Per un'azienda che ha l'obiettivo di massimizzare la sua presenza sul web, ovvero di ottenere e contatti e aumentare le vendite, creare una landing page, la pagina di destinazione in cui presentare la propria offerta, prodotto, servizio e dare all'utente l'opportunità di contattarti, è un passo fondamentale. Una landing page però non è una pagina qualunque e crearne una davvero efficace richiede particolari attenzioni. Di Landing Page efficaci ne sa di certo qualcosa Luca Orlandini, a cui abbiamo chiesto di condividere alcuni consigli su come progettare al meglio una landing page che funziona. Definiamo una landing page La landing page è uno degli elementi cardine di una strategia di webmarketing perché, nel processo che ci consente di trasformare gli utenti in clienti, è l'ultimo passaggio prima della vendita. Se riduciamo una strategia di marketing ai minimi termini possiamo trovare 3 elementi davvero fondamentali che concorrono al successo della nostra iniziativa: Abbiamo la capacità dell'offerta di rispondere ad una domanda del mercato; Abbiamo la capacità della nostra comunicazione di convincere l'utente ad agire; Abbiamo la possibilità di portare utenti potenzialmente interessati a contatto con la nostra offerta. Il successo della nostra iniziativa è dato dal prodotto di questi tre elementi ma attenzione, utilizzo il termine prodotto non a caso: come in ogni moltiplicazione se una delle condizioni non si verifica - o corrisponde a zero - il risultato finale non potrà essere diverso da un fallimento. Oggi sono in molti a comprendere l'importanza di portare traffico profilato sulla pagina, ma ancora troppo pochi si concentrano sul capire quando una comunicazione porta l'utente ad agire. La landing page è proprio questo: la sintesi degli elementi che portano l'utente a scegliere noi rispetto alla concorrenza. Il giusto mix di informazioni, il testo persuasivo, i trucchi psicologici (come la riprova sociale, la scarsità e l'urgenza), il webdesign... sono tutti ingredienti importanti che devono essere dosati con cura e amalgamati nel giusto mix. Naturalmente, una landing page è solo uno strumento che sintetizza e rende concreta la strategia di marketing... per questo più che fare una landing page la cosa davvero importante è capire i propri clienti. Non è detto che la landing page debba essere una pagina web: potrebbe essere un'email o, magari, anche un semplice volantino. Se non si elabora una strategia di marketing partendo da questo punto (e orientando la propria offerta alla concorrenza) una landing page è perfettamente inutile: dobbiamo considerarla un'estensione della nostra strategia, non semplice codice html+css. Dobbiamo accogliere l'utente e farlo sentire a casa da quando entra in contatto con il nostro avviso pubblicitario a quando clicca invia sul modulo di contatto o sul bottone di pagamento. Saper disporre le informazioni sulla landing page in modo ottimale In questo processo ho rilevato che è fondamentale l'ordine con cui disponiamo le informazioni: bisogna partire dal problema, fargli capire che la nostra offerta è dedicata a lui (tanto da motivarlo ad approfondirne la lettura), fare promesse e portare elementi che le supportano e creano fiducia. Solo a questo punto possiamo accelerare e creare desiderio, motivando l'utente all'azione. Non ci sono elementi giusti o sbagliati, tutto dipende dalla strategia: talvolta potrebbe essere importante promettere informazioni sul prezzo, altre potrebbe essere corretto pubblicarlo direttamente in pagina e altre ancora non menzionarlo affatto. Non ci sono regole rigide, tranne quella di utilizzare il buon senso e ragionare su ogni passaggio, come durante una partita di scacchi in cui l'obiettivo non è vincere ma, piuttosto, far sentire il nostro utente a suo agio. L'aspetto più importante di una landing page è probabilmente il testo ma anche il design svolge un ruolo spesso determinante: se in alcune pagine è importante un layout chiaro e pulito per generare credibilità e fiducia, in altre potrebbe essere vero l'esatto opposto (perché una comunicazione meno pubblicitaria potrebbe sembrare più autentica). Non esistono regole, solo strumenti da utilizzare al meglio. Valutare l'efficacia Solo lavorando in quest'ottica potremo sapere se abbiamo fatto un buon lavoro misurando le vendite... ma sarà ancora presto per mettere la mano sul fuoco. Cosa ha davvero funzionato (o non ha funzionato)? La capacità dell'offerta di rispondere ad una domanda del mercato? La capacità della nostra comunicazione di convincere l'utente ad agire? La possibilità di portare utenti potenzialmente interessati? Viviamo in un mondo multi-variabile e l'unico cosa concreta che possiamo fare per aumentare le nostre probabilità di successo è avere una buona formazione per fare esperienza nella giusta direzione. Credo che Landing Page Efficace possa rappresentare un primo passo nella direzione giusta :) --- Luca Orlandini è un consulente di marketing specializzato nell'acquisizione di clienti con internet. È inoltre autore del libro Landing Page Efficace (acquistalo su Amazon).
