Il re-commerce è un business dedicato alla rivendita online di beni usati, mediante l’ausilio di piattaforme specifiche esterne al brand o grazie a sistemi interni, promossi stesso da quest’ultimo, come accade ad esempio in Levi’s, H&M ed altri. L'obiettivo finale è quello di ridurre l’impatto ambientale, favorendo il riuso di abiti e oggetti in buono stato. Inoltre, un altro degli obiettivi di questa nuova tendenza è di allungare il ciclo di vita di un prodotto. Il recommerce difatti è un ulteriore radice dell’e-commerce. Oggi sono in tanti anche i marketplace che lo sponsorizzano e i brand che hanno già adottato questa politica, un esempio è Zalando che promuove una categoria specifica “Zalando Second Hand”. La vendita dell’usato online è un trend fortemente in espansione di cui è bene informarsi, in quanto già molti brand hanno adottato questa filosofia. Hai un progetto ecommerce e vuoi anticipare le mosse dei tuoi competitor? Continua a leggere l’articolo e scopri di più sul mondo del Recommerce. eCommerce Vs Recommerce: differenze Partiamo dalle differenze basiche. L'ecommerce è la vendita di prodotti online su una piattaforma o un CMS come Shopify ad esempio. L'ecommerce in realtà è la base dalla quale parte questo nuovo trend, in quanto in realtà si parla di rivendere un prodotto già utilizzato. Il re-commerce invece è la rivendita di prodotti online già utilizzati mediante piattaforme specifiche esterne al brand o mediante strumenti stesso di quest’ultimo. Sull’ecommerce non ci soffermiamo più di tanto, mentre per il re-commerce è necessario approfondire, in quanto è sempre più una pratica affermata nel mondo del business online. La pratica di rivendere prodotti o articoli usati può riguardare qualsivoglia categoria, anche se quella dell’abbigliamento è attualmente tra le più ricercate visti ad esempio il caso dell'ecommerce C2C (consumer to consumer) Vinted. Anche il settore dell’arredamento con mobili e oggetti d’arte è in costante crescita. Un esempio attivo nel settore dell’ecommerce resta eBay per esempio. Pertanto il recommerce abbina la normale vendita, ad esempio su un sito Shopify, a tutto il mondo della sostenibilità e del riutilizzo. Ma perché il recommerce va così di moda? O almeno è iniziato ad avere una certa importanza nel business online? Scopriamolo nel prossimo paragrafo in cui analizziamo i tre vantaggi principali di questa scelta. Vantaggi della strategia recommerce Di vantaggi nel tempo, probabilmente, ne vedremo ancora tanti, ma per il momento elenchiamo i quattro principali, grazie ai quali il recommerce è una pratica così apprezzata dai brand e in fortissima crescita. Innanzitutto è un pratica che va ad allungare il ciclo di vita di un prodotto, rendendolo effettivamente riutilizzabile, chiaramente l’articolo deve essere mantenuto in ottime condizioni. Ciò che viene richiesto al brand o al marketplace che vuol vendere questo tipo di prodotti è serietà e trasparenza, tutto questo per evitare comportamenti opportunistici che possono danneggiare il consumatore finale. In secondo luogo il recommerce permette dal lato del consumatore di risparmiare sull’acquisto di un prodotto, venduto chiaramente non al suo prezzo originario. Dal lato del venditore di generare guadagno senza impiegare mezzi produttivi e materie prime per la produzione di un nuovo prodotto. In terzo luogo il recommerce incoraggia alla vendita di un consumo migliore, ovvero i consumatori comprano e/o vendono capi d’abbigliamento ben tenuti, non utilizzati troppo in precedenza. Nel mondo degli ecommerce sostenibili, questo può essere una mossa molto apprezzata da parte dei consumatori che cercano costantemente prodotti a zero emissioni oppure ecologici. Le aziende che adottano questo modo di vendere spesso registrano vantaggi anche dal punto di vista del marketing, con tassi di affidabilità e fedeltà più elevati, proprio per il motivo citato nel precedente paragrafo, ossia quello di una vision comune e un grande senso, da parte dell'impresa, di corporate social responsability. Nel prossimo paragrafo andremo a raccontare i casi di brand che hanno avuto successo con questa modalità di vendita e per i quali il recommerce funziona bene. Casi di successo del recommerce Tra i casi di successo che hanno adottato il recommerce come nuovo trend per le vendite online, ci sono: Vinted - già citato precedentemente, è un ecommerce C2C che aiuta a vendere, acquistare o scambiare prodotti di abbigliamento, scarpe e accessori di seconda mano. Vestiaire Collective - una piattaforma francese che permette di vendere e acquistare prodotti di lusso, appartenenti a brand noti come Gucci, Prada ed altri. Lampoo - piattaforma dove è possibile vendere capi firmati usati, acquistarli così come accessori e oggettistica. Oltre a queste piattaforme esterne vi sono anche quelle strettamente connesse al brand, come nel caso di H&M che permette la vendita di articoli di seconda mano tramite Sellpy - Second Hand Online, il negozio di vendita online dei prodotti di seconda mano di H&M. Vi sono poi altri due casi di grande successo che hanno saputo fare del recommerce un punto fortemente a favore della