Shopify Plus ha un potente motore che permette, in maniera nativa, di costruire negozi su Shopify dedicati al B2B (ovvero a clienti con un listino prezzi dedicato) o negozi misti, ovvero utilizzati sia da clienti con un listino dedicato che da clienti B2C, che acquista con i prezzi di listino esposti a tutti, La funzione di Shopify Plus che permette di costruire negozi B2B si chiama, per l'appunto B2B on Shopify. Che cos'è Shopify B2B Con B2B on Shopify le funzionalità più importanti e potenti per la vendita all’ingrosso vengono integrate nel pannello di controllo e si può offrire un’unica esperienza di acquisto, fluida e personalizzata anche all'utente business. Quando Shopify parla di B2B fa riferimento quei clienti/dipendenti di aziende che hanno un qualche contratto con il merchant che permette di riservare a loro, a discrezione, con un listino prezzi dedicato. In questo modo va a differenziarli dai clienti B2C o, comunque, da quei utenti (fosse anche possessori di partita iva) che non hanno un listino dedicato. B2B on Shopify significa... B2B on Shopify significa, in prima battuta, la possibilità di creare uno store dedicato ai clienti con listini dedicati; oppure permettere al merchant di creare un unico sito, un'unica istanza di Shopify, per vendere sia ai clienti B2B che a quelli B2C. Ci sono molte funzioni su Shopify Plus che ne fanno uno strumento eccezionale di vendita e quelle che lo trasformano in un perfetto sistema di raccolta ordini per il B2B permettono di estendere il concetto di digital transformation della customer experience al livello successivo. Le funzioni del B2B su Shopify La gestione delle aziende Il B2B su Shopify offre possibilità di gestire i profili aziendali, ovvero di creare i profili delle aziende, con più sedi e più utenti associati. Le aziende hanno il proprio listino prezzi, i termini di pagamento concordati, i cataloghi e le autorizzazioni per gli utenti associati. Si possono assegnare ad ogni azienda non solo più contatti, ma anche differenti profili con differenti permessi a questi contatti. Trovate le informazioni su come gestire le aziende su Shopify B2B nella pagina assistenza di Shopify. Cataloghi personalizzati Col B2B di Shopify puoi creare anche un numero illimitato di cataloghi personalizzati ed assegnarle a specifiche aziende (massimo 25 per ogni azienda). Ciò significa che ogni azienda avrà determinati prodotti disponibili a determinati prezzi. Ogni prodotto inoltre avrà prezzi personalizzati che possono essere diversi da azienda ad azienda, espressi in numeri fissi oppure in percentuale rispetto ad un prezzo base e nel caso un prodotto sia presente in più cataloghi destinati alla stessa azienda, il prezzo applicato sarà il più basso tra i due. I cataloghi inoltre possono essere creati manualmente tramite la piattaforma oppure tramite l'importazione di un file CSV. Ogni catalogo prodotto inoltre può essere esportato sempre tramite file CSV. Ti lasciamo il link alla pagina assistenza Shopify per saperne di più sui cataloghi nel B2B di Shopify. Il multilistino Il multilistino è la funzione con il quale puoi offrire sconti in percentuale o prezzi fissi alle aziende. Dopo aver creato un listino prezzi, questo viene assegnato a una sede aziendale per consentire ai clienti B2B associati a quella azienda, di acquistare prodotti con i prezzi personalizzati per loro. I prezzi possono essere impostati come percentuale, che si applica a tutti i prodotti dello store. Oppure si possono impostare prezzi fissi, applicabili a prodotti e varianti specifiche. I prezzi fissi per i prodotti o le varianti prevalgono su eventuali rettifiche percentuali complessive, che possono essere inserite, con un sistema di regole che previene le possibili vendite sottocosto indesiderate. Ad esempio, se il tuo tuo negozio vende sigarette elettroniche a 100 € l'una si può creare listino prezzi ed inserire un -20% nella casella Adeguamento globale, che riduce del 20% il prezzo delle tue sigarette elettroniche per le aziende che hanno accesso a quel listino. Ma visto che una sigaretta costa di più quando si produce, si può impostare un costo fisso di 80 € per la produzione di quel prodotto. Quando un cliente con accesso al listino prezzi che ha il -20% visita il tuo negozio, gli vengono offerti i tuoi prodotti con il 20% di sconto, ad eccezione delle sigarette elettroniche per la quale hai inserito un prezzo fisso. Il prodotto a prezzo fisso non è influenzato dall'adeguamento generale e viene offerto a 90 €. Tutte le informazioni sul multilistino e come creare una lista di prezzi da associare ad un'azienda potete trovarle nel link alla pagina assistenza di Shopify. Termini di pagamento Puoi assegnare dei termini di pagamento e dei metodi di pagamento differenti ad ogni azienda. I termini di pagamento ti consentono di impostare il periodo di tempo che l'azienda ha ottenuto per pagare l'ordine che effettua sul tuo store. Con Shopify Flow inoltre è possibile inviare automaticamente i solleciti di pagamento in caso il cliente risulti insolvente. Puoi impostare i termini di pagamento per qualsiasi azienda che crei. Ti linkiamo l'approfondimento per le informazioni sui termini di pagamento. Ordini minimi e ripetuti Grazie al B2B di Shopify possono essere impostati ordini minimi [foto in basso] per evitare che gli ordini all'ingrosso includano solamente piccole quantità di prodotti ed essere dispendiosi in termini di spese di spedizione, che risultano così ottimizzate. Gli ordini minimi sono anche un ottimo modo per chi opera in mercati B2B di aumentare il valore medio dell'ordine. Possono anche essere inseriti ordini ripetuti, che ricalcano così la logica dei contratti di fornitura. Questo dà il grande vantaggio di riuscire a fidelizzare un cliente B2B più facilmente e di ottenere previsioni sui flussi di cassa più accurate per i merchant. B2B check-out Quando un cliente B2B effettua l'accesso, gli viene richiesto di inserire un codice di verifica a sei cifre che viene inviato al suo indirizzo e-mail invece di utilizzare una password. Dopo aver inserito il codice, l'utente viene indirizzato alla pagina del proprio account, che mostra le informazioni anagrafiche e un elenco dei propri ordini. I dettagli dell'ordine possono essere esaminati facendo clic sull'ordine. Per effettuare un ordine, il cliente fa clic su Vai al negozio nella pagina del proprio account. Nelle Impostazioni del pannello di controllo Shopify dell'amministratore di sistema, la sezione Informazioni sul cliente della pagina Checkout e Account non si applica ai clienti B2B. Le impostazioni nella sezione Informazioni sul cliente si applicano solo ai clienti B2C e vengono ignorate per i clienti B2B. Il cliente seleziona i prodotti da aggiungere al carrello come di consueto, con l'eccezione che i prezzi a lui mostrati sono quelli che il merchant ha specificato nel listino per l'azienda associata. Il B2B check-out permette ai clienti di vedere i termini di pagamento, i metodi di pagamento e i prezzi a loro riservati con la possibilità di usare Function per creare logiche personalizzate al checkout, molto simili a quelle del B2C. La personalizzazione al checkout per i negozi B2B avviene anche riguardo agli sconti applicati, su cui possono essere applicate logiche differenti in base al listino associato all'azienda: questa è una funzione che consente ai merchant che operano in mercati B2B di risolvere molte casistiche. Il checkout per i clienti B2B inoltre permette il salvataggio automatico delle carte di credito, così da non dover inserire ogni volta i dati. Ulteriori informazioni sul checkout del B2B si trovano nella pagina assistenza di Shopify. Un approccio personalizzabile e personalizzato Invece di usare applicazioni di terze parti, B2B on Shopify ti permette di avere la libertà di scegliere tra la creazione di un Blended Store, ovvero di un unico store online per i clienti finali e i clienti B2B con un listino dedicato (visibile a loro nel momento dell'autenticazione) o di gestire una seconda istanza di Shopify dedicata solamente al B2B con accesso privato. Qualunque sia l'opzione che si sceglie, specifici clienti possono avere listini dedicati, termini di pagamento dedicati, opzioni per legarli alla valuta e molto altro. Tutto questo, come sempre con Shopify, è gestibile in modo semplice dal pannello di amministrazione di Shopify. Draft order e preventivi Draft order Shopify consente ai suoi merchant B2B di eliminare la raccolta ordini con post-it, EDI e file excel, prevedendo la possibilità di inserire ordini in bozza, i cosiddetti draft order. Questo è perfetto per tutti i merchant che ricevono ordini tramite telefonate, email oppure altri strumenti diversi dall'ecommerce. Una volta inserito l'ordine in bozza per il cliente B2B desiderato, l'ordine verrà aggiornato con tutte le informazioni di quel cliente, comprensivo di prezzi personalizzati, politiche di spedizione, termini e modalità di pagamento personalizzate. I draft order consentono anche di decidere se approvare automaticamente gli ordini di un cliente oppure procedere ad approvazione manuale. Una volta approvato l'ordine, verrà trasmessa una mail al cliente con il bottone per accedere al checkout e chiudere così l'acquisto. Il tema degli ordini in bozza può essere approfondito cliccando QUA. Richiesta di preventivi Integrate alle funzioni native, Shopify ha introdotto per i merchant B2B la funzione che riguarda la richiesta dei preventivi, perfetta per tutti gli ecommerce che vendono, ad esempio prodotti con personalizzazioni avanzate. Le integrazioni via API di Shopify B2B Un ecommerce B2B, deve per forza di cose prevedere altre piattaforme che aiutino il merchant nella gestione di negozio online e ordini. Ecco perché un negozio B2B su Shopify non può non prevedere API da dedicare alla data integration tra la piattaforma ecommerce e altri sistemi come possono essere: gli ERP, i CRM, applicazioni personalizzate, PIM, DAM ed altre piattaforme che sono utili al normale funzionamento dell'ecommerce B2B. Shopify anche da questo punto di vista è una piattaforma matura per progetti B2B con logiche Enterprise e prevede i seguenti API: API aziendali: questi API sono particolarmente utili grazie all’aggiunta di metafield ed una gestione migliore dei clienti B2B; API sui cataloghi: questi API possono migliorare la gestione del catalogo del negozio applicando regole particolari sulla visualizzazione dei prodotti; API sui listini dei prezzi: questi API sono utili per mostrare prezzi personalizzati per i clienti B2B; API sulle pubblicazione: questi API sono utili in termini di personalizzazione di ciò che viene visualizzato all’interno del negozio online per ogni singolo cliente; API sui metodi di pagamento: questi API sono particolarmente utili per la personalizzazione dei metodi di pagamento. Puoi leggere di più sulle API di Shopify per il B2B cliccando QUA. API per la gestione del magazzino API aggiuntive sono stati introdotte anche per il miglioramento della gestione del magazzino, in modo da sincronizzare le quantità e per migliorare il livello della customer experience all’interno del sito Shopify. Per approfondire l'argomento delle API per la gestione del magazzino puoi cliccare QUA. API per la gestione dei resi Anche per quanto riguarda la gestione dei resi Shopify ha fatto passi in avanti e ha migliorato gli API potendo così fornire ai propri merchant funzionalità aggiuntive come: Integrazione delle informazione da parte degli operatori di terze parti che si occupano del reso, fornendo informazioni sullo stato del reso; Ricevere una notifica in caso di cambiamento sulle informazioni di spedizione; Sincronizzazione automatica delle informazioni di spedizione da Shopify. Puoi approfondire il tema dei resi con Shopify leggendo la documentazione QUI. In tutti questi casi, se non si hanno le giuste competenze per sfruttare gli API che la piattaforma dà, il consiglio è sempre quello di affidarsi a degli esperti Shopify che ti sapranno aiutare per trovare la giusta soluzione per sfruttare al 100% le potenzialità degli API di Shopify. I limiti del B2B su Shopify Gli ordini possono avere al massimo 500 righe di prodotti o varianti - Le sottoscrizioni non è una formula compatibile con la logica del B2B - Si può utilizzare con il B2B la localizzazione della valuta attraverso Shopify Markets oppure selezionando quella valuta per un listino, ma non si possono combinare le due modalità - Per attivare: sconti, script che hanno effetto sugli sconti, acquisti con gift card e recupero di carrello abbandonato si deve contattare il supporto di Shopify plus, perché di default non sono attivati - Non si può cambiare un cliente su un ordine B2B - Non si può utilizzare la local delivery o l'acquisto online e il pickup in store. - Non si possono utilizzare gli Shopify script che hanno effetti sul pagamento Note sulle funzionalità degli ecommerce Shopify B2B Se si opta per la realizzazione di un unico store online per B2B e B2C (o comunque clienti senza un listino dedicato) ci saranno delle limitazioni per l'utilizzo di alcune funzioni; limitazioni che cessano di esistere quando si sceglie la strada di costruire due canali separati, uno per il B2C e uno dedicato al B2B Sui Blended store (un unico canale per entrambe le tipologie di clienti): Gli utenti B2B non possono usare i codici sconto, avendo loro un listino dedicato, così come non possono usare le Gift Card e i loro ordini non possono subire sconti a causa di uno Shopify script. I loro prezzino quelli definiti. Notifiche email sul carrello abbandonato, setting sullo stock, sull'inventario e la maggior parte delle analytics, come pure i costi e le impostazioni di trasporto hanno il medesimo comportamento e non distinguono tra utenti B2C e B2B. Sugli store dedicati Essendo uno store dedicato agli utenti B2B tutte le modifiche si applicano solo sui clienti B2B (non ci sono dubbi su alcune regole o comportamenti che si vorrebbero applicare solo ad una certa classe di utenti...) quindi sconti, Gift Card, Shopify script che hanno un impatto sugli sconti dei prodotti... si possono applicare. Ovviamente a questo punto abbiamo anche un inventario dedicato al B2b, notifiche per carrelli abbandonati solo al B2B e analitica solo per il B2B, oltre alla possibilità di dedicare impostazioni e costi i spedizioni solo per il B2B (è naturale, nel momento in cui abbiamo due canali diversi per le due tipologie di utenti, quelli con un listino e quelli senza un listino). Per ulteriori info sul B2B con Shopify, ti consigliamo di scaricare la nostra risorsa gratuita su Shopify Plus, in modo da farti scoprire le potenzialità della piattaforma dedicata ai progetti enterprise e B2B.
