La vendita di prodotti digitali in questo particolare momento storico sembra essere la scelta ideale per molteplici ragioni. I prodotti digitali sono oggi richiesti da un vasto pubblico, che comprende boomer, generazione Z, generazione X e Millennials, dimostrando la loro importanza trasversale nella società attuale.. I prodotti digitali sono beni immateriali che possono essere scaricati o fruiti online. Possono includere: Fotografie e illustrazioni: immagini stock o fotografie d'archivio. Musica: brani musicali, album o podcast. Video: corsi online, tutorial o webinar. eBook: libri digitali in formato PDF, ePub o altri formati. Software: programmi per computer, app per smartphone o plugin. Grafica: modelli, icone o illustrazioni. Template: modelli per siti web, temi per blog o pacchetti di branding I prodotti digitali sono popolari per diversi motivi: Comodità: I prodotti digitali possono essere acquistati e scaricati immediatamente online. Accessibilità: I prodotti digitali sono spesso più economici dei prodotti fisici equivalenti. Scalabilità: I prodotti digitali possono essere venduti a un numero illimitato di clienti senza la necessità di gestire scorte. Nei seguenti paragrafi analizziamo nello specifico come vendere prodotti digitali su Shopify e perché sceglierlo. Vendere prodotti digitali su Shopify: gli step da seguire Creazione del prodotto a catalogo Dal punto di vista di gestione dello Shop, vendere i prodotti digitali con Shopify è molto semplice. Nella sezione “Prodotti”, seleziona “Aggiungi prodotto”, e compila i dettagli come: Titolo e descrizione: inserisci un titolo accattivante e una descrizione dettagliata del prodotto; Immagini o contenuti multimediali: carica immagini nitide che consentono di guardare il prodotto da più angolazioni; oppure modelli 3d e video. Prezzo: imposta il prezzo del prodotto. E tutti le altre informazioni per la gestione dell'articolo nelle collezioni, come le categorie. Non sottovalutare l'ottimizzazione delle descrizioni dei prodotti e il contenuto del sito per i motori di ricerca. A differenza dei prodotti classici, i prodotti digitali non hanno spedizione, pertanto nella sezione Spedizione, va deseleziona la spunta Questo è un prodotto fisico. Consegna del prodotto Per fornire il link di download al cliente che acquista il prodotto è necessario utilizzare un'app per la consegna dei prodotti digitali. Shopify offre diverse app gestire questo servizio, come la sua App Digital Downloads e molte altre terze parti disponibili sul Marketplace. Queste app gestiscono solitamente anche l'invio dell'email contenente il link per il download. A questo punto ti conviene fare un ordine di prova per assicurarti che tutto funzioni correttamente, dall'aggiunta del prodotto al carrello fino alla consegna del file digitale. Imposte sui prodotti digitali In generale, i clienti nell'Unione europea devono pagare l'IVA sui beni digitali con l'aliquota applicabile nel loro paese, indipendentemente da dove si trovi il venditore. In alcune giurisdizioni invece, non è necessario addebitare l'imposta sulle vendite di prodotti digitali. Consigliamo di rivolgersi ad un consulente fiscale per verificare i requisiti per la vendita nelle diverse regioni. Gestire la vendita di prodotti con Shopify è relativamente semplice. Una volta che tutto è configurato e testato, inizia la vera sfida, promuovere i tuoi prodotti. Quali strategie di promozione adottare? Abbiamo analizzato da un punto di vista pratico come vendere prodotti digitali con Shopify, ma quali strategie adottare? SEO e ottimizzazione del sito web Utilizza parole chiave pertinenti nei titoli, descrizioni e tag dei prodotti, ottimizza le immagini con tag alt appropriati e crea URL SEO-friendly. Dedica tempo anche al blog e mantienilo aggiornato con contenuti rilevanti e di valore per il tuo pubblico target. Marketing e promozione Non sottovalutare le seguenti strategie perché sembrano banali! Ogni business ha canali che funzionano meglio di altri per la tipologia di prodotto, ma nessun canale è inutile: Email marketing: Raccogli indirizzi email tramite moduli di iscrizione e offri qualcosa in cambio, come ad esempio un ebook o un contenuto gratuito. Invia newsletter regolari con aggiornamenti, offerte e nuovi prodotti; Social media marketing: Sfrutta piattaforme social come Facebook, Instagram, X, TikTok o LinkedIn per promuovere i tuoi prodotti digitali. Crea contenuti coinvolgenti, utilizza hashtag pertinenti e interagisci con il tuo pubblico per aumentare l’engagement e rendere le tue pagine social dinamiche e attive; Collaborazioni e influencer marketing: Collabora con influencer o altri creatori di contenuti nel tuo settore per promuovere i tuoi prodotti. Questo può aiutare a raggiungere un pubblico più ampio e aumentare la credibilità. Supporto clienti efficace Qualunque sia il tuo business, i clienti devono essere sempre al centro del tuo progetto. Offri quindi supporto clienti tramite chat live, email o telefono, rispondi prontamente alle domande e risolvi i problemi in modo efficace. Crea anche una sezione FAQ dettagliata e risorse utili per aiutare i clienti a risolvere problemi comuni e comprendere meglio i tuoi prodotti digitali. Offerte e sconti Per vendere prodotti digitali online con strategie efficaci, è importante offrire sconti e promozioni ai tuoi clienti per mantenerli soddisfatti. Considera che i clienti di oggi sono meno fedeli rispetto al passato, quindi è essenziale trovare modi per fidelizzarli e coinvolgerli ulteriormente. Una strategia vincente potrebbe essere quella di creare offerte speciali, sconti temporanei o pacchetti promozionali per stimolare gli acquisti. Ad esempio, potresti proporre uno sconto del 20% su un corso online per un periodo limitato. Inoltre, è consigliabile implementare un programma fedeltà per premiare i clienti affezionati e un programma di referral per incentivare i clienti esistenti a portare nuovi clienti. Analisi e ottimizzazione Utilizza gli strumenti di analisi di Shopify per tenere sotto controllo le vendite, il comportamento dei clienti e altre metriche chiave. Una volta individuati i prodotti più popolari e le campagne di marketing più efficaci, puoi apportare modifiche e adattare le tue strategie in corso d'opera. Inoltre, ti consiglio di condurre test A/B su elementi chiave del tuo sito, come le pagine dei prodotti, le call to action e le email marketing, per capire quali funzionano meglio e ottimizzarli di conseguenza. Conclusioni Shopify offre una soluzione completa, facile da usare e altamente personalizzabile per vendere prodotti digitali online. La sua scalabilità, l’ecosistema di app e integrazioni, il supporto clienti eccellente e le funzionalità avanzate di gestione delle vendite digitali lo rendono una scelta ideale per chiunque voglia avviare o espandere un’attività di vendita di prodotti digitali. Se vuoi conoscere tutti i segreti e le funzionalità di Shopify non devi fare altro che scaricare gratuitamente il download sottostante, buona lettura!
Sai cosa fa la differenza tra te ed i tuoi competitor che vendono online? Le opinioni dei clienti. In questo articolo vedremo come gestire le recensioni su Shopify, la piattaforma per e-commerce più usata, poiché consente di creare il proprio negozio online con pochi clic. Prima di approfondire il discorso vale la pena concentrarsi sull'importanza delle recensioni in generale. Puoi avere i migliori prodotti oppure offrire i migliori servizi del settore, ma solo i tuoi clienti possono testarlo e confermarlo. Come? Con le recensioni, diventate fondamentali nel mondo dell’e-commerce. Perché è importante ottenere recensioni (meglio se positive)? Supponiamo che un tuo competitor garantisca la spedizione dell’articolo nel giro di 2 giorni, anche se sa già di non poter mantenere la promessa. In questo modo tuttavia convince molti acquirenti a comprare da lui, allettati proprio dalla convinzione di ricevere il prodotto in tempi stretti. Solo quando l’articolo arriva dopo 4-5 giorni, o addirittura dopo settimane i consumatori capiscono che è una promessa fasulla. Tuttavia il gioco non vale la candela, poiché i consumatori hanno un’arma potente per tutelare i loro interessi: le recensioni che, in tal caso, saranno ovviamente negative. Il discorso cambia completamente se indichi un tempo realistico di consegna (3-4 giorni lavorativi) e mantieni la promessa. I clienti saranno soddisfatti e non si sentiranno presi in giro, quindi rilasceranno una recensione positiva che contribuirà ad aumentare la web reputation del tuo sito. Quasi tutti gli utenti, prima di procedere all’acquisto di un prodotto, leggono le recensioni dei precedenti clienti. Naturalmente più sono le recensioni positive, maggiore è la possibilità che aumenti il tasso di conversione. Non cancellare eventuali commenti negativi (a meno che non siano offensivi), altrimenti gli utenti potrebbero pensare che hai usato un programma per creare recensioni false Shopify. In effetti avere una percentuale di recensioni positive pari al 100% è sospetto. Rispondi anche alle recensioni negative, anzi usale per capire quali sono le criticità da eliminare. Rispondere alle recensioni negative: come gestirle al meglio Conviene soffermarci un attimo sulle recensioni negative su Shopify, che non vanno ignorate e che possono diventare un punto di forza. La prima regola per gestire le recensioni negative è rispondere! Questo è il modo per dimostrare a tutti i clienti che stai prestando attenzione ai loro problemi, questo si traduce nel generare fiducia. Anche ai migliori può capitare di ricevere una critica, ma ciò che fa la differenza è la risposta, che rappresenta la migliore arma nelle nostre mani. Le recensioni hanno sempre maggior importanza: tutti leggiamo le opinioni prima di scegliere un ristorante o di concludere un ordine online. Di conseguenza questi giudizi sono diventati una vera e propria ossessione per chi vende attraverso le piattaforme web. Del resto, nel mondo virtuale nel quale viviamo oggi, non può essere altrimenti. Siamo abituati a condividere gran parte della nostra vita sul web e sentiamo la necessità di fidarci delle frasi di recensioni negative, espresse da persone che non conosciamo. I motivi che ci portano a credere a sconosciuti sono principalmente due: Timore di cadere in truffe; Necessità di uniformarsi alla massa. Ma come si gestiscono i giudizi negativi? Rispondere a recensioni negative e gestirle può rivelarsi molto impegnativo e non semplice. La prima cosa da NON fare è lasciarsi andare all’istinto e rispondere per le rime. Questa reazione, seppur condivisibile, è assolutamente sbagliata e può determinare conseguenze ancor più catastrofiche per la tua azienda. Di seguito puoi scoprire alcuni consigli per annullare l’effetto negativo della recensione che hai ricevuto: Tieni sotto controllo tutte le recensioni: per gestire le opinioni negative devi conoscerle. Monitora tutti i canali nei quali sei presente e mantieni il controllo sui giudizi dei tuoi clienti; Preparati a rispondere, anche se non hai mai ricevuto nessuna recensione negativa, prima o poi arriverà. Devi essere pronto a rispondere in breve tempo e a trovare la soluzione che renderà felice il tuo cliente; Leggi con attenzione la recensione: cerca di comprendere a fondo perché il cliente ha scritto qualcosa di ostile su di te. Se hai commesso un errore, dovrai riconoscerlo e offrire una soluzione. In questo modo recupererai fiducia e non avrai danni d’immagine; Ringrazia sempre e comunque: anche se non ti piace proprio quello che c’è scritto fai sapere che grazie a quel giudizio avverso hai potuto migliorare il tuo prodotto o servizio; Non cancellare le recensioni: eliminare una critica può essere dannoso, poiché gli altri clienti potrebbero non apprezzare e l'utente che ha scritto la sua opinione non si sentirebbe ascoltato; Nessun messaggio senza risposta: positiva o negativa, ogni recensione merita una risposta; Cerca di dire sempre la verità: rispondi alle recensioni critiche in modo da costruire un rapporto di fiducia con i clienti, risolvere i problemi e incrementare i tuoi affari. Le risposte divertenti e rassicuranti alle recensioni negative aiutano a far cambiare idea ai consumatori e in molti casi a trasformarla in positiva. Le recensioni di un progetto e-commerce devono avere risposte brevi e sottolineare quello che il cliente vuole sentirsi dire: cioè che le sue critiche serviranno a migliorare il prodotto. Nella risposta puoi sottolineare i tuoi punti di forza e invitarlo a parlare in privato. Riconoscere le false recensioni Far venire a galla recensioni fake non è sempre semplice, ma ci sono delle indicazioni da seguire per scoprire i falsi giudizi sul web: Diffida dalle recensioni lasciate da profili anonimi (senza foto o nome esplicito); Controlla il numero di recensioni, la singola recensione è quasi sempre dubbia (meglio non fidarsi); Foto non vere: se le foto scattate dai clienti sono perfette, potrebbero essere prese dai cataloghi, scattate da persone professioniste e non riflettere la realtà; Se la recensione consiglia un’altra azienda: nello screditare un prodotto, la recensione ne suggerisce un altro, questa è la prova più palese che si tratta di un fake. Questo fenomeno è definito come “astroturfing”, e l’obiettivo è quello di influenzare positivamente o negativamente il mercato di un prodotto attraverso la pubblicazione di recensioni. I plugin e gli strumenti usati dagli eshop per le recensioni Per scegliere il giusto plugin per le recensioni per un ecommerce è importante controllare la compatibilità e le caratteristiche necessarie per gestire al meglio le opinioni sui vari canali sui quali si è presenti. Alcune caratteristiche che proprio non possono mancare: Possibilità di incorporare le recensioni sul vostro sito web; Moduli semplici e automatizzati per le recensioni dei clienti; Sistemi di valutazione riconoscibili, come le stelle o i pollici in su; Possibilità di filtrare le recensioni per argomento; Interfaccia chiara per gestire le recensioni; Integrazione delle recensioni su vari canali, come Google, Instagram o Facebook. Esistono tanti plugin e strumenti dedicati sia per gli ecommerce B2B che per quelli B2, da scegliere in base al proprio business e alla tipologia di prodotti venduti. Inoltre, è bene sottolineare che le recensioni costituiscono il sale della tua attività, quindi è importante invitare l'utente a scrivere le sue opinioni. Per semplificare questo passaggio, puoi automatizzarlo. Per esempio con ecommerce crm, puoi inviare ad ogni cliente automaticamente, tramite strumenti come i workflow, la richiesta di rilasciare una recensione, a distanza di 5-7 giorni dall’acquisto. Per incentivare l’utente all’azione puoi inserire un piccolo codice coupon destinato proprio a chi rilascia una recensione. Recensioni ecommerce: i consigli per trasformarle in un punto di forza Appena viene visualizzata una recensione negativa, la priorità iniziale è fornire una risposta il più rapidamente possibile. Ecco come affrontare una critica di un ecommerce: Prontezza: non rimanere a guardare, se un cliente è insoddisfatto devi entrare in contatto con lui al più presto per risolvere il problema; Chiarezza: assumiti le tue responsabilità e rispondi pubblicamente alle recensioni negative; Competenza: evita di prendere le lamentele come critiche personali, sia di incolpare il cliente. Sii cortese, il pubblico ti apprezzerà. La reazione più adeguata è identificare il problema e preoccuparsi di risolverlo nel modo più semplice e veloce possibile. Per esempio, nel caso in cui siamo di fronte ad un prodotto difettoso, puoi proporre un reso gratuito con una sostituzione oppure creare uno sconto personalizzato. Se invece il prodotto non è mai arrivato a destinazione, devi offrire un rimborso completo per compensare l’errore. Come aggiungere recensioni sul negozio Shopify Spostiamo adesso l’attenzione su Shopify. Per prima cosa devi scaricare e integrare una delle app Recensioni sul sito Shopify. Puoi sceglierla direttamente dall’App Store di Shopify. Dopo il download segui il processo di onboarding dell’app Shopify recensioni, che ti dà utili indicazioni sulla configurazione e sull’utilizzo finale. La maggior parte delle app è dotata di un’integrazione automatica per modificare automaticamente il codice nel pannello di amministrazione nel tuo negozio. Si presume che tu già abbia un sito creato con Shopify. In caso contrario ti consiglio di farlo subito per sfruttare gli innumerevoli vantaggi che ti offre la piattaforma, a partire da una corretta gestione delle recensioni sull’e-commerce. Come chiedere ai tuoi clienti di aggiungere recensioni su Shopify? Le recensioni sono il sale del tuo business, quindi devi chiedere ai tuoi clienti di rilasciarle. Farlo per ogni cliente però potrebbe portarti via tempo prezioso. Come risolvere il problema? Semplice, basta realizzare una campagna di automazione post acquisto. In pratica dopo ogni acquisto verrà inviata al cliente automaticamente la richiesta di rilasciare una recensione, a