Basterebbe già sapere qual è lo scopo di una landing page per capire perchè sono così importanti per il B2B. Ma, facciamo tabula rasa e partiamo da zero.Una landing page, “pagina di atterraggio”, ha essenzialmente l’obiettivo di convertire i visitatori sconosciuti di un sito web in contatti/lead e, per l’e-commerce, ha l’obiettivo di facilitare e anche invogliare l’acquisto di un prodotto o servizio. Acquisto = aumento del fatturato aziendale.Avere un contatto significa avere nel database aziendale un nome e almeno un’email con la quale potrai ricontattare quella persona; potrai anche accrescere la qualità delle informazioni e dei dati di quel contatto in fasi successive. Ma in primis… sai che quella persona è interessata a quel tale prodotto o tipologia di prodotti o quelle informazioni etc. o alla tua azienda… perché per avere quei contenuti ha lasciato i suoi dati “personali”. E ben sappiamo quanto tutti noi siamo ritrosi a dare i nostri dati in giro. Ecco perciò la grande opportunità: avere un database di persone potenzialmente interessate a un “qualcosa” che la tua azienda può offrire. Sono aspetti decisamente interessanti, vero? Quindi avere una - o più - landing page sul proprio sito web è decisamente un’opportunità da non tralasciare per tutte le aziende che al pubblico devono la loro sussistenza; praticamente tutte, anche le no profit. Perchè le landing page aiutano il team commerciale a vendere di più e meglio. Le landing page dovrebbero essere maggiormente considerate soprattutto da quelle aziende che si occupano di B2B e che solitamente affidano, o comunque per anni hanno fatto affidamento, sui commerciali stile “porta a porta” per trovare nuovi contatti. Con questo non vogliamo assolutamente sminuire il lavoro duro che un bravo commerciale compie tutti i giorni per cercare il modo di allargare la lista contatti dell’azienda. O peggio insinuare l’idea che possano essere sostituiti. Assolutamente NO! Anzi… landing page e i commerciali dovrebbero lavorare assieme! La landing page “procura” i dati di contatto e informazioni di persone interessate, il commerciale cerca di concludere il contratto. Pensiamo quanta meno fatica potrebbe fare un commerciale se contattasse possibili clienti che già hanno espresso il loro interesse? anziché mettersi a fare telefonate a freddo o mandare email al mondo intero; se si rivolgesse a quei contatti proponendo loro già da subito il prodotto/servizio che gli stessi cercavano? Che maggiore successo avrebbe un approccio di questo tipo in cui il commerciale contatta quel possibile cliente sapendo già cosa Paolo cerca?! E poi consideriamo anche che un commerciale, giustamente, il sabato e domenica riposa, una langing page è attiva 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno! E può raccogliere dati di contatto sempre. Si, il web ha cambiato il mondo, soprattutto del business e l’inbound marketing è la risposta alle esigenze di trovare clienti nuovi e senza perdere tutto quel tempo e risolse che si spendevano un tempo con l’outbound marketing (sebbene qualche azienda lo usi ancora). La landing page si inserisce proprio in questa ottica! Perché è il punto di approdo del visitatore che è interessato alle proposte di un’azienda. È il punto di approdo perché a monte c’è tutto un lavoro di strategia inbound: cioè quella metodologia che ha come obiettivo quello di attrarre persone interessate sul sito web, convertirli in lead (ecco dove di colloca la landing page) e trasformarli poi in clienti. È inutile fare tanto lavoro a monte per creare contenuti che attraggano visitatori se poi li facciamo arrivare sulla homepage del sito aziendale o su una pagina qualsiasi! Una volta che sono lì che fanno? Si guardano intorno? Si mettono a cercare i contenuti che interessava loro e