strategia di marketing. Come Decathlon rivende prodotti usati Nolhtaced ovvero Decathlon scritto al contrario. Decathlon ha modificato sulle sue insegne blu e bianche il nome del brand, al fine di promuovere un'idea di reverse shopping, dove appunto l'obiettivo è quello di vendere articoli sportivi vecchi o precedentemente utilizzati che rispettino comunque dei canoni di qualità e che siano venduti normalmente dal negozio. I consumatori che vendono a Decathlon i loro prodotti usati ottengono uno sconto sui futuri acquisti. Il buono può avere anche una valenza di due anni. L'obiettivo di Decathlon è quello di aumentare il concetto di riutilizzo degli articoli, implementando i servizi di riparazione e noleggio. Ma più di tutto il brand vuole sostenere l'ambiente limitando il più possibile gli sprechi e andando incontro alle esigenze dei consumatori. Come Ikea rivende prodotti usati Ikea, altresì ha promosso il servizio di buy back o riporta e rivendi, il cui obiettivo è quello di riprendere indietro i suoi mobili usati, offrendo un buono spesa che varia dal 30% al 50%. Il consumatore che vuole rivendere il suo mobile Ikea usato, non modificato, ha la possibilità di utilizzare un tool di valutazione interna per capirne l'effettivo guadagno. Al cliente che usufruisce di questo servizio viene poi regalata una Carta reso per fare nuovi acquisti online, valida anch'essa due anni. Ikea si propone di utilizzare la strategia del re-commerce per entrare nel business circolare entro il 2030. Un progetto a favore dell'ambiente e dei portafogli dei consumatori. Il recommerce promuove la riduzione degli sprechi, i consumi eccessivi ed è a favore dei servizi di riparazione e confezionamento in ogni negozio. I vantaggi di questa tendenza - in realtà tutt’altro che nuova - delle vendite online è facilmente riconducibile a un ottica di risparmio per il consumatore finale. In ottica ecommerce è sicuramente un trend che conviene adottare alla svelta per sbaragliare la concorrenza. Conclusioni Se hai un tuo ecommerce o aspiri a crearne uno, di sicuro potrebbe essere per te interessante promuovere la politica del recommerce, prima dei tuoi competitor. Essendo un trend in rapida espansione può essere veramente un'arma in più per aumentare le vendite e riuscendo inoltre a fidelizzare la clientela. Durante questo articolo abbiamo menzionato anche la piattaforma di Shopify e se non sai ancora cos'è, ti consigliamo di scaricare il nostro ebook gratuito sull'introduzione a Shopify.
Nel mondo dello shopping online sta prendendo spazio un trend ormai in fortissima crescita, che vede centrale la velocità di consegna e la soddisfazione del consumatore, prendendo ispirazione dal settore food. Si pensi alle grandi catene di consegna a domicilio come Deliveroo, Just Eat, Glovoo e Uber Eats che consegnano il cibo ancora caldo al consumatore finale. Qualche anno fa questa idea era ritenuta alquanto impossibile, ma dopo la pandemia è divenuta una possibilità del tutto realizzabile. Da qui nasce l’intuizione di espandere questa possibilità anche agli altri e-commerce, in settori differenti, come ad esempio abbigliamento e tecnologia. Cos'è il quick commerce? Il quick commerce è un’evoluzione dell’ecommerce e consiste nel consegnare, nel giro anche di un’ora, il prodotto scelto sul negozio online. Il Q-commerce è anche rinominato come consumo del capriccio, in quanto la domanda che ci si pone è se realmente si ha bisogno di avere entro un’ora come nel caso di un vestito o di un prodotto tecnologico. Di per sé l’esigenza ha più senso per prodotti di beni primari come latte, uova, pane, pannolini, farmaci da banco, ma per tutti gli altri in realtà è in forte discussione che ce ne sia realmente bisogno. Al di là di tutto però l’idea funziona e molti ecommerce si stanno già adattando a questa nuova prospettiva, organizzando anche i dark store, ovvero i magazzini urbani situati nei pressi dei punti nevralgici delle città. Il quick commerce non potrebbe certamente funzionare senza i dark store, sarebbe alquanto complesso organizzare consegne delle merci in un giorno con uno spazio magazzino come per i negozi normali. Ecco quindi che il modo di fare acquisti online si trasforma del tutto, portando una nuova ventata di trasformazione nel mondo online. Se hai in mente di lanciare un progetto ecommerce o già ne hai avviato uno, ma vuoi sbaragliare la concorrenza, continua a leggere l’articolo. Come sono cambiate le abitudini di acquisto Prima di addentrarci nei vantaggi del quick commerce ci sembra doveroso fare una premessa su come siano cambiate le abitudini di acquisto dei consumatori, in special modo dopo la pandemia. Probabilmente si fa fatica a ricordare come vivevamo tutti noi prima del 2020, ma se ci sforziamo un po’ sicuramente ci verrà in mente che molte abitudini, ora date per scontate, prima non lo erano affatto. Un esempio è il lavoro agile, ossia la possibilità di lavorare da remoto o ancora l’opportunità di fare riunioni online senza necessariamente recarsi in un luogo fisico. Cambiamenti notevoli questi, la cui adozione è ancora in discussione in realtà, sebbene come soluzioni siano nettamente più