L’ecommerce ha avuto un vero e proprio boom durante e dopo la pandemia, che ha accelerato il processo di digitalizzazione dei servizi già in corso da tempo. In tale contesto si sono sviluppati diversi tipi di mercato e uno dei più diffusi è l’ecommerce B2B, una soluzione adottata da molte aziende durante i mesi critici della pandemia. Con ecommerce for b2b si intende Business-to-Business, che riguarda transazioni commerciali tra imprese. Nell’ambito degli ecommerce b2b esempi chiari ed evidenti sono Alibaba, Amazon e Thomasnet. Quali sono i vantaggi di questa tipologia di mercato? Come sfruttarlo al meglio? Qual è la piattaforma ecommerce b2b più indicata? Rispondiamo a ognuna di queste domande nei successivi paragrafi. Cos'è un ecommerce B2B e in cosa si differenza dal B2C Come detto b2b ecommerce è un’abbreviazione che sta per “business-to-business”. In tal caso c’è una compravendita tra un’azienda e un’altra azienda, piuttosto che tra un’azienda e un singolo consumatore. Tradizionalmente, le transazioni wholesale hanno maggiori probabilità di essere B2B, mentre B2C (business to consumer) tende a imitare uno stile di business retail. Ma qual è la differenza tra ecommerce b2b e b2c? Ti sorprenderà sapere che l'ecommerce B2B ha molto in comune con l'ecommerce B2C. La maggior parte del processo è la stessa, tuttavia ci sono alcune differenze chiave: gli acquirenti di B2B sono quelli che chiameremo acquirenti professionali (cioè tutti coloro che sono tenuti a un livello più alto di responsabilità quando si tratta di spendere soldi della società); gli acquirenti di B2C si basano principalmente sulle preferenze personali perchè il consumatore deve solo preoccuparsi di compiacere se stesso. Questo significa che i consumatori di B2C non sono generalmente ben informati quanto gli acquirenti di B2B, rendendoli più facili da vendere in quanto sono più propensi ad acquistare per un capriccio. Oltre a questo, cercare di convincere un acquirente B2B a cambiare fornitore, può essere complicato. Per gli acquirenti il cambiamento dei fornitori (in alcuni casi) può causare una grande quantità di sconvolgimenti nella gestione quotidiana della loro attività. Ciò significa che le decisioni di acquisto richiedono più tempo, sforzi e, in alcuni casi, più denaro da impegnare rispetto alle vendite di B2C. I marketer B2B hanno bisogno di un po’ di pazienza e dovrebbero concentrarsi sull'offerta di un'esperienza utente premium. Come parte della loro strategia di marketing, i titolari di aziende devono rendere molto chiari i vantaggi dei loro prodotti e servizi. Piattaforme ecommerce B2B: come usarle al meglio Le piattaforme e-commerce b2b consentono e velocizzano il commercio elettronico all’ingrosso tra i clienti commerciali, mentre quelle b2c permettono il commercio tra un’azienda e un cliente privato. Queste piattaforme b2b in ecommerce offrono molti vantaggi ai venditori, come la possibilità di raggiungere un sottoinsieme di clienti completamente nuovo, velocizzare i processi di vendita e sfruttare i Big Data. Esistono diversi software ecommerce b2b che offrono diverse opzioni e funzionalità da scegliere in base alle proprie necessità. Tra le migliori piattaforme da segnalare ci sono Shopify e BigCommerce, che offrono un servizio personalizzato per ogni esigenza. Esaminiamo più in dettaglio quali sono gli step da seguire per sfruttare al meglio l’ecommerce b2b. 1. Automazione e dematerializzazione della raccolta ordini Ancora oggi esistono aziende che ricevono gli ordini dei clienti tramite mail, telefono o addirittura (purtroppo) via fax. Una piattaforma ecommerce B2B ti consente innanzitutto di risparmiare TEMPO. Tempo dedicato a ribattere l’ordine per inserirlo a sistema. Ti consente di evitare errori: dalla verifica effettiva della disponibilità di magazzino, all’errore amministrativo e/o commerciale, all’errore di battitura o prezzo. 2. Catalogo elettronico sempre aggiornato Qualcosa di bellissimo: le aziende con un sistema ecommerce B2B hanno il catalogo elettronico SEMPRE aggiornato, costellato di fotografie, schede tecniche e video. Hanno sempre sott'occhio le disponibilità di magazzino e i prezzi praticati al cliente. Un catalogo cartaceo, rispetto ad uno elettronico, può essere utilizzato per trasferire ai clienti informazioni importanti: dalle notizie sui prodotti d’interesse alle caratteristiche tecniche; per non parlare poi di estratto conto, fatture e bolle. Il catalogo elettronico rappresenta quindi un consistente risparmio di denaro e di tempo. 3. Gestione rete di vendita Per gli agenti di vendita si dimostra un valido strumento. Possono visualizzare il catalogo sempre aggiornato con le nuove referenze, le politiche commerciali (prezzi, sconti, promozioni), le schede prodotto multimediali e le informazioni di magazzino. In qualsiasi momento possono verificare la situazione creditoria e avere le informazioni rilevanti relative ai clienti, nonché un quadro sulle statistiche delle vendite. Ma soprattutto, raccogliere in modo facile e veloce gli ordini dei clienti. 4. Strumento di up-selling e cross-selling Non solo uno strumento di raccolta ordini: è possibile mettere in evidenza prodotti, prezzi in promozione, sconti per quantità e cross-selling, permettendo di aumentare il valore dell’ordine medio del cliente, mostrando, per esempio, prodotti correlati o sostitutivi mentre si sta decidendo cosa comprare. Utilizzando gli Analytics è inoltre possibile avere delle informazioni sul comportamento di vendita del cliente: pagine visitate, orari più frequentati, prodotti più visti ecc. 5. Il cliente al centro di tutto (il portale) Avere un portale clienti vuol dire puntare su una gestione customer-centric: un luogo virtuale unico, in cui il cliente trova tutti i servizi per dialogare in modo semplice - ed efficace - con l’azienda. Certo, sul portale è possibile trovare informazioni amministrative. Ma non solo: anche prodotti o servizi aggiuntivi già profilati rispetto alle esigenze del cliente specifico, informazioni tecniche specifiche per i singoli prodotti e notizie aggiornate rispetto alle tematiche di interesse e agli acquisti già effettuati. I vantaggi principali dell'ecommerce b2b Perché dotarsi di un software e-commerce b2b? I motivi sono tanti e li analizziamo nei successivi paragrafi. Sappi che passare ad un e-commerce b2b è uno step fondamentale se vuoi innovare la tua azienda e offrire servizi sempre più all’avanguardia ai tuoi clienti. 1- Migliore gestione dei prodotti ed elevate prestazioni di vendita Uno dei primi punti da esaminare quando si inizia a vendere sul mercato B2B è la scelta del sistema di vendita. Un ecommerce B2B con Shopify oppure BigCommerce assicura, oltre ad una completa gestione dei prodotti, anche elevate prestazioni e sicurezza. Puoi archiviare tutti i dati che vuoi e renderli disponibili ai tuoi dipendenti. Sia il team di vendita che di marketing possono accedere a dati e informazioni preziose per le loro strategie. 2- Gestione ottimizzata degli ordini Passare ad un ecommerce B2B significa migliorare gli ordini, la loro gestione e il rapporto con i clienti. Grazie a piattaforme come Shopify e BigCommerce puoi gestire tutte le aziende clienti impostando per ognuna di essere un listino personalizzato con prezzi e termini di pagamento personalizzati. Il tutto è perfettamente automatizzato, quindi si riduce il rischio di errori di trascrizione dei dati e della trasmissione degli ordini. 3- Migliore customer experience Nel B2B ecommerce il customer journey, cioè il viaggio del cliente, è estremamente personalizzato. Lato aspetto grafico sia con BigCommerce che con Shopify possono essere sviluppati i cosiddetti headless ecommerce, in modo da abbinare la gestione del backend della piattaforma scelta e la parte frontend, sviluppata da altri CMS, integrando il tutto tramite API. Questo permette non solo di avere un alto livello di user experience dello store online ma anche di rafforzare l'immagine del brand con una grafica ben definita. Puoi mantenere costantemente aggiornati i prodotti e integrare l’ecommerce con il gestionale, visualizzando così i prodotti effettivamente disponibili in magazzino. Così facendo eviti errori antipatici come ammanchi o eccedenze e aumenti la fluidità di tutto il processo d’acquisto. Inoltre i clienti possono utilizzare il self-service per fare i loro acquisti e su un ecommerce B2B godono di grande autonomia durante lo shopping online con la possibilità di consultare il catalogo, trovare schede tecniche, foto, disponibilità, giacenze e prezzi. Inoltre possono anche vedere lo storico dei loro acquisti e le tempistiche della spedizione. Se vogliono un supporto possono sempre ricorrere alla chat per confrontarsi direttamente con l’azienda venditrice e chiarire i propri dubbi. 4- Check out personalizzato Il check out è una fase delicata da gestire con grande attenzione. Uno dei più elevati tassi di abbandono del carrello si registra proprio al momento del check out. Con un ecommerce b2b puoi visualizzare il check out con l’importo totale da pagare, ma anche con metodi e termini di pagamento che possono essere differenti per ogni azienda. Con Shopify ad esempio puoi impostare tre termini di pagamento: Nessuno: il pagamento viene fatto al momento dell'ordine; Pagamento a 7, 15, 30, 60 e 90 giorni dal momento dell'ordine; Pagamento all'evasione dell'ordine. Anche in questo caso ad ogni cliente avrà il suo personale check-out e non sarà visibile in alcun modo agli altri. Conclusioni Fogli Excel, mail o fax sono strumenti obsoleti e superati, o comunque non adatti per gestire un sistema complesso come un ecommerce. Efficienza e rapidità sono le parole chiave per ogni shop online che vuole migliorare la gestione degli ordini e dei clienti e ridurre i costi. Meglio perciò partire con un progetto ecommerce B2B affidandosi a piattaforme come Shopify e BigCommerce che offrono la possibilità di avere un ecommerce completo e di ampliarlo grazie alle integrazioni che esse possiedono. Puoi anche scaricare un’app b2b ecommerce per gestire tutto comodamente con uno smartphone. A proposito se vuoi saperne di più scarica l’ebook sottostante che ti spiega quali sono i vantaggi di adottare un’app per vendere se hai un ecommerce Shopify.
Hai mai sentito parlare di prezzo civetta? Probabilmente si, ma forse, se sei qui, non è del tutto chiaro come usare questa strategia. In questo articolo proviamo a spiegartelo. Per un commerciante online uno dei momenti più delicati e spinosi è la scelta del prezzo del prodotto o del servizio da mettere in vendita. Per un commerciante online uno dei momenti più delicati e spinosi è la scelta del prezzo del prodotto o del servizio da mettere in vendita. Tendenzialmente si pensa che un prezzo basso e competitivo sia un buon viatico per conquistare nuovi clienti, ma non devi esagerare. Un prodotto in vendita ad un prezzo eccessivamente basso infatti potrebbe essere percepito come di scarsa qualità e quindi venire scartato dai potenziali acquirenti. Al contrario un prezzo alto potrebbe conferire prestigio ad un prodotto, ma molto dipende dal mercato in cui operi. Se ad esempio hai una gioielleria online un prodotto dal costo elevato è sinonimo di pregio e qualità; la stessa cosa non si può dire se vendi prodotti di bigiotteria, che si caratterizzano invece proprio per la convenienza e quindi non puoi impostare prezzi troppo alti. Nell’ambito del pricing marketing devi considerare una serie di aspetti, come il costo di produzione, il costo di fornitura di ulteriori servizi, il ritorno per l’impresa e la qualità finale del prodotto stesso. Tutte voci che incidono in modo significativo sul prezzo finale e di cui devi tenerne conto. Nei seguenti paragrafi analizziamo le principali strategie di prezzo utilizzabili negli ecommerce e quali sono gli aspetti peculiari da tenere a mente. Cos’è il pricing? Prima di approfondire il discorso sulla strategia di prezzo nella vendita è opportuno soffermarci per un momento sul pricing, che può essere considerato quel processo tramite il quale un’azienda sceglie il costo di un prodotto o di un servizio. Le varie tipologie di prezzo nell'ecommerce hanno la capacità di influenzare le decisioni del pubblico al momento dell’acquisto, ma devi essere bravo a scegliere le strategie più indicate in base al tuo target, al mercato in cui operi, alla tipologia di prodotti e servizi che offri e agli obiettivi di prezzo, intesi come il livello di prezzo che un investitore desidera raggiungere in un arco temporale specifico. Se ti trovi in difficoltà nella selezione di un prezzo, allora puoi affidarti al break-even point, che puoi padroneggiare perfettamente con poche nozioni di economia di base per sfruttarlo. Il break-even point è il punto di pareggio, cioè il numero di vendite necessarie per coprire almeno i tuoi costi di produzione, restare in attivo e non andare in rosso. Ecco la formula matematica del break-even point: Punto di pareggio= CF / (PM - CV). con CF = costi fissi; con PM = prezzo medio delle vendite; con CV = costi variabili Per ottenere il punto di pareggio devi conoscere alcuni parametri, a partire dai costi fissi che restano invariabili indipendentemente dal volume di vendita. A questi vanno poi aggiunti i costi variabili che invece possono cambiare a seconda del volume di vendita. Questo metodo può essere utile prima di inserire i prezzi del prodotto all'interno di un ecommerce costruito su Shopify in modo da essere sicuro di fissare dei prezzi che ti consentono di non andare in perdita. Strategie di prezzo: 11 esempi Per scegliere i prezzi più indicati per i tuoi prodotti devi fare affidamento all’inbound sales, cioè la metodologia che mette il cliente al centro del progetto e che modifica la vendita affinché si adatti alle esigenze dei consumatori. Il prezzo quindi rientra nelle strategie di inbound sales poiché rappresenta comunque una forma di comunicazione. Un prezzo alto si rivolge ad una clientela selezionata che punta alla qualità, un prezzo basso invece mira a conquistare una fetta di mercato molto ampio che mira soprattutto alla convenienza. Tuttavia il discorso non è così automatico e proprio per questo motivo esistono tante strategie di prezzo negli ecommerce da adottare di volta in volta a seconda delle variabili circostanti del mercato e delle proprie necessità. Scopriamo quelle più gettonate nei seguenti paragrafi. Prezzo psicologico La strategia del prezzo psicologico è abbastanza diffusa nei supermercati, nei centri commerciali e in ogni progetto ecommerce. Il prezzo è leggermente inferiore alla cifra tonda e così, invece di 10 euro si scrive 9,99 centesimi, con questi ultimi scritti con un font più piccolo. Il consumatore tende a percepire quel prezzo più vicino ai 9 euro che non ai 10 euro. Oltre a questa modalità di utilizzare il prezzo psicologico, ne esistono altre, ovvero: la creazione di falsi scadenziari temporali durante i quali i prezzi saranno drasticamente ridotti, generando un senso di urgenza nei consumatori e spingendoli ad agire velocemente per non perdere l'occasione. Cura dell’aspetto visivo del prezzo: può influenzare le decisioni d'acquisto dei potenziali clienti. Spesso si è inclini a comprare e si percepisce un prezzo come inferiore quando è presentato in forma più concisa, ad esempio senza cifre decimali o senza il simbolo dell'euro. Mantenere i prezzi alti: mentre i consumatori cercano l'opportunità di risparmiare, i prezzi più elevati possono anche suggerire una maggiore qualità, attirando così clienti di fascia alta. Prezzo civetta Il prezzo civetta è un prezzo tenuto appositamente basso dal merchant, talvolta con margini nulli oppure addirittura negativi. La finalità di questa tipologia di strategia non è quella di creare direttamente profitti per l'impresa ma quella di attirare potenziali clienti in negozio, in modo che possano acquistare anche altri prodotti, recuperando così il margine perso con il prodotto civetta. Prezzo premium Il prezzo premium è l’esatto opposto del prezzo civetta e punta ad impostare un prezzo elevato, sopra la media dei prezzi di mercato. La finalità è per comunicare il valore esclusivo del prodotto, uno status symbol o l’appartenenza ad una specifica community. Se il prezzo civetta si tende a ridurre il valore percepito del prezzo finale per via