per i quali sono arrivati li? Sai quanto rimane in media un visitatore su una pagina di un sito per esplorarlo? In media 8 secondi, se ti va bene! E poi lascia il sito perché non ha trovato subito ciò per cui era giunto lì. Vogliamo perdere questa possibilità? No, dobbiamo indirizzarlo sulla landing page e cercare di farci lasciare i suoi contatti offrendogli il contenuto che lo interessava e per il quale è arrivato sul nostro sito. Il contenuto che gli interessava, ricordiamoci! Perché uno degli elementi che rende efficace una landing page, cioè per far si che converta i lead, deve necessariamente offrire il contenuto che è stato promesso a quel visitatore nella Call-to-Action. Per vedere meglio il processo di conversione da visitatore in lead con Call-to-Action, landing page e thank you page, nonche contenuti ad hoc e tutti gli altri elementi che concorrono al successo di questo passaggio fondamentale per una strategia di inbound marketing… prova a leggere Cos'è una Landing Page e perché è importante e Come funziona una landing page nell'inbound marketing Quindi… vogliamo o no usare le landing page per cercare di avere nuovi clienti interessati già a ciò che l’azienda propone?! E se ti sembra troppo complicato strutturare questo processo, anche dal punto di vista grafico, un software all-in-one come Hubspot può aiutarti in questi passaggi e in molte altre azioni per trasformare i tuoi contatti in clienti; d'altronde è stato progettato proprio per fare inbound marketing.
A cosa serve una Landing Page nell'inbound marketing? Presto detto: una landing page serve a generare contatti. Ma come funziona? E quando si può dire funzioni bene o male? La landing page, chiariamolo, gioca un ruolo da attaccante nella fase di conversione del visitatore in lead. In pratica uno dei processi più delicati di tutta una strategia di inbound marketing, attraverso il quale uno sconosciuto visitatore del vostro sito web lascia all’azienda i suoi dati di contatto. Da qui si potrà poi ricontattarlo nei modi giusti e per le giuste ragioni, se interessato al nostro prodotto/servizio. [Se volete approfondire altri aspetti e questioni correlate, potete leggere: Che cos’è l’inbound marketing oppure La metodologia inbound, per tentare di entrare un po' di più nel mood dell'attrazione e conversione, fino alla trasformazione in cliente.] Sviluppiamo in questo post il tema della funzione della landing page nella fase della conversione della metodologia inbound, dopo che siamo riusciti ad attrarre un possibile cliente sul nostro sito. Ovvero, cerchiamo di capire cos'è e come funziona una landing page. Quando arriva un visitatore sul sito, una delle poche cose che sappiamo è da che fonte è arrivato e da che contenuto è stato attirato sul nostro sito (ci sono diversi strumenti per farlo, per esempio noi usiamo HubSpot). Cercando di rimanre in linea con la tematica che ha suscitato il suo interesse, dobbiamo costruire per questo visitatore interessato un percorso “obbligato” in modo da farci lasciare i suoi dati di contatto. Come? Call to Action - Landing page - Thank you page: un percorso vincolato 1. Call-To-Action In italiano “chiamata all’azione” o “invito all’azione” perché fattivamente invita il visitatore a compiere una certa azione. Un'azione che viene esplicitata all’interno di un pulsante con un breve testo e che spesso utilizza il verbo all’imperativo per accelerare il compimento dell’azione stessa; per esempio: Scarica l’e-Book, Compra adesso ecc. Sono efficaci le CtA chiare e che rispondono alla necessità che quel visitatore sta cercando di soddisfare. Da un punto di vista grafico, oltre ad essere ben riconoscibili rispetto al resto del testo, le CtA possono presentarsi come semplici pulsanti o bottoni di forma normalmente rettangolare, ma non necessariamente, e di vari colori in modo che emergano dal fondo. Possono anche essere un po’ più “complesse” con un’immagine, un breve testo e un bottone, il tutto inserito in un unico frame. Normalmente la CtA viene inserita all’interno di un contesto più ampio come un articolo del blog in cui la Cta sarà affine e coerente con l’argomento trattato. Perché in tutto il percorso di conversione è fondamentale coinvolgere il visitatore e lo puoi fare soltanto se i passaggi rispondono alle esigenze che lui ha espresso. Tecnicamente, cliccando sulla CtA il visitatore viene dirottato automaticamente su una Langing Page. 2. Landing Page È appunto