distanza di 5-7 giorni. Se dovesse essere inviata prima c’è il rischio che il cliente non abbia ancora ricevuto il prodotto. Nell’email inserisci anche un link che rimanda direttamente alla pagina delle recensioni, riducendo per il cliente le operazioni da fare e rendendo il tutto molto fluido e veloce. Non sempre i clienti sono reattivi alle richieste e potrebbero non rilasciare alcuna recensione. In questi casi insisti, ma con garbo. Innanzitutto, a distanza di una settimana, scrivi una seconda email augurandoti che il prodotto sia di suo gradimento; successivamente chiedigli un feedback che ti aiuterà a migliorare il tuo business. Per incentivarlo all’azione puoi anche inserire un piccolo codice coupon destinato proprio a chi rilascia una recensione. Recensioni Shopify: come ottenerle? Per ottenere recensioni sui prodotti di Shopify puoi utilizzare l’app gratuita “Product Reviews” di proprietà della piattaforma. Ci sono poi tutta una serie di “best practices” che ti consentono di invogliare maggiormente i tuoi clienti a rilasciare recensioni. Ecco le “spintarelle” da usare per il tuo business. Offri più opzioni ai tuoi clienti per aggiungere recensioni Shopify Offrire un servizio omnicanale al cliente è fondamentale per non limitarlo e dargli diverse opportunità per rilasciare feedback, commenti e recensioni. I tuoi clienti potrebbero navigare sul tuo sito aziendale, oppure sui tanti social del tuo brand. Su Facebook ad esempio ci sono circa 2 miliardi di utenti attivi mensili, quindi una recensione sul social di Mark Zuckerberg può arrivare più facilmente nel news feed di amici e conoscenti, rafforzando la popolarità del tuo brand. Dai una motivazione in più per rilasciare recensioni In parte già abbiamo analizzato la questione e nello specifico come “convincere” gli utenti a rilasciare recensioni. Non stiamo ovviamente parlando di “corrompere” i clienti, offrendo dei benefits per ricevere feedback positivi. Sarebbe una pratica sleale, eticamente scorretta e che potrebbe avere conseguenze addirittura da un punto di vista legale. Quello che devi fare è semplicemente offrire un incentivo a chi rilascia una recensione in merito ad un prodotto acquistato ed alla sua esperienza d’acquisto. Può essere un buono sconto, un coupon o l’inserimento in un sorteggio dove si vincono simpatici gadget. Se un cliente è rimasto soddisfatto dell’esperienza che ha avuto, sarà più incline a rilasciare recensioni positive. Ringraziare sempre Un grazie è gratuito e fa sempre piacere sentirselo dire. Ecco perché devi ringraziare sempre i tuoi clienti, facendoli sentire realmente importanti ed apprezzati. Ci sono delle specifiche app che inviano ringraziamenti in modo del tutto automatico, senza portarti via tempo prezioso. I ringraziamenti inoltre possono avere una grande importanza anche a livello SEO, poiché al loro interno puoi inserire oculatamente determinate parole chiave che fanno salire ulteriormente il tuo sito nella SERP. Ecco un esempio: “Caro (nome del cliente), grazie mille per il suo feedback sul (nome prodotto) dell’(azienda). Cerchiamo sempre di offrire il meglio nel (settore o tipo di attività) della (città). Vedi quanto sono utili i ringraziamenti? Una sorta di karma positivo che premia la tua attenzione verso il cliente, che a sua volta svilupperà un maggior senso di fiducia nei confronti del tuo brand. Usa i sondaggi Nonostante tutti i tuoi tentativi il cliente non ne vuole sapere di rilasciare recensioni? Può capitare considerando che la pigrizia è una delle caratteristiche tipiche del consumatore moderno. Come smuoverlo dalla sua apatia? Con i sondaggi! Magari a volte i clienti non rilasciano feedback poiché non sanno cosa o come scrivere. I sondaggi, preferibilmente a risposta chiusa, possono darti una chiara indicazione sull’andamento del tuo business. Invita quindi i clienti a compilare un rapido sondaggio, indicando anche il tempo necessario per concluderlo. Naturalmente crea un sondaggio con poche domande che richiede pochi minuti per essere compilato. Puoi anche chiedere recensioni su Shopify Payment, un gateway che offre diversi sistemi di pagamento. A seconda dei feedback puoi capire quali sono i metodi di pagamento più apprezzati. Non sai come creare un sondaggio? Nessun problema, sul web ci sono tantissime app a questo scopo. Puoi ricavare informazioni importanti per capire cosa sta funzionando e cosa invece necessita di qualche miglioramento. Utilizza immagini reali di clienti e prodotti Se vuoi realmente differenziarti dai tuoi competitor ed offrire un plus aggiuntivo alla tua clientela, devi usare le immagini dei prodotti e dei clienti. Dai ai tuoi clienti la possibilità di creare un loro profilo sul tuo sito aziendale, magari anche con una piccola biografia. La recensione rilasciata da una persona con nome, cognome e foto è sicuramente più autorevole rispetto ad una rilasciata da un’anonima icona. Oppure puoi collegare la tua piattaforma di e-commerce direttamente ai social media, così ogni cliente può utilizzare direttamente il suo profilo senza necessariamente crearne uno nuovo. Inoltre chiedi ai tuoi clienti di inserire le foto ed i video dei prodotti, così da dare un’ulteriore fonte di legittimità e di veridicità ad ogni recensione. Inserire opinioni Shopify con lo storytelling Ecco un altro sistema originale e brioso per rilasciare recensioni: lo storytelling. Piuttosto che scrivere una recensione fredda con un basso livello di coinvolgimento, puoi chiedere ai tuoi clienti di scrivere uno storytelling, spiegando come sono entrati in contatto con il brand, perché avevano bisogno di quel prodotto, come l’hanno usato, come si è svolta la compravendita, la loro esperienza Shopify ecc. Lo storytelling ha un alto potere di engagement poiché tocca le corde emotive delle persone, andando al di là della semplice vendita ma raccontando storie di vita reale. Considerazioni finali: come migliorare l’esperienza Shopify dei tuoi clienti? Non puoi certo controllare cosa diranno i tuoi clienti, ma puoi sicuramente avere un’influenza sul numero di recensioni rilasciate sul tuo brand che migliorano il tuo posizionamento di Google e, di conseguenza, la tua visibilità. Riassumendo devi sfruttare tutti i tuoi canali, dando ai clienti la possibilità di rilasciare recensioni ovunque. Fai in modo che le modalità di rilascio delle recensioni siano quanto più brevi possibili, evitando tutti gli step inutili che rischiano di allontanare l’utente. Accertati che le recensioni siano veritiere, chiedendo ai tuoi utenti di postare eventualmente delle foto dei prodotti. I sondaggi sono la soluzione ideale per smuovere i clienti più pigri, mentre lo storytelling è un’alternativa briosa per rilasciare una recensione originale. Per avere una panoramica più ampia puoi scaricare gratis l’ebook sottostante che ti spiega Shopify cos’è, una guida sulle funzioni principali della piattaforma per creare un e-commerce efficiente, accattivante e facile da gestire. Puoi capire di Shopify pro e contro, imparando a padroneggiare perfettamente questa piattaforma secondo le tue esigenze.
Un utente atterra sul tuo sito, girovaga distrattamente e dopo pochi secondi decide di uscire. Questa è una cosa che non depone certo a tuo favore e che indica una frequenza di rimbalzo alta, poiché significa che gli utenti restano troppo poco tempo sul tuo e-commerce per leggere un articolo del blog o per completare un acquisto. Bisogna però considerare che la frequenza di rimbalzo, detta anche bounce rate, non ha un valore univoco e che può dipendere da tantissimi fattori, come la natura stessa del sito. Non necessariamente una frequenza di rimbalzo alto è negativa, come nel caso delle landing page, ma in questi casi sarebbe comunque meglio approfondire il discorso e cercare le motivazioni. Allo stesso modo una frequenza di rimbalzo molto bassa, cioè utenti che restano molto più a lungo sull’e-commerce, potrebbe indicare qualche criticità. Nei seguenti paragrafi analizziamo cos’è il bounce rate, qual è la frequenza di rimbalzo ideale per un e-commerce e come calcolarlo. Cos’è la frequenza di rimbalzo? La frequenza di rimbalzo indica la percentuale di utenti che atterrano su un sito web dopo aver visitato una sola pagina e che “rimbalzano”, cioè tornano indietro verso la pagina di ricerca o sul precedente sito dove era presente il link in uscita. Volendo definire il bounce rate da un punto di vista matematico, possiamo dire che rappresenta il rapporto esistente tra le sessioni di una sola pagina, cioè il numero totale di utenti che visitano una singola pagina, e il totale delle sessioni, cioè il totale di entrate sulle pagine dell’e-commerce. Questa metrica aiuta a capire come analizzare il traffico del sito e valutare il comportamento degli utenti. Trattandosi di un valore direttamente e strettamente collegato con le interazioni dei visitatori, questo concetto può tornare familiare e utile anche a chi ha realizzato un sito HubSpot visto che la piattaforma consente di misurare al suo interno in bounce rate di ogni pagina del sito. La frequenza di rimbalzo ideale Qual è il valore ideale di frequenza di rimbalzo per un sito e-commerce? Non si può dare una risposta univoca, poiché sono tanti i fattori da considerare. Nei siti one page, cioè con una singola pagina, il valore della frequenza di rimbalzo avrà sicuramente un peso diverso rispetto ad un sito con svariate pagine. Nei siti dove c’è una sola pagina infatti risulta molto più semplice per l’utente trovare (... o non trovare e chiudere la pagina) ciò che sta cercando rapidamente, quindi è naturale che la sua permanenza sulla piattaforma sia ridotta. Ad ogni modo un buon valore di bounce rate si attesta tra il 25 e il 70%. Per avere un’idea eccoti una lista delle percentuali della frequenza di rimbalzo da prendere come riferimento per stabilire lo stato di salute del tuo e-commerce: 25% o inferiore: c’è evidentemente qualche problema che potrebbe indicare un malfunzionamento, come ad esempio un’installazione sbagliata di Google Analytics; 26-40%: percentuale ottima che indica eccellenti prestazioni dell’e-commerce che soddisfa le esigenze degli utenti; 41-55%: percentuale nella norma; 56-70%: percentuale più alta del normale, che però va valutata in relazione alla tipologia di sito; 70% o superiore: un valore decisamente troppo alto, che potrebbe indicare criticità nel sito o nelle stesse pagine. Una frequenza di rimbalzo piuttosto alta potrebbe indicare che gli utenti che atterrano sul sito non sono interessati a quello che trovano, o magari il design non è particolarmente attrattivo. Per questo motivo è consigliabile realizzare un sito in Shopify, che tra i tanti servizi mette a disposizione un’ampia gamma di grafiche tra le quali scegliere per rendere il design quanto più originale e accattivante possibile, trattenendo il visitatore più a lungo. Oltre a ciò è da segnalare che Shopify permette di realizzare ecommerce headless, ossia ecommerce con un alto grado di personalizzazione di tutta la parte frontend. Una percentuale ben al di sotto del 25% o addirittura che si avvicina allo zero indica però problemi ben più seri che richiedono un intervento immediato. Soprattutto in un e-commerce, dove generalmente gli utenti si soffermano un po’ di più per analizzare i materiali, le funzionalità e le caratteristiche dei prodotti in vendita, o per leggere gli articoli se è presente un blog, un tasso di rimbalzo molto alto rappresenta un campanello d’allarme da non sottovalutare. Come esegue il calcolo della frequenza di rimbalzo Google Analytics? Il rimbalzo indica una sessione che riguarda una sola pagina del sito. In Google Analytics la frequenza di rimbalzo viene indicata come una sessione che attiva un’unica richiesta nel server Analytics. La frequenza di rimbalzo quindi misura il rapporto tra le sessioni di una singola pagina, divise per tutte le sessioni o la percentuale delle sessioni sul tuo sito dove gli utenti hanno visualizzato un’unica pagina e hanno attivato quindi una sola richiesta al server Analytics. Per sgombrare il campo da equivoci è opportuno sottolineare una cosa: il bounce rate non misura il tempo trascorso sulla pagina, né tanto meno l’user engagement. Un e-commerce infatti potrebbe anche proporre una pagina di qualità, ma la frequenza di rimbalzo resta comunque alta per il semplice fatto che questa metrica non calcola la durata delle sessioni sul sito. In sostanza un rimbalzo può essere registrato anche se l’utente atterra sulla pagina di destinazione e se il sistema di analisi non registra altre azioni utili. Questo può succedere poiché l’utente clicca sulla freccia back del browser, clicca su un link esterno o se chiude la finestra stessa del browser. Ecco perché il bouce rate va considerato, valutato e analizzato in base alla tipologia stessa del sito e al target di riferimento. Quali sono le cause principali di un bounce rate elevato? Per un e-commerce una frequenza di rimbalzo molto alta è un piccolo dramma, poiché significa meno tempo trascorso sulla piattaforma e quindi meno possibilità che l’utente faccia un acquisto. Se hai questo problema devi assolutamente individuare i motivi e, per facilitarti il compito, ecco una lista delle cause più comuni: Tempi di caricamento della pagina troppo lunghi; Troppi pop-up e banner pubblicitari invadenti; E-commerce non mobile-friendly; Errore 404; Contenuti di scarsa qualità. Tempi di caricamento della pagina troppo lunghi Gli utenti moderni vogliono vivere una user experience altamente gratificante, quindi se il tuo sito è troppo lento a caricare sicuramente andranno altrove a cercare le informazioni di cui hanno bisogno. Inoltre un tempo di caricamento alto incide negativamente anche sul ranking del sito, proprio perché Google punta ad offrire agli utenti la migliore esperienza possibile. Analizza quindi quali sono gli elementi che appesantiscono il sito e che rallentano il caricamento, per poi risolvere le criticità. Pop-up e banner invadenti Sempre nell’ottica di una user experience gradevole, una miriade di pop-up e banner invadenti che rendono difficoltosa la fruizione dell’e-commerce sono elementi di disturbo che rischiano di far scappare a gambe levate il visitatore dalla tua piattaforma. Tra l’altro Google penalizza i siti con Ads troppo invadenti, quindi è meglio cercare di posizionarli in modo corretto e discreto per non rovinare la navigazione del visitatore. E-commerce non mobile-friendly Benché sia piuttosto improbabile, può capitare che un e-commerce non sia ottimizzato per i dispositivi mobile. Risulta complicato ipotizzare che un sito negli anni ‘20 del 2000 non sia mobile-friendly, ma se il tuo non lo è provvedi subito a colmare questa lacuna. Da tempo la maggior parte del traffico e anche degli acquisti online si svolge proprio da smartphone o comunque da dispositivi mobile. Se non hai un sito mobile-friendly è come correre a bordo di un’utilitaria mentre i tuoi competitor sfrecciano su auto di formula 1. A tal proposito Shopify mette a disposizione dei suoi utenti numerosi template per la realizzazione di ecommerce con un design adatto anche alla visualizzazione anche dai dispositivi mobile. Errore 404 L’errore 404 è un vero incubo per chi possiede un e-commerce e può dipendere da tantissimi fattori, perfino un afflusso eccessivo di traffico sulla piattaforma. Non sai cosa ha causato l’errore 404? Allora chiedi aiuto a Google che mette a tua disposizione la Search Console dove poter consultare una sezione dove sono indicate tutte le pagine 404 presenti sul sito. In questi casi la cosa migliore è intervenire direttamente sul problema per risolverlo oppure creare un redirect. Contenuti di scarsa qualità o bad link Se l’utente trova contenuti di scarsa qualità, con informazioni poco precise o addirittura sbagliate, ha una percezione negativa del sito e quindi probabilmente ne uscirà subito. Conoscere il cliente è cosa fondamentale anche per gli ecommerce, per questo esistono gli ecommerce crm, che consentono di immagazzinare i dati dei clienti in modo da scoprire quali contenuti migliorare, quali sono di maggiore interesse e quali eliminare. Il migliore in questo senso? Sicuramente Hubspot CRM. O magari potrebbe capitare che l’utente approdi sul tuo sito tramite un bad link, cioè un link per nulla pertinente con la ricerca che sta facendo. Ecco perché è di fondamentale importanza anche la strategia di link building, che deve inserire link pertinenti che rimandino a contenuti realmente interessanti per gli utenti. Conclusioni La frequenza di rimbalzo, presa singolarmente, non fornisce grandissime informazioni e per questo motivo va sempre analizzata all’interno del suo contesto e messo in correlazione con altri valori. Come nel basket il rimbalzo è fondamentale anche negli e-commerce, quindi se vuoi andare a canestro la cosa migliore è affidarti ad una agenzia Shopify per permetterti di vendere i tuoi prodotti all'interno di un sito ecommerce con una frequenza di rimbalzo ideale. Ti consigliamo inoltre, per approfondimenti, questa lettura gratuita.
