Nell'era digitale in cui viviamo, il commercio online ha acquisito una posizione predominante nel panorama economico. Milioni di persone acquistano prodotti online ogni giorno, creando una domanda sempre crescente per servizi di consegna efficienti e convenienti. Tuttavia, la consegna a domicilio tradizionale può comportare sfide significative, come costi elevati, problemi di accesso ai luoghi di consegna e tempi di consegna non convenienti. In questo contesto, la consegna di prossimità emerge come una soluzione innovativa che semplifica le consegne tramite la sua rete di punti di ritiro e locker di prossimità. Il concetto di consegna di prossimità Flussi di lavoro e percorsi sono sempre più intensi, le strade sono trafficate e i grandi centri urbani sono sempre più caotici. La consegna di prossimità si basa sull'idea di fornire punti di ritiro e locker strategicamente posizionati per consentire ai clienti di ricevere i loro pacchi in modo rapido e conveniente. Questa soluzione di consegna offre numerosi vantaggi sia per i corrieri che per i clienti. Per i corrieri, la consegna di prossimità riduce i tempi di consegna e il carico di lavoro complessivo, consentendo loro di ottimizzare le rotte e di essere più efficienti. Inoltre, elimina i problemi di giacenza e riduce il rischio di non trovare il destinatario a casa. I vantaggi dei punti di ritiro e locker di prossimità Per i clienti, la consegna di prossimità offre numerosi vantaggi. Essi possono ritirare i loro pacchi in modo rapido e conveniente presso un punto di ritiro o un locker nella loro zona, evitando la necessità di aspettare a casa o preoccuparsi di non essere presenti al momento dell'arrivo del corriere. Inoltre, i punti di ritiro e i locker di prossimità sono spesso disponibili a orari estesi, incluso il weekend, consentendo ai clienti di ritirare i loro pacchi quando è più comodo per loro. La riduzione dei costi della consegna di prossimità La consegna di prossimità contribuisce anche a ridurre i costi associati alla consegna a domicilio tradizionale. Una delle sfide più grandi legate alla consegna tradizionale a domicilio è rappresentata dai costi elevati associati alla gestione di consegne individuali. Ogni consegna richiede una pianificazione precisa delle rotte, l'allocazione di risorse, come i corrieri e i veicoli, e spesso coinvolge lunghi tragitti che consumano carburante. In contrasto, la consegna di prossimità offre un modello logistico più efficiente. Raggruppando più pacchi in un unico punto di ritiro o locker, si ottimizzano le rotte e si riducono i costi di consegna per ogni singolo pacco. I corrieri possono consegnare più pacchi in una sola sosta, riducendo così il tempo trascorso sulla strada e ottimizzando il carico di lavoro. Questa efficienza si traduce in un risparmio significativo dei costi operativi, che può essere riflessa in tariffe più competitive per i clienti. Un altro vantaggio che deriva dalla riduzione dei costi è la possibilità di offrire tariffe di consegna più accessibili ai clienti. Le consegne tradizionali a domicilio spesso comportano costi aggiuntivi, soprattutto se si desidera una consegna più rapida. La consegna di prossimità, grazie alla sua efficienza, può permettere di mantenere tariffe competitive e accessibili, contribuendo a creare un servizio di consegna più conveniente per i clienti. Sicurezza e Flessibilità nell'affidarsi a soluzioni logistiche di prossimità Un altro aspetto fondamentale della consegna di prossimità è la maggiore sicurezza che offre ai destinatari. Molti potrebbero essere riluttanti a lasciare incustoditi i loro pacchi fuori dalla porta di casa, esponendoli al rischio di furto o alle intemperie. Con i punti di ritiro e locker di prossimità, questa preoccupazione viene eliminata. I pacchi sono custoditi in spazi sicuri e sorvegliati, garantendo che i prodotti arrivino nelle mani giuste, intatti e al sicuro. Inoltre, la consegna di prossimità offre una flessibilità senza pari ai destinatari. Spesso, le consegne a domicilio richiedono la presenza del destinatario durante determinate finestre orarie, il che può risultare scomodo per chi lavora o ha impegni. Con i punti di ritiro e locker di prossimità, i destinatari possono ritirare i loro pacchi quando è più comodo per loro, senza dover rispettare vincoli temporali stretti. Questo livello di flessibilità si adatta ai ritmi di vita moderni e offre un'esperienza di ritiro personalizzata. Sostenibilità Ambientale della consegna di prossimità La consegna di prossimità non solo migliora l'efficienza delle consegne, ma ha anche un impatto positivo sull'ambiente. Riducendo il numero di consegne individuali a domicilio, si riducono le emissioni di gas serra associate al trasporto su lunghe distanze. Inoltre, la pianificazione ottimizzata delle rotte dei corrieri riduce il consumo di carburante e contribuisce alla riduzione della congestione stradale. Questa combinazione di fattori rende la consegna di prossimità un passo avanti verso un modello di consegna più sostenibile e rispettoso dell'ambiente. Conclusioni In un mondo sempre più digitalizzato, le consegne di prossimità si stanno affermando come una soluzione logistica intelligente, che affronta le sfide della consegna a domicilio tradizionale. La rete di punti di ritiro e locker di prossimità offre vantaggi sia per i corrieri che per i clienti, migliorando l'efficienza, la convenienza e la sicurezza delle consegne. Inoltre, questo approccio allineato alla sostenibilità contribuisce alla riduzione dei costi operativi e all'impatto ambientale delle consegne. Come dimostra l'esempio di Alfred24, aziende innovative stanno abbracciando questo modello di consegna per soddisfare le esigenze mutevoli dei consumatori e per rispondere alle sfide logistiche. La consegna di prossimità rappresenta chiaramente il futuro delle consegne e promette di rivoluzionare il modo in cui i prodotti vengono consegnati in tutto il mondo.
