gratificante, sia dal punto di vista finanziario che mentale. Iniziamo con un esempio pratico: hai progettato un nuovo design per le scarpe da basket e vorresti vedere come si classificano attraverso un negozio online. Tu e il tuo partner commerciale mettete insieme alcuni prodotti finiti e li vendete ai negozi locali. Dopo esservi assicurati che a più persone piacciano i design, arriva il momento di lanciarli online. Sembra un piano fantastico, ma non farti prendere dal panico! E’ imperativo rendersi conto che in futuro sorgeranno dei problemi: che siano grandi o piccoli, sono in agguato dietro l’angolo per mettere al tappeto la tua attività. Quindi, è saggio preparare un piano per ogni possibile problematica che puoi incontrare come principiante del settore. Continua a leggere per conoscere questi ostacoli. Le 10 sfide più comuni che aziende di e-commerce di tutte le dimensioni devono affrontare 1. Trovare i prodotti giusti da vendere Piattaforme come Shopify hanno eliminato molte barriere all’ingresso: chiunque può lanciare un negozio online in pochi giorni e iniziare a vendere ogni tipo di prodotto. Amazon sta conquistando il mondo dell’e-commerce con il suo enorme catalogo di prodotti online. Il loro mercato e i loro servizi di adempimento hanno permesso ai venditori di tutto il mondo di raggiungere facilmente i clienti paganti. Non dimentichiamoci di Aliexpress: ha semplificato l’approvvigionamento dei prodotti dando accesso ai produttori cinesi in un paio di clic. Tutto ciò ha reso particolarmente difficile ai rivenditori procurarsi prodotti unici, a meno che questi non decidano di produrre i propri ad hoc. 2. Proporre una customer experience su un unico canale Oggigiorno, i clienti possono raggiungere un qualsiasi numero di touchpoint: possono visitare il tuo sito web, contattare il tuo agente, lasciare un messaggio nella tua pagina social, fare acquisti dal tuo negozio o contattarti attraverso una live chat o una piattaforma di messaggistica. Secondo ecomdash: “Qualsiasi azienda priva di una strategia di vendita al dettaglio omnicanale verrà probabilmente surclassata dai suoi concorrenti esperti”. Come si può affrontare questo problema? Assicurati di dotare il tuo team della giusta tecnologia: strumenti di coinvolgimento visivo aggiornati consentono alla tua organizzazione di servire i clienti attraverso tutti i touchpoint, canali e journey. Identifica i canali principali: scopri quali sono i canali più importanti per i tuoi clienti. Il personale dell’assistenza clienti deve contattare gli acquirenti attraverso i loro canali preferiti (telefono, e-mail, live chat, videochiamate, centri di assistenza online o messaggistica in-app). Integra e ottimizza questi canali, aggiungendo messaggi personalizzati e offrendo un’interazione one-to-one con la live chat o le videochiamate. Osserva il contesto: dirigi le conversioni in base alla risposta precedente dell’utente. Tieni traccia delle conversazioni dei clienti utilizzando parametri come il profilo dell’utente. In questo modo è sempre possibile rispondere in modo contestuale, indipendentemente dal canali utilizzati. 3. Analisi dei concorrenti “Non puoi guardare la concorrenza e dire che lo farai meglio. Devi guardare la concorrenza e dire che lo farai in modo diverso”: Steve Jobs. In un ambiente competitivo, altri offriranno i tuoi stessi prodotti e servizi, per cui a meno che tu non abbia una strategia per differenziarti, è difficile sopravvivere. Come si può mitigare questa situazione? Poni l’accento sullo sviluppo di una strategia che vi consenta di brillare più dei tuoi concorrenti. Utilizza strumenti come le piattaforme dei social media e i blog per promuovere i tuoi prodotti. Inoltre, è utile investire in offerte promozionali per contribuire a creare maggiore presenza sul web e quindi più clienti. “Le aziende con programmi di fidelizzazione dei clienti sono in media l’88% più redditizie di quelle che non lo sono”. Quindi, cosa fornisce un vantaggio rispetto alla concorrenza? effettuare ricerche trovare quali prodotti sono più richiesti rimuovere gli articoli obsoleti Servizi cliente all’avanguardia 4. Rimanere bloccati all’approccio di vendita “old-school” Il motivo per cui molte aziende di e-commerce trovano così difficile vendere online è che, ironia della sorte, sono bloccate nel passato. La maggior parte di loro non ha la necessaria conoscenza del comportamento dei clienti e dei modelli di acquisto, dati che possono essere un mezzo d’aiuto