del suo costo esiguo rispetto agli altri prodotti del mercato, nel prezzo premium il prezzo finale viene fissato esattamente in maniera opposta. L’articolo viene così percepito come un prodotto esclusivo, unico e di qualità. Questa strategia è indicata per i brand di lusso che vogliono imporsi come un’azienda di prestigio. Potrebbe interessarti leggere i seguenti articoli: Tasso di conversione ecommerce: strategie per conquistare clienti Come raggiungere un tasso di conversione ottimale in pochi step Prezzo di penetrazione Le strategie di prezzo di penetrazione impongono un prezzo piuttosto contenuto per un prodotto di qualità alta e vengono utilizzate quando si entra in un mercato nuovo o quando si lancia un nuovo articolo. L’obiettivo è attirare i consumatori che vengono incuriositi da un prodotto nuovo di alta qualità ma a costi contenuti. Inizialmente ci sarà inevitabilmente qualche perdita, ma l’obiettivo non è tanto monetizzare quanto piuttosto catturare l’attenzione di nuovi consumatori e trasformarli in clienti fidelizzati. Prezzo di scrematura Il prezzo di scrematura, conosciuto anche come skimming price, è l’esatto opposto del prezzo di penetrazione e prevede l’applicazione di un costo piuttosto elevato per dei prodotti nuovi distribuiti sul mercato. L’obiettivo è quello di massimizzare i profitti per quel prodotto, soprattutto perché questa strategia viene applicata quando manca la concorrenza all'interno del mercato, dopodiché i costi vengono abbassati per attirare una fetta di pubblico più ampia. Si tratta di una strategia da adottare con estrema cautela, poiché il successivo calo della domanda dovuto dal prezzo troppo elevato rischia di annullare i benefici previsti. Prezzo differenziato Il prezzo differenziato è una strategia di prezzo di marketing molto diffusa tanto nell’online quanto nell’offline. In tal caso lo sconto viene mostrato in modo molto chiaro: si mette in evidenza il nuovo prezzo di fianco al prezzo vecchio barrato. L’acquirente percepisce subito il vantaggio economico, poiché il nuovo prezzo è chiaramente più basso rispetto al vecchio prezzo. Prezzo competitor based Questa tattica, seppur semplice, richiede un impegno maggiore in termini di studio e analisi dei prezzi praticati dalla concorrenza. È necessario esaminare attentamente sia i prezzi più bassi che quelli più alti dei prodotti offerti dai tuoi concorrenti. Una volta completata questa fase di ricerca, otterrai il prezzo medio di mercato. Il prezzo che deciderai di fissare non dovrebbe essere inferiore a questo, per evitare di innescare una guerra al ribasso tra i rivali. Sottraendo i costi dal prezzo medio di mercato, potrai determinare il margine di profitto potenziale basato sul prezzo medio di vendita. Prezzo value based Nella pratica, il prezzo finale deve garantire equità sia per il cliente, che acquista in base alla percezione di valore del prodotto, sia per te, che miri a generare profitto. In linea teorica, rappresenta la strategia di pricing ottimale, quella più bilanciata, ma richiede un'attenzione particolare. Il punto cruciale per determinare il prezzo ideale risiede nel mettere in evidenza la PUV (Proposta Unica di Vendita) del tuo prodotto, distinguendolo dai concorrenti e conferendogli un valore distintivo. Se la tua PUV incrementa significativamente il valore del prodotto, potrai proporlo a un prezzo superiore rispetto alla norma. Prezzo attira clienti Hai mai notato su internet prodotti venduti a prezzi incredibilmente bassi? Spesso ci si chiede come sia possibile per l'azienda trarre profitto da tali offerte. In realtà, in molti di questi casi l'azienda potrebbe non guadagnare affatto, e potrebbe persino subire delle perdite. Allora, perché adottare questa strategia? Perché si tratta dei cosiddetti loss-leader, ovvero prodotti venduti a perdita, ma con lo scopo di attrarre i consumatori. Nonostante possa sembrare controintuitivo, questa tipologia di prezzo sono da considerarsi come degli amo che conducono i consumatori al tuo negozio online, dove una volta entrati, potrebbero essere inclini a effettuare acquisti di altri prodotti. Cost-based pricing e cost-plus pricing Il cost-based pricing e il cost-plus pricing tengono in considerazione i costi di produzione e del livello di maggiorazione desiderato, quindi in un certo senso sono più specifici. In particolare il cost-plus pricing tramite una maggiorazione fissa assicura maggiori margini. Per raggiungere un determinato livello di maggiorazione è sufficiente moltiplicare i costi di produzione previsti, sia fissi che variabili, per la maggiorazione desiderata, in modo da ottenere un prezzo per un livello anticipato di vendite. Questa tecnica è focalizzata solo sul costo del prodotto e non prende in considerazione la domanda dei consumatori e la concorrenza. Bundle pricing Il bundle pricing, noto anche come prezzo a pacchetto, prevede la vendita di un intero pacchetto di prodotti anziché uno solo. Questa tecnica può dare belle soddisfazioni, ma va utilizzata nel modo corretto. I prodotti in vendita devono essere complementari tra di loro, affinché gli acquirenti possano realmente percepire il vantaggio di acquistare un unico pacchetto a prezzi ovviamente più bassi. In caso contrario un acquirente che intende comprare un singolo prodotto potrebbe non trovare conveniente l’acquisto di un pacchetto intero di articoli, di cui magari ne userà solo qualcuno. Considerazioni finali Prima di salutarci è opportuno fare un’ultima considerazione sui fattori interni ed esterni di un’impresa, che potrebbero determinare quale strategia di prezzo negli ecommerce risulti più efficiente. Tra i fattori interni di un’azienda che vanno considerati ci sono: La conoscenza del proprio canale commerciale; La conoscenza dei costi di produzione sia fissi che variabili; Gli obiettivi che devono essere stabiliti in anticipo per poi decidere qual è la strategia di marketing vincente. Possiamo così elencare invece i fattori esterni di un’azienda: Domanda e offerta nel proprio mercato di riferimento; Abitudini e comportamenti tipici dei propri buyer personas; Condizioni macroeconomiche; Le normative che regolamentano il proprio mercato; Comportamenti dei competitor. Considerando l'importanza dell'inbound marketing, che si concentra sull'attrarre i clienti attraverso contenuti di valore e comunicazioni personalizzate, è fondamentale anche selezionare il prezzo in sintonia con il proprio pubblico di riferimento per offrire un'esperienza personalizzata. Shopify, con le sue funzionalità di e-commerce, può essere uno strumento prezioso per implementare queste strategie. A tal proposito vale la pena approfondire il discorso sull’inbound marketing e per farlo ti basta scaricare la risorsa gratuita a fine articolo che ti spiega come trovare facilmente più clienti online e aumentare il fatturato.
Magento vs Shopify: chi vince questa sfida titanica? Magento è una delle piattaforme più famose per fare ecommerce e tra le più diffuse degli USA, mentre in Europa fino a qualche anno fa doveva vedersela con Prestashop. Negli ultimi anni però c’è stato un vero e proprio boom di Shopify, verso il quale è cresciuto l’interesse dei merchant soprattutto per il gran numero di servizi aggiuntivi offerti che rende l’ecommerce più fluido e snello e migliora le relazioni con i clienti. Di seguito mettiamo a confronto Magento VS Shopify, ma per approfondire puoi leggere cos’è Shopify e cos’è Magento. Scegliere una piattaforma da cui partire per realizzare il proprio ecommerce online senza sentire parlare di Magento è difficile. E se ti sta capitando, pensa in che mani sei capitato. Magento è la piattaforma per fare ecommerce più famosa (complice anche un'acquisizione di eBay nel passato) e più diffusa negli USA, mentre in Europa deve vedersela con Prestashop. Neppure considero Woocommerce, soluzione ibrida, ovvero un plugin di Wordpress, un software nato per fare blogging, che certamente non è una soluzione ideale per un progetto Ecommerce aziendale strutturato e completo. Magento vs Shopify: le differenze principali Magento Shopify Hosting Self-hosted, cioè significa che devi dotarti di un server e gestire anche quello. Shopify è una piattaforma con accesso al sistema tramite abbonamento e completamente gestibile senza nessun altro servizio esterno, in totale autonomia. Controllo Maggiore: essendo una piattaforma in mano tua, fai quello che vuoi sul tuo server, per esempio puoi installare sullo stesso dominio anche un blog, senza bisogno di sottodomini. Shopify è una piattaforma con accesso al sistema tramite abbonamento e completamente gestibile senza nessun altro servizio esterno, in totale autonomia. Personalizzazione Completa: avendo il controllo del tuo codice, puoi fare quello che vuoi. Ovviamente i costi sono proporzionati al tipo di intervento di personalizzazione e alla quantità di questi interventi Controlli totali sul front end, ma il cuore della piattaforma non può essere toccato, è inaccessibile al singolo sviluppatore: questo significa, però, una maggiore stabilità ed integrità del sistema. Le funzionalità aggiuntive si gestiscono con applicazioni (pubbliche o private) che dialogano via API con il sistema. Aggiornamenti Complesso e spesso costoso: un e-commerce che sta funzionando necessita di procedure da svolgere in sicurezza, come la duplicazione del negozio su uno spazio test e il successivo allineamento dei database, con l'incognita del funzionamento alla prima botta (certo, non è un problema per lo sviluppatore che si fa pagare e consiglia Magento, ma può esserlo per l'azienda). Assolutamente invisibile all'utente. La piattaforma hosted continua a migliorare l'operatività esistente e ad integrare nuove funzionalità a ritmo continuo , senza alcun intervento da parte dell'utente finale (se non la configurazione di nuove fatture). Tecnologia Continua attenzione al software e alla tecnologia a supporto. Nel progetto con Magento, devi tenere in conto che sarà sempre una spesa da mettere a budget e controllare, devi fare i conti periodicamente con il fatto che hai un software su un tuo server e che necessita di manutenzione. Assente ogni preoccupazione sulla tecnologia e sul software. Ti concentri completamente sul tuo progetto di vendita online e sulle funzioni che attivi quando hai necessità, guidate dal business. Liquid, CSS e Javascript lato front e qualunque linguaggio di programmazione per le app esterne via API rest o graphql. Shopify Functions & Checkout extension per lavorare su logiche interne. Complessità L'interfaccia utente può essere ostica anche per chi ha già una certa esperienza con la piattaforma, e sembra quasi ribadire, con la sua austerità, che qui si trattano solo cose serie. La flessibilità del software si traduce in molte aree di amministrazione per poter controllare tutti gli aspetti. Con la versione 2.0 sono arrivati ad una interfaccia un po' più user-friendly e più intuitiva per quelli che non sono gli utenti amministratori. Shopify ha un'interfaccia di amministrazione veramente facile e con una curva di apprendimento veramente rapida. Questo riduce anche le problematiche legate agli errori che si possono fare in fase di avviamento del progetto. Permessi Si possono impostare differenti livelli di accesso alla piattaforma giocando con i permessi utenti. Si possono impostare differenti livelli di accesso con permessi differenti tra i vari utenti che utilizzano la piattaforma, in modo che ognuno acceda alle aree di competenza. Dimensione del business Accessibile per medi e grandi negozi online, con un volume di affari consistente. Qualsiasi dimensione di store online. Dalla startup alla grande enterprise, a seconda del taglio del piano di Shopify e dal progetto che viene sviluppato. Scalabilità del business Dalla Magento Community Edition si può passare all'enterprise quando il fatturato lo permette (quando si supera qualche milione di euro di fatturato online, si comincia a poter permetterselo...). E' molto più semplice upgradare o downgradare il piano di utilizzo che si sta utilizzando. Il business può scalare facilmente verso l'alto sia grazie a funzionalità che si sbloccano con i piani superiori, sia grazie agli sviluppi che uno Shopify Partner può garantire. Scalabilità del server Dipende dal piano e dal server. In caso di aumenti degli accessi repentini (ad esempio per una pubblicità in tivù), bisogna dotarsi di un buon sistemista e un piano per le emergenze. La banda è illimitata e le risorse sono di default scalabili a seconda degli accessi generati. Applicazioni Magento Connect gode di un vantaggio temporale notevole e presenta un sacco di soluzioni già pronte che permettono di sviluppare ex novo funzioni per il vostro e-commerce. Il costo è generalmente legato all'acquisto del modulo software che viene installato sul server. Capita anche di comprare applicazioni che non funzionano come dovrebbero, ma l'assistenza dello sviluppatore, con un po' di pazienza, vi aiuta a sistemare le cose. Shopify App Store è partito dopo rispetto a Magento, ma ci sono sempre più sviluppatori che investono tempo e capacità nell'offrire un parco di funzioni completo, che cresce costantemente ad un ritmo impressionante. Merito sicuramente anche del modello di business, legato a fee mensili per l'uso delle varie applicazioni da integrare nello store. Ma il vantaggio più grande è quello della compatibilità: per rimanere all'interno dello Store, le app devono funzionare. Senza dare problemi. Ah, e, spesso, la possibilità di provarle prima per qualche giorno in fase di test è un must assoluto. Aggiungendo che, se dopo qualche mese vedi che non ti è utile, puoi sempre dismettere l'app acquistata con abbonamento. Prezzi esposti Non è necessario pagare soldi per scaricare il software Magento Community Edition, ma se si vuole eseguire l'aggiornamento alla versione enterprise, si deve chiedere un preventivo. Puoi vendere una quantità illimitata di prodotti, ma hai bisogno di un dominio e un hosting esterno. Lo stesso dicasi per un servizio CDN e certificato https. Shopify Basic costa 29 $ al mese, offre due account per la gestione del negozio e richiede il 2% sull vendite. Il certificato SSL è compreso Shopify costa 79 $ al mese, hai 5 postazioni utente per la gestione, e richiede l'1% sulle vendite. Aggiunge alcune funzioni come i buoni regalo e il recupero dei carrelli abbandonati Advanced Shopify costa 299 $ al mese, comprende 15 postazioni da amministratore e richiede il pagamento di un fee del 0,5% sul fatturato. Aggiunge rapporti complessi sull'andamento delle vendite e la possibilità di calcolare le spedizioni con service esterno. Shopify Plus: 2.300 € al mese. Scopri di più leggendo il post Cos'è Shopify Plus. Temi grafici Magento ha più template grafici acquistabili online, rispetto a Shopify, se ne possono trovare moltissimi in un sacco di store online. A livello di store ufficiale Shopify ha un numero più ridotto di temi grafici, rispetto a Magento, ma più che sufficiente a coprire tutte le caratteristiche base. Questi hanno un vantaggio: si possono testare direttamente sulla piattaforma come se fossero un tema installato e configurato con tanta fatica su una piattaforma self-hosted con un sistema veramente user-friendly. E, ovviamente, per quelli nello store ufficiale non ci sono incompatibilità o bug di sorta. Possibile comunque sviluppare temi completamente personalizzati o sviluppare progetti Ecommerce Headless o Ecommerce Composable (grazie a Shopify Components) Prodotti Gestisce x le caratteristiche standard del prodotto e permette tutte le personalizzazioni grafiche all'interno della scheda. Gestisce tutte le caratteristiche standard del prodotto e permette tutte le personalizzazioni grafiche all'interno della scheda. Marketing Entrambe le piattaforme permettono di lavorare sulla SEO dei prodotti, integrarsi con servizi di email marketing e di marketing automation. Possono offrire coupon, spedizioni gratuite, recensioni prodotti e molto altro ancora. Qui Magento ha dalla sua una più grande capacità di integrazione con tutto (ma non che Shopify sia tanto da meno). Da questo punto di vista la funzione killer di Shopify è data dall'integrazione pressoché nativa con HubSpot, che permette non sono di integrare una delle più avanzate marketing automation del mondo, ma anche di