E alla fine, dopo la Summer Edition 2022, è arrivata la Winter Edition 2023 che annuncia tutte le novità - già uscite o in corso di rilascio - sulle quali sta lavorando Shopify. Oltre 100 piccoli e grandi cambiamenti, che portano ulteriori funzioni e migliorie ad un ecosistema che sta conquistando gli orizzonti del business enterprise e i grandi marchi con Shopify Plus ed il suo sistema di headless ecommerce, che promette un ulteriore margine di crescita con la versione di composable ecommerce di Shopify Components. Le novità, come accennavo prima, sono veramente tante. E snocciolate una dietro l'altra, fanno davvero una certa impressione, siamo sicuri che questi muscoli in bella vista che esibisce Shopify hanno davvero l'obiettivo di mostrare alle grandi aziende e ai grandi brand che è pensato per loro. Proviamo a scorrere un elenco delle principali novità, con impatti più o meno grandi sulla vita dei mercati di tutti i giorni e sulle potenzialità di crescita dei vari business. (ma prima un piccolo banner pubblicitario...ricordandovi che scegliere ICT Sviluppo come vostra agenzia Shopify, contribuisce a mantenere questo spazio informativo e di approfondimento :-)) Checkout Sono stati apportati dei miglioramenti a livello di checkout, in modo da aiutare i merchant ad aumentare le vendite, diminuendo così il numero di checkout abbandonati. Shopify ha basato i suoi interventi sulle statistiche di Baymard sulle cause dell’abbandono del carrello nel 2022, in cui viene descritto che due tra le cause principali sono il fatto di dover creare un nuovo account (24%) e che il caricamento del checkout è troppo lungo (22%). Checkout one page Basandosi inoltre sui dati delle conversioni al checkout studiate su Shop Pay, Shopify ha pianificato il cambio di tutta la struttura del checkout, con la finalità di aumentare la velocità del completamento del processo di acquisto. Primo intervento è la riprogettazione della pagina di checkout verso quella che viene definita la one page checkout, di cui abbiamo analizzato pro e contro in un altro nostro articolo. Con questo intervento Shopify punta a garantire una velocità di caricamento dei contenuti maggiore e un miglioramento della velocità di chiusura del procedimento grazie alla compilazione automatica dei campi. Grazie a questa riprogettazione Shopify cerca inoltre di diminuire il numero dei campi compilabili, che da sempre rappresentano un costo psicologico per l’utente. Nuove personalizzazioni del checkout Anche per i merchant Shopify Plus sono state introdotte novità per lo sviluppo della pagina di checkout. La prima di queste è il nuovo editor drag-and-drop che permette una customizzazione più agevole della pagina anche a chi non rientra nella categoria dei programmatori. In aggiunta a questo c’è la possibilità di installare applicazioni che possono aiutare i merchant a migliorare diversi aspetti come: fidelizzazione del cliente, possibilità di inserire all’interno della pagina di checkout offerte in upselling e cross selling e molto altro ancora. (Per darti un’idea sulle possibilità presenti ti consigliamo di visitare l’app store di Shopify). Ulteriori miglioramenti sono stati fatti anche per quel che riguarda Shopify Functions, che consente ora di pianificare logiche di checkout maggiormente complesse creando restrizioni o possibilità di acquisto personalizzate all’interno del checkout. Tramite PayPal all’interno del checkout è possibile dilazionare il pagamento e abilitare alcune funzionalità che possono aiutare ad incrementare le conversioni come la prova gratuita prima dell’acquisto. Scopri le App per arricchire le funzioni del checkout di Shopify (facendo click QUI) Scopri di più su Shopify Functions (facendo click QUI) Miglioramenti della customer experience Shopify ha introdotto altre novità per migliorare la customer experience degli utenti al checkout, e per aumentare così le conversioni. Accesso più facile per gli utenti Shop Il primo di questi miglioramenti riguarda la possibilità di accesso al checkout per gli utenti che già acquistano su Shop che non dovranno più inserire ogni volta i propri dati ma potranno accedere con i dati già salvati, diminuendo così il tempo per completare un acquisto, e con esso anche il tasso di abbandono. Scopri come facilitare l'accesso al tuo store con Shop (facendo click QUI) Migliore gestione della grafica (frontend) del negozio Lato caricamento sito, Shopify ha messo a disposizione dei propri merchant la possibilità di ottimizzare le immagini presenti all’interno dello store, focalizzando così l’attenzione sul prodotto. Accedendo al CDN di Shopify puoi: Aumentare la compressione dei file senza intaccare la qualità all’occhio umano. Questo migliora la velocità di caricamento del sito Shopify e la sua SEO. Editing delle immagini base: puoi tagliare le immagini presenti all’interno del sito senza perdere il file originale, in modo da ottimizzare il più possibile l’esperienza visiva dell’utente. Tutto questo in tempo reale con modifiche direttamente visualizzabili sul sito. La possibilità di modificare header e footer senza dover mettere mano al codice e senza uscire dall’editor. La possibilità di inserire del codice CSS personalizzato visualizzando l’anteprima all’interno dell’editor. Per i progetti ecommerce custom questo è una delle più importanti novità perché consente agli sviluppatori di modificare il tema senza mettere mano ai file del tema stesso. Anche per la gestione dei colori sono stati fatti passi in avanti per quanto riguarda la facilità delle impostazioni degli schemi all’interno dello store. Shopify Magic: l’Intelligenza artificiale a servizio dell’ecommerce Shopify ha inoltre implementato la funzionalità Shopify Magic per quanto riguarda la compilazione automatica delle descrizioni dei prodotti. Questa funzionalità è particolarmente utile per tutti i merchant che devono occuparsi dell’inserimento di nuovi prodotti e non riescono ad inserire una descrizione che abbia un senso logico, che sia utile per l’utente che visualizza il prodotto o che sia finalizzata alla conversione. Come funziona? In fase di aggiunta di un nuovo prodotto, quando si deve inserire una nuova descrizione, è possibile inserire solamente alcune parole chiave. A questo punto basterà cliccare in basso il pulsante sulla scrittura automatica e verrà generata una descrizione pertinente alle parole chiave inserite. Non è quello che volevate? Si potrà modificare la descrizione creata oppure richiedere la scrittura di una nuova descrizione. Le descrizioni sono basate su un database di descrizioni dei prodotti Shopify che convertono maggiormente, queste vengono elaborate dall’intelligenza artificiale e viene adattata in base alle parole chiave inserite. Puoi approfondire l'argomento sulla AI integrata su Shopify cliccando QUA. Barra di ricerca migliorata La barra di ricerca all’interno dei siti Shopify è una delle funzionalità che consente al visitatore di ricercare il prodotto che vuole. Molto spesso però questa procedura è intaccata da alcune problematiche che possono sorgere, tra cui: errori di battitura, mancanza del completamento automatico ecc… Shopify ha introdotto miglioramenti in questo soprattutto in termini di pertinenza dei risultati. Ciò è dimostrato dalle migliorie tra le query di ricerca e i risultati restituiti, mostrati correttamente anche in caso dell’inserimento di parole con errori ortografici. Altro punto su cui si sono incentrati gli sforzi di Shopify è la possibilità di prevedere la compilazione automatica grazie ai suggerimenti quando l’utente inizia ad inserire la query all’interno della barra di ricerca. Tutto ciò avviene anche senza che Shopify si basi sui dati di acquisto dei precedenti prodotti ma affidandosi all’intelligenza artificiale. In questa maniera si privilegia la pertinenza dei risultati e si migliora la velocità di ricerca dei risultati e la user experience complessiva. Metaobject, metafield e Search & Discovery Shopify ha introdotto tra le novità anche i metaobject, dei campi personalizzati che aiutano ancor più i merchant ad inserire le informazioni relative ai prodotti, aiutando a catalogarli in maniera migliore. Qual è la loro utilità? Migliorare la gestione dei prodotti per quanto riguarda le opzioni di acquisto, i risultati dei prodotti in upselling e cross selling all’interno delle pagine prodotto oppure del carrello. I metaobject sono utilizzabili con l’editor drag-and-drop e il loro inserimento può avvenire manualmente all’interno dell’editor oppure automaticamente via API e possono riguardare: prodotti, collezioni, clienti, ordini e molto altro ancora. I metaobject e metafield possono essere inoltre utilizzati per aggiungere suggerimenti manuali nell’app Search & Discovery su cui sono state apportate migliorie. Per quanto riguarda i metafield inoltre è da segnalare la possibilità di modificarli attraverso il bulk editor, riuscendo così a modificarli molto più rapidamente. Bundle di prodotti Per chi ha un progetto Shopify uno dei miglioramenti più importanti riguarda l'introduzione dell'app di Shopify Bundle, un'applicazione nativa di Shopify dedicata alla gestione dei bundle di prodotti. Quest’app è particolarmente utile per chi vuol vendere pacchetti di prodotti perché consente la creazione dei pacchetti prodotti direttamente dalla piattaforma. Ciò si traduce anche in una migliore gestione della disponibilità dei prodotti in magazzino, i quali verranno automaticamente aggiornati ad ogni acquisto di un bundle e i pacchetti saranno sincronizzati con le giacenze in magazzino. L’utilità dell’applicazione, e dei bundle in generale, è da ricercare nell’aumento della product awareness, nell’aumento del valore dell’ordine medio grazie all’upselling e ad un miglioramento della customer experience. Quest’ultimo punto è reso possibile grazie ad una maggiore agevolazione del cliente nell’acquisto dei prodotti, offrendogli sconti sulla quantità ed evitando che alcuni prodotti vadano in stock out e vengano venduti lo stesso all’interno dei pacchetti. Costo dell'app? Completamente gratuita e disponibile ai merchant di tutti i piani Shopify. Shopify Function: applicazioni e scontistiche Miglioramenti sono stati fatti anche per quanto riguarda Shopify Functions, con la quale è possibile la creazione di applicazioni che possono aiutare nella gestione dei pacchetti di cui abbiamo parlato nel punto precedente. Con Functions è possibile la creazione di applicazioni finalizzate alla gestione di scontistiche particolari come, ad esempio, l’offerta di un prodotto in caso di acquisto di un altro determinato oggetto oppure per particolari canali come Facebook e Google. Cliccando QUI puoi scoprire alcune applicazioni con Functions per la gestione degli sconti Shopify per ecommerce internazionali Shopify è da sempre attento all’internazionalizzazione degli ecommerce e cerca sempre di offrire soluzioni che si adattino ai vari canali esteri dei propri merchant. Collegato a questo punto c’è tutto il tema della personalizzazione dell’offerta prodotti, che è una delle armi fondamentali per riuscire a fidelizzare la clientela ed offrire un prodotto allineato al mercato. Shopify tutto questo lo sa e consente ai propri merchant di scegliere, tramite lo smart order routing, quali prodotti rendere disponibili per determinati mercati. Ogni mercato quindi avrà i propri prodotti dedicati e i prodotti che sono sottoposti a restrizioni all'interno di un mercato o di una regione, saranno automaticamente rimossi. Ovviamente è anche un'operazione manuale che si può eseguire, come potete vedere da questa immagine: Altro punto a favore per gli ecommerce internazionali sta nel miglioramento per quanto riguarda le spedizioni, con la possibilità di decidere nuove regole di smistamento degli ordini per capire quale punto logistico (location) utilizzare, in base alla prossimità del magazzino al mercato e alla disponibilità del prodotto al suo interno. App Translate & Adapt Questo punto ha spinto Shopify a creare l’applicazione Translate & Adapt. L’applicazione in questione consente di tradurre automaticamente fino a due lingue gratuitamente tramite Google Translate. L’interfaccia la rende perfetta per un confronto sulla correttezza della traduzione e ne rende facili eventuali modifiche per adattarle al 100% al linguaggio comune. Tra le ultime novità, la possibilità di tradurre anche le immagini, associandone una diversa per ogni lingua. Shopify e ottica omnicanale Come sappiamo Shopify è da sempre sensibile anche sul tema dell’omnicanalità ed è sempre attento ad offrire ai merchant tutti gli strumenti per aiutarlo a vendere su quanti più touchpoint possibili, compresi i mercati internazionali. Miglioramenti per Youtube Shopping Qualche tempo fa vi avevamo parlato in un nostro articolo di Youtube Shopping e di come questo consenta ai merchant Shopify di inserire all’interno dei video e delle trasmissioni in streaming i prodotti che possono venire pubblicizzati. Sono stati apportati dei miglioramenti sul modo di gestire le informazioni dei prodotti Shopify all’interno della piattaforma. Ora il catalogo di Shopify è sincronizzato con i prodotti presenti su Youtube, consentendo così all’utente di usufruire di informazioni costantemente aggiornate in tempo reale. Miglioramenti dell’app Shop Anche per quanto riguarda l’app Shop, su cui i merchant Shopify possono vendere i propri prodotti, sono aumentate le possibilità di personalizzazione, in modo da creare un’esperienza personalizzata anche per questo touchpoint. In particolare sono stati introdotti miglioramenti su: Gestione di prodotti e collezioni; Accesso grazie a Shop Passkey, con il quale è possibile un accesso sicuro bypassando la verifica a due fattori grazie al riconoscimento facciale e all’impronta digitale. Con Passkey inoltre è agevolato anche il checkout, che è reso così molto più rapido e sicuro; Miglioramento dell’esperienza utente grazie alla possibilità di inserire recensioni prodotti, contenuti sul brand e recensioni video. Aggiornamenti di Shopify B2B Anche per quanto riguarda il B2B su Shopify, la piattaforma ha introdotto e annunciato alcune novità che erano molto attese dalla aziende che fanno vendite con contratti e listini differenti, lavorando nell'ambito dell'ingrosso. Certamente uno