L’unione fa la forza, soprattutto quando si parla di co-marketing! Questa particolare strategia di collaborazione, nota anche come marketing cooperativo, prevede un’alleanza generalmente a carattere temporaneo tra due aziende che conseguono rispettivi e reciproci benefici. Le azioni di co-marketing possono essere usate per arricchire la propria proposta di beni o servizi, per soddisfare una gamma più ampia di consumatori, per aumentare le vendite, per fidelizzare i clienti e conquistarne di nuovi e anche per rafforzare il proprio brand, soprattutto se si sceglie un partner importante. Nel mercato moderno esistono diversi esempi di co-marketing, ma le collaborazioni vanno scelte secondo determinati criteri e requisiti per ottenere un vantaggio reale e tangibile. Co-marketing: cos’è e quali sono le principali caratteristiche L’accordo di co-marketing, abbreviazione del termine inglese “cooperative marketing”, prevede una collaborazione tra due aziende che, pur trattando prodotti e servizi diversi, decidono di unire le forze per avviare un’azione strategica comune sul mercato. L’obiettivo principale è realizzare campagne di comunicazione efficaci e dal grande impatto, finalizzate a ridurre i costi per entrambi i brand e condividere il rispettivo know-how. Il co-marketing deve essere un accordo realmente vantaggioso per entrambe le parti. Se i benefici sono unilaterali o eccessivamente sproporzionati a beneficio di una sola azienda, allora questa strategia non funzionerà, oppure funzionerà solo per una delle parti in causa. Una volta chiarito cos’è il co-marketing, analizziamo meglio le sue caratteristiche principali. La durata dell’accordo Il co-marketing generalmente è una forma di collaborazione temporanea, che prevede la condivisione di informazioni e risorse per un periodo limitato nel tempo. Proprio per questo motivo tale strategia si differenzia dalla partnership marketing, cioè una collaborazione decisamente più duratura nel corso del tempo. Tuttavia non sono rari i casi in cui collaborazioni di co-marketing durano per un periodo indeterminato, o comunque per un periodo di media-lunga durata. La percezione del cliente Un altro aspetto da considerare è il ritorno d’immagine positivo agli occhi dei clienti. Se la tua azienda collabora con un brand importante, naturalmente ne beneficia in termini di marketing. Il tuo marchio acquista ulteriore valore e prestigio, purché la scelta del partner deve essere oculata. L’azienda con la quale lavori non necessariamente deve operare nel tuo stesso settore, ma deve quanto meno condividere gli obiettivi e gli interessi. Le 3 fasi del marketing in cui si sviluppa l’accordo La collaborazione con un’azienda può nascere in tre diverse fasi del marketing: Marketing analitico; Marketing strategico; Marketing operativo. Nel marketing analitico le aziende sono solite stringere accordi per ridurre i costi delle campagne pubblicitarie e delle ricerche di mercato, così da condividere le spese e raccogliere informazioni preziose. Il co-marketing strategico prevede un maggior impegno dei due partner e si basa su una forma di collaborazione continuativa. I due brand sono chiamati ad utilizzare in sinergia le risorse manageriali, fisiche ed economiche per conseguire reciproci vantaggi competitivi. Infine il co-marketing operativo consente di unire le forze per individuare i canali più indicati per sponsorizzarsi, i contenuti più “caldi” sui quali battere, gli influencer ai quali rivolgersi e tutte quelle altre attività che consentono di mettere in pratica quanto teorizzato nella fase strategica. In questo step può darti una grande mano un CRM, capace di farti snellire tutte le operazioni e darti una conoscenza migliore dei tuoi clienti, così da poter fornire un servizio di assistenza personalizzato che apre le porte alla fidelizzazione. Cos’è il co-branding? Prima di concentrarci sulle categorie e sui vantaggi offerti dal co-marketing, è opportuno soffermarci un attimo sul co-branding. Oggi esistono tantissimi esempi di co-branding, che può essere considerato una forma particolare di co-marketing. In tal caso due o più brand abbastanza noti uniscono le forze per realizzare un unico prodotto e avviare attività di marketing congiunte. In questo modo entrambe le aziende rafforzano la loro notorietà e generano un notevole incremento delle vendite. Benché si tratti di una forma di collaborazione molto interessante, va usata con le molle. Se infatti scegli un’azienda molto più grande e nota della tua, rischi di venirne schiacciato. Sarà solo il brand partner ad ottenere vantaggi, mentre tu raccoglierai le briciole. Vale anche il discorso contrario. Non scegliere come partner un brand totalmente sconosciuto, o peggio ancora con una brutta reputazione, poiché avresti un pessimo ritorno d’immagine. A proposito di percezione del brand da parte dei clienti, scegli un partner con il quale hai comunque delle affinità. Non avrebbe senso collaborare con un marchio che ha valori, filosofie e strategie aziendali diametralmente opposti rispetto ai tuoi. Le 4 categorie di co-marketing Il co-marketing può essere suddiviso in 4 categorie principali: Co-marketing di prodotto o di servizio. I due brand stringono un’alleanza per lanciare sul mercato un prodotto o un servizio condiviso, con l’obiettivo di aumentarne la competitività in commercio; Co-marketing di promozione. Si verifica quando un’azienda accetta di pubblicizzare i prodotti o i servizi di un altro marchio. Nella mente del consumatore si crea un’associazione positiva tra i due brand e quindi anche il messaggio pubblicitario ha un maggiore impatto. Una strategia particolarmente efficace nell’ambito dell’inbound marketing, una metodologia di business che attira i clienti in modo naturale con la creazione di contenuti di valore ed esperienze su misura per loro; Co-marketing di distribuzione. In questo caso un’impresa distribuisce i suoi prodotti tramite i canali di marketing di un altro brand. Una collaborazione del genere solitamente si verifica tra le imprese produttrici e le imprese distributrici: le prime sfruttano i servizi logistici delle seconde per ottimizzare la distribuzione e aumentare la customer satisfaction dei propri clienti; Co-marketing di prezzo. Infine le alleanze di prezzo consentono di vendere i prodotti a costi più contenuti. Ad esempio l’acquisto congiunto di due beni, rispettivamente prodotti dalle due aziende partner, dà possibilità di accesso ai prodotti a prezzi più calmierati. I clienti possono quindi acquistare prodotti a costi vantaggiosi, mentre i due brand vedono aumentare notevolmente le vendite e di conseguenza il profitto. Quali sono i vantaggi del co-marketing Questa forma di collaborazione garantisce una serie di vantaggi importanti, che vanno dall’acquisizione di nuovi clienti ad una maggiore visibilità fino all’aumento delle vendite. Possiamo così riassumere i benefici principali: Sfruttare la visibilità del brand partner e offrire ai suoi clienti i tuoi prodotti; Ridurre le spese grazie ad investimenti comuni e alla collaborazione in sinergia delle risorse umane; Condividere un pubblico qualificato e targettizzato di potenziali clienti, ottenuto tramite una campagna pubblicitaria realizzata insieme; Sfruttare i canali social, il blog, la landing page del sito e le campagne di e-mail marketing del partner; Avviare un rapporto di lunga durata che può rivelarsi fruttuoso per entrambi; Aumentare il livello di soddisfazione dei propri clienti, mettendo a loro disposizione un ventaglio di offerte molto ampio. Il co-marketing, se sfruttato oculatamente, consente di conseguire una serie di vantaggi e obiettivi difficilmente raggiungibili se i due brand operassero singolarmente. La collaborazione tra due brand, anche di settori diversi, è la strada giusta per avviare una strategia di business alternativa e originale. Come avviare una strategia di co-marketing vincente? Ti sei convinto ad avviare una strategia di co-marketing? Perfetto! A questo punto c’è solo una domanda da porsi: come scegliere il partner ideale? Domanda tutt’altro che banale, considerando che il successo della strategia di co-marketing dipende proprio dalla giusta scelta dell’azienda alleata. Per prima cosa devi scegliere un’azienda non competitiva, altrimenti rischiate di pestarvi i piedi a vicenda. La soluzione ideale sarebbe scegliere un’attività complementare alla tua. Secondariamente devi scegliere un brand che abbia un pubblico piuttosto vasto, da raggiungere facilmente tramite campagne di e-mail marketing, social ecc. Come già anticipato precedentemente scegli un’azienda che, come notorietà e reputazione, sia più o meno simile alla tua. Hai individuato il partner ideale? Ottimo! A questo punto però devi convincerlo con un’idea originale e soprattutto ben strutturata. Se la tua proposta è troppo generica, rischi di fare un buco nell’acqua. Puoi contattare il potenziale partner inviando una mail dove ti presenti e illustri la tua idea di co-marketing, enfatizzando i vantaggi per lui e per te. Se il partner risponde positivamente alla tua proposta, non resta che accordarsi sulle modalità di collaborazione. Ecco cosa bisogna fare: Decidere come avviare la collaborazione e quali saranno i vantaggi per entrambi; Stabilire le responsabilità e le attività da assegnare a ciascuna delle due aziende, affinché non ci siano rischi di sovrapposizione o di lacune durante i processi di marketing; Definire i risultati da perseguire per entrambi. Questi sono per grandi linee i principali accordi da stabilire ma, in base alla tipologia di collaborazione, puoi tranquillamente concordare secondo altri criteri. Conclusioni Sono tantissime le aziende, di piccole, medie e grandi dimensioni, che stanno guardando con interesse sempre maggiore alle grandi opportunità di co-marketing. Misurare le prestazioni delle collaborazioni, come ad esempio le campagne di marketing, è fondamentale per capire se la tua strategia di co-branding sta funzionando. A tal proposito può esserti utilissimo HubSpot CRM e, per comprendere meglio il funzionamento del software e sfruttarne tutte le potenzialità, ti suggerisco di scaricare e leggere l’ebook gratuito alla fine dell’articolo.