la “pagina di atterraggio” dove il visitatore arriva dopo aver cliccato sulla CtA. Qui potrà ottenere ciò che gli hai promesso nella CtA. Cioè potrà per esempio scaricare un e-book, o visualizzare una demo ecc., ma solo dopo aver compilato un form di contatto dove dovrà inserire i suoi dati personali e/o altre informazioni, a seconda delle notizie su di lui che l’azienda desidera conoscere. Attenzione a non chiedere al tuo visitatore più dati (o più approfonditi) di quanto non sia il valore percepito della cosa che offri in cambio. Pena… la fuga del tuo visitatore da questa pagina. Quindi tutto il lavoro a monte sarà sprecato. Il tuo visitatore deve pensare, finchè sta compilando il form, “si, ne vale la pena!”. In verità dovrebbe essere il pensiero che fa già a partire dalla CtA. Non mi dilungo sulla Landing page perché rimando a due articoli di approfondimento: Cos'è una Landing Page e perché è importante e 10 esempi di landing page da urlo Mi soffermo solo su questi aspetti fondamentali: Mai inserire il menù di navigazione per non distrarre il visitatore. Inserisci un titolo che espliciti cos’è l’offerta che andrà a scaricare o la necessità che andrà a risolvere. Inserisci un’immagine a supporto perché rende piacevole visivamente la pagina e perché tranquillizza il visitatore su ciò che avrà. Descrivi brevemente il contenuto dell’offerta e il valore che il visitatore ottiene scaricandola. Mai dimenticare il form di contatto con i dati che interessa acquisire! altrimenti che senso ha tutto questo lavoro? Dai la possibilità al visitatore di condividere la landing page sui Social, sarà solo un vantaggio per l’azienda. Una volta che il visitatore inserisce le informazioni richieste nel form, l’azienda acquisisce i dati del contatto. In questo momento avviene la conversione vera e propria da visitatore a lead e l’azienda potrà attivare poi altre azioni di marketing e lead generation per cercare di trasformarlo in cliente. 3. Thank You Page È la pagina di ringraziamento, dove il lead viene indirizzato dopo aver compilato il form sulla landing page. Qui il lead potrà ottenere l’offerta promessa. Non dare per scontata e superflua questa pagina solo perché tu azienda hai ottenuto quello che volevi dal tuo lead. NO, la cura del tuo contatto continua anche in questa parte! e considera che proprio la Thank you page può essere utile per far progredire il tuo nuovo contatto nel suo percorso d’acquisto. Ebbene si, nella Thank you page puoi inserire altre CtA per innescare un altro processo di conversione oppure mostrare altri contenuti che potrebbero ulteriormente interessate il tuo lead. E il Buyer's Journey continua. Quali elementi deve avere una Thank you page? Fornisci al nuovo lead ciò che hai promesso. Quindi inserisci un link (visivo o testuale) per fargli scaricare l’offerta che desidera (e-book, la demo ecc). Ricordati che anche questo passaggio condiziona l’indice di fiducia percepito dal lead nei confronti dell’azienda (per futuri acquisti). Se l’accesso all’offerta non è immediato, fornisci tempistiche precise sull’invio, piuttosto che sul contatto ecc. in modo che le aspettative non siano deluse. Frasi del tipo “Grazie, sarai ricontattato a breve” NON devono proprio esistere. Inserisci contenuti aggiuntivi. Utilizza la Thank you page per far scoprire altri contenuti interessanti, utili per il tuo lead. Deciderai tu, secondo le strategie di marketing, se inserire per esempio link ad articoli del blog per fargli approfondire meglio certi argomenti oppure se inserire un'altra CtA per offrirgli altri contenuti (e quindi poter tu azienda avere altri dati del nuovo contatto). Mostra il menu di navigazione. Dai la possibilità al lead di continuare la sua navigazione sul tuo sito perché magari è interessato ad esplorare altre parti o prodotti per conoscerti meglio come azienda. Dai la possibilità di condividere sui Social. Un nuovo contatto che ha interesse verso il contenuto scaricato, o demo rischiesta ecc., sarà anche invogliato a condividere questa opportunità con i suoi amici o colleghi di lavoro. Quindi inseririsci le icone dei Social per facilitare la condivisione sui Social. Ma attenzione, MAI far condividere sui Social la Thank you page, bensì la landing page! altrimenti gli altri visitatori bypasserebbero la compilazione del form e avrebbero subito l’offerta ma tu azienda non acquisiresti i dati del contatto. Sono consigli semplici ma che davvero possono fare la differenza tra il successo di una processo di conversione oppure il suo fallimento. E ricorda che ogni passaggio va studiato e curato con attenzione, anche estetica! PS: questa qui sotto... è una Call-to-Action pensata apposta per te, quindi, che aspetti? Clicca e scarica!
