La storia dell'intelligenza artificiale L'idea di macchine o automi che imitano l'intelligenza umana esiste da millenni. Tuttavia, l'IA come la conosciamo oggi ha avuto origine molto più recentemente, nel 20° secolo. Nel 1950, il matematico britannico Alan Turing propose quello che è ora conosciuto come il Test di Turing - un esperimento progettato per vedere se una macchina poteva convincere un essere umano di essere un altro essere umano. Questo concetto ha gettato le basi per gran parte della ricerca sull'IA che sarebbe seguita. Nel 1956, la conferenza di Dartmouth ha segnato la nascita ufficiale dell'intelligenza artificiale come campo di ricerca. Fu lì che il termine intelligenza artificiale fu coniato da John McCarthy. Negli anni '60 e '70, l'IA godette di un periodo di grande entusiasmo e finanziamenti, soprattutto nel settore della comprensione del linguaggio naturale e della risoluzione di problemi. Tuttavia, le difficoltà incontrate nel trasformare la teoria in pratica hanno portato a un periodo noto come l'inverno dell'IA, in cui il finanziamento e l'interesse si sono raffreddati. Negli anni '80, con l'avvento dei sistemi esperti, l'IA ha conosciuto un breve periodo di rinascita. Questi sistemi erano programmi che simulavano le competenze di un esperto umano in un particolare campo. Ma è stato con l'avvento di Internet e il boom dei big data negli anni 2000 che l'IA ha iniziato a fiorire veramente. L'apprendimento automatico, una sottodisciplina dell'IA, ha sfruttato l'enorme quantità di dati disponibili per migliorare la precisione e l'efficacia delle macchine nell'apprendimento. Infine, nel decennio 2010, il deep learning, una tecnica che utilizza reti neurali artificiali con molteplici livelli, ha portato a importanti progressi nel riconoscimento vocale, nella visione artificiale e in altre aree. Oggi, l'IA è parte integrante delle nostre vite, anche se potrebbe non sembrare evidente. È nei nostri telefoni, nelle nostre auto, e ci aiuta a navigare nel mondo online. Ciò che il futuro riserva per l'IA è aperto alla discussione, ma una cosa è certa: l'IA continuerà a giocare un ruolo importante nel plasmare il nostro futuro. Cos'è l'IA e i suoi fondamenti Prima di tutto, cos'è l'Intelligenza Artificiale, o IA? In termini semplici, l'IA si riferisce alla simulazione di processi cognitivi umani da parte di macchine, in particolare sistemi informatici. Questi processi includono l'apprendimento, il ragionamento, l'autocorrezione, la percezione visiva e il riconoscimento del linguaggio naturale. Un componente chiave dell'IA è l'apprendimento automatico. Questa è una sottocategoria di IA che consente alle macchine di migliorare le loro prestazioni senza essere esplicitamente programmate. Invece, le macchine apprendono e si adattano attraverso l'esperienza, proprio come gli esseri umani. Gli algoritmi di apprendimento automatico utilizzano i dati per creare modelli che possono fare previsioni o prendere decisioni senza essere esplicitamente programmati per svolgere il compito. Il deep learning è un sottoinsieme dell'apprendimento automatico. Il deep learning utilizza reti neurali artificiali con molti strati - da qui il termine deep. Questi modelli sono ispirati al funzionamento del cervello umano e cercano di replicare la sua capacità di apprendere dai dati grezzi. Questo approccio ha portato a progressi significativi in aree come il riconoscimento vocale e di immagini. Gli algoritmi sono alla base di tutto questo. Un algoritmo non è altro che un insieme di regole o istruzioni che una macchina segue per risolvere un problema o completare un compito. Gli algoritmi di apprendimento automatico, ad esempio, potrebbero includere istruzioni per pesare l'importanza di diversi input, oppure regole su come modificare questi pesi alla luce di nuovi dati. Le tecniche di apprendimento automatico e deep learning si basano su una varietà di algoritmi. Ad esempio, la regressione lineare e logistica, gli alberi decisionali, il clustering k-means, le macchine a vettori di supporto e le reti neurali sono solo alcuni dei tipi di algoritmi che possono essere utilizzati. In conclusione, l'apprendimento automatico, il deep learning e gli algoritmi sono fondamentali per l'intelligenza artificiale. Questi strumenti permettono alle macchine di apprendere dall'esperienza, di adattarsi e di migliorare le proprie prestazioni, e di eseguire compiti che un tempo erano riservati esclusivamente agli esseri umani. Non vedo l'ora di vedere cosa ci riserva il futuro di questo campo emozionante. L'apprendimento automatico nell'IA: come funziona ed alcuni esempi L'apprendimento automatico, o machine learning, è una branca dell'intelligenza artificiale che si concentra sulla creazione e sull'utilizzo di modelli che possono imparare dai dati. L'obiettivo è permettere ai computer di imparare automaticamente senza essere esplicitamente programmati. Il modo in cui funziona l'apprendimento automatico può variare a seconda del tipo specifico di apprendimento automatico utilizzato. In generale, tuttavia, il processo coinvolge la fornitura di un insieme di dati a un algoritmo di apprendimento automatico. Questo algoritmo è poi utilizzato per creare un modello che può fare previsioni o prendere decisioni. Per esempio, supponiamo di avere un insieme di dati su un gruppo di case, inclusi attributi come la dimensione della casa, il numero di stanze, l'anno di costruzione, e il prezzo di vendita. Potremmo utilizzare un algoritmo di apprendimento automatico per creare un modello che può prevedere il prezzo di vendita di una casa in base alle sue caratteristiche. Questo modello può poi essere utilizzato per prevedere il prezzo di vendita di case che non sono nell'insieme di dati originale. Un altro esempio potrebbe essere l'utilizzo di un algoritmo di apprendimento automatico per analizzare il testo delle recensioni dei prodotti e classificarle come positive o negative. In questo caso, l'obiettivo dell'algoritmo è di imparare quali parole o frasi sono indicative di una recensione positiva o negativa. Gli algoritmi di apprendimento automatico sono ampiamente utilizzati in una varietà di applicazioni, tra cui il riconoscimento dell'immagine, il riconoscimento vocale, le raccomandazioni dei prodotti, e molti altri. L'obiettivo è sempre quello di permettere ai computer di imparare dai dati in modo da poter fare previsioni o prendere decisioni in modo più efficace. Tipi di apprendimento automatico Nello scorso paragrafo abbiamo parlato di apprendimento automatico. Non è un concetto unico ma ne esistono di più tipi: Apprendimento Supervisionato: Questo è il tipo più comune di apprendimento automatico. Nell'apprendimento supervisionato, forniamo all'algoritmo un insieme di dati di addestramento che include le risposte corrette, o etichette. Ad esempio, se stiamo addestrando un algoritmo per riconoscere le immagini di gatti, gli daremo un insieme di immagini che sono state etichettate come gatto o non gatto. L'algoritmo quindi impara da questi dati di addestramento, cercando di generalizzare da questi esempi in modo da poter fare previsioni accurate su nuovi dati che non ha mai visto prima. Apprendimento Non Supervisionato: A differenza dell'apprendimento supervisionato, nell'apprendimento non supervisionato non forniamo all'algoritmo le risposte corrette o etichette. Invece, l'obiettivo è per l'algoritmo di trovare strutture o pattern nei dati. Un esempio comune di apprendimento non supervisionato è l'analisi di cluster, in cui l'obiettivo è raggruppare i dati in cluster di elementi simili. Ad esempio, potremmo avere un insieme di articoli di notizie e vogliamo raggrupparli in categorie basate sui loro contenuti, ma non abbiamo un insieme di categorie predefinite. Apprendimento per Rinforzo: Questo tipo di apprendimento automatico è un po' diverso dagli altri