Grazie alla tecnologia contemporanea abbiamo a disposizione una serie di strumentazioni che facilitano la gestione di ecommerce e siti web. Uno degli aspetti più importanti da gestire riguarda la relazione tra azienda e clienti, o lead, cioè utenti che hanno manifestato interesse verso i tuoi prodotti, i tuoi servizi o il tuo marchio in generale. HubSpot per ecommerce rappresenta uno degli alleati più preziosi per uno shop online, soprattutto nella relazione con i clienti. Dobbiamo entrare nell’ottica che il rapporto con un cliente non si esaurisce assolutamente con la vendita. Quello non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Ebbene HubSpot aiuta a “nutrire” il cliente in ogni fase (prima, durante e dopo l’acquisto) con una serie d'informazioni, messaggi, email, offerte e promozioni che favoriscono la fidelizzazione. In un mercato sempre più saturo e competitivo è necessario adeguarsi alle esigenze del pubblico, per fornire realmente un valore aggiunto e differenziarsi dalla concorrenza. HubSpot sa adattarsi ad ogni necessità, dallo sviluppo dell’ecommerce B2B allo sviluppo dell’ecommerce B2C, fornendo di volta in volta gli strumenti più adeguati per perseguire i propri obiettivi e snellire i processi. HubSpot è il miglior CRM per ecommerce? Il tuo ecommerce è in costante crescita e i vecchi fogli Excel non sono più sufficienti per gestire le tue attività e le relazioni con i contatti? Allora hai bisogno di un efficace CRM, l’acronimo di Customer Relationship Management ovvero Gestione delle Relazioni con i Clienti. Con un ottimo CRM puoi restare in contatto con i tuoi clienti, semplificare tutti i processi e migliorare la redditività del tuo ecommerce. Secondo molti il miglior CRM attualmente disponibile in commercio è HubSpot. É davvero così? Sicuramente oggi esistono diversi CRM, molti dei quali ben fatti e altamente performanti. A seconda delle preferenze e degli obiettivi da raggiungere, ognuno potrebbe optare per questo o per quel CRM. Una cosa però è innegabile: oggi in Italia sono tantissimi gli ecommerce che usano HubSpot come CRM. Secondariamente, gli esperti del settore hanno selezionato HubSpot come miglior CRM per l’inbound marketing; infine sono sempre di più gli esempi di HubSpot case study che raccontano storie di successo di ecommerce e brand che hanno usato questo CRM. Tre indizi fanno una prova e quindi, su queste basi, possiamo dire senza timore di smentita che sicuramente HubSpot rappresenta uno dei migliori CRM in commercio, se non il migliore. O meglio, Hubspot rappresenta uno dei migliori ecommerce CRM perché riesce ad integrare perfettamente il mondo ecommerce con il mondo CRM. Quali sono le funzionalità di HubSpot? Cosa puoi fare con HubSpot CRM? Dipende dai tuoi obiettivi, ma questo software di marketing automation “all-in-one”, ti mette a disposizione tutti gli strumenti e le funzionalità necessarie per creare un e-commerce altamente performante. Analizziamo di seguito alcune delle funzionalità disponibili su HubSpot. I contatti con i clienti Se hai un ecommerce, necessiti dei contatti dei clienti come il pane. Il cuore della tua attività sono proprio i clienti, che a loro volta possono diventare ambasciatori del tuo brand e innescare un passaparola positivo. Cosa può fare HubSpot per il tuo ecommerce nella relazione con i clienti? Ti consente di conservare le informazioni del tuo contatto, come il numero di volte che ha avuto accesso sul tuo sito o che ha aperto le tue email. E ancora puoi avere una relazione dettagliata di tutte le attività di un contatto sul web, come contenuti scaricati, articoli letti o prodotti maggiormente monitorati o acquistati. In questo modo puoi raccogliere informazioni preziosissime, per poi avviare una comunicazione personalizzata con quel cliente inviando promozioni e offerte su misura. Il tutto avviene in maniera perfettamente automatizzata, così da snellire e velocizzare ogni processo. Le attività del cliente utili per la profilazione del target Altra funzionalità che rende Hubspot il migliore CRM integrabile con l'ecommerce, è il fatto di poter tracciare tutta l'attività che un cliente compie sul vostro ecommerce. Tramite il tracciamento dei cookies sarà possibile vedere quali pagine del sito web ha visitato e per quanto tempo. L'utilità di questo tool è enorme perché permette alle aziende di mirare la comunicazione verso prodotti apprezzati dall'utente. Per esempio, se il vostro ecommerce ha come core business la vendita di abbigliamento e il contatto visiterà in breve tempo solamente pagine relative a calzatura per lavoro, potrai inviare una comunicazione ad hoc su eventuali offerte relativo al tipo di prodotto visitato dal cliente. Ciò significa un notevole risparmio di tempo e, fattore non trascurabile, un risparmio di fastidio nel vedere una comunicazione non pertinente lato cliente. Le trattative Ogni volta che un utente entra in contatto con il tuo marchio, che sia sui social, sull’ecommerce o su qualsiasi altro canale, inizia una trattativa che ha l’obiettivo di trasformarlo in cliente. Ogni utente effettua un percorso di vendita e, a ogni tappa, avanzerà anche la trattativa. In pratica puoi osservare e monitorare le varie fasi della trattativa che dovranno trasformare il contatto in cliente. Noti che a una determinata tappa il percorso del contatto si interrompe, si blocca o si rallenta? In tal caso puoi intervenire tempestivamente e porre rimedio alla criticità che sta ostacolando la trattativa. Gli obiettivi Porsi degli obiettivi è un ottimo sistema per far crescere la propria attività ed essere sempre “sul pezzo”. Dopo aver conseguito dei buoni risultati, c’è il rischio di sedersi sugli allori. Con degli obiettivi invece si alza sempre di più l’asticella, in modo che l’attività abbia una crescita costante. Puoi creare tu gli obiettivi all’inizio di un progetto, oppure assegnarli automaticamente dopo che un tuo contatto è passato a uno stage successivo. Se lo desideri puoi creare un obiettivo specifico per un singolo contatto, così da poterlo seguire con maggiore attenzione. Gestisci tutti i tuoi impegni Alle 9:00 hai una call con dei clienti; alle 10:30 devi consegnare un progetto; alle 12:00 devi contattare i fornitori; alle 15:00 bisogna inviare le fatture. Tra tutti questi impegni c’è il rischio che ti sfugga qualcosa o, peggio ancora, fissare due diverse call allo stesso orario. Come risolvere allora questi problemi? Con la funzione “meeting” di HubSpot che, collegandosi al tuo calendario Outlook o Google, sincronizza in automatico tutti i tuoi impegni. In questo modo non c’è il rischio di dimenticare qualcosa o fissare due impegni agli stessi orari. Naturalmente ricevi delle notifiche che tengono traccia di tutti gli impegni quotidiani, settimanali o mensili. Queste sono solo alcune delle funzionalità che HubSpot mette a tua disposizione, ma ce ne sono davvero tante che puoi sfruttare a seconda delle tue necessità. Quali sono i vantaggi di HubSpot in chiave ecommerce? Anche se HubSpot fornisce funzionalità che si adattano a ogni tipologia di e-commerce, i vantaggi garantiti sono gli stessi per tutti. Innanzitutto puoi fornire un’esperienza personalizzata al tuo cliente, proponendogli sconti, offerte e promozioni su misura. La fidelizzazione dei clienti passa proprio per il rapporto costruito con loro, che deve essere plasmato secondo le loro preferenze. Questo è il punto di partenza per costruire una relazione solida e duratura con gli acquirenti. Ti sei mai chiesto quanto tempo perdono i tuoi team nel registrare manualmente tutti i processi amministrativi? Tanto, troppo tempo. Mai come in questo mondo così frenetico e convulso il tempo è denaro. Con HubSpot puoi tranquillamente automatizzare tutti i processi amministrativi, che liberano i tuoi team da operazioni lunghe e noiose, consentendo loro di concentrarsi su altre attività più impegnative. Tutto questo ovviamente si traduce in una maggiore produttività della tua azienda. Il processo di vendita diventa molto più snello e fluido sia per il cliente, ma anche per il team di assistenza chiamato in causa per fornire supporto. Un operatore addetto all’assistenza, che ha a disposizione tutti i dati e le informazioni di un determinato cliente, può fornire un supporto molto più dettagliato, preciso e personalizzato. Ecommerce integration HubSpot: le integrazioni con le piattaforme I marketer hanno a disposizione molti strumenti preziosi per la loro attività di ecommerce: dal blog alla SEO, dai social alle campagne di marketing. Tuttavia questi strumenti sono scollegati dal database dei contatti e, in alcuni casi, addirittura tra di loro. Rischi quindi di perdere una serie di dati preziosi, o comunque di non riuscire a confrontarli tra di loro per capire come stanno performando gli strumenti a tua disposizione. Cosa fa quindi HubSpot? Raccoglie tutti i dati dei suddetti strumenti, mettendoli in relazione tra di loro e custodendoli in un database affinché possano agire in sinergia tra di loro. Le interazioni degli strumenti vengono appositamente registrate nel CRM e puoi tenerne traccia in ogni momento. Considera che alcuni visitatori atterrano sul tuo sito partendo da una pagina social, da un sms, da una campagna pubblicitaria o direttamente dai motori di ricerca. Con HubSpot puoi conoscere i comportamenti di ogni singolo utente, intercettarne i bisogni e fornire proposte e offerte tarate e personalizzate sulle sue esigenze. Allo stesso tempo puoi individuare le aree carenti nel processo di vendita che necessitano di essere rafforzate, oppure i punti di forza che vanno ulteriormente implementati e valorizzati. Con quali software di ecommerce può integrarsi HubSpot? Ne sono tanti. Da tempo ormai è disponibile un’integrazione nativa con Shopify che consente alle due piattaforme di dialogare perfettamente tra di loro. Grazie a questo “dialogo” sempre aperto, puoi trasferire da Shopify i dati relativi alle transazioni dei clienti su HubSpot. Questa integrazione consente di fare molto di più e per avere maggiori informazioni puoi tranquillamente contattare gli esperti Shopify del servizio assistenza. Ed ancora puoi integrare HubSpot con i marketplace e altre piattaforme come WooCommerce, Magento 2.0 e BigCommerce. Conclusioni Sono sempre di più gli ecommerce che non possono fare a meno di HubSpot. Se anche tu desideri dare una svolta alla tua attività, ti conviene utilizzare questo preziosissimo CRM. Vuoi approfondire la conoscenza su HubSpot? Allora per prendere confidenza con il software ti suggerisco di scaricare l’ebook a tua disposizione gratuitamente. Si tratta di un libro che ti svela tutte le funzioni gratuite di HubSpot e ti consente di organizzare al meglio i tuoi contatti e i tuoi clienti.