Magento vs Shopify: chi vince questa sfida titanica? Magento è una delle piattaforme più famose per fare ecommerce e tra le più diffuse degli USA, mentre in Europa fino a qualche anno fa doveva vedersela con Prestashop. Negli ultimi anni però c’è stato un vero e proprio boom di Shopify, verso il quale è cresciuto l’interesse dei merchant soprattutto per il gran numero di servizi aggiuntivi offerti che rende l’ecommerce più fluido e snello e migliora le relazioni con i clienti. Di seguito mettiamo a confronto Magento VS Shopify, ma per approfondire puoi leggere cos’è Shopify e cos’è Magento. Scegliere una piattaforma da cui partire per realizzare il proprio ecommerce online senza sentire parlare di Magento è difficile. E se ti sta capitando, pensa in che mani sei capitato. Magento è la piattaforma per fare ecommerce più famosa (complice anche un'acquisizione di eBay nel passato) e più diffusa negli USA, mentre in Europa deve vedersela con Prestashop. Neppure considero Woocommerce, soluzione ibrida, ovvero un plugin di Wordpress, un software nato per fare blogging, che certamente non è una soluzione ideale per un progetto Ecommerce aziendale strutturato e completo. Magento vs Shopify: le differenze principali Magento Shopify Hosting Self-hosted, cioè significa che devi dotarti di un server e gestire anche quello. Shopify è una piattaforma con accesso al sistema tramite abbonamento e completamente gestibile senza nessun altro servizio esterno, in totale autonomia. Controllo Maggiore: essendo una piattaforma in mano tua, fai quello che vuoi sul tuo server, per esempio puoi installare sullo stesso dominio anche un blog, senza bisogno di sottodomini. Shopify è una piattaforma con accesso al sistema tramite abbonamento e completamente gestibile senza nessun altro servizio esterno, in totale autonomia. Personalizzazione Completa: avendo il controllo del tuo codice, puoi fare quello che vuoi. Ovviamente i costi sono proporzionati al tipo di intervento di personalizzazione e alla quantità di questi interventi Controlli totali sul front end, ma il cuore della piattaforma non può essere toccato, è inaccessibile al singolo sviluppatore: questo significa, però, una maggiore stabilità ed integrità del sistema. Le funzionalità aggiuntive si gestiscono con applicazioni (pubbliche o private) che dialogano via API con il sistema. Aggiornamenti Complesso e spesso costoso: un e-commerce che sta funzionando necessita di procedure da svolgere in sicurezza, come la duplicazione del negozio su uno spazio test e il successivo allineamento dei database, con l'incognita del funzionamento alla prima botta (certo, non è un problema per lo sviluppatore che si fa pagare e consiglia Magento, ma può esserlo per l'azienda). Assolutamente invisibile all'utente. La piattaforma hosted continua a migliorare l'operatività esistente e ad integrare nuove funzionalità a ritmo continuo , senza alcun intervento da parte dell'utente finale (se non la configurazione di nuove fatture). Tecnologia Continua attenzione al software e alla tecnologia a supporto. Nel progetto con Magento, devi tenere in conto che sarà sempre una spesa da mettere a budget e controllare, devi fare i conti periodicamente con il fatto che hai un software su un tuo server e che necessita di manutenzione. Assente ogni preoccupazione sulla tecnologia e sul software. Ti concentri completamente sul tuo progetto di vendita online e sulle funzioni che attivi quando hai necessità, guidate dal business. Liquid, CSS e Javascript lato front e qualunque linguaggio di programmazione per le app esterne via API rest o graphql. Shopify Functions & Checkout extension per lavorare su logiche interne. Complessità L'interfaccia utente può essere ostica anche per chi ha già una certa esperienza con la piattaforma, e sembra quasi ribadire, con la sua austerità, che qui si trattano solo cose serie. La flessibilità del software si traduce in molte aree di amministrazione per poter controllare tutti gli aspetti. Con la versione 2.0 sono arrivati ad una interfaccia un po' più user-friendly e più intuitiva per quelli che non sono gli utenti amministratori. Shopify ha un'interfaccia di amministrazione veramente facile e con una curva di apprendimento veramente rapida. Questo riduce anche le problematiche legate agli errori che si possono fare in fase di avviamento del progetto. Permessi Si possono impostare differenti livelli di accesso alla piattaforma giocando con i permessi utenti. Si possono impostare differenti livelli di accesso con permessi differenti tra i vari utenti che utilizzano la piattaforma, in modo che ognuno acceda alle aree di competenza. Dimensione del business Accessibile per medi e grandi negozi online, con un volume di affari consistente. Qualsiasi dimensione di store online. Dalla startup alla grande enterprise, a seconda del taglio del piano di Shopify e dal progetto che viene sviluppato. Scalabilità del business Dalla Magento Community Edition si può passare all'enterprise quando il fatturato lo permette (quando si supera qualche milione di euro di fatturato online, si comincia a poter permetterselo...). E' molto più semplice upgradare o downgradare il piano di utilizzo che si sta utilizzando. Il business può scalare facilmente verso l'alto sia grazie a funzionalità che si sbloccano con i piani superiori, sia grazie agli sviluppi che uno Shopify Partner può garantire. Scalabilità del server Dipende dal piano e dal server. In caso di aumenti degli accessi repentini (ad esempio per una pubblicità in tivù), bisogna dotarsi di un buon sistemista e un piano per le emergenze. La banda è illimitata e le risorse sono di default scalabili a seconda degli accessi generati. Applicazioni Magento Connect gode di un vantaggio temporale notevole e presenta un sacco di soluzioni già pronte che permettono di sviluppare ex novo funzioni per il vostro e-commerce. Il costo è generalmente legato all'acquisto del modulo software che viene installato sul server. Capita anche di comprare applicazioni che non funzionano come dovrebbero, ma l'assistenza dello sviluppatore, con un po' di pazienza, vi aiuta a sistemare le cose. Shopify App Store è partito dopo rispetto a Magento, ma ci sono sempre più sviluppatori che investono tempo e capacità nell'offrire un parco di funzioni completo, che cresce costantemente ad un ritmo impressionante. Merito sicuramente anche del modello di business, legato a fee mensili per l'uso delle varie applicazioni da integrare nello store. Ma il vantaggio più grande è quello della compatibilità: per rimanere all'interno dello Store, le app devono funzionare. Senza dare problemi. Ah, e, spesso, la possibilità di provarle prima per qualche giorno in fase di test è un must assoluto. Aggiungendo che, se dopo qualche mese vedi che non ti è utile, puoi sempre dismettere l'app acquistata con abbonamento. Prezzi esposti Non è necessario pagare soldi per scaricare il software Magento Community Edition, ma se si vuole eseguire l'aggiornamento alla versione enterprise, si deve chiedere un preventivo. Puoi vendere una quantità illimitata di prodotti, ma hai bisogno di un dominio e un hosting esterno. Lo stesso dicasi per un servizio CDN e certificato https. Shopify Basic costa 29 $ al mese, offre due account per la gestione del negozio e richiede il 2% sull vendite. Il certificato SSL è compreso Shopify costa 79 $ al mese, hai 5 postazioni utente per la gestione, e richiede l'1% sulle vendite. Aggiunge alcune funzioni come i buoni regalo e il recupero dei carrelli abbandonati Advanced Shopify costa 299 $ al mese, comprende 15 postazioni da amministratore e richiede il pagamento di un fee del 0,5% sul fatturato. Aggiunge rapporti complessi sull'andamento delle vendite e la possibilità di calcolare le spedizioni con service esterno. Shopify Plus: 2.300 € al mese. Scopri di più leggendo il post Cos'è Shopify Plus. Temi grafici Magento ha più template grafici acquistabili online, rispetto a Shopify, se ne possono trovare moltissimi in un sacco di store online. A livello di store ufficiale Shopify ha un numero più ridotto di temi grafici, rispetto a Magento, ma più che sufficiente a coprire tutte le caratteristiche base. Questi hanno un vantaggio: si possono testare direttamente sulla piattaforma come se fossero un tema installato e configurato con tanta fatica su una piattaforma self-hosted con un sistema veramente user-friendly. E, ovviamente, per quelli nello store ufficiale non ci sono incompatibilità o bug di sorta. Possibile comunque sviluppare temi completamente personalizzati o sviluppare progetti Ecommerce Headless o Ecommerce Composable (grazie a Shopify Components) Prodotti Gestisce x le caratteristiche standard del prodotto e permette tutte le personalizzazioni grafiche all'interno della scheda. Gestisce tutte le caratteristiche standard del prodotto e permette tutte le personalizzazioni grafiche all'interno della scheda. Marketing Entrambe le piattaforme permettono di lavorare sulla SEO dei prodotti, integrarsi con servizi di email marketing e di marketing automation. Possono offrire coupon, spedizioni gratuite, recensioni prodotti e molto altro ancora. Qui Magento ha dalla sua una più grande capacità di integrazione con tutto (ma non che Shopify sia tanto da meno). Da questo punto di vista la funzione killer di Shopify è data dall'integrazione pressoché nativa con HubSpot, che permette non sono di integrare una delle più avanzate marketing automation del mondo, ma anche di poter spostare la gestione delle email transazionali in una piattaforma nata per raccogliere informazioni sugli utenti, segmentarli e gestirne i rapporti one to one anche in fase di post vendita. Multicanalità Mobile friendly anche per la gestione, ma per estendere le capacità di vendere multicanale bisogna cercare nel Marketplace e trovare la soluzione più adatta alle proprie necessità. Shopify qui vince alla grande: già di default viene con un sacco di integrazioni native, nate dalle partnership con aziende come Facebook e Pinterest: significa integrazione con i social network per la vendita e la possibilità per i clienti dei loro store di non lasciare Facebook per acquistare (e un sacco di chicche come questa). Supporto Magento Community Edition è una piattaforma opensource e non ha nessun servizio decicato ai clienti per rispondere alle loro domande (bisogna scalare a Magento Enterprise per poter avere risposte dirette). Se avete problemi con Magento e siete uno sviluppatore che si sta trastullando potete rivolgervi alla comunità dedicate, ma senza che ci sia una garanzia di risposta. Ma se sei un'azienda che sta vendendo online... beh, devi pregare. Shopify fa del suo servizio di assistenza al cliente uno dei fiori all'occhiello: un'assistenza dedicata personalizzata 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, ti guida nelle configurazioni, a trovare risposte ai dubbi… perché, i malfuzionamenti, sono decisamente molto rari... Quale piattaforma scegliere secondo le esigenze della tua azienda Ci sono due differenze fondamentali tra Shopify e Magento: Shopify è un prodotto commerciale che paghi in abbonamento, mentre Magento Community è un software che scarichi gratuitamente e open source; Shopify è ospitato da Shopify stesso e può essere impostato in pochi minuti, mentre Magento ha bisogno di essere scaricato, di configurare un hosting, installato e configurato... E fare tutto questo prima ancora di iniziare a costruire e personalizzare il tuo negozio, che di solito richiede un livello medio-alto di sviluppo web e abilità di programmazione. Prima di iniziare a confrontare le piattaforme, devi guardare in modo attento alla tua attività e osservare i suoi punti di forza e di debolezza. Dove sei forte, hai le skill giuste e puoi arrangiarti? Dove hai bisogno di supporto? E come è strutturato il tuo team? Ad esempio, se non hai le competenze interne per gestire hosting di classe mondiale, patch di sicurezza, sviluppo e simili, avrai bisogno di un'agenzia che sviluppa siti di eCommerce che si prenda cura di te, oppure... utilizzi direttamente una piattaforma in cloud come Shopify. Vale anche la pena creare una seconda lista dei desideri di ciò che desideri che il sito sia in grado di fare. Ad esempio, vuoi un programma di fidelizzazione? Hai bisogno che sia facilmente e frequentemente aggiornato con nuove gamme di prodotti? Vuoi i feed di Instagram? Valutazioni e recensioni? Una volta che hai entrambe queste liste in mano, diventa molto più facile prendere una decisione ponderata e scegliere la giusta piattaforma. Migrazione da Magento a Shopify Vuoi effettuare la migrazione da Magento a Shopify? Puoi farlo facilmente! Shopify ha reso molto semplice il passaggio da Magento a Shopify. C'è persino un software di lancio dedicato per guidarti attraverso il processo. Con l'app di migrazione di Shopify, sviluppata da Cart2Cart, puoi importare: Prodotti: inclusi prezzo, nome, peso, immagine. Dettagli dei clienti: indirizzo di posta elettronica, fatturazione e spedizione, preferenze della newsletter. Ordini: stato, dettagli del cliente, sconti, prezzo. Buoni: carta regalo, nome, codice coupon. Recensioni: data, nome utente, valutazione. Il supporto di uno Shopify Partner come ICT Sviluppo, ti aiuta comunque a rendere armonico il progetto di migrazione e di integrazione di Shopify all'interno dell'ecosistema aziendale. Sviluppo di un tema custom o una soluzione headless su Shopify potrebbero fare al caso tuo se arrivi da Magento. E per far dialogare l'ecommerce con l'erp, il pim, l'oms o altri software aziendali è possibile sviluppare un progetto di data integration, che, con Shopify, è estremamente semplice, grazie all'impostazione API first che è connaturata nel sistema SaaS. Conclusioni Shopify e Magento sono entrambe ottime soluzioni per avviare un progetto ecommerce, tutto dipende da che budget avete e quanto volete tenere sotto controllo la macchina, mettendo le mani sotto il cofano. Shopify risulta più popolare e diffuso di Magento e, se vuoi saperne di più, puoi scaricare gratuitamente l’ebook sottostante che ti spiega cos’è e come funziona Shopify Plus.
