Magento vs Shopify: chi vince questa sfida titanica? Magento è una delle piattaforme più famose per fare ecommerce e tra le più diffuse degli USA, mentre in Europa fino a qualche anno fa doveva vedersela con Prestashop. Negli ultimi anni però c’è stato un vero e proprio boom di Shopify, verso il quale è cresciuto l’interesse dei merchant soprattutto per il gran numero di servizi aggiuntivi offerti che rende l’ecommerce più fluido e snello e migliora le relazioni con i clienti. Di seguito mettiamo a confronto Magento VS Shopify, ma per approfondire puoi leggere cos’è Shopify e cos’è Magento. Scegliere una piattaforma da cui partire per realizzare il proprio ecommerce online senza sentire parlare di Magento è difficile. E se ti sta capitando, pensa in che mani sei capitato. Magento è la piattaforma per fare ecommerce più famosa (complice anche un'acquisizione di eBay nel passato) e più diffusa negli USA, mentre in Europa deve vedersela con Prestashop. Neppure considero Woocommerce, soluzione ibrida, ovvero un plugin di Wordpress, un software nato per fare blogging, che certamente non è una soluzione ideale per un progetto Ecommerce aziendale strutturato e completo. Magento vs Shopify: le differenze principali Magento Shopify Hosting Self-hosted, cioè significa che devi dotarti di un server e gestire anche quello. Shopify è una piattaforma con accesso al sistema tramite abbonamento e completamente gestibile senza nessun altro servizio esterno, in totale autonomia. Controllo Maggiore: essendo una piattaforma in mano tua, fai quello che vuoi sul tuo server, per esempio puoi installare sullo stesso dominio anche un blog, senza bisogno di sottodomini. Shopify è una piattaforma con accesso al sistema tramite abbonamento e completamente gestibile senza nessun altro servizio esterno, in totale autonomia. Personalizzazione Completa: avendo il controllo del tuo codice, puoi fare quello che vuoi. Ovviamente i costi sono proporzionati al tipo di intervento di personalizzazione e alla quantità di questi interventi Controlli totali sul front end, ma il cuore della piattaforma non può essere toccato, è inaccessibile al singolo sviluppatore: questo significa, però, una maggiore stabilità ed integrità del sistema. Le funzionalità aggiuntive si gestiscono con applicazioni (pubbliche o private) che dialogano via API con il sistema. Aggiornamenti Complesso e spesso costoso: un e-commerce che sta funzionando necessita di procedure da svolgere in sicurezza, come la duplicazione del negozio su uno spazio test e il successivo allineamento dei database, con l'incognita del funzionamento alla prima botta (certo, non è un problema per lo sviluppatore che si fa pagare e consiglia Magento, ma può esserlo per l'azienda). Assolutamente invisibile all'utente. La piattaforma hosted continua a migliorare l'operatività esistente e ad integrare nuove funzionalità a ritmo continuo , senza alcun intervento da parte dell'utente finale (se non la configurazione di nuove fatture). Tecnologia Continua attenzione al software e alla tecnologia a supporto. Nel progetto con Magento, devi tenere in conto che sarà sempre una spesa da mettere a budget e controllare, devi fare i conti periodicamente con il fatto che hai un software su un tuo server e che necessita di manutenzione. Assente ogni preoccupazione sulla tecnologia e sul software. Ti concentri completamente sul tuo progetto di vendita online e sulle funzioni che attivi quando hai necessità, guidate dal business. Liquid, CSS e Javascript lato front e qualunque linguaggio di programmazione per le app esterne via API rest o graphql. Shopify Functions & Checkout extension per lavorare su logiche interne. Complessità L'interfaccia utente può essere ostica anche per chi ha già una certa esperienza con la piattaforma, e sembra quasi ribadire, con la sua austerità, che qui si trattano solo cose serie. La flessibilità del software si traduce in molte aree di amministrazione per poter controllare tutti gli aspetti. Con la versione 2.0 sono arrivati ad una interfaccia un po' più user-friendly e più intuitiva per quelli che non sono gli utenti amministratori. Shopify ha un'interfaccia di amministrazione veramente facile e con una curva di apprendimento veramente rapida. Questo riduce anche le problematiche legate agli errori che si possono fare in fase di avviamento del progetto. Permessi Si possono impostare differenti livelli di accesso alla piattaforma giocando con i permessi utenti. Si possono impostare differenti livelli di accesso con permessi differenti tra i vari utenti che utilizzano la piattaforma, in modo che ognuno acceda alle aree di competenza. Dimensione del business Accessibile per medi e grandi negozi online, con un volume di affari consistente. Qualsiasi dimensione di store online. Dalla startup alla grande enterprise, a seconda del taglio del piano di Shopify e dal progetto che viene sviluppato. Scalabilità del business Dalla Magento Community Edition si può passare all'enterprise quando il fatturato lo permette (quando si supera qualche milione di euro di fatturato online, si comincia a poter permetterselo...). E' molto più semplice upgradare o downgradare il piano di utilizzo che si sta utilizzando. Il business può scalare facilmente verso l'alto sia grazie a funzionalità che si sbloccano con i piani superiori, sia grazie agli sviluppi che uno Shopify Partner può garantire. Scalabilità del server Dipende dal piano e dal server. In caso di aumenti degli accessi repentini (ad esempio per una pubblicità in tivù), bisogna dotarsi di un buon sistemista e un piano per le emergenze. La banda è illimitata e le risorse sono di default scalabili a seconda degli accessi generati. Applicazioni Magento Connect gode di un vantaggio temporale notevole e presenta un sacco di soluzioni già pronte che permettono di sviluppare ex novo funzioni per il vostro e-commerce. Il costo è generalmente legato all'acquisto del modulo software che viene installato sul server. Capita anche di comprare applicazioni che non funzionano come dovrebbero, ma l'assistenza dello sviluppatore, con un po' di pazienza, vi aiuta a sistemare le cose. Shopify App Store è partito dopo rispetto a Magento, ma ci sono sempre più sviluppatori che investono tempo e capacità nell'offrire un parco di funzioni completo, che cresce costantemente ad un ritmo impressionante. Merito sicuramente anche del modello di business, legato a fee mensili per l'uso delle varie applicazioni da integrare nello store. Ma il vantaggio più grande è quello della compatibilità: per rimanere all'interno dello Store, le app devono funzionare. Senza dare problemi. Ah, e, spesso, la possibilità di provarle prima per qualche giorno in fase di test è un must assoluto. Aggiungendo che, se dopo qualche mese vedi che non ti è utile, puoi sempre dismettere l'app acquistata con abbonamento. Prezzi esposti Non è necessario pagare soldi per scaricare il software Magento Community Edition, ma se si vuole eseguire l'aggiornamento alla versione enterprise, si deve chiedere un preventivo. Puoi vendere una quantità illimitata di prodotti, ma hai bisogno di un dominio e un hosting esterno. Lo stesso dicasi per un servizio CDN e certificato https. Shopify Basic costa 29 $ al mese, offre due account per la gestione del negozio e richiede il 2% sull vendite. Il certificato SSL è compreso Shopify costa 79 $ al mese, hai 5 postazioni utente per la gestione, e richiede l'1% sulle vendite. Aggiunge alcune funzioni come i buoni regalo e il recupero dei carrelli abbandonati Advanced Shopify costa 299 $ al mese, comprende 15 postazioni da amministratore e richiede il pagamento di un fee del 0,5% sul fatturato. Aggiunge rapporti complessi sull'andamento delle vendite e la possibilità di calcolare le spedizioni con service esterno. Shopify Plus: 2.300 € al mese. Scopri di più leggendo il post Cos'è Shopify Plus. Temi grafici Magento ha più template grafici acquistabili online, rispetto a Shopify, se ne possono trovare moltissimi in un sacco di store online. A livello di store ufficiale Shopify ha un numero più ridotto di temi grafici, rispetto a Magento, ma più che sufficiente a coprire tutte le caratteristiche base. Questi hanno un vantaggio: si possono testare direttamente sulla piattaforma come se fossero un tema installato e configurato con tanta fatica su una piattaforma self-hosted con un sistema veramente user-friendly. E, ovviamente, per quelli nello store ufficiale non ci sono incompatibilità o bug di sorta. Possibile comunque sviluppare temi completamente personalizzati o sviluppare progetti Ecommerce Headless o Ecommerce Composable (grazie a Shopify Components) Prodotti Gestisce x le caratteristiche standard del prodotto e permette tutte le personalizzazioni grafiche all'interno della scheda. Gestisce tutte le caratteristiche standard del prodotto e permette tutte le personalizzazioni grafiche all'interno della scheda. Marketing Entrambe le piattaforme permettono di lavorare sulla SEO dei prodotti, integrarsi con servizi di email marketing e di marketing automation. Possono offrire coupon, spedizioni gratuite, recensioni prodotti e molto altro ancora. Qui Magento ha dalla sua una più grande capacità di integrazione con tutto (ma non che Shopify sia tanto da meno). Da questo punto di vista la funzione killer di Shopify è data dall'integrazione pressoché nativa con HubSpot, che permette non sono di integrare una delle più avanzate marketing automation del mondo, ma anche di poter spostare la gestione delle email transazionali in una piattaforma nata per raccogliere informazioni sugli utenti, segmentarli e gestirne i rapporti one to one anche in fase di post vendita. Multicanalità Mobile friendly anche per la gestione, ma per estendere le capacità di vendere multicanale bisogna cercare nel Marketplace e trovare la soluzione più adatta alle proprie necessità. Shopify qui vince alla grande: già di default viene con un sacco di integrazioni native, nate dalle partnership con aziende come Facebook e Pinterest: significa integrazione con i social network per la vendita e la possibilità per i clienti dei loro store di non lasciare Facebook per acquistare (e un sacco di chicche come questa). Supporto Magento Community Edition è una piattaforma opensource e non ha nessun servizio decicato ai clienti per rispondere alle loro domande (bisogna scalare a Magento Enterprise per poter avere risposte dirette). Se avete problemi con Magento e siete uno sviluppatore che si sta trastullando potete rivolgervi alla comunità dedicate, ma senza che ci sia una garanzia di risposta. Ma se sei un'azienda che sta vendendo online... beh, devi pregare. Shopify fa del suo servizio di assistenza al cliente uno dei fiori all'occhiello: un'assistenza dedicata personalizzata 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, ti guida nelle configurazioni, a trovare risposte ai dubbi… perché, i malfuzionamenti, sono decisamente molto rari... Quale piattaforma scegliere secondo le esigenze della tua azienda Ci sono due differenze fondamentali tra Shopify e Magento: Shopify è un prodotto commerciale che paghi in abbonamento, mentre Magento Community è un software che scarichi gratuitamente e open source; Shopify è ospitato da Shopify stesso e può essere impostato in pochi minuti, mentre Magento ha bisogno di essere scaricato, di configurare un hosting, installato e configurato... E fare tutto questo prima ancora di iniziare a costruire e personalizzare il tuo negozio, che di solito richiede un livello medio-alto di sviluppo web e abilità di programmazione. Prima di iniziare a confrontare le piattaforme, devi guardare in modo attento alla tua attività e osservare i suoi punti di forza e di debolezza. Dove sei forte, hai le skill giuste e puoi arrangiarti? Dove hai bisogno di supporto? E come è strutturato il tuo team? Ad esempio, se non hai le competenze interne per gestire hosting di classe mondiale, patch di sicurezza, sviluppo e simili, avrai bisogno di un'agenzia che sviluppa siti di eCommerce che si prenda cura di te, oppure... utilizzi direttamente una piattaforma in cloud come Shopify. Vale anche la pena creare una seconda lista dei desideri di ciò che desideri che il sito sia in grado di fare. Ad esempio, vuoi un programma di fidelizzazione? Hai bisogno che sia facilmente e frequentemente aggiornato con nuove gamme di prodotti? Vuoi i feed di Instagram? Valutazioni e recensioni? Una volta che hai entrambe queste liste in mano, diventa molto più facile prendere una decisione ponderata e scegliere la giusta piattaforma. Migrazione da Magento a Shopify Vuoi effettuare la migrazione da Magento a Shopify? Puoi farlo facilmente! Shopify ha reso molto semplice il passaggio da Magento a Shopify. C'è persino un software di lancio dedicato per guidarti attraverso il processo. Con l'app di migrazione di Shopify, sviluppata da Cart2Cart, puoi importare: Prodotti: inclusi prezzo, nome, peso, immagine. Dettagli dei clienti: indirizzo di posta elettronica, fatturazione e spedizione, preferenze della newsletter. Ordini: stato, dettagli del cliente, sconti, prezzo. Buoni: carta regalo, nome, codice coupon. Recensioni: data, nome utente, valutazione. Il supporto di uno Shopify Partner come ICT Sviluppo, ti aiuta comunque a rendere armonico il progetto di migrazione e di integrazione di Shopify all'interno dell'ecosistema aziendale. Sviluppo di un tema custom o una soluzione headless su Shopify potrebbero fare al caso tuo se arrivi da Magento. E per far dialogare l'ecommerce con l'erp, il pim, l'oms o altri software aziendali è possibile sviluppare un progetto di data integration, che, con Shopify, è estremamente semplice, grazie all'impostazione API first che è connaturata nel sistema SaaS. Conclusioni Shopify e Magento sono entrambe ottime soluzioni per avviare un progetto ecommerce, tutto dipende da che budget avete e quanto volete tenere sotto controllo la macchina, mettendo le mani sotto il cofano. Shopify risulta più popolare e diffuso di Magento e, se vuoi saperne di più, puoi scaricare gratuitamente l’ebook sottostante che ti spiega cos’è e come funziona Shopify Plus.