Se hai un’attività online ormai devi aver ben compreso quanto sia importante la customer satisfaction. Non è una semplice metrica da analizzare, ma è un indicatore che tasta il polso delle prestazioni aziendali e che evidenziano il livello di soddisfazione dei tuoi clienti. Il problema è la percezione stessa della customer satisfaction. Molte aziende sono convinte di fornire un servizio di assistenza eccellente e soddisfacente. Un’idea che spesso, nella realtà dei fatti, si scontra invece con il livello di soddisfazione piuttosto basso percepito dai clienti. Cosa determina questa errata percezione? L'indicatore più importante sta nei clienti che abbandonano l’azienda, poiché ritengono di ricevere un servizio di assistenza non all’altezza delle loro aspettative. Se sta succedendo proprio questo alla tua azienda, allora è il caso di rivedere le tue politiche di customer satisfaction. Per correre ai ripari ti consiglio di avviare un progetto HubSpot basato su HubSport Service Hub. Scopriamo di cosa si tratta. Cos’è e come funziona HubSpot Service Hub HubSpot è una delle piattaforme all-in-one più richieste e apprezzate sul mercato e comprende nel suo CRM tante funzionalità e servizi destinati ai team di marketing e post-vendita. HubSpot Service Hub nasce proprio per una corretta gestione dei clienti prospect, ad esempio fornendo: Assistenza continua prima, durante e dopo l’acquisto; Dati e informazioni; Risposte pertinenti a domande o criticità presentate dai clienti. Andando più nello specifico HubSpot Service Hub si snoda in tre principali funzionalità: Ticketing; Sondaggi; Knowledge base. Analizziamole nello specifico tutte e 3. Ticketing Quando si verifica qualche problema o qualche criticità, magari nell’acquisto di un prodotto o nel reso di un articolo, il cliente ha naturalmente bisogno di supporto. Ed è in quest’occasione che subentra il ticketing, un sistema che ti consente di prendere in carico la segnalazione di un problema e smistarlo al team opportuno per risolverlo nel più breve tempo possibile. Il sistema proposto da HubSpot Service Hub ti consente inoltre di dividere i ticket interni da quelli esterni, oppure distribuirli tra i diversi team a seconda delle loro competenze. Su ogni ticket puoi registrare tutte le problematiche riscontrate, mentre i membri dei diversi team possono aggiungere note, creare attività o contattare le persone. Tutto questo direttamente dal ticket, riducendo i tempi morti e velocizzando notevolmente il lavoro del team di assistenza. L’help desk di HubSpot ti permette di ricevere le richieste di supporto, analizzarle, risolverle e migliorarsi in continuazione. Ci sono 4 step del ticket: Apertura; Lavorazione; Attesa; Chiusura. In ogni momento puoi verificare in quale stato si trova il ticket, così da poter dare indicazioni precise al cliente che non si spazientisce dal momento che riceve informazioni dettagliate. Il servizio ti permette poi di gestire le priorità secondo due diversi criteri: Per ordine di arrivo; Per ordine di importanza. Generalmente i ticket vanno smaltiti e risolti in base all’ordine cronologico di arrivo. In alcuni casi però determinati problemi richiedono una priorità maggiore rispetto ad altri. Questo succede spesso nella customer satisfaction nell’ambito della sanità, dove è necessario dare priorità ad alcuni clienti piuttosto che ad altri, proprio perché si tratta di questioni di salute. Infine c’è un’altra domanda alla quale rispondere: quale canale utilizzare per risolvere il ticket? Ogni canale ha i suoi pro e i suoi contro, ma HubSpot Italia te ne mette a disposizione diversi così puoi scegliere quello più in linea con le tue necessità. I canali a disposizione sono: Telefono: un canale tradizionale ma che consente di fornire assistenza in tempo reale e personalizzata ad un cliente che deve risolvere un problema urgente; Email: altro canale di stampo tradizionale per richieste non urgentissime che permette di inserire link e screenshot; Live chat: uno dei canali più efficaci e moderni che può puntare sulla velocità e sull’immediatezza del supporto; Form: per le aziende che hanno risorse limitate il modulo di contatto è una soluzione perfetta per fornire una risposta pertinente senza gravare eccessivamente sul budget aziendale. Ad ogni modo, qualunque sia il canale utilizzato per fornire supporto al cliente, con HubSpot puoi raccogliere tutte le richieste in un unico posto, così da averle costantemente sott’occhio e monitorare lo stato di avanzamento. Customer satisfaction: questionari e sondaggi Il questionario è una cassa di risonanza importante per quantificare e capire come calcolare la customer satisfaction. Considera che un cliente soddisfatto diventerà ambasciatore del tuo brand, poiché ne elogia i vantaggi e le caratteristiche peculiari sia online che offline. Occhio però all’altra faccia della medaglia: un cliente poco soddisfatto dei tuoi servizi non parlerà certo bene della tua azienda. Per tastare il polso della situazione puoi quindi effettuare dei sondaggi, per raccogliere feedback, recensioni, commenti e opinioni da parte dei tuoi clienti. Puoi anche raccogliere utili dati e informazioni per individuare le eventuali criticità e migliorarle, oppure per rafforzare ulteriormente i punti di forza. Puoi impostare 3 tipi di sondaggi: Net Promoter Score: puoi capire se un tuo cliente è disposto a consigliare ad un amico, un collega o un conoscente i tuoi servizi o prodotti; Customer Satisfaction Surveys: i clienti in questi sondaggi possono condividere le loro esperienze ed esprimere il loro livello di soddisfazione; Customer Effort Scores: consente di comprendere qual è stato il livello di difficoltà nel risolvere un determinato problema che si è venuto a creare. Ti consiglio di inviarlo al tuo cliente subito dopo aver risolto un problema e chiuso il ticket, sfruttando così l’onda emotiva. Sono tre tipologie di sondaggi facili da completare e intuitivi per i clienti. Per invogliare gli utenti a compilare il questionario puoi incentivarli con uno sconto sul futuro acquisto o comunque con altri benefici tangibili. A corredo dei sondaggi, puoi anche sfruttare i servizi di automation. Dopo un sondaggio tra i clienti è emerso che qualcuno è insoddisfatto del servizio ricevuto? Tramite Service Hub puoi creare automaticamente un ticket da inviare ai clienti per provare a capire quali sono le criticità che hanno riscontrato. Il knowledge di base Il knowledge di base è uno strumento self-service molto utile per te, ma anche per gli stessi clienti. Capita, ad esempio, che molti clienti pongano sempre la stessa domanda o che avanzino perplessità piuttosto diffuse. Perché non trasformare una criticità in un’opportunità? Se tutti fanno la stessa domanda, evidentemente c’è stata qualche frattura nella comunicazione tra te e gli utenti. Come risolvere il problema? Trasformando le domande più frequenti in articoli, affinché i visitatori possano trovare rapidamente una risposta completa ed esaustiva alle loro domande. Tutto questo si traduce in un notevole vantaggio per lo stesso team di assistenza, che viene sgravato di un grande lavoro e può concentrarsi nel rispondere alle domande più complesse e alle problematiche meno frequenti. Una volta raccolte le domande più frequenti, puoi definire gli argomenti sui quali scrivere. Tieni a mente che i tuoi articoli devono rispondere a domande precise e risolvere problemi concreti. Adotta quindi un linguaggio semplice e asciutto, senza giri di parole o argomentazioni troppo tecniche, aiutandoti magari con elenchi puntati, immagini ed eventualmente video. Usa lo stesso template per ogni articolo, così da dare una piacevole continuità stilistica sia al sito sia alla tipologia di comunicazione. Elimina gli articoli che non servono più, oppure aggiornali a seconda delle ultime novità per dare un’idea di freschezza al tuo portale. I vantaggi della customer satisfaction La customer satisfaction è probabilmente la metrica più importante dalla quale partire per costruire le solide basi del tuo brand. Fidelizzare un cliente già acquisito costa molto meno che conquistarne uno nuovo ed è proprio da questo concetto che devi partire. Riassumendo possiamo così elencare i vantaggi della customer satisfaction: Un cliente soddisfatto del servizio ricevuto tornerà ad acquistare presso la tua azienda; Un cliente soddisfatto diventa un ambasciatore della tua azienda, poiché ne parla bene con amici, parenti e colleghi che a loro volta diventano clienti. Si innesca così un passaparola positivo; Un cliente soddisfatto sarà disposto a pagare di più un prodotto nonostante altrove pagherebbe meno; Aumenta la web reputation dell’azienda, altra metrica importante. Con i dovuti accorgimenti rendi il tuo team più operativo e quindi più performante nell’assistenza ai clienti. Conclusioni Con il Service Hub di HubSpot puoi davvero mettere il cliente al centro del tuo progetto e valorizzarlo, facendolo sentire realmente importante e apprezzato. Nelle tue strategie di vendita utilizzare HubSpot Service dovrebbe quindi diventare una priorità, così da rafforzare sempre di più il rapporto tra te e i tuoi clienti. Tramite i dati raccolti puoi costruire una comunicazione sempre più personalizzata con i tuoi clienti, sfruttando alla perfezione le risorse e le informazioni a tua disposizione. Il risultato finale è la fidelizzazione dei clienti che si traduce in una crescita repentina e costante della tua attività. Per scoprire come sfruttare tutte le funzionalità di HubSpot, scarica l’ebook gratuito disponibile a fondo articolo. Si tratta di una guida completa su HubSpot CRM e su tutte le funzionalità a disposizione, da sfruttare per cogliere al volo le opportunità che offre il tuo business.