La landing page o pagina di atterraggio è quella pagina in cui avvengono le conversioni dei visitatori anonimi in contatti. Le landing page sono il cuore del processo di conversione e sono uno degli elementi di più difficile realizzazione. Per approfondire il tema puoi leggere il psot Cos'è una landing page. Dal punto di vista tecnico, la realizzazione di una landing page è alla portata dei più. Con un buon CMS, come ad esempio HubSpot COS, anche un utente non esperto di codici di programmazione riesce a realizzarla. Ma se fare una pagina di atterraggio può sembrare semplice, fare una pagina di atterraggio che converte, invece, non è affatto facile. E tutto, nell'Inbound Marketing, gira intorno al processo di conversione. Solo una volta pubblicata e promossa, si potrà valutare il rendimento di una landing page ed eventualmente apportare le dovute modifiche. Per partire con le vostre prime landing page, vi diamo delle semplici indicazioni su quegli elementi che non devono mancare in una landing page fatta per la conversione. La landing page nel processo di conversione Un processo di conversione che genera contatti, si sviluppa in questo modo: per prima cosa, un visitatore clicca su una Call-to-Action (CTA) e viene indirizzato alla landing page. Sulla landing page troverà le informazioni principali sull’offerta proposta ed un form da compilare per accedere ai contenuti o richiedere un contatto. Le informazioni inserite nel form creeranno il lead nel database e il visitatore non sarà più anonimo ma verrà inserito come contatto nel CRM per future relazioni. Una landing page è quindi, essenzialmente, una pagina del sito dedicata alla conversione dei visitatori in contatti, attraverso la raccolta di informazioni tramite form. Una pagina di atterraggio che funziona è un addetto commerciale che raccoglie informazioni su potenziali clienti interessati ai tuoi prodotti e servizi 24 ore su 24, sette giorni la settimana. Per questo è ritenuta la chiave di volta di tutta la strategia inbound. Migliore la qualità di una landing page sul tuo sito, maggiori le opportunità di conversione. Creare Landing Page secondo gli stadi del Buyer's Journey Perché una landing page sia efficace, ovvero ottenga il maggior numero di conversioni, deve: rivolgersi ad un pubblico specifico; deve essere unica per ogni offerta promossa; deve condurre il visitatore a compiere un'unica azione. Utilizzando una varietà di strumenti psicologici e visuali, la landing page deve catturare l'attenzione del contatto sull'offerta proposta e quindi è un'opportunità per accompagnare il lead lungo il funnel di vendita. Una landing page, quindi, dev'essere progettata sulla base di un percorso di conversione definito, e i contenuti devono essere sviluppati in accordo con il buyer's journey per quella specifica buyer persona. Il contenuto giusto, al momento giusto e alla persona giusta. Il primo passo da compiere è scegliere l'offerta più adatta al pubblico a cui ci rivolgiamo. L'offerta deve essere di interesse sia per i nuovi visitatori del tuo sito sia per lead acquisiti (quelle persone che hanno già visitato il sito e lasciato qualche informazione preliminare). Per questo si propongono più offerte che interessino i diversi segmenti di pubblico, siano essi contatti, clienti o visitatori. Ogni offerta avrà quindi la sua landing page dedicata a promuoverne i contenuti e che conterrà il form per la raccolta dati. Avendo a disposizione un software di marketing automation, o come nel nostro caso, utilizzando lo strumento SMART Content di Hubspot, le pagine possono essere personalizzate e si può cambiare il contenuto che l'utente vedrà sulla base dello stadio del buyer's journey in cui si trova (se visitatore anonimo o se contatto già registrato e che tipo di offerte ha già scaricato). Il messaggio sarà quindi ancora più mirato sulla base del pubblico che vogliamo coinvolgere. La pagina deve dare al visitatore 4 importanti informazioni: 1. Che cosa viene esattamente offerto: perché ciò sia chiaro al visitatore, la pagina deve rispondere a questa domanda che cosa ottengo in cambio delle mie informazioni? 