Cos’è la user experience per ecommerce? Perché è importante? Scopriamolo in questo articolo, andando ad analizzarne ogni aspetto e facendo anche la differenza con l’user interface (UI). L'esperienza utente (User Experience, UX) emerge come pilastro fondamentale per qualsiasi attività commerciale, in particolare per il mondo ecommerce. In un mercato caratterizzato da una saturazione e competitività estreme, distinguersi richiede molto più della sola qualità del prodotto o dell'attrattiva dei prezzi. È cruciale comprendere che l'acquisto non si riduce a una mera transazione, ma si configura come un'esperienza che dovrebbe essere priva di ostacoli e intuitiva, consentendo agli utenti di trovare immediatamente ciò che cercano e rispondere alle loro esigenze con efficacia. Approfondiamo nel prossimo paragrafo qual è la differenza tra UX e UI e quanto è importante che questi due aspetti collaborino per la buona riuscita di un sito ecommerce. Differenza tra user experience per ecommerce e user interface Questa comprensione porta alla luce l'importanza non solo della UX ma anche della User Interface (UI). Due concetti che, seppur strettamente correlati e spesso confusi come interscambiabili, rivestono ruoli distinti nello sviluppo di un ecommerce di successo. Mentre l'UI si concentra sull'aspetto visivo e sull'interattività del sito, fungendo da ponte tra l'utente e il servizio digitale, la UX si occupa dell'esperienza complessiva dell'utente, dall'accessibilità alla soddisfazione derivante dall'utilizzo del sito. L'obiettivo è di guidare i clienti verso l'azione desiderata, che sia essa un acquisto o l'iscrizione a una newsletter, attraverso un percorso che sia piacevole che funzionale. È fondamentale sottolineare come UX e UI, nonostante la loro interdipendenza e i punti di contatto, presentino differenze significative che vanno comprese e valorizzate. Questi concetti non solo formano la base per creare un'esperienza di acquisto eccezionale ma sono anche essenziali per chi opera nel settore dell'ecommerce, inclusi gli approcci innovativi come gli ecommerce headless, dove la separazione tra il frontend e il backend offre una flessibilità e personalizzazione senza precedenti. Nei prossimi paragrafi, esploreremo più a fondo il significato di UX nel contesto dell'ecommerce e come può essere efficacemente implementata per migliorare sia la soddisfazione dell'utente che il successo complessivo dell'attività commerciale. Qual è il significato di user experience La user experience (UX) è fondamentale per il successo di qualsiasi attività online, in quanto influenza sia l'acquisto di prodotti o servizi sia l'interazione generale con un'azienda. Essa abbraccia tutto ciò che l'utente prova navigando su un sito o un e-commerce: dalla scoperta iniziale di un'azienda fino alla consegna del prodotto acquistato. Questo processo è particolarmente complesso per i siti che offrono molti prodotti diversi, dove è cruciale rivolgersi a clienti con esigenze e abitudini variegate. Al contrario, è più semplice per e-commerce più piccoli o specializzati creare esperienze su misura per un pubblico specifico. La UX non si limita alla sola interazione digitale, ma include tutte le emozioni e le sensazioni vissute dal cliente in ogni fase dell'acquisto, dall'esplorazione del sito all'apertura del pacchetto ricevuto. Elementi come la navigazione intuitiva del sito, la chiarezza delle informazioni sui prodotti, le politiche di reso, le opzioni di pagamento, e perfino il packaging giocano un ruolo chiave nell'offrire un'esperienza gratificante e personalizzata. Creando un'esperienza positiva e su misura per ogni utente, le aziende non solo fidelizzano i clienti ma attirano anche più traffico sul loro e-commerce. È necessario fornire un’esperienza moderna e quanto più gratificante possibile per l’utente. Il punto di partenza per un ecommerce è lo sviluppo del proprio sito Shopify, in questo step è fondamentale prevedere un livello di user experience elevato e Shopify è la piattaforma perfetta per sviluppare il proprio ecommerce. Cos’è la user interface e come sfruttarla Passiamo adesso all’analisi della user interface, che possiamo definire anche user interface design. L’UI design in un certo senso può essere definita una costola della user experience design, quella che accompagna il cliente durante tutta la sua esperienza d’acquisto. Più nello specifico l’user interface riguarda la presentazione di un sito agli occhi degli utenti e più nello specifico la sua interfaccia. L’UI design, studiando il modo in cui l’utente generalmente si interfaccia e si rapporta con un sito (sia nel caso degli ecommerce sia nel caso dei siti Hubspot), rende il prodotto web molto più appetibile e fruibile a beneficio di una navigazione fluida e piacevole. L’intera interfaccia deve poi tenere conto di diversi aspetti, come la grafica, lo stile e la comunicazione del brand che devono essere in perfetta armonia tra di loro. Bastano questi elementi per rendere la navigazione del cliente armonica e accompagnarlo verso un’esperienza d'acquisto piacevole e rilassante. Bisogna poi considerare tutti gli altri elementi che ricadono nelle competenze dell’UI design, come l’interfaccia tra l’utente e il contenuto. Il bottone CTA è uno degli elementi fondamentali della user interface, giusto per citarne uno. L’obiettivo è comunque uno solo: mettere il consumatore in una zona di comfort e rendere le sue azioni più fluide. Ti è mai capitato di “atterrare” su un sito e non sapere da dove iniziare? O, peggio ancora, accedere in un’app e trovare funzioni e comandi sparpagliati senza ordine? Ecco, questa è una cosa che non deve mai succedere. L’UI design, oltre a rendere più piacevole la navigazione, facilita anche le scelte dell’utente. Per questo motivo vengono studiati i font e i colori più efficaci e gli elementi sono posizionati in zone strategiche per spingere l’utente a compiere l’azione desiderata, ma sempre secondo le sue reali necessità. L’utente può così accedere rapidamente ai dati e alle informazioni di cui ha bisogno grazie a un’interfaccia intuitiva e una serie di elementi visivi che dà maggior brio e ordine alla sua navigazione. La differenza tra conquistare o perdere un potenziale cliente è determinata da dettagli, come la chiarezza espositiva della grafica dei vari elementi e l’intuitività dell’interfaccia della landing page. Un utente che atterra su una pagina nuova dovrebbe avere a disposizione determinati pulsanti che rendono le sue scelte reattive e immediate, così da poter accedere subito alle informazioni di cui ha bisogno con la massima spontaneità. In tal caso la fidelizzazione è quasi automatica. In caso contrario con ogni probabilità dopo pochi minuti o secondi di navigazione a vuoto uscirà dal sito per non tornare mai più. Risultato? Vendita persa e cliente regalato alla concorrenza! Approfondiamo nel prossimo paragrafo, cosa fa l’UI designer. Cosa fa l'UI designer L’UI designer si concentra maggiormente sull’aspetto grafico come i colori, i font e le immagini di un prodotto o del sito del tuo progetto ecommerce. Il suo lavoro parte dove finisce quello dell’UX designer e il suo obiettivo principale è rendere gli elementi grafici esteticamente accattivanti ma anche funzionali all’obiettivo finale, cioè una navigazione fluida e intuitiva per gli utenti. Questa figura studia le ultime tendenze di mercato e le mosse dei competitor, così da creare interfacce originali che garantiscono un effetto finale di grande impatto visivo ed estetico. L’UI designer inoltre studia la progettazione del design di un prodotto e di tutti gli altri elementi visivi dell’interfaccia tra i quali rientrano i pulsanti, le icone, i caratteri ecc. Ogni scelta va comunque ponderata attentamente, poiché se è vero che bisogna trovare soluzioni estetiche accattivanti e coinvolgenti è anche vero che devono essere in linea con lo stile del brand. Sì quindi a soluzioni creative, ma senza snaturare eccessivamente le grafiche inerenti alla stessa filosofia aziendale. E ancora questo professionista deve assicurarsi che le interfacce siano responsive design, quindi adattabili a ogni dispositivo, e che vengano adottate animazioni o altri elementi interattivi che diano il giusto dinamismo. Approfondiamo ora come ottimizzare la UX per l'e-commerce. Come ottimizzare la user experience nell'ecommerce Per costruire una user experience di successo bisogna partire dall’approccio iniziale del cliente fino alla conclusione della sua esperienza, che può essere l’iscrizione ad una newsletter o un acquisto, tenendo presente tutti i micro-momenti all’interno di questo viaggio ideale. Ognuno può personalizzare la UX come ritiene più opportuno secondo il proprio business e le proprie buyer personas. Ci sono però delle regole d’oro che bisogna seguire sempre e comunque, indipendentemente dalla tipologia di attività. Di seguito esaminiamo gli step necessari per creare un’esperienza piacevole e coinvolgente per i clienti. In questo senso può essere utile un headless ecommerce, che con la separazione del backend e del frontend, garantisce un elevato livello di user experience lato utente. Per saperne di più abbiamo scritto alcuni articoli come argomento l'headless ecommerce. Un processo d'acquisto fluido e piacevole Il tuo obiettivo è convincere gli utenti a svolgere le azioni che desideri, ma in modo fluido e non assolutamente forzato. I comandi, i contenuti e gli altri elementi multimediali devono essere disposti in modo tale da creare un percorso chiaro e mirato. Le persone devono avere la possibilità di navigare sul tuo sito in modo veloce e intuitivo e trovare ciò che desiderano rapidamente, senza dover vagare tra i meandri della piattaforma. L’utente medio è poco paziente e quindi, se non trova le informazioni che desidera in pochi secondi, stai certo che chiuderà il tuo sito e continuerà la sua ricerca altrove. Fai in modo che le informazioni principali siano facilmente raggiungibili, senza che l’utente sia costretto ad un lungo percorso ad ostacoli, e adotta una comunicazione semplice e accessibile per tutti. Questo è sicuramente il primo step imprescindibile per creare una UX piacevole e divertente. L’utente durante la navigazione ha così a disposizione tutti gli elementi principali per scegliere esattamente il prodotto che desidera e raccogliere le informazioni necessarie per completare l’acquisto senza dubbi o domande rimaste senza risposta che potrebbero generare il tanto temuto carrello abbandonato. Una navigazione veloce e scattante I siti e gli e-commerce devono essere “user-friendly”, cioè facilmente utilizzabili anche da chi non ha particolare dimestichezza con la tecnologia. In questo concetto rientra anche la velocità della navigazione, un elemento fondamentale per una piacevole UX. Abbiamo già evidenziato che il cliente moderno ha poca pazienza e non vuole aspettare, quindi pretende di poter spostarsi da una pagina all’altra del sito senza attese bibliche. Se le tue pagine fanno fatica a caricare la pazienza dell’utente si esaurirà presto e non esiterà a “tradirti” per un competitor che si fa preferire semplicemente perché offre una navigazione più veloce e scattante. Assicurati che non ci siano plugin in conflitto tra di loro, foto e video troppo pesanti o qualsiasi altro elemento che possa rallentare la navigazione, altrimenti c’è il rischio elevato di perdere molti clienti e regalarli alla concorrenza. Pagamenti personalizzati Prima abbiamo fatto accenno al carrello abbandonato, una vera disdetta per i marketer che perdono i clienti proprio all’ultimo step. Perché i clienti rinunciano all’acquisto proprio al momento del pagamento? I motivi sono tanti ma, generalmente, la mancanza dell’opzione di pagamento desiderata è quella più frequente. Per prima cosa devi quindi fornire diverse opzioni di pagamento, dalle classiche carte di credito e prepagate fino al bonifico bancario e ai più moderni wallet digitali. Per i local e-commerce può essere un’ottima idea quella del Click and Collect, una soluzione che consente al cliente di acquistare il prodotto online e ritirarlo in un punto vendita specifico. Così facendo il cliente, ma anche l’azienda, può risparmiare sulle spese di spedizione e si riducono i rischi di reso. Un’altra opzione, prevista per spese più importanti, è quella di dilazionare il pagamento in più rate. Questa strategia si chiama Buy Now, Pay Later e permette al cliente di affrontare acquisti piuttosto elevati spezzettando il pagamento che altrimenti non avrebbe potuto sostenere in un’unica soluzione. Una perfetta user experience anche da mobile Forse è anche scontato sottolinearlo, ma per garantire una user experience gradevole il tuo e-commerce deve essere mobile-friendly, cioè perfettamente fruibile anche da smartphone. Si stima che proprio lo smartphone sia in assoluto il dispositivo più utilizzato per fare acquisti online, quindi non puoi ignorare questa tendenza in atto ormai da tempo e che sembra destinata a perdurare per molti anni ancora. Il tuo sito mobile-friendly deve quindi dare la possibilità di zoomare le foto dei prodotti, acquistare senza necessariamente registrarsi e adattarsi perfettamente a qualsiasi sistema, sia iOS che Android. In breve deve consentire di fare qualsiasi operazione con pochi clic e senza ostacoli anche da smartphone. User experience design: cos'è Dobbiamo aprire una parentesi sulla user experience design, un processo valido nello sviluppo ecommerce b2b e b2c finalizzato ad innalzare la soddisfazione e la fedeltà dell’utente, migliorando l’esperienza di navigazione e aumentando il piacere dato dall’interazione tra il cliente e il prodotto stesso. Il concetto fu introdotto negli anni ‘90 da Donald Norman, che come riporta Wikipedia spiegò perché coniò questo neologismo: “Ho inventato il termine perché pensavo che i termini User Interface e Usability fossero troppo stretti. Volevo coprire tutti gli aspetti della persona che si interfaccia con il sistema, incluso il design industriale, l’interfaccia, l’interazione fisica e manuale. Da allora il termine si è diffuso ampiamente, tanto da rischiare di perdere significato”. La user experience design, detta anche UXD, spiega nei dettagli come implementare e ottimizzare tutti quegli elementi di un sito finalizzati a rendere più piacevole e semplice la navigazione dell’utente. Sono componenti molto variegati che vanno dalla SEO alla qualità dei contenuti, dal social media marketing alla grafica del sito. La UXD è fondamentale poiché la prima impressione che si ha quando si accede ad un sito può incrementare o al contrario ridurre la possibilità di conversione. In questo caso quindi “l’abito fa il monaco”, poiché anche la grafica, il design e l’estetica sono elementi che contribuiscono al successo di un sito. Se usi un design accattivante riuscirai a superare il primo step, convincendo il cliente a continuare la navigazione e conoscere tutti i servizi offerti dal tuo e-commerce. Non dimenticare sempre la regola d’oro del “less is more”, quindi la grafica del tuo e-commerce deve essere accattivante ma sempre estremamente semplice e intuitiva per i naviganti. Soprattutto in un e-commerce è importante che gli utenti trovino una risposta alle loro domande nel minor tempo possibile, come schede prodotto degli articoli in vendita, prezzi o area informazioni. Riassumendo la UXD comprende 3 discipline principali: Psicologia: intesa come tutti quegli elementi psicologici che hanno un peso sulla scelta finale di un cliente; Interaction design: la disciplina che si occupa dell’interazione tra l’uomo e i sistemi meccanici e informatici; Comprensione del cliente e delle modalità secondo le quali interagisce con il prodotto o servizio. Cosa fa l'UX designer Partiamo dai compiti dell’UX designer che deve capire il percorso del cliente e, di conseguenza, deve saper identificare il target di pubblico di un determinato settore. Il primo step è creare un piano strategico, affinché tutte le parti interessate lavorino in sinergia tra di loro. L’UX designer lavora principalmente sulla risoluzione concettuale di un problema che parte dall’analisi di dati e numeri derivanti da ricerche specifiche. Studia poi la cosiddetta architettura dell’informazione che prevede una precisa alberatura del sito, affinché gli utenti trovino rapidamente le informazioni di cui hanno bisogno. Questa figura deve saper individuare i bisogni degli utenti e proporre in anticipo soluzioni in grado di risolvere potenziali problemi futuri così da prevenirli. Infine deve effettuare una serie di test per capire se i risultati ottenuti sono soddisfacenti e definire così gli step successivi. Conclusioni L'importanza della user experience (UX) per gli ecommerce è innegabile: è il fulcro intorno al quale ruota l'intera strategia di successo di un'attività online. Partire con il piede giusto, scegliendo piattaforme affidabili e flessibili come Shopify, significa mettere le basi per un sito e-commerce ottimizzato, accessibile e piacevole da navigare. Allo stesso tempo, l'interfaccia utente (UI) gioca un ruolo cruciale nel rendere l'esperienza visiva immediata e intuitiva, complementando la UX con un design che parla direttamente al pubblico target. Dietro questi aspetti, operano professionisti specializzati, quali designer UX/UI e sviluppatori, che lavorano incessantemente per ottimizzare l'interazione tra l'utente e l'e-commerce. Questi esperti si dedicano all'analisi del comportamento degli utenti, alla progettazione di interfacce attrattive e funzionali, e all'implementazione di soluzioni tecnologiche che rendono ogni visita al sito un'esperienza unica e personalizzata. In conclusione, l'UX e l'UI non sono solo dettagli estetici ma elementi strategici che, se curati adeguatamente, possono trasformare un semplice e-commerce in una potente macchina di fidelizzazione e vendita .