vantaggiose. Nel mondo degli acquisti online la differenza si è percepita moltissimo e ha portato le persone a cambiare del tutto il loro modo di vedere in merito allo shopping online. I consumatori ora sono molto più abituati a ricevere a casa i loro prodotti preferiti, scelti sui loro negozi online di fiducia. Prima della pandemia questo trend era di sicuro già attivo, ma si stava evolvendo più lentamente. Come sempre però tutti i cambiamenti hanno una fase iniziale di adattamento, una di adozione e una in cui già si inizia a pretendere di più. Oggi, se navighiamo in un ecommerce, specialmente se sviluppato con Shopify, ci aspettiamo che tutto funzioni bene, velocemente e la consegna ci venga fatta in poco tempo. Non sopportiamo di perdere tempo e proprio su questo concetto si basa il quick commerce, ovvero il commercio veloce. Siamo già quindi alla terza fase, dove pretendiamo qualcosa in più per affezionarci a un negozio online, cosa non semplice da ottenere per un ecommerce. La fidelizzazione è sempre la chiave del successo, è necessario offrire al cliente un servizio efficiente ed efficace, quindi curare la customer experience, garantendo alle persone di ricevere esattamente quello che hanno ordinato e nei tempi promessi. Pena, le recensioni negative e quindi cattiva pubblicità. Online purtroppo il passo verso il fallimento è breve. È sufficiente deludere le aspettative del cliente una volta sola per perderlo. Ma quali sono quindi i vantaggi del Q-commerce? Scopriamolo nel prossimo paragrafo. I vantaggi del Quick Commerce Il commercio veloce è di sicuro un vantaggio per tutti gli ecommerce che desiderano cavalcare un nuovo trend. Iniziamo con il dire che per i consumatori è di sicuro un vantaggio perché assicura velocità delle consegne, ovvero nel giro di poche ore è possibile avere ciò che si è ordinato senza problemi. Originariamente la diffusione del quick commerce spaventava molto i piccoli commercianti, che si vedevano sempre di più messi da parte dal consumatore finale. La paura è che quest’ultimo potendo avere tutto e rapidamente preferisse il negozio online al piccolo store di zona, ma in realtà si è visto che con la creazione dei dark store questo rischio è andato a scomparire, potendo tutti approfittare di questa possibilità. I magazzini al centro della città permettono una migliore gestione logistica e possono gestire un grande quantitativo di merce, garantendo sempre al consumatore il suo prodotto. L’impatto positivo del quick commerce è visibile anche sull’ambiente, in quanto riducendo gli spostamenti da un luogo all’altro grazie ai magazzini collocati nei punti strategici e più vicini ai consumatori della zona, diminuisce anche l’inquinamento. Inoltre, il quick commerce è a favore dell’adozione di e-bike, monopattini e scooter elettrici, tutti a vantaggio di una minore emissione di CO2, vero obiettivo di tutti gli ecommerce sostenibili. 3 esempi di brand che utilizzano il Quick commerce In molti sono coloro che hanno adottato il quick commerce come evoluzione del commercio online e che hanno già iniziato a vederne i vantaggi. Un paio di esempi nel mondo delle grandi catene di supermercati sono il Carrefour con il servizio Hop, che consente di avere i propri generi alimentari in un’ora a casa e l’Esselunga, che entra nel mondo del Quick commerce con Deliveroo. Nel settore fioraio, Colvin, una startup spagnola presente a Milano, ha registrato un’importante crescita di fatturato grazie al quick commerce, dando agli abitanti del capoluogo lombardo di ordinare un mazzo di fiori direttamente su Glovo. Colvin è responsabile della preparazione dei bouquet e delle spedizioni ai diversi dark store mentre Glovo, invece, lo è del ritiro e della consegna al consumatore finale. Ad oggi il quick commerce è in rapida diffusione e di sicuro rappresenta un importante fattore di crescita per un ecommerce. Conclusioni Il primo passo per avere successo nel mondo dell’online è gestire il proprio progetto ecommerce con un CMS affidabile come Shopify oppure BigCommerce. Il secondo passo per realizzare un ecommerce è quello di pianificare tutto ciò che lo circonda , dal marketing alle spedizioni, che sono di fondamentale importanza per chi vuol cavalcare l'onda del quick commerce. Ti lasciamo pertanto questa risorsa gratuita per aiutarti nel tuo progetto ecommerce. Se tutto ciò non bastasse, ricorda che ci sono sempre degli esperti Shopify a tua disposizione per capire le tue esigenze.