fruttuoso per prosperare nell’attuale ambiente dell'e-commerce. Come si possono sfruttare questi dati? offri prodotti in mercati importanti come Amazon, eBay, ecc.: questi siti di e-commerce hanno già una rete esistente di acquirenti, quindi lanciare e marchiare il tuo prodotto diventa relativamente facile. segmenta i visitatori: la segmentazione dei visitatori permette alle aziende di e-commerce di identificare e comunicare con i visitatori in base al loro customer journey, alle conversioni passate, alla posizione geografica, al comportamento di navigazione, alla pagina di riferimento e molto altro ancora. A loro volta, le aziende di e-commerce possono anticipare le esigenze dei clienti, offrendo loro un servizio personalizzato, come ad esempio una consegna gratuita o codici promozionali, creando un flusso di conversioni più efficiente. 5. Abbandono del carrello L’abbandono del carrello rappresenta un problema enorme e nessuno ne è immune, nemmeno i giganti dell’e-commerce. Per esempio, quando i pesi massimi Nordstrom hanno avviato un portale di e-commerce, hanno assistito a grandi perdite di carrelli abbandonati: infatti, il processo di check-out noioso e pieno di bug faceva sì che i clienti fuggissero in massa. Nordstrom ha dovuto escogitare un nuovo design per le casse, trasformandolo in un processo in due fasi. Come si può affrontare questo problema? Prendi in considerazione la possibilità di riprogettare il tuo carrello e assicurati che non siano presenti bug o un processo di compilazione inutilmente lungo e frustrante. Una buona soluzione per ridurre i casi di abbandono del carrello potrebbe essere l'utilizzo di live chat. Combinando ciò con caratteristiche come la segmentazione dei visitatori, è possibile raggiungere in modo proattivo i clienti durante le fasi chiave del loro journey, offrendo l’opportunità di interagire con i clienti che altrimenti abbandonerebbero senza acquistare. Gli strumenti visivi possono aiutare a rispondere alle richieste dei clienti durante il processo di acquisto. 6. Mantenere la fidelizzazione della clientela Anche con un sito web all’avanguardia, senza la fiducia e la fedeltà dei clienti, l’azienda è costretta a compiere un maggiore sforzo. Creare nuovi clienti e poi mantenerli richiede impegno e fatica. Uno dei motivi principali per cui le aziende di e-commerce devono assicurarsi la fedeltà dei clienti è che fondamentalmente il venditore e l’acquirente non si conoscono e né possono vedersi. In questo modo il cliente viene privato dei sensi su cui farebbe normalmente affidamento nelle transazioni faccia a faccia. Questo può essere compensato solo con tempo e sforzo: attraverso molteplici transazioni, alla fine, l’azienda potrà costruire questo legame di fiducia. Come può essere sfruttata? “Il servizio clienti è quello che voi e la vostra organizzazione fornite. La fedeltà del cliente è il risultato del servizio”. Shep Hyken E’ necessario assicurarsi che il cliente sia soddisfatto dell’intero processo, dall’ordine online alla spedizione. Un sacco di rivenditori online possono vendere lo stesso prodotto, quindi è necessario identificare il vantaggio competitivo e alimentare il servizio clienti di conseguenza. Come aumentare la fiducia dei tuoi visitatori? Rendi chiara la visualizzazione del tuo indirizzo, numero di telefono, foto del personale, testimonianze dei clienti e badge di credibilità sul tuo sito web. Aggiungi un'opzione di live chat al sito web. Crea un blog. Rendi il servizio clienti una priorità rispetto al profitto: ricordate, è più facile mantenere un cliente esistente che trovarne uno nuovo. Crea dei programmi di fidelizzazione: i punti non potranno essere trasferiti ad altre aziende, per cui il cliente dovrà acquistare da voi. 7. Il servizio di rimborso Un sondaggio condotto da comScore e UPS ha mostrato che il 63% dei consumatori controlla la politica di restituzione prima di effettuare un acquisto e che il 48% farebbe più acquisti con i rivenditori che offrono restituzioni senza problemi. Quando un prodotto viene restituito, sia a causa di un cliente insoddisfatto che di un prodotto danneggiato, l’azienda subisce una pesante perdita nella spedizione e nella reputazione. Come si può tenerne conto? Anche la restituzione e il rimborso fanno parte di un ottimo servizio clienti e trascurarli sarebbe un grosso errore. La cosa migliore da fare è costruire una forte politica di restituzione. Durante la progettazione considerate quanto segue: sii trasparente, non nascondere mai la tua politica; evita frasi come “dovete” e “siete richiesti” che possono sembrare dure e scoraggiare i potenziali clienti; illustra cosa i clienti possono aspettarsi da te: fornisci diverse opzioni per i pagamenti e le spedizioni; istruisci il personale sulla vostra politica di restituzione, in modo che sia in grado di assistere i clienti in modo efficace; sii pronto ad affrontare il costo dei tuoi possibili errori. Se il prodotto viene spedito nel modo sbagliato, fate un ulteriore sforzo per mantenere il cliente felice. 