degli aspetti sui quali Shopify spinge per entrare nel mercato enterprise. O una delle chiavi. Shopify spiega l'approccio che vogliono avere con il B2B con un Direct To Consumer like. Per approfondire lo puoi fare su questo articolo, cliccando QUI Quantità d’ordine minimo Fondamentale per il commercio all’ingrosso, Shopify ha introdotto il minimo d’ordine per le quantità, in modo da aumentare il valore medio dell’ordine ed ottimizzare i costi di spedizione. Ma di più, questa funzione non solo per una questione di marketing e spinta sulle vendite: la quantità dell'ordine minima è connaturata nel commercio all'ingrosso ed è legata al fatto che per questo tipo di utenti sono riservate scontistiche personalizzate. Ordini ripetuti Altra funzionalità correlata è quella relativa agli ordini ripetuti, frequenti quanto si deve gestire un rapporto di fornitura. I clienti B2B sono infatti molto più fidelizzati rispetto ai clienti B2C ed offrire ordini ripetuti è una delle armi migliori per rafforzare ulteriormente il rapporto, semplificando la fase di riordino (per il cliente) e favorendo un'entrata ripetuta (per il merchant). Se vuoi iniziare ad approfondire il tema degli ordini ripetuti puoi cliccare QUA. Esperienza personalizzata per ogni singolo cliente Anche questa è una delle caratteristiche che distingue un ecommerce B2B da un ecommerce B2C. La personalizzazione può avvenire in più modi: Creazione di cataloghi dedicati, sia a livello di prezzo/sconti sui prodotti, sia con la possibilità di escludere dei set di prodotti su specifici cataloghi. Anche questo è fondamentale per offrire prodotti in esclusiva a determinati clienti, riuscendo così ad avere un potere contrattuale maggiore; Per approfondire la gestione dei cataloghi su Shopify clicca QUA. Logiche custom per il cliente B2B: ogni cliente potrà avere un checkout personalizzato, con la possibilità di richiamare automaticamente metodi di pagamento e spedizione riservati per l'azienda, in linea con quelle che sono le condizioni definite nel contratto di fornitura. Si può usare Functions per creare logiche che incontrano i bisogni dei clienti B2B e DTC. -> Per approfondire l'argomento delle logiche custom clicca QUA. I metafield hanno un ruolo sempre più importante: ora si possono utilizzare anche per le company e le location. -> Per approfondire l'argomento sui metafield puoi fare click QUA. La personalizzazione del checkout inoltre è realizzabile lato sconti, le cui regole possono essere espresse diversamente tra un listino e l’altro. E anche questa, quella degli sconti al checkout riservati per un particolare listino, è una di quelle funzioni killer che possono risolvere un sacco di casistiche. Tramite il linguaggio Liquid, è possibile una personalizzazione delle notifiche esclusivamente per un cliente B2B che, una volta effettuato l’accesso, avrà delle esperienze a lui dedicate, potendo lavorare sulle variabili per le notifiche sia sul tema che sulle email. -> Se vuoi approfondire il tema delle notifiche personalizzate su Shopify clicca QUA. Miglioramenti sulla gestione degli ordini: Draft order e richiesta preventivi Shopify ha ampliato le possibilità di gestione degli ordini dei clienti. La più importante novità in questo senso riguarda l’introduzione dei draft order, ossia degli ordini in bozza. Risultano particolarmente utili per le aziende che raccolgono ordini per il B2B non solo tramite ecommerce, ma anche tramite telefonate, email e altri canali. Una volta inserita l’azienda con cui fare l’ordine tutte le condizioni sono automaticamente aggiornate in base a quanto già impostato all’interno della piattaforma di Shopify. Altro vantaggio dei draft order è quello di evitare di approvare automaticamente gli ordini ma lasciarli in bozza per un’approvazione manuale, con la possibilità di prevedere l’approvazione automatica degli ordini. Una volta approvata la bozza di ordine sarà inviato al cliente una mail per completare l’acquisto procedendo con il pagamento. Oltre agli ordini in bozza è stata introdotta la possibilità da parte dei merchant di inviare preventivi personalizzati, integrati così nelle funzioni native, ai loro clienti che possono richiederli direttamente dallo store online. Miglioramenti anche per quanto riguarda la gestione dei pagamenti, inviabili ora direttamente dal pannello di Shopify: dei solleciti (inviabili tramite Shopify Flow), al salvataggio automatico delle carte di credito aziendali. Il tema degli ordini in bozza può essere approfondito cliccando QUA. Puoi approfondire il tema del salvataggio delle carte di credito QUA. Se invece vuoi approfondire il tema dei termini di pagamento del B2B clicca QUA Nuove API, anche per il B2B API per il B2B E finalmente, dopo 6 mesi di attesa, arrivano le API su B2B. E sì, perché dietro ad un progetto ecommerce che deve gestire un gran numero di aziende e listini, che deve lavorare velocemente sul cambio di listini... è impossibile pensare di non avere le API a disposizione per la data integration con il proprio ERP o altri sistemi di logistica aziendale, per automatizzare il flusso dello scambio informazioni. Con l'arrivo delle API per il B2B possiamo dire che anche questo aspetto corporate-enterprise di Shopify ha raggiunto la maturità. Parliamo infatti dell'apertura dello scambio di informazioni via API per tutti gli elementi necessari alla gestione del B2B: API aziendali; API sui cataloghi; API sui listini dei prezzi; API sulle pubblicazione; API sui metodi di pagamento; API per la gestione del magazzino; API per la gestione dei resi; Per tutto ciò che c'è da sapere sugli API del B2B ti invitiamo a leggere il nostro articolo cliccando qui su Shopify B2B. Il marketing con Shopify Anche per chi si occupa di marketing Shopify ha previsto delle novità affinché i merchant possano aumentare le loro vendite tramite vendite e automazioni. Partiamo da Shopify Form La nuova app Shopify form (ovviamente gratuita) va a colmare un piccolo grande vuoti: finalmente si possono utilizzare dei form nativi per la raccolta delle informazioni sui visitatori e utilizzare queste informazioni per la segmentazione interna. Email marketing tramite automatizzazioni e personalizzazioni Per quel che riguarda l’automatizzazione delle email Shopify ha migliorato la gestione dell’email marketing per quanto riguarda il carrello abbandonato. Oltre a questo è stata introdotta la possibilità di una personalizzazione massima dei template delle email, grazie alla possibilità di inserire del codice Liquid per inserire immagini, CTA e molto altro. Può essere inoltre aggiunto un pulsante per il checkout rapido con il pagamento tramite Shop Pay, con il quale possono essere memorizzati i dati di pagamento per un checkout sempre più rapido e un miglioramento complessivo della customer experience. Questo punto è particolarmente utile in ottica di aumento delle conversioni e di fidelizzazione del cliente. Un ulteriore miglioramento in ottica conversioni riguarda la possibilità di segmentare i clienti in base al comportamento che hanno avuto riguardo determinate email, quindi se l’hanno aperta, hanno acquistato il prodotto ecc… Questo va a favore di chi pratica strategie di inbound marketing e tiene in considerazione il motto “the right message, in the right time in the right place”. Shopify Flow potenziato Sono state potenziate anche le funzionalità di Shopify Flow che, senza mettere mano al codice, consente ai merchant Shopify di automatizzare le attività, dal marketing ad attività routinarie nella gestione del negozio. Sono state introdotte anche automazioni che riguardano l’evasione degli ordini in blocco, con la possibilità di definire automaticamente la priorità di evasione, eliminando anche tutte le attività che sono frequentemente fatte per la preparazione degli ordini. Con Shopify Flow è stato inserito anche un connettore con OpenAI per la generazione di testo, grazie alla tecnologia GPT, basato su parametri inseriti su Shopify Flow. Per saperne di più leggi l'articolo su Shopify Flow sulla pagina di assistenza di Shopify. Gestione del negozio online Anche la gestione del negozio Shopify ha ricevuto alcuni miglioramenti, in modo da semplificare la vita di chi vende online. In particolare le novità riguardano: Gestione delle conversazioni con i potenziali clienti: miglioramenti sono stati adottati per potenziare il rapporto con i clienti e potenziali clienti con i messaggi derivanti da Instagram e l’app Shop direttamente accessibili da Shopify Inbox per riuscire a rispondere ai clienti ancor più rapidamente e consolidare con loro il rapporto. Possibilità di accorpare profili cliente duplicati: capita spesso che un cliente acquistando più prodotti possa creare un secondo profilo. Shopify ha introdotto la possibilità di eliminare i profili cliente duplicati accorpando il profilo secondario con il principale, aumentando così il livello di organizzazione all’interno del negozio. Gestione del profilo cliente migliorata, con la possibilità di gestire i loro ordini e resi in maniera ottimale. Miglioramento del design della piattaforma: Shopify ha migliorato anche l’indice del pannello di controllo per la gestione di tutte le funzionalità della piattaforma, rendendolo estremamente intuitivo e coerente. Nuove autorizzazioni per gli utenti della piattaforma: Shopify ha introdotto nuove possibilità di concedere permessi per chi deve lavorare all’interno della piattaforma. In particolare sono state inserite le autorizzazioni granulari, in modo da avere il pieno controllo degli utenti che possono accedere alla piattaforma e modificare prodotti, collezioni ecc… Per tutte le altre novità ti lasciamo il link all’articolo di Shopify dedicato alle novità della Winter Edition. Wow… mozzafiato, vero? Per partire a vendere online con il tuo progetto ecommerce puoi sempre rivolgerti ad un'agenzia Shopify che saprà aiutarti per il tuo progetto.
Qual è il costo di un progetto con Shopify Plus? Che Budget devo darmi? Chi apre un ecommerce con Shopify, non sempre lo fa per un progetto coerente di business aziendale, ma spesso può essere mosso dalla curiosità o dalla voglia di esplorare. Diverso è quando parliamo della versione enterprise di Shopify, ovvero Shopify Plus, pensato per brand ed aziende con necessità di costruire progetti di business per scalare e trovare un posizionamento nel mondo dell’ecommerce. O che già lo hanno, ma vogliono migrare da soluzioni che fanno venire il mal di testa, con approcci decisamente legati ad un mondo diverso dal SaaS e dalle logiche semplici della digital transformation, un mondo di server, sistemistica, aggiornamenti, bug, siti in down ed assistenza continua. Shopify Plus è una soluzione ideale per i brand, le aziende enterprise e le agenzie che hanno bisogno di un supporto professionale per realizzare un progetto di e-commerce di successo. Tra le sue caratteristiche principali troviamo la possibilità di personalizzare il tema grafico, supporto per configurazioni e lo sviluppo di funzioni avanzate, oltre alla gestione di molti mercati diversi. Inoltre, Shopify Plus offre un connettore per l'integrazione dei dati tra Shopify e l'ERP o il software gestionale, garantendo un'efficace e rapida gestione delle anagrafiche, degli ordini e delle giacenze. Se hai bisogno di un supporto professionale per il tuo progetto di e-commerce, Shopify Plus è sicuramente una soluzione da considerare. Quindi, se rappresenti un brand, una azienda enterprise o una agenzia che ha bisogno del nostro supporto per proporre al tuo cliente un progetto con Shopify Plus, leggendo questo post capirai come puoi definire il costo - di massima - di una messa in linea dell'ecommerce, chiavi in mano. Sì sì, hai letto bene: anche se sei un'agenzia che propone soluzioni ecommerce: ICT Sviluppo, per esempi, collabora con un sacco di partner Shopify che hanno bisogno di esperti e specialisti per sviluppare soluzioni personalizzate... e un'agenzia Shopify Plus Partner con capacità di sviluppo core, è sempre un buon alleato, se si ha bisogno di visioni e messe a terra di sviluppo complesse. Il budget per sviluppare l’ecommerce enterprise con Shopify Plus Ci possono essere, fondamentalmente 3 possibili strade al progetto ecommerce con Shopify Plus, con la metodologia di ICT Sviluppo, che determinano differenti fasce di costo, per inquadrare il budget. Queste tre strade non hanno a che fare con le impostazioni di base del negozio (pagamenti, spedizioni, tasse, privacy…) e neppure con tutti gli elementi extra - che vanno quantificati a parte su bisogni specifici, visto che questi elementi si affrontano sempre con gli stessi paradigmi, in startup. Si basano sulla scelta dell’approccio al tema della grafica, che può variare molto, in prima battuta. Questo perché, nella definizione del costo per avere un budget di un progetto ecommerce con Shopify Plus ci sono 2 livelli su cui si lavora a) Il primo livello è il tema grafico. E qui è semplice, differenti modi di intendere il risultato, determinano progetti distinti anche per la quantificazione. b) Il secondo livello è quello legato a tutti gli aspetti che non c’entrano con la grafica, ovvero il supporto per CONFIGURAZIONI e allo sviluppo di FUNZIONI, in pagina o con app terze. Parliamo, per il secondo caso, dell’eventuale necessità di quantificare lingue aggiuntive, di sostenere una migrazione dei clienti e degli ordini dal vecchio ecommerce, di un allineamento per gestire molti mercati (scegliendo per ognuno se abbiamo bisogno di un Expansion Store di Shopify Plus o di lavorare con la funzione integrata dei “mercati”) il bisogno di integrare uno store locator….e così via, tutte quelle altre funzioni di cui necessita il progetto - alcune delle quali potrebbero aver bisogno anche di uno sviluppo di app private, non presenti nello store. NOTA BENE: Quindi, i budget che andrò ad esporre hanno tutti la premessa che il supporto per configurazione e sviluppo di funzioni più complesse possono incidere in modo impattante sul costo finale. Quindi si consideri come un BUDGET DI MINIMA. Le tre possibili strade per il progetto enterprise con Shopify Plus di ICT SVILUPPO 1. Startup Theme con Shopify Plus Sviluppare l’ecommerce utilizzando tema di Shopify dallo store ufficiale, uno di quelli senza troppe magagne, da scegliere con il cliente, senza apportare modifiche grafiche e strutturali. Su questo andiamo ad impaginare e settare tutto.. Immaginiamo che, mediamente, questo approccio, porta ad un progetto che, sulla base di progetti precedenti, possiamo stimare con un range tra i 20/30k €*. 