La questione climatica, con gli sconvolgimenti ambientali che si stanno susseguendo attualmente, sta cambiando anche il mondo dello shopping online. Queste influenze non possono essere ignorate poiché gli ecommerce hanno un impatto diretto sul tema della sostenibilità ambientale e sulle emissioni di anidride carbonica. Durante il periodo di lockdown c’è stato un vero boom degli e-commerce, considerati canali sicuri dove poter fare shopping e tra i pochi utilizzabili dalle persone per acquistare prodotti. La rivoluzione digitale per questo motivo ha avuto una forte accelerazione e dal 2020 ad oggi il numero di persone che fanno shopping online è triplicato. Anche lo shopping digitale ha però il suo impatto sull’ambiente, perciò si parla sempre più spesso di ecommerce sostenibile, ossia un negozio online capace di vendere prodotti minimizzando l’inquinamento. Il tuo progetto ecommerce, che sia in rampa di lancio, in stato embrionale oppure già online, deve “tingersi” di verde non solo per una questione ecologica, ma anche etica e di marketing. Nei seguenti paragrafi ti spiegheremo come funziona l'e-commerce sostenibile e quali sono le misure da adottare per fornire un servizio realmente ecologico che garantisca la massima soddisfazione degli utenti e anche dell’ambiente circostante. E-commerce sostenibile: cos’è, vantaggi e svantaggi L’e-commerce sostenibile è una tipologia di commercio online che si caratterizza per avere un focus maggiore sulle questioni ambientali, richiedendo così ai marketer di adottare una serie di azioni finalizzate alla riduzione dell'impatto ambientale del business. Uno degli svantaggi di questo tipo di ecommerce è dettato dal fatto che per ottenere un negozio ad impatto zero vengono richiesti investimenti ingenti per adeguare strutture, prodotti e processi. Tutto ciò non è da considerare un investimento fine a se stesso perché nel lungo periodo i vantaggi possono essere importanti. Adottare un e-commerce sostenibile è infatti una mossa intelligente dal punto di vista del marketing. Recenti sondaggi hanno dimostrato che gli utenti sono molto più attenti alle questioni ambientali, anche quando acquistano, quindi le loro scelte sono influenzate proprio dalle politiche adottate dalle varie aziende. In caso si decidesse di modificare la propria mission aziendale aggiungendo tematiche green, c'è da tenere in considerazione la programmazione di azioni intelligenti ed ecosostenibili realmente finalizzate a ridurre l’inquinamento. Tutto ciò ha il grande vantaggio di far crescere la reputazione del tuo brand agli occhi dei consumatori. Attenzione però a non predicare bene e razzolare male: sono diffusissime infatti le pratiche di greenwashing, ossia un tipo di comunicazione volta ad ostentare azioni compiute dall'impresa nell'ottica della sostenibilità ambientale e sociale senza avere però un riscontro pratico. Queste azioni sono alla lunga altamente penalizzanti perché allo stesso tempo rappresentano per il cliente un motivo valido per abbandonare il brand e per le aziende che provano a seguire il trend della sostenibilità una delle cause del calo del fatturato. Esempio importante in questo ambito è stato quello di Volkswagen. Nel 2014 sono emerse irregolarità tra quanto dichiarato dalla nota casa automobilistica e quanto rilevato riguardo alle emissioni di CO2 delle loro auto. Oltre ad una diminuzione del fatturato hanno subito pesanti sanzioni che hanno gravato sul bilancio dell'impresa. I clienti quindi hanno la tendenza di rimanere fedeli più a lungo a quei brand che si impegnano concretamente per la sostenibilità, quindi una politica green può essere usata per fidelizzare i propri clienti. Ciò che richiede inoltre questa tipologia di e-commerce inoltre è il radicale cambiamento della cultura aziendale. Questo punto è principalmente riscontrabile nelle aziende tradizionali che devono effettuare spese importanti per modificare le infrastrutture dell’e-commerce per adeguarsi alle nuove esigenze ecosostenibili. Come rendere un e-commerce sostenibili A questo punto possiamo addentrarci maggiormente tra le soluzioni pratiche che gli e-commerce possono mettere in atto per ridurre effettivamente l’impatto ambientale nell’ambito della transizione green. Un utilizzo più corretto dei materiali di imballaggio Per prima cosa è opportuno rivedere l’utilizzo e la gestione dei materiali di imballaggio, usati in modo eccessivo o sbagliato. Molti utenti lamentano il fatto che nei negozi online si usi troppo materiale di imballaggio, come magari scatole enormi per pochi e piccoli prodotti. Tutto questo si traduce in un ingente spreco di plastica, cartone e in generale materiale di imballaggio che incide negativamente sulla consegna finale. Pacchi così grandi per oggetti piccoli occupano molto spazio all’interno dei furgoni preposti alla consegna finale, quindi i colli consegnabili in un’unica corsa sono molti di meno. Inoltre bisogna considerare che, in pacchi così grandi, è necessario usare molto materiale di imballaggio che determina un inutile spreco. Sarebbe invece sufficiente usare pacchi delle dimensioni adeguate per i prodotti ottimizzando le consegne, riducendo il numero di corse e limitando l’uso di materiale di imballaggio. A tal proposito, gli utenti ritengono che sia opportuno utilizzare materiale riciclabile, dalle scatole ai sacchetti di spedizione fino al materiale di riempimento e all’inchiostro. Alcuni brand stanno adottando politiche che incoraggiano l’uso multiplo degli imballaggi, come Zalando che sta sperimentando i cosiddetti imballaggi riutilizzabili. In pratica i clienti, dopo aver ricevuto il pacco ordinato, possono restituire l’imballaggio tramite la casella postale. Si stima che in questo modo l’imballaggio può essere usato fino a 40 volte. Meno resi e meno corse a vuoto Uno dei più grandi spauracchi per i