due. Nell'apprendimento per rinforzo, abbiamo un agente (l'algoritmo) che interagisce con un ambiente e l'obiettivo è per l'agente di imparare come compiere determinate azioni che massimizzano una ricompensa. L'agente fa ciò attraverso un processo di prova ed errore: esegue un'azione, vede quale effetto ha (ad esempio, se aumenta o diminuisce la ricompensa), e usa queste informazioni per aggiornare la sua strategia. Un esempio comune di apprendimento per rinforzo è un algoritmo che impara a giocare a un gioco come gli scacchi o il Go. Ognuno di questi tipi di apprendimento automatico ha i suoi punti di forza e di debolezza, e la scelta del tipo da utilizzare dipenderà molto dal problema specifico che si sta cercando di risolvere. Deep Learning: cos'è, come funziona, ed esempi Il deep learning è una sottocategoria di apprendimento automatico, che a sua volta è una sottocategoria di intelligenza artificiale. Il deep learning si basa su reti neurali artificiali con diverse (deep) layer, da cui prende il nome. Queste reti neurali cercano di simulare il funzionamento del cervello umano—apprendendo da grandi quantità di dati. Mentre una rete neurale con una singola layer può ancora fare un buon lavoro a risolvere problemi semplici, le reti neurali deep sono molto più potenti per risolvere problemi complessi. Il modo in cui funziona il deep learning è che ogni nodo di una layer prende in ingresso valori dai nodi nella layer precedente, li moltiplica per dei pesi, applica una funzione (chiamata funzione di attivazione) e poi passa il risultato ai nodi nella layer successiva. Inizialmente, i pesi sono impostati in modo casuale, ma vengono poi aggiustati via via che la rete impara dai dati. Prendiamo un esempio concreto. Supponiamo di avere una grande quantità di immagini di gatti e cani, e vogliamo costruire un modello di deep learning che può distinguere tra gatti e cani. Inizieremo con un insieme di immagini etichettate (ad esempio, alcune immagini sono etichettate come gatto e altre come cane). Queste immagini sarebbero l'input per la nostra rete neurale. Durante il processo di apprendimento, la rete neurale cercherebbe di adattare i pesi in modo tale che l'output della rete sia corretto il più possibile (ad esempio, quando un'immagine di un gatto viene data in input, la rete dovrebbe produrre l'output gatto). Questo processo di aggiustamento dei pesi viene fatto attraverso un processo chiamato backpropagation e utilizzando un algoritmo di ottimizzazione come la discesa del gradiente. Dopo un sufficiente addestramento, la rete neurale dovrebbe essere in grado di distinguere correttamente tra gatti e cani, anche per immagini che non ha mai visto prima. Questo è un esempio di come funziona il deep learning. Il deep learning è ampiamente utilizzato in una varietà di applicazioni, tra cui il riconoscimento vocale (come nei dispositivi Alexa di Amazon), la traduzione automatica (come nel traduttore di Google), il riconoscimento facciale (come nelle funzioni di sblocco del viso sui telefoni cellulari) e molte altre. Le reti neurali: cosa sono e come alimentano il deep learning Le reti neurali sono un modello computazionale ispirato al modo in cui il cervello umano funziona. Sono costituite da unità di calcolo chiamate neuroni o nodi, che sono organizzati in layer. Ogni neurone riceve input da altri neuroni, esegue un calcolo semplice su questi input e invia l'output ad altri neuroni. Ogni connessione tra neuroni ha un peso associato, che determina l'importanza di quel particolare input. Durante l'apprendimento, questi pesi vengono regolati in modo da migliorare la performance del modello. Le reti neurali possono avere diversi layer di neuroni, che si dividono in: Layer di input: Questi neuroni ricevono l'input dall'esterno (ad esempio, i pixel di un'immagine). Layer nascosti: Questi neuroni ricevono input da altri neuroni e inviano output ad altri neuroni. Una rete può avere molti layer nascosti, e quando lo fa, la chiamiamo una rete neurale profonda o deep neural network. Layer di output: Questi neuroni producono l'output finale del modello (ad esempio, la classificazione dell'immagine). Per comprendere come le reti neurali alimentano il deep learning, possiamo considerare un esempio di riconoscimento delle immagini. Supponiamo di avere una rete neurale progettata per riconoscere immagini di gatti. Gli input sarebbero i pixel delle immagini. Questi sarebbero inseriti nel layer di input della rete neurale. Questi input vengono quindi passati attraverso i layer nascosti della rete. Ogni layer potrebbe essere progettato per rilevare caratteristiche specifiche. Ad esempio, i primi layer potrebbero rilevare linee o colori, mentre i layer successivi potrebbero rilevare forme o strutture più complesse, come gli occhi o le orecchie di un gatto. Infine, il layer di output prende tutte le caratteristiche rilevate dai layer nascosti e decide se l'immagine rappresenta un gatto o no. Quando la rete viene addestrata, viene presentata con molte immagini di gatti e non gatti. Utilizza questi esempi per regolare i pesi delle sue connessioni, in modo da diventare sempre migliore nel riconoscere i gatti. Questo è un esempio di come le reti neurali alimentano il deep learning. Per illustrare una rete neurale, potremmo disegnare una serie di cerchi (i neuroni) organizzati in colonne (i layer). Le frecce tra i cerchi rappresentano le connessioni tra i neuroni, con i pesi associati. Ogni freccia entra in un cerchio da un lato e esce dall'altro, indicando il flusso di informazioni dalla rete di input, attraverso i layer nascosti, alla rete di output. Algoritmi: cosa sono, come sono utilizzati nell'IA, apprendimento automatico e deep learning ed alcuni esempi Un algoritmo, nel contesto più generale, è un insieme di istruzioni step-by-step per risolvere un problema o per raggiungere un obiettivo specifico. Nell'ambito dell'informatica e della programmazione, un algoritmo può essere visto come una sequenza di operazioni che può essere implementata in un programma per ottenere un risultato particolare. In termini di intelligenza artificiale, apprendimento automatico e deep learning, gli algoritmi giocano un ruolo fondamentale. Gli algoritmi in questi campi sono spesso responsabili per l'apprendimento da dati, per fare previsioni, o per prendere decisioni basate su input. Nell'apprendimento automatico, ad esempio, un algoritmo molto comune è la regressione lineare. Questo algoritmo cerca di trovare una linea (o in dimensioni superiori, un iperpiano) che meglio si adatta ai dati. Questa linea può quindi essere utilizzata per fare previsioni su nuovi dati. Un altro algoritmo di apprendimento automatico popolare è l'albero decisionale, che costruisce una sorta di flusso di decisioni basato su domande sui dati di input. Nel deep learning, uno degli algoritmi più comuni è la backpropagation. Questo algoritmo è utilizzato per addestrare le reti neurali, regolando i pesi delle connessioni tra i neuroni in modo che la rete diventi sempre migliore nel fare previsioni corrette. Per fare un esempio pratico, supponiamo di voler costruire un sistema di riconoscimento delle immagini. Potremmo utilizzare un algoritmo di deep learning chiamato rete neurale convoluzionale (o CNN). Questo algoritmo utilizza un tipo speciale di layer neurale chiamato layer convoluzionale, che è particolarmente buono nel rilevare pattern locali all'interno delle immagini. La rete neurale apprenderebbe quindi a riconoscere le immagini attraverso un processo iterativo di addestramento e regolazione dei pesi della rete, utilizzando l'algoritmo di backpropagation. In generale, gli algoritmi sono gli operai della IA, dell'apprendimento automatico e del deep learning, eseguendo le operazioni chiave che permettono a questi sistemi di apprendere dai dati e di fare previsioni o decisioni intelligenti. Le