Un e-commerce ben strutturato, con un design gradevole e intuitivo e con una vetrina che propone prodotti di qualità è sufficiente per vendere e avere successo? Per quanto possa sembrare incredibile la risposta è no. Per lanciare un progetto vincente devi aggiungere un ulteriore ingrediente: l’assistenza ecommerce di qualità. La customer care, intesa appunto come assistenza al cliente ecommerce, ha una funzione fondamentale per rendere piacevole e gradevole l’esperienza del consumatore. Solo in questo modo è possibile convertire l’utente in cliente e aumentare le vendite dei prodotti online. Non dobbiamo dimenticare che, nonostante il boom delle vendite online, la gente è ancora molto legata al rapporto diretto con il venditore, segno che il contatto umano resta un fattore fondamentale. Ecco perché il servizio clienti va curato con estrema cura, utilizzando strumenti e piattaforme apposite come Shopify. A tal proposito ti invito a leggere l’articolo di approfondimento che ti spiega cos’è Shopify per capire quali sono le funzioni essenziali e come gestire al meglio il servizio di assistenza e supporto alla clientela. Qual è il significato di assistenza ecommerce? Prima di analizzare perché l’assistenza per ecommerce ha un ruolo così importante per la tua attività, vale la pena soffermarci un attimo sul suo significato più intrinseco e che cosa rappresenta. Considera che il customer care spesso è l’unico contatto diretto che la tua azienda può avere con il cliente, quindi devi cercare di essere quanto più esaustivo e preciso possibile. Il servizio clienti infatti è il mezzo per fornire informazioni e chiarimenti sull’utilizzo di prodotti e servizi, per chiarire eventuali dubbi o per risolvere ogni tipo di problema pre e post vendita. L’esperienza che vive il cliente ha un impatto diretto sulla sua soddisfazione e, di conseguenza, sulla sua fidelizzazione. I clienti, nel bene o nel male, hanno un grande potere grazie soprattutto alle recensioni. Questo significa che non devi ignorare critiche o lamentele, poiché a lungo andare potrebbero seriamente compromettere la reputazione del tuo brand. Al contrario una serie di commenti e recensioni positive migliorano notevolmente la tua immagine e trasformano il tuo marchio in un brand affidabile. Perché l’assistenza clienti ecommerce è fondamentale? L’assistenza ecommerce è dunque una componente essenziale per il successo di uno shop online, dal momento che influenza direttamente la soddisfazione del cliente, la fidelizzazione e la reputazione del brand. Di seguito analizziamo le ragioni chiave per le quali l’assistenza sul sito ecommerce diventa fondamentale per il tuo business online. Esperienza del cliente Un elevato livello di assistenza ecommerce contribuisce a creare un’esperienza d’acquisto positiva e piacevole per il cliente. Quando i clienti ricevono un’assistenza veloce, utile e pertinente, sono più propensi non solo a completare l’acquisto nell’immediato, ma anche a ritornare in futuro. Insomma una buona esperienza del cliente può trasformare acquirenti occasionali in clienti abituali. Fidelizzazione del cliente Come è ormai noto il costo per acquisire un nuovo cliente è di gran lunga superiore rispetto a quello per mantenere un cliente già acquisito. Offrire un servizio clienti di qualità contribuisce quindi a fidelizzare i clienti già in “organico”. I clienti soddisfatti non solo tendono a fare acquisti ripetuti nel corso del tempo, ma raccomandano anche il tuo ecommerce ad amici, familiari e colleghi. Reputazione del brand Come abbiamo già accennato, le recensioni online e il passaparola sono strumenti molto potenti nel mondo digitale. Un buon servizio clienti può generare recensioni positive, mentre un servizio scadente, lento e poco affidabile può causare danni significativi alla reputazione del tuo brand. I consumatori condividono tutto online, anche le loro esperienze, quindi offrire un eccellente servizio clienti migliora la reputazione del brand e attira nuovi clienti. Inoltre puoi integrare anche altre strategie, come l’influencer marketing, che ti aiuta a trovare ambasciatori per il tuo brand. Migliore gestione delle critiche e dei problemi Come si suol dire ci sono litigi anche nelle migliori famiglie, quindi anche negli ecommerce più efficienti possono presentarsi intoppi o problemi, che però un buon servizio clienti sa gestire perfettamente e senza troppi affanni. Anzi, risolvere velocemente e professionalmente i problemi dei clienti può trasformare una situazione negativa in un’opportunità. Il cliente infatti apprezza la tua dedizione alla sua causa e la tua capacità di problem solving. Maggiore competitività Oggi il mercato è estremamente competitivo e il servizio clienti può essere un importante punto di differenziazione. I prodotti e i prezzi possono essere simili, ma un servizio di assistenza ecommerce può far risaltare il tuo shop online rispetto ai concorrenti, attirando quei clienti che apprezzano un’assistenza di qualità. Feedback e miglioramento continuo Tramite il servizio clienti puoi raccogliere preziosissimi feedback, che ti aiutano a capire cosa sta funzionando e cosa invece va migliorato. Le domande e le preoccupazioni dei consumatori possono evidenziare aree di miglioramento per i prodotti, per il processo di acquisto e per il sito web in generale. Sfruttare i feedback e raccogliere i suggerimenti che ti arrivano ti aiutano a mantenere alta la competitività dell’ecommerce e migliorare costantemente la soddisfazione del cliente. Miglior conversione delle vendite Un buon servizio clienti può aumentare anche i tassi di conversione. Rispondere rapidamente alle domande sui prodotti, chiarire i dubbi e offrire assistenza durante il processo di acquisto aiuta a ridurre l’abbandono del carrello e aumentare le vendite complessive. Supporto multicanale Offrire un supporto su più canali permette ai clienti di scegliere il metodo di comunicazione che preferiscono, migliorando così la loro esperienza complessiva e garantendo che possono ottenere assistenza come ritengono più opportuno. I principali canali per l’assistenza tecnica ecommerce Lo shopping online deve essere un’esperienza eccitante e divertente, soprattutto da un punto di vista emotivo. Questo significa che ogni cliente preferisce uno o anche più canali per interagire col brand durante lo shopping. Ad esempio potrebbe cercare dei particolari tipi di tute sullo smartphone, per poi completare l’acquisto da pc dove magari è possibile vedere le immagini dei capi d’abbigliamento più grandi e più dettagliate. Possiamo individuare 4 tipologie principali di canali che analizziamo di seguito: email, chat live, social media e telefono. Email L’assistenza via email è uno dei metodi più comuni e tradizionali, preferito da un determinato segmento di consumatori. I clienti inviano la loro richiesta, le loro domande e i loro problemi a un indirizzo indicato dall’azienda che poi risponde. Uno dei principali vantaggi è la tracciabilità della conversazione, che i clienti possono consultare ogni volta che lo desiderano, ma anche la cronologia delle comunicazioni. Inoltre tramite le email i clienti possono fornire dettagli più completi alla loro richiesta ed eventualmente allegare documenti, immagini o anche video. Da sottolineare anche il vantaggio della flessibilità, dal momento che i clienti possono inviare l’email in qualsiasi momento e l’azienda può rispondere durante l’orario di lavoro. Chat live L’assistenza virtuale ecommerce tramite le chat live è sempre più diffusa in quanto offre supporto in tempo reale tramite una finestra di chat presente sul sito. Uno dei principali vantaggi è l’immediatezza, poiché i clienti ricevono risposte immediate e inoltre i clienti possono ottenere aiuto senza dover uscire dal sito. La chat live viene affidata ad operatori, che possono gestire più conversazioni contemporaneamente. In alternativa la chat assistenza ecommerce può essere gestita da chatbot, cioè computer allenati a rispondere alle domande dei clienti attivi 24h. Social media Tra i canali di comunicazione naturalmente non possono mancare i social media, tra i quali possiamo indicare Facebook, X e Instagram tra i più noti. L’assistenza ecommerce tramite social media ti assicura per prima cosa visibilità. Le risposte infatti sono pubbliche, così puoi dimostrare l’efficacia del servizio clienti della tua azienda. C’è poi un’interazione diretta che facilita la comunicazione bidirezionale tra l’azienda e i clienti. A inizio articolo abbiamo fatto accenno a quanto le persone ci tengono ancora ai rapporti umani e i social consentono appunto di mantenere vivo il contatto con persone in carne e ossa dall’altra parte dello schermo. Inoltre non dimenticare un altro aspetto positivo: rispondere efficacemente sui social ti consente di migliorare l’immagine dell’azienda e promuovere il tuo brand. Telefono Qualcuno può ritenerla obsoleta, ma in realtà l’assistenza telefonica ecommerce continua ad essere molto gettonata poiché permette ai clienti di parlare direttamente con un operatore. La comunicazione non solo è immediata ma è anche personalizzata, poiché il cliente può esporre fin nei minimi dettagli i suoi problemi. Con una telefonata per l’operatore diventa più semplice chiarire rapidamente i dubbi un po’ più complessi ai clienti. Inoltre l’assistenza telefonica è la forma di comunicazione preferita per quei clienti che magari non sono perfettamente a loro agio con l’utilizzo di canali digitali. Conclusioni Investire in un servizio clienti di alta qualità non è solo una scelta strategica, ma una necessità per qualsiasi ecommerce che voglia prosperare a lungo termine. Un servizio clienti eccellente può migliorare l’esperienza del cliente, aumentare la fidelizzazione, migliorare la reputazione del brand e portare a un maggiore successo commerciale. I canali andrebbero integrati tra di loro in un’unica piattaforma, cosa che si può fare con un buon CRM. A tal proposito ti consiglio di dotarti di Shopify, dal momento che è una piattaforma compatibile con numerosi e importanti CRM. Se vuoi sapere quali sono i costi di Shopify e come funziona, scarica gratuitamente l’ebook sottostante che mettiamo a tua disposizione!
Cos’è la user experience per ecommerce? Perché è importante? Scopriamolo in questo articolo, andando ad analizzarne ogni aspetto e facendo anche la differenza con l’user interface (UI). L'esperienza utente (User Experience, UX) emerge come pilastro fondamentale per qualsiasi attività commerciale, in particolare per il mondo ecommerce. In un mercato caratterizzato da una saturazione e competitività estreme, distinguersi richiede molto più della sola qualità del prodotto o dell'attrattiva dei prezzi. È cruciale comprendere che l'acquisto non si riduce a una mera transazione, ma si configura come un'esperienza che dovrebbe essere priva di ostacoli e intuitiva, consentendo agli utenti di trovare immediatamente ciò che cercano e rispondere alle loro esigenze con efficacia. Approfondiamo nel prossimo paragrafo qual è la differenza tra UX e UI e quanto è importante che questi due aspetti collaborino per la buona riuscita di un sito ecommerce. Differenza tra user experience per ecommerce e user interface Questa comprensione porta alla luce l'importanza non solo della UX ma anche della User Interface (UI). Due concetti che, seppur strettamente correlati e spesso confusi come interscambiabili, rivestono ruoli distinti nello sviluppo di un ecommerce di successo. Mentre l'UI si concentra sull'aspetto visivo e sull'interattività del sito, fungendo da ponte tra l'utente e il servizio digitale, la UX si occupa dell'esperienza complessiva dell'utente, dall'accessibilità alla soddisfazione derivante dall'utilizzo del sito. L'obiettivo è di guidare i clienti verso l'azione desiderata, che sia essa un acquisto o l'iscrizione a una newsletter, attraverso un percorso che sia piacevole che funzionale. È fondamentale sottolineare come UX e UI, nonostante la loro interdipendenza e i punti di contatto, presentino differenze significative che vanno comprese e valorizzate. Questi concetti non solo formano la base per creare un'esperienza di acquisto eccezionale ma sono anche essenziali per chi opera nel settore dell'ecommerce, inclusi gli approcci innovativi come gli ecommerce headless, dove la separazione tra il frontend e il backend offre una flessibilità e personalizzazione senza precedenti. Nei prossimi paragrafi, esploreremo più a fondo il significato di UX nel contesto dell'ecommerce e come può essere efficacemente implementata per migliorare sia la soddisfazione dell'utente che il successo complessivo dell'attività commerciale. Qual è il significato di user experience La user experience (UX) è fondamentale per il successo di qualsiasi attività online, in quanto influenza sia l'acquisto di prodotti o servizi sia l'interazione generale con un'azienda. Essa abbraccia tutto ciò che l'utente prova navigando su un sito o un e-commerce: dalla scoperta iniziale di un'azienda fino alla consegna del prodotto acquistato. Questo processo è particolarmente complesso per i siti che offrono molti prodotti diversi, dove è cruciale rivolgersi a clienti con esigenze e abitudini variegate. Al contrario, è più semplice per e-commerce più piccoli o specializzati creare esperienze su misura per un pubblico specifico. La UX non si limita alla sola interazione digitale, ma include tutte le emozioni e le sensazioni vissute dal cliente in ogni fase dell'acquisto, dall'esplorazione del sito all'apertura del pacchetto ricevuto. Elementi come la navigazione intuitiva del sito, la chiarezza delle informazioni sui prodotti, le politiche di reso, le opzioni di pagamento, e perfino il packaging giocano un ruolo chiave nell'offrire un'esperienza gratificante e personalizzata. Creando un'esperienza positiva e su misura per ogni utente, le aziende non solo fidelizzano i clienti ma attirano anche più traffico sul loro e-commerce. È necessario fornire un’esperienza moderna e quanto più gratificante possibile per l’utente. Il punto di partenza per un ecommerce è lo sviluppo del proprio sito Shopify, in questo step è fondamentale prevedere un livello di user experience elevato e Shopify è la piattaforma perfetta per sviluppare il proprio ecommerce. Cos’è la user interface e come sfruttarla Passiamo adesso all’analisi della user interface, che possiamo definire anche user interface design. L’UI design in un certo senso può essere definita una costola della user experience design, quella che accompagna il cliente durante tutta la sua esperienza d’acquisto. Più nello specifico l’user interface riguarda la presentazione di un sito agli occhi degli utenti e più nello specifico la sua interfaccia. L’UI design, studiando il modo in cui l’utente generalmente si interfaccia e si rapporta con un sito (sia nel caso degli ecommerce sia nel caso dei siti Hubspot), rende il prodotto web molto più appetibile e fruibile a beneficio di una navigazione fluida e piacevole. L’intera interfaccia deve poi tenere conto di diversi aspetti, come la grafica, lo stile e la comunicazione del brand che devono essere in perfetta armonia tra di loro. Bastano questi elementi per rendere la navigazione del cliente armonica e accompagnarlo verso un’esperienza d'acquisto piacevole e rilassante. Bisogna poi considerare tutti gli altri elementi che ricadono nelle competenze dell’UI design, come l’interfaccia tra l’utente e il contenuto. Il bottone CTA è uno degli elementi fondamentali della user interface, giusto per citarne uno. L’obiettivo è comunque uno solo: mettere il consumatore in una zona di comfort e rendere le sue azioni più fluide. Ti è mai capitato di “atterrare” su un sito e non sapere da dove iniziare? O, peggio ancora, accedere in un’app e trovare funzioni e comandi sparpagliati senza ordine? Ecco, questa è una cosa che non deve mai succedere. L’UI design, oltre a rendere più piacevole la navigazione, facilita anche le scelte dell’utente. Per questo motivo vengono studiati i font e i colori più efficaci e gli elementi sono posizionati in zone strategiche per spingere l’utente a compiere l’azione desiderata, ma sempre secondo le sue reali necessità. L’utente può così accedere rapidamente ai dati e alle informazioni di cui ha bisogno grazie a un’interfaccia intuitiva e una serie di elementi visivi che dà maggior brio e ordine alla sua navigazione. La differenza tra conquistare o perdere un potenziale cliente è determinata da dettagli, come la chiarezza espositiva della grafica dei vari elementi e l’intuitività dell’interfaccia della landing page. Un utente che atterra su una pagina nuova dovrebbe avere a disposizione determinati pulsanti che rendono le sue scelte reattive e immediate, così da poter accedere subito alle informazioni di cui ha bisogno con la massima spontaneità. In tal caso la fidelizzazione è quasi automatica. In caso contrario con ogni probabilità dopo pochi minuti o secondi di navigazione a vuoto uscirà dal sito per non tornare mai più. Risultato? Vendita persa e cliente regalato alla concorrenza! Approfondiamo nel prossimo paragrafo, cosa fa l’UI designer. Cosa fa l'UI designer L’UI designer si concentra maggiormente sull’aspetto grafico come i colori, i font e le immagini di un prodotto o del sito del tuo progetto ecommerce. Il suo lavoro parte dove finisce quello dell’UX designer e il suo obiettivo principale è rendere gli elementi grafici esteticamente accattivanti ma anche funzionali all’obiettivo finale, cioè una navigazione fluida e intuitiva per gli utenti. Questa figura studia le ultime tendenze di mercato e le mosse dei competitor, così da creare interfacce originali che garantiscono un effetto finale di grande impatto visivo ed estetico. L’UI designer inoltre studia la progettazione del design di un prodotto e di tutti gli altri elementi visivi dell’interfaccia tra i quali rientrano i pulsanti, le icone, i caratteri ecc. Ogni scelta va comunque ponderata attentamente, poiché se è vero che bisogna trovare soluzioni estetiche accattivanti e