2. Custom Theme con Shopify Plus Sviluppare lo store con sviluppo di un tema custom, fatto su misura. Ne beneficia la velocità (ci sono solo i codici che ci servono) e la possibilità di “lavorare” in futuro sul tema riducendo la possibilità di incontrare difficoltà nello sviluppo (non essendoci codici extra che non usiamo inseriti nel tema dallo sviluppatore). Questo permette di essere anche più aderenti alle linee guida del brand e nel “pensare da zero” il sito. Fermo restando tutte le possibilità di costi extra che possono sopraggiungere, per i progetti con grafica custom, e, in base alla nostra esperienza, l’azienda deve considerare un accantonamento di budget di almeno 25-40k €*. 3. Customized theme con Shopify Plus La via di mezzo è quella di scegliere un tema dallo store, molto simile al risultato finale che si vuole ottenere come funzionalità (ad esempio un tema con megamenu, un tema con con l’anteprima dell’acquista in pagina listino… insomma, con le funzioni che grossomodo voglio) e lavorare su un mockup su questo per cambiare la grafica e farla “più personalizzata”. Potremmo definirla una personalizzazione di un tema acquistato dallo store. Su progetti di questo genere, generalmente andiamo su budget di massima di 35/60k €*. . * Perché poi il progetto potrebbe necessitare di un budget più alto? Su questo budget spesso capita di dover aggiungere, come premesso, il supporto per configurazioni o sviluppi extra (come app private, per soddisfare requisiti specifici, o per l’apertura di altri canali di Shopify (come nel caso di differenti cataloghi su nazioni diverse, con sistemi di pagamento differenti e logiche di scoutistiche e promozioni distinte, ovvero per tutti i casi in cui la funzione “Mercati” integrata in Shopify non dovesse bastare). Ma qui è impossibile dare un range, perché dipende dalle applicazioni che si installano, dalle applicazioni che si sviluppano, dalla quantità di espansione store (nuovi canali) che si attivano. Ci sono inoltre tre variabili, valide per ognuno delle tre strade, che vanno a costituire dei COSTI ADDIZIONALI ma spesso NECESSARI: i. Data Integration Oltre allo sviluppo dell’ecommerce, bisogna (quasi) sempre mettere nel budget un connettore, ovvero la parte di data integration tra Shopify e l’ERP / il software gestionale. A corredo del sistema informativo, ci possono essere altri flussi di scambio dati necessari tra Shopify plus e altri software, come con un PIM, un DAM o un software per la gestione del catalogo e delle vendite sui marketplace (alla Channelengine o Langow, per fare un esempio). Ma, almeno per la parte di scambio anagrafiche, ordini e di allineamento giacenze con il gestionale, il connettore con il gestionale è un “sine qua non” difficilmente non ipotizzabile in un progetto ecommerce. Per andare incontro a questa necessità, ICT SVILUPPO propone una soluzione testata da decine e decine di siti online, chiamata Total Data Hub (TDH). TDH è una sistema IAAS (Infrastructure As a Service) di scambio dati tra sistemi software, altamente adattabile e scalabile, sviluppato all’interno del Cloud Microsoft Azure, con un sistema di micro servizi altamente scalabile. TDH si occupa dell’interscambio dati tra diverse fonti e destinazioni, in modo bidirezionale, tramite vari tipi di collegamenti via API, webservice, etc. resi disponibili dai vari software specialistici, per costruire un’infrastruttura che si rifà ai principi essenziali della Digital Transformation. Per stimare il costo di una soluzione di data integration è necessaria un’analisi preliminare, senza la quale è impossibile definire SE (si può) e QUANTO (costa). Ma visto che stiamo parlando di budget di massima, proviamo ad invidiare un primo range, sempre di partenza: se si tratta di un connettore “semplice”, ovvero dove, senza particolari complicazioni e che utilizza uno dei sistemi standard diffusi nelle PMI italiane - alla TeamSystem, Zucchetti, Atelier, Moda, Stealth o software di pari livello - in 15 anni di sviluppo di soluzioni di data integration, possiamo con una certa sicurezza, indicare sui 10-20 k € un'idea di budget. Se fosse invece un connettore con un sistema più enterprise, come SAP o Oracle, ci è capitato spesso di aggirarci su cifre che variano tra i 20-40k € di budget. La cifra dipende molto dalla tipologia di database, dalla sua dimensione (quanti prodotti) e dalle necessità architetturali più o meno complesse (punti vendita, marketplace e altri canali di distribuzione da tenere aggiornati, allineando le giacenze, con grandi quantitativi di codici ean da gestire). Il tutto, ovviamente (non mi stanco di ripeterlo) subordinato ad una analisi preventiva. ii. I canali aggiuntivi di Shopify Plus Non sempre si riesce a gestire tutto con la funzione dei mercati di Shopify, per gestire l’internazionalizzazione del proprio business online. Spesso è necessario disaccoppiare su differenti canali paralleli i vari listi, cataloghi, forme di pagamento, proposte commerciali… Impostare e configurare un nuovo canale, applicargli il tema selezionato è un lavoro che si fa per ogni mercato e che ha peculiarità specifiche, quelle stesse che lo rendono inassimilabile su un’unica istanza di Shopify plus. Anche qui, dipendendo dai casi, potremmo immaginare un budget di minima 5/7.000 € per ogni canale aggiuntivo (e poi dipende da cosa viene sviluppato e dalle complessità delle implementazioni) iii. Il progetto Headless Ecommerce C'è una quarta strada sul tema dell'impostazione grafica, che è quella dell'HEADLESS ecommerce con Shopify, Shopify propone una soluzione completa per la realizzazione degli ecommerce headless. Cosa significa headless? Il disaccoppiamento del software per la gestione dell'ecommerce dalla pagine che vengono navigate, il frontend. In questo modo abbiamo due sistemi, uno che gestisce l'ecommerce e uno sul quale si sviluppano esperienze utente di navigazione, che dialogano tra loro tramite API. Se volete approfondire il tema, ho scritto questo articolo su che cos'è un ecommerce headless. Dato che il backend per le operazioni è sempre Shopify, le pagine dello store, il frontend, viene invece sviluppato, all'interno di questa soluzione nativa con un framework basato su React che si chiama Hydrogen. Hydrogen è la piattaforma per lo sviluppo ufficiale proposta da Shopify per costruire gli storefront (le teste dell'ecommerce headless, ovvero le pagine che vengono viste dal pubblico) personalizzati. Viene promossa sul sito di Shopify come la soluzione a Framework completo che permette di supportare l'azienda che lo vuole implementare sotto diversi aspetti: Permette di accelerare lo sviluppo dell'ecommerce, grazie a dei template da cui partire, incluso un completo store di demo e a dei componenti già pronti, hook ed utility che rendono più facile il lavoro con le API di Shopify. Si presenta completo e flessibile: si appoggia a tecnologie moderne e avanzate ma nel contempo diffuse e collaudate come Typescript, React e Tailwind. (ma soprattutto questo) E' ottimizzato per aver performance eccellenti, grazie al rendering in streaming lato server (server side rendering) con Suspense e le politiche di memorizzazione nella cache, che sbloccano i primi rendering veloci e permettono l'immissione dei dati in maniera progressiva. E poi anche perché è uno dei primi framework costruiti su React 18. Per sviluppare un progetto headless con Shopify Plus, visto che bisogna produrre moduli e funzionalità da zero, sulle richieste specifiche del progetto, a seconda della dimensione del progetto, potremmo ipotizzare un budget dai 70.000 € ai 150.000 €. Anche qui, tutto da definire in fase di analisi. Che tradotto, significa: tutto quello che io scrivo è un grande dipende. Shopify Plus, un PROGETTO ecommerce enterprise Mettere in piedi un sito ecommerce enterprise con Shopify Plus, non è quindi aprire un account sulla piattaforma, caricare i prodotti, fare due configurazioni e andare in linea, sperando di vendere qualcosa. Un’azienda e un brand, che decidono di migrare - o di iniziare con un nuovo progetto - con la soluzione enterprise di Shopify Plus, lo devono dare con un approccio progettuale. Ed è questo che facciamo qui da noi, in ICT SVILUPPO: progetti ecommerce per aziende che vogliono affrontare il mondo dell’online in maniera organica e completa, progetti integrati nell’architettura informatica ed informativa dell’azienda, che scambiano dati con ERP, PIM, CRM e con i touchpoint che possono essere necessari. Nel fare questo, abbracciamo una filosofia che votata alla semplicità: “make it easier” è la nostra ricerca della soluzione più semplice per risolvere questioni spesso complesse. Si scala su qualcosa di “più complesso” solo quando la soluzione più semplice non soddisfa completamente i requisiti. Un approccio che mescola il Growth Drive Design, i paradigmi Lean e una vocazione ai dettami della Digital Transformation. Ma come coniugare la soddisfazione dei requisiti di realtà molto complessi con un approccio votato alla semplicità? Beh, premessa: dovrebbe sempre essere una questione di riduzione ai minimi termini di problematiche complesse 😀 (e non di complicare l’esitante ancora di più, come accade scegliendo certi software blasonati e sviluppatori che hanno fatto le loro fortune su questo). Un progetto ha bisogno di essere redatto e quantificato in seguito alla analisi delle esigenze di business specifiche, per poterlo quantificare. Il nostro esercizio, con questo post, è poter dare un minimo di visione per iniziare a comprendere dei budget da cui partire. E, detto questo, in ICT SVILUPPO facciamo questo con un metodo, un metodo che deriva da un’esperienza di lunga data sul mondo ecommerce. Il METODO di ICT SVILUPPO ICT SVILUPPO è stato uno dei primissimi partner di Shopify italiani, dal 2016, e Shopify Experts, con un know how che si è consolidato, negli ultimi 5 anni, su decine di progetti. Ma il team interno ha messo in piedi, sviluppato e venduto progetti di ecommerce fin dal 1998. Parliamo di quei 25 anni di know how sul tema. Il CEO di ICT Sviluppo, Diego Dal Lago, sviluppava gestiva i suoi ecommerce dalla fine degli anni 90. Lo stesso faceva il COO Giovanni Fracasso. Con esperienze diverse (quella di Diego più tecnologia, quella di Giovanni più votata al marketing) ma in un ambito che, all’epoca, era pionieristico. E oramai, inutile nasconderlo con falsa modestia, quando ci troviamo di fronte ad un progetto ecommerce da sviluppare, le idee sul “come” andrebbe fatto, le abbiamo spesso molto chiare fin dalle prime chiacchiere con il cliente. Negli anni abbiamo costruito un metodo per realizzare i nostri progetti ecommerce, che semplifica e fluidifica i processi per arrivare ad un risultato in tempi ragionevoli e con costi proporzionati alla grandezza ed importanza del progetto che il cliente vuole avviare. Il Project Ecommerce Manager Il metodo di ICT SVILUPPO passa attraverso l’utilizzo di una risorsa senior che, da project manager, Shopify Expert, affianca costantemente il cliente in ogni fase, non solo con lo scopo di accounting, ma di vero e proprio supporto consulenziale, per trovare le migliori soluzioni con la piattaforma scelta. Introduce ed orienta l'ecommerce manager o il team marketing verso le soluzioni e le possibilità nel mondo shopify. I 4 team per il progetto Shopify Plus E poi ci sono 4 team distinti, per seguire le varie fasi del progetto, coordinati dal manager affidato al progetto per i diversi aspetti sviluppo front end (grafica/tema); sviluppo core (connettori, app private); configurazioni, impostazioni ed impaginazioni; supporto per. Implementazioni tattiche di marketing (popup, marketing automation, fidelity…). I 4 team e il Project Manager lavorano sul progetto, partendo da un kick-off, con l’obiettivo di trovare la strada “più semplice” (e che lasci la massima libertà di intervento successiva al team marketing del cliente) per soddisfare tutti i requisiti del cliente. Conclusione: ma insomma, quanto costa un progetto con Shopify Plus? Spero lo abbiate capito: definire un budget per un progetto di Shopify plus senza analizzare nel dettaglio ogni esigenze è praticamente impossibile. Pesa la scelta dell’approccio alla grafica. Pesa la scelta della gestione dei mercati differenti. Pesa il connettore con gli altri sistemi aziendali e la complessità dell’architettura. Pesa la necessità di sviluppare o configurare soluzioni specifiche per necessità di business particolari. Resta quindi una considerazione da progetto, proprio come ricordato prima: e un progetto ha bisogno di essere redatto e quantificato in seguito alla analisi delle esigenze di business specifiche. Ma intanto, se volete giocare con un budget e con le voci inserite in questo post, potete creare uno scenario aziendale per poter affrontare il tema con il metodo di ICT Sviluppo. Di base direi che, a secondo delle complessità da risolvere a livello di data integration, come gestire la questione dei vari mercati e qualche funzionalità aggiuntiva, è un progetto che - se non si sceglie la strada dell'headless ecommerce - si aggira, sulla base del nostro storico e tipologia di gestione dei progetti, tra i 50.000 € e i 100.000 €. E davvero, se pensate che il fatto che costi meno rispetto a Salesforce Commerce Cloud o ad Adobe/Magento sia un minus per un ecommerce enterprise... forse dovreste riconsiderare e ritarare i parametri di giudizio, alla luce della veloce progressione tecnologia e alla spinta dell'innovazione che abbiamo visto negli ultimi anni, che ha abbattuto i costi di soluzioni all'avanguardia. Perché con l'approccio di Shopify Plus si può avere molto di più a decisamente meno, grazie ad una piattaforma che rende facile la gestione, l'implementazione e lo sviluppo. Ulteriori approfondimenti li trovi nel nostro articolo sul prezzo di Shopify Plus. Per approfondire il tema, per capire come ICT Sviluppo potrebbe aiutarvi con il vostro progetto con Shopify Plus, questo il link al mio calendario per fissare una call di presentazione: CALENDARIO GIOVANNI.