Da sempre, l'industria della moda ha esercitato un affascinante impatto nel campo commerciale, ma negli ultimi anni, il settore dell'e-commerce legato alla moda ha raggiunto la sua massima espressione. Questo fenomeno è stato particolarmente evidente durante la pandemia, quando la possibilità di fare shopping nei negozi fisici è stata limitata, portando a un notevole incremento dei negozi di abbigliamento online. Molti negozi fisici sono riusciti a evitare il fallimento grazie all'adozione dell'e-commerce, consentendo loro di continuare a vendere i propri prodotti. Da questo contesto è emerso un nuovo modello di business che ha acquisito una competizione significativa. Possedere semplicemente un negozio fisico non è più sufficiente; oggi è essenziale ampliare la propria rete di vendita. Ma come raggiungere questo obiettivo? Senza dubbio, i marketplace offrono una soluzione preziosa. Approfondiamo nel prossimo paragrafo come questo nuovo modello di business ha cambiato il modo di vendere online. Com’è cambiato il modo di vendere online Nel settore dell'abbigliamento, l'e-commerce ha trasformato il modo in cui i consumatori acquistano capi di vestiario, accessori e articoli correlati. Il fashion e-commerce consiste nella vendita di prodotti di moda attraverso piattaforme online, che possono includere sia negozi virtuali indipendenti (progetti ecommerce) che mercati aggregati (marketplace). Questo settore è in costante crescita grazie alle preferenze in continua evoluzione dei consumatori, che stanno sempre di più spostando il loro shopping online. Le spedizioni e la distribuzione dei prodotti svolgono un ruolo cruciale in questa evoluzione: oggi è più agevole che mai effettuare un ordine e riceverlo in pochi giorni. Nel mondo della moda, diversi modelli di business possono portare al successo nelle vendite. La decisione di indirizzarsi al consumatore finale (B2C) o di rivolgersi ad altre imprese (B2B) dipende dalle aspirazioni e dalle competenze del venditore. Nel modello B2C, le vendite avvengono direttamente verso il cliente, offrendo l'opportunità di stabilire relazioni personali e creare una presenza di marca accattivante. Nel modello B2B, le aziende forniscono prodotti all'ingrosso ad altre imprese, il che richiede una logistica e una gestione delle relazioni differenti. In conclusione, l'e-commerce nel settore della moda sta ridefinendo il modo in cui le persone fanno acquisti, e l'utilizzo di marketplace rappresenta una strategia vitale per cogliere le sfide e le opportunità offerte da questa trasformazione. Approfondiamo nei prossimo paragrafi vantaggi e svantaggi di questo modello di business. Progetto ecommerce fashion: B2B o B2C cosa conviene? Nel panorama B2B, gli accordi contrattuali, le quantità di prodotti e le dinamiche di prezzo sono spesso più complessi rispetto al B2C. Questo perché le aziende devono considerare aspetti come le esigenze dei clienti commerciali, i cicli di produzione e le richieste personalizzate. Nel B2C, l'attenzione si concentra sulla costruzione di un'esperienza di acquisto coinvolgente per i consumatori finali, compresi elementi come la presentazione del prodotto, la facilità di navigazione e un efficiente processo di pagamento. Entrambi i modelli presentano vantaggi e svantaggi. Nel B2B, le vendite all'ingrosso possono portare a volumi di vendita più elevati, ma richiedono una gestione logistica più accurata e un'attenzione alle necessità specifiche dei clienti commerciali, cosa che permette un ecommerce B2B su Shopify. Nel B2C, si ha l'opportunità di raggiungere un pubblico più vasto, ma l'attenzione all'esperienza del cliente e alla creazione di una presenza di marca forte, è essenziale per avere successo. In un fashion ecommerce è fondamentale avere chiari gli obiettivi che si vogliono raggiungere e poi capire in che modo ci si potrebbe posizionare in un B2B o B2C. Ecommerce fashion: meglio un ecommerce o un marketplace? In entrambi i casi si parla di vendita online e l’obiettivo è quindi lo stesso. Ciò che differisce è il modo in cui le vendite vengono fatte e i soggetti coinvolti nell’organizzazione e nella gestione. Un negozio di e-commerce rappresenta un singolo venditore, gestendo tutti gli aspetti della catena di approvvigionamento e distribuzione. D'altro canto, i marketplace sono piattaforme con diversi venditori che possono offrire i loro prodotti attraverso una piattaforma centralizzata. Dal punto di vista dei consumatori, l'esperienza di acquisto è generalmente simile in entrambi i modelli. Probabilmente se si parla di e-commerce, l’esperienza di acquisto per un potenziale cliente diviene più personale, ancor prima di acquistare un prodotto. La scelta, quindi, tra l'aprire un negozio e-commerce indipendente (magari con un progetto su Shopify) o il partecipare a un marketplace dipende dalle ambizioni e dalla strategia del venditore. Un ulteriore differenza che c’è tra ecommerce e marketplace è che il primo offre il controllo totale sull'esperienza di shopping, ma richiede un maggiore impegno nella gestione logistica e di marketing. Il secondo tipo offre una visibilità immediata e la possibilità di raggiungere un pubblico più ampio, ma il venditore potrebbe dover condividere una parte delle vendite con la piattaforma scelta. In sostanza non possiamo dire che un modello di business è migliore di un altro, ma che probabilmente la complementarità tra ecommerce e marketplace, per il fashion commerce potrebbe rappresentare un vantaggio. Nel caso la scelta invece propenda più per un marketplace, per il mercato della moda quale è meglio scegliere? Approfondiamo nel prossimo paragrafo. Lo sapevi? Shopify a breve integrerà la vendita ecommerce con i marketplace. Per questa ed altre novità ti consigliamo l'articolo sulla Shopify Summer Edition 2023 Fashion marketplace: quale piattaforma scegliere per il proprio business In primis bisogna fare una differenza tra due tipologie di marketplace: orizzontali - vendono le stesse categorie di prodotto; verticali - vendono solo alcune categorie di prodotto. I marketplace di moda prosperano grazie a un modello di business che semplifica le transizioni tra fornitori e clienti. La vasta selezione di prodotti e servizi consente ai clienti di trovare facilmente ciò di cui hanno bisogno, mentre i servizi personalizzati offerti dai marketplace aumentano la comodità. Ad esempio, Amazon Prime offre spedizioni rapide, mentre Zalando ha introdotto la spedizione e il reso gratuiti. I marketplace coinvolgono una rete complessa di agenti, tra cui amministratori, logistica, fornitori, aziende di consegna e clienti finali. Tuttavia, il processo è reso più fluido grazie a linee guida strutturate e alla tecnologia che automatizza le operazioni. La scelta di un marketplace anziché di un altro dipende da una serie di valutazioni, tra cui certamente la percentuale che c’è da riconoscere alla piattaforma scelta. Tra i migliori marketplace da prendere in considerazione vi sono i seguenti: eBay Amazon Zalando Facebook Per il fashion ecommerce Zalando e Facebook potrebbero rappresentare una scelta consapevole. Vendere abbigliamento sui marketplace potrebbe essere la strada giusta per alcune tipologie di capi, più di altri, come quelli sportivi o lingerie o comunque capi più informali. Diverso se si vende abbigliamento ricercato, in quel caso un ecommerce potrebbe essere più indicato. Approfondiamo nel prossimo paragrafo alcuni casi di successo di alcuni marketplace. Marketplace fashion: esempi di successo Riportiamo 3 casi di successo che possono essere molto interessanti da analizzare. ASOS è un esempio di successo nel panorama del fashion e-commerce. Fondata nel 2000, ASOS è cresciuta costantemente, offrendo una vasta gamma di prodotti di oltre 860 brand globali e locali. Il suo appeal tra i giovani è alimentato da strategie di marketing focalizzate sulla sostenibilità, inclusività e interazioni sui social media; Zalando, invece, ha guadagnato il titolo di maggiore marketplace di moda in Europa. Dall'inizio come negozio di scarpe in Germania, Zalando ora fornisce oltre 4.500 brand a più di 40 milioni di clienti attivi. La sostenibilità è al centro della strategia di Zalando, insieme all'impegno per la diversità e l'inclusione; Wish, rappresenta un Marketplace estremamente diffuso a livello globale, noto per la sua vasta gamma di prodotti a prezzi molto convenienti. Questo lo rende particolarmente adatto per i venditori che operano nel segmento degli oggetti a basso costo. Conclusioni Hai un progetto ecommerce e vuoi aumentare le vendite? Scegliere un marketplace potrebbe aiutarti a raggiungere questo obiettivo. Di sicuro quello che è fondamentale è affidarsi a un CMS come Shopify che sia in grado di supportarti. Shopify è la soluzione migliore per implementare progetti ready to market, senza complicazioni e rapidamente. Sviluppa il tuo progetto Shopify, riparti daccapo e implementa il tuo fatturato.