È il social del presente, ma anche del futuro: TikTok. Stiamo parlando di una piattaforma che nel giro di pochi anni ha avuto una crescita esponenziale e poderosa, tanto da attirare l’attenzione di brand, multinazionali, ma anche piccole e grandi aziende. L’uso di TikTok marketing è rapido e intuitivo, quindi la piattaforma si rivolge ad una platea ampia ed eterogenea. Per poter sfruttare le potenzialità di TikTok e soprattutto metterle al servizio della propria azienda, è importante conoscere esattamente come funziona e soprattutto concentrarsi sui trend. Proprio i trend sono il cuore pulsante del social, quindi devi essere bravo a identificarli e cavalcarli nel momento opportuno. Non sai come si fa? Te lo spiego in questo articolo, indicandoti gli strumenti più adeguati per integrare questa piattaforma al meglio con il tuo sito o e-commerce. TikTok per marketing: tutto quello che devi sapere per un business di successo Per molto tempo aziende, brand e negozi online hanno snobbato TikTok. La consideravano come una piattaforma per giovanissimi e adolescenti dove venivano condivisi brevi video, destinati ad una fruizione finalizzata esclusivamente al divertimento e all’intrattenimento. Probabilmente l’intento iniziale di TikTok era proprio questo, ma col tempo si è evoluto in qualcosa di molto più ampio e interessante soprattutto in termini di marketing. La piattaforma ha raggiunto il suo picco nel 2020, riunendo e raccogliendo milioni di giovanissimi che, non bisogna dimenticarlo, sono anche consumatori. Anzi, tra il pubblico online, sono i consumatori maggiormente attivi in fatto di acquisti, interazioni e condivisioni. I numeri ci dicono che TikTok, dopo Instagram, Facebook e YouTube, è la quarta piattaforma più seguita, davanti ad altri colossi come Twitter e Pinterest. TikTok piace per la sua capacità di creare community, dove si sviluppa maggiormente l’engagement che tanto piace ai brand. Le community sono luoghi dove si scambiano commenti, si interagisce e si chiacchiera di un brand o di un prodotto. Le aziende, oltre a veder crescere la loro popolarità, hanno la possibilità di raccogliere notizie, dati e informazioni utili sulle abitudini, sulle idee e sulle tendenze del momento. Come impostare un’efficace strategia su TikTok: nozioni utili da sapere Molti utenti magari si collegano a TikTok solo per guardare qualche video divertente, ma allo stesso tempo si sentono ispirati a fare acquisti. La piattaforma quindi consente di costruire una community ampia e strutturata, diventa un’ottima vetrina per presentare i propri prodotti e rappresenta un pilastro per la fidelizzazione dei clienti. TikTok business, pensato appositamente per le aziende, sfrutta come elemento principale la musica che gioca un ruolo fondamentale. I suoni e le musichette disponibili per i video assicurano un’esperienza coinvolgente e piacevole per gli utenti. Diverse statistiche rilasciate dallo stesso TikTok confermano che i suoni hanno registrato tassi di visualizzazione video superiori del 47% rispetto agli hashtag. In particolare le canzoni allegre sono quelle maggiormente preferite dagli utenti, proprio perché la navigazione su TikTok è vista come un momento di evasione, durante il quale conoscere nuovi brand e magari concedersi anche qualche acquisto. Gli hashtag continuano a mantenere la loro importanza nel catturare l’attenzione degli utenti, ma è altrettanto fondamentale scegliere il suono giusto. Come individuare le tendenze di TikTok? TikTok ti mette a disposizione diversi strumenti per individuare le tendenze del momento, da scegliere in base alla tua tipologia di attività. I trend cambiano notevolmente anche a seconda del fatto che tu abbia un e-commerce B2B o B2C. Del resto con i TikTok Ads puoi impostare annunci pubblicitari per il tuo marchio che ti consentono di sviluppare le strategie di conversione più adeguate, ma se conosci i trend hai già una base solida dalla quale partire. A tal proposito se vendi con un sito di e-commerce ti conviene integrare la tua piattaforma con i servizi di data integration, che integrano e scambiamo i dati tra il sito, il CRM e i programmi ERP che usi in azienda. Puoi gestire comodamente tutte le informazioni a disposizione, avendo una panoramica ampia delle prestazioni del tuo business. A questo punto possiamo analizzare gli strumenti che TikTok mette a disposizione per il tuo mercato, sia B2B che B2C. La scheda “Scopri” Uno dei migliori sistemi per scovare i principali trend di TikTok è andare sulla scheda “Scopri”. Qui puoi trovare di tutto: suoni, hashtag e argomenti più popolari del momento insieme ad un’anteprima dei migliori video della categoria. Puoi anche vedere quanti video rientrano in questa categoria, così da avere un’idea di quali tendenze stanno aumentando e stanno per raggiungere il loro boom. Puoi naturalmente prendere spunto per creare eventualmente i tuoi video, cavalcando le principali tendenze del momento. La pagina “Per te” TikTok crea esperienze personalizzate per i suoi utenti. La pagina “Per te” infatti varia a seconda di ogni utente, in base ai contenuti con i quali interagisce maggiormente. In questa sezione compaiono anche gli argomenti di maggiore tendenza, dai quali è possibile prendere spunto. Se quindi ti capita di vedere un video che vanta centinaia di visualizzazioni o Mi piace, sicuramente è consigliabile dare uno sguardo per capire se è collegato a qualche tendenza che rientra nel tuo business. Comincia a controllare il suono, presente nell’angolo in basso a sinistra del video, e poi il contenuto. Cliccando sul tasto del suono vedrai il nome del brano, il numero di video che lo utilizzano e poi potrai scorrere per vedere gli stessi video che lo usano. Grazie a tutte queste informazioni avrai un’idea di quanto è popolare quel suono e in che modo gli utenti lo utilizzano. Se anche non ha una correlazione con la tua attività, puoi comunque lasciarti ispirare per creare qualcosa di simile e attinente al tuo business per cavalcare l’onda. La scheda “Cerca” Vuoi effettuare una ricerca in totale autonomia? Allora puoi usare la scheda “Cerca” che ti consente di individuare subito le nuove tendenze. Prima che tu cominci a digitare nella barra di ricerca, TikTok ti agevola compilando in automatico le ricerche suggerite secondo i principali argomenti di tendenza. Devi semplicemente fare clic sulle ricerche più pertinenti e vedere quali video sono stati creati su quegli stessi argomenti. Come usare l'hashtag #TrendAlert Hai utilizzato tutti i precedenti strumenti, ma ancora non sai bene quale sia la tendenza più indicata da cavalcare secondo il tuo business? Sappi che ci sono già diversi utenti su TikTok in cima. Puoi seguirli oppure cercare l’hashtag #TrendAlert. Ti compariranno subito le nuove tendenze del momento da utilizzare nel modo più opportuno secondo le tue necessità. Le integrazioni possibili con TikTok Si può integrare TikTok con i CRM? Non solo è possibile, ma è fortemente consigliabile soprattutto per chi ha un sito web o un e-commerce. Anche BigCommerce ha annunciato da tempo la partnership con TikTok. I rivenditori possono sfruttare il programma di incentivazione di BigCommerce e TikTok, scegliendo le offerte più idonee alle loro necessità. Sono disponibili diverse strategie, che sono cucite addosso alle esigenze dei vari merchant. Ogni brand può quindi creare un format plasmato su misura per i suoi clienti, risultando immediatamente riconoscibile e creando interazioni reali e coinvolgenti con i fan. Il tutto si trasforma in una forte presenza del marchio online, che rafforza la web reputation, una delle metriche più importanti per emergere in un mercato sempre più saturo e competitivo. La visibilità sul web è una metrica fondamentale per imporsi come azienda vincente nella mente del cliente. L’integrazione con TikTok consente di aumentare notevolmente i ricavi, sfruttando i servizi innovativi che permettono di differenziarsi dalla concorrenza. Hai la possibilità di instaurare un rapporto diretto e senza filtri con i clienti, che si rispecchiano completamente nel tuo brand. Ed ancora puoi ottimizzare il ROAS (Return on Advertising Spend), cioè il ritorno economico sulle spese pubblicitarie, così da individuare le prestazioni delle tue campagne e strategie di marketing e ottimizzarle secondo i dati raccolti. Conclusioni Tutte le aziende che operano sul mercato online ormai non possono più ignorare TikTok. Analizzare il pubblico di oggi ti permette di capire come sarà il mercato di domani, anche perché la Generazione Z è quella che tra 10 anni avrà il maggiore potere d’acquisto e abitudini piuttosto ricorrenti. TikTok sta crescendo e con esso il pubblico che sarà sempre più diversificato a seconda dei settori. Comincia quindi a conoscere i trend di oggi e studia le possibili strategie future per farti trovare pronto quando le cose cambieranno, poiché in un mondo così frenetico cambieranno sicuramente. Ti consiglio di leggere un buon libro su TikTok marketing per avere una panoramica più ampia della questione. Intanto puoi già scaricare l’ebook a fondo pagina che ti spiega come fare inbound marketing nel mercato B2B.