La onepage checkout è una pagina di checkout completa di tutte le informazioni necessarie per concludere l'acquisto senza fare ulteriori step, in modo da diminuire il rischio di abbandono del carrello, vera piaga di ogni ecommerce. Nel corso di questo articolo analizzeremo vantaggi e svantaggi di questo tipo di pagina, spiegando inoltre quali sono i modi per farla con Shopify, piattaforma ecommerce headless che permette quindi di avere un potenziale di personalizzazione pressoché infinito del tuo store online. Cos'è la one page checkout? La one page checkout è una pagina del sito ecommerce dedicata conclusione dell'acquisto. È la pagina che compare dopo che il cliente ha cliccato il tasto acquista all'interno del suo carrello. Al suo interno sono indicate tutte le informazioni necessarie per chiudere un ordine, senza suddividerle in ulteriori pagine. Troveremo pertanto al suo interno tutte le info che riguardano riepilogo dell'ordine, metodi di pagamento, spedizione e molto altro. Tutto ciò è di fondamentale importanza perché il checkout è un passaggio è obbligatorio per chiunque decida i comprare i prodotti di un ecommerce, sia esso sviluppato con Shopify o con altre piattaforme come BigCommerce. Garantire perciò un alto livello di user experience in questo passaggio, significa avere un tasso di conversione più alto e, allo stesso tempo, un numero inferiore di carrelli abbandonati. Vantaggi e svantaggi del checkout one page Come tutte le cose la one page checkout porta con sé una serie di svantaggi ma anche alcuni svantaggi, da valutare quando si è in pianificazione di un progetto ecommerce. Vantaggi della one page checkout Aumento del tasso di conversioni Il vantaggio più importante, come già sottolineato nell'introduzione di questo articolo, riguarda l'aumento del tasso di conversione al checkout. Uno dei problemi maggiori per chi ha un ecommerce è rappresentato dall'abbandono del carrello, vera e propria piaga da risolvere per gli ecommerce manager. Marketing automation, display advertising, pop up sono solo alcune strategie per non far abbandonare il carrello all'utente. Sono però tutte strategie reattive, che possono avere un'utilità quando il cliente ha già abbandonato il carrello. L'ottimizzazione della pagina del checkout è una strategia preventiva, una volta che il cliente si trova di fronte una pagina dell'ecommerce ottimizzata è meno probabile abbandoni il carrello. Avere un checkout su una sola pagina aiuta il cliente a completare l'acquisto. Ricordiamo infatti che il mondo in cui viviamo oggi è estremamente frenetico e avere troppe pagine in un processo di acquisto infatti può tramutarsi in una perdita di tempo dal punto di vista dell'utente. A testimonianza di questo c'è un caso studio che riguarda lo store dei Giochi Olimpici Invernali del 2010. L'esperimento è stato condotto tramite A/B test proponendo due tipi di checkout diversi, uno su un'unica pagina e uno su più pagine. Il risultato finale è stato che la onepage checkout ha portato circa il 22% di transazioni in più rispetto all'altra. Velocità di elaborazione Uno dei problemi riscontrabili nel mondo attuale, come detto, è la frenesia del cliente che si manifesta anche nel momento dell'acquisto dei prodotti e l'iper competitività che rende difficile avere posizioni monopolistiche all'interno dei mercati. Tutto ciò porta il cliente finale ad essere impaziente e viziato costringendo le imprese ad accontentarlo in termini sia di varietà di prodotti sia in termini di processo di acquisto. Nel caso in cui un'impresa non riuscisse ad accontentarlo, andrebbe altrove vista la vastità delle imprese pronte a soddisfarlo. La one page checkout mira a rendere il processo di acquisto più veloce, senza far perdere tempo in scorrimento di pagine aggiuntive all'utente. Capita spesso infatti che da una pagina all'altra ci si accorga di non avere inserito correttamente i dati e si sia costretti a navigare per pagine già compilate con conseguente rischio di errori di caricamento. In tutto questo processo è da mettere in conto che un cliente può essere già perso al primo errore. Importanza agli utenti mobile Uno dei concetti da tenere in considerazione quando si sviluppa un ecommerce è quello del responsive design, quindi l'ottimizzazione per gli utenti mobile. Questa tipologia di cliente è ormai la più presente ed è da tenere in considerazione ogni volta che si pianifica un sito, specialmente se si tratta di un ecommerce. Avere un'unica pagina di checkout significa infatti diminuire sensibilmente i tempi di caricamento complessivo di tutto il processo di acquisto. Aumento del livello di user experience Questo punto può essere considerato come una sintesi degli altri. Da un punto di vista mentale un cliente è molto più a suo agio se trova di fronte tutto ciò di cui ha bisogno. Ulteriori passaggi rappresentano costi psicologici il cui impatto è molto importante per la conclusione dell'acquisto. La one page checkout riesce ad abbattere questi costi e far concludere velocemente l'acquisto all'utente. Svantaggi del checkout one page Sovrabbondanza di informazioni Se è vero che l'utente ama avere tutto sottomano, è vero anche che non bisogna esagerare. La semplicità è data non solo dal numero di passaggi necessari per completare un acquisto, ma anche dal come le informazioni sono inserite all'interno della pagina. Una pagina web con troppe informazioni, rischia di diventare una pagina troppo pesante all'occhio dell'utente che, spaventato dalla fatica che deve compiere per leggere tutte le informazioni, può abbandonare la pagina e andare altrove. È pertanto importante trovare il giusto bilanciamento tra informazioni da inserire e user experience dell'utente. Difficoltà di tracciamento Il tracciamento in un sito web è fondamentale per chi deve effettuare le analisi, o semplicemente per chi deve profilare dei target di utenti in base ai loro comportamenti con un crm. Con un'unica pagina in fase di checkout diventa difficile analizzare quali contenuti bloccano l'utente durante il processo di acquisto, a differenza di una pagina doppia. Difficoltà di caricamento della pagina Se è vero che il processo di acquisto viene notevolmente accelerato, è anche vero che la singola pagina può avere problemi di caricamento per l'abbondanza di contenuti al suo interno. Anche qui la soluzione è trovare il giusto compromesso tra user experience e informazioni contenute all'interno della pagina. Shopify e one page checkout Se hai deciso di affidarti a Shopify per sviluppare il tuo ecommerce, hai la possibilità di prevedere un'unica pagina di checkout tramite due possibilità che elencheremo in seguito. La buona notizia è che le app di terze parti si integrano con tutti i piani Shopify. Per chi invece desidera una personalizzazione completa del checkout senza alcun vincolo, è necessaria la sottoscrizione al piano Shopify Plus. Personalizzazione a codice con il checkout liquid di Shopify Una delle possibilità per sviluppare la one page checkout da template andando successivamente a modificare il codice. Con Shopify Plus si ha a disposizione il checkout.liquid ossia un layout di checkout sviluppato con linguaggio Liquid e totalmente customizzabile, sia per quanto riguarda le funzionalità sia per quanto riguarda lo stile del checkout. Come fare ad ottenere il codice in liquid da personalizzare? Ti basterà accedere all'account, entrare nello store online nella sezione temi, scegliere il tema base desiderato, cliccare su modifica HTML e CSS, aggiungere un nuovo layout. A questo punto verrà generato il codice del checkout da modificare fino arrivare allo sviluppo del checkout su un'unica pagina. L'operazione appena descritta però non è alla portata di tutti e in questi casi, per evitare di perdere tempo e pazienza, è opportuno affidarsi ad un'agenzia Shopify per consentirti di avere il massimo risultato possibile del tuo checkout. Applicazioni di terze parti Altra soluzione per avere un checkout su un'unica pagina è rappresentato dalle applicazioni di terze parti. Queste soluzioni quindi sono adatte e implementabili per tutti i merchant Shopify, indipendentemente dal piano sottoscritto. Queste soluzioni inoltre sono solitamente a pagamento, con dei costi che variano dai 14 ai 39 Euro mensili a seconda del piano e ogni soluzione può contenere funzionalità aggiuntive utili al tuo ecommerce. Ne esaminiamo in seguito alcune: Magebird: la prima soluzione è offerta da Magebird e, oltre ad offrire un'unica pagina di checkout per gli store Shopify, offre anche numerose features per incrementare le conversioni al carrello (esempio su tutte sono: la possibilità di inserimento un timer per spingere l'utente a chiudere l'acquisto e l'inserimento di una barra con promozioni speciali in modo da fare up-selling e cross-selling). Tutto questo ha un costo di 14€/mese con una limitazione che consiste in un massimo di 50 ordini giornalieri. TeleCheckout: è la soluzione più indicata ai non esperti di programmazione e di codici perché offre una soluzione che si integra e funziona facilmente tramite plug-in e applicazioni già installate all'interno dello store. Il piano standard ha un prezzo di 19,50€/mese. Conclusioni Abbiamo dunque illustrato cosa sia una onepage checkout, quali siano i modi per averla all'interno di uno store Shopify e quali vantaggi può portare in termini di velocità del sito e di user experience. I vantaggi del checkout in un'unica pagina sono importanti e consentono di aumentare le vendite degli ecommerce, conseguentemente all'aumento della user experience dell'utente. L'unica cosa che ti resta da fare è contattare un esperto Shopify ed iniziare il tuo progetto oppure richiedere lo sviluppo della tua pagina onepage checkout.
La ricerca di ogni utente inizia con la digitazione di determinate parole chiave nel motore di ricerca che fornisce una serie di risultati tra i quali scegliere. Ecco perché scegliere le parole chiave giuste è il primo step necessario per far arrivare i clienti sul tuo ecommerce, intercettando i loro intenti di ricerca. Molte persone vengono a conoscenza di nuove aziende ed ecommerce (di cui magari non avevano mai sentito parlare prima) proprio tramite ricerche web. Questo significa che devi trovare le giuste parole chiave e che queste ultime devono essere in linea con le persone in target, cioè potenzialmente interessate ai tuoi servizi e ai tuoi prodotti. Come scegliere le parole chiave? Ovviamente non possono essere selezionate senza alcun criterio, ma è necessario un processo lungo e articolato che richiede una serie di competenze e conoscenze. In questo articolo ti spieghiamo proprio come scegliere le parole chiave e quali strumenti puoi utilizzare. Parola chiave SEO: cos’è? Ogni progetto e-commerce deve adeguarsi e soddisfare regole SEO per collocarsi nelle prime posizioni e ottenere la necessaria visibilità per guadagnare click e traffico. Un negozio online, per quanto ben fatto e ricco dei migliori prodotti del settore, risulta del tutto improduttivo e poco efficace se non ci sono persone che atterrano sul sito. É come un ristorante con prodotti freschissimi e di ottima qualità, dove però non entra mai nessuno. Il motivo potrebbe essere una posizione non ottimale o una scarsa comunicazione. Le keyword, cioè le parole chiave, possono essere considerate come delle insegne luminose che fanno luce sul tuo e-commerce, ma devi usarle nel modo giusto. Non avrebbe senso scegliere di puntare solo a 2-3, così come sarebbe addirittura controproducente sceglierne a centinaia. Devi piuttosto trovare un equilibrio che ti consenta di illuminare la tua attività. Così facendo puoi ottimizzare il tuo sito web facendolo comparire tra i primi risultati nelle pagine dei motori di ricerca. Ma nella pratica cos’è una parola chiave? Sostanzialmente è una parola o una frase che gli utenti generalmente utilizzano per le loro ricerche. Un esempio di parole chiave per un turista che sta cercando un albergo a Roma è per l’appunto “albergo Roma”. Dopo aver inserito queste parole all'interno del motore di ricerca, esso restituirà i risultati ordinati in base a pertinenza e autorevolezza del sito. Per capire meglio come scegliere le parole chiave per il SEO è opportuno fare una distinzione tra keyword a coda lunga e keyword a coda corta. Parole chiave a coda lunga Le parole chiave a coda lunga, dette anche long tail keyword, sono quelle che contengono più di due parole e in alcuni casi sono vere e proprie frasi. Ritornando all’esempio di prima una parola a coda lunga è “albergo a Roma con colazione”, oppure “albergo a Roma vicino al Colosseo”. Queste parole chiave sono più facili da classificare poiché molto più specifiche, quindi consentono di restringere il campo ad un potenziale pubblico interessato al tuo prodotto. In pratica puoi intercettare un pubblico più ristretto ma anche più specifico, quindi con una percentuale più alta di conversione. Parole chiave a coda corta Le parole chiave a coda corta, definite short tail keyword, sono composte da un massimo di due parole ma sono più difficili da gestire. Hanno infatti un’altissima concorrenza e, a meno che il tuo e-commerce non sia già posizionato nei primi posti della SERP, vanno usate con intelligenza e con oculatezza. Queste parole chiave, infatti, attirano una gran quantità di utenti che non necessariamente sono in linea con il tuo target, quindi difficili da convertire e da fidelizzare. Le categorie delle parole chiave negli e-commerce Come scegliere le parole chiave per ottimizzare il tuo e-commerce? Per rispondere a questa domanda devi conoscere i tuoi potenziali acquirenti, operazione che puoi portare a termine con Shopify, magari integrandolo con un CRM. Le due piattaforme integrate ti consentono di creare e ricercare rapidamente i profili dei tuoi clienti, per poi soddisfare le loro esigenze che possono variare a seconda della fase della customer journey in cui si trovano. Proprio perché gli intenti di ricerca possono variare a seconda dei singoli utenti e dello step di acquisto in cui si trovano, è utile suddividere le keyword in 4 categorie: Informazionali; Transazionali; Navigazionali; Georeferenziate. Analizziamole tutte e 4 per provare ad intercettare quante più domande possibili. Keyword informazionali Le keyword informazionali sono quelle che generalmente contengono le seguenti parole: “quando”, “come”, “perché”, “quale” ecc. L’utente si trova nella fase iniziale del suo processo di acquisto e, prima di comprare, sta raccogliendo una serie di informazioni utili per trovare risposte pertinenti alle sue domande. Le risposte a queste domande andrebbero inserite all’interno dei blog, fornendo informazioni utili e professionali agli utenti e dando mostra di essere un brand affidabile al quale rivolgersi per risolvere i propri problemi o soddisfare i propri bisogni. Keyword transazionali Le keyword transazionali sono quelle che comprendono parole come “spedizione gratuita”, “prezzi”, “offerte”, “sconti online” e tutti quei termini che possono influenzare la decisione d’acquisto finale. L’utente si trova in una fase del customer journey differente, poiché è già ben predisposto all’acquisto e sta cercando di capire qual è la soluzione più conveniente per lui. Queste keyword andrebbero inserite nelle schede prodotto, nelle landing page, nelle pagine di categorie prodotti o nelle informazioni di pagamento, spedizione e reso. Keyword navigazionali Le keyword navigazionali sono tutte quelle parole chiave che contengono già il nome del sito o del brand specifico. In questa fase l’utente già sa come soddisfare il suo desiderio e vuole acquistare un prodotto o un servizio specifico su un e-commerce che già conosce. Molti merchant tendono invece a sottovalutare le keyword navigazionali, ritenendole superflue. Non è così, anzi, sarebbe davvero una beffa non essere nella prima posizione della SERP quando la query contiene proprio il nome tuo brand. Keyword georeferenziate Le keyword georeferenziate sono quelle destinate a circoscrivere un’offerta in una determinata area geografica e sono indicate per specifiche attività. L’e-commerce nasce per non avere barriere e per poter raggiungere potenzialmente qualsiasi cliente in ogni parte del mondo, tuttavia ci sono le piccole realtà che puntano tutto sul local marketing o che sono affiancati da punti vendita fisici. In entrambi i casi l’obiettivo è raggiungere persone che sono vicine geograficamente, sia per contenere i costi delle spedizioni sia per attrarre persone anche nel negozio fisico. Puoi ad esempio usare parole chiave per pubblicità se intendi far arrivare la tua offerta ad un numero ristretto e mirato di persone in una specifica area geografica. Gli strumenti per scegliere le parole chiave Teoricamente puoi effettuare anche delle ricerche manuali per identificare le parole chiave più gettonate, ma sarebbe davvero un lavoraccio. Molto meglio usare strumenti specifici che, in abbinamento con le funzionalità di un sito Shopify, ti rendono il lavoro molto più snello e veloce. Esistono strumenti gratuiti e strumenti a pagamento: eccone alcuni tra i quali puoi scegliere. Ricerca parole chiave gratis: gli strumenti a disposizione Ci sono diversi strumenti gratis che, pur avendo meno funzioni rispetto a quelli a pagamento, risultano molto utili per la ricerca delle parole chiave più indicate secondo il proprio business. Uno di questi è Google Keyword Planner, che suggerisce parole chiave per le campagne a pagamento su Google Adwords. Inoltre aiuta a valutare il volume di ricerca mensile di determinate keyword e trovare anche le parole correlate. In questo modo puoi programmare i tuoi post sui social e gli articoli sui blog cavalcando le keyword più in voga di un preciso periodo. Puoi identificare con Google Analytics le parole chiave che consentono di mostrare il tuo annuncio ai clienti giusti e, contemporaneamente, pianificare le parole chiave di Google Ads. Tra i migliori strumenti sul mercato c’è Keywords Everywhere, un’estensione di Google Chrome che fornisce dati sul traffico mensile stimato per ogni ricerca e ti mostra le parole chiave correlate. C’è poi da tenere in considerazione che molte persone effettuano le loro ricerche direttamente su Amazon, quindi bypassando Google. Amazon Keyword Research, il motore di ricerca su Amazon, è progettato per rispondere a richieste con un elevato intento di acquisto e quindi le parole suggerite hanno un alto tasso di conversione. Puoi quindi prendere spunto dai suggerimenti automatici di Amazon per poi reperire le tue keyword. Strumenti per la ricerca di parole chiave a pagamento Se devi effettuare un numero di ricerche molto elevato o hai bisogno di dati estremamente precisi per scegliere le parole chiave, allora devi fare affidamento su servizi a pagamento come per esempio KWFinder o Sem Rush. Altro ottimo strumento è SEOZoom, che ti mostra i trend del traffico dei principali motori di ricerca e che ti fornisce indicazioni anche su come si muovono i tuoi competitor. Inoltre puoi ricevere report e analisi per capire se la tua strategia sta funzionando o se devi cambiare qualcosa. Conclusioni Le parole chiave svolgono una funzione di primaria importanza che aiutano i motori di ricerca a classificare i siti secondo le ricerche degli utenti. Identificare le giuste keyword offre due vantaggi: ottimizza il posizionamento del tuo e-commerce e migliora l’esperienza di navigazione degli utenti. Nel corso dell’articolo abbiamo più volte sottolineato l'importanza di avere un progetto Shopify per lo sviluppo di una strategia SEO che consenta al tuo ecommerce di acquisire maggior traffico. Se vuoi saperne di più ti basta scaricare l’ebook gratuito disponibile alla fine dell’articolo.