poter spostare la gestione delle email transazionali in una piattaforma nata per raccogliere informazioni sugli utenti, segmentarli e gestirne i rapporti one to one anche in fase di post vendita. Multicanalità Mobile friendly anche per la gestione, ma per estendere le capacità di vendere multicanale bisogna cercare nel Marketplace e trovare la soluzione più adatta alle proprie necessità. Shopify qui vince alla grande: già di default viene con un sacco di integrazioni native, nate dalle partnership con aziende come Facebook e Pinterest: significa integrazione con i social network per la vendita e la possibilità per i clienti dei loro store di non lasciare Facebook per acquistare (e un sacco di chicche come questa). Supporto Magento Community Edition è una piattaforma opensource e non ha nessun servizio decicato ai clienti per rispondere alle loro domande (bisogna scalare a Magento Enterprise per poter avere risposte dirette). Se avete problemi con Magento e siete uno sviluppatore che si sta trastullando potete rivolgervi alla comunità dedicate, ma senza che ci sia una garanzia di risposta. Ma se sei un'azienda che sta vendendo online... beh, devi pregare. Shopify fa del suo servizio di assistenza al cliente uno dei fiori all'occhiello: un'assistenza dedicata personalizzata 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, ti guida nelle configurazioni, a trovare risposte ai dubbi… perché, i malfuzionamenti, sono decisamente molto rari... Quale piattaforma scegliere secondo le esigenze della tua azienda Ci sono due differenze fondamentali tra Shopify e Magento: Shopify è un prodotto commerciale che paghi in abbonamento, mentre Magento Community è un software che scarichi gratuitamente e open source; Shopify è ospitato da Shopify stesso e può essere impostato in pochi minuti, mentre Magento ha bisogno di essere scaricato, di configurare un hosting, installato e configurato... E fare tutto questo prima ancora di iniziare a costruire e personalizzare il tuo negozio, che di solito richiede un livello medio-alto di sviluppo web e abilità di programmazione. Prima di iniziare a confrontare le piattaforme, devi guardare in modo attento alla tua attività e osservare i suoi punti di forza e di debolezza. Dove sei forte, hai le skill giuste e puoi arrangiarti? Dove hai bisogno di supporto? E come è strutturato il tuo team? Ad esempio, se non hai le competenze interne per gestire hosting di classe mondiale, patch di sicurezza, sviluppo e simili, avrai bisogno di un'agenzia che sviluppa siti di eCommerce che si prenda cura di te, oppure... utilizzi direttamente una piattaforma in cloud come Shopify. Vale anche la pena creare una seconda lista dei desideri di ciò che desideri che il sito sia in grado di fare. Ad esempio, vuoi un programma di fidelizzazione? Hai bisogno che sia facilmente e frequentemente aggiornato con nuove gamme di prodotti? Vuoi i feed di Instagram? Valutazioni e recensioni? Una volta che hai entrambe queste liste in mano, diventa molto più facile prendere una decisione ponderata e scegliere la giusta piattaforma. Migrazione da Magento a Shopify Vuoi effettuare la migrazione da Magento a Shopify? Puoi farlo facilmente! Shopify ha reso molto semplice il passaggio da Magento a Shopify. C'è persino un software di lancio dedicato per guidarti attraverso il processo. Con l'app di migrazione di Shopify, sviluppata da Cart2Cart, puoi importare: Prodotti: inclusi prezzo, nome, peso, immagine. Dettagli dei clienti: indirizzo di posta elettronica, fatturazione e spedizione, preferenze della newsletter. Ordini: stato, dettagli del cliente, sconti, prezzo. Buoni: carta regalo, nome, codice coupon. Recensioni: data, nome utente, valutazione. Il supporto di uno Shopify Partner come ICT Sviluppo, ti aiuta comunque a rendere armonico il progetto di migrazione e di integrazione di Shopify all'interno dell'ecosistema aziendale. Sviluppo di un tema custom o una soluzione headless su Shopify potrebbero fare al caso tuo se arrivi da Magento. E per far dialogare l'ecommerce con l'erp, il pim, l'oms o altri software aziendali è possibile sviluppare un progetto di data integration, che, con Shopify, è estremamente semplice, grazie all'impostazione API first che è connaturata nel sistema SaaS. Conclusioni Shopify e Magento sono entrambe ottime soluzioni per avviare un progetto ecommerce, tutto dipende da che budget avete e quanto volete tenere sotto controllo la macchina, mettendo le mani sotto il cofano. Shopify risulta più popolare e diffuso di Magento e, se vuoi saperne di più, puoi scaricare gratuitamente l’ebook sottostante che ti spiega cos’è e come funziona Shopify Plus.
Cos’è la user experience per ecommerce? Perché è importante? Scopriamolo in questo articolo, andando ad analizzarne ogni aspetto e facendo anche la differenza con l’user interface (UI). L'esperienza utente (User Experience, UX) emerge come pilastro fondamentale per qualsiasi attività commerciale, in particolare per il mondo ecommerce. In un mercato caratterizzato da una saturazione e competitività estreme, distinguersi richiede molto più della sola qualità del prodotto o dell'attrattiva dei prezzi. È cruciale comprendere che l'acquisto non si riduce a una mera transazione, ma si configura come un'esperienza che dovrebbe essere priva di ostacoli e intuitiva, consentendo agli utenti di trovare immediatamente ciò che cercano e rispondere alle loro esigenze con efficacia. Approfondiamo nel prossimo paragrafo qual è la differenza tra UX e UI e quanto è importante che questi due aspetti collaborino per la buona riuscita di un sito ecommerce. Differenza tra user experience per ecommerce e user interface Questa comprensione porta alla luce l'importanza non solo della UX ma anche della User Interface (UI). Due concetti che, seppur strettamente correlati e spesso confusi come interscambiabili, rivestono ruoli distinti nello sviluppo di un ecommerce di successo. Mentre l'UI si concentra sull'aspetto visivo e sull'interattività del sito, fungendo da ponte tra l'utente e il servizio digitale, la UX si occupa dell'esperienza complessiva dell'utente, dall'accessibilità alla soddisfazione derivante dall'utilizzo del sito. L'obiettivo è di guidare i clienti verso l'azione desiderata, che sia essa un acquisto o l'iscrizione a una newsletter, attraverso un percorso che sia piacevole che funzionale. È fondamentale sottolineare come UX e UI, nonostante la loro interdipendenza e i punti di contatto, presentino differenze significative che vanno comprese e valorizzate. Questi concetti non solo formano la base per creare un'esperienza di acquisto eccezionale ma sono anche essenziali per chi opera nel settore dell'ecommerce, inclusi gli approcci innovativi come gli ecommerce headless, dove la separazione tra il frontend e il backend offre una flessibilità e personalizzazione senza precedenti. Nei prossimi paragrafi, esploreremo più a fondo il significato di UX nel contesto dell'ecommerce e come può essere efficacemente implementata per migliorare sia la soddisfazione dell'utente che il successo complessivo dell'attività commerciale. Qual è il significato di user experience La user experience (UX) è fondamentale per il successo di qualsiasi attività online, in quanto influenza sia l'acquisto di prodotti o servizi sia l'interazione generale con un'azienda. Essa abbraccia tutto ciò che l'utente prova navigando su un sito o un e-commerce: dalla scoperta iniziale di un'azienda fino alla consegna del prodotto acquistato. Questo processo è particolarmente complesso per i siti che offrono molti prodotti diversi, dove è cruciale rivolgersi a clienti con esigenze e abitudini variegate. Al contrario, è più semplice per e-commerce più piccoli o specializzati creare esperienze su misura per un pubblico specifico. La UX non si limita alla sola interazione digitale, ma include tutte le emozioni e le sensazioni vissute dal cliente in ogni fase dell'acquisto, dall'esplorazione del sito all'apertura del pacchetto ricevuto. Elementi come la navigazione intuitiva del sito, la chiarezza delle informazioni sui prodotti, le politiche di reso, le opzioni di pagamento, e perfino il packaging giocano un ruolo chiave nell'offrire un'esperienza gratificante e personalizzata. Creando un'esperienza positiva e su misura per ogni utente, le aziende non solo fidelizzano i clienti ma attirano anche più traffico sul loro e-commerce. È necessario fornire un’esperienza moderna e quanto più gratificante possibile per l’utente. Il punto di partenza per un ecommerce è lo sviluppo del proprio sito Shopify, in questo step è fondamentale prevedere un livello di user experience elevato e Shopify è la piattaforma perfetta per sviluppare il proprio ecommerce. Cos’è la user interface e come sfruttarla Passiamo adesso all’analisi della user interface, che possiamo definire anche user interface design. L’UI design in un certo senso può essere definita una costola della user experience design, quella che accompagna il cliente durante tutta la sua esperienza d’acquisto. Più nello specifico l’user interface riguarda la presentazione di un sito agli occhi degli utenti e più nello specifico la sua interfaccia. L’UI design, studiando il modo in cui l’utente generalmente si interfaccia e si rapporta con un sito (sia nel caso degli ecommerce sia nel caso dei siti Hubspot), rende il prodotto web molto più appetibile e fruibile a beneficio di una navigazione fluida e piacevole. L’intera interfaccia deve poi tenere conto di diversi aspetti, come la grafica, lo stile e la comunicazione del brand che devono essere in perfetta armonia tra di loro. Bastano questi elementi per rendere la navigazione del cliente armonica e accompagnarlo verso un’esperienza d'acquisto piacevole e rilassante. Bisogna poi considerare tutti gli altri elementi che ricadono nelle competenze dell’UI design, come l’interfaccia tra l’utente e il contenuto. Il bottone CTA è uno degli elementi fondamentali della user interface, giusto per citarne uno. L’obiettivo è comunque uno solo: mettere il consumatore in una zona di comfort e rendere le sue azioni più fluide. Ti è mai capitato di “atterrare” su un sito e non sapere da dove iniziare? O, peggio ancora, accedere in un’app e trovare funzioni e comandi sparpagliati senza ordine? Ecco, questa è una cosa che non deve mai succedere. L’UI design, oltre a rendere più piacevole la navigazione, facilita anche le scelte dell’utente. Per questo motivo vengono studiati i font e i colori più efficaci e gli elementi sono posizionati in zone strategiche per spingere l’utente a compiere l’azione desiderata, ma sempre secondo le sue reali necessità. L’utente può così accedere rapidamente ai dati e alle informazioni di cui ha bisogno grazie a un’interfaccia intuitiva e una serie di elementi visivi che dà maggior brio e ordine alla sua navigazione. La differenza tra conquistare o perdere un potenziale cliente è determinata da dettagli, come la chiarezza espositiva della grafica dei vari elementi e l’intuitività dell’interfaccia della landing page. Un utente che atterra su una pagina nuova dovrebbe avere a disposizione determinati pulsanti che rendono le sue scelte reattive e immediate, così da poter accedere subito alle informazioni di cui ha bisogno con la massima spontaneità. In tal caso la fidelizzazione è quasi automatica. In caso contrario con ogni probabilità dopo pochi minuti o secondi di navigazione a vuoto uscirà dal sito per non tornare mai più. Risultato? Vendita persa e cliente regalato alla concorrenza! Approfondiamo nel prossimo paragrafo, cosa fa l’UI designer. Cosa fa l'UI designer L’UI designer si concentra maggiormente sull’aspetto grafico come i colori, i font e le immagini di un prodotto o del sito del tuo progetto ecommerce. Il suo lavoro parte dove finisce quello dell’UX designer e il suo obiettivo principale è rendere gli elementi grafici esteticamente accattivanti ma anche funzionali all’obiettivo finale, cioè una navigazione fluida e intuitiva per gli utenti. Questa figura studia le ultime tendenze di mercato e le mosse dei competitor, così da creare interfacce originali che garantiscono un effetto finale di grande impatto visivo ed estetico. L’UI designer inoltre studia la progettazione del design di un prodotto e di tutti gli altri elementi visivi dell’interfaccia tra i quali rientrano i pulsanti, le icone, i caratteri ecc. Ogni scelta va comunque ponderata attentamente, poiché se è vero che bisogna trovare soluzioni estetiche accattivanti e coinvolgenti è anche vero che devono essere in linea con lo stile del brand. Sì quindi a soluzioni creative, ma senza snaturare eccessivamente le grafiche inerenti alla stessa filosofia aziendale. E ancora questo professionista deve assicurarsi che le interfacce siano responsive design, quindi adattabili a ogni dispositivo, e che vengano adottate animazioni o altri elementi interattivi che diano il giusto dinamismo. Approfondiamo ora come ottimizzare la UX per l'e-commerce. Come ottimizzare la user experience nell'ecommerce Per costruire una user experience di successo bisogna partire dall’approccio iniziale del cliente fino alla conclusione della sua esperienza, che può essere l’iscrizione ad una newsletter o un acquisto, tenendo presente tutti i micro-momenti all’interno di questo viaggio ideale. Ognuno può personalizzare la UX come ritiene più opportuno secondo il proprio business e le proprie buyer personas. Ci sono però delle regole d’oro che bisogna seguire sempre e comunque, indipendentemente dalla tipologia di attività. Di seguito esaminiamo gli step necessari per creare un’esperienza piacevole e coinvolgente per i clienti. In questo senso può essere utile un headless ecommerce, che con la separazione del backend e del frontend, garantisce un elevato livello di user experience lato utente. Per saperne di più abbiamo scritto alcuni articoli come argomento l'headless ecommerce. Un processo d'acquisto fluido e piacevole Il tuo obiettivo è convincere gli utenti a svolgere le azioni che desideri, ma in modo fluido e non assolutamente forzato. I comandi, i contenuti e gli altri elementi multimediali devono essere disposti in modo tale da creare un percorso chiaro e mirato. Le persone devono avere la possibilità di navigare sul tuo sito in modo veloce e intuitivo e trovare ciò che desiderano rapidamente, senza dover vagare tra i meandri della piattaforma. L’utente medio è poco paziente e quindi, se non trova le informazioni che desidera in pochi secondi, stai certo che chiuderà il tuo sito e continuerà la sua ricerca altrove. Fai in modo che le informazioni principali siano facilmente raggiungibili, senza che l’utente sia costretto ad un lungo percorso ad ostacoli, e adotta una comunicazione semplice e accessibile per tutti. Questo è sicuramente il primo step imprescindibile per creare una UX piacevole e divertente. L’utente durante la navigazione ha così a disposizione tutti gli elementi principali per scegliere esattamente il prodotto che desidera e raccogliere le informazioni necessarie per completare l’acquisto senza dubbi o domande rimaste senza risposta che potrebbero generare il tanto temuto carrello abbandonato. Una navigazione veloce e scattante I siti e gli e-commerce devono essere “user-friendly”, cioè facilmente utilizzabili anche da chi non ha particolare dimestichezza con la tecnologia. In questo concetto rientra anche la velocità della navigazione, un elemento fondamentale per una piacevole UX. Abbiamo già evidenziato che il cliente moderno ha poca pazienza e non vuole aspettare, quindi pretende di poter spostarsi da una pagina all’altra del sito senza attese bibliche. Se le tue pagine fanno fatica a caricare la pazienza dell’utente si esaurirà presto e non esiterà a “tradirti” per un competitor che si fa preferire semplicemente perché offre una navigazione più veloce e scattante. Assicurati che non ci siano plugin in conflitto tra di loro, foto e video troppo pesanti o qualsiasi altro elemento che possa rallentare la navigazione, altrimenti c’è il rischio elevato di perdere molti clienti e regalarli alla concorrenza. Pagamenti personalizzati Prima abbiamo fatto accenno al carrello abbandonato, una vera disdetta per i marketer che perdono i clienti proprio all’ultimo step. Perché i clienti rinunciano all’acquisto proprio al momento del pagamento? I