Il 3 luglio 2023 segna la deadline per l'Italia per adeguarsi alla cosiddetta "Direttiva Omnibus, che permette più trasparenza e chiarezza nei rapporti tra venditori ed acquirenti e che promette di rendere un web un posto ancora più accessibile e con meno insidie.
Ma andiamo per ordine. Come si arriva alla direttiva Omnibus?
La Direttiva sull'indicazione dei prezzi (Direttiva 98/6/CE dell'UE), stabilisce regole comuni per la protezione dei consumatori riguardo all'indicazione dei prezzi dei prodotti offerti ai consumatori.
Nel preambolo della Direttiva viene specificato che i consumatori devono essere garantiti con un elevato livello di protezione; inoltre viene ribadito che le informazioni sui prezzi devono essere precise, trasparenti e univoche.
Nonostante questa direttiva, nella realtà, l'attuazione effettiva della politica di protezione dei consumatori europei si è sempre rivelata impegnativa e di difficile applicazione.
La Commissione Europea, nel 2016 e nel 2017, nell'ambito del programma Regulatory Fitness and Performance, ha condotto una verifica, concludendo che l'efficacia delle leggi sulla protezione dei consumatori dell'UE è stata compromessa dalla scarsa consapevolezza sia da parte dei commercianti che dei consumatori.
I risultati di varie indagini a livello dell'UE su negozi online di abbigliamento, calzature, mobili, articoli per la casa ed elettrodomestici, hanno rivelato che la maggior parte dei siti web esaminati non è conforme alle regole di base della protezione dei consumatori dell'UE.
Nel 2017 le indagini hanno riguardato i servizi di telecomunicazione e altri servizi digitali; nel 2018 la trasparenza dei prezzi e le scontistiche; nel 2019 la consegna e il diritto di recesso; nel 2020 le truffe ai consumatori legate alla pandemia COVID-19 e le affermazioni fuorvianti sulla sostenibilità; nel 2020 il credito al consumo e nel 2021 le recensioni dei consumatori online
Ora, quella che ci interessa maggiormente è decisamente quella che ha a che fare con i prezzi, visto l'argomento di questo articolo
Nel 2018, le reti delle autorità nazionali di applicazione della protezione dei consumatori anno effettuato un controllo su 560 siti di e-commerce delle UE che offrivano di beni, servizi e contenuti digitali.
I risultati sono stati pubblicati nel febbraio 2019, evidenziando che il 60% dei siti web controllati presentava irregolarità e non era conforme alle norme dell'UE sulla protezione dei consumatori.
Queste irregolarità riguardavano principalmente la presentazione dei prezzi e delle offerte speciali. Inoltre, per oltre il 31% dei siti web controllati che offrivano sconti, le autorità nutrivano sospetti sull'autenticità delle offerte speciali e sul modo in cui veniva calcolato il prezzo scontato.
Ad esempio, alcune aziende avevano l'abitudine di aumentare i prezzi poco prima dell'annuncio di una riduzione di prezzo o di una specifica campagna di prezzi, al fine di rendere lo sconto offerto più attraente per il consumatore.
Tali pratiche di manipolazione dei prezzi causano incertezza al consumatore sul prezzo effettivo del bene e, in molti casi, possono potenzialmente portare a violazioni delle leggi dell'UE sulla protezione dei consumatori.
L'aumento drastico dei servizi di e-commerce (in particolare B2C) e i risultati sia dell'indagine del 2018 che della verifica dell'adeguatezza delle leggi sui consumatori e sul marketing, hanno dimostrato la necessità di rafforzare, ampliare e armonizzare l'ambito delle norme sulla protezione dei consumatori tra gli Stati membri dell'UE.
Pertanto, le autorità dell'UE hanno dovuto affrontare la dura realtà dell'urgenza di modernizzare le normative frammentate sulle leggi sulla protezione dei consumatori.