Shopify propone una soluzione completa per la realizzazione degli ecommerce headless. Cosa significa headless? Il disaccoppiamento del software per la gestione dell'ecommerce dalla pagine che vengono navigate, il frontend. In questo modo abbiamo due sistemi, uno che gestisce l'ecommerce e uno sul quale si sviluppano esperienze utente di navigazione, che dialogano tra loro tramite API. Se volete approfondire il tema, ho scritto questo articolo su che cos'è un ecommerce headless. Dato che il backend per le operazioni è sempre Shopify, le pagine dello store, il frontend, viene invece sviluppato, all'interno di questa soluzione nativa con un framework basto su React che si chiama Hydrogen. La soluzione headless di Shopify Si tratta di uno stack tecnologico di soluzioni che puntano a garantire un'esperienza di sviluppo armonica e funzionale, all'interno dell'ecosistema di Shopify. La soluzione proposta da Shopify, a differenza di altre soluzioni terze per sviluppare un sistema headless, ha il vantaggio di essere nativamente integrata, supportata dall'azienda e che evolve nella stessa direzione scelta dall'azienda canadese per il software più utilizzato al mondo per creare siti di ecommerce. Una garanzia per la costruzione di un progetto personalizzato, dove le variabili e le complessità da gestire sono comunque molte: utilizzare una soluzione frontend e una soluzione per l'hosting delle pagine headless dell'ecommerce, completamente integrate con Shopify, riducono notevolmente i potenziali mal di testa ed inconvenienti di percorso. Offrendo un sistema completo per sviluppare headless, Shopify si garantisce la riduzione delle frizioni con altri sistemi nello realizzazione, legando sviluppatori e merchant ad un ecosistema che diventa sempre più funzionale, senza troppi fronzoli e votato al successo dei progetti di business ospitati. Tutto ciò è coerente con la visone di Shopify: offrire un sistema completo e con e funzionalità essenziali per sviluppare i progetti per vendere online. Solo che le necessità dei merchant aumentano nel tempo. Le aziende hanno bisogno di strumenti per vendere all'estero, e allora arriva Shopify Markets. E le aziende che ieri si accontentavano di Shopify plus per progetti multicanale, oggi reclamano soluzioni headless. Shopify evolve e lo fa con soluzioni semplici, che ottimizzano tempi di sviluppo e di gestione, per rispondere alle esigenze di un mercato che cambia ed evolve rapidamente. Hydrogen storefront Hydrogen è la piattaforma per lo sviluppo ufficiale proposta da Shopify per costruire gli storefront (le teste dell'ecommerce headless, ovvero le pagine che vengono viste dal pubblico) personalizzati. Viene promossa sul sito di Shopify come la soluzione a Framework completo che permette di supportare l'azienda che lo vuole implementare sotto diversi aspetti: Permette di accelerare lo sviluppo dell'ecommerce, grazie a dei template da cui partire, incluso un completo store di demo e a dei componenti già pronti, hook ed utility che rendono più facile il lavoro con le API di Shopify. Si presenta completo e flessibile: si appoggia a tecnologie moderne e avanzate ma nel contempo diffuse e collaudate come Typescript, React e Tailwind. (ma soprattutto questo) E' ottimizzato per aver performance eccellenti, grazie al rendering in streaming lato server (server side rendering) con Suspense e le politiche di memorizzazione nella cache, che sbloccano i primi rendering veloci e permettono l'immissione dei dati in maniera progressiva. E poi anche perché è uno dei primi framework costruiti su React 18. Perché il punto 3 è eccitante? Proviamo a dirla in maniera più tecnica, Perché il Server Side Rendering (SSR) di un'applicazione javascript (che nativamente sarebbe pensata esattamente per l'opposto, ovvero per il Client Side Rendering), permette primariamente tre cose molto interessanti: permette di velocizza il primo caricamento, in quanto la pagina viene fornita già pronta per il browser e non va sia calcolata che renderizzata dal browser stesso; permette di aumentare la sicurezza in quanto non espone dati grezzi e non richiede l'accesso ad API; consente di ottimizzare per le performance lato SEO. Il lato negativo, se vogliamo, è che qualunque interazione successiva da parte dell'utente sulla pagina, richiede il reload della stessa, interamente. Ovviamente la quantità di elementi che troviamo nella pagina possono incidere in maniera impattante sui tempi di caricamento (anche del primo caricamento, non solo dei reload). Quindi va sviluppata con buon senso e con cognizione di causa. Rispetto al Client Side Rendering , il Server Side Rendering ha un piccolo vantaggio in più in questo caso: la pagina viene mostrata immediatamente e poi carica in maniera progressiva tutti i dati che ci stanno dietro (ad esempio le variabili del prodotto, le funzioni sulle Call to action e altri elementi non visivi) Gli elementi di Hydrogen Hydrogen include struttura, componenti e tool per disegnare le pagine e sviluppare esperienze personalizzate per i brand che scelgono Shopify. Hydrogen è composto da un framework e da una libreria di componenti. Hydrogen Framework fornisce un plugin che offre un sistema di renderizzazione server-side, che si chiama Vite, utilizzato da altre soluzioni che si occupano di soluzioni headless (tra cui Storyblock), un middleware e traduzioni per i componenti di codice lato client. Vite è un sistema di nuova generazione (scritto dai creatori di VueJs peraltro) , decisamente più moderno e prestante di Webpack I componenti, gli hook e le utility di Hydrogen supporto le funzioni e i concetti presenti in Shopify, che sono facilmente accessibili, performanti e pronti all'uso. Questo permette di ridurre la complessità iniziale e le tempistiche di realizzazione di un progetto headless personalizzato con Shopify. Hydrogen fornisce già dei template per permettere agli sviluppatori di partire da dei modelli già pronti: Hello World un template minimal, per chi vuole iniziare a sviluppare da una base pronta. Demo Store un template completo di Hydrogen storefront, che potrebbe essere usato per andare direttamente live. Hydrogen è costruito ed ottimizzato per utilizzare i dati provenienti dalle Api di Storefront Shopify. Il formato dei dati passati a componenti, hook e ad utility, corrisponde e si conforma alla struttura su cui si basano i modelli GraphQL, dalle Storefron API. Hydrogen supporta anche i dati provenienti da altre fonti, purché venga armonizzato il dato in modo conforme affinché venga gestito dalle componenti, hook e utility di Hydrogen. Oxygen, la piattaforma di hosting pensata per Hydrogen Oxygen è la piattaforma di hosting per Hydrogen storefront ed è disponibile solamente per Shopify Plus al momento (anche se Shopify è al lavoro per renderlo disponibile per tutti i piani). La piattaforma è quella consigliata ufficialmente da Shopify, anche se gli sviluppatori possono scegliere altre opzioni per ospitare le pagine di Hydrogen. Utilizzando i servizi di Oxygen non c'è più bisogno di mettere in piede un'infrastruttura dedicata e hai la libertà di gestire gli storefront con Hydrogen. Su Oxygen si possono depositare differenti storefront di Hydrogen, permettendo di gestire le preview prima della pubblicazione e mantenere il versioning delle modifiche effettuate su Hydrogen. Quando usare Oxygen Quando vuoi hostare uno storefront headless di Shopify sviluppato su Hydrogen Quando vuoi condividere l'anteprima dello storefront di Hydrogen prima che che venga pubblicato. Quando si desidera confrontare e discutere diverse versioni di uno storefront di Hydrogen in ambienti isolati, prima di scegliere una versione per la produzione o da mettere in linea. Quando vuoi testare le modifiche apportare ad uno storefront di Hydrogen senza influire sulla versione principale pubblicata online. Quando vuoi sperimentare sperimentare Hydrogen prima di iniziare lo sviluppo del tuo storefront su Hydrogen. Per approfondire tutte le informazioni su Oxygen potete far riferimento all pagina Oxygen overview e per capire come iniziare ad utilizzarlo potete partire dalla pagina Getting Started with Oxygen. Conclusione Insomma, Shopify costruisce un sistema integrato sempre più performante e scalabile, che dalle necessità di chi inizia con un piccolo business locale, può arrivare ad essere appetibile anche per l'azienda enterprise che guarda con favore a sistemi headless ecommerce, per abbattere i costi di sviluppo nel medio/lungo termine, permettendo investimenti in tecnologia mirati e senza dover appesantire la propria architettura informatica con elementi e strumenti legacy o votati alla obsolescenza. L'implementazione delle funzioni di headless ecommerce su Shopify, unita alla possibilità di costruire siti multilistino, votati a progetti ecommerce B2B, segna l'indirizzo di Shopify, che non si accontenta più di essere una piattaforma per progetti più semplici, ma che aspira a diventare leader su altre fasce di mercato e di conquistarsi una posizione degna di maggior nota all'interno del quadrante Gartner.
Esempi di siti ecommerce headless ce ne sono moltissimi, ma prima di vederne alcuni capiamo cosa andremo a vedere. Cos'è l'ecommerce headless Intanto il termine: headless ecommerce è una metodologia di costruzione di un sito di ecommerce, dove si utilizzano tecnologie in grado di comunicare tra loro via API. Da un lato abbiamo il backend che gestisce tutte le funzione della vendita online, quindi l'ecommerce senza la sua testa, un ecommerce che funziona nativamente con le API, come Shopify o BigCommerce. Dall'altra parte abbiamo un CMS che funge da frontend, da sito navigabile e accoglie informazioni e funzioni per vendere online direttamente dal backend dell'ecommerce (utilizzando le API). Potete approfondire, se siete vergini sull'argomento, nel post Cos'è un ecommerce headless. I vantaggi si traducono in una maggiore velocità di navigazione, una totale personalizzazione, un aumento della sicurezza, un'infrastruttura più snella. Non siamo qui per parlare dei vantaggi di una scelta che vira verso un headless ecommerce, ma se volete dedicare un po' di tempo all'argomento potete approfondire nel post che vi ho appena linkato. L'esempio più interessante e funzionale sviluppare un progetto headless ecommerce, ovvero per costruire la testa di un headless ecommerce, è senz'altro Shogun Frontend, un software che ci permette di costruire le pagine libere dell'ecommerce, sviluppando moduli in React (lo facciamo noi in ICT Sviluppo) per gestire qualunque aspetto del frontend, in moda da dare all'azienda che deve gestirlo, la piena autonomia sul cambio dei contenuti delle pagine del proprio sito. Esempi di headless ecommerce 1.Nike Partiamo da uno di tanto famoso, che riassume la presenza online di Nike. Un frontend in React (la scelta della maggior parte) combinato con Node.js e un backend per il front custom, lo hanno trasformato in un sito mobile first che serve una strategia di presenza globale. 2.Tula Skincare Dopo aver sviluppato il loro sito con Shopify plus, il team di Tula ha voluto spingersi più avanti nel campo ella personalizzazione, puntando anche all'incremento della velocità del sito, adottando Shogun Frontend e quindi lo sviluppo dei moduli in React, all'interno in ambiente già predisposto per fornire al reparto marketing la massima libertà creativa nella gestione dei contenuti 3.Clare Clare ha creato un sito per dare la massima dignità possibile ai colori presentati nel sito, utilizzando un backend con Shopify e un frontend sviluppato un Vue.js. 4.Oneblade L'obiettivo del team di Oneblade, il brand di lusso per le lamette a la cura della pelle, era quello migliorare la velocità di caricamento delle pagine per aumentare la conversione e rendere migliore l'esperienza utente. Il backend è stato sviluppato in Shopify e il frontend con Shogun Frontend. 5.Koala L'arredo della casa di Koala, ha trovato una struttura headless con una combinazione di tecnologie e soluzioni che lhanno reso un sito di riferimento nel panorama dello sviluppo. Il CMs utilizzato è Contentful, il framework è Next.js e la programmazione è stata fatta in Node.js 6.Venus Venus fashion, una brand che si sta imponendo nella moda femminile, ha accompagnato la sua crescita in un miglioramento totale delle performance del suo sito, andando a convertire il frontend in una React progressive web app, mentre l'infrastruttura che governa le logiche dell'ecommerce è diventata un backend al supporto (BFF - Backedn for frontend). 7.Grass roots Il sito dedicato alla fornitura di cibo scelto da una cooperativa di allevatori, ha optato un backend in Shopify e un Javascript frameworks con Emotion, React, handlebars, backbone.js. 8.Staples Canada Il sito di Staples, come molti altri, ha scelto un backend con Shopify e un frontend in React, una delle scelte che sembrano tra le preferite dagli sviluppatori di sistemi headless, dando garanzie, sia lato backend che lato frontend. Nomad Nomad, uno dei leader nell'accessoristica per smart device ha optato per una soluzione headless, aumentando del 25% le conversioni. Anche in questo caso l'accoppiata tecnologica è stata Shopify per il backend e Shogun Frontend per lo sviluppo elle pagine. La tecnologia headless per ecommerce Come si realizza un sito headless? Ci vogliono due elementi: 1. un software per gestire l'ecommerce che possa mettere a disposizione delle API per dare massima libertà e flessibilità per il passaggio dei dati e delle informazioni verso qualunque fronte sia necessaria. I software migliori, a nostro avviso, per porre le basi per un progetto headless, sono Shopify e BigCommerce, entrambe piattaforme SaaS che fanno dello scambio dati via API uno dei punti di forza. Sono questi ecommerce che forniscono alla testa del sito, quella che emerge e che vede il visitatore, con il quale interagisce, le funzioni per visualizzare i prodotti disponibili, gestisce il carrello, le giacenze, le registrazioni degli utenti e i pagamenti... 2. ma questo corpo sommerso, costituito da migliaia di funzionalità per vendere ed acquistare online, ha bisogno di una testa, per l'appunto il sito navigabile (che poi potenzialmente potrebbe essere qualunque altro canale che mettiamo in comunicazione con il software ecommerce. Ecco allora che si hanno due scenari: il primo, quello che prevede la realizzazione totalmente custom della pagine del sito, da parte degli sviluppatori, esautorando, di fatto, il marketing del brand che non ha più un controllo diretto sulle pagine, dovendo rivolgersi agli sviluppatori per ogni singola modifica alle pagine. Il secondo scenario, più plausibile e diffuso, prevede invece l'utilizzo di un secondo software, ovvero una applicazione per creare le pagine del sito e permettere, come con qualunque CMS ad oggetti, al marketing delle aziende di poter gestire in autonomia il proprio sito, una volta che gli sviluppatori lo hanno realizzato e consegnato. L'applicazione per fare questo tipo di lavoro, come abbiamo visto negli esempi appena citati, è Shogun Frontend. Gli sviluppatori creano le pagine su Frontend, costruiscono tutti i moduli che vanno all'interno delle pagine per dare vita alle varie sezioni delle pagine. Questi moduli poi sono completamente personalizzabili (testo ed immagini) dall'utente che gestisce l'ecommerce. Volete scoprire se un progetto e-commerce headless fa per la vostra azienda? Cliccate sul banner qui sotto e scopriamolo assieme! :-)
