A cosa serve una Landing Page nell'inbound marketing? Presto detto: una landing page serve a generare contatti.
Ma come funziona? E quando si può dire funzioni "bene" o "male"?
La landing page, chiariamolo, gioca un ruolo da attaccante nella fase di conversione del visitatore in lead.
In pratica uno dei processi più delicati di tutta una strategia di inbound marketing, attraverso il quale uno sconosciuto visitatore del vostro sito web lascia all’azienda i suoi dati di contatto. Da qui si potrà poi ricontattarlo nei modi giusti e per le giuste ragioni, se interessato al nostro prodotto/servizio.
[Se volete approfondire altri aspetti e questioni correlate, potete leggere: "Che cos’è l’inbound marketing" oppure "La metodologia inbound", per tentare di entrare un po' di più nel mood dell'attrazione e conversione, fino alla trasformazione in cliente.]
Sviluppiamo in questo post il tema della funzione della landing page nella fase della conversione della metodologia inbound, dopo che siamo riusciti ad attrarre un possibile cliente sul nostro sito. Ovvero, cerchiamo di capire cos'è e come funziona una landing page.
Quando arriva un visitatore sul sito, una delle poche cose che sappiamo è da che fonte è arrivato e da che contenuto è stato attirato sul nostro sito (ci sono diversi strumenti per farlo, per esempio noi usiamo HubSpot). Cercando di rimanre in linea con la tematica che ha suscitato il suo interesse, dobbiamo costruire per questo visitatore interessato un percorso “obbligato” in modo da farci lasciare i suoi dati di contatto. Come?
In italiano “chiamata all’azione” o “invito all’azione” perché fattivamente invita il visitatore a compiere una certa azione. Un'azione che viene esplicitata all’interno di un pulsante con un breve testo e che spesso utilizza il verbo all’imperativo per accelerare il compimento dell’azione stessa; per esempio: "Scarica l’e-Book", "Compra adesso" ecc.
Sono efficaci le CtA chiare e che rispondono alla necessità che quel visitatore sta cercando di soddisfare.
Da un punto di vista grafico, oltre ad essere ben riconoscibili rispetto al resto del testo, le CtA possono presentarsi come semplici pulsanti o bottoni di forma normalmente rettangolare, ma non necessariamente, e di vari colori in modo che emergano dal fondo.
Possono anche essere un po’ più “complesse” con un’immagine, un breve testo e un bottone, il tutto inserito in un unico frame.
Normalmente la CtA viene inserita all’interno di un contesto più ampio come un articolo del blog in cui la Cta sarà affine e coerente con l’argomento trattato.
Perché in tutto il percorso di conversione è fondamentale coinvolgere il visitatore e lo puoi fare soltanto se i passaggi rispondono alle esigenze che lui ha espresso.
Tecnicamente, cliccando sulla CtA il visitatore viene dirottato automaticamente su una Langing Page.
È appunto la “pagina di atterraggio” dove il visitatore arriva dopo aver cliccato sulla CtA. Qui potrà ottenere ciò che gli hai promesso nella CtA. Cioè potrà per esempio scaricare un e-book, o visualizzare una demo ecc., ma solo dopo aver compilato un form di contatto dove dovrà inserire i suoi dati personali e/o altre informazioni, a seconda delle notizie su di lui che l’azienda desidera conoscere.
Attenzione a non chiedere al tuo visitatore più dati (o più approfonditi) di quanto non sia il valore percepito della cosa che offri in cambio. Pena… la fuga del tuo visitatore da questa pagina. Quindi tutto il lavoro a monte sarà sprecato.
Il tuo visitatore deve pensare, finchè sta compilando il form, “si, ne vale la pena!”.
In verità dovrebbe essere il pensiero che fa già a partire dalla CtA.
Non mi dilungo sulla Landing page perché rimando a due articoli di approfondimento:
"Cos'è una Landing Page e perché è importante" e "10 esempi di landing page da urlo"
Mi soffermo solo su questi aspetti fondamentali:
Una volta che il visitatore inserisce le informazioni richieste nel form, l’azienda acquisisce i dati del contatto. In questo momento avviene la conversione vera e propria da visitatore a lead e l’azienda potrà attivare poi altre azioni di marketing e lead generation per cercare di trasformarlo in cliente.
È la "pagina di ringraziamento", dove il lead viene indirizzato dopo aver compilato il form sulla landing page. Qui il lead potrà ottenere l’offerta promessa.
Non dare per scontata e superflua questa pagina solo perché tu azienda hai ottenuto quello che volevi dal tuo lead. NO, la cura del tuo contatto continua anche in questa parte! e considera che proprio la Thank you page può essere utile per far progredire il tuo nuovo contatto nel suo percorso d’acquisto.
Ebbene si, nella Thank you page puoi inserire altre CtA per innescare un altro processo di conversione oppure mostrare altri contenuti che potrebbero ulteriormente interessate il tuo lead. E il Buyer's Journey continua.
Quali elementi deve avere una Thank you page?
Sono consigli semplici ma che davvero possono fare la differenza tra il successo di una processo di conversione oppure il suo fallimento. E ricorda che ogni passaggio va studiato e curato con attenzione, anche estetica!
PS: questa qui sotto... è una Call-to-Action pensata apposta per te, quindi, che aspetti? Clicca e scarica!