tendenze emergenti nell'IA e le possibili implicazioni future Già dal settembre 2021, diverse tendenze emergenti si stavano plasmando il campo dell'IA, dell'apprendimento automatico e del deep learning. Ecco alcune delle più importanti: Elaborazione del linguaggio naturale (NLP): La capacità delle macchine di comprendere, rispondere e generare linguaggio umano sta migliorando in modo significativo. Gli algoritmi di apprendimento automatico come GPT-3 di OpenAI possono generare testi di qualità sorprendente e stanno trovando applicazioni in traduzione, scrittura assistita, assistenti virtuali e molto altro. Intelligenza artificiale federata: Questa è un'approccio all'apprendimento automatico dove il modello viene addestrato su diversi dispositivi distribuiti o server, consentendo di imparare dai dati senza mai inviarli a un server centrale. Ciò risolve alcune questioni relative alla privacy e alla sicurezza dei dati. AI spiegabile: Mentre le tecniche di IA diventano sempre più sofisticate, diventa anche più difficile capire come stanno effettivamente facendo le previsioni. L'AI spiegabile si concentra sulla creazione di sistemi che possono fornire spiegazioni comprensibili e trasparenti per le loro decisioni. Apprendimento per rinforzo: Questa tecnica di apprendimento automatico, che coinvolge agenti che imparano da premi e punizioni, sta diventando sempre più potente. È stata usata per addestrare sistemi che hanno superato gli esseri umani in una serie di giochi complessi, come Go e poker. AI e salute: Ci sono molte applicazioni promettenti dell'AI nel campo della salute, dalla previsione delle malattie alla personalizzazione delle cure. Ad esempio, gli algoritmi di apprendimento automatico possono essere utilizzati per analizzare le immagini mediche e rilevare anomalie. Auto autonomi: L'IA è al centro dello sviluppo di veicoli autonomi. Utilizzando tecniche di deep learning, le auto possono vedere e interpretare l'ambiente circostante, permettendo loro di navigare in modo sicuro. Nel futuro, possiamo aspettarci che queste tendenze continuino a evolversi e che emergano nuove. La ricerca nell'IA, nell'apprendimento automatico e nel deep learning è molto attiva, con nuovi sviluppi e scoperte che emergono regolarmente, tanto che Hubspot recentemente ha annunciato l'arrivo di Chatspot, IA che consente di aumentare la qualità dei dati all'interno del CRM. L'IA ha il potenziale di trasformare molti aspetti della nostra società, dall'assistenza sanitaria all'educazione, al commercio, all'arte e oltre. Le applicazioni dell'apprendimento automatico e deep learning nei settori del commercio elettronico, logistica e pagamenti online L'IA, l'apprendimento automatico e il deep learning hanno una vasta gamma di applicazioni nei progetti ecommerce, della logistica e dei pagamenti online. Ecco alcuni esempi: Raccomandazioni personalizzate: Una delle applicazioni più comuni dell'apprendimento automatico nel commercio elettronico è nei sistemi di raccomandazione. Questi sistemi analizzano il comportamento passato dell'utente, come gli acquisti o gli articoli visualizzati, per suggerire prodotti che potrebbero essere di interesse. Questi sistemi possono utilizzare una varietà di tecniche, tra cui il filtraggio collaborativo, il clustering e il deep learning. Descrizioni e testi: Una delle applicazioni dell'intelligenza artificiale ci è data da Shopify, che grazie a Shopify Magic è in grado di generare descrizione dei prodotti venduti online in base a degli input forniti dall'utente. Questo rappresenta sicuramente un aiuto per le persone poco creative che possono prendere così spunto dalla descrizione generata in automatico o mantenere direttamente la descrizione generata dall'IA. Gestione delle scorte: L'apprendimento automatico può aiutare a prevedere la domanda di prodotti, permettendo ai rivenditori di gestire in modo più efficace le loro scorte. Ad esempio, potrebbe analizzare le tendenze storiche, gli eventi stagionali e altri fattori per prevedere la quantità di un particolare articolo che sarà venduta in un determinato periodo. Prevenzione delle frodi: Nel contesto dei pagamenti online, l'apprendimento automatico può essere utilizzato per rilevare transazioni sospette o anomale. Analizzando i modelli di comportamento passati, un algoritmo di apprendimento automatico può identificare transazioni che si discostano da questi modelli e segnalarle come potenziali frodi. Chatbot e assistenti virtuali: Molti siti di e-commerce utilizzano chatbot basati su IA per rispondere alle domande dei clienti, fornire suggerimenti di prodotti e aiutare con il processo di checkout. Questi bot utilizzano tecniche di elaborazione del linguaggio naturale (NLP) per comprendere le domande degli utenti e generare risposte utili. Ottimizzazione della logistica: L'IA può essere utilizzata per migliorare l'efficienza dei processi logistici, come la pianificazione delle rotte per la consegna. Ad esempio, potrebbe considerare fattori come il traffico, le condizioni meteorologiche e la disponibilità dei conducenti per determinare il percorso più rapido o più economico. Analisi delle recensioni dei clienti: Gli algoritmi di apprendimento automatico possono analizzare le recensioni dei clienti per identificare tendenze o problemi comuni. Ad esempio, potrebbe identificare parole chiave o frasi che vengono utilizzate frequentemente nelle recensioni negative, permettendo al rivenditore di indirizzare questi problemi. Questi sono solo alcuni esempi di come l'IA, l'apprendimento automatico e il deep learning vengono applicati nel settore del commercio online, della logistica e dei pagamenti. L'evoluzione continua di queste tecnologie offre molte opportunità per migliorare ulteriormente l'efficienza e la personalizzazione in questi settori. Esempi di come l'IA viene utilizzata tutti i giorni Forse l'esempio più noto di IA nelle nostre vite quotidiane è l'assistente virtuale. Se avete mai chiesto a Siri di fare una ricerca su internet, o chiesto ad Alexa di riprodurre la vostra canzone preferita, allora avete interagito con l'IA. Questi assistenti utilizzano una combinazione di riconoscimento vocale, comprensione del linguaggio naturale e sintesi vocale per comprendere e rispondere alle vostre domande. Ma l'IA non si limita a Siri e Alexa. Se avete mai ricevuto raccomandazioni personalizzate su Netflix o Amazon, allora avete sperimentato l'IA. Questi servizi utilizzano algoritmi di apprendimento automatico per analizzare i vostri comportamenti di acquisto o di visione e prevedere cosa potrebbe piacervi in futuro. L'IA è anche al lavoro quando usate i social media. Quando Facebook riconosce i vostri amici nelle foto che caricate e vi suggerisce di taggarli, o quando Instagram vi suggerisce persone da seguire basandosi su chi già seguite e su quali post vi piacciono, è grazie all'IA. Inoltre, l'IA sta trasformando il settore dei trasporti. Se avete mai usato un'app di navigazione come Google Maps per trovare il percorso più veloce, avete beneficiato dell'IA. E le auto a guida autonoma, che stanno diventando sempre più comuni, si basano pesantemente sull'IA per interpretare l'ambiente circostante e prendere decisioni di guida sicure. L'IA è anche utilizzata in settori come: sanità, per aiutare a diagnosticare malattie e suggerire trattamenti; finanza, per rilevare le frodi con le carte di credito; energia, per ottimizzare la produzione e il consumo di energia. Conclusioni In conclusione, l'IA è ormai parte integrante della nostra vita quotidiana, rendendo i servizi più comodi, efficienti e personalizzati. E con l'avanzare della tecnologia, possiamo aspettarci che l'IA diventi ancora più presente nelle nostre vite. Durante il nostro articolo abbiamo parlato anche di Hubspot e Chatspot. Pertanto per concludere ti consigliamo questo nostro ebook gratuito su Hubspot.