“Un libro dev’essere un’ascia per rompere il ghiaccio che è dentro di noi.” Franz Kafka Il primo ostacolo da superare è la paura: la paura di non farcela, la paura di non esserne in grado, la paura di noi stessi. Scavalcato questo muro, per alcuni insormontabile, abbiamo già salito un gradino della nostra scala che ci potrebbe portare al successo del nostro percorso imprenditoriale. Quel “potrebbe” non è piazzato lì a caso. Per raggiungere la vetta, non basta lavorare duro e metterci tutta la passione che il nostro cuore riesce a dare, poiché la fortuna gioca un ruolo chiave. E con fortuna intendo il caso, la coincidenza, lo scorrere puramente casuale e imparziale degli eventi. Possiamo avere tutte le skill e le conoscenze di questo mondo, ma senza l’occasione giusta queste competenze risultano sprecate. Tuttavia, non è meno vero il contrario: senza la conoscenza e le abilità giuste, se l’opportunità arriva, arriva in vano. Ora, metafore machiavelliche a parte, sappiamo che l’universo in cui viviamo ha creato per noi una fortuna imprevedibile e incontrollabile, che non possiamo addomesticare o gestire. Possiamo solo aspettare e vedere se passa. E finché non passa, nessun problema, ci siamo abituati. È quando passa che dobbiamo drizzarci e stare sull’attenti, per prendere la palla al balzo. Ma se non sappiamo come calcolare velocemente la traiettoria della palla, come crediamo di prenderla? Dobbiamo, insomma, essere preparati per quando arriva la fortuna, sapere cosa fare. Perché se essa non è domabile, la conoscenza e le abilità lo sono. Dobbiamo vivere anche (e soprattutto) per ampliare la nostra saggezza, in modo da saper sfruttare l’occasione e raggiungere il successo e la soddisfazione. La pratica risulta una delle migliori opzioni per imparare. Non c’è niente di più istruttivo del metterci le mani in prima persona e fare, fare e rifare, a ripetizione, guardando gli altri. Questo è il modo più semplice e veloce per educarci a fare qualcosa. Non di meno, come la scuola italiana ben sa (anche troppo), alla base di un’ottima pratica formativa ci deve essere anche della buona vecchia teoria. E nella nostra epoca, malgrado tutto e tutti, i più grandi custodi di cultura e conoscenza sono i nostri amici - o nemici - libri. Chi sta salpando per la sua carriera iniziando un progetto ecommerce avrà sicuramente bisogno di ampliare il più possibile le sue conoscenze per poi partire a gonfie vele sapendo dove andare e soprattutto come andare. Vi presento quindi una carrellata di libri sull’ecommerce e non, perché oltre a saper fare l’imprenditore, serve essere imprenditore. 1- Ecommerce. La guida definitiva Partiamo con un manuale ibrido: questo libro, oltre ad offrire le fondamentali nozioni tecnico-pratiche per creare e lanciare uno shop online, presenta diverse strategie per attirare clienti, promuovere il proprio business, seguire l’onda delle tendenze e tanti segreti conditi di esempi pratici per comprendere appieno i temi trattati. In queste 466 pagine Daniele Vietri e Giovanni Cappellotto illustrano in maniera chiara le tattiche migliori per aumentare le vendite e offrire il meglio ai propri clienti, per trasformarli poi in promotori. Ti lasciamo il link del libro su Amazon. 2- Strategie SEO per l’ecommerce Uno degli strumenti più utili e versatili dell’imprenditore ecommerce è la Search Engine Optimization (SEO), che in parole spicciole sono le tecniche e i processi messi in atto per raggiungere i primi posti nella pagina di ricerca google. L’obiettivo di tutti gli ecommerce potenziare la propria posizione sul SERP (Search Engine Result Page) per fare in modo che sempre più persone clicchino sul nostro shop. Questo libro scritto da Lucia Isone spiega efficacemente quali sono le tecniche più funzionali e provate per raggiungere una buona posizione sul SERP e aumentando così le visite al sito e di conseguenza le vendite. Ti lasciamo il link del libro su Amazon. 3- Ecommerce per dispositivi mobili Il 43% degli italiani utilizza lo smartphone per fare acquisti. L’ecommerce su mobile si sta sempre più diffondendo e offre innumerevoli opportunità di successo. Se l’interesse è quello di sviluppare il proprio ecommerce sul modello mobile, il libro di Tim Hayden e Tom Webster è perfetto. In 213 pagine gli autori si impegnano a discernere tutti gli aspetti di questa forma di ecommerce molto in voga negli ultimi anni, da come strutturare uno shop per mobile a come individuare le tendenze e seguirle per aumentare i profitti. Ti lasciamo il link del libro su Amazon 4- Ecommerce Startup. Come iniziare a vendere online con il piede giusto Se è vero che dagli errori si impara, e che in termini formativi è meglio un fallimento di un successo, ma non bisogna partire male e impreparati. Per iniziare col piede giusto, come dice il titolo, questo libro è perfetto. Giuseppe Noschese ha progettato il libro per tutti quelli che stanno approcciando il mondo dell’ecommerce. Elenca e seziona i vari errori che un novello potrebbe commettere e offre delle valide soluzioni, oltre a elencare le migliori strategie per potenziare il marketing e le vendite dell’azienda. Ti lasciamo il link del libro su Amazon. 5- Shopify 3.0 Vuoi diventare un buon venditore su Shopify? Questo è il libro che fa per te. L’autore Roberto Martinez ha scritto un ottimo volume aggiornato che spiega in modo preciso e chiaro come mettere in piedi un buono shop online tramite la piattaforma più diffusa del momento. Pagina dopo pagina capirete cosa significa amministrare correttamente un ecommerce, cosa fare in caso di criticità comuni e come promuovere al meglio lo shop sui social e con altre funzionali strategie di marketing. Ti lasciamo il link del libro su Amazon. 6- Ecommerce con meno di 1000 euro Non si vuole spendere troppo? Ecco un pratico volumetto che insegna come aprire e gestire uno shop online senza sostenere grandi costi d’avvio e d’esercizio. Leggendo il libro di Andrea Benedet, che si dedica a trovare sempre nuovi modi di risparmiare, imparerete a relazionarvi con i clienti e i collaboratori, a mettere in pratica le migliori strategie di marketing, a promuovere il vostro shop sui social, ad aumentare le vendite e a farvi conoscere in modo da ingrandire i numeri del fatturato. Tutto spendendo poco. Non è allettante? Ti lasciamo il link del libro su Amazon. 7- Da zero a uno. I segreti delle startup, ovvero come si costruisce il futuro Per eccellere nel mondo del business, ai giorni nostri, non serve ricreare qualcosa di già fatto, di già inventato. Non bisogna creare una copia di un motore di ricerca o un sistema di pagamento tale e quale a quella che già è stata sfornata. Non ha senso portare un’invenzione da 1 a N, ma creare qualcosa di nuovo, di inedito, di mai visto. Da zero a uno, per l’appunto. Trasformare qualcosa che non esiste in qualcosa di tangibile e utile. Peter Thiel, importante imprenditore e pensatore, vi spiegherà cosa c’è dietro al successo delle startup. Ti lasciamo il link del libro su Amazon. 8- Ecommerce vincente Uno dei migliori libri sul mercato nel campo dell’ecommerce. Daniele Rutigliano, il giovane autore di questo libro, illustra con una precisione e una semplicità sorprendenti tutte le fasi di apertura di un negozio online. Disseziona gli argomenti e ne arriva fino al nocciolo, spiegando i modelli di business, gli strumenti necessari, il piano di marketing, gli aspetti fiscali come SCIA e IVA e quelli legali, ad esempio i cookie e la privacy. Non mancano codici di programmazione utili, segreti e strategie delle aziende leader mondiali e tecniche funzionali per le piattaforme ecommerce più famose come Shopify, o Shopify Plus, o Magento. Ti lasciamo il link del libro su Amazon. Conclusioni “Leggere apre la mente”. Frase fatta perpetuamente trita e ritrita, che quasi ci sembra irreale e scontata. Ma quando prendiamo in mano un libro che apprezziamo, che ci è utile, che troviamo interessante, sentiamo che ci riesce ad insegnare qualcosa, che ci aiuta nelle nostre difficoltà quotidiane e che, veramente, ci apre la mente. Ci trasmette conoscenza, ci stimola a creare nuove idee e ci permette di approfondire temi e modi di vedere a cui non siamo abituati. Se desideri aprire il tuo ecommerce e dare inizio alla tua carriera di business online, scegli uno (o più, o tutti) dei volumi che ti abbiamo consigliato e parti a gonfie vele! In alternativa hai due possibilità: visitare la nostra pagina risorse e dare un'occhiata ai nostri ebook gratuiti, oppure scaricare l'ebook sottostante sui 10 comandamenti per far funzionare e vendere l'ecommerce.