motivi sono tanti ma, generalmente, la mancanza dell’opzione di pagamento desiderata è quella più frequente. Per prima cosa devi quindi fornire diverse opzioni di pagamento, dalle classiche carte di credito e prepagate fino al bonifico bancario e ai più moderni wallet digitali. Per i local e-commerce può essere un’ottima idea quella del Click and Collect, una soluzione che consente al cliente di acquistare il prodotto online e ritirarlo in un punto vendita specifico. Così facendo il cliente, ma anche l’azienda, può risparmiare sulle spese di spedizione e si riducono i rischi di reso. Un’altra opzione, prevista per spese più importanti, è quella di dilazionare il pagamento in più rate. Questa strategia si chiama Buy Now, Pay Later e permette al cliente di affrontare acquisti piuttosto elevati spezzettando il pagamento che altrimenti non avrebbe potuto sostenere in un’unica soluzione. Una perfetta user experience anche da mobile Forse è anche scontato sottolinearlo, ma per garantire una user experience gradevole il tuo e-commerce deve essere mobile-friendly, cioè perfettamente fruibile anche da smartphone. Si stima che proprio lo smartphone sia in assoluto il dispositivo più utilizzato per fare acquisti online, quindi non puoi ignorare questa tendenza in atto ormai da tempo e che sembra destinata a perdurare per molti anni ancora. Il tuo sito mobile-friendly deve quindi dare la possibilità di zoomare le foto dei prodotti, acquistare senza necessariamente registrarsi e adattarsi perfettamente a qualsiasi sistema, sia iOS che Android. In breve deve consentire di fare qualsiasi operazione con pochi clic e senza ostacoli anche da smartphone. User experience design: cos'è Dobbiamo aprire una parentesi sulla user experience design, un processo valido nello sviluppo ecommerce b2b e b2c finalizzato ad innalzare la soddisfazione e la fedeltà dell’utente, migliorando l’esperienza di navigazione e aumentando il piacere dato dall’interazione tra il cliente e il prodotto stesso. Il concetto fu introdotto negli anni ‘90 da Donald Norman, che come riporta Wikipedia spiegò perché coniò questo neologismo: “Ho inventato il termine perché pensavo che i termini User Interface e Usability fossero troppo stretti. Volevo coprire tutti gli aspetti della persona che si interfaccia con il sistema, incluso il design industriale, l’interfaccia, l’interazione fisica e manuale. Da allora il termine si è diffuso ampiamente, tanto da rischiare di perdere significato”. La user experience design, detta anche UXD, spiega nei dettagli come implementare e ottimizzare tutti quegli elementi di un sito finalizzati a rendere più piacevole e semplice la navigazione dell’utente. Sono componenti molto variegati che vanno dalla SEO alla qualità dei contenuti, dal social media marketing alla grafica del sito. La UXD è fondamentale poiché la prima impressione che si ha quando si accede ad un sito può incrementare o al contrario ridurre la possibilità di conversione. In questo caso quindi “l’abito fa il monaco”, poiché anche la grafica, il design e l’estetica sono elementi che contribuiscono al successo di un sito. Se usi un design accattivante riuscirai a superare il primo step, convincendo il cliente a continuare la navigazione e conoscere tutti i servizi offerti dal tuo e-commerce. Non dimenticare sempre la regola d’oro del “less is more”, quindi la grafica del tuo e-commerce deve essere accattivante ma sempre estremamente semplice e intuitiva per i naviganti. Soprattutto in un e-commerce è importante che gli utenti trovino una risposta alle loro domande nel minor tempo possibile, come schede prodotto degli articoli in vendita, prezzi o area informazioni. Riassumendo la UXD comprende 3 discipline principali: Psicologia: intesa come tutti quegli elementi psicologici che hanno un peso sulla scelta finale di un cliente; Interaction design: la disciplina che si occupa dell’interazione tra l’uomo e i sistemi meccanici e informatici; Comprensione del cliente e delle modalità secondo le quali interagisce con il prodotto o servizio. Cosa fa l'UX designer Partiamo dai compiti dell’UX designer che deve capire il percorso del cliente e, di conseguenza, deve saper identificare il target di pubblico di un determinato settore. Il primo step è creare un piano strategico, affinché tutte le parti interessate lavorino in sinergia tra di loro. L’UX designer lavora principalmente sulla risoluzione concettuale di un problema che parte dall’analisi di dati e numeri derivanti da ricerche specifiche. Studia poi la cosiddetta architettura dell’informazione che prevede una precisa alberatura del sito, affinché gli utenti trovino rapidamente le informazioni di cui hanno bisogno. Questa figura deve saper individuare i bisogni degli utenti e proporre in anticipo soluzioni in grado di risolvere potenziali problemi futuri così da prevenirli. Infine deve effettuare una serie di test per capire se i risultati ottenuti sono soddisfacenti e definire così gli step successivi. Conclusioni L'importanza della user experience (UX) per gli ecommerce è innegabile: è il fulcro intorno al quale ruota l'intera strategia di successo di un'attività online. Partire con il piede giusto, scegliendo piattaforme affidabili e flessibili come Shopify, significa mettere le basi per un sito e-commerce ottimizzato, accessibile e piacevole da navigare. Allo stesso tempo, l'interfaccia utente (UI) gioca un ruolo cruciale nel rendere l'esperienza visiva immediata e intuitiva, complementando la UX con un design che parla direttamente al pubblico target. Dietro questi aspetti, operano professionisti specializzati, quali designer UX/UI e sviluppatori, che lavorano incessantemente per ottimizzare l'interazione tra l'utente e l'e-commerce. Questi esperti si dedicano all'analisi del comportamento degli utenti, alla progettazione di interfacce attrattive e funzionali, e all'implementazione di soluzioni tecnologiche che rendono ogni visita al sito un'esperienza unica e personalizzata. In conclusione, l'UX e l'UI non sono solo dettagli estetici ma elementi strategici che, se curati adeguatamente, possono trasformare un semplice e-commerce in una potente macchina di fidelizzazione e vendita .
Ti stai chiedendo come avviare un progetto e-commerce partendo da zero? Sei nel posto giusto! Abbiamo realizzato questa guida proprio per chi intende aprire un negozio online ma ha scarsa familiarità con il settore. Innanzitutto hai due opzioni: creare un e-commerce da affiancare al tuo negozio fisico, così da offrire due canali di vendita, oppure lanciare ex novo un’attività esclusivamente online. Qualunque sia la tua scelta, l’online rappresenta la soluzione vincente soprattutto in questo periodo storico. Dopo la pandemia da Covid-19 si è accelerato il processo di digitalizzazione dei servizi, spingendo sempre più persone agli acquisti online, anche quelle poco avvezze a questa pratica. Ovviamente il tutto deve essere fatto secondo un filo conduttore, che prevede un’attenta analisi del proprio mercato di riferimento e una strategia pianificata e sviluppata secondo i propri obiettivi. Progetto ecommerce: quanto costa avviarlo? Prima di partire è opportuno conoscere i costi di un e-commerce, così da poter valutare che tipologia di progetto avviare in base al tuo budget. Il primo step da fare è un business plan, grazie al quale puoi pianificare, gestire e ottimizzare le spese e gli investimenti. Stabilire con esattezza quanto costa un progetto e-commerce è complicato, poiché entrano in gioco tantissimi fattori e variabili che possono calmierare oppure far schizzare il prezzo. Proprio perché esistono tante incognite, è opportuno conoscere quelle spese che possiamo considerare fisse e che non puoi bypassare: Licenze e permessi aziendali, per i quali sono previsti determinati costi in base alla tipologia di attività, all’ubicazione e a quello che vendi; Software e-commerce; Nome del dominio e dell’hosting che possono essere già inclusi o acquistati direttamente sulla piattaforma selezionata; Elaborazione dei pagamenti, per la quale devi dotarti di un processore di pagamento che può essere già incluso in appositi software; Inventario e spedizione, spese che riguardano principalmente la gestione del magazzino. Se stai muovendo i primi passi nell’e-commerce inizia con piccoli ordini, poiché probabilmente non sei ancora pronto e non hai la giusta visibilità per vendere un quantitativo ampio di merci; Marketing e pubblicità, altra spesa assolutamente da considerare soprattutto se il tuo è un e-commerce nuovo che ha bisogno di farsi conoscere. Quali sono le migliori piattaforme da usare? Tra i costi fissi abbiamo elencato i software per la creazione di siti di vendita online. Ti stai chiedendo come lanciare un progetto ecommerce gratis? In effetti ci sono delle piattaforme open source da scaricare gratuitamente. Tuttavia le funzioni sono molto limitate e ci sono altri costi associati da sostenere come commissioni, hosting e componenti aggiuntive. Meglio sicuramente affidarsi a piattaforme all-inclusive che, a fronte di un pagamento, offrono una serie di funzionalità estremamente utili per il proprio mercato. In commercio esistono diverse piattaforme per la creazione di e-commerce, ognuna delle quali con le sue peculiarità, le sue caratteristiche e i suoi punti di forza. Quelle più gettonate sono però principalmente due: Shopify e BigCommerce. Analizziamole entrambe. Shopify Tra i software di e-commerce più noti e popolari c’è Shopify, che offre una soluzione all-inclusive e presenta un’interfaccia estremamente intuitiva e facile da usare anche per chi non ha grande dimestichezza con la tecnologia. A tua disposizione ci sono ben 4 piani tra i quali scegliere in base al tuo budget e alle tue esigenze. Se avvii un progetto Shopify puoi veicolare la vendita dei tuoi prodotti sui canali che desideri, sia online che offline, gestendo gli ordini, le spedizioni e i pagamenti con un’unica dashboard e monitorando continuamente le abitudini e i comportamenti dei tuoi utenti. BigCommerce Un’ottima alternativa è BigCommerce, un piattaforma Saas che consente di realizzare siti e-commerce personalizzati capaci di rispondere alle esigenze dei commerci B2B e B2C. Le aziende possono così liberarsi delle problematiche tecniche e concentrarsi unicamente sul proprio business. Se lanci un progetto BigCommerce puoi analizzare il tuo mercato di riferimento, individuare le strategie più adeguate e incrementare le altre attività legate alla SEO, al web marketing e al social media marketing. Con questa piattaforma puoi avere una presentazione del progetto ecommerce ed eventualmente modificare o perfezionare quegli aspetti, estetici o funzionali, che non ti convincono. Quali sono gli adempimenti burocratici per un progetto ecommerce Dopo aver analizzato i costi, passiamo adesso alla parte più “noiosa” ma che va necessariamente analizzata: la burocrazia e gli adempimenti di natura legale. Gli esperti Shopify o BigCommerce possono eventualmente fornirti supporto per il disbrigo delle pratiche burocratiche. Ad ogni modo ecco l’iter che devi necessariamente seguire: Aprire una partita IVA; Iscriverti al Registro delle Imprese; Dare Comunicazione di Inizio Attività; Aprire le posizioni fiscali e previdenziali. Una volta richiesta la partita IVA, puoi ottenere le licenze o i permessi aziendali necessari per iniziare a vendere legalmente. Puoi trovare le informazioni relative ai requisiti richiesti nella tua zona e i permessi previsti dalla Camera di Commercio direttamente sul sito del tuo Comune. Aprire un ecommerce senza partita IVA: è possibile? Prima di passare alla parte che concerne la parte strategica, risolviamo un piccolo quesito. Alcune persone si chiedono se è possibile avviare un ecommerce senza partita IVA. La risposta è no, poiché come specificato l'apertura della partita IVA è una condizione necessaria per avviare un ecommerce. Tuttavia esiste un’eccezione: il temporary shop. Cos’è? Come suggerisce il nome è un negozio online a carattere temporaneo, cioè può restare attivo per un periodo massimo di 30 giorni nell’arco dell’anno. Il temporary shop è una soluzione percorribile per i brand che vogliono lanciare prodotti o servizi innovativi, così da sondare il terreno senza correre rischi; oppure può essere un’ottima idea per vendere la merce in surplus. Se le risposte del mercato sono positive, allora è possibile aprire un ecommerce a tutti gli effetti con tanto di partita IVA. Gli step fondamentali per avviare un e-commerce di successo Possiamo finalmente passare agli aspetti più interessanti, e per certi versi anche più dinamici, da tenere a mente. Un esempio di progetto ecommerce, indipendentemente dal mercato in cui si opera, deve indubbiamente tenere conto dei seguenti elementi: Target di pubblico; Ricerca dei prodotti; Attività di SEO; Studi di mercato. Trova la tua nicchia di mercato A chi è rivolta la tua offerta? Una domande che naturalmente devi porti per capire chi sono i tuoi potenziali clienti e quali potrebbero essere le loro richieste. In base al tuo business individua la tua nicchia di mercato. La tecnologia ad esempio è un settore molto ampio e dispersivo. Vuoi settorializzare la tua offerta? Allora puoi vendere esclusivamente tablet, così da focalizzarti meglio su quella nicchia di mercato. In generale prova a concentrarti su un settore poco battuto, così da colmare quel vuoto lasciato sul mercato e soddisfare al meglio le esigenze della tua clientela. Evita una nicchia troppo affollata o dominata dai grandi brand. Se proprio vuoi scegliere un segmento di mercato piuttosto saturo, allora prova a differenziarti e offrire servizi che gli altri competitor non hanno. Ricerca dei prodotti Se intendi aprire un ecommerce “ex novo”, chiediti che tipologia di prodotti vuoi vendere. Devi trovare articoli che siano difficilmente reperibili sui grandi marketplace, quindi non buttarti in un mercato troppo commerciale. Per farti ispirare puoi esplorare i vari siti e i social, da Pinterest ad Instagram, così da sondare le tendenze del tuo mercato di riferimento e le esigenze degli utenti. Le attività di SEO La SEO rappresenta quel percorso assolutamente imprescindibile per proiettare il tuo sito nella SERP di Google. Soprattutto se il tuo e-commerce è appena stato “sfornato”, ha bisogno come il pane di visibilità. Non sai nulla di SEO? Allora chiedi aiuto agli esperti BigCommerce o ai team di assistenza delle altre piattaforme. Sapranno fornirti le giuste indicazioni, a partire dalla selezione delle parole chiave che andranno spalmate all’interno dei contenuti per richiamare l’attenzione di Google e farsi accreditare come e-commerce credibile e affidabile. Studi di mercato Le analisi di mercato ti forniscono una panoramica ampia e completa del tuo business, dandoti utili indicazioni su dove e come muovere i tuoi primi passi. Puoi ad esempio individuare le nicchie di mercato più o meno competitive, così da capire dove puntare e come realizzare le prime campagne pubblicitarie. Per studiare il mercato hai bisogno di stilare un business plan, un fattore di vitale importanza per conoscere tutti gli aspetti che condizionano il tuo settore di riferimento. Progetto realizzazione di un sito ecommerce: l'importanza di pianificare Progettare un ecommerce non significa realizzare un ecommerce. Ma per realizzarlo nella maniera corretta è impossibile non partire da una progettualità complessiva, che implichi una pianificazione dei lavori per realizzarlo. All’inizio, non sempre le aziende progettano il piano in maniera iper professionale. Questo perché non ci si rende conto del lavoro che implica questa modalità: non tutti sanno cosa significa realmente realizzare un sito come Dio comanda e quanto tempo ci vuole. Senza contare le competenze e l’energia da utilizzare. Infatti, quando non si pianifica, ci si trova di fronte a certe conseguenze che prima o poi ti raggiungono. Come il povero sviluppatore web che non avrà così chiaro quanto e cosa potrebbe essere corretto nella sezione dei contenuti. Lo sviluppo del sito è influenzato inesorabilmente dal modo in cui le pagine vengono realizzate. Senza un’adeguata pianificazione, ti ritroverai catapultato in un contesto in stile post-apocalittico: un progetto governato dal caos, costellato di ritardi di consegna, costi non