Un headless ecommerce è tutta una questione di impostazione di progetto e di sviluppo, che ha a che fare con il brand che vuole realizzarlo e gli sviluppatori che se ne occupano; per il navigatore non cambia nulla, quando lo sta navigando. Il potenziale acquirente gode di esperienze di omnicanalità che il sistema permette - e il brand propone, utilizzando un'unica gestione (un corpo, il backend) e molte possibili teste (frontend) diverse. Introduzione all'headless ecommerce Per il navigatore è un ecommerce “normale”, un sito da navigare con prodotti da acquistare, un carrello da pagare, di navigare quel sito in differenti lingue/nazioni o di cambiare al volo la divisa corrente. O una applicazione che l'utente si scarica sullo smartphone, una app ios o android, che fa il suo dovere di app mobile, ovvero di provare ad aumentare l’engagement, con la possibilità di offrire un'esperienza utente pensata appositamente per quel device e comoda da aprire. O di un totem all'interno del negozio fisico, che un avventore può utilizzare per scoprire il catalogo prodotti in maniera agevole, per poi farsi portare da un commesso quelli che più lo incuriosiscono, ad un punto stabilito del negozio, per provarli, prima di acquistarli. O, ancora una applicazione utilizzata dagli agenti che vanno dai dealer, per raccogliere gli ordini con il tablet. Oppure, per finire - ma solo questi esempi - un ecommerce prettamente dedicato al B2B, per rendere i propri clienti autonomi per l'acquisto dei prodotti. Un headless ecommerce può anche stare dietro a tutto ciò, con un unico backend, un unico canale da gestire: il corpo senza testa di un headless ecommerce, si porta dietro le funzionalità di ecommerce, tutte quelle che stanno dietro le quinte, che permettere agli sviluppatori di costruire un frontend (molti frontend, molte esperienze utente) adatti a scopi differenti. In un mondo di soluzioni e di offerte ecommerce ferocemente competitivo c’è un’apparente contraddizione, tra il desiderio di nuove soluzioni, completamente pensate per i proprio clienti, e il desiderio di utilizzare software stabili, non sviluppati da uno team di programmatori che detengono le chiavi della nuova macchina, per non essere da questi poi essere messi sulla graticola del codice sorgente proprietario. Da un lato quindi soluzioni standard e che sono consolidate, che non ti vincolano a manutenzioni senza fine e che scalano a seconda delle necessità di business (ad esempio soluzioni in SaaS come BigCommerce - con il 94% delle funzioni aperte alle API - o Shopify, per i progetti meno complessi dal punto di vista delle logiche di vendita, che non ha bisogno di presentazione), dall’altro la più totale libertà di sviluppare qualunque front end che si appoggiano ai loro backend di gestione, indipendentemente dalle funzioni native di questi canali che si andranno a sviluppare custom. Soluzioni come il framework proposto nativamente da Shopify con Hydrogen Storefront & Oxygen Shogun Fronted o Storyblok sono sicuramente tra le più interessanti per costruire i frontend, che si appoggiano alle API di queste piattaforme ecommerce SaaS, senza sfociare in soluzioni sviluppate ad hoc e finire nella trappola del software proprietario degli sviluppatori. Perché abbiamo bisogno di headless? Bene, nel mondo di oggi, i canali digitali regnano sovrani, e non si aspira alla monocanalità: sempre più abbiamo di fronte un pubblico segmentato, che ha percorsi di avvicinamento al brand tra i più diversi. L'aumento del mobile, dei social e dei contenuti ha cambiato drasticamente il commercio al dettaglio e ha cambiato il modo in cui i consumatori acquista tutto ciò che c'è di un brand, sia prodotti che servizi. C'è un appetito insaziabile per i contenuti, l’unico vero motore che fa girare il web: foto, testi, video… informazioni. C'è bisogno di velocità nel dare conoscenza e fiducia, di coerenza presentandosi sui vari canali, di personalizzazione quando ci troviamo a trattare ogni possibile acquirente come una persona speciale. Ci si aspetta che i brand e quello che vendono siano accessibili ovunque e attraverso qualsiasi dispositivo. Le imprese devono adattarsi, non sono più in grado da tempo di mettere un freno alla massa di utilizzatori di web che dettano, da tempo, le regole di comportamento. Oggi è tutto concentratosi sul raccontare storie, offrire esperienze digitali straordinarie per un mondo digitale che ha ancora bisogno di stupire. Non è un'impresa facile per un’azienda che vuole essere unica e riconoscibile in una vastità quasi interminabili di siti web e di proposte commerciale. Ma per arrivare ad offrire questo, offrirlo su più canali, garantirsi comunque soluzioni all’avanguardia (di società quotate in borsa, solide e presenti in tutto il mondo) c’è bisogno di un cambio di paradigma e questo cambio è, appunto, cambiare il modo in cui si pensano, si sviluppano e si realizzano soluzioni: questo modo è l’headless ecommerce. Cos'è un ecommerce headless È importante innanzitutto comprendere davvero cos'è l'headless ecommerce, perché, quando lo citiamo, entriamo nel regno del “chi sviluppa soluzioni”, che non è sempre un linguaggio semplice da capire. Il termine headless significa, letteralmente tradotto “senza testa” ovvero, in un primo livello molto semplice, che il frontend - il sito o l’app che si si sta navigando - è disaccoppiato dal backend, dal sistema di gestione del sito ecommerce (cioè la testa non è letteralmente lì, è separata dal corpo). Staccare il backend dal frontend significa che l’esperienza utente e le logiche con cui funzionano siti ed app, sono complementari ripensate ex novo per un progetto, che poi utilizzerà gli strumenti di gestione del sito, indipendentemente da quello su cui si trova a navigare l’utente. I sistemi headless permettono di arrivare a costruire dei progetti personalizzati dal punto di vista del front end grazie alle API. API è l'acronimo di Application Programming Interface, che è un intermediario software che consente a due applicazioni di comunicare tra loro: per esempio posso utilizzare le API di BigCommerce o di Shopify per scambiare le giacenze dei vari prodotti che vengono fornite dal programma gestionale, passare dall’ecommerce all’era le anagrafiche dei clienti che acquistano o e gli ordini. Insomma, posso utilizzare queste API per costruire connettori e fare data integration, che sta alla base filosofico-tecnologia della Digital Transformation. Proprio utilizzando le API gli sviluppatori possono ricordare ad una funzione comportamenti da esperienze utente diverse (il checkout di un sito o di una app, essere richiamata dal sistema per la raccolta degli ordini…) Ciò che sto dicendo è che il sistema, rispetto agli altri sistemi, è dotato di maggiore flessibilità, perché è in grado di supportare molte diverse esperienze dei clienti da un unico sistema Un sistema totalmente costruito in maniera personalizzata, con la piena libertà creativa, senza dover ricostruire la parte più delicata, quella che ha bisogno di stabilità, di funzioni, quella più difficile da sviluppare ogni volta ex novo: il sistema di gestione degli utenti, del carrello, di gestione catalogo e scorte, le scontistiche, i pagamenti, l’aggancio ai sistemi di trasporto e a molte soluzioni che si integrano facilmente con soluzioni già esistenti. Quindi abbiamo questo headless ecommerce che può avere “molte teste” Il frontend (ovvero la testa) può essere qualsiasi cosa che presenti informazioni al cliente, ad esempio vetrina web, app mobile, chiosco in negozio… Il backend (il corpo) è il contenuto e la funzionalità ecommerce che alimentano le teste. Ciò che è importante notare è che le funzioni frontend e backend sono completamente separate l'una dall'altra. Questa separazione sembra un problema, ma in realtà è la chiave per la flessibilità e l'agilità che gli approcci senza testa consentono. A titolo di confronto, in una piattaforma monolitica - come Magento - tutto viene connesso insieme (strettamente accoppiato), il che significa che bisogna arrivare a mettere mano su funzioni di backend per cambiare le logiche con cui funziona il frontend - che richiede tempo e complessità! Con i sistemi headless, tutte queste teste frontend possono essere sviluppate e gestite indipendentemente dal backend, che andrà a fare da punto di raccolta e da motore per tutte le funzioni che vengono sviluppate ad hoc, a seconda delle esperienze utente di cui c’è bisogno. Seppure sia ovviamente più oneroso - in termini di ore lavoro e di progetto iniziale - sviluppare un ecommerce headless, in realtà poi, a livello di gestione e visione del progetto dall’alto avremo una minore complessità, molta più agilità di intervento per sviluppi e modifiche sulle single “teste” e, in definitiva, libertà di innovare senza pensieri (se non quello del budget). Un limite dell'ecommerce headless (che non è un limite, ma naturale maturità del progetto) Partiamo subito da quello che, a prima vista, può sembrare uno svantaggio. Un limite, per molti, dell'ecommerce headless, è rappresentato dalla maggiore complessità architetturale e realizzativa, rispetto all'ecommerce monolitico. Mi verrebbe da dire: certo (ed è naturale che sia così). Ovviamente quando parliamo di sistemi più complessi, la facilità di realizzazione si allontana dall'end user per diventare appannaggio di sviluppatori e specialisti. Ma è come dire che il limite d BigCommerce è la maggiore complessità di sviluppo e settaggio rispetto a Shopify. E ci mancherebbe altro! Sono sistemi diversi che soddisfano necessità diverse. Mentre oggi, con una certa facilità, chi si arma di buona lena e voglia di studiare, riesce velocemente ad essere online con un progetto in Shopify autonomamente, lo stesso non si può dire per BigCommerce, che ha bisogno di specialisti e di conoscenze di sviluppo (anche frontend) decisamente più robuste. E se pensiamo a Salesforce Commerce Cloud la complessità del progetto aumenta a dismisura. Ma questo non significa che la semplicità di Shopify vada bene per ogni progetto: aziende con necessità strutturate o logiche complesse non possono quasi neppure considerarlo. E più le logiche complesse e le necessità aumentano più c'è bisogno di sviluppatori ed integratori capaci che mettono mano al progetto, anche quello sviluppato con Shopify. E così è per un sistema headless ecommerce: pensare che l'incapacità di poterlo sviluppare in house o con un freelance (ma di dover rivolgersi ad aziende come ICT Sviluppo per metterlo in piedi) sia un limite, significa che siete deviati da una visione distorta del web, data da anni di implementazioni di sistemi poveri che nascevano dal mondo del fai da te senza sapere nulla di programmazione, come appunto succede con Wordpress o Wix (o a livello basso, di primo approccio con Shopify). Il mondo enterprise è sempre rimasto lontano da soluzioni come queste, prediligendo soluzione anche complesse, ma robuste, scalabili e con soluzioni personalizzate sulla tipologia di business da sviluppare. Ma se si vogliono fare le cose seriamente e competere ad armi pari nel mercato del web, anche le piccole e medie aziende dovrebbero evolvere verso una mentalità da progetto, rifuggendo il mondo del pseudo fai da te. L'evoluzione del web verso un business miliardario globale, pervasivo e omnichannel, alza l'asticella dei bisogni delle aziende. E il freelance o l'agenzia di paese che - prima - faceva la grafica, i contenuti, lo sviluppo del sito e si occupava anche di sistemistica e campagne ADV, nonché di consulenza SEO e di copy persuasivo, è tramontato da un bel po', solo che molti (di loro) e alcune aziende non se ne sono ancora accorti. Il limite della complessità e difficoltà per mettere in piedi un sistema ecommerce headless c'è: ma è per questo che esistano aziende che si occupano di sviluppo e di data integration. Un sito ecommerce è una cosa seria e richiede investimenti - commisurati al bisogno di ogni progetto di business. Che costi è una condito qua non, perché senza capitali non si avvia un progetto imprenditoriale. Fine dello spippolone. Torniamo all'headless ecommerce. L’esperienza omnichannel spinge l’headless Ci sono tanti modi per interagire e per comunicare con tutti i tuoi clienti o i potenziali tali, lo abbiamo visto fin dall’inizio di questo articolo. Il tuo sito web, l’app mobile, i canali social, le email, le comunicazioni in-store, IoT, la gestione del B2B o degli agenti… è un infinito spazio di conquista di esperienze ed interazioni. Con questo universo di omnicanalità è nata la necessità di essere presente con la propria azienda in modo coerente, su tutti i punti di contatto. Non solo perché i clienti se lo aspettano e vogliono un'esperienza unificata, senza interruzioni, ovunque ti trovino e in qualunque canale acquistino. Ma anche perché devi centralizzare le operazioni interne, dalla logistica alla gestione del servizio clienti, per arrivare agli ordini, i pagamenti… insomma la macchina a mille teste che devi costruire ha bisogno di mandare tutto ad un unico punto per non dover creare decine di rami di azienda che ragionano in maniera autonoma. Non devi cercare di costruire un’esperienza unica per ogni canale e non devi cercare di costruire un sistema a se stante per ogni canale. Questo ti permette di essere coerente ed omogeneo e permette alla tua azienda di gestire tutto in maniera armonica Vantaggi competitivi e vantaggi gestionali messi assieme. Operatività… dicevamo Troppo da fare, troppo poco tempo. È il vecchio adagio, ma suona più vero che mai. Soprattutto con la crescita di questa omnicanalità che ti costringe a presidiare ogni interazione che il cliente comanda. Aumentano i punti di contatto con clienti e prospect, aumenta la necessità di produzione di contenuti, aumenta la necessità d’allineamento dei cani, delle persone e dell’intera struttura. I processi di lavoro interni devono essere efficienti e dovresti pensare di integrare la tua strategia headless con un CRM in cloud, quelli in grado - con strumenti e visione - di supportare la raccolta e la distribuzione delle informazioni. Uno strumento come HubSpot ci sposa perfettamente con questa strategia. API di collegamento tra i vari touchpoint e il CRM per gestire vendite e potenziali tali, abbinando marketing automation e raccogliendo informazioni a 360° sul comportamento dei tuoi clienti. Le performance del sito non possono che migliorare I clienti non aspettano, vogliono tutto e lo vogliono subito. E tutto ciò che è meno che perfetto quando si interagisce con i canali dell'azienda diventa un ostacolo all'acquisto. Non vogliono frustrazioni, tutte le esperienze devono essere veloci, fluide ed essere in grado di no fare attendere davanti al