Le emozioni vendono. E questo chi si occupa di emotional branding per ecommerce o più in generale per il web, lo sa. Non è soltanto un’affermazione ma una realtà. Riuscire a suscitare nelle persone delle emozioni, facendo in modo che queste vengano associate a un prodotto o a un servizio è molto importante. I clienti, online od offline, si ricordano di un brand se questo è stato in grado di legare emozionalmente con loro. Pensiamo a quando facciamo una qualsiasi esperienza di acquisto, è il nostro rapporto con il brand e quindi con chi se ne occupa - commessi offline e assistenti alla vendita online - che fa davvero la differenza. Ogni volta che si crea un funnel di acquisto, bisogna domandarsi: cos’è che porta la persona a tornare sul mio ecommerce? La risposta non è univoca, perché a fare la differenza è la velocità di un sito, il suo design, la semplicità con la quale un utente riesce ad acquistare un prodotto o servizio, ma soprattutto l’esperienza che ne ricava dal processo, fino al check-out. Ma ciò che davvero pone le persone benevolmente nei confronti di un brand è il modo in cui vengono trattato dallo stesso, ovvero la considerazione che ha il marchio ha di loro come individui e non soltanto come dati. Approfondiamo in questo articolo cos’è l’emotional branding e come questo può aiutare la tua azienda a fidelizzare i clienti. aumentare i profitti e a migliorare la reputazione. Cos’è l’emotional brand Emotional branding e in più generale, Marketing delle Emozioni rappresentano una parte della strategia che un’azienda dovrebbe porre in essere, per aumentare le sue conversioni e quindi le sue vendite. L’Emotional brand è un modo di fare branding, basando le scelte stilistiche e comunicative sulle emozioni. Un esempio di servizio che funziona proprio grazie a questa tecnica è Netflix. Netflix, volendola classificare in modo semplice, è un e-commerce di servizi che funziona con il metodo degli abbonamenti. Per una determinata cifra mensile, hai accesso a una categoria illimitata di film e serie in ogni momento. Questa scelta di business è basata sulla tecnica emozionale, secondo la quale si incentivano le persone a restare a casa, a guardare serie o film in compagnia della propria famiglia e senza troppo stress. Le persone scelgono i vantaggi emozionali che offre questa piattaforma: zero file, prezzi bassi, accessibilità in ogni momento e possibilità di godersi il caldo e comodo soggiorno di casa propria, in silenzio e senza interruzioni pubblicitarie. Chi sceglie Netflix, lo fa perché mentalmente non deve pensare a nulla se non ad accendere la TV e godersi lo spettacolo. Gli utenti sono sicuri che troveranno sempre ciò che cercano e senza problemi. Si fidano di Netflix e di quello che offre. Questo basta a far sì che il pagamento diventi automatico ogni mese. Allo stesso modo, chi opta per un brand di un ecommerce, lo fa perché gli trasmette affidabilità e sicurezza, oltre che disponibilità. Se si torna su di un negozio online, lo si fa perché l’esperienza di acquisto è stata positiva, non per i prezzi più bassi o per il sito bello e funzionale. Al centro del marketing emozionale e quindi dell’emotional brand, ci sono le persone ed è questo che genera fidelizzazione. Un brand per essere ricordato dalle persone deve: essere onesto e affidabile - onesto e trasparente soprattutto in merito ai prezzi e alle spese di spedizione; avere dei valori etici e morali che sono in equilibrio con quelli dei suoi clienti; proporre prodotti e servizi che non rappresentino soltanto delle soluzioni ai problemi del consumatore, ma che rispecchino un’esperienza emozionale positiva oltre che estetica; costruire una relazione con il cliente, partendo prima di tutto dalle preferenze e abitudini del cliente. Questi sono alcuni dei punti base dai quali partire per creare un marketing forte e che converta, ma soprattutto in grado di migliorare il tuo business. Come l’emotional brand migliora il tuo business Le emozioni possono guidare una strategia? Sì, lo devono fare non è soltanto questione di poterlo fare. L’emotional marketing è una componente importante di una strategia di inbound marketing e se strutturata bene, è in grado di guidarla. Ma come l’emotional marketing può guidare il tuo business? Lo differenzia dai competitor che basano, magari, la loro strategia solo sui prezzi; può aiutare a creare un rapporto umano con il cliente, colmando il divario tra consumatori e azienda stessa; migliora l’immagine dell’azienda; aumenta la fedeltà del cliente, che portato a identificarsi sempre più con il brand, tornerà sull’e-commerce per acquistare. Chiaramente, alla base di un negozio online di successo c’è la scelta di iniziare un progetto ecommerce rispettando tutte le regole basiche, ovvero: design del sito coinvolgente semplice, ma di effetto; ottima navigabilità dell’ecommerce; checkout page semplice; offerta di diverse modalità di pagamento; assistenza clienti sempre attiva. Vuoi iniziare a utilizzare l’emotional branding per il tuo e-commerce? Continua la lettura. Tecniche di emotional branding per ecommerce Ora che ci siamo soffermati su cos’è l’emotional branding, su come può aiutare il tuo ecommerce, scopriamo quali potrebbero essere le tecniche da applicare per avere successo con il marketing emozionale. La scelta dei colori è fondamentale, i colori caldi tendenzialmente coinvolgono di più chi li guarda, intensificando quindi le emozioni degli utenti. Impara ad usarli; Prediligi le forme tonde a quelle quadrate per il tuo sito. Sono più armoniche e suscitano più dolcezza; Migliora il tuo customer engagement, ovvero rendi l’interazione con i tuoi clienti più attiva, colloquiale. Il tuo brand deve diventare parte integrante della vita sociale dei clienti; Guadagna la fiducia dei tuoi clienti, fai sì che essi associno sempre il marchio con esperienze ed eventi positivi; Fai in modo che il tuo brand faccia sentire la sua voce e che espliciti meglio i suoi valori e ideali; rendi il tuo marchio flessibile ai cambiamenti; dai sempre la priorità alle esigenze e ai desideri dei clienti; impara a usare lo storytelling per raccontare la tua azienda. Le storie, se ben raccontate, rappresentano una fantastica strategia di marketing emozionale. È bene sapere che l’emotional branding è una tecnica di marketing che funziona se abbiamo ben chiaro chi sono i nostri clienti e cosa desiderano. Quindi, per creare una strategia efficace di marketing emozionale, studia attentamente il tuo target. Se conosci bene le persone che interagiscono con il tuo negozio online, fare lead generation sarà molto più semplice. Conclusioni L’emotional branding è sicuramente una parte importante del successo di un e-commerce, ma ancora di più lo è partire con un progetto ecommerce. Vuoi realizzare un ecommerce con Shopify, affidati a noi