2. I benefici dell'offerta: devi spiegare perché il visitatore non ne può fare a meno. 3. Perché il visitatore ne ha bisogno ORA: devi trasmettere un senso di urgenza attorno alla tua offerta. 4. In che modo il visitatore ottiene l'offerta: la pagina deve rendere facile la conversione. Saper collocare l'offerta nella giusta fase del buyer's persona permette di dare risposte più precise a queste domande e quindi a targettizzare meglio la landing page che la promuove. Il blink test e le buone regole per una landing page efficace Con una breve occhiata, un visitatore dev’essere in grado di capire la natura dell’offerta e perché ha del valore per lui. Il blink test è utilizzato per simulare l’esperienza di un visitatore, in quanto, realisticamente, un utente prende una decisione su quanto proposto nell’arco di pochi secondi. Come sarà fatta quindi una landing page che dice tutto in pochi secondi? Titolo chiaro, conciso e orientato all’azione. In aggiunta, si può inserire un sottotitolo che evidenzi i benefici principali che il visitatore riceverà scaricando l'offerta. Testi brevi che spieghino l’offerta e che benefici ne ricava il visitatore. Nessuna distrazione: la compilazione del form dev’essere l’unica azione che il visitatore deve compiere (rimuovere il menù di navigazione e altri link a pagine del sito) Form deve rispecchiare il valore dell’offerta. Immagine rilevante o animazione o video per comunicare anche visivamente il valore dell’offerta Icone per la condivisione della pagina sui social Alcuni suggerimenti per perfezionare la tua pagina. Il titolo: Attenzione alle parole chiave e alla SEO: il titolo (header) e il titolo della pagina (page title) che, non solo devono essere brevi e precisi, ma devono anche contenere le parole chiavi importanti. Il titolo deve poi indurre all’azione: inserire nel titolo verbi che descrivano l’azione richiesta all’utente (ad esempio, scarica, compila il form, iscriviti, ecc.). Infine, ci deve essere coerenza nel processo di conversione: il titolo deve contenere quanto promesso nella Call-to-action che ha portato alla landing page. Immagini e/o video: Le immagini o i video aiutano a catturare l’attenzione dei visitatori. Dovete ricordarvi di ottimizzarli per dispositivi mobili, di modo che, anche chi sta guardando la pagina da dispositivo mobile, veda un’immagine correttamente ridimensionata. Ricordatevi di inserire l’Alt Text, sia per armonizzare la SEO aggiungendo le parole chiavi nella descrizione dell'immagine, sia nel caso in cui il browser non riesca, per qualche motivo, a caricare il media. La formattazione dei testi: Le persone possono essere riluttanti a fornire informazioni personali via internet. Il testo serve ad instaurare la fiducia del visitatore nei confronti della tua azienda. Per agevolare la lettura e comunicare velocemente il messaggio, il testo deve essere organizzato in brevi paragrafi e le frasi più importanti vanno evidenziate utilizzando il grassetto. Un ottimo metodo per schematizzare il contenuto che proponete è utilizzare un elenco puntato o numerato: non usate più di 5/6 punti. Dovete interessare l'utente della bontà del contenuto proposto non rivelarglielo interamente. Form: Non c’è una precisa regola che definisca quale sia la lunghezza ideale di un form. Alcuni elementi da considerare sono: Lo stadio del buyer's journey in cui si trova l’utente che visita la landing page. Il tipo di offerta proposta: più sostanziale l’offerta, maggiori le informazioni richiedibili e che un utente sarà disposto a dare. Ii tipo di lead che si vogliono ricavare: più campi qualificano meglio il contatto ma potrebbero generare un numero inferiori di conversioni. L’aggiunta di un chiaro riferimento alla politica della privacy della tua azienda: aumenta la fiducia di chi sta valutando la tua proposta. L’aggiunta di un bottone di invio informazioni ben visibile e con un testo selezionato con cura. Non ci sono regole matematiche per la realizzazione di landing page. Solo la verifica continua dei risultati e le modifiche di elementi, uno alla volta, e successive verifiche, possono aiutarti a comporre la landing page più adatta al tuo contenuto. Alcuni software, come HubSpot marketing, permettono di condurre gli A/B test sulle landing page, per trovare quale variazione offre i risultati migliori in termini di lead generati. Fonti e approfondimenti: A quick tour of the landing page tool How to optimize a landing page Come creare una landing page