marketer è rappresentato dai resi, la cui gestione deve essere ottimizzata. Se da una parte i resi sono parte integrante di ogni processo di vendita online, d’altra parte è necessario adottare delle strategie finalizzate a ridurli quanto più possibile. I resi rappresentano infatti un costo economico per le aziende e, poiché richiedono maggiori corse da parte dei furgoni, innalzano le emissioni di CO2 e quindi sono causa di un elevato inquinamento. L’obiettivo è quindi ridurre i resi: come fare? Gli utenti rimandano indietro gli articoli acquistati poiché magari il colore reale del prodotto è diverso da quello indicato sul sito o perché non rispecchiano quanto indicato. Per evitare queste criticità concentrati maggiormente sulle schede prodotto, che devono essere molto curate e dettagliate, e scatta foto ad alta risoluzione e da diverse angolazioni per permettere ai clienti di avere una panoramica completa di ciò che stanno acquistando. Un altro problema, che proprio come i resi determina una maggiore emissione di CO2, è rappresentato dalle consegne a vuoto. Può capitare che il corriere consegni il pacco a casa dell’acquirente quando non c’è nessuno, quindi si tratta di fatto di una corsa a vuoto. In tal caso il furgone torna in sede senza aver completato la consegna e deve ritornare successivamente una seconda volta, col rischio di non trovare nessuno nuovamente. Questo andirivieni di furgoni causa uno spreco inutile di carburante e un’eccessiva produzione nell’atmosfera di CO2. Come risolvere questo problema? Semplicissimo: basta dare ai consumatori la possibilità di indicare il luogo e l’orario più comodo per effettuare la consegna, riducendo così il rischio che vada a vuoto. A tal proposito è opportuno menzionare la pratica del Click & Collect, molto utile per chi ha un negozio fisico e uno online. Con questa funzione gli utenti possono ordinare un prodotto online per poi ritirarlo in negozio quando possono, risparmiando così le spese di spedizione e riducendo in modo significativo le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Infine è necessario ottimizzare le consegne, che devono essere concentrate per evitare di percorrere inutili chilometri aggiuntivi. Se ad esempio ci sono due clienti che abitano nella stessa strada e che hanno effettuato un acquisto sul tuo e-commerce, non ha senso effettuare due spedizioni in due giorni diversi ma è opportuno concentrarle nella medesima giornata per non consumare carburante inutile. Shopify Planet per gli ecommerce sostenibili A proposito di consegne green, merita una menzione l’app Planet disponibile per i siti Shopify che mira a testimoniare l’impegno eco-friendly degli e-commerce e contemporaneamente a sostenere una vera transizione ecosostenibile con azioni reali e concrete. L’app è stata creata per consentire alle aziende che vendono su Shopify di finanziare direttamente e accelerare la tecnologia di rimozione del carbonio, facendolo presente ai propri clienti. Ogni volta che un ordine risulta elaborato e spedito, viene versato un piccolo contributo destinato alle aziende che fanno parte del Fondo per la Sostenibilità di Shopify e che lavorano per la rimozione del carbonio creando tecnologie e soluzioni per estrarre l’anidride carbonica dall’atmosfera e immagazzinarla a lungo. Ogni mese l’app Planet calcola automaticamente il costo mensile necessario per la rimozione del carbonio, tramite soluzioni naturali o basate su una tecnologia avanzata, a seconda dell’abbonamento sottoscritto dalle varie aziende. Gli e-commerce possono infatti scegliere tra diversi piani tariffari che indicano: il numero di consegne a emissioni zero; la distanza totale di consegna; il carbonio rimosso; il costo di rimozione del carbonio; le consegne nel tempo. Gli e-commerce possono condividere pubblicamente queste informazioni con i clienti, dimostrando il loro impegno effettivo e concreto a favore della sostenibilità e della rimozione delle emissioni di carbonio. Conclusioni La sostenibilità ambientale e gli e-commerce sono temi che si stanno integrando l'un l'altro sempre più, l’importante è che ogni azienda faccia la sua parte per implementare la propria strategia eco-friendly e dare una mano concreta al nostro pianeta. Ognuno nel suo piccolo può iniziare a fare qualcosa per salvaguardare il pianeta e una piattaforma come Shopify ti aiuta a snellire tutti i processi di lavoro, compresi resi e spedizione. Per avere un quadro più ampio della situazione e avviare la svolta green del tuo ecommerce ti consiglio di scaricare l’ebook gratuito a fondo pagina che ti introduce a Shopify e ti spiega quali sono e come sfruttare i principali vantaggi.