Nell’online marketing hanno avuto un impatto rivoluzionario i CMS (Content Management System), poiché consentono anche alle persone con scarsa dimestichezza con la tecnologia di gestire i siti web e pubblicare rapidamente i contenuti. Oggi i marketers hanno bisogno di un’autonomia sempre maggiore per gestire i siti web e tenerli aggiornati, così da potersi concentrare maggiormente sul loro core business e ridurre significativamente i tempi di intervento. Negli ultimi anni c’è stato un vero e proprio boom di CMS, tanto che può risultare difficile scegliere quello più indicato alle proprie necessità. Tra i migliori c’è sicuramente HubSpot CMS, di cui parliamo approfonditamente in questo articolo. Come scegliere il migliore CMS? Indipendentemente che tu sia una grande azienda, una PMI, un ecommerce o un libero professionista, non devi domandarti quale sia il miglior CMS in assoluto, ma quale sia il migliore in base alle tue necessità. HubSpot è riuscito a farsi strada imponendosi come uno dei migliori CMS grazie alla sua versatilità e adattabilità che lo rende una delle migliori alternative a Wordpress, uno dei CMS più usati. Offre infatti una serie di strumenti e funzionalità per creare esperienze personalizzate per i clienti. Hubspot è una piattaforma all-in-one, capace di gestire in modo centralizzato ed efficiente varie attività come il marketing, lo sviluppo web, il customer service e la rete di vendita. HubSpot è un ecosistema ampio all’interno del quale muoversi, ma con percorsi facili da intraprendere sia per lo sviluppatore sia per lo stesso cliente che naviga all’interno del sito. L’importanza di HubSpot per il digital marketing Indipendentemente che tu abbia una piccola o grande azienda, B2B o B2C, hai bisogno di registrare i dati e le informazioni di lead e clienti su un unico strumento di lavoro. Questi software si chiamano CRM (Customer Relationship Management) che curano per l’appunto i rapporti con i clienti. In commercio ce ne sono diversi, ma uno dei più gettonati è HubSpot, soprattutto nell’ambito del digital marketing. HubSpot si differenzia principalmente poiché si integra perfettamente con gli altri hub del CSM, migliorando e ottimizzando le sue prestazioni. Ad esempio HubSpot CMS in combinazione con i tool di HubSpot CRM consente di sfruttare al massimo l’integrazione di tutti gli strumenti di marketing e del sito web. Tutti gli strumenti di cui hai bisogno sono lì a portata di mano in un unico posto. Le diverse attività, dall’automazione del marketing alla creazione di report fino all’acquisizione di lead, sono perfettamente allineate con il sito web. I campi di azione in cui HubSpot svolge un ruolo fondamentale nell’ottica dell'inbound marketing sono 3: Lead generation; Automatizzazione dei processi; Benefici in chiave ROI. Lead generation HubSpot CMS mette a disposizione landing page e form, per stimolare continuamente la curiosità e l’attenzione degli utenti che, uniti agli strumenti CRM, permette all’utente di avere a disposizione tutti gli strumenti necessari per riuscire a pianificare perfettamente le strategie di lead generation e lead nurturing. La lead generation ha il compito principale di attrarre il cliente, valorizzando i punti forti dell’azienda, come magari il know-how acquisito nel tempo, la qualità delle materie prime o la forte riconoscibilità sul web. Già questi fattori sono sufficienti per attirare naturalmente il cliente e fidelizzarlo. La strategia di lead generation deve poi essere integrata con un’attenta strategia di marketing, intesa come comunicazione. La lead generation ha l’obiettivo di raccogliere e generare contatti tramite una serie di azioni mirate, sfruttando gli strumenti messi a disposizione proprio da HubSpot. La comunicazione e i messaggi devono essere ovviamente mirati e verticalizzati su un determinato target di pubblico, che ha mostrato interesse verso i tuoi servizi o prodotti. La tua azienda si concentra quindi unicamente verso quel target di pubblico realmente interessato alla tua proposta, così puoi creare una comunicazione diretta e ottimizzare le risorse a tua disposizione. HubSpot ti aiuta proprio a monitorare l’andamento delle tue campagne di marketing, adottando le opportune modifiche laddove lo ritieni necessario. Ovviamente devi concentrarti soprattutto sui lead, cioè visitatori che hanno mostrato interesse e che vanno trasformati in clienti. Il tuo obiettivo è spingerli a rilasciare un contatto, così da poter inviare messaggi personalizzati sulle loro effettive esigenze. Alla strategia di lead generation fa seguito quella di lead nurturing, che significa “nutrire”. Devi letteralmente nutrire il potenziale cliente in target con informazioni, messaggi e una comunicazione attenta e verticalizzata sui suoi bisogni. Il lead si rende conto che la tua proposta può davvero risolvere il suo problema, fino ad “innamorarsi” del tuo brand. Dopo l’acquisto vanno poi adottate le giuste strategie di fidelizzazione, conducendo l’utente ad effettuare anche altri acquisti fino a diventare un cliente affezionato. Automatizzazione dei processi L’automatizzazione dei processi è un altro passaggio chiave per creare un’azienda perfettamente efficiente, operativa e in grado di ridurre gli sprechi operativi. Affidare azioni ripetitive a risorse umane è una pratica non solo obsoleta, ma addirittura dannosa. Perché rubare tempo prezioso ai dipendenti della tua azienda, quando tutte queste azioni noiose possono essere svolte da HubSpot? L’automatizzazione dei processi aziendali sostanzialmente prevede un’attenta pianificazione di una serie di azioni finalizzate a gestire al meglio dati e informazioni per tagliare i costi e ridurre le inefficienze. Tutto questo naturalmente a beneficio della produttività aziendale. In questo campo rientra la marketing automation, che ottimizza le attività operative dei team che lavorano nell’ambito del marketing, fornendo metriche e dati utili per migliorare e rendere più efficienti le campagne pubblicitarie. Tali processi consentono di raggiungere le persone giuste, al momento opportuno e con la comunicazione più indicata. Un altro aspetto fondamentale nell’ambito dell’automatizzazione è la SEO. Ogni sito HubSpot è stato creato e progettato per soddisfare le richieste e adattarsi all’algoritmo di Google, aggiornandosi continuamente secondo gli ultimi trend di ottimizzazione della ricerca. Le funzionalità SEO di HubSpot CMS ti aiutano a creare contenuti ottimizzati in chiave SEO, suggerendoti le parole chiave di tendenza per quanto riguarda i titoli, la meta description, gli alt-tag, le immagini ecc. A proposito di SEO, a tua disposizione c’è il blog HubSpot perfettamente integrato con tutti gli altri strumenti HubSpot, così da poter inserire CTA, video o altri contenuti dinamici che creano un’esperienza godibile e coinvolgente per l’utente. In questo modo hai la possibilità di tracciare la navigazione dell’utente, individuando cosa piace di più e quali sono invece i punti critici del percorso che vanno migliorati. Il tool blog di HubSpot è collegato direttamente agli strumenti di email marketing, quindi puoi inviare automaticamente aggiornamenti tramite mail agli iscritti per comunicare la pubblicazione di nuovi contenuti. Nell’automatizzazione dei processi rientrano anche le campagne pubblicitarie, che devono essere costantemente monitorate e tarate secondo i dati raccolti. HubSpot ti fornisce continuamente una serie di report e, tramite dashboard avanzate, puoi monitorare le prestazioni e le visite non solo del sito, ma anche delle landing page, dei social, dell’email marketing, dei canali di advertising Google, Facebook e LinkedIn. Puoi così capire dove intervenire, cosa migliorare e cosa implementare. I benefici in chiave ROI Considera che HubSpot CMS non è gratuito e nel suo pacchetto comprende diversi tool del CRM, come la reportistica, con la quale tenere sempre sotto osservazione i KPI della tua attività, come appunto il ROI. Con Hubspot CMS unito agli strumenti del CRM avrai costruito un grande asset di marketing con il quale andare sul mercato. Tutto ciò è considerabile un investimento che non può e non deve essere fine a se stesso e, prima o poi, quanto speso dalla tua azienda deve ritornare indietro. Questo asset messo in piedi dalla tua impresa può risultare utile per ottimizzare le campagne di marketing, far entrare nuovi lead e, cosa più importante, trasformare i lead in clienti con conseguente abbassamento del ROI. Prima cosa da fare per migliorare la tua attività di impresa però è scegliere i tuoi obiettivi, focalizzarti su di loro e capire se e come possono essere raggiunti. HubSpot ti fornisce tutti gli strumenti necessari per fare pratica e comprendere, giorno dopo giorno, come ottimizzare le tue attività di marketing. Sarà più facile in futuro implementare il tuo piano di sviluppo commerciale secondo le mete che ti sei prefisso di raggiungere. Conclusioni Possiamo concludere che HubSpot CMS, che sia per un sito aziendale o per un ecommerce, è sicuramente la scelta ideale per chi vuole gestire, implementare e ottimizzare la sua piattaforma Il prezzo di HubSpot varia a seconda delle necessità. Chi ha un sito per una piccola azienda può optare per i servizi basici, per poi eventualmente implementarli col tempo. Chi invece ha un sito per una grande azienda o per una multinazionale farebbe bene a scegliere una soluzione all-inclusive comprensiva di tutte le funzioni. Qualunque siano le tue esigenze, hai a disposizione un’ampia gamma di funzionalità che ti consentono di personalizzare il tuo sito o ecommerce. Se hai intenzione di integrare il tuo sito HubSpot con un marketplace, puoi sfruttare la funzione multilingua. Puoi gestire alla perfezione i contenuti in diverse lingue, traducendo in maniera perfetta i vari contenuti sempre con un occhio di riguardo alla SEO in ogni area di ricerca. Oppure puoi usare diversi moduli sia costruiti direttamente all’interno del designer di HubSpot, sia quelli sviluppati custom. Tra le varie opzioni puoi scegliere i diversi temi di Themeforest HubSpot. Infine l’HubSpot mette a disposizione un ottimo servizio di assistenza clienti, sempre operativo, per rispondere ad ogni domanda. All’occorrenza c’è anche una community attiva dove confrontarsi, reperire informazioni, fare domande e chiedere consigli ad una rete di partner certificati. Per conoscere tutte le funzioni gratuite di HubSpot, con le quali iniziare, puoi scaricare il contenuto gratuito disponibile alla fine dell’articolo. Una guida completa per utilizzare uno dei migliori strumenti per organizzare i tuoi contatti, la tua attività commerciale e tutte le informazioni sui tuoi clienti e su quelli potenziali.