8. Concorrenza sul prezzo e sulle spedizioni I commercianti online competono spesso sul prezzo: molti venditori elencano gli stessi prodotti sui loro siti, ma i prezzi possono essere diversi. Essi concorrono per aumentare la loro quota di mercato vendendo il prodotto. La concorrenza sui prezzi colpisce in particolare le piccole imprese di e-commerce, poiché gli avversari delle stesse di medie e grandi dimensioni hanno più possibilità rispetto a loro di offrire prodotti a prezzi inferiori. Inoltre, se a ciò si aggiunge la spedizione gratuita, le aziende minori avranno ancora più difficoltà a competere sul prezzo. I venditori online come Amazon e Walmart offrono generalmente servizi di spedizione distribuiti in tutto il paese. I loro magazzini permettono di spedire gli ordini dalla struttura più vicina e circa il 60% di questi proviene dalla stessa area cliente. Poiché vengono spediti da magazzini vicini, il costo di distribuzione diminuisce e l’ordine arriva in un giorno o due. In definitiva, ogni acquirente online si aspetta una spedizione gratuita e veloce. E tutto questo ad un basso prezzo. Come si può sopravvivere a tutto questo? Per sopravvivere in un mercato competitivo, le aziende di e-commerce hanno bisogno di: distribuire il loro inventario per soddisfare i magazzini; diventare spedizionieri estremamente intraprendenti; trovare alcuni prodotti unici. 9. Competizione con i rivenditori e produttori Molti negozi online acquistano prodotti all’ingrosso da produttori o distributori, smerciandoli con la vendita al dettaglio online. (E’ questo il modello di business di base per i negozi online). Purtroppo, in parte a causa della bassa barriera all’ingresso del commercio elettronico, i produttori e i dettaglianti di prodotti iniziano a vendere direttamente ai consumatori. Di conseguenza, la stessa azienda dalla quale compri i tuoi prodotti può essere anche un tuo competitor. Ad esempio, ABC Garmets non vende solo al tuo mercato online, ma anche direttamente ai consumatori sul suo sito web. Come si può risolvere questo problema? Fermare i produttori che vendono prodotti direttamente ai clienti potrebbe non essere possibile, ma ci sono alcune tattiche che possono aiutarti a minimizzare il problema: dare priorità ai produttori meno propensi a vendere direttamente ai clienti; offri il prodotto a un prezzo più basso e con benefici aggiuntivi per aumentare le vendite 10. Sicurezza dei dati I truffatori inviano spam e attaccano il server web host, infettando i siti web con virus. Possono potenzialmente ottenere l’accesso a dati confidenziali sui numeri di telefono dei vostri clienti, i dettagli della carta di credito, ecc. Come evitare questa situazione? gestisci i tuoi server. non utilizzare i comuni FTP per trasferire i file, in quanto “nel complesso il web è sciatto, ma un negozio online non può permettersi di esserlo”. Paul Graham, YC. Conclusioni L’industria dell’e-commerce è un campo di guerra: sopravvivere richiede strategie eccezionali e impegno in ogni aspetto del business. Che si tratti di vendere gioielli progettati per i bambini o lubrificanti per macchinari ad aziende di tutto il mondo, tutti cominciano dall’inizio. Se sei nervoso all'idea di iniziare il tuo viaggio e-commerce, non preoccuparti. Utilizza questo articolo per capire quali sono gli ostacoli che potrebbero presentarsi e pensa ad una strategia volta a superare ognuno di essi man mano che si presentano.