Ti piacerebbe acquistare un prodotto piuttosto costoso, per poi pagarlo in comode rate senza interessi, con la possibilità di fruirne subito? Immagino che la risposta sia sì. Ebbene questo è esattamente il funzionamento del nuovo trend “buy now pay later”, noto anche con l’acronimo BNPL, vale a dire “compra ora e paga dopo”. Il nome del nuovo servizio spiega già tutto ed è piuttosto intuitivo. Se hai intenzione di lanciare un progetto ecommerce o di modernizzare il tuo shop online, sicuramente vale la pena conoscere meglio questo nuovo trend che è esploso soprattutto a cavallo della pandemia. Ecco tutto quello che bisogna sapere. Buy now pay later: cos’è e come funziona La tendenza si è sviluppata soprattutto durante il periodo di lockdown, quando l’online era quasi l’unico canale dove era possibile fare acquisti. Un trend che ha riscosso un grandissimo successo, tant’è che si è registrato un vero e proprio boom anche dopo i vari lockdown. Oggi è praticamente irrinunciabile per gli e-commerce che vogliono offrire un servizio esclusivo e moderno ai loro clienti. Nello specifico come funziona il buy now pay later? Immaginiamo che un cliente voglia acquistare uno smartphone, ma rimanda sempre l’acquisto poiché è piuttosto costoso e non può permettersi di spendere tanti soldi in un sol colpo. Si vengono a determinare due situazioni: il cliente resta insoddisfatto, poiché non può esaudire un suo desiderio, e il negozio online si ritrova con una vendita in meno. Cosa fa quindi il buy later pay later? Semplice, rateizza l’acquisto. Si tratta di un pagamento rateale, sempre più diffuso tanto nell’ecommerce B2B quanto in quello B2C, generalmente senza interessi. Il cliente può quindi acquistare subito il prodotto, per poi pagarlo comodamente in 3 o 4 rate a seconda del dilazionamento previsto dall’azienda. Il cliente soddisfa il suo desiderio e l’azienda raggiunge l’obiettivo della vendita, poco importa se il pagamento sia poi rateizzato. Una soluzione così apprezzata che, pur essendo tipica dei negozi digitali, è stata adottata anche da diversi punti vendita fisici. Il cliente deve semplicemente indicare il conto dal quale prelevare la rata, che viene scalata mensilmente. Alcune attività fissano dei limiti minimi o massimi che si possono rateizzare, altre invece impongono una politica interna meno restrittiva. Non sono previste invece restrizioni per la categoria merceologica, dal momento che il buy now pay later in Italia viene praticato nel settore dell’abbigliamento, dell’arredamento, della tecnologia e in genere dove sono in vendita articoli e prodotti piuttosto cari. Buy now pay later: rischi e vantaggi I vantaggi per gli ecommerce B2B e B2C sono piuttosto evidenti. Per comprenderli meglio può tornarci molto utile l’indagine condotta da Trc Market Research commissionata da Paypal, che ha studiato le prestazioni del buy now pay later. Dai dati emerge che gli acquisti effettuati tramite il sistema buy now pay later sono addirittura tre volte superiori ai normali acquisti online. Inoltre più della metà dei consumatori Millennials e della Generazione Z ha ammesso di aver abbandonato il percorso d’acquisto dopo aver compreso che quest’opzione non era disponibile. Quest’ultimo dato è fondamentale per farci capire due cose: Innanzitutto i Millennials e la Generazione Z rappresentano la maggior percentuale di acquirenti online. In pratica gli utenti con un’età compresa tra i 15 e i 40 anni sono quelli che spendono di più in acquisti online; Secondariamente il loro potere d’acquisto, trattandosi principalmente di ragazzi o comunque di persone giovani in cerca di un lavoro o alle prime esperienze lavorative, non è particolarmente elevato. Naturalmente una soluzione come il dilazionamento a rate è molto gradita. Snocciolando il report escono fuori dati e informazioni ancora più interessanti per gli ecommerce. In base all’indagine: il 76% dei consumatori italiani è più propenso ad acquistare nuovamente su uno shop online se viene proposta la soluzione buy now pay later; il 63% dei consumatori italiani è pronto ad abbandonare il carrello se non è disponibile l’opzione buy now pay later (cifra che sale al 68% tenendo in considerazione i Millennials o la Generazione Z); gli acquirenti apprezzano il fatto di poter fruire di un prodotto anche senza pagarlo completamente (76%), acquistare senza dover aspettare (77%) e gestire al meglio il proprio budget (73%). Al di là dell’aspetto economico, bisogna quindi fare un discorso anche di marketing. I negozi online che adottano la formula buy now pay later possono fidelizzare più facilmente i loro clienti, operazione che risulta meno dispendiosa in termini di energia e sforzi economici rispetto all’acquisizione di nuovi utenti. Considerando la possibilità di rateizzare il pagamento, gli utenti non solo sono più propensi a fare acquisti, ma anche a spendere importi maggiori. Ci sono dei rischi? E' inevitabile che qualcuno ci sia, ma si tratta di rischi calcolati e contenuti. Potresti pensare: “che succede se il conto del cliente è scoperto e non è possibile prelevare la rata?”