Ti stai chiedendo come avviare un progetto e-commerce partendo da zero? Sei nel posto giusto! Abbiamo realizzato questa guida proprio per chi intende aprire un negozio online ma ha scarsa familiarità con il settore. Innanzitutto hai due opzioni: creare un e-commerce da affiancare al tuo negozio fisico, così da offrire due canali di vendita, oppure lanciare ex novo un’attività esclusivamente online. Qualunque sia la tua scelta, l’online rappresenta la soluzione vincente soprattutto in questo periodo storico. Dopo la pandemia da Covid-19 si è accelerato il processo di digitalizzazione dei servizi, spingendo sempre più persone agli acquisti online, anche quelle poco avvezze a questa pratica. Ovviamente il tutto deve essere fatto secondo un filo conduttore, che prevede un’attenta analisi del proprio mercato di riferimento e una strategia pianificata e sviluppata secondo i propri obiettivi. Progetto ecommerce: quanto costa avviarlo? Prima di partire è opportuno conoscere i costi di un e-commerce, così da poter valutare che tipologia di progetto avviare in base al tuo budget. Il primo step da fare è un business plan, grazie al quale puoi pianificare, gestire e ottimizzare le spese e gli investimenti. Stabilire con esattezza quanto costa un progetto e-commerce è complicato, poiché entrano in gioco tantissimi fattori e variabili che possono calmierare oppure far schizzare il prezzo. Proprio perché esistono tante incognite, è opportuno conoscere quelle spese che possiamo considerare fisse e che non puoi bypassare: Licenze e permessi aziendali, per i quali sono previsti determinati costi in base alla tipologia di attività, all’ubicazione e a quello che vendi; Software e-commerce; Nome del dominio e dell’hosting che possono essere già inclusi o acquistati direttamente sulla piattaforma selezionata; Elaborazione dei pagamenti, per la quale devi dotarti di un processore di pagamento che può essere già incluso in appositi software; Inventario e spedizione, spese che riguardano principalmente la gestione del magazzino. Se stai muovendo i primi passi nell’e-commerce inizia con piccoli ordini, poiché probabilmente non sei ancora pronto e non hai la giusta visibilità per vendere un quantitativo ampio di merci; Marketing e pubblicità, altra spesa assolutamente da considerare soprattutto se il tuo è un e-commerce nuovo che ha bisogno di farsi conoscere. Quali sono le migliori piattaforme da usare? Tra i costi fissi abbiamo elencato i software per la creazione di siti di vendita online. Ti stai chiedendo come lanciare un progetto ecommerce gratis? In effetti ci sono delle piattaforme open source da scaricare gratuitamente. Tuttavia le funzioni sono molto limitate e ci sono altri costi associati da sostenere come commissioni, hosting e componenti aggiuntive. Meglio sicuramente affidarsi a piattaforme all-inclusive che, a fronte di un pagamento, offrono una serie di funzionalità estremamente utili per il proprio mercato. In commercio esistono diverse piattaforme per la creazione di e-commerce, ognuna delle quali con le sue peculiarità, le sue caratteristiche e i suoi punti di forza. Quelle più gettonate sono però principalmente due: Shopify e BigCommerce. Analizziamole entrambe. Shopify Tra i software di e-commerce più noti e popolari c’è Shopify, che offre una soluzione all-inclusive e presenta un’interfaccia estremamente intuitiva e facile da usare anche per chi non ha grande dimestichezza con la tecnologia. A tua disposizione ci sono ben 4 piani tra i quali scegliere in base al tuo budget e alle tue esigenze. Se avvii un progetto Shopify puoi veicolare la vendita dei tuoi prodotti sui canali che desideri, sia online che offline, gestendo gli ordini, le spedizioni e i pagamenti con un’unica dashboard e monitorando continuamente le abitudini e i comportamenti dei tuoi utenti. BigCommerce Un’ottima alternativa è BigCommerce, un piattaforma Saas che consente di realizzare siti e-commerce personalizzati capaci di rispondere alle esigenze dei commerci B2B e B2C. Le aziende possono così liberarsi delle problematiche tecniche e concentrarsi unicamente sul proprio business. Se lanci un progetto BigCommerce puoi analizzare il tuo mercato di riferimento, individuare le strategie più adeguate e incrementare le altre attività legate alla SEO, al web marketing e al social media marketing. Con questa piattaforma puoi avere una presentazione del progetto ecommerce ed eventualmente modificare o perfezionare quegli aspetti, estetici o funzionali, che non ti convincono. Quali sono gli adempimenti burocratici per un progetto ecommerce Dopo aver analizzato i costi, passiamo adesso alla parte più “noiosa” ma che va necessariamente analizzata: la burocrazia e gli adempimenti di natura legale. Gli esperti Shopify o BigCommerce possono eventualmente fornirti supporto per il disbrigo delle pratiche burocratiche. Ad ogni modo ecco l’iter che devi necessariamente seguire: Aprire una partita IVA; Iscriverti al Registro delle Imprese; Dare Comunicazione di Inizio Attività; Aprire le posizioni fiscali e previdenziali. Una volta richiesta la partita IVA, puoi ottenere le licenze o i permessi aziendali necessari per iniziare a vendere legalmente. Puoi trovare le informazioni relative ai requisiti richiesti nella tua zona e i permessi previsti dalla Camera di Commercio direttamente sul sito del tuo Comune. Aprire un ecommerce senza partita IVA: è possibile? Prima di passare alla parte che concerne la parte strategica, risolviamo un piccolo quesito. Alcune persone si chiedono se è possibile avviare un ecommerce senza partita IVA. La risposta è no, poiché come specificato l'apertura della partita IVA è una condizione necessaria per avviare un ecommerce. Tuttavia esiste un’eccezione: il temporary shop. Cos’è? Come suggerisce il nome è un negozio online a carattere temporaneo, cioè può restare attivo per un periodo massimo di 30 giorni nell’arco dell’anno. Il temporary shop è una soluzione percorribile per i brand che vogliono lanciare prodotti o servizi innovativi, così da sondare il terreno senza correre rischi; oppure può essere un’ottima idea per vendere la merce in surplus. Se le risposte del mercato sono positive, allora è possibile aprire un ecommerce a tutti gli effetti con tanto di partita IVA. Gli step fondamentali per avviare un e-commerce di successo Possiamo finalmente passare agli aspetti più interessanti, e per certi versi anche più dinamici, da tenere a mente. Un esempio di progetto ecommerce, indipendentemente dal mercato in cui si opera, deve indubbiamente tenere conto dei seguenti elementi: Target di pubblico; Ricerca dei prodotti; Attività di SEO; Studi di mercato. Trova la tua nicchia di mercato A chi è rivolta la tua offerta? Una domande che naturalmente devi porti per capire chi sono i tuoi potenziali clienti e quali potrebbero essere le loro richieste. In base al tuo business individua la tua nicchia di mercato. La tecnologia ad esempio è un settore molto ampio e dispersivo. Vuoi settorializzare la tua offerta? Allora puoi vendere esclusivamente tablet, così da focalizzarti meglio su quella nicchia di mercato. In generale prova a concentrarti su un settore poco battuto, così da colmare quel vuoto lasciato sul mercato e soddisfare al meglio le esigenze della tua clientela. Evita una nicchia troppo affollata o dominata dai grandi brand. Se proprio vuoi scegliere un segmento di mercato piuttosto saturo, allora prova a differenziarti e offrire servizi che gli altri competitor non hanno. Ricerca dei prodotti Se intendi aprire un ecommerce “ex novo”, chiediti che tipologia di prodotti vuoi vendere. Devi trovare articoli che siano difficilmente reperibili sui grandi marketplace, quindi non buttarti in un mercato troppo commerciale. Per farti ispirare puoi esplorare i vari siti e i social, da Pinterest ad Instagram, così da sondare le tendenze del tuo mercato di riferimento e le esigenze degli utenti. Le attività di SEO La SEO rappresenta quel percorso assolutamente imprescindibile per proiettare il tuo sito nella SERP di Google. Soprattutto se il tuo e-commerce è appena stato “sfornato”, ha bisogno come il pane di visibilità. Non sai nulla di SEO? Allora chiedi aiuto agli esperti BigCommerce o ai team di assistenza delle altre piattaforme. Sapranno fornirti le giuste indicazioni, a partire dalla selezione delle parole chiave che andranno spalmate all’interno dei contenuti per richiamare l’attenzione di Google e farsi accreditare come e-commerce credibile e affidabile. Studi di mercato Le analisi di mercato ti forniscono una panoramica ampia e completa del tuo business, dandoti utili indicazioni su dove e come muovere i tuoi primi passi. Puoi ad esempio individuare le nicchie di mercato più o meno competitive, così da capire dove puntare e come realizzare le prime campagne pubblicitarie. Per studiare il mercato hai bisogno di stilare un business plan, un fattore di vitale importanza per conoscere tutti gli aspetti che condizionano il tuo settore di riferimento. Progetto realizzazione di un sito ecommerce: l'importanza di pianificare Progettare un ecommerce non significa realizzare un ecommerce. Ma per realizzarlo nella maniera corretta è impossibile non partire da una progettualità complessiva, che implichi una pianificazione dei lavori per realizzarlo. All’inizio, non sempre le aziende progettano il piano in maniera iper professionale. Questo perché non ci si rende conto del lavoro che implica questa modalità: non tutti sanno cosa significa realmente realizzare un sito come Dio comanda e quanto tempo ci vuole. Senza contare le competenze e l’energia da utilizzare. Infatti, quando non si pianifica, ci si trova di fronte a certe conseguenze che prima o poi ti raggiungono. Come il povero sviluppatore web che non avrà così chiaro quanto e cosa potrebbe essere corretto nella sezione dei contenuti. Lo sviluppo del sito è influenzato inesorabilmente dal modo in cui le pagine vengono realizzate. Senza un’adeguata pianificazione, ti ritroverai catapultato in un contesto in stile post-apocalittico: un progetto governato dal caos, costellato di ritardi di consegna, costi non previsti, comunicazioni continue e sicuramente antiquate tra la tua azienda e il web designer. E questi sono solo alcuni degli aspetti più raccapriccianti. Come se non bastasse c’è il rischio che questo Teatro degli Orrori generi automaticamente insoddisfazione da parte dei tuoi clienti. In sostanza: investi sul tuo sito web pianificandolo con la dovuta cura e attenzione. Fare il contrario risulterebbe solo uno spreco dei tuoi soldi. I requisiti da rispettare per un progetto ecommerce vincente Di fondamentale importanza è creare una lista dei requisiti primari per comprendere dove sta andando la tua azienda: step importantissimo per chiunque voglia sviluppare un sito aziendale. Ricorda che il tuo sito dovrebbe avere dei requisiti minimi: soddisfare le aspettative dei visitatori; essere il più flessibile possibile; rappresentare con chiarezza ciò che si propone; essere in linea con i competitor (cioè posizionarsi per lo meno allo stesso livello); offrire un'esperienza utente unica; lasciare un'esperienza positiva a chi lo visita; rendere facile la navigazione e la conversione; provare a convertire anche chi non è pronto ad acquistare; lasciare libertà al reparto marketing di personalizzare il sito senza ricorrere ogni volta agli sviluppatori; adottare un software che permetta di scalare in base alle necessità ed esigenze (che possono mutare nel tempo); ... e molti altri, dipende dal modello di business e dagli obiettivi prefissati :-) La pianificazione con il modello a cascata Questo metodo viene utilizzato nei dipartimenti informatici che hanno a che fare con grandi progetti. Il risultato è riuscire a realizzare tutte le fasi (una per una) fino a completare l’intera creazione del sito. Con tale metodologia chiamata “modello a cascata”, ogni operazione è ben studiata ed influenzata dalla precedente. Per quanto buona però, anche questo modello può nascondere delle insidie: potrebbe richiedere dettagli ben precisi per ogni singolo step e, nella sostanza, un lavoro ulteriore. Tutto deve essere specificato, anche la lunghezza degli header, la dimensione del carattere e quale tipo di galleria risulta più funzionale rispetto ad un’altra. Diciamo che il modello a cascata è indispensabile per progetti in cui non c’è la possibilità di sbagliare o comunque quando ci sono determinate spese da affrontare. Ripeto: se scegli questa modalità, è essenziale che tutto sia specificato nel minimo dettaglio, così da evitare intoppi nel processo di creazione. Tuttavia, i contenuti web sono intesi per essere cambiati nel tempo. Quindi utilizzare il modello a cascata significa progettare tutto quanto in anticipo ma, allo stesso tempo, rimanere il più flessibili possibile. Saranno poi gli Editor del sito che dovranno avere la perspicacia di cambiare titoli, contenuti, foto chiave e tanto altro sia in fase iniziale che successivamente. Strategia Agile Recentemente, sempre più frequente è lo sviluppo del marketing Agile: una modalità di lavoro che richiede competenze specifiche e prontezza di riflessi. Per semplificare: significa che con poco si riesce a guadagnare tanto (chiaramente questo “poco” deve essere coinciso e deve andare dritto al punto). L’esempio che posso fare è quello di una recente campagna di marketing di Wendy’s. Uno studente chiedeva quanti retweet doveva fare per ricevere chicken nuggets gratuiti. Successivamente, l’azienda, ha risposto “18 milioni”. Così realizzò (quasi) il suo intento di raggiungere più follower possibile con una sola risposta. Questo ovviamente è solo un esempio di marketing Agile e bisogna capire se poi può essere integrato all’interno della strategia aziendale per la realizzazione tuo sito. Ma l'idea base rimane: se è la prima volta che realizzi un progetto ecommerce parti facile, rimani basilare, non andare a complicare le cose con idee delle quali non hai una validazione in termini di ritorno dell'investimento. Molto meglio partire con un progetto dimensionato sulle reali esigenze, per poi, eventualmente ampliarlo, se ci rendiamo conto che ci sono degli aspetti che potrebbero portarci un vantaggio competitivo e garantirci una migliore presenza sul mercato. Il marketing aziendale Quando invece parliamo dell'investimento in advertising (una delle principali tattiche di acquisizione clienti per un ecommerce) un’idea dalla quale partire è quella di considerare dal 5% al 15% del proprio budget totale da investire per la pubblicità sul sito (anche se poi dipende dai margini e dal valore del cliente). In questa maniera potresti avere una stima di massima di quello che potrebbe significare, in termini di impatto economico, la realizzazione di un progetto ecommerce. Gran parte delle compagnie non riconoscono che costruire un sito non è solo un “tecnicismo” informatico, ma deve andare mano nella mano con gli obiettivi di marketing. Il tuo team marketing deve stabilire gli obiettivi da raggiungere all’interno del sito. I marketer sono intesi come comunicatori e necessitano di ideare il design, la struttura e i contenuti del sito. Devono quindi prendersi una certa responsabilità in questo senso, semplicemente perché comunicare con i clienti è la LORO competenza. Chi si occuperà della struttura funzionale dovrà solo aiutare a soddisfare tutti i requisiti tecnici per raggiungere gli obiettivi di marketing previsti dall’azienda. Se ciò non accade, sarà opportuno rivolgersi a comunicatori esperti per costruire il sito in maniera impeccabile. Conclusioni finali Ora hai tutti gli strumenti necessari per lanciare il tuo e-commerce. Non devi fare altro che scegliere il nome della tua attività e iniziare la tua avventura. A proposito, quest’ultimo passaggio è tutt’altro che banale. Il tuo deve essere un nome d’impatto, divertente, facile da ricordare e che non si confonda con altri brand che operano nella stessa nicchia di mercato. Prima di salutarci un ultimo consiglio: troverai un ebook gratuito a fondo pagina, scaricalo! Questa risorsa indica i 10 punti chiave da seguire per progettare, costruire e far prosperare il tuo e-commerce. Una checklist da tenere sempre a portata di mano per avviare da subito uno shop online di successo!