previsti, comunicazioni continue e sicuramente antiquate tra la tua azienda e il web designer. E questi sono solo alcuni degli aspetti più raccapriccianti. Come se non bastasse c’è il rischio che questo Teatro degli Orrori generi automaticamente insoddisfazione da parte dei tuoi clienti. In sostanza: investi sul tuo sito web pianificandolo con la dovuta cura e attenzione. Fare il contrario risulterebbe solo uno spreco dei tuoi soldi. I requisiti da rispettare per un progetto ecommerce vincente Di fondamentale importanza è creare una lista dei requisiti primari per comprendere dove sta andando la tua azienda: step importantissimo per chiunque voglia sviluppare un sito aziendale. Ricorda che il tuo sito dovrebbe avere dei requisiti minimi: soddisfare le aspettative dei visitatori; essere il più flessibile possibile; rappresentare con chiarezza ciò che si propone; essere in linea con i competitor (cioè posizionarsi per lo meno allo stesso livello); offrire un'esperienza utente unica; lasciare un'esperienza positiva a chi lo visita; rendere facile la navigazione e la conversione; provare a convertire anche chi non è pronto ad acquistare; lasciare libertà al reparto marketing di personalizzare il sito senza ricorrere ogni volta agli sviluppatori; adottare un software che permetta di scalare in base alle necessità ed esigenze (che possono mutare nel tempo); ... e molti altri, dipende dal modello di business e dagli obiettivi prefissati :-) La pianificazione con il modello a cascata Questo metodo viene utilizzato nei dipartimenti informatici che hanno a che fare con grandi progetti. Il risultato è riuscire a realizzare tutte le fasi (una per una) fino a completare l’intera creazione del sito. Con tale metodologia chiamata “modello a cascata”, ogni operazione è ben studiata ed influenzata dalla precedente. Per quanto buona però, anche questo modello può nascondere delle insidie: potrebbe richiedere dettagli ben precisi per ogni singolo step e, nella sostanza, un lavoro ulteriore. Tutto deve essere specificato, anche la lunghezza degli header, la dimensione del carattere e quale tipo di galleria risulta più funzionale rispetto ad un’altra. Diciamo che il modello a cascata è indispensabile per progetti in cui non c’è la possibilità di sbagliare o comunque quando ci sono determinate spese da affrontare. Ripeto: se scegli questa modalità, è essenziale che tutto sia specificato nel minimo dettaglio, così da evitare intoppi nel processo di creazione. Tuttavia, i contenuti web sono intesi per essere cambiati nel tempo. Quindi utilizzare il modello a cascata significa progettare tutto quanto in anticipo ma, allo stesso tempo, rimanere il più flessibili possibile. Saranno poi gli Editor del sito che dovranno avere la perspicacia di cambiare titoli, contenuti, foto chiave e tanto altro sia in fase iniziale che successivamente. Strategia Agile Recentemente, sempre più frequente è lo sviluppo del marketing Agile: una modalità di lavoro che richiede competenze specifiche e prontezza di riflessi. Per semplificare: significa che con poco si riesce a guadagnare tanto (chiaramente questo “poco” deve essere coinciso e deve andare dritto al punto). L’esempio che posso fare è quello di una recente campagna di marketing di Wendy’s. Uno studente chiedeva quanti retweet doveva fare per ricevere chicken nuggets gratuiti. Successivamente, l’azienda, ha risposto “18 milioni”. Così realizzò (quasi) il suo intento di raggiungere più follower possibile con una sola risposta. Questo ovviamente è solo un esempio di marketing Agile e bisogna capire se poi può essere integrato all’interno della strategia aziendale per la realizzazione tuo sito. Ma l'idea base rimane: se è la prima volta che realizzi un progetto ecommerce parti facile, rimani basilare, non andare a complicare le cose con idee delle quali non hai una validazione in termini di ritorno dell'investimento. Molto meglio partire con un progetto dimensionato sulle reali esigenze, per poi, eventualmente ampliarlo, se ci rendiamo conto che ci sono degli aspetti che potrebbero portarci un vantaggio competitivo e garantirci una migliore presenza sul mercato. Il marketing aziendale Quando invece parliamo dell'investimento in advertising (una delle principali tattiche di acquisizione clienti per un ecommerce) un’idea dalla quale partire è quella di considerare dal 5% al 15% del proprio budget totale da investire per la pubblicità sul sito (anche se poi dipende dai margini e dal valore del cliente). In questa maniera potresti avere una stima di massima di quello che potrebbe significare, in termini di impatto economico, la realizzazione di un progetto ecommerce. Gran parte delle compagnie non riconoscono che costruire un sito non è solo un “tecnicismo” informatico, ma deve andare mano nella mano con gli obiettivi di marketing. Il tuo team marketing deve stabilire gli obiettivi da raggiungere all’interno del sito. I marketer sono intesi come comunicatori e necessitano di ideare il design, la struttura e i contenuti del sito. Devono quindi prendersi una certa responsabilità in questo senso, semplicemente perché comunicare con i clienti è la LORO competenza. Chi si occuperà della struttura funzionale dovrà solo aiutare a soddisfare tutti i requisiti tecnici per raggiungere gli obiettivi di marketing previsti dall’azienda. Se ciò non accade, sarà opportuno rivolgersi a comunicatori esperti per costruire il sito in maniera impeccabile. Conclusioni finali Ora hai tutti gli strumenti necessari per lanciare il tuo e-commerce. Non devi fare altro che scegliere il nome della tua attività e iniziare la tua avventura. A proposito, quest’ultimo passaggio è tutt’altro che banale. Il tuo deve essere un nome d’impatto, divertente, facile da ricordare e che non si confonda con altri brand che operano nella stessa nicchia di mercato. Prima di salutarci un ultimo consiglio: troverai un ebook gratuito a fondo pagina, scaricalo! Questa risorsa indica i 10 punti chiave da seguire per progettare, costruire e far prosperare il tuo e-commerce. Una checklist da tenere sempre a portata di mano per avviare da subito uno shop online di successo!
Shopify Plus è la versione enterprise dedicata alle Aziende con grandi volumi di prodotti della piattaforma e-commerce Shopify. Shopify è il software ecommerce che ha introdotto il SaaS nei processi enterprise legati alla vendita online. Shopify Plus però è più potente, più sicura, più performante, più personalizzabile e, per contro, più costosa, rispetto alle versioni standard entry level di Shopify. Questa piattaforma e-commerce infatti è disponibile in due versioni: Shopify dedicato a piccole e medie aziende e si distingue in 3 piani di abbonamento: Basic, Shopify e Advanced; Shopify Plus, appunto, dedicato alle aziende di grandi dimensioni e con necessità enterprise. Ma prima di vedere le caratteristiche di Shopify Plus, vediamo cosa è un SaaS. Cos'è il software SaaS Una piattaforma SaaS (Software as a Service) è un modello di distribuzione del software in cui un'applicazione viene ospitata da un provider di servizi cloud e resa disponibile agli utenti via Internet. In altre parole, anziché installare e gestire l'applicazione localmente sui propri dispositivi, gli utenti accedono all'applicazione tramite il web, pagando solitamente un canone periodico per l'uso del servizio. Le piattaforme SaaS offrono diversi vantaggi, tra cui: Accesso da qualsiasi luogo: Gli utenti possono accedere all'applicazione da qualsiasi dispositivo connesso a Internet, rendendo più flessibile l'accesso e il lavoro remoto. Aggiornamenti automatici: Il provider di servizi si occupa di mantenere l'applicazione aggiornata e funzionante senza richiedere interventi da parte degli utenti. Scalabilità: Le piattaforme SaaS sono spesso progettate per essere scalabili, in grado di gestire carichi di lavoro crescenti senza problemi. Costi ridotti iniziali: Spesso, i servizi SaaS prevedono un modello di pricing basato sull'abbonamento, consentendo agli utenti di evitare costi iniziali elevati per l'acquisto di licenze software. Facilità di utilizzo: Le piattaforme SaaS tendono ad essere progettate per essere intuitive e facili da usare, riducendo il tempo necessario per l'implementazione e la formazione degli utenti. Esempi di piattaforme SaaS includono software per la gestione dei progetti, software di contabilità online, servizi di email marketing e molte altre applicazioni che vanno dalle soluzioni aziendali alle app per il consumatore finale. La piattaforma Shopify Prima di vedere cos'è Shopify Plus, vediamo cos'è la piattaforma Shopify. La piattaforma Shopify è concepita per creare un negozio online in modo semplice e intuitivo, anche senza conoscere la programmazione a codice, ma contemporaneamente fornisce un sistema di e-commerce estremamente potente ed efficace per permettere di vendere online in tempi brevissimi. Shopify si presenta nativamente con un sacco di funzioni. Permette di gestire facilmente molti aspetti di un negozio e-commerce, soddisfano i requisiti della maggior parte delle aziende. Ecco alcune caratteristiche, tra quelle principali, che servono la maggior parte delle aziende, che puoi utilizzare fin da subito, con un piano Standard di Shopify: Prodotti: Aggiungi facilmente prodotti, gestisci scorte, crea varianti di prodotto e altro ancora. Inventario: Tieni traccia delle scorte e ricevi avvisi quando è necessario riordinare gli articoli. Ordini: Visualizza ed evasi gli ordini, stampa etichette di spedizione e gestisci i resi. Imposte: gestione delle imposte con possibilità di definire regole sugli incassi iva. Clienti: Visualizza cronologie degli ordini dei clienti, crea account cliente e segmenta i clienti per campagne di marketing mirate. Temi: Scegli tra temi gratuiti e a pagamento per personalizzare l'aspetto del tuo negozio online. Personalizzazione: Modifica il layout del tuo negozio, aggiungi immagini e video e personalizza l'esperienza di acquisto per i tuoi clienti. Il tutto drag & drop in maniera semplice Ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO): Shopify include strumenti integrati per aiutarti a migliorare la classifica del tuo negozio nei risultati di ricerca. Carrello abbandonato: Permette di ottimizzare le vendite recuperando i carrelli abbandonati con email automatiche. Codici sconto e promozioni: Crea codici sconto e promozioni per attirare clienti e aumentare le vendite. Marketing multicanale: Vendi attraverso più canali, come il tuo negozio online, social media e marketplace. Shopify Market: aggiungi mercati per vendere in altre zone del mondo con cataloghi dedicati e la personalizzazione grafica del front end per mercati diversi. Shopify Analytics: Tieni traccia delle tue prestazioni di vendita e ottieni informazioni preziose sui tuoi clienti. Pagamento: Shopify si integra con una varietà di gateway di pagamento per consentire ai tuoi clienti di pagare in modo sicuro. Inoltre risponde del suo Gateway, Shopify Payments, per usufruire di funzione avanzate come la gestione delle valute associate ai mercati. Spedizione: Shopify Shipping ti aiuta a calcolare le tariffe di spedizione e stampare etichette di spedizione con i vettori già integrati (in Italia con Poste Italiane) o agganciarti a sistemi esterni come Quaplà e ShippyPro per gestirle esternamente Shopify POS: Vendi di persona con Shopify POS, un sistema di point-of-sale che funziona perfettamente con il tuo negozio online. App Store: dispone inoltre di uno store nativo dove si possono trovare migliaia di app per estendere le funzionalità del tuo negozio Shopify. Cos'è Shopify Plus Shopify Plus è la versione che Shopify offre alle aziende che necessitano di funzionalità di vendita che vanno oltre gli standard tradizionali degli e-commerce: vuoi per le necessità di personalizzazione o per il grande traffico generato, vuoi per poter gestire particolarità complesse del business o perché c'è bisogno di funzionalità extra (B2B, più mercati etc...). Come dicevamo, la versione business di questa piattaforma è stata pensata per quelle aziende che vogliono esplorare tutte le possibilità offerte dai mercati online utilizzando vari canali e mezzi per raggiungere un pubblico sempre più ampio di possibili acquirenti. Così la piattaforma mette a disposizione un vasto numero di funzionalità pensate ad hoc per diventare il partner ideale per le aziende: puoi scoprire perché dando un'occhiata a tutte le caratteristiche che rendono Shopify Plus una piattaforma straordinaria. Vediamo intanto (alcune) delle possibilità implementabili con questa versione: Ma vediamo quali sono le caratteristiche che rendono Shopify Plus il partner ideale delle aziende con volumi importanti per vendere online senza preoccupazioni. Shopify Plus è sicurezza e potenza Tutti quelli che hanno già avuto a che fare con un e-commerce sanno che quando cominci a gestire un gran numero di ordini online, la pressione sui server in particolare cresce di conseguenza e se la tua infrastruttura tecnica non è idonea finisce per non reggere alla pressione. Ecco, con Shopify Plus non hai più bisogno di pensare a questo problema: l tuo e-commerce viene hostato su un server altamente performante messo a disposizione dalla piattaforma. Tu devi semplicemente creare il tuo account e hai accesso a tutto il sistema software e tecnologico creato da Shopify per permetterti di creare il tuo e-commerce. A tutto il sistema di sicurezza e aggiornamento software, ci pensa Shopify. Hosting La piattaforma SaaS di Shopify è tra le più performanti in termini di uptime (tempi di funzionamento), ciò significa che il tuo e-commerce garantisce al tuo cliente un’esperienza di navigazione veloce e sicura. Non ci saranno problemi di caricamento lento delle pagine prodotto né di refresh automatici in fase di pagamento, che si sa sono un grosso problema perché si rischia l’abbandono del cliente. Soprattutto non dovrai preoccuparti di hardware o aggiornamenti software perché saranno fatti in automatico dai programmatori di Shopify, senza che tu ti accorga di nulla. Transazioni Con un’hosting potente e tecnologicamente avanzato che supporta Shopify Plus, il tuo e-commerce potrà gestire agevolmente migliaia di ordini al minuto in perfetta efficienza; può sostenere oltre un milione di visitatori al minuto e presentare un numero illimitato di prodotti (e idealmente di vendite) mantenendo una perfetta fruibilità per i tuoi clienti. Sicurezza Shopify Plus offre una sicurezza avanzata e in linea con le migliori pratiche web con le certificazioni SSL e la conformità PCI DSS di livello uno. Questo significa che i dati dei clienti e le informazioni relative alle carte di credito sono protetti dallo stesso livello di sicurezza e di privacy che applicano le banche per gli stessi dati. Inoltre la piattaforma viene continuamente aggiornata contro malfunzionamenti, frodi o i rischi di attacchi di hacker o informatici. Supporto 24/7 Shopify offre poi un servizio di assistenza e supporto attivo 24 ore su 24 e 7/7 dedicato ai gestori di e-commerce per aiutarli a risolvere eventuali inconveniente e problemi, o ad implementare funzionalità o integrazioni utili a migliorare il negozio online. Un team di esperti e programmatori risponde alle tue richieste via email o telefonicamente, gratuitamente e in tempi rapidi. In pratica hai a disposizione una linea diretta con un team di esperti qualora avessi necessità di supporto. Metodi di Pagamento I pagamenti, quando si compra online, sono per l’acquirente la nota più delicata perché vuole la certezza che siano affidabili e senza inconvenienti. Shopify non solo usa sistemi di sicurezza avanzata, come detto in precedenza, ma permette di scegliere tra svariati metodi di pagamento. Sono oltre 100 infatti i metodi di pagamento che puoi utilizzare, anche a seconda del Paese in cui operi, dai Bitcoin, PayPal, Stripe… con la possibilità anche di negoziare le tariffe delle carte di credito se accetti i pagamenti direttamente con Shopify Payments. Internazionalizzazione dell'e-commerce Con Shopify Plus puoi sviluppare fino a 9 expansion store aggiuntivi per far crescere la tua attività a livello internazionale. Questo significa che puoi avere per esempio il tuo eshop.com, ma anche il eshop.uk, eshop.fr e molti altri, con la possibilità quindi di gestire la lingua di visualizzazione, la