coinvolgenti è anche vero che devono essere in linea con lo stile del brand. Sì quindi a soluzioni creative, ma senza snaturare eccessivamente le grafiche inerenti alla stessa filosofia aziendale. E ancora questo professionista deve assicurarsi che le interfacce siano responsive design, quindi adattabili a ogni dispositivo, e che vengano adottate animazioni o altri elementi interattivi che diano il giusto dinamismo. Approfondiamo ora come ottimizzare la UX per l'e-commerce. Come ottimizzare la user experience nell'ecommerce Per costruire una user experience di successo bisogna partire dall’approccio iniziale del cliente fino alla conclusione della sua esperienza, che può essere l’iscrizione ad una newsletter o un acquisto, tenendo presente tutti i micro-momenti all’interno di questo viaggio ideale. Ognuno può personalizzare la UX come ritiene più opportuno secondo il proprio business e le proprie buyer personas. Ci sono però delle regole d’oro che bisogna seguire sempre e comunque, indipendentemente dalla tipologia di attività. Di seguito esaminiamo gli step necessari per creare un’esperienza piacevole e coinvolgente per i clienti. In questo senso può essere utile un headless ecommerce, che con la separazione del backend e del frontend, garantisce un elevato livello di user experience lato utente. Per saperne di più abbiamo scritto alcuni articoli come argomento l'headless ecommerce. Un processo d'acquisto fluido e piacevole Il tuo obiettivo è convincere gli utenti a svolgere le azioni che desideri, ma in modo fluido e non assolutamente forzato. I comandi, i contenuti e gli altri elementi multimediali devono essere disposti in modo tale da creare un percorso chiaro e mirato. Le persone devono avere la possibilità di navigare sul tuo sito in modo veloce e intuitivo e trovare ciò che desiderano rapidamente, senza dover vagare tra i meandri della piattaforma. L’utente medio è poco paziente e quindi, se non trova le informazioni che desidera in pochi secondi, stai certo che chiuderà il tuo sito e continuerà la sua ricerca altrove. Fai in modo che le informazioni principali siano facilmente raggiungibili, senza che l’utente sia costretto ad un lungo percorso ad ostacoli, e adotta una comunicazione semplice e accessibile per tutti. Questo è sicuramente il primo step imprescindibile per creare una UX piacevole e divertente. L’utente durante la navigazione ha così a disposizione tutti gli elementi principali per scegliere esattamente il prodotto che desidera e raccogliere le informazioni necessarie per completare l’acquisto senza dubbi o domande rimaste senza risposta che potrebbero generare il tanto temuto carrello abbandonato. Una navigazione veloce e scattante I siti e gli e-commerce devono essere “user-friendly”, cioè facilmente utilizzabili anche da chi non ha particolare dimestichezza con la tecnologia. In questo concetto rientra anche la velocità della navigazione, un elemento fondamentale per una piacevole UX. Abbiamo già evidenziato che il cliente moderno ha poca pazienza e non vuole aspettare, quindi pretende di poter spostarsi da una pagina all’altra del sito senza attese bibliche. Se le tue pagine fanno fatica a caricare la pazienza dell’utente si esaurirà presto e non esiterà a “tradirti” per un competitor che si fa preferire semplicemente perché offre una navigazione più veloce e scattante. Assicurati che non ci siano plugin in conflitto tra di loro, foto e video troppo pesanti o qualsiasi altro elemento che possa rallentare la navigazione, altrimenti c’è il rischio elevato di perdere molti clienti e regalarli alla concorrenza. Pagamenti personalizzati Prima abbiamo fatto accenno al carrello abbandonato, una vera disdetta per i marketer che perdono i clienti proprio all’ultimo step. Perché i clienti rinunciano all’acquisto proprio al momento del pagamento? I motivi sono tanti ma, generalmente, la mancanza dell’opzione di pagamento desiderata è quella più frequente. Per prima cosa devi quindi fornire diverse opzioni di pagamento, dalle classiche carte di credito e prepagate fino al bonifico bancario e ai più moderni wallet digitali. Per i local e-commerce può essere un’ottima idea quella del Click and Collect, una soluzione che consente al cliente di acquistare il prodotto online e ritirarlo in un punto vendita specifico. Così facendo il cliente, ma anche l’azienda, può risparmiare sulle spese di spedizione e si riducono i rischi di reso. Un’altra opzione, prevista per spese più importanti, è quella di dilazionare il pagamento in più rate. Questa strategia si chiama Buy Now, Pay Later e permette al cliente di affrontare acquisti piuttosto elevati spezzettando il pagamento che altrimenti non avrebbe potuto sostenere in un’unica soluzione. Una perfetta user experience anche da mobile Forse è anche scontato sottolinearlo, ma per garantire una user experience gradevole il tuo e-commerce deve essere mobile-friendly, cioè perfettamente fruibile anche da smartphone. Si stima che proprio lo smartphone sia in assoluto il dispositivo più utilizzato per fare acquisti online, quindi non puoi ignorare questa tendenza in atto ormai da tempo e che sembra destinata a perdurare per molti anni ancora. Il tuo sito mobile-friendly deve quindi dare la possibilità di zoomare le foto dei prodotti, acquistare senza necessariamente registrarsi e adattarsi perfettamente a qualsiasi sistema, sia iOS che Android. In breve deve consentire di fare qualsiasi operazione con pochi clic e senza ostacoli anche da smartphone. User experience design: cos'è Dobbiamo aprire una parentesi sulla user experience design, un processo valido nello sviluppo ecommerce b2b e b2c finalizzato ad innalzare la soddisfazione e la fedeltà dell’utente, migliorando l’esperienza di navigazione e aumentando il piacere dato dall’interazione tra il cliente e il prodotto stesso. Il concetto fu introdotto negli anni ‘90 da Donald Norman, che come riporta Wikipedia spiegò perché coniò questo neologismo: “Ho inventato il termine perché pensavo che i termini User Interface e Usability fossero troppo stretti. Volevo coprire tutti gli aspetti della persona che si interfaccia con il sistema, incluso il design industriale, l’interfaccia, l’interazione fisica e manuale. Da allora il termine si è diffuso ampiamente, tanto da rischiare di perdere significato”. La user experience design, detta anche UXD, spiega nei dettagli come implementare e ottimizzare tutti quegli elementi di un sito finalizzati a rendere più piacevole e semplice la navigazione dell’utente. Sono componenti molto variegati che vanno dalla SEO alla qualità dei contenuti, dal social media marketing alla grafica del sito. La UXD è fondamentale poiché la prima impressione che si ha quando si accede ad un sito può incrementare o al contrario ridurre la possibilità di conversione. In questo caso quindi “l’abito fa il monaco”, poiché anche la grafica, il design e l’estetica sono elementi che contribuiscono al successo di un sito. Se usi un design accattivante riuscirai a superare il primo step, convincendo il cliente a continuare la navigazione e conoscere tutti i servizi offerti dal tuo e-commerce. Non dimenticare sempre la regola d’oro del “less is more”, quindi la grafica del tuo e-commerce deve essere accattivante ma sempre estremamente semplice e intuitiva per i naviganti. Soprattutto in un e-commerce è importante che gli utenti trovino una risposta alle loro domande nel minor tempo possibile, come schede prodotto degli articoli in vendita, prezzi o area informazioni. Riassumendo la UXD comprende 3 discipline principali: Psicologia: intesa come tutti quegli elementi psicologici che hanno un peso sulla scelta finale di un cliente; Interaction design: la disciplina che si occupa dell’interazione tra l’uomo e i sistemi meccanici e informatici; Comprensione del cliente e delle modalità secondo le quali interagisce con il prodotto o servizio. Cosa fa l'UX designer Partiamo dai compiti dell’UX designer che deve capire il percorso del cliente e, di conseguenza, deve saper identificare il target di pubblico di un determinato settore. Il primo step è creare un piano strategico, affinché tutte le parti interessate lavorino in sinergia tra di loro. L’UX designer lavora principalmente sulla risoluzione concettuale di un problema che parte dall’analisi di dati e numeri derivanti da ricerche specifiche. Studia poi la cosiddetta architettura dell’informazione che prevede una precisa alberatura del sito, affinché gli utenti trovino rapidamente le informazioni di cui hanno bisogno. Questa figura deve saper individuare i bisogni degli utenti e proporre in anticipo soluzioni in grado di risolvere potenziali problemi futuri così da prevenirli. Infine deve effettuare una serie di test per capire se i risultati ottenuti sono soddisfacenti e definire così gli step successivi. Conclusioni L'importanza della user experience (UX) per gli ecommerce è innegabile: è il fulcro intorno al quale ruota l'intera strategia di successo di un'attività online. Partire con il piede giusto, scegliendo piattaforme affidabili e flessibili come Shopify, significa mettere le basi per un sito e-commerce ottimizzato, accessibile e piacevole da navigare. Allo stesso tempo, l'interfaccia utente (UI) gioca un ruolo cruciale nel rendere l'esperienza visiva immediata e intuitiva, complementando la UX con un design che parla direttamente al pubblico target. Dietro questi aspetti, operano professionisti specializzati, quali designer UX/UI e sviluppatori, che lavorano incessantemente per ottimizzare l'interazione tra l'utente e l'e-commerce. Questi esperti si dedicano all'analisi del comportamento degli utenti, alla progettazione di interfacce attrattive e funzionali, e all'implementazione di soluzioni tecnologiche che rendono ogni visita al sito un'esperienza unica e personalizzata. In conclusione, l'UX e l'UI non sono solo dettagli estetici ma elementi strategici che, se curati adeguatamente, possono trasformare un semplice e-commerce in una potente macchina di fidelizzazione e vendita .
Ti stai chiedendo come avviare un progetto e-commerce partendo da zero? Sei nel posto giusto! Abbiamo realizzato questa guida proprio per chi intende aprire un negozio online ma ha scarsa familiarità con il settore. Innanzitutto hai due opzioni: creare un e-commerce da affiancare al tuo negozio fisico, così da offrire due canali di vendita, oppure lanciare ex novo un’attività esclusivamente online. Qualunque sia la tua scelta, l’online rappresenta la soluzione vincente soprattutto in questo periodo storico. Dopo la pandemia da Covid-19 si è accelerato il processo di digitalizzazione dei servizi, spingendo sempre più persone agli acquisti online, anche quelle poco avvezze a questa pratica. Ovviamente il tutto deve essere fatto secondo un filo conduttore, che prevede un’attenta analisi del proprio mercato di riferimento e una strategia pianificata e sviluppata secondo i propri obiettivi. Progetto ecommerce: quanto costa avviarlo? Prima di partire è opportuno conoscere i costi di un e-commerce, così da poter valutare che tipologia di progetto avviare in base al tuo budget. Il primo step da fare è un business plan, grazie al quale puoi pianificare, gestire e ottimizzare le spese e gli investimenti. Stabilire con esattezza quanto costa un progetto e-commerce è complicato, poiché entrano in gioco tantissimi fattori e variabili che possono calmierare oppure far schizzare il prezzo. Proprio perché esistono tante incognite, è opportuno conoscere quelle spese che possiamo considerare fisse e che non puoi bypassare: Licenze e permessi aziendali, per i quali sono previsti determinati costi in base alla tipologia di attività, all’ubicazione e a quello che vendi; Software e-commerce; Nome del dominio e dell’hosting che possono essere già inclusi o acquistati direttamente sulla piattaforma selezionata; Elaborazione dei pagamenti, per la quale devi dotarti di un processore di pagamento che può essere già incluso in appositi software; Inventario e spedizione, spese che riguardano principalmente la gestione del magazzino. Se stai muovendo i primi passi nell’e-commerce inizia con piccoli ordini, poiché probabilmente non sei ancora pronto e non hai la giusta visibilità per vendere un quantitativo ampio di merci; Marketing e pubblicità, altra spesa assolutamente da considerare soprattutto se il tuo è un e-commerce nuovo che ha bisogno di farsi conoscere. Quali sono le migliori piattaforme da usare? Tra i costi fissi abbiamo elencato i software per la creazione di siti di vendita online. Ti stai chiedendo come lanciare un progetto ecommerce gratis? In effetti ci sono delle piattaforme open source da scaricare gratuitamente. Tuttavia le funzioni sono molto limitate e ci sono altri costi associati da sostenere come commissioni, hosting e componenti aggiuntive. Meglio sicuramente affidarsi a piattaforme all-inclusive che, a fronte di un pagamento, offrono una serie di funzionalità estremamente utili per il proprio mercato. In commercio esistono diverse piattaforme per la creazione di e-commerce, ognuna delle quali con le sue peculiarità, le sue caratteristiche e i suoi punti di forza. Quelle più gettonate sono però principalmente due: Shopify e BigCommerce. Analizziamole entrambe. Shopify Tra i software di e-commerce più noti e popolari c’è Shopify, che offre una soluzione all-inclusive e presenta un’interfaccia estremamente intuitiva e facile da usare anche per chi non ha grande dimestichezza con la tecnologia. A tua disposizione ci sono ben 4 piani tra i quali scegliere in base al tuo budget e alle tue esigenze. Se avvii un progetto Shopify puoi veicolare la vendita dei tuoi prodotti sui canali che desideri, sia online che offline, gestendo gli ordini, le spedizioni e i pagamenti con un’unica dashboard e monitorando continuamente le abitudini e i comportamenti dei tuoi utenti. BigCommerce Un’ottima alternativa è BigCommerce, un piattaforma Saas che consente di realizzare siti e-commerce personalizzati capaci di rispondere alle esigenze dei commerci B2B e B2C. Le aziende possono così liberarsi delle problematiche tecniche e concentrarsi unicamente sul proprio business. Se lanci un progetto BigCommerce puoi analizzare il tuo mercato di riferimento, individuare le strategie più adeguate e incrementare le altre attività legate alla SEO, al web marketing e al social media marketing. Con questa piattaforma puoi avere una presentazione del progetto ecommerce ed eventualmente modificare o perfezionare quegli aspetti, estetici o funzionali, che non ti convincono. Quali sono gli adempimenti burocratici per un progetto ecommerce Dopo aver analizzato i costi, passiamo adesso alla parte più “noiosa” ma che va necessariamente analizzata: la burocrazia e gli adempimenti di natura legale. Gli esperti Shopify o BigCommerce possono eventualmente fornirti supporto per il disbrigo delle pratiche burocratiche. Ad ogni modo ecco l’iter che devi necessariamente seguire: Aprire una partita IVA; Iscriverti al Registro delle Imprese; Dare Comunicazione di Inizio Attività; Aprire le posizioni fiscali e previdenziali. Una volta richiesta la partita IVA, puoi ottenere le licenze o i permessi aziendali necessari per iniziare a vendere legalmente. Puoi trovare le informazioni relative ai requisiti richiesti nella tua zona e i permessi previsti dalla Camera di Commercio direttamente sul sito del tuo Comune. Aprire un ecommerce senza partita IVA: è possibile? Prima di passare alla parte che concerne la parte strategica, risolviamo un piccolo quesito. Alcune persone si chiedono se è possibile avviare un ecommerce senza partita IVA. La risposta è no, poiché come specificato l'apertura della partita IVA è una condizione necessaria per avviare un ecommerce. Tuttavia esiste un’eccezione: il temporary shop. Cos’è? Come suggerisce il nome è un negozio online a carattere temporaneo, cioè può restare attivo per un periodo massimo di 30 giorni nell’arco dell’anno. Il temporary shop è una soluzione percorribile per i brand che vogliono lanciare prodotti o servizi innovativi, così da sondare il terreno senza correre rischi; oppure può essere un’ottima idea per vendere la merce in surplus. Se le risposte del mercato sono positive, allora è possibile aprire un ecommerce a tutti gli effetti con tanto di partita IVA. Gli step fondamentali per avviare un e-commerce di successo Possiamo finalmente passare agli aspetti più interessanti, e per certi versi anche più dinamici, da tenere a mente. Un esempio di progetto ecommerce, indipendentemente dal mercato in cui si opera, deve indubbiamente tenere conto dei seguenti elementi: Target di pubblico; Ricerca dei prodotti; Attività di SEO; Studi di mercato. Trova la tua nicchia di mercato A chi è rivolta la tua offerta? Una domande che naturalmente devi porti per capire chi sono i tuoi potenziali clienti e quali potrebbero essere le loro richieste. In base al tuo business individua la tua nicchia di mercato. La tecnologia ad esempio è un settore molto ampio e dispersivo. Vuoi settorializzare la tua offerta? Allora puoi vendere esclusivamente tablet, così da focalizzarti meglio su quella nicchia di mercato. In generale prova a concentrarti su un settore poco battuto, così da colmare quel vuoto lasciato sul mercato e soddisfare al meglio le esigenze della tua clientela. Evita una nicchia troppo affollata o dominata dai grandi brand. Se proprio vuoi scegliere un segmento di mercato piuttosto saturo, allora prova a differenziarti e offrire servizi che gli altri competitor non hanno. Ricerca dei prodotti Se intendi aprire un ecommerce “ex novo”, chiediti che tipologia di prodotti vuoi vendere. Devi trovare articoli che siano difficilmente reperibili sui grandi marketplace, quindi non buttarti in un mercato troppo commerciale. Per farti ispirare puoi esplorare i vari siti e i social, da Pinterest ad Instagram, così da sondare le tendenze del tuo mercato di riferimento e le esigenze degli utenti. Le attività di SEO La SEO rappresenta quel percorso assolutamente imprescindibile per proiettare il tuo