Shopify è il più avanzato sistema di e-commerce oggi in circolazione, che permette di creare il proprio negozio online in modo semplice ed efficace e di iniziare subito a vendere online, anche con poche competenze tecniche. Al giorno d’oggi, mettere in piedi un e-commerce per iniziare a vendere online è una soluzione alla portata di tutte le aziende, sia B2B (ovvero destinato alla aziende che producono o offrono servizi destinati ad altre aziende) che B2C (aziende che vendono direttamente al pubblico privato). Risulta essere anche una formula per esplorare nuovi business e nuovi mercati, poiché permette di superare un ostacolo cruciale, quello della distanza, permettendo anche alle piccole attività di mettersi in gioco a livello a globale. Come iniziare a muovere i primi passi nelle vendite online senza dover affrontare grandi investimenti iniziali su piattaforma tecnologica, consulenza e sviluppo? Partendo da Shopify: il sito è ricchissimo di informazioni e di know-how tecnico che segue sia i meno esperti ma accontenta anche i tecnici iperskillati. Oppure, più velocemente, puoi leggere questo post del blog che cerca di fornirti le risposte e una prima bussola per orientarti nel mondo di Shopify e di Shopify Plus. Cos’è Shopify Shopify è una piattaforma e-commerce tutto in uno che permette di creare, personalizzare e gestire il proprio negozio online. Shopify è Saas È un software “SaaS” (Software as a Service), pertanto fornisce tutte le infrastrutture informatiche dell'e-commerce e lo mantiene aggiornato e operativo 24/7 in cambio di un canone mensile e di un fee sulle vendite del negozio, che varia in base al piano scelto. La creazione di un account e l'apertura di uno shop è un procedimento relativamente semplice ed intuitivo e consiste, essenzialmente, nel fornire i dati di base al sistema; a tutto il resto penserà Shopify. Shopify semplifica le complessità Facilità d'uso non è banalità, ma possibilità di concentrarsi sul business. Ma non pensare che questa facilità d'uso sia sinonimo di banalità del prodotto: Shopify è uno strumento estremamente potente per la gestione delle operazioni di vendita online. Se per la messa online potrebbe anche bastare un weekend, i professionisti possono comunque aggiungere funzionalità e sviluppare soluzioni personalizzate che meglio sanno rispondere alle esigenze dello specifico business. Come accennato, l'infrastruttura è gestita interamente da Shopify e non c'è bisogno di installazione di software in locale, né, tantomeno, su server terzi, che richiedono poi operazioni di settaggio e di manutenzione. Dopo un primo periodo di test gratuito, si deve attivare un account a pagamento, scegliendo tra i vari pacchetti disponibili (ne parliamo di seguito). A chi è consigliato Shopify Sconsigliato a smanettoni e a chi vuol perder tempo, per via della sua immediata disponibilità e della sua innegabile semplicità, Shopify può enormemente semplificare la vita a chi si approccia per la prima volta alle vendite online, e a chi preferisce investire nel marketing e nella promozione che nelle infrastrutture. I negozi e le piccole e medie aziende che vogliono aprire un nuovo canale di vendita, sia, o forse soprattutto, le start-up, che hanno necessità di partire in fretta con i progetti e un budget iniziale limitato; le grandi aziende (è già sfruttato da Redbull e Nestlè, Supreme, Dechatlon, Los Angels Lakers, Pittarosso, Save The Duck per citarne alcuni) per gestione di singoli progetti o sistemi di vendita online più complessi: vendere su Shopify può essere utile davvero a tutte le realtà aziendali. Come funziona Shopify Shopify non richiede l’installazione di software su un proprio server: basterà creare un account e subito si potrà iniziare a configurare e a gestire il proprio negozio online. Il processo di creazione dell'account è rapido e in pochi semplici passaggi si è completamente attivi ed operativi all'interno del software per la gestione dello store online. Una volta sistemate le impostazioni di base, sarà possibile scegliere uno dei temi grafici proposti (ce ne sono tantissimi, gratuiti e a pagamento) che sarà successivamente personalizzabile, anche a livello di codice. A questo punto, si potrà passare all’inserimento dei propri prodotti e organizzarli eventualmente in diverse categorie, specificando tutte le informazioni utili per i nostri clienti, aggiungendo foto, descrizioni, varianti, taglie ecc. Sono molte le opzioni disponibili fin da subito per configurare il proprio punto vendita; centinaia, inoltre, le applicazioni fornite da terze parti per ampliare le potenzialità del tuo e-commerce. Una particolarità di Shopify è la possibilità di accedere alla piattaforma e gestire ordini ed inserimenti da qualsiasi dispositivo con la possibilità di collegarsi al pannello di amministrazione dal web, oppure utilizzando l'app per tablet e smartphone. Con Shopify posso vendere qualunque genere di prodotto? No, la piattaforma pone dei limiti sulle tipologie di prodotti che possono essere venduti, anche in base alle legislazioni dei vari Stati (in modo che chi inizia a vendere su Shopify possa farlo con una certa tranquillità). Per ulteriori info leggi il nostro articolo sui prodotti vietati da Shopify. I prezzi di Shopify Quando si adotta una piattaforma SaaS, a differenza di una piattaforma software da scaricare ed installare su un serve proprietario, si abbraccia un grande vantaggio: quello della sicurezza dei costi. Prezzo All inclusive Non dovrai più preoccuparti di costose manutenzioni quando le cose non funzionano come dovrebbero, di aggiornamenti all'ultima versione per risolvere bug e problemi di sicurezza, di server che aumentano di prezzo per far fronte al traffico crescente nel tuo store... Tutto è compreso nel servizio, scalabile indipendentemente dai prodotti o visitatori e qualsiasi cosa è molto chiara e definita, sin da quando si decide di attivare il proprio e-commerce. Quanto costa Shopify Shopify si può provare gratuitamente per 14 giorni. Successivamente, si potrà scegliere tra tre diversi piani di abbonamento mensile, diversi per numero di funzionalità e percentuale sulle vendite: Basic Shopify A 28 € al mese (21 € al mese con pagamento annuale): la scelta più economica, e di gran lunga la più sensata se si ha appena deciso di investire sul commercio online e non si è certi del proprio successo personale. Possiede tutte le funzioni di base per vendere prodotti online comprese buoni regalo, gestione degli sconti su Shopify, analisi anti frode e automazioni per l'invio di email e il recupero dei carrelli abbandonati. Si hanno solo 3 mercati internazionali a disposizione e non si possono utilizzare le APi per connettere applicazioni che utilizzano i dati personali. Shopify a 78 € al mese (59 € al mese con pagamento annuale): lo stadio avanzato del Basic, un necessario salto di qualità da intraprendere se la propria attività online è in fase di espansione. Garantisce funzioni extra come le automazioni con Shopify flow, un aumento degli account staff (da 2 a 5) ed un aumento del livello della qualità della reportistica. Advanced Shopify a 384 € al mese (289 € al mese con pagamento annuale): l’opzione più avanzata, da considerare se le proprie vendite garantiscono un ampio margine di guadagno mensile. Questo piano è adatto alle grandi aziende, in quanto permette di sfruttare un calcolatore automatico di spese di spedizione per UPS e Fedex, un calcolatore automatico di dazi e imposte sulle importazioni e la gestione di 15 account staff. Anche con questa versione si hanno solo 3 mercati internazionali compresi nel prezzo, ma è possibile aumentarli al costo di 59 € al mese ciascuno. Il piano Lite Oltre a queste tre possibilità, Shopify è dotato inoltre di un piano Lite, al costo di 8€ al mese. Questo piano però non è dedicato a chi ha la necessità di vendere i propri prodotti tramite un ecommerce, ma è ideato per tutti i merchant che vogliono vendere con il loro negozio fisico oppure che vogliono aggiungere un buy button all'interno del loro sito internet (già esistente). Shopify inoltre permette di risparmiare a chi intende pagare da subito per un periodo che può andare da 1 a 3 anni, ottenendo così un cospicuo sconto sul lungo termine. Per essere aggiornato potete consultare la pagina dei prezzi di Shopify direttamente sul sito ufficiale. Le commissioni di Shopify Per quanto riguarda i costi delle commissioni sul venduto, Shopify lascia ai merchant la scelta. C'è infatti una doppia possibilità: Usare Shopify Payments come gateway di pagamento; Usare un gateway di pagamento di terze parti; Le percentuali delle commissioni sono diversi a seconda della scelta intrapresa. Nel caso dell'uso di un gateway di pagamento di terze parti, c'è da considerare oltre alla commissione a Shopify anche quella dovuta al fornitore di servizi. Riportiamo in seguito il costo totale delle commissioni prese dal sito di Shopify. Le commissioni di Shopify Payment (per le commissioni europee): Con Shopify Basic: 1,9% + 0,25 € a transazione Con Shopify: 1,8% + 0,25 € a transazione Con Shopify Advanced: 1,6% +0,25 € a transazione Le commissioni per i sistemi di pagamento terzi Con Shopify Basic: 2% Con Shopify: 1% Con Shopify Advanced: 0,6% Shopify e Shopify Plus Esistono inoltre due versioni: Shopify, disponibile nei pacchetti Basic, Shopify e Advanced, che abbiamo appena visto, e Shopify Plus. Shopify Plus è la versione enterprise di Shopify, che risiede su una infrastruttura diversa e fornisce maggiore assistenza e garanzie di sicurezza. Sinteticamente, le due versioni si differenziano principalmente per: Il pricing: Quanto costa Shopify Plus? lo 0,30% del transato, con un minimale di 2.300 € al mese con un contratto triennale, che copre i primi 657.000 € di fatturato del B2C B2B on Shopify con Shopify Plus l'azienda ha la possibilità di avere un negozio dedicato al B2B. Le transazioni B2B, al fine della fee mensile, non vengono calcolate sullo 0,30% ma sullo 0,18%. Per semplificare, se io vendessi con Shopify Plus solo alle aziende B2B, la tariffa di 2.300 € al mese mi coprirebbe 1.270.000 € di transato. Store singolo/multiplo Shopify Plus mette a disposizione 10 store compresi nell'abbonamento, ognuno con una propria valuta, lingua, grafica, ecc... Oltre ai 10 store c'è la possibilità di aggiungere store al costo di 250$ al mese. Internazionalizzazione è possibile configurare 50 mercati con listini diversi, grazie alla funzione Shopify Markets. In questo articolo del blog parliamo dell'internazionalizzazione con Shopify. Personalizzazione a livello di personalizzazione del tema, Shopify Plus offre un altissimo livello di personalizzazione grazie al linguaggio Liquid e alla possibilità di costruire applicazioni private con Shopify Functions. per intervenire direttamente nelle funzioni di backend (scontistica, checkout e altri elementi). Potenza :Shopify Plus dispone di una architettura dedicata che permette ai merchant che lo scelgono di avere siti più veloci e performanti. Per darvi una idea potrebbe tenere il traffico di un milione e mezzo di visitatori al minuto e arrivare a quasi 10.000 checkout al minuto. Solo questo? No! Puoi scoprire tutte le caratteristiche di questa piattaforma e perché quest'ultima sia il partner perfetto per la tua azienda con il nostro e-book gratuito Cos'è Shopify Plus, con utili insight a tutto ciò che lo rende unico. In comune tra le due resta la facilità di utilizzo e la sicurezza, ma le diverse versioni riescono a venire ben incontro alle diverse esigenze di business delle aziende. Shopify è più indicato per negozi e-commerce di piccole e medie dimensioni mentre la sua versione Plus è progettata per i business di livello enterprise. Shopify plus è una bomba: coniuga la semplicità d'uso della sua versione base con la possibilità di personalizzazione spinta e le performance a cui permette di arrivare. Con Shopify Plus puoi anche costruire un progetto di ecommerce headless, grazie alle api native della piattaforma e alla potenza di cui disponi per collegarsi via API con il resto dell'architetura informatica, dal CMs all'ERP aziendale. A chi è consigliato Shopify Plus Con le differenti soluzioni presentate, a cui va aggiunto un Shopify Plus, per le grosse realtà aziendali che prevedono numeri importanti fin dal primo giorno di vendita - e Shopify Components, per le aziende che vogliono sviluppare progetti customizzati utilizzando alcuni moduli di Shopify - Shopify è la piattaforma e-commerce che può andare bene davvero per tutti, dal piccolo negozio di vicinato che vuole provare a vendere i suoi prodotti in un raggio territoriale più ampio al negozio che vuole vendere all'ingrosso con il B2B, per arrivare alla grande multinazionale con prodotti conosciuti e stimati in tutto il mondo. La scalabilità della soluzione e la possibilità di adattarsi ad ogni modello di business ne fanno qualcosa di unico. Puoi approfondire il discorso su Shopify Plus nel post Come funziona Shopify Plus e perchè lo scelgo Negozio B2B con Shopify Plus Con Shopify, per i sottoscrittori dell'abbonamento Shopify Plus, c'è la possibilità inoltre di avere un negozio B2B. In particolare per quanto riguarda gli ecommerce B2B vi riportiamo in seguito alcune funzionalità: Multilistino: puoi quindi offrire prezzi fissi o in percentuale alle aziende, personalizzando così i prezzi per ogni azienda cliente; Differenti metodi e termini di pagamento: il concetto chiave nel B2B è quello di offrire opzioni di pagamento differenti per ogni azienda. Lo stesso vale per i termini di pagamento (esempio c'è la possibilità di far pagare un cliente con termine a 30 giorni e un altro a 90); Checkout B2B: questa tipologia di checkout permette ai clienti di vedere prezzi e condizioni a loro riservate senza avere informazioni dalle imprese concorrenti. Per approfondire il tema degli ecommerce B2B, potete leggere l'articolo scritto da noi riguardo il B2B on Shopify oppure scaricare il nostro ebook gratuito. Quanto costa realizzare un sito con Shopify Con la metodologia di realizzazione di ecommerce su Shopify adottata da ICT Sviluppo, abbiamo inquadrato tre fasce di costo, per consegnare progetti chiavi in mano. Le tre fasce dipendono dall'approccio alla GRAFICA. Poi ovviamente ci sono i costi legati alle CONFIGURAZIONE e allo sviluppo di FUNZIONI, ma quelli sono elementi variabili che entrano sulle necessità del progetto, dopo l'inquadramento grafico. 1. Partire con un tema dallo store Sviluppare l’ecommerce utilizzando tema di Shopify dallo store ufficiale, senza apportare modifiche grafiche e strutturali. Possiamo stimare con un range tra i 15/25k €*. 2. Tema realizzato su misura Sviluppare lo store con sviluppo di un tema custom, fatto su misura. Ne beneficia la velocità (ci sono solo i codici che ci servono) e la possibilità di “lavorare” in futuro sul tema riducendo la possibilità di incontrare difficoltà nello sviluppo (non essendoci codici extra che non usiamo inseriti nel tema dallo sviluppatore). Per i progetti con grafica custom, l’azienda deve considerar un budget di almeno 35-60k €*. 3. Tema dallo store customizzato La via di mezzo è quella di scegliere un tema dallo store, molto simile al risultato finale che si vuole ottenere come funzionalità e lavorare su un mockup su questo per cambiare la grafica e farla “più personalizzata”. Su progetti di questo genere, generalmente andiamo su budget di massima di 25/35k €*. Ovviamente intervenire su un tema realizzato e testato, già denso di funzioni e stili. non è la strada da percorrere se si cerca una iperottimizzazione e se si vuole spingere sulla personalizzazione grafica. Ci sono inoltre tre variabili, valide per ognuno delle tre strade, che vanno a costituire dei COSTI ADDIZIONALI ma spesso NECESSARI: i. Data Integration Oltre allo sviluppo dell’ecommerce, bisogna (quasi) sempre mettere nel budget un connettore, ovvero la parte di data integration tra Shopify e l’ERP / il software gestionale. Senza particolari complicazioni e per utilizza uno dei sistemi standard diffusi nelle PMI italiane - alla TeamSystem, Zucchetti, Atelier, Moda, Stealth o software di pari livello - il budget potrebbe essere 10-15k una tantum Se fosse invece un connettore con un sistema più enterprise, come SAP o Oracle, ci è capitato spesso di aggirarci su cifre che variano tra i 15-30k € di budget. NOTA BENE Il tutto, ovviamente (non mi stanco di ripeterlo) subordinato ad una analisi preventiva perché, si a livello grafico, di funzionalità e di necssità diverse, i progetti possono variare anche di molto e, in alcuni casi, essere molto più costosi. Si pensi ad esempio d una progetto HEADLESS con Shopify (partiamo dai 50/60.000 € in su) o la creazione di un composable ecommerce con Shopify COMPONENTS, per il quale i costi possono saire a diverse centianaia di migliaia di euro. In questo post del blog potete approfondire il tema dei Costi di realizzazione di un progetto con Shopify. Le funzioni principali di Shopify Ci sono molte altre piattaforme che “ci provano”, ma quella di cui stiamo parlando dall'inizio di questo articolo ha vinto su tutte per la sua semplicità, convenienza e perché permette, anche a chi non ha molta esperienza e nessuna conoscenza informatica, di poter gestire un negozio online. Mentre ci si può avvalere di un Shopify expert per tarare a puntino le necessità della propria azienda e per sviluppare una soluzione personalizzata, la successiva gestione è veramente alla portata di tutti. Quando si inizia ci sono già un sacco di funzioni attive e questa piattaforma ti propone numerose altre applicazioni di terze parti per ampliare le potenzialità del tuo e-commerce. Quelli di Shopify sono stati molto bravi ad ottimizzare la loro piattaforma per favorire al massimo l’interazione umana e hanno lavorato parecchio sulla user experience, proprio per superare le