valuta e anche i prodotti secondo le tendenze stagionali o di gusto, diversificando appunto a seconda del Paese in cui vuoi vendere. Puoi anche gestire da un'unica istanza fino a 50 mercati, con la comoda funzione dei mercati di Shopify (nella versione Advanced ce ne sono 3 compresi e ogni mercato addizionale ha un costo di 50$ a mercato ogni mese) Vendite multicanale Anche la capacità di vendere su più canali è una caratteristica di Shopify Plus che lo rende particolarmente apprezzato. Attraverso delle Applicazioni che sono state sviluppate appositamente per la piattaforma, puoi decidere di vendere i tuoi prodotti sui marketplace che ritieni idonei al tuo e-commerce, da Ebay ad Amazon, a Facebook e altri ancora. Inoltre si possono utilizzare le API aperte di Shopify nel caso volessi far dialogare il tuo e-commerce con altri software che già usi in azienda, magari quelli di fatturazione, per esempio. Questa capacità di Shopify Plus di essere presente su quei canali dove i clienti si trovano, permette di espandere le possibilità di incontrare la propria clientela e nuovi gli acquirenti. Vendita B2B “all’ingrosso” Tra le grandi possibilità che offre Shopify Plus c'è quella di gestire anche la vendita B2B all'ingrosso. Le vendite tra aziende, ormai, hanno bisogno di logiche marketing e commerciali spinte, che seguono quelle del B2C. Per quello Shopify ha pensato di inserire nel sistema la possibilità di gestire i rapporti di vendita contrattualizzati che prevedono listini diversi e forme di pagamento diversi per differenti aziende o sedi delle stesse, Le caratteristiche principali del B2B su Shopify sono la gestione delle aziende e delle sedi delle aziende i listini/cataloghi associabili alle aziende e alle sedi la possibilità di personalizzare la grafica per gli utenti B2B gli sconti sulla quantità Abbiamo una pagina dedicata del sito dove si posono scoprire le caratteristiche del progetto B2B su Shopify. Design ad hoc Shopify Plus offre un controllo pressoché completo sull’aspetto estetico del tuo e-commerce per rendere maggiormente apprezzabile l’esperienza dell’utente e permette una personalizzazione delle funzionalità che desideri per il suo sito. La piattaforma è poi pensata che adattarsi, sia visivamente, che nelle funzioni, alle diverse visualizzazioni del tuo e-commerce a seconda che sia visto da desktop o da mobile, permettendo sempre una completa fruizione da parte del cliente. Si possono impostare elementi e contenuti diversi per ogni mercato, si possono utilizzare moduli drag & drop creati ad hoc da sviluppatori Shopify capaci di realizzare temi da zero, si possono integrare applicazioni che hanno un impatto sul front end, sia pubbliche che private. Il limite è il budget che si vuole dedicare al progetto. Campagne di vendita automatizzate Il LaunchPad è una funzionalità particolarmente apprezzata da chi vuole sfruttare tutte le opportunità della vendita online. In pratica ti permette di impostare le campagne vendita e farle partire in automatico, settando per esempio la data di inizio e di fine, i codici sconto da applicare su singoli prodotti o massivamente sulle collezioni; puoi perfino attivare un look personalizzato del tuo e-shop durante la campagna. Inoltre ti permette di programmare campagne ADS su Facebook e Google. Diciamo che ti dà la comodità di prepararti in tempo per le tue campagne promozionali e farle partire in automatico. Report Shopify Plus permette di ricavare analisi e report avanzate per aiutare il venditore a comprendere le dinamiche del suo e-commerce, per esempio i flussi di vendita relativi a particolari periodi o legati a certi prodotti piuttosto che altri. Si può ricavare i comportamenti di acquisto dei clienti e da questi dati studiare strategie di vendita per incrementare i guadagni. Checkout extensibility La checkout extensibility di Shopify Plus può essere descritta come il processo di personalizzazione e miglioramento della pagina di pagamento, consentendoti di personalizzare l'esperienza di pagamento per i tuoi clienti. Con Checkout Extensibility puoi aggiungere funzionalità, integrare servizi di terze parti e personalizzare la pagina di pagamento per i tuoi clienti. La spiegazione ufficiale di Shopify la presenta così: ti consente di assumere il pieno controllo del processo di checkout. In questo modo, puoi ottimizzare la tua pagina di pagamento per soddisfare le esigenze della tua attività e servire i tuoi clienti in un modo migliore. Applicazioni private Se stai cercando modi per aggiungere più funzionalità al tuo negozio Shopify Plus, potresti prendere in considerazione l'utilizzo di applicazioni private. Le app private sono realizzate appositamente per il merchant e possono offrire una serie di vantaggi, come l'aggiunta di funzionalità extra al pannello di amministrazione, l'accesso diretto ai dati del tuo negozio utilizzando le API di Shopify o l'estensione del tuo negozio ad altre piattaforme utilizzando l'API Storefront. Tutte funzioni che la app che trovi nello store non hanno, per le caratteristiche del tuo business e le necessità particolari a cui vuoi rispondere. Per installare le applicazioni private che utilizzano Shopify Functions (ed interagire con le logiche di backend al checkout) devi avere Shopify Plus Ma le applicazioni private non sono solo quelle che hanno interazioni con il checkout! Solo per fare tre esempi, e descrivere lo scenario, si potrebbe parlare di sviluppare un'app privata per: Proposte di vendita complesse Potrebbe trattarsi di un piano di vendita in abbonamento che, per esempio, preveda un menu che cambia costantemente di settimana in settimana. La funzionalità richiesta va oltre a ciò che si possono are con altre app dallo tore o con la funzione nativa di Shopidy per gestire gli abbonamenti, Un'applicazione ti consente di creare da zero o basarti su fonti proprietarie, prendendo le funzionalità principali e, quindi adattandole per scopi specifici, al fine di adattarle al tuo modello di business. Incompatibilità di una applicazione dello store Stai cercando di aggiungere un'applicazione di selezione della data di consegna al tuo sito web esistente, offrendo ai clienti la possibilità di selezionare le date di consegna. Tuttavia, l'applicazione di ricarica e di selezione della data non funzionano assieme. Ecco che uno sviluppatore di Shopify può occuparsi della creazione di un'applicazione privata, che consenta alla tua azienda di risolvere quel problema specifico, senza fare affidamento su terze parti. Una qualità migliore per gestire una funzione Tutti i siti Web utilizzano poche o tante applicazioni di terze parti in misura minore (si pensi a Klaviyo, Recharge, TikTok pixel ecc.). A differenza di WordPress, dove la qualità dei plug-in/app può variare notevolmente, le app Shopify tendono ad essere buone, ma ciò non è garantito. Quando le applicazioni di terze parti non funzionano bene come te lo immagini, potresti ritrovarti per volere del supporto tecnico di terze parti. Molti sviluppatori che hanno le app all'interno dello store di Shopify non scendono a compromessi per apportare modifiche personalizzate e, di sicuro, non le riscrivono per migliorare la qualità che tu potresti mettere in dubbio. In questo caso, la soluzione migliore è quella di sviluppare la propria app privata. Differenza tra Shopify e Shopify Plus Riassumiamo le differenze principali tra Shopify e Shopify Plus (e se vuoi una consulenza gratuita per capire se per te ha senso passare a Shopify Plus puoi contattarci). L'infrastruttura dedicata di Shopify Plus offre maggiori performance, velocità e sicurezza. La possibilità di sviluppare personalizzazioni custom della fase di checkout grazie alla checkout extensiblity e a Shopify Functions. La possibilità di utilizzare, all'interno del piano di Shopify Plus, fino a 50 Mercati di Shopify per l'internazionalizzazione del business, contro 3 mercati compresi nella versione Advanced. Shopify Plus può gestire circa 10.000 ordini al minuto, contro il limite di 1.000 delle versioni standard, che sembrano una enormità ma danno metro e misura delle performance del checkoout in termini di robustezza e di velocità. Con Shopify Plus può gestire fino a 200 location / sedi per monitorare le scorte ed evadere gli ordini nelle varie parti del mondo più facilmente. 9 negozi addizionali (expansion store) portano a 10 i canali che puoi attivare per vendere online con lo stesso brand I costi di Shopify Payments che partono dall'1,40% per Shopify Plus, contro lo 1,6% per la versione Shopify Advanced (se vuoi scoprire di più sui prezzi di Shopify Plus e i costi di un progetto ecommerce con Shopify Plus puoi leggere questo articolo del blog) Nessun costo addizionale sui pagamenti terzi se si imposta Shopify Payments come pagamento primario, contro lo 0,60% della versione Shopify Advanced. Con Shopify Plus hai a disposizione servizi ed integrazioni esclusivi, come Avalara per gestire i dazi doganali in tutto il mondo. La possibilità di gestire le Aziende, le sedi delle aziende e di associare a queste utenti e listini, per gestire un vero e proprio sistema B2B su Shopify Plus. Chiamate API aggiuntive per Shopify Plus, oltre alla possibilità di richiedere un aumento del limite del numero di richieste API contattando l'assistenza. Solo i merchant Shopify Plus possono utilizzare le seguenti risorse API REST: Buono regalo, Multipass, User e le API GRAPHQL publishablePublish e publishableUnpublish. Account staff illimitati, contro i 15 di Shopify Advanced ed autorizzazioni aggiuntive per i membri dello staff. I primi 20 Shopify POS Pro per 20 negozi fisici sono inclusi nel prezzo (che sarebbero 80 € al mese per ognuni negozi sul quale vuoi usare Shopify POS) Development store illimitati (per testare, provare e studiare). Fino a 100 temi si possono installare per poter lavorare in staging e poter progredire negli sviluppi del proprio store Assistenza dedicata 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, via email, chat e telefono, oltre ad un Merchant Success Manager di Shopify, dedicato al cliente. Il costo di Shopify Plus Quanto costerà Shopify Plus alla tua azienda si calcola facilmente: c'è un costo di listino per la piattaforma e un costo variabile collegato al volume di vendite. Vediamoli assieme. Il prezzo di Shopify Plus Il prezzo minimo è 2.500 € al mese, ma diventano 2.300 € se si stipula un contratto triennale. Questo prezzo è un minimale e corrisponde allo 0,35% di 657.000 € di fatturato mensile. Superata quella cifra di transato sul mese, non si è più coperti dal minimale, ovvero dal prezzo di listino, e si paga semplicemente in percentuale in base a quello che viene fatturato tramite Shopify Plus. Questo è valido per le vendite B2C. Per le vendite B2B la percentuale è, lo 0,18%. Per chi ha un modello B2B, quindi, il prezzo mensile di Shopify copre 1,27 milioni di € di fatturato al mese. Ovviamente, in un modello misto, con un canale B2B e uno B2C, il totale del transato mensile varia a seconda delle vendite su uno o l'altro canale. Il costo di Shopify Payments Separare Shopify da Shopify Payments è sempre più difficile, visto che l'utilizzo del gateway di pagamento di Shopify apre le porte all'internazionalizzazione dell'ecommerce molto spinta e gestita in maniera estremamente semplice. Ecco, quindi, che diventa importante capire anche il costo di Shopify Payments. Per pagamenti in Italia e in Europa il costo è dell'1,4% + 0,25 € a transazione, Per pagamenti internazionali (ed AMEX): 2,9% + 0,25 € a transazione. Questa è una tariffa FLAT e ogni transazione ha lo stesso costo di elaborazione e non è una tariffa interchange, che elaborerebbe un margine forfettario per ogni transazione. Impostando Shopify Payments come pagamento primario non ci sono costi addizionali sulle transazioni di terze parti (ad esempio Paypal). I vantaggi rispetto ai competitor Rispetto ad Adobe Commerce o a Salesforce Commerce Cloud, Shopify Plus sta dominando il mercato, spingendo sempre più aziende verso replatforming con Shopify Plus, per ottimizzare i loro progetti di vendita online. Vediamo quindi... Tre motivi per cui un'azienda enterprise dovrebbe utilizzare Shopify Plus: 1. Costi di ownership inferiori: Canone mensile: Shopify Plus ha un canone mensile base inferiore rispetto a Salesforce Commerce Cloud e Adobe Commerce (Magento) che, di fatto, riassume tutti i costi delle altre piattaforme, in modo chiaro ed univoco, come abbiamo appena visto. Costi di sviluppo: Shopify Plus richiede un minor investimento iniziale in termini di sviluppo grazie alla sua natura SaaS e al suo ecosistema di app. Grazie al Liquid, Shopify Functions e alla natura API first, l'impelementazione di nuove funzionalità è molto più rapida e - spesso - quasi immediata (grazie ad un ecosistma di applicazioni che funziona) Costi di manutenzione: Shopify Plus richiede una minore manutenzione rispetto a Salesforce Commerce Cloud e Adobe Commerce, grazie alla sua infrastruttura gestita e agli aggiornamenti automatici: non c'è un costo di infrastruttura, non ci sono costi di mantenimento (oltre al costo della licenza), non ci sono costi extra di assitenza, bug fixing o altro.. 2. Tempi di realizzazione ridotti: Facilità d'uso: Shopify Plus è una piattaforma intuitiva e facile da usare, anche per utenti con poca esperienza tecnica. Facile da imparare, facile da mantenere, facile da implementare. IDeale per progetti anche molto complessi, dove, con questo approccio, riesce a facilitare la messa a terra e la realizzazione, semplificando le complessità. App Store: Shopify Plus offre un'ampia varietà di app pre-integrate che possono essere utilizzate per aggiungere funzionalità al tuo negozio online. Molte sono di Shopify, totalmente gratuite: altre bisogna pagarle a parte o svilupparle custom. Tempi di implementazione: Shopify Plus può essere implementato in tempi rapidi rispetto a Salesforce Commerce Cloud e Adobe Commerce. Con il Metodo ICT parliamo di progetti che vanno da 3 ai 5 mesi. Non anni. 3. Facilità di mantenimento: Infrastruttura gestita: Shopify Plus si occupa della gestione dell'infrastruttura, liberando il tuo team IT per concentrarsi su altre attività. E minore infrastruttura significa più risorse libere per altre attività, in primis la parte marketing. Aggiornamenti automatici: Shopify Plus viene aggiornato automaticamente con le ultime funzionalità e correzioni di sicurezza. Supporto 24/7: Shopify Plus offre un servizio di supporto 24/7 per aiutarti a risolvere qualsiasi problema. Il supporto è compreso nel costo del canone mensile e, per Shopify Plus, c'è un'assistenza personalizzata, erogata direttamente dal team italiano. Altre considerazioni tecniche: Architettura headless: Shopify Plus supporta l'architettura headless, che consente di separare il frontend dal backend del tuo negozio online. A scalare si possono anche utilizzare dei moduli composable ecommerce, per costruire sistemi altamente personalizzati e performanti. API robuste: Shopify Plus offre un'ampia gamma di API robuste che possono essere utilizzate per integrare il tuo negozio online con altri sistemi. Con questa visione è stato un vero gamechanger, portando lo sviluppo di nuove funzioni personalizzate su sistemi esterni che iniettano le funzioni nella piattaforma via API. Scalabilità: Shopify Plus è una piattaforma altamente scalabile che può supportare un elevato volume di traffico e di transazioni. Parliamo di quasi 10.000 casse al minuto e oltre un milione e mezzo di visitatori. Conclusioni Scegliere Shopify Plus quindi significa avere a disposizione tutte le migliori funzionalità e-commerce necessarie alle aziende che hanno numeri di vendite importanti. La sua capacità di essere da un lato semplice nell'utilizzo ma potente nelle funzionalità spinte e nelle possibilità di personalizzazione, ne fanno un prodotto estremamente evoluto perché progettato con l'obiettivo di farti aumentare le tue vendite online. Insomma è l'ideale per chi non vuole perdere tempo a preoccuparsi della tecnologia o della progettazione software, ma vuole dedicarsi solo a studiare le migliori strategie per vendere e far crescere il business aziendale. Non è più il momento di stare a guardare, altrimenti rischi che la tua quota di mercato sia conquistata da qualche tuo competitor che ha visto più in là di te!