Perché dovresti smettere di pensare che Wordpress sia il software per realizzare siti aziendali e soluzione i professionali? Provo a spiegarlo in modo semplice. WordPress è forse il più popolare sistema di gestione dei contenuti, un'applicazione nata per la creazione di blog e siti web e la gestione dei contenuti da inserire all'interno, inclusi wiki, blog e forum di discussione. La diffusione, facilità di utilizzo e le basse competenze di sviluppo necessarie per installarlo, configuralo e personalizzarlo, hanno fatto nascere attorno a WordPress un ricco ecosistema di soluzioni, migliaia di temi grafici e plugin per rispondere alle necessità di molte aziende. La rapidità di esecuzione e la facilità con cui si trovano sviluppatori con competenze basiche per metterci mano, è il motivo per cui quasi il 30% dei siti Web aziendali e più della metà di tutti i CMS utilizzano WordPress. Differenza tra WordPress.org e WordPress.com. WordPress.org è un repository di software open source che richiede agli utenti di scaricare il software, di installarlo su un hosting web e configurarne i parametri, che richiede alcune competenze di sviluppo Web di livello basso. WordPress.com è un servizio di web hosting che fornisce modelli e temi predefiniti. Sacrifica la flessibilità e la personalizzazione per la facilità d'uso. Per anni le vostre agenzie, i vostri strateghi digitali, per comodità commerciale o per scarsa conoscenze tecniche-informatiche, vi hanno convinto che Wordpress fosse una buona opzione per il vostro sito. Sono riusciti a vendervi l'idea che usiamo un software gratis così pagate noi per lo sviluppo e il mantenimento. Qualsiasi azienda che pensa di utilizzare WordPress come CMS dovrebbe considerare i seguenti punti prima di creare un nuovo sito Web e durante la rivalutazione del suo sistema attuale. È stato progettato per realizzare un blog, evoluto per gestire siti istituzionali che è diventato una accozzaglia di tutto, fino a caricarci sopra anche un sistema ecommerce (grazie al plugin Woocommerce). Il 27 maggio 2003, WordPress vede la luce con la sua prima release: era un fork, una derivazione di un altro progetto, b2/cafelog, che utilizzava un database per gestire i contenuti del blog. Ha una struttura abbastanza semplice, che non è mai cambiata molto negli anni, come concetto base: Un header, un footer, una sidebar, un pagina di listing per le categorie o la home del blog, la pagina di dettaglio del blog, la pagina pensata per contenere informazioni. WordPress.com alimenta circa 75 milioni di blog. Sì, blog, anche quando questi vengono spinti per diventare dei siti hostati da Wordpress.com, restano comunque delle ossature da blog. Una buona scelta se vuoi fare un blog aziendale senza troppe preoccupazioni e senza sapere nulla di sviluppo, sistemistica e sicurezza. Sviluppato in PHP WordPress.com, alla fin fine, è un sito di hosting web. Fornisce gli strumenti per creare e gestire l'aspetto e il comportamento di un sito Web creato con Wordpress, attraverso le indicazioni che memorizza nel codice. Il linguaggio di programmazione con il quale costruire è il PHP. Alla fine degli anni 90, i miei primi siti di e-commerce erano sviluppati in PHP con database MySql alle spalle. Ottime soluzioni, nel 1998. Buone anche nel decennio seguente, sicuramente. Piccola info tecnica: questo linguaggio di programmazione richiede la traduzione in HTML per poter essere caricato sui computer dei visitatori da browser. Questo processo rallenta notevolmente il tempo di caricamento delle pagine Web, soprattutto durante il picco di utilizzo sul server. Visto che non hai controllo sulle risorse che Wordpress.com destina al tuo sito, puoi sempre cercare di aggirare il problema e, ovviamente, puoi scaricare WordPress open source da installare sul tuo server. Ma, purtroppo per te, anche WordPress riconosce che il suo software ha un problema di prestazioni: “Sebbene WordPress sia veloce, contiene una notevole quantità di codice che deve essere caricato ogni volta che viene visualizzata una pagina. Ciò può influire o meno sulle prestazioni a seconda dell'ambiente di hosting, ma in un ambiente di hosting condiviso [sic] che utilizza SuPhp (e quindi senza la memorizzazione nella cache del codice operativo) può aggiungere diversi secondi a ciascun caricamento della pagina. Inoltre WordPress necessita di moltissime competenze tecniche sistemistiche e di programmazione, per poter far viaggiare il sito a livelli decenti, e una manutnezione continuativa e costante! Nonostante ci sono tante agenzie che propongono wordpress, sono veramente poche quelle che riescono ad ottimizzarlo correttamente. Un sito dal caricamento lento significa che i visitatori impazienti se ne andranno: dopotutto, il tempo è denaro. In effetti, secondo un case study di StrangeLoop, un ritardo di 1 secondo nel tempo di caricamento della pagina può portare a una perdita del 7% nelle conversioni, all'11% in meno di visualizzazioni di pagina e a una diminuzione del 16% nella soddisfazione del cliente. Buona giornata. I plug-in affossano velocità, performance e sicurezza I plug-in sono dei piccoli programmi che, aggiunti a un sito web in Wordpress, permettono di per aggiungere funzionalità extra, senza modificare il codice sul sito di Wordpress. Esistono più di 50.000 plug-in WordPress ufficiali e decine di migliaia di plug-in non ufficiali. Questi plug-in fanno cose: ti permettono di gestire una tabella, uno slider, dei popup, ottimizzare il sito lato SEO, monitorare i commenti e molto molto altro ancora. Perché così tanti? Perché il software principale che esegue WordPress è essenziale e privo di caratteristiche e funzionalità che vanno oltre ad aggiungere una foto, un testo, un link, incorporare elementi e poco più. Ma c'è un problema: ogni plug-in che si installa sul sito in Wordpress, con funzionalità piccole o grandi che implementi, anche quelli che l'intento di rendere le cose più veloci e performanti, aggiunge codice extra che deve essere caricato dai browser e genera ingombro al tuo sito, lo rende più pesante e potenzialmente più esposto ai rischi, aggiungendo possibili accessi per malware e hacker. La triste verità è sì che i plug-in rallentano il tuo sito web e lo rendono più insicuro... e più plug-in installi, più lento funzionerà il tuo sito e più insicuro diventerà. Ma c'è di più: i plug-in possono entrare in conflitto tra di loro e smettere di funzionare quando vengono attivati assieme. Quando scarichi plug-in realizzati da fornitori diversi, non sempre collaborano tra loro e potresti perdere funzionalità invece di aggiungerle, fino ad avere dei crash di sistema nei quali Wordpress smette di funzionare. L'obiettivo preferito dagli hackers L'enorme diffusione di WordPress - e il fatto che sia open source, ovvero con il codice sorgente completamente aperto e disponibile per tutti - significa che ci sono sia programmatori buoni che programmatori cattivi che si specializzati nella ricerca di bug nel codice sorgente o nei numerosi plug-in. Ma mentre quelli buoni segnalano le problematiche e hanno lo scopo di risolverle, quelli cattivi utilizzano queste vulnerabilità con lo scopo di installare malware o hackerando il sito per il piacere di farlo. Ci sono anche plug-in confezionati in modo intelligente con dei malware già programmati all'interno. I cattivi programmatori sanno che se c'è un bug in un plug-in, può essere una porta aperta per tutti i tipi di attività nefaste. Purtroppo molte aziende hanno sperimentato questo tipo di attività. Ad esempio, nel 2010, migliaia di aziende che utilizzavano WordPress sono diventate bersaglio di un hack farmaceutico. Questo tipo di attacco non è immediatamente evidente perché carica silenziosamente pagine Web che promuovevano prodotti farmaceutici, come Viagra e Cialis, nella directory della pagina principale. Questi attacchi utilizzano più punti di ingresso, sono molto difficili da rimuovere e si sono ripetuti più e più volte nel di anno in anno. Uno di questi attacchi che ha fatto parlare, è stato quello del febbraio 2017, un attacco che utilizzava entrate rese disponibili da plug-in compromessi per creare dei reindirizzamenti a siti per adulti. Google, a sua volta, intercettando queste reindirezzamenti, ha inserito nella lista nera le pagine delle aziende che presentavano (inconsapevolmente) questi contenuti. Non è un bel vivere. Non per un'azienda che deve essere votata al business. Aggiornamenti frequenti, un problema che si apre... Essendo un software open source, con molti sviluppatori che ci lavorano per migliorarlo di giorno in giorno, WordPress rilascia nuove funzionalità abbastanza spesso; temi e plugin ricevono anche aggiornamenti regolari e non passa giorno che tu debba aggiornare qualcosa. Il primo problema è che con un aggiornamento dei Wordpress o di qualche plugin potrebbe scattare qualche conflitto con le le funzionalità già attive. Questo può portare ad un leggero problema o al sito che va interamente in down, smettendo di funzionare. Ma il secondo problema è che se non aggiorni velocemente la versione... nei log con la descrizioni delle funzioni e dei bugfixing dell'aggiornamento, vengono dichiarate le vulnerabilità e i problemi sistemati con l'aggiornamento, dando ai programmatori cattivi le indicazioni sui problemi della versione precedente. Ecco perché dovresti sempre fare tutti gli aggiornamenti ma prima dovresti sempre un backup (e possibilmente testare tutte le nuove funzionalità in un sito di test, prima di aggiornare il sito web live). Vuoi davvero pasticciare con queste cose ogni volta che viene rilasciato un nuovo aggiornamento? Le analytics non sono integrate Sappiamo tutti che l'analisi delle performance di un sito è tutto, quando si vuole fare business. Capire chi visita il tuo sito, come ti ha trovato, i termini delle parole chiave, la progressione dei clic, il tempo per pagina, il tasso di caduta, i tassi di conversione e altre metriche è fondamentale per il tuo marketing... WordPress non ha questo tipo di software di analisi integrato. Anche uno dei suoi plug-in più popolari per l'analisi, Jetpack, non ha le capacità di drill-down di Google Analytics o anche di altre piattaforme progettate per l'acquisizione e la trasformazione dei lead aziendali. E Google Analytics non ti dirà mai il CHI, informazione fondamentale se si vuole prevedere un sistema di creazione di valore dai dati accumulati dal sito web. I dati sono un vantaggio competitivo. Ignorarlo a causa della funzionalità inadeguata del sito su Wordpress non fa bene alla tua azienda.