difficoltà dei software di vecchia concezione che necessitavano di supporto tecnologico e di esperti più o meno continuo. Iniziare con Shopify, le funzioni di base Devi caricare i tuoi prodotti con: la descrizione; la quantità di ogni prodotto; le possibili varianti (come taglio o colore, per capirci); Una o più foto; i METAFIELD, ovvero tutte quelle informazioni aggiuntive che poi ti aiuteranno a filtrarli nella pagina delle categorie, ad aggiungere informazioni strutturate in pagina ed arricchire le funzioni della ricerca (soprattutto se utilizzi tool terzi); i METAOBJECT per nuclei di informazioni strutturate più complesse. E ci devi aggiungere: la configurazione e il costo delle spedizioni; attivare i sistemi di pagamento che vorrai accettare dai tuoi clienti (il più semplice ed integrato è Shopify Payments); una pagina con le condizioni di vendita; una pagina con le regole sulla spedizione e la restituzione; una pagina con la politica sulla privacy e dei cookie (e consigliamo un servizio per la creazione automatica - ed aggiornata - dei testi di questa sezione). la configurazione dei filtri sulla pagina delle collezioni Ovviamente - o non così ovviamente - devi pensare anche alla grafica. Shopify funziona con i temi, ovvero dei pacchetti che si occupano di dare gli stili e le funzioni di ux-ui al tuo store. C'è una sezione dedicata del sito di Shopify dedicato ala vendita-acquisto dei temi: si possono scoprire e provare, per arrivare all'acquisto. Li trovate qui, sullo store dei temi per Shopify Attenzione che non basta scaricare il tema, ma dovrai impaginare gli elementi, inserire le foto di contesto o istituzionali, spiegare chi sei su una pagina dedicata, prevedere una sezione per i contatti... Insomma, comprare un tema non è avere il sito, ma avere il modello grafico pronto con cui costruirlo. Poi ci sono delle funzioni aggiuntive (moltissime), tra le quali, per citarne alcune: Puoi configurare la vendita su paesi diversi con prezzi e cataloghi diversi (markets - o mercati - by Shopify); La gestione eventuale dei costi di dogana; Puoi gestire tutte le sconti su Shopify o installare app per supportarti; Puoi personalizzare il checkout con Shopify Plus; Shopify Mail per gestire le newsletter o la marketing automation mescolato le funzioni di Mail e di Flow; La possibilità di creare segmenti di clienti per targetizzare le comunicazioni; L'applicazione nativa di Shopify per le traduzioni (Shopify Translate and Adapt); L'applicazione nativa di Shopify per la gestione dei filtri e delle ricerche (Search and Discovery); L'applicazione nativa di Shopify per la gestione dei form per la raccolta dei dati; Un sito di informazioni al tuo servizio Per aggiungere i prodotti e gestire le vendite del tuo store, Shopify non ti lascia solo e ti aiuta con una serie di guide molto complete sulle possibilità che hai a disposizione per l'aggiunta e la gestione dei prodotti: Capire la struttura del prodotto Aggiungere prodotti al tuo store La gestione delle varianti La gestione delle immagini La gestione delle collezioni Le carte regalo Importazioni ed esportazioni Ricerca e filtri Gestire l'inventario ... Insomma... come potete vedere nel ricco ecosistema di shopify le guide non mancano di certo Dovrebbe, a questo punto, risultare chiaro: Shopify pur essendo molto semplice ed intuitivo, rende le cose ancora più facili con comode guide per aiutare tutti, più o meno esperti, ad ottimizzare la gestione del prodotto, dei clienti, dell'ordine, del marketing e della crescita del progetto in generale. Ed è proprio per questo che rende questa piattaforma unica: parti e vendi senza conoscere il mondo dell’e-commerce. Mano a mano che lo conosci e diventi consapevole dei bisogni e delle possibilità, scatta la possibilità di acquistare funzioni aggiuntive nel Shopify App Store e diventa sempre più competitivo. Capita spesso che un'azienda provi e si arrangi con il personale interno e metta in piedi un piccolo ecommerce, anche senza troppe pretese, nella prima fase, realizzi testi e verifichi come funziona, per poi arriva un partner di Shopify, per sviluppare un progetto su Shopify. In quel caso sarebbe bene confrontarsi con un argomento importante, come il budget da mettere a disposizione per un progetto con Shopify. Per aiutarvi ho scritto questo articolo che parla del costo di un sito con Shopify Plus (ma per traslato, cambiando il costo della piattaforma, può esser preso come riferimento anche per Shopify) Altre funzioni di Shopify Shopify, dal giorno uno, ti offre strumenti e funzioni per fare anche qualcosa in più dello standard per iniziare a vendere online, consapevole che per vendere online il progetto complessivo è importante tanto quanto realizzare il sito, visto che quello è solo il primo passo. Spedizioni con Shopify Shipping per chi inizia (...o vuol continuare a vendere) Ma torniamo a chi inizia il proprio progetto ecommerce Shopify ha pensato anche all'organizzazione della logistica dell'ecommerce, in particolar modo è fondamentale la scelta del giusto partner logistico. Vendere i prodotti e non poterli spedire è un controsenso, Shopify per questo ha stretto una collaborazione con Poste Italiane per aiutare i propri merchant a spedire i propri prodotti con tariffe agevolate. L'integrazione inoltre tra la piattaforma ecommerce e il partner logistico, consente inoltre di: Acquistare, stampare e modificare le etichette di spedizione direttamente dal pannello di controllo di Shopify; Calcolare al checkout le tariffe di spedizione in modo trasparente ed effettivo; Poste Italiane inoltre permette sia di prenotare il ritiro dal proprio magazzino sia di avere tempi di consegna di 1/2 giorni lavorativi tramite il servizio Poste Delivery Business. Per ulteriori informazioni, ti consigliamo di leggere il nostro articolo su Shopify Shipping, dove vengono spiegati nel dettaglio costi e funzionalità della partnership tra Poste Italiane e Shopify. Strumenti per webdesigner La parte divertente della storia di Shopify è che all’inizio, quando sono partiti, si pubblicizzavano come una piattaforma per webdesigner che permetteva loro di esplorare le infinite possibilità del design per la creazione di siti web. Hanno subito abbandonato quella via per presentarsi e hanno preferito puntare tutto sulla semplicità d’uso. E questa è diventata la loro carta vincente. La facilità di startup, unito ad un'ingegnerizzazione pensata ad hoc, hanno trasformato Shopify nella piattaforma e-commerce preferita quando si vuole essere presenti all'interno di altri marketplace, come Amazon (particolarmente utile, per i venditori dei marketplace, la possibilità di gestire i permessi in vari termini ai venditori, per uplodare e gestire i prodotti in massa). Integrazioni multicanale con Shopify POS Shopify è adatto anche per chi ha un negozio offline perché grazie a Shopify POS permette di essere la soluzione ideale per chi ha un ecommerce e un negozio fisico. Tra le funzionalità più importanti di Shopify POS ci sono: accettare pagamenti con il gateway di pagamento Shopify Payments, la gestione in tempo reale delle scorte, la gestione del ritiro degli acquisti online in negozio (modalità click and collect), gestione degli sconti online anche all'interno del negozio fisico, reportistica dettagliata e integrata per ogni tipologia di negozio. In aggiunta a ciò c'è la possibilità di creazione della scheda cliente anche per i visitatori del negozio, potendo così applicare loro strategie di marketing mirate. Shopify POS inoltre si divide in due piani: Piano Lite, incluso in tutti i piani Shopify, e Piano Pro incluso solamente nell'abbonamento Shopify Plus. Per ulteriori dettagli sulle funzionalità e pricing ti consigliamo di leggere l'articolo che abbiamo scritto a riguardo di Shopify POS. Automatizzazioni con Shopify Flow Per tutti i merchant con un piano Advanced, Shopify o Plus, c'è la possibilità di accedere a Shopify Flow, con il quale pianificare azioni automatizzate per risparmiare tempo e ottimizzare la gestione. Alcuni workflow che possono essere: Avviso di eventuali stockout di magazzino (utile per fermare ad esempio campagne pubblicitarie attive incentrate su determinati prodotti); Avviso relativi a possibili frodi in caso di ordini atipici; Apertura di ticket automatici in caso di problemi da parte dei clienti; Attivazione programmata di promozioni e scontistiche; Gestione dei programmi di fidelizzazione; Per ulteriori informazioni ti lasciamo il nostro articolo che parla di Shopify Flow. Possibilità di pianificare strategie di marketing Shopify inoltre all'interno del suo ecosistema offre inoltre delle possibilità di pianificare strategie di marketing per i propri clienti. Shopify Email consente ai merchant di Shopify di creare e inviare email di marketing ai propri clienti, con la possibilità inoltre di tenere monitorate le loro prestazioni. Shopify Email è disponibile gratuitamente per tutti i piani sottoscritti con la limitazione che oltre alle 10.000 mail il prezzo sarà di 1$ ogni 1.000 mail inviate. Vantaggi e svantaggi di Shopify Quando si pensa ad un software di e-commerce, si cercano punti di forza e criticità per poter selezionare quello che fa al caso nostro e meglio si adatta al nostro progetto ecommerce. In un software selection fatta bene, risulteranno chiari una serie di vantaggi nell'adozione di Shopify. Semplicità nella gestione Il primo vantaggio di Shopify in assoluto è l'innegabile semplicità del front-end: chiunque, anche chi non ha esperienza non solo con le vendite online, ma con internet stesso, può riuscire a realizzare uno shop basico e a gestirne le operatività. Gestione piattaforma SaaS Il secondo grande vantaggio è dato dal fatto che tutta la parte tecnica e il motore software che fa funzionare l'e-commerce sono gestite direttamente dalla piattaforma; questo permette al cliente di concentrarsi davvero sulla creazione e sulla personalizzazione del proprio negozio online e di non preoccuparsi né dell'infrastruttura tecnologica né tantomeno della manutenzione e aggiornamento del sistema. Piattaforma headless Shopify inoltre offre lato sviluppo di essere la piattaforma perfetta per chi vuole un ecommerce customizzato. Essere un ecommerce headless infatti offre la possibilità di avere la gestione del backend e la gestione del frontend separata. Ciò significa che alla gestione dei prodotti di Shopify puoi abbinare lo sviluppo di qualsiasi tipo di front end. Ciò permette al proprio ecommerce di dare un alto livello di user experience combinando design e prestazione dello store. Per saperne di più sui vantaggi, il dettaglio di come un vengano integrati frontend e backend, costi, ti consigliamo di leggere il nostro approfondimento su cos'è un headless ecommerce e come funziona. Nessun download e nessuna installazione Con PrestaShop, si deve sempre fare attenzione che i moduli e i template attivi sul proprio server siano compatibili con la nuova versione dell’aggiornamento. Nel caso di aggiornamento con upgrade alla versione superiore, la buona pratica consiglia di effettuarlo in una installazione di prova e poi, una volta verificato che tutto funzioni, passarla sul server/installazione di produzione. A differenza di altri siti e-commerce, non richiede né installazione né download, e non necessita dell'acquisto della piattaforma. Questo libera - letteralmente - il proprietario dell'e-commerce dalla necessità di aggiornamenti, dai problemi di sicurezza, dalla necessità di incrociare e dita ogni volta che si vuole implementare il sistema e si aggiunge una nuova funzionalità. Questo è possibile grazie al fatto che ogni store è ospitato sul sistema e sui server di Shopify, non si scarica e non si installa nulla, quindi non c'è nulla da mantenere. Si paga un canone. Un ecosistema di app certificate per sviluppare nuove funzioni Gli utenti hanno a disposizione numerose soluzioni, chiamate App, fornite da Shopify stesso o da terze parti, gratuite e pagamento, per la personalizzazione dell'aspetto grafico e delle funzionalità complementari. Il rigido controllo sulle App di terze parti, ne garantisce un corretto funzionamento, un aggiornamento continuo e una garanzia sugli standard di qualità. Esattamente come il più famoso Apple Store, il nostro punto vendita online ha la possibilità di accedere ad un mondo di applicazioni e nuove funzionalità per l'e-commerce che stiamo costruendo o che già abbiamo avviato. Perché uno dei grandi vantaggi di una piattaforma in cloud è la scalabilità, ovvero la possibilità di crescere con gli investimenti, avendo tempo da dedicare allo store e alle funzionalità erogate dal proprio e-commerce. Intanto apri la tua attività, comincia a vendere e porta a casa dei soldi. Con quelli, se vuoi migliorare quello che hai, i servizi che eroghi e come funziona il tutto, investi per una crescita armonica del tutto. Opensource non significa gratis Altre piattaforme software per e-commerce sono gratuite, ma attenzione: opensource non significa gratis, e, come abbiamo visto prima, possono presentare svantaggi notevoli, perché nessuno è responsabile di eventuali bug bloccanti della tua piattaforma e ti toccherà pagare per risolverli. E se questo non ti sembra un limite quando rifletti sulla scelta dell'e-commerce, lo diventa nel momento in cui stai vendendo, incassando denaro in un flusso quotidiano... e all'improvviso tutto si blocca. Per questi motivi Shopify vale abbondantemente i soldi che costa, poiché non soffre di queste seccature. Se vuoi approfondire maggiormente l'argomento abbiamo scritto un articolo sui vantaggi di Shopify. Visione omnicanale e orientata al futuro Shopify è una piattaforma ecommerce in costante aggiornamento per quanto riguarda le integrazioni con altre piattaforme, in particolare anche per quanto riguarda i social network. Shopify consente già da tempo ai propri merchant di sincronizzare e vendere i propri prodotti su Instagram e Facebook. Di recente Shopify ha annunciato, oltre alla possibilità di vendere i propri prodotti su Twitter, anche una partnership con Youtube, per permettere ai negozianti di proporre i propri prodotti durante i video oppure durante le streaming con la possibilità di acquisto senza far uscire l'utente dal video che sta guardando. Essendo un social network pubblico inoltre, Youtube permette di ampliare il proprio bacino d'utenza potenzialmente all'infinito. Ciò significa che con un'adeguata strategia di content marketing, è possibile aumentare le proprie vendite. Per ulteriori informazioni su come vendere su Youtube grazie a video e streaming con Shopify, ti invitiamo a leggere il nostro articolo su Youtube Shopping. Questa novità testimonia come Shopfiy sia una piattaforma in costante crescita anche da questo punto di vista, mettendo a disposizione dei venditori qualunque strumento possa essere utile per essere presenti in ogni touchpoint del cliente. E per quanto riguarda l'influencer marketing? Shopify con l'acquisizione della piattaforma Dovetail, permette di scaricare Shopify Collabs, con la quale è possibile la ricerca di nuovi brand ambassador e influencer. È possibile creare un questionario per le candidature per diventare il tuo brand ambassador in modo da selezionare i testimonial perfetti per il tuo brand Svantaggi di Shopify? Solo uno, alla fin fine... Parlando invece dei lati negativi, lo svantaggio principale, comune a tutti i software Saas, è dato dal fatto che il prodotto è così com'è: se alcune funzionalità o proprietà non sono disponibili, nemmeno con l'ausilio di app di terze parti, non c'è possibilità di intervenire personalmente. Per questo motivo è possibile provare il programma gratuitamente. C'è da dire che la community è molto attiva e diverse richieste di implementazioni sono quasi sempre state accolte e incluse nel tempo (un esempio, fino a poco tempo fa, il sito presentava alcune pagine visualizzabili dai clienti - nel carrello - esclusivamente inglese, causando disagi agli utenti meno affini con tale lingua: oggi il problema è quasi risolto nella sua totalità, in quanto sono state implementate oltre 30 lingue diverse). Se non ci sono particolari necessità di configurazioni altamente personalizzate, il prodotto così com'è è davvero un grande alleato dell'imprenditore: dimenticarsi di aver un software alle spalle, con le relative problematiche tecniche da affrontare ogni volta che si aggiunge un servizio o si modifica qualcosa, è uno dei punti di forza assoluti di Shopify. Chiedete a chi ha un negozio online sviluppato su Magento o su PrestaShop se può dire la stessa cosa. Ma quello che ho scritto è vero fino ad un certo punto :-) In realtà con Shopify, anche se sei in SaaS, puoi fare praticamente tutto. Si possono superare i limiti di Shopify grazie ad una buona conoscenza della piattaforma e un buon budget a disposizione. Ci sono una serie di stack tecnologici all'interno che non pongono limiti al tuo progetto. Vediamo alcuni STOREFRONT API Per i casi in cui commercianti e i loro sviluppatori vogliono avere il pieno controllo su ogni dettaglio del loro negozio, ci sono la Storefront API: con queste si possono costruire app esterne e collegarsi con le API per portare funzioni su Shopify e integrare i dati con altri software. HYDROGEN Con Hydrogen e Remix, Shopify prova ad aiutare gli sviluppatori a muoversi più velocemente nella necessità di avere progetti altamente customizzati, fornendo le migliori pratiche e strumenti integrati. In breve: gli sviluppatori possono personalizzare il front-end completamente, andando a disaccoppiarlo dal backend e costruire un progetto headless ecommerce. La personalizzazione totale dell'esperienza utente trova la sua completezza. METAFIELD Con i Metafield che hanno un ruolo sempre più centrale nell'ecosistema di Shopify, gli sviluppatori possono salvare e archiviare dati personalizzati nel database (sugli utenti, sugli ordini, sui prodotti, sulle varianti. E qui parliamo della personalizzazione de database, per arricchire i dati e andare verso segmentazioni spinte o richiamare informazioni in frontend. SHOPIFY FUNCTIONS Shopify Functions è l'ultimo pezzo del puzzle: gli sviluppatori possono personalizzare il back-end. Questo crea delle sandbox (ambienti isolati che non possono fare danni al sistema) dove eseguire le applicazioni all'interno dei serve di Shopify... una funzione sbalorditiva che permetterà - a tendere - di modificare quasi tutte le funzioni di backend di Shopify. SHOPIFY COMPONENTS Components by Shopify si basa sul concetto di Composable Ecommerce, ovvero l'ecommerce componibile, è un approccio di sviluppo che consiste nella selezione dei migliori componenti disponibili e nella loro combinazione o composizione in un'applicazione personalizzata, che viene creata quindi custom per esigenze aziendali specifiche. Praticamente sviluppo il sistema che vuoi ed utilizzi i pezzi di Shopify che ti interessano. Confronto (veloce) tra Shopify e altre piattaforme e-commerce Shopify si potrebbe quasi definire l'ultimo arrivato nel mondo delle piattaforme e-commerce: è nato solo nel 2006. Da allora di strada ne ha fatta e ne sta facendo ancora, soprattutto oltre i confini del Nord America. Con una quota del 34%, è il sistema di e-commerce più utilizzato al mondo. Magento è la piattaforma per fare e-commerce più famosa e più diffusa negli USA, mentre in Europa, Shopify deve vedersela con Prestashop. Entrambe sono piattaforme OpenSource, scaricabili quindi gratuitamente dagli utenti, e self-hosted: forniscono quindi tanta libertà agli utenti quindi di personalizzazione e controllo proprietario ma richiedono capacità tecniche elevate e una infrastruttura tecnologica non sempre alla portate di piccole aziende. Shopify, Magento e Prestashop sono tutte ottime soluzioni per avviare un progetto e-commerce: a far la differenza sarà il budget disponibile, il desiderio - e la capacità tecnica - di tenere sotto controllo la macchina. I software che Shopify sta soppiantando quindi: Magento La prima differenza, quella più marcata, è che Magento è un software self-hosted, cioè significa che devi dotarti di un server e gestire anche quello, mentre Shopify è una piattaforma con accesso al sistema tramite abbonamento e completamente gestibile senza nessun altro servizio esterno, in totale autonomia. Magento è una piattaforma open Ovviamente, Magento, essendo una essendo una piattaforma completamente in mano tua, ti permette di fare tutto quello che vuoi sul tuo server; per esempio puoi installare sullo stesso dominio anche un blog, senza bisogno di sottodomini. Avendo il controllo del tuo codice, puoi fare quello che vuoi. Ovviamente i costi sono proporzionati al tipo di intervento di personalizzazione e alla quantità di questi interventi. Non è così per Shopify, che proprio per la su natura SaaS non permette di stravolgere il software nelle sue componenti essenziali. Permette qualunque personalizzazione grafica e si sviluppare funzionalità tramite plugin / applicazioni esterne, ma il controllo del codice del software no. Magento è complesso e costoso Tra i tanti contro di Magento c'è sicuramente il fatto che è complesso e spesso costoso: un e-commerce che sta funzionando necessita di procedure da svolgere in sicurezza, come la duplicazione del negozio su uno spazio test e il successivo allineamento dei database, con l'incognita del funzionamento alla prima botta (certo, non è un problema per lo sviluppatore che si fa pagare e consiglia Magento, ma può esserlo per l'azienda). La tecnologia in primo piano Con queste condizioni appare ovvio che con Magento la questione tecnologica obbliga ad una continua attenzione al software e alla tecnologia a supporto. Nel progetto con Magento, devi tenere in conto che sarà sempre una spesa da mettere a budget e controllare, devi fare i conti periodicamente con il fatto che hai un software su un tuo server e che necessita di manutenzione Magento si ferma però con l'acquisizione di Adobe... ed è diventato decisamente più enterprise di quanto non lo fosse MAgento. In questo post puoi leggere tutte le differenze tra Magento e Shopify. Prestashop Entrambi, Prestashop e Shoipify, sono due prodotti molto validi, ciò che cambia è la differente offerta che propongono ai potenziali clienti: Shopify è rivolto a tutti, anche ai meno “smanettoni”, ossia a coloro che vogliono aprire un negozio online, ma che non parlano la lingua dei codici e vogliono un prodotto semplice ma subito efficace. PrestaShop è dedicato, invece, a chi già riesce a destreggiarsi con i linguaggi di programmazione (o, in alternativa, può permettersi da subito un buon tecnico) e preferisce avere tutto sotto il proprio controllo. PrestaShop è una soluzione e-commerce nata nel 2005 in Francia e utilizzata da più di 250 mila negozi online. Hosting vs Saas La piattaforma è gratuita (non lo sono, invece, i moduli da installare per implementare una specifica funzionalità) e l’interfaccia si presenta anch’essa piuttosto intuitiva. La prima differenza tra i due eCommerce è la loro diversa natura: PrestaShop è un software che necessita di un hosting esterno in cui essere installato, che si traduce in maggior libertà operativa (che è una cosa positiva e negativa al contempo, dipende dalla vostra esperienza), mentre Shopify è una piattaforma utilizzabile da subito online inserendo semplicemente le tue credenziali. Una piattaforma in mano tua Come per Magento, anche con Prestashop è una piattaforma in mano tua, quindi puoi fare ciò che vuoi sul tuo store, come, modificare il codice sorgente dei file e cambiare le logiche di funzionamento di alcune parti: attenzione, ci vuole un programmatore esperto e non è così economico un intervento core. I costi sono proporzionati agli interventi Avendo il controllo del tuo software, puoi intervenire sul codice del software, puoi fare ciò che vuoi; tenendo conto, però, che i costi sono proporzionati al tipo di intervento di personalizzazione e alla quantità di questi interventi. Interventi continui Con PrestaShop, si deve sempre fare attenzione che i moduli e i template attivi sul proprio server siano compatibili con la nuova versione dell’aggiornamento. Nel caso di aggiornamento con upgrade alla versione superiore, la buona pratica consiglia di effettuarlo in una installazione di prova e poi, una volta verificato che tutto funzioni, passarla sul server/installazione di produzione. Per scoprire tutte le differenze tra i due software puoi leggere Shopify vs Prestashop Woocommerce Che devo dire? Non lo considero neppure un software di ecommerce. Più che altro è un plugin - per un software sviluppato per creare blog e siti - che porta le funzioni di ecommerce in un sistema che non è pensato per avere un ecommerce. Penso di aver sviluppato negozi online con tutti i principali software usciti dal 1998 in poii, ma di non aver mai usato Woocommerce per un progetto serio. Mi autocito, partendo da una fonte più autorevole di me (quando c'è, bisogna riconoscere i propri limiti), ovvero Gartner, una società per azioni multinazionale che si occupa di consulenza strategica, ricerca e analisi nel campo della tecnologia dell'informazione con oltre 15.000 clienti nel mondo. Il Gartner Magic Quadrant dell'ecommerce, una ricerca annuale che recensisce tutti i software ecommerce per le aziende e li mette all'interno di una tabella con relativo diagramma, cercando di dare loro un posizionamento e compararli tra di loro. La lista finale, dei migliori, è di 18 software. Beh, tra questi non c'è WooCommerce. Nel quadrante dei leader c'è invece Shopify. Scopri in questo articolo perché Woocommerce è la peggiore scelta per un ecommerce aziendale L'esperienza di ICT Sviluppo con Shopify Perché abbiamo scelto di sviluppare i progetti e-commerce con Shopify? Ce lo racconta Giovanni Fracasso, COO e marketing manager di ICT Sviluppo. Veniamo da quel mondo che installava i primi e-commerce su server php, con programmi sviluppati da zero alla fine degli anni '90, con mesi di lavoro e risultati - con il senno di poi - totalmente discutibili. Quando vedemmo per la prima volta un software open source come OScommerce fu un tripudio di felicità. sistemi con la grafica in linea, dove un nuovo aggiornamento della piattaforma significava rifare il sito. Li abbiamo visto - e provati, sia sulla nostra pelle che su quella dei clienti - tutti. Prima di approdare, definitivamente, a Shopify, siamo anche stati partner di Prestashop, un open source francese, abbastanza diffuso in Italia. Esperienza da dimenticare anche questa, con un supporto da parte di Prestashop vicino allo zero quando trovavamo dei bug del software e il costo dell'intervento ricadeva sul cliente. Perché alla fine, tutti i software che fanno aumentare le ore lavoro del fornitore, costringendolo a dedicare risorse per sistema problemi del software scarica, installato e configurato, per far funzionare bene l'e-commerce del cliente, si trasformano in costi. Costi spesso solo stimabili all'inizio del progetto, quando nulla è veramente chiaro e poche cose sono certe, sulle dinamiche di funzionamento della piattaforma che si va ad usare. Quindi, che parliamo di OpenCart, Woocommerce, Prestashop o Magento, poco cambia: con Shopify siamo passati dalla gestione del progetto e-commerce prettamente basata sulla tecnologia, le funzionalità, i bug da sistemare, il modulo da riuscire a far girare ad una gestione dell'e-commerce esclusivamente come progetto di marketing, vendita e service, dimenticandoci che alle spalle ci fosse un e-commerce. In questo modo i nostri sforzi vengono allineati a quelli del cliente, con l'obiettivo dedicato ala vendita... e non vediamo più il cliente che si allinea ai nostri sforzi, per fare riunioni in cui si parla di moduli, tabelle e problemi tecnologici. Alla fine, posso dirlo: con Shopify siamo tornato a fare il lavoro che ci piace anche con l'e-commerce, facendo entrare la tecnologia solo dove e quando serve. Perché la sua più grande innovazione è stata quella di farci dimenticare che alle spalle c'è la migliore tecnologia del mondo per un e-commerce.
La visibilità è tutto per un e-commerce. Collegare il tuo negozio Shopify a piattaforme social come Instagram e Facebook non è più un'opzione, ma una necessità. Questo approccio non solo espone i tuoi prodotti a un pubblico più vasto, ma trasforma anche le semplici visualizzazioni in potenziali vendite. In un mondo dove l'immediatezza e la visibilità regnano supreme, collegare il tuo e-commerce Shopify a Instagram non solo aumenta significativamente le conversioni ma migliora anche l'esperienza dell'utente, rendendo l'intero processo di shopping più fluido e diretto. La sinergia tra Shopify e Instagram si traduce in un potente strumento di vendita: i prodotti vengono presentati in un contesto visivo accattivante che invoglia all'acquisto. Grazie a questa integrazione, i potenziali clienti possono scoprire i tuoi prodotti in un ambiente che conoscono bene durante la loro navigazione quotidiana sui social media. Questa non è semplicemente una questione di aumentare il traffico, ma di costruire una presenza di marca coerente e di creare un'esperienza cliente senza soluzione di continuità che inizia dal primo clic e si conclude con la soddisfazione post-acquisto. Nel prosieguo dell'articolo, esploreremo i passaggi per collegare il tuo negozio Shopify a Instagram, evidenziando i benefici tangibili e offrendo consigli pratici per massimizzare la tua visibilità e le tue vendite tramite questa potente sinergia. Benefici di collegare Instagram a Shopify L'integrazione del tuo e-commerce Shopify con Instagram offre una serie di vantaggi chiave che possono trasformare la tua strategia di vendita online: Maggiore visibilità del prodotto: pubblicando i tuoi prodotti direttamente su Instagram, aumenti esponenzialmente la loro visibilità. Instagram, con i suoi miliardi di utenti attivi, diventa una vetrina mondiale per il tuo catalogo, consentendoti di raggiungere un pubblico più ampio e diversificato. Incremento delle conversioni: grazie alla funzione Shopping di Instagram, i potenziali clienti possono acquistare i tuoi prodotti direttamente dalla piattaforma. Questo riduce notevolmente il percorso d'acquisto, migliorando le conversioni da semplici visualizzazioni a vendite effettive. Miglioramento dell'esperienza cliente: l'integrazione rende l'esperienza di acquisto più fluida e piacevole. I clienti possono passare facilmente dall'ispirazione alla transazione senza dover abbandonare l'app di Instagram, migliorando la soddisfazione del cliente e aumentando le probabilità di ripetere gli acquisti. Insight del cliente potenziati: integrando Shopify con Instagram, ottieni accesso a dati preziosi sui tuoi clienti e sulle loro abitudini di acquisto. Queste informazioni ti consentono di ottimizzare le tue strategie di marketing e di vendita, nonché di personalizzare l'esperienza di shopping per soddisfare al meglio le esigenze del tuo pubblico. Aumento dell'engagement: condividere i tuoi prodotti su Instagram non solo aumenta la loro visibilità, ma incoraggia anche l'interazione con il tuo brand. I like, i commenti e le condivisioni aiutano a costruire una comunità attorno al tuo marchio e a fidelizzare la clientela. Promozioni e campagne mira: utilizzando le funzionalità di targeting pubblicitario di Instagram, puoi indirizzare le tue promozioni e campagne pubblicitarie a segmenti specifici del tuo pubblico, massimizzando l'efficacia delle tue attività di marketing e aumentando il ROI. Perchè collegare Shopify a Instagram e Facebook Integrare il tuo negozio Shopify con Instagram e Facebook si configura come una scelta tattica di primaria importanza. Questa integrazione va ben oltre il semplice allineare i prodotti e il perfezionare il processo di acquisto. Si pone piuttosto come un pilastro per lo sviluppo di un dialogo diretto ed efficace con la tua clientela. Tra gli effetti positivi si annoverano: L'ampliamento della platea di potenziali acquirenti: attraverso questo collegamento, la visibilità dei tuoi articoli si estende ben oltre il circolo dei già clienti, abbracciando anche coloro che potrebbero non essere ancora a conoscenza della tua azienda. La creazione di un rapporto più stretto con i consumatori: l'interazione diretta sui social media apre le porte a una comunicazione più genuina e a relazioni di maggiore qualità. L'accesso a funzionalità di vendita innovative: strumenti come l'etichettatura dei prodotti e le transazioni direttamente dall'app di Instagram semplificano e incentivano l'acquisto da parte dei clienti, potenziando il volume d'affari. Il processo di connessione tra Shopify e le piattaforme social non va interpretato meramente come un mezzo per incrementare le vendite, bensì come una strategia per forgiare un'esperienza di marca integrata e avvincente, capace di cimentare la fedeltà dei consumatori nel lungo periodo. Come collegare Shopify a Instagram e Facebook Prima di collegare il tuo ecommerce Shopify a Instagram, è importante che verifichi se i tuoi prodotti possono effettivamente essere venduti sulle piattaforme. Quindi visita la pagina che ti riassume i requisiti di idoneità per le vendite. In secondo luogo è importante che apri un account business di Instagram. Eccome come fare: Vai nel tuoi account, clicca su impostazioni in alto a destra. Vai su tipi di account e strumenti e fai switch su “Passa a un account professionale”. Segui poi il procedimento similare su Facebook: Nella tua pagina Facebook, clicca sulla scheda Negozio (Shop). Clicca su Imposta Negozio (Set Up Shop). Inserisci il tuo indirizzo aziendale e premi Avanti (Next). Seleziona la tua valuta. Inserisci il tuo indirizzo email e premi Avanti (Next). Aggiungi il numero di registrazione fiscale statale. Come terzo step, connetti l’account business Facebook a quello business Instagram e naturalmente Shopify al Facebook Shop. Aggiungi i tuoi prodotti al catalogo Instagram e segui le impostazioni per vendere i tuoi prodotti. Per vendere su Instagram efficacemente, è bene sapere che: il tag dei prodotti nelle immagini Instagram facilita la navigazione e l'acquisto per gli utenti, grazie a collegamenti diretti; il sistema di checkout su Instagram consente acquisti diretti all'interno dell'app, semplificando il processo per gli utenti e migliorando l'esperienza d'acquisto; gli adesivi shopping nelle Storie Instagram permettono alle aziende di collegare direttamente i loro articoli Shopify, facilitando scoperta e acquisto per gli utenti; lo Shopping Live su Instagram offre l'opportunità di vendere prodotti mentre si interagisce in diretta con il pubblico. È bene tenere presente che Instagram non permette più la funzionalità di shopping diretto come il checkout e la scheda negozio, ergo è fondamentale saper creare una campagna pubblicitaria su Instagram. Le campagne ti permettono di raggiungere il tuo target ideale. Se decidi di vendere con il tuo ecommerce su Instagram e Facebook è bene avvalersi di pazienza e costanza nella creazione di contenuti che attraggono i potenziali lead, quindi testi di post, video e foto convincenti. Inoltre è bene imparare a interagire con il proprio pubblico e mantenerlo sempre fidelizzato, oltre che offrirgli supporto al momento dell’acquisto. L’obiettivo è creare un’esperienza positiva con i tuoi potenziali clienti e far sì che si ricordino sempre bene di te. Conclusioni Integrare Shopify a Instagram e Facebook non è complesso, ma è fondamentale farsi aiutare da un’agenzia shopify specializzata per evitare errori. L’integrazione del tuo ecommerche Shopify con le piattaforme social ti consentirà di ampliare le tue opportunità di vendita, ma non senza costanza e attenzione ai contenuti che pubblichi.