Il 27 novembre 2019, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato la Direttiva di applicazione e modernizzazione 2019/2161, nota anche come Direttiva Omnibus.
Gli Stati membri dell'UE dovevano adottare la Direttiva entro il 28 novembre 2021 e le nuove disposizioni sono entrate in vigore il 28 maggio 2022.
La Direttiva Omnibus, che fa parte anche del pacchetto legislativo "New Deal for Consumer" dell'UE, introduce modifiche a quattro direttive dell'UE sulla protezione dei consumatori:
La Direttiva Omnibus costituisce una sorta di risposta a una serie di cambiamenti dinamici che ci siamo trovati a gestire con lo sviluppo del mercato digitale.
Le direttive 2019/770 e 2019/771 prevedono principalmente una maggiore tutela dei consumatori, estendendo i limiti di responsabilità per i venditori di beni con componenti digitali e per i commercianti che forniscono servizi digitali e contenuti digitali ai consumatori.
La Direttiva 2019/771 riguarda la protezione dei consumatori quando si concludono contratti per la vendita di beni con elementi digitali tra il consumatore e il venditore.
La Direttiva 2019/770 si applica ai contratti per la fornitura di servizi o contenuti digitali stipulati con un consumatore.
Il 26 agosto 2022 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la Legge n. 127 del 4 agosto 2022, che contiene la Delega al Governo per la trasposizione e attuazione di alcune direttive e atti normativi dell'UE, la cosiddetta "Legge di delegazione europea 2021".
I punti salienti:
Decreto Legislativo 26/2023, quello per il recepimento della Direttiva 2019/2161 per una migliore applicazione e una modernizzazione delle norme dell’Unione relative alla protezione dei consumatori, c.d. Direttiva Omnibus è stato pubblicato sulla Gazzetta n. 66 del 18 marzo 2023
Le nuove norme si applicano in Italia a partire dal 2 aprile 2023.
L'unica eccezione è la norma che fissa i criteri per l'individuazione del "prezzo precedente", quando si riduce ad un prezzo: per dare tempo ai vari ecommerce di adeguarsi tecnicamente, l'applicazione a stata fissata dal prossimo 1 luglio 2023.
La novità dell'impianto sta nel fatto che si definisce, con norma di legge, come deve essere fornita una maggiore trasparenza di informazione verso i consumatori (in particolare per quanto riguarda gli annunci di riduzione di prezzo di un prodotto). Oltre al fatto che si definiscono i perimetri di cosa non fare per non ricadere su pratiche commerciali ingannevoli.
In caso di riduzioni di prezzo o sconti, deve essere indicato il prezzo precedente anche per i prodotti presenti sul mercato da meno di trenta giorni, nonché in caso di aumenti progressivi di riduzione del prezzo.
Questa disposizione non si applica alle merci che si deteriorano o scadono rapidamente.
Con Shopify adeguarsi alla normativa è facile.
Per essere adempienti alla normativa, mostrando il prezzo precedente più basso nei 30 giorni antecedenti allo sconto è possibile utilizzare la funzione di default Prezzo di confronto.
Vai sul tuo pannello di controllo Shopify e naviga alla sezione Prodotti.
Seleziona tutti i prodotti che vuoi contrassegnare e clicca su Modifica Prodotti.
Nella sezione Prezzi, inserisci il prezzo precedente più basso nella colonna Prezzo di confronto e salva.
Molto utile, volendo, utilizzare i metafiled per richiamare il prezzo antecedente, il prezzo più basso o altre informazioni aggiuntive.
Come terza opzione ci sono delle app nello store che possono fare anche qualche passaggio ulteriore, come calcolare in automatico il prezzo medio, o tener traccia del cambiamento di prezzi.... Solo per portare un paio di esempio:
Per quanto riguarda invece le recensioni il consiglio è quello di utilizzare un sistema di recensioni verificate fornito da terze parti, per fornire tutte le garanzie ai clienti ed avere una metodologia di raccolta delle recensioni con processi semplici e chiari.