Un utente atterra sul tuo sito, girovaga distrattamente e dopo pochi secondi decide di uscire. Questa è una cosa che non depone certo a tuo favore e che indica una frequenza di rimbalzo alta, poiché significa che gli utenti restano troppo poco tempo sul tuo e-commerce per leggere un articolo del blog o per completare un acquisto. Bisogna però considerare che la frequenza di rimbalzo, detta anche bounce rate, non ha un valore univoco e che può dipendere da tantissimi fattori, come la natura stessa del sito. Non necessariamente una frequenza di rimbalzo alto è negativa, come nel caso delle landing page, ma in questi casi sarebbe comunque meglio approfondire il discorso e cercare le motivazioni. Allo stesso modo una frequenza di rimbalzo molto bassa, cioè utenti che restano molto più a lungo sull’e-commerce, potrebbe indicare qualche criticità. Nei seguenti paragrafi analizziamo cos’è il bounce rate, qual è la frequenza di rimbalzo ideale per un e-commerce e come calcolarlo. Cos’è la frequenza di rimbalzo? La frequenza di rimbalzo indica la percentuale di utenti che atterrano su un sito web dopo aver visitato una sola pagina e che “rimbalzano”, cioè tornano indietro verso la pagina di ricerca o sul precedente sito dove era presente il link in uscita. Volendo definire il bounce rate da un punto di vista matematico, possiamo dire che rappresenta il rapporto esistente tra le sessioni di una sola pagina, cioè il numero totale di utenti che visitano una singola pagina, e il totale delle sessioni, cioè il totale di entrate sulle pagine dell’e-commerce. Questa metrica aiuta a capire come analizzare il traffico del sito e valutare il comportamento degli utenti. Trattandosi di un valore direttamente e strettamente collegato con le interazioni dei visitatori, questo concetto può tornare familiare e utile anche a chi ha realizzato un sito HubSpot visto che la piattaforma consente di misurare al suo interno in bounce rate di ogni pagina del sito. La frequenza di rimbalzo ideale Qual è il valore ideale di frequenza di rimbalzo per un sito e-commerce? Non si può dare una risposta univoca, poiché sono tanti i fattori da considerare. Nei siti one page, cioè con una singola pagina, il valore della frequenza di rimbalzo avrà sicuramente un peso diverso rispetto ad un sito con svariate pagine. Nei siti dove c’è una sola pagina infatti risulta molto più semplice per l’utente trovare (... o non trovare e chiudere la pagina) ciò che sta cercando rapidamente, quindi è naturale che la sua permanenza sulla piattaforma sia ridotta. Ad ogni modo un buon valore di bounce rate si attesta tra il 25 e il 70%. Per avere un’idea eccoti una lista delle percentuali della frequenza di rimbalzo da prendere come riferimento per stabilire lo stato di salute del tuo e-commerce: 25% o inferiore: c’è evidentemente qualche problema che potrebbe indicare un malfunzionamento, come ad esempio un’installazione sbagliata di Google Analytics; 26-40%: percentuale ottima che indica eccellenti prestazioni dell’e-commerce che soddisfa le esigenze degli utenti; 41-55%: percentuale nella norma; 56-70%: percentuale più alta del normale, che però va valutata in relazione alla tipologia di sito; 70% o superiore: un valore decisamente troppo alto, che potrebbe indicare criticità nel sito o nelle stesse pagine. Una frequenza di rimbalzo piuttosto alta potrebbe indicare che gli utenti che atterrano sul sito non sono interessati a quello che trovano, o magari il design non è particolarmente attrattivo. Per questo motivo è consigliabile realizzare un sito in Shopify, che tra i tanti servizi mette a disposizione un’ampia gamma di grafiche tra le quali scegliere per rendere il design quanto più originale e accattivante possibile, trattenendo il visitatore più a lungo. Oltre a ciò è da segnalare che Shopify permette di realizzare ecommerce headless, ossia ecommerce con un alto grado di personalizzazione di tutta la parte frontend. Una percentuale ben al di sotto del 25% o addirittura che si avvicina allo zero indica però problemi ben più seri che richiedono un intervento immediato. Soprattutto in un e-commerce, dove generalmente gli utenti si soffermano un po’ di più per analizzare i materiali, le funzionalità e le caratteristiche dei prodotti in vendita, o per leggere gli articoli se è presente un blog, un tasso di rimbalzo molto alto rappresenta un campanello d’allarme da non sottovalutare. Come esegue il calcolo della frequenza di rimbalzo Google Analytics? Il rimbalzo indica una sessione che riguarda una sola pagina del sito. In Google Analytics la frequenza di rimbalzo viene indicata come una sessione che attiva un’unica richiesta nel server Analytics. La frequenza di rimbalzo quindi misura il rapporto tra le sessioni di una singola pagina, divise per tutte le sessioni o la percentuale delle sessioni sul tuo sito dove gli utenti hanno visualizzato un’unica pagina e hanno attivato quindi una sola richiesta al server Analytics. Per sgombrare il campo da equivoci