I costi di Shopify sono chiari ed espressi in una tabella che espone tutti i prezzi di Shopify, divisi per i vari piani, nel sito ufficiale che: Shopify Basic, Shopify Standard e Shopify Advanced. Un po' più articolato Shopify Plus, ma ci sta, visto l'offerta. Shopify ad oggi, è una delle piattaforme di e-commerce presenti sul mercato che combina funzionalità, potenza, scalabilità, funzioni in continua evoluzione con dei prezzi pensati dalla piccola azienda all'enterprise, con un’unica soluzione efficiente e semplicissima da utilizzare. Quanto costa Shopify I costi di Shopify sono un ibrido tra un fisso e una parte variabile, che dipende da quanto bene sta andando il tuo e-commerce, essendo collegata al sistema di pagamento. Ma andiamo con ordine. Nell'esporre i prezzi Shopify propone a tutti i clienti dei tre piani standard, un periodo di prova gratuita di 14 giorni, in cui puoi testare tutte le funzioni della piattaforma. Appare abbastanza ovvio che 14 giorni non sono abbastanza per poter mettere in piedi un progetto strutturato di e-commerce, ma sono più che sufficienti per vedere come gira la piattaforma, quali le funzioni principali del software e prenderci un po' di dimestichezza. Un partner di Shopify, a differenza degli utenti end user, ha accesso ad un pannello di controllo, che permette di creare store in sviluppo che non hanno un termine temporale e non portano a costi di Shopify aggiuntivi. Una volta che hai deciso che fa per te, puoi iniziare a pagare e a mettere online il tuo negozio, orientandoti prima tra i prezzi di Shopify, per i vari piani. I costi di Shopify a. Il prezzo di Shopify per i piani entry level Sono disponibili tre diversi piani di abbonamento, con un pricing misto, che combina un canone fisso e una quota variabile, che Shopify introita gestendo il sistema di pagamento con carta di Credito, Shopify Paymens: Basic Shopify, ha un prezzo di 28 € / mese con pagamento mensile, che diventano 21 € / mese on un contrato annuale. Richiede una commissione dell'1,9% più 0,25 € a transazione utilizzando Shopify Payments per ricevere i pagamenti con carta di credito. Se invece si utilizzano altri vettori di pagamento (ad esempio Paypal), la percentuale extra che richiede Shopify con il piano base è del 2%. sulle transazioni avvenute con questi altri gateway. Le commissioni chieste da Shopify si sommano a quelle che pagate già a quei sistemi di pagamento. ATTENZIONE: * si ha un solo account per la gestione dell'ecommerce * 10 location / magazzini * non puoi utilizzare applicazioni personalizzate che utilizzano le API di Shopify per scambiare dati sulle informazioni personali (tra cui nomi, indirizzi, email..) * utilizza na capacità standard del checkout * non si possono calcolare le tariffe di spedizone con app di terze parti o al checkout * si possono creare al massimo 3 mercati internazionali e non se ne possono aggiungere altri * non si possono calcolare dazi ed imposte di spedizione Shopify (standard) ha un prezzo di 78 € / mese con pagamento mensile e 59 € / mese con pagamento annuale. Richiede una commissione percentuale dell'1,8% più 0,25 € a transazione per ricevere i pagamenti, se si utilizza Shopify Payments come gateway di pagamento. La percentuale per le transazioni con altri sistemi di pagamento si abbassa, con questa formula, all'1%, oltre alle commissioni che già pagate a quei sistemi di pagamento. ATTENZIONE: * si ha al massimo 5 account staff * 10 location / magazzini * per utilizzare applicazioni personalizzate che utilizzano le API di Shopify per scambiare dati sulle informazioni personali (tra cui nomi, indirizzi, email..) devi pagare 29$ extra all'anno * utilizza na capacità standard del checkout * non si possono calcolare le tariffe di spedizone con app di terze parti o al checkout * si possono creare al massimo 3 mercati internazionali e non se ne possono aggiungere altri * non si possono calcolare dazi ed imposte di spedizione Advanced Shopify, il prezzo è di 384 / € mese con pagamento mensile, 289 € / mese con pagamento annuale. Prevede una percentuale dell'1,6% più 0,25 € a transazione sulle vendite gestite con Shopify Payments. Per quanto riguarda l'utilizzo di altri sistemi di pagamento, la percentuale richiesta da Shopify è del 0,6%, oltre alle commissioni che già pagate a quei sistemi di pagamento. ATTENZIONE: * si ha al massimo 15 account staff * 10 location / magazzini * per utilizzare applicazioni personalizzate che utilizzano le API di Shopify per scambiare dati sulle informazioni personali (tra cui nomi, indirizzi, email..) devi pagare 29$ extra all'anno * utilizza na capacità standard del checkout * si possono calcolare le tariffe di spedizione con app di terze parti o al checkout * si possono creare 3 mercati internazionali compresi nel prezzo e poi si pagano 59 $ / mese aggiuntivi per ogni altro mercato che si vuole gestire * Si possono calcolare dazi ed imposte di spedizione Tutti e tre i piani hanno, come funzioni predefinite fondamentali: una memoria di utilizzo illimitata la possibilità di inserire un numero infinito di prodotti il supporto 24/7 sito web e blog il certificato SSL gratuito, il quale è un protocollo che assicura la protezione delle comunicazioni e delle informazioni sensibili degli utenti sul web automazioni legati agli eventi marketing la segmentazione dei clienti la gestione dei buoni regalo codici sconto creazione manuale degli ordini la possibilità di gestire listini, prezzi, lingue e valute diversi su ogni mercato (con un numero di mercati differenti a seconda del piano o della spesa) domini e sottodomini associabili ai vari mercati che si creano nello store la traduzione in più lingue la conversione delle valute le applicazioni native e gfratuite di Shopify, come quelle per gestire i bundle, gli abbonamenti, i filtri nelle pagine, la chat, le newsletter sul proprio sito. la possibilità di gestire le vendite fisiche con Shopify POS e le casse fiscali (con Shopify POS Pro a pagamento) Pensando ai costi degli altri e-commerce sul mercato, tra acquisto, implementazione e assistenza successiva, Shopify offre davvero un ottimo prodotto a prezzi limitati, soprattutto pensando che il supporto e la manutenzione, due tra le voci più costose, sono incluse nel prezzo, davvero contenuto. b. I prezzi di Shopify Plus Partiamo da questo video che ho registrato per i social e rilanciato su Youtube quando è cambiato il pricing si Shopify Plus a febbraio 2024: Quanto cosa Shopify Plus? Shopify enterprise si dice Shopify plus è la versione di Shopify destinata a chi ha necessità da granze azienda, con un'infrastruttura a pieno regime (permette di gestire quasi 10.000 casse al minuto e un traffico che si avvicina ai 2 milioni di visitatori al minuto) e la possibilità di gestire un canale B2B con il wholesales. Anche in questo caso, per la tipologia di prodotto, il costo è davvero contenuto. i. Con un contratto triennale: 0,35% del fatturato generato dal tuo negozio online 0,25% del fatturato transato per i negozi fisici 0,18% del fatturato imputabile alle aziende / B2B con un minimale di 2.300 € al mese ii. Con un contratto annuale: 0,40% del fatturato generato dal tuo negozio online 0,25% del fatturato transato per i negozi fisici 0,18% del fatturato imputabile alle aziende / B2B con un minimale di 2.500 € al mese. In entrambi i casi si prevede uno 0,20% addizionale per la gestione di altri gateway di pagamento, se non si utilizza Shopify Payments. Non male questo pricing, visto che offre: una infrastruttura dedicata l'assenza di costi di server, sistemistica ed aggiornamenti una evoluzione continua garantita da 4.500 sviluppatori 10 canali di vendita 50 mercati gestibili da Shopify Markets 20 Pos Pro compresi nel prezzo la gestione delle aziende con il multilistino, differenti forme di pagamento e condizioni di vendita (ilm B2B su Shopify) 20 chiamate API Rest al minuto (che si possono aumentare su richiesta) applicazioni dedicate a Shopify Plus un'assistenza dedicata protocolli di sicurezza elevati la possibilità di installare applicazioni private ... e molto altro ancora: puoi scaricare l'ebook per scoprire tutte Quanto costa un progetto ecommerce su Shopify Fino a qui abbiamo parlato del software, così come viene fornito, con le funzioni base. Ma ci sono da aggiungere altri costi come la grafica e le funziona aggiuntive, non contemplate nel pacchetto software di Shopify. a. Il costo della grafica su Shopify Quando si parla di personalizzazione grafica di un progetto e-commerce su Shopify ci sono tre strade: I temi di Shopify Shopify ha un suo store online per la vendita dei temi grafici e si può trovare qui. Si può cercare il tema grafico preferito per il proprio negozio e procedere all'installazione (è questione di un click). Quello che manca è poi tutta la configurazione del tema, l'impaginazione delle varie pagine. Ma intanto lo stile grafico del negozio l'abbiamo portato a casa, con un costo che va dal gratis ai 180 $ una tantum. Come può aiutarti un partner Shopify in questo caso? Ti affianca dalla configurazione dello store, per arrivare all'impaginazione e alla sistemazione del tema scelto. Oltre ad offrirti il supporto per la formazione e, cosa più importante, aiutarti a muovere i primi passi nel mondo dell'e-commerce. Significa che il partner di Shopify ti farà pagare la configurazione, l'installazione e l'impaginazione del tema scelto. Il tema custom Il partner di Shopify può sviluppare l'impostazione grafica del tuo store da zero. Significa che puoi avere il tuo sito eCommerce su Shopify con una grafica completamente personalizzata, in base alle tue esigenze di branding e di business. Ovviamente in questo caso il costo della mera grafica sale notevolmente, perché il tempo impiegato per impostare e realizzare una grafica unica e speciale per il tuo negozio online è molto di più di quello impiegato per impaginare e configurare un template già pronto. Per realizzare un tema custom c'è da considerare un prezzo per l'ideazione e il design dell'interfaccia grafica (di solito con la produzione di un file Figma) e quello di sviluppo del tema, aderente alla grafica ideata. Headless ecommerce La terza strada è quella di sviluppare un frontend completamente disaccoppiato rispetto alle funzioni dell'ecommerce, utilizzando un sistema terzo per gestire la parte di grafica. Se vuoi scoprire di più puoi approfondire sul post Cos'è un headless ecommerce. ICT Sviluppo puoi sviluppare il tuo ecommerce headless per progetti enterprise. b. Il costo delle funzioni aggiuntive su Shopify Shopify ha una filosofia molto chiara: mantenere un software core molto basilare e facile da usare, con le funzioni più diffuse e utili per la maggior parte dei merchant che vogliono vendere online. Ma spesso, oltre alle funzioni basilari di un e-commerce, il singolo business esprime delle necessità che queste non possono coprire. Che succede allora? Anche qui, ci sono due opzioni: App store di Shopify Shopify mantiene il suo software snello, certamente, ma offre la possibilità a chiunque di sviluppare applicazioni con funzioni aggiuntive per poi vendere all'interno dell'App Store di Shopify. Le applicazioni presenti sono davvero molte e vanno a coprire un sacco di casistiche differenti; si va dalle app per sincronizzare i prodotti con i marketplace, per arrivare alle app per sincronizzare più store di Shopify tra di loro, dalle soluzioni per facilitare la presenza sui social a quelle per supportare un programma di affiliazione... insomma ce ne sono per tutti i gusti. Come può aiutarti un partner Shopify in questo caso? Beh, affiancandoti nella scelta della giusta applicazione per le tue necessità, configurandotela e facendola funzionare al meglio (cosa non sempre scontata). Sviluppo moduli e funzionalità custom Anche in questo caso, oltre alla possibilità di rivolgersi alle soluzioni già pronte offerte da Shopify, si può pensare di sviluppare un modulo custom per supportare necessità particolare del singolo business. Per esempio, il connettore tra il programma gestionale e l'e-commerce, una delle richieste più frequenti che ci arrivano. Ma potrebbe essere anche una particolare funzione per visualizzare le foto in maniera differente. Visto, ovviamente, il costo piuttosto elevato nello studiare e sviluppare soluzioni personalizzati su Shopify, va valutato bene l'impatto di tale investimento sul business... Voglio dire: perché sia giustificato l'investimento per creare un visualizzatore diverso delle foto dei prodotti... ce ne vuole... ;-) Cosa rende Shopify un così buon prodotto? Innanzitutto la sua natura di SaaS che permette una gestione facilitata, sicura ed implementabile. Oltre, ovviamente, a permettere di gestire il costo di Shopify in abbonamento, proprio come appena visto. Shopify, una piattaforma SaaS La sigla si traduce in Software-as-a-Service, ossia un tipo di distribuzione del software in cui il programma e i servizi legati ad esso sono realizzati ed utilizzati all’interno di uno spazio web a cui gli utenti accedono tramite abbonamento, utilizzando come interfaccia il proprio browser (Chrome, Safari e Firefox per intenderci). Questo significa, quindi, che non paghi per acquistare il software in cui implementare il tuo negozio online, ma paghi un abbonamento per poter usufruire di uno spazio al suo interno. I principali vantaggi di una piattaforma SaaS I vantaggi di una piattaforma SaaS sono riscontrabili sia a livello pratico, che economico: Si evita la spesa di acquista di un software in startup del progetto, togliendo anche tutti i maggiori costi di gestione e di manutenzione di una piattaforma più o meno “proprietaria”: dalla sistemazione di bug, errori, problematiche legate al server, per arrivare alla necessità di aggiornamenti e di dialogare costantemente con sistemisti e programmatori. Parti velocemente: tutto è pronto per la tua configurazione personalizzata. Scalabilità: si parte con una piccola spesa per arrivare, mano a mano che cresce il progetto, a sistemi complessi e costosi, solo e quando se ne avverte la necessità. Un comodo negozio integrato per aggiungere funzionalità; L’app store di Shopify permette di trovare applicazioni a costo zero o a canone mensile che permettono di aggiungere possibilità a quelle date dal software base. Ad esempio, la possibilità di taggare i prodotti su Shopify, di permettere ai tuoi clienti di dare un punteggio ai tuoi prodotti o vendere direttamente dai social, come Facebook. Se i tuoi piani di crescita non sono quelli previsti, nessun problema, si può recedere al punto iniziale senza ulteriori spese. Questo è particolarmente rivelante, perché nel caso in cui avessi acquistato un software più potente, e quindi più costoso, per affrontare volumi maggiori di vendite, ti staresti mangiando le mani. l’assistenza, almeno per Shopify, è inclusa per ogni piano di abbonamento, da quello di base, al più avanzato, e disponibile 24 ore su 24 e sette giorni su sette.
Il carrello abbandonato è una delle principali criticità per gli e-commerce che fa disperare i merchant. Perché i clienti abbandonano il carrello? C’è un modo per convincerli a tornare sull’e-commerce e completare l’acquisto? Cos’è che li fa fuggire a gambe levate al momento del pagamento? Queste e tante altre domande affollano la testa di molti titolari di e-commerce e in questo articolo diamo una serie di risposte che ti aiuteranno a dare nuovo slancio alla tua attività e recuperare in extremis i clienti. Stai tranquillo: una persona che ha lasciato il carrello in sospeso non è ancora un cliente perso, puoi ancora recuperarlo purché adotti delle strategie mirate e plasmate secondo le necessità dell’acquirente e in linea con la tua comunicazione aziendale. Perché i clienti abbandonano i carrelli? Il tuo progetto ecommerce stenta a decollare a causa dell’elevato tasso di carrello abbandonato? Volendo fare una metafora medica possiamo dire che il carrello abbandonato è una “patologia” che impedisce e blocca la corretta crescita del tuo e-commerce. Prima di trovare la causa bisogna però capire quali sono i motivi che hanno scatenato questa patologia. Tra i diversi motivi che spingono i clienti a non terminare l’acquisto i principali sono: Termini di spedizione: molto spesso questi non vengono specificati se non all’ultimo momento, rivelando così un importo superiore rispetto a quello che si era disposti a pagare. Ricordiamoci che le persone acquistano online soprattutto se risulta più conveniente rispetto al negozio fisico del centro commerciale, sacrificando anche la celerità della spedizione se l’affare è vantaggioso; Mancanza di opzioni di pagamento: nonostante tutte le modalità di pagamento esistenti, c’è sempre il rischio che qualche cliente non possieda nessuna delle opzioni offerte dal tuo ecommerce, pertanto si trova impossibilitato all’acquisto; Necessità di creare un account: le persone arrivano a rinunciare al prodotto se si vedono davanti una richiesta di creare un account. Molti, infatti, trovano una perdita di tempo e un processo troppo lungo compilare un form oppure sono convinti che l’acquisto non valga la cessione dei propri dati personali; Semplice curiosità: alcuni preferiscono effettuare delle comparazioni tra diversi siti per vedere quale delle due offerte sullo stesso prodotto sia la migliore e più conveniente, oppure cercano qualcosa su internet per poi andare ad acquistarlo in negozio; Sicurezza del sistema: a ragione, molti clienti diffidano dall’inserire i propri dati sensibili, come il numero della propria carta di credito, all’interno di un sito a meno che non siano certi della sua sicurezza; Troppi passaggi per concludere l’acquisto: se la prima cosa da considerare quando si vende online è che il prodotto sia conveniente rispetto alla rivendita in negozio fisico, l’altra è quella di offrire un acquisto veloce e immediato. Un processo di vendita con troppi passaggi spinge il potenziale cliente ad abbandonare il carrello; Motivi tecnici: può capitare che il sito abbia problemi, che la pagina non si carichi o che sia troppo lenta, e il cliente è perso. Questo problema però può essere risolto. Come? Approfondiamolo nel prossimo paragrafo. Carrello abbandonato? Come recuperarlo Recuperare i clienti che hanno abbandonato il loro carrello senza risultare invasivi è fondamentale. Evitare tecniche aggressive come i banner pubblicitari che inseguono l'utente online è il primo passo. Esistono strategie più efficaci e discrete: Semplifica l'esperienza di acquisto: rendi il tuo sito facilmente navigabile, ottimizza la SEO e descrivi chiaramente i prodotti, assicurandoti che il processo di acquisto sia intuitivo e senza ostacoli. Precompila il carrello: Conserva gli articoli nel carrello qualora il cliente dovesse abbandonarlo, facilitando il ritorno all'acquisto senza ricominciare da capo. Questo richiede il consenso all'uso dei cookie. Registrazione fase per fase: Riduci l'abbandono del carrello suddividendo la registrazione in due fasi. Chiedi prima informazioni basilari come nome e email, poi i dettagli aggiuntivi. Questo non solo minimizza l'abbandono ma ti permette anche di contattare il cliente per eventuali promemoria o offerte. Automatizza con un workflow: Implementa un sistema automatico per l'invio delle email senza interventi manuali. Un workflow può iniziare con l'abbandono del carrello come condizione e proseguire con l'invio automatico delle email di recupero, ottimizzando ulteriormente la strategia di recupero. Queste tecniche mirano a migliorare l'esperienza utente e a incentivare il completamento dell'acquisto in modo non invasivo, aumentando così le conversioni per il tuo e-commerce. Tra le strategie invece più dirette e d’impatto troviamo invece quella riguardante l’email marketing, la strategia 20-02-24 e l’offerta dello sconto che sono altrettanto valide. Approfondiamole nel prossimo paragrafo. Potrebbe interessarti leggere il seguente articolo Tasso di conversione ecommerce: strategie per conquistare clienti Email marketing, sconto e strategia 20-01-24 per recuperare il carrello abbandonato Per combattere il fenomeno del carrello abbandonato, una strategia efficace è l'uso dell'email marketing supportato da un buon ecommerce CRM. Questo approccio prevede l'invio di email mirate al cliente che ha abbandonato il carrello, seguendo la strategia standard 20-1-24, che consiste nell'invio di tre email: la prima 20 minuti dopo l'abbandono, la seconda dopo un'ora, e la terza dopo 24 ore. Questo metodo sfrutta l'interesse già dimostrato dal cliente per stimolarlo a completare l'acquisto. Un'email efficace per recuperare il carrello abbandonato deve essere tempestiva, coinvolgente, ricordare i prodotti lasciati nel carrello, presentare CTA (Call To Action) accattivanti, e potenzialmente includere prodotti correlati per incentivare il cross-selling. Le recensioni positive di altri utenti possono funzionare come riprova sociale, aumentando la probabilità di conversione. Il successo di queste email dipende anche dalla qualità del copy: deve essere breve, incisivo e capace di toccare le giuste corde emotive. Per prima cosa va curata con estrema attenzione l’oggetto dell’email, che incide notevole sul tasso di apertura. Un titolo squillante con parole chiave capaci di stimolare subito la curiosità dell’utente è un buon viatico per convincerlo ad aprire l’email. Puoi usare diverse frasi per il carrello abbandonato dando libero sfogo alla tua fantasia, purché siano efficaci e coinvolgenti. Eccoti qualche rapido esempio: “Non ti sembra di aver dimenticato qualcosa?”; “Non abbandonare i carrelli d’acquisto”; “Ti sto aspettando, vieni a prendermi!”; “Il tuo wi-fi ti ha abbandonato al momento dell’acquisto? Allora è il momento di completarlo”. Questi sono solo alcuni esempi e tu puoi usare la frase che preferisci a seconda del target di pubblico, della comunicazione aziendale e del prodotto stesso. Puoi usare altri due elementi che giocano a tuo favore per convincere il cliente a completare l’acquisto: l’effetto scarsità e l’effetto urgenza. Gli utenti tendono a rimandare un acquisto poiché sanno che il prodotto è lì a portata di mano e che possono recuperarlo ogni volta che vogliono. E se invece quegli articoli fossero realizzati in edizione limitata? In tal caso riusciresti a generare un senso di urgenza nei tuoi clienti, che sarebbero spinti a completare l’acquisto quanto prima altrimenti corrono il rischio di non trovare più l’articolo desiderato. La questione se offrire o meno sconti per recuperare il carrello abbandonato è dibattuta. Offrire uno sconto o la spedizione gratuita può essere una strategia efficace, ma deve essere usata con cautela per non erodere i margini di profitto. Approfondiamo nel prossimo paragrafo. Sconto sì o sconto no? Eccoci a un argomento a cui abbiamo accennato nel corso dell’articolo: bisogna offrire uno sconto al cliente che non ha completato l’acquisto? Questa criticità può avvenire per due motivi: Il cliente quando vede il prezzo finale realizza che è più alto del budget stilato, quindi rinuncia all’acquisto; Il cliente si “raffredda” a causa delle spese di spedizione troppo elevate. Come “salvare” una vendita e convertire un carrello vuoto in una vendita? Puoi offrire un bonus sconto o la spedizione gratuita a tua scelta. Un ottimo alleato per contrastare il carrello abbandonato è Shopify, che consente di inviare email automatizzate o manuali a seconda delle tue esigenze. Naturalmente potresti pensare che, così facendo, rischi di perdere molto margine sulle vendite col rischio addirittura di rimetterci. In effetti lo sconto, il coupon o la spedizione gratuita non vanno proposti sempre a tutti, ma è una strategia che devi usare col contagocce. La prima email inviata deve essere un promemoria, ricordando al cliente che ha lasciato il carrello. L’abbandono talvolta è causato da una semplice dimenticanza, quindi basta un piccolo alert per rinfrescare la memoria del consumatore. La prima email non ha avuto successo? Allora puoi giocarti il “jolly” dello sconto o della spedizione gratuita, indicato soprattutto per i nuovi clienti che devono essere ancora fidelizzati. Anche questa strategia è comunque personalizzabile secondo le tue esigenze di business e puoi sfruttarla come ritieni più opportuno. Shopify emerge come un alleato prezioso in questo contesto, permettendo di inviare email automatizzate per contrastare l'abbandono del carrello. Oltre all'email marketing, esistono altre tecniche per recuperare il carrello abbandonato, come l'uso di chatbot, SMS, notifiche push e, sebbene meno consigliato, il contatto telefonico. Questi strumenti, sebbene vari nella forma, condividono l'obiettivo comune di riconnettersi con il cliente e facilitare il completamento dell'acquisto. Conclusioni Nel mondo dell'e-commerce, l'abbandono del carrello rappresenta una delle sfide più significative, ma anche una grande opportunità. Un carrello abbandonato non deve essere visto solo come una vendita persa, ma come una possibilità di riconnettersi con il cliente e di comprendere meglio le sue esigenze e le ragioni dietro la sua esitazione. In questo contesto, piattaforme come Shopify offrono strumenti avanzati per affrontare proattivamente l'abbandono del carrello, dimostrando nella pratica come funziona Shopify per trasformare potenziali perdite in conversioni riuscite. Questi strumenti non solo consentono di inviare email automatizzate per recuperare i carrelli abbandonati, ma offrono anche analisi dettagliate del comportamento dei clienti, aiutando gli imprenditori a ottimizzare le loro strategie di vendita e marketing per migliorare l'esperienza di acquisto e incrementare le conversioni.