Il business dei negozi online di abbonamenti funziona e anche molto. Probabilmente non ce ne rendiamo conto, perché lo viviamo ogni giorno, ma il concetto di abbonamento in quanto tale è insito in noi. Porto subito all’attenzione due esempi vicinissimi a te: Netflix Amazon Prime Tutti o quasi, abbiamo l’abbonamento a Netflix o Prime Video di Amazon. A tutti piace la comodità di avere sempre a disposizione serie e film e di non dover pensare a pagare una certa cifra ogni mese. Il concetto di abbonamento, infatti, è un business che funziona perché elimina due grandi problemi dei consumatori: la pigrizia la paura di spendere soldi In particolar modo la seconda è una paura quasi tangibile, soprattutto nell’epoca che viviamo. Compriamo di meno e lo facciamo con più consapevolezza di quello che effettivamente possiamo acquistare. Un abbonamento ci toglie la possibilità di avere il senso di colpa del compratore e non ci fa pensare che ogni mese vengono scalati degli importi dal nostro conto bancario. Dato che però siamo in tema marketing, voglio portare altri due esempi vicinissimi a noi, ovvero gli abbonamenti agli stock di immagini e video per blog e social e gli abbonamenti a piattaforme come Shopify. Anche in questi casi prediligiamo la comodità del pagamento in abbonamento. Il business ad abbonamento è un modello che funziona e anche molto bene, scopriamo nel prossimo paragrafo il perché di questa affermazione. eCommerce di abbonamenti: perché funziona Il modello di business dei negozi online in abbonamento ha avuto una netta e prodigiosa crescita negli ultimi anni. Escluse le due motivazioni prettamente emozionali di cui abbiamo parlato nell’incipit dell’articolo, c’è da dire che il concetto di fare shopping si è evoluto notevolmente. Bisogna partire da una considerazione importante, ovvero che non a tutti piace fare shopping, che sia online od offline, di conseguenza i progetti ecommerce basati sugli abbonamenti funzionano bene perché vanno a eliminare il problema primario: fare shopping. Inoltre, le abitudini dei consumatori sono cambiate. Oggi anche il concetto di shopping online non è più come qualche anno fa. Anche per quello non c’è tempo e di conseguenza abbonarsi a siti che si reputa affidabili, come ad esempio delle farmacie online per il rifornimento trimestrale di farmaci da banco ad esempio, diviene quasi una necessità. La tendenza di questo business risponde all’esigenza comune di risparmiare ancora di più tempo e risorse. Si pensi agli abbonamenti di ecommerce nel settore food. Ve ne sono molti che offrono la possibilità di far arrivare a casa ogni mese una box di frutta e verdura, con una cadenza mensile - dipende dalle esigenze. In questo modo si sa che ogni 15 del mese, ad esempio, arriveranno “N” Kg di frutta e verdura fresca direttamente dall’orto “Y”, grazie all’ecommerce “Z”. Mi sono volutamente mantenuta sul generico per gli esempi, perché nel paragrafo successivo ne riporterò qualcuno specifico. Un altro settore che utilizza molto gli abbonamenti è quello del Beauty. Anche in quel caso si predilige l’abbonamento, magari bimestrale, per il rifornimento di prodotti di cosmesi. Il pensiero comune in merito a questa tipologia di acquisti è che interessi soltanto le donne, ma in realtà non è vero. Gli uomini anche amano comprare online è nettamente maggiore o almeno così sembra dai dati di molti ecommerce. Ma su cosa puntare per non sbagliare? Quali business in abbonamento possono funzionare più di altri. Scopriamolo nel prossimo paragrafo con degli esempi. Vendita in abbonamento: esempi Come sempre adoro gli esempi per spiegare bene un concetto, in questo caso ne voglio riportare alcuni che possono aiutare a capire quanto i negozi online in abbonamento siano vantaggiosi come scelta di business. Amazon Fino a qualche anno fa era possibile fare abbonamenti su Amazon solo negli Stati Uniti, ma poi il colosso del marketplace ha compreso la potenzialità del business e oggi è possibile anche in altri paesi. Puoi abbonarti a un prodotto, risparmiando sugli acquisti futuri. Abiby beauty box Settore cosmesi e beauty. In questo caso il business è totalmente fondato sulla modalità abbonamento. Con un minimo di spesa pari a €90 puoi ricevere a casa il box mensilmente dei prodotti che ti occorrono. Cortilia Settore food. Si definisce un ibrido tra ecommerce e abbonamento, in quanto da un lato è possibile usufruire dell’ecommerce per ottenere prodotti freschi a casa. Dall’altro è possibile sottoscrivere un abbonamento. In aggiunta a questi esempio voglio anche un attimo soffermarmi su un altro modello di business, simile al concetto di abbonamento, ma differente nella procedura, che però sta andando molto bene, ovvero quello degli ordini ripetuti. Amazon per esempio abbraccia anche questa tipologia di acquisto, proponendo al cliente un apposita sezione “acquista di nuovo”, dove ti vengono elencati i prodotti comprati in precedenza e di cui potresti nuovamente avere bisogno. Oltre Amazon vi sono numerosi ecommerce che hanno adottato anche questa metodologia di acquista, che è differente da un abbonamento classico sottoscrivibile, ma è comunque molto apprezzata dal consumatore in quanto fa risparmiare molto tempo e praticamente crea una domanda personalizzata in base all’interesse del target. Quali sono i benefici di questo modello di business? Gli ecommerce in abbonamento sono decisamente un vantaggio per un’azienda, in quanto garantiscono continuità di acquisti, fidelizzazione dei clienti - fattore importantissimo da considerare - e di conseguenza, costanza dei profitti. In ottica di marketing vi può anche essere un aumento dei profitti, anche quando si parla di negozi online di abbonamenti. È sufficiente semplicemente proporre dei prodotti di upsell saltuariamente, che sappiamo potrebbero interessare al nostro cliente affezionato, perché ormai lo conosciamo molto bene. Se poi siamo in grado di sfruttare la leva dell’esclusività dell’offerta, la vendita è quasi garantita. Ritorniamo però ai vantaggi per i quali questo modello di business conviene, ovvero: Aumento di valore dell’asset - se si ha conoscenza del numero di abbonamenti è più facile prevedere i profitti futuri; Modulazione della domanda - se conosci bene gli abbonati e i prodotti che acquistano, creare la domanda - personalizzata - è più semplice; Possibilità di fare ricerche di mercato - un abbonamento prevede o una box fissa o una a sorpresa da inviare al cliente. Si può sfruttare l’occasione inserendo nel pacco altri prodotti da fargli provare, facendogli esprimere il gradimento o meno. Quale migliore modo, se non questo, di fare ricerca di mercato? Ad ogni modo, il consiglio è sempre quello di sfruttare l’occasione dell’abbonamento per sottoporre il cliente a dei questionari di gradimento rispetto al servizio e al prodotto. È un’ottima strategia per migliorarsi. Ora che sai il perché il business degli abbonamenti sugli ecommerce funziona, è il momento di scoprire come costruire un negozio online di abbonamenti con Shopify. Realizza il tuo ecommerce di abbonamenti con Shopify Come avrai potuto capire l’aggiunta dell’opzione “Abbonamenti” implementa le tue possibilità di acquisto. Ma praticamente come puoi aggiungere questa opzione nel tuo sito creato con Shopify? Innanzitutto se ancora non hai un ecommerce e stai leggendo questo articolo solamente per avere un'idea su come vendere online, ti consigliamo di esporre il tuo progetto al partner Shopify che hai scelto e sicuramente ti guiderà passo passo per mettere in pratica le tue idee. Se invece hai già un ecommerce su Shopify, devi solo aggiungere un'App abbonamenti al sito, direttamente scaricabile dall'app store di Shopify. Riprendiamo la spiegazione direttamente dal pannello Help di Shopify. Se nel pannello di controllo Shopify hai installato un'app per gli abbonamenti disponibile nell'App Store di Shopify, puoi gestire gli abbonamenti nel pannello di controllo Shopify. Quando un cliente acquista da te un abbonamento, le informazioni sul prodotto e la frequenza dell'abbonamento diventano visibili nel pannello di controllo. Per configurare gli abbonamenti, devi completare la configurazione nell'app che hai installato. Grazie al pannello Abbonamenti che avrai reso accessibile ai clienti sul tuo ecommerce, potrai controllare i dati del target e verificare quanti e chi ha sottoscritto l’abbonamento. Per visualizzare i dati, devi aggiungere il filtro o la colonna Opzione di acquisto. I dati di abbonamento sono disponibili in tutti i report sulle vendite. Conclusioni Vuoi aumentare i profitti del tuo ecommerce? Aggiungi l’opzione abbonamenti e inizia a vendere con costanza e a fidelizzare il tuo pubblico. Inizia ora a strutturare un progetto ecommerce vincente con Shopify. ICT Sviluppo è partner di Shopify e può aiutarti a creare la Ferrari dell’ecommerce, devi solo affidarti agli esperti di Shopify e iniziare a correre la tua corsa vincente!