Quando si scrive un contenuto che ha come obiettivo la vendita o l’acquisizione di lead bisogna persuadere o convincere? La scrittura persuasiva è il primo passo che porta a convincere il lettore ad acquistare un prodotto o a contattare un’azienda. Scrivere frasi persuasive richiede una certa abilità e la conoscenza di tecniche che fanno leva sulle emozioni di chi legge, andando a toccare i loro bisogni e portandoli al click. Uno dei contenuti che si basa su tecniche di scrittura persuasiva è la landing page. Questa pagina web rappresenta un elemento fondamentale per chi fa marketing online, poiché è il “luogo virtuale” dove atterrano gli utenti dopo aver cliccato su un link o una pubblicità. Lo scopo principale di una landing page è convertire, quindi spingere l’utente a compiere un’azione: ed è proprio qui che gioca un ruolo fondamentale il saper scrivere in modo persuasivo. In questo articolo vedremo quali sono le tecniche di scrittura che funzionano e generano traffico per le landing page. Se vuoi scoprire come creare il funnel della tua strategia di inbound marketing che ti consentirà di raggiungere il risultato continua a leggere. Esempi di scrittura persuasiva: cosa fare e cosa no Ma arriviamo al cuore dell’argomento. Come si scrive in maniera persuasiva? Per scrivere in maniera convincente bisogna fare un ragionamento a ritroso pensando al risultato: quali sono le motivazioni che portano il nostro utente ad una scelta? Questo vuol dire pensare al bisogno che voglio soddisfare con il mio prodotto e servizio e far sentire il mio utente al centro. La prima cosa da monitorare, dunque, è il contenuto, che deve essere chiaro, conciso e dare tutte le informazioni necessarie e i benefici che gli utenti possono trarre dall’acquisto di un prodotto, dall’iscrizione ad una newsletter o da qualsiasi altra azione suggerita. La scelta delle terminologie e del tono di voce deve sempre andare di pari passo con l’impressione che vogliamo dare di noi, del brand o del prodotto, ma anche e soprattutto con il target a cui ci rivolgiamo. Questo è il momento in cui entra in campo il copywriting persuasivo. Una landing page persuasiva per raggiungere il suo scopo deve avere 2 caratteristiche fondamentali: Essere ordinata e leggibile; Convincere che il prodotto o servizio offerto è la soluzione migliore ad un problema. Detto questo possiamo dedurre che la persuasione è l’arte di saper argomentare i motivi per cui quella esposta è l’unica soluzione possibile per chi legge. Ecco gli elementi che non possono mancare in una landing page persuasiva: Headline Il titolo della landing page deve destare curiosità e catturare l’attenzione. Un headline convincente deve essere ben visibile, chiaro ed empatico. Per esempio Risparmia il 40% dei costi con un CRM” è un titolo persuasivo che mostra subito i vantaggi dell’offerta che promuovi, in questo modo gli utenti interessati seguiranno il tuo invito all’azione. Form di contatto Una componente che non deve mancare in una Landing Page è il Form di contatto che serve a reperire informazioni personali del visitatore, tra cui email, numero di telefono, sesso, città ecc.. Per creare un form ottimizzato bisogna far attenzione a richiedere solo le informazioni essenziali e non intimidire l’utente facendo un quarto grado. Se chiediamo troppe informazioni l’utente inizierà a farsi delle domande e potrebbe desistere dal compilare il modulo. Call to Action La CTA è il punto cruciale della tua landing page. Il copy del pulsante della Call to Action deve essere redatto con attenzione. Di solito si limita al “Scarica”, “Registrati”, “invia”. Queste parole siamo abituati a leggerle ovunque e risultano noiose e banali. Per raggiungere il tuo obiettivo, anche il testo della tua CTA deve essere persuasivo. Per farlo dovrai descrivere quello che la persona otterrà cliccando: Ottieni subito un risparmio”, “Prova la demo gratuita, “Parla con un consulente”. Dati e numeri Per poter ottenere più conversioni con la landing page devi dimostrare ai visitatori che possono fidarsi di te e della tua azienda. Un modo per farlo è inserire dati, testimonianze, brand e certificazioni. Per esempio “Ecco le aziende che abbiamo aiutato”, con loghi e testimonianze. Questo rassicura l’utente. Le tecniche per scrivere una buona landing page partono sempre dal cliente come nelle strategie di inbound sales: un commerciale inbound non è una persona che vende ma è una persona che aiuta a comprare. Tecniche di scrittura persuasiva: quali usare nelle landing page Quando vuoi guardare un film cosa ti porta alla decisione? Il titolo, il trailer, la recensione: sono tutti fattori che ti spingono a scegliere un film invece di un altro. Lo stesso ragionamento si può trasferire alle landing page il cui risultato è molto legato alla comunicazione. Vediamo nel dettaglio quali sono le tecniche di scrittura persuasiva da usare nelle landing page. Lascia parlare i tuoi clienti con esperienze e testimonianze I testimonial costituiscono un elemento molto persuasivo, sono convincenti perché mostrano al possibile acquirente cosa potrà ottenere se deciderà di acquistare il tuo prodotto o servizio. Le landing page che funzionano di più mostrano testimonianze convincenti corredate di foto, che prova la veridicità. Punta sui benefici, non sul prodotto Oggi, nella maggior parte dei casi, gli utenti già conoscono la soluzione ai loro problemi, stanno solo cercando la migliore e la più conveniente. Per questo motivo devi puntare sui vantaggi e benefici della tua soluzione rispetto alla concorrenza. Per esempio “Ottieni più clienti in 15 giorni”. Usa un linguaggio semplice e diretto Gli utenti che atterrano sulla tua landing page vogliono subito trovare quello che cercano: arrivare al punto di loro interesse. Non fargli perdere tempo con blocchi di testo troppo lunghi, ti basterà sottolineare i vantaggi ed evidenziare le informazioni più importanti. A questo scopo un consiglio è utilizzare gli elenchi puntati, i paragrafi brevi e le parole chiave in grassetto. In questo modo il lettore individuerà subito quello che gli interessa sulla tua pagina di vendita. Per non sbagliare, prima di iniziare a scrivere, rispondi a questa domanda: in che modo questo prodotto o servizio migliora la vita del tuo potenziale cliente? Usa Tu, tuo, tue, tuoi L’uso del tu ti farà entrare in empatia con il tuo lettore e ti avvicinerà a lui. La scrittura deve essere quanto più possibile personale: scrivi nel modo in cui parli, usa frasi corte, sii divertente. Ottenere fiducia Tra gli errori frequenti, quando ci si approccia alla scrittura persuasiva, c’è la tentazione di spingere su promesse ostentate, che non saranno rispettate. L’esagerazione è controproducente, porta alla perdita di fiducia nei confronti dell’utente che, sentendo di aver perso il proprio tempo, non acquisterà più quel prodotto o servizio, anzi potrebbe farti una brutta pubblicità. Copywriting persuasivo: è l’unica cosa che conta? In questo articolo abbiamo visto l'importanza della scrittura persuasiva e come può aiutarti a convertire con una landing page. In realtà per ottenere un risultato ottimale non basta solo la scrittura, ma alla buona riuscita della landing contribuisce anche il design e la user experience. Una landing dai colori spenti, immagini senza senso e una struttura disordinata, di certo non attrae il visitatore. Il design deve essere pulito, efficace e soprattutto ottimizzato per i dispositivi mobili, dove ormai naviga la maggior parte delle persone. Il percorso per gli utenti deve essere più chiaro possibile per massimizzare la conversione. Conclusioni La persuasione fa la differenza in ogni progetto di content marketing. È lo strumento che facilita il passaggio del tuo messaggio, ma non pensare che esistano formule magiche o scorciatoie. Ogni contenuto ha un obiettivo specifico quindi non esistono testi preimpostati dai quali “copiare”. Una landing page strutturata e persuasiva può fare la differenza. Se vuoi conoscere tutti gli strumenti digital per trovare nuovi contatti puoi scaricare l’ebook gratuito che trovi in basso dove scoprirai come fare campagne di lead generation per trovare clienti online.