. In tal caso sarà compito della piattaforma buy now pay later saldare quanto dovuto al merchant, per poi riscuotere il mancato pagamento. Il servizio BNPL offre tantissimi vantaggi tanto agli esercenti quanto ai venditori e, secondo le previsioni, dovrebbe essere un trend in crescita anche negli anni futuri. Sicuramente andrà rivisto qualcosa nella normativa del buy now pay later, poiché ci sono ancora delle piccole lacune legislative. L’ottimizzazione di questa formula porterà sicuramente ad un miglioramento del mercato digitale a beneficio di entrambe le parti in causa: acquirenti e venditori. Shopify si allea con Scalapay per offrire servizi BNPL Shopify Italia, player globale nella fornitura di infrastrutture per la realizzazione di siti web che operano nel commercio online, ha subito intuito le grandi opportunità del BNPL e si è alleato con Scalapay. Scalapay è una start up italiana basata su un innovativo metodo di pagamento, che consente al cliente di acquistare nei negozi online i prodotti, per poi riceverli immediatamente, in tre comode rate mensili di pari importo. Se hai intenzione di lanciare un progetto Shopify, sappi quindi che puoi beneficiare di tutti i vantaggi offerti da Scalapay. Come funziona nel dettaglio? In pratica Shopify, tra i vari sistemi di pagamento, propone anche l’integrazione di Scalapay per acquistare un articolo e pagarlo comodamente in tre rate. Aumentano i clienti soddisfatti e di conseguenza anche le vendite. Scalapay è un’azienda molto giovane, essendo nata nel 2019, ma ha già raccolto 700 milioni di dollari di finanziamenti. Rappresenta quindi un validissimo partner per chi ha intenzione di lanciare una nuova attività imprenditoriale, qualunque siano le dimensioni e il settore di riferimento. Tra agosto e ottobre 2021 la percentuale di negozi che ha abbracciato il BNPL è salita del 57% rispetto ai tre mesi precedenti. Una crescita poderosa che non può assolutamente essere ignorata da parte dei merchant. Attualmente l’integrazione con Shopify è disponibile in Italia, Francia, Spagna, Germania, Austria, Portogallo, Belgio, Paesi Bassi e Finlandia. Ben presto dovrebbe approdare in tutti i paesi europei e negli Stati Uniti. Conclusioni Ti stai chiedendo se la tua piattaforma ecommerce dovrebbe adottare la formula del buy now pay later? Assolutamente sì e le motivazioni, oltre a quelle già analizzate, sono principalmente tre: Usabilità. I servizi sono estremamente semplici da integrare sulla propria piattaforma e altrettanto facili da usare per gli utenti al momento dell’acquisto; Flessibilità. Ogni utente, a seconda delle sue preferenze, può dilazionare il pagamento, optando per il pagamento in un’unica soluzione dopo un determinato periodo, oppure in più rate; Incasso immediato. L’esercente incassa subito l’intero importo, sarà poi cura della piattaforma preoccuparsi di riscuotere le successive rate dal conto del cliente. Con lo sviluppo di Shopify e l’implementazione della start up Scalapay, puoi davvero differenziarti dai tuoi competitor e fornire un servizio aggiuntivo che sicuramente sarà apprezzato da nuovi e vecchi clienti. A tal proposito, se vuoi conoscere meglio cos’è e come funziona Shopify, ti consiglio di scaricare l’ebook gratuito a fondo pagina. Si tratta di una guida completa che ti spiega tutte le funzionalità di Shopify e i vantaggi che può apportare alla tua attività.
Immagina un utente appena atterrato sul tuo sito ecommerce alla ricerca del prodotto desiderato. Vuoi renderlo felice? Di sicuro la tua prima mossa può essere fargli trovare facilmente quello che cerca. Navigare in un sito intuitivo e semplice invoglia i clienti ad acquistare. Ma ancor più importante è garantire un supporto e un servizio clienti all’altezza delle aspettative. Dotare il tuo shop online o il tuo ecommerce Shopify di un assistente vocale può fare la differenza. Gli utenti molto spesso quando ricercano un prodotto online già hanno in mente esattamente quello che desiderano. Perdere tempo nello sfogliare pagine e l’assenza di interazione, sono alcuni dei motivi che penalizzano l’esperienza del cliente e comportano l’abbandono del carrello. In uno store online, la mancanza di un supporto all’acquisto è l’elemento cruciale e l’incoraggiamento che fa passare il consumatore dal “sto pensando di acquistare” al “inserisco nel carrello e compro”. Un Voice Commerce, vale a dire uno shop online dotato di un assistente con intelligenza artificiale, è un’ottima soluzione per risparmiare risorse e mettere a disposizione degli utenti un personale specializzato e disponibile 24 su 24. Se vuoi sapere di più sulle potenzialità degli assistenti vocali digitali continua a leggere, scoprirai perché sono indispensabili per far aumentare le vendite del tuo ecommerce. Assistenti vocali cosa sono e cosa possono fare Il tuo negozio online comincia a dare i suoi frutti? Adesso la vera difficoltà è gestire tutte le richieste e cercare di non perderne nemmeno una. Un solo cliente insoddisfatto può pregiudicare tutto il tuo lavoro. Per questo diventa imprescindibile dotarsi di un assistenza 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 (anche a Natale, a Pasqua e a Ferragosto). Un tuo potenziale cliente può arrivare sul tuo sito in qualsiasi momento ed è importante garantire risposte immediate alle sue richieste. Con un assistente vocale puoi guidare l’utente nella navigazione del sito, aiutarlo nella scelta del prodotto con suggerimenti automatici mirati in modo da ridurre il rischio di uscita da parte della persona. Un assistente vocale per eCommerce, è un sistema dotato di intelligenza artificiale che attraverso il riconoscimento vocale riesce a capire le richieste, interpretare e dare risposte