Se hai una piccola attività e vuoi importi in una determinata area geografica, devi necessariamente sapere cos’è la Local SEO. Si tratta di una strategia che consente alla tua azienda di posizionarsi nei motori di ricerca e risultare visibile a quegli utenti potenzialmente interessati ai prodotti o ai servizi che vendi, però con delle limitazioni geografiche. Questo approccio al marketing è molto più mirato ed è facile comprenderne il perché. Supponiamo che tu abbia un negozio di vestiti a Roma e che voglia importi in una determinata area geografica della capitale. Senza un’attenta strategia di localizzazione SEO, il tuo annuncio potrebbe risultare visibile anche a chi vive a Milano, Napoli o Palermo. Teoricamente non sarebbe neanche male, ma se punti a conquistare un territorio locale non ha alcun senso far arrivare il tuo annuncio a persone che non acquisteranno mai da te per questioni di distanza. Con la local SEO invece rivolgi i tuoi annunci solo a persone residenti in una determinata area geografica. Così nel momento in cui l’utente farà una ricerca digitando le parole chiave “negozio di abbigliamento a Roma” oppure scarpe nike vicino a me, sarà reindirizzato in una ricerca che comprende solo le attività nella zona della capitale e le scarpe Nike vicino a dove è localizzato chi cerca, tra le quali naturalmente c’è anche la tua attività o il tuo prodotto. Nessuno ovviamente ti vieta un domani di espandere i tuoi confini e magari rivolgerti a utenti che abitano in altre città o addirittura in altre regioni (se stai pensando di affiancare al punto vendita fisico un e-commerce o desideri ampliare il raggio d’azione della tua attività online), ma se sei una piccola attività oppure operi localmente sicuramente ti conviene importi innanzitutto nella tua area geografica di riferimento. Fatta questa premessa non ci resta che capire meglio cos’è la Local SEO, come sfruttare al massimo i vantaggi e come rendere estremamente competitiva la propria azienda o il proprio progetto ecommerce. Local SEO: cos’è? Per prima cosa è opportuno concentrarci sul concetto di Local SEO per comprendere i significati, le accezioni e le sfumature. Partiamo dalla SEO (Search Engine Optimization) che comprende tutte quelle attività on-site e off-site finalizzate a migliorare l’indicizzazione e il posizionamento di un sito all’interno della SERP. La Local SEO è praticamente la stessa cosa, con la differenza che opera principalmente a livello locale. In pratica le ricerche effettuate dagli utenti vengono ottimizzate in chiave locale, cioè racchiuse all’interno di una specifica area geografica. Tutto questo grazie alla Universal Search introdotta da Google, che mostra in una sola pagina i risultati di una ricerca comprensiva di articoli, immagini, video e mappe. I motori di ricerca forniscono diversi risultati, ma tutti tengono conto della posizione dell’utente che ha effettuato la ricerca. Tecnicamente questo risultato si ottiene grazie a Google Pigeon, un algoritmo che consente all’algoritmo di ricerca locale Google di lavorare con l’algoritmo web per fornire i risultati migliori tenendo conto della distanza e della posizione dell’utente che effettua la ricerca. La ricerca viene così geolocalizzata e le attività possono godere di una notevole visibilità all’interno di specifici limiti geografici. In altre parole compaiono solo quegli utenti che abitano in una determinata area geografica e che quindi sono potenzialmente interessati ai prodotti o ai servizi di specifiche attività locali. Come funziona Local SEO Google My Business? Per fare un ulteriore step e padroneggiare alla perfezione tutte le tecniche di Local SEO, è necessario fare un passaggio su Google My Business. Questo strumento è fondamentale per tutte quelle attività in cerca di maggiore visibilità a livello locale e contiene alcune informazioni essenziali che personalizzano l’esperienza dell’utente, come indirizzo, giorni di riposo e di chiusura, orari di apertura, recensioni degli altri clienti ecc. In pratica Google My Business diventa una vetrina fondamentale per le aziende e le attività che operano in un determinato territorio e tiene conto dell’IP e della geolocalizzazione dell’utente. Da quando nel 2015 Google ha ridotto da 7 a 3 i risultati locali, per le attività e le imprese è diventato ancora più importante conquistare le prime posizioni della SERP. Per questo motivo è fondamentale ottimizzare la scheda su Google My Business e fornire tutte quelle informazioni che possono essere utili agli utenti per personalizzare la loro ricerca, specialmente se si fa SEO per ecommerce. Ad esempio un ristorante che indica il menu, l'orario di apertura e di chiusura, l’indirizzo e magari le specialità della casa ottiene maggiore visibilità rispetto ad uno che non fornisce tutte queste indicazioni. Questo perché gli utenti possono trovare più facilmente le informazioni di cui hanno bisogno per fare una scelta mirata e oculata. Per conquistare le primissime posizioni nella SERP locale è importante conoscere i fattori di ranking più rilevanti che sono i seguenti: Coerenza dei dati. Le informazioni inserite nella scheda di Google My Business devono corrispondere a quelle presenti nei siti e nelle pagine social di quell’attività per non creare confusione nella mente del cliente che potrebbe percepire quell’azienda come approssimativa e poco affidabile; Rilevanza. Questo dato viene stabilito dalle valutazioni degli altri clienti; Vicinanza geografica. L’algoritmo naturalmente riproduce le attività più vicine alla posizione dell’utente che ha effettuato la ricerca. Gli step per ottimizzare il profilo per la Local SEO Per ottimizzare il proprio profilo per la Local SEO bastano pochi step, l’importante è che tutte le operazioni vengano svolte con estrema precisione. Il primo passo è ovviamente registrare la propria attività su Google My Business. Fatto ciò bisogna inserire: Nome dell’attività; Informazioni di contatto per consentire agli utenti di contattare l’azienda con i canali preferiti; Categorie, che aiutano Google e gli stessi utenti a capire in che settore opera quell’attività; Citazioni, cioè tutti i riferimenti dell’attività presenti online come il link al sito web, i rimandi alle pagine social ecc.; Descrizione breve e una presentazione dettagliata dei servizi offerti e dei prodotti venduti dall’azienda, utilizzando le parole chiave specifiche per l’attività, più i riferimenti locali; Foto. Ne servono almeno 4-5 di buona qualità e sono importanti non solo per gli utenti, che hanno un riferimento chiaro e immediato di ciò che troveranno, ma anche per Google per il fattore ranking; Recensioni. Le attività che riportano molti feedback, ovviamente positivi, acquisiscono punti e visibilità agli occhi degli utenti Perché la tua azienda non può farne a meno? I vantaggi di questa strategia A questo punto analizziamo i vantaggi tangibili per quelle aziende che operano principalmente a livello locale o territoriale. La Local SEO è preziosissima sia per quelle attività appena nate, e che hanno quindi bisogno di farsi conoscere, sia per quelle attività già esistenti che vogliono imporre la loro presenza sul territorio. Magari un utente conosce la tua attività, ma non i tuoi dati di contatto. Se porti avanti un’efficace strategia di Local SEO, il tuo sito viene visualizzato in Google Maps e nel Knowledge Graph con tanto di indirizzo, contatti, email, numeri telefonici ecc. In questo modo gli utenti possono reperire rapidamente tutti i dati di cui hanno bisogno e vengono fidelizzati anche più facilmente. E per quanto riguarda gli utenti che non conoscono la tua attività? In tal caso la Local SEO assume, se possibile, un valore ancora più predominante. Gli utenti, dopo aver inserito determinate parole chiave, vengono indirizzati verso quelle attività che Google ritiene più pertinenti. La possibilità di entrare in contatto e di acquisire nuovi clienti aumenta esponenzialmente, a patto però che tu inserisca tutti i dati e le informazioni che possono favorire la conversione. Per quali aziende è importante la local strategy? La local SEO è una strategia universalmente valida ed efficace per tutte quelle aziende e quelle attività che operano a livello locale. Sono però altresì importanti anche per tutti i progetti ecommerce che hanno anche un negozio fisico per vendere i prodotti. Il primo settore che viene in mente dove risulta fondamentale la local SEO è quello turistico. I turisti che approdano in una nuova città hanno nel web una delle principali risorse per trovare alberghi, ristoranti, locali, attrattive turistiche e tutto ciò che può essere interessante per la loro vacanza. Da sottolineare che gran parte delle strutture ricettive gestiscono e ricevono le prenotazioni proprio tramite web, quindi è facile intuire quanto sia determinante comparire subito nei primi risultati di una ricerca effettuata da un turista con parole chiave specifiche. Il secondo esempio è riferibile ai negozi fisici che si trovano in un luogo e magari vendono anche online su un sito Shopify. La Local SEO è quindi una vetrina preziosissima per le attività turistiche e non che vogliono conquistarsi un posto al sole nel variegato mondo del web, ma il discorso si può ampliare a tutti i negozi e le imprese che operano a livello territoriale. Negozi, professionisti, palestre o altre attività, anche senza avere un sito di proprietà, possono ugualmente aumentare la loro visibilità grazie a valide strategie di Local SEO. Come Shopify aiuta in ottica local SEO? Shopify consente ai propri merchant che hanno un ecommerce online e un negozio fisico di adottare la soluzione di Shopify POS. Questa soluzione permette la sincronizzazione dell'inventario prodotti con Google Merchant Center in modo da far apparire ogni qualvolta l'utente cerchi ad esempio scarpe vicino a me di far apparire il prodotto nei risultati di ricerca. La sincronizzazione avviene anche in base alla quantità di prodotto presente all'interno del negozio. Se il prodotto andrà in stockout non sarà visualizzato nei risultati di ricerca. Shopify POS consente anche di pianificare strategie come BOPIS (Buy online, pickup in store) oppure BORIS (Buy online, return in store). Anche per chi si occupa di advertising sui motori di ricerca questo è molto utile. Per qualsiasi altra informazione ti linkiamo la pagina dell'assistenza di Shopify che dà maggiori informazioni sul tema. Conclusioni La Local SEO è un’ottima strategia per piccole aziende, PMI o attività nate da poco che magari non hanno un grande budget e che quindi devono ottimizzare le risorse a loro disposizione. A fronte di un investimento contenuto le piccole attività possono ottenere grandi vantaggi in termini di visibilità, purché vengano inserite tutte le informazioni necessarie e le indicazioni precise per accompagnare l’utente nelle sue scelte. Per fare questo è importante avere una conoscenza approfondita della SEO. Proprio per questo motivo può risultare molto utile la risorsa disponibile a fondo pagina, scaricabile gratuitamente, che ti illustra un i falsi miti che ruotano attorno a questo mondo.