sito nella SERP di Google. Soprattutto se il tuo e-commerce è appena stato “sfornato”, ha bisogno come il pane di visibilità. Non sai nulla di SEO? Allora chiedi aiuto agli esperti BigCommerce o ai team di assistenza delle altre piattaforme. Sapranno fornirti le giuste indicazioni, a partire dalla selezione delle parole chiave che andranno spalmate all’interno dei contenuti per richiamare l’attenzione di Google e farsi accreditare come e-commerce credibile e affidabile. Studi di mercato Le analisi di mercato ti forniscono una panoramica ampia e completa del tuo business, dandoti utili indicazioni su dove e come muovere i tuoi primi passi. Puoi ad esempio individuare le nicchie di mercato più o meno competitive, così da capire dove puntare e come realizzare le prime campagne pubblicitarie. Per studiare il mercato hai bisogno di stilare un business plan, un fattore di vitale importanza per conoscere tutti gli aspetti che condizionano il tuo settore di riferimento. Progetto realizzazione di un sito ecommerce: l'importanza di pianificare Progettare un ecommerce non significa realizzare un ecommerce. Ma per realizzarlo nella maniera corretta è impossibile non partire da una progettualità complessiva, che implichi una pianificazione dei lavori per realizzarlo. All’inizio, non sempre le aziende progettano il piano in maniera iper professionale. Questo perché non ci si rende conto del lavoro che implica questa modalità: non tutti sanno cosa significa realmente realizzare un sito come Dio comanda e quanto tempo ci vuole. Senza contare le competenze e l’energia da utilizzare. Infatti, quando non si pianifica, ci si trova di fronte a certe conseguenze che prima o poi ti raggiungono. Come il povero sviluppatore web che non avrà così chiaro quanto e cosa potrebbe essere corretto nella sezione dei contenuti. Lo sviluppo del sito è influenzato inesorabilmente dal modo in cui le pagine vengono realizzate. Senza un’adeguata pianificazione, ti ritroverai catapultato in un contesto in stile post-apocalittico: un progetto governato dal caos, costellato di ritardi di consegna, costi non previsti, comunicazioni continue e sicuramente antiquate tra la tua azienda e il web designer. E questi sono solo alcuni degli aspetti più raccapriccianti. Come se non bastasse c’è il rischio che questo Teatro degli Orrori generi automaticamente insoddisfazione da parte dei tuoi clienti. In sostanza: investi sul tuo sito web pianificandolo con la dovuta cura e attenzione. Fare il contrario risulterebbe solo uno spreco dei tuoi soldi. I requisiti da rispettare per un progetto ecommerce vincente Di fondamentale importanza è creare una lista dei requisiti primari per comprendere dove sta andando la tua azienda: step importantissimo per chiunque voglia sviluppare un sito aziendale. Ricorda che il tuo sito dovrebbe avere dei requisiti minimi: soddisfare le aspettative dei visitatori; essere il più flessibile possibile; rappresentare con chiarezza ciò che si propone; essere in linea con i competitor (cioè posizionarsi per lo meno allo stesso livello); offrire un'esperienza utente unica; lasciare un'esperienza positiva a chi lo visita; rendere facile la navigazione e la conversione; provare a convertire anche chi non è pronto ad acquistare; lasciare libertà al reparto marketing di personalizzare il sito senza ricorrere ogni volta agli sviluppatori; adottare un software che permetta di scalare in base alle necessità ed esigenze (che possono mutare nel tempo); ... e molti altri, dipende dal modello di business e dagli obiettivi prefissati :-) La pianificazione con il modello a cascata Questo metodo viene utilizzato nei dipartimenti informatici che hanno a che fare con grandi progetti. Il risultato è riuscire a realizzare tutte le fasi (una per una) fino a completare l’intera creazione del sito. Con tale metodologia chiamata “modello a cascata”, ogni operazione è ben studiata ed influenzata dalla precedente. Per quanto buona però, anche questo modello può nascondere delle insidie: potrebbe richiedere dettagli ben precisi per ogni singolo step e, nella sostanza, un lavoro ulteriore. Tutto deve essere specificato, anche la lunghezza degli header, la dimensione del carattere e quale tipo di galleria risulta più funzionale rispetto ad un’altra. Diciamo che il modello a cascata è indispensabile per progetti in cui non c’è la possibilità di sbagliare o comunque quando ci sono determinate spese da affrontare. Ripeto: se scegli questa modalità, è essenziale che tutto sia specificato nel minimo dettaglio, così da evitare intoppi nel processo di creazione. Tuttavia, i contenuti web sono intesi per essere cambiati nel tempo. Quindi utilizzare il modello a cascata significa progettare tutto quanto in anticipo ma, allo stesso tempo, rimanere il più flessibili possibile. Saranno poi gli Editor del sito che dovranno avere la perspicacia di cambiare titoli, contenuti, foto chiave e tanto altro sia in fase iniziale che successivamente. Strategia Agile Recentemente, sempre più frequente è lo sviluppo del marketing Agile: una modalità di lavoro che richiede competenze specifiche e prontezza di riflessi. Per semplificare: significa che con poco si riesce a guadagnare tanto (chiaramente questo “poco” deve essere coinciso e deve andare dritto al punto). L’esempio che posso fare è quello di una recente campagna di marketing di Wendy’s. Uno studente chiedeva quanti retweet doveva fare per ricevere chicken nuggets gratuiti. Successivamente, l’azienda, ha risposto “18 milioni”. Così realizzò (quasi) il suo intento di raggiungere più follower possibile con una sola risposta. Questo ovviamente è solo un esempio di marketing Agile e bisogna capire se poi può essere integrato all’interno della strategia aziendale per la realizzazione tuo sito. Ma l'idea base rimane: se è la prima volta che realizzi un progetto ecommerce parti facile, rimani basilare, non andare a complicare le cose con idee delle quali non hai una validazione in termini di ritorno dell'investimento. Molto meglio partire con un progetto dimensionato sulle reali esigenze, per poi, eventualmente ampliarlo, se ci rendiamo conto che ci sono degli aspetti che potrebbero portarci un vantaggio competitivo e garantirci una migliore presenza sul mercato. Il marketing aziendale Quando invece parliamo dell'investimento in advertising (una delle principali tattiche di acquisizione clienti per un ecommerce) un’idea dalla quale partire è quella di considerare dal 5% al 15% del proprio budget totale da investire per la pubblicità sul sito (anche se poi dipende dai margini e dal valore del cliente). In questa maniera potresti avere una stima di massima di quello che potrebbe significare, in termini di impatto economico, la realizzazione di un progetto ecommerce. Gran parte delle compagnie non riconoscono che costruire un sito non è solo un “tecnicismo” informatico, ma deve andare mano nella mano con gli obiettivi di marketing. Il tuo team marketing deve stabilire gli obiettivi da raggiungere all’interno del sito. I marketer sono intesi come comunicatori e necessitano di ideare il design, la struttura e i contenuti del sito. Devono quindi prendersi una certa responsabilità in questo senso, semplicemente perché comunicare con i clienti è la LORO competenza. Chi si occuperà della struttura funzionale dovrà solo aiutare a soddisfare tutti i requisiti tecnici per raggiungere gli obiettivi di marketing previsti dall’azienda. Se ciò non accade, sarà opportuno rivolgersi a comunicatori esperti per costruire il sito in maniera impeccabile. Conclusioni finali Ora hai tutti gli strumenti necessari per lanciare il tuo e-commerce. Non devi fare altro che scegliere il nome della tua attività e iniziare la tua avventura. A proposito, quest’ultimo passaggio è tutt’altro che banale. Il tuo deve essere un nome d’impatto, divertente, facile da ricordare e che non si confonda con altri brand che operano nella stessa nicchia di mercato. Prima di salutarci un ultimo consiglio: troverai un ebook gratuito a fondo pagina, scaricalo! Questa risorsa indica i 10 punti chiave da seguire per progettare, costruire e far prosperare il tuo e-commerce. Una checklist da tenere sempre a portata di mano per avviare da subito uno shop online di successo!
Shopify è il più avanzato sistema di e-commerce oggi in circolazione, che permette di creare il proprio negozio online in modo semplice ed efficace e di iniziare subito a vendere online, anche con poche competenze tecniche. Al giorno d’oggi, mettere in piedi un e-commerce per iniziare a vendere online è una soluzione alla portata di tutte le aziende, sia B2B (ovvero destinato alla aziende che producono o offrono servizi destinati ad altre aziende) che B2C (aziende che vendono direttamente al pubblico privato). Risulta essere anche una formula per esplorare nuovi business e nuovi mercati, poiché permette di superare un ostacolo cruciale, quello della distanza, permettendo anche alle piccole attività di mettersi in gioco a livello a globale. Come iniziare a muovere i primi passi nelle vendite online senza dover affrontare grandi investimenti iniziali su piattaforma tecnologica, consulenza e sviluppo? Partendo da Shopify: il sito è ricchissimo di informazioni e di know-how tecnico che segue sia i meno esperti ma accontenta anche i tecnici iperskillati. Oppure, più velocemente, puoi leggere questo post del blog che cerca di fornirti le risposte e una prima bussola per orientarti nel mondo di Shopify e di Shopify Plus. Cos’è Shopify Shopify è una piattaforma e-commerce tutto in uno che permette di creare, personalizzare e gestire il proprio negozio online. Shopify è Saas È un software “SaaS” (Software as a Service), pertanto fornisce tutte le infrastrutture informatiche dell'e-commerce e lo mantiene aggiornato e operativo 24/7 in cambio di un canone mensile e di un fee sulle vendite del negozio, che varia in base al piano scelto. La creazione di un account e l'apertura di uno shop è un procedimento relativamente semplice ed intuitivo e consiste, essenzialmente, nel fornire i dati di base al sistema; a tutto il resto penserà Shopify. Shopify semplifica le complessità Facilità d'uso non è banalità, ma possibilità di concentrarsi sul business. Ma non pensare che questa facilità d'uso sia sinonimo di banalità del prodotto: Shopify è uno strumento estremamente potente per la gestione delle operazioni di vendita online. Se per la messa online potrebbe anche bastare un weekend, i professionisti possono comunque aggiungere funzionalità e sviluppare soluzioni personalizzate che meglio sanno rispondere alle esigenze dello specifico business. Come accennato, l'infrastruttura è gestita interamente da Shopify e non c'è bisogno di installazione di software in locale, né, tantomeno, su server terzi, che richiedono poi operazioni di settaggio e di manutenzione. Dopo un primo periodo di test gratuito, si deve attivare un account a pagamento, scegliendo tra i vari pacchetti disponibili (ne parliamo di seguito). A chi è consigliato Shopify Sconsigliato a smanettoni e a chi vuol perder tempo, per via della sua immediata disponibilità e della sua innegabile semplicità, Shopify può enormemente semplificare la vita a chi si approccia per la prima volta alle vendite online, e a chi preferisce investire nel marketing e nella promozione che nelle infrastrutture. I negozi e le piccole e medie aziende che vogliono aprire un nuovo canale di vendita, sia, o forse soprattutto, le start-up, che hanno necessità di partire in fretta con i progetti e un budget iniziale limitato; le grandi aziende (è già sfruttato da Redbull e Nestlè, Supreme, Dechatlon, Los Angels Lakers, Pittarosso, Save The Duck per citarne alcuni) per gestione di singoli progetti o sistemi di vendita online più complessi: vendere su Shopify può essere utile davvero a tutte le realtà aziendali. Come funziona Shopify Shopify non richiede l’installazione di software su un proprio server: basterà creare un account e subito si potrà iniziare a configurare e a gestire il proprio negozio online. Il processo di creazione dell'account è rapido e in pochi semplici passaggi si è completamente attivi ed operativi all'interno del software per la gestione dello store online. Una volta sistemate le impostazioni di base, sarà possibile scegliere uno dei temi grafici proposti (ce ne sono tantissimi, gratuiti e a pagamento) che sarà successivamente personalizzabile, anche a livello di codice. A questo punto, si potrà passare all’inserimento dei propri prodotti e organizzarli eventualmente in diverse categorie, specificando tutte le informazioni utili per i nostri clienti, aggiungendo foto, descrizioni, varianti, taglie ecc. Sono molte le opzioni disponibili fin da subito per configurare il proprio punto vendita; centinaia, inoltre, le applicazioni fornite da terze parti per ampliare le potenzialità del tuo e-commerce. Una particolarità di Shopify è la possibilità di accedere alla piattaforma e gestire ordini ed inserimenti da qualsiasi dispositivo con la possibilità di collegarsi al pannello di amministrazione dal web, oppure utilizzando l'app per tablet e smartphone. Con Shopify posso vendere qualunque genere di prodotto? No, la piattaforma pone dei limiti sulle tipologie di prodotti che possono essere venduti, anche in base alle legislazioni dei vari Stati (in modo che chi inizia a vendere su Shopify possa farlo con una certa tranquillità). Per ulteriori info leggi il nostro articolo sui prodotti vietati da Shopify. I prezzi di Shopify Quando si adotta una piattaforma SaaS, a differenza di una piattaforma software da scaricare ed installare su un serve proprietario, si abbraccia un grande vantaggio: quello della sicurezza dei costi. Prezzo All inclusive Non dovrai più preoccuparti di costose manutenzioni quando le cose non funzionano come dovrebbero, di aggiornamenti all'ultima versione per risolvere bug e problemi di sicurezza, di server che aumentano di prezzo per far fronte al traffico crescente nel tuo store... Tutto è compreso nel servizio, scalabile indipendentemente dai prodotti o visitatori e qualsiasi cosa è molto chiara e definita, sin da quando si decide di attivare il proprio e-commerce. Quanto costa Shopify Shopify si può provare gratuitamente per 14 giorni. Successivamente, si potrà scegliere tra tre diversi piani di abbonamento mensile, diversi per numero di funzionalità e percentuale sulle vendite: Basic Shopify A 28 € al mese (21 € al mese con pagamento annuale): la scelta più economica, e di gran lunga la più sensata se si ha appena deciso di investire sul commercio online e non si è certi del proprio successo personale. Possiede tutte le funzioni di base per vendere prodotti online comprese buoni regalo, gestione degli sconti su Shopify, analisi anti frode e automazioni per l'invio di email e il recupero dei carrelli abbandonati. Si hanno solo 3 mercati internazionali a disposizione e non si possono utilizzare le APi per connettere applicazioni che utilizzano i dati personali. Shopify a 78 € al mese (59 € al mese con pagamento annuale): lo stadio avanzato del Basic, un necessario salto di qualità da intraprendere se la propria attività online è in fase di espansione. Garantisce funzioni extra come le automazioni con Shopify flow, un aumento degli account staff (da 2 a 5) ed un aumento del livello della qualità della reportistica. Advanced Shopify a 384 € al mese (289 € al mese con pagamento annuale): l’opzione più avanzata, da considerare se le proprie vendite garantiscono un ampio margine di guadagno mensile. Questo piano è adatto alle grandi aziende, in quanto permette di sfruttare un calcolatore automatico di spese di spedizione per UPS e Fedex, un calcolatore automatico di dazi e imposte sulle importazioni e la gestione di 15 account staff. Anche con questa versione si hanno solo 3 mercati internazionali compresi nel prezzo, ma è possibile aumentarli al costo di 59 € al mese ciascuno. Il piano Lite Oltre a queste tre possibilità, Shopify è dotato inoltre di un piano Lite, al costo di 8€ al mese. Questo piano però non è dedicato a chi ha la necessità di vendere i propri prodotti tramite un ecommerce, ma è ideato per tutti i merchant che vogliono vendere con il loro negozio fisico oppure che vogliono aggiungere un buy button all'interno del loro sito internet (già esistente). Shopify inoltre permette di risparmiare a chi intende pagare da subito per un periodo che può andare da 1 a 3 anni, ottenendo così un cospicuo sconto sul lungo termine. Per essere aggiornato potete consultare la pagina dei prezzi di Shopify direttamente sul sito ufficiale. Le commissioni di Shopify Per quanto riguarda i costi delle commissioni sul venduto, Shopify lascia ai merchant la scelta. C'è infatti una doppia possibilità: Usare Shopify Payments come gateway di pagamento; Usare un gateway di pagamento di terze parti; Le percentuali delle commissioni sono diversi a seconda della scelta intrapresa. Nel caso dell'uso di un gateway di pagamento di terze parti, c'è da considerare oltre alla commissione a Shopify anche quella dovuta al fornitore di servizi. Riportiamo in seguito il costo totale delle commissioni prese dal sito di Shopify. Le commissioni di Shopify Payment (per le commissioni europee): Con Shopify Basic: 1,9% + 0,25 € a transazione Con Shopify: 1,8% + 0,25 € a transazione Con Shopify Advanced: 1,6% +0,25 € a transazione Le commissioni per i sistemi di pagamento terzi Con Shopify Basic: 2% Con Shopify: 1% Con Shopify Advanced: 0,6% Shopify e Shopify Plus Esistono inoltre due versioni: Shopify, disponibile nei pacchetti Basic, Shopify e Advanced, che abbiamo appena visto, e Shopify Plus. Shopify Plus è la versione enterprise di Shopify, che risiede su una infrastruttura diversa e fornisce maggiore assistenza e garanzie di sicurezza. Sinteticamente, le due versioni si differenziano principalmente per: Il pricing: Quanto costa Shopify Plus? lo 0,30% del transato, con un minimale di 2.300 € al mese con un contratto triennale, che copre i primi 657.000 € di fatturato del B2C B2B on Shopify