Fattura elettronica con Shopify, come possiamo fare? Ovviamente utilizzando dei servizi, allineati con la normativa italiana, che permettono di fatturare secondo le nuove disposizioni legislative (ovvero emettendo una fattura elettronica), gli ordini che raccogli su Shopify. Integrazione Shopify con i gestionali ed ERP più utilizzati tramite connettori Per permetterci di emettere una fattura elettronica, dopo aver raccolto un ordine su Shopify, dobbiamo dotarci di un connettore. Un connettore è un'applicazione che fa, per dirla nel modo corretto, data integration, ovvero permette ai dati raccolti da un software di essere trasmessi - passati - in modo automatico ad un altro. Non sono propriamente integrazioni che si trovano nello store di Shopify, però i connettori per la sincronizzazione dei dati sono potenti strumenti che fanno interagire i vari gestionali / erp con un commerce in questione I connettori sono la soluzione ideale per chi è alla ricerca di un servizio funzionale per soddisfare esigenze più o meno strutturate, o per chi già utilizza un determinato gestionale e non vuole cambiare: il punto di forza dei connettori è la possibilità di usufruire di un servizio di scambio dati, che può essere anche altamente personalizzato rispetto alle proprie esigenze specifiche, per creare report, analisi e archiviazioni ad hoc. Tra i software gestionali più diffusi, abbiamo sviluppato connettori con: - Navision - Dynamics - TeamSystem - SAP ERP - Zucchetti - Fatture in Cloud - Fattura24 - e molti altri 1. Fattura elettronica con Shopify per piccole aziende e negozi (soluzioni standard semplificate) Spesso la necessità non è quella di integrare Shopify con un sistema di informazioni completo, ma semplicemente poter emettere una fattura elettronica a seguito dell'ordine. Shopify ha moltissimi vantaggi ma, essendo una piattaforma sviluppata oltreoceano (più precisamente in Canada), non possiede uno strumento nativo con cui inviare e ricevere fatture elettroniche. Ma niente paura, abbiamo già pensato una soluzione per chi ha una piccola azienda o non ha bisogni aggiuntivi, oltre all'emissione della fattura: a) Fatturazione elettronica con Shopify e Fatture in Cloud Con il connettore Shopify con Fatture in Cloud è possibile far ricevere le fatture ai propri clienti direttamente dopo l'ordine su Shopify senza doverle inviarle dal software: questo perché l'integrazione consente di sincronizzare i dati e le informazioni, ottenute da chi acquista, in tempo reale con il proprio gestionale (Fatture in Cloud) e, di conseguenza, di automatizzare il processo e di risparmiare tempo, azzerando le complicazioni che possono sorgere con l'intervento umano. Fatture in Cloud è un software SaaS di TeamSystem con piani che partano da 99 € / anno. Abbiamo sviluppato l'integrazione tra Shopify e Fatture in Cloud al costo di 197 € di configurazione e un canone di 19 € al mese. b) Fatture elettroniche con Shopify e Fattura24 Fattura24 è un progetto che propone soluzioni per la fatturazione online a piccole imprese ed a liberi professionisti: già in passato è stata tra le prime aziende a creare un'interfaccia per chi aveva la necessità di gestire fatture e documenti online, e anche oggi si conferma tra i primi sul mercato a fornire un servizio efficiente a chi vende attraverso e-commerce. C'è un'app nello store dei Shopify, che permette di generare in automatico la fattura, di passare i dati al sistema di fatturazione e di generare la fattura elettronica. 2. Fattura elettronica con Shopify e gestionale / ERP personalizzata (custom) Shopify e la sua libreria di API permettono di sviluppare connettori ed integrazioni con qualsiasi software di fatturazione, ma non solo: è possibile anche sincronizzare i dati ottenuti dal tuo negozio online con il tuo software gestionale in tempo reale, senza rischiare di perdere informazioni nel passaggio. Quando si sviluppa una soluzione personalizzata non si pensa solamente alla fatturazione elettronica, ma si mette in piedi un sistema di scambio dati bidirezionale. Di solito i dati che vengono passati dal gestionale a Shopify sono: prodotti giacenze / quantità anagrafiche Mentre da Shopify vengono inviati al gestionale gli ordini prodotti venduti prezzi a cui sono stati venduti anagrafiche In questo caso sviluppiamo connettori tra gestionali ed ERP custom, rispondendo alle esigenze di ogni singolo business. Approfondimento: Fatture elettroniche e e-commerce La fatturazione elettronica non è obbligatoria per tutti i negozi online, ma dipende dal tipo di prodotto e dalle richieste dei clienti. Per essere più precisi: - nel caso di vendita di beni immateriali, quindi prestazioni, servizi, software e musica, la legislazione prevede che sia obbligatoria l'emissione di fattura, che è diventata elettronica dopo il primo gennaio 2019 (e-commerce diretto); - per i prodotti fisici, quindi consegnati materialmente al cliente, non è previsto l'obbligo di fatturazione a meno che non sia il cliente a richiedere in modo specifico di voler ricevere la fattura (e-commerce indiretto). Sotto questi termini, diventa obbligatorio fornire il proprio e-commerce degli strumenti più adatti per emettere fattura e dei software per la conservazione migliori in base alle esigenze.
Uno dei modi migliori per aumentare la conversione in clienti dei visitatori del tuo sito aziendale è la sua velocità. Cosa intendo per velocità del sito? Intendo il tempo che impiega un qualsiasi browser (Chrome, Mozilla o Safari che sia) a caricare le pagine del tuo sito sul pc, il tablet o lo smartphone di un tuo futuro cliente. E qui mi dirai: ma come può il fatto di velocizzare il sito web dell’azienda incidere sul tasso di conversione della stessa? Perché la velocità di caricamento di un sito web influisce pesantemente su due fattori determinanti per il suo successo: usabilità e page rank. La prima voce si riferisce all’esperienza d’utilizzo di chi naviga nel tuo sito: se carica le pagine troppo lentamente, cioè in un lasso di tempo superiore a qualche secondo, rischi di perdere numerosi visitatori che usciranno dal sito ancora prima che la pagina venga visualizzata completamente. Non lo fai anche tu normalmente? La seconda voce, invece, ha a che fare con il posizionamento sui motori di ricerca. La velocità di caricamento delle pagine è considerata infatti da Google (il motore di ricerca più usato al mondo) come un fattore di ranking, ossia come la possibilità di piazzarsi in posizione migliore tra i risultati di ricerca per una certa keyword. Ovviamente le ragioni per velocizzare il caricamento delle pagine di un sito web non sono solo quelle appena citate, ma resta il fatto che l’obiettivo è sempre lo stesso: deliziare e soddisfare i visitatori, far loro una buona impressione, fornire un buon servizio e, alla fine, convertire, trasformando semplici visitatori in veri clienti. Lo scopo di ogni strategia di inbound marketing che si rispetti. Vediamo adesso alcuni suggerimenti utili e facili da mettere in pratica su come velocizzare il sito della tua azienda. Scegli il provider giusto su cui ospitare il tuo sito web Come quando si costruisce una casa si sceglie il terreno più adatto per sostenerla, altrettanto si dovrebbe fare con il servizio di hosting che ospiterà il nostro sito web appena realizzato. Quindi poni molta attenzione alla fase in cui fai una proiezione reale del possibile traffico in entrata del tuo sito, in modo da poter scegliere se optare per un hosting condiviso (l’opzione più comune e più economica, perfetta per un sito alle prime armi o che non fa grandissimi numeri in fatto di traffico), un server virtuale (si tratta sempre di un servizio di hosting condiviso ma puoi gestirlo come fosse tuo e basta) piuttosto che un server dedicato (la scelta migliore quando il sito comincia a macinare accessi rilevanti). Ripulisci il codice e/o riorganizzalo Il compito di un browser è di per sé semplice: caricare tutta una serie di file che regolano la grafica e il funzionamento della pagina web che si vuole visualizzare. Per questo motivo pulire il codice html con cui sono costruite le pagine del tuo sito e accorpare in un unico file i vari elementi Java Script e Css ove possibile, consente una velocità di lettura maggiore di questi file da parte del browser e quindi una minore attesa per il visitatore per il caricamento completo della pagina sullo schermo del suo device. Ottimizza le immagini Le immagini che carichi sul sito devono essere sempre ottimizzate, ossia pesare il meno possibile (in genere poche decine di kb, senza però andare a scapito della definizione) ed essere della risoluzione e dimensione necessarie. E’ del tutto inutile infatti andare a caricare una foto larga 2500 pixel in alta qualità dove poi sul sito verrà visualizzata a 800 pixel, un terzo della grandezza. Tutto lavoro inutile per il browser e tempo di attesa ulteriore per il visitatore. Tieni solo l’indispensabile Ti serve proprio quello slider così figo per mostrare le immagini in galleria? Lo usi Google Analitycs o lo tieni solo “perché ce l’hanno tutti”? Il widget di anteprima dei post della tua pagina Facebook è veramente così utile ai tuoi visitatori? Elimina tutto ciò che non è strettamente necessario, soprattutto tutte quelle funzioni accessorie, per non dire superflue, che non servono altro che allungare il tempo di caricamento delle pagine del tuo sito e far decidere ad un tuo potenziale cliente di abbandonarlo ancora prima di vedere i tuoi prodotti e servizi.