La USP è la proposta di vendita unica che un’azienda fa ai suoi clienti, allo scopo di offrire un prodotto unico, non tanto per il suo prezzo, ma per il suo valore. In termini pratici la unique selling proposition è il messaggio con il quale si sceglie di rappresentare la propria azienda, ciò che differenzia il brand dai competitor. Essere in grado di costruire una proposta di valore unica, vuol dire fidelizzare il cliente nel tempo. Ogni azienda deve costruire la sua proposta di vendita unica e riuscire a comunicarla efficacemente al target. Ma come fare per individuare la propria proposta di valore unica per il tuo ecommerce b2c oppure il tuo ecommerce b2b? Scopriamolo nei prossimi paragrafi. Come trovare la USP del proprio ecommerce, aspetti da valutare Per trovare la propria proposta di valore e vendita unica, sia il tuo ecommerce sviluppato con Shopify oppure con BigCommerce, bisogna condurre un’analisi attenta del proprio mercato e capire ciò che differenzia il brand dai competitor. La domanda che prima di altre bisogna porsi è: Cosa distingue il mio brand dagli altri? La risposta a questa domanda non può essere solo il prezzo, ovvero che è più basso di altri o è a miglior mercato. Se questo è ciò su cui un’azienda pensa di fondare la propria proposta di vendita unica, è molto probabile che qualche competitor faccia di meglio. I clienti già acquisiti di un’azienda in questo possono essere davvero d’aiuto, in quanto possono dire molto in merito al servizio e al prodotto. Dai clienti con cui la tua azienda è in confidenza puoi capire cos’è che veramente li ha convinti ad acquistare da te e non da altri. Solitamente un cliente che acquista la prima volta sul tuo ecommerce Shopify, ritorna per le seguenti ragioni: la velocità del sito; la facilità di pagamento; la disponibilità che lo staff ha dimostrato; l’affidabilità del servizio in fase di tracciamento e consegna del pacco; l’assistenza offerta in fase di acquisto. Tutte queste sono motivazioni base che spingono un cliente a tornare, ma poi bisogna basarsi anche su ciò che il prospect non ti dice, ovvero: cosa desidera dal prodotto che ha acquistato; quali emozioni lo hanno spinto ad acquistare; quali aspettative ha in merito al prodotto. Le persone, in special modo quando comperano online oppure offline, desiderano una shopping experience di alto livello. In parole povere vogliono sentirsi coccolate, pensate e assistite e vogliono che ci si rivolga a loro con cordialità aiutandoli a risolvere un loro eventuale problema. Ecco, queste devono essere le basi dalle quali partire per creare la tua proposta di valore unica. In aggiunta ovviamente a queste considerazioni bisogna valutare quelle proprie del prodotto che si offre. Ma una volta individuata la USP, come la comunichiamo? Indubbiamente il messaggio che creiamo, mediante ovviamente un copy ben strutturato, è fondamentale. Come scrivere una proposta di vendita unica La USP non si traduce solo in uno slogan, ma deve diventare un concetto più esteso nel marketing per promuovere un brand. Ovviamente il primo step è creare un copy convincente e che esprima la Unique selling propositon in 3 o massimo 4 parole. Il concetto espresso dovrà poi ritornare lungo tutto il percorso dell’utente. Le domande a cui bisogna essere in grado di rispondere quando si pianifica una Unique Selling Proposition all'interno di un progetto ecommerce sono le seguenti: Cosa differenzia il brand dalla concorrenza? Perché ciò che differenzia il brand dovrebbe essere rilevante? Cosa ricava il cliente dall’acquisto del prodotto? Perché ai clienti dovrebbe interessare il beneficio che offre il prodotto? Una volta risposto a queste domande, bisogna innanzitutto soffermarsi sul pubblico a cui si riferisce l’azienda. Non è sufficiente individuare età, provenienza geografica, lingua, stato economico. Bisogna soffermarsi su ciò a cui davvero possono essere interessati i clienti, ovvero: quanto tempo e denaro risparmiano acquistando dal tuo negozio ecommerce; quali emozioni vengono soddisfatte dopo l’acquisto; in quanto tempo otterranno il loro prodotto; quali sono i punti di debolezza che i clienti noteranno in fase di acquisto e come farli diventare un punto di forza; le testimonianze di altri clienti. Una volta chiari tutti questi punti, si può procedere alla scrittura dello slogan e di altri copy che accompagneranno il cliente durante il suo percorso di acquisto. Le 4P della unique selling proposition Per scrivere la tua unique selling proposition devi tenere quindi ben a mente quelle che nel marketing vengono definite come le 4P, ovvero: Product Characteristics - Caratteristiche del prodotto; Placment Strategy - Strategia di posizionamento e distribuzione; Price Characteristics - Caratteristiche del prezzo; Promotional Strategy - Strategia promozionale. Avere chiare le 4P del marketing, vuol dire riuscire a posizionarsi sul mercato in modo estremamente competitivo. Il modo migliore per creare la propria proposta di vendita unica è mettersi nei panni del cliente e capire cosa può davvero volere. Spesso, invece, ciò che fanno gli imprenditori è innamorarsi dei propri prodotti, dimenticandosi che non sempre quello che loro pensano sia giusto per il cliente, lo è per davvero. Ecco perché un altro modo per capire cosa vogliono davvero i clienti è creare sondaggi, quiz e fargli domande tramite i social o mail. Nel prossimo paragrafo scopriamo 3 esempi di USP. 3 esempi di Unique Selling Proposition Andiamo ora ad esaminare 3 esempi di USP che hanno fatto successo. Unique Selling Proposition di Zara Il noto brand di abbigliamento basa il suo successo sulla capacità di stare sempre al passo con i tempi e di offrire capi d’abbigliamento alla moda. In meno di tre settimane Zara sa sempre rispondere alle esigenze del mercato. La leva che utilizza per favorire gli acquisti è che i capi non resteranno a lungo disponibili. Unique Selling Proposition di Canva Chiunque, almeno una volta, ha desiderato di realizzare un lavoro grafico “accettabile”. Canva risponde a questa esigenza. Si tratta di un tool di design grafico, con il quale si possono realizzare sia collage di foto, che modifiche delle immagini e piccoli montaggi video. Il tool può essere utilizzato in versione free con dei limiti chiaramente o a pagamento, quindi usufruendo di particolari funzionalità. In tutti e due i casi Canva risponde alle esigenze anche di chi non ha conoscenze grafiche e il risultato appare comunque professionale. Unique Selling Proposition di Shopify Il noto brand permette, a chiunque voglia creare un sito Shopify, di realizzare un ecommerce professionale. La USP di Shopify è proprio di consentire a tutti, qualunque sia il mercato, di aprire un negozio online in modo facile ed efficace. Questi appena citati sono solo 3 esempi, rispettivamente a settori di mercato molto differenti tra di loro, di come creare una unique selling proposition in grado di sbaragliare la concorrenza. Conclusioni Creare una unique selling proposition valida e duratura nel tempo, vuol dire posizionarsi sul mercato in modo unico, laddove l’obiettivo è offrire sempre qualcosa di più rispetto ai competitor. Sicuramente per diventare realmente competitivi sul mercato dell’ecommerce devi portare avanti un progetto valido. Ti consigliamo quindi di affidarti a degli esperti Shopify e realizzare il tuo sito ecommerce. Un ecommerce con Shopify è un ottimo punto di partenza per raggiungere solidi obiettivi.