Oggi è naturale visitare un sito e-commerce su un tablet, uno smartphone, un pc o un notebook e godere di un’esperienza di navigazione altamente gratificante e soddisfacente. Tutto questo grazie al responsive design, che per l’appunto consente di navigare su un e-commerce senza alcun problema indipendentemente dal dispositivo che stai usando. Proprio per questo motivo è necessario realizzare un sito responsive, per l’appunto capace di adattarsi a qualsiasi dispositivo, che può essere un computer, un desktop, un laptop, un tablet o uno smartphone. La coerenza grafica e delle funzionalità viene garantita da qualsiasi dispositivo mobile per tutti gli e-commerce, poiché la user experience è un elemento sempre più importante per conquistare nuovi utenti. La user experience parte proprio dalla navigazione, che deve essere fluida e coerente, per poi arrivare all’acquisto che è solo lo step finale. Senza un sito dal design responsive, rischi di perdere in partenza una bella fetta di potenziali clienti che abbandonano il tuo ecommerce perché non riescono a navigarci correttamente. Poiché il responsive design è una caratteristica essenziale da tenere in considerazione quando si parte con un progetto ecommerce, analizziamo meglio come funziona e di cosa si tratta. Significato di sito web responsive Prima di approfondire il discorso e addentrarci nei “meandri” del responsive design, è opportuno fare una riflessione sulla definizione stessa di responsive. Il termine responsive, in lingua inglese, corrisponde a tutto ciò che reagisce o risponde ad uno stimolo in modo rapido e appropriato. La traduzione corretta di responsive in italiano non è “responsivo”, che ha un altro significato, quanto piuttosto “adattivo” in quanto è in grado di adattarsi alle mutate condizioni circostanti e di modificarsi a seconda delle esigenze per soddisfare i nuovi requisiti. In tale ottica un e-commerce responsive sa adattarsi al comportamento dell’utente in base a determinati fattori come il dispositivo usato, la piattaforma, le dimensioni dello schermo ecc. Il sito deve quindi essere perfettamente fruibile e navigabile anche se l’utente naviga su un pc, un tablet o uno smartphone adattandosi automaticamente alle sue preferenze e alle sue scelte. Il responsive design parte dal presupposto che il web è unico, quindi non è necessario creare diverse versioni di un sito e-commerce, anche perché così facendo si perderebbero tempo e risorse preziose. Ciò che conta è che l’e-commerce sia in grado di adattarsi a qualsiasi device garantendo sempre la massima fruibilità. Questo significa che non sono necessari linguaggi difficili né complesse tecnologie. Il responsive design di fatto è una configurazione dove il server invia sempre lo stesso codice HTML a tutti i dispositivi, mentre il codice CSS è usato per modificare il rendering della pagina sul device. Gli stessi Google bot possono così scansionare le pagine di un ecommerce e rilevare in automatico il responsive design HTML. Tale operazione risulta ancora più facile se si avvia un sito Shopify, che consente di creare e plasmare un e-commerce a proprio piacimento. I 4 punti essenziali e gli obiettivi di un sito responsive Affinché un sito e-commerce possa definirsi responsive deve essere fruibile da qualsiasi dispositivo. Fino a qualche anno fa, quando i siti approdarono per la prima volta anche sugli smartphone, per poter leggere un articolo o una scheda prodotto era necessario ingrandire o rimpicciolire lo schermo con le dita. Una situazione che generava stress e fastidio all’utente che viveva un’esperienza di navigazione poco gratificante. Tutto questo oggi non esiste più grazie ad un layout che si ridimensiona a seconda del dispositivo usato per adattare lo schermo. Altri elementi da considerare sono: il peso delle immagini, la perfetta fruizione dei testi e delle funzioni e l’eliminazione di alcuni elementi che risultano inutili o poco funzionali su dispositivi mobile. Tutti questi elementi vanno considerati prima della realizzazione di un sito, quindi sicuramente è consigliabile richiedere in anticipo il preventivo di un e-commerce per stilare il budget da investire. Da un punto di vista tecnico i punti essenziali per un sito responsive sono i seguenti: Media query. Grazie a questi elementi la pagina usa diversi fogli di stile a seconda del dispositivo usato; Testi e immagini flessibili. Tanto i testi quanto le immagini devono poter essere visualizzati con dimensioni diverse, così da adattarsi alle differenti impaginazioni senza sovrapporsi ad altri elementi o risultare sgranati o illeggibili; Griglia flessibile. Gli elementi devono essere dimensionati tramite unità relative, come em e percentuali, e non unità assolute come punti o pixel; Resolution breakpoint. Sono i cosiddetti punti di interruzione della risoluzione e servono per stabilire dei parametri in base ai quali modificare la grafica per adattare lo schermo al dispositivo. Ecco gli obiettivi valevoli per tutti i siti, anche quelli sviluppati con Hubspot CMS: Garantire un’esperienza di navigazione fluida e piacevole agli utenti da qualsiasi dispositivo; Adattare le dimensioni delle immagini alle dimensioni e alla risoluzione dello schermo; Usare immagini meno pesanti per consentire una perfetta navigazione anche quando la connessione non è ottimale; Assicurare un’interfaccia adatta all’interazione touch; Sfruttare le funzioni adatte per i dispositivi mobile, come la geolocalizzazione; Facilitare il layout degli elementi presenti nella pagina per dispositivi con schermi particolarmente piccoli; Nascondere gli elementi ritenuti non essenziali per dispositivi mobile. Come fare un sito ecommerce responsive? Una volta chiarito il significato di sito responsive, passiamo alla parte pratica e nello specifico alla sua realizzazione. Per fare uno shop online responsive ci sono due strade: affidarsi per la parte di backend a piattaforme ecommerce headless come possono essere Shopify e BigCommerce, sviluppando poi la parte di frontend con un altro CMS, oppure scaricare i template disponibili sugli store delle due piattaforme. A tal proposito rimandiamo all’articolo di approfondimento per capire come scegliere la miglior agenzia Shopify partner. Quali sono gli step fondamentali da tenere in considerazione quando si sviluppa un sito ecommerce responsive? Tra gli esempi di sito responsive ne possiamo individuare principalmente 4: Griglia fluida; Galleria; Descrizione dei prodotti; Footer. Analizziamoli tutti e 4 per avere un’idea di come muoversi. La griglia fluida Come già accennato la griglia deve essere fluida e flessibile. Questo significa che gli elementi all’interno di un ecommerce non devono restare fissi, ma adattarsi e ricollocarsi in posizioni diverse per una perfetta navigazione all’interno dello schermo. Anche le immagini devono essere flessibili per adattarsi alle caratteristiche del device utilizzato. Per chi desidera acquistare online sarebbe molto complicato consultare un prodotto se, ad esempio, l’immagine si sovrapponesse sulla scheda descrittiva. Una situazione del genere inoltre non deporrebbe a favore del tuo brand, dando un’idea di incuria e trascuratezza. La galleria Tra gli elementi fondamentali per un ecommerce c’è la galleria, dove il potenziale cliente può visionare il prodotto e valutare tutte le sue caratteristiche. Bisogna inserire vari scatti dei prodotti fotografati da diverse angolazioni e di ottima qualità che all’occorrenza devono potersi ingrandire una volta cliccati. In questo modo gli utenti, da smartphone, tablet o altri dispositivi mobili, usando la funzione touch possono verificare meglio determinate caratteristiche importanti del prodotto come colore, trame o finiture. In questo modo l’utente fa un acquisto a colpo sicuro senza il rischio di resi o lamentele che si trasformano in maggiori costi e una scarsa soddisfazione dell’esperienza d’acquisto. La descrizione dei prodotti Quando si parla di e-commerce altro punto essenziale è la descrizione dei prodotti, che fornisce maggiori dettagli e informazioni agli utenti e allo stesso tempo consente di inserire le parole chiave per posizionarsi nelle prime pagine della SERP. Nell’ottica del design responsive ciò che ci interessa è però proprio la perfetta visibilità della scheda descrittiva del prodotto, che deve indirizzare l’utente verso l’acquisto e aiutarlo a decidere nella scelta finale. La descrizione andrebbe accompagnata dal rating e dai tasti per la condivisione sui social. Altri elementi che possono fare la differenza sono i prodotti correlati a quello acquistato e le recensioni degli utenti. Tutti questi elementi devono essere perfettamente visibili anche su dispositivi mobile che generalmente sono più piccoli, quindi fai attenzione a trovare il giusto spazio per collocarli tutti con ordine. Il menu principale Un utente deve essere in grado di raggiungere le aree e le sezioni che desidera direttamente dal menu principale, senza scervellarsi nella ricerca delle risorse che desidera. Assicurati quindi che sia perfettamente visibile un menu per reperire i contatti, le email, i numeri di telefono, la sezione blog se presente, l’area dedicata al servizio clienti o semplicemente un tasto per ritornare alla pagina principale. In questo modo l’utente può vivere una piacevole navigazione potendo accedere facilmente alle sezioni che desidera visitare senza perdite di tempo. Creare un sito responsive: i vantaggi Una volta capito come rendere un sito responsive, concentriamoci sui vantaggi in termini di navigazione dal lato utente. Come detto il layout, il contenuto e gli elementi del sito si restringono e poi si espandono a seconda delle necessità per offrire un’esperienza fluida da qualsiasi dispositivo. L’obiettivo del sito responsive è assicurare agli utenti di navigare senza problemi e questo è importante in un mercato dove cresce la varietà di dispositivi e di dimensioni degli schermi. In genere un sito web responsive garantisce una buona esperienza di navigazione, risulta più facile da utilizzare e aumenta l’accessibilità per un pubblico più ampio. I siti web responsive si posizionano anche meglio nei motori di ricerca, poiché Google favorisce i siti ottimizzati per i dispositivi mobile. Come testare un sito responsive? Per la verifica del sito responsive puoi effettuare i seguenti passaggi: Utilizza gli strumenti di sviluppo del browser. I browser moderni, da Google Chrome a Safari, offrono strumenti integrati che permettono di simulare diversi dispositivi e soluzioni. Usali per visualizzare il sito su diverse dimensioni dello schermo e verifica il comportamento responsivo; Fai test su dispositivi reali. Testa il sito da vari dispositivi come smartphone, tablet e desktop con dimensioni e sistemi operativi diversi per testare la compatibilità generale; Usa servizi di test online. Ci sono online diversi servizi che permettono di verificare la reattività di un sito web su diversi dispositivi virtuali; Verifica il layout su diverse risoluzioni. Assicurati che il sito si adatti correttamente a varie risoluzioni dello schermo, sia schermi ad alta risoluzione che schermi più piccoli con risoluzioni più basse; Testa l’interattività. Assicurati che tutte le funzionalità interattive del sito, come pulsanti, form e menu a comparsa, funzionino correttamente su tutti i dispositivi; Monitora le prestazioni. Valuta le prestazioni in generali del sito, oltre alla reattività, su diversi dispositivi e connessioni di rete. Controlla se il sito si carica rapidamente e se le prestazioni generali sono fluide su tutti i dispositivi. C’è differenza tra responsive layout e mobile first? Prima di concludere è opportuno fare una distinzione tra responsive layout e mobile first. Molte persone sostengono che i siti moderni devono essere creati innanzitutto per smartphone e in generale per dispositivi mobile. Questo è sicuramente vero, ma tra siti mobile first e siti responsive c’è una differenza importante. Un sito responsive, come sottolineato più volte, si adatta perfettamente ad ogni tipologia di device; un sito mobile first invece è una versione alternativa creata appositamente per l’universo dei dispositivi mobile. Creare due siti, uno responsive e l’altro mobile first, richiederebbe però uno sforzo di energie e di risorse eccessive e soprattutto inutili. Devi quindi creare un e-commerce che racchiuda entrambe le “anime”, tenendo conto delle risorse a disposizione, del target di pubblico al quale ti rivolgi e dei risultati che intendi ottenere. Conclusioni Bisogna ricordare che oggi la maggior parte degli utenti utilizza lo smartphone per svolgere tutte le principali attività, compresi gli acquisti online che sono aumentati in modo vertiginoso dopo il boom degli e-commerce. Creare un sito responsive, più che un’opportunità, è una necessità per le aziende che desiderano aumentare le vendite e raggiungere sempre più clienti, garantendo loro un’esperienza di navigazione gratificante e un acquisto sicuro su qualsiasi dispositivo.