Aumentare il traffico e le visite al sito web aziendale ormai non è più un argomento esclusivo che interessa solo agli esperti di SEO e web marketing. Anzi, è uno dei pensieri che sempre più spesso assilla direttamente gli stessi imprenditori. Tutto questo nasce dal fatto che molti di loro lamentano di aver perso una percentuale significativa del loro traffico di ricerca nel corso degli ultimi anni e, come conseguenza, di non aver portato a casa nuovi clienti attraverso il sito web. Ma allora, come può un’azienda di piccole o medie dimensioni come la tua competere sul web senza poter contare sui budget enormi e gli uffici marketing dedicati tipici dei colossi online come Amazon, Zalando e compagnia bella? Come può ritagliarsi la sua piccola fetta di mercato di ricerche su Google per aumentare le visite al sito web dell’azienda? Con questo articolo tento di mostrare alcune linee guida facilmente attuabili per ottenere un aumento del volume di traffico al sito web della tua azienda. Certo, molte di queste strategie sono pensate per portare risultati sul medio-lungo termine, ma si può rimanere sorpresi di quanto velocemente comincino a generare riscontri anche nel breve periodo: segui questi consigli e magari affiancati ad una agenzia di inbound marketing, e vedrai levitare i numeri in entrata sul tuo sito. Consigli su come aumentare il traffico del sito 1. Crea contenuti Sfruttando il blog della tua azienda (perché ce l’hai già un blog aziendale, giusto?), crea contenuti interessanti per i tuoi potenziali clienti, in ogni formato possibile: articoli, video, infografiche, e-book, slide, webinar. L’importante è che parlino degli argomenti più importanti del tuo settore e siano “utili” a chi capita nel tuo sito in cerca di informazioni. Per fare un esempio, recentemente un’agenzia di marketing ha svolto un esperimento in cui, postando 10 articoli alla settimana invece dei soliti 2, ha riscontrato un aumento del 300% del traffico sul suo sito in appena due mesi. E questo non è un caso isolato. Anche un'altra società americana ha attuato un esperimento simile, ottenendo alla fine risultati ancora migliori. 2. Sii social Non è sufficiente produrre grandi contenuti e sperare che le persone li trovino perché ben posizionati sui motori di ricerca. Devi avere un atteggiamento attivo, distribuendo e promuovendo i tuoi contenuti tramite i canali di social media. E quando parlo di social media, intendo TUTTI i social media disponibili e adatti alla tua attività. Ad esempio, Facebook con i suoi annunci e post sponsorizzati ti permette di rivolgerti ad un pubblico profilato. Twitter è l'ideale per comunicare velocemente e in tempo reale con chi è interessato a certi argomenti, prodotti o brand. La pagina Google+ della tua azienda compare nei risultati di ricerca di Google. LinkedIn è perfetto se sei un’azienda di prodotti B2B, mentre invece Pinterest e Instagram vanno alla grande per mettersi in contatto col consumatore finale attraverso contenuti emozionali a forte impatto visivo. 3. Non trascurare l’email marketing Spesso molte aziende sono così concentrate sull’attività di attrarre nuovi visitatori attraverso nuovi strumenti e soluzioni che si dimenticano dei metodi più tradizionali. L'email marketing può essere uno strumento potente: infatti un'e-mail mandata al momento giusto alle persone giuste può portare ad un piccolo ma significativo aumento del traffico al tuo sito web, se non addirittura nuovi clienti. Basta solo fare attenzione a non bombardare le persone con messaggi di posta elettronica a ogni singola novità del tuo business, cosa che porta a risultati negativi. Inoltre, non trascurare l'efficacia del “word-of-mouth marketing”, ossia del passaparola, soprattutto da parte di quelle persone che stanno già usufruendo dei tuoi prodotti o servizi. Un’email promemoria scritta in modo informale e amichevole circa un nuovo servizio o prodotto può aiutare a incrementare i numeri delle visite al tuo sito. 4. Ottimizza il sito in ottica SEO Adesso fermati un secondo, analizza attentamente le pagine del tuo sito e dimmi: i titoli degli articoli del blog in cui parli dei tuoi prodotti e/o servizi contengono la parola chiave con la quale vengono cercati dagli utenti su Google? Le URL delle pagine sono composte da una serie casuale di numeri e lettere oppure sono “parlanti” per facilitarne la comprensione al motore di ricerca e ai tuoi visitatori? I meta title e le meta description sono compilate e scritte nel modo giusto? E il tag ALT delle immagini l'hai inserito? Ecco, questi sono solo alcuni degli accorgimenti di cui tener conto per ottimizzare le pagine e i contenuti del tuo sito, con lo scopo di posizionarti meglio nei risultati di ricerca di Google e aumentare di conseguenza il traffico organico in entrata. 5. Assicurati che il sito sia responsive I giorni in cui la navigazione in internet era fatta esclusivamente da PC sono ormai lontani. Oggi più che mai, le persone utilizzano i dispositivi mobili per accedere al web e fare le proprie ricerche. E forzare i visitatori a ingrandire e zoommare di continuo per visitare il tuo sito, praticamente è come dire loro di andare altrove a cercare le informazioni che cercano. Per questo assicurati che il tuo sito sia accessibile e comodamente visualizzabile in una vasta gamma di dispositivi, in particolare su quelli mobile. Affidarsi ad HubSpot CMS per la realizzazione del proprio sito web aziendale può essere una delle migliori soluzioni visto che offre la possibilità di vedere e modificare l'anteprima anche da mobile. 6. Fai pubblicità Sì ok, questo è ovvio, ma non bisogna mai trascurare le cose più scontate. Le ricerche a pagamento, gli annunci sui social media e il display advertising sono tutti ottimi modi per attirare nuovi visitatori sul sito, facendo così conoscere il tuo brand e cosa puoi fare per loro. Utilizza sia keyword della “long-tail”, ossia le parole chiave meno ricercate (e quindi anche molto meno costose) ma che esprimono un bisogno più specifico da parte del consumatore, sia quelle più utilizzate nel tuo settore. La concorrenza su questi termini di ricerca sarà più accanita e dispendiosa, ma l’aumento di contatti ne può valere la pena. In ogni caso ricorda che ogni canale a pagamento ha i suoi pro e i suoi contro, perciò rifletti attentamente circa i tuoi obiettivi prima di tirare fuori la carta di credito. 7. Dotati di strumenti che ti aiutino ad analizzare i punti deboli Per capire eventuali errori cerca sempre di dotarti degli strumenti giusti per analizzare il traffico del tuo sito. HubSpot mette a disposizione sia un sistema di reportistiche sul traffico del sito ma anche tutta una serie di strumentazioni per aiutare i suoi utenti a verificare dove possono esserci delle lacune a livello SEO. In caso realizzassi una landing page con HubSpot per una campagna pubblicitaria, la piattaforma integra i dati di Google ADS con i dati traffico della pagina, con la possibilità di avere dati per le singole query di ricerca. Senza contare che questa piattaforma consente anche, acquistando il piano con Hubspot CMS di avere anche tutte le funzionalità del CRM, da sfruttare per fare della marketing automation e dell'email marketing, in modo da aumentare sempre più le visite al sito. Conclusione Aumentare il traffico di visite sul tuo sito web significa convertire un più alto numero di lead, cioè possibili clienti, ovvero una più alta probabilità di aumento di fatturato. Non è un'operazione alla portata di tutti: bisogna saper creare contenuti efficaci ed interessanti, e riuscire a posizionarli bene sul web. Se pensi di averne bisogno, ma non sei in grado - o non hai tempo - di portare avanti un'azione che abbia un buon risultato di posizionamento, pensa seriamente di rivolgerti agli esperti del settore.