computer o allo smartphone. Ecco perché le prestazioni del tuo sito sono così importanti, quando parliamo di velocità di caricamento e di fluidità di navigazione. Se la velocità del tuo frontend è scarsa, ad esempio, non solo contribuirà a ridurre i tassi di conversione e a ridurre le vendite, ma ne risentirà a cascata anche la SEO (perché anche a Google piace che le cose funzionino velocemente). I volumi elevati che il tuo sito potrebbe avere in determinati periodi dell'anno (campagne, Black friday, riassortimenti...) hanno bisogno di un sistema performante e in grado di scalare le necessità. In questa ottica l'headless ecommerce è vincente. Headless significa velocità e scalabilità Un approccio headless significa che puoi apportare modifiche in tutta sicurezza e rilasciare versione in tempo reale molto più velocemente che mai. Questo grazie alle API e al fatto che tutti i tuoi punti di contato con il cliente finale sono collegati ad un unico backend di gestione. Puoi ottimizzare e provare la strada dell'innovazione con costi ridotti, una volta che hai messo in piedi il sistema; in questo modo puoi essere molto più reattivo per rispondere alle necessità del mercato prima dei tuoi concorrenti. Tutto viene fatto passando da un'unica integrazione che abbatte il tempo di intervento uomo, avendo un sistema coerente e centralizzato, seppur altamente personalizzato per ogni aspetto che ogni singolo canale richiede. Di fatto si lavora in un ambiente disaccoppiato dove posso lavorare centralmente sul dato e lo scambio di informazioni (per creare valore sui processi e automatismi) o sul singolo canale che può sperimentare in autonomia e con budget differenti. Siamo di fronte ad una visione che libera la fantasia e la facilità di implementazione. Anche quando si migra a sistemi differenti può avvenire tutto in modo progressivo, sostituendo un pezzo alla volta, non c'è mai la necessità di gettare tutto alle ortiche e ripartire da zero. Sono piccoli passi verso un grande cambiamento, dove puoi vedere il valore che si aggiunge al tuo progetto un po' alla volta. Il regno della personalizzazione Finalmente posiamo smettere di esser vincolati mani e piedi a strutture tecnologiche che fanno da gabbia alla necessità di espressione. Per il tuo brand oggi puoi chiedere di più! Senza avere una testa l'ecommerce headless ti consentirà di importare un frontend a misura delle tue necessità, lavorando sull'esperienza utente e sul design per rendere il tuo marchio unico. Utilizzare delle piattaforme CMS che si connettono nativamente alle API degli ecommerce SaaS (in particolare Shopify e BigCommerce), pensate per la testa di questi progetti, permettono al reparto marketing dell'azienda di essere autonomo dal lavoro degli sviluppatori quando si tratta di cambiare contenuti all'interno dei moduli pensati per quel sito. Utilizzare la soluzione di Shopify headless ecommerce Hydrogen, oppure Shogun Frontend o, ancora Vue Storefront, per esempio, per costruire le pagine dell'ecommerce, permette di sviluppare tutti i componenti che costituiscono la pagina (lo fa lo sviluppatore, cioè lo facciamo noi di ICT Sviluppo): si vanno quindi a costruire per ogni progetto, per esempio, il modulo delle foto della pagina prodotto, la descrizione, i prodotti più venduti etc... Moduli che, una volta costruiti, permetteranno all'utente azienda, che deve gestire quell'ecommerce, di poter cambiare semplicemente, immagini, testi, link, impostazioni... insomma ogni elemento che nello sviluppo del modulo si è pensato di permettere di personalizzare. Grossomodo è come funzionano anche i tempi per il CMS di HubSpot o quello di Storyblok, linguaggi di programmazione diversi per costruire sistemi armonici ad oggetti, senza dover installare plugin esterni che appesantiscono il sistema come invece succede nel mondo dell'opensource con Wordpress, la peggiore scelta per un sito web aziendale. Vantaggi dell'headless ecommerce 1. Headless ecommerce significa velocità di esecuzione Poiché il tuo back-end e il front-end non sono più strettamente collegati e la tua unica preoccupazione è quella di aggiornare graficamente il frontend, puoi apportare modifiche rapide senza influire sulla logica dell'eCommerce. Ciò significa che non appena la tecnologia utilizzata consumatori cambia, puoi stare al passo con la domanda e rilasciare rapidamente nuovi punti di contatto transazionali o aggiornamenti senza dover ridistribuire l'intera piattaforma di ecommerce. 2. Ecommerce headless significa una maggiore personalizzazione Molte piattaforme monolitiche ti limitano a modelli e temi per il frontend: anche quando ne fai creare di nuovi per il tuo progetto, l'infrastruttura architetturale del sistema ti obbliga a scelte dalle quali difficilmente puoi sottrarti. Come puoi costruire un sito come la Apple con dei software ecommerce e le logiche di design alle quali ti costringono? Semplice: disaccoppiando il frontend dal backend! Se vuoi vivere un'esperienza personalizzata che includa l'aspetto e la sensazione unici per il tuo brand, una soluzione di headless ecommerce rende molto più facile costruire quelle visioni creative del tuo designer, senza trovarti a dover imporre restrizioni in fase esecutiva. 3. Headless ecommerce significa libertà nella scelta del linguaggio o framework di programmazione Le piattaforme di ecommerce tradizionali impongono un linguaggio di programmazione specifico per sviluppare funzionalità e grafiche del sito; ovviamente l'headless ecommerce consente al team di ICT Sviluppo di creare il tuo progetto utilizzando linguaggio o framework adatto allo scopo e alla situazione. Che sia un fronted custom, utilizzando Shogun Frontend o Storyblock... saranno gli obiettivi che si pone la tua azienda e determinarlo. 4. Ecommerce headless significa investimento a lungo termine (e può essere più economico) Le soluzioni headless possono essere più economiche da eseguire su larga scala rispetto alle piattaforme tradizionali perché ogni microservizio è scalabile per soddisfare la specifica domanda. Oltre a questo, la necessità di intervenire nel tempo solo per cambiare la grafica del fronted, continuando a mantenere negli anni lo stesso motore in SaaS - aggiornato dal fornitore di servizio, senza preoccupazioni sistemistiche per la tua azienda - ti porta a non dover cambiare sito/sistema ogni x anni, permettendoti di lavorare sul frontend con facilità ed estrema libertà. 5.Headless ecommerce significa integrazione con qualsiasi strumento Essere in grado di adattare perfettamente la tua architettura per soddisfare le tue esigenze aziendali è spesso la chiave per una strategia di ecommerce di successo (sia a livello di pianificazione che di approccio). Proprio questo approccio headless - disaccoppiato - ti consente di scegliere gli strumenti migliori per le diverse parti del tuo progetto di ecommerce, metterli insieme e orchestrarli in modo che funzionino perfettamente. Avere strumenti separati per diverse parti dell'architettura complessiva rende più facile sostituire le singole parti e aggiornarle, senza dover apportare modifiche all'intero stack del sistema ecommerce. 6. Ecommerce headless significa semplificazione dell'ottimizzazione Con le piattaforme legacy e monolitiche (come Magento), spesso possono essere necessarie settimane o addirittura mesi per essere in grado di apportare aggiornamenti e modifiche importanti al tuo negozio online. Il che significa che la capacità di reagire facilmente ai cambiamenti che arrivano nel panorama tecnologico dei consumatori è limitata dall'infrastruttura scelta. Il comportamento dei consumatori evolve rapidamente e se non riesci a tenere il passo con ciò che vogliono, la tua attività di ecommerce potrebbe risentirne. Testare e ottimizzare di continui l'esperienza del navigatore è la chiave per conquistare clienti. Amazon e Netflix sono due ottimi esempi di aziende che rinnovano costantemente la loro esperienza utente per vedere cosa funziona per il loro mercato e dovresti essere in grado di fare lo stesso per la tua attività. Il commercio headless semplifica l'implementazione delle modifiche. 7. Headless ecommerce significa miglioramento delle prestazioni Come conseguenza della separazione dell'architettura frontend e backend, le soluzioni di headless ecommerce riescono a funzionare più velocemente di quelle tradizionali, sono più reattive e, ovviamente, come già detto, più facili da mantenere o aggiornare. Quanto costa un ecommerce headless Un headless ecommerce è un progetto decisamente più strutturato e complesso rispetto alla semplice messa in linea di un ecommerce monolitico. Per capirci: con un ecommerce monolitico devo configurare e settare tutti i parametri per la vendita online (spedizionieri, pagamenti, tassazione...), applicare un tema esistente per la piattaforma scelta (o svilupparne uno di nuovo, personalizzato sulle esigenze di business dell'azienda che vuole andare online), impaginare la home, le pagine statiche... e grossomodo il lavoro è fatto. Basta a quel punto avere le foto dei prodotti, le descrizioni e ci siamo, si può - più o meno partire. Quanto costa un ecommerce monolitico Per avere un'idea di massima, il nostro progetto entry level con Shopify parte dai 15.000 €, per arrivare ad una media di 25/30.000 € nel caso di implementazione di funzioni costruire ad hoc, l'aggiunta di qualche mercato e lingua. Con BigCommerce si alza l'entry level a 25/28.000 € per fare le cose basilari, ma decisamente può andare verso l'alto perché il sistema chiama personalizzazioni e logiche più avanzate e custom di Shopify. Il progetto medio con BigCommerce è sui 35/40.000 €. Ad entrambe le soluzioni possiamo aggiungere canali, data integration con ERP o CRM, applicazioni private per svolgere determinati compiti... insomma, si può alzare notevolmente l'asticella per venire incontro a quello che un determinato progetto necessita per funzionare come pensato dal brand/azienda che lo richiede. Quanto costa un headless ecommerce Ma stiamo parlando di un sistema monolitico. Con l'headless ecommerce si cambia campionato. Per quanto riguarda il corpo, ovvero il software ecommerce con tutte le sue funzioni, rimane quanto abbiamo detto, cioè le configurazioni, settaggi, implementazioni di funzioni particolari.... Tiriamo via lo sviluppo del tema sella stessa piattaforma. C'è poi bisogno di costruire la testa. Nell'ipotesi più semplice, quella di costruire un ecommerce headless solo per il sito web bisogna scegliere come verranno costruire le pagine che ospiteranno le funzioni dell'ecommerce. Abbiamo la strada del ti faccio le pagine HTML custom... ma poi significa che per qualunque modifica grafica, cambio di immagine che non sia direttamente presa dalla pagina prodotto dal connettore con l'ecommerce, bisogna passare per le forche caudine degli sviluppatori, cioè noi. Ora, non è che mi dispiacerebbe poter arricchirmi con continue implementazioni, anche di inezie, dopo aver consegnato il sito, ma è parecchio lontano dalla mia idea di quello che dovrebbe essere un lavoro a regola d'arte. La scelta di abbracciare lo sviluppo solo su sistemi SaaS è stata fatta per permettere alle aziende di essere autonome dopo la consegna del sito, di non dover dipendere da noi per assistenza, sistemistica, aggiornamenti e bugfixing, tutte voci che con i nostri progetti spariscono dai budget per la gestione dell'ecommerce. Ed è per questo che, come testa degli headless ecommerce, abbiamo scelto software come Hydrogen (essendo parte dell'ecosistema di Shopify), Shogun Fronted, Vue Storefront e Storyblok, che permettono di sviluppare le pagine dell'ecommerce in maniera disaccoppiata rispetto al software per la vendita online, ma di far mantenere il controllo all'azienda per tutta la gestione grafico-contenutistica, successiva alla consegna del progetto. Per fare questo sviluppiamo custom tutti i moduli che poi andranno utilizzati all'interno delle pagine dell'ecommerce. Si potrà - per esempio - avere un modulo solo per la gestione delle foto aggiuntive della pagina prodotto, disposte sulla pagina come vogliamo, che poi si potrà aggiornare da un semplice menu che può aggiungere le varie foto, previste nelle varie posizioni. O - per fare un altro esempio - un modulo per le informazioni nella pagina delle categorie, che preveda testi, immagini e link impostati come vogliamo e che dona all'utente che deve gestire il negozio, la piena libertà sulla sostituzione dei contenuti. Insomma, con questi sistemi possiamo costruire tanti piccoli - o grandi - moduli, componenti o elementi, che poi, in maniera (più o meno) drag & drop, si potranno utilizzare per costruire le varie pagine. Le varie pagine nelle varie lingue, per i vari mercati. Quello che voglio dire è che possiamo avere un unico canale di gestione che, se prevede la possibilità di multipricing, multivaluta e multilingua, potrebbe essere disaccoppiato dalle pagine di presentazione prodotto, dalla home e da tutto quelle che servono, per ogni nazione del mondo. Lasciando piena libertà grafico e creativa nell'impostazione grafica di tutto il sito Avete presente il sito della Apple, con tutte le pagine prodotto personalizzate, approfondite e la possibilità di proseguire nell'acquisto da vari touchpoint?? Ecco, con un sistema di headless ecommerce possiamo costruirlo. Tiriamo due somme per l'ecommerce headless Lo sviluppo di questo sistema grafico potrebbe richiedere, per fare il primo sito nella prima lingua, 50/60.000 €. A cui aggiungere le 10/20.000 € di impostazione ecommerce , che sia Shopify plus o BigCommerce. E lasciamo stare sviluppi ed impostazioni di funzionalità extra, non out of the box che potrebbero in qualche modo impattare, anche in maniera importante. Ovviamente le lingue e i canali successivi potrebbero portare ulteriore lavoro (10-15.000 € a lingua/canale? dipende dalla complessità e va analizzato caso per caso). Siamo comunque ad un costo di sviluppo, per avviare il sistema, che va dai 60 ai 90.000 e poi si sale con lingue, mercati e funzionalità aggiuntive. E poi i costi recurring di piattaforma. 1.000/2.000 € al mese di software ecommerce e poi il costo di serve e CMS headless, di mantenimento o di piattaforma SaaS... 30/60.000 € di abbonamenti non li toglie nessuno, a seconda della soluzione scelta. Per tirare le somme, senza essere troppo dipende da, è un progetto che di media si pone attorno ai 100.000 € di sviluppo e ai 40/50.000 € l'anno di abbonamenti. Che se poi vuoi andare in 50 stati con logiche diverse non riesco più neppure a quantificarlo su due piedi :-) Conclusione Insomma, se la tua azienda o il tuo brand vuole far vivere al visitatore esperienze straordinarie, mantenere il controllo dei contenuti creativi con il team interno, dotarsi di un sistema che fa della velocità uno dei suoi punti forti... e vuole investire in una architettura dell'informazione pronta ad accompagnarla nel tempo, scalando con i bisogni di un mercato mutevole, la scelta di una azienda come ICT Sviluppo per costruire un sistema headless ecommerce è una scelta che dovresti valutare molto seriamente.