Il replatforming / migrazione di un sito ecommerce è il processo di trasferimento del sito da una piattaforma di e-commerce esistente a una nuova piattaforma. Questo può coinvolgere la migrazione di dati, contenuti, funzionalità e di design da un sistema all'altro. Per quanto sia oggi, spesso, un'operazione necessaria, il la migrazione da una piattaforma ecommerce ad un'altra è un'operazione complessa che richiede una pianificazione attenta e una corretta esecuzione per evitare interruzioni del servizio e perdite di dati. Assicurati di valutare attentamente i costi, i benefici e le sfide coinvolte prima di intraprendere un replatforming del tuo sito. Nota personale In ICT Sviluppo, in questi anni, la maggior parte dei progetti ecommerce che affrontiamo sono replatforming da Adobe / Magento. Ovviamente non manca la migrazione su Shopify da altre piattaforme, come per esempio Woocomerce, Opencart e sistemi opensource non proprio ottimali per fare ecommerce oggi, magari da parte di business che stanno crescendo e si trovano stretti con software proposti da agenzie e sviluppatori che non avevano troppa cognizione di causa del mercato dei software ecommerce di questi ultimi anni... anche la migrazione da Prestashop ha il suo bel volume di lavoro. Ma tant'è... e, per fortuna, una migrazione da una di queste piattaforme a Shopify o Shopify Plus è oggi, generalmente, agevole e senza troppe frizioni, grazie ad una metodologia che, giocoforza, abbiamo affinato con gli anni di esperienza. I motivi per un replatforming Prestazioni e scalabilità: La piattaforma e-commerce attuale potrebbe non essere in grado di gestire l'attuale volume di traffico o le future aspettative di crescita. Questo potrebbe portare a tempi di caricamento lenti, tempi di inattività e una scarsa esperienza utente. Una nuova piattaforma può migliorare le prestazioni e la scalabilità, consentendo all'azienda di gestire più traffico e prodotti senza problemi. Funzionalità e personalizzazione: La piattaforma attuale potrebbe non disporre delle funzionalità o delle opzioni di personalizzazione necessarie per soddisfare le esigenze aziendali. Pensiamo per esempio ad Adobe commerce/ Magento / Saleforce Commerce, che obbligano a d impiegare un effort notevole, da aprte degli sviluppatori, per aggiungere anche funzionalità semplici ed intervenire sull'esistente. Una nuova piattaforma in SaaS e pensata per avere tempi di implementazione più brevi, può offrire una maggiore flessibilità, consentendo all'azienda di creare un'esperienza di e-commerce unica e personalizzata. Miglioramento dell'esperienza utente: Un replatforming può consentire di ottimizzare l'esperienza utente, rendendo la navigazione più intuitiva, semplificando il processo di acquisto e migliorando l'interfaccia mobile o desktop, garantire maggiori performance al checkout e avere meno frizioni in tutto il processo di acquisto. Capita infatti che con piattaforme più obsolete sia molto più difficile intervenire su certi elementi strutturali e, giocoforza, i problemi sono più difficili da risolvere. Sicurezza e conformità: La piattaforma attuale potrebbe non essere conforme agli ultimi standard di sicurezza o requisiti di conformità. Una nuova piattaforma può migliorare la sicurezza dei dati e ridurre il rischio di violazioni. Integrazioni ed estensioni: L'azienda potrebbe avere bisogno di integrare il proprio sito di e-commerce con altri sistemi o applicazioni, ma la piattaforma attuale potrebbe non supportarlo. Una nuova piattaforma può offrire migliori opzioni di integrazione e consentire all'azienda di sfruttare al meglio i propri dati e strumenti. Obsolescenza: La piattaforma attuale potrebbe essere obsoleta e non più supportata dal fornitore. Oppure potrebbe aver perso di appeal per gli sviluppatori indipendenti, fornitori di soluzioni, e ogni nuova funzionalità, per quanto piccoli, sopratutto se legata a nuovi servizi esterni, deve essere sviluppata custom Questo può portare a problemi di sicurezza e difficoltà nell'ottenere nuovi funzioni, aggiornamenti dell'esistente e patch che migliorano la sicurezza. La migrazione verso una nuova piattaforma garantirà che l'azienda stia utilizzando una tecnologia moderna e supportata. Il che ci porta direttamente ai motivi per i quali, molte aziende, oggi preferiscono rivolgersi a soluzioni Saas, visto il grado di maturità raggiunto. Manutenibilità: La piattaforma attuale potrebbe essere difficile da mantenere o aggiornare. Una nuova piattaforma può essere più user-friendly e richiedere meno risorse per la gestione, liberando tempo e risorse per altre attività aziendali. Una gestione più efficiente del software ecommerce potrebbe essere, per esempio, una serie di vantaggi a cascata che arrivano quando non ti devi più preoccupare di aggiornare il software alle nuove versioni, quando non ti devi più preoccupare della sicurezza, quando non ti devi più preoccupare della aprte sistemistica perchè scegli una piattaforma SaaS. Costo totale di proprietà (TCO): Sebbene il costo iniziale di un replatforming possa essere elevato, a lungo termine può far risparmiare denaro all'azienda riducendo i costi di manutenzione, licenze e aggiornamenti. Una nuova piattaforma può anche migliorare l'efficienza e la produttività, portando a ulteriori risparmi. Uno degli esempi che ci capita spesso di affrontare è quello dei costi per fre nuove implementazioni, o anche solo mantenere l'esistente, con aziende che hanno scelto anni fa Magento / Adobe Commerce e si trovano ora a pagare un effort spropositato - e difficilmente giustificabile nel 2024 - all'agenzia che deve occuparsi del sistema. Non parliamo poi dei serve dedicati e del personale per saper mettere mano a tutta l'infrastruttura per mantenere l'esistente. Migliorare l'esperienza utente: Un sito web di e-commerce obsoleto o malfunzionante può offrire un'esperienza utente negativa, che porta a tassi di abbandono del carrello più alti e a una minore fidelizzazione dei clienti. Una nuova piattaforma può essere progettata per offrire un'esperienza di acquisto fluida e piacevole, aumentando la soddisfazione dei clienti e le conversioni. Portare il visitatore ad avere una esperienza di navigazione più fluida, senza interruzioni, armonica... non può che trasformarsi in un grande vantaggio per l'azienda che si è sobbarcata una migrazione dal vecchio sistema e-commerce a quello nuovo, perché porta maggiori vendite, maggiore fidelizzazione e un senso di enpatica verso il brand. Prepararsi per il futuro: Un replatforming può essere l'occasione per rivedere la strategia di e-commerce aziendale e identificare nuove opportunità di crescita. Una nuova piattaforma può fornire la flessibilità e la scalabilità necessarie per supportare nuovi prodotti, mercati e modelli di business. Se stai già crescendo come traffico e volume di vendite dovresti prepararti prima che avvenga, perchè poi potrebbe essere già tardi: il nuovo sistema dovrà essere in grado di gestire un aumento del traffico e delle transazioni, senza compromettere le prestazioni. Se ti accorgi che il tuo software ecommerce sta soffrendo per qualunque motivo, significa che non sei stato previdente e non ti sei preso per tempo e il tuo brad sta già pagando gli svantaggi di essere ancora su software obsoleto. I passaggi principali per un replatforming Il replatforming da un sistema ecommerce ad un altro coinvolge diversi passaggi cruciali per assicurare una transizione efficace e senza intoppi. Ecco i principali passaggi da effettuare quando siamo di fronte ad un replatforming: Valutazione delle esigenze e obiettivi: Prima di iniziare il processo di replatforming, è importante valutare le esigenze attuali del tuo business e stabilire gli obiettivi che desideri raggiungere con la nuova piattaforma. Per fare questo è necessaria una prima analisi che individui tutti gli elementi funzionali che si stanno utilizzando nelle piattaforma esistente, definendone il grado di importanza e di impatto che hanno sul business o sulle necessità di interazione che il brand esprime con il suo pubblico. Questo aiuterà, nel passaggio seguente, a valutare eventuali compromessi o dei cambi di approccio con l'adozione del nuovo software ecommerce. Si tratta della fase, molto importante, di software selection. Se infatti, per esempio, il 99% dei progetti ecommerce si può oggi implementare con Shopify o Shopify Plus, rimangono della casistiche in cui ciò non è possibile e conviene esplorare un'altra piattaforma (Commerce Layer, Bigcommerce o altre). E' in questa fase che si capirà se si tratta di un progetto monolitico, headless o composable ecommerce. Selezione della nuova piattaforma: Identifica la piattaforma di e-commerce che meglio si adatta alle esigenze del tuo business e agli obiettivi di replatforming. Considera le funzionalità, la scalabilità, il supporto tecnico e i costi associati. Per arrivarci in maniera sicura e senza sbagli si devono mettere in fila tutte le funzioni essenziali ed accessorie che si vogliono portare dalla vecchia piattaforma a quella nuova e valutare quali di queste sono già presenti di default nel nuovo software, quali necessitino il ricorso a servizi esterni e quali, invece, abbiamo bisogno di uno sviluppo personalizzato. Una volta capiti e sviscerati questi tre macrotemi, ci si occupa di quantificare l'effort necessario a migrare da un sistema all'altro, valutando attentamente anche il costo di sviluppi dedicati. Oltre, ovviamnte, al costo generale di gestione e mantenimento del nuovo sistema. Pianificazione e preparazione: Crea un piano dettagliato per il replatforming, includendo la pianificazione delle attività, la gestione dei rischi, la definizione dei ruoli e delle responsabilità e la preparazione dei dati per la migrazione. Ovviamente lo puoi fare solo dopo aver terminato l'analisi iniziale. In consiglio è quello di produrre un GANTT che preveda non solo quando verranno fatti i vari passaggi ma anche la disponibilità in quel periodo delle persone che, lato fornitore o lato cliente, saranno disponibili per dedicarsi al progetto. Capita spesso, infatti, che la difficoltà, da parte delle persone chiave, di liberare tempo per questo progetto, possa rallentare il processo. Verifica bene che ci sia un allineamento di volontà corale e che tutti siano coinvolti e si impegnino perché il progetto di replatforming sia portato a compimento nei tempi stabiliti e senza intoppi. Migrazione dei dati: Trasferisci i dati esistenti, come prodotti, clienti, ordini e contenuti, dalla vecchia piattaforma alla nuova. Assicurati che i dati siano correttamente formattati e validati durante il processo di migrazione. Per fare questo devi esportare i dati dal software esistente - e se non ha questa funzione integrata, farti aiutare dagli sviluppatori: dovresti uscirne con un file CSV degli utenti, uno dei prodotti (sopratutto se non hai un PIM da integrare con un progetto di data integration) e fare uno scraping del sito attuale per poter impostare i redirect 301 dai vecchi url ai nuovi url. Attenzione che tutte queste operazioni sono importanti e delicate. L'ultima, sopratutto, potrebbe avere un forte impatto sul posizionamento organico del tuo sito. Una analisi SEO e farsi seguire da una agenzia / freelance specializzato sulla SEO sarebbe opportuno. Personalizzazione e sviluppo: Personalizza la nuova piattaforma per adattarla alle esigenze specifiche del tuo business. Questo potrebbe includere lo sviluppo di moduli, temi personalizzati, integrazioni con sistemi esistenti e ottimizzazione delle funzionalità. Si tratta semplicemente di dare seguito a quanto analizzato e pianificato nelle prime fasi: che si tratti di sviluppare un tema su misura lato UX-UI, integrare una applicazione/ servizio per la ricerca avanzata o ripensare l'alberatura delle collezioni e dei filtri... va fatto tutto con criterio e con lo scopo di progetto definito nelle prime fasi. L'insorgenza di imprevisti, come - ad esempio - una funzione che non era stata analizzata nel kickoff ma ritenuta fondamentale per il tuo business, non obbliga a ripensare all'intero progetto ma a come inserirla in maniera armonica nel processo di delivery e di sviluppo ipotizzato. Ovviamente, utilizzando soluzioni SaaS con grande margine di scalabilità, come Shopify, ti permette di adattarti meglio, in corso di progetto, all'insorgenza di nuove necessità. Ricordati che la scalabilità è uno dei requisiti che chiedi alla nuova piattaforma e se non può adattarsi, già in fase di realizzazione, alle necessità mutevoli del business, forse hai sbagliato la software selection. Test e controllo di qualità: Esegui test approfonditi sulla nuova piattaforma per assicurarti che tutte le funzionalità funzionino correttamente e che non ci siano errori o problemi di compatibilità. Di solito, per un fornitore, questo è il periodo di bug fixing: a seconda della complessità del progetto di migrazione può durare da un mese ai tre mesi. In questa fase, oltre a far emergere eventuali problematiche,. si verifica anche di aver pensato a tutte le funzioni che sarebbero potute servire e si va a tarare qualcosa anche con nuove progettualità per aggiustare il tiro e migliorare quello che si è creato. Formazione del personale: Ovviamente...Assicurati che il personale coinvolto nell'utilizzo della nuova piattaforma sia adeguatamente formato per massimizzare l'efficienza e minimizzare eventuali errori. Per le piattaforme più utilizzate ci sono ricchi siti di approfondimento per ogni funzione, direttamente erogati dallo sviluppatore del software. Ma ci sono anche corsi di approfondimento e articoli informativi da parte di sviluppatori e formatori: il consiglio è di costruire un database aziendale con le informazioni principali, accessibili da tutti i dipendenti, per imparare e andare a cercare il come fare, una sorta di wiki interna facilmente consultabile, con link a tutte le risorse importanti. Questo agevolerà l'inserimento di nuovo personale senza training specifici. Lancio e monitoraggio: Una volta completati tutti i passaggi precedenti, lancia ufficialmente la nuova piattaforma (il famoso go live) e monitora attentamente le prestazioni per identificare eventuali problemi e apportare eventuali correzioni. Un lavoro continuo che, seppure con un effort ridotto rispetto alle piattaforme più obsolete, è consigliato anche con i nuovi software ecommerce come Shopify, sopratutto se il tuo progetto cresce e diventa (o lo è già) un importante asset aziendale.