Tutte le aziende hanno un obiettivo in comune: attirare nuovi clienti, implementare le vendite e aumentare il fatturato. Questo è ovvio, ma non sono così scontate le strategie per perseguire questi obiettivi. Oggi però c’è un sistema moderno e valido per tutti i brand: la lead generation. Di cosa si tratta? È un'operazione che consente di acquisire potenziali clienti che hanno mostrato interesse verso il prodotto, ma non l’hanno ancora acquistato. La lead generation dà quella “spintarella” che convince l’utente ad acquistare, trasformandolo da lead a cliente. Si possono seguire strategie di inbound marketing, che attirano le persone offrendo qualcosa in cambio, e di outbound marketing, che mirano a raggiungere un segmento di pubblico che ha mostrato interesse ma ancora non ha avuto contatti con il tuo brand. Se tu vendi articoli di tennis, puoi indirizzare le tue campagne pubblicitarie verso persone che giocano a tennis, quindi con un’elevata probabilità di essere convertite in clienti. Successivamente devi adottare tecniche di lead nurturing per accompagnare per mano il cliente all’acquisto. L’uso dei cases history sono uno strumento che può far la differenza in una strategia di lead generation e far aumentare le vendite. Nei prossimi paragrafi vedremo nei dettagli tutti i vantaggi e come strutturarli al meglio. Case study o case history: cos’è e come crearlo I cases history sono elementi fondamentali nelle fasi decisionali dell’inbound marketing. Conferiscono autorità al tuo brand e rassicurano gli utenti, che si fidano di te e della tua professionalità. Non basta dire ad un cliente che deve fidarsi di te perché sei il migliore, devi dimostrarlo. E per farlo puoi raccontare i case history di successo che vedono protagonista proprio la tua azienda, ancor meglio se riguardano partner autorevoli e conosciuti nel tuo settore di riferimento. Una case history è la storia di un’azienda che spiega come è riuscita a risolvere i problemi dei clienti, proprio tramite l’utilizzo di uno dei suoi prodotti o dei suoi servizi. La storia racconta, step by step, come il problema è stato analizzato e risolto e quali sono i risultati raggiunti. Per dare maggiore credibilità alla case history raccontata, i numeri rappresentano un grande alleato. Tutti possono mentire, ma i numeri non mentono mai. In particolare risulta molto efficace pubblicare, ad esempio, i numeri di vendita di un tuo cliente prima e dopo il tuo intervento. Presumibilmente nella prima tabella, cioè antecedente al tuo intervento, i numeri di vendita saranno molto bassi. Nella seconda tabella, quindi dopo il tuo intervento, i numeri schizzeranno. Il pubblico viene quindi convinto della bontà del tuo prodotto o del tuo servizio e, grazie alla riprova sociale della case history, si fiderà molto di più e si rivolgerà a te per risolvere lo stesso problema o uno simile. Quali sono i vantaggi per un case history di un brand? Una storia di successo assicura due importanti vantaggi ad un’azienda. Per prima cosa rafforza la fiducia dei vecchi clienti, ancora più convinti di aver fatto la scelta giusta. Secondariamente accresce la reputazione dell’azienda agli occhi dei nuovi clienti, che saranno quindi invogliati a provare i tuoi servizi e i tuoi prodotti. Attirare e conquistare nuovi clienti solitamente ha costi molto elevati, sia economicamente sia in termini di risorse ed energie, ma una case history consente di perseguire questo obiettivo in modo naturale e senza eccessivi investimenti. Stiamo parlando di una testimonianza concreta che ha riscontri reali e che dimostra quanto siano effettivamente efficienti i tuoi servizi o prodotti. Nulla è più convincente e persuasivo di un caso di successo che dimostra le tue effettive capacità e competenze nel tuo settore di riferimento. Content marketing e case history: un’accoppiata vincente! Come scrivere una case history? Basta un semplice articolo ma scritto in modo mirato. In tal caso ti viene in soccorso il content marketing, una disciplina che consente di creare contenuti che interessano il tuo target per convertire gli utenti in clienti. Innanzitutto devi affiancare al tuo portale aziendale o e-commerce un blog curato, operazione che puoi fare comodamente dal sito Shopify. Il content marketing si differenzia dalla pubblicità tradizionale, poiché mira soprattutto a fornire contenuti di valore con informazioni utili, piuttosto che sponsorizzare e promuovere questo o quel prodotto. Ottieni due vantaggi. Fornisci informazioni utili ai tuoi lettori, dando così una risposta alle loro domande. Inoltre accresci la web reputation, dimostrando la tua competenza e la tua autorevolezza in quel campo. Se quindi quel lettore un domani dovrà fare un acquisto, avrà te come punto di riferimento proprio perché è stato fidelizzato dai tuoi contenuti. In tale ottica un bel contenuto di case history di successo è un ottimo punto di partenza per fidelizzare i clienti e dimostrare la tua affidabilità. Best case history: esempi che vendono Gli esempi di case history ci aiutano a capire come evidenziare la bontà e l’efficacia di un prodotto o di un servizio venduto. Ma come realizzare un case history che sia realmente efficace e che arrivi dritto al cuore di chi legge? Ecco le regole da seguire per realizzare un case study di grande impatto. Progetta la struttura del case history Per prima cosa delinea la struttura del case history secondo queste linee guida: esponi il problema del cliente; descrivi la soluzione adottata per risolvere il problema; elenca i vantaggi di cui ha beneficiato il cliente; parla della partnership nata tra te e il cliente; elenca tutti i contatti aziendali, così chi è interessato può contattarti facilmente; inserisci la foto che descrive il servizio o il prodotto utilizzato Usa una comunicazione fresca e facilmente accessibile per il tuo target Anche se commercializzi prodotti o servizi molto tecnici, usa sempre un linguaggio semplice e facilmente accessibile per tutti. Se usi un gergo troppo tecnico, chi non mastica della materia rischia di non capire. Usa le 5 W Nel giornalismo esistono 5 W per scrivere un articolo: who (chi); what (cosa); when (quando); where (dove); why (perché). Seguendo questo schema ti risulta più facile scrivere il tuo case history. No all’eccessiva autoreferenzialità Il case study non deve essere una sviolinata alla tua azienda, quindi utilizza un linguaggio sobrio, attendibile e che non sia troppo autoreferenziale. Metti in evidenza numeri, dati, statistiche e percentuali I numeri non mentono mai. Ecco perché devi fornire dati concreti come numeri, statistiche e percentuali che non possono essere messi in discussione e che conferiscono grande attendibilità al tuo racconto. Usa le virgolette nelle parole del cliente Le parole dirette del cliente che ha usato il tuo servizio sono la migliore testimonianza. Vale sicuramente la pena riportare le sue frasi, magari virgolettate, così da rendere il racconto ancora più concreto. Se poi il cliente è disponibile, puoi mettere anche la sua foto che conferisce ulteriore credibilità. Crea un titolo e un sottotitolo accattivante Infine devi scegliere un titolo e un sottotitolo accattivante, che catturi subito l’attenzione del lettore e che mostri un elevato grado di appeal. Se possibile, fai emergere almeno un vantaggio, così da incuriosire subito il lettore. Tramite quali canali diffondere i case history di successo? C’è da porsi un’altra domanda ancora. Quale canale usare per diffondere il case history? Hai piena libertà di scelta. Puoi diffondere i case history sui social, dove trovano facilmente linfa vitale per diffondersi e propagarsi rapidamente. Oppure puoi creare un bel contenuto sul tuo blog. Il resto lo fanno la SEO e il passaparola online, due strumenti potentissimi che possono portare grandi benefici ad ogni azienda. I video rappresentano uno strumento molto potente per diffondere esempi di case history. Hanno un notevole impatto sulla percezione delle persone, grazie anche all’accompagnamento musicale che deve essere scelto con attenzione per toccare le giuste corde emotive. Ci sono poi strumenti più tradizionali, ma altrettanto efficaci, come le email. Nelle newsletter che invii ai tuoi clienti puoi tranquillamente inserire, di tanto in tanto, un esempio di case history. Dimostri ai tuoi clienti la tua forza sul mercato e rinsaldi ulteriormente il rapporto di fiducia. Conclusioni Se i tuoi prodotti e i tuoi servizi hanno aiutato un cliente a risolvere un problema non tenerlo per te, ma condividilo con tutti i tuoi contatti. Coinvolgi anche il cliente protagonista della storia, fatti raccontare dalla sua viva voce come ha sfruttato i tuoi prodotti e come è riuscito a trovare il bandolo della matassa. Non importa che sia una piccola o una grande azienda, ciò che conta è che i tuoi prodotti hanno fornito un aiuto reale a persone o attività per risolvere una criticità. Tutto questo si inserisce nell’ambito della lead generation, una strategia moderna che ti consente di ottenere tanti nuovi contatti e potenziali clienti. Poiché la lead generation deve essere il punto di partenza per ogni futura campagna pubblicitaria, ti consiglio di scaricare l’ebook gratuito a fondo pagina che ti spiega cos’è, come funziona e come sfruttare al massimo tutti i vantaggi.