con Shopify Plus l'azienda ha la possibilità di avere un negozio dedicato al B2B. Le transazioni B2B, al fine della fee mensile, non vengono calcolate sullo 0,30% ma sullo 0,18%. Per semplificare, se io vendessi con Shopify Plus solo alle aziende B2B, la tariffa di 2.300 € al mese mi coprirebbe 1.270.000 € di transato. Store singolo/multiplo Shopify Plus mette a disposizione 10 store compresi nell'abbonamento, ognuno con una propria valuta, lingua, grafica, ecc... Oltre ai 10 store c'è la possibilità di aggiungere store al costo di 250$ al mese. Internazionalizzazione è possibile configurare 50 mercati con listini diversi, grazie alla funzione Shopify Markets. In questo articolo del blog parliamo dell'internazionalizzazione con Shopify. Personalizzazione a livello di personalizzazione del tema, Shopify Plus offre un altissimo livello di personalizzazione grazie al linguaggio Liquid e alla possibilità di costruire applicazioni private con Shopify Functions. per intervenire direttamente nelle funzioni di backend (scontistica, checkout e altri elementi). Potenza :Shopify Plus dispone di una architettura dedicata che permette ai merchant che lo scelgono di avere siti più veloci e performanti. Per darvi una idea potrebbe tenere il traffico di un milione e mezzo di visitatori al minuto e arrivare a quasi 10.000 checkout al minuto. Solo questo? No! Puoi scoprire tutte le caratteristiche di questa piattaforma e perché quest'ultima sia il partner perfetto per la tua azienda con il nostro e-book gratuito Cos'è Shopify Plus, con utili insight a tutto ciò che lo rende unico. In comune tra le due resta la facilità di utilizzo e la sicurezza, ma le diverse versioni riescono a venire ben incontro alle diverse esigenze di business delle aziende. Shopify è più indicato per negozi e-commerce di piccole e medie dimensioni mentre la sua versione Plus è progettata per i business di livello enterprise. Shopify plus è una bomba: coniuga la semplicità d'uso della sua versione base con la possibilità di personalizzazione spinta e le performance a cui permette di arrivare. Con Shopify Plus puoi anche costruire un progetto di ecommerce headless, grazie alle api native della piattaforma e alla potenza di cui disponi per collegarsi via API con il resto dell'architetura informatica, dal CMs all'ERP aziendale. A chi è consigliato Shopify Plus Con le differenti soluzioni presentate, a cui va aggiunto un Shopify Plus, per le grosse realtà aziendali che prevedono numeri importanti fin dal primo giorno di vendita - e Shopify Components, per le aziende che vogliono sviluppare progetti customizzati utilizzando alcuni moduli di Shopify - Shopify è la piattaforma e-commerce che può andare bene davvero per tutti, dal piccolo negozio di vicinato che vuole provare a vendere i suoi prodotti in un raggio territoriale più ampio al negozio che vuole vendere all'ingrosso con il B2B, per arrivare alla grande multinazionale con prodotti conosciuti e stimati in tutto il mondo. La scalabilità della soluzione e la possibilità di adattarsi ad ogni modello di business ne fanno qualcosa di unico. Puoi approfondire il discorso su Shopify Plus nel post Come funziona Shopify Plus e perchè lo scelgo Negozio B2B con Shopify Plus Con Shopify, per i sottoscrittori dell'abbonamento Shopify Plus, c'è la possibilità inoltre di avere un negozio B2B. In particolare per quanto riguarda gli ecommerce B2B vi riportiamo in seguito alcune funzionalità: Multilistino: puoi quindi offrire prezzi fissi o in percentuale alle aziende, personalizzando così i prezzi per ogni azienda cliente; Differenti metodi e termini di pagamento: il concetto chiave nel B2B è quello di offrire opzioni di pagamento differenti per ogni azienda. Lo stesso vale per i termini di pagamento (esempio c'è la possibilità di far pagare un cliente con termine a 30 giorni e un altro a 90); Checkout B2B: questa tipologia di checkout permette ai clienti di vedere prezzi e condizioni a loro riservate senza avere informazioni dalle imprese concorrenti. Per approfondire il tema degli ecommerce B2B, potete leggere l'articolo scritto da noi riguardo il B2B on Shopify oppure scaricare il nostro ebook gratuito. Quanto costa realizzare un sito con Shopify Con la metodologia di realizzazione di ecommerce su Shopify adottata da ICT Sviluppo, abbiamo inquadrato tre fasce di costo, per consegnare progetti chiavi in mano. Le tre fasce dipendono dall'approccio alla GRAFICA. Poi ovviamente ci sono i costi legati alle CONFIGURAZIONE e allo sviluppo di FUNZIONI, ma quelli sono elementi variabili che entrano sulle necessità del progetto, dopo l'inquadramento grafico. 1. Partire con un tema dallo store Sviluppare l’ecommerce utilizzando tema di Shopify dallo store ufficiale, senza apportare modifiche grafiche e strutturali. Possiamo stimare con un range tra i 15/25k €*. 2. Tema realizzato su misura Sviluppare lo store con sviluppo di un tema custom, fatto su misura. Ne beneficia la velocità (ci sono solo i codici che ci servono) e la possibilità di “lavorare” in futuro sul tema riducendo la possibilità di incontrare difficoltà nello sviluppo (non essendoci codici extra che non usiamo inseriti nel tema dallo sviluppatore). Per i progetti con grafica custom, l’azienda deve considerar un budget di almeno 35-60k €*. 3. Tema dallo store customizzato La via di mezzo è quella di scegliere un tema dallo store, molto simile al risultato finale che si vuole ottenere come funzionalità e lavorare su un mockup su questo per cambiare la grafica e farla “più personalizzata”. Su progetti di questo genere, generalmente andiamo su budget di massima di 25/35k €*. Ovviamente intervenire su un tema realizzato e testato, già denso di funzioni e stili. non è la strada da percorrere se si cerca una iperottimizzazione e se si vuole spingere sulla personalizzazione grafica. Ci sono inoltre tre variabili, valide per ognuno delle tre strade, che vanno a costituire dei COSTI ADDIZIONALI ma spesso NECESSARI: i. Data Integration Oltre allo sviluppo dell’ecommerce, bisogna (quasi) sempre mettere nel budget un connettore, ovvero la parte di data integration tra Shopify e l’ERP / il software gestionale. Senza particolari complicazioni e per utilizza uno dei sistemi standard diffusi nelle PMI italiane - alla TeamSystem, Zucchetti, Atelier, Moda, Stealth o software di pari livello - il budget potrebbe essere 10-15k una tantum Se fosse invece un connettore con un sistema più enterprise, come SAP o Oracle, ci è capitato spesso di aggirarci su cifre che variano tra i 15-30k € di budget. NOTA BENE Il tutto, ovviamente (non mi stanco di ripeterlo) subordinato ad una analisi preventiva perché, si a livello grafico, di funzionalità e di necssità diverse, i progetti possono variare anche di molto e, in alcuni casi, essere molto più costosi. Si pensi ad esempio d una progetto HEADLESS con Shopify (partiamo dai 50/60.000 € in su) o la creazione di un composable ecommerce con Shopify COMPONENTS, per il quale i costi possono saire a diverse centianaia di migliaia di euro. In questo post del blog potete approfondire il tema dei Costi di realizzazione di un progetto con Shopify. Le funzioni principali di Shopify Ci sono molte altre piattaforme che “ci provano”, ma quella di cui stiamo parlando dall'inizio di questo articolo ha vinto su tutte per la sua semplicità, convenienza e perché permette, anche a chi non ha molta esperienza e nessuna conoscenza informatica, di poter gestire un negozio online. Mentre ci si può avvalere di un Shopify expert per tarare a puntino le necessità della propria azienda e per sviluppare una soluzione personalizzata, la successiva gestione è veramente alla portata di tutti. Quando si inizia ci sono già un sacco di funzioni attive e questa piattaforma ti propone numerose altre applicazioni di terze parti per ampliare le potenzialità del tuo e-commerce. Quelli di Shopify sono stati molto bravi ad ottimizzare la loro piattaforma per favorire al massimo l’interazione umana e hanno lavorato parecchio sulla user experience, proprio per superare le difficoltà dei software di vecchia concezione che necessitavano di supporto tecnologico e di esperti più o meno continuo. Iniziare con Shopify, le funzioni di base Devi caricare i tuoi prodotti con: la descrizione; la quantità di ogni prodotto; le possibili varianti (come taglio o colore, per capirci); Una o più foto; i METAFIELD, ovvero tutte quelle informazioni aggiuntive che poi ti aiuteranno a filtrarli nella pagina delle categorie, ad aggiungere informazioni strutturate in pagina ed arricchire le funzioni della ricerca (soprattutto se utilizzi tool terzi); i METAOBJECT per nuclei di informazioni strutturate più complesse. E ci devi aggiungere: la configurazione e il costo delle spedizioni; attivare i sistemi di pagamento che vorrai accettare dai tuoi clienti (il più semplice ed integrato è Shopify Payments); una pagina con le condizioni di vendita; una pagina con le regole sulla spedizione e la restituzione; una pagina con la politica sulla privacy e dei cookie (e consigliamo un servizio per la creazione automatica - ed aggiornata - dei testi di questa sezione). la configurazione dei filtri sulla pagina delle collezioni Ovviamente - o non così ovviamente - devi pensare anche alla grafica. Shopify funziona con i temi, ovvero dei pacchetti che si occupano di dare gli stili e le funzioni di ux-ui al tuo store. C'è una sezione dedicata del sito di Shopify dedicato ala vendita-acquisto dei temi: si possono scoprire e provare, per arrivare all'acquisto. Li trovate qui, sullo store dei temi per Shopify Attenzione che non basta scaricare il tema, ma dovrai impaginare gli elementi, inserire le foto di contesto o istituzionali, spiegare chi sei su una pagina dedicata, prevedere una sezione per i contatti... Insomma, comprare un tema non è avere il sito, ma avere il modello grafico pronto con cui costruirlo. Poi ci sono delle funzioni aggiuntive (moltissime), tra le quali, per citarne alcune: Puoi configurare la vendita su paesi diversi con prezzi e cataloghi diversi (markets - o mercati - by Shopify); La gestione eventuale dei costi di dogana; Puoi gestire tutte le sconti su Shopify o installare app per supportarti; Puoi personalizzare il checkout con Shopify Plus; Shopify Mail per gestire le newsletter o la marketing automation mescolato le funzioni di Mail e di Flow; La possibilità di creare segmenti di clienti per targetizzare le comunicazioni; L'applicazione nativa di Shopify per le traduzioni (Shopify Translate and Adapt); L'applicazione nativa di Shopify per la gestione dei filtri e delle ricerche (Search and Discovery); L'applicazione nativa di Shopify per la gestione dei form per la raccolta dei dati; Un sito di informazioni al tuo servizio Per aggiungere i prodotti e gestire le vendite del tuo store, Shopify non ti lascia solo e ti aiuta con una serie di guide molto complete sulle possibilità che hai a disposizione per l'aggiunta e la gestione dei prodotti: Capire la struttura del prodotto Aggiungere prodotti al tuo store La gestione delle varianti La gestione delle immagini La gestione delle collezioni Le carte regalo Importazioni ed esportazioni Ricerca e filtri Gestire l'inventario ... Insomma... come potete vedere nel ricco ecosistema di shopify le guide non mancano di certo Dovrebbe, a questo punto, risultare chiaro: Shopify pur essendo molto semplice ed intuitivo, rende le cose ancora più facili con comode guide per aiutare tutti, più o meno esperti, ad ottimizzare la gestione del prodotto, dei clienti, dell'ordine, del marketing e della crescita del progetto in generale. Ed è proprio per questo che rende questa piattaforma unica: parti e vendi senza conoscere il mondo dell’e-commerce. Mano a mano che lo conosci e diventi consapevole dei bisogni e delle possibilità, scatta la possibilità di acquistare funzioni aggiuntive nel Shopify App Store e diventa sempre più competitivo. Capita spesso che un'azienda provi e si arrangi con il personale interno e metta in piedi un piccolo ecommerce, anche senza troppe pretese, nella prima fase, realizzi testi e verifichi come funziona, per poi arriva un partner di Shopify, per sviluppare un progetto su Shopify. In quel caso sarebbe bene confrontarsi con un argomento importante, come il budget da mettere a disposizione per un progetto con Shopify. Per aiutarvi ho scritto questo articolo che parla del costo di un sito con Shopify Plus (ma per traslato, cambiando il costo della piattaforma, può esser preso come riferimento anche per Shopify) Altre funzioni di Shopify Shopify, dal giorno uno, ti offre strumenti e funzioni per fare anche qualcosa in più dello standard per iniziare a vendere online, consapevole che per vendere online il progetto complessivo è importante tanto quanto realizzare il sito, visto che quello è solo il primo passo. Spedizioni con Shopify Shipping per chi inizia (...o vuol continuare a vendere) Ma torniamo a chi inizia il proprio progetto ecommerce Shopify ha pensato anche all'organizzazione della logistica dell'ecommerce, in particolar modo è fondamentale la scelta del giusto partner logistico. Vendere i prodotti e non poterli spedire è un controsenso, Shopify per questo ha stretto una collaborazione con Poste Italiane per aiutare i propri merchant a spedire i propri prodotti con tariffe agevolate. L'integrazione inoltre tra la piattaforma ecommerce e il partner logistico, consente inoltre di: Acquistare, stampare e modificare le etichette di spedizione direttamente dal pannello di controllo di Shopify; Calcolare al checkout le tariffe di spedizione in modo trasparente ed effettivo; Poste Italiane inoltre permette sia di prenotare il ritiro dal proprio magazzino sia di avere tempi di consegna di 1/2 giorni lavorativi tramite il servizio Poste Delivery Business. Per ulteriori informazioni, ti consigliamo di leggere il nostro articolo su Shopify Shipping, dove vengono spiegati nel dettaglio costi e funzionalità della partnership tra Poste Italiane e Shopify. Strumenti per webdesigner La parte divertente della storia di Shopify è che all’inizio, quando sono partiti, si pubblicizzavano come una piattaforma per webdesigner che permetteva loro di esplorare le infinite possibilità del design per la creazione di siti web. Hanno subito abbandonato quella via per presentarsi e hanno preferito puntare tutto sulla semplicità d’uso. E questa è diventata la loro carta vincente. La facilità di startup, unito ad un'ingegnerizzazione pensata ad hoc, hanno trasformato Shopify nella piattaforma e-commerce preferita quando si vuole essere presenti all'interno di altri marketplace, come Amazon (particolarmente utile, per i venditori dei marketplace, la possibilità di gestire i permessi in vari termini ai venditori, per uplodare e gestire i prodotti in massa). Integrazioni multicanale con Shopify POS Shopify è adatto anche per chi ha un negozio offline perché grazie a Shopify POS permette di essere la soluzione ideale per chi ha un ecommerce e un negozio fisico. Tra le funzionalità più importanti di Shopify POS ci sono: accettare pagamenti con il gateway di pagamento Shopify Payments, la gestione in tempo reale delle scorte, la gestione del ritiro degli acquisti online in negozio (modalità click and collect), gestione degli sconti online anche all'interno del negozio fisico, reportistica dettagliata e integrata per ogni tipologia di negozio. In aggiunta a ciò c'è la possibilità di creazione della scheda cliente anche per i visitatori del negozio, potendo così applicare loro strategie di marketing mirate. Shopify POS inoltre si divide in due piani: Piano Lite, incluso in tutti i piani Shopify, e Piano Pro incluso solamente nell'abbonamento Shopify Plus. Per ulteriori dettagli sulle funzionalità e pricing ti consigliamo di leggere l'articolo che abbiamo scritto a riguardo di Shopify POS. Automatizzazioni con Shopify Flow Per tutti i merchant con un piano Advanced, Shopify o Plus, c'è la possibilità di accedere a Shopify Flow, con il quale pianificare azioni automatizzate per risparmiare tempo e ottimizzare la gestione. Alcuni workflow che possono essere: Avviso di eventuali stockout di magazzino (utile per fermare ad esempio campagne pubblicitarie attive incentrate su determinati prodotti); Avviso relativi a possibili frodi in caso di ordini atipici; Apertura di ticket automatici in caso di problemi da parte dei clienti; Attivazione programmata di promozioni e scontistiche; Gestione dei programmi di fidelizzazione; Per ulteriori informazioni ti lasciamo il nostro articolo che parla di Shopify Flow. Possibilità di pianificare strategie di marketing Shopify inoltre all'interno del suo ecosistema offre inoltre delle possibilità di pianificare strategie di marketing per i propri clienti. Shopify Email consente ai merchant di Shopify di creare e inviare email di marketing ai propri clienti, con la possibilità inoltre di tenere monitorate le loro prestazioni. Shopify Email è disponibile gratuitamente per tutti i piani sottoscritti con la limitazione che oltre alle 10.000 mail il prezzo sarà di 1$ ogni 1.000 mail inviate. Vantaggi e svantaggi di Shopify Quando si pensa ad un software di e-commerce, si cercano punti di forza e criticità per poter selezionare quello che fa al caso nostro e meglio si adatta al nostro progetto ecommerce. In un software selection fatta bene, risulteranno chiari una serie di vantaggi nell'adozione di Shopify. Semplicità nella gestione Il primo vantaggio di Shopify in assoluto è l'innegabile semplicità del front-end: chiunque, anche chi non ha esperienza non solo con le vendite online, ma con internet stesso, può riuscire a realizzare uno shop basico e a gestirne le operatività. Gestione piattaforma SaaS Il secondo grande vantaggio è dato dal fatto che tutta la parte tecnica e il motore software che fa funzionare l'e-commerce sono gestite direttamente dalla piattaforma; questo permette al cliente di concentrarsi davvero sulla creazione e sulla personalizzazione del proprio negozio online e di non preoccuparsi né dell'infrastruttura tecnologica