Trovare nuovi clienti online è l’obiettivo di tutte le aziende che iniziano un’attività di qualche genere su web. Ovvio no? Ma non sempre questa è una strada semplice da percorrere, perché bisogna mettere in campo competenze, strumenti adeguati e, soprattutto, una strategia e una metodologia di lavoro. Tutto ciò si trasforma in risorse. E le risorse costano.Ma quali sono le azioni che puoi attivare fin da subito per trovare nuovi clienti con il sito web aziendale? Ecco una lista di 10 azioni, dalle più “strategiche” alle più operative, che non hanno bisogno di attendere oltre. Sei pronto? allora partiamo! 1. Definisci con precisione il tuo target. “Donne dai 35 ai 55 anni” potrebbe essere un inizio, ma non è sicuramente sufficiente. Crea un profilo dettagliato del tuo cliente ideale. E più profili riesci ad individuare, maggiori saranno i possibili clienti che potrai avvicinare. Ah, ovviamente: contenuti e offerte differenti per ogni profilo cliente, perchè la segmentazione è fondamentale. Per fare un esempio: una boutique di abbigliamento femminile che vende solitamente a donne proprietarie di auto BMW, definirà come proprie clienti ideali donne che guidano una certa tipologia di vetture, che frequentano una certa classe di parrucchieri, che sono iscritte al centro benessere e che amano scattare e condividere foto su Instagram. E quando si penseranno a dello offerte o a dei contenuti per loro, si avrà più o meno chiaro a cosa potrebbero essere interessate. 2. Sviluppa un'offerta chiara e mirata per ogni tuo potenziale profilo cliente. Offri gratuitamente (o con un forte sconto) un tuo prodotto o la prova di un tuo servizio che a te costa poco, ma che invece viene percepito con un alto valore dal tuo cliente. Ecco alcuni esempi: una nuova società di consulenza informatica potrebbe offrire un buono del valore di due 2 di riparazione/manutenzione computer a tutti i nuovi clienti; una gioielleria la pulizia gratuita dei gioielli a tutte le clienti di un salone di parrucchieri; un consulente di marketing un seminario gratuito su come gestire le vendite di spazi pubblicitari sui giornali locali; un negozio di quadri delle cornici regalo ai 200 migliori clienti del fotografo con cui lavora. 3. Pianifica una strategia per convertire i clienti occasionali in clienti abituali. Questo, dopotutto, è l'obiettivo a lungo termine e di ogni impresa che vuole fare affari. Perchè la salubrità di un'azienda si misura su quanti clienti di ritorno ha. Ad esempio, per una boutique di abbigliamento per donne che ha venduto un vestito tramite il sito, la strategia a lungo termine sarà quella di incoraggiare la cliente a visitare anche il negozio fisico per provare altri capi. Così come per un pasticciere un approccio lungimirante sarà quello di regalare a tutti i nuovi clienti un buono omaggio “Compra 5, 1 è gratis” per il prossimo acquisto. Qualunque sia il piano specifico, premiare i tuoi clienti rimane il modo più efficace per far crescere rapidamente una clientela qualificata e ricettiva nei confronti di nuove attività o azioni commerciali. Invece di attirare singoli clienti occasionali sparando nel mucchio con annunci pubblicitari generici, è di gran lunga più remunerativo (perchè spesso meno dispendioso) lavorare su quelli già acquisiti per fidelizzarli al brand. 4. Crea un Blog aziendale. Questo è assolutamente il punto di partenza di ogni strategia di comunicazione su web per attirare e trovare nuovi clienti verso un sito internet. Infatti i motori di ricerca (Google in primis) amano chi crea contenuti di valore e li premiano dando loro maggiore visibilità sulla pagina delle ricerche. Ed il blog è il luogo ideale dove organizzare e mostrare i tuoi contenuti editoriali tramite articoli, workshop ed e-book. Il marketing contenutistico con il blog è il terreno ideale su cui fare pratica per poi abbracciare in toto la metodologia dell'inbound marketing e convertire in clienti i tuoi visitatori. 5. Utilizza i Social media e il web 2.0. Devi approfittare di ogni opportunità che ti offrono sia social media che il web 2.0, aprendo profili non solo su LinkedIn e Facebook, ma anche nei forum e comunità online più specializzate nel tuo settore. Costruire profili ricchi e ottimizzare i link, le immagini e i video perchè reindirizzino al tuo sito aziendale è una parte fondamentale della tua strategia. 6. Non avere paura delle opinioni. Siti di valutazione e recensione come Yelp, MerchantCircle e CitySearch sono aggregatori di contenuti generati dagli stessi utenti e sono diventati ormai di uso comune. E con gli articoli del blog e i post sui social avrai numerosi contenuti interessanti da sottoporre ai tuoi potenziali clienti. 7. Sfrutta le testimonianze dei tuoi clienti. Ogni azienda deve recuperare le testimonianze dei clienti soddifatti in ogni formato: scritto, audio e video. Questo perché si tratta di una delle forme più efficaci per costruire e trasmettere la fiducia nel brand nei consumatori attraverso i vari canali di comunicazione a tua disposizione. 8. Mostra i Case history. I casi di successo dei clienti che hai già reso felici con il tuo prodotto o servizio sono un ottimo esempio per mostrare le tue capacità e farti conoscere e apprezzare da nuovi potenziali compratori. Quando infatti le persone si immedesimano in una storia di successo, sono più propense ad affidarsi a chi l'ha resa possibile. 9. Costruisci la pagina delle FAQ. Non si può negare il valore delle informazioni confezionate in questa maniera. Però bisogna andare oltre alle domande che normalmente vengono poste dai clienti, comprendendo anche quelle inespresse, in particolare quelle che ti consentono di posizionarti in modo favorevole rispetto alla concorrenza. 10. Utilizza la pubblicità a pagamento. Grazie a strumenti come Google AdWords e Facebook Ads puoi intercettare i bisogni dei tuoi consumatori nel giusto momento in cui essi li esprimono. Le campagne Pay Per Click su Google, ad esempio, servono per attrarre i clienti sul tuo sito web utilizzando le parole chiave (keyword) che, si ipotizza, possano essere utilizzate dagli utenti sui motori di ricerca per trovare contenuti/prodotti/servizi desiderati. Gli annunci o i post sponsorizzati su Facebook, invece, sono utili per comunicare con quelle persone che hanno espresso un interese verso un particolare argomento, evento o brand.