Aprire un ecommerce alimentare è un’idea che solletica la mente di molti merchant. Nel periodo di pandemia la richiesta di prodotti alimentari online è schizzata alle stelle e anche dopo la fine del lockdown molte persone hanno continuato ad acquistare alimenti online, ritenendola una pratica sicura e veloce. Questo è sicuramente un vantaggio, poiché allarga ulteriormente il mercato dell’e-commerce alimentare. Allo stesso tempo però i competitor aumentano a dismisura, proprio perché è un mercato ampio e ricco di opportunità. Inoltre, la normativa per creare un ecommerce alimentare è molto più stringente e impone delle regole rigide. Come differenziarsi allora dalla massa e creare un e-commerce vincente? Il primo step è ovviamente creare un sito ben strutturato, con un design tale da attirare subito gli utenti. La soluzione migliore è creare un sito Shopify, una piattaforma flessibile capace di adattarsi ad ogni esigenza. Conosciamo meglio nei seguenti paragrafi cos’è un sito ecommerce alimentare, come funziona e quali sono le normative da rispettare. Cos'è un ecommerce alimentare? Le aziende alimentari che lavorano con un negozio alimentare ecommerce vendono cibo e bevande online, utilizzando dei sistemi che permettono alle aziende di presentare un catalogo prodotti su internet e ai clienti di completare le vendite e di pagare con una transazione elettronica. I prodotti vanno da generi alimentari standard a specialità uniche o territoriali. Tra questi ci sono cibi freschi (pesce, panificati, prodotti refrigerati...) o secchi, che non hanno problemi di deperibilità. A differenza dei negozi online che vendono prodotti non deperibili, è assolutamente essenziale che i commercianti di e-commerce di alimenti gestiscano il tempo e consegnino in modo efficiente, soprattutto quando ci si riferisce a prodotti freschi. Che si tratti di un supermercato, di un famoso cioccolatiere o di un produttore di alcolici, tutti i commercianti con e-commerce possono trarre vantaggio dalle tendenze di crescita degli acquisti online di alimenti e bevande. Il settore è un panorama competitivo che, come qualsiasi altro mercato, richiede le giuste piattaforme di commercio e strategie di marketing per prosperare. Anche noi di ICT Sviluppo abbiamo seguito i nostri clienti nel campo alimentare che si sono affacciati al mondo di internet in questi anni e abbiamo assistito alla crescita dei volumi dell'e-commerce di alimenti e bevande. Ed è decisamente il settore che - forse - nella nostra esperienza, sta portando maggiori soddisfazioni a chi investe con un progetto concreto. Ecco perché siamo convinti che chi ha un'attività alimentare, B2B o B2C che sia, oggi debba quanto meno riflettere sull'opportunità di investire nello shop online. Ecco alcuni spunti legati al mondo ecommerce alimentare in Italia che potrebbero darti degli spunti di riflessione. Il mercato con maggiore spinta? Il lusso C'è sempre un pubblico che si aspetta e pretende le cose belle della vita, c'è sempre qualcuno con abbastanza soldi da spendere per cose che i più reputano superflue. Questo di solito è il pubblico migliore a cui puntare se i prodotti che hai possono soddisfare i loro palati. Tuttavia, non è necessario che sia l'unico pubblico, ma è sicuramente una tipologia di acquirente che può portare ottimi introiti. Cibi e bevande di lusso, come liquori rari o cioccolatini unici, sono regali ideali per familiari e amici difficili da acquistare, soprattutto nei piccoli centri o nei luoghi complicati da raggiungere. Spiegare il tuo marchio, come vengono prodotti i cibi e le bevande che commercializzi e cosa li rende un bene di lusso così speciale, fa parte di una strategia di marketing di successo. Si separano dagli altri produttori di pandori e colombe di fascia alta concentrandosi su ciò che rende unico il loro prodotto, cioè che viene creato utilizzando un processo e una ricetta che si tramanda da generazioni e puntando sui grandi riconoscimenti che sono stati in grado di ottenere grazie a questi processi. Le nicchie di mercato sono più facili da aggredire Alcuni clienti fanno acquisti in determinati negozi per motivi morali ed etici, ad esempio per sostenere le piccole imprese. Altri possono scegliere di farlo per ragioni più specifiche, come esigenze dietetiche, magari per intolleranze di qualche tipo, come per esempio quella al glutine. Un sito ecommerce alimentare è in una posizione unica qui, rispetto a tutti gli altri settori. Per soddisfare esigenze specifiche di un pubblico di nicchia si può puntare ad un progetto ecommerce ben strutturato e studiato nei minimi dettagli. Il cibo è un affare che coinvolge tutte le persone e tutti i giorni, quindi c'è un mercato potenzialmente illimitato. Offrire articoli non comuni, difficili da reperire nei negozi di alimenti e bevande convenzionali, può far risaltare il tuo negozio e-commerce di food. Questo può includere prodotti senza glutine, articoli preparati senza perpetrare crudeltà sugli animali e prelibatezze vegane. Le e-mail di benvenuto sono ideali per mostrare prodotti speciali a tutti i clienti e lavorare sulla brand awareness. Inoltre, segmentando i clienti che hanno già acquistato un prodotto speciale, come un prodotto con il tag vegano, puoi inviare loro e-mail post-acquisto appositamente preparate. Acquisti ripetuti e abbonamenti Il targeting dei clienti appena visto, che vuole prodotti di nicchia o di lusso, non è una novità per chi mastica comunicazione o ha già provato esperienze di ecommerce: è la pietra miliare del marketing di fidelizzazione. Ma l'altra pietra miliare è senz'altro la possibilità di abbonarsi a dei rifornimenti di articoli prodotti o di facilitare e spingere gli acquisti ripetuti. Entrambe queste proposte godono della natura stessa del prodotto alimentare: deperibile (quindi non posso fare grandi scorte, generalmente) e consumabile (si consuma mangiandolo o bevendolo, quindi deve essere ricomprato se fa parte della nostra dieta). In linea generale, i clienti consumano naturalmente i prodotti alimentari quando sono ancora freschi. Quanto più freschi sono, più vengono visti di qualità e salutari. I prodotti deperibili costringono i clienti a ripetere l'acquisto molto più rapidamente rispetto ad altri tipi di prodotti. Quindi, i negozi di e-commerce di cibi e bevande hanno un grande vantaggio nel trasformare i consumatori in clienti abituali. L'abbonamento ha un vantaggio rispetto all'acquisto ripetuto: che si automatizza il processo e si riducono le variabili legate alla curiosità dell'acquirente che va, magari, velocemente alla ricerca di un prodotto alternativo. Personalizzazione del servizio e del prodotto Anni fa avevo programmato una vacanza a Vienna e mi sarei trovato a festeggiare il sesto compleanno di mia figlia lontano dalle sue amiche. Per rendere l'occasione speciale mi sono messo alla ricerca su web di una torta personalizzata da farmi consegnare in hotel: ho trovato il sito ecommerce di una pasticceria che mi ha fatto scegliere il modello di torta, le personalizzazioni (scritte e colori) e luogo ed ora della consegna. Era un po' caro, ma come non farlo per una figlia e il suo compleanno? Molti commercianti, come il negozio di pasticceria che mi ha offerto questo servizio, conoscono il valore della personalizzazione del prodotto come pure dell'assistenza nella personalizzazione del prodotto (quanto grande devo prendere la torta? Devo tenerla in frigo? Per quante persone? Con quali alimenti viene prodotta?). Principali modelli di ecommerce alimentare Se ti stai chiedendo come aprire un ecommerce alimentare in Italia, sappi che hai a disposizione almeno 4 soluzioni: Negozio online: adattamento 1:1 della spesa online e del modello di business attuale. I rivenditori - spesso già con la loro attività e magazzino fisico - vendono i prodotti anche nei loro negozi online; Marketplace: i rivenditori espandono il proprio catalogo inserendo prodotti di partner sulle loro piattaforme. Capita di farlo in modo strutturato (Amazon) o in maniera più semplice, inserendo nel proprio magazzino online quello che producono colleghi, partner, produttori; Consegna pasti: i fornitori vendono cibo preparato online e consegnano a domicilio con cadenze variabili - a seconda della deperibilità del prodotto; Abbonamento: i rivenditori consegnano ad esempio drogheria preparata per cucinare sulla base di un abbonamento (che, come abbiamo visto, non è un ordine ricorrente); I benefici di un ecommerce alimentare in un mercato internazionale L'internazionalizzazione degli ecommerce ha aperto le porte ai mercati esteri anche per piccole e medie realtà che si occupano di food, dai negozianti ai produttori di generi alimentari, offrendo loro l'accesso a nuovi clienti e l'opportunità di espandersi in nicchie di mercato con prodotti regionali, facendosi conoscere ovunque. I rivenditori di generi alimentari online belgi, ad esempio, ottengono un quarto dei loro acquisti da clienti stranieri. In questo caso i negozi online hanno il vantaggio di essere naturalmente multilingue. Altri esempi dagli Stati Uniti, come Amazon International Food Market e Global Food, dimostrano anche che gli alimenti durevoli sono adatti per la vendita al dettaglio online internazionale. Fondamentalmente, la drogheria online attraverso i confini nazionali tende a essere redditizia con specialità alimentari regionali che non sono disponibili nei negozi all'estero. Pertanto, i rivenditori di generi alimentari che intendono attraversare i confini online dovrebbero fornire una gamma di prodotti che attiri clienti internazionali. In Italia ci sono un sacco di specialità regionali che possono trovare spazio nel carrello degli acquisti di clienti da tutto il mondo: pensa alla vastità di prodotti (cibi e vini) che vengono osannati in tutto il mondo e godono del supporto di consorzi e promotori locali. Troppo spesso manca una traduzione in inglese o in tedesco per affrontare i mercati perché i siti web rispondono alle esigenze di trovare una sfogo oltre al territorio, nel mercato nazionale, ma non vengono sviluppati con visioni di business più complete. Requisiti e normative per un ecommerce alimentare Per creare un sito ecommerce alimentare a norma di legge devi conoscere bene sia i requisiti che le normative. Per qualsiasi tipo di e-commerce devi adempiere a determinate regole che scandiscono l’intero processo di vendita e spiegare: Termini d’uso del sito e del servizio; Condizioni generali di vendita per gli acquirenti; Informativa sul trattamento dei dati personali rilasciati dagli utenti durante la navigazione. Per aprire un e-commerce alimentare serve qualche accorgimento in più, trattandosi di prodotti che finiranno sulla tavola e che quindi devono sottostare a maggiori controlli. Nello specifico i beni alimentari devono rispettare le prescrizioni dettate da: Regolamento Europeo 1169/2011/UE che indica gli adempimenti necessari a tutelare la salute del consumatore; D.Lgs. 114/1998 (Decreto Bersani) che impone requisiti morali e professionali al gestore del sito. Approfondiamo il discorso relativo ai requisiti morali e professionali. Requisiti morali Non possono aprire e-commerce alimentari i soggetti che: Sono ritenuti delinquenti abituali, professionali o per tendenza, a meno che non siano stati completamente abilitati; Sono stati condannati per un delitto non colposo con una pena detentiva non inferiore a 3 anni; Hanno riportato una condanna per usura, rapina, delitti contro la persona commessi con violenza, estorsione, riciclaggio, ricettazione, bancarotta fraudolenta e insolvenza fraudolenta; Hanno riportato condanne per reati contro l’igiene e la sanità pubblica; Hanno riportato due o più condanne, nei 5 anni precedenti all’inizio dell’attività, per delitti in frode nella preparazione e nel commercio degli alimenti. Requisiti professionali Per aprire un e-commerce alimentare è necessario possedere almeno uno dei seguenti requisiti: Aver frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio, la preparazione o la somministrazione di alimenti riconosciuto dalle regioni; Aver lavorato per almeno 2 anni negli ultimi 5 presso un’attività di vendita o produzione alimentare; Avere un diploma di scuola secondaria superiore o una laurea attinenti al commercio, alla preparazione o alla somministrazione degli alimenti; Aver svolto, per almeno 2 anni degli ultimi 5 (anche non continuativi), un’attività di vendita all’ingrosso o al dettaglio di prodotti alimentari, o almeno averci lavorato. Quali informazioni deve riportare il prodotto? Chiudiamo la parte relativa alla normativa con un focus sul prodotto che, alla fine, è il cuore pulsante del tuo business. Il processo di vendita deve essere chiaro e trasparente per il consumatore, sempre e comunque, a maggior ragione quando si tratta di prodotti alimentari. In sostanza devi spiegare come funziona l’intero processo di vendita e indicare chiaramente le caratteristiche del prodotto. Ecco i dati che devi riportare obbligatoriamente: Nome dell’alimento; Ingredienti utilizzati e la quantità; Eventuale presenza di allergeni; Modalità di conservazione; Per i prodotti trattati vanno indicate le metodologie di trattamento applicate; Paese d’origine dell’alimento; Grado alcolico per le bevande che contengono un tasso alcolico superiore all’1,2%; Dichiarazione nutrizionale. Presta la massima attenzione nella descrizione della scheda prodotto, poiché sei tu il diretto responsabile delle informazioni dichiarate e della qualità degli alimenti. Anche per i prodotti alimentari c’è la possibilità di effettuare il reso entro 14 giorni a partire dalla consegna. Diritto che però decade nella vendita di beni che si deteriorano o scadono rapidamente. Le problematiche dell’ecommerce alimentare Non c’è rosa senza spine e anche nel food ecommerce bisogna analizzare e affrontare alcune problematiche che analizziamo di seguito. Normative e sicurezza La filiera alimentare continua a richiedere a tutti gli attori di aderire a rigorose pratiche operative per garantire la sicurezza e la qualità degli alimenti. Considerando le potenziali conseguenze della consegna ai consumatori di prodotti alimentari e bevande scaduti o contaminati, è improbabile che questo cambi in futuro. Consegne I clienti, dall'altro lato, chiedono consegne sempre più rapide in tutto il settore dell'e-commerce. Le grandi aziende tecnologiche come Amazon e Google stanno persino iniziando a offrire la consegna in giornata per soddisfare le aspettative dei clienti in continua crescita. Per il food è ancora più impellente questa necessità, soprattutto quando si parla di prodotti freschi. Catena dell'approvvigionamento e logistica La sfida per garantire consegne veloci è quella di mantenere l'accuratezza delle informazioni in ogni fase della catena di approvvigionamento, qualcosa che è difficile quando si ha a che fare con un sovraccarico di informazioni (quantità di prodotti, ordini, termini di scadenza, informazioni sulle consegne). Gli inventari sono l'aspetto più essenziale da considerare quando si crea la strategia di prezzo ottimale per i prodotti alimentari e delle bevande. In altre parole, il tuo inventario influisce direttamente sulle vendite perché alla fine è tutta una questione di tempo e gestione delle informazioni. Le informazioni sui prodotti Le informazioni sui prodotti e sugli acquirenti sono il carburante per un business online e il settore alimentare non fa eccezione. L'esperienza di acquisto e il successo delle vendite dipendono fortemente dalla qualità dei dati forniti dai rivenditori per le vendite online. I requisiti per la struttura e il contenuto dei dati sono più elevati rispetto alla vendita al dettaglio convenzionale (spedizioni, tempistiche, resi...). Inoltre, i requisiti sulla consegna e gestione del prodotto possono variare anche nei diversi paesi e regioni, il che è rilevante, ad esempio, nel commercio transfrontaliero. I dati sul prodotto qui hanno molte più sfaccettature rispetto alla semplice presentazione dei prodotti. Per quanto riguarda l'etichettatura degli alimenti, si applicano le stesse regole normative dei negozi fisici. Poiché gli acquirenti non possono toccare le merci online per ottenere informazioni dettagliate, i rivenditori dovrebbero rendere le informazioni sui prodotti il più trasparenti possibile. Più informazioni come informazioni dietetiche, data di scadenza e descrizione dettagliata del prodotto possono essere visualizzate dall'acquirente, più fiducia viene creata. Il mercato dell'e-food ha requisiti particolarmente elevati per fornire trasparenza delle informazioni ai consumatori, necessità intrinseca del mercato alimentare. Oltre a soddisfare i requisiti legali, i rivenditori devono fornire ai consumatori la garanzia di ottenere prodotti di alta qualità. Un modo per farlo è fornire agli acquirenti informazioni dettagliate sulla catena di approvvigionamento e raccontare storie sui partner di cui i clienti possono fidarsi. Oltre a informare gli acquirenti, i dati di prodotto abilitano importanti funzioni sulle piattaforme di vendita. I motori di ricerca dei prodotti, ad esempio, necessitano di metadati per interpretare le ricerche e trovare prodotti adatti. Insomma, lo sforzo legato alle informazioni è maggiore che per gli altri ecommerce. Poi magari ha meno problemi rispetto all'abbigliamento sul decadimento delle informazioni e del catalogo (che di fatto, nell'abbigliamento, diventa nuovo ogni 6 mesi), ma indubbiamente una riflessione sulle informazioni deve essere fatta, prima di partire con un progetto ecommerce alimentare. Conclusioni Come in tutte le attività, anche per creare un sito di e-commerce alimentare servono passione, abnegazione e pazienza. Dovrai fare uno sforzo in più poiché sono richiesti ancora più controlli per un sito che vende prodotti alimentari. Sfruttando tutte le potenzialità di Shopify potrai creare un negozio online a seconda delle tue necessità e facilmente navigabile dai tuoi clienti: requisito fondamentale per far scalare il tuo business e creare un sito altamente performante.