né tantomeno della manutenzione e aggiornamento del sistema. Piattaforma headless Shopify inoltre offre lato sviluppo di essere la piattaforma perfetta per chi vuole un ecommerce customizzato. Essere un ecommerce headless infatti offre la possibilità di avere la gestione del backend e la gestione del frontend separata. Ciò significa che alla gestione dei prodotti di Shopify puoi abbinare lo sviluppo di qualsiasi tipo di front end. Ciò permette al proprio ecommerce di dare un alto livello di user experience combinando design e prestazione dello store. Per saperne di più sui vantaggi, il dettaglio di come un vengano integrati frontend e backend, costi, ti consigliamo di leggere il nostro approfondimento su cos'è un headless ecommerce e come funziona. Nessun download e nessuna installazione Con PrestaShop, si deve sempre fare attenzione che i moduli e i template attivi sul proprio server siano compatibili con la nuova versione dell’aggiornamento. Nel caso di aggiornamento con upgrade alla versione superiore, la buona pratica consiglia di effettuarlo in una installazione di prova e poi, una volta verificato che tutto funzioni, passarla sul server/installazione di produzione. A differenza di altri siti e-commerce, non richiede né installazione né download, e non necessita dell'acquisto della piattaforma. Questo libera - letteralmente - il proprietario dell'e-commerce dalla necessità di aggiornamenti, dai problemi di sicurezza, dalla necessità di incrociare e dita ogni volta che si vuole implementare il sistema e si aggiunge una nuova funzionalità. Questo è possibile grazie al fatto che ogni store è ospitato sul sistema e sui server di Shopify, non si scarica e non si installa nulla, quindi non c'è nulla da mantenere. Si paga un canone. Un ecosistema di app certificate per sviluppare nuove funzioni Gli utenti hanno a disposizione numerose soluzioni, chiamate App, fornite da Shopify stesso o da terze parti, gratuite e pagamento, per la personalizzazione dell'aspetto grafico e delle funzionalità complementari. Il rigido controllo sulle App di terze parti, ne garantisce un corretto funzionamento, un aggiornamento continuo e una garanzia sugli standard di qualità. Esattamente come il più famoso Apple Store, il nostro punto vendita online ha la possibilità di accedere ad un mondo di applicazioni e nuove funzionalità per l'e-commerce che stiamo costruendo o che già abbiamo avviato. Perché uno dei grandi vantaggi di una piattaforma in cloud è la scalabilità, ovvero la possibilità di crescere con gli investimenti, avendo tempo da dedicare allo store e alle funzionalità erogate dal proprio e-commerce. Intanto apri la tua attività, comincia a vendere e porta a casa dei soldi. Con quelli, se vuoi migliorare quello che hai, i servizi che eroghi e come funziona il tutto, investi per una crescita armonica del tutto. Opensource non significa gratis Altre piattaforme software per e-commerce sono gratuite, ma attenzione: opensource non significa gratis, e, come abbiamo visto prima, possono presentare svantaggi notevoli, perché nessuno è responsabile di eventuali bug bloccanti della tua piattaforma e ti toccherà pagare per risolverli. E se questo non ti sembra un limite quando rifletti sulla scelta dell'e-commerce, lo diventa nel momento in cui stai vendendo, incassando denaro in un flusso quotidiano... e all'improvviso tutto si blocca. Per questi motivi Shopify vale abbondantemente i soldi che costa, poiché non soffre di queste seccature. Se vuoi approfondire maggiormente l'argomento abbiamo scritto un articolo sui vantaggi di Shopify. Visione omnicanale e orientata al futuro Shopify è una piattaforma ecommerce in costante aggiornamento per quanto riguarda le integrazioni con altre piattaforme, in particolare anche per quanto riguarda i social network. Shopify consente già da tempo ai propri merchant di sincronizzare e vendere i propri prodotti su Instagram e Facebook. Di recente Shopify ha annunciato, oltre alla possibilità di vendere i propri prodotti su Twitter, anche una partnership con Youtube, per permettere ai negozianti di proporre i propri prodotti durante i video oppure durante le streaming con la possibilità di acquisto senza far uscire l'utente dal video che sta guardando. Essendo un social network pubblico inoltre, Youtube permette di ampliare il proprio bacino d'utenza potenzialmente all'infinito. Ciò significa che con un'adeguata strategia di content marketing, è possibile aumentare le proprie vendite. Per ulteriori informazioni su come vendere su Youtube grazie a video e streaming con Shopify, ti invitiamo a leggere il nostro articolo su Youtube Shopping. Questa novità testimonia come Shopfiy sia una piattaforma in costante crescita anche da questo punto di vista, mettendo a disposizione dei venditori qualunque strumento possa essere utile per essere presenti in ogni touchpoint del cliente. E per quanto riguarda l'influencer marketing? Shopify con l'acquisizione della piattaforma Dovetail, permette di scaricare Shopify Collabs, con la quale è possibile la ricerca di nuovi brand ambassador e influencer. È possibile creare un questionario per le candidature per diventare il tuo brand ambassador in modo da selezionare i testimonial perfetti per il tuo brand Svantaggi di Shopify? Solo uno, alla fin fine... Parlando invece dei lati negativi, lo svantaggio principale, comune a tutti i software Saas, è dato dal fatto che il prodotto è così com'è: se alcune funzionalità o proprietà non sono disponibili, nemmeno con l'ausilio di app di terze parti, non c'è possibilità di intervenire personalmente. Per questo motivo è possibile provare il programma gratuitamente. C'è da dire che la community è molto attiva e diverse richieste di implementazioni sono quasi sempre state accolte e incluse nel tempo (un esempio, fino a poco tempo fa, il sito presentava alcune pagine visualizzabili dai clienti - nel carrello - esclusivamente inglese, causando disagi agli utenti meno affini con tale lingua: oggi il problema è quasi risolto nella sua totalità, in quanto sono state implementate oltre 30 lingue diverse). Se non ci sono particolari necessità di configurazioni altamente personalizzate, il prodotto così com'è è davvero un grande alleato dell'imprenditore: dimenticarsi di aver un software alle spalle, con le relative problematiche tecniche da affrontare ogni volta che si aggiunge un servizio o si modifica qualcosa, è uno dei punti di forza assoluti di Shopify. Chiedete a chi ha un negozio online sviluppato su Magento o su PrestaShop se può dire la stessa cosa. Ma quello che ho scritto è vero fino ad un certo punto :-) In realtà con Shopify, anche se sei in SaaS, puoi fare praticamente tutto. Si possono superare i limiti di Shopify grazie ad una buona conoscenza della piattaforma e un buon budget a disposizione. Ci sono una serie di stack tecnologici all'interno che non pongono limiti al tuo progetto. Vediamo alcuni STOREFRONT API Per i casi in cui commercianti e i loro sviluppatori vogliono avere il pieno controllo su ogni dettaglio del loro negozio, ci sono la Storefront API: con queste si possono costruire app esterne e collegarsi con le API per portare funzioni su Shopify e integrare i dati con altri software. HYDROGEN Con Hydrogen e Remix, Shopify prova ad aiutare gli sviluppatori a muoversi più velocemente nella necessità di avere progetti altamente customizzati, fornendo le migliori pratiche e strumenti integrati. In breve: gli sviluppatori possono personalizzare il front-end completamente, andando a disaccoppiarlo dal backend e costruire un progetto headless ecommerce. La personalizzazione totale dell'esperienza utente trova la sua completezza. METAFIELD Con i Metafield che hanno un ruolo sempre più centrale nell'ecosistema di Shopify, gli sviluppatori possono salvare e archiviare dati personalizzati nel database (sugli utenti, sugli ordini, sui prodotti, sulle varianti. E qui parliamo della personalizzazione de database, per arricchire i dati e andare verso segmentazioni spinte o richiamare informazioni in frontend. SHOPIFY FUNCTIONS Shopify Functions è l'ultimo pezzo del puzzle: gli sviluppatori possono personalizzare il back-end. Questo crea delle sandbox (ambienti isolati che non possono fare danni al sistema) dove eseguire le applicazioni all'interno dei serve di Shopify... una funzione sbalorditiva che permetterà - a tendere - di modificare quasi tutte le funzioni di backend di Shopify. SHOPIFY COMPONENTS Components by Shopify si basa sul concetto di Composable Ecommerce, ovvero l'ecommerce componibile, è un approccio di sviluppo che consiste nella selezione dei migliori componenti disponibili e nella loro combinazione o composizione in un'applicazione personalizzata, che viene creata quindi custom per esigenze aziendali specifiche. Praticamente sviluppo il sistema che vuoi ed utilizzi i pezzi di Shopify che ti interessano. Confronto (veloce) tra Shopify e altre piattaforme e-commerce Shopify si potrebbe quasi definire l'ultimo arrivato nel mondo delle piattaforme e-commerce: è nato solo nel 2006. Da allora di strada ne ha fatta e ne sta facendo ancora, soprattutto oltre i confini del Nord America. Con una quota del 34%, è il sistema di e-commerce più utilizzato al mondo. Magento è la piattaforma per fare e-commerce più famosa e più diffusa negli USA, mentre in Europa, Shopify deve vedersela con Prestashop. Entrambe sono piattaforme OpenSource, scaricabili quindi gratuitamente dagli utenti, e self-hosted: forniscono quindi tanta libertà agli utenti quindi di personalizzazione e controllo proprietario ma richiedono capacità tecniche elevate e una infrastruttura tecnologica non sempre alla portate di piccole aziende. Shopify, Magento e Prestashop sono tutte ottime soluzioni per avviare un progetto e-commerce: a far la differenza sarà il budget disponibile, il desiderio - e la capacità tecnica - di tenere sotto controllo la macchina. I software che Shopify sta soppiantando quindi: Magento La prima differenza, quella più marcata, è che Magento è un software self-hosted, cioè significa che devi dotarti di un server e gestire anche quello, mentre Shopify è una piattaforma con accesso al sistema tramite abbonamento e completamente gestibile senza nessun altro servizio esterno, in totale autonomia. Magento è una piattaforma open Ovviamente, Magento, essendo una essendo una piattaforma completamente in mano tua, ti permette di fare tutto quello che vuoi sul tuo server; per esempio puoi installare sullo stesso dominio anche un blog, senza bisogno di sottodomini. Avendo il controllo del tuo codice, puoi fare quello che vuoi. Ovviamente i costi sono proporzionati al tipo di intervento di personalizzazione e alla quantità di questi interventi. Non è così per Shopify, che proprio per la su natura SaaS non permette di stravolgere il software nelle sue componenti essenziali. Permette qualunque personalizzazione grafica e si sviluppare funzionalità tramite plugin / applicazioni esterne, ma il controllo del codice del software no. Magento è complesso e costoso Tra i tanti contro di Magento c'è sicuramente il fatto che è complesso e spesso costoso: un e-commerce che sta funzionando necessita di procedure da svolgere in sicurezza, come la duplicazione del negozio su uno spazio test e il successivo allineamento dei database, con l'incognita del funzionamento alla prima botta (certo, non è un problema per lo sviluppatore che si fa pagare e consiglia Magento, ma può esserlo per l'azienda). La tecnologia in primo piano Con queste condizioni appare ovvio che con Magento la questione tecnologica obbliga ad una continua attenzione al software e alla tecnologia a supporto. Nel progetto con Magento, devi tenere in conto che sarà sempre una spesa da mettere a budget e controllare, devi fare i conti periodicamente con il fatto che hai un software su un tuo server e che necessita di manutenzione Magento si ferma però con l'acquisizione di Adobe... ed è diventato decisamente più enterprise di quanto non lo fosse MAgento. In questo post puoi leggere tutte le differenze tra Magento e Shopify. Prestashop Entrambi, Prestashop e Shoipify, sono due prodotti molto validi, ciò che cambia è la differente offerta che propongono ai potenziali clienti: Shopify è rivolto a tutti, anche ai meno “smanettoni”, ossia a coloro che vogliono aprire un negozio online, ma che non parlano la lingua dei codici e vogliono un prodotto semplice ma subito efficace. PrestaShop è dedicato, invece, a chi già riesce a destreggiarsi con i linguaggi di programmazione (o, in alternativa, può permettersi da subito un buon tecnico) e preferisce avere tutto sotto il proprio controllo. PrestaShop è una soluzione e-commerce nata nel 2005 in Francia e utilizzata da più di 250 mila negozi online. Hosting vs Saas La piattaforma è gratuita (non lo sono, invece, i moduli da installare per implementare una specifica funzionalità) e l’interfaccia si presenta anch’essa piuttosto intuitiva. La prima differenza tra i due eCommerce è la loro diversa natura: PrestaShop è un software che necessita di un hosting esterno in cui essere installato, che si traduce in maggior libertà operativa (che è una cosa positiva e negativa al contempo, dipende dalla vostra esperienza), mentre Shopify è una piattaforma utilizzabile da subito online inserendo semplicemente le tue credenziali. Una piattaforma in mano tua Come per Magento, anche con Prestashop è una piattaforma in mano tua, quindi puoi fare ciò che vuoi sul tuo store, come, modificare il codice sorgente dei file e cambiare le logiche di funzionamento di alcune parti: attenzione, ci vuole un programmatore esperto e non è così economico un intervento core. I costi sono proporzionati agli interventi Avendo il controllo del tuo software, puoi intervenire sul codice del software, puoi fare ciò che vuoi; tenendo conto, però, che i costi sono proporzionati al tipo di intervento di personalizzazione e alla quantità di questi interventi. Interventi continui Con PrestaShop, si deve sempre fare attenzione che i moduli e i template attivi sul proprio server siano compatibili con la nuova versione dell’aggiornamento. Nel caso di aggiornamento con upgrade alla versione superiore, la buona pratica consiglia di effettuarlo in una installazione di prova e poi, una volta verificato che tutto funzioni, passarla sul server/installazione di produzione. Per scoprire tutte le differenze tra i due software puoi leggere Shopify vs Prestashop Woocommerce Che devo dire? Non lo considero neppure un software di ecommerce. Più che altro è un plugin - per un software sviluppato per creare blog e siti - che porta le funzioni di ecommerce in un sistema che non è pensato per avere un ecommerce. Penso di aver sviluppato negozi online con tutti i principali software usciti dal 1998 in poii, ma di non aver mai usato Woocommerce per un progetto serio. Mi autocito, partendo da una fonte più autorevole di me (quando c'è, bisogna riconoscere i propri limiti), ovvero Gartner, una società per azioni multinazionale che si occupa di consulenza strategica, ricerca e analisi nel campo della tecnologia dell'informazione con oltre 15.000 clienti nel mondo. Il Gartner Magic Quadrant dell'ecommerce, una ricerca annuale che recensisce tutti i software ecommerce per le aziende e li mette all'interno di una tabella con relativo diagramma, cercando di dare loro un posizionamento e compararli tra di loro. La lista finale, dei migliori, è di 18 software. Beh, tra questi non c'è WooCommerce. Nel quadrante dei leader c'è invece Shopify. Scopri in questo articolo perché Woocommerce è la peggiore scelta per un ecommerce aziendale L'esperienza di ICT Sviluppo con Shopify Perché abbiamo scelto di sviluppare i progetti e-commerce con Shopify? Ce lo racconta Giovanni Fracasso, COO e marketing manager di ICT Sviluppo. Veniamo da quel mondo che installava i primi e-commerce su server php, con programmi sviluppati da zero alla fine degli anni '90, con mesi di lavoro e risultati - con il senno di poi - totalmente discutibili. Quando vedemmo per la prima volta un software open source come OScommerce fu un tripudio di felicità. sistemi con la grafica in linea, dove un nuovo aggiornamento della piattaforma significava rifare il sito. Li abbiamo visto - e provati, sia sulla nostra pelle che su quella dei clienti - tutti. Prima di approdare, definitivamente, a Shopify, siamo anche stati partner di Prestashop, un open source francese, abbastanza diffuso in Italia. Esperienza da dimenticare anche questa, con un supporto da parte di Prestashop vicino allo zero quando trovavamo dei bug del software e il costo dell'intervento ricadeva sul cliente. Perché alla fine, tutti i software che fanno aumentare le ore lavoro del fornitore, costringendolo a dedicare risorse per sistema problemi del software scarica, installato e configurato, per far funzionare bene l'e-commerce del cliente, si trasformano in costi. Costi spesso solo stimabili all'inizio del progetto, quando nulla è veramente chiaro e poche cose sono certe, sulle dinamiche di funzionamento della piattaforma che si va ad usare. Quindi, che parliamo di OpenCart, Woocommerce, Prestashop o Magento, poco cambia: con Shopify siamo passati dalla gestione del progetto e-commerce prettamente basata sulla tecnologia, le funzionalità, i bug da sistemare, il modulo da riuscire a far girare ad una gestione dell'e-commerce esclusivamente come progetto di marketing, vendita e service, dimenticandoci che alle spalle ci fosse un e-commerce. In questo modo i nostri sforzi vengono allineati a quelli del cliente, con l'obiettivo dedicato ala vendita... e non vediamo più il cliente che si allinea ai nostri sforzi, per fare riunioni in cui si parla di moduli, tabelle e problemi tecnologici. Alla fine, posso dirlo: con Shopify siamo tornato a fare il lavoro che ci piace anche con l'e-commerce, facendo entrare la tecnologia solo dove e quando serve. Perché la sua più grande innovazione è stata quella di farci dimenticare che alle spalle c'è la migliore tecnologia del mondo per un e-commerce.