Stamattina, come ogni giorno appena arrivo in ufficio, ho aperto la casella di posta per controllare le nuove email. Il mio occhio è caduto subito su una che, a prima vista, richiedeva immediatamente la mia attenzione. L'oggetto e la preview del testo dell'email sembravano pertinenti con il ruolo che io svolgo all'interno della mia azienda, visto che tra i miei doveri c'è proprio quello di controllare le fatture e la relativa documentazione che solitamente arrivano via email da clienti e fornitori. Una volta aperta, ad un primo sguardo superficiale anche il corpo della email non destava alcun allarme: scritta con un buon italiano e strutturata in modo classico con i giusti riferimenti all'azienda e alla normativa sulla privacy. Visto che si trattava di una fattura, di istinto la prima cosa che ho fatto è stata quella di andare ad aprire l'allegato. Fortunatamente però mi sono fermato appena in tempo perchè alcuni particolari hanno fatto scattare degli allarmi nella mia testa: L'email, oltre a non essere stata riconosciuta, aveva un suffisso .ru che non aveva nulla a che fare con l'azienda che mi aveva mandato la fattura (Ragusa) L'allegato era in .zip, mentre di solito le fatture si mandano in .pdf (è buona prassi non aprire MAI file .zip o .exe che arrivano via email, se non esplicitamente avvisati da un vostro collega o cliente) Nell'intestazione della mail non c'era il nome della mia azienda o di chi teneva i contatti, ma il generico info preso dalla mail presente sulla pagina dei contatti. Quelli che ho descritto sono i tipici segnali di pericolo indicativi di una email sospetta contentente un virus e, visto che è passata indenne attraverso i controlli dell'antivirus del server email, probabilmente si trattava proprio del cryptolocker, un ransomware che sta facendo parecchie vittime ultimamente chiedendo soldi come riscatto per riavere accesso a tutti i file del vostro pc. Certo, mi potreste dire che solo uno sprovveduto avrebbe aperto l'allegato di una email del genere. Ma vi assicuro che, nonostante la mia esperienza, lo stavo per fare perchè sopra pensiero e per forza dell'abitudine. Solo vedere il .ru nella email del mittente mi ha fatto scattare l'allarme. Quello che voglio dire è che basta una sola e piccola disattenzione per dire addio a tutti i dati e il lavoro memorizzati sul vostro computer.
Essenziale per sopravvivere, il cibo è anche uno dei più grandi piaceri della vita. Nutrirsi bene, evitare lo spreco e salvaguardare la freschezza degli alimenti è importante non solo per la nostra salute o per valorizzare i sapori, ma anche per prenderci cura degli altri e contribuire all'informazione e alla responsabilità. Negli ultimi anni sono nate moltissime applicazioni per smartphone e tablet che ci aiutano non poco a gestire il nostro rapporto con il cibo, e ad avere un comportamento più ragionato ed etico. Edo Edo - Ora sai cosa mangi è un'applicazione disponibile per iOs e Android, sviluppata di recente da un gruppo di italiani, che ci fornisce informazioni dettagliate sui prodotti alimentari che consumiamo o che siamo in procinto di acquistare. Per utilizzare l'app è sufficiente registrarsi e inserire alcuni dati considerati rilevanti, tra cui sesso ed età. Fatto questo, è possibile effettuare immediatamente una ricerca manuale del prodotto o scannerizzare il codice a barre presente sulla confezione. L'applicazione è organizzata in modo semplice e schematico, tale da rendere intuitivo il suo utilizzo. Una volta effettuata la ricerca, infatti, i risultati ottenuti saranno suddivisi in tre schermate che forniscono informazioni relative agli ingredienti di cui il prodotto è composto, al suo apporto calorico e alla composizione di ogni singola porzione. Nello specifico, la prima schermata assegna un punteggio all'alimento cha va da 1 a 10 sulla base della sua qualità e indica una serie di prodotti alternativi considerati più salutari. La seconda schermata, certamente la più interessante, fornisce un elenco dettagliato di PRO e CONTRO, come ad esempio la presenza di vitamine o sali minerali, da considerarsi positiva o, al contrario, un eccessivo contenuto di grassi. La terza ed ultima schermata, infine, ci informa circa gli ingredienti e la loro percentuale di presenza all'interno del prodotto tramite un grafico molto chiaro ed esplicativo. Vai al sito: http://www.edoapp.it L'orto in tasca Per chi ama il cibo sano, i prodotti più genuini, soprattutto quelli di stagione e a Km 0, l'applicazione creata da Eva De Marco, giovane mamma di due bimbi particolarmente attenta all'alimentazione, è assolutamente perfetta. Scaricabile gratuitamente su iOs e Android, l'Orto in Tasca è un app semplice e utilissima che permette di individuare in tempo reale l'azienda agricola più vicina a noi che abbia a disposizione il prodotto che stiamo cercando. Che siano cavoli appena colti o uova fresche, basta inserire i dati di ricerca per ottenere un elenco di aziende che si trovano nei paraggi, con i relativi numeri di telefono, indirizzi e orari di apertura e chiusura. Diversa per finalità, ma simile nella valorizzazione dell'alimentazione corretta, Di Stagione è un applicazione gratuita che fornisce informazioni circa la stagionalità di frutta e verdura, aiutandoci nella scelta dei prodotti più freschi e genuini. Colorata, vivace e accattivante, questa applicazione è anche ricca di ricette e consigli sulla cottura dei cibi. Sos Pizza Italy e Justeat.it Chi non ha voglia o tempo di cucinare, ma non vuole rinunciare ad un pasto caldo e gustoso puo' affidarsi o SOS PIZZA ITALY o JUSTEAT.IT. La prima delle due applicazioni ci fornisce un elenco completo delle pizzerie aperte nel raggio di pochi km, in modo da facilitarci la scelta e contattarle senza dovere effetturare lunghe ricerche. La seconda, invece, collegata direttamente al famoso portale Just Eat, permette di selezionare una tipologia specifica di ristoranti che effettuano il servizio a domicilio. Inserendo il nostro CAP e la nostra preferenza, come ad esempio ristoranti di cucina cinese, ci verrà fornita una lista di quelli che sono pronti alla consegna. E' possibile, inoltre, salvare in memoria i contatti dei ristoranti preferiti, così da poter comunicare con loro velocemente anche in futuro. Vai al sito: https://itunes.apple.com/it/app/sos-pizza/id537161846?mt=8 Famezero Nutrirsi con coscienza e comprendere l'importanza di un'alimentazione corretta e sana, vanno di pari passo con la consapevolezza che il cibo è necessario, prezioso e non va sprecato per nessuna ragione. Quest'ottica di responsabilità e avvedutezza sta alla base di Famezero, un'applicazione sviluppata per iOS e Android che nasce dall'idea di Monsignor Francisco Frojan della Segreteria di Stato della Santa Sede. Famezero, semplicissima da scaricare e utilizzare, ci permette di devolvere eventuali rimanenze di cibo alle associazioni di beneficienza e alle mense. Con pochi semplici click sul nostro smartphone, possiamo segnalare ai volontari più vicini a noi che abbiamo del cibo in eccesso da donare. Gli incaricati, ricevuta la segnalazione, si occuperanno velocemente e in prima persona del ritiro del cibo all'indirizzo da noi indicato, e della sua consegna presso i centri di raccolta. La serietà deve essere garantita da entrambe le parti: questo è il motivo per cui i donatori riceveranno un punteggio sulla base della qualità e della buona o cattiva conservazione del cibo inviato; allo stesso modo, i volontari saranno riconoscibili da un voucher digitale a garanzia della loro identità. Famezero, dunque, è doppiamente utile: ci aiuta a non dimenticarci dei più bisognosi, e ci permette di dare il nostro piccolo contributo direttamente da