è opportuno sottolineare una cosa: il bounce rate non misura il tempo trascorso sulla pagina, né tanto meno l’user engagement. Un e-commerce infatti potrebbe anche proporre una pagina di qualità, ma la frequenza di rimbalzo resta comunque alta per il semplice fatto che questa metrica non calcola la durata delle sessioni sul sito. In sostanza un rimbalzo può essere registrato anche se l’utente atterra sulla pagina di destinazione e se il sistema di analisi non registra altre azioni utili. Questo può succedere poiché l’utente clicca sulla freccia back del browser, clicca su un link esterno o se chiude la finestra stessa del browser. Ecco perché il bouce rate va considerato, valutato e analizzato in base alla tipologia stessa del sito e al target di riferimento. Quali sono le cause principali di un bounce rate elevato? Per un e-commerce una frequenza di rimbalzo molto alta è un piccolo dramma, poiché significa meno tempo trascorso sulla piattaforma e quindi meno possibilità che l’utente faccia un acquisto. Se hai questo problema devi assolutamente individuare i motivi e, per facilitarti il compito, ecco una lista delle cause più comuni: Tempi di caricamento della pagina troppo lunghi; Troppi pop-up e banner pubblicitari invadenti; E-commerce non mobile-friendly; Errore 404; Contenuti di scarsa qualità. Tempi di caricamento della pagina troppo lunghi Gli utenti moderni vogliono vivere una user experience altamente gratificante, quindi se il tuo sito è troppo lento a caricare sicuramente andranno altrove a cercare le informazioni di cui hanno bisogno. Inoltre un tempo di caricamento alto incide negativamente anche sul ranking del sito, proprio perché Google punta ad offrire agli utenti la migliore esperienza possibile. Analizza quindi quali sono gli elementi che appesantiscono il sito e che rallentano il caricamento, per poi risolvere le criticità. Pop-up e banner invadenti Sempre nell’ottica di una user experience gradevole, una miriade di pop-up e banner invadenti che rendono difficoltosa la fruizione dell’e-commerce sono elementi di disturbo che rischiano di far scappare a gambe levate il visitatore dalla tua piattaforma. Tra l’altro Google penalizza i siti con Ads troppo invadenti, quindi è meglio cercare di posizionarli in modo corretto e discreto per non rovinare la navigazione del visitatore. E-commerce non mobile-friendly Benché sia piuttosto improbabile, può capitare che un e-commerce non sia ottimizzato per i dispositivi mobile. Risulta complicato ipotizzare che un sito negli anni ‘20 del 2000 non sia mobile-friendly, ma se il tuo non lo è provvedi subito a colmare questa lacuna. Da tempo la maggior parte del traffico e anche degli acquisti online si svolge proprio da smartphone o comunque da dispositivi mobile. Se non hai un sito mobile-friendly è come correre a bordo di un’utilitaria mentre i tuoi competitor sfrecciano su auto di formula 1. A tal proposito Shopify mette a disposizione dei suoi utenti numerosi template per la realizzazione di ecommerce con un design adatto anche alla visualizzazione anche dai dispositivi mobile. Errore 404 L’errore 404 è un vero incubo per chi possiede un e-commerce e può dipendere da tantissimi fattori, perfino un afflusso eccessivo di traffico sulla piattaforma. Non sai cosa ha causato l’errore 404? Allora chiedi aiuto a Google che mette a tua disposizione la Search Console dove poter consultare una sezione dove sono indicate tutte le pagine 404 presenti sul sito. In questi casi la cosa migliore è intervenire direttamente sul problema per risolverlo oppure creare un redirect. Contenuti di scarsa qualità o bad link Se l’utente trova contenuti di scarsa qualità, con informazioni poco precise o addirittura sbagliate, ha una percezione negativa del sito e quindi probabilmente ne uscirà subito. Conoscere il cliente è cosa fondamentale anche per gli ecommerce, per questo esistono gli ecommerce crm, che consentono di immagazzinare i dati dei clienti in modo da scoprire quali contenuti migliorare, quali sono di maggiore interesse e quali eliminare. Il migliore in questo senso? Sicuramente Hubspot CRM. O magari potrebbe capitare che l’utente approdi sul tuo sito tramite un bad link, cioè un link per nulla pertinente con la ricerca che sta facendo. Ecco perché è di fondamentale importanza anche la strategia di link building, che deve inserire link pertinenti che rimandino a contenuti realmente interessanti per gli utenti. Conclusioni La frequenza di rimbalzo, presa singolarmente, non fornisce grandissime informazioni e per questo motivo va sempre analizzata all’interno del suo contesto e messo in correlazione con altri valori. Come nel basket il rimbalzo è fondamentale anche negli e-commerce, quindi se vuoi andare a canestro la cosa migliore è affidarti ad una agenzia Shopify per permetterti di vendere i tuoi prodotti all'interno di un sito ecommerce con una frequenza di rimbalzo ideale. Ti consigliamo inoltre, per approfondimenti, questa lettura gratuita.