appropriate. Gli utenti in questo modo possono usare i comandi vocali per trovare e acquistare prodotti online. In questo modo il tuo cliente non sarà mai lasciato solo e la sua esperienza sarà unica, dall’atterraggio all’acquisto. L’assistente vocale, inoltre, può seguire il cliente anche dopo aver concluso la vendita per far fronte a problemi che riguardano un eventuale rimborso o reso. Questo strumento innovativo sta rivoluzionando sia gli ecommerce B2B che i B2C. Infatti, tutto il mondo dell'e-commerce si sta adattando ai nuovi trend che vedono l’uso della tecnologia vocale in diversi ambiti. Tecnologia per gli assistenti vocali: in pratica come funzionano? Immagina di cercare l’abito dei tuoi sogni sul tuo computer. Durante la navigazione su un ecommerce si apre una finestra che ti parla e ti chiede se hai bisogno di aiuto. Non dovrai più digitare il prodotto che cerchi o scrivere il tuo problema, ti basterà spiegarlo a voce e il tuo assistente ti risponderà senza esitazioni. Ebbene, in quel momento stai avendo una conversazione con un un robot. Come è possibile che un’assistente virtuale possa ascoltare le tue richieste vocali, conoscere i tuoi problemi e rispondere con la sua voce? Tutto questo è possibile grazie all’intelligenza artificiale, che permette di creare software in grado di simulare una conversazione intelligente con l’utente. Ma non solo, grazie al NLP (Natural Language Processing) e al Machine Learning, l’assistente viene addestrato a comprendere il linguaggio umano e ad apprendere sempre più informazioni. Gli assistenti vocali imparano sul campo fino a comprendere sempre meglio il linguaggio umano per poi replicarlo in modo del tutto autonomo. Fornire ai clienti la possibilità di un’interazione vocale con il tuo ecommerce renderà lo shopping un’esperienza personalizzata aumentando le possibilità di fidelizzazione. Voice ecommerce: un futuro ricco di vantaggi Oggi l’assistenza tradizionale non è più in grado di stare al passo con le esigenze dei clienti che cercano risposte immediate. Basta pensare alla posta elettronica o alla chiamata telefonica. Gli utenti di oggi non hanno più il tempo, né la voglia, di restare ad aspettare ore e ore nell’attesa che qualcuno risponda. Soprattutto nel caso di domande veloci ed immediate. Per questo si va verso un’affermazione sempre più forte del Voice commerce. Molti e-shop hanno integrato la loro piattaforma con sistemi di assistenza vocale, rivoluzionando il servizio di customer care. Le soluzioni disponibili oggi sono diverse, anche se stai portando avanti un progetto Shopify, puoi integrarlo con un’assistente vocale o un chatbot dotato di intelligenza virtuale. Il Voice ecommerce rende l’esperienza d’acquisto memorabile. Ecco i principali vantaggi per il cliente che può fare acquisti comodamente in divano parlando con il suo device: Acquisti veloci. Non è necessario compilare form o inserire manualmente dati; Esperienza personalizzata. Ogni acquisto è unico, ogni interazione porterà a percorsi diversi in base alle diverse esigenze; Risposte in real time 24/7. Si può concludere l’acquisto in qualsiasi momento, come un normale ecommerce, ma in modo più semplice senza un lungo processo di navigazione. Invece, se hai un ecommerce ecco i vantaggi di usare un assistente vocale unito alle altre potenzialità dell’intelligenza artificiale: Conosci il tuo cliente e invia suggerimenti mirati. Dopo l’acquisto puoi inviare suggerimenti personalizzati al cliente; Riduci i carrelli abbandonati. Riprendi le conversazioni interrotte con i potenziali clienti offrendo promozioni o altri prodotti; Risposte senza attesa. L’assistente virtuale vocale permette di smaltire in tempo reale le richieste degli utenti, soprattutto le domande che si ripetono spesso. Un aspetto importante è che gli assistenti intelligenti non lasciano mai il cliente senza risposta. Nel caso in cui non sia in grado di rispondere, l’assistente vocale invierà una richiesta automatica ad un addetto del Customer Service che interverrà nel modo opportuno. Nel frattempo l'assistente vocale apprende le nuove informazioni e aumenta la sua conoscenza. In questo modo potrà rispondere in futuro a domande simili. A tutto ciò si aggiunge la possibilità di sincronizzare tutti i dati dell'ecommerce, comprese le conversazioni avvenute con i clienti, con un valido ecommerce crm. Conclusioni L’intelligenza artificiale ormai fa parte della vita di ognuno di noi (anche se spesso non ce ne accorgiamo). Interagiamo ogni giorno con strumenti che semplificano la vita, compreso lo shopping. Lo sviluppo degli ecommerce B2b e B2c con l’intelligenza artificiale tra portando grandi vantaggi agli shop che sono in grado di sfruttare a pieno le potenzialità. L’acquisto tramite voice assistant sta diventando indispensabile: il cliente riceve l’informazione che cerca in modo veloce ed immediato. Se vuoi iniziare ad ottimizzare al massimo il tuo ecommerce, ti suggerisco di scaricare l’ebook gratuito a fondo pagina che ti spiega le cose da fare per avviare un ecommerce di successo. Una checklist necessaria per partire con il piede giusto e far crescere fin da subito la tua attività online!