casa, senza doverci recare personalmente nei centri di raccolta. FrigoOK Anche FrigoOK ha lo scopo di evitare lo spreco del cibo, ma ad un livello più personale rispetto a FameZero. Quest'applicazione, disponibile per iOS, è stata progettata da Bofrost, azienda leader nella vendita di surgelati, e permette di monitorare costantemente i cibi presenti all'interno del nostro frigorifero. Utilizzare FrigoOK è molto semplice: basta fotografare col proprio smartphone gli alimenti in freezer o in frigo e indicarne la quantità e la data di scadenza. In questo modo, attivando le notifiche, riceveremo avvisi quando uno o più prodotti si avvicinano alla data di scandenza e devono, pertanto, essere consumati. Se ci si trova lontani da casa, quest'applicazione ci offre il vantaggio di verificare la presenza o l'assenza in frigo di un particolare alimento, così da potere fare una spesa ragionata ed evitare di accumulare cibo in eccesso, col rischio che vada a finire nella pattumiera. Vai al sito: http://www.ecoblog.it/post/135438/frigook-la-app-utile-per-non-sprecare-cibo Buycott Di origini americane ma arrivata da poco anche in Italia su iOS e Android, Buycott è l'applicazione etica per eccellenza. La sua finalità è rivelata subito dal suo nome, che nasce dalla combinazione di buy e boycott, comprare e boicottare. Con l'intento preciso di informare i consumatori e renderli consapevoli e attenti, Buycott fornisce dettagli circa l'orgine degli alimenti, le modalità di produzione e la filosofia di lavoro dell'azienda produttrice. Per ricevere tutte queste informazioni basta scannerizzare il codice a barre presente nelle confezioni esterne dei prodotti al supermercato e decidere, una volta presa coscienza di ciò, se quello che abbiamo in mano sia conforme ai nostri principi, alla nostra etica e sia, dunque, meritevole di andare a finire sulla nostra tavola. Vai al sito: http://www.buycott.com
È stato il Senior Vice President del Software Engineering di Apple, Craig Federighi, a descrivere le principali caratteristiche di iOS 9, l'ultima versione del sistema operativo utilizzato, tra gli altri, dagli iPhone. In base alle sue parole, iOS 9 nasconde un'intelligenza superiore, oltre a fornire degli aggiornamenti di valore alle applicazioni più amate e usate dagli utenti. Ad esempio, Mappe è ora in grado di supportare precise indicazioni in merito ai mezzi pubblici, mentre Note è stata riprogettata interamente per renderla ancora più funzionale. In particolare, quest'ultima permetterà di disegnare uno schizzo direttamente con un dito, oltre che di creare delle checklist che consentiranno di tenere costantemente sotto controllo le attività da effettuare. Una novità piuttosto importante è rappresentata dal fatto di poter salvare da altre app gli elementi ritenuti più importanti, tenendoli sincronizzate sugli altri dispositivi abilitati per mezzo di iCloud. News, invece, potrà fornire dei contenuti che terranno conto degli interessi di ogni specifico utente. In questo, iOS 9 si avvicina ad altre applicazioni quali Flipboard. Tale aggiornamento, inizialmente, verrà proposto negli Stati Uniti e nel Regno Unito, oltre all'Australia. La scelta non è casuale, in quanto avverrà grazie alla partnership con diversi editori. Ma le novità non riguardano solamente coloro che utilizzeranno iOS 9 attraverso l'iPhone; chi possiede un iPad, infatti, potrà sfruttare in modo ottimale la potenza messa a disposizione dal dispositivo. Grazie a Split View, a Picture-in-Picture e a Slide Over sarà possibile lavorare nello stesso momento con due applicazioni diverse aperte. Innanzitutto, è opportuno indicare come iOS 9 è supportato non solo dall'ultima versione dell'iPhone, ossia la 6, ma anche da qualsiasi modello superiore all'iPhone 4s. Relativamente agli altri dispositivi, la compatibilità è assicurata sugli iPod touch di quinta generazione, sull'iPad 2 e su iPad mini (e sui modelli successivi). A rendere ancora più interessante la nuova versione del sistema operativo sarà il potenziamento di Siri, ossia l'assistente vocale Apple. Tale miglioramento si è reso necessario dopo la presentazione da parte della concorrenza di Google Now. Sul piano pratico questo non si tradurrà semplicemente in una ricerca più intuitiva e veloce di foto e video ma, soprattutto, nella fornitura di suggerimenti senza che l'utente ne faccia richiesta. Per fare un esempio, Siri potrà decidere di dare un'occhiata tra le email ricevute o inviate per ricordare all'utente un determinato appuntamento. Altre indicazioni molto utili potrebbero essere quelle relative a possibili ingorghi presenti in un tratto stradale, tali da richiedere un'uscita anticipata dalla propria abitazione per raggiungere il luogo di lavoro in tempo. Per quello che concerne le funzioni di ricerca deve essere segnalata la possibilità di impostare diversi promemoria, oltre a chiedere ed ottenere velocemente risposte in diversi ambiti. Un'altra novità importante che, molto probabilmente, è destinata ad attirare l'attenzione di una gran parte dei possessori di iPhone è quella relativa ad Apple Music, ossia un servizio di streaming musicale. Si parla di un catalogo contenente milioni di tracce; queste ultime provengono direttamente da iTunes e potranno essere ascoltate in streaming, ma anche salvate e poi ascoltate offline. L'integrazione garantita con la nuova versione di Siri è il suo punto forte, in quanto sarà proprio l'assistente vocale a permettere di gestire come si desidera i propri ascolti musicali. Dalle indicazioni fornite nelle ultime righe sembrerebbe che l'intenzione di Apple sia stata solamente quella di migliorare l'intelligenza dell'assistente vocale di Siri per permettere una perfetta connessione con Apple Music. In realtà, anche iOS 9 ha migliorato le sue capacità in questo ambito. È sufficiente indicare, ad esempio, che tale sistema ha la capacità di imparare dagli ascolti dell'utente. Negli ultimi anni, anche Apple si è resa conto di come uno dei punti cardine nella scelta di un dispositivo mobile sia rappresentato dalla sua autonomia. Infatti, proporre uno smartphone, un tablet o qualsiasi altro accessorio tecnologicamente avanzato senza un'adeguata autonomia può indurre un cliente ad optare per un prodotto della concorrenza. Trovarsi prima del termine della giornata lavorativa a dover ricaricare il proprio smartphone può rappresentare un'evidente seccatura. Proprio per questo, iOS 9 ha la capacità di allungare il livello di autonomia di un iPhone. Sempre per tale motivo è stata introdotta una funzione, denominata Risparmio Energetico, che l'utente potrà attivare velocemente ogni volta che il dispositivo si trova in una condizione di scarsa carica residua. Attraverso Risparmio Energetico è possibile avere a disposizione 3 ore di autonomia in più (in stand-by). Con iOS 9, Apple ha anche alzato il livello di sicurezza, per impedire a chiunque di sbirciare all'interno dell'iPhone senza essere stato autorizzato preventivamente. Questo è stato reso possibile ricorrendo a due piccole ma significative modifiche. La prima è rappresentata dall'estensione del codice di autenticazione, ora a 6 cifre (contro le 4 precedenti), che permette di aumentare di un centinaio di volte la sicurezza. La seconda modifica è relativa al fatto che accedere all'account da un nuovo dispositivo comporterà una richiesta di autenticazione basata su due passaggi. Questa potrà essere completata grazie all'invio di un codice agli altri device posseduti dall'utente. Infine, deve essere segnalato come l'app Move permetterà di trasferire da un dispositivo Android all'iPhone sia i propri contatti che messaggi, video e foto, ma anche account mail, agenda e canzoni.