Shopify e Sanity costituiscono un buonomio per progetti headless ecommerce che sta prendendo piede per le aziende più reattive e ricettive alla novità che emergono dal mercato. Questo inizio 2024 è iniziato con la forte ascesa di Sanity CMS per i progetti web headless e composable, dopo che nel luglio 2023 è diventato il primo CMS Shopify Plus Partner. Introduzione Nell'odierno panorama digitale competitivo, le aziende cercano soluzioni innovative per creare esperienze di e-commerce coinvolgenti e personalizzate. Un approccio in rapida ascesa è quello di utilizzare un'architettura headless, che separa il front-end del sito web dal back-end del sistema di gestione dei contenuti (CMS) e della piattaforma di e-commerce. Si può realizzare un e-commerce headless utilizzando Sanity, un CMS headless flessibile, e Shopify, una piattaforma di e-commerce SaaS robusta e scalabile. La guida è rivolta a responsabili IT e CTO che desiderano comprendere i vantaggi e le implicazioni tecniche di questo approccio. Vantaggi di un sito e-commerce headless con Sanity e Shopify L'architettura headless offre numerosi vantaggi per i siti e-commerce aziendali, tra cui: Agilità e scalabilità: La separazione del front-end dal back-end consente una maggiore agilità nello sviluppo e nel deployment di modifiche al sito web. Le aziende possono aggiornare il contenuto o la piattaforma di e-commerce senza influire sull'altro componente, facilitando la scalabilità per soddisfare la crescente domanda. Esperienza utente personalizzata: Un CMS headless come Sanity offre la flessibilità per creare modelli di contenuti personalizzati che si adattano perfettamente alle esigenze del sito web. Ciò consente di creare esperienze utente più coinvolgenti e pertinenti, aumentando il tasso di conversione e la fidelizzazione dei clienti. Omnicanalità: Un sito e-commerce headless può essere facilmente integrato con altri canali digitali, come app mobili o piattaforme di social media. Questo approccio omnicanale offre ai clienti un'esperienza di acquisto coerente su tutte le piattaforme, migliorando la soddisfazione e la fidelizzazione. Architettura tecnica con Sanity e Shopify Un sito e-commerce headless con Sanity e Shopify è tipicamente composto dai seguenti componenti: Front-end: Il front-end del sito web è costruito utilizzando un framework JavaScript come React o Vue.js.. o Hydrogen il framwork opensource di Shopify. Il front-end consuma le API di Sanity per recuperare i contenuti e le API di Shopify per recuperare i dati di prodotto e gestire il carrello della spesa e il checkput. CMS headless: Sanity funge da CMS headless, fornendo un'interfaccia utente per la creazione, l'editing e la pubblicazione di contenuti. Sanity gestisce i modelli di contenuti personalizzati e fornisce API RESTful per il front-end per recuperare i dati. Piattaforma di e-commerce: Shopify gestisce le transazioni di e-commerce, inclusi prodotti, gestione degli ordini, pagamenti e spedizioni. Shopify fornisce API RESTful per il front-end per recuperare i dati di prodotto e gestire il carrello della spesa. Considerazioni per i responsabili IT e CTO L'implementazione di un sito e-commerce headless con Sanity e Shopify richiede competenze tecniche in JavaScript, API RESTful e sviluppo front-end. Diverse risorse e guide sono disponibili per facilitare il processo di implementazione, tra cui: I responsabili IT e CTO che valutano un sito e-commerce headless con Sanity e Shopify dovrebbero considerare i seguenti fattori: Competenze tecniche: L'implementazione e la manutenzione di un sito e-commerce headless richiedono competenze tecniche avanzate. È necessario valutare le risorse interne disponibili o pianificare l'assunzione di personale con le competenze necessarie. Integrazione con i sistemi esistenti: Valutare attentamente come il sito e-commerce headless si integrerà con i sistemi aziendali esistenti, come ERP o CRM. Potrebbe essere necessaria una personalizzazione o un'integrazione aggiuntiva