La checkout page è la pagina del negozio online che viene mostrata alla fine del percorso d’acquisto, ovvero quando il cliente o potenziale tale è arrivato al momento del pagamento. In questa fase si verificano la maggior parte degli abbandoni del carrello e questo può dipendere da una molteplicità di fattori, ma primo fra tutti c’è sicuramente quello legato a una checkout page poco ottimizzata e utile per il cliente. Per comprendere l’importanza di una pagina di pagamento, dobbiamo pensare al valore che ha quest’ultimo per noi in un normalissimo negozio fisico. Cos’è che ci porta a tornare? La gentilezza e l’efficienza dei commessi, nonché la rapidità con cui effettuiamo il nostro acquisto. Allo stesso modo su di un ecommerce, ciò che conta è la velocità e l’efficienza del modulo di checkout. In aggiunta a queste due caratteristiche c’è poi l’esigenza di rassicurare il cliente, con il servizio di tracciamento del pacco e con le altre politiche in cui ci si rende disponibili per risolvere un qualsiasi problema, qualora si presenti. Queste sono alcune delle motivazioni che portano il cliente ad abbandonare il checkout, se non curate adeguatamente. Approfondiamole nel prossimo paragrafo. Abbandono del checkout: perché si verifica Cos’è l’abbandono del checkout e perché si verifica? In sostanza, si parla di abbandono del checkout, quando il potenziale cliente - nonostante abbia trascorso diverso tempo su di un ecommerce -, decide di non proseguire con l’acquisto. Da cosa può dipendere un alto tasso di abbandono del checkout in un progetto Shopify? Dai prezzi non chiari che al momento del pagamento aumentano in modo importante per via della spedizione; Da un’interfaccia poco curata e chiara; Dalla tipologia di checkout page; Dal rimorso del compratore, molto frequente al momento del pagamento. Prezzi non chiari. Molti e-commerce hanno la cattiva abitudine di non mostrare il prezzo, sin dall’inizio, nella sua interezza e di avere costi nascosti che si palesano solamente alla chiusura dell'acquisto. I prezzi aumentano al momento del pagamento, per via della spedizione. Errore grave, che porta il consumatore a lasciar incompiuto il processo di acquisto del prodotti. Interfaccia poco curata. Un altro errore comune è quello di pensare che per la pagina di checkout del sito Shopify non ci sia bisogno di troppe cure di design, perché è quella meno importante. In realtà la pagina del pagamento è quella fondamentale, quella che determina la conversione dell’utente e che lo porterà a tornare su quel negozio online. La pagina quindi deve essere molto ben strutturata, chiara in merito a quello che bisogna fare per procedere con il pagamento. Non ci devono essere pop up o banner che escono all’improvviso e che bloccano il pagamento. Tutto deve procedere liscio come l’olio in questa fase. Più è breve la procedura di pagamento, più si facilita la conversione. Tipologia di checkout page. Vi sono checkout page singole o a più livelli. La prima, detta anche one page checkout, è sicuramente la preferita degli utenti, in quanto essi non vogliono perdere tempo al momento del pagamento. Non vogliono registrarsi a nulla, vogliono solo pagare e anche in fretta. Ha però alcuni contro sotto il punto di vista del design, del caricamento della pagina e dell'ammassarsi di informazioni in essa. Per approfondimenti ti consigliamo di leggere il nostro articolo sulla one page checkout. Rimorso del compratore. La maggior parte dei compratori soffre del rimorso di aver speso soldi, nell’esatto istante in cui compra. Si domanda sempre dopo se ciò che ha acquistato gli sarà davvero utile. Ma fino a un momento prima l’esaltazione dell’acquisto è alta, infatti bisogna essere bravi a mantenere questo stato fino al momento dell’acquisto. Un modo per far sì che questa fase sia più indolore possibile, è quella di rendere il pagamento quasi “invisibile”. L’utente non si deve rendere conto che sta spendendo soldi, ecco perché gli si deve chiedere una sola volta i dati della carta di pagamento e poi automatizzare tutto. Con un solo click si deve procedere al pagamento. Ottimizzare il checkout di pagamento: alcune strategie Se dall’analisi dei dati si nota un netto calo proprio al momento del checkout, indubbiamente è quello il pain che bisogna curare nel tuo progetto ecommerce. Come dicevamo poco prima, l’abbandono del carrello può dipendere da vari fattori, alcuni dei quali comprendono una difficoltà nell’acquisto al momento clou. Quest’ultimo per esempio può dipendere dalla richiesta obbligatoria del sito ecommerce di effettuare il login prima di procedere con la compera online. Migliorare la user experience del cliente, non chiedergli di perdere tempo con complesse registrazioni. Un modo veloce con cui questa cosa si può risolvere, è di richiedere l’accesso utilizzando l’account social o quello di gmail. Un altro motivo che induce un utente ad abbandonare il carrello può essere quello di non avere ben chiara la procedura di avanzamento. Se durante il percorso di acquisto si mostra lo stato della procedura, il cliente avverte maggiore sicurezza. L’offerta di più metodi di pagamento anche è fondamentale. Se si offre solo un modo di pagare all’utente, il risultato è che quest’ultimo se non possiede una carta di debito per i pagamenti online, ma solo l’account paypal, per dirne una, abbandonerà il carrello. La mancata ottimizzazione per i dispositivi mobile anche è un altro possibile problema, in quanto la maggioranza delle persone fa acquisti da cellulare e se una checkout page appare sballata e non ottimizzata per i dispositivi mobili, l’abbandono del carrello è dietro l’angolo. Un ultimo motivo che portiamo all’attenzione in questa sede è il salvataggio del checkout. Accade spesso che il cliente torni indietro proprio poco prima dell’acquisto, magari per rivedere il colore o la taglia di un abito o ancora le caratteristiche di un prodotto. Il salvataggio del checkout permette di tornare indietro senza perdere tutti i dati e procedere così tranquillamente con la compera. La fiducia nei confronti delle aziende più note, per i pagamenti, anche rispecchia un altro valore che i clienti tengono a mente. Ad esempio chi vede come possibilità di pagamento Shop pay, acquista con molta più sicurezza. Shop pay è un vero e proprio metodo di check out rapido che permette ai clienti di salvare in una sola volta: indirizzo mail carta di credito dati di spedizione e fatturazione …E di procedere poi nelle successive volte al pagamento senza dover lasciare più nuovamente i dati. Shop Pay è un servizio attivo su tutti gli ecommerce Shopify. È un ottimo modo per velocizzare i pagamenti, rassicurando i clienti. Premesso quindi che la pagina di pagamento deve essere costruita in modo tutt’altro che scontato e superficiale, cosa si prevede per il futuro della chekcout page? Scopriamolo nel prossimo paragrafo. Checkout e pagamento: evoluzioni e rivoluzioni L’esperienza dell’utente deve sempre essere positiva lungo il percorso d’acquisto di un ecommerce. Questa di certo è la base dalla quale bisogna partire, ma chiaramente non è sufficiente. Per far sì che una checkout page sia realmente efficace, bisogna indubbiamente investire nell’innovazione e migliorare l’esperienza dell’utente e quindi fornire assistenza, magari con l’utilizzo dei chatbot. Quest’ultimi permettono di rispondere a ogni domanda, senza necessariamente dedicare il tempo di una risorsa fisica ogni volta. Un’altra innovazione che è possibile introdurre sono i sistemi di pagamento digitali e biometrici. Il futuro vede sempre più il mondo ecommerce connesso alla realtà virtuale, tramite la quale sarà possibile rendere il momento dell’acquisto dell’utente unico. I clienti prediligeranno gli ecommerce che offrono metodi di pagamento innovativi e modalità di acquisto sempre più personalizzate. Il futuro degli ecommerce è sempre più orientato alla soddisfazione del cliente. Conclusioni La checkout page, come si può capire, è una delle pagine più importanti lato utente, che deve essere sempre ben ottimizzata ed efficace. Se hai un progetto ecommerce, ma continui a vedere episodi di abbandono del carrello, probabilmente c’è qualcosa che non va e bisognai indagare. Puoi sempre affidarti ad un partner Shopify per risolvere le problematiche al checkout e avere chiaro quali siano i problemi all'interno del tuo ecommerce.