per garantire una comunicazione fluida dei dati. Sicurezza e conformità: Adottare le misure di sicurezza adeguate per proteggere i dati sensibili dei clienti e conformarsi ai requisiti normativi pertinenti. Il processo per realizzare un ecommerce headless con Shopify Plus e Sanity: 1. Pianificazione e Configurazione: Definire i Requisiti: Delimitare chiaramente le esigenze del tuo e-commerce, la struttura dei dati dei prodotti e le funzionalità desiderate del front-end. Scegliere un Framework Front-end: Selezionare un framework JavaScript come Hydrogen, React, Vue,.js, Next.js o Nuxt.js per costruire l'interfaccia utente. Configurare Shopify Plus: Assicurarsi di avere un account Shopify Plus con i prodotti e l'inventario popolati. Configurare Sanity: Creare un progetto Sanity e definire gli Schemi (strutture dati) per i tuoi prodotti, contenuti e eventuali dati aggiuntivi. 2. Integrazioni API: API di Storefront di Shopify: Utilizzare l'API di Storefront di Shopify per recuperare dinamicamente i dati dei prodotti (dettagli, immagini, varianti) per il tuo front-end. GROQ di Sanity: Sfruttare il linguaggio di interrogazione GROQ di Sanity per recuperare contenuti strutturati (descrizioni, post del blog, promozioni) dal tuo Studio Sanity 3. Sviluppo del Front-End: Sviluppare Componenti: Costruire componenti riutilizzabili per elenchi di prodotti, dettagli del prodotto, carrello della spesa e funzionalità di checkout. Recupero dei Dati: Integrare chiamate API a Shopify e Sanity all'interno dei tuoi componenti per popolare dinamicamente le informazioni sui prodotti e i contenuti. Interfaccia Utente: Progettare e implementare l'interfaccia utente per la navigazione dei prodotti, l'aggiunta di articoli al carrello, la gestione del checkout e la conferma dell'ordine. 4. Sicurezza e Scalabilità: Implementare l'Autenticazione: Integrare l'autenticazione dell'utente per accessi sicuri e gestione dell'account (considerare le opzioni integrate di Shopify o soluzioni di terze parti). Elaborazione dei Pagamenti: Configurare un gateway di pagamento sicuro per elaborare le transazioni all'interno del tuo account Shopify Plus. Deployment: Scegliere una piattaforma di hosting per la tua applicazione front-end che possa gestire il traffico e scalare man mano che cresce il tuo business. 5. Considerazioni Aggiuntive: Gestione dello Stato: Implementare una soluzione di gestione dello stato (Redux, Context API) per gestire lo stato dell'applicazione (articoli nel carrello, dati utente) attraverso i componenti. Funzionalità di Ricerca: Integrare una funzionalità di ricerca utilizzando l'API di ricerca di Shopify o una soluzione di terze parti per la ricerca di prodotti. Gestione dei Contenuti: Utilizzare lo Studio Sanity per gli editor di contenuti per creare e gestire facilmente descrizioni dei prodotti, post del blog e altri contenuti del sito web. Sanity Connect per Shopify Il feeling tra Shopify e Sanity si intuisce da molte cose. Non da ultima il fatto che si possono collegare facilmente l'ecommerce di Shopify e il gestore di contenuti del CMS headless con l'App Sanity Connect. I merchant possono lavorare in uno spazio di lavoro di creazione profondamente personalizzato, Sanity Studio, e apportare aggiornamenti in tempo reale utilizzando il nostro archivio dati ospitato e scalabile, il loro Content Lake. L'applicazione si occupa di sincronizzare i dati tra Sanity e Shopify per arricchire prodotto, collezione e varianti. Maggiori informazioni su Sanity Connect per Shopify possono essere trovate qui. Sanity e Hydrogen Hydrogen è un framework React open-source creato da Shopify per la costruzione di storefronti e-commerce headless. Offre una serie di vantaggi per lo sviluppo di siti web e-commerce, tra cui: Elevata personalizzazione: Hydrogen permette di creare storefronti completamente personalizzati senza limitazioni imposte dal tema di Shopify. Prestazioni migliori: Hydrogen è ottimizzato per la velocità e le prestazioni, garantendo un'esperienza utente fluida e reattiva. Sviluppo front-end moderno: Hydrogen utilizza React e altre tecnologie moderne del front-end, offrendo agli sviluppatori una grande flessibilità e libertà creativa. Integrazione con Shopify: Hydrogen si integra perfettamente con l'API di Shopify, permettendo di accedere facilmente ai dati di prodotto, carrello e ordini. Puoi approfondire sul post del nostro blog: Cos'è Hydrogen L'integrazione di Hydrogen, Sanity e Shopify permette di creare un sito e-commerce headless potente e flessibile. Ecco una panoramica di come funziona: Sanity memorizza i dati di prodotto e altri contenuti: I dati di prodotto, le descrizioni, le immagini e altri contenuti rilevanti vengono memorizzati nel CMS headless Sanity. Hydrogen recupera i dati da Sanity: L'applicazione Hydrogen fetch i dati di prodotto e altri contenuti necessari dall'API di Sanity. Shopify gestisce la logica di e-commerce: Shopify gestisce il processo di checkout, il pagamento e l'adempimento degli ordini. Hydrogen visualizza i dati di prodotto e il carrello: Hydrogen utilizza i dati di prodotto recuperati da Sanity per visualizzare le pagine dei prodotti, il carrello e altre pagine del sito web e-commerce. Si possono trovare alcune risorse per orientarsi sull'utilizzo di Hydrogen come framework nella pagina di Sanity dedicata a Hydrogen. Meglio Vue.js o Hydrogen come framework? Per realizzare un sito e-commerce headless con Sanity CMS e Shopify, la scelta tra Vue.js e Hydrogen dipende da diverse variabili: Competenze e preferenze del team di sviluppo: Vue.js: Se il team ha già esperienza con Vue.js e preferisce un framework JavaScript generico, Vue.js potrebbe essere una scelta valida. Offre maggiore flessibilità e libertà nella personalizzazione del sito web. Hydrogen: Se il team ha familiarità con React e preferisce un framework ottimizzato per Shopify, Hydrogen potrebbe essere l'opzione migliore. Offre una stretta integrazione con Shopify e componenti predefiniti per la creazione di siti e-commerce. Complessità del sito web: Vue.js: Per siti web e-commerce semplici con requisiti di personalizzazione elevati, Vue.js potrebbe essere più adatto. Offre una maggiore flessibilità per creare esperienze utente uniche. Hydrogen: Per siti web e-commerce di medie dimensioni con requisiti di performance elevati, Hydrogen potrebbe essere l'opzione migliore. È ottimizzato per la velocità e le prestazioni, garantendo un'esperienza utente fluida su tutti i dispositivi. Priorità del progetto: Velocità di sviluppo: Se la priorità è la velocità di sviluppo, Hydrogen potrebbe essere la scelta migliore. Offre componenti predefiniti e un'architettura ottimizzata per la creazione rapida di siti e-commerce. Esperienza utente personalizzata: Se la priorità è la creazione di un'esperienza utente unica e altamente personalizzata, Vue.js potrebbe essere l'opzione migliore. Offre maggiore flessibilità per adattare il sito web alle specifiche esigenze del progetto. Considerazioni aggiuntive: Ecosistema e supporto della community: Entrambi i framework hanno una community attiva e ampie risorse disponibili. Tuttavia, l'ecosistema di Vue.js è più vasto e maturo rispetto a quello di Hydrogen. Curva di apprendimento: La curva di apprendimento per Vue.js potrebbe essere leggermente più ripida rispetto a Hydrogen, soprattutto per gli sviluppatori senza esperienza precedente con JavaScript. In sintesi: Non esiste una risposta univoca alla domanda su quale framework sia migliore tra Vue.js e Hydrogen per un sito e-commerce headless con Sanity CMS e Shopify. La scelta migliore dipende dalle competenze, dalle priorità e dalle esigenze specifiche del progetto. Raccomandazioni: Se il team ha già esperienza con Vue.js e desidera una maggiore flessibilità, Vue.js potrebbe essere una buona scelta. Se il team ha familiarità con React e preferisce un'integrazione stretta con Shopify, Hydrogen potrebbe essere l'opzione migliore. Se la priorità è la velocità di sviluppo e la creazione di un sito web e-commerce di base, Hydrogen potrebbe essere la scelta più efficiente. Se la priorità è la creazione di un'esperienza utente unica e altamente personalizzata, Vue.js potrebbe offrire maggiore flessibilità. Indipendentemente dal framework scelto, è importante valutare attentamente le proprie esigenze e competenze prima di prendere una decisione. Conclusione Un sito e-commerce headless con Sanity e Shopify offre una soluzione potente e flessibile per le aziende che desiderano creare esperienze di acquisto personalizzate e coinvolgenti. La combinazione della flessibilità di Sanity con le robuste funzionalità di e-commerce di Shopify consente alle aziende di scalare e adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente le competenze tecniche richieste, l'integrazione con i sistemi esistenti e le implicazioni Documentazione di Sanity: https://www.sanity.io/docs Documentazione di